Il giardiniere 021 Marzo - Aprile 2020

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GESTIONE | pratiche PER UNA CURA DEL PRATO PIÙ RISPETTOSA DELL’ALBERO Esistono valide alternative al decespugliatore, agronomicamente efficaci e di grande rilevanza estetica, che sono poco diffuse per una sorta di “avversione al cambiamento” che pervade molti capitolati tecnici e manutentivi. In sintesi, basterebbe un maggiore ricorso ad altezze di taglio elevate del prato (anche sopra i 7/8 cm), all’uso più frequente e razionale del sistema di taglio mulching mulching, alla creazione di zone di rispetto sottochioma (gestite con pacciamatura o tappezzanti, o ancora erba non tagliata) e alla progettazione razionale degli impianti irrigui, settorializzati secondo le differenti necessità idriche per ridurre la competizione tra alberi e prato, semplificando la manutenzione e consentendo significativi risparmi economici all’utenza.

S

ullo scorso numero (a pag. 54) abbiamo affrontato il tema della coesistenza tra alberi e tappeto erboso in ambito urbano. Una convivenza in cui il professionista, con le sue competenze, è come “ago della bilancia” nella gestione dei conflitti. In questo articolo, invece, focalizziamo l’attenzione sui principali fattori di competizione tra alberi e tapperti erbosi. Per alcuni autori di pubblicazioni scientifiche il rapporto tra l’albero e *Arbor è la rivista il tappeto erboso è così conflittuale della Società Italiana da portare alla perdita sistematica di Arboricoltura dell’uno o dell’altro, se posti nello www.isaitalia.org stesso luogo. Le motivazioni, sempre secondo questi autori, sarebbero da cercare nelle esigenze colturali molto diverse, così come nella conflittualità per i fattori di crescita.

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I CONFLITTI ESISTONO IN NATURA?

Celebre in questo senso è l’aforisma n. 29 di Alex Shigo, padre della moderna arboricoltura, tratto dal libro “Tree Pithy Points”, che recita: “In passato, l’erba e gli alberi crescevano ciascuno nei propri territori. Ora le persone vogliono che crescano insieme. Poiché l’erba va bagnata molto,

le radici degli alberi soffrono e capita spesso che questi muoiano. La magnolia nella foto è sulla buona strada: che tristezza!” Ma tutto ciò è vero? E se anche fosse in parte vero, non sarebbe possibile mitigare la conflittualità attraverso opportune scelte progettuali e, in seguito, con corrette pratiche colturali e manutentive? Non è difatti compito principale di noi tecnici e professionisti del settore mantenere giardini e parchi, opere formate artificialmente dall’uomo? Da sempre, nel giardino, l’uomo si pone come “equilibratore” delle diverse necessità colturali delle piante presenti e tante pratiche colturali hanno come scopo proprio la convivenza “forzata” e ravvicinata di piante. In natura non esistono “conflitti” (concetto tipicamente legato alle attività umane); il termine corretto da utilizzare è “competizione”, ovvero interazione biologica tra organismi per cui l’attitudine di uno è ridotta o influenzata dalla

Continua l’approfondimento iniziato sullo scorso numero sulla coesistenza tra alberi e tappeto erboso. Qui affrontiamo i fattori di competizione tra i due elementi. E ci concentriamo su cosa può (e deve) fare il professionista di Riccardo Dal Fiume, in collaborazione con la rivista Arbor*

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N°021

Strategie


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