VINO
Evviva, Evviva l’Uva Fogarina di Riccardo Lagorio
T
ra i canti popolari in voga fino agli anni Settanta ve n’è uno dedicato espressamente ad un vitigno, l’uva Fogarina. Al netto dei rimandi a sfondo erotico, che sempre sono presenti in testi di questo registro linguistico, la protagonista è una varietà che ha gremito vigne e cantine di Gualtieri, e in misura minore anche Brescello e Boretto, nella Bassa Reggiana, tra Ottocento e Novecento.
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L’uva Fogarina risultava tuttavia pressoché scomparsa nella seconda metà del secolo scorso. Il libello “La leggenda dell’uva Fogarina” a firma di CIRO ZINI e GIUSEPPE CALEFFI, edito nel 2004 con il contributo del Comune di Gualtieri e dalla BCC Banca Reggiana (Omnia Edizioni) ne traccia una godibile parabola. La Fogarina viene ricordata come uva tardiva, vendemmiata tra il 20 ottobre e metà novembre e il cui consumo
poteva protrarsi sin dopo l’Epifania, appendendo i tralci a pertiche. A fine Ottocento notevole impulso allo scambio di uva Fogarina venne innescato dalla Fiera merceologica di Gualtieri, la terza domenica di ottobre, e grazie alla realizzazione dello scalo di Gualtieri sulla linea ferroviaria Parma-Suzzara si spediva in Lombardia, Piemonte e Liguria come uva da taglio. Nell’archivio storico del comune di Gualtieri esiste
Premiata Salumeria Italiana, 6/20