Razzismo e potere Negli anni Settanta, i circoli accademici statunitensi che studiavano le relazioni razziali e il razzismo suggerirono una formula molto semplice per spiegare il razzismo: Razzismo = Pregiudizio + Potere. Questa equazione è sempre stata contestata, ma ciò che giustamente sottolinea è l’idea di inserire il potere nel discorso sul razzismo. Cosa significa? Significa che non è sufficiente avere un pregiudizio nei confronti di qualcuno, ma che è anche importante esplorare le relazioni di potere tra i gruppi di provenienza di ognuna delle due parti. Questo aspetto è estremamente prezioso in quanto consente di guardare al razzismo non solo come un evento interpersonale che si realizza nell’incontro tra due persone, ma di leggerlo come un problema strutturale onnipresente nelle nostre società.
Cosa è il potere? Per farla semplice, il potere è la capacità di dettare regole e prendere decisioni, incluse quelle relative all’accesso e alla distribuzione delle risorse, all’interno del proprio ambiente sociale. Per citare Dr. Martin Luther King, attivista dei diritti civili, “il potere così come propriamente inteso non è altro che la capacità di raggiungere uno scopo. É la forza necessaria per conseguire un cambiamento sociale, politico ed economico...”. Da qui comprendiamo che la detenzione del potere è necessaria non solo per plasmare il funzionamento della nostra società, ma anche per cambiarla quando vediamo che non va nella giusta direzione. A livello sociale il potere ha diverse dimensioni: Il potere politico in una democrazia rappresentativa è rappresentato da coloro che hanno la capacità (ad esempio, sufficienti membri in parlamento) di approvare una legge. La teoria della democrazia rappresentativa implica che gli organi rappresentativi (ad esempio il parlamento, il consiglio regionale, …) rispecchino le diverse componenti della società. Tuttavia, questo avviene raramente. Le minoranze etniche e razziali sono largamente sottorappresentate negli organi decisionali in tutto il mondo, indipendentemente dalla percentuale di popolazione che rappresentano. Le donne, che generalmente sono più del 50% della popolazione, sono ampiamente sottorappresentate nelle strutture di potere: nel 2019 in soli due paesi
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Costellazioni . Un manuale per lavorare con i giovani sul tema del razzismo e del razzismo invisibile