Laura Novello
Storie per crescere
Il piacere di apprendere
Gruppo Editoriale ELi
Storie per crescere
Questo racconto appartiene a ................................
Emergenza lombrichi Direttore di collana: Mariagrazia Bertarini Testi: Laura Novello Redazione: Micaela Di Trani Art Director: Letizia Pigini Progetto grafico: Romina Duranti, Valentina Mazzarini Illustrazioni: Andrea Domestici Impaginazione: Carmen Fragnelli Responsabile di produzione: Francesco Capitano © 2022 La Spiga - Gruppo Editoriale ELi Via Brecce 100 60025 Loreto (AN) Tel. +39 071750701 info@elionline.com www.alberodeilibri.com Stampa: T ecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 22.83.289.0 Tutti i diritti riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o qualunque mezzo, senza l’autorizzazione del Gruppo Editoriale ELi. Il Gruppo Editoriale ELi usa carta certificata FSC per le sue pubblicazioni. È un’importante scelta etica, poiché vogliamo investire nel futuro di chi sceglie ed utilizza i nostri libri sia con la qualità dei nostri prodotti sia con l’attenzione all’ambiente che ci circonda. Un piccolo gesto che per noi ha un forte significato simbolico. Il marchio FSC certifica che la carta usata per la realizzazione dei volumi ha una provenienza controllata e che le foreste sono state sottratte alla distruzione e gestite in modo corretto.
Laura Novello
Il piacere di apprendere
Gruppo Editoriale ELi
indice cap. 1 • Lilla Archimede cap. 2 • Farfalle e coccinelle cap. 3 • Euripide Quaglia cap. 4 • Vermi e lombrichi cap. 5 • La fonte gorgogliante cap. 6 • La trappola cap. 7 • Ibisco Guerra cap. 8 • Il ladro di lombrichi cap. 9 • Vermicelli belli belli cap. 10 • Cin cin ai lombrichi
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Capitolo 1
Lilla Archimede – Nonna! Nonna! Dov’è la mia cartella? – chiede Lilla, buttando per aria i vestiti e i giochi ammucchiati ai piedi del letto. Tri trill… Tri trill… fa il campanello della bici di Pier. – Sbrigati Lilla, siete in ritardo – le ricorda la nonna. Come se lei non lo sapesse. Perché le cose non si trovano mai quando servono? Lilla guarda sotto il letto, ma niente cartella, ci sono solo i pantaloni del pigiama a fiorellini. Forse, nell’armadio? Aprirlo è pericoloso perché ogni volta le cade qualcosa addosso, ma… potrebbe essere la sua cartella!
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Capitolo 1
E allora, problema risolto! Invece è la coperta di lana a quadrettoni. Lilla ne è sommersa e annaspa per un po’ prima di buttarsela alle spalle. La nonna è sulla porta, in mano ha la sua cartella gialla. Scuote la testa.
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Capitolo 1
– Che disastro questa camera… – dice. Lilla sbarra gli occhi e chiede stupita: – Dov’era? – Di fianco alla porta, vicino alle tue scarpe. Al suo posto, per una volta. – Incredibile! Solo ora, Lilla ricorda di aver preparato la cartella la sera prima su suggerimento di nonna Camelia. Se l’avesse lasciata da qualche parte, in disordine, l’avrebbe trovata subito…
Tri trill… Tri trill… – Il tuo amico ti sta aspettando. Lilla infila le scarpe al volo e si aggrappa alla corda per scendere più velocemente dalla casa sull’albero. – Allacciale! – le raccomanda la nonna. – Che cosa? – Le scarpe. – Ah già. Dopo. Ora non c’è tempo, Lilla infila i lacci dentro le scarpe così che non finiscano tra i raggi delle ruote.
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Lilla Archimede
Pier ha già imboccato la stradina che porta in paese e lei gli è subito dietro. – Se non ti fermassi a chiamarmi, saresti puntuale – grida la ragazzina. – Ma tu, senza di me, neanche ci arrivi a scuola. – Non è vero. – Sì, invece. – Beh, forse hai ragione. – Certo che ho ragione. Pier la guarda con quei suoi occhi neri neri e sorride. Si vedono i denti spuntati a metà e un po’ storti. – Pedala! – le dice. – Attento eh, che ti supero… – ma non è facile superarlo. Pier è un tipo in gamba e Lilla pensa che è fortunata ad averlo come amico. Pier è figlio del capitano della guardia forestale e abita sopra la caserma che è un po’ fuori dal paese, poco lontano dalla casa sull’albero numero tre, dove Lilla vive con sua nonna.
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Capitolo 1
Lilla Archimede è per una metà di stirpe fatesca, per l’altra di stirpe scienziata, perché discende dalle fate per parte di madre, mentre i suoi avi paterni sono scienziati dalla notte dei tempi. Lei, però, non è né fata, né scienziata, ma una normalissima ragazzina. Una ragazzina un po’ maschiaccio che arrotola l’orlo dei jeans per non calpestarlo, porta le scarpe slacciate e i calzettoni sempre abbassati. Detesta i suoi capelli rossi e ricci che stanno sempre sparati di qua e di là. Quando ascolta qualcuno parlare, per dargli tutta la sua attenzione, spalanca gli occhi nocciola, facendoli diventare grandi grandi. Una pioggia di lentiggini sopra il naso e le guance e il quadro è completo: questa è Lilla Archimede!
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Capitolo 2
Farfalle e coccinelle È autunno, l’aria è fresca e pioviggina. Lilla e Pier sfrecciano veloci con le loro biciclette senza badare alle gocce di pioggia che bagnano la faccia, le labbra, i capelli. I ragazzi attendono nel piazzale. La maestra Zelinda li chiama. – Ce l’abbiamo fatta – dice Pier contento. Lilla annuisce ma si vede che sta pensando ad altro. Si guarda in giro. Gli alberi, neri e spogli. Le foglie gialle, brillanti, quasi spicchi di sole in mezzo alla ghiaia grigia. La recinzione verde, scrostata. La facciata austera della scuola. Il mare di ombrelli colorati, intorno a loro.
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Capitolo 2
– Che cosa c’è? – le chiede Pier. – Niente, va tutto bene. Lui non è convinto. Lilla sorride. – Abbiamo fatto presto ad arrivare. – Sì, prima del solito. La maestra guarda verso di loro e dice: – Oh, bene, ci siamo tutti, entriamo. Più tardi, la maestra Zelinda sta parlando dei climi sulla terra. – Nella fascia tra questi due meridiani si alternano quattro stagioni… In classe c’è chi ascolta interessato: Lucia e Federica al primo banco. C’è chi si sta quasi addormentando: Pietro al secondo. Chi fa finta di ascoltare e intanto legge un giornalino: Lara. Chi punzecchia con la matita il compagno di banco: Tommaso; e chi spara pallottole di carta in giro per la classe: Germano e Federico. – Lilla, stai attenta – la richiama la maestra. – Ripeti quello che ho appena spiegato.
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Farfalle e coccinelle
Oh, no, perché io? Che cosa ha detto? Le stagioni? Si chiede la ragazzina. E risponde: – Autunno, inverno… – Sì, sì, brava; ora, come ben sapete, siamo in autunno… La maestra riprende la spiegazione e Lilla si rilassa un po’, ma di nuovo non riesce a concentrarsi sulle parole dell’insegnante. Ascolta a spezzoni e perde il filo del discorso. Lilla ha ancora una strana sensazione, come se ci fosse qualcosa che non va. Guarda fuori dalle grandi vetrate. Piove. Una farfalla cerca rifugio sotto la grondaia del tetto. – Maestra! Possiamo farla entrare? – chiede Lilla balzando in piedi, il dito puntato sulla finestra. In classe è subito scompiglio: brusio, strisciare di sedie e banchi sul pavimento. – Chi? Che cosa? – domanda Zelinda. È allora che vede la farfalla e, nella classe, riecheggia un coro di “Oh poverina!”. La maestra apre la finestra. Insieme
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Capitolo 2
all’aria fresca e a una folata di pioggia entra anche la farfallina, ma non è sola... Dopo di lei, ne seguono altre. – Quante farfalle! – esclama Lucia. Sono cinque? Dieci? No, di più. I ragazzi vogliono acchiapparle. Corrono tra i banchi, si spingono, inciampano, cadono, ridono… La maestra urla: – Ragazzi! – e BAM, batte con la mano
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Farfalle e coccinelle
sulla cattedra. – Tutti seduti! L’ordine si ristabilisce piano piano. Ma come si fa a far lezione con un girotondo di farfalle sopra la testa? – È strano che ci siano in giro ancora tante farfalle… – sussurra Lilla all’orecchio di Pier. Lui annuisce. Strano ma bello! Aggiunge Lilla tra sé e sé.
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Capitolo 2
La mattinata trascorre velocemente e le lezioni finiscono. Non piove, ma sul sentiero sterrato che Lilla e Pier hanno imboccato per tornare a casa più velocemente, si sono formate un sacco di pozzanghere. È bello andarci in mezzo e schizzare acqua da tutte le parti! Felici e infangati, i due ragazzi si salutano, ma sanno già che si ritroveranno nel pomeriggio per giocare e per fare i compiti. Lilla abbandona la bici per terra e fa per arrampicarsi sulla scaletta, quando la sua capretta la trattiene per il maglione. – Che cosa c’è, Penelope? La capretta la spinge con il muso verso la cassetta della posta. Lilla apre lo sportellino e sbircia dentro. C’è una cartolina: un mare blu infinito, sotto un cielo azzurro, senza neanche una nuvola. Lilla sa già che è per lei e chi la manda. Infatti:
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Farfalle e coccinelle
Alla nostra carissima Lilla Archimede Casa sull’albero n.3 Carissima Lilla, siamo ai confini del mondo. È tutto straordinario e le nostre ricerche procedono benissimo. Stiamo facendo passi da gigante nella conoscenza dei proto-pesci che popolano gli abissi. Ci manchi, tesoro, non vediamo l’ora di essere di nuovo a casa con te. Un caro saluto alla nonna. Un forte abbraccio... mamma e papà – Nonna! Una cartolina! – grida Lilla. Nonna Camelia si affaccia al balcone della cucina. – Oh finalmente! Dove sono i tuoi genitori? – Ai confini del mondo. – Come sempre, ma dove, esattamente? Lilla guarda meglio. C’è una scritta: Fossa Oceanica delle Marianne. – Fossa delle Marianne – ripete ad alta voce. – Oceanica – aggiunge poco dopo.
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Capitolo 2
– Ah! Lilla non sa dove si trovi la Fossa Oceanica delle Marianne ma la cercherà sul mappamondo. Mamma Veronica e papà Alberto sono ricercatori, sempre in giro per il mondo e anche più lontano. Sono già stati al Polo Nord a studiare il disgelo dei ghiacciai e su un satellite per capire come fare per ridurre il buco dell’ozono. Che cosa si può imparare dai proto-pesci? Si domanda Lilla. Mah… Infila la cartolina nella tasca e inizia a salire per la scaletta, ma… una coccinella si posa sul suo naso e le fa il solletico. – Etciù! – starnutisce Lilla. La ragazzina cerca di prendere la coccinella con la punta delle dita e questa vola via. Chissà se le coccinelle portano veramente fortuna… si chiede. Strano che siano ancora in giro. Strano ma bello!
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Capitolo 3
Euripide Quaglia Vicino alla porta ci sono degli stivali di cuoio. Sotto la suola c’è una crosta di fango e il marrone è più scuro, dove sono bagnati. C’è un ospite a pranzo, Lilla cerca di riconoscerne la voce. È bassa e un po’ roca. Chi sarà? Lilla entra in cucina e lo vede seduto al tavolo che trangugia la minestra. Oh! No! – Saluta il cugino Euripide! – la invita la nonna. Perché proprio oggi il cugino Euripide Quaglia? Si chiede fra sé Lilla. La giornata stava andando così bene… Riesce però a mostrare un sorriso forzato.
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Capitolo 3
Lui alza il cucchiaio in segno di saluto. Euripide è parente di suo padre, anche lui ha i capelli crespi e porta gli occhiali, ma per il resto non potrebbe essere più diverso. Ha il naso pronunciato e le guance pienotte, punteggiate da spuntoni di barba, mentre il collo, quasi inesistente, affiora da un colletto a quadretti unto e liso per l’uso. Nonna Camelia porge un piatto a Lilla. Mmm… che profumino delizioso! Peccato solo che si confonda con la puzza di fuliggine che emana Euripide Quaglia. La sua camicia è macchiata di nero e bruciacchiata qua e là. – Hai fatto qualche esperimento? – chiede Lilla. Lui risponde con la bocca piena. – Sì, come sempre, gnam, gnam. – Di che cosa si tratta? – domanda nonna Camelia che sta condendo l’insalata di valeriana. – Top secret! – risponde lui.
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Euripide Quaglia
– Spero non sia niente di pericoloso… – aggiunge la nonna. Euripide ridacchia. – No, no, è solo per il bene di… – Dell’umanità? – domanda Lilla, curiosa. – No, no, l’umanità non c’entra, è per rendere felici certi miei nuovi amici… – Quindi non dobbiamo preoccuparci – riprende Camelia.
Capitolo 3
– No, perché mai? Perché? Ma lo sanno tutti che Euripide Quaglia è una calamità nazionale! Avrà anche buone intenzioni talvolta, ma i suoi esperimenti si trasformano sempre in… tragedie. Come quella volta che, per sperimentare un nuovo tipo di insalata, ha fatto saltare in aria la sua casa. Nessun ferito, per fortuna! L’unico abitante era lui… Alla fine, Euripide ha riconosciuto che avere il laboratorio in garage è un grave errore. I laboratori devono essere sempre in luoghi sicuri e isolati. – Dov’è che fai gli esperimenti ora? – chiede Lilla, sperando sia abbastanza lontano dalla casa sull’albero. Ma lui risponde di nuovo: – Top Secret! La nonna aggrotta la fronte. – Tranquilla nonna, indagherò io… – sussurra Lilla. Invece di rasserenarla, però, ottiene l’effetto contrario.
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Capitolo 4
Vermi e lombrichi Pier arriva puntuale, ha già finito i compiti e suggerisce di andare fino in paese a comprare un quaderno a quadretti per matematica. – Posso copiare i problemi, così faccio prima? – chiede Lilla. – Fai prima sì, ma non impari niente. – E va beh, per una volta… Come è ordinato Pier! Copiare dai suoi quaderni è un vero piacere. Lui la guarda con disapprovazione. – Tanto queste cose le so già – farfuglia Lilla, invece non è del tutto vero. A vederli già risolti, i problemi sembrano
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Capitolo 4
facili, ma farli da soli è tutta un’altra cosa. – La prossima volta però ti arrangi, altrimenti nella verifica prendi quattro – la avverte Pier. – Ok ok – taglia corto Lilla mentre scende dalla bicicletta. Al negozio Chicercatrova c’è proprio di tutto. La stanza quadrata è suddivisa da scaffali di metallo così vicini l’uno all’altro che ci passa appena una persona. Lilla e Pier cercano il materiale per la scuola, ma è difficile trovarlo in mezzo a piatti, bicchieri, caffettiere, vassoi, forbici, fili per il cucito, salviette di carta, carta igienica, tappeti, secchi… Ecco in basso, vicino al mangime per gli animali, le penne, gli album da disegno e i quaderni. Finalmente! Pier si avvicina alla cassa per pagare. Davanti a lui c’è il vecchio Guglielmo con gli stivali alti e la tenuta verde da pesca. Rosina gli porge una piccola scatola di cartone di colore verde oliva. Lui la apre un attimo per controllare e borbotta:
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Vermi e lombrichi
– Mmm… speriamo siano buoni… – Garantiti – assicura la commessa. – Lo credo, con tutto quello che costano… Lilla allunga il collo curiosa. Che cosa conterrà la scatolina? Un tesoro? Sembra di sì dalla delicatezza con cui Guglielmo la maneggia. Potrebbe essere un regalo per sua moglie… Cioccolatini? Forse è cioccolata fondente, quella nera che la nonna usa per fare i dolci. Invece… – Mai comprato vermi prima d’ora – dice Guglielmo, scocciato. Delusione! – Proprio non ce ne sono in giro, vero? – chiede Rosina, mettendo via le monete appena ricevute. – Neanche uno. – Strano, con tutta questa pioggia… – Già, i lombrichi escono sempre quando piove, ma non in questi giorni. Lilla sussulta.
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Capitolo 4
Ecco che cosa c’era di strano andando a scuola. Nessun lombrico per strada! Di solito lei e Pier fanno le gimcane con la bicicletta per evitarli, ma non quella mattina. Questo spiega anche perché, pur andando per la stessa strada, sono arrivati a scuola prima degli altri giorni. – Secondo te, è grave se mancano i lombrichi? – chiede più tardi a Pier. – Non lo so – risponde lui, – potremmo domandare a mio padre. – È una buona idea. Il papà di Pier è un esperto in fatto di animali e piante, di sicuro saprà un sacco di cose anche sui vermi. – Papà! Papà! – chiama Pier, entrando in caserma. La porta sbatte chiudendosi, il telefono suona, alla scrivania non c’è nessuno. – Si vede che c’è stata un’emergenza… – aggiunge Pier, e suggerisce di tornare alla casa sull’albero, ma Lilla ha un’idea migliore.
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Vermi e lombrichi
– Andiamo in biblioteca a cercare un libro sui vermi! – Subito però, fra un’ora chiude. – Ok. Alla velocità della luce i ragazzi arrivano davanti al grande edificio ed entrano correndo. Pier in biblioteca si sente come a casa perché la bibliotecaria è la sua mamma. Mariasole alza gli occhi dal libro e li accoglie con un largo sorriso. – Tutto bene, ragazzi? – Sì – risponde Pier. – Mamma, c’è un libro sui vermi? – Ma certo, ne abbiamo tanti, scaffale in fondo a destra. – Grazie. C’è l’imbarazzo della scelta. Lilla accarezza con le dita i dorsi delle copertine, incapace di scegliere tra: Amici invertebrati, Insetti e vermi, Vermi per tutti i gusti e anche di più, I lombrichi, questi sconosciuti, L’invasione dei vermi
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Capitolo 4
alieni, Vermi: poesie. Alla fine Lilla chiude gli occhi e lascia che sia il fato a decidere. Insetti e vermi. Apre il libro sul tavolo e lo sfoglia. È una specie di enciclopedia, dovrebbe andare bene. Lilla cerca lombrico e legge sottovoce: – Lunghezza… dimensione… bla bla bla… vive nella terra, scava gallerie, mangia la terra… che cosa cerchiamo esattamente? Passa il libro a Pier che legge a mente scorrendo le parole con il dito. – Allora? – chiede Lilla. – Il lombrico è molto importante per l’equilibrio della natura perché mangia semi, foglie e parti decomposte delle piante che trasforma in humus, ossia terriccio fertile. Inoltre scava gallerie nella terra e in questo modo la ossigena. – E se rimaniamo senza lombrichi? – Dunque… niente lombrichi, rifiuti
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Capitolo 4
vegetali che marciscono e quindi… puzza. Terra compatta, senza ossigeno e quindi… piante che soffrono, meno fiori, meno frutti, danni all’agricoltura, raccolti scarsi, crisi economica, povertà, fame. – Oh no, che tragedia! – esclama Lilla a voce troppo alta. – Tss… silenzio – la richiama Mariasole. – Dobbiamo assolutamente trovare i lombrichi prima che avvengano tutte queste brutte cose – aggiunge la ragazzina. – Assolutamente – ripete Pier, e decide di prendere in prestito il libro per leggerlo con calma a casa. Magari ci sono scritte altre cose interessanti… È tardi, Lilla e Pier attendono che Mariasole chiuda la biblioteca e ritornano a casa con lei.
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Capitolo 5
La fonte gorgogliante – Nonna! Nonna! Che ne sai dei lombrichi? – chiede Lilla entrando in cucina. Tra la corsa dalla casa di Pier e la salita per la scaletta, è quasi senza fiato. Si abbandona sulla sua sedia preferita ad aspettare la risposta. – Lumbricus lumbrici – inizia Camelia. – Oh nonna! In italiano, per piacere. – Sì sì cara, stavo solo riflettendo… Lilla è impaziente. – Dimmi dimmi, nonnina. – Sono organismi antichi, semplici e… interessanti. – Lo dici perché ripuliscono dai rifiuti e
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Capitolo 5
ossigenano la terra? Questo lo so già. – Non solo. – Che altro c’è? – Molto. I vermi della terra hanno sempre interessato i maghi e gli stregoni. – E le fate? – Noi fate li amiamo, come amiamo la natura e tutti gli esseri viventi. Lilla fa una smorfia. A lei non piacciono per niente i lombrichi... Brutto segno, si vede che scorre poco sangue di fata nelle sue vene ma ora non vuole pensarci. – Nonna – riprende – perché i maghi e gli stregoni si interessano ai vermi? Camelia è molto seria mentre risponde: – Per fare alcune speciali pozioni, molto pericolose. – Un veleno per distruggere l’umanità? – chiede Lilla. – Non un veleno ma un elisir. – Che cos’è un elisir? Sembra una cosa bella. – Non lo è perché sconvolge l’equilibrio
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La fonte gorgogliante
della natura e porta a conseguenze imprevedibili. Ma tu perché vuoi sapere tutte queste cose sui lombrichi? Lilla capisce che è il momento di parlare. Se c’è qualcuno che può aiutare lei e Pier a risolvere il loro problema, questo qualcuno è proprio nonna Camelia. – Ecco, il fatto è che in giro non ci sono più lombrichi, sono scomparsi. – Vuoi dire che qualcuno li ha rapiti? – O sono scappati… – Per mille incantesimi! È gravissimo! Non vorrei che ci fosse lo zampino del mago… Ibisco Guerra! – Ibi… chi?! – Non te ne ho mai parlato, vero? – No. – Beh, ora sei abbastanza grande per sapere. La nonna abbandona i fornelli, si siede accanto a Lilla e inizia a raccontare. Ibisco Guerra è un suo ex compagno di scuola ed ex fidanzato che, a un certo punto
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Capitolo 5
della sua vita, si è appassionato delle arti oscure. – Voleva che lo seguissi rinnegando la mia natura di fata, ma io non accettai e fuggii da lui. Mi nascondo da quarant’anni. Da quando sei nata tu e tua madre ti ha affidato a me, non uso più neanche la magia per paura che lui mi trovi. – Ma Ibisco dov’è, nonna? – chiede Lilla. – Io non lo so, ma la Fonte Gorgogliante sì, chiediamolo a lei. Lilla e nonna Camelia si preparano per uscire, ma… Drin drin… suona il campanello. È il cugino Euripide Quaglia. La nonna si era scordata di averlo invitato anche a cena. – E ora come facciamo? – chiede Lilla. – Vai da sola, ti spiego la strada, ma stai attenta. Lilla scende dalla casa sull’albero e si avvia. Mentre cammina veloce, con le mani in tasca e il bavero della giacca alzato per
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La fonte gorgogliante
proteggersi dal freddo della sera, ripensa alle parole della nonna. “L’acqua cristallina della Fonte Gorgogliante ti mostrerà ciò che le chiedi, ma attenta a formulare la domanda; hai una sola possibilità.” Perché le faccende magiche sono sempre complicate? E poi come faccio a trovare questa fonte? Si domanda Lilla. Nella sua mente, di nuovo le parole della nonna: “Ascolta con udito di fata e sentirai l’acqua gorgogliare”. Udito di fata? Ma quale? Magari ce l’avessi… Lilla ha riconosciuto i tre melograni, rallenta il passo e si guarda intorno. Dovrebbe essere qui. Pensa. Chiude gli occhi e supplica mentalmente la fonte magica: gorgoglia… gorgoglia… Poi allontana ogni pensiero e ascolta.
Gorg… Gorg… Ciac… Ciac… Gorg… È lei! Esulta Lilla. La ragazzina avanza lentamente con la
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Capitolo 5
pila puntata davanti a sé. Sposta alcune frasche e la vede. Da una cornice di rocce bianche striate di grigio, l’acqua zampilla e scende in un rigagnolo gorgogliante verso un piccolo specchio d’acqua. Le frasche si richiudono attorno alla fonte a formare quasi una cupola verde.
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La fonte gorgogliante
Non è più buio perché l’acqua riflette la luce della pila moltiplicandola. Lilla per la prima volta sente la magia intono a sé. C’è pace, tranquillità. La Fonte conosce il suo nome. – Benvenuta Lilla, come posso aiutarti?
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Capitolo 5
Ho una sola possibilità, riflette la ragazzina. Se domando dov’è Ibisco Guerra e poi non è stato lui a far sparire i lombrichi, la perdo, se chiedo, invece, dove sono i lombrichi, dovrei ricevere la risposta che desidero. – Salve, Fonte Gorgogliante, vorrei farti una domanda. – Parla pure, ti ascolto. – Puoi dirmi dove si trovano i lombrichi scomparsi? La superficie del lago si ricopre di una leggera nebbiolina bianca e azzurrognola e, quando questa si disperde, sullo specchio d’acqua c’è l’immagine tremolante di un antro scuro con le pareti e il soffitto percorsi da tubi grigi. Lilla chiude gli occhi e le sembra di essere lì, sotto terra. È caldo, umido e sul pavimento ci sono moltissime cassette di legno ricoperte da sacchi di iuta. Lilla si avvicina e tenta di scoprirne una, ma una forza sconosciuta la risucchia indietro verso un nastro
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La fonte gorgogliante
trasportatore. La sua schiena è bloccata contro di esso. Vicino a lei ci sono altre cassette. Il nastro avanza lentamente verso qualcosa. Una macchina con una bocca gigantesca pronta a inghiottirla. – No! – urla, e questo basta per farla tornare sulla riva del laghetto. – Dov’ero? – domanda. Ma non riceve risposta. L’acqua è di nuovo limpida e riflette solamente la sua immagine: il volto corrucciato di una ragazzina insoddisfatta. La fonte le ha detto troppo poco… Dietro di lei si apre un passaggio nel verde. È ora di tornare a casa. L’immagine della stanza sotterranea le è chiara nella mente come se l’avesse vista proprio con i suoi occhi. Lilla racconterà tutto alla nonna, forse lei troverà nella visione qualcosa di importante che a Lilla è sfuggito.
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Capitolo 6
La trappola Dopo la scuola, Lilla e Pier si ritrovano nella casa sull’albero per cercare di risolvere il mistero dei lombrichi scomparsi. Pier ha con sé il libro preso in prestito in biblioteca. – Sai che i lombrichi non invecchiano? – chiede a Lilla. – Davvero? – Sì, e poi si rigenerano. – Che cosa vuol dire? – Che se li dividi in due senza danneggiare organi vitali, le due metà possono diventare due lombrichi. – Ma dai!
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La trappola
– È scritto qui! Lilla legge velocemente e annuisce. – Forse è per questo che i lombrichi interessano al mago Ibisco Guerra, mia nonna parlava di un elisir. – Allora l’avete scoperto – dice Camelia entrando nella stanza, – Ibisco ha fatto esperimenti sui lombrichi per creare la pozione della quasi-immortalità ed è probabile che ci stia ancora lavorando. – Wow! Anch’io voglio diventare immortale! – esclama Pier. Non sembra una brutta cosa, anzi. Come mai la nonna è contraria? – È contro natura – dice. – La natura deve rimanere sempre in equilibrio e il ciclo della vita dalla nascita alla morte fa parte di questo equilibrio. – Ma nonna, l’equilibrio è già sconvolto, la terra è inquinatissima – ribatte Lilla. Camelia sorride e le accarezza dolcemente la guancia. – Si può peggiorare, ma anche migliorare,
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Capitolo 6
tornando verso l’equilibrio, ed è questa la direzione che dobbiamo seguire. – Niente immortalità? – No, solo una vita lunga e serena. Lilla e Pier non sembrano convinti. – Che cosa succederebbe se diventassimo immortali? – domandano. – Non ci sarebbe posto per tutti sulla terra, il cibo finirebbe, moriremmo comunque di fame. – Allora non sarebbe un’immortalità vera – dice Lilla. – Beh, anche i lombrichi alla fine muoiono. Lilla fa una smorfia di disgusto. – Non vorrei diventare un verme… – Neanche io – aggiunge Pier. – Allora diamoci da fare per trovarli e… salvarli – continua la ragazzina. Ha già raccontato alla nonna e a Pier del sogno e, insieme, ci hanno ragionato sopra. L’unico indizio utile per individuare la stanza sotterranea è rappresentato dai tubi che dovranno affiorare in superficie
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La trappola
da qualche parte. La campagna è vasta ed è meglio non perdere tempo. Lilla e Pier partono in ricognizione con le loro biciclette. Dopo un’ora passata a girovagare senza concludere nulla, Pier domanda a Lilla: – Secondo te, come ha fatto Ibisco Guerra a catturare proprio tutti i lombrichi? – Non lo so. – Io credo che abbia usato un incantesimo. Qualche pedalata dopo. – Lilla… – Che cosa c’è? – Sei sicura che dentro le cassette ci fossero dei lombrichi? – No, ma potevano essere solo lì. – Speriamo che la fonte magica non ti abbia imbrogliato… – Già. Silenzio e poi. – Lilla? – Dimmi. – Non ti sembra strano che i lombrichi finiscano in una macchina?
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Capitolo 6
– Forse Ibisco Guerra vuole produrre tantissimo elisir. – In realtà più che l’opera di un mago, mi sembra quella di un inventore. – Già. – Lilla? – Dimmi. – Come mai non dici niente? – Sto pensando. – A che cosa? – Mi domando se quelle farfalle c’entrano qualcosa con il nostro problema. Una nuvola di farfalle colorate si innalza da un piccolo avvallamento nel terreno. – Stupende! – Sì, ma… – Strano che siano così tante… – Molto strano… Pier abbandona il sentiero e si inoltra senza problemi nel prato bagnato e fangoso. Lilla lo segue con difficoltà. Le ruote della sua vecchia bicicletta sono troppo sottili e si impantanano nel fango, alla fine è
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La trappola
costretta a proseguire a piedi, tenendo la bici a mano. Le farfalle si stanno allontanando, ma ecco che si solleva in aria un’altra lunga fila di insetti. Che cosa sono? – Coccinelle! – esclama Pier.
Capitolo 6
Da dove vengono? I ragazzi non riescono a trovare una risposta. Nel prato non c’è nulla… Pier ormai è molto vicino. Lilla gli chiede di aspettarla ma lui non le dà ascolto e pedala veloce come un razzo fino a sparire nel nulla. Di Pier rimane solo l’eco di un grido lontano. – Pier! Pier! Dove sei? – chiama Lilla, ma è inutile, nessuno risponde. Non c’è neanche la bicicletta. Sul prato l’erba è rada e c’è molto muschio. Le farfalle cercano i fiori che non ci sono e le coccinelle vagano qua e là come se si fossero perse. Oh, se ci fosse qui la nonna… Lei, che è una vera fata, saprebbe di sicuro che cosa fare, pensa Lilla. Ma la nonna non c’è. “Ascolta con udito di fata” le aveva detto. Se gli occhi di ragazzina non le mostrano niente e quelli di fata non li sa ancora usare, perché non tentare con l’udito, che
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La trappola
Lilla ha già messo alla prova con la Fonte Gorgogliante? La ragazzina chiude gli occhi e sgombera la mente. Ma non basta, la sua preoccupazione crea intorno a lei un brusio che la confonde. Ci sono delle voci in quel brusio e lei deve ascoltarle. Lilla prende un respiro e allontana la paura di non riuscire a salvare Pier. Le voci sono vicine. Le ronzano intorno e dicono: – Come mai non sono contenta? Che cosa faccio ora? Dove vado? Dove sono i fiori? Mi manca la terra… Dov’è la mia casa accogliente e sicura? Intorno a lei, però, non c’è nessuno, a parte… le farfalle e le coccinelle. – Brrr, che freddo! Ho fame! Voglio tornare indietro… – continuano le voci. Sono proprio le farfalle e le coccinelle a parlare! Lilla allunga la mano e lascia che si posino su di essa, poi, chiede loro: – Da dove venite, piccoline?
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Capitolo 6
Le farfalle parlano tutte insieme e non si capisce niente. Lilla scuote la testa e allora farfalle e coccinelle sbattono le ali e si alzano nuovamente in volo per mostrarle qualcosa. Lilla le segue. Si sono fermate. Girano in tondo sopra un punto preciso del terreno… Lilla sposta alcune pietre e scopre un piccolo camino. Da lì esce aria calda e poi… ecco una coccinella… una farfalla… Lilla deve assolutamente scoprire che cosa c’è lì sotto! Ma non può scendere dal camino. Neanche le farfalle ci riescono. Lo impedisce una corrente d’aria che spinge verso l’esterno. Deve esserci un ingresso da qualche parte… pensa Lilla. – Mi potete aiutare, farfalline? – chiede. – Non lo so – dice una. – Mah! – aggiunge un’altra. – Chi lo sa? – conclude una terza. – Ditemi almeno il punto esatto in cui è scomparso il mio amico…
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La trappola
– Qui! Qui! – fanno in coro le farfalline e le coccinelle. Se è scomparso, significa che c’è una trappola di qualche tipo che, come ha catturato lui, catturerà anche me. Riflette Lilla. Lui è arrivato di corsa con la bicicletta. Io proverò a pestare i piedi fortissimo. Un due tre! Saltella la ragazzina. Più forte. Un due tre quattro! Una bella ricorsa e un altro salto: Cinqueeeee!!! E… giùùùù!!! Una botola nascosta nel terreno si apre sotto i suoi piedi. Lilla precipita. Sotto di lei, uno scivolo e… la discesa sembra non finire più. La botola intanto si richiude sopra la sua testa e la lascia nel buio più completo. Lilla non ha paura, ora. – Sto arrivandooo – grida. Spera che Pier la senta.
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Capitolo 7
Ibisco Guerra Nonna Camelia è preoccupata. Lilla e Pier sono in ritardo per la merenda del pomeriggio. Sono già le cinque passate e ancora non si vedono… Eppure Lilla sapeva che ci sarebbe stata la crostata con la marmellata di sambuco. La sua nipotina ne è golosissima, non ci rinuncerebbe per nulla al mondo. Ma allora, perché ritardano? Da molto tempo, Camelia non usa più i suoi poteri magici. Si limita a volare su e giù dalla casa sull’albero perché salire e scendere per la scaletta di corda è troppo faticoso alla sua età. Camelia ha rinunciato
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Ibisco Guerra
alla magia per motivi di sicurezza, non voleva essere trovata da altri maghi e, in particolare, dal suo ex fidanzato Ibisco Guerra. Ma ora è lei a volerlo trovare perché teme che abbia rapito, oltre ai lombrichi, anche Lilla e Pier. Camelia chiama in suo aiuto le forze della natura. Apre le braccia e dice: – Venti tutti, conducetemi da lui e voi, nebbie, avvolgetemi e nascondetemi da sguardi curiosi! Si solleva in volo e viaggia a lungo nel cielo finché non viene deposta dal vento sulla cima di un’alta montagna. Un vecchio dal viso magro, solcato da profonde rughe, la accoglie sorridendo sulla soglia della sua semplice casa di pietra. – Vedo che non hai ancora trovato l’elisir che sconfigge la vecchiaia – gli dice. – Sembra che la natura non approvi le mie intenzioni… – risponde lui. – Ma con te, è stata generosa, sei sempre la stessa.
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Capitolo 7
– Ma cosa dici? Non conto più le mie rughe, ma non me ne lamento. Camelia sposta dietro l’orecchio un ricciolo grigio fuori posto. – Sei sempre bellissima – dice lui. – Grazie. – A che cosa devo l’onore… di questa visita? – Non fingere di non saperlo. Camelia annusa l’aria. – Sento odore di… lombrichi – prosegue. Ibisco le fa strada nella sua casa. Il fuoco, che arde male nel camino, ha riempito la stanza di fumo, ma anche così si capisce bene che quella, più che un’abitazione, è un laboratorio. Sopra un lungo tavolo ci sono boccette di varie forme e colori, collegate tra loro
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Ibisco Guerra
da tubicini di vetro, dentro cui scorre un liquido color vinaccia.
Capitolo 7
– Non ti si può nascondere nulla – dice Ibisco, quasi lusingato. – Mi manca poco, ormai, per terminare l’elisir. Devo giusto aggiustare una cosina qui e una là… e poi… – E poi? – Il mio sogno è condividerlo con te… – Con me? Non sono venuta per questo e neanche per l’elisir – taglia corto Camelia. – Per che cosa, allora? Ibisco sembra sinceramente curioso. – Mia nipote. – Neanche sapevo che tu ne avessi una… – Bugiardo! – In realtà sono tante cose: odioso, crudele, spietato. Ma non bugiardo, mi dispiace. – E i lombrichi? Li hai rapiti tu? – Io, i lombrichi non li rapisco, li catturo, semmai – ammette con aria divertita. – Ma ho a cuore la vita di tutti i vermi della terra perché… finché ce ne saranno, io avrò la speranza di portare a termine il mio elisir. Per fortuna, da che mondo è mondo,
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Ibisco Guerra
la terra pullula di lombrichi. – Mi dispiace deluderti, mio caro, ma purtroppo non è più così. – Che cosa vuoi dire? – Nei campi, da qualche giorno, non se ne trova più neanche uno. Ibisco la guarda serio. – Se è come dici, è gravissimo. Conta su di me per risolvere questo mistero! Camelia è perplessa, non sa se fidarsi oppure no. – Non stai fingendo, vero? – chiede. – Assolutamente no. – Mi aiuterai anche a ritrovare mia nipote? – Te lo prometto. Ibisco allunga la mano e lei la stringe. Camelia Eucalipto non avrebbe mai creduto possibile un accordo con Ibisco Guerra, il suo peggior nemico, ma è proprio così. Forse riunendo le loro forze risolveranno il mistero e troveranno Lilla.
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Capitolo 8
Il ladro di lombrichi Lilla atterra su di una montagnola soffice che, al tatto, sembra fatta di terra, sottile e friabile. Si alza, si spazzola gambe e braccia per liberarsene e poi brancola nel buio verso uno spiraglio di luce. Dopo alcuni passi, sbatte contro una parete. Prosegue tastoni finché i suoi occhi non si abituano al buio, almeno quel poco che basta per orientarsi. Le pareti sono di terra, così come il pavimento e il soffitto. È freddo e umido, ma c’è dell’altro. Un brusio intenso che fa venire il mal di testa. Lilla riconosce le cassette che ha visto in sogno. Sta per
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Il ladro di lombrichi
scoprirne una, quando si accorge che in un angolo c’è qualcuno legato e imbavagliato. È Pier. Corre subito da lui e lo libera. Pier è arrabbiatissimo. – Quel tizio mi ha rubato la bicicletta – dice, tutto agitato. – Il ladro dei lombrichi? – Non lo so, qui non si vede un accidente! – È vero. – Aveva un lungo mantello e il cappuccio calato sul viso… – Come la maggior parte dei maghi malvagi – ribatte Lilla. – Non mi sembrava tanto malvagio… Appena ha visto la mia bicicletta, ha gridato di gioia, mi ha abbracciato e baciato (bleah, che schifo!), ma io ho messo subito in chiaro che era mia e di nessun altro. – E allora ti ha legato e imbavagliato per benino! – Proprio così. – Sembra un mago pericoloso… – Per la verità, non ha fatto magie, magari non è neanche un mago.
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Capitolo 8
– Ma chi potrebbe essere interessato ai lombrichi se non uno stregone? – Mmm, forse hai ragione. Comunque non deve essere andato lontano. Dobbiamo stare attenti perché ogni tanto ritorna qui a prendere una cassetta. – Che cosa c’è nelle cassette? – chiede Lilla. – Non lo so. Pier e Lilla ne scoprono una. Sotto il telo umido di juta, è tutto un brulicare di... lombrichi. Lilla si porta una mano alla fronte, il mal di testa si è fatto più forte. – Siamo sulla pista giusta – dice Pier con una smorfia di disgusto. – Non avevo dubbi. Come nel sogno, ma la stanza non era questa – aggiunge Lilla. Si sente un rumore.
Sciun sciun... Sciun sciun... I ragazzi avanzano silenziosamente verso la porta per sbirciare di là. Dal soffitto, cosparso di tubi grigi, pende
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Il ladro di lombrichi
una lampadina che diffonde una luce intermittente. È poca, ma abbastanza per distinguere il nastro trasportatore, le cassette con i lombrichi e la macchina che inghiotte tutto. C’è anche un uomo chinato, concentrato a… pedalare! Il mantello è slacciato e il lungo cappuccio pende da una spalla. Lilla non sa se credere ai propri occhi. – Ma quello è il cugino Euripide Quaglia – bisbiglia all’orecchio di Pier. – L’inventore pazzo? – Quasi-pazzo. Euripide si ferma un attimo per riprendere fiato. Pedalare sembra costargli una gran fatica. Si asciuga il sudore dalla fronte con un fazzoletto lurido e poi riprende.
Sciun sciun... Sciun sciun... – Adesso lo riempio di botte e mi riprendo la bicicletta – dice Pier, stringendo i pugni, ma Lilla lo trattiene. – Aspetta, cerchiamo di capire che cosa sta succedendo. Non puoi farcela da solo!
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Capitolo 8
– Contavo su di te… – Lo so. I ragazzi si domandano che cosa ne è dei lombrichi che entrano nella macchina. Dall’altra parte, le cassette escono vuote! Ci sono dei tubi che si dirigono verso l’alto.
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Il ladro di lombrichi
– I camini… – bisbiglia Lilla. Pier non capisce. Ma è ovvio, lui è caduto in trappola troppo in fretta. Non ha fatto in tempo a notarli.
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Capitolo 8
– Le farfalle e le coccinelle... – aggiunge la ragazzina. – Sì, le ho viste, ma che cosa c’entrano con i lombrichi? – chiede Pier. – La macchina trasforma i lombrichi in farfalle e coccinelle e le libera in superficie attraverso i camini. – Sì, deve essere proprio così. – Non capisco perché lo faccia. Ahi! – Che cosa c’è? – Non so, di nuovo quello strano mal di testa… – Perché strano? – È come se questo covo fosse pieno di tristezza. Lilla ripensa alle farfalle e alle coccinelle e a come, poco prima, era riuscita a sentirne i pensieri. – Forse i lombrichi sono tristi perché non vogliono finire nella macchina – dice Pier. – Sì, deve essere così, dobbiamo liberarli… Pier e Lilla iniziano a rovesciare le cassette più vicine a loro, sperando che i
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Il ladro di lombrichi
lombrichi si disperdano per terra. Proprio in quel momento, scatta un allarme assordante e una grande rete cade su di loro, imprigionandoli. – Allarme sabotaggio! – grida Euripide, smettendo di pedalare. Poi salta giù dalla bicicletta e corre verso di loro: li ha colti in flagrante! – Lilla! – esclama. – Da te non me lo sarei mai aspettato, sabotare la mia nobile missione… – e poi, rivolto ai lombrichi: – Piccoli, poveri, vermicellini cari, venite da papà… Raccoglie da terra i lombrichi e li rimette delicatamente nelle cassette, mentre Pier e Lilla rimangono a guardare dalle maglie della rete, più confusi che mai. – Euripide, non puoi trasformare tutti i lombrichi della terra in farfalle e coccinelle, è contro natura – dice Lilla. – Me ne infischio della natura, io lo faccio per loro. – Perché?
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Capitolo 8
Euripide prende una scatolina di metallo nero e indica la lancetta nel riquadro, segna il massimo. – Che cos’è? – chiede Pier. – Un rilevatore di tristezza, i lombrichi sono tristi. – È ovvio! Vuoi trasformarli in insetti. – Non io di certo… La mia macchina Titrasformoinquelchevuoitu esaudisce solo i loro desideri. – WOW! – esclama Pier. – Vuoi dire che io potrei diventare una rock star? – Certo! – Allora sono i lombrichi che vogliono diventare farfalle e coccinelle, ma perché? – riprende Lilla. – Ah, questo io non lo so… solo una fata riesce a parlare con gli animali e gli insetti… Euripide e Pier la fissano in modo strano. – Ho capito quel che pensate, ma io non sono una fata, ci vorrebbe mia nonna… E poi, così intrappolata di sicuro non riesco a
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Il ladro di lombrichi
fare niente. Liberaci Euripide, per piacere! – Solo se mi promettete solennemente che mi aiuterete, invece di ostacolarmi. – Non possiamo. – Allora non vi libero, anzi, vi lego meglio. Euripide prende una lunga corda e la avvolge attorno ai ragazzi come fossero salami. Un bavaglio sulla bocca e sono proprio sistemati. Lilla non riesce a sentire i pensieri dei lombrichi. È troppo nervosa e non sa come fare per calmarsi. Le viene anche da piangere, ma si trattiene, non vuole farsi vedere da Pier. Pier, più che per i lombrichi, è preoccupato per la sua bicicletta. Speriamo che quello non me la rovini… pensa. Euripide ha ripreso a pedalare. Fischietta e canta come se nulla fosse successo, mentre le cassette avanzano verso la macchina. Come si può fare per fermarlo?
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Capitolo 9
Vermicelli belli belli Per un istante, un lampo illumina a giorno il covo buio di Euripide Quaglia. Poi, la luce si trasforma in nuvole di scintille: oro e fucsia da un lato, rosse e argento dall’altro. La magia è forte e Lilla capisce che è arrivato qualcuno. Ma chi? Nonna Camelia non usa più la magia da anni. Chissà se ne è ancora capace… Le scintille si diradano piano piano e lasciano intravedere due figure. Una è vestita di bianco, l’altra di nero. Di male in peggio, saranno amici di Euripide, pensa Lilla. Vorrebbe indietreggiare e nascondersi,
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Vermicelli belli belli
ma non può, legata com’è. La figura nera sfodera una bacchetta e la punta verso Euripide. – Tu! – dice il mago. – Ti ordino di lasciare all’istante quella bicicletta, altrimenti distruggerò la macchina infernale! Non sono suoi amici, pensa Lilla. Nella voce del mago c’è qualcosa che non le piace per niente. La figura in bianco si guarda intorno come in cerca di qualcosa. – Sei sicuro che questo incantesimo di localizzazione abbia funzionato? Io non vedo la mia nipotina… – dice. Quelle parole, quella voce… È nonna Camelia! Lilla vorrebbe chiamarla ma non può per colpa del bavaglio. L’anziana fata non vede i ragazzi perché sono in un angolo buio, si accorge subito, invece, che Ibisco si sta rivolgendo a suo cugino Euripide Quaglia. – Allora sei invischiato con i lombrichi?
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Capitolo 9
Euripide è sceso dalla bicicletta e abbraccia disperatamente la sua macchina per proteggerla. – Vi prego, non distruggetela – supplica. Ibisco scaglia un raggio luminoso contro Euripide, facendolo cadere a terra.
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Capitolo 9
– A che cosa serve? Fabbrica forse l’elisir dell’immortalità? – lo interroga il mago. – Che cosa? Io… io… in realtà volevo solo aiutare i miei amici… – balbetta Euripide. – I tuoi amici? – si intromette Camelia. Ha già sentito un discorso del genere da lui, ma non ricorda bene quando. – Sì… i lombrichi erano tristi… depressi… e io volevo aiutarli. – Bazzecole! – sbuffa Ibisco. – I lombrichi non possono essere tristi, loro non invecchiano mai! Sono gli esseri più invidiabili che esistono sulla faccia della terra. – Forse sono tristi per un altro motivo… – tenta di dire Euripide, ma Camelia lo zittisce. – Sssh, silenzio! – Senti per caso i pensieri dei lombrichi? – riprende lui. – No, ho udito un lamento… C’è mia nipote qui da qualche parte, vero? Deve esserci, dal momento che siamo arrivati
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Vermicelli belli belli
con un incantesimo di localizzazione. Euripide fa finta di niente e fischietta. Ibisco quasi lo infilza con la bacchetta e gli ordina: – Rispondi alla domanda! Ma il lamento si fa più forte. Camelia non ha bisogno di spiegazioni per capire da dove proviene. – Oh, poveri piccoli… come vi ha conciato… quell’ingrato mangia-minestra a tradimento! – dice liberando i ragazzi. – Grazie nonna! Lilla la abbraccia con gioia e… man mano che il mal di testa scompare, la ragazzina inizia a distinguere chiaramente che cosa dicono tante e tante piccole voci. – Gli uomini ci calpestano! Alle bambine facciamo ribrezzo. Nessuno ci vuole bene. Siamo tristi perché… siamo brutti. E poi ancora un’infinità di volte: – Siamo brutti. Siamo brutti, brutti, brutti. Ora Lilla ha capito. – Sono i lombrichi. Pensano di essere brutti – sussurra. – In effetti, mica sono belli – esclama Pier,
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Capitolo 9
ma l’amica gli dà una gomitata e lui rimedia con voce strozzata: – Ehm, magnifici, i lombrichi, l’ho sempre pensato… Le vocine dicono anche altre cose: – Vorrei essere una farfalla. Le farfalle sono belle e colorate. Sarebbe fantastico volare come una farfalla. Le coccinelle portano fortuna. Vorrei essere una coccinella. – Tutti vorrebbero diventare farfalle e coccinelle – riprende Lilla. – Ecco, vedete, io esaudivo solo i loro desideri – si giustifica Euripide Quaglia. – Mi fanno pena i lombrichi depressi. Tutta colpa del mondo moderno! – Euripide ha ragione – aggiunge nonna Camelia. – Oggi si guarda solo all’esteriorità e non ad altre cose importantissime. Voi lombrichi siete perfetti così come siete e la vostra esistenza è indispensabile per l’equilibrio della natura. – Verissimo! – conferma Lilla. – C’è scritto anche nel libro della biblioteca. I lombrichi,
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Vermicelli belli belli
mangiando la terra, la ripuliscono e la fertilizzano e, allo stesso tempo, scavano gallerie che ossigenano il terreno. Se il terreno è ossigenato, le piante assorbono meglio l’acqua e le sostanze nutritive. Se le piante sono rigogliose e danno frutti abbondanti, stanno meglio gli animali che mangiano erba e foglie e anche i carnivori che mangiano gli erbivori. Da ultimi, stanno meglio gli uomini che mangiano sia le verdure e i frutti che la carne. – Ma noi vorremmo essere belli… – protestano i lombrichi. – Lo siete in un certo senso… sentite un po’ questa rima: vermicelli belli belli. – Siamo vermicelli, belli, belli. Vermicelli, belli, belli – ripetono questa cantilena per convincersi di quello che Lilla ha detto. – Davvero siamo perfetti così come siamo e siamo utili per la vita sulla terra? – chiedono poco dopo. – Sì! – rispondono Lilla e Camelia, le sole a sentirli.
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Capitolo 9
– Allora ci sta bene rimanere lombrichi. – Evviva! – esclamano nonna e nipote. Camelia lo dice agli altri e anche loro sono soddisfatti. – E la mia macchina? – chiede Euripide. – La tua macchina ora ha un gran lavoro da fare: dovrà ritrasformare in lombrichi tutte le farfalle e coccinelle che vagano disperate per i campi – dice Camelia, poi schiocca le dita e, dal nulla, compaiono cinque grandi retini. – Ma come faremo a convincere le farfalle e le coccinelle a ritornare lombrichi? – chiede Euripide. Lilla risponde: – Ci penseranno i loro amici lombrichi a convincerle, vero, ragazzi? – Sì, sì, sì – dicono le vocine. – Allora, al lavoro! – ordina Euripide guidando il gruppo verso l’uscita.
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Capitolo 10
Cin cin ai lombrichi Due giorni dopo, tutto è ritornato alla normalità: i lombrichi sono nella terra, quasi in letargo; Pier è molto contento perché ha di nuovo la sua bicicletta; la macchina Titrasformoinquelchevuoitu ha terminato il suo lavoro ed Euripide ha capito che è troppo pericolosa e che può portare a conseguenze… catastrofiche! Nonna Camelia ha deciso di festeggiare l’equilibrio riconquistato con una bella cena nella casa sull’albero numero tre. Con lei ci sono Lilla, Pier, Euripide e anche… Ibisco. Ibisco ha promesso che non farà più
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Capitolo 10
esperimenti con i lombrichi, ma… teneva le dita incrociate dietro la schiena mentre lo diceva. In questa storia si è comportato bene, è vero, ma è pur sempre un mago malvagio, o quasi…
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Cin cin ai lombrichi
Al brindisi con il succo di mela, Lilla esclama sorridente: – Cin cin ai lombrichi! – Cin cin ai lombrichi! – rispondono Pier, Euripide, Ibisco e anche nonna Camelia.
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1. Alizé contro Perfidia Mariagrazia Bertarini 2. Rosso Rosso. Clic! Stampato maiuscolo Emanuela Orlandini Storie per crescere 3. Tommy, il pesce ciclista Elisa Prati 4. Carletto rock con Audio CD Mariagrazia Bertarini Musiche di Daniele Cosenza 5. Re e Regine Stampato maiuscolo Valentina Falanga 6. Derby giurassico Stampato maiuscolo Mauro Colombo 7. Lo Scacciapaura Elisa Prati 8. I musicanti di Brema con Audio CD Mariagrazia Bertarini Musiche di Paolo Iotti 9. Mistero alla fattoria Giallogirasole Stampato maiuscolo con caratteri ad alta leggibilità audio disponibile sul sito Maria Giuliana Saletta
10. Super Ugo Alessia Zucchi 11. Strady con Audio CD Federica Castriota Musiche di Paolo Iotti 12. Magicalia e Fantalucio Laura Novello 13. Hansel e Gretel Mariagrazia Bertarini 14. Buon Natale! Stampato maiuscolo e minuscolo Maria Giuliana Saletta 15. Un tipo speciale Alessia Zucchi 16. Una tartaruga extra large Stampato maiuscolo Fulvia Degl’Innocenti 17. Il topino che voleva leggere Stampato maiuscolo Giorgia Cozza 18. Voglio un cane! Stampato maiuscolo Roberto Monti 19. Fiabe Classiche Stampato maiuscolo e minuscolo Mariagrazia Bertarini, Valentina Falanga
1. Viaggio al centro della Terra Gianluca Agnello 2. Dieci milioni di giorni fa Giorgio Di Vita 3. Pizza, pidocchi e un genio nell’astuccio Maria Vago 4. In diretta dalla savana Annalisa Molaschi
5. Tre sirene e un pirata Elisa Prati 6. Alla ricerca della memoria perduta con Audio CD Giancarlo Oliani Musiche di Paolo Iotti 7. Storie con i fiocchi M. Bertarini, M. Martini Raccasi, D. Mecenero, M. Vago, G. Di Vita
Serie verde
20. Il gufetto che voleva contare Stampato maiuscolo Giorgia Cozza 21. Vestiti a pennello Stampato maiuscolo Roberto Monti 22. Una famiglia strana Stampato maiuscolo Francesco Matteuzzi 23. La panchina degli amici Mirko Montini 24. Il Divoratutto Federica Nuccio, Roberta Vottero 25. Quelli del piano di sopra Teo Benedetti, Roberto Irace
Serie gialla
8. Tanti auguri! Maria Vago 9. Un regalo dal bosco Maria Giuliana Saletta
10. Che spasso la montagna! Annamaria Parravicini 11. Il risveglio della mummia Con caratteri ad alta leggibilità Audio disponibile sul sito Mariagrazia Bertarini 12. Storie dalla preistoria Maria Vago 13. Il libro della giungla Elisa Prati 14. Gulliver a Lilliput Con caratteri ad alta leggibilità Audio disponibile sul sito Gianluca Agnello 15. Il giornalino di Luca Francesco Matteuzzi 16. Emergenza lombrichi Laura Novello 17. Fiabe al rovescio Alessia Faltoni
18. Ma quanto sei cresciuto? Francesco Matteuzzi, Andrea Antonazzo 19. Torno Topodomani Carmine Spera 20. Robin Hood Francesco Matteuzzi 21. Storie Sconclusionate Con caratteri ad alta leggibilità Audio disponibile sul sito Gianfranco Liori, Alberto Melis 22. Storie Classiche Mariagrazia Bertarini, Valentina Falanga 23. Il mondo perduto Gianluca Agnello, Valentina Falanga 24. La forchetta volante Tiziana Bruno
1. Sissi e il concorso di Miss Nuvolabuia Mariagrazia Bertarini 2. Re Artù, il cuore e la spada Analisa Casali 3. Lo SmontaBulli anche con DVD Diego Mecenero 4. TomTom e il Re Scorpione Mauro Martini Raccasi 5. Venet, vidi, bici Luca Cognolato 6. Amore e Psiche con Audio CD Giorgio Di Vita Musiche di Paolo Iotti
7. Alè-oo! La vittoria più bella anche con DVD Mauro Colombo 8. TomTom e i predoni Vichinghi Mauro Martini Raccasi 9. I viaggi di Ulisse Gianluca Agnello 10. L’isola del tesoro Claudio Riva 11. Il segreto di Nicola Giorgio Di Vita 12. Il mistero del tortellino mannaro Mauro Martini Raccasi 13. Zanna Bianca Gianluca Agnello
Serie gialla
25. Scuola di mostri Francesco Matteuzzi, Andrea Antonazzo 26. Leonardo Elisa Prati 27. Andrea Maria Giuliana Saletta 28. La cometa Roberto Melchiorre 29. Sulle tracce di Dante Gianluca Agnello, Valentina Falanga 30. I pirati di Marecupo Marco Daeron Ventura
Serie arancione
14. Mai più! M. Maggi, F. Matteuzzi, M. Bertarini, M.G. Saletta 15. A tutto sport! M.Colombo, S. Colombo, G. Caldara 16. Tre spie per un imperatore Francesco Matteuzzi 17. Tutti a bordo! Analisa Casali
18. Il segreto del mantello blu Diego Mecenero 19. Le frittelle di Pericle Roberto Melchiorre 20. Renzo e Lucia Valentina Falanga 21. Il tesoro del castello Micaela Di Trani 22. Che bello un mondo diritto! Con caratteri ad alta leggibilità Audio disponibile sul sito Matilde Guastaferro 23. L’avventuroso Enea Gianluca Agnello 24. Il Corsaro Nero Laura Novello
25. Canto di Natale Valentina Falanga 26. Il furioso Achille Gianluca Agnello 27. Il diario di Anna Frank Maria Giuliana Saletta 28. Vacanze toscane Monica Baccelli 29. Frankenstein Roberto Melchiorre 30. Non parlo più Con caratteri ad alta leggibilità Audio disponibile sul sito Sabrina Mengoni 31. Il segreto del faraone Mariagrazia Bertarini
1. 150 candeline Mariagrazia Bertarini L’unità d’Italia 2. Il mondo a cinque cerchi Mariagrazia Bertarini Le Olimpiadi
3. Abbasso lo spreco! Maria Vago Lo spreco alimentare 4. INforma ragazzi Francesco Matteuzzi Roberto Melchiorre Sport e vita sana
1. Ventimila leghe sotto i mari Mauro Martini Raccasi 2. Sherlock Holmes Mauro Martini Raccasi
3. Il gatto della tramvia Elisa Prati 4. Carlo Urbani Una vita per gli altri Ilenia Severini
Serie arancione
32. Il mistero del Topkapi Mariagrazia Bertarini 33. Alla scuola del mare Maria Vago 34. Diario di un giovane rocker Alessandra Stanga
Serie oro
Serie rossa
Storie per crescere
Emergenza lombrichi Laura Novello
C’è una grave emergenza nel paese in cui vive Potentilla Archimede, detta Lilla. I lombrichi sono scomparsi! Cos’è accaduto? Chi è stato? È forse colpa di Ibisco Guerra, mago oscuro che da sempre li usa per ideare un elisir di immortalità? Lilla, apprendista fata, e il suo amico Pier indagano e scoprono che la realtà è molto diversa… Una storia fantastica per comprendere come alterare i delicati equilibri della natura sia molto pericoloso anche se fatto con le migliori intenzioni.
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Complemento gratuito allegato a ESTATE TUTTO L’ANNO.