I Nostri Cani - giugno 2021

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N. 6 giugno 2021 - Pubblicazione online sul sito www.enci.it

BOVARO DELLE FIANDRE PRAGA RATTER PROVE SEGUGI TROFEO ENCI DI PIANURA CANI E STUDENTI: UN VALIDO AIUTO

“organo ufficiale ENCI”

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SOMMARIO Il gigante dallo sguardo dolce Silvia Zabai Notizie ENCI Il Praga Ratter Pietro Paolo Condò Compagni di scuola Renata Fossati Notizie dal Mondo Cuccioli in arrivo Stefano Spagnulo Un soffio d’amore tra le rime Rodolfo Grassi Una carezza contro lo stress Renata Fossati Successi all’estero Standard in pillole Trofeo ENCI di pianura Marco Ragatzu Segugi sul Gran Sasso Enrico Gianfelice Segugi nelle Langhe Marco Ragatzu Affissi

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PER LE ASSOCIAZIONI SPECIALIZZATE DI RAZZA RAZZE: LE PAGINE DELLA RIVISTA SONO A DISPOSIZIONE PER ARTICOLI RIGUARDANTI LE RAZZE TUTELATE SU TEMI A SCELTA QUALI: STORIA, DIF­ FUSIONE SUL TERRIOTRIO, CARATTE­ RE, EDUCAZIONE, ADDESTRAMENTO, ATTIVITA SOCIALI, SPORT, SALUTE, VITA IN FAMIGLIA. CONVEGNI E SEMINARI SULLE RAZZE TUTELATE RUBRICA “CLUB”: SONO A DISPO­ SIZIONE PER SPECIALI E RADUNI. CORREDATE DA FOTO, CLASSIFICHE E BREVI TESTI SUGLI EVENTI. SI PREGA DI CONTATTARE PREVENTI­ VAMENTE LA REDAZIONE redazione@enci.it - tel. 0270020358 dalle 8,30 alle 12,30 dalle 13,30 alle 17,30

PER I GRUPPI CINOFILI

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Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedi­ cate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali. Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione: redazione@enci.it - tel. 0270020358

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TEMPI DI CONSEGNA DI TESTI E FOTO

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Pubblicità expo: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita (es. 5 novem­ bre per pubblicazione in dicembre) Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile inviare a redazione@enci.it TUTTE LE RUBRICHE SONO GRATUITE Si ringrazia per la collaborazione

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FORMATO TESTI E FOTO Testi in WORD o similari di scrittura (NO pdf) Foto in formato jpg o tif NON impaginare



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DEDICATO A CHI NON HA... ... SENSO ETICO UMANA PIETÀ UN MINIMO DI SENSIBILITÀ UN BARLUME DI COSCIENZA

L’ABBANDONO DEI CANI È UN REATO PENALE Chiunque abbandona animali domestici è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Cani fortunati pronti per le vacanze in compagnia della proprietaria. Foto Elena Corselli


Storia e attualità del Bovaro delle Fiandre

Il gigante dallo sguardo dolce

Agile come un lupo nonostante la statura imponente, ha espressioni e comportamenti che calamitano simpatia e ne rivelano l’equilibrio psichico. Come vivere con lui esaltandone tutte le qualità positive


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Il Bovaro delle Fiandre è il cane dei “doppi”: Franco-Belga d’origine, lupo-molossoide nella struttura ma soprattutto di carattere “Sage hardi” ovvero saggio e ardito, appellativo che Thorp, storico presidente del club francese della

razza, diede a questo grande cane. È infatti un cane molto equilibrato e dai nervi saldi, con notevoli capacità di discernimento: raramente va a “cercare guai” o mostra aggressività, è adattabile e tranquillo

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nella vita in famiglia, riesce benissimo ad autocontrollarsi e a frenare la sua irruenza e ad essere protettivo con bambini ed anziani, ma se necessario diventa audace difendendo il territorio e soprattutto i suoi cari con determinazione e coraggio, senza mostrare aggressività ingiustificata, bensì rispondendo ad uno stimolo esterno ritenuto pericoloso. Per queste sue caratteristiche abbaia raramente, solo lo stretto necessario a segnalare qualche anomalia nell’ambiente circostante.

UNA STORIA CONDIVISA TRA FRANCIA E BELGIO La culla del Bovaro delle Fiandre è la zona che va dalle Fiandre Francesi sulle rive della Manica alle cinque provincie attorno a Bruxelles di lingua francese e fiamminga. La razza nacque inizialmente dagli accoppiamenti empirici effettuati dagli allevatori di bestiame di quelle zone per l’utilizzo come rustico conduttore e guardiano delle mandrie ma anche per accompagnare i mandriani al mercato e per lavorare in fattoria come trasportatore dei bidoni del latte e protezione della fattoria dai malintenzionati. Erano cani che vivevano sempre all’aperto e, visto il clima perennemente umido e grigio, necessitavano di un ”cappottino” di pelo adeguato a quei luoghi. Solo all’inizio del XX secolo si iniziò a considerare questi “pastori pelosi e ruvidi” come una razza specifica e a dibattere sul “tipo” corretto. Tali discussioni vennero però bruscamente interrotte dallo scoppio della 1° Guerra mondiale che portò alla quasi totale scomparsa di questi cani, sterminati in quanto utilizzati in quel frangente come porta-ordini e cerca-feriti. Tra le due guerre Justin Chastel titolare dell’allevamento “della 9


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Thudinie” iniziò a ricostruire la razza partendo dai pochi soggetti sopravvissuti; egli dovette proteggerli anche dai rastrellamenti nazisti della 2° Guerra mondiale nascondendoli nei fienili delle fattorie più isolate. Nel dopoguerra il confronto anche acceso degli allevatori francesi e belgi , portò nel 1961, alla stesura dello Standard e nel 1965 all’approvazione della FCI. Standard leggermente corretto poi nel 2001 per ribadire la natura lupo – molossoide della razza ed escludere i colori troppo chiari del manto.

ROBUSTO E AGILE Il “tipo” del Bovaro delle Fiandre è un equilibrio perfetto tra le caratteristiche delle famiglie canine da cui deriva: dei Lupoidi conserva l’agilità, la rapidità di movimento e l’autonomia; dei Molossoidi la forza, la compattezza del corpo e l’istinto alla difesa. Vediamo alcuni aspetti essenziali dello Standard . Il Bovaro delle Fiandre è brevilineo: il corpo, tarchiato e muscoloso, dà impressione di potenza senza pesantezza e 10


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deve essere idealmente iscrivibile in un quadrato. L’altezza al garrese è di 62-68 cm per i maschi e di 59-65 cm per le femmine. La testa è massiccia e proporzionata al corpo e alla taglia. Il cranio è piatto e i rapporti cranio/muso sono di 3 a 2,

tivo adatto alle variazioni climatiche della zona di origine della razza, risultando anche impermeabile. Il colore è grigio, “tigrato” o carbonato fino al nero che è ammesso senza essere favorito. I manti chiari, ”slavati”, non sono ammessi. Il pelo è ruvido al tatto, secco e opaco, lungo circa 6 cm, leggermente arruffato, fitto e cricchiante specie sulla parte superiore del dorso; sulla testa è più corto e quasi raso, come anche sulla parte esterna delle orecchie.

TESSITURA E COLORI Il mantello è folto e il pelo di copertura forma con il sottopelo, costituito da peli fini e serrati, un involucro protet-

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LA CARATTERISTICA BARBA

VIVERE CON UN BOVARO DELLE FIANDRE

Le labbra superiori e il mento sono provvisti di baffi e barba che danno al cane un aspetto burbero. Le sopracciglia sono fatte di peli rialzati che accentuano la forma delle arcate sopraccigliari senza velare gli occhi che sono il più possibile scuri rispetto al colore del mantello. Lo sguardo è intenso ed espressivo, rivela dolcezza, sensibilità e intelligenza e anche dignità, energia e determinazione. Lo sguardo, insomma, rivela l’equilibrio psichico, la consapevolezza di sé, la forza di cui il cane è dotato. Del resto i soggetti paurosi o aggressivi sono esclusi dalla riproduzione.

Chi ha la fortuna di avere un Bovaro delle Fiandre (BDF) ha un amico fidato con il quale può condividere tantissimi aspetti della propria esistenza, unita all’educazione di base con cui è necessario far crescere il cucciolo, otterrà un soggetto che potrà portare veramente dappertutto. Anzi, portarlo dappertutto è già, di per sé. “educazione”, dato che le esperienze quotidiane aiutano l’ambientamento nel contesto sociale in cui si troverà a crescere. Ogni cane e in particolare il Bovaro delle Fiandre, soffrirebbe a essere lasciato solo tutto il giorno in giardino e in questo caso probabilmente non riconoscerebbe nel suo 12


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partner umano una guida degna di quella fiducia che rende possibile l’educazione e l’addestramento. La razza è sottoposta a prove di lavoro: certamente si può adottare un soggetto semplicemente per gioire della sua compagnia, ma se si desidera farlo diventare Campione italiano o internazionale di bellezza, è necessario, oltre che ottenere risultati nelle esposizioni, anche fargli superare delle prove di lavoro che accertino che il soggetto non è né aggressivo né pauroso e che la sua bellezza è “funzionale”, non può prescindere dalla salute (e infatti i bovari sono cani rustici e di buona salute) ed è corrispondente a ciò che è delineato dallo standard, per cui il “fuoco” del cane sta proprio nella sintesi fra bellezza e bravura.

LE ABILITÀ SPORTIVE Nelle prove il BDF dimostrerà di avere un carattere in linea con quanto stabilito dallo standard , esprimendo tutta la sua collaboratività, energia e capacità di autocontrollo. Anche nelle prove su bovini gli attuali BDF “cittadini” dimostrano ancora di avere nel sangue la loro antica sapienza di pastori. Si adatta a tante situazioni, ma ha necessità di interagire con la sua “guida umana” che deve essere autorevole senza essere autoritaria. Un partner umano autorevole e percepito come tale dal cane, prima di tutto comprende il suo linguaggio e va incontro ai suoi bisogni. Per crescere e vivere in salute e serenità, hanno bisogno di una dieta consona alla loro mole, di vivere in un ambiente sereno, di fare movimento. L’aspetto della socialità è molto importante in quanto hanno necessità di sentirsi parte del 13


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gruppo e di ricoprire un ruolo al suo interno. Sarà necessario quindi dedicargli tempo per le passeggiate e per il gioco: il gioco ha valore educativo e aiuta, in un clima di serenità, a costruire il rapporto e anche a stabilire dei ruoli.

malattie “tipiche” della razza e da tempo, con l’obbligo fissato dal Club di razza di certificazione della displasia dell’anca per acquisire titoli ed accedere alla Riproduzione Selezionata, tale patologia è diventata molto rara. L’unico problema può essere che, essendo un cane di grande tempra, il BDF segnala poco e tardi un suo eventuale malessere

ALLIEVO MODELLO Il Bovaro delle Fiandre è un cane che desidera imparare cose nuove e quindi apprende con facilità, se ben educato, saprà comportarsi adeguatamente in ogni situazione come per esempio al ristorante o nel negozio di cristallerie, saprà stare tranquillo ponendosi seduto o a terra in attesa, mentre nelle passeggiate in campagna e nei boschi sarà pronto a scatenarsi dimostrando tutta la sua vitalità. È quindi un cane poliedrico e multifunzionale, ma non dobbiamo dimenticare che è innanzitutto un cane da pastore -conduttore di mandrie, pertanto le sue vocazioni principali sono quelle collaborativa e predatoria. Ai fini del suo equilibrio interiore le suddette “aspirazioni” non devono essere soffocate o rimanere inespresse, ma gratificate, indirizzate e “raffinate”, in modo da avere il meglio dal nostro Bovaro diventato “cittadino”.

TOELETTATURA Da cucciolo sarà un super-peluche morbido e caldo e non avrà nulla della rusticità di pelo impermeabile e inodore tanto utile nell’adulto. Per “aiutare” sia da piccolo ma anche da grande il cambio del pelo, sarà utile eliminare il pelo morto, la polvere e lo sporco, spazzolandolo e togliendo il sottopelo in eccesso, regolarmente. Per mantenere poi il più possibile l’impermeabilità tipica del suo manto, i lavaggi dovrebbero essere limitati al minimo indispensabile La toelettatura va poi completata con la rasatura di cranio e orecchie e il ritocco a forbice delle lunghezze del pelo che ne evidenzino la struttura ripulendo le zone “critiche” La manutenzione ordinaria può essere effettuata anche da un proprietario volenteroso, mentre per le Esposizioni è bene affidarlo ad un toelettatore professionista, conoscitore della razza. Silvia Zabai

SALUTE È un cane che gode generalmente di buona salute, con una vita media intorno agli 11/12 anni. Non si segnalano

Presidente del Club Italiano Bovaro delle Fiandre

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Notizie ENCI FORMATO CARTACEO

“organo ufficiale ENCI”

Informiamo i nostri Soci che nei mesi di luglio, ottobre e dicembre 2021 il giornale sarà in formato cartaceo (oltre che on line) e verrà inviato a tutti gli associati.

Grave lutto nella famiglia dell’ENCI Profondamente addolora­ ti, ci duole comunicare l’improvvisa scomparsa del dipendente dell’ENCI Roberto Migliau. Alla fami­ glia esprimiamo le più pro­ fonde condoglianze e la vicinanza di tutti noi.

ENCI e LEGAMBIENTE, progetto

“VENGO VIA CON TE” Ha preso il via il progetto “Vengo via con te”, realizzato in collaborazione con Legambiente, una campagna naziona­ le di informazione e cultura cinofila dedicata all’approfon­ dimento della conoscenza del cane e dell’impegno che richiede averne uno. ENCI ha accolto con grande entusiasmo questa campagna nazionale su un tema di importanza così attuale. Informare e divulgare sono il primo passo per responsabi­ lizzare i cittadini verso il cane, che da millenni ci affianca fedelmente in famiglia come in tantissime attività. Una sana cultura cinofila non può essere patrimonio di pochi, ma un valore da diffondere in maniera capillare, per ono­ rare e rispettare il migliore amico dell’uomo.

Il Presidente Dino Muto

ISTITUZIONE TITOLO DI GIOVANE CAMPIONE ITALIANO DI BELLEZZA

http://www.legambienteanimalhelp.it/vengo-via-con-te/ Il Presidente Dino Muto

Il Consiglio Direttivo in data 8 marzo 2021 ha deliberato di istituire il nuovo titolo di

GIOVANE CAMPIONE ITALIANO DI BELLEZZA

AVVISO

Conseguentemente, è stato adeguato il Regolamento speciale delle esposizioni canine, il cui testo aggiornato è consultabile dal sito dell’ENCI al seguente link:

Si avvisa che, essendo la raccomandata a.r. ritor­ nata con motivazione “compiuta giacenza”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata depositata lettera di contestazio­ ne relativa al procedimento disciplinare n. 18/20 nei confronti di NOLASCO LUISA.

https://www.enci.it/media/6747/reci sec.pdf

Il Segretario Istruttore

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Minuscolo, vivace e curioso

Il Praga Ratter

Razza antica e quasi dimenticata è tornata sul palcoscenico della cinofilia


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Questa razza detiene il record di essere la più piccola (misurata al garrese) al mondo, infatti, misura al garrese 21 cm, ciò nonostante diventa una piccola furia quando si tratta di rintracciare e uccidere i topi... da cui il nome. In effetti, il Praga Ratter è il cane dei contrasti, perché mentre è un piccolo cane amorevole per un proprietario che merita fiducia, è sospettoso e brontolone con gli estranei. Quindi, mai sottovalutare la forza di carattere e la determinazione con cui affronta tutto ciò che non gli è gradito. È rapido nei movimenti e nei salti, pronto a segnalare qualsiasi movimento sospetto con il suo abbaiare insistente e quando non è adeguatamente educato all’obbedienza, è un ottimo candidato per la “sindrome del cane di piccola taglia”, pronto a maneggiare l’ambiente a suo

piacimento. Del resto è un cane irresistibile e la tendenza a coccolarlo troppo è insita in ogni proprietario.

LA GLORIA DEL PRAŽSKÝ KRYSARÍK (PRAGA RATTER) SARÀ RIVISSUTA? Questo era il titolo di un articolo pubblicato dal defunto redattore capo della rivista PES (The Dog) Karel Stepansky che invitava tutti i cinologi cechi ad aiutare a far rivivere la razza storica popolare, la PRAGUE RATTER (PRAZSKY KRYSARIK) che in un passato lontano abitava i palazzi reali nel Medioevo. Questo appello, pubblicato a pagina 6 nel sesto numero della suddetta rivista, non è rimasto senza risposta. Oggi il Praga Ratter è di nuovo apprezzato e conosciuto a livello internazionale. La rivisita di nume17


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rosi articoli a firma di cinologi famosi negli anni ’20 e ’30 del calibro di OttoKarlik, Theodor Rotter, il veterinario FrantisekDvoracek ha restituito fama e onori a questa razza.

degli ultimi cinologi un tempo noti come Otto Karlik, Theodor Rotter, il veterinario FrantisekDvoracek e molti altri che erano stati pubblicati su riviste specializzate e periodici cinologici negli anni ’20, ’30 e successivi. Hanno anche studiato le informazioni raccolte dal famoso pubblicista scientifico EmilJech di Roztoky vicino a Praga. Era stato lui a scoprire e confermare l’esistenza del Ratter di Praga e portare avanti prove indiscutibili che questa razza era in diffusa durante il tempo del principe boemo Vladislav II.

Man mano che cambiano le condizioni culturali, sociali ed economiche, cambiano anche le opinioni, i gusti e le mode. Questi cambiamenti si riflettono anche nello sviluppo e nella popolarità di diverse razze di cani. L’interesse per alcune razze cresce e poi diminuisce o scompare, per poi ricrescere dopo un periodo di tempo breve o lungo (a volte molto lungo). Il Praga Ratter è una razza del genere. Sebbene solo di recente riconosciuto a livello internazionale, un tempo godette di un’immensa popolarità e poi fu quasi completamente dimenticato. Non c’è da stupirsi che venissero sollevate domande sul motivo per cui i cinologi cechi, che si collocano tra i leader mondiali, non avevano preservato questa razza autoctona che può essere fatta risalire alla storia antica delle terre ceche (storicamente chiamata Boemia).

Poiché la razza è davvero così antica, è praticamente impossibile rintracciare i suoi primi inizi. Tuttavia, il cronista polacco Galla Anonym ha scritto che il re polacco Boleslav II il Generoso (1058-1080) si era affezionato al Ratter. Ne aveva due che provenivano dalla Boemia (le terre ceche). La cronaca dice: “Non solo sangue polacco, ma anche sangue puramente slavo circola nelle vene dei nostri cani”. Poiché il re di Polonia apprezzava questo dono, possiamo presumere che fosse un dono reale del principe Vladislav II. Lo storico francese Jules Michelet ha menzionato nella sua opera “Histoire de France” tre cani ratting provenienti dalle terre ceche. Parla chiaramente di un dono vivente: il Praga Ratter. La storia racconta che il re Vaclav IV (1378-1419) portava

Non è mai troppo tardi, come si suol dire. Chi ha preso la decisione di far rivivere questa razza ha affrontato un compito molto difficile e l’ha considerato con molta attenzione per molto tempo. Hanno studiato alcuni articoli 18


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castello di Praga (la sede dei sovrani cechi) iniziò a perdere il suo significato e il Ratter iniziò a lasciare i confini delle mura del castello per vivere tra la gente comune. La razza è sopravvissuta fino ai giorni nostri ma, per uno scherzo del destino, i cani che caratterizzavano la razza furono squalificati alle esposizioni canine. Sono stati giudicati “atipici” e troppo piccoli poiché i giudici stavano usando lo standard degli Zwergpinscher. Così ancora una volta il “krysarík” è stato spinto in secondo piano, il che è stato dannoso per il suo ulteriore sviluppo. I principali esperti di cani come Theodor Rotter e OtakarKarlik si sono interessati a questi “pinscher“ atipici dal pelo liscio e hanno tentato di creare un programma di allevamento e di raccogliere molta documentazione. Ma purtroppo non riuscirono nell’impresa perché i cani scelti non avevano il pedigree di sei generazioni che era, a quel tempo, un requisito per la registrazione. Allo stesso tempo, nella vicina Germania, Adolf Hitler stava salendo al potere e nel 1938 invase la Repubblica Cecoslovacca. Negli anni ’50 Theodor Rotter perse tutte le sue proprietà, comprese tutti i suoi incartamenti relativi al Ratter. Anche la volontà di far rivivere la razza era svanita. Si dovrà arrivare agli anni ’80 per l’ennesimo tentativo di far rivivere la razza con successo. Al giorno d’oggi, ci sono circa 6.000 Praga Ratters in tutto il mondo. La razza è stata di recente riconosciuta dalla FCI. il suo Ratter preferito al pub “U kraleBrabantskeho” che amava frequentare travestito. Nelle sue opere il professor Weiseesamina presta particolare attenzione al regno dell’imperatore Rodolfo II. Citazione: “Rudolf II (15761611) trovò sempre conforto e mente lucida tra i suoi cani. I quattro Ratter originali si riprodussero e il numero aumentò a diciotto. Questo fu un eccellente esempio dei suoi sforzi di allevamento”. Il Ratter era spesso presente ai banchetti reali. Questo piccolo cane simboleggiava anche l’indipendenza delle terre ceche (Boemia) e la sovranità della nazione ceca. Fin dagli inizi della storia delle terre ceche (Boemia) il Ratter adornava le corti dei principi e dei re cechi, e veniva spesso dato in dono ad altri sovrani europei. La tragica sconfitta nella battaglia della Montagna Bianca ha provocato il declino della vita politica, culturale e sociale ceca per tre secoli. Questo periodo nella storia ceca significò anche la perdita di gloria per il Praga Ratter. Il 19


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a una volpe. Le loro orecchie sono erette e appuntite, che sembrano sproporzionatamente grandi per la loro testa, e riconducono agevolmente alla natura vigile e vivace della razza; mentre una focatura sopra l’occhio conferisce loro un aspetto un poco perplesso.

UNA PREZIOSA MINIATURA Somigliante a un piccolo Dobermann di dimensioni molto ridotte si presenta per lo più nel mantello nero focato, corto e lucido anche se lo standard prevede altri colori e la varietà a pelo moderatamente lungo, arricchito da frange, con una coda dritta, lunga e sottile. La testa è a forma di pera con un muso stretto quasi simile

VIGILE E CURIOSO Si potrebbero utilizzare molti termini per descrivere il temperamento del Praga Ratter ma bisogna premettere che il tutto dovrebbe essere ricondotto ai primi mesi di vita dove la socializzazione riveste un ruolo importante così come la conoscenza della razza da parte della nuova famiglia che lo accoglierà al fine di iniziare un corretto percorso di educazione. Il Praga Ratter è per natura un cane energico, e non dovrebbe sorprendere che un cane di statura così minuta sia pronto ad affrontare i topi. Ciò è supportato da un forte istinto di predazione, che li mette in massima allerta ad minimo movimento che potrebbe far pensare a uno scoiattolo su un albero o al gatto di famiglia che si stia stiracchiando. Se in famiglia ci sono altri piccoli animali come gatti, criceti o cavie peruviane è meglio prestare attenzione perché l’istinto di questo cane è quello di inseguirli. Si adatta me-

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che sono naturalmente sospettosi nei confronti degli estranei, quindi la socializzazione riveste un’importanza fondamentale sin dalle prime settimane di vita e deve continuare anche durante l’età giovanile.

INDIPENDENTE E CORAGGIOSO Possiede un animo indipendente, ma, allo stesso tempo è desideroso di compiacere. Quando è motivato e incoraggiato da ghiotte ricompense, risponde bene all’allenamento. Generalmente, si tende a sottovalutare il temperamento di questi piccoli cani tanto da cercare troppo spesso di sollevarli da terra in occasioni ritenute pericolose ma ciò non farà altro che generare in loro della confusione, rendendoli sospettosi e pretenziosi generando quella che in gergo viene definita “sindrome del cane di piccola taglia”. In realtà, siamo di fronte ad un cane piccolo di aspetto ma grande nella tempra, pertanto sarà utile interessarlo anche a giochi di attivazione mentale così come percorsi di educazione di base realizzati con il gioco e la ricompensa. È un cane attivo, nonostante la sua taglia. Dà il meglio di sé quando gli vengono concesse regolari passeggiate quotidiane e luoghi sicuri dove possa scatenarsi libero dal guinzaglio, annusare ovunque, inseguire lucertole e giocare. La razza ama recuperare oggetti e giocare al riporto, quindi il gioco della caccia è l’ideale per loro. Nonostante le sue piccole dimensioni, apprezzerà le attività sportive solitamente associate a razze più grandi, come l’agility o la ricerca su pista.

glio alla quotidianità quando conosce i ritmi e le abitudini della nuova famiglia e viene cresciuto usando metodi di addestramento all’obbedienza basati sulla ricompensa. Questo lo aiuta a dirigere in modo costruttivo la sua energia in attività appropriate e lo rende un pet contento e soddisfatto, piuttosto che frustrato o prepotente. In effetti, il Praga Ratter ben educato sarà affettuoso, leale e amorevole con il suo proprietario e può essere un ottimo compagno. Tuttavia, è bene tener presente

TOELETTATURA Il pelo corto e liscio del Praga Ratter è facile da curare, anche con la varietà a pelo moderatamente lungo , basterà usare una spazzola di gomma almeno una volta alla settimana per eliminare i peli morti e distribuire i suoi oli naturali condizionanti sul mantello. Per lo stesso motivo, il bagno con uno shampoo per cani delicato e idratante, è consigliabile una volta al mese. 21


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LA SITUAZIONE IN ITALIA È paragonabile a quella del Russian Toy di una quindicina di anni fa, guardati col sospetto di chi non conosce e di riflesso non sempre apprezza, relegati nelle mani di pochi appassionati e lungimiranti allevatori che preferiscono cimentarsi in ardite crociate di selezione anziché adagiarsi su quanto è già “famoso, ricercato e richiesto”. La razza ufficialmente riconosciuta è stata affidata dall’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, al Club Cani Compagnia al fine di tutelare e diffondere la razza. Ad oggi, dopo il seminario rivolto agli allevatori, tenuto dalla dottoressa Maria Luisa Marchese Consigliere del CCC, timidi avvisaglie si son già percepite, persone interessate e pronte a lanciarsi in nuova avventura cinofila si son manifestate al Direttivo. Si spera che come avvenuto con il raro e poco considerato un tempo Russian Toy, parimenti nascano nuovi appassionati del Praga Ratter e che ne giro di un decennio anche questi piccoli cani trovino estimatori e fans di questa razza di recente ricostruzione ma di certo, di antichissimi natali! Pietro Paolo Condò Presidente del Club cani Compagnia

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DIDATTICA A DISTANZA Il supporto dei cani si è rivelato essenziale Zoe mentre segue una lezione di scienze. Alle sue spalle, la piccola Spitz di Pomerania dorme in attesa di poter giocare. Foto Dennyse Beber

Compagni di scuola Bambini e adolescenti travolti da cambiamenti radicali causati dalla pandemia hanno trovato conforto e serenità dalla presenza a volte discreta dei loro pets. I therapy dog “trasmessi” via web agli alunni che solitamente li ospitavano in classe

Studiare da casa all’inizio poteva essere divertente, una novità in questo tempo di cambiamenti così radicali da stravolgere la vita di tutti. Poi, con l’andare del tempo questa novità è diventata una routine forzata e la mancanza della scuola, degli amici e persino dei maestri e dei professori ha incominciato a farsi sentire. Niente “ricreazione”, corse per i corridoi, gruppetti appostati in ogni dove a raccontarsi la vita, a ridere, ad ascoltare musica…

ora solo video e distanze che non si riescono a colmare. Soli, davanti a schermi che trasmettono informazioni a ripetizione, bambini e adolescenti hanno dovuto adattarsi ad una quotidianità mai immaginata prima d’ora e la mancanza di contatti con gli amici, e con i compagni di classe ha incominciato a farsi sentire, come una malinconia, una stanchezza anche fisica oltre che mentale, quasi un torpore che, specialmente in alcuni adolescenti, 23


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D’un tratto, nella stanza entra anche il gatto… ma nessuno perde la concentrazione!

si è accompagnato ad una pigrizia anche nella cura di sé. Una vita chiusa fra quattro mura è pesante per qualsiasi persona, figuriamoci per i giovani, abituati a viverla la vita con ritmi sostenuti tra la scuola e la famiglia, tra i viaggi in autobus o in treno, semi addormentati per la sveglia di buon mattino ma felici di potersi incontrare o scontrare… insomma, felici di vivere una quotidianità vivace e mai monotona. Poi, d’un tratto, tutto è cambiato e il cambiamento è stato talmente repentino e radicale che era impossibile non lasciasse un segno. Si sono mossi anche i ricercatori, come sempre in questi casi dove tutto è nuovo ed hanno incominciato a porsi delle domande su come sia stato vissuto questo periodo che ancora non si è del tutto chiuso alle nostre spalle.

Il rapporto dell’UNICEF del marzo 2021 dice:” In tutto il mondo, almeno 1 bambino e un giovane su 7 ha vissuto con restrizioni e regole di soggiorno a casa per via della pandemia, per la maggior parte del 2020, e i primi indicatori mostrano che queste deprivazioni hanno colpito le capacità sociali, la produttività e il benessere dei bambini.” Lo studio era stato preceduto da un rapporto di SAVE THE CHILDREN uscito nell’ottobre 2020 dal titolo “Gli impatti nascosti del Covid-19 sulla salute mentale dei bambini”.

AFFETTO E CONDIVISIONE Fortunatamente, per molte famiglie gli animali domestici sono stati ottimi compagni di studio offrendo ai bambini il supporto emotivo di cui avevano tanto bisogno. Il sondaggio racconta che più dell’83% dei genitori intervistati ha scoperto che il proprio animale domestico ha aiutato il proprio bambino a sentirsi meno solo durante la chiusura delle scuole, con oltre 3 genitori su 4 che hanno osservato come le interazioni quotidiane con il loro cane o gatto abbiano ridotto lo stress e l’ansia del loro bambino. Oltre il 50% dei genitori intervistati afferma che gli animali domestici, soprattutto i cani, hanno anche contribuito a migliorare il rendimento scolastico dei propri figli, e il 72% ha dichiarato che il proprio bambino era più motivato con un animale domestico vicino a lui con il quale condividere la propria giornata. Il 90% ha scoperto che l’ interazione con loro ha aiutato ad aumentare l’energia e la concentrazione dei bambini.

UN AMICO SU CUI CONTARE Sono stati fatti sondaggi, interviste, previsioni più o meno azzardate e alla fine ne è uscito uno spaccato di vita pieno di contraddizioni… e tra speranze, rimpianti e determinazione a riprendersi in mano la vita, uno spazio notevole di conforto agli studenti è stato conquistato dai cani. Un recente sondaggio realizzato su 2000 genitori effettuato negli Stati Uniti e in Gran Bretagna mostra che l’amore incondizionato degli animali domestici ha portato ai bambini benefici sociali, fisici ed emotivi, aiutandoli a far fronte allo stress e alla solitudine causati dalle restrizioni e dall’istruzione online, qui in Italia definita DAD (Didattica A Distanza). 24


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Due speciali osservatori per il piccolo Edoardo che si gode la compagnia dei suoi due Mastiff. Foto Claudia Lippi.

IN ITALIA Anche nel nostro Paese la DAD si è imposta per lunghi mesi, con brevi intervalli dove soprattutto i più piccoli hanno potuto tornare a scuola per qualche settimana. Un cambiamento che ha sorpreso tutti, che ha messo in difficoltà molti genitori costretti a conciliare tra casa e lavoro ma, d’altra parte, non si poteva fare diversamente. Abbiamo chiesto ad alcuni allevatori con figli in età scolare quali fossero le loro impressioni in questa quotidianità dove nulla era dato per scontato e dove si doveva conciliare il proprio tempo tra figli, cani, famiglia e lavoro.

La lezione sta per finire, Tigro si porta avanti… Foto Claudia Lippi.

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DAD CON I CANI: TUTOR A 4 ZAMPE In questo particolare periodo storico, nel quale i nostri figli non hanno più potuto frequentare regolarmente la scuola, le abitudini familiari sono cambiate completamente e gli animali domestici, di riflesso, sono stati parte integrante di tale cambiamento… In particolare, i miei Mastiff Tigro e Musa, vivendo in casa con noi, si sono dovuti abituare alla presenza di mio figlio Edoardo, anche la mattina. Durante le video lezioni, hanno imparato a stare buoni vicino al bimbo, pur sentendo voci diverse provenire dal computer. Con la loro presenza discreta e confortante, sono stati un’ottima compagnia, nel corso delle attività didattiche. Mio figlio, durante le pause, per scaricare la tensione accumulata, li abbracciava, li accarezzava, giocava con loro, ed ho potuto constatare personalmente e quotidianamente, che i cani hanno saputo rendersi utili, adeguandosi alla nuova realtà, come dei veri e propri Tutor a 4 zampe! D’altronde, per loro, è fondamentale stare vicino al bimbo, qualsiasi cosa accada... Claudia Lippi

Allevatrice ENCI

VISITE VIRTUALI A DOMICILIO Molti insegnati hanno dimostrato grande inventiva per coinvolgere i loro studenti da casa come Chris Koening, insegnante di educazione fisica e sanitaria nel distretto scolastico di Gresham-Barlow dell’Oregon, che ha dichiarato: “La pandemia è stata un cambiamento improvviso per i miei studenti e per l’istruzione in generale, e tutti gli educatori sono stati sfidati a trovare modi nuovi e creativi per coinvolgere le nostre classi, l’aggiunta del mio cane Bella ai miei programmi di lezione a distanza per Pet Fridays ha contribuito notevolmente a dare ai miei studenti - e al nostro cane - qualcosa di positivo da aspettarsi con impazienza”. Così anche Mary Margaret Callahan, Chief Mission Officer della principale organizzazione di terapia animale Pet Partners che dice: “Siamo stati assolutamente sopraffatti

Sofia molto concentrata non cede alle lusinghe della Border Collie: prima lo studio poi le coccole! Foto Dennyse Beber.

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Si può ascoltare una lezione con una spettatrice d’eccezione che se ne sta tranquilla in braccio a Sofia. Foto Dennyse Beber.

VIDEO LEZIONI CONDIVISE Durante il primo lock down io e le mie ragazze siamo state costrette a stare in casa per 3 mesi, i nostri animali che abitualmente stanno in casa, due gatti e due cani, uno Spitz nano tedesco e un Border collie inizialmente erano entusiasti di averci sempre con loro, richiedevano molte coccole e molte attenzioni. Anche con atteggiamenti diversi come la piccola Spitz più discreta e osservatrice, quasi sapesse quando era il momento per salire in braccio e farsi accarezzare. A differenza della Border collie sempre in cerca di attenzioni con ammiccamenti e rotolamenti… per poi rassegnarsi ad aspettare che la lezione finisse per poter giocare. Con il passare del tempo, ho notato invece un cambiamento, entrambe i cani hanno iniziato sempre più a prediligere anche un poco di solitudine, a mantenere le distanze, insomma ad isolarsi. Erano stanchi di averci a casa! Tuttavia la loro presenza per noi è stata importante, una valvola di sfogo, un motivo per giocare e interagire, hanno anche partecipato attivamente alle video lezioni di DAD salendo sul pc e volendo stare in braccio!! Dennyse Beber

Allevatrice e addestratrice ENCI

dalla risposta di insegnanti, genitori e studenti che hanno aderito alle visite virtuali dei cani da terapia effettuate dei nostri team durante la pandemia. Ora c’è un ruolo importante per questi animali nell’aiutare i bambini ad adattarsi quando torneranno a scuola”. Oltre a questi vantaggi, il sondaggio ha anche rilevato: • Il 75% dei genitori crede che gli animali domestici abbiano aiutato i bambini a legare con altri compagni di scuola. • L’81% afferma che gli animali domestici, soprattutto i cani, abbiano incoraggiato più esercizio e attività. • L’80% dei genitori ritiene che l’interazione con animali domestici debba essere utilizzata nelle scuole, con 3 su 27


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UNA COMPAGNIA PREZIOSA Come avrei fatto senza i miei cani? Sono le 7.30 e il risveglio improvviso della solita Quba che salta sul mio letto è compensato dal fatto che ho potuto dormire un’ora in più. La colazione di fretta e le corse che facevo per prendere il pullman all’ultimo minuto, mi avevano fatto perdere di vista il piacere di una bella colazione condivisa con i miei Samoiedo. Sono le 8. Accendo il computer, cominciano le lezioni a distanza e come ogni mattina Kisa mi raggiunge e si mette sotto al tavolo.

La presenza dei miei cani e dei miei gatti ha alleggerito il peso di questo isolamento forzato e sono sicura che in futuro, quando si parlerà di questo periodo, ricordare le avventure con loro mi farà sorridere. Il mio gatto Leo che è saltato sulla scrivania e ha fatto ridere la classe facendomi rimproverare dal professore, Kisa che mi ha fatto da compagna di banco, Kotik che mi è saltato in braccio dopo un’interrogazione andata partico­ larmente bene e quanti altri episodi avrei da raccontare! Giulia

4 che affermano che dovrebbero esserci maggiori investimenti a sostegno degli animali domestici nei programmi di classe. Il tempo in più trascorso insieme ha anche giovato agli animali domestici, soprattutto ai cani poiché la maggior parte dei genitori ritiene siano anche più calmi ora che trascorrono più tempo con i loro figli. La ricerca mostra che gli animali domestici, soprattutto i

cani che sono maggiormente diffusi, possono avere un impatto positivo sull’apprendimento dei bambini, migliorando la loro motivazione, il coinvolgimento e le interazioni sociali in classe. Altri studi hanno dimostrato che possono fornire supporto emotivo ai bambini, aiutandoli ad affrontare lo stress e a comprendere la responsabilità. Anche avere un cane a casa è stato associato a un minor rischio di ansia infantile.

(figlia di Corrado Pelizzoli, Allevatore ENCI)

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e video speciali per connettersi con loro, i “Mylie Messages”, simili alle figurine del baseball, contengono messaggi che gli studenti possono raccogliere e conservare in un luogo sicuro a casa o, più avanti, a scuola. Le figurine offrono un promemoria per le strategie esplorate durante le sessioni, danno sicurezza e consapevolezza delle proprie abilità. Mylie mostra agli studenti come “scrollarsi di dosso” i pensieri insistenti o utilizzare strategie calmanti quando si presentano le crisi. Si connette anche con gli studenti attraverso brevi video clip, immagini, poesie e storie che aiutano gli studenti a migliorare le loro prestazioni. Un percorso che si è dimostrato molto efficace e produttivo, che ha creato un “ponte” tra la scuola e la casa, in attesa di potersi ricongiungere al più presto.

DAL TEXAS L’ESEMPIO DI MAYLIE Dal distretto di Northside ISD, San Antonio (Texas) arriva un altro esempio di creatività dettato dalla pandemia. Da diversi anni una Golden retriever, Maylie, certificata come therapy dog, svolge il suo prezioso lavoro con alcuni studenti affetti da ansie, depressione, attacchi di panico. Sta con loro in classe e li aiuta ad affrontare meglio la quotidianità scolastica e relazionale. Con l’arrivo della pandemia, le lezioni in classe sono state sospese per lunghissimo tempo ed i ragazzi, già sconcertati da queste restrizioni, erano molto in ansia per Maylie. Ecco che la sua proprietaria, Melissa Allen-Jones, insegnante di sostegno e coadiutore di Maylie ha incominciato a realizzare un programma di Didattica A Distanza con il supporto del cane. Per interessare i suoi studenti fragili, Mylie invia messaggi

Renata Fossati 29


NOTIZIE DAL MONDO A “CACCIA” DI TARTARUGHE

L’impiego dei cani ha trasformato il metodo di ricerca che ha consentito agli scienziati di intraprendere un percorso di salvaguardia di questa specie a rischio SANIT LOUIS - MISSOURI Al fine di preservare una specie minacciata da una malattia infettiva, gli scienziati dello zoo di Saint Louis in Missouri (USA) hanno assunto una squa­ dra d’élite di cani da caccia alle tartarughe. Il Saint Louis Zoo WildCare Park è un sito di 425 acri battezzato l’anno scorso per essere utilizzato come parte della vasta programmazione di conser­ vazione dello zoo. Di recente, sette Boykin spaniel (razza autoctona della Carolina del Sud) hanno iniziato ad annusare le tartarughe “three-toed box turtles (tartarughe a tre punte), una specie che è in declino a causa della mancanza di habitat natu­ rale , ma, di recente, anche per via di un patogeno emergente chiamato Ranavirus. Non si sa molto sulla malattia. Colpisce tartaru­ ghe, pesci e anfibi, ma è particolarmente fatale nelle tartarughe a tre punte: circa l’80% di morta­ lità. Ecco perché lo zoo ha chiamato John Rucker esperto di tartarughe che ha addestrato questi can, egli afferma che sono “gli unici cani in grado di fare questo tipo di lavoro, ovunque”. Come hanno fatto in Iowa e nell’Illinois, questi Spaniel hanno aiutato il team di ricerca del Missouri a rin­ tracciare e recuperare le tartarughe a tre punte attraverso il loro forte senso dell’olfatto, che con­ sente loro di trovare animali in poche ore, mentre i ricercatori impiegherebbero settimane. Questi cani dalla presa molto delicata, raccolgono le tartarughe e le portano da John e dai ricercatori, che tamponano la bocca delle tartarughe e le eti­ chettano, per seguirle per un anno, fino a quando non andranno nuovamente in letargo. L’assistenza dei cani arriva in un momento crucia­ le: gli scienziati dello zoo di Saint Louis hanno scoperto un caso positivo di Ranavirus nelle tarta­ rughe a tre punte della zona e questa ricerca è importante per saperne di più sul virus. I ricercatori le stanno etichettando, e stanno facen­ do test sulle malattie infettive nel loro laboratorio. Fortunatamente, i cani non possono prendere que­ sto Ranavirus o diffonderlo ad altre tartarughe. “Ogni anno effettuiamo valutazioni sulla salute delle nostre tartarughe nei nostri siti. Ci disponia­ mo in fila e camminiamo nei boschi, con gli occhi a terra, perché loro sono brave a nascondersi”, spiega Jamie Palmer, del St. Louis Zoo Institute for Conservation Medicine ma ciò non era sufficiente e abbiamo trascorso centinaia di ore sul terreno. Ora, abbiamo invece constatato che i cani, con il loro incredibile fiuto sono imbattibili in questo tipo di ricerca”.

John Rucker con i suoi cani durante il recupero delle tartarughe

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NOTIZIE DAL MONDO CERNOBIL … 35 ANNI DOPO I discendenti dei cani abbandonati all’epoca del disastro nucleare hanno trovato chi si prende cura di loro Nella zona di di Chernobyl, le guardie che sorvegliano gli intrusi umani stanno facendo amicizia e persino si prendo­ no cura dei discendenti di cani abbandonati quando deci­ ne di migliaia di persone hanno dovuto lasciare le loro case, obbligati ad abbandonare i loro animali e la loro intera vita per fuggire quando il reattore 4 è esploso nel 1986. Le loro interazioni con i cani, raccolte e documentate attra­ verso il lavoro della BBC, raccontano la storia di una scin­ tilla di umanità che ritorna in un luogo vuoto e drammati­ camente desolato. Jonathon Turnbull, ricercatore presso l’Università di Cambridge, vive a Kiev e ha visitato molte volte la “zona proibita” composta da 1.000 miglia quadra­ te. Lì incontrò una serie di guardie davvero uniche al mondo, quelle incaricate di garantire che nessuno si intru­ folasse in una landa contaminata e, allo stesso tempo, apprese che queste guardie avevano instaurato relazioni complesse con i cani semiselvatici che la abitavano. Le loro storie di sfamare, dare loro dei nomi, prendersi cura o evitare del tutto vari cani in base al loro temperamento, hanno affascinato Turnbull. “Se volevo conoscere i cani”, ha detto Turnbull alla BBC Future, “dovevo andare dalle persone che li conoscono meglio, e quelle erano le guar­ die. Pur avendo totale libertà, anche nel vagare all’interno e all’esterno della Zona di esclusione, le loro vite sono difficili. Assediati come sono dalle radiazioni, ci sono anche branchi di lupi affamati, orsi, incendi e pericoli cau­ sati dall’uomo. Le guardie danno loro dei nomi, a volte. C’è Arka, che non è molto socievole, Salsiccia, che si scalda facendo un pisolino nei condotti del riscaldamento, Tarzan, che mette in atto dei trucchi per il cibo, e Alpha, che pren­ de il nome da una sorta di radiazione. Una scintilla di speranza nel teatro della desolazione più grande.

FLORIDA

ATTENTI AGLI ALLIGATORI Un labrador salvato dalle fauci

Non c’è niente che Mike McCoy non farebbe per il suo adorato Labrador retriever color cioccolato di nome Jack, di appena 8 mesi, incluso, lottare contro un alligatore. Mike McCoy e Jack il cucciolo stavano camminando vicino a uno stagno dietro una scuola media nella città di Holiday in Florida, quando un alligatore è apparso dal nulla ed ha cercato di tirare Jack sott’acqua. A questo punto, Mike ha fatto l’impensabile: anche lui è saltato in acqua. “In precedenza, avevo letto un libro riguardante gli alliga­ tori ed i loro attacchi, così, istintivamente mi sono girato ed ho premuto il mio pollice sul suo occhio… poi l’ho tirato fuori dall’acqua in modo che non potesse muoversi agevol­ mente, finché non ha lasciato andare il cane… dopodichè si è girato repentinamente e ha morso anche me”, ha detto McCoy ad ABC Action News . Dopo la lotta con il rettile gigante, sia il proprietario che il cane hanno ricevuto punti di sutura e ora stanno bene. Anche la Florida Fish and Wildlife Commission (FWC) sta lavorando per trasferire l’alligatore in un luogo più sicuro. FWC afferma che tali attacchi sono rari nello Stato del sole, ma è importante mantenere le distanze da tali preda­ tori ed ha invitato la popolazione a visitare il loro sito web per acquisire maggiori informazioni e consigli sulla coesi­ stenza con gli alligatori. 31


NOTIZIE DAL MONDO STORIA DI PEGGY

La Borde Collie che ha imparato la lingua dei segni NORFOLK (UK) Chiunque abbia detto: “Non puoi insegnare a un vecchio cane nuovi trucchi” ovviamente non ha mai incontrato una Border Collie di Norfolk di 10 anni di nome Peggy.

Peggy al lavoro

Un cane da lavoro Peggy, abituata per anni a radu­ nare il gregge di pecore finché all’età di 8 anni ha perso l’udito. Il proprietario, non essendo più in grado di comunicare con lei ha pensato bene di portarla in un rifugio per cani: quando la sensibili­ tà non trova spazio nel cuore di noi umani… Ma poiché era il periodo che precedeva il Natale, il rifugio era al completo. È stato allora che la responsabile del benessere degli animali del rifu­ gio, Chloe Shorten e suo marito Jason, che aveva­ no altri due cani da pastore, decisero di portare a casa Peggy. Anche se aveva perso l’udito, era ovvio che il suo entusiasmo per la pastorizia non era diminuito. Gli Shorten si accorsero ben presto che Peggy non era felice di fare la “pensionata” e di starsene tutto il giorno senza fare nulla, quindi hanno stu­ diato per lei un’altra soluzione davvero originale e innovativa: le hanno insegnato i comandi attraver­ so il linguaggio dei segni. “Sapevamo che Peggy voleva lavorare, quindi abbiamo iniziato un lungo processo per insegnarle come radunare le pecore e lavorare con un pasto­ re senza fare affidamento sui comandi vocali”, ha detto Chloe Shorten alla BBC. “Abbiamo iniziato insegnandole a guardarci in cerca di segnali manuali”. Usando la ripetizione dei gesti e il “rinforzo positi­ vo”, con l’aiuto di un addestratore di cani da pasto­ re, Peggy alla fine ha imparato a rispondere ai segnali manuali e al linguaggio del corpo piuttosto che ai tradizionali comandi verbali. Ma Chloe dice che la lezione più importante che Peggy ha imparato non ha niente a che fare con le pecore. Aveva a che fare con la fiducia: “Ci è voluto del tempo perché imparasse che la amiamo e comprendere le nostre lodi”. In questi giorni, mentre Peggy è semi-pensionata, con il suo localizzatore GPS in posizione, di tanto in tanto esce ancora con il gregge, felice nella con­ sapevolezza che un “pollice in su” significa che è una “good girl”. 32


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Allevare con responsabilità per garantire il maggior benessere possibile

American Staffordshire Terrier. Foto Francesca Quaranta.

Cuccioli in arrivo Le cure parentali e la corretta lattazione garantiscono una crescita sana ed equilibrata

I periodi che precedono il parto di una cagna in gravidanza, sono delicati e cruciali per la salute del cucciolo, non solo per quanto riguarda la corretta alimentazione, ma per reali motivi di carattere evolutivo di cui bisogna assolutamente tener conto. Come per l’uomo, il fenomeno della specializzazione di organismi prelevati dall’ambiente naturale e trasformati in organismi domestici preclude al fatto che si possano modificare dei comportamenti fondamentali alla sopravvivenza della specie.

La femmina di lupo selvatico affronta un parto eutocico e naturale che avviene nelle crepe di alberi o in delle fossette scavate nel terreno a ridosso di radici di grossi alberi, magari smossi per l’erosione del suolo. La femmina del cane domestico non ha l’efficiente capacità di individuare un sito nell’allevamento per partorire, e di conseguenza questa mancanza determina una serie di eventi che solo l’allevatore può monitorare e assistere. È come se in questo momento avvenisse la piena ammissione da parte della nostra cagna che essa è nelle nostre 33


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mani. L’handicap di non poter partorire in modo naturale e indipendente porta alla necessaria nostra assistenza. Nel corso della gravidanza è opportuno predisporre uno spazio adatto per la nascita e la crescita della cucciolata. Circa due settimane prima del parto è meglio spostare la femmina ove partorirà affinché si adatti al nuovo ambiente e ne dimostri padronanza. Questa è già una prima forma di assistenza. Si deve osservare se l’istinto materno è attuato dalla cagna nel momento in cui ha partorito e questo fenomeno viene concepito dall’allevatore se la cagna si affeziona al suo ambiente da noi creato e per lei perpetuante del suo essere. In assenza di questi comportamenti è indispensabile predisporre dei supporti anti schiacciamento per i cuccioli. È importante tener presente se si tratta di femmine primipare o meno. In questo caso è bene che l’allevatore selezioni le migliori femmine sia dal punto di vista morfo/attitudinale ma anche come fattrici. In un parto normale il primo cucciolo compare entro due ore dalla rottura delle acque, avvolto da una pellicola aderente che viene subito lacerata e mangiata dalla madre. La stessa provvederà a recidere il cordone ombelicale con gli incisivi. Con queste gesta la madre ritorna ad essere una vero similmente lupa.

Cane da pastore di Brie. Foto Luigino Chiea.

La sintesi e la secrezione del latte sono regolate da un meccanismo fisiologico molto complesso, eminentemente endocrino, nel quale interviene una serie di ormoni in grado sia di favorire direttamente la produzione di latte che di accentuare il metabolismo animale per sostenere l’attività di sintesi che avviene nella mammella. L’attività lattifera della ghiandola mammaria è provocata dalla presenza della prolattina, che viene secreta dall’ipofisi anteriore per la prima volta durante la prima gravidanza e poi durante tutte le successive gestazioni.

Durante la gravidanza il progesterone viene riversato nel circolo sanguigno arrivando all’ipofisi, dove inibisce l’immissione nel sangue ma non la produzione del­l’ormone galattogeno. L’effetto inibitorio del progesterone aumenta con il progredire della gravidanza per raggiungere il culmine durante il periodo del­l’asciutta. Con il parto cessa la sintesi di progesterone e con ciò l’azione dei fattori inibitori. La prolattina accumulata nell’ipofisi viene immessa in circolo dopo il secondamento, 34


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provocando l’inizio vero e proprio della lattazione con la sintesi del latte da parte delle cellule secernenti situate negli alveoli mammari. Il processo di sintesi del latte costituisce quindi un’attività peculiare della mammella ed è sostenuto dall’apporto di elementi nutritivi da parte del circolo sanguigno. La sintesi del latte è anche favorita dagli ormoni che attivano l’intenso metabolismo tra cui l’ormone Adreno­ corticotropo (ACTH). Le proteine del latte (caseine, lattoalbumine e lattoglobuline) vengono sintetizzate a partire dagli amminoacidi presenti nel sangue. Il lattosio, uno zucchero fondamentale da cui trarre energia, viene sintetizzato a partire da glucosio e questa reazione metabolica è importantissima in quanto in lattazione il 10 – 20 % dell’energia dovrebbe provenire dai carboidrati, quindi glucosio che reagendo con il galattosio darà lattosio. Il glucosio e il galattosio sono dei monosaccaridi mentre il lattosio è un disaccaride costituito da due unità monosaccaridiche che sono appunto il glucosio e il galattosio. Il grasso nel latte, invece, ha precursori diversi a seconda della lunghezza della catena degli acidi grassi. Quelli a corta e media catena di atomi di carbonio costituiscono il 50 % del grasso totale. Gli elementi come le vitamine e i minerali si trasferiscono direttamente dal sangue al latte, come pure le sostanze aromatiche.

Epagneul Breton. Foto Renato Zaratin.

Durante il periodo di lattazione le proteine devono rappresentare il 20 % della dieta impiegando cibi umidi o secchi da umidificare in acqua. Dalle proteine, per la loro determinante funzione plastica deriva un accrescimento rapido che avviene in un periodo compreso tra il parto e lo svezzamento. La concentrazione di glucosio nel sangue deve assicurata dalla corretta assunzione di colostro primariamente e successivamente con la continuata lattazione, alla pari di un corretto mantenimento della temperatura corporea. Qualora questi due fattori non dovessero essere adeguati il cucciolo rischia significativamente di essere soggetto a ipoglicemia e ipotermia che dipendono appunto da mancata assunzione di colostro e presenza di basse temperature ambientali.

Jack Russell Terrier. Foto Veronica Giuliani.

Anche la temperatura gioca un ruolo fondamentale nel benessere del cucciolo. Se provassimo ad osservare la scaltrezza della femmina del Lupo selvatico a ricercare il luogo dove partorire ci sbalordiremmo, alla pari di quanto succede con le cugine volpi. In questo caso la necessità di esigere particolari temperature si sono conservate nonostante l’artificio dell’uomo nella creazione delle razze. Il rapporto tra età del cucciolo, nella prima settimana dalla nascita è importantissimo per un corretto mantenimento del metabolismo. 35


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Jack Russell Terrier. Foto Margie Pozzi.

I cuccioli vanno tenuti in un ambiente caldo e con aria umida circolante assicurata da una leggera ventilazione che permette il frequente ricambio d’aria. Per assicurare il calore continuo e stabile si possono utilizzare coperte termiche o delle lampade riscaldanti. La soluzione migliore fino ad ora sperimentata risulta essere il materassino riscaldato. Nelle normali pratiche domestiche si utilizza la bottiglietta d’acqua calda che ha una duplice utilizzazione da parte del cucciolo: come corpo riscaldante e come fratellino cucciolo su cui poggiarsi nella cucciolata. L’unico inconveniente è che se non viene periodicamente ricaricata con acqua calda tende a raffreddarsi. Quindi per avere un ottimo cucciolo e un ottimo futuro cane queste sono le regole massimali da seguire:

1) Non sovralimentate i cuccioli in modo da permettere eventualmente l’abituale futuro utilizzo di latte artificiale; 2) Rispettare la pulizia durante l’alimentazione degli animali; 3) Effettuare il controllo periodico del peso; 4) Mantenere un ambiente caldo; 5) I cuccioli vanno tenuti sempre puliti; 6) Regolare la frequenza dei pasti; 7) Adattare in base all’età del cucciolo nuovi e determinanti alimenti. Esiste una meravigliosa storia che narra dell’affetto e della tenerezza che nutrono i lupi e i cani per le loro cucciolate. 36


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Rhodesian Ridgeback. Foto Sara Venturelli.

Sia l’antenato che il bellissimo artificio sono affascinati dagli Dei Uomini e dalla Divina Luna splendente. Si narra che un giorno una femmina di lupo, nel momento in cui ricercava del cibo per il suo piccolo lo abbia perso di vista per giorni interi. Rassegnata all’abbandono e al fatto che non l’avrebbe mai più visto, pregò alla luna piena con un ululato meraviglioso, e la luna scese in terra e la illuminò talmente tanto

che alla mamma lupa fu visibile il suo piccolo. Poi guardò bene e la luna si trasformò in un cuore umano che promise a quella specie animale che non si sarebbero mai separati e che l’avrebbe perpetuata nelle più infinite e diversificate forme bellissime. Auguri al cucciolo che verrà! Stefano Spagnulo Biologo ricercatore

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Il cane nella poesia

Gabriele D’Annunzio con i suoi Levrieri

Un soffio d’amore tra le rime Una breve carrellata nell’universo dei poeti alla scoperta d’un amico comune

Lo scrittore cileno Pablo Neruda con il suo cane Chu Tzu un Chow Chow che lo accompagnò nel suo ultimo soggiorno sull’Isla Negra, era il 1973

“Ho gettato il verso nobile ai cani neri della prosa” Victor Hugo

Il cane! Lo guardi e t’accorgi, d’improvviso, che il suo silenzio è bello da ascoltare. I suoi occhi svelano segreti che solo gli amanti osano confidarsi. A poco a poco, un po’ per volta come percorressero labili sentieri in bilico fra speranze e ricordi. Perché l’affetto è vestito di sensazioni lievi come le prime luci di nuovi giorni. Per questo ha trovato, ha e continuerà ad avere fra i suoi apostoli i poeti più significativi perché, come ebbe ad affermare Joyce poeta e drammaturgo irlandese, “la poesia non cerca seguaci, cerca amanti” Ed il cane in ogni tempo ha ispirato e continua a far scintillare i colori più belli in parole e versi destinati a non subire il declino della memoria. Per questo fu ed è amato dai poeti a cui la sua amicizia è cara perché vestita da silenzi. Il cane nella poesia diventa l’ombra lunga dei sentimenti buoni. Racconta vicende d’amore o di affetto, suscita pensieri devoti e dà voce ai rimpianti. Dice anche di vicende legate ad usuale quotidianità elevandole a significato per tutti. E dimostra quanto sia vera l’affermazione di Ralph Waldo Emnerson (1803-1882) “solo la poesia ispira la poesia”. Una convinzione che significa anche, ingrandita alla lente del cinofilo, che ben pochi altri animali riescono quanto il cane a far scintillare i colori più belli dell’anima. Leggi… ed il pensiero si perde nel ritmo e si smarrisce nella magia delle parole a conferma di quanto ebbe a dire il grande Francesco De Santis (1817-1883) “La poesia è la ragione messa in musica”. Proprio perché è l’arte di far

Dino Buzzati con i suoi Boxer

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ODE AL CANE

I MIEI CANI MORTI

Pablo Neruda

Gabriele D’Annunzio

Qui giacciono i miei cani gli inutili miei cani, stupidi ed impudichi, novi sempre et antichi, fedeli et infedeli all’Ozio lor signore, non a me uom da nulla. Rosicchiano sotterra nel buio senza fine rodon gli ossi i lor ossi, non cessano di rodere i lor ossi vuotati di medulla et io potrei farne la fistola di Pan come di sette canne i’ potrei senza cera e senza lino farne il flauto di Pan se Pan è il tutto e se la morte è il tutto. Ogni uomo nella culla succia e sbava il suo dito ogni uomo seppellito è il cane del suo nulla.

collimare, per trasmettere un messaggio, sia il significato delle parole che il suono e quindi il ritmo che dà respiro alla frase. La musica infatti esiste se riesce a trasferire emozioni e stati d’animo in maniera più evocativa e potente della prosa. Ma la poesia, pur continuando ad essere espressione di sentimenti è mutata meravigliosamente nei secoli riflettendone le immagini come uno specchio semisegreto. Per i Romani era quantitativa, basata sull’alternanza tra sillabe lunghe e brevi: il metro più diffuso - proprio dell’epica - era l’esametro con una scansione a tempo. Poi dal Mille e dall’abbandono del latino, muta e si adegua ai costumi ma continua a dar voce ad un seminascosto orizzonte di sentimenti. Non sempre – ed è notazione d’obbligo - ha significato compiuto come la prosa. C’è infatti, se si legge o si ascolta, una parte che riguarda la comunicazione ed una che si rivolge alla sfera emotiva. Per questo la parola ha funzione di significato e suono, di contenuto informativo ed emotivo e

Il cane mi domanda e non rispondo. Salta, corre pei campi e mi domanda senza parlare e i suoi occhi sono due richieste umide, due fiamme liquide che interrogano e io non rispondo, non rispondo perché non so, non posso dir nulla. In campo aperto andiamo uomo e cane. Brillano le foglie come se qualcuno le avesse baciate a una a una, sorgono dal suolo tutte le arance a collocare piccoli planetari su alberi rotondi come la notte, e verdi, e noi, uomo e cane, andiamo a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio, nella campagna cilena, fra le limpide dita di settembre. Il cane si ferma, insegue le api, salta l’acqua trepida, ascolta lontanissimi latrati, orina sopra un sasso, e mi porta la punta del suo muso, a me, come un regalo. è la sua freschezza affettuosa, la comunicazione del suo affetto, e proprio lì mi chiese con i suoi due occhi,

perché è giorno, perché verrà la notte, perché la primavera non portò nella sua canestra nulla per i cani randagi, tranne inutili fiori, fiori, fiori e fiori. E così m’interroga il cane e io non rispondo. Andiamo uomo e cane uniti dal mattino verde, dall’incitante solitudine vuota nella quale solo noi esistiamo, questa unità fra cane con rugiada e il poeta del bosco, perché non esiste l’uccello nascosto, non è il fiore segreto, ma solo trilli e profumi per i due compagni: un mondo inumidito dalle distillazioni della notte, una galleria verde e poi un gran prato, una raffica di vento aranciato, il sussurro delle radici, la vita che procede, e l’antica amicizia, la felicità d’essere cane e d’essere uomo trasformata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda con rugiada.

BUONGIORNO, CANI, CIAO Dino Buzzati

IL CANE

Giovanni Pascoli

Noi mentre il mondo va per la sua strada, noi ci rodiamo, e in cuor doppio è l’affanno, e perché vada, e perché lento vada. Tal, quando passa il grave carro avanti del casolare, che il rozzon normanno stampa il suolo con zoccoli sonanti, sbuca il can dalla fratta, come il vento; lo precorre, rincorre; uggiola, abbaia. Il carro è dilungato lento lento. Il cane torna sternutando all’aia.

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Buongiorno, cani, ciao cagnolini cagnolini cagnazzi misterioso dono della natura a noi carogne. Perché? Incantevoli compagni di viaggio che ci fissate negli occhi con esagerata. Belli come boschi come il vento girano su e giù per la casa come fiumi come rupi come nuvole innamorate. Belli quando ronfate fate bave spazzate immondizie. Egoisti, sporchi, noiosi rompiscatole, puzzolenti, ingordi, sudicioni, petulanti, tangheri, Dio vi benedica.


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MARIÙ PASCOLI: “ECCO LA STORIA VERA DI GULÌ’” Gulì divenne membro della famiglia Pascoli il 4 giugno 1894. Fu un dono del padre di Antonio De Witt illustratore delle poesie del poeta. Il cucciolo aveva cinque mesi. Accolto da Mariù, sorella del poeta divenne subito membro della famiglia, Lui, amato da tutti era amorevole con ciascuno ebbe a scrivere la sorella che così descrive l’ingresso in famiglia del cucciolo. “Aveva appena cinque mesi, era un incrocio di due razze assai diverse essendo figlio di una canina levriera e di un bracco...Il pelame aveva raso, lucido e morbido come velluto; nero sul mantello e nella testa, ma bianchissimo nel petto, sul collo, in parte del muso e nei quattro piedi e nella punta della lunga coda. Era un gran bel balzanino, snello, elegante ed aristocratico. Ma quale nome poteva convenirgli?Proprio in quei giorni il Pascoli aveva ricevuto in dono un vassoio di dolciumi spedito da alcuni ex alunni con sopra stampigliato il curioso nome del pasticcere, tale Emanuele Gulì da Palermo e proprio nel mentre che pensa e ti ripensa tutti riflettevano sul nome da dare al nuovo amico a quattro zampe l’occhio del poeta cadde proprio su quel vassoio: - Ecco trovato il nome! Gulì!E subito le sorelle Mariù e Ida cominciarono a chiamarlo con quel nome. Da quel momento fu parte integrante della famiglia, era considerato la punta del triangolo familiare, praticamente quella bestiola divenne come un figlio. Molti schizzi e disegni fatti a penna dal Pascoli rimangono ancora oggi, dove viene ritratto Gulì che passeggia con il padrone, Gulì sul divano e altri ancora e a quanto sembra il piccolo cane era “laureato”, su alcune cartoline conservate a Castel­ vecchio si ritrova la firma “dottor Giulì”.

quindi sintassi e ortografia possono variare (licenze poetiche) se opportuno per la comunicazione complessiva. Tutto questo per dire che, abbandonato il linguaggio aulico, la poesia non poteva non ispirarsi anche ai cani con una “comunicazione” valida per la gente senza riferimenti a razze e caratteristiche particolari. Ed è un altro aspetto, forse, a ben pensarci, il più suggestivo perché supera le razze eguagliandole in un simbolo meraviglioso. E lo dimostra una rapida carrellata nell’universo dei poeti. Da Giovanni Pascoli, poeta del cuore, dei tramonti, delle lacrime di nostalgia all’anarchico Pablo Neruda i cui versi venivano declamati nelle vie di Parigi al romano Trilussa che dice, sorridendo, probabili verità, al delicato Umberto Saba. E dopo di lui il geniale D’Annunzio ed il Nobel Eu­ genio Montale e Giuseppe Ungaretti con il suo amato Pechinese. E su tutti una frase, inaspettata e stupenda, di Giacomo Leo­ pardi, il poeta senza cielo e senza speranza. “La facoltà di compatire non è propria del­ l’uomo. In casa mia v’era un cane che dal un balcone gettava del pane ad un altro cane sulla strada”. Rodolfo Grassi

Eugenio Montale

Giovanni Pascoli con il mitico Giulì

NEI MIEI PRIMI ANNI Eugenio Montale

Nei miei primi anni abitavo al terzo piano e dal fondo del viale di pitòsfori il cagnetto Galiffa mi vedeva e a grandi salti dalla scala a chiocciola mi raggiungeva. Ora non ricordo se morì in casa nostra e se fu seppellito e dove e quando. Nella memoria resta solo quel balzo e quel guaito né molto di più rimane dei grandi amori quando non siano disperazione e morte. Ma questo non fu il caso del bastardino di lunghe orecchie che portava un nome inventato dal figlio del fattore mio coetaneo e analfabeta, vivo meno del cane, e strano, nella mia insonnia.

Giuseppe Ungaretti fotografato a Napoli con il suo Pechinese

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Presso la Washington State University una ricerca innovativa che ha coinvolto oltre trecento studenti

Una carezza contro lo stress Tre anni di lavori per studiare gli effetti benefici ottenuti dalla presenza e interazione con i cani. Gli esempi di altre università promuovo appieno l’iniziativa. Tra le razze coinvolte, oltre a Labrador e Golden retriever, spicca un Bassotto

Sono molteplici gli interventi che i cani da terapia stanno svolgendo in ogni parte del mondo e altrettanti sono gli studi che le illustrano al pubblico non solo ristretto agli addetti ai lavori ma estese anche al grande pubblico al fine di divulgare in maniera corretta e producente il ruolo che i cani rivestono ed i benefici che ne corrispondono. Ovviamente, più una ricerca si estende nel tempo, più i risultati sono interessanti non solo dal punto di vista oggettivo ma soprattutto da quello scientifico poiché avvalorando la tesi sugli obiettivi previsti e, a volte la realtà supera le aspettative.

È quanto è successo con la ricerca condotta alla Washington State University da Patricia Pendry, e collaboratori. L’esperimento ha scoperto che questi cani sono stati in grado di aiutare ad affinare le capacità cognitive degli studenti universitari stressati anche settimane dopo aver preso parte a un programma di pet therapy, in misura ancora maggiore rispetto ad altre opzioni di gestione dello stress offerte nel campus. Ma facciamo un passo indietro. Nel 2019, i ricercatori 41


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della Washington State University hanno pubblicato uno studio classificato come il primo test di terapia assistita con i cani per studenti universitari. Hanno esaminato più di 200 studenti assegnati in modo casuale a gruppi diversi, ciascuno con un livello variabile di interazione con un cane o un gatto: alcuni studenti hanno potuto accarezzare gli animali, mentre altri semplicemente erano vicino a loro o li guardavano attraverso uno schermo. Hanno scoperto che, sulla base di campioni di saliva prelevati prima e dopo l’esperimento, (ricerca dei livelli di cortisolo) gli studenti che hanno effettivamente accarezzato cani e gatti hanno subìto notevoli cali dei livelli di stress acuto rispetto a tutti gli altri.

laboratori su questi temi, senza interazioni con i cani. E l’ultimo gruppo ha suddiviso il tempo tra vedere i cani e fare una versione abbreviata dei laboratori. Prima e dopo l’inizio del programma, gli studenti coinvolti hanno anche sostenuto un test per misurare la loro capacità di eseguire i compiti loro assegnati , oppure, la capacità di pensare in anticipo e pianificare gli obiettivi.

Lo studio del 2019 sembrava mostrare che solo 10 minuti di terapia con animali domestici erano in grado di alleviare momentaneamente lo stress degli studenti. Ma al momento della sua pubblicazione, gli autori stavano già lavorando a un esperimento più ampio, in cui agli studenti veniva chiesto di prendere parte a un programma di prevenzione dello stress della durata di quattro settimane con i cani da terapia. I risultati di quello studio, pubblicato su AERA Open, indicano che questi preziosi cani da terapia possono fornire benefici molto più duraturi nel tempo.

RISULTATI Per gli studenti standard, senza particolari problemi di stress, non c’erano differenze significative tra i gruppi quando si trattava del loro rendimento nello studio prima e dopo il programma. Ma i ricercatori hanno anche esaminato in modo specifico gli studenti che avevano maggiori probabilità di essere stressati e hanno scoperto che quelli che avevano seguito solo il programma di pet therapy avevano migliorato le loro capacità di rendimento nello studio, rispetto agli altri due gruppi di studenti stressati. Inoltre, questi miglioramenti erano ancora presenti sei settimane dopo la fine del programma.

TRE ANNI DI STUDIO Lo studio, che ha richiesto tre anni per essere completato, ha coinvolto 309 studenti volontari. Sulla base di un sondaggio, circa un terzo degli studenti è stato ritenuto a più alto rischio di stress, a causa del rendimento scolastico in corso o recente o della cronologia dei sintomi stressanti rilevati. I volontari sono stati assegnati in modo casuale a tre progetti, ognuno dei quali prevedeva sessioni settimanali di quattro ore incentrate su temi legati alla prevenzione o alla gestione dello stress, come l’importanza di dormire bene la notte o come affrontare l’ansia da esame. Un gruppo ha interagito con i cani mentre faceva attività come la consulenza tra gruppi di pari o imparando tecniche di sollievo dallo stress come la meditazione. Nel secondo gruppo, tutti gli studenti hanno partecipato a

“Per gli studenti molto stressati, si è scoperto che un intervento abbastanza casuale, incentrato sull’interazione con i cani, è sorprendentemente più efficace della condivisione di molti materiali basati sulla ricerca degli effetti dello stress”, ha detto l’autrice dello studio Patricia Pendry, del Dipartimento per lo sviluppo umano della WSU, che continua: “E questo è sorprendente perché potremmo presumere che gli studenti stressati abbiano effettivamente bisogno di molte di queste informazioni scientifiche”. 42


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JIMMY IL BASSOTTO TERAPEUTA La Nottingham Trent University (NTU - UK) si colloca tra i primi 20 nel Regno Unito per la soddisfazione degli studenti e offre un’opportunità di inserimento lavorativo in ogni settore. Nel 2020 ha anche vinto il premio per l’eccezionale supporto offerto agli per studenti al “Times Higher Education Awards 2020”. A questo interessante piano di studi si è aggiunto un nuovo membro dello staff Jimmy Chipolata, il cane da terapia della NTU. Jimmy è un Bassotto nero focato che appartiene a Debra Easter, responsabile delle attività didattiche degli studenti. Jimmy svolge un lavoro davvero importante: è un cane da terapia registrato e nell’ultimo anno ha lavorato part-time al fianco di Debra alla Nottingham Trent come specialista in terapia, benessere e gestione delle lezioni degli studenti. Ciò significa che quando gli studenti si sentono stressati o turbati, Jimmy li aiuta a rilassarsi, distogliendoli dai pensieri ansiogeni. Debra ha detto: “Da quando Jimmy è qui, ho visto persone farsi avanti che normal­ mente non sarebbero venute a parlare con me, come studenti meno impegnati nello studio e timidi. Il benessere di gran parte del nostro staff e degli studenti può migliorare semplicemente accarez­ zando Jimmy... Abbiamo molti studenti a cui mancano i loro animali domestici e stanno passando un periodo stressante con il carico di lavoro e gli esami, e Jimmy li calma “. Molte università del Regno Unito hanno cani o gatti univer­ sitari, ma poche di loro lavorano sodo come fa Jimmy. Per fortuna lui ama tutta l’attenzione che riceve dagli studenti - infatti, si arrabbia se qualcuno lo ignora! Non che qualcu­ no possa ignorare questo piccolo cane, divenuto una star sui social media anche per i suoi “abitini” eleganti.

Come chiunque ami gli animali domestici dovrebbe sapere, stare semplicemente in loro presenza può essere calmante. Pendry dice che è questa calma che potrebbe aiutare gli studenti a riflettere sui loro problemi e ad approfittare di altre risorse come la consulenza tra gruppi di pari senza essere sopraffatti dall’ansia. Nel frattempo, i risultati suggeriscono anche che approcci strettamente accademici per la gestione dello stress potrebbero essere controproducenti.

le lezioni che prendono ogni giorno “- ha detto Pendry - e penso che ciò impedisca loro di discutere e considerare come si sentono o come possono affrontarlo al meglio”. Questa ricerca è l’ultima a rafforzare la reputazione dei cani da terapia. Durante la pandemia in corso, le case di cura e gli ospedali in tutti gli Stati Uniti hanno (aneddoticamente) riportato solo cose positive sui benefici dei loro animali terapeutici sia residenti che visitatori. Detto questo, la Pendry non vorrebbe che le scoperte della sua squadra venissero sopravvalutate. Sebbene i cani in questi programmi siano animali da terapia altamente addestrati, i servizi che tipicamente forniscono nei campus universitari - come passare brevemente del tempo con gli studenti ed essere accarezzati da loro - non

“Gli studenti che sono già suscettibili allo stress accademico sono quelli che hanno maggiori probabilità di assistere a una lezione, indipendentemente dall’argomento trattato, e di provare quell’ansia. Quindi questi programmi tradizionali contro lo stress, potrebbero ricordare troppo 43


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AUSTRALIA - Alla University of Queensland un programma

di terapia integrata dai cani

Il programma di co-consulenza canina della University of Queensland richiede l’aiuto di un cane da terapia addestrato e del suo conduttore durante sessioni di consulenza speciali per supportare gli studenti che hanno difficoltà tra cui stress, ansia o depressione, dolore, isolamento sociale o traumi. Il dottor Bronwyn Robson, consulente e ricercatore alla University of Queensland Student Services, ha affermato che utilizzando cani da terapia addestrati, il programma mirava a ridurre la difficoltà della ricerca di un aiuto e creare un ambiente rilassato per gli studenti. “La ricerca ha dimostrato che le condizioni di salute mentale sono prevalenti tra gli studenti universitari, quindi prima possiamo convincere gli studenti a cercare aiuto, minore sarà l’impatto che avrà sul loro benessere, sugli studi e sulla vita in generale”, ha detto il dott. Robson. Si legge nel programma che i cani da terapia sono appositamente addestrati e vengono utilizzati passivamente, attiva­ mente e come contesto comune per il comportamento durante una sessione a seconda delle esigenze dello studente e del giudizio del consulente. In una situazione passiva, la loro presenza è calmante, il che aiuta uno studente ansioso a sentirsi più rilassato o si rileva confortante per gli studenti che provano dolore. Come strumento terapeutico attivo, invece, lo studente si impegna in interazioni specifiche e basate sugli obiettivi da raggiungere con il cane per costruire un comportamento assertivo e la aumentare la fiducia. I cani sono anche impiegati come esempio di comportamenti, come l’apprendimento di nuove abilità, la comunicazione in modo esplicito e assertivo e le risposte fisiologiche agli stimoli. Mentre un numero crescente di college e università statunitensi offre attività assistite da animali e programmi di intervento informa­ le, si ritiene che il programma di co-consulenza canina della University of Queensland sia il primo a offrire sessioni di terapia formale sotto la guida di un professionista della salute mentale. “Dato l’impatto positivo che i cani da terapia possono avere sul benessere delle persone, volevamo esplorare – ha detto il dott. Robson - il loro potenziale per migliorare i risultati delle sessioni di consulenza, oltre a indagare sul valore e sull’effetto dei costi in cui il programma potrebbe supportare gli studenti. Dalla nostra prima sperimentazione pilota nel 2018, abbiamo eseguito tre round aggiuntivi e tutti hanno ottenuto risultati e feedback positivi dagli studenti.” Dall’inizio del programma, un numero crescente di studenti della UQ ha richiesto espressamente una sessione di co-consulenza canina. I risultati della ricerca del dottor Bronwyn Robson sono stati pubbli­ cati in Counseling Australia (Volume 19, 2019).

dovrebbero essere considerati una terapia. E sebbene le sue ricerche passate abbiano suggerito che anche l’accarezzamento di un cane per 10 minuti possa fornire qualche vantaggio allo studente medio, idealmente la Pendry vorrebbe che questi programmi fossero strutturati in modo da raggiungere più persone in maniera programmata e stabile nel tempo. Un augurio da estendere a tutto il panorama internazionale che si occupa di pet therapy, come in Italia con gli

Interventi Assistiti con gli Animali, dato che se è pur vero che i progetti a breve termine siano importanti in quanto utili ad aprile le porte ad interventi più consistenti e durevoli nel tempo, sono poi questi ultimi a presentare dati sempre più incoraggianti sui benefici ottenuti, oltre a fornire un quadro di ricerca e di confronto per affinare sempre al meglio l’equipe di intervento e la gestione dello stress nei cani impiegati. a cura di Renata Fossati 44


successi all’estero ACCESSO ALLA RUBRICA BEST IN SHOW: 1°, 2°, 3° classificato (compresi Coppie, Gruppi, Giovani, Veterani) RAGGRUPPAMENTO: 1°, 2°, 3° classificato RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS 1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani

RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

DAL NUMERO DI DICEMBRE 2019 SOLO RISULTATI OTTENUTI DOPO IL 31 MAGGIO 2019

CRUFTS 2019 Accesso alla rubrica per i soggetti di allevamento e/o proprietà italiana che abbiano ottenuto il 1° posto nella classe d’appartenenza, oltre a BOB-BOS e risultati nel Ring d’Onore

PER L’INSERIMENTO NELLA RUBRICA SUCCESSI ALL’ESTERO, SONO INDISPENSABILI I SEGUENTI DATI: NOME DEL CANE - RAZZA - CITTÀ, NAZIONE E DATA DELL’EXPO - RISULTATO MASSIMO OTTENUTO - NOME E COGNOME DEL GIUDICE - NOME E COGNOME DELL’ALLEVATORE - NOME E COGNOME DEL PROPRIETARIO - MICROCHIP I NOMI DEI CANI, ALLEVATORI E PROPRIETARI DEVONO CORRISPONDERE AL LIBRO GENEALOGICO. LA REDAZIONE NON È RESPONSABILE DI EVENTUALI ERRORI ENCI PUÒ VERIFICARE LO STATO DEI CANI AL LIBRO

RECENSIONI Clare Balding ANIMALI EROICI 100 storie vere di intelligenza, coraggio e fedeltà TEA Edizioni L’autrice best seller Clare Balding raccoglie le avventure di animali coraggiosi e indimenticabili, senza comunque tralasciare storie divertenti. In Animali eroici racconta queste incredibili imprese e momenti commoventi che evidenziano il legame speciale e senza tempo che esiste tra uomo e animale. È una carrellata che spazia dalla cultura all’arte, dallo sport alla guerra alla vita moderna. Non si limita a una collezione di singoli animali che hanno realizzato imprese straordinarie o arricchito in qualche modo la nostra vita, ma è un tributo a tutti loro. Un omaggio alla loro intelligenza, lealtà, coraggio, bontà e bellezza.

GENERALE D’ARGENTO GO TESSAIGA Shiba Expo di Montenegro-Bar 24/4/21 2° classificato gruppo 5

Giudice Durickovic Daniela Allevatore e proprietario Allev. Tessaiga

Steve Mann CANE PERFETTO Con tanto affetto SALANI Editore

FARAÓN RAMSÉS I DE DALMARAN Dalmata Expo di Reus-Ódena (E) 16/5//21 3° classificato gruppo 6

Giudice Denis Kuzelj

Allev. e propr. Arantxa Bozal Diago

L’autore è uno dei migliori addestratori al mondo. Si dedica a questa professione da più di trent’anni e ha addestrato più di 100.000 cani. In questo libro offre indicazioni e spunti di carattere agile e soprattutto divertente, per sapere tutto quello che occorre per allevare un cane docile, obbediente e affettuoso. Un cucciolo sta per entrare nella vostra vita? Ecco il manuale che vi serve! Un manuale agile e soprattutto divertente, per sapere tutto quello che occorre per allevare un cane docile, obbediente e affettuoso. L’addestramento di Mann si basa su anni e anni di esperienza, ma prima di tutto sul suo amore sconfinato per i cani. Non si fonda sulla punizione e la coercizione, ma sulla motivazione, sull’empatia e sulla corretta comunicazione con i nostri amici a quattro zampe.

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INIZIATIVA PROMOSSA DALL’ENCI PER VALORIZZARE IL CANE DI RAZZA

Foto gallery 4000 immagini!

Ringraziamo tutti i partecipanti per aver contribuito a raggiungere questo importante risultato

Se sei interessato, segui il percorso indicato Cerchiamo foto che ritraggano cani, con le seguenti caratteristiche: - Cani adulti. Cuccioli. - Cani in movimento, in stazione, seduti, a terra. - Cani negli sport cinofili. - Teste in primo piano. - Cani singoli, in gruppo. - Cani di razze diverse nella stessa foto.

- Cani ambientati nelle diverse stagioni. - Foto a colori e bianco/nero. - NO PERSONE - NO BAMBINI - Dimensioni: minimo 2MB

È possibile inviare più foto ma per evitare problemi con il server, si prega di INVIARE 1 FOTO PER VOLTA a: foto@enci.it Ogni foto dovrà essere accompagnata dalla seguente didascalia: razza, sesso e autore della foto. Per la pubblicazione gratuita delle foto su I Nostri Cani a corredo degli articoli che nel tempo potrebbero essere pubblicati e poi riversati anche sul sito ENCI, ognuna di esse dovrà essere accompagnata dalla seguente liberatoria. Il sottoscritto ……………………………………………………… autore della foto in oggetto che ritrae il cane di razza …………………………………… sesso ……………………………… autorizza l’ENCI alla pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI. Dichiara inoltre che la foto è libera da copyright. L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2021 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.


Bolognese. Foto Gabriele Toselli.

Segugio italiano a pelo forte. Foto Daniela Fontana.

SEGUGIO ITALIANO A PELO FORTE COMPORTAMENTO E CARATTERE. Il Segugio si è perfettamente adattato ai terreni più difficoltosi e può essere impiegato sia su i terreni montuosi sia su quelli pianeggianti. Molto resistente e veloce, lavora con ardore e passione sia solo sia in muta.

gli standard in pillole

CARATTERE. Molto quieto, generalmente poco vivace. Creativo ma calmo molto fedele al suo padrone ed il suo ambito. TAGLIA E PESO. Altezza al garrese: Maschi 27-30 cm. Femmine da 25 a 28 cm. Peso: 2,5-4 kg.

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

BOLOGNESE


Bull Terrier. Foto Dafne De Angelis.

Basenji. Foto Giuseppina Porri.

BASENJI (Africa Centrale)

CARATTERE. Non abbaia, ma non è un cane muto; il suo speciale verso è un misto di “chortle” e “yodel”. Notevole il suo innato senso del pulito. Una razza intelligente, indipendente, ma affezionata e sveglia. Può essere riservato con gli estranei

gli standard in pillole

CARATTERE. Coraggioso, pieno di vivacità, con un carattere amabile e gioioso. Di temperamento calmo e propenso alla disciplina. Anche se ostinato, è particolarmente buono con le persone.

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

BULL TERRIER (UK)


Tosa. Foto Lissoni Daniele.

Shikoku. Foto Giovanna La Ferla.

SHIKOKU (JP) ASPETTO GENERALE Cane di taglia media, ben proporzionato e con una muscolatura molto sviluppata e nettamente delineata CARATTERE Cane di notevole resistenza, dai sensi acuti e di natura semplice, energico e molto sveglio; entusiasta cacciatore; docile con il suo padrone.

gli standard in pillole

ASPETTO GENERALE. Cane di grande taglia, dai modi pieni di dignità e dalla costruzione robusta. CARATTERE. Caratterizzato dalla pazienza, sangue freddo, ardimento e coraggio.

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

TOSA (JP)


La mia razza in 40 righe “Racconti brevi. Storie di vita quotidiana. Aneddoti divertenti. Una razza: che passione! Dalla città alla campagna… … E tutto ciò che racconta la vita condivisa con la scelta di un cane”.

I RACCONTI SARANNO PUBBLICATI SULLA RIVISTA “I NOSTRI CANI” E SUL SITO DELL’ENCI INFORMAZIONI TESTO: in formato di scrittura (Word o similari - NO pdf). Lunghezza massima: 4.000 battute (spazi esclusi). FOTO: è possibile allegare 1 foto in formato Jpg o Tif in alta risoluzione. Avvertenze: non impaginare. Testo e foto, separati. INVIARE racconti, foto e liberatoria a: racconti@enci.it Avvertenze: ad ogni e mail, allegare solo 1 racconto ed 1 foto. È possibile inviare più racconti dello stesso autore con e mail distinte. LIBERATORIA Per la pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI si deve allegare all’invio la seguente dichiarazione: Il sottoscritto: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico. Autorizza la pubblicazione, sulla rivista I Nostri Cani, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI, del racconto e della foto allegati alla presente e mail. Dichiara altresì che gli stessi sono gratuiti e liberi da copyright. L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2021 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.


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Il Pointer Artù vincitore del Trofeo Franco Grassi

A La Tollara la prima classica su quaglie

Trofeo ENCI di pianura Tre giornate all’insegna della ripartenza con il Trofeo Franco Grassi e il Memorial Luigi Chiappone

Torniamo sui campi di prova per la stagione 2021: in Tollara, a Fubine, la prima classica a quaglie del Trofeo di Pianura ENCI nei giorni 1, 2 e 3 maggio apre il sipario delle verifiche funzionali di quest’anno. Comprensibile e scontato il grande afflusso di partecipanti e risultati ottimi pur considerando la stasi che ha preceduto l’evento: Artù, (un 1° Eccellente il primo giorno) il Pointer condotto da Rodolfo Lombardi si aggiudica il “Trofeo Franco Grassi”, mentre per i Setter il “Memorial Luigi Chiappone” viene concesso a Oriolensis Quod quale miglior tipo sul terreno. Nel contesto specifico delle risultanze ottenute sono da sottolinearsi le prestazioni di Amo dell’Antonio Carvico, (1° Eccellente il primo giorno) e Oliver dell’Antonio Carvico, (due volte 1° Eccellente nelle prove giovani) i Setter condotti ancora da Lombardi.

Nei continentali per le razze italiane è il Bracco Vasco del Falso che ottiene il 1° MB, mentre nella mista troneggia il Kurzhaar Gusto con il 1° Eccellente, entrambi condotti da Paolo Festa. Nella batteria giovani dedicata allo stesso gruppo di razze vince con il 1° Eccellente l’Epagneul Breton Aria di Samuele Bottaro. Finalmente si riparte. Il tanto atteso restart giunge grazie alla situazione pandemica che, fortunatamente, volge verso le attese risoluzioni. Molti sacrifici e impegni da parte di tutti noi vengono pian piano ripagati e l’aspettativa è che si continui responsabilmente nell’affrontare il problema che ci affligge dallo scorso anno. La Tollara ha rappresentato appunto l’apertura del sipario con l’organizzazione della prima prova in nota classica a quaglie di quello che era il calendario previsto per il “Trofeo di pianura ENCI”. 51


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Il Setter Inglese Oriolensis Quod, vincitore del Memorial Luigi Chiappone

Giancarlo Passini

Centoquarantotto iscrizioni nelle tre giornate con netta preponderanza per i Setter inglesi ai quali seguono i Pointer in buon numero. Non sono mancate le razze continentali che nell’ultima delle tre giornate hanno partecipato al test della nota classica a quaglie per un totale di venti soggetti tra esteri e italiani. Le prime due giornate erano dedicate esclusivamente alle razze inglesi: il 1° e il 2 maggio una prova Pointer ed una Setter con le relative giovani. Il terzo giorno, 3 maggio al test concorrenti per mista inglesi, continentali italiani, mista continentali e continentali mista giovani. Nove gli esperti giudici chiamati ad intervenire: Mario Agosteo, Angelo Bonacina, Roberto Collodoro, Giuseppe Dellatorre, Oliviano Nobile, Sandro Pacioni, Giancarlo Passini, Americo Procaccini e Danilo Sassarini. Importante l’impegno del comitato organizzatore, il Gruppo Cinofilo Alessandrino, che, malgrado non sia novizio, ha dovuto affrontare la situazione della ripartenza con le opportune misure a tutela della salute pubblica previste dalle attuali regole per il contrasto alla pandemia. Al termine delle tre giornate impegnative lo stesso comitato gode della soddisfazione per la perfetta riuscita, tanto negli aspetti logistici per le risultanze ottenute. Nel merito di queste ultime riassumiamo le qualifiche: circa il 13% delle iscrizioni, diciannove di centoquarantotto) si è qualificato con dieci Eccellenti, (quattro ai Pointer, tre ai Setter, due 52


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Setter Inglese Amo di Lombardi

ai Kurzhaar e uno per i Breton) e nove MB, (sette ai Setter, uno ai Pointer e uno ai Bracchi italiani). Onorando le massime qualifiche vengono sottolineati il Setter inglese Oliver dell’Antonio Carvico che per due volte consecutive ottiene nella prova giovani il 1° Eccellente, seguito dal pari razza Amo dell’Antonio Carvico e dal pointer Artù; stesso risultato per il Kurzhaar Gusto che si impone nella continentali così come il Breton Aria nella giovani. Doveroso riportare la nota di benvenuto da parte di Elio Cantone che rappresenta la colonna portante di questa palestra ENCI: “Oggi per me è una giornata particolarmente felice e voglio condividere con tutti voi la mia gioia. Ringrazio i concorrenti che non hanno mancato nel rispondere all’appello della nostra verifica funzionale, riprendendo l’attività cinofila con entusiasmo e prontezza. Finalmente ripartiamo e dio solo sa quanto abbiamo desiderato questo momento, dopo tanti mesi difficili durante i quali abbiamo dovuto rinunciare a tutte le nostre attività. Rinunce che hanno penalizzato i nostri cani, il lavoro dei professionisti e i programmi organizzativi di chi è impegnato a sostenere la nostra cinofilia. Purtroppo non è bastata la pandemia a complicarci la vita, ma altro si è aggiunto a provocare difficoltà nel nostro mondo. Vorrei ricordare che la cinofilia deve essere di tutti e solamente dal buon confronto tra tutte le realtà che la compongono,

Sandro Pacioni durante le verifiche sul campo

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Setter Inglese Oliver dell’Antonio Carvico

possono emergere i valori migliori. La Tollara esiste da più di quarant’anni e qui abbiamo svolto moltissime attività e organizzato numerosi eventi di spicco, ma, io stesso in quanto primo tifoso, vorrei che si possano realizzare altre situazioni analoghe a questa a vantaggio della cinofilia tutta e, pertanto, mi rendo disponibile a collaborare affinché questo avvenga. Direi basta con gli schieramenti pro e contro questa o l’altra situazione, basta con le contrapposizioni. La cinofilia e i nostri cani soprattutto, necessitano di tutte le opportunità. È per questo che sono felice oggi di ricominciare con entusiasmo, con la speranza della ripresa dell’indispensabile dialogo per guardare avanti verso quel futuro dove andare tutti insieme”.

I giudici Mario Agosteo e Americo Procaccini

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In ambito tecnico invece, questa la nota di Giuseppe Dellatorre che si riferisce alla libera pointer: “Abbiamo potuto osservare soggetti di buona qualità ma che purtroppo nella prova del secondo giorno,a causa di errori e sbavature che ne hanno pregiudicato la prestazione, non sono riusciti ad incarnierare classifica. Differente è stato il debutto del primo giorno quando in quattro hanno guadagnato la massima qualifica. È doveroso ricordare Franco Grassi alla memoria del quale abbiamo dedicato questo prestigioso Trofeo. Erano due i personaggi dell’epoca che costituivano il riferimento cinotecnico nel settore delle razze inglesi: uno era Gino Botto e l’altro proprio lui, Grassi. Gli veniva riconosciuta una spiccata e straordinaria personalità e un’abilità particolare nello scegliere i cani, saperli preparare e per come li poneva sul terreno, ma anche per come sapeva rinunciare loro se non rispondevano a quelli che erano i suoi standard di qualità, magari dopo aver insistito quanto bastava per rendersi conto e non avere dubbi. Gli è stata anche riconosciuta una particolare onestà intellettuale, tant’è che veniva richiesto frequentemente nelle prove a quaglie per giudicare i cani dei professionisti, i quali con piacere li sottoponevano al suo giudizio perché sapevano che avrebbero avuto da lui quel giudizio in modo franco, onesto e competente. È quello che ha aperto una pagina nuova alla grande cerca e gli diede un impulso diverso da quello che aveva teorizzato Giulio Colombo. Rudy Lombardi è stato un privilegiato nel loro rapporto così vicino, un rapporto di amicizia che sicuramente ha giovato. Grassi era rigoroso nei suoi giudizi e non era molto d’accordo con le grandissime aperture che già si notavano all’epoca, con quelle esagerazioni che non condivideva del tutto, così come per la spinta eccessiva alla velocità, a volte innaturale. Ecco, questo era Franco Grassi. Il Trofeo a lui intitolato viene assegnato ad Artù il quale, oltre ad essersi aggiudicato nella prova il 1° Eccellente, ha impressionato particolarmente per la presa di punto, la conclusione e le qualità

Bracco Italianio Vasco del Falso, con Festa

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Paolo Festa con Gusto, Kurzhaar

stilistiche che erano proprio il suo pallino”. Dalla parte dei continentali invece ascoltiamo l’asterisco finale di Giancarlo Passini: “Sono soddisfatto della prova e di quanto abbiamo potuto osservare con l’amico Angelo Bonacina con il quale, in piena sintonia e obiettività, abbiamo giudicato questa batteria di libera continentali. Nel complesso buone le prestazioni ma solamente due sono i cani che riescono a classificarsi. Le prestazioni di questo soggetti non si distanziano molto dal punto di vista qualitativo tra di loro, chi per un verso chi per l’altro si mantengono comunque nel livello che permette l’assegnazione della massima qualifica, differenziati solamente dalla prima e seconda posizione in classifica. Si tratta di due Kurzhaar, rispettivamente Gusto e Robin Hood. Una bella manifestazione che onora ancora una volta la Tollara, (a tutti noi ben nota) e questo gruppo cinofilo che dona ancora riprova di oculata e sapiente organizzazione. Siamo ripartiti e ne siamo chiaramente tutti felici. Era la prima prova, la quale, malgrado l’obbligata stasi che ha sicuramente impedito le preparazioni dei cani per questa disciplina, ha comunque visto una buona partecipazione anche per i continentali che hanno saputo dimostrare le loro qualità nella nota classica”. Marco Ragatzu

Bottaro con Aria, Epagneul Breton

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Cesareo Colella 1° classificato Classe Mute

In Abruzzo una cinofilia di alta qualità

Segugi sul Gran Sasso La prova su lepre ed il Raduno hanno calamitato un gran numero di concorrenti in un paesaggio naturale ricco di fascino

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A L’Aquila nella cornice dei monti del Gran Sasso d’Italia nel comune di Cagnano di Amiterno si è tenuta una tre giorni di cinofilia di ripartenza, organizzata dalla Pro Segugio, sezione di L’Aquila. La prova di lavoro per cani da seguita su lepre classe mute “Trofeo città dell’Aquila” ed il Raduno di razza per cani da seguita anch’esso intitolato al capoluogo abruzzese. Nelle mattinate dei giorni che vanno dal 14 al 16 maggio, le 75 mute concorrenti la prova di lavoro su lepre, provenienti da tutta la Penisola si sono misurate con gli scenari dell’Abruzzo, mentre nella giornata del 15 maggio si è svolto il Raduno di razza con oltre 200 cani partecipanti, tutto all’insegna del rispetto delle norme anti Covid ed all’insegna di una buona e sana ripartenza.

Premiazione Prove di Lavoro. 1° classe Mute. Cesareo Colella

Enrico Gianfelice

Presidente Pro Segugio L’Aquila BEST IN SHOW RADUNO 1° Segugio Italiano pelo forte di Evangelista 2° Segugio Maremmano di Palmieri 3° Black an tan Coonhound di Di Ciurcio

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giugno 2021

Premiazione Prove di Lavoro 2° classe Mute. Emidio Falconi Domenico e Sichini

MIGLIORI COPPIE 1° Segugio Maremmano di Soprano 2° Briquet Griffon Vandeen di Calitri 3° Ariegeois di Cosmi

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giugno 2021

Priemiazione Prove di Lavoro. 3° classe Mute. Saturno Titocci

MIGLIORI GRUPPI 1° BRIQUET GRIFFON VANDEEN di Calitri 2° SEGUGIO ITALIANO PELO RASO di Patalano 3° ARIEGEOIS di Cosmi

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giugno 2021

Emidio Falconi 2° classificato Classe Mute

CLASSIFICA PROVE CONDUTTORE

Saturno Titocci 3° classificato Classe Mute

61

PUNTI

1

Colella C.

183

2

Falconi E.

170

3

Titocci S.

169.66

4

Fellone G.

167.8

5

Liberati A.

164.2

6

Pettine A.

164.2

7

Di Tommaso F.

163.75

8

Raffaele A.

162.25

9

Petruccioli G.

161.66

9

Pistacchio

161.25

11

Sarandrea

155.8

12

Candellori

154.75

13

Giuliani

153.2

14

Marcelli

151.5

15

Cioti

150.16

16

Bronchini/Tiboni

149.6

17

Montiani

143

18

Pelliccia

134


giugno 2021

PROVE Memorial dottor Antonio Giamello

Le mute di Ariegeois e Griffon Nivernais

Segugi nelle Langhe Nei singoli s’impone un Segugio maremmano, agli Airegiois il podio delle coppie e delle mute

Ancora verifiche funzionali per le razze da seguita: il 14, 15 e 16 maggio 2021 si sono svolte le prove con CAC su cinghiale organizzate dalla SIPS, sezione di Cuneo, provincia Granda. Molto nutrita la partecipazione e alto il livello qualitativo manifestato dai duecentosessantacinque soggetti al test, rappresentanti delle numerose razze di questo gruppo. Le prove erano articolate con batterie per mute, coppie e singoli, precedute, come di consueto, dalla verifica morfologica. Rispettivamente si impongono con i migliori punteggi la muta di Airegiois, (punti 171,16) di Riccardo Greco, la coppia della stessa razza di Giampiero Cora, (punti 167,5) e per il singolo il Segugio maremmano Rubina, (punti 175) di Ennio Lobina. Verifiche funzionali caratterizzate da particolari argomenti che trovano radici storiche nell’utilizzo di queste razze per l’attività venatoria, ma che oggi si riferiscono,

pur mantenendo chiaramente le caratterizzazioni che costituiscono appunto la radice, specificatamente agli aspetti per la selezione zootecnica. Possiamo definire immenso il teatro d’azione, allocato in alta Langa nelle valli di Bormida, Belbo e Uzzone, in un comprensorio che comprende una quindicina di paesi. Dai livelli più bassi si è arrivati sino a quasi 950 metri slm, percorrendo zone boschive di castagni, pini e faggete. Comprensibilmente numeroso anche il corpo giudicante, costituito da: Felice Bracco, Alessandro Colinelli, Giuseppe Dodino, Massimo Favo, Giovanni Gaino, Giovanni Gennari, Antonio Murgia, Andrea Schiappacasse e Francesco Saccu. Numerose le qualifiche assegnate, con alta percentuale di singoli, coppie e mute a segno, dei quali qui riepiloghiamo con i soli che hanno ottenuto posizione in classifica e che seguono i primi classificati già indicati: nei singoli i Segugi 62


giugno 2021

otto tappe del Trofeo Mare e Monti che, purtroppo a causa delle recenti limitazioni che ne hanno impedito lo svolgimento delle precedenti a questa, per l’anno 2021 non verrà assegnato. Il Trofeo è stato ideato da Felice Bracco e conduce all’identificazione dei tre finalisti, (per singoli, coppie e mute) che di diritto giungono alla finale nazionale del Campionato Italiano SIPS. Questa tappa é identificata come Memorial dr. Giamello: quest’anno ricorreva il centenario della sua nascita, personaggio carismatico, affabile e noto in questi luoghi, fondatore della prima squadra di cinghialai agli inizi del ‘70 e medico del paese di Cortemiglia. La buona partecipazione alle tre giornate si deve anche al suo ricordo, che ha richiamato numerosi concorrenti. Una prova sentita e frequentata anche da chi non è poi così vicino alla cinofilia ma piuttosto proveniente solo dall’attività venatoria. Abbiamo voluto omaggiare i vincitori con preziosi riconoscimenti, costituiti da una nocciola d’oro per i primi ed una d’argento per i sencondi, in onore del prodotto caratteristico di questa terra. Devo sottolineare l’elevato valore tecnico del test, in quanto, la conformazione del terreno, la fitta e variegata vegetazione, oltre all’alta densità di altre tipologie di ungulati presenti, (caprioli, daini e mufloni) hanno costituito severo vaglio. Malgrado ciò il numero delle qualifiche assegnate, seppur senza nessuna certificazione, ha testimoniato l’eccellente media qualitativa dei cani in verifica. Purtroppo abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni in quanto, anche tenuto conto dell’ottima disponibilità donata da parte degli accompagnatori sul terreno, (mediamente dieci per squadra, capaci e pronti), non ne avevamo a sufficienza per soddisfare le esigenze di numeri maggiori. Sono giunti concorrenti da tutta Italia e anche dalla Sardegna ed abbiamo avuto la felice partecipazione della componente rosa con alcune concorrenti che si sono distinte anche in classifica. Obiettivamente si deve riscontrare l’innalzamento del livello qualitativo e, se vogliamo considerare che i partecipanti a questi eventi zootecnici provengono direttamente dall’attività venatoria, possiamo asserire che oggi, rispetto al passato, sono stati ottenuti importanti risultati nella promozione degli aspetti cinofili e zootecnici per la tutela delle razze.”. Ebbene, da una disciplina così particolare si sono potute ottenere delle fondamentali risultanze che mostrano chiaramente lo sviluppo delle razze da seguita interessate: è sensibilmente migliorato l’aspetto morfologico anche se, nel settore dei cani sottoposti a prove funzionali, tale argomento per alcune razze necessita ulteriore impegno per maggiori guadagni, mentre di contro, rispetto al passato, risulta nettamente migliorato l’equilibrio psichico generalizzato e la qualità funzionale. I vantaggi ottenuti si devono sicuramente alla selezione zootecnica adoperata, ma anche e soprattutto all’educazione cinofila profusa in questo particolare ambito negli utilizzatori ed allevatori, grazie all’oculato lavoro che la Sips ha messo in campo. Marco Ragatzu

Rubina Segugio maremmano di Ennio Lobina

maremmani Desy di Danilo Canepa, (2° Ecc con 174 punti), Maya di Elio Atzeni, (3° Ecc 173 punti), Trilly di Alessandro Contri, (4° Ecc 173 punti) e Thor di Stefano Boschiazzo, (5° Ecc 172 punti). Le coppie invece hanno visto classificarsi quella dei Segugi maremmani di Luigi Stochino, (2° Ecc con 167 punti), gli Aregiois di Chiara Petrini, (3° Ecc con 166,5 punti), i Griffon Nivernais di Nico Siri, (4° Ecc con 165,5 punti), e ancora i Segugi maremmani di Daniele Gotelli, (5° Ecc con 165 punti). Nelle mute infine quella dei Griffon Nivernais di Maura Genta e Michele Rizzo, (2° Ecc con 168,33 punti), i beagle harrier di Eric Parusso, (3° Ecc con 160 punti), i briquet griffon vandeen di Matteo Ferrari, (4° MB con 157,33 punti) e i segugi maremmani di Elio Atzeni, (5° MB con 153,66 punti). Presente in giuria Massimo Favo, al quale abbiamo chiesto le impressioni in merito all’evento: “E’ una delle 63


Affissi approvati dal Consiglio direttivo e ratificati dalla FCI

Belleli Rosanna “BELROS BEL” Samoiedo Via Cantone 67 38013 Borgo d’Anaunia (TN)

Contri Alessandro “CONTRINENSIS” Segugio Maremmano Via Matteoni 2 54100 Massa

Di Salvo Marcello & Di Blasi Laura “LAMADI’ KENNEL” Basenji Via Monte Po 1 A 95030 Pedara (CT)

Bruno Alfonso “DELLA TERRA DEI FUOCHI” Mastino napoletano Via Pesaro 18 81034 Mondragone (CE)

Crivellaro Manuela “BARETIUM TEUTHA” Cane Lupo Saarloos Via T. Edison 16 21049 Tradate (VA)

Ferraroni Manuel “TRIGOLARO” Bovaro del Bernese Via Panazza Ruggera 4 46020 Pegognaga (MN)

Busolo Massimo “VIUGA’S LAND” Siberian Husky Via Torino 33 A 35020 Albignasego (PD)

Dalle Palle Francesco “DELLA VOLPE CREMISI” Australian shepherd Via Camisana 109 36040 Torri di Quartesolo (VI)

Fiorillo Angelo “PERLA’S ANGELS” Siberian Husky Via Serroni 36 84091 Battipaglia (SA)

Calamusa Graziella “GRACE’S ANGELS” Maltese Via Asiago 91026 Mazara del Vallo (TP)

D’Amato Giuseppe “KENSINGTON ROYAL” Carlino Via Paolucci 1 D 74026 Pulsano (TA)

Folegatti Giacomo & Antonelli Denise “WONDERFACE” Bouledogue Via Fossa dei Socialisti 21 44011 Anita Argenta (FE)

Caroti Marco “DI CASALPIANO” Epagneul breton Via di Casalpiano 57021 Campiglia Marittima (LI)

Della Maddalena Raffaella “DELL’ARMONIA PERSIANA” Saluki F.ne Ponchiera 144 E 23100 Sondrio

Franquillo Daniele “DEL PRATO SMERALDO” Bovaro del bernese Via Michele Novaro 2 06034 Foligno (PG)

Carpanelli Virginia “STELLE DELL’EREMO” Chihuahua Via San Chierlo 5 40050 Monte San Pietro (BO)

Deserti Luca “DESERT KINGDOM” Labrador Via Cassano 30/8 40050 Monterenzio (BO)

Gagliolo Aldo Maria Riccardo “DEI MOLOSSI DELL’ETNA” Dogue De Bordeaux Via Leucatia 34 95125 Catania

Cocchi Luigi “URVUM” Kurzhaar Via Indipendenza 45 61025 Montelabbate (PU)

Di Luciano Eugenio “CUORE BIANCO” Chihuahua Via Trinacria 12 96100 Siracusa

Giraudo Luca “BANBASS DI VILLA AMBROSIA” Bassotto Via Cavour 161 12011 Borgo San Dalmazzo (CN)

64


Gorni Diego “ARGANTIS” Zwergschnauzer Via Cascina Bianca 3/A 12032 Barge (CN)

Nannucci Ilaria “DI LORINAND” Spizt tedesco Via di Ravone 23/2 40135 Bologna

Striano Barbara “DRAGON’S VALLEY KENNEL” Dogue de Bordeaux Via Orsiera 19 C 10050 Mattie (TO)

Lombardo Carlo “MYFUCKINGWOLF” Cane Lupo Cec. Via della Croda 5 31020 Sernaglia della Battaglia (TV)

Pegoraro Simone “DEL PIAN DEL GALLO” Setter inglese Via Cairoli 94 13894 Gagliano (BI)

Tomasini Renato & Garlatti Mariangela “MOONDUST DIAMONDS” Siberian Husky Via Europa Unita 39 33030 ragogna (UD)

Lugibello Valentina “STELLA DI MICHELE” Pastore tedesco Via Papa Giovanni XXIII 46 84010 San Marzano sul Sarno (SA)

Pirazzoli Alessandra “DE LA CORTE DEI BARBAROSSA” Barbone Via Istituto 21 40059 Villa fontana (BO)

Trovarelli Simone “DI CASA TROVARELLI” Springer spaniel ing. Via S.P. fattore 66030 Santa Maria Imbaro (CH)

Manara Giulia “NEW COSTELLATION” Barbone Via Cocorre 3 48022 Lugo (RA)

Quinto Michele “ELITE COTON” Coton de Tulear Via Arno 9 74013 marina di Ginosa (TA)

Vione Diego “HOUSE OF WIND” Rottweiler Via Casale 36 16030 Moneglia (GE)

Mastropietro Giovanni “NACADO’S” Barbone Via Monte Velino 38 67100 L’Aquila

Ruchka Ekaterina “LITTLE FAIRY WORLD” Barboni Via Onez 34 33052 Cervignano del Friuli (UD)

Zaccarini Francesco “ZHUNA” Border collie Via Ponenta 569 47032 Bertinoro (FC)

Merli Emanuele “DI SAN COLOMBANO” Kurzhaar Via Cascina San Colombano 13 C 27020 Tromello (PV)

Russo Sara “GOLDEN TAURUS KENNEL” Bull terrier standard Via delle Azalee 9 00055 Ladispoli (RM)

Zammarini Luca “DEL ZAMMARINI’S” Setter inglese Via Verginella 39 25066 Lumezzane (BS)

Morandi Elisa “WHANAU CASTLE OF BACLY” Rottweiler Strada Fraz. Massignano 105 60129 Ancona

Sangiacomo Giovanna “DEL COLLE ELETTO” Pastore tedesco Via Antonio Ligabue 6 06024 Gubbio (PG)

Zampelli Piera Debora “ABOUT SILKY STAR CAVALIER” Cavalieri king c. s. Via Peluso 65 74121 Taranto

Mozzi Ilaria “DEL PARCO DI VEIO” Labrador Via delle Porcineta 73 00060 Formello (RM)

Solpasso Felice “BLACK STONE STAFFY” Staffordshire bul. Via Cascina Mella 1 25020 Offlafa (BS)

Zanette Veronica “DELLE TERRE FRIULANE” Whippet Via Ungaresca 8 33074 Fontanafredda (PN)

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ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 6 giugno 2021 – Anno 67°

CANADA – AMICI INSEPARABILI

DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano HANNO COLLABORATO: Dennyse Beber, Pietro Paolo Condò, Renata Fossati, Enrico Gianfelice, Rodolfo Grassi, Claudia Lippi, Giulia Pelizzoli, Marco Ragatzu, Stefano Spagnulo, Silvia Zabai ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: 20137 Milano - Viale Corsica 20 Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 IMPAGINAZIONE GRAFICA: DOD artegrafica - Massa Lombarda (RA) STAMPA: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.

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Non importa come la misuri - meno 50°C o meno 58° Fahrenheit - è una temperatura estremamente fredda da far congelare qualcuno solo a pensarci. Anche se non era una serata adatta per uomini o animali, questo è ciò che leggeva il termometro in una fattoria del Saskatchewan (Nord del Canada) quando un vitello ha deciso di nascere con un po’ di anticipo. Quando Bonnie Potoroka andò ha controllare la sua giovenca incinta (chiamata ironicamente Summer), scoprì che la vitella era già nata e rischiava di congelare. “Semplicemente non era abba­ stanza caldo”, ha detto Potoroka a CBC News. “Un vitellino è bagnato quando nasce, e stava già iniziando a raffreddare e le sue orecchie cominciavano a congelarsi, quindi l’ho portata nel negozio riscaldato ed è lì che è rimasta”. Insieme alla stufa, la vitellina ha ricevuto un’accoglienza estre­ mamente calorosa dal Collie di Potoroka, Mickey, ed ora i due sono praticamente inseparabili.


Labrador Retriever. Foto Luigi Liotta.

Rhodesian Ridgeback. Foto Antonella Tarlazzi.


Jack Russell. Foto Margie Pozzi.

Chart Polski. Foto Francesca Tognato.


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