Agricoltura
1 Febbraio 2021
XYLELLA: INARRESTABILE INFEZIONE A CISTERNINO E OSTUNI ALTRE 93 PIANTE MALATE A BRINDISI E TARANTO
Inarrestabile l’infezione causata dalla Xylella Fastidiosa in Puglia, con altre 93 piante infette nelle province di Brindisi e Taranto, una epidemia non stop che necessità di un inasprimento delle misure per fermare l’avanzata della malattia e preservi l’area ancora indenne. Questo sulla sulla base dei dati di Infoxylella che descrivono l’ennesimo grave scenario in Puglia con 11 ulivi infetti a Cisternino, 2 a Crispiano, 25 a Monteiasi e 54 ulivi e 1 mandorlo a Ostuni, dove salgono a 423 le piante conclamate infette dal secondo semestre 2020. Molto grave la situazione nel territorio di Ostuni, la splendida città bianca, immersa nella Piana degli Ulivi Monumentali, dove dal monitoraggio è stata esclusa oltre la metà dell’area già ricadente in zona infetta. Non possiamo permetterci di perdere senza fare nulla paesaggi e patrimoni straordinari. Lo scempio perpetrato 5 anni fa ad Oria, quando non si vollero estirpare le piante infette, sta avendo i suoi effetti catastrofici, perché proprio da Oria sono partite le due direttrici dell’infezione che puntano verso Polignano, in direzione nord-ovest e verso Massafra, in direzione ovest. L’epidemia di Xylella dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di oltre 1,6 miliardi euro. Monitoraggi delle piante non solo visivi e dell’insetto
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vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti tempestivi in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione. “Uno scenario ‘senza difesa’, soprattutto nell’attuale contesto pugliese dove è determinante l’attività di contenimento della malattia, è inimmaginabile. Lotta al vettore anche finanziata, monitoraggi e campionamenti sono attività cruciali considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione, anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all’insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche.”