Peter Pan - The Dark Side

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BOLZANO / BOZEN _ 25-26.03.23

PETER PAN

THE DARK SIDE

WOLFGANG MITTERER

HAYDN.IT PROGRAMM.A OPER.A 2023 WHEN NIGHT FALLS
COMUNALE /
TEATRO
STADTTHEATER

Direzione artistica | Künstlerische Leitung

Matthias Lošek

Ente organizzatore | Veranstalter

Fondazione Haydn di Bolzano e Trento

Stiftung Haydn von Bozen und Trient

Via Gilm | Gilmstraße 1/A

Bolzano | Bozen

La Fondazione Haydn di Bolzano e Trento è membro di Die Stiftung Haydn von Bozen und Trient ist Mitglied bei

Con il sostegno di | mit Unterstützung von

info@haydn.it

+ 39.0471.975031

HAYDN.IT

PETER PAN

THE DARK SIDE

WOLFGANG MITTERER

Libretto

David Pountney

Direzione musicale | Musikalische Leitung

Timothy Redmond

Regia | Regie

Daisy Evans

Scene e costumi | Bühne und Kostüme

Loren Elstein

Lighting design

Jake Wiltshire

Commissione e produzione | Auftragswerk und Produktion

Fondazione Haydn Stiftung

Con il sostegno di | gefördert durch Ernst von Siemens Musikstiftung

Coproduzione | Koproduktion

Tiroler Landestheater

Durata | Dauer

80’ senza intervallo | ohne Pause

In inglese con sopratitoli in italiano e tedesco

In englischer Sprache mit deutschen und italienischen Übertiteln

PROGRAMM.A OPER.A 2023 WHEN NIGHT FALLS
OPER.A TALK Introduzioni all’opera | Operneinführungen Sab | Sa 25.03.2023 _ ore 19.00 Uhr Dom | So 26.03.2023 _ ore 16.00 Uhr
SAB | SA 25.03.2023 _ ORE 20.00 UHR DOM | SO 26.03.2023 _ ORE 17.00 UHR BOLZANO | BOZEN TEATRO COMUNALE | STADTTHEATER

Time is chasing after all of us.

Se prendiamo sul serio la nostra responsabilità di produttori di cultura, “creatori di opera”, allora dobbiamo dare spazio anche alle compositrici e ai compositori contemporanei. E se, in quanto generazione più vecchia, “generazione dei genitori”, prendiamo sul serio la generazione più giovane, allora dobbiamo affrontare anche i loro problemi.

È esattamente ciò che facciamo con la nostra opera

Peter Pan – The Dark Side.

Perché di una cosa siamo – o dovremmo – essere consapevoli: domani, l’oggi sarà ieri. Non dimentichiamolo mai.

Mi auguro che la nostra opera possa esservi d’ispirazione e fornirvi spunti per una riflessione.

Wenn wir unsere Verantwortung als Kulturproduzentinnen und -produzenten, als „Opern Schaffende“ ernst nehmen, dann müssen wir den Komponistinnen und Komponisten der Gegenwart eine Bühne geben.

Wenn wir als ältere Generation, sozusagen als „Eltern Generation“, die jüngere ernst nehmen, dann müssen wir uns auch ihrer Probleme annehmen.

Beides tun wir mit unserer Oper Peter Pan – The Dark Side

Denn eines ist uns bewusst, oder sollte uns bewusst werden:

Das Heute ist das Gestern von Morgen. Vergessen wir das nie.

Ich wünsche Ihnen eine inspirierende und zum Nachdenken anregende Zeit mit unserer Oper.

I suppose it’s like the ticking crocodile, isn’t it?
Peter Pan, J.M. Barrie
artistico | Künstlerischer Leiter Foto delle prove | Probenfotos

PETER PAN

THE DARK SIDE

WOLFGANG MITTERER

Foto delle prove | Probenfotos

PRIMA ASSOLUTA OPERA COMMISSIONATA DALLA FONDAZIONE HAYDN CON IL SOSTEGNO DI ERNST VON SIEMENS MUSIKSTIFTUNG

URAUFFÜHRUNG

AUFTRAGSWERK DER STIFTUNG HAYDN

GEFÖRDERT DURCH DIE ERNST VON SIEMENS MUSIKSTIFTUNG

Libretto David Pountney

INTERPRETI | BESETZUNG

Wendy Rosie Lomas

Peter Pan Karim Sulayman

Michael Jakob Pejcic

John Dominic Kraemer

Tinkerbell Claire Wild

Tyger Gweneth Ann Rand

Hook Andreas Jankowitsch

Nanbot | Crocodile Andrew Watts

LOST BOYS

Slightly Elena Di Marino

Curley Maria Eleni Giuliani

Tootles Cecilia Rizzetto

Nibs Dania Tosi

Twins 1 Anna Maria Zorzi

Twins 2 Nina Cuk

PIRATES

Cecco Vincenzo Di Donato

Jukes Eduardo Hurtado Rampoldi

Noodles Simone Marchesini

Starkey Francesco Negrelli

Morgan Skylights Marco Petrolli

Smee Lorenzo Ziller

Direzione musicale | Musikalische Leitung

Timothy Redmond

Regia | Regie Daisy Evans

Scene e costumi | Bühne und Kostüme Loren Elstein

Lighting design Jake Wiltshire

Preparazione Lost boys e Pirates | Vorbereitung Lost boys & Pirates Luigi Azzolini

Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

Haydn Orchester von Bozen und Trient

Produzione | Produktion Fondazione Haydn Stiftung

Coproduzione | Koproduktion Tiroler Landestheater

Assistente alla regia | Regieassistenz

Evangeline Cullingworth

Assistente ai costumi | Kostümassistenz

Magda Giraldoni

Direzione di scena | Inspizienz Ambra Zattoni

Assistente direzione di scena | Assistenz der Inspizienz

Valeria Intilangelo

Maestro collaboratore di sala | Korrepetition

Florian Gross, Arianna Orsini

Sopratitoli | Übertitelung Enrica Apparuti

Traduzioni libretto | Übersetzung Textbücher

Marit Rericha, Cristina Vezzaro

Capo macchinista | Bühneninspektor Andrea Rizzi

Capo elettricista | Beleuchtungsmeister

Pasquale Quaranta

Macchinisti | Bühnentechnik Valentina Cavion, Gianluca Cucco, Andrea Ferretti, Mauro Mannella, Andrea Zampolli

Apprendista | Auszubildender Manuel Meneghini

Elettricisti, fonici | Beleuchtung, Ton

Simone Brusco, Maurizio Conta, Andrea Venturelli, Michelangelo Vitullo, Mario Zanella

Consollista | Stellwerk Veronica Varesi Monti

Fonico | Ton Andrea Cozzo

Aiuti fonici | Aushilfen Ton

Jacopo Hernandez, Caioba Baltazar

Consulenza tecnica | technische Mitarbeit Erwin Canderle

Programmatore video | Videoeinrichtung

Cristian Piedrahíta

Operatrice video | Videotechnik Rebecca Slompo

Attrezzista | Requisite Tessa Battisti

Sartoria | Schneiderei Mirjam Prenner

Capo truccatrice | Chefmaskenbildnerin Gudrun Pichler

Trucco | Maske Giampiero Raise, Lucia Santorsola

Servizi tecnici | Technik Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano | Stiftung Stadttheater und Konzerthaus Bozen

Servizi organizzativi e amministrativi | Organisation und Verwaltung Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient

Sinossi

PRIMO ATTO

Nella cameretta dei fratelli Michael, John e Wendy, che vivono presso una famiglia affidataria. I due ragazzi sono intenti a giocare a un videogioco. La sorella maggiore, Wendy, si unisce a loro. Racconta di aver catturato l’ombra di Peter Pan in un videogioco. I ragazzi vengono interrotti dalla madre affidataria, Tyger. Vuole andare con Uncino a una festa di Carnevale e mette in guardia i ragazzi dalla “gente infida là fuori”. A occuparsi di loro, quella sera, sarà Nana, una specie di robot-babysitter. Non appena i due adulti escono di casa, i tre fratelli continuano a giocare, ma quando Michael prende in mano il videogioco, dal dispositivo risuona la voce di Peter Pan. Vuole indietro la sua ombra e, non contento della risposta di Wendy, si presenta alla finestra, piazzandosi a gambe larghe, accompagnato dalla piccola fata Campanellino. Wendy cerca di rabbonirlo, ma Peter Pan strega lei e i suoi fratelli. Malgrado tutto lo scetticismo iniziale, i tre – spinti dalla curiosità e dal fascino del mistero – seguono Peter e Campanellino. Credendo di poter volare come Peter Pan, saltano dalla finestra al 34° piano.

SECONDO ATTO

Sull’Isola che non c’è, con i “bambini sperduti” che, insieme al loro comandante Peter Pan, lottano contro il pirata Uncino. Istigati da Campanellino, la fata gelosa, i ragazzi sparano a Wendy, che Peter Pan ha promesso loro come nuova madre. Wendy sopravvive ed esige che le si costruisca una casa, dove potrà occuparsi dei “bambini sperduti”. Peter e Wendy sono sempre più vicini, per somma rabbia di Campanellino. Una sera Tyger dà un concerto prima che il palcoscenico venga invaso da Uncino e dalla sua truppa di pirati. Peter Pan riesce a prevalere sui pirati, ma i fratellini di Wendy, Michael e John, finiscono prigionieri di Uncino. Wendy esige che vengano liberati. E Uncino glielo concede. Con l’aiuto di Campanellino riescono a liberare anche i “bambini sperduti”, imprigionati nella nave finita nella pancia del coccodrillo. Wendy esorta i “bambini sperduti” a tornare insieme a lei dove appartengono, a “contatto con la realtà”.

Foto delle prove | Probenfotos

Handlung

Foto delle prove | Probenfotos

Im Zimmer der Geschwister Michael, John und Wendy, die bei einer Pflegefamilie leben. Die beiden Jungs spielen Computer. Ihre ältere Schwester Wendy stößt dazu. Sie erzählt, dass sie in einem Computerspiel den Schatten von Peter Pan gefangen habe. Die Jugendlichen werden von ihrer Stiefmutter Tyger unterbrochen. Sie will mit Hook auf eine Halloween-Party und warnt die Jugendlichen noch vor den „dubiosen Leuten da draußen“.

Die Aufsichtspflicht soll an diesem Abend der Nanbot, ein Roboterkindermädchen übernehmen. Kaum sind die Stiefeltern außer Haus, setzen die drei Geschwister ihr Computerspiel fort und just als Michael zum Handy greift, ertönt daraus Peter Pans Stimme. Er fordert seinen Schatten zurück und, nicht zufrieden mit Wendys Antwort, steht er auch schon breitbeinig im Fenster, begleitet von der kleinen Fee Tinkerbell.

Wendy versucht ihn zu besänftigen, doch Peter Pan zieht sie und ihre Brüder in seinen Bann. Aller anfänglichen Skepsis zum Trotz folgen die drei Peter und Tinkerbell und springen mit ihnen gemeinsam aus dem Fenster des 34. Stockwerks.

Im Nimmerland, bei den „Verlorenen Jungs“, die gemeinsam mit ihrem Anführer Peter Pan gegen den Piraten Hook kämpfen. Angestachelt von der eifersüchtigen Fee Tinkerbell schießen die Jungs auf Wendy, die Peter Pan ihnen als neue Mutter versprochen hatte. Wendy überlebt und fordert, dass man ein Haus für sie baue, wo sie sich um die „Verlorenen Jungs“ kümmert. Peter und Wendy kommen sich indes – ganz zum Ärger von Tinkerbell – immer näher. Eines Abends gibt Tyger ein Konzert, ehe die Bühne von Hook und seinen PiratenJungs gestürmt wird. Peter Pan gelingt es zwar, die Piraten zu bekämpfen, aber Wendys Brüder Michael und John geraten in Hooks Fänge. Wendy fordert deren Freilassung und Hook lässt sich darauf ein. Dank Tinkerbells Hilfe gelingt es auch, die „Verlorenen Jungs“ aus dem vom Krokodil verspeisten Schiff zu befreien. Wendy appelliert an die „Verlorenen Jungs“, mit ihr in den „Sog der Wirklichkeit“ zurückzukehren.

ERSTER AKT ZWEITER AKT

Peter Pan e le sue ombre

Peter Pan è un crogiuolo. Perché? Il motivo è semplice: nel personaggio, nella storia originale di cui è protagonista e nelle sue innumerevoli riletture, nonché nella vicenda del suo autore – c’è davvero di tutto. Il nucleo sta naturalmente nell’assunto di base, incentrato sulla “paura di crescere” da parte dell’essere umano, con tutte le implicazioni che ciò comporta, compresa la versione speculare, ovvero il desiderio irrefrenabile di crescere troppo in fretta. In realtà la divisione tra l’infanzia e l’età adulta è un’astrazione. La vita è infatti di per sé stessa un’evoluzione continua, nell’ottica di un “traguardo” che – oggettivamente – spaventa tutti.

Fin dal suo nome, Peter Pan ha il sapore del mito, grazie al riferimento al dio greco che ha l’aspetto di un satiro ed è legato alle selve, alla pastorizia e alla natura. Si tratta di una divinità che ha un aspetto oscuro legato al suo caratteraccio e alle sue forti connessioni sessuali, tant'è vero che la chiesa cristiana ne utilizzò la sua immagine addirittura per ispirarsi nel definire l'iconografia di Satana. Niente di più lontano dal Peter Pan del nostro senso comune, inevitabilmente condizionato, oggi, dalle trasposizioni cinematografiche tutte più o meno edulcorate. Stiamo parlando del film d’animazione di Walt Disney del 1953, del film di Spielberg del 1991 con Robin Williams e Dustin Hoffmann ed infine Neverland di Forster con Johnny Depp nei panni di J. M. Barrie. Tutti questi film hanno il pregio di richiamarsi alla trama e ai personaggi di Barrie, ma prendendosi tutti grandi licenze rispetto all’intenzione originale.

Va detto che il personaggio di Peter Pan si andò formando ben 50 anni prima man mano anche nella mente del suo autore James Matthew

Barrie, in un rimbalzo tra la letteratura e il teatro. E avendo come interlocutori, in questa sua evoluzione, l'apprezzamento del pubblico londinese di inizio '900 e la vicenda personale dell’autore. Sì, perché è lo stesso Barrie a poter essere oggettivamente considerato il “prototipo” del bambino che non crebbe, e questo sia per ragioni fisiche che esistenziali. Di costituzione gracile e fragile, Barrie infatti non superò mai il metro e cinquanta di statura e mantenne di fatto a lungo le sembianze di un adolescente, nonostante i baffoni. L’inventore di Peter Pan fin da bambino amava inventare e raccontare storie. Ma la sua infanzia terminò presto perché, in seguito alla morte tragica del fratello maggiore, decise di “assumere” il ruolo del fratello nei confronti della madre emulandone le sembianze fisiche e –soprattutto – il “destino” di diventare un uomo di successo. Fu dunque proprio J.M. Barrie ad essere “bloccato”, negandosi la possibilità di essere sé stesso divenendo adulto.

Si tratta di una vicenda personale davvero paradigmatica, se è vero che oltre che dalla letteratura e dalle arti è stata ripresa anche dalla psicologia, attraverso la formulazione della sindrome di Peter Pan. Sta di fatto che questo vissuto dell’autore, a distanza di 30 anni, ebbe occasione di germogliare quando Barrie entrò in contatto con una famiglia londinese, i Davies. Fu questo incontro a fornire l’ispirazione per la creazione dei vari personaggi che fanno da contorno a Peter, nella narrazione di Barrie, tutti con una significativa connotazione. Si va da Wendy che tenta di ricucire Peter con la sua ombra, rappresentando il dramma della sostituzione del fratello morto, ai bambini protagonisti della storia. Bambini che seguono Peter Pan con una innocenza che suscita in ogni caso una certa inquietudine, evocando i bimbi del Pifferaio di Hamelin.

DI LUCA STICCOTTI

D’altronde la storia di Peter Pan sembra assolutamente in linea con la tradizione della fiaba ottocentesca, caratterizzata da una vena che oggi definiamo dark, a causa della presenza importante anche se non per forza prevalente di aspetti cupi e angoscianti. In questo senso Peter Pan però è anche una figura di grandissima attualità, considerando le caratteristiche peculiari e simboliche della dimensione virtuale in cui si dibatte oggi il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il nocciolo, in ogni caso, è quello della difficoltà di colmare il divario tra la vita adulta e l’infanzia. L’invito di Peter è quello di dimenticare e – più

in generale – ignorare il tempo che passa. Il tictac del coccodrillo diventa allora una minaccia, rappresentando il richiamo al tempo che passa e che distrugge l’utopia della giovinezza perenne che consente di… “volare”.

Foto delle prove | Probenfotos

Die Schatten des Peter Pan

Peter Pan ist so facettenreich wie ein Kaleidoskop. Die Figur an sich, die originale Buchvorlage mit ihren unzähligen Adaptionen sowie das persönliche Schicksal des Autors liefern uns eine Vielzahl an Blickwinkeln und Denkanstößen. Im Kern dreht sich Peter Pan jedoch immer um die Angst des Menschen vor dem Erwachsenwerden, wodurch verschiedenste Verhaltensmuster ausgelöst werden, auch die spiegelverkehrte Reaktion, möglichst schnell erwachsen werden zu wollen. Genau genommen ist die Trennung zwischen Kindheit und Erwachsenenalter ein rein abstraktes Konzept, schließlich verstreicht das Leben in einem fortlaufenden Entwicklungsprozess mit einem offensichtlichen „Ziel“, auf das jeder Mensch mit Schrecken blickt.

Allein durch die Anlehnung seines Namens an den griechischen Gott Pan haftet der Romanfigur etwas Mythologisches an. Pan ist ein Satyr, der Erinnerungen an wilde Wälder, Weiden und Natur in uns hervorruft. Er ist eine Gottheit mit dunklen Seiten, einem starken Temperament und einer ungehemmten Sexualität. Grund genug für die katholische Kirche, Pan der Ikonografie des Teufels zugrunde zu legen. Das alles ist weit entfernt von dem Bild, das wir heute gemeinhin von Peter Pan haben, denn die durchwegs schönfärberischen Kinoadaptionen des Peter-Pan-Stoffes haben uns gründlich konditioniert. Beispiele sind etwa der Disney-Animationsfilm aus dem Jahr 1953, die Spielberg-Adaption aus 1991 mit Robin Williams und Dustin Hoffmann oder auch Marc Forsters Film Neverland, mit Johnny Depp in der Rolle des J. M. Barrie. All diese Blockbuster orientierten sich zwar an der Handlung und an den Figuren Barries, leisteten sich aber große Freiheiten bei der Umsetzung der Romanvorlage.

Fast 50 Jahre dauerte es, bis die Figur des Jungen, der nicht erwachsen wurde, im Kopf

seines Schöpfers James Matthew Barrie nach und nach Gestalt annahm, in einem Hin und Her zwischen Buchdeckeln und Theaterbühne. Ein wichtiger Faktor dabei war der Erfolg beim Londoner Publikum Anfang des 20. Jahrhunderts, aber auch die persönlichen Erfahrungen des Autors flossen in die Entwicklung ein. Man könnte sogar sagen, dass Barrie selbst eine Art „Prototyp“ des Peter Pan war, sowohl aus körperlichen als auch existentiellen Gründen. Tatsächlich wurde der feingliedrige, zerbrechlich wirkende Barrie nicht größer als einen Meter fünfzig und wirkte noch als Erwachsener lange wie ein Jugendlicher, woran nicht einmal sein Schnauzbart etwas ändern konnte. Schon als Kind dachte sich der geistige Vater Peter Pans gerne Geschichten aus, die er dann anderen erzählte. Doch seine eigene Kindheit endete abrupt, als er nach dem tragischen Tod des großen Bruders beschloss, gegenüber der Mutter dessen Rolle einzunehmen, indem er ihn optisch imitierte und in seine Fußstapfen als junger Mann trat, dem eine erfolgreiche Karriere bevorsteht. Ausgerechnet J. M. Barrie zwang sich also dazu, seine Träume über Bord zu werfen und auf einen Schlag erwachsen zu werden.

Die paradigmatische Geschichte von dem Jungen, der nicht erwachsen wurde, fand nicht nur in die Literatur und in die Kunst Eingang, sondern in Form des sogenannten „Peter-Pan-Syndroms“ auch in die Psychoanalyse. Jedenfalls sollten die Erlebnisse des Autors erst 30 Jahre nach dieser einschneidenden Veränderung seiner Lebensumstände zu keimen beginnen, als Barrie in London der Familie Davies begegnete. Sie diente ihm als Inspiration für die Figuren, die sich in der Erzählung um Peter Pan scharen. Jede davon hat eine tiefere Bedeutung: zum Beispiel Wendy, die versucht, Peters Schatten wieder anzunähen (ein Bild, das für den tragischen Verlust des Bruders steht) oder die kleineren Kinder, die in der Geschichte zu Hauptfiguren werden. Die unschuldige Gutgläubigkeit, mit der sie Peter Pan

VON
LUCA STICCOTTI

nach Nimmerland folgen, sorgt bei uns für ein gewisses Unbehagen und ruft die Erinnerung an den Rattenfänger von Hameln wach. Gleichzeitig passt die Geschichte Peter Pans perfekt in die Tradition der Märchenerzählung im 19. Jahrhundert, besitzt sie doch diesen Hauch an Düsterkeit, der zwar nicht durchwegs im Vordergrund steht, aber doch stellenweise für beklemmende und beängstigende Momente sorgt. Auch heute noch ist Peter Pan eine höchst aktuelle Figur, wenn man die Symbolik der virtuellen Dimension bedenkt, in deren Kontext Kindheit und Jugend in unserer Zeit diskutiert werden.

Die Kernüberlegung jedoch liegt darin, wie sich

die Gräben zwischen der Erwachsenenwelt und der Kindheit überwinden lassen. Peter jedenfalls lädt uns dazu ein, das Verstreichen der Zeit gelegentlich zu ignorieren oder gleich ganz zu vergessen. Erst das bedrohliche Ticken des Krokodils ruft uns die Zeit wieder in Erinnerung und zerstört die Utopie der ewigen Kindheit, die es uns möglich macht, zu „fliegen“.

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Un’ “Isola che non c’è” in versione digitale

Sir David Pountney, che cosa l’ha spinta a indagare il lato oscuro della storia di Peter Pan?

POUNTNEY: Il soggetto di Peter Pan è stato scelto dal direttore artistico Matthias Lošek, che ha specificato di essere alla ricerca di una versione "dark" per questo racconto classico. Come la maggior parte delle fiabe, possiamo leggerla come una fantasia innocente, ma tutte le fiabe, come i miti, incarnano profonde verità umane e possono quindi essere interpretate in una chiave molto più oscura o perfino psicologica. Devo dire che mi è piaciuto molto esplorare il lato oscuro della storia di Peter Pan

Signora Evans, come regista lei aveva il compito di mettere in scena il libretto. Quali sono i lati oscuri della storia?

EVANS: Peter Pan parla della perdita dell’innocenza. E in particolare del pericolo rappresentato dalla nostalgia che molti adulti provano nei confronti della gioventù. La maggior parte degli adolescenti non vede l’ora di crescere, per questo nell’opera c’è anche un elemento di tensione. Scopriamo così una Wendy giovane adolescente in preda al vortice dei social media: che aspetto deve avere, cosa deve pensare, come deve comportarsi... È chiaro che

a un certo punto tutti questi messaggi digitali diventano troppo per Wendy. Ed è questa la pressione di cui parla l’opera, quella cui sono sottoposti i giovani d’oggi sul terreno accidentato di un’“Isola che non c’è” in versione digitale.

Qual è il suo approccio personale alla storia di Peter Pan e, più in particolare, a questa versione della storia?

POUNTNEY: Da quando sono nati i miei figli, le storie di abusi e di sfruttamento minorile mi commuovono e mi turbano. È quindi ovvio che, di fronte a una storia in cui si convincono i bambini a saltare dalla finestra e credere di poter volare, nella mia testa iniziano a suonare tutti i campanelli d’allarme... E voglio scoprire cos’è successo esattamente a questi bambini. Sono in mani sicure o corrono il rischio di essere sfruttati e danneggiati? È da qui che sono partito per elaborare questa versione di Peter Pan

EVANS: Questa versione di Peter Pan non ha assolutamente nulla a che vedere con il film della Disney. Si ispira all’opera teatrale originale di Barrie, i cui temi centrali, ovvero lo smarrimento, il dolore profondo e la nostalgia della gioventù, sono molto presenti in questa interpretazione.

LONTANA DALL’AVVENTURA PER BAMBINI ALLA WALT DISNEY, PETER PAN – THE DARK SIDE SI INCENTRA SUI LATI OSCURI DELLA FIABA E NARRA UNA PROFONDA STORIA DI SOLITUDINE, DISORIENTAMENTO E FRAGILITÀ DELLA “GENERAZIONE DIGITALE”. NE ABBIAMO PARLATO CON IL LIBRETTISTA, SIR DAVID POUNTNEY, E CON LA REGISTA DAISY EVANS.
INTERVISTA Foto delle prove | Probenfotos

Per questo Wendy è rappresentata come un’adolescente nel vortice dei social media.

EVANS: Oggigiorno i ragazzi sono costantemente al telefono. I social media li incoraggiano di continuo a consumare, a comprare e a rincorrere una vita finta. La chirurgia plastica è in auge, in questo momento, perché i giovani vogliono farsi “belli” per Instagram. Tutto ciò presenta, evidentemente, un incredibile lato oscuro. Molti ragazzi hanno problemi nella vita quotidiana: la pressione sociale e la pressione dei coetanei esige da loro che siano tutti simili, che facciano parte del gruppo. Anche il cybermobbing è un tema. Ci sono adolescenti che non reggono questa enorme pressione sociale e intravedono nel suicidio l’unica via di scampo possibile. Wendy è una ragazzina che si trova a doversi confrontare con tutte le sfide del XXI secolo: la perdita dell’innocenza attraverso i social media e il desiderio di crescere troppo in fretta.

L’opera richiama però al dovere anche gli adulti.

POUNTNEY: Sì, vengono sollevate anche domande quali: “I bambini sono al sicuro?”, “Gli adulti che si occupano di loro sono persone affidabili e degne di fiducia?”. Ci sono stati tantissimi casi di istituzioni che dovrebbero proteggere i bambini e invece abusano di loro sfruttandoli. Si tratta senza ombra di dubbio di un tema di grande attualità.

Che effetto desiderate ottenere negli spettatori?

EVANS: Desidero che le persone si interroghino sull’utilizzo dei social media e riflettano sui pericoli di Internet per i bambini. È così facile per un adolescente condurre una vita oscura e pericolosa online, ed è altrettanto facile essere esposti a influenze negative e distruttive. La storia di Peter Pan parla della gioventù moderna e di cosa significhi perdere l’innocenza nel 2023. Dobbiamo assolutamente parlarne di più e agire quanto prima.

Per saperne di più vi invitiamo a guardare la nostra videointervista con Daisy Evans

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Das digitale Nimmerland

GESCHICHTE ÜBER DIE EINSAMKEIT, ORIENTIERUNGSLOSIGKEIT

ZERBRECHLICHKEIT

EIN

Sir David Pountney, was hat Sie dazu bewogen, sich mit der dunklen Seite des Peter Pan auseinanderzusetzen?

POUNTNEY: Das Thema Peter Pan wurde vom künstlerischen Leiter Matthias Lošek ausgewählt, der eine „düstere“ Version dieser Geschichte suchte. Wie die meisten Märchen können wir es als unschuldige Fantasiegeschichte lesen, aber alle Märchen oder Legenden verkörpern tiefe menschliche Wahrheiten und können daher anhand eines viel dunkleren oder psychologischen Registers interpretiert werden. Ich muss sagen, dass es mir ausgesprochen gut gefallen hat, die dunkle Seite der Geschichte Peter Pans zu erforschen.

Frau Evans, als Regisseurin hatten Sie die Aufgabe, das Libretto zu inszenieren. Welche düsteren Seiten gibt es in der Geschichte?

In Peter Pan geht es um den Verlust der Unschuld. Es geht darum, wie gefährlich die Nostalgie ist, die viele Erwachsene für die Jugend hegen. Die meisten Teenager sehnen sich danach, erwachsen zu sein, was im Stück für ein Spannungsmoment sorgt.

Wir sehen Wendy, eine junge Teenagerin, die im Strudel von Einflüssen aus den sozialen Medien gefangen ist: wie sie aussehen sollte, was sie

denken sollte, wie sie sich verhalten sollte ... Wendy wird von einer Flut digitaler Botschaften überwältigt. Das Stück handelt vom Druck, dem junge Menschen heute ausgesetzt sind und von den gefährlichen Seiten dieses „digitalen Nimmerlands“.

Wie ist Ihr persönlicher Zugang zu Peter Pan und zu dieser Version der Geschichte im Besonderen?

POUNTNEY: Seit der Geburt meiner eigenen Kinder haben mich Geschichten über Ausbeutung und Missbrauch von Kindern besonders bewegt und beunruhigt. Wenn ich also mit einer Erzählung konfrontiert werde, in der Kinder überredet werden, aus dem Fenster zu springen und zu glauben, dass sie fliegen können, läuten in meinem Kopf die Alarmglocken… Ich möchte wissen, was mit diesen Kindern wirklich passiert. Sind sie in sicheren Händen oder laufen sie Gefahr, ausgebeutet zu werden? Dies war mein Ausgangspunkt für diesen Peter Pan

EVANS: Diese Version von Peter Pan hat nichts mit dem Disney-Film zu tun. Sie ist lose angelehnt an das Originalstück von Barrie, dessen Kernthemen Verlust, Trauer und die Nostalgie der Jugend in dieser Interpretation sehr präsent sind.

KEIN ABENTEUER FÜR KINDER À LA WALT DISNEY, SONDERN EINE TIEFGRÜNDIGE UND DER „DIGITALEN GENERATION“: PETER PAN – THE DARK SIDE STELLT DIE DUNKLEN SEITEN DER GESCHICHTE IN DEN MITTELPUNKT. GESPRÄCH MIT DEM LIBRETTISTEN SIR DAVID POUNTNEY UND DER REGISSEURIN DAISY EVANS.
INTERVIEW Foto delle prove | Probenfotos

Deshalb zeigen Sie Wendy als Teenagerin im Sog von Social Media.

EVANS: Junge Menschen kleben heutzutage dauernd am Telefon. Im Einfluss von Social Media werden sie ständig ermutigt zu konsumieren, zu kaufen und einem falschen Leben nachzujagen. Die Plastische Chirurgie erlebt einen Boom, weil junge Menschen sich für Instagram „schön“ machen wollen. All das hat eine unglaublich dunkle Seite. Viele junge Menschen haben Probleme im Alltag – der soziale Druck und der Druck von Gleichaltrigen verlangt von ihnen, dass sie „dazugehören“. Auch Cyber-Mobbing ist ein Thema. Es gibt Teenager, die unter diesem enormen Druck zerbrechen und Selbstmord als letzten Ausweg sehen. Wendy ist ein junges Mädchen, das mit allen Herausforderungen des 21. Jahrhunderts konfrontiert ist – dem Verlust ihrer Unschuld durch die sozialen Medien und dem Wunsch, zu schnell erwachsen zu werden.

Das Stück nimmt auch die Erwachsenen in die Pflicht.

POUNTNEY: Ja, es geht auch um Fragen wie „Sind die Kinder sicher?“, „Sind die Erwachsenen, die sich um sie kümmern, vertrauenswürdige und zuverlässige Personen?“. Wir haben oft erleben müssen, dass Institutionen, die Kinder schützen sollen, sie stattdessen missbrauchen und ausnützen. Es handelt sich also um ein sehr aktuelles Thema.

Was wollen Sie dem Publikum vermitteln?

EVANS: Ich möchte, dass sich die Menschen mit der Nutzung sozialer Medien auseinandersetzen und über die Gefahren des Internets für Kinder nachdenken. Es ist so einfach für Teenager, online ein dunkles und gefährliches Leben zu führen, und es passiert so schnell, dass sie negativen und destruktiven Einflüssen ausgesetzt werden. Die Geschichte von Peter Pan spricht von der modernen Jugend und was es bedeutet, im Jahr 2023 die Unschuld zu verlieren. Wir müssen darüber definitiv mehr sprechen und ins Handeln kommen.

Erfahren Sie mehr zur Regie in unserem Videointerview mit Daisy Evans.

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Schmelztiegel Un crogiuolo

GEDANKENSPLITTTER: DIE MUSIK WOLFGANG MITTERERS ZU PETER PAN – THE DARK SIDE
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FRAMMENTI DI PENSIERI: LA MUSICA DI WOLFGANG MITTERER PER PETER PAN – THE DARK SIDE

Tutto, nella musica di Wolfgang Mitterer, è essenziale. Nulla è arbitrario, decorativo, esagerato o debitore di un dogma estetico, a nulla si può rinunciare. Il compositore del Tirolo orientale si è fondamentalmente lasciato alle spalle i confini: quelli tra la musica acustica e la musica elettronica, ma anche quelli tra i generi: classico moderno, avantgarde, con la sua gioia per la sperimentazione, jazz, rock, pop e anche folk. Il percorso musicale di Mitterer inizia già da bambino, con l’organo, rimasto centrale sia nel mestiere sia nel pensiero musicale. Il quale non si nutre solo dell’estensione tra suoni sommessi, morbidi, e dissonanze esplosive, ma anche di improvvisazione: per continuare a tessere i fili senza perdere il filo, senza allontanarsi dal discorso.

Peter Pan – The Dark Side è saldamente ancorato nella musica contemporanea. L’opera non fa concessioni alla compiacenza, eppure è di una forza persuasiva immediata, drammatica. Dissonanze stridenti, parti aggressive, passaggi cameristici, e di quando in quando episodi pacifici, trovate liriche, suoni armonici inattesi subito sparigliati, citazioni classiche o pop accennate come ricordi che di nuovo svaniscono nella brutalità del presente. A ciò si aggiunge l'estasi della mitologia greca, la licenziosità, la ferocia dei bambini e l’idealizzazione delle fiabe. È una continua trasformazione, a ritmi serrati se non simultanei, una musica cromatica che ha la virtù di non ripetersi. Come un vulcano, rilancia sempre qualcosa di nuovo.

L’elettronica si accavalla ai suoni reali, li completa, trasmette un mondo più irreale di quello dei suoni concreti dell’orchestra e al tempo stesso amplifica la realtà. Come l’immaginazione con cui si supera il presente. La vocalità è caratterizzata da un’eccellente gamma espressiva della parola cantata o parlata. La varietà musicale di Peter Pan è impressionante, eppure tutto è anche stringente. “Mettere in musica”: riversare nella musica, trasporre nelle forme della musica. Le cui sfaccettature, tanto formali quanto sonore, si riversano a loro volta nell’azione e nei dialoghi lunatici, eccentrici, fantasiosi e a tratti stridenti. Fino a raggiungere un carattere universale. Teatro musicale nel vero senso della parola. Musica che conserva la sua forza espressiva anche senza palcoscenico.

Es ist alles essentiell an der Musik von Wolfgang Mitterer. Nichts ist beliebig, dekorativ, ausufernd oder einem ästhetischen Dogma geschuldet, nichts verzichtbar. Der Osttiroler Komponist hat Grenzen grundsätzlich hinter sich gelassen: jene zwischen akustischer und elektronischer Musik sowie auch jene der Genres: Klassik der Moderne, Avantgarde mit ihrer Experimentierfreude, Jazz, Rock & Pop und auch Volksmusik. Seinen Weg begonnen hatte Mitterer schon als Kind mit der Orgel, sie blieb im musikalischen Handwerk wie im Musikdenken prägend. Nicht nur in der Spannweite zwischen leisen, weichen Tönen und kraftstrotzenden Dissonanzen, auch von der Improvisation zehrt es: den Faden weiterspinnen, aber nicht verlieren, vom Diskurs nicht abweichen.

Peter Pan – The Dark Side ist fest in der zeitgenössischen Musik verankert. Das Werk macht keine Zugeständnisse an die Gefälligkeit, und doch ist es von unmittelbarer dramatischer Überzeugungskraft. Krasse Dissonanzen, aggressive Abschnitte, kammermusikalische Passagen, immer wieder auch ruhige Episoden, lyrische Einwürfe, unerwartete harmonische Klänge, die gleich wieder überrumpelt werden, eingeworfene Zitate aus Klassik oder Pop – wie Erinnerungen, die wieder versinken im brachialen Jetzt. Dazu kommt die Ekstase der griechischen Mythologie, Anzüglichkeit, kindliche Grausamkeit wie märchenhafte Verklärung. Es ist ein steter Wechsel in dichter Folge oder auch in Gleichzeitigkeit, eine Musik der Farbigkeit mit der Tugend, sich nicht zu wiederholen. Wie ein Vulkan fördert sie immer wieder Neues zutage. Die Elektronik wird mit den realen Klängen verschränkt, ergänzt diese – vermittelt eine irrealere Welt als jene der konkreten Klänge des Orchesters, sie ist realitätserweiternd. Wie eine Vorstellungskraft, mit der man die Gegenwart überwindet. Die Vokalität ist von einer überragenden Ausdruckspalette des gesungenen oder gesprochenen Wortes. Die musikalische Vielfalt von Peter Pan ist frappierend –und doch ist alles stringent. „Mettere in musica“: in Musik gießen, in die Formen der Musik überführen. Deren formale wie klangliche Differenziertheit ist der Handlung, den launigen, exzentrischen, fantasiereichen, auch schrillen Dialogen angegossen. So hat die Musik etwas Allumfassendes. Musiktheater im besten Sinn des Wortes. Musik, die auch ohne Bühne ihre Aussagekraft hat.

Alto Adige, un’isola felice?

Commentando le recenti indagini sui giovani, che apparentemente descrivono una generazione complessivamente serena, Koler non nega la presenza di criticità anche in Alto Adige, come quella recentemente emersa dei giovani “neet”, ovvero scollegati sia dal mondo della formazione che da quello del lavoro. Riguardo invece alla formazione dell’identità personale degli adolescenti, il responsabile del Forum prevenzione ricorda che oggi tale identità per forza di cose non può che avere anche una dimensione digitale.

A proposito di Wendy, protagonista dello spettacolo – che vede la realtà attraverso la lente delle influencer belle, popolari e di successo, oppure di maschi come Peter Pan che le dicono tutto quello che vorrebbe sentirsi dire, trovandosi anche in contatto con contenuti che la avvicinano al contesto oscuro in cui trovano spazio autolesionismo e uso di sostanze – Koler dice che sarebbe meglio fare riferimento piuttosto ad Alice nel paese delle meraviglie. Nel senso che è l’adolescenza, di per sé, ad aprire le porte verso tanti mondi.

“C’è anche l’autolesionismo, sì, si tagliano. Ma non lo fanno tutti. Stessa cosa le sostanze: sì, ci sono e sempre di più, e non c’è solo la cannabis. Qualcuno si ferma all’alcool al

ballo di maturità, altri invece ampliano fino ad arrivare a usare sostanze allucinogene. Altri scoprono il mondo dei rave, oppure –appunto – internet, magari utilizzando degli avatar. In ogni caso nei giovani che crescono si verifica un’evoluzione del pensiero e della consapevolezza, nel bene e nel male. Questo universo adolescenziale è al di fuori di quello genitoriale e offre anche una riflessione sull’identità sessuale, con tutti i suoi codici, oggi anche complessi. Il problema piuttosto sta nel fatto che questo periodo si chiude molto più tardi, rispetto a una volta. Iniziano a 13 anni e poi spesso solo dopo 10 anni, intorno ai 23/24 anni, ritrovano magari un po’ di stabilità, capendo chi sono”.

Com’è noto, nella storia di Peter Pan ci sono due spinte in gran parte di segno contrario. Da una parte ci sono gli adulti, come l’autore della storia J.M. Barrie, che aspirano a tornare o restare bambini, e dall’altra gli adolescenti che vogliono diventare adulti il prima possibile.

A questo proposito le considerazioni di Peter Koler ci sorprendono. Il direttore del Forum Prevenzione dice che in realtà nel mondo d’oggi gli adolescenti vengono messi nelle condizioni di non poter crescere.

LO SPETTACOLO PETER PAN - THE DARK SIDE METTE L’ACCENTO SULLA SOLITUDINE, LO SPAESAMENTO E LA FRAGILITÀ DELLA NUOVA GENERAZIONE DIGITALE. MA QUAL È L’IMPATTO DI QUESTO FENOMENO SUL TERRITORIO ALTOATESINO? PER CERCARE DI RISPONDERE A QUESTA DOMANDA CI SIAMO RIVOLTI A PETER KOLER, PSICOLOGO, PEDAGOGISTA E RESPONSABILE DEL FORUM PREVENZIONE DELLA PROVINCIA DI BOLZANO. DI LUCA STICCOTTI
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“Rimangono fermi lì perché non vengono integrati nel mondo adulto dove potrebbero sviluppare capacità e competenze, oltre che assumere responsabilità. Noi lo sperimentiamo molto spesso: nessuno degli adolescenti crede negli adulti. I giovani hanno un sacco di idee e potenzialità. Hanno voglia di ballare e festeggiare, com’è giusto che sia, ma poi ritengono tutti anche di non avere spazi, di non essere ascoltati, di non essere creduti nelle loro potenzialità. I giovani dicono che noi adulti abbiamo solo paura che loro scappino da qualcosa, che diventino violenti e si facciano del male. È vero: spesso non facciamo altro che stigmatizzarli. Attribuiamo loro tutte le fragilità del mondo e questo non li aiuta a crescere. A lungo semplicemente non vengono presi in considerazione ed è anche questa dinamica che li spinge, non da oggi, a creare dei loro ‘sottomondi’. Sono contesti, dimensioni, in cui in ogni caso gli adolescenti hanno la possibilità di sperimentare, con più o meno rischi”.

Un ultimo tema che si trova nella storia di Peter Pan è quello degli adulti che si approfittano e abusano dei più giovani e dell’infanzia. A questo proposito Koler osserva che l’attenzione a suo avviso non va posta sulla dimensione sessuale – la cronaca dimostra ampiamente che le violenze si consumano di norma nei contesti affettivi, tra gli amici o in famiglia – quanto piuttosto su quella commerciale.

“Gli adulti fanno ricerche sui bisogni fondamentali degli adolescenti e li trasformano in prodotti per farne profitti, utilizzando in maniera massiccia anche e soprattutto i social network”, conclude Koler.

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Südtirol - eine Insel der Seligen?

AUF DER SUCHE NACH ANTWORTEN HABEN WIR UNS AN PETER KOLER GEWANDT, PSYCHOLOGE, PÄDAGOGE

Auf unsere Frage zu den neuesten Jugendstudien, die ja im Großen und Ganzen das Bild einer unbeschwerten Jugendgeneration zeichnen, räumt Koler ein, dass es natürlich auch in Südtirol Problemfelder gibt, wie etwa die „NEETs“ (Akr. Not in Education, Employment or Training), junge Menschen, die sich sowohl von der Bildung als auch von der Arbeitswelt distanziert haben. Was die Entwicklung der persönlichen Identität Jugendlicher betrifft, ruft uns der Leiter des Präventionsforums in Erinnerung, dass eine solche Identität heute unweigerlich auch eine digitale Dimension aufweist.

Wie sieht Koler Wendy? Sie ist eine Hauptfigur im neuen Peter Pan, die die Realität durch einen digitalen Filter wahrnimmt, der von schönen, und erfolgreichen Influencerinnen geprägt ist oder eben von Charakteren wie Peter Pan, die ihr all das sagen, was sie hören will. Dabei kommt sie auch mit Themen in Berührung, die die dunklen Seiten unserer Welt aufzeigen, wie beispielsweise Selbstverletzung und Drogenmissbrauch. In Peter Koler weckt dies Assoziationen zu Alice im Wunderland, die Jugend sei eine Zeit, in der sich viele Türen in alle möglichen Welten öffnen.

„Es gibt natürlich selbstverletzendes Verhalten und ja, einige Jugendliche ritzen sich. Bei

weitem nicht alle. Dasselbe gilt für Drogen: Tatsächlich sehen wir einen Anstieg, und nicht nur bei Cannabis. Doch es gibt immer die einen, die es beim Maturaball beim Alkohol bewenden lassen, andere hingegen machen weiter, bis hin zum Missbrauch bewusstseinserweiternder Substanzen. Wieder andere finden sich in der Welt des Rave wieder oder sehr viele auch im Internet, wo sie möglicherweise einen Avatar nutzen. Eine Weiterentwicklung der Gedankenwelt und des Bewusstseins geschieht bei allen Heranwachsenden, im Guten und im Schlechten. Dieses jugendliche Universum liegt jenseits der Erwachsenenwelt und beinhaltet auch Überlegungen zur sexuellen Identität, die heute auch sehr komplex sein können. Auffällig ist, dass diese Entwicklungsphase sehr viel später endet als früher. Sie beginnt etwa mit 13 Jahren und endet für viele Jugendliche erst nach zehn Jahren, also mit 23/24 Jahren, wenn sie eine gewisse Stabilität zurückgewinnen und verstehen, wer sie eigentlich sind.“

Bekanntlich gibt es in der Geschichte von Peter Pan zwei Verhaltensmuster, zwei Strömungen, die völlig gegensätzlich sind: Auf der einen Seite stehen die Erwachsenen, wie der Autor der Geschichte, J. M. Barrie, die sich wünschen,

DIE ZEITGENÖSSISCHE OPER PETER PAN - THE DARK SIDE BEHANDELT DIE THEMEN VEREINSAMUNG, ENTFREMDUNG UND VERLETZLICHKEIT DER JUNGEN DIGITALEN GENERATION. IST DIESES PHÄNOMEN AUCH IN SÜDTIROL ZU BEOBACHTEN UND WIE WEIT VERBREITET IST ES? UND LEITER DES FORUMS PRÄVENTION DES LANDES SÜDTIROL. VON LUCA STICCOTTI
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wieder Kind zu sein oder Kind zu bleiben, und auf der anderen die Jugendlichen, die es nicht erwarten können, erwachsen zu werden. Zu diesem Thema überraschen uns Peter Kolers Überlegungen. Der Direktor des Forums Prävention ist nämlich überzeugt, dass Jugendliche in der heutigen Welt gar nicht die Chance bekommen, erwachsen zu werden.

„Sie bleiben in ihrer Entwicklung stehen, weil sie in eine Erwachsenenwelt, in der sie ihre Fähigkeiten und Kompetenzen ausbauen könnten, gar nicht integriert werden. Sie dürfen keine Verantwortung übernehmen. Wir erleben sehr oft, dass die Jugendlichen nicht an die Erwachsenen glauben. Junge Leute haben jede Menge Ideen und Potenzial. Natürlich wollen sie tanzen gehen und Partys feiern, daran ist auch gar nichts verkehrt. Aber sie haben auch das Gefühl, dass man ihnen keinen Raum gibt, ihnen nicht zuhört und nicht an ihre Fähigkeiten glaubt. Wir hören vielfach, dass die einzige Sorge der Erwachsenen sei, dass sie vor etwas davonliefen, gewalttätig würden oder sich verletzten. Wir stigmatisieren Jugendliche. Wir bringen sie mit allen Schwachstellen dieser Welt in Verbindung, was ihnen nicht dabei hilft, heranzuwachsen. Wir nehmen einfach zu wenig Rücksicht auf sie, was dazu führt, dass sie sich Parallelwelten schaffen. In diesen Kontexten oder Dimensionen haben sie die Möglichkeit, sich auszutesten, manchmal mit weniger, manchmal mit mehr Risiko.“

Ein letztes wesentliches Thema, das sich in der Geschichte von Peter Pan findet, sind Erwachsene, die Kinder und Jugendliche ausnutzen und missbrauchen. In diesem Zusammenhang findet Koler, dass die gesellschaftliche Aufmerksamkeit nicht nur auf sexuelle Übergriffe beschränkt sein sollte – die sich, wie man in den Tageszeitungen leider allzu oft lesen muss, zumeist innerhalb der Familie, im Freundes- oder Verwandtschaftskreis ereignen –, sondern in besonderem Maße auch auf die Wirtschaft gelenkt werden müsste.

„Erwachsene führen Umfragen zu den grundlegenden Bedürfnissen von Jugendlichen durch und verwerten die Ergebnisse dann in Form von Produkten, mit denen sie sich selbst bereichern. Dazu benutzen sie im großen Stil die Kanäle der Sozialen Netzwerke“, kritisiert Koler.

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I giovani oggi

La Fondazione Haydn ha organizzato insieme al centro giovanile Vintola

18 un workshop fotografico con l’obiettivo di riflettere sul tema dell’identità attraverso la tecnica dell’autoritratto.

“L’autoritratto è un processo creativo che scava nella propria identità, per certi aspetti antitetico all’immediatezza e plasticità del selfie” queste le parole della fotografa Claudia Corrent curatrice del progetto.

Alcune/i ragazze/i della Provincia di Bolzano hanno sviluppato una serie di scatti fotografici, ora esposti nel foyer del Teatro Comunale. Dietro ciascuno scatto c’è la scelta di quanto lasciar vedere di se stessi, quale espressione condividere, e cosa tenere celato. Il workshop ha preso spunto da una domanda centrale nell’opera Peter Pan – The Dark Side: Come sarebbero oggi i personaggi dell’immortale storia di Barrie? Quale volto e quali abitudini avrebbero Peter Pan o i bambini sperduti nel mondo contemporaneo, dove le interazioni sociali e le esperienze sono veicolate attraverso piattaforme digitali? Maggiori

Jugend Heute

Die Stiftung Haydn organisierte in Zusammenarbeit mit dem Jugendverein Vintola 18 einen Fotografie-Workshop mit dem Ziel, Jugendliche mittels der Technik des Selbstporträts dazu anzuregen, sich mit ihrer Identität auseinanderzusetzen. „Das Selbstporträt ist ein kreativer Prozess, der zum Kern der eigenen Identität vordringt, aus gewisser Sicht also das komplette Gegenteil der Unbefangenheit und Eindeutigkeit eines Selfies“, so Claudia Corrent, Kuratorin des Projektes.

Mädchen und Jungen aus der Provinz Bozen schufen im Rahmen des Fotografie-Workshops eine eindrucksvolle Reihe von Aufnahmen, hinter denen stets Entscheidungen wie „Was will ich von mir preisgeben?“, „Was will ich teilen?“, „Was will ich verschleiern?“ stehen. Die Arbeiten sind im Foyer des Stadttheaters ausgestellt. Entstanden ist der Workshop aus der Kernfrage: Wie wären die Figuren der unsterblichen Geschichte von J. M. Barrie heute? Welche Gesichter, welche Gewohnheiten hätten Peter Pan oder die „verlorenen Jungs“ in der heutigen Welt, in der sich soziale Interaktionen und Erfahrungen über digitale Plattformen abspielen?

WORKSHOP DI FOTOGRAFIA
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FOTO-WORKSHOP FÜR JUGENDLICHE

Wolfgang Mitterer David Pountney

wolfgangmitterer.com

Wolfgang Mitterer è uno dei più importanti compositori austriaci contemporanei. Ha studiato organo e composizione all'Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Vienna e musica elettronica a Stoccolma. La sua musica è caratterizzata dalla collisione di diversi stili e materiali: barocco, jazz/fusion, campionamenti e tecniche di musica concreta. È ospite di numerosi festival, come Wiener Festwochen, Steirischer Herbst, Wien Modern, Tiroler Festspiele Erl e Klangspuren Schwaz. Mitterer ha ricevuto numerosi premi tra cui il Prix Ars Electronica, il Max Brand Prize, il Prix Futura Berlin, il Premio Emil Berlanda e il Pasticcio-Preis dell'ORF.

Regista teatrale e lirico, librettista apprezzato a livello internazionale, è stato intendente dei Bregenzer Festspiele e direttore artistico della Welsh National Opera. Come regista ha diretto oltre dieci prime mondiali. Lavora regolarmente come regista per importanti teatri d’opera e festival, tra cui la Scottish Opera, l’English National Opera, la Wiener Staatsoper, la Bayerische Staatsoper e in America, Giappone e Svizzera. David Pountney è stato nominato nel 2019 cavaliere per i suoi meriti in ambito operistico, è chevalier dell’Ordine francese delle arti e della letteratura, ha la croce di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica polacca e nel 2014 è stato insignito della croce d’onore della Repubblica austriaca.

Wolfgang Mitterer zählt zu den bedeutendsten zeitgenössischen Komponisten Österreichs. Er studierte Orgel und Komposition an der Universität für Musik und darstellende Kunst in Wien und Elektronische Musik in Stockholm. In seiner Musik prallen unterschiedlichste Stile und Materialien aufeinander: Barock, Jazz/Fusion, Samples und Techniken der Konkreten Musik. Er ist auf zahlreichen Festivals zu Gast, so zum Beispiel bei den Wiener Festwochen, dem Steirischen Herbst, Wien Modern, den Tiroler Festspielen Erl und den Klangspuren Schwaz. Mitterer erhielt zahlreiche Auszeichnungen, darunter der Prix Ars Electronica, der Max-Brand-Preis, der Prix Futura Berlin, sowie der Emil-BerlandaPreis und der Pasticcio-Preis des ORF.

È stato inoltre nominato membro onorario della Royal Philharmonic Society, onorificenza che condivide con Verdi, Wagner e Sondheim.

David Pountney ist ein renommierter Theater- und Opernregisseur sowie international anerkannter Librettist. Er war Intendant der Bregenzer Festspiele und künstlerischer Leiter der Welsh National Opera. Er inszenierte über zehn Uraufführungen und führte für zahlreiche Opernhäuser Regie, darunter die Scottish Opera, die English National Opera, die Wiener Staatsoper, die Bayerische Staatsoper sowie für Opernhäuser in Amerika, Japan und der Schweiz. Sir David Pountney wurde 2019 für seine Verdienste um die Oper zum Ritter geschlagen, er ist Chevalier im französischen Orden der Künste und der Literatur, trägt das Ritterkreuz des Verdienstordens der Republik Polen und wurde 2014 mit dem Österreichischen Ehrenkreuz ausgezeichnet. Ihm wurde außerdem die Ehrenmitgliedschaft der Royal Philharmonic Society zuteil, eine Ehrung, die er mit Verdi, Wagner und Sondheim teilt.

COMPOSITORE KOMPONIST LIBRETTO

Timothy Redmond Daisy Evans

DIREZIONE MUSICALE MUSIKALISCHE LEITUNG

timothyredmond.com

Ha studiato al Royal Northern College of Music, all’Università di Manchester e all’Accademia Musicale Chigiana di Siena, proseguendo poi gli studi con George Hurst, Ilya Musin, Yan Pascal Tortelier e Pierre Boulez. Ha lavorato inoltre come assistente di Elgar Howarth, Valery Gergiev e Sir Colin Davis. È docente di direzione alla Guildhall School of Music and Drama, direttore musicale della Cambridge Philharmonic e direttore ospite fisso della London Symphony e Royal Philharmonic Orchestra. Per la Fondazione Haydn ha diretto, tra l'altro, l'opera Powder Her Face di Thomas Adès e il teatro musicale Dionysos Rising di Roberto David Rusconi nonché concerti della stagione sinfonica dell'Orchestra Haydn.

REGIA REGIE

daisy-evans.com

Daisy Evans lavora come regista in ambito operistico, cinematografico e teatrale ed è inoltre autrice. Per il suo lavoro come regista d’opera e per la fondazione del suo innovativo progetto “Silent Opera” ha ottenuto il Sky Arts Futures Fund. Nel 2023 ha ricevuto il Royal Philharmonic Society Award per Bluebeard's Castle ed è stata nominata agli International Opera Awards come migliore giovane regista. Tra le sue produzioni operistiche di maggiore successo ricordiamo Il flauto magico, Cherry Town, Moscow (Welsh National Opera), Bluebeard's Castle (Theatre of Sound e Teatro dell’opera di Atlanta), Don Pasquale (Welsh National Opera), Opera Highlights (Scottish Opera), Disney Fantasia (The Vaults e Disney) nonché La Traviata (Longborough Festival Opera). In quanto librettista ha scritto le versioni inglesi di Il flauto magico, Bluebeard's Castle, Hänsel e Gretel, Don Pasquale, La piccola volpe astuta, Don Giovanni e molte altre ancora.

Timothy Redmond studierte am Royal Northern College of Music, an der University of Manchester und an der Accademia Musicale Chigiana in Siena. Sein Studium setzte er mit Meisterkursen bei George Hurst, Ilya Musin, Yan Pascal Tortelier und Pierre Boulez fort. Er arbeitete außerdem als Assistent von Elgar Howarth, Valery Gergiev und Sir Colin Davis. Derzeit ist er Dozent für Dirigieren an der Guildhall School of Music and Drama, Musikdirektor des Cambridge Philharmonic und ständiger Gastdirigent des London Symphony and Royal Philharmonic Orchestra. Für die Stiftung Haydn dirigierte er u. a. die Oper Powder Her Face von Thomas Adès und das Musiktheater Dionysos Rising von Roberto David Rusconi sowie Sinfoniekonzerte des Haydn Orchesters.

Daisy Evans arbeitet in den Bereichen Oper, Film und Theater als Regisseurin und ist als Autorin tätig. Für ihre Arbeit als Opernregisseurin sowie die Gründung ihres innovativen Projektes „Silent Opera“ erhielt sie ein Stipendium des Sky Arts Futures Fund. 2023 wurde sie für Bluebeard's Castle mit dem Royal Philharmonic Society Award ausgezeichnet und war bei den International Opera Awards als beste junge Regisseurin nominiert. Zu ihren erfolgreichsten Opernproduktionen gehören

u. a. Die Zauberflöte, Cherry Town, Moscow (Welsh National Opera), Bluebeard's Castle (Theatre of Sound und Atlanta Opera), Don Pasquale (Welsh National Opera), Opera Highlights (Scottish Opera), Disney Fantasia (The Vaults und Disney) sowie La Traviata (Longborough Festival Opera). Als Librettistin schrieb sie englische Fassungen von Die Zauberflöte, Bluebeard's Castle, Hänsel und Gretel, Don Pasquale, Das Schlaue Füchslein, Don Giovanni u. v. m.

Loren Elstein Jake Wiltshire

SCENE E COSTUMI BÜHNE UND KOSTÜME

lorenelstein.uk

Scenografa e costumista, lavora nel campo del cinema, del teatro, della danza e dell'opera. Ha disegnato costumi, scene e installazioni per produzioni al Park Theatre, al South Bank Centre, al Lyric Hammersmith, al Royal Court, alla Welsh National Opera e per l'ensemble Rambert. Fra i progetti più recenti: Once Upon A One More Time con la regia di David Leveaux (Broadway), Migrations con la regia di David Pountney (Welsh National Opera), le opere Cheryomushki (Welsh National Opera) e Il flauto magico dirette dalla regista Daisy Evans (Welsh National Opera).

LIGHTING DESIGN

jakewiltshire.com

Loren Elstein arbeitet als Bühnen- und Kostümbildnerin für Film, Theater, Tanz und Oper. Sie entwarf Kostüme, Bühnenbilder und Installationen für Produktionen am Park Theatre, dem South Bank Centre, für das Lyric Hammersmith Theatre, das Royal Court, die Welsh National Opera und das Rambert-Ensemble. Zu ihren jüngsten Projekten zählen: Once Upon A One More Time unter der Regie von David Leveaux (Broadway), Migrations unter der Regie von David Pountney (Welsh National Opera), die Opern Cheryomushki (Welsh National Opera) und Die Zauberflöte unter der Regie von Daisy Evans (Welsh National Opera).

Come light designer, Jake Wiltshire si è occupato della produzione del Bluebeard's Castle di Theatre of Sound, opera premiata con il Royal Philharmonic Award. Fra i progetti più importanti: Amadigi e Le Comte Ory (Garsington Opera); Don Pasquale (WNO); La donna del lago e Gypsy (Buxton International Opera Festival); The Cunning Little Vixen e La Traviata (Longborough Festival Opera); Margot la Rouge e Pirates of Penzance (Opera Holland Park). Ha curato inoltre la prima rappresentazione di Kommilitonen! di Peter Maxwell Davis e David Pountney al Lincoln Center di New York. Ha curato diverse produzioni per la Guildhall School of Music and Drama e il Royal College of Music e oltre 25 produzioni per la Royal Academy Opera.

Als Light Designer betreute Jake Wiltshire die mit dem Royal Philharmonic Award ausgezeichnete Produktion Bluebeard's Castle am Theatre of Sound. Zu seinen wichtigsten Projekten zählen u. a.: Amadigi und Le comte Ory (Garsington Opera), Don Pasquale (WNO), La donna del lago und Gypsy (Buxton International Opera Festival), The Cunning Little Vixen und La Traviata (Longborough Festival Opera), Margot la Rouge und Pirates of Penzance (Opera Holland Park). Darüber hinaus beleuchtete er die Uraufführung von Kommilitonen! von Peter Maxwell Davis und David Pountney am Lincoln Center in New York. Er begleitete zahlreiche Produktionen für die Guildhall School of Music and Drama und das Royal College of Music sowie mehr als 25 Produktionen für die Royal Academy Opera.

Karim Sulayman Rosie Lomas

TENORE

karimsulayman.com

Rosie Lomas è nata nel nord dell'Inghilterra. Si è formata alla Guildhall School of Music and Drama. Ha debuttato all'English National Opera in Two Boys . Fra i ruoli per i quali è richiesta la sua interpretazione c’è quello di Flora in Turn of the Screw , che ha interpretato al Festival di Spoleto, al Festival Beethoven di Varsavia e all'Opera Holland Park. Nel 2015 ha partecipato al prestigioso programma BrittenPears Young Artist. Dirige inoltre Literary Music, un gruppo di attori e musicisti che si esibiscono in concerti a tema letterario. Nel 2019 è stata protagonista di Vixen , la Silent Opera portata in scena alle Gallerie di Piedicastello di Trento.

Karim Sulayman ha vinto nel 2019 il Best Classical Solo Vocal GRAMMY Award per il primo album da solista, Songs of Orpheus . Il suo album, Where Only Stars Can Hear Us , ha debuttato al primo posto nella Billboard Traditional Classical Chart. Tra gli impegni più recenti si ricorderanno il suo debutto da solista in un recital alla Carnegie Hall, la prima assoluta della produzione Unholy Wars allo Spoleto Festival negli Stati Uniti nonché esibizioni all’Elbphilharmonie, alla Wigmore Hall, al Drottningholms Slottsteater e alla Houston Grand Opera. Prossimamente sarà ospite ai festival di Aldeburgh e dello Schleswig-Holstein e debutterà all’Opera di Philadelphia.

Rosie Lomas absolvierte ihre Gesangsausbildung an der Guildhall School of Music and Drama. Ihr Debüt an der English National Opera gab sie in Two Boys . Zu ihren gefragtesten Rollen zählt Flora in Turn of the Screw , die sie beim Festival in Spoleto, beim BeethovenFestival in Warschau und an der Opera Holland Park verkörperte. Im Jahr 2015 war sie Teilnehmerin des Britten-Pears-Programms für Junge Künstler:innen. Darüber hinaus leitet sie „Literary Music“, eine Gruppe von Schauspieler:innen und Musiker:innen, die literarische Konzerte veranstaltet. 2019 war sie als Hauptdarstellerin in der Silent Opera Vixen zu sehen und zu hören, die u. a. in Trient aufgeführt wurde.

Karim Sulayman gewann 2019 einen Grammy in der Kategorie Best Classical Solo Vocal für sein erstes Soloalbum, Songs of Orpheus . Sein Album Where Only Stars Can Hear Us stieg auf Platz eins der Billboard Traditional Classical Charts ein. Zu den jüngsten Auftritten gehören sein Solo-Recital-Debüt in der Carnegie Hall, die Uraufführung der Produktion Unholy Wars beim Spoleto Festival in den USA sowie Auftritte in der Elbphilharmonie, der Wigmore Hall, dem Drottningholms Slottsteater und der Houston Grand Opera. Er ist demnächst zu Gast beim Aldeburgh Festival, dem SchleswigHolstein Festival und debütiert an der Opera Philadelphia.

TENOR SOPRANO SOPRAN

Jakob Pejcic Dominic Kraemer

TENORE TENOR BARITONO BARITON

dominickraemer.co.uk

Nato a Salisburgo, Jakob Pejcic ha calcato i primi palcoscenici da solista dopo diverse esperienze nell’ambito di ensemble e cori. Formatosi al Mozarteum, all’Università di Salisburgo e alla Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, si è esibito in diversi repertori, dalla musica antica alla contemporanea, in concerti e nell’ambito del teatro musicale. Ha cantato ne Das tapfere Schneiderlein di Mitterer ed è stato tenore solista in concerti e messe. Ha raccolto esperienza in festival prestigiosi, e i suoi viaggi musicali lo hanno visto protagonista a Singapore, in Spagna, a Istanbul e Londra, in Francia, Sud Africa ecc.

Dominic Kraemer ha studiato alla Dutch National Opera Academy, alla Royal Academy of Music e al St John's College di Cambridge. La sua grande passione è l’opera contemporanea. Si è esibito, fra gli altri, al teatro dell’opera Unter den Linden di Berlino nell’opera Usher , nominata all’International Opera Award. Più di recente ha interpretato il ruolo di Kees van Dongen ( Ritratto di Willem Jeths) e il Principe Saud al Faisal ( The New Prince di Mohammed Fairouz), entrambi per l’Opera nazionale olandese. Con Alles klappt , un brano di teatro musicale di Ondřej Adámek e Katharina Schmidt (su commissione della Münchener Biennale), è stato in tournée in Europa. Si esibisce inoltre in numerose opere e concerti tradizionali.

Der in Salzburg geborene und in Wien lebende Tenor sammelte bereits früh erste Erfahrungen im Ensemble- und Chorsingen und kam so zu ersten Solo-Auftritten. Nach seiner Ausbildung am Mozarteum, an der Universität Salzburg und der Universität für Musik und darstellende Kunst in Wien war er als Solist in verschiedenen Bereichen tätig, von Alter bis zeitgenössischer Musik, in Konzerten und im Musiktheater. Er sang u. a. in Mitterers Das tapfere Schneiderlein und in Brittens Death in Venice (Neue Oper Wien) und wirkt bei Konzerten und Messen als Tenorsolist. Er sammelte Bühnenerfahrung bei renommierten Festivals und seine musikalischen Reisen führten u. a. nach Singapur, Spanien, Istanbul, London, Frankreich und Südafrika.

Dominic Kraemer absolvierte seine Ausbildung an der Dutch National Opera Academy, der Royal Academy of Music und dem St John's College in Cambridge. Er hat eine große Leidenschaft für die zeitgenössische Oper und sang u. a. an der Staatsoper Unter den Linden in der für den International Opera Award nominierten Oper Usher . Zu seinen jüngsten Auftritten gehören die Rolle des Kees van Dongen ( Ritratto von Willem Jeths) und Prinz Saud al Faisal ( The New Prince von Mohammed Fairouz), beide für die Niederländische Nationaloper. Mit Alles klappt , einem Musiktheaterstück von Ondřej Adámek und Katharina Schmidt (Auftragswerk der Münchener Biennale), ging er auf Europatournee. Daneben ist er in zahlreichen traditionellen Opern und in Konzerten zu hören.

Claire Wild Gweneth Ann Rand

SOPRANO SOPRAN SOPRANO SOPRAN

clairewildsoprano.co.uk

Nata a Birmingham, ha studiato al Royal Northern College of Music. Ha vinto la prestigiosa borsa di studio Peter Moores, il Musicians Benelovent Fund, il Webster Booth Prize e il James Oncken Song Prize. Ha lavorato per le principali compagnie del Regno Unito, tra cui Glyndebourne, Scottish Opera, Royal Opera House, English National Opera e, più recentemente, Welsh National Opera ( Kiss me Kate, Khovanshchina ) e Royal Opera House ( Wolf Witch Giant Fairy ). Altri ruoli recenti includono Caridad nella prima mondiale di David Sawyers, The Skating Rink per la Garsington Opera, Mimì ne La bohéme , con Opera-Up-Close e Fiordiligi e Rosalind con Baseless Fabric, oltre a nuovi lavori con Psappha Ensemble.

Claire Wild studierte am Royal Northern College of Music. Sie gewann Stipendien der Peter Moores Stiftung und des Musicians Benevolent Fund, den Webster Booth Prize und den James Oncken Song Prize. Ihre Engagements führten sie an die wichtigsten Operninstitutionen Großbritanniens, darunter das Glyndebourne Festival, die Scottish Opera, das Royal Opera House, die English National Opera, die Welsh National Opera ( Kiss me Kate, Khovanshchina ) und das Royal Opera House ( Wolf Witch Giant Fairy ). Sie sang außerdem die Caridad in der Welturaufführung von David Sawyers The Skating Rink für die Garsington Opera, Mimì in La bohèm e mit Opera-Up-Close und Fiordiligi und Rosalind mit Baseless Fabric, sowie weitere Projekte mit dem Psappha Ensemble.

Gweneth Ann Rand si è formata all'Università di Exeter, al Goldsmith's College e alla Guildhall School of Music and Drama. È stata Vilar Young

Artist alla Royal Opera House, Covent Garden e nel 2001 ha rappresentato l'Inghilterra al BBC Cardiff Singer of the World. Attualmente è artista associata alla Wigmore Hall. Tra i momenti salienti delle ultime stagioni si ricordano le acclamate interpretazioni di 4.48 Psychosis per la Royal Opera/Lyric Hammersmith, il Prototype Festival di New York, l'Opéra national du Rhin e la Philharmonie de Paris. Fra i ruoli ricoperti si ricordano Aida, Serena, in Porgy and Bess e Mrs. Grose in una nuova versione filmata di The Turn of the Screw per OperaGlass Works.

Gweneth Ann Rand studierte an der University of Exeter, am Goldsmith's College und an der Guildhall School of Music and Drama. Sie war Vilar Young Artist am Royal Opera House, Covent Garden und vertrat 2001 England beim BBC Cardiff Singer of the World. Aktuell ist sie Associated Artist an der Wigmore Hall. Zu den Highlights der vergangenen Spielzeiten zählen ihre Auftritte in 4.48 Psychosis an der Royal Opera/ Lyric Hammersmith, beim Prototype Festival in New York, an der Opéra national du Rhin und an der Philharmonie de Paris. Ihre jüngsten Rollen sind Aida, Serena in Porgy and Bess und Mrs. Grose in einem Film-Remake von The Turn of the Screw für OperaGlass Works.

Andreas Jankowitsch Andrew Watts

BASSO BARITONO BASSBARITON CONTROTENORE COUNTERTENOR

andreas-jankowitsch.net

Andreas Jankowitsch è nato a Vienna. Da piccolo, oltre a imparare a suonare il pianoforte, è stato soprano solista del coro viennese dei Sängerknaben. Ha studiato organo, composizione e canto all’Alta scuola di formazione musicale di Vienna con i cantanti di musica da camera Walter Berry e Robert Holl e il prof. Franz Lukasovsky. Durante gli studi è stato scritturato dall’ensemble del teatro Salzburger Landestheater dove ha collaborato con Harry Kupfer e Stéphane Denève. In seguito, si è esibito in Germania (Berlino, Darmstadt), Spagna (Zaragoza, Valencia, Gijon, Bilbao), Italia (Udine, Pordenone), Francia (Lione), Austria (Bregenzer Festspiele, Festspielhaus Salzburg) e in molti altri Paesi.

Andreas Jankowitsch, in Wien geboren, begann früh Klavier zu spielen, war Sopransolist bei den Wiener Sängerknaben und studierte danach Orgel, Komposition und Gesang an der Hochschule für Musik in Wien u. a. bei Kammersänger Walter Berry, Kammersänger Robert Holl und Univ. Prof. Franz Lukasovsky. Während seines Studiums engagierte ihn das Ensemble des Salzburger Landestheaters, wo er mit Harry Kupfer und Stéphane Denève arbeitete. Danach trat er an bedeutenden Häusern in Deutschland (Berlin, Darmstadt), Spanien (Saragossa, Valencia, Gijon, Bilbao), Italien (Udine, Pordenone), Frankreich (Lyon), Österreich (Bregenzer Festspiele, Festspielhaus Salzburg) und vielen anderen Ländern auf.

Andrew Watts ha caratterizzato il repertorio contemporaneo come nessun altro controtenore. La sua espressività drammatica, sia a livello vocale che di presenza scenica, è molto apprezzata ovunque, dalla Royal Opera House di Londra ai Salzburger Festspiele fino alla Scala di Milano. Oltre al tradizionale repertorio tipico del suo registro vocale, è particolarmente noto per essersi esibito nel ruolo di Edgar nel Lear di Reimann, che ha già cantato al Teatro dell’opera di Amburgo e alla Bayerische Staatsoper, all’Opéra national de Paris e al Maggio Musicale Fiorentino e che interpreterà nella prossima stagione al Teatro Real Madrid. Tra le oltre 60 prime assolute in cui si è esibito vi sono opere di Harrison Birtwistle, Olga Neuwirth, Unsuk Chin, Juan Carlos Núnez, Adriano Guarnieri, Raymond Yiu, Michael Finnissey, Judith Weir, Torsten Rasch, Tansy Davies e Elena Langer.

Kaum ein Countertenor hat das zeitgenössische Repertoire geprägt wie Andrew Watts. Sowohl stimmlich als auch schauspielerisch ist seine dramatische Ausdrucksstärke gefragt vom Royal Opera House in London über die Salzburger Festspiele bis hin zur Mailänder Scala. Neben dem traditionellen Kernrepertoire seines Stimmfachs ist er besonders bekannt für seine Auftritte in der Partie des Edgar in Reimans Lear , die er an den Hamburgischen und Bayerischen Staatsopern, der Opéra national de Paris und dem Maggio Musicale Fiorentino gesungen hat und nächste Spielzeit am Teatro Real Madrid geben wird. Unter seinen über 60 Uraufführungen finden sich Werke von Harrison Birtwistle, Olga Neuwirth, Unsuk Chin, Juan Carlos Núnez, Adriano Guarnieri, Raymond Yiu, Michael Finnissey, Judith Weir, Torsten Rasch, Tansy Davies und Elena Langer.

Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Haydn Orchester von Bozen und Trient

PRIMI VIOLINI ERSTE VIOLINEN

Stefano Ferrario**

Edlir Cano*

Cecilia Albertani

Erika Ferrari

Tiziana Lafuenti

Maria Patron

Riccardo Patrone

Beatrice Petrozziello

Elisabeth Pichler

Tommaso Santini

SECONDI VIOLINI ZWEITE VIOLINEN

Ole Jacob Frederiksen*

Roberto Tomada*

Sandro Acinapura

Matteo Bovo

Elisabetta Fornaresio

Josuè Esaù Iovane

Ursula Mühlberger

Alessia Pallaoro

VIOLE BRATSCHEN

Gabriele Marangoni*

Margherita Pigozzo*

Maura Bruschetti

Roberto Mendolicchio

Claudia Cornelia Pedrani

Ueyama Mizuho

VIOLONCELLI

Luca Pasqual*

Gianluca Montaruli*

Elisabetta Branca

Elke Hager

Leonardo Notarangelo

CONTRABBASSI KONTRABÄSSE

Adriano Piccioni*

Daniele Ragnini*

Corrado Pastore

FLAUTO FLÖTE

Giacomo Leuzzi*

OTTAVINO

Silvia Lupino

OBOI

OBOEN

Gianni Olivieri*

CORNO INGLESE ENGLISCHHORN

Fabio Righetti

CLARINETTO KLARINETTE

Stefano Ricci*

CLARINETTO BASSO BASSKLARINETTE

Nadia Bortolamedi

FAGOTTO FAGOTT

Flavio Baruzzi*

CONTROFAGOTTO CONTRAFAGOTT

Andrea Racheli

CORNI HÖRNER

Andrea Brunati*

Stefano Conti

TROMBE TROMPETEN

Nicola Baratin*

Fabio Ruin

TROMBONE POSAUNE

Richard Wheeler*

TIMPANI PAUKE

Domenico Cagnacci*

PERCUSSIONI SCHLAGINSTRUMENTE

Andrea Intili

ISPETTRICE ORCHESTERINSPIZIENTIN

Nancy Spinel

ADDETTO ORCHESTERWART

Andrea Morandi

** Spalla Konzertmeister

*Prime parti Stimmführer:innen

C.F. / ST.-NR. 80011710219 Sostieni la cultura Kultur unterstützen UN GESTO PREZIOSO DI CUI BENEFICIANO TUTTI EIN WERTVOLLER BEITRAG, VON DEM WIR ALLE PROFITIEREN

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STAGIONE SINFONICA

KONZERTSAISON 2022/23

ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI

STEFANO MONTANARI

Clarinetto | Klarinette Marco Giani

Musiche di | Werke von Rossini, Boccherini, Beethoven

BOLZANO | BOZEN

AUDITORIUM | KONZERTHAUS

MAR | DI 28.03.2023

ORE 20.00 UHR

TRENTO | TRIENT _ AUDITORIUM

MER | MI 29.03.2023

ORE 20.30 UHR

HANJO

TOSHIO HOSOKAWA

Direzione musicale | Musikalische Leitung

Marco Angius

Regia | Regie

Luca Veggetti

TRENTO | TRIENT _ TEATRO SOCIALE

SAB | SA 01.04.2023

ORE 20.00 UHR

DOM | SO 02.04.2023

ORE 17.00 UHR

CURON/GRAUN

OHT – OFFICE FOR A HUMAN THEATRE

Musiche di | Musik von

Arvo Pärt

Idea e regia | Idee und Regie

Filippo Andreatta

ROVERETO _ TEATRO ZANDONAI

MAR | DI 04.04.2023

ORE 20.30 UHR

CALENDARIO | KALENDER
PROGRAMM.A OPER.A 2023 PROGRAMM.A OPER.A 2023

IMPRESSUM

Editore | Herausgeber

Fondazione Haydn di Bolzano e Trento

Stiftung Haydn von Bozen und Trient

Via Gilm | Gilmstraße 1/A

39100 Bolzano | Bozen

info@haydn.it + 39.0471.975031

HAYDN.IT

Testi | Texte

Luca Sticcotti, Maria Prast, Elisabeth Stampfer, Elisa Tessaro

Traduzione | Übersetzung

Claudia Amor, Cristina Vezzaro, Maria Prast, Elisa Tessaro

Foto

Francesco Bondi

Grafica | Grafik

Plus Communications - Trento

Marzo | März 2023

LA FONDAZIONE HAYDN È MEMBRO DI DIE STIFTUNG HAYDN IST MITGLIED BEI

BANDO DI SELEZIONE PER UN PROGETTO DI OPERA DA CAMERA

AUSSCHREIBUNG FÜR EIN KAMMEROPERPROJEKT

UN PROGETTO DELLA FONDAZIONE HAYDN DI BOLZANO E TRENTO IN COOPERAZIONE CON IL TIROLER LANDESTHEATER | EIN PROJEKT DER STIFTUNG HAYDN VON BOZEN UND TRIENT IN KOOPERATION MIT DEM TIROLER LANDESTHEATER

CANDITATI ORA! BEWIRB DICH JETZT!

SCADENZA | EINREICHFRIST 17.04.2023, ORE 12:00 UHR
A NIGHT LESS ORDINARY! VOLUME IV

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