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2020_
POLITICA
Gianni Pittella «Gioco a sostegno del pubblico» SPECIALE
L'esperienza che punta all'innovazione ATTUALITÀ
Ricevitorie alla prova Covid-19
LE STELLE del g ming
PERSONAGGI
Giuseppe Cruciani Silvio Danese COVER STORY 20
LASLOTDELMESE
DT9 Affiliations L’innovazione è già qui
POWER UP | I L M U L T I G I O C O C H E A C C E N D E I L D I V E R T I M E N T O
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NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE
numero 11
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novembre 2020
2020_
Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni
Gaming in lockdown atto secondo
Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Marta Rosati Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Matt Chambers Ludovico Calvi Serena Corbellini Daniele Duso Marco Fiore Michael Haile Anna Muzio Nashira Francesco Scardovi Gianfranco Scordato Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media unsplash.com 123rf.com Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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LE STAR DEL GIOCO
Ci risiamo. Mentre sfoglierete il nostro Gioco News di novembre
2020 saremo probabilmente in lockdown o, comunque, saremo ancora inguaiati con l’ultimo Dpcm del Governo Conte che tiene chiuse le sale giochi e i casinò fino al 24 dello stesso mese. Il Covid-19 non ci molla e forse ne avremo a che fare (con gli strascichi sicuro) anche nel 2021. Prima di parlare di questo numero, però, dobbiamo annotare alcuni cambi di tendenza (leggeri) nei confronti del settore e dare un monito per il futuro dei prossimi mesi: non crogioliamoci mai sugli allori, sulle tregue e proseguiamo nell’integrazione del gioco terrestre con quello digital. Nel semi-lockdown sembra che le lotte dei duri mesi della prima chiusura abbiano lasciato qualche traccia: le sale giochi sono state trattate alla stessa stregua di altri codici Ateco, eccezion fatta per alcune Regioni che hanno perso anche il ricorso al Tar (vedi l’Umbria). E questa è una notizia anche se l’intrattenimento è stato inserito nel calderone di quelle attività “non essenziali” decise ad imperium dal Governo centrale quando si è operata la chiusura per questi settori. Arrivata la chiusura totale sono state lasciate accese le slot nei bar e in altre attività, almeno fino alle 18. E questa è un’altra notizia ancora. E il Governo ha promesso subito il ristoro, del decreto omonimo anche per il nostro settore. Merito della lotta unitaria e su tutti i fronti delle associazioni di categoria, non c’è dubbio. Registriamo, però, anche un aumento di sensibilità importante al livello dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. In piena seconda ondata la rivoluzione è quella di parlare di gare, riordino e testo unico dei giochi. Con tutte le difficoltà del momento si tratta di una speranza per il futuro sempre tenendo conto che nell’agenda del Governo, il gioco, se non è discriminato rimane comunque in fondo alla wishlist. Ma proprio per non mollare un centimetro in questo numero parliamo di innovazione per proiettarci nel futuro ma anche di eccellenza e di storia, per poggiare i piedi sulle solide basi del settore. Parliamo anche di poker live e dell’assenza di evidenze scientifiche sulla contagiosità di questo gioco così come accaduto in questi mesi in sale slot, vlt, bingo e scommesse. Senza schierarsi politicamente permetteteci di dire: ma che senso aveva, allora, chiudere prima alle 18 e poi totalmente? Cesare Antonini
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EDITORIALE
anno xii
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POLITICA S O M M A R I O
04. Il peso del gioco
Il senatore del Pd Gianni Pittella sottolinea come il settore legale contribuisca al controllo di un fenomeno sensibile e generi un grande gettito per l’Erario
06. Iacopo Melio, in direzione ostinata e contraria
SPECIALE
08 08. La potente leva della creatività
L’eurodeputato del Pd Massimiliano Smeriglio sottolinea il ruolo innovativo che può svolgere il settore dell’intrattenimento
10. Gaming d’Italia: innovazione sì, ma in contropiede
12. La sostenibilità al primo posto 14. Governare la domanda, puntare all’eccellenza 15. La tradizione che si rinnova 16. La politica dia fiducia al settore 17. Le basi dell’intrattenimento 18. La sfida continua dell’innovazione 19. Diecimilauno di questi giorni
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GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2020
ATTUALITÀ
22. Gli equilibristi
ESTERI
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Tempo di bilanci per le ricevitorie, fra le attività che si trovano a fare i conti con le nuove abitudini della clientela e il calo della raccolta
COMMA 7
28. Tra monopolio e utilità
può fare!
Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Service, traccia un’analisi del settore amusement e chiede per il comparto delle formule che si adattino al periodo storico
Le lotterie svolgono la funzione di finanziare importanti opere, ma l’evoluzione da un modello pubblico a uno privatistico non ha sempre garantito una competizione in grado di assicurare il maggiore vantaggio per la collettività
FLIPPER
EVENTI
spezzo
Il mondo del gioco e delle scommesse si dà appuntamento a novembre nella Regione Cis e in Africa
26. Divertirsi in sicurezza, si
27. Mi piego ma non mi La pandemia globale e i conseguenti lockdown hanno compromesso il ranking internazionale di flipper sportivo ma non fermano il movimento
pubblica
30. Scommettiamo sul futuro 32. La pandemia spinge il digitale
Il contrasto al gioco illegale è realizzato proprio con la filiera legale, strutturata da ormai oltre venti anni di regolamentazione.
SCOMMESSE
CASINÒ
62. Benvenuti nel Nuovo Mondo!
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Il difficile viaggio degli operatori di gioco e casinò, alle prese con la seconda ondata di Covid-19 e con nuove, pesanti restrizioni PANNONERO La versatilità che fa la
64. 66.
»
differenza
67. LASLOTONLINEDELMESE
Gianni Pittella
INTERVISTE
68. Casinò & case chiuse,
48. Il futuro del betting tra online e (sempre
accoppiata formidabile/
più) entertainment
Diego Mendez, direttore tecnico di TerryBet.it e manager nel gioco mondiale di lunga esperienza internazionale, spiega i cambiamenti del settore delle scommesse e del gaming, e le evoluzioni dell’industria LEDRITTEDELMAESTRO
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PROMOSPACE
GIOCO &ARTE
GIOCO &ARTE
DALMONDO
DANON PERDERE
ILUOGHI DELGIOCO
L’OROSCOPO
GIOCO &PSICHE
LAVLT DELMESE
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
GIOCARE GIO CONGUSTO
NUOVE TENDENZE
NEWSLETTER
già qui
87. NEWSLETTER
3 ORNEANDO
TORNEANDO
FI
ORNEANDO
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PAROLADI COLLOVATI
LEAVVENTURE DAROONEY
20. Dt9 Affiliations, l’innovazione è POKER STRATEGY
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
LEAVVENTURE DAROONEY RIFLESSIONI DAORSO
aziende GIOCARE GIO CONGUSTO
FISCO&SLOT
NUOVE TENDENZE
a new stop of all major sport competitions? 95. Transport to a new dimension
POKER STRATEGY
PANNONERO
92. We bet on the future 94. Lockdown 2.0, are we prepared to NEWSLETTER
60.
LEAVVENTURE DAROONEY
Un successo l’evento organizzato da PkLive360.net alla Giochi del Titano di San Marino dal 1° al 6 ottobre Il poker live è sicuro ma il Covid lo ferma
LASLOT DELMESE
46. FISCO&SLOT
56. L’Ipo più forte di tutto a San Marino e consacra un nuovo campione: Andrea Radicchi! RIFLESSIONI DAORSO
44. Addio allo stereotipo del giocatore dannato
DANON PERDERE
Mentre il settore degli apparecchi si trova a fare i conti con il secondo lockdown, si torna a parlare di riordino
english pages public duty
GIOCO &PSICHE
DANON PERDERE
lo sguardo oltre la tempesta
PANNONERO
DALMONDO
LOSFIZIO DELGIOCO
42. Con
47. NUOVETENDENZE 50. VOXMANAGER 70. DALMONDO 72. L’ORADELGIOCO 74. DANONPERDERE 76. GIOCO&RETAIL 78. ALBARDEGLIESPORTS 80. GIOCHIDABAR 81. GIOCARECONGUSTO 82. GIOCO&PSICHE 84. L’AVVOCATODELDIAVOLO 86. LASLOTDELMESE 88. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
90. Lotteries, private monopolies and
LEAVVENTURE DAROONEY
SLOT/VLT
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
tutela 36. La “manina” ideologica sui giochi
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LASLOT DELMESE
GIOCO &TECNICA
PANNONERO
DANON PERDERE
DALMONDO
LOSFIZIO DELGIOCO
POKER
RIFLESSIONI DAORSO
Jacopo Morrone, deputato della Lega, offre la sua ricetta per il settore e propone una governance snella, indipendente ed efficace
34. Autori in cerca di
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rubriche
54. Una nuova entità per l’ippica
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chiera” tra roulette in famiglia e incursioni al casinò/ Lo scrittore Silvio Danese racconta di sé e del suo libro “Intervista alla sposa”
IPPICA
NORMATIVA
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Giuseppe Cruciani mette a “nudo” gli italiani e svela i loro segreti tra le lenzuola: “Ci sono meno tabù di quanto si pensi” La vita “su una scac-
DALMONDO
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politica
P I T T E L L A
Sicurezza e politiche pubbliche il peso del gioco
di Anna Maria Rengo
Un
Il senatore del Pd Gianni Pittella
sottolinea come il settore legale settore dalla grande importanza sotto il profilo contribuisca al controllo di un della sua funzione pubblica e del suo apporto fenomeno sensibile e generi un alle casse, sempre pubbliche. E che va tutelato grande gettito per l’Erario soprattutto in un momento nel quale, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, si trova a subire le conseguenze più pesanti delle restrizioni imposte dal premier Giuseppe Conte, con il Dpcm del 25 ottobre, per fronteggiare la seconda ondata di Covid-19 in Italia. Questo il pensiero del senatore del Pd Gianni Pittella in merito al comparto del gioco pubblico, alle prese con i suoi mille e annosi problemi, che si sono ovviamente moltiplicati nel momento in cui il Governo Conte 2 si è trovato a dover affrontare l’emergenza più imprevedibile e drammatica delle storia recente: il Covid-19. Come giudica il suo operato e quali sono gli obiettivi e le misure da adottare in vista del rilancio economico del Paese? “Se guardiamo alla storia recente, solo cento anni fa vi fu una pandemia di tali proporzioni e capace di sconvolgere il corso economico e sociale oltre che sanitario. Oggi, se vogliamo, siamo in condizioni non meno complesse rispetto alla pandemia da febbre spagnola. Certo l’evoluzione della scienza medica ci soccorre almeno in parte ma la velocità con cui la globalizzazione diffonde il virus ha ritmi drammatici. Il Governo Conte ha mostrato grande polso e capacità di risposta nel fronteggiare la prima ondata ma la grande sfida sarà adesso, con meno risorse e più stanchezza tra la popolazione, incapace di sopportare nuovi blocchi generalizzati. Sono tuttavia fiducioso nella tenuta del Paese e nella solidità del governo e delle sue scelte”. Ci sono dei settori particolarmente colpiti e che vanno sostenuti particolarmente, anche alla luce della nuova chiusura imposta fino al 24 novembre al gioco?
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GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2020
P H . V I C TO R F R E I TA S , U N S P L A S H
G I A N N I
POLITICA GIANNI PITTELLA
“Sono diversi e strategici i settori colpiti dalla crisi. Per ciascuno di essi, la politica ha il dovere di trovare soluzioni, argini, sostegni. Il gioco su concessione pubblica va considerato come ogni altro settore economico; ne ha la dignità proprio perchè svolge una funzione pubblica, quella di controllare un fenomeno sensibile per la sicurezza pubblica, l’economia e la tutela delle fasce deboli. E inoltre genera grande gettito per l’Erario e dunque per le politiche pubbliche. E le sale bingo, le sale scommesse e gli altri punti legali e la relativa filiera distributiva e di controllo, le quali hanno subito diminuzioni di ricavi e sostenuto costi straordinari per fronteggiare il Covid, hanno gli stessi diritti degli altri settori danneggiati”. Gioco illegale e gioco patologico: attraverso quali misure, a suo modo di vedere, vanno combattuti questi fenomeni? “Il contrasto al gioco illegale è realizzato proprio con la filiera legale, strutturata da ormai oltre venti anni di regolamentazione. Dai sottoscala in mani criminali, senza gettito per l’erario, con lavoratori malpagati e non inquadrati e giocatori privi di tutela siamo passati a un sistema che, pure tra limiti da correggere, è un modello internazionale. Questo non può farci dimenticare, anzi deve indurci a ritenerlo centrale, il contrasto al gioco patologico, secondo forme moderne ed efficaci. E soprattutto empiricamente efficaci quando sono già stati sperimentati positivamente all’estero. Penso ad esempio al Registro delle esclusioni nella esperienza spagnola, una sorta di Daspo dei giocatori parossistici anche sulla base di una collaborazione positiva tra operatori della salute, concessionari delle reti di controllo ed esercenti. La Campania ha di recente approvato una legge molto avanzata e che contiene molte soluzioni importanti su cui ragionare anche nazionalmente”. A suo modo di vedere, il divieto totale di pubblicità del gioco stabilito con il decreto Dignità è stato efficace nel combattere il gioco patologico? “Non so se ci siano davvero dati ufficiali che lo dimostrino. Mi pare persino si sia ingenerato con questo intervento qualche confusione, soprattutto nel gioco online, tra gli operatori legali, attuatori del sistema articolato di regole organizzato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, e quelli illegali che, con le opportunità tecnologiche oggi disponibili, possono facilmente raggiungere i giocatori, soprattutto quelli più assidui. Questo non significa che penso si debba tornare indietro ma solo che più passa il tempo e più l’evidenza ci dice che un eccesso di regolamentazione di stampo proibizionista non produce effetti o, peggio, ne produce di negativi”. Secondo lei c’è bisogno di un riordino normativo dell’offerta di gioco in Italia e sotto quali fronti? “L’esperienza ventennale di regolamentazione dell’offerta di giochi in denaro richiede certamente un riordino. Occorre però non cadere nell’errore che fanno alcuni di rifondare il comparto come se non fosse già una realtà consolidata. Vi sono molti aspetti funzionali, a partire dal sistema concessorio e dalla centra-
lità dei sistemi tecnologici PALAZZO MADAMA nella gestione dell’offerta. Su ciò che va modificato bisogna aprire un confronto alla luce del sole con gli operatori, gli utenti, l’Agenzia e farlo nelle aule dell’istituzione parlamentare”. In un suo recente emendamento al Dl Agosto, accolto sotto forma di ordine del gioco come “impegno a valutare l’opportunità di...”, chiedeva il riallineamento delle concessioni in materia di gioco. Con quali finalità? “Come ha recentemente sottolineato in Senato anche il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna, e precedentemente espresso il Consiglio di Stato, la stratificazione di disposizioni territoriali rende impraticabili le procedure selettive programmate. Il Covid-19 ha aggiunto anche elementi di incertezza sulle dimensioni della domanda per le reti di punti vendita. In questo quadro la nostra proposta vuole introdurre quanto prima nell’ordinamento la riprogrammazione delle procedure selettive rispetto ai termini attuali ponendo alcuni elementi di maggiore certezza per gli operatori e, quindi, per il sistema di offerta pubblica, evitando soluzioni di continuità che sarebbero pericolosissime nella attuale situazione di debolezza dei punti vendita dovuta al Covid-19 rispetto ai rischi di infiltrazioni illegali”.
LUI CHI È?!? Gianni Pittella è nato il 19 novembre 1958 a Lauria, in provincia di Potenza. È sposato e padre di due figli. All’età di 21 anni, viene eletto al consiglio comunale della sua città e un anno dopo diventa consigliere e successivamente assessore della Regione Basilicata con deleghe alla Formazione, alla Cultura e in seguito alle Attività produttive. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia (con specializzazione in Medicina legale e forense), continua a impegnarsi nella politica locale e nazionale. Nel 1996, viene eletto al Parlamento italiano. La passione per l’Europa lo porta a proseguire il suo impegno politico a livello Ue e nel 1999 viene eletto al Parlamento europeo, dove si iscrive al Gruppo del Partito Socialista Europeo (il precedente nome del Gruppo S&D). Per 19 anni, dal 1999 al 2018, Gianni è stato deputato del Parlamento europeo. In questi anni, ha ricoperto diversi e importanti ruoli all’interno del Gruppo S&D in qualità di capo della delegazione italiana (dal 2006) e di primo vicepresidente dell’Europarlamento (2009-2014). Da vicepresidente, tra le altre responsabilità, si è occupato delle procedure di conciliazione tra il Parlamento e il Consiglio europeo. Diventa presidente ad interim del Parlamento europeo nel giugno del 2014. Il 2 luglio 2014, viene eletto presidente del Gruppo S&D, il secondo gruppo politico del Parlamento europeo per numero di deputati e l’unico gruppo ad avere membri provenienti da tutti i 28 paesi dell’Ue. Da leader dei Socialisti e Democratici, Gianni si è impegnato a combattere le disuguaglianze attraverso il sostegno alla crescita e all’occupazione nell’Ue. Confermato presidente del Gruppo S&D per acclamazione nel dicembre 2016, si è candidato alla Presidenza del Parlamento europeo arrivando secondo al ballottaggio con Antonio Tajani dopo la quarta votazione. Il 4 marzo 2018, è stato eletto senatore della Repubblica nella circoscrizione Campania 03, nelle fila del Pd. Attualmente, è membro della 6ª Commissione permanente, Finanze e Tesoro e vice presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama.
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politica
I A C O P O
M E L I O
In direzione ostinata e contraria
G
di Francesca Mancosu
Un salto in avanti su diritti e parità:
razie a un programma all’insegna della tutela dei diritti, della questo lo slogan di Iacopo Melio, libertà e dell’uguaglianza, nella tornata elettorale del 20 e 21 eletto in Toscana nelle file del Partito settembre è stato uno dei consiglieri regionali più apprezzati democratico alle Regionali di settembre. conquistando 11.233 preferenze: numeri che ne hanno fatto il più Progressista convinto e contro ogni votato del collegio più importante della Toscana, quello di Firenze, pregiudizio, ama i videogame e “odia” dov’era candidato come capolista del Partito democratico, a sostegli slogan facili su temi complessi, come gno di Eugenio Giani, poi diventato nuovo governatore, che lo ha il gioco d’azzardo. nominato “consigliere delegato”. Una vittoria “a sorpresa” che è solo il punto di partenza per Iacopo Melio, che racconta i suoi progetti politici per la consiliatura appena iniziata, svelando la sua passione per la tecnologia e per i videogame. Guardando anche al gioco pubblico, che non compariva, in nessun modo, nei suoi programmi, per una precisa scelta, che ci racconta. Lei è stato il più votato di tutto il collegio di Firenze, cosa ha provato nel conoscere i risultati? Se l’aspettava? “Data la particolarità della mia campagna, condotta da un lato online (ogni giorno mi sono collegato con tantissimi pezzi della città di Firenze e, anche, di tutta la Toscana) e da un lato fatta di braccia e gambe prestate da tantissimi volontari che, pur senza la mia presenza, hanno portato in giro le mie idee in modo splendido, facendo volantinaggio, non potevamo prevedere alcun tipo di risultato. Ricevere così tante preferenze non può che riempirmi di orgoglio, è il segno che il mio attivismo in questi anni ha seminato qualcosa di buono, ma anche che le persone sanno riconoscere la bella politica fatta di unione, collaborazione, sani princìpi e buone idee condivise, mettendo alla base l’ascolto dei cittadini”. Quali saranno le prime proposte che porterà in consiglio regionale? “Da buon provocatore, partirei dalle cose più simboliche per lanciare messaggi importanti ma assolutamente realistici e fattibili. Ad esempio la tutela ambientale, spesso dimenticata: piantare un albero per ogni cittadino della Toscana è una sfida importante ma già iniziata in altre Regioni come l’Emilia Romagna, dalla quale abbiamo ripreso anche la proposta di azzerare le quote degli asili nido per le famiglie economicamente più bisognose, in modo da tutelare la parità di genere e permettere alle donne di poter essere libere di lavorare. C’è poi la questione della ‘Vita indipendente’ per le persone con disabilità e l’annesso fondo che è ancora lontano
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POLITICA IACOPO MELIO
dal poter garantire una piena autonomia a chi non è autosufficiente, e noi vogliamo sicuramente espanderlo ancora nei prossimi anni. E poi la lotta alle discriminazioni, alla violenza, alla solitudine... Insomma, inizierò accanto alle persone e ai loro diritti, dove sono sempre stato e dove sempre starò”. Le elezioni regionali 2020 hanno visto la riconferma di tanti governatori storici - da Bonaccini in Emilia Romagna a De Luca in Campania, passando per Toti in Liguria e Zaia in Veneto, garantendo una sostanziale continuità. Cosa ne pensa invece della situazione nazionale e degli attuali equilibri di governo, anche alla luce della gestione dell’emergenza Covid? Considerando che lei si autodefinisce “idealmente progressista, pacifista e liberal-socialista”... “Credo semplicemente che non scambierei mai il modello toscano, che mette al centro una sanità pubblica, di tutti e per tutti (dove quella privata, al massimo, compartecipa e fa da supporto), con la sanità privata del modello lombardo. Una gestione totalmente diversa che, tragicamente, abbiamo visto a cosa ha portato nel periodo di massima crisi, mentre in Toscana la situazione è sempre stata sotto controllo con il governatore Rossi. Quello alla cura è un diritto inviolabile e dev’essere tutelato nel migliore dei modi, non può diventare il giochino di chi, anche attraverso di esso, vuole solo alimentare le disuguaglianze”. Parlando di gioco pubblico, protagonista di tante leggi regionali - compresa la Toscana – e vittima di tante limitazioni, cosa ne pensa in generale e come si potrebbe “davvero” contrastare il gioco patologico, oltre che con distanziometri e fasce orarie? “Mi sono chiesto spesso, in campagna, come affrontare ad esempio il tema del gioco d’azzardo, sul quale ho una forte sensibilità come per tutto ciò che rappresenta un pericolo sociale (sia anche il gioco patologico da videogame). In realtà, però, non ho mai espresso proposte al riguardo perché le avrei trovate uno ‘spot’ come tanti, fatto di promesse senza alcuna progettualità. Una volta avviato il lavoro in consiglio mi confronterò assolutamente con gli esperti del settore perché vorrei provare a far arginare anche questo fenomeno, limitandone se possibile i danni: un modo potrebbe essere dando incentivi a quei locali come bar, pub e circoli che per scelta si rifiutano di ospitare slot al loro interno e, L UI
CH I
per di più, si impegnano attivamente per una certa sensibilizzazione”. Nella sua biografia lei si definisce “Appassionato di tecnologia e di tutto ciò che è figlio del progresso”. È anche un appassionato di videogame, per caso? “Ho preso in mano il mio primo joypad a soli quattro anni, con il Super Nintendo. Poi sono cresciuto e come molti adolescenti sono passato alla PS2 e poi PS3. Dopo il liceo però ho totalmente smesso di giocare per buttarmi a capofitto nel lavoro, che assorbe ormai tutto il mio tempo. Ad inizio quarantena mi sono regalato la ‘Nintendo Switch’, preso da una botta di nostalgia (Animal crossing non si dimentica mai!), con la speranza di poterlo rendere uno svago contro lo stress e riuscire a ritagliarmi un po’ di momenti liberi durante la settimana. Purtroppo, però, anche questa console è spenta già da un paio di mesi”. Parlando di gaming più in generale, non si può non fare riferimento agli sport elettronici. Una nuova “moda”, e un lavoro per i più bravi, ma anche una disciplina dagli importanti risvolti per i giocatori affetti da diversità neuromuscolari o di altra natura che non possono praticare gli sport tradizionali. Li conosce? “Sì, ne sono a conoscenza, lo trovo un ottimo canale per ricordare che ognuno di noi non è le sue disabilità (perché tutti ne abbiamo almeno una, basta togliersi gli occhiali se li si porta e provare a leggere lontano, oppure tuffarsi in mare senza per forza saper nuotare ci può mettere davanti ad una nostra disabilità) ma le proprie abilità. Che ogni persona è brava in qualcosa e può, e deve essere valorizzata per quel qualcosa. La rete e il virtuale sono l’unico luogo dove le barriere non esistono e dove chiunque può essere ovunque in un solo secondo: se usati in modo intelligente e costruttivo, sono strumenti potentissimi che non devono essere denigrati come spesso succede, anzi, valorizzati!”.
È?!?
Iacopo (con la “i”) Melio nasce il 28 aprile 1992 a San Miniato (Pi) ma vive a Cerreto Guidi (Fi). Figlio di Claudio (operaio) e Barbara (insegnante), ha una sorella di 14 anni più piccola, Costanza. Nato con una malattia genetica, la “Sindrome di Escobar”, talmente rara che i sintomi variano molto di caso in caso e per la quale ad oggi non esiste una ricerca specifica. Laureato in Scienze politiche, curriculum “comunicazione, media e
giornalismo”, presso la Scuola “Cesare Alfieri” dell’Università degli Studi di Firenze, con una tesi sul ruolo dell’influencer e il personal branding nel sociale, nel luglio 2014 pubblica sul suo blog personale un articolo che poi diventa virale sul web, dando vita a una campagna di sensibilizzazione spontanea contro le barriere architettoniche e sociali (#Vorreiprendereiltreno) e ottenendo un risalto mediatico internazionale. L’anno seguente fonda “#Vorreiprendereiltreno Onlus”, oggi
un punto di riferimento nazionale per la disabilità e il sociale, con la quale finanzia e realizza progetti volti all’inclusione delle persone con disabilità. Nel dicembre 2018 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli conferisce “motu proprio” la nomina di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana “per il suo appassionato contributo alla causa dell’abbattimento delle barriere architettoniche e degli stereotipi culturali”.
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SP E CIAL E
GA MING STA R S
L’eurodeputato del Pd Massimiliano Smeriglio sottolinea il ruolo innovativo che può svolgere il settore dell’intrattenimento, ma punta l’attenzione anche sulle regole e sulla vigilanza che occorrono per il gioco con vincita in denaro
La potente leva della creatività
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ipartire forti di un solido passato e guardare avanti, a un futuro, purtroppo non immediato, in cui il Covid-19 sarà soltanto un brutto ricordo. Questo l’auspicio, comune al Paese e al suo tessuto economico, da cui partiamo nel nostro colloquio con l’eurodeputato del Pd Massimiliano Smeriglio. Di cosa ha bisogno e su che cosa può fare leva l’Italia per riprendersi dopo la pandemia? “L’Italia è un paese straordinario. Deteniamo l’80 percento del patrimonio culturale mondiale, siamo leader nel settore della moda, del gusto, del manufatturiero. Cultura, turismo, conoscenza, creatività, infrastrutture immateriali possono aiutarci a rilanciare la nostra economia e il nostro ruolo”. Qual è il supporto che l’Unione europea, anche attraverso Next Generation Ue (il Fondo per la Ripresa dell’Unione Europea), può dare alla ripresa italiana? “Ad oggi il Parlamento europeo ha espresso una posizione molto chiara sui settori culturali e creativi. Lo ha fatto con una risoluzione voluta fortemente dal gruppo parlamentare di Socialisti e Democratici (di cui Smeriglio fa parte Ndr) che vincola il 2 percento dell’importo complessivo di Next Generation Europe proprio ai settori della cultura, del digitale, della creatività, della scrittura. Insomma tutto il comparto culturale nel suo insie-
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GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2020
me. Questo vincolo è diventato un’indicazione perentoria per i piani attuativi degli Stati nazionali. Ci sono poi i programmi propri come Europa Creativa od Orizzonte Europa su cui rafforzare le poste di bilancio, cosa a cui stiamo già lavorando”. Quanto sono importanti l’innovazione e la creatività per lo sviluppo dell’economia italiana? “Le vicende legate al mondo della cultura e alla creatività non sono vicende secondarie. Il modello di sviluppo dell’Unione euopea si modifica se noi investiamo in un nuovo paradigma. Come ci indica la presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen, il nuovo orizzonte di sviluppo è dato dalla transizione ecologica, dall’innovazione e dalla conoscenza. E nella conoscenza le piattaforme immateriali possono giocare un ruolo centrale”. A suo modo di vedere, l’industria dei videogiochi e/o quella del gioco con vincita in denaro possono dare un contributo allo sviluppo dell’innovazione e della creatività? “Il comparto dell’intrattenimento da videogame è un settore chiave e in via di sviluppo. Sulle vincite in denaro servono regole, vigilanza, formazione, consapevolezza. Certamente sono settori che possono contribuire a sviluppare innovazione e creatività, in un’osmosi a doppio flusso. Ma le dipendenze vanno combattute e su questo lo Stato deve essere più coraggioso”. Nella sua carriera politica si è occupato moltissimo di formazione. In che modo si può creare una consapevolezza sui rischi delle dipendenze, sia comportamentali che
da sostanze, in ambito scolastico? “La scuola è al centro della vita formativa dei ragazzi e dei cittadini. La prevenzione di comportamenti distorsivi non può che essere parte integrante dell’approccio didattico. Il contrasto al bullismo, al sessismo, alla violenza di genere, alla ludopatia e all’abuso di sostanze stupefacenti devono sempre più diventare parte integrante del percorso formativo dei ragazzi e delle ragazze. Abbiamo bisogno di persone e cittadini consapevoli”. L’Ue ha più volte affermato che in materia di gioco ogni Stato è libero di stabilire le proprie politiche. A suo modo di vedere, sarebbe opportuno comunque trovare delle linee comuni, per esempio sul fronte del gioco online, della lotta a quello patologico e a quello illegale, o per contrastare il fenomeno delle scommesse truccate? “Assolutamente sì. L’Unione europea deve sempre più agire in modo unitario e uniforme nei confronti degli Stati membri. Dallo stato di diritto alla tassazione, dalle politiche energetiche al contrasto al razzismo o a forme di illegalità sempre più è opportuno che ci si muova in maniera coordinata e sovranazionale. Le direttive devono essere chiare e uguali per tutti”. LUI
CHI
È?!?
Nato a Roma nel 1966, Massimiliano Smeriglio è laureato in Lettere. Per anni ha insegnato all’Università Roma Tre. Dopo anni di attivismo giovanile e studentesco nel 2001 è stato eletto presidente del Municipio Roma VIII e nel 2006 deputato della Repubblica. Nell’aprile 2019 ha accettato la sfida di correre per il ruolo di deputato europeo dopo essersi dimesso da vicepresidente della Regione Lazio. Il 26 maggio 2019 è stato eletto europarlamentare nelle liste del Partito democratico nella Circoscrizione Italia Centrale. L’impegno preso è rappresentare nel Parlamento Europeo le persone che ha conosciuto in questi anni da amministratore, le loro preoccupazioni e aspirazioni.
PH. KVALFIK, UNSPLASH
SP E CI ALE
GAMIN G STARS
Gaming d’Italia, innovazione sì ma in contropiede Secondo Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Digital Content, il mercato del gioco pubblico italiano è più follower che first mover a livello internazionale di Cesare Antonini
“L’
innovazione è un elemento fondamentale per qualsiasi mercato, anche nel mondo del gioco, figuriamoci nel settore online e digital. Tuttavia, se il giudizio di questi anni è buono sul recepimento della tecnologia da parte degli operatori, in generale il mercato italiano ha più un atteggiamento da follower che da pioniere”. Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano in questi anni ha seguito molto da vicino (e continua ancora a farlo) il mondo del gioco online. È senz’altro questo il settore più interessato dagli sviluppi tecnologici specie nell’ottica della multicanalità e del forte interesse di tanti concessionari e operatori terrestri verso il digital gaming. Ma l’innovazione, e lo scopriremo con Fraternali, può rivoluzionare anche il retail e stravolgere molte pratiche abituali del settore. Qual è l’approccio italiano all’innovation? “Se guardiamo al digital in Italia vediamo che siamo sempre
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indietro e impegnati a rincorrere i mercati più evoluti. L’America, il Nord Europa e l’Asia hanno tratti di penetrazione decisamente differenti e questo lo rivediamo anche nel gioco. È difficile che noi siamo innovatori, spesso siamo dei follower. Questo vale per il gioco ma anche per i mercati infotainment digitali. Anche in questi settori stiamo prendendo molto spunto da fuori. Va detto che i principali operatori e i leader del mercato sono internazionali e le innovazioni arrivano sempre in uno step successivo nel nostro Paese. Del resto le piattaforme sono sempre più internazionali e gli elementi innovativi vengono poi distribuiti su tutti i mercati in cui operano”. E nel gioco pubblico? Qual è stato l’approccio in questi anni? “Il gaming italiano ha recepito il digitale in maniera decisamente corretta, specie nel gioco mobile, che è quello che si presta maggiormente a tools e App innovative – prosegue Fraternali – nel mercato c’è una buona offerta e abbiamo inseguito il trend del Regno Unito che sul gaming è un po’ il leader dell’eccellenza e dell’innovazione. Buona offerta sì ma anche una buona risposta dal consumatore. Il trend del segmento mobile è un bel segnale. Alcuni attori l’hanno recepito molto bene avvalendosi dall’esperienza internazionale ma, in generale, tutto il
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mercato ha avuto ottimi risultati ed è cresciuto tanto in questi anni”. Sulla sicurezza, però, l’Italia rappresenta l’eccellenza: “Il tracciamento centralizzato dei flussi delle giocate ha rappresentato un’eccellenza a livello internazionale, è vero – prosegue il direttore della sezione Digital del Polimi - avere sotto controllo i dati di tutti i giocatori e intervenire con black list comune per proteggere i players problematici rappresenta davvero un unicum rispetto ad altri regolatori, nell’ottica di protezione di sicurezza sia dei giocatori che dei concessionari. A questo si aggancia il tema della lotta al match fixing, altro tema in cui l’Italia è avanti rispetto al resto d’Europa”. Adesso si rischia di assistere ad un rallentamento nell’innovation? “Negli ultimi due anni il settore ha avuto problemi a livello politico con il blocco pubblicità e i continui aumenti di tassazione – spiega Fraternali - questo sembra aver rallentato alcuni processi innovativi e gli investimenti sono stati ridotti in valore assoluto. In questo scenario gli operatori si sono focalizzati in metodi alternativi per comunicare piuttosto che tendere all’innovazione e all’eccellenza. Margini ridotti si sono tradotti nella riduzione dell’innovazione. Si è investito di più sui processi interni rivolgendosi maggiormente alla comunicazione alla base utenti. Tornando alle premesse iniziali, in questo modo gli operatori internazionali saranno sempre più favoriti visto che su altri mercati al momento si registra maggiore capacità d’azione. Questo consente di sperimentare, portare innovazione ed eccellere rispetto ad operatori in maggiore in difficoltà”. Dove stava andando, però, l’innovation nel nostro mercato? “In questi anni si stava avviando un’adozione di elementi come i Big Data e l’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è raccogliere dati dei consumatori con due finalità: fare comunicazione e marketing in maniera profilata e segmentata e virare verso l’automatizzazione dell’offerta customizzata e il marketing in base al cliente. I limiti imposti dall’Adv ban hanno ridimensionato anche queste tendenze ma i ragionamenti erano già molto avanti. In un altro versante si stava lavorando per rispondere alle esigenze del regolatore, in materia di controllo e protezione consumatore e nella lotta al gioco problematico”. Riguardo all’AI? “Come detto c’era chi iniziava a lavorare su algoritmi basati sull’AI che potessero trovare pattern di gioco problematico e a rischio. Nell’ambito della prevenzione si stava facendo molto bene e qualche player era davvero molto più avanti di tutti. Anche nel customer care l’AI può essere molto importante nel futuro”. Quali sono, invece, le nuove tendenze diffuse nel mondo digitale sulla quale molte aziende stanno mettendo gli occhi? “Torniamo sempre all’AI per un’offerta personalizzata. Esistono siti di gioco che possono offrire una navigazione profilata in base alle preferenze del consumatore. Fondamentale nel futuro sarà la personalizzazione dell’esperienza d’uso. Questo può essere implementato anche nelle slot che sono macchine sempre più evolute”. Anche la multicanalità è cruciale nel processo d’innovazione? “Se entro in un portale di gioco l’esperienza ormai deve
essere fluida e tutti i canali devono poter parlare tra loro. Da Pc, da mobile, dalla Tv e da altri canali, tutto deve scorrere bene. Questo anche passando dai canali online all’offline: se vado in agenzia o in ricevitoria il mio account deve essere sempre quello. Serve una maggiore integrazione dei canali alla fonte. Ma rendere univoco l’utente e fargli vivere un’esperienza unica su tanti canali non è un lavoro così semplice. Molti operatori se ne sono resi conto. Aziende come Microgame ci lavorano da anni e non è un tema affatto banale anche perché se tutto questo viene fatto a posteriori su prodotti che non erano stati pensati per la multicanalità, la sfida è ancora più difficile”. Il Blockchain? “Una premessa importantissima: non dobbiamo pensare a questa tecnologia pensando solo alle cryptovalute – spiega il direttore dell’Osservatorio Digital Content – oltre alle soluzioni di pagamento la sicurezza che il Blockchain ci offre è ideale per realizzare piattaforme anche per il registro dei dati dei players ma anche per il gioco stesso. Ci sono molte start up che sono avanti col lavoro su queste tecnologie e possono crescere molto nel futuro prossimo. Sono ideali per garantire anonimato e transazioni sicure che nel settore può essere rilevante in maniera di compliance col regolatore”. Il tanto discusso 5G? “Nel medio periodo questa connessione avrà un ottimo impatto sul mercato mobile dove la maggiore banda consentirà ai players di giocare meglio ma agli operatori di offrire nuovi prodotti che ora difficilmente potrebbero raggiungere una larga scala di utenti. Pensiamo alla realtà aumentata e al virtual e a quelle modalità che possono regalare un’esperienza immersiva a tutti i giocatori”. Un elemento di attenzione che può arrivare in un futuro più lontano, ci sono i dispositivi connessi alla Smart Tv: “È un canale che sta prendendo piede. Le App per film e serie crescono e il consumatore si sta skillando sempre di più anche per fare cose online e potrebbero esserci ottimi sviluppi da questo punto di vista. Il gaming si sta già spostando mentre il gambling è più complesso ma pensate all’integrazione scommesse sportive, magari scaricando la App Lottomatica che va poi ad interagire con l’evento che passa sulle paytv e col telecomando posso piazzare scommesse live. Sembra un canale aggredibile in futuro”. Le scommesse sembrano stuzzicare la fantasia di Fraternali: “Mutuando alcune innovazioni dal mercato digital, pensate al conversational commerce e di chiamare Google o Alexa e di chiedere di piazzare 5 euro sul derby MilanInter con una nota sul telefonino che mi segnala la giocata. Oppure si può giocare un gratta e vinci da 2 euro o una sestina al Superenalotto grazie ad App e sistemi integrati. Se si può fare per la spesa così perché non si può giocare?”, conclude.
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SP E CIAL E
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Nata dalla fusione fra Snai e Cogetech cinque anni fa, Snaitech ha fatto della responsabilità sociale d’impresa uno dei principali driver di crescita e sviluppo della società
La sostenibilità al primo posto
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esponsabilità sociale e ambientale, valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sostegno alle onlus e all’istruzione, investimenti costanti nella formazione del personale. Sono alcuni dei capisaldi di Snaitech, che quest’anno celebra il primo quinquennio della società nata nel 2015 dalla fusione tra Snai e Cogetech, la prima in Italia tra due grandi concessionari di gioco, con l’obiettivo di dar vita ad un player con tutte le carte in regola per ambire ad assumere la leadership del settore. “Quest’anno abbiamo festeggiato i primi 5 anni dalla fusione tra Snai e Cogetech, un’operazione alla quale abbiamo lavorato moltissimo e con passione, e della quale iniziamo a vedere i primi importanti risultati. E così, per una volta, abbiamo deciso di guardarci indietro e di riflettere sulla molta strada che abbiamo percorso, sulle difficoltà che abbiamo saputo superare, sui rapporti di collaborazione e spesso di amicizia che abbiamo stretto e su quanto siamo stati capaci di costruire”, dichiara Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech. Un percorso ricco di sfide e traguardi importantissimi raccontato nel Bilancio di sostenibilità 2019, intitolato “Un viaggio lungo 5 anni”, pubblicato ad ottobre: tra questi il ritorno all’utile dopo dieci anni (nel 2017), l’ingresso nel Gruppo Playtech (nel 2018) e il raggiungimento della leadership nazionale nel compar-
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to dell’online (nel 2019). In cinque anni l’azienda ha cambiato pelle e nel 2019, nonostante un contesto normativo tutt’altro che favorevole, ha registrato un Ebitda record di 162,6 milioni di euro, in crescita del 4,5 percento rispetto all’esercizio precedente e di oltre il 40 percento rispetto ai 114,4 milioni del 2015, l’anno della fusione. All’interno del Bilancio di sostenibilità, assume poi una particolare rilevanza la sezione dedicata alla responsabilità sociale d’impresa, che in questo quinquennio è stato uno dei principali driver di crescita e sviluppo della società. Attraverso l’azione di iZilove Foundation, la Fondazione del Gruppo dedicata alla solidarietà e alla promozione della cultura e della ricerca scientifica, Snaitech ha supportato moltissime lodevoli iniziative, tra cui Special Olympics, Fondazione Francesca Rava, Care&Share Italia, Fondazione Costruiamo il Futuro, Fondazione Renato Piatti Onlus e Fondazione Telethon. “In questi anni abbiamo costantemente incrementato il nostro impegno nel sostenere iniziative benefiche – spiega ancora Schiavolin. Non solo, abbiamo scelto di non limitarci all’erogazione di fondi e di supportare a 360° le iniziative e i progetti delle onlus con cui collaboriamo, mettendo a disposizione risorse interne e asset di proprietà. In questo modo si configura un rapporto che va oltre il sostegno e diventa una vera e propria partnership. Una modalità di intervento, questa, che non solo genera migliori risultati, ma coinvolge direttamente sia il Gruppo che i suoi dipendenti”. Un’altra area sulla quale l’azienda ha lavorato moltissimo in questi cinque anni è quella della valorizzazione degli ippodromi come spazi polifunzionali e aperti a tutti i cittadini, questo anche nell’ottica di riaccendere la passione per l’ippica. Il
laboratorio ideale per l’avvio di tale strategia di rilancio è stato l’ippodromo Snai San Siro, dove Snaitech ha sviluppato eventi e iniziative in grado di aggiungere allo spettacolo in pista contenuti di interesse: tra il 2015 e il 2019, l’Ippodromo ha registrato quasi 900mila visitatori. Anche l’ippodromo Snai Sesana ha registrato un incremento delle presenze, passate dalle 43mila del 2015 alle quasi 63mila del 2019 (più 52 percento). Centrale all’interno del Bilancio è il legame dell’azienda con i propri dipendenti. “Unire due aziende significa soprattutto creare una nuova squadra. Per questa ragione sin dalle primissime fasi della fusione ci siamo impegnati per creare una nuova cultura aziendale basata sulla meritocrazia, sull’equità, su valori condivisi e su un assetto organizzativo che permetta di coniugare la crescita professionale con il benessere personale”, rammenta l’Ad. Sin dalle primissime fasi della fusione tra Snai e Cogemat/Cogetech uno dei principali obiettivi aziendali è stato quindi il coinvolgimento e la valorizzazione delle persone. Un impegno certificato dai numeri: l’occupazione femminile è aumentata dal 45 percento del 2015 al 49 percento del 2019; più 542 percento delle ore di formazione media annue per dipendente in 5 anni; investimenti in formazione per 670mila euro nel solo biennio 2018-2019. Senza dimenticare la responsabilità ambientale. “Tra il 2016 e il 2018 – conclude Schiavolin – i nostri consumi energetici sono diminuiti del 28 percento. Nel 2019 la percentuale di energia elettrica acquistata dal Gruppo proveniente da fonti rinnovabili è stata pari al 96 percento, e salirà al 100 percento nel 2020”. L’azienda si è inoltre impegnata a favorire una riduzione progressiva dell’utilizzo della carta, il cui consumo è calato in cinque anni del 57 percento. (Fm)
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Il presidente di Obiettivo 2016, Maurizio Ughi, evidenzia l’importanza dell’innovazione nel settore del betting e chiede un riordino che parta dalle effettive richieste dei giocatori
Governare la domanda puntare all’eccellenza
“L’
innovazione è sempre stata determinante ed è stata essa a far crescere il settore del gioco”. Parole di Maurizio Ughi, alla guida di Obiettivo 2016 dopo anni, se non decenni, impiegati all’interno dell’industry italiana, con una particolare focalizzazione sulle scommesse, prima ippiche e poi anche sportive. Veterano del settore, ma sempre all’avanguardia quando si tratta di pensare a nuovi prodotti e servizi, Ughi analizza: “In questo momento sono le scommesse sportive a fare da traino al betting. Sono praticate da giovani, abituati a lavorare in campo informatico e interessati alla riservatezza. In questo contesto, la meccanizzazione e l’informatizzazione del punto vendita sono molto utili. Le nuove generazioni vogliono giocare in maniera veloce e riservata, amano poter consultare e navigare nel palinsesto così da poter scegliere il prodotto preferito. Questa tendenza si riscontra anche nel pubblico multietnico che c’è oggi in Italia nei negozi di giochi e di scommesse, e che si sente più avvantaggiato davanti a un terminale self service”. Quali sono le caratteristiche che oggi qualificano una società di gioco come eccellente? “I prodotti di gioco, i sistemi informatici e quelli di accettazione all’interno del punto vendita. Per quanto riguarda il palinsesto, conta la quantità ma anche la qualità e le
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notizie su di esso e sulle giocate. I metodi di accettazione devono utilizzare una tecnologia avanzata, in grado di rendere una società di scommesse più gradita rispetto a una che usa sistemi più antiquati. Serve dunque una software house con una grande abilità nella ricerca del sistema di accettazione più in linea con i gusti della clientela”. E per quanto riguarda la sua esperienza di operatore “storico”, che quadro le consente di dipingere dell’industria del gioco e della visione di essa da parte dell’opinione pubblica? “Quando c’erano soltanto quelle ippiche, in circa trecento negozi, le scommesse non erano tanto visibili e dunque non c’era un’opinione pubblica in proposito. La situazione è cambiata nel 1998, quando sono arrivate le scommesse sul calcio, e poi nel 2000 quando la rete si è ampliata. Questi eventi hanno portato allo sdoganamento delle scommesse, che sono diventate anche un’opportunità di comunicazione. Nel 2001, nel 2002, capitava spesso che i quotidia-
ni aprissero le loro pagine sportive con le previsioni di vittoria delle squadre di calcio fatte dai bookmaker. Si aveva l’idea che quello fosse il risultato virtuale delle partite di pallone ancora prima che si svolgessero, un po’ come con le previsioni del tempo, e ciò risultava molto gradito al pubblico. C’era pure l’idea che se tifavi senza scommettere sulla tua squadra potevi essere criticato, che il ticket delle scommessa fosse un supporto al tifo”. Ma in seguito “c’è stata una effettiva crescita del settore, con giocate basate più sulla sorte che sull’abilità, come le scommesse ippiche e sullo sport. La popolazione ha visto crescere nuovi negozi di giochi, specie sul fronte delle Vlt, e ha anche criticato questo ampliamento dell’offerta. Si è assistito all’ingordigia da parte dello Stato nel prendere soldi dal gioco: ora molti parlamentari ne criticano l’abuso ma esso è stato creato dallo Stato stesso. Chi gioca paga una tassa volontaria e si dimentica che il 99,9 dei giocatori sono sani. Ma si parla solo di chi abusa, non di chi usa”. Ughi guarda al futuro del gioco e ribadisce: “Esso ha bisogno di una regolamentazione che si adatti alla sensibilità dell’opinione pubblica. Il regolatore deve mettere testa e coraggio e fare un riordino in collaborazione con gli operatori che stanno sulla strada, alzando la saracinesca di mattina e abbassandola la sera, e che conoscono il cliente. Il riordino parta dalla domanda, che va gestita dalla rete legale, altrimenti lo farà quella clandestina”. (Amr)
U N VO U C H E R PA R L A N T E P E R R ISPA R MI A R E T E M PI E C OST I Si chiama Voucher Parlante, il sistema flessibile e scalabile messo a punto dalla società di servizi Obiettivo 2016 per accettare scommesse senza avere contatto con operatori, una prerogativa assai utile in questi tempi di perdurante pandemia ma che ha i suoi vantaggi anche quando, si spera al più presto, si tornerà alla normalità. “Si tratta di un sistema da noi ideato migrando l’esperienza delle Vlt, e che può essere adattato anche al di fuori del settore del gioco”, spiega Ughi. “L’obiettivo è sia di risparmiare nei costi di gestione che di velocizzare i tempi per i giocatori che vogliono reinvestire le loro vincite, evitando loro i tempi di attesa che deriverebbero dall’incassarle. Le scommesse, soprattutto su eventi virtuali, sono molto veloci, con basse puntate e vincite, e il nuovo sistema sta avendo un buon riscontro tra i clienti. Il Voucher Parlante è infatti un titolo di credito che raccoglie tutte le giocate fatte, anche quelle vincenti, e che consente dunque di semplificare le procedure”.
SP E CIAL E
La tradizione che si rinnova
La
storia che continua a fare la storia. “Dobbiamo tramandare la tradizione a chi arriva dopo di noi. Non solo noi ci saremo dopo oltre cinquant’anni di storia, ma nello spirito dell’intrattenimento (e non solo del gambling) la mission è di durare nel tempo e lasciare qualcosa a chi verrà dopo di noi”. Danilo Festa, storico manager del settore e ora dirigente e socio di Nazionale Elettronica, scolpisce così su queste pagine, passato, presente e futuro. Nel farlo usa poche parole chiave, che caratterizzano l’azienda di proprietà della famiglia Terrabusi “che è da quarant’anni nel mondo del gioco, oltre venti ormai per me visto che la società è nata nel luglio del 2000”, commenta ancora Festa con grande orgoglio. E ancora: “Il nostro lavoro è legato alla continua evoluzione tecnologica del settore da cui non possiamo prescindere. Siamo partiti dai videopoker, poi abbiamo iniziato a produrre i cabinet perché il cliente principale era il gestore/ noleggiatore che prima comprava solo le schede. Quindi, con l’avvento delle Awp comma 6, siamo passati alle omologazioni degli apparecchi completi certificati Iso9001, siamo entrati nell’albo Ries dei Monopoli di Stato e abbiamo dovuto far fronte a tutto quello che le evoluzioni tecnologiche e normative imponevano per le aziende di produzione in generale”. Come inizia l’avventura di Nazionale Elettronica? “Io sono entrato per puro caso in azienda, da ragioniere. La mia qualifica principale all’epoca era quella – prosegue Festa - poi c’erano tante necessità diverse, bisognava fare tante cose e ricoprire molte mansioni. Grazie alla famiglia Terrabusi che mi ha dato fiducia sono cresciuto nel tempo trovandomi nel breve a gestire la società che decidemmo di far nascere, la Nazionale
Elettronica, che ha preso in carico la gestione del gioco nell’azienda a 360 gradi. E ci siamo posti come leader sin da subito”. In questo settore lo sviluppo spesso e volentieri è trainato dalle continue perturbazioni normative: “Sì, è vero, ma Nazionale ha sempre innovato – esordisce il direttore tecnico Diego Mendez – abbiamo rivoluzionato le Awp tramite la Black Slot e abbiamo trainato il settore. Da quando lavoro qui ho percepito e sposato in pieno il mix di ideazione e innovazione che contraddistingue questa compagnia”. Festa la Black Slot l’ha vissuta in pieno: “Fu un successo quello di associare un rullo a un table game popolare come il Black Jack e basarsi sul mitico gioco del ‘21’. L’idea primaria fu un’intuizione interna e poi pianificammo il varo della scheda sul mercato”. Quel mood è rimasto intatto: “Nazionale riesce sempre a capire dove va il mercato – spiega Mendez – per questo sta assortendo continuamente il proprio parco prodotti così da fornire un’offerta che copre a 360° quello che il mercato legale mette a disposizione. Siamo pronti a dare le soluzioni più varie e disparate, dal gioco fisico all’online con i Punti vendita ricarica Automatici (Pvr) ad esempio, o l’accettazione delle scommesse coi terminali self-service (Bsst). I giochi poi, sono in continua innovazione e narrano il gusto del gioco tutto italiano. Il Game Studio, in soli diciotto mesi, ha già realizzato una trentina di titoli per il mercato online, ottenendo ottimi riscontri”. Come vi vedete nel futuro? “Ci stiamo ponendo tutte le domande possibili e immaginabili e cerchiamo di andare oltre per vedere cosa succede anche all’estero – spiega Festa - possiamo contare su un’enorme esperienza nel gioco, dalla
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Eccellenza “nazionale” con oltre venti anni di storia nel gioco pubblico e almeno cinquanta nell’intrattenimento in generale. Ecco come Nazionale Elettronica parte dall’esperienza per guardare con certezza agli sviluppi futuri del gaming.
A alla Z, dalle Awp, alle Vlt fino al gioco online. Da oltre vent’anni offriamo sia software che hardware, cabinet, accessori di vario genere e produciamo e ideiamo tutto quello che serve al gaming. Per il futuro è questa la visione aziendale: dobbiamo anticipare i bisogni e le tendenze per realizzare, con la capacità di adattamento che ci contraddistingue, prodotti che seguano i cambiamenti del mercato e dell’evoluzione tecnologica. Siamo fortemente convinti che con questa filosofia si possa rimanere leader sia in Italia che in Europa”. Ovviamente l’innovazione è cruciale tanto quanto la tradizione: “Assolutamente sì – completa Mendez – vediamo Nazionale come player innovatore nel mercato. Per questo ci stiamo spingendo oltre e stiamo esplorando territori all’avanguardia come potrebbe essere l’intelligenza artificiale e altre tecnologie che stiamo osservando”. Ma qual è il segreto di un’azienda come Nazionale che rappresenta un unicum sul mercato italiano? “È senza dubbio merito del ricambio generazionale e dell’avvento dei figli nella conduzione di tutto il gruppo, il tutto mixato all’inserimento di figure professionali importanti – spiegano Festa e Mendez – di solito le generazioni che seguono snaturano o addirittura frenano l’innovazione e lo sviluppo. In Nazionale Elettronica invece c’è tanta voglia di esplorare nuove soluzioni e nuove tecnologie, anche investendo tantissimo”. E per chiudere, una stoccata che valorizza ancora di più la tradizione nell’innovazione: “La nostra volontà – conclude Danilo Festa – è di tramandare la tradizione a chi arriva dopo di noi. Vogliamo durare del tempo e lasciare a chi viene dopo di noi. C’è chi fa crescere l’Ebitda dell’azienda solo per arrivare a venderla. A noi questo non interessa”. (Ca)
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È l’auspicio espresso da Lorenzo Musicco, al timone della Musikbox, storica azienda produttrice di “apparecchi da trattenimento” fin dal 1962.
La politica dia fiducia al settore
“La
mia azienda, la Musikbox è nata nel 1962, mettendo a frutto l’esperienza che avevo fatto negli anni precedenti nel settore degli apparecchi da gioco. Da allora siamo cresciuti costantemente, anche nella gestione delle sale giochi, tenendo il passo con l’evoluzione del mercato. La nostra rimane comunque una azienda familiare, che è una caratteristica fondamentale secondo me per mantenere l’unità di intenti e rimanere ancorati alle nostre radici, di cui sono molto orgoglioso”. Inizia così il racconto che Lorenzo Musicco fa della “sua” Musikbox, specializzata in “apparecchi da trattenimento”, come campeggia nel suo sito web. “Senza presunzione, posso dire che il settore degli apparecchi da gioco lo abbiamo creato noi, pionieri degli anni ’50, coi flipper, i jukeboxes e i giochi meccanici, quando non c’era alcuna regola scritta. Ne abbiamo passate di belle anche allora, perché dopo un po’ ci siamo trovati addosso le critiche di tutti, e molto abbiamo dovuto combattere col Governo per non farci eliminare. Se non altro, ai tempi c’era più solidarietà e più coesione fra gli operatori. Oggi il mondo del gaming è notevolmente frammentato, quando vai alle fiere non riconosci più nessuno. Poi passi davanti agli stand dei concessionari e capisci come e quanto le cose sono cambiate. Sicuramente adesso c’è più professionalità, maggiore qualità nei prodotti, maggiore attenzione alla sicurezza e via dicendo. D’altra parte, oggi il settore è talmente ingabbiato dalle regole che ha perso buona parte della creatività e dell’inventiva che lo hanno caratterizzato per decenni”.
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A un gestore di apparecchi che si affacciasse ora sul mercato, Musicco consiglierebbe “di pensarci bene prima di mettere a rischio i capitali che intende investire, non fosse altro perché questo conflitto fra Stato e Regioni lo costringe a vivere costantemente nell’incertezza, senza possibilità di fare programmi a media-lunga scadenza. E chissà per quanto tempo ancora andremo avanti in questo modo. Perché, parliamoci chiaro, gli enti territoriali non scenderanno mai a patti col Governo, facendo leva su quella che qualcuno ha ben definito ‘dittatura sanitaria’ e sulle altre prerogative di cui godono. Purtroppo, oggi è tutta propaganda, altro che tutela del cittadino!”. Musicco è stato determinante anche per promuovere una modifica delle normative del settore (con le leggi 425/95 e 289/02). “Rompere il principio che con gli apparecchi da gioco non si potesse ottenere alcun premio se non la ripetizione della partita e poi quello di non poter dare premi in denaro sono state due svolte epocali, che abbiamo compiuto con una paziente ed anche coraggiosa azione diplomatica presso gli organismi politici e istituzionali, benché avessimo contro buona parte della politica e dei media. La legge 425 è stato un autentico colpo di mano da parte nostra, ma è pur vero che qualcuno se ne è approfittato per mettere in giro apparecchi che nulla avevano a che fare con lo spirito della legge. Arrivare alla legge 289, anzi alla 388 del 2000, che aveva aperto alle Awp senza però essere mai attuata per motivi
che qui sarebbe troppo lungo spiegare, è stato ancora più difficile. Tanti mi prendevano per matto quando dicevo che per stroncare i videopoker l’unica strada era quella di legalizzare il gioco a vincita in denaro. Poi, man mano che ottenevo consensi a livello parlamentare e ministeriale, in tanti sono saliti sul carro e alla fine hanno cercato di appropriarsi del merito di aver abbattuto il muro del ‘coin in-coin out’”. L’ultima battuta del veterano Musicco è a proposito delle ipotesi di riordino nazionale del gioco legale, tornato alla ribalta negli ultimi mesi. “Tanto per cominciare, a me basterebbe che qualcuno si mettesse seduto attorno a un tavolo facendo ordine a tutte le norme esistenti, eliminando sovrapposizioni, contraddizioni e dubbi interpretativi. Bisogna snellire e semplificare, dopo di che la chiarezza verrà da sola. Il gioco legale oggi offre garanzie tali da poter andare avanti senza troppe ingerenze dall’esterno, anche perché il senso di responsabilità degli operatori nei confronti del sociale è cresciuto moltissimo. Quindi anche questo feticcio del gioco patologico saremmo in grado di tenerlo sotto controllo più noi che non i tanti soloni che sparano a zero su tutto e tutti, ma non avendo alcun contatto con la realtà del settore ne mettono a repentaglio la sopravvivenza, creando anche serio nocumento all’attività di raccolta. In definitiva, chiedo che le istituzioni ci diano più fiducia, invece di guardarci sempre con sospetto e ostacolarci. Nel contempo, però, bisogna che le rappresentanze dei gestori e degli esercenti comincino a fare una azione di lobbying comune, costante e credibile. È vero che, così, la filiera non avrà mai una voce univoca, ma almeno noi, cosiddetti terzi raccoglitori, potremo rivendicare la nostra centralità nell’attività di raccolta, che è pari se non superiore a quella dei concessionari stessi”. (Fm)
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Fra i veterani del mondo del gioco non si può non annoverare Mario Negro, fra gli artefici dello sbarco dei videogiochi in Italia e fondatore di alcuni dei più noti concessionari e organismi di rappresentanza del settore.
Le basi dell’intrattenimento
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ualche anno di lavoro in una società telefonica, il brevetto di una confezione di olive e poi la folgorazione in un bar di Torino di fronte ad una fila di ragazzini che giocavano su un videogioco che non aveva mai visto: “Tennis”, inventato dall’Atari. Comincia così, era il 1973, la carriera di Mario Negro, uno dei “signori” del comparto dei giochi, con una lunga storia da raccontare. “Fino a quegli anni, nei locali pubblici la clientela si intratteneva con flipper, calcetti, biliardi e jukebox, ma piano piano tutto cambiò. Immediatamente pensai che quello dei videogiochi era il futuro e pure il mio ed infatti, due giorni dopo ne avevo già acquistati undici. Lavorando duro sette giorni la settimana e con tanti sacrifici ma anche con molte soddisfazioni, nel volgere di tre anni, riuscii ad acquistare le postazioni di 18 colleghi-gestori. Nell’autunno del 1983 decisi di investire un mese del mio lavoro per andare alla fiera di Tokyo passando prima dalla Corea, da Hong Kong e da Taiwan per cercare di acquistare direttamente alla fonte le schede da divertimento. Iniziai ad importare da una azienda di Seul facendo un grandissimo lavoro e nel contempo riuscii a potenziare il mio noleggio trovando sfogo e mercati ottimi in altre regioni. Nel 1985 venni contattato dalla Taito che in quegli anni era leader nel mondo del puro divertimento e divenni loro esclusivista per l’Italia e per altre nazioni. Ora ero presente con i miei prodotti su tutto il territorio nazionale (con sette filiali) e in cinque nazioni europee”, ricorda Negro. “Nel 1989 a Tokyo conobbi Michael
Brambley, co-fondatore della Taito e della Sega che mi disse: ‘Ma, voi in Italia, come fate a tenere in piedi le vostre aziende di produzione e di gestione con l’offerta del solo gioco da puro divertimento? Entro cinque o sei anni al massimo l’offerta del gioco da divertimento sparirà dai locali pubblici per concentrarsi nelle abitazioni esclusivamente tramite play station’. Tornai a casa, pensai seriamente a quelle parole e a fine 1989 lavorai con altri colleghi-amici per far nascere una nuova associazione di categoria: il Sindaut”. Il vero cambiamento arriva fra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila, con i Governi di Silvio Berlusconi. il 17 ottobre 1995, data storica per l’automatico, arriva la legge 425, che sdogana la piccola vincita in natura. “Voglio ricordare a chi è affacciato successivamente nel nostro settore che, fino a quel giorno, non era consentita la vincita neppure di una caramella e che negli anni Sessanta furono fatti ritirare tutti i flipper perché consentivano la vincita di una pallina da rigiocare. Nel 1998 fondai Appa (Associazione piemontese promozione automatico) e nel 2000 Assotrattenimento. Mi dedicai anima e corpo all’associazionismo, prima con il Sindaut, successivamente con Appa e Assotrattenimento, per arrivare ad una legge che permettesse piccole vincite di denaro: fu firmata il 17 dicembre 2002. Agli albori del 2004, ossia all’appropinquarsi del 1° maggio 2004, primo giorno fatidico durante il quale iniziò l’offerta di gioco legale tramite slot, fondai, con Daniele Zarattini, Arturo Parisi ed una settantina di altri colleghi il concessionario Cogetech. Successivamente, nel 2010, iniziai una
nuova avventura, che diede i natali a Egida, oggi Rei - Rete Egida Italia, alla quale fanno capo veri imprenditori del settore capitanati da Paolo Gioacchini”. Era meglio ieri oppure adesso? “Penso che la più grande differenza sia che allora c’era molto meno stress anche se, come oggi, si era sul pezzo 365 giorni l’anno per offrire un servizio ottimale alla clientela. Oggi i problemi sono altri, molto più difficili da risolvere. Di certo, attualmente pesa la mancanza di certezze operative, determinato da improvvisi aumenti del prelievo erariale e da normative che mutano da Regione a Regione, da paese a paese. Purtroppo chi legifera quasi sempre non conosce il nostro settore, non sa quanta competenza, quanti adempimenti, quanti investimenti siano indispensabili per gestire aziende come le nostre”. Quanto alla riforma tanto attesa del comparto, Negro è lapidario: “Al sottosegretario Baretta e al direttore Minenna auguro buon lavoro e penso che se verrà il giorno che non ci sentiremo più in difficoltà a presentarci come imprenditori del gioco legale a un nuovo conoscente, questo vorrà dire che avranno fatto bene e faremo loro i complimenti. Voglio ricordare infine alla politica che con le nostre apparecchiature la fiscalità ha introitato la bellezza di 70 miliardi in questi anni, che abbiamo creato centinaia di migliaia di posti di lavoro, e siamo stati i paladini della legalità su tutto il territorio”. (Fm)
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SP E CIAL E
GA MING STA R S | NE W E N TRI E S
Da società di scommesse che lavorava con la tecnologia, a partner tecnologico per il mondo di betting, il focus del Ceo di TxOdds, Einar Knobel
La sfida continua dell’innovazione
“A
seconda dei nostri clienti e ai servizi che ci chiedono, non sarebbe sbagliato suggerire che TxOdds è ed è stato parte dell’ascesa dell’automazione basata sui dati nel settore delle scommesse”. Se parliamo di innovazione, nel mondo del betting TxOdds non può che essere un’eccellenza e un punto di riferimento. A rispondere è il Ceo Einar Knobel, il provider numero uno real-time aggregated sporting odds. In effetti il mondo è diventato molto piccolo, dove le fluttuazioni dei prezzi nel mercato asiatico sono disponibili nel tempo necessario per trasmettere le informazioni al resto del mondo. “Le opinioni individuali come operatore che offre scommesse sono praticamente inutili quando devi offrire oltre 15.000 partite di calcio al mese - prosegue Knobel - quindi bisogna rivolgersi a soluzioni che possano automatizzare la tua offerta e nel modo più efficiente possibile. Prendi un feed di punteggio dati veloce da qualsiasi Running Ball, Sportradar o Betgenius, o tutti insieme, uniscilo con una soluzione di quote di mercato veloce e affidabile, eseguili insieme alla logica sulla creazione di mercati principali e secondari e puoi automatizzare l’intero mondo delle scommesse sportive”. Da tempo TX offre agli operatori gli strumenti per creare ed eseguire i propri modelli di scommesse. “E noi siamo cresciuti con loro - prosegue il Ceo TxOdds - in modo che ora possiamo offrire servizi specializzati per dati a bassa latenza, nonché applicazioni di dati storici per rendere i modelli ancora più accurati. Il risultato è che, in questi giorni,
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un operatore che inizia oggi può essere prima di tutto un progetto tecnologico e, con la giusta combinazione di fornitori, può offrire un servizio completamente automatizzato. Le funzioni di trading manuale sono lì per verificare che le cose funzionino come dovrebbero, il che significa che ciò che in precedenza poteva richiedere un team superiore di oltre 100 addetti per funzionare, oggi diventa anacronistico. Con una scommessa sportiva che diventa un’offerta di prodotto nel portafoglio di un operatore insieme ad altri prodotti come scommesse virtuali, casinò e altri giochi, non sorprende che ci sia pressione per automatizzare e ridurre i costi generali. Questo non è limitato solo allo sport, con le corse di cavalli Tx fa parte della joint venture Allsported con Banach Technologies e il Racing Post. La concorrenza tra i fornitori aumenta e questo è positivo per gli operatori e spesso anche per gli scommettitori, poiché ottengono un’offerta di valore migliore”. L’innovazione è centrale nel mondo del gioco d’azzardo, ma c’è ancora molto da fare? “Il gioco d’azzardo è sempre stato popolare nel corso dei secoli, quindi non è che abbia bisogno dell’innovazione per andare avanti. Tuttavia, di tanto in tanto accadono cose che hanno un impatto profondo nel settore. In questa categoria, metterei l’ascesa delle scommesse su Internet, il betting exchange, gli handicap asiatici e l’invenzione delle scommesse in-running Asian handicap, quindi la prevalenza dell’automazione sia dalla parte dell’operatore che dal lato dello scommettitore (Api). Ovviamente parlo esclusivamente dal punto di vista delle scommesse sportive”. Quali sono i punti di forza dell’innovazione di TxOdds? “Per noi - parla Einar Knobel con orgoglio - è tutto nel team e avere tutti i rami del business ben allineati.
Assumere talenti è diventato importante tanto quanto acquisire nuovi affari. Quindi, mentre prima avremmo potuto essere più una società di scommesse sportive che lavora con la tecnologia, ora siamo passati a una società di tecnologia che lavora nel settore delle scommesse sportive. E mescolare gioventù ed esperienza, non avere strutture gerarchiche troppo rigide, mantenere una cultura perpetua delle startup per nuove idee e business è importante. Far parte dello sviluppo di un’idea e poi consegnarla al mercato è divertente, giusto? Il processo dovrebbe essere piacevole”. Quali sono i servizi su cui puoi ancora innovare? “Nelle scommesse sportive, sembra che ci sia ancora spazio per sviluppare ulteriormente l’exchange. Per le scommesse dei players amatoriali, i servizi request-abet si stanno rivelando popolari, quindi è opportuno semplificare ulteriormente le offerte a questi consumatori. Poiché le scommesse dipendono dai pagamenti, c’è anche spazio per innovare sulla gestione di questo asset. Tx con Aims Markets a Londra sta lavorando in questa direzione”. Abbiamo parlato di innovazione. C’è qualche nuovo prodotto in lavorazione? “Sempre! Gli eventi del 2020 ci hanno permesso di accelerare alcuni progetti di sviluppo interno, che miglioreranno la nostra gamma di prodotti - annuncia Einar Knobel - per quanto riguarda i Big Data, stiamo lavorando intorno alle funzionalità di ricerca comparativa, che stiamo cercando di utilizzare più in generale. Quindi aspettatevi di vedere alcuni nuovi strumenti di analisi aziendale in arrivo. Abbiamo in arrivo anche una cache di memoria per rimuovere qualsiasi latenza nella consegna dei dati, e i clienti potranno iscriversi a quasi tutti i dati sulle scommesse con una latenza assolutamente minima. Poi oltre a questo abbiamo sviluppato un’intelligenza real time in modo che gli utenti possano generare prezzi direttamente dai feed”.
SP E CIAL E
GA MING STA R S | NE W E NT R IE S
Si chiama Zona Gioco il nuovo brand di gaming online sbarcato sul mercato italiano con prepotenza, grazie a un approccio multi-canale che traina i giocatori dal bingo alla rete
Diecimilauno di questi giochi
S
ono partiti a mille. Anzi, a diecimilauno. Stiamo parlando di ZonaGioco.it, il nuovo sito di gioco online squisitamente italiano, che rappresenta il brand per il gaming “telematico” di Diecimilauno Spa, la società (controllata al 100 percento dalla capogruppo Milleuno Spa) già leader nel gioco terrestre gestendo direttamente ben 33 concessioni per il bingo terrestre. E ora pronta per conquistare anche la rete. Tra le prime società titolari delle “nuove concessioni” a partire con la raccolta, dopo la lunga attesa dovuta al cambiamento di paradigma dettato dalle nuove leggi e normative, ha lanciato il sito web ZonaGioco.it lo scorso 15 giugno, iniziando a conquistare posizioni di mercato grazie alla promozione effettuata prevalentemente nei propri punti vendita fisici. Come spiega a Gioco News Fabrizio Frenna, responsabile online del gruppo. “Siamo partiti davvero alla grande e dopo l’avvio delle operazioni attraverso l’offerta di scommesse sportive, siamo riusciti ad aggiungere presto anche una nostra offerta di casinò games e giochi live, oltre al bingo online. E ora siamo in certificazione con altri pro-
dotti, per poter avere entro il prossimo dicembre un portafoglio completo di tutti i giochi disponibili sul mercato”, racconta Frenna. Che non nasconde la soddisfazione per una partenza superiore anche alle aspettative: “Stiamo andando molto bene soprattutto con le scommesse – spiega - grazie anche allo straordinario supporto di Altenar, che è davvero un partner ideale per chi deve operare online. Offrendo un prodotto non solo performante, ma anche flessibile e che risponde al meglio alle esigenze e con un team sempre disponibile e con approccio vincente: l’ideale soprattutto per chi deve avviare una nuova attività”. La strategia di Diecimilauno Spa è orientata alla multicanalità e punta forte sul cross-selling tra gioco fisico e online, attraverso la soluzione dei Pvr (Punti vendita ricariche). “Come tutti i nuovi operatori del segmento online, abbiamo subito un grave slittamento dei lavori e siamo stati sottoposti a una grande incertezza a causa soprattutto del decreto Dignità che ha rallentato lo sviluppo, rendendo difficile a un nuovo brand di potersi affermare sul mercato senza poter ricorrere a nessuna forma di pubblicità”, spiega ancora Frenna. “Tuttavia, nel nostro caso, abbiamo la fortuna di avere una grande rete terrestre che ci permette comunque di promuovere all’intero il nostro pro-
dotto online, attraverso operazioni di cross-selling tra terrestre e online che si stanno rivelando vincenti. La strategia sta funzionando molto bene, stiamo ampliando la base utenti e i giocatori stanno rispondendo al meglio alla nostra proposta. Anche perché, grazie a ZonaGioco.it, il cliente delle nostre sale bingo che vuole scommettere ora non deve cercare un altro posto dove andare ma può farlo direttamente attraverso l’online”. Buona la prima, dunque. Ma questo è soltanto l’inizio, come ci tiene a sottolineare Frenna: “L’obiettivo principale adesso è il prossimo bando di gara per il rinnovo delle concessioni online: abbiamo un gruppo forte e solido alle spalle e tutto quello che serve per partecipare alla gara nel migliore dei modi. Abbiamo fatto la scelta giusta e andremo avanti ancora nei prossimi mesi ampliando ulteriormente la nostra attività. Oggi abbiamo già più di 500 titoli slot in piattaforma e con l’aggiunta di virtual e ippica siamo già altamente competitivi, per poi raggiungere il culmine a dicembre, quando avremo una piattaforma completa. Da lì in poi andremo a raggiungere una quota di mercato significativa per poter puntare con grande ottimismo al prossimo bando”. E se il buongiorno si vede dal mattino... (Ac)
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COVER STORY
Dt9 Affiliations L’innovazione è già qui
Il
DA N I LO D I TOTA
primo riconoscimento importante, e a livello internazionale, è già arrivato. Del resto l’obiettivo era quello: innovazione (che è poi anche uno dei temi portanti di questo numero di Gioco News) di tecnologia e di prodotto nel settore delle affiliazioni, il tutto nella massima compliance con la normativa italiana che ha rivoluzionato il mondo del betting e del gaming, dopo l’approvazione del decreto Dignità. Dt9 Affiliations è stato “shortlistato” per gli Sbc Awards, i riconoscimenti più prestigiosi nel mondo del gioco. Momento di grande orgoglio per Danilo Di Tota, Ceo di Dt9, che continua a far parlare (bene) di sé nel mercato italiano e si affaccia anche a livello internazionale. Ma l’affiliato del momento ha tantissimi progetti su cui sta lavorando e che ha già lanciato, come il Widget costruito proprio da Dt9 e personalizzabile per i clienti con tutti i bookmaker disponibili sul mercato e in linea con le attuali normative del regolatore.
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Per chi ancora non la conoscesse Dt9 Affiliations ha oltre quindici anni di esperienza nel campo del marketing e una profonda conoscenza del mercato del gaming. È il partner ideale per i bookmakers che intendono incrementare le proprie performance e attività sul mercato, acquisendo nuovi giocatori, nella più totale compliance. Il suo network è in continua espansione, sui principali mercati regolamentati e soprat-
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tutto su quello italiano. Per questo Dt9 Affiliations va considerato oggi leader indiscusso nelle affiliazioni nell’ambito dei giochi e delle scommesse, lavorando con i principali operatori e leader di mercato, ma riuscendo a offrire soluzioni su misura anche ai bookmaker più piccoli o emergenti. “Attraverso un aggiornamento costante sia in ambito tecnologico che normativo, Dt9 è in grado di garantire servizi e soluzioni evoluti, in grado di garantire risultati straordinari in termini di business e una garanzia in termini di compliance”, informano dall’affiliato.
Il 9 dicembre con le dita incrociate! Come dicevamo la società leader nelle affiliazioni nel gaming ha ottenuto una nomination nella categoria “Affiliate product innovation”. La selezione è avvenuta ai prestigiosi Sbc Awards 2020 e si tratta dell’unica candidatura italiana all’interno dei rinomati premi che riconoscono i successi e i contributi degli operatori più influenti del settore, nel panorama delle scommesse sportive e del gaming più in generale, a livello globale. Per chi punta proprio sull’innovazione è, in attesa delle nomine definitive, una grande soddisfazione e un primo obiettivo raggiunto. Il premio “Affiliate product innovation”, non a caso, riconosce la migliore innovazione di prodotto nel settore delle affiliazioni nel gaming. La categoria sarà assegnata all’affiliato che ha creato il prodotto di affiliazione più
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innovativo e di successo nel 2020. Con particolare enfasi sito di comparazione quote sposta pochissimo a livello di che verrà posta sulla penetrazione del mercato, la crescita, acquisizione e volumi di gioco: la conversione è suddivisa la differenziazione e l’innovazione. tra molti marchi, la portata organica è molto limitata e il Dt9 Affiliations, grazie al suo lavoro di ricerca e sviluppo comparatore ha il pieno controllo sulla user experience. e agli investimenti in tecnologie avanzate e in particolare Proprio per superare queste criticità Dt9 ha presentato sulle applicazioni di Intelligenza Artificiale per ottimizzauna nuova opportunità ai suoi partner commerciali prere i processi e aumentare i risultati, offrendo nuovi strumium offrendo un banner widget di quote su misura. menti ai propri affiliati, ha ottenuto Quali sono i vantaggi di questo una forte crescita negli ultimi mesi, nuovo strumento? Se nei vecchi nonostante il complesso scenario strumenti la conversione è suddiIl parere dell’esperto dovuto all’emergenza Covid-19. Otvisa tra molti marchi, questo Wid“Si ritiene che il banner possa tenendo un particolare successo nel get posiziona il bookmaker con la considerarsi legittimo in quanto mercato dei giochi da casinò oltre migliore quota rimanendo con la nell’ambito dell’attività di informaa quello delle scommesse sportive. modalità prevista dalla normativa. zione, sia al giocatore che ad altri, Come dicevamo nelle premesse, la Se nei comparatori la copertura consente di verificare le condizioni rete è in continua espansione sui organica è molto limitata, con Dt9 migliori disponibili per quel tipo principali mercati regolamentati e si ha la possibilità di attivare un di attività. Tanto a nostro avviso soprattutto su quello italiano, dove banner dinamico da offrire anche da potersi ritenere addirittura la società ha messo in piedi un netsu siti web di terze parti a scelta del strumento di salvaguardia per il work di alta qualità che ha superato bookmaker. Infine se gli altri comgiocatore. Lo scopo del decreto ormai i 600 affiliati e che rappresenparatori hanno il pieno controllo Dignità è quello di evitare l’inta una garanzia per i suoi partner. sull’esperienza utente, con questo centivo al gioco ma soprattutto Ma non è finita qui. Investendo nella strumento si può scegliere il gioco, quello della tutela dell’individuo da sua espansione internazionale e nei il mercato e il design. comportamenti compulsivi, il cui progressi tecnologici, Dt9 ha svilupIl widget personalizzato riuscirà a effetto sarebbe quello della perdita pato ulteriormente il proprio team mostrare le migliori quote del boeconomica”, scrive lo Studio Legale e attuato una nuova organizzazione, okmaker che lo sfrutta rispetto a Stefano Sbordoni. che ha consentito all’azienda di ottedue altri competitor. nere risultati straordinari che oggi Questo può essere fatto in due valgono la nomination agli Awards di Sbc. modi, entrambi disponibili in modalità self-service. Le parole del Ceo, Danilo Di Tota, confermano tutto ciò: 1. Il widget esegue una ricerca dinamica con una solu“Siamo davvero orgogliosi di aver ottenuto una nominazione automatica “hands off” che seleziona le migliori tion in un contesto così prestigioso come quello degli Sbc quote per il bookmaker partner mettendola in evidenza Awards, che rappresenta una platea internazionale dove nel classico comparatore quote. è già difficile per un’azienda italiana riuscire a ottenere 2. Il bookmaker può scegliere il suo team di trading per una candidatura. Si tratta quindi di una soddisfazione mantenere la miglior quota e il widget rimarrà fisso sul immensa che premia già in sé gli sforzi compiuti in quegioco selezionato. sti ultimi anni, perché dimostra che la qualità del nostro lavoro e i risultati che stiamo ottenendo sul mercato sono I plus di Dt9 Odds Widget visibili all’esterno e sono ormai sotto gli occhi di tutti”. Un passo fondamentale, per la società di Di Tota, che creBranding de in una crescita “del livello nel settore, magari anche Lo strumento Dt9 è ideale anche per la valorizzapuntando al riconoscimento istituzionale della figura zione del brand creando banner dinamici con un dell’affiliato per dare garanzie ulteriori all’industria ma pulsante Cta che indirizza il 100 percento dei clic in una pagina di destinazione dedicata e al sito del anche alle istituzioni visto la centralità che ha ormai oggi bookmaker! una società del nostro settore si è ritagliata pur non essendo ancora formalmente qualificata”. Compliance I vincitori saranno annunciati attraverso la cerimonia Per rispettare i requisiti Agcom, i click out dal widget virtuale che si svolgerà il 9 dicembre e sarà trasmessa in punteranno a un dominio di confronto quote gestito diretta internazionale. da Dt9. I link puntano a landing page dinamiche
Dt9 Odds Widget, personalizzabile al 100 percento per tutti i brand! La pubblicità diretta del gioco d’azzardo in Italia è ora vietata. Ma i servizi di confronto delle quote possono essere pubblicizzati e indirizzare l’acquisizione ai siti di scommesse. Una presenza di base di un bookmaker su un
corrispondenti al widget di presentazione delle quote. I clienti riceveranno il collegamento diretto al bookmaker all’interno di un ambiente di confronto delle quote. Il servizio è personalizzabile anche in visibilità e comunicazione visto che si può decidere la visibilità del marchio e il posizionamento sui principali siti multimediali.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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attualità politica
Gli equilibristi Alle prese con i cambiamenti strutturali per assicurare il contenimento del Covid-19, i rappresentanti della categoria delle ricevitorie chiedono un politica fiscale più aggressiva per tutelare l’occupazione e la sospensione dei distanziometri regionali di Francesca Mancosu
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ATTUALITÀ GLI EQUILIBRISTI
L’
emergenza Covid-19 ha imposto, e continua a imporre, cambiamenti piccoli e grandi un po’ a tutte le attività economiche, in ogni settore. Fra loro anche le ricevitorie che per assicurare, una volta di più, la sicurezza dei propri clienti, sono state chiamate a rinnovarsi. Non solo adeguandosi ai protocolli sanitari decisi lo scorso giugno, ma anche con un cambio di approccio nel lavoro quotidiano. Vediamo cosa ne pensano i principali rappresentanti delle associazioni di settore.
Pastorino (Sts-Fit)
«Velocizzate le operazioni di gioco» “Fin dall’inizio dell’emergenza Covid, le nostre tabaccherie-ricevitorie si sono attrezzate per affrontare la situazione, anticipando in molti casi le linee guida emanate poi in seguito dal Governo (paratie in plexiglas, igienizzanti, distanziamento sociale, ingressi contingentati, ecc.). Dobbiamo infatti ricordare che le nostre attività sono state inserite tra le quelle essenziali e non sono state coinvolte dal lockdown, pur dovendo affrontare la chiusura temporanea della maggior parte dei giochi. Certamente, la pandemia ci ha obbligato a riorganizzare il lavoro. Se prima del Covid era normale vedere persone sostare per diverso tempo in ricevitoria, intente come erano a preparare la propria giocata, la nuova situazione ha imposto una diversa gestione del cliente”, esordisce Giorgio Pastorino, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi. “Oltre alle regole e il buon senso, le tabaccherie hanno sfruttato tutta la tecnologia oggi disponibile per velocizzare ogni operazione di gioco. L’utilizzo di sistemi di prenotazione delle giocate o di terminali self service ha consentito ai clienti di continuare a giocare, riducendo però notevolmente la loro permanenza in ricevitoria. Va detto, ad onore del vero, che i clienti si sono comportati generalmente bene, aiutando i tabaccai a lavorare nel rispetto delle regole e della tutela della salute”. Una capacità di adattamento che ha assicurato anche il sostanziale mantenimento della clientela abituale, come conferma Pastorino: “Il temuto passaggio dei clienti alle piattaforme che operano online è stato meno evidente di quanto ci aspettassimo, anche se la rete di raccolta terrestre ha sicuramente perso fatturato. Ciò che è molto cambiato è il flusso dei clienti abituali, causato principalmente dalla chiusura di uffici e aziende e dall’uso spinto dello smart-working. Tali condizioni hanno di fatto modificato l’abituale lavoro delle nostre imprese che, in qualche caso, sono entrate in forte sofferenza. Logico immaginare che le tabaccherie situate in zone di forte passaggio o ad alta concentrazione di uffici abbiano visto fortemente ridurre il giro d’affari, così come è accaduto ad altre realtà commerciali e imprenditoriali“. Poi, la maggior parte dei giocatori “non ha gradito né compreso la chiusura dei giochi durante il lockdown; la riapertura ha significato, per molti, il ritorno ad una sorta di normalità. Alla riapertura, i clienti sono sembrati più interessati ad utilizzare quegli strumenti, prima descritti, che consentono di velocizzare la preparazione delle giocate o la loro
prenotazione da remoto. Sebbene la rete terrestre stesse già percorrendo la strada del ‘phigital’ la pandemia ha accelerato questo processo: l’interazione tra il digitale e il fisico sta incontrando l’approvazione dei giocatori“, rimarca il presidente di Sts. Per quanto riguarda il rapporto con i concessionari, il comportamento dei partner abituali non è stato del tutto omogeneo, rileva ancora Pastorino. “Posso dire che Lottomatica ha cancellato qualsiasi addebito relativo ai canoni dei servizi Mypremium (legati al Gratta e Vinci) e alle scommesse sportive (manutenzione, noleggio terminali self e prenotatori) fino al mese di settembre. Sisal ha invece scelto di sospendere i canoni sui giochi numerici a totalizzatore durante il lockdown, richiedendo poi il pagamento di quelli pregressi dopo l’estate, anche se spalmati su più mensilità. Tutti gli altri costi hanno continuato a correre, dimostrando ancora una volta la totale assenza di attenzione da parte del Governo nei confronti del settore del gioco legale, nonostante l’enorme numero delle imprese e di persone impiegate, oltre alle risorse erariali che hanno superato i 10 miliardi all’anno. Il periodo di lockdown è stato molto difficile. Di fatto le tabaccherie potevano vendere solo tabacchi lavorati ed erogare servizi al cittadino. Con i giochi chiusi, il fatturato si è dimezzato; anche il Gratta e Vinci, che era l’unico prodotto di gioco vendibile, ha subito un calo dovuto all’impossibilità, da parte dei giocatori, di grattare i tagliandi all’interno del negozio. In ogni caso, poiché i cittadini uscivano solo per fare la spesa o per emergenze, il lavoro è stato enormemente inferiore al normale. Ancora oggi ci resta da capire perché sia stata bloccata la raccolta di giochi come il Lotto o il SuperEnalotto che non creano grande assembramento: riteniamo che ci sia stato fatto un danno senza reali motivazioni. In generale, il Covid ha accentuato la crisi economica del Paese, il che si riflette negativamente su tutte le imprese commerciali, comprese le nostre”. Una situazione che rischia nuovamente di precipitare, alla luce della seconda ondata della pandemia. “Ciò che chiediamo alla politica è di evitare provvedimenti eccessivamente restrittivi, come accaduto in primavera, perché il settore non reggerà una seconda chiusura. Logi-
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inchiesta attualità politica
GLI EQUILIBRISTI
> camente la tutela della salute ha un’importanza primaria, ma la sensazione è che su alcune decisioni abbia pesato di più l’ideologia che la realtà. È un dato di fatto che le entrate provenienti dal gioco si siano dimezzate, così come è evidente che il Paese si trovi
ad affrontare una crisi senza precedenti. Se il Governo e le Regioni non saranno in grado di trovare soluzioni equilibrate e risorse per ristorare le gravi perdite delle imprese, la tenuta economica e sociale dell’intero Paese potrebbe essere a rischio”.
Sbordoni (Utis)
«Gioco in flessione del 30/50 percento» Anche Stefano Sbordoni, segretario dell‘‘Unione totoricevitori italiani sportivi, fa il punto sulla rivoluzione della quotidianità delle ricevitorie. “Il cambio è stato importante: spazi delimitati, segnaletica ed accesso controllato, verifica della temperatura e protocolli richiedono più impegno, più costi e comportano più rischi per l’operatore. I costi sono aumentati ma i ricavi sono scesi pesantemente. Non solo, siamo anche discriminati sia per gli aiuti che per le detrazioni fiscali“. Ovviamente, “è diminuita molto l’affluenza. Potendo stazionare meno sono crollati i virtuali ed i live. I pochi clienti anche se apprezzano molto le nostre attenzioni ed il rispetto della normativa Covid, giocano più online e chiedono di aprire conti gioco. Oltre che di poter permanere nell’esercizio almeno il tempo necessario per effettuare quelle giocate che lo richiedono“. Sbordoni quindi evidenzia che nell’affrontare l’emergenza il supporto delle istituzioni si è rivelato nullo, “i canoni sono stati solo posticipati anche per il periodo di pieno lockdown dove non avevamo alcun servizio erogato, e
comunque ce li siamo ritrovati dopo da pagare. Il Governo ci ha tolto il bonus del 60 percento, di conseguenza tutte le spese di adeguamento ai protocolli Covid sono rimaste a carico nostro. Anche dopo la riapertura la flessione in tutti i giochi la potremmo calcolare a seconda delle settimane dal 50 al 30 percento”. Un quadro a tinte fosche, che sembra destinato a restare tale nelle prossime settimane. “Alla luce di quanto sta accadendo oggi il futuro a breve è drammatico. Proviamo enorme disgusto per chi, in politica ed in alcune istituzioni, si è approfittato del Covid per attaccare ulteriormente- se ce fosse stato bisogno - la nostra attività. La speranza è quella di tutti: che il Covid finisca presto e che la riforma annunciata del settore sia una cosa seria e non un ulteriore pastrocchio“.
Genovese (Uit)
«Giocatori demotivati, raccolta in caduta libera» “Essendo annoverate fra le rivendite di generi di monopolio, le tabaccherie si sono adeguate subito per rispettare le norme atte a contenere la diffusione del virus. Anzi, essendo state indicate come attività rientranti tra quelle essenziali e, quindi aperte anche in pieno lockdown, sono state fra le prime a creare percorsi obbligati e distanziamento come previsto dai protocolli. Ciò ha sicuramente comportato una rivisitazione dei luoghi e una riorganizzazione del lavoro, con tutte le conseguenze economiche derivanti“, rammenta Pasquale Genovese, presidente dell‘Unione nazionale tabaccai. Come per la maggior parte delle attività “la ripresa del gioco è stata lenta” e, anche se non sono disponibili dati ufficiali a riguardo, “c’è una diffusa 24
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indicazione dalla rete associativa di un crollo delle giocate. Ciò sicuramente è dovuto anche al diffondersi del gioco online promosso dagli stessi concessionari fornitori dei ricevitori. La sensazione a pelle è che il giocatore sia come ‘demotivato’, come se non avvertisse con consapevolezza il senso del futuro prossimo. Il Covid 19, con il suo contagio diffuso, ahimè, con le sue morti, sembra aver smorzato speranze e aspettative nella rincorsa alla grande vincita”. Nel complesso, “le entrate ed i flussi di cassa hanno subito cali enormi in tutto il comparto giochi e tabacchi. Ad oggi risulta difficile stimare le perdite in assoluto in quanto stiamo attraversando una seconda fase pandemica che desta non poche preoccupazioni fra gli operatori. Ma l’allarme è scattato. Sperando in un sollecito ritorno alla normalità, solo alla fine dell’emergenza saremo in grado di tirare le somme. Sicuramente il clima che si respira non è dei migliori e tanti colleghi sono scoraggiati, molti non intravedono un orizzonte limpido. Come associazione stiamo cercando di fare tutto il possibile, mettendo in campo tutte le risorse e le programmazioni disponibili per stare sempre al fianco dei nostri associati”.
SISAL
Innovazione e sicurezza per contrastare l’emergenza Insieme per superare l’emergenza sanitaria è il motto che unisce l’intera rete Sisal, composta da circa 40mila punti di vendita sul territorio nazionale, da sempre elemento centrale per l’azienda, al pari del consumatore. Nel delicato momento storico che sta vivendo il nostro Paese a causa dell’emergenza sanitaria, le ricevitorie hanno dimostrato e ancora dimostrano grande sensibilità, collaborazione e massima attenzione al rispetto delle regole e delle indicazioni di generale cautela, in tutte le fasi, a garanzia della sicurezza di tutti. “In questo percorso le ricevitorie sono state fortemente supportate da Sisal, che ha provveduto a fornire alla sua rete tutto il necessario per continuare a lavorare in sicurezza: dai dispositivi di protezione individuale agli allestimenti per il punto vendita per gestire gli accessi e le distanze, al materiale informativo con le norme utili a contrastare e contenere il diffondersi del virus. Il dialogo tra l’azienda e i suoi partner ha rappresentato il punto cardine della collaborazione e si è attuato anche attraverso tempestive comunicazioni di tutte le modifiche legislative occorse nel periodo, provvedendo alla creazione di una pagina dedicata sul portale dei rivenditori oltre che attraverso continui aggiornamenti a terminale e via mail”, fanno sapere dal concessionario. Come sempre la rete Sisal si è distinta anche per generosità nel fronteggiare l’emergenza sanitaria, dando un sostegno concreto alla Protezione civile. Dal 16 marzo al 19 aprile 2020, grazie alle donazioni disgiunte dal gioco effettuate da ricevitori e consumatori nei punti di vendita, si è raccolto un totale di circa 50mila euro. Un segno tangibile di vicinanza e sensibilità, che si è sommato ad altre donazioni già effettuate direttamente da Sisal alla Protezione civile nazionale nonché a diverse onlus che operano sul territorio della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Nel corso dell’emergenza Covid-19, i clienti si sono dimostrati attenti alle norme imposte dal Governo e applicate rigorosamente nei punti vendita, “soddisfatti degli interventi e
degli strumenti informativi tesi a garantire la sicurezza di ogni individuo. Allo stesso tempo il modello di business omnichannel di Sisal, che integra l’offerta e la relazione con i propri consumatori nei canali retail e online, ha garantito la migliore offerta possibile al consumatore, con gli stessi prodotti, lo stesso pricing, la medesima logica di utilizzo, design e funzionalità, indipendentemente dal canale, ovunque egli si trovasse. Dopotutto, da 75 anni Sisal accompagna la vita dei consumatori italiani, recependone gli interessi e i desideri, in un’ottica di continuo rispetto e fiducia reciproci”, ricordano ancora dall‘azienda. Anche in questa situazione, il punto cardine dell’offerta Sisal è da sempre l’innovazione, tanto in termini di prodotto che di servizio. “Dal 2019 l’azienda è leader nel mercato online italiano. Un risultato ottenuto anche grazie alla diffusione dell’offerta digitale sulla rete Sisal. I clienti, tradizionalmente online, infatti, trovano nelle ricevitorie punti – competenti e vicini – di assistenza, contatto e confronto, per entrare con facilità e sicurezza nel mondo digitale. A livello di servizio, MySisal è sicuramente il nostro fiore all’occhiello. Un portafoglio ricco di servizi, progettati su misura per i rivenditori, in grado di soddisfare le loro molteplici esigenze – dal supporto al business al miglioramento della qualità della vita dei rivenditori – tramite un’unica e innovativa piattaforma. L’innovativo progetto, si è rivelato un grande successo: lanciato lo scorso settembre, è stato accolto con entusiasmo e favore dalla quasi totalità della rete”. E per i prossimi mesi? “Un’azienda che innova è un’azienda che guarda al futuro con soluzioni concrete, volte alla soddisfazione di un consumatore che si evolve. Nei prossimi mesi Sisal ha in programma molte novità, che arricchiranno ancora di più l’esperienza dei giocatori, sempre in ottica omnichannel”.
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DIVERTIRSI IN SICUREZZA SI PUÒ FARE! Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Service, traccia un'analisi del settore amusement e chiede per il comparto delle formule che si adattino al periodo storico che stiamo vivendo di Michela Carboni
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top anche alle sale giochi che offrono amusement. Il nuovo Dpcm firmato dal governo Conte ha inferto un nuovo colpo al comparto, chiudendo i locali che offrono qualsiasi tipo di gioco a causa del Covid. Nonostante le misure di sicurezza messa in campo in questi mesi, il settore del puro intrattenimento si trova di fronte a un nuovo lockdown, che rischia di minarne definitivamente le fondamenta. Ma di cosa ha bisogno il settore per ripartire e tornare ad essere appetibile? A rispondere è Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Service. “Il settore dovrebbe trovare formule che si adattino al periodo storico che stiamo vivendo, rendersi promotore di luoghi sicuri per il divertimento di bambini e ragazzi, i più colpiti da questo periodo di isolamento, ai quali invece potremmo fornire gli strumenti per ritrovarsi in sicurezza e divertirsi con gli apparecchi per il puro intrattenimento. Inoltre è necessario ormai uniformarci con il resto del mondo e puntare sugli eSports e i videogiochi da console, così da poter accedere alle competizioni intercontinentali che nel resto del mondo sono già una pratica consolidata”. Come associazione di operatori, cosa chiedete alla politica? “Chiediamo appunto di fornirci gli strumenti per poter lavorare in serenità, senza inutili e incomprensibili
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macchinosità legislative. Abbiamo bisogno di un percorso snello che ci permetta di poter lavorare agilmente a livello internazionale”. Come associazione cosa state portando avanti per tutelare e rilanciare l’amusement? “Oltre a proseguire quel dialogo con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, e i ministeri per trovare delle norme idonee al settore degli apparecchi Comma 7, dobbiamo cercare di farci portavoce di iniziative e progetti che riportino i giovani a ritrovarsi, a relazionarsi, a divertirsi, in sicurezza e senza diffidenza”. A livello territoriale quali sono le regioni che vi preoccupano maggiormente e come intendete agire? “Sicuramente la nostra attenzione è rivolta maggiormente alle regioni Emilia Romagna e Valle d’Aosta, dove le norme attuali considerano fuori legge i giochi per il puro divertimento di bambini e ragazzi. Siamo stabilmente in contatto con il territorio per cercare un continuo e costante dialogo con le amministrazioni locali”. Come avete risposto negli ultimi mesi all’emergenza Covid? “Attenendoci scrupolosamente alle norme anti Covid-19, adoperandoci in maniera meticolosa alla sanificazione e igienizzazione degli ambienti, rispettando tutte le direttive in merito al distanziamento sociale per i clienti delle sale; nonostante ciò l’af-
fluenza è stata molto scarsa e questo è un segnale che ci preoccupa molto”. Che bilancio può fare dell’ultima Enada Rimini, andata in scena ad ottobre, in relazione al settore amusement? “Innanzitutto mi preme ringraziare le aziende del settore che hanno comunque voluto partecipare a questo importante appuntamento: per me è stato indice di grande responsabilità nei confronti di un comparto che ha subìto non solo un duro colpo a causa della pandemia da Covid-19, ma che già da molti anni ormai patisce un’incertezza normativa che ne ha rallentato fortemente l’espansione. Purtroppo però il bilancio non può essere positivo: se l’estate aveva dato riscontro di un timido segnale di ripresa grazie al turismo nelle località di villeggiatura balneari, la stagione autunnale e quella invernale si preannunciano disastrose a causa della nuova impennata dei contagi da coronavirus”. Quali sono le novità per il settore anche in termini di prodotti? “L’offerta di nuovi prodotti è sempre molto ampia e appetibile, ma purtroppo l’incertezza che la pandemia sta determinando a livello globale rende difficile qualsiasi forma di programmazione e investimento a lungo periodo. Il cliente non acquista per le proprie sale perché l’affluenza nei luoghi del puro divertimento non giustifica tali investimenti”.
flipper
La pandemia globale e i conseguenti lockdown hanno compromesso il ranking internazionale di flipper sportivo ma non fermano il movimento, che trova nuove forme di competizione e nuove vetrine
La classifica ICR provvisoria*
Mi piego ma non mi spezzo di Vincenzo Giacometti
Con
circa 700 partecipanti e oltre 15mila partite disputate dal suo debutto di appena quattro mesi fa, il nuovo ranking di flipper sportivo a distanza, Ifpa Challenge Rankings (Icr), promosso dalla Federazione internazionale Ifpa (International flipper pinball association) in risposta alla pandemia e alle restrizioni introdotte dai vari governi che non consentono le competizioni tradizionali, sta proseguendo il suo percorso di affermazione, a livello globale. Offrendo (almeno) ai giocatori che hanno la fortuna di avere a disposizione un flipper nella loro abitazione, o in quella di qualche amico, una forma di competizione, sia pure a distanza, attraverso lo scontro diretto tra due giocatori, eseguito in live streaming. Come una sorta di didattica a distanza, applicata al flipper. Dopo le prime settimane di rodaggio, i giocatori stanno aumentando mese dopo mese e già a settembre si era registrato un picco di partecipazioni, con circa 60 nuovi player nell’arco di trenta giorni e un totale di quasi 2300 partite disputate. A guidare la classifica provvisoria del ranking Icr, a fine ottobre, è ancora una volta l’americano Bill Mason di Huntersville, in North Carolina, seguito però da un
europeo: l’olandese Albert Medaillon che prova a tenere alti i colori del Vecchio Continente anche in modalità virtuale. Ma se il flipper sportivo, come disciplina, ha inevitabilmente risentito del lockdown che ne ha compromesso significativamente il suo regolare svolgimento, lo stesso non si può dire del flipper come “oggetto del desiderio” e strumento di intrattenimento visto che, nel mondo, le vendite hanno registrato dei picchi notevoli durante gli ultimi mesi, con una richiesta molto forte da parte dei privati. Al punto da rendere difficile per le aziende produttrici – come il leader assoluto Stern Pinball – assecondare le richieste e gli ordini provenienti da tutto il pianeta, tenendo conto delle limitazioni delle produzioni imposte dalle restrizioni che hanno toccato anche – e soprattutto – la città di Chicago e l’Illinois più in generale, dove ha sede l’azienda. Ma nulla si è fermato, anzi. Al punto che da marzo ad oggi, la stessa azienda ha lanciato più di un nuovo prodotto: dal già celebre flipper dedicato ai Turtles, al nuovo gioco, ancora a tema supereroi: New Avengers: Infinity Quest, che si sono aggiunti al recente Heavy Metal. E a proposito di musica, da segnalare anche il nuovo titolo dell’altro produttore Jersey Jack che ha appena presentato il remake dello storico flipper dedicato ai Guns’n Roses. Suonala ancora, flipper.
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Bill Mason Albert Medaillon Travis Hockemeyer Carter Casselman Mike Burgess Yoshihiro Fujisawa Zach Mccarthy Jared August Joe Lemire Artur Natorski Steve Dobbins Matt Majewski Rob Pannell David Riel Kaylee Campbell Escher Lefkoff Laura Fraley Sjorn Wickins David Daluga Erik Thoren Fil Baird Brian Oliver Tom Menge Tom Graf Rafal Wasik Nick Greenen Johnathan Turner Yuuki Takada Ian Harrower Eberhard Hattemer Keith Richter Vinnie Bologna Zachary Frey Matthew Malkus John van der Wulp Charlie Sykes Neil Graf Nolan Fellows Scott August Stephanie Traub Ian Cushman David Medaillon Erik Wurtenberger Drew Cedolia Brittany Majewski Mike Casselman Chris Warren Mario Kertels Clark Fraley Martin Till Rodney Minch Dwayne Smith Matt Stacks Tyler Campbell Emil ED Dreiborg Aviana Smith Joe Albertson Jason Hecht Greeley Oliver Nate Grant Jose Chong Andrew Presnell Kalyn Smith Matthew Richardson
472.53 426.93 323.95 256.38 236.45 222.82 197.91 196.41 192.32 139.53 98.42 95.88 89.08 88.94 84.52 82.83 80.20 76.09 74.12 68.43 66.08 60.11 54.41 50.68 47.09 46.77 43.51 39.62 31.55 28.90 25.36 24.11 24.00 23.17 22.64 22.46 21.98 21.76 21.33 21.24 18.86 16.92 16.01 15.92 15.82 15.34 15.16 14.63 14.31 13.98 12.98 12.84 12.35 12.05 11.94 11.37 11.16 10.96 10.31 9.96 9.83 9.76 9.34 9.06
* i primi 64 giocatori a fine ottobre 2020
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inchiesta esteri
gioco e covid-19
Tra monopolio e utilità pubblica Le lotterie svolgono la funzione di finanziare importanti opere, ma l’evoluzione da un modello pubblico a uno privatistico non ha sempre garantito una competizione in grado di assicurare il maggiore vantaggio per la collettività di Michael Haile
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Le
lotterie hanno una lunga scia storica, che deriva dalle varie culture antiche. La dinastia cinese Han, per esempio, ha usato le lotterie per finanziare la costruzione della Grande Muraglia 200 anni prima di Cristo, durante l’impero romano i nobili se ne servivano per scambiarsi tra di loro regali sfarzosi, mentre l’imperatore Augusto ricorreva a esse anche per finanziare riparazioni e costruzioni nella città di Roma. Nel 15esimo secolo i Paesi Bassi usavano le lotterie per finanziare le fortificazioni delle loro città. Gand, Utrecht e Bruges non avrebbero la loro splendida architettura senza il ricorso alle lotterie. Ma torniamo ai tempi nostri. La World Lottery Association (Wla), l’associazione che ragruppa 152 lotterie tutto il mondo, nota per l’anno 2018 che i suoi membri hanno fatturato globalmente 306,5 miliardi di dollari. Di questa somma, 86,9 miliardi di dollari sono tornati alla società, tramite varie leggi, regolarmenti e canali. La grande maggioranza di queste lotterie sono aziende statali o semi-pubbliche, mentre c’è una piccola minoranza di provenienza privata che gestisce le lotterie tramite una licenza pubblica. Queste aziende private sono però in crescita, in quando assecondano il discorso ideologico
che il privato sappia gestire meglio. In Europa, la privatizzazione delle lotterie sta prendendo uno slancio che fino a pochi anni fa sarebbe stato incredibile. Austria Casinos è stata parzialmente privatizzata (gestisce lotterie e casinò), in Francia il presidente Emmanuel Macron ha annunciato la privatizzazione della Fdj (gestisce lotterie e scomesse terrestri), in Danimarca la liberalizzazione del mercato del gioco ha costretto il governo ad affidare la gestione delle lotterie a un attore privato, peraltro senza gara. E poi ci sono quei Paesi che hanno privattizato le lotterie a seguito del “comando” della Ue e del Fondo monetario, in questo sotto pressione per il loro debito pubblico: in Grecia l’Opap e in Irlanda la Lotteria Nazionale. In Turchia sono anni che il governo prova a privatizzare la sua lotteria nazionale ma il costo chiesto da Erdogan è considerato esorbitante. Negli Stati Uniti c’è stata la prima privattizazione, la lotteria dell’Illinois, con una gara vinta da un consorzio guidato da Camelot, l’azienda che gestisce la Lotteria Nazionale Uk e che a sua volta è controllata dal Fondo pensionistico dei maestri dell’Ontario, in Canada. Camelot gestisce anche la Lotteria Nazionale Irlandese.
TRA MONOPOLIO E PUBBLICA UTILITÀ
PAESE
MERCATO
Regno Unito
Privato (Camelot)
Irlanda
Privato (Camelot)
Italia
Privato (Lottomatica & Sisal)
Austria
Parzialmente Privato (Sazka)
Repubblica Ceca
Privato (Sazka)
Danimarca
Privato (Danske Spil)
Svezia
Privato (Svenk Spil)
Grecia
Privato (maggioranza Sazka)
Spagna
Pubblico (Once & Onlae)
France
Pubblico (Fdj)
Germania (vari Stati)
Pubblico (Vari)
Il modello delle privatizzazioni è abbastanza simile, fatta eccezione per il Regno Unito. Il governo organizza una gara e di solito chiede soldi in anticipo per una licenza di vari anni, di norma nove o dieci (Italia, Grecia, Uk). Quando il mercato è piccolo, come in Irlanda, le licenze durano piu di dieci anni. La licenza vinta da Premier Lotteries (il consorzio guidato da Camelot) dura venti anni in quanto la popolazione irlandese non raggiunge 7 milioni, quindi il consorzio ha bisogno di più tempo per un ritorno economico decente. A seguito della gara, le lotterie pagano un’imposta per gli anni della licenza. La gara per l’aggiudicazione della National Lottery del Regno Unito è invece più complessa. La gara è composta da varie formule, come la previsione delle vendite per dieci anni e la descrizione dell’ammontare che andrà alle “buone cause” (sport, cultura, arti, e altri fondi caritatevoli dettati dalla legge), l’investimento nell’infrastruttura della National Lottery (pubblicità, tecnologia e supporto ai venditori) e il versamento del 12 percento del fatturato al Tesoro. Chi offre i termini migliori, vince. Camelot ha sempre vinto. E questo dimostra un problema fondamentale delle privatizzazioni nel mondo delle lotterie. Il vantaggio commerciale è notevole, ma le gare di solito sono molto care da organizzare, sia per il governo che per quelli che partecipano. Camelot ha pagato quasi 30 milioni di sterline per partecipare all’ultima gara ed è probabile che pagherà molto di più per quella già indetta e che andrà a compimento nel 2021. Infatti è molto raro che chi aveva vinto perda una gara e i possibili competitor ci pensano due volte prima di partecipare. I rischi di questo scenario sono multipli: principalmente il potere dell’attuale concessionario, le incertezze della transizione, la gestione di punti di vendita, che tendono ad essere spesso anche 30mila in mercati grandi come l’Italia, la Francia e il Regno Unito. Camelot nel Uk e Fdj in Francia hanno catene di punti vendita che sono tra le più estese in tutto il loro rispettivo Paese. Infatti i giganti del settore, Lottomatica (Igt), Scientific Games, Camelot e Sazka sono quelli che hanno fette del mercato europeo relativamente considerabile. Lottomatica (tecnologia, marketing e gestione del territo-
rio) e Scientific Games (Gratta e Vinci) sono state le prima a essere protagoniste mondiali nel settore delle lotterie, ma anche delle altre tipologie del gioco. Le privatizzazioni e liberalizzazioni del mondo del gioco hanno anche portato attori nuovi, che si distinguono per la loro capacitàdi diversificare, sia nel prodotto che nel territorio. Sazka è uno di questi. Queste aziende hanno ricalibrato il mondo del gioco, restringendo il mare che separava le lotterie statali con il resto del settore. La multinazionalità di questi attori mostra una profonda contradizione tra il privato e la gestione di quello che è stato in passato un bene pubblico. Non è solo un problema delle lotterie, lo si vede anche nella gestione di altri beni pubblici come acqua, elettricità, trasporto e altri beni privatizzati negli ultimi decenni. Abitano in un purgatorio tra il privato e il pubblico, tra lo Stato e azionisti. E poi, come accenato prima, esiste un problema fondamentale che nessun modello può risolvere con soddisfazione, il potere di chi è in carica. Come è accaduto nel Regno Unito e in Italia negli ultimi anni, le gare sono sempre vinte da quelli che già avevano il controllo della licenza, quindi, in pratica, si è passsato da un monopolio statale a uno privato, che distorce il funzionamento del mercato. È troppo complicato, e sotto molti di vista, non desiderabile, frammentare il mercato delle lotterie in quanto troppa competizione incoraggerebbe la cannibalizzazione dei prodotti, e di ciò andrebbe a rimetterci il ritorno delle risorse alla società. La gara più interessante sarà quella indetta dal Gambling Commission del Regno Unito per il prossimo anno. Camelot ha vinto tutte le tre gare precedenti (la seconda dopo aver vinto l’appello in Corte contro la mancata aggiudicazione). La terza non era quasi una gara, in quanto nessun soggetto credibile si è presentato, a parte un’azienda indiana che non aveva nessuna esperienza in Europa. La sfida per la Gambling Commission è di avere effettivamente una gara, alla quale uno o più competitor credibili si presentino. Se Camelot comprende che non ha una gara credibile tra le mani, offrirà al governo un progetto meno equo che se si sentisse il fiato sul collo. L’AUTORE
Michael Haile Economista, consulente economico e della regolamentazione, è stato market policy specialist della Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & analyst di Gbgc (Isle of Man) e ricercatore del Censis e del Centro Internazionale di Studi Sociali (Roma).
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inchiesta eventi
SCOMMETTIAMO SUL FUTURO Il mondo del gioco e del betting si dà appuntamento a novembre nella Regione Cis e in Africa, grazie a due differenti eventi che coinvolgono il settore
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gioco non si ferma, almeno negli eventi esteri dedicati al comparto. Si parte a novembre con Sbc Digital Summit Cis, evento virtuale sul mondo del gioco e delle scommesse in programma il 4 e 5 del mese. “È il nostro primo evento interamente incentrato sull’industria delle scommesse e del gioco nella regione”, sottolinea Jaap Kalm, Cco di Sbc - Sports Betting Community. “Abbiamo tenuto sessioni di conferenze individuali sulle opportunità nella Csi (Comunità degli stati indipendenti, Ndr) in alcuni dei nostri precedenti eventi internazionali e si sono sempre dimostrati popolari, quindi abbiamo deciso di dedicare un’intera edizione ai mercati di paesi come Georgia, Ucraina, Russia, Uzbekistan, Armenia e Kazakistan. Stiamo lavorando con un ottimo partner locale, Sports Media Holding (Smh), con sede a Tbilisi, per organizzare l’evento. Smh ha una vasta esperienza di collaborazione con marchi di gioco, emittenti, società di media e organizzazioni sportive in tutta la Csi e nella regione baltica, quindi la sua esperienza nel mercato locale, combinata con le conoscenze e le abilità interne di Sbc, creerà un evento fantastico per tutti i delegati. Sbc Digital Summit Cis ospiterà una conferenza con approfondimenti dettagliati sulle opportunità per operatori, affiliati e fornitori in tutta la regione. L’agenda è stata compilata per garantire che ci siano molte idee per le persone che già lavorano nella Csi, oltre a informazioni PROMOSPACE
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di Michela Carboni
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preziose per le aziende che intendono lanciarsi in quel mercato. Oltre alla conferenza ci saranno opportunità per gli operatori di entrare in contatto con fornitori e affiliati per parlare di affari - qualcosa di cui persone di tutta l’industria hanno detto di aver davvero bisogno durante questo periodo in cui non possono essere organizzate le fiere commerciali. I delegati possono vedere le ultime innovazioni relative a scommesse sportive, casinò e pagamenti e chiacchierare con i fornitori nell’area di visualizzazione interattiva dei prodotti, nonché ‘incontrare’ persone nel loro settore industriale grazie al programma di tavole rotonde e di networking a tema”. Quali sono i principali argomenti che verranno affrontati? “Uno dei temi principali dell’agenda riguarda le valutazioni approfondite dei singoli mercati, con dati affidabili e intuizioni di esperti del tipo che sono molto raramente disponibili per l’industria nella regione. Ci
EVENTI SCOMMETTIAMO SUL FUTURO
le sale da poker sono tutti legali. Di conseguenza Flutter, Gvc e Betsson hanno investito in operatori locali per consentire loro di entrare nel mercato lì. Tuttavia in Russia l’unica forma legale di gioco d’azzardo online sono le scommesse mentre in Kirghizistan la maggior parte delle forme di gioco d’azzardo sono illegali. Vi sono segnali che le condizioni di mercato in diversi paesi stiano per attraversare un periodo di cambiamenti significativi. Quindi il quadro sarà molto diverso tra due anni”. Quali sono le opportunità di questo mercato? “Molte aziende internazionali stanno ora cercando opportunità al di fuori dei mercati regolamentati sempre più saturi dell’Europa occidentale. Allo stesso tempo un certo numero di governi della Csi e della regione circostante hanno riconosciuto i potenziali vantaggi di aumento delle tasse e creazione di posti di lavoro derivanti dall’istituzione di regimi di gioco d’azzardo regolamentato. Ciò è stato visto nella recente legislazione per consentire il gioco d’azzardo in Ucraina, il chiarimento delle normative in Russia e le indicazioni del governo uzbeko che intende legalizzare le scommesse sportive nel 2021. Alcune di questi passaggi sembrano aver creato opportunità per gli operatori, mentre c’è ancora spazio per l’espansione dei mercati regolamentati più consolidati in paesi come la Georgia e l’Armenia. La natura esatta di queste opportunità e come sfruttarle sono temi chiave dell’Sbc Digital Summit Cis, quindi chiunque sia interessato a quei mercati non può permettersi di perdere l’evento”.
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dentale possano collaborare per massimizzare i profitti”. Per quanto riguarda l’organizzazione delle conferenze “il sesto congresso Sports Betting West Africa si basa sulla crescente popolarità degli eventi degli anni precedenti, riunendo questioni ancora più attuali e rilevanti, ispirando icone del settore del gioco, fornitori di software, servizi e conoscenze pratiche per crescere nel mercato dell’Africa occidentale. All’evento partecipano centinaia di operatori, regolatori, fornitori di servizi, operatori di marketing, fornitori di soluzioni di pagamento ed esperti del settore del gioco dell’Africa occidentale”. (Mc) LEDRITTE DELMAESTRO
dustria del gioco del continente africano”, dichiara Yudi Soetjiptadi, managing director di Eventus International, che organizza la kermesse. Quali sono i temi che verranno trattati? “Sbwa+ si concentrerà quest’anno sulle seguenti cinque aree chiave: un aggiornamento sulle attuali legislazioni e sul quadro fiscale del gioco in Nigeria e su come quest’ultimo influisca sulle imprese. Qual è la ‘nuova normalità’ per l’industria delle scommesse sportive e del gioco in Africa dopo il Covid-19? Approfittare dell’aumento degli sport virtuali e di un’altra industria delle scommesse in Africa. Come iniziare con successo un’attività di scommesse sportive e di gioco con vincita in denaro online in Africa occidentale. Scoprire come gli operatori e gli affiliati dell’Africa occi-
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Il 26 e 27 novembre spazio allo Sports Betting West Africa+ in programma al Federal Palace Hotel & Casino di Lagos, in Nigeria. Il sesto vertice annuale delle scommesse sportive si fonda sulla popolarità delle precedenti edizioni, offrendo argomenti ancora più “caldi” e stimolanti nella crescita nel mercato dell’Africa occidentale. “Quest’anno Sports Betting West Africa+ mira a fornire alle parti interessate dell’industria del gioco una piattaforma per acquisire conoscenze specialistiche, costruire nuove connessioni ed esplorare le questioni e le tendenze chiave che influenzano l’industria del gioco in Africa nella condizione di una ‘nuova normalità’. Tale confronto aiuterà coloro che desiderano conoscere gli ultimi sviluppi, le strategie e le opportunità dell’in-
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sono sessioni sulle opportunità in Ucraina a seguito dell’introduzione di una nuova legislazione all’inizio di quest’anno, sul regime normativo pianificato che aprirebbe il mercato in Uzbekistan nel 2021 e sull’enorme successo dell’industria del gioco d’azzardo regolamentato della Georgia. Affronteremo anche alcune delle questioni che influenzano l’industria delle scommesse e del gioco in tutta l’Europa orientale. Un panel esaminerà le prospettive future dell’industria nella regione. Ci saranno approfondimenti pratici su argomenti come le migliori strategie di marketing per i mercati del Csi, il tipo di soluzioni di pagamento disponibili nella regione e la crescente popolarità degli eSports”. Come sarà organizzata la conferenza e chi parteciperà? “Sulla nostra piattaforma virtuale, consentendo ai professionisti dell’industria di tutto il mondo di unirsi a noi direttamente dalle loro scrivanie. Ci saranno 18 panel durante i due giorni, con ogni sessione disponibile in diretta o utilizzando la struttura on-demand della piattaforma. Settantacinque relatori hanno aderito all’evento e la lista include dirigenti senior dei principali operatori nei mercati di tutta la regione, insieme a fornitori, legislatori, esperti legali e specialisti di marketing”. Come sta andando il mercato delle scommesse e del gioco nella regione del Csi? “Il quadro è misto in tutta la regione, con regimi normativi molto diversi nei vari Paesi. Ad esempio la Georgia ha una fiorente industria regolamentata in cui le scommesse sportive online, i casinò e
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inchiesta eventi
Dall'e-commerce al gaming online, l'Italia in pochi mesi ha fatto un balzo evolutivo di dieci anni, per via del Covid-19. A fotografare questo passaggio storico è il Digital innovation days. Stravolto, a suo modo, dal lockdown, ma in grado di offrire comunque un'esperienza di successo.
LA PANDEMIA SPINGE IL DIGITALE
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di Alessio Crisantemi
iciamo la verità. Il settore del gioco non è il solo a essere colpito in maniera devastante dalla pandemia. Anzi. Basti pensare a ciò che sta accadendo nel mondo degli eventi, delle fiere e dei congressi, completamente stravolti dall’emergenza sanitaria ancora oggi in corso. Ma anche qui, come nel gaming, non si tratta di una debacle bensì di un cambiamento. Dirompente, sconvolgente e difficile da affrontare quanto vogliamo, ma comunque in grado di puntare a un nuovo futuro. Seppure diverso, anche significativamente, rispetto a ciò che si era abituati a fare fino a qualche mese fa. Con la pandemia che ha sostanzialmente spinto, in maniera fortissima, la digitalizzazione di un intero Paese e, quindi, di ogni settore, industria e attività. Un cambiamento al quale tutti si stanno attrezzando o si dovranno attrezzare. E chi si occupa di eventi, in particolare, lo ha già affrontato. Arrivando anche a soluzioni accettabili in tempi decisamente rapidi. È il caso degli organizzatori del Digital innovation days, l’evento di riferimento nel mondo digital e in grado di fotografare i cambiamenti in corso, a tutti i livelli, che quest’anno si inserisce in un periodo assai particolare, in questo tempo scandito dall’emergenza Coronavirus che, se da un lato ha rallentato i piani organizzativi, dall’altro ha contribuito in pochi mesi a un sorprendente balzo evolutivo degli italiani nell’utilizzo dei dispositivi digitali. Come spiega l’organizzatore, Nicola Nicoletti, dell’agenzia 24 Pr & Events. “La pandemia e il lockdown hanno causato un repentino cambiamento del nostro stile di vita con un forte impatto sulle abitudini di acquisto. Di conseguenza, si è verificata una forte crescita del settore e-commerce e una spinta verso il digitale per le necessità di acquisti e intrattenimento. Nel 2019 l’Italia era al primo posto in Europa per tasso di ‘analfabetismo digitale’, mentre nei primi mesi del 2020, si è verificata un’impennata del più 35 percento nell’utilizzo dei device digitali. Durante la fase del lockdown si sono triplicati i consumatori online: in pochi mesi il nostro Paese, prima restio verso l’innovazione digitale, ha compiuto un salto evolutivo di 10 anni. Il ruolo del digital marketing si rivela quindi fondamentale nell’implementare ulteriormente questa tendenza: puntare sull’e-commerce per spostare le ven-
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dite online, migliorare la propria visibilità su differenti canali social, fornire piattaforme online per la fruizione di servizi. Non tutto il male viene per nuocere. L’Italia ha di fronte a sé una grande sfida: le aziende in grado di reagire attivamente alla situazione ne usciranno più competitive e più forti”.
DALLA GAMIFICATION ALL’ESPORTAINMENT: LA RIVOLUZIONE DEGLI SPORT ELETTRONICI Tra i temi affrontati ai DiDays 2020, anche il gaming, con l’evento “Dalla gamification all’esportainment: la rivoluzione degli sport elettronici”, dedicato agli eSports e promosso da Gioco News. Un’occasione per una riflessione sul ruolo del gaming prima, durante e dopo il lockdown e delle influenze sul modo di fare marketing e sul business. Perché se è vero come è vero che la svolta digitale nelle abitudini quotidiane degli italiani non è passata solo per gli acquisti online ma anche per l’intrattenimento, l’argomento, per chi si occupa di trasformazione digitale e digital marketing e di nuove tecnologie sulla crescita e lo sviluppo del business, non è secondario. Del resto, se il futuro era già destinato a essere caratterizzato dalla definitiva consacrazione degli eSport a livello globale, la pandemia e il lockdown hanno accelerato il percorso, anche in Italia. Per un impatto generale, che va ben oltre il mondo dei videogame e dell’intrattenimento, coinvolgendo varie attività quotidiane e ogni segmento del business, imponendo una rivoluzione anche nelle tecniche e strategie di marketing. In Italia sono già oggi ben 466 mila le persone che seguono quotidianamente eventi eSports (più 33 percento rispetto al 2019), secondo il rapporto realizzato da Nielsen per Iidea, per un bacino che si espande a 1,4 milioni di persone se si considera anche chi segue un evento eSports più volte a settimana. In appena due anni, addirittura, oltre 400mila persone in più hanno iniziato a seguire con passione questa forma di intrattenimento che ha peraltro ricevuto ulteriore spinta alla crescita come fenomeno di massa grazie all’attenzione ad esso dedicata nel corso dei primi 6 mesi del 2020 da parte di media più generalisti e canali televisivi che in passato erano orientati alla sola trasmissione di eventi sportivi più tradizionali. Motivo per cui diventa necessario affrontare anche il tema del cosiddetto “esportainment”: ovvero, il fenomeno di forte tendenza attraverso il quale il mondo degli sport elettronici si sposa con la creazione di eventi anche di business. Come il concerto recente di Trevis Scott su Fortnite o quello precedente di Marshmello. Quindi i vi-
EVENTI LA PANDEMIA SPINGE IL DIGITALE
deogame giocati a livello competitivo si arricchiscono di eventi dell’universo “entertainment” più in generale come concerti o altri eventi live. Dalla sfilata alla presentazione aziendale. Una moda lanciata da Epic Games con Fortnite ma che sembra andar ben oltre il mero fenomeno passeggero. In questi ultimi mesi, infatti, ci sono società che gestiscono eventi live che si sono già imbarcati nell’avventura degli eSports lavorando sulla creazione di eventi “ongame”. Si scopre quindi adesso che il mondo degli eSports non è tanto e soltanto un insieme di contenuti ma è anche e soprattutto un contenitore. Basti pensare anche a quello che sta facendo il magazine Gq di Condé Nast con “Animal Crossing: New Horizons”, proponendo i suoi contenuti all’interno del videogame. È la prima volta che un brand editoriale porta i suoi contenuti e la sua leadership estetica in un mondo virtuale popolato da quasi 14 milioni di giocatori. Il mondo del gaming, d’altronde, è un mercato in continua crescita che raggiunge oltre 2,5 miliardi di videogiocatori in tutto il mondo. Gq Italia nei primi mesi del 2020 ha raggiunto in media 2,4 milioni di utenti ogni mese, con una crescita anno su anno superiore all’80 percento. Ma si guardi anche al film “Tenet”, di Christopher Nolan, che ha scelto Fortnite per mostrare il trailer del suo film in anteprima assoluta. Un fenomeno, quindi ormai globale e trasversale. Nella logica del contenitore ci può essere di tutto e dappertutto, non solo su Fortnite. Shopping, informazione, eventi, socializzazione ed esperienze di qualunque tipo. Sempre a patto di offrire sempre una continua interazione tra reale e virtuale. Con l’esperienza vissuta online e “ongame” che prosegue nella vita di tutti i giorni. Questo poiché i giochi sono frequentati da una categoria di consumatori che non sono quelli tradizionali: i giovani e i giovanissimi di oggi non guardano la Tv, seguono poco il calcio, non leggono i giornali. In questo modo e forse solo in questo, oggi, possono essere facilmente raggiunti ma soprattutto coinvolti, che è il vero plus rispetto al rapporto passivo che si aveva con i media tradizionali. E se in molti avranno già pensato alla “bolla” rappresentata qualche anno fa da Second Life, e dalla rivoluzione promessa e poi mancata di un nuovo marketplace virtuale, il riferimento non è del tutto appropriato. Con Epic Games che ha già dimostrato di poter far vivere questa realtà dell’esportainment. Tanto per cominciare, Second Life nasceva nel 2003 e forse era del tutto prematuro avviare un discorso di quel tipo, anche se è evidente che l’intuizione era giusta ed Epic Games l’ha soltanto sviluppata e implementata nella sua realtà. Con una differenza, però, sostanziale: mentre Second Life, a detta dello stesso inventore, Philip Rosedale, non era e non voleva essere un videogioco, nel caso di Fortnite invece abbiamo proprio a che fare con un puro videogame. Ed è qui che entra in gioco la gamification con tutte le sue virtù che già conosciamo e più in dettaglio il meccanismo di traino offerto dal videogame.
Va anche detto che in questi ultimi 15 anni che ci separano dall’era di Second Life, il terreno è stato anche preparato ampliamento dal meccanismo delle cosiddette “Lootbox”, contenute all’interno di molti popolari videogame, come Fifa, che hanno già abituato i giocatori a spendere denaro online e a fare acquisti “ongame” con denaro reale per acquistare “esperienze” ulteriori rispetto a quelle del gioco di base. Spianando così la strada all’esportainment, visto che dall’acquisto di un bonus o di un servizio accessorio al videogame alla partecipazione a un evento interno al videogame, il passo è breve. E, anzi, è praticamente già compiuto trattandosi praticamente della stessa cosa. Ma non è tutto. Se all’epoca di Fortnite si proponeva di vivere una seconda vita, puramente virtuale, quindi una dimensione a parte rispetto alla vita reale, che oltre ad essere un qualcosa di prematuro era probabilmente qualcosa di difficile comprensione e forse anche di scarso appeal, magari eccessivo, nel caso di Fortnite abbiamo a che fare con un videogame che offre degli “spazi” che possono essere utilizzati per proporre altre esperienze accanto a quella del gioco stesso. Sfruttando non solo i numeri che caratterizzano il fenomeno degli eSports ma anche gli aspetti “culturali” e sociali che accompagnano e caratterizzano il fenomeno degli sport elettronici, il quale sappiamo bene è caratterizzato da una audience molto ampia che si delinea attraverso una serie di community di giocatori. E proprio questa, forse, è la chiave del successo, degli esports e dell’esportainment. Visto che le esperienze ulteriori e collaterali rispetto al videogame che vengono proposte ai giocatori possono essere vissute insieme ad altri e condivise da più giocatori e con la community. Non c’è più la separazione completa dalla realtà ma una semplice continuazione di quello che già avviene negli sport elettronici. Quindi non più l’esperienza online fine a se stessa, ma l’incontro e la condivisione che possono sfociare in amicizie ed esperienze anche fuori dalla console. Ecco quindi che il fenomeno è destinato a svilupparsi ulteriormente e, soprattutto, a rimanere. E i possibili benefici, sono evidenti già a prima vista. Dalle possibili nuove sinergie industriali, per sfruttare l’ibridazione, alla creazione di una nuova dimensione e forma di business, che si traduce in nuove opportunità di business e in nuovi investimenti e forme di comunicazione per i brand. Con l’ulteriore slancio promesso sia dalla diffusione della connettività (5g e non solo) e dallo sviluppo o consolidamento di altre tecnologie nel gaming, dalla realtà virtuale a quella aumentata, che rappresentano la nuova frontiera degli sport elettronici. Certo, come in tutti i fenomeni emergenti, ci sono anche delle insidie e degli errori che non di dovrebbero commettere: dal rischio di pirateria e dello sfruttamento abusivo dei contenuti, con il tema centrale rappresentato dalla battaglia per i diritti e le licenze, ai possibili e forse inevitabili rallentamenti dovuti all’arretratezza di norme e leggi, in un contesto ormai globale e quindi abitualmente scomodo per i legislatori nazionali. Ma è l’innovazione, bellezza.
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normativa politica
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Autori in cerca di tutela
Side bet, extra bet e protocolli di gioco ANCHE LE REGOLE ADDIZIONALI DA APPLICARE AI GIOCHI ESISTENTI HANNO BISOGNO DI PROTEZIONE DELLA LORO PROPRIETÀ INTELLETTUALE di Serena Corbellini
Da
quando mi occupo di gaming mi è spesso capitato di incontrare inventori di nuovi giochi di carte, di regole addizionali da applicare ai giochi esistenti come side bet, extra bet. La domanda è naturalmente quella relativa a come proteggere il gioco al fine di poterlo commercializzare al meglio ed evitare contraffazioni ed utilizzi da parte di soggetti non autorizzati, o più semplicemente per aver diritto a una royalty e fee da parte degli utilizzatori. Molto spesso si tratta di giocatori, ex giocatori o dealer che conoscono da vicino il mondo dei giochi d’azzardo o per esperienza di vita lavorativa, o perché sono frequentatori più o meno abituali delle case da gioco. Allo stesso modo avviene anche per i giochi più comuni come i classici giochi di società: chi gioca è spesso attirato dall’idea di rendere un gioco più divertente, avvincente o più conforme ai propri gusti. La normativa italiana, come ho più volte ricordato nei miei precedenti articoli per questa rivista, esclude espressamente la possibilità di ottenere un brevetto per invenzione industriale per metodi matematici o gioco, ma per fortuna esistono molte altre possibilità di tutela
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più o meno efficaci e inoltre il divieto ha una portata limita e quindi, come cercherò di spiegare in questo e nei miei prossimi contributi, non è detto che non sia possibile ottenere una tutela brevettuale anche per i giochi o elementi ad esso connessi, e quindi per tale via ottenere anche la tutela brevettuale per un gioco. Ma allora quale tutela possono avere tutela side bet, extra bet e protocolli di gioco? La mia risposta è quella di prevedere una tutela a 360 gradi e per fortuna in questo caso la legge ci viene in aiuto: tutelare ogni aspetto creativo del gioco sembra essere la migliore strategia per offrire alla nostra “idea di gioco” la migliore protezione contro contraffattori o comunque utilizzatori non autorizzati. Naturalmente occorre analizzare tutto quello che serve per effettuare il gioco e commercializzarlo e individuare tra questi elementi quali possono aspirare alle forme di protezione che le leggi nazionali, la normativa comunitaria o i trattati internazionali prevedono. Occorre inoltre verificare anche l’estensione della tutela offerta, alcune infatti come il brevetto, il disegno e modello o il marchio sono territoriali, ovvero la tutela è limitata ai
AUTORI IN CERCA DI TUTELA SIDE BET, EXTRA BET E PROTOCOLLI DI GIOCO
Paesi in cui è effettivamente chiesta ed ottenuta e normalmente è anche più costoso ottenerla, viceversa il copyright non ha questo limite. Queste verifiche, spesso chiamate audit Ip, costituiscono una vera e propria analisi non solo della creazione, ma anche delle necessità di tutela, ovvero cosa devo proteggere, come devo farlo per poterlo commercializzare e dove lo devo proteggere e/o commercializzare. Il copyright (diritto d’autore) protegge le creazioni a prescindere dal settore a cui appartengano e dalla forma di espressione purché si tratti di opere dell’ingegno di carattere creativo. E con ciò si intende una creazione che abbia un minimo di compiutezza espressiva e che possa considerarsi creativa, ovvero nuova e diversa rispetto a quanto esisteva prima. Ed in questo caso la soluzione sembra semplice perché se ho inventato un nuovo gioco, chiaramente questo è frutto della mia creatività e in quanto tale quindi anche nuovo. Come al solito la soluzione non è propriamente così semplice in quanto ciò che il copyright tutela non è un’idea o la regola matematica che sta dietro alla applicazione di un nuovo protocollo di gioco ma la forma espressiva del gioco. Il vantaggio è certamente la possibilità di applicare la protezione a qualsiasi tipologia di opera: il diritto d’autore infatti si estende oltre all cd. opere tipizzate, ovvero elencate all’interno della nostra legge italiana di autore, ma anche alle creazioni non tipizzate come per esempio gli eventi sportivi, le creazioni pubblicitarie, il personaggio di fantasia, il format, le opere multimediali, il sito web e così via. Alcuni anni fa il tribunale di Roma ha aveva ritenuto di applicare una tutela prevista dalla legge d’autore “all’invenzione di uno schema di gioco a pronostici, qualora comporti la soluzione originale di problemi tecnici, presentando l’applicazione di regole tecniche nuove ed aggiornate a problemi già noti, ovvero l’applicazione di regole già note a settori nuovi con estensione delle conoscenze tecnologiche”. La tutela a cui faceva riferimento il giudice in questo caso era quella dei cosiddetti diritti connessi e nello specifico i diritti relativi ai progetti di lavori di ingegneria e lavori analoghi, ovvero quell’insieme di indicazioni di carattere tecnico, dei disegni e dei calcoli necessari per la realizzazione di determinate opere normalmente di competenza degli ingegneri, a cui si aggiungono i cosiddetti lavori analoghi, ovvero quei progetti che, pur non rientrando nella normale competenza degli ingegneri, importano l’applicazione di regole tecniche per la realizzazione di risultati materiali. Il gioco su cui si era espresso il giudice di Roma era un gioco a pronostici che si basava sulle partite del calcio ove la scommessa era connessa al minuto della partita in cui venivano effettuati i goal da parte delle squadre che partecipano alla competizione sportiva. Il tribunale in questo caso aveva però negato la tutela per mancan-
za di creatività, ma aveva ammesso implicitamente che questa forma di tutela può essere applicata ad un gioco che possieda i requisiti di creatività necessari. Quanto si parla di lavori di ingegneri connessi ad un gioco di carte più che al gioco in se stesso viene da pensare allo studio delle probabilità del verificarsi di un determinato evento, e in questo caso della vincita o della perdita di una determinata scommessa. Probabilmente se si tratta di un gioco nuovo che prevede oltre a regole di gioco anche la definizione dei ruoli del dealer e dei giocatori la soluzione migliore è il cosiddetti format, anch’esso tutelato dal diritto d’autore se dotato di compiutezza espressiva e creatività, come sempre si richiede per estendere questa tutela ad un’opera dell’ingegno. E sul punto mi sono già soffermata nei miei precedenti articoli sulla sezione normativa di questa rivista. Se però ciò che si chiede è come tutelare non un gioco completo, ma una variante la problematica diventa più complessa nei limiti in cui il problema sia la compiutezza espressiva, perché in questo caso a ben vedere la tutela d’autore è difficilmente ottenibile, salvo che non si vada a cercare di tutelare le parti del gioco, ovvero ciò che compone il gioco al di là della semplice regola, di per sé difficile da tutelare. E in questo senso potremmo tutelare il layout di gioco, il software utilizzato per effettuare il gioco oppure per controllarne la regolarità, oppure ancora il nome del gioco, oppure naturalmente, qualora ci fosse il dispositivo di gioco che qualora nuovo e inventivo potrebbe essere addirittura brevettabile L’AUTORE come invenzione, modello di utilità o più sempliceAvv. Serena Corbellini mente per il deposito di Legal advisor JJ Gaming srl un disegno e modello.
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normativa
La “manina” ideologica sui giochi COSA DIREBBE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SULLE MISURE IMPOSTE AL COMPARTO DEL GIOCO PUBBLICO PER CONTENERE LA SECONDA ONDATA DELLA PANDEMIA? UNA RIFLESSIONE SUI PROVVEDIMENTI CHE HANNO PRECEDUTO IL NUOVO LOCKDOWN AL GIOCO PUBBLICO BASATI SUL SOLITO SCHEMA, SEMPRE PIÙ PREOCCUPANTE E URGENTE DA RISOLVERE. A cura di Geronimo Cardia
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21 ottobre, poco dopo l’emanazione dei primi provvedimenti governativi e del territorio per il contenimento della seconda ondata della pandemia, è uscita su alcuni organi di stampa la notizia che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della consegna delle onorificenze ai cittadini che si sono contraddistinti nella battaglia di primavera contro il virus abbia messo in luce due aspetti molto importanti della vicenda. Da un lato, ha precisato che “‘è necessario che ogni ambiente produttivo o professionale eviti di trincerarsi nella difesa della propria nicchia di interesse’. Dall’altro, ha stigmatizzato il fatto che ‘Ciascuna Istituzione comprende che non deve attestarsi a difesa della propria sfera di competenza’. E un contropelo ruvido pure al Governo. ‘Serve coordinamento e raccordo positivo’, perché soltanto ‘il coro sintonico’ dei vari pezzi dello Stato e ‘il prevalere dell’interesse generale’ possono farci uscire dall’emergenza Covid. (…) Quindi, dice ancora il capo dello Stato, se vogliamo contenere la pandemia, ‘deve essere l’interesse generale a prevalere, altrimenti anche quelli particolari saranno travolti’. Il discorso vale per i rapporti Stato-Regioni e tra maggioranza e opposizione, che per il Quirinale deve essere più coinvolta” (Massimiliano Scafi, da ilGiornale.it). Detto questo vediamo l’antefatto. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2020 all’art. 1 introduce alcune specifiche
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“misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”, richiamando e integrando il precedente Dpcm del 13 ottobre 2020 avente ad oggetto “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante “Misure urgenti per fronteggia l’emergenza epidemiologica da Covid-19”, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante “Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Con particolare riferimento agli orari di distribuzione del gioco pubblico, il nuovo Dpcm integra l’art. 1 comma 6 lettera l) del Dpcm 13 ottobre 2020 disponendo che “le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8 alle ore 21 a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”. All’articolo 2 viene poi precisato che le disposizioni ivi contenute “sono efficaci fino al 13 novembre 2020”. IL PRECEDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA - Qualche giorno prima, la Regione Lombardia, con ordinanza n. 620 del 16 ottobre 2020 avente ad oggetto “Ulteriori misu-
NORMATIVA LA “MANINA” IDEOLOGICA SUI GIOCHI
re per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da covid-19. ordinanza ai sensi dell’articolo 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica, dell’articolo 3 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 e dell’articolo 1 comma 16 del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33”, all’articolo 1.2 recante “Misure di contrasto a fenomeni sociali a rischio di contagio” stabilisce che “sono sospese le attività delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo” e che “è sospeso il gioco operato con dispositivi elettronici del tipo ‘slot machines’, comunque denominati, situati all’interno degli esercizi pubblici, degli esercizi commerciali e di rivendita di monopoli”, specificando all’articolo 2 che “le disposizioni della presente ordinanza producono i loro effetti da data del 17 ottobre 2020 e sono efficaci fino al 6 novembre 2020”. Nella stessa ordinanza, all’articolo 1.4 recante misure per “Attività economiche, produttive, sportive e ricreative” si legge anche che “Le seguenti attività sono inoltre svolte nel rispetto delle misure contenute nelle corrispondenti schede dell’allegato 1” e che tra queste vengono espressamente incluse le “Sale Slot, Sale Giochi, Sale Bingo e Sale Scommesse”. Tra l’altro, l’Allegato 1 dal titolo “Nuovo Coronavirus SarsCov-2 - Linee guida per la riapertura delle attività Economiche, produttive e ricreative” premette chiaramente che le “schede tecniche contengono indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori di attività, finalizzati a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere generale, per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e lavoratori. In particolare, in ogni scheda sono integrate le diverse misure di prevenzione e contenimento riconosciute a livello scientifico per contrastare la diffusione del contagio, tra le quali: norme comportamentali, distanziamento sociale e contact tracing. Le indicazioni in esse contenute si pongono inoltre in continuità con le indicazioni di livello nazionale, in particolare con il protocollo condiviso tra le parti sociali approvato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, nonché con i criteri guida generali di cui ai documenti tecnici prodotti da Inail e Istituto Superiore di Sanità con il principale obiettivo di ridurre il rischio di contagio per i singoli e per la collettività in tutti i settori produttivi ed economici.”. Ebbene, a pagina 41 del documento viene declinato il protocollo delle “sale giochi” come di seguito specificato: “• Riorganizzare gli spazi e la dislocazione delle apparecchiature per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che, in base alle disposizioni vigenti, non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. In caso di presenza di minori che necessitano di accompagnamento consentire l’accesso a un solo accompagnatore per bambino. • Il gestore è tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a calcolare e a gestire le entrate dei clienti in tutte le aree (comprese le aree distributori di bevande e/o snack, ecc.) per evitare assembramenti, come indicato al punto precedente. • Il personale di servizio deve utilizzare la mascherina e deve
procedere ad una frequente igienizzazione delle mani. • La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi). In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche. • Dotare il locale di dispenser con soluzioni igienizzanti per l’igiene delle mani dei clienti in punti ben visibili all’entra- A T T I L I O F O N T A N A , P R E S I D E N T E R E G I O N E ta, prevedendo l’obbligo di frizionarsi le mani già in entrata. Altresì prevedere la collocazione di dispenser in vari punti del locale in modo da favorire da parte dei frequentatori l’igiene delle mani, prima dell’utilizzo di ogni gioco/attrezzatura. • I clienti dovranno indossare la mascherina. • Periodicamente (almeno ogni ora), è necessario assicurare pulizia e disinfezione delle superfici dei giochi a contatto con le mani (pulsantiere, maniglie, ecc). Sono consentite le attività ludiche che prevedono l’utilizzo di materiali di cui non sia possibile garantire una puntuale e accurata disinfezione (quali ad esempio carte da gioco), purché siano rigorosamente rispettate le seguenti indicazioni: obbligo di utilizzo di mascherina; igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro sia tra giocatori dello stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. Nel caso di utilizzo di carte da gioco è consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi. • Le apparecchiature che non possono essere pulite e disinfettate non devono essere usate. Non possono altresì essere usati i giochi a uso collettivo in cui non sia possibile il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro (es. calciobalilla). • Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.” Pochi giorni dopo la stessa Regione Lombardia precisa però con ordinanza n. 623 del 21.10.2020 avente ad oggetto “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da covid-19” di ritenere necessario “eliminare i meri refusi presenti nell’ordinanza n. 620 del 16 ottobre 2020 in relazione, in particolare, a sale giochi, sale bingo e sale scommesse e altre attività simili per le quali si riconferma l’opportunità di mantenere le misure restrittive già adottate anche a seguito del Dpcm del 18 ottobre 2020”.
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E pertanto all’art. 5 la cui rubrica recita “Modifiche dell’Ordinanza n. 620 del 16 ottobre 2020” stabilisce tra l’altro che “al fine di assicurare il pieno allineamento formale alla disposizione previsto dal paragrafo 1.2 dell’Ordinanza n. 620 del 16 ottobre 2020, dall’elenco puntato di cui al paragrafo 1.4 sono eliminate le parole ‘Sale Slot, Sale Giochi, Sale Bingo e Sale Scommesse’; dalle Linee guida in allegato 1 alla stessa Opgr n. 620 del 16 ottobre 2020 é altresì eliminata la scheda relativa a Sale Slot, Sale Giochi, Sale Bingo e Sale Scommesse con conseguente eliminazione dal punto elenco presente a pag. 2.”. Il 22/10/2020, con decreto del presidente il Tar per la Lombardia ha rigettato la richiesta di sospensiva delle ordinanze della Lombardia formulata in un ricorso di un operatore motivando il provvedimento come segue: “non sussistono i presupposti di estrema gravità ed urgenza, anche tenuto conto del prevalente interesse pubblico alla tutela della salute dei cittadini, nella peculiare situazione di emergenza sanitaria sopravvenuta nella Regione Lombardia”, dimezzando i termini processuali per la discussione (Decreto del Presidente del Tar per la Lombardia del 22/10/2020 n. 01311/2020 Reg. Prov. Cau. n. 01769/2020 Reg. Ric.). TRA UMBRIA E LOMBARDIA - La Regione Umbria, sempre in quei giorni e specificamente con ordinanza n. 65 del 19 ottobre 2020 avente ad oggetto “ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid”, all’art. 3 stabilisce che “a decorrere dal 20 ottobre 2020 e fino al fino al 14 novembre 2020 sono sospese le attività delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo” e che “è sospeso per il medesimo periodo di cui al comma 1 il gioco operato con dispositivi elettronici del tipo ‘slot machines’, comunque denominati, situati all’interno degli esercizi pubblici, degli esercizi commerciali e di rivendita di monopoli”. Il 22/10/2020 (lo stesso giorno del decreto di rigetto del Tar Lombardia), con decreto del presidente il Tar per l’Umbria ha accolto la richiesta di sospensiva dell’ordinanza dell’Umbria formulata in un ricorso di un operatore (redatto dalla stessa penna che ha curato il ricorso per l’Ordinanza della Lombardia) motivando il provvedimento come segue“- l’istanza in esame evidenzia un pregiudizio grave ed irreparabile derivante dalla sospensione delle attività svolgentesi nelle sale giochi, scommesse e bingo, disposta dall’art. 3 del provvedimento regionale impugnato; - tale disposizione massimizza la restrizione della predetta attività rispetto alle più limitate previsioni restrittive emer-
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genti dal combinato degli artt. 1, comma 6, lett. l del Dpcm 13.10.2020 ed 1, lett d3 del Dpcm 18.10.2020 (per effetto dei quali l’attività in discorso è consentita limitatamente alle ore 18-21, ma sempre a condizione che le Regioni e le abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10); - la tutela cautelare richiesta a fronte del pregiudizio paventato è destinata nella sostanza ad esaurirsi in questa fase monocratica, poichè la data della prima camera di consiglio utile per la trattazione collegiale dell’istanza (17 novembre 2020) è successiva quella di scadenza (14 novembre 2020) del periodo di sospensione disposto dal provvedimento gravato; - pertanto è evidente la sussistenza di un danno grave ed irreparabile nell’attesa della trattazione collegiale dell’istanza, tuttavia da contemperarsi con il pressante pubblico interesse espresso dalle prescrizioni del settore e sopra richiamate;” (decreto del Presidente del Tar per l’Umbria del 22/10/2020 n. 00135/2020 Reg. Prov. Cau. n. 00501/2020 Reg. Ric.)”. LE ALTRE ORDINANZE - E ancora la Regione Liguria, con ordinanza n. 72 del 20 ottobre 2020 avente ad oggetto “Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 ottobre 2020: misure flessibili dell’organizzazione dell’attività didattica con riferimento alle Istituzioni Scolastiche (…) ed ulteriori misure di contenimento sul territorio della Regione Liguria”, cristallizza il fatto di dover prendere atto che “si rendano necessarie misure ulteriori su tutto il territorio della Regione Liguria finalizzate a contenere il fenomeno di diffusione del Covid 19 in considerazione delle valutazioni esperite da Alisa [del Sistema Sanitario Regione Liguria] (…); connotino le condizioni di indifferibilità ed urgenza per adottare tempestivamente le misure come di seguito indicate: [tra cui] le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo siano consentite dalle ore 5,00 alle ore 18,00”. E conseguentemente stabilisce al punto 7) che “le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo siano consentite dalle ore 5.00 alle ore 18.00”, precisando che le misure “abbiano efficacia sino al 13 novembre 2020” e “a decorrere dalle ore 12.00 del 21 ottobre 2020”. Allo stato non risulta che l’ordinanza sia oggetto di impugnativa specifica innanzi al Tar. La Provincia di Bolzano, con ordinanza n. 47 del 22.10.2020 avente ad oggetto “Ulteriori misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019” al punto 5) dispone “la chiusura delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e locali assimilati alle ore 18.00”, precisando che “le disposizioni della presente ordinanza hanno efficacia immediata e producono effetto fino al 30 novembre 2020”. Altre Regioni hanno poi adottato misure non coinvolgendo il comparto del gioco pubblico in modo traumatico. IL CORTO CIRCUITO ISTITUZIONALE - Sin qui i fatti solo apparentemente complessi ma messi uno accanto all’altro facilmente leggibili. Ora brevemente le consi-
NORMATIVA LA “MANINA” IDEOLOGICA SUI GIOCHI
derazioni. Anche in questo frangente (quello delle iniziative assunte e da assumere per l’indiscutibile necessità di contenimento della cosiddetta seconda ondata di Covid) si ripropone quello che da tempo osserviamo come corto circuito istituzionale che da anni affligge il gioco pubblico. Procedendo con ordine, tutti gli operatori si domandano come mai i punti di gioco al chiuso sul territorio nazionale siano rientrati tra le categorie a rischio specifico della seconda ondata sia del Governo sia delle tre Regioni e della Provincia richiamate? In Italia i punti di gioco al chiuso tutti mappati e riepilogati anche dal Libro Blu di AdM sono così tanti? Un numero certamente non paragonabile a quello delle altre realtà destinatarie dei provvedimenti di chiusura (dalle scuole, ai locali aperti al pubblico, alle palestre a seconda dei punti di vista). Ecco un primo corto circuito questa volta tra statistica e misure adottate a livello sia governativo che regionale/provinciale. I livelli di sicurezza assicurati all’interno dei punti di gioco sono livelli di sicurezza che escludono assembramenti, consentono solo rapporti individuali utente/ prodotto, igienizzazioni immediate ante e post utilizzo. Per quanto di conoscenza, non risultano né sanzioni per mancato rispetto dei protocolli, né casi di focolai. E la verifica preventiva di tali aspetti sarebbe, almeno in linea teorica, imprescindibile per giustificare le misure. Nessun documento sia esso Governativo, o delle tre Regioni o della Provincia in questione sembra poter dare indicazioni contrarie. Ecco un altro corto circuito tra analisi tecnico-scientifica e misura legislativa nazionale e territoriale. Importante poi vedere come molte altre Regioni e Provincie abbiano invece trattato il problema della gestione della seconda ondata riguardo al gioco pubblico in modo differente, a parità di livelli emergenziali si intente. Ecco un altro corto circuito ancora tra provvedimenti Regionali che ricorda il revirement virtuoso di molti governatori sulla questione territoriale di cui tanto si è parlato. E ancora, il Dpcm nel disegnare l’orario di chiusura del gioco pubblico, su quali basi scientifiche ha differenziato questo (ore 21) rispetto a quello previsto per gli altri esercizi diversi dal gioco (ore 24)? Gli operatori non credono sia perché si è voluto chiudere nelle ore di (ritenuto) maggiore affollamento, perché a ben vedere agli altri esercizi è stato consentito di rimanere aperti proprio nelle ore di maggiore affollamento. Ecco un altro corto circuito per le decisioni riservate al comparto questa volta nel medesimo provvedimento normativo. Il Dpcm definisce oltre all’orario di chiusura anche quello di apertura (8) con ciò definendo uno spazio temporale di funzionamento nell’arco della giornata. Ma come si colloca il tutto rispetto ai numerosissimi provvedimenti di restrizioni di orario di funzionamento in fasce orarie durante la giornata imposte dalle ordinanze delle migliaia di Comuni esistenti sul territorio italiano adottate ai sensi dell’articolo 50 comma 7
del Tuel? Gli operatori incaricati di pubblico servizio sono stati abbandonati al loro destino di dover decidere consapevoli di farlo tra tanti fuochi incrociati: quello statale e quelli comunali. Di qui l’altro corto circuito tra le norme nazionali e quelle Comunali. Ed ancora come spiegare i due provvedimenti della Regione Lombardia? Il D O N A T E L L A T E S E I , P R E S I D E N T E R E G I O N E primo prevede allo stesso tempo sia la sospensione assoluta dell’attività del gioco pubblico sia il protocollo di sicurezza da avere (ed avuto) per rimanere aperti. Al riguardo gli operatori nel pieno rispetto dello stato emergenziale hanno pensato che si trattasse solo di un refuso legato al fatto che il Dpcm del Governo non fosse ancora uscito. Ma in realtà hanno scoperto che non era così perché il secondo provvedimento regionale richiamato cancella per il gioco pubblico il protocollo di sicurezza e la possibilità di rimanere aperti. Ecco il corto circuito all’interno dello stesso provvedimento e poi con quello con il provvedimento immediatamente successivo. Affrontati i corto circuiti che interessano il potere legislativo ed il potere esecutivo (nazionali e locali), last but not least quanto emerge lato potere giudiziario non cambia di molto. Atteso che i provvedimenti impugnati sono sostanzialmente equivalenti, considerato che la penna dei due ricorsi è la stessa e che le decisioni assunte sono opposte (il gioco pubblico in Umbria riapre, il gioco pubblico in Lombardia non riapre), come può dirsi agli operatori che hanno torto quando pensano che vi sia anche un corto circuito anche nell’esercizio del potere giudiziario? In definitiva, in un contesto come questo come possono gli operatori incaricati di pubblico esercizio del comparto del gioco pubblico assicurare un servizio di livello allo Stato? Al proprio dante causa? Che stabilità dà il sistema Paese al sistema concessorio del gioco pubblico? Gli interessi costituzionali in gioco sono tanti per il sistema concessorio del comparto (salute, risparmio, ordine pubblico, gettito erariale, impresa, lavoro). E a questi oggi si aggiungono quelli che interessano lo stato emergenziale della pandemia. Solo insieme possiamo uscirne, senza manine ideologiche, senza polemiche di basso livello. Forse è questo il messaggio che il presidente Mattarella ha voluto dare. E gli L’AUTORE operatori del comparGeronimo Cardia to del gioco pubblico Avvocato cassazionista, sperano che una parte dottore commercialista e revisore contabile del suo pensiero sia Studio Cardia e Cardia stato dedicato anche a www.gclegal.It loro: ne hanno diritto.
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PH. ABIGAIL KEENAN, UNSPLASH
Con lo sguardo oltre la tempesta MENTRE IL SETTORE DEGLI APPARECCHI SI TROVA A FARE I CONTI CON IL SECONDO LOCKDOWN, PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI GLI OPERATORI INIZIAVANO A RISOLLEVARSI DALLO SCENARIO DI CRISI IMPOSTO DALLA PRECEDENTE SERRATA, SI TORNA A PARLARE DI RIORDINO. QUESTA VOLTA SUL SERIO. PER UN SEGNALE DI SCHIARITA CHE RIMETTE IN MOTO LA FILIERA, IN CERCA DI UN FUTURO. di Alessio Crisantemi
Se
la pandemia è stata, per tutti, un autentico fulmine a ciel sereno, interrompendo in maniera dirompente la quotidianità di ognuno di noi, per il comparto del gioco pubblico (dove, in realtà, tanta “serenità” non si è mai vissuta davvero), nella tempesta provocata dall’emergenza sanitaria, si intravedono importanti segnali di schiarita. Come mai avvenuto prima, per giunta. Sì, perché, nell’affrontare una crisi economica e (potenzialmente) occupazionale assolutamente senza precedenti, che riguarda ogni comparto e in modo particolare proprio quello del gioco – tenendo conto che le attività rimaste chiuse più a lungo nel primo lockdown e le prime a chiudere nella seconda ondata, sono sempre quelle del settore – gli operatori si trovano di fronte nuove e importanti prospettive, del tutto inattese, che scaturiscono dagli ultimi movimenti politici e istituzionali attorno al comparto giochi. Non solo per via dell’inclusione – finalmente esplicita – delle attività di gioco all’interno dei provvedimenti di ristoro previsti dal Governo (che per quanto possa apparire assurdo, non era mai accaduto prima), quanto piuttosto per via della netta presa di posizione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, attraverso il direttore generale Marcello Minenna, che ha chiesto all’esecutivo la delega per poter attuare una riforma a tutto tondo del settore, individuando alcune tematiche specifiche rispetto alle quali dover intervenire. Una richiesta che in pochi si aspettavano, ma che viene raccolta con particolare piacere dagli addetti ai lavori,
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in quanto, come detto, accende una nuova luce sul futuro del settore dando nuove prospettive che fino a ieri sembravano impossibili da poter ottenere. Oltre agli aspetti normativi e istituzionali (dalla conferma del sistema concessorio alla creazione di un Testo unico dei giochi – comunque necessario – all’introduzione di una tassazione di scopo che gratifichi e responsabilizzi gli enti locali), nella proposta depositata dall’Agenzia in Commissione finanze sotto forma di “schema di disegno di legge delega di riordino del settore giochi”, si ravvisano importanti cambiamenti, attorno ai quali dli operatori potranno e dovranno (ri)costruire il loro futuro. Con particolare riferimento, ancora una volta, per chi lavora all’interno della filiera degli apparecchi. Nel testo si parla infatti di “riduzione graduale dell’offerta di gioco, fissando numeri massimi sia in relazione ai diversi punti di gioco sia al numero di apparecchi da intrattenimento”. Con una “equilibrata distribuzione nel territorio nazionale” delle macchine da gioco, con “i numeri massimi dei punti specialistici” distribuiti per ciascuna Regione, in base alla popolazione residente, tenendo anche conto dei relativi indicatori economici”. Oltre a individuare “limiti massimi degli apparecchi da gioco presenti in ogni esercizio, con previsione di una superficie minima per gli esercizi che li ospitano e della separazione graduale degli spazi nei quali vengono installati”; valutando anche l’introduzione di “misure tecniche e normative finalizzate alla tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili, nonché all’esigenza di pre-
SLOT/VLT CON LO SGUARDO OLTRE LA TEMPESTA
venire i fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo e di gioco minorile”. Per esempio, attraverso la “diminuzione dei limiti di giocata e di vincita; obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti; rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, anche sulla base di un registro nazionale al quale possono iscriversi i soggetti che chiedono di essere esclusi dalla partecipazione in qualsiasi forma ai giochi con vincita in denaro; previsione di caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri luoghi in cui si offre gioco; certificazione di ogni singolo apparecchio, con passaggio graduale, tenendo conto del periodo di ammortamento degli investimenti effettuati, ad apparecchi che consentono il gioco solo da ambiente remoto, facenti parte di sistemi di gioco non alterabili”. Per una serie di previsioni tecniche e non solo normative, attorno alle quali gli operatori potranno programmare e organizzare il proprio futuro, come del resto chiedevano da tempo, invece di continuare a vivere alla giornata, condizionati dagli umori politici del momento o da quelli delle singole amministrazioni locali. Del resto, la proposta di revisione dell’Agenzia prevede anche concrete e specifiche soluzioni mirate proprio a superare la cosiddetta “Questione territoriale” che continua ad affliggere il settore. Facendo convivere soluzioni politiche (tra le quali, appunto, la tassazione di scopo o l’individuazione di criteri che tengano conto della popolazione locale) a innovazioni tecnologiche. Aggiungendo anche l’adozione di un nuovo “sistema di controllo da parte dei concessionari sulla filiera e delle relative responsabilità, fermo restando la responsabilità specifica dei punti di gioco per le violazioni in materia di gioco minorile e delle norme a tutela del gioco responsabile”. Oltre a proporre l’innalzamento del livello qualitativo dei punti gioco e dell’offerta attraverso nuove regole di rilascio delle licenze di vendita del gioco, da attribuire solo in presenza di determinati requisiti, stabiliti con provvedimento della stessa Agenzia in relazione alla tipologia degli esercizi (come l’accesso selettivo, la identificazione dell’avventore, standard di arredo interno e
luci, il rispetto di parametri e vincoli architettonici, la formazione specifica per gli addetti, il rispetto di limiti minimi sui volumi di spazio dedicati al gioco e sui numeri minimi e massimi di apparecchi adibiti al gioco, la presenza di apparati di videosorveglianza interna, il collegamento diretto con presidi di polizia e/o con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e con le Asl). Ma soprattutto, prevedendo “fasce orarie di gioco omogenee sul territorio nazionale”. Tanto basterebbe a risolvere gran parte dei problemi con cui si scontrano oggi gli addetti ai lavori. Se, come proposto oggi dall’Agenzia, “la distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco nell’arco della giornata è definita d’intesa” con il regolatore, “anche ai fini del monitoraggio telematico del rispetto dei limiti orari definiti”, per la filiera del gioco e degli apparecchi si potrebbe finalmente tornare ad avere quelle certezze che continuano a mancare da troppo tempo, rendendo impossibile ogni programmazione economica e rendendo impraticabile ogni tipo di investimento. Non solo. Con la “previsione di forme di compartecipazione al gettito da parte delle Regioni e degli enti locali, anche mediante forme di compensazione con i trasferimenti e finanziamenti statali e che le sanzioni amministrative riscosse in base a controlli effettuati dalla polizia locale siano destinate al Comune di riferimento”, la riforma proposta dai Monopoli potrebbe rivelarsi la soluzione ideale per rendere davvero sostenibile il comparto, una volta per tutte. Nel frattempo, però, occorre gestire le contingenze e proprio per questo la stessa Agenzia ha proposto una proroga della scadenza delle concessioni, allo scopo di poter attuare prima la riforma del comparto senza la quale sono da ritenere improcedibili le gare di assegnazione dei nuovi titoli autorizzatori. Una proposta che sembra già essere condivisa dall’esecutivo anche se, rispetto ai 36 mesi proposti dal regolatore, il governo ha risposto – attraverso il sottosegretario con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, attraverso un rinvio di 24 mesi, fissando l’appuntamento per il rinnovo al 2022. Data comunque accettabile, a patto che prima di allora si sia davvero risolto il problema e attuato il sempre più atteso riordino.
ACMI: RIORGANIZZAZIONE IN VISTA PER AFFRON TAR E IL FUTURO
Se la filiera degli apparecchi da intrattenimento può davvero scorgere dei segnali di schiarita rispetto al proprio futuro (pur dovendo, comunque, affrontare una crisi senza precedenti, dalla quale nessuno uscirà indenne), c’è chi si è messo già al lavoro per provare a riscrivere il proprio ruolo e il proprio futuro in vista degli imminenti e potenzialmente enormi cambiamenti. A farlo, in particolare, sono i produttori di giochi, in rappresentanza della manifattura italiana del gaming, attraverso l’associazione nazionale di categoria
Acmi, che in occasione dell’ultimo consiglio direttivo ha avviato un percorso di restyling mirato proprio a rinnovare la propria organizzazione in funzione delle nuove sfide. Oltre ad affrontare il presente e le varie sfide proposte dall’emergenza - non solo sanitaria provocata dalla pandemia, l’organismo ha discusso del prossimo e immediato futuro. Discutendo di una imminente ristrutturazione mirata a raccogliere e affrontare al meglio le sfide poste dal riordino del comparto e della futura organizzazione
della filiera. Un percorso che l’Acmi ha appena avviato e che si concretizzerà entro la fine dell’anno, dando vita a una nuova organizzazione. Tenendo conto che, nella nuova filiera immaginata dal regolatore nel piano di riforma illustrato da Minenna, è evidente a tutti il ruolo più che mai rilevante che andranno a ricoprire i produttori di apparecchi, tenendo conto del ruolo imprescindibile che dovrà avere la tecnologia sulla costruzione di una nuova generazione di apparecchi ma anche sulla gestione dei punti vendita di gioco.
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PARLA L’ANTROPOLOGA CHE PER UN ANNO HA FREQUENTATO LE SALE SLOT: «IL GAP ESISTE, MA NON TUTTI DIVENTANO DIPENDENTI» di Marta Rosati
Addio allo stereotipo del giocatore dannato
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ettere piede in un universo sino a quel momento “parallelo”, grazie al lavoro che si ama: è quanto accaduto alla dottoressa Manuela Vinai, alla quale le Asl di Biella e Vercelli, per implementare e migliorare i Serd nella prevenzione e la lotta al Gap, hanno commissionato uno studio nei luoghi del gioco. Per un anno l’antropologa ha così frequentato le sale slot di quella area geografica cercando ‘una chiave’ da consegnare alla sanità per intervenire più efficacemente nel contrasto alla ludopatia; un lavoro raccolto nel libro “I giocatori”, edito da Meltemi. A chi consiglia maggiormente la lettura della sua etnografia nelle sale slot delle province italiane? “Il libro ha due anime: c’è una parte più teorica e c’è tutto il lavoro di ricerca applicata. I primi destinatari restano gli operatori sanitari per i quali ho svolto lo studio; l’idea era di sviluppare uno spunto di riflessione e generare lo stimolo a una strategia di azione mirata, ma nella cornice più squisitamente antropologica, dalla lettura emerge con tutta evidenza quanto il mondo del gioco d’azzardo sia utile a capire la società in cui viviamo. I giocatori dovrebbero leggerlo? “Sì, credo possa tornare utile a capire la propria collocazione rispetto al gioco, perché troppo spesso chi soffre di Gap si sente dalla parte sbagliata e ha difficoltà a chiedere aiuto”.
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Cosa butterebbe del tempo speso nelle sale slot? “Mi piace il mestiere che faccio, amo fare ricerca e il bello è che consente di stare anche in situazioni insolite; questa in particolare non sarebbe probabilmente mai entrata a far parte della mia vita. Leggendo il libro si capisce che è stata una esperienza nuova. Non si butta niente, è tutto utile, anche le gaffe e gli errori aiutano, sono fondamentali per capire il proprio posizionamento. Prima di iniziare mi ero in qualche modo documentata ma poi sul campo mi sono liberata di ogni condizionamento; poi è chiaro che si resta sempre un po’ immersi nella propria cultura, ovvero il proprio sistema di valori e la propria esperienza, per quanto nella mia professione è praticamente un must liberarsi di certi schemi. Peraltro rispetto ai lunghi viaggi che spesso gli antropologi sono costretti a fare, a me è bastato fare un ‘giro corto’ vivendo a Torino, ma solo geograficamente”. Lei definisce le sale da gioco spazi sociali ma ammette che tra giocatori non ci si parla; cercava “normalità”, l’ha trovata? “Sì, non a caso non è stato possibile tracciare l’identikit di un giocatore tipo. Siamo abituati, soprattutto
nell’ambito di certi settori, alle storie che colpiscono: persone particolarmente sfortunate, quelli che si rovinano e io non nego che il fenomeno esista, tant’è che esiste un Serd che se ne occupa ma non tutti quelli che mettono piede in una sala slot diventano dipendenti”. Quindi tra le storie che ha incontrato, nessuna l’ha colpita particolarmente? “Mi hanno stupito le storie normali. C’è chi ha perso tutto rovinato la famiglia e che non riesce a smettere ma anche l’anziana che sfugge alla badante perché non la sopporta e va a giocare un po’ alle macchinette. Questo lavoro mi ha insegnato che dobbiamo uscire dal nostro immaginario del giocatore dannato, senza perdere di vista la realtà che ci dice comunque che il Gap esiste. Io ho prestato occhio e orecchio a tutte le storie, non volevo limitarmi a restituirne una piccola parte”. Dall’alto della sua esperienza, ritiene che il gioco sia pericoloso? E nel caso, quali consigli darebbe per limitare o azzerare questo pericolo? “È come l’alcol e il fumo, se ne abusi... Ma forse la difficoltà di intervento è maggiore in questo contesto, c’è una distanza che va colmata”. Distanza che deriva anche dall’allestimento delle sale Vlt nel loro “isolamento” da “vetri coperti”? “A mio modo di vedere c’è una questione di marketing da considerare: non possiamo certo colpevolizzare il titolare del negozio di abbigliamento se vende tanto perché ha una vetrina che è ben allestita. In questo caso allora vale lo stesso. Ragioniamo nell’ambito di una forma legale di intrattenimento e finché si agisce nella legalità nessuno può dire se una cosa è giusta o sbagliata”.
queste, l’articolo 60 del decreto dispone che le imprese che adottano i principi contabili nazionali, in deroga alle disposizioni dettate dall’art. 2426 co.1 n.2 del Codice civile, possano non contabilizzare, in tutto o in parte, gli ammortamenti relativi ai beni materiali e immateriali ammortizzabili (compresi apparecchi e schede di gioco) nel bilancio 2020, riducendo così l’impatto degli ammortamenti sul risultato d’esercizio. L’AUTORE
Francesco Scardovi Studio Associato Scardovi e Giordani
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TRA LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL PROVVEDIMENTO SPICCANO ALCUNE MISURE VOLTE A RIDURRE I DRAMMATICI IMPATTI SUI BILANCI 2020 DELLE PERDITE ECONOMICHE DOVUTE ALL’EMERGENZA COVID La quota di ammortamento non contabilizzata va imputata al conto economico del bilancio 2021 e allo stesso modo sono differite le quote successive, prolungando di conseguenza l’originario piano di ammortamento di un anno. Le aziende potranno però beneficiare ugualmente della deducibilità fiscale degli ammortamenti rinviati, iscrivendo l’importo tra le variazioni in diminuzione della dichiarazione dei redditi di riferimento. La società dovrà quindi destinare una riserva indisponibile di utili per un ammontare corrispondente alla quota di ammortamento non effettuata anche mediante l’utilizzo di altre riserve di patrimonio disponibili, in mancanza delle quali saranno accantonati utili degli esercizi successivi. Inoltre nella nota integrativa al bilancio dovrà essere fornita idonea informativa sulle ragioni della deroga. La disposizione vale per tutte le società di capitali che redigono il bilancio in forma ordinaria o abbreviata; è opportuno un chiarimento urgente circa la possibilità di applicare le nuove disposizioni anche a ditte individuali e società di persone in contabilità ordinaria.
LA RIVALUTAZIONE AGEVOLATA DEI BENI D’IMPRESA - Sempre al fine di incentivare la patrimonializzazione delle imprese, a fronte delle perdite conseguite a causa dell’emergenza, l’articolo 110 prevede la facoltà di rivalutare a bilancio i beni d’impresa, permettendo di adeguare ai valori di mercato, i singoli valori contabili iscritti in bilancio al 31 dicembre 2019. La rivalutazione può essere applicata da tutte le imprese (società di capitali, di persone e individuali) che redigono il bilancio secondo i principi contabili nazionali. Potrà riguardare tutte le tipologie di im-
mobilizzazioni materiali, immateriali (quali brevetti, opere di ingegno, diritti di concessione, licenze e marchi) e le partecipazioni in società controllate e/o collegate iscritte come immobilizzazioni finanziarie nello stato patrimoniale. A differenza di quanto previsto in passato, potrà essere rivalutato anche solo un singolo bene e non necessariamente tutti i cespiti della categoria di riferimento. La rivalutazione può essere effettuata: solo contabilmente (ai fini civilistici e non fiscali) con la conseguente possibilità di conseguire una “ri-patrimonializzazione a costo zero”; oppure anche ai fini fiscali, versando un’imposta sostitutiva del 3 percento sul valore rivalutato (rispetto alle precedenti aliquote molto più elevate, tra il 12 e il 14 percento). L’imposta sostitutiva deve essere pagata con modello f24, con possibilità di rateizzazione in un massimo di tre rate di pari importo con decorrenza che coinciderà con le scadenze previste per il versamento del saldo delle imposte di ogni anno. Gli effetti fiscali potranno partire direttamente dall’esercizio successivo a quello della rivalutazione, anche per quanto riguarda i maggiori ammortamenti fiscali dei beni rivalutati, ma in caso di cessione del bene rivalutato, il maggior valore, ai fini del computo delle plusvalenze, avrà valenza solo a partire dal quarto esercizio successivo a quello nel cui bilancio la rivalutazione è stata eseguita. All’articolo 65 del decreto, inoltre, da notare la proroga al 31 gennaio 2021 della moratoria straordinaria sulle esposizioni debitorie delle microimprese e delle Pmi accompagnata da garanzia pubblica. Resta il principio che, in mancanza di aiuti finanziari concreti e immediati, a poco potranno servire le citate operazioni di “restyling” dei bilanci.
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IL RINVIO DEGLI AMMORTAMENTI - Tra
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entre è in atto la seconda ondata di Covid-19, fra Dpcm e ordinanze regionali, i primi a farne le spese sono ancora una volta i gestori di apparecchi da gioco che avevano appena iniziato – con fatica - a riprendersi dal drammatico lockdown della primavera scorsa. Le progressive limitazioni di orario di apertura dei locali o la loro chiusura, determinano oggi conseguenze ancora più gravi sugli equilibri economici e finanziari degli operatori, già fortemente compromessi, in mancanza di un concreto e reale contributo da parte del Governo. Nel frattempo, proprio in previsione delle perdite economiche attese nel 2020, il decreto Agosto (Dl 14 agosto 2020, n. 104), convertito in legge lo scorso 13 ottobre, ha previsto alcune interessanti novità volte a salvaguardare, almeno sulla carta, gli equilibri patrimoniali delle aziende ed evitare così il ricorso ai necessari provvedimenti di ricostituzione del capitale o a procedure concorsuali previste dal nostro ordinamento.
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Il decreto Agosto salverà i bilanci?
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gioco è sempre più globale. E multicanale, pure. Com’è evidente dall’approccio delle società di gioco italiane, anche quelle più tradizionali – se non addirittura storiche – che vanno ormai a ricoptire ogni segmento del business. Ne è un esempio il gruppo Modena Giochi Giuliani, uno degli operatori di riferimento a livello nazionale (che oltre al quartier generale di Modena opera anche attraverso diverse filiali in Veneto, Toscana, Sardegna e Lombardia) che in occasione della recente fiera Enada ha presentato il marchio Youbet.it. La piattaforma online del gruppo, dove convergono i migliori software di gioco oggi presenti sul mercato per l’offerta di scommesse, casinò, bingo, virtual, poker e skill game. Strutturata in modo da poter essere utilizzata dai gestori di apparecchi, consentendo affiliazioni e fidelizzazioni dei clienti, creando nuovi margini.
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el settore del gioco italiano, Nazionale Elettronica non ha certo bisogno di presentazioni. E forse anche ben al di fuori dei confini della Penisola, tenendo conto della longevità del gruppo ma anche dell’ormai ampia rete di collaborazioni a livello internazionale. L’unica cosa che mancava, forse, all’azienda di Faenza, era l’approdo nel settore dei casinò. Forse anche per questo, tra i vari prodotti e le tante novità sfornate dal produttore italiano negli ultimi mesi, trova spazio anche una nuova linea interamente dedicata alle case da gioco. Dopo l’innovativa invenzione del sistema di gioco “ibrido” denominato Bingolett, dove elementi tipici dell’intrattenimento tradizionale venivano mescolati ai normali meccanismi di una slot “da bar”, ora Nazionale ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti nello sviluppo del concept, indirizzando quella tecnologia verso i giochi da casinò terrestri, dove si hanno maggiori libertà di realizzazione del gioco, per via della diversa regolamentazione rispetto a quella delle Awp o delle Vlt. Da qui nasce una nuova linea di prodotti esclusiva per le case da gioco (italiane ed estere) dove il brand Bingolett viene affiancato dal prorompente Fireball, e da molti altri ancora. Puntando su elementi di gioco che possano favorire l’interazione tra giocatori e la socialità che è tipica di certe location come i casinò.
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Nazionale Elettronica punta (anche) sui casinò
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ontro i troppi contatti che diventano critici in momenti di pandemia ma soprattutto, contro il virus ancora più temibile per i commercianti, cioè quello dei furti di cassa, arriva la cassa automatica da banco creata da Baldazzi Styl Art: robusta, semplice e funzionale. Grazie alla quale gli incassi e i resti in contanti sono controllati, contati e sicuri. Grazie alle sue dimensioni ridotte è adatta a qualsiasi tipologia di negozio, bar o esercizio pubblico, con una tastiera incorporata e rimovibile per digitare l’importo da incassare e display sui due lati cassa. Caratterizzata da una grande capacità di resto in monete e banconote e in grado di favorire una contabilità interna rapida e agevolata per un veloce recupero dell’incasso della giornata.
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nuovo brand nel settore del gioco online italiano che promette di conquistare (anche) i punti vendita terrestri. Stiamo parlando di Betwin360.it, che appena uscito sul mercato si è subito fatto apprezzare dai giocatori grazie a una nutrita sezione dedicata allo sport, delle migliori piattaforme di gioco, con quote sempre più competitive. Oltre a una sezione di casinò games dove si possono trovare i più importanti provider in circolazione, nella quale il cliente potrà usufruire dei numerosi bonus creati dal reparto competente. Ma non è tutto. Attraverso lo studio e lo sviluppo di una tecnologia dedicata, betwin360.it mette a disposizione dei suoi clienti e partner i servizi più innovativi e gli strumenti di ultima generazione. In questo modo l’apertura di un Punto vendita ricarica (Pvr) risulterà semplice, rapida e accessibile a tutti.
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IL FUTURO DEL BETTING TRA ONLINE E (SEMPRE PIÙ) ENTERTAINMENT Diego Mendez, direttore tecnico e manager nel gioco mondiale di lunga esperienza internazionale, spiega i cambiamenti del settore delle scommesse e del gaming, e le evoluzioni dell’industria di Cesare Antonini
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alla migrazione dei tanti noleggiatori, gestori e proprietari di sale dal retail al gioco online, fino alla creazione di un’offerta di betting e di tutti i verticali con una concessione propria, per arrivare alla creazione di nuovi luoghi di gioco dove scommettere. Pandemia mondiale permettendo, ovvio. Diego Mendez, direttore tecnico di TerryBet, è un manager dall’esperienza internazionale importantissima. E viene dal vastissimo e complesso mercato degli Stati Uniti d’America dove le scommesse, seppur con tantissime difficoltà di riconoscimento normativo (maledetto Wire Act!), rappresentano un’eccellenza a livello mondiale. Ma adesso siamo in Italia. Intervistiamo Mendez in occasione dell’ultima edizione di Enada Rimini, quella fortemente condizionata dal Covid-19. Ma le buone notizie arrivano proprio dalle scommesse, soprattutto online. Il gaming va avanti, nonostante tutto: “Ci
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ha stupito l’affluenza in questo evento – spiega Diego Mendez - pensavamo ad una presenza decisamente inferiore per via di tutte le problematiche relative al virus. È stata una scommessa stare qui con tutte le nostre forze ma ci siamo e l’abbiamo vinta questa puntata. Ed è cambiata la qualità nelle visite che abbiamo ricevuto. Spesso in fiera si chiacchiera tanto e c’è grane curiosità. Ma stavolta chi si è spostato lasciando da parte la paura, lo faceva con un obiettivo ben preciso e sono stati meeting molto concreti e produttivi!”. Il mondo di TerryBet.it, brand di Street Web (azienda a sua volta facente parte del gruppo che fa capo a Nazionale Elettronica) proviene dal retail puro. Ma ormai il “ramo” online è già bello e florido e ha iniziato da tempo a far cadere i suoi frutti. Come procede la trasformazione? “Stiamo cercando di trasmettere il concetto che il gioco online non è più una cosa che arriverà ma che è da anni imprescindibilmente complementare al gaming terrestre – spiega il direttore tecnico di Nazionale – molti gestori, proprietari di sale e nostri partner stanno cambiando la gestione dei loro punti vendita pensando sempre di più a questi nuovi modelli. Il mestie-
IL FUTURO DEL BETTING TRA ONLINE E SEMPRE PIÙ ENTERTAINMENT
re è totalmente differente, però, e c’è il rischio di fare errori e perdere soldi, specie se si sbaglia partner e si finisce nelle mani di proposte anche ingannevoli. E bisogna state anche molto attenti alle minacce dei grandi gruppi che utilizzando milioni di euro in marketing aggrediscono i nostri punti storici cercando di attrarli nella loro rete online. Noi continuiamo a ribadire la volontà di proseguire a lavorare con la nostra concessione di gioco online, Terrybet.it e di aiutare i nostri partner diretti ad espandere il loro business”. Come va con il betting dopo il blocco degli eventi sportivi per il lockdown internazionale per il coronavirus? “Le scommesse sono ripartite bene in estate e ci hanno aiutato molto in un momento di difficoltà dovuto a tutte le chiusure generalizzate specie per il gioco fisico – prosegue Mendez – ci lascia un po’ perplessi in generale la gestione del fondo Salva Sport che ha portato ad un ulteriore inasprimento della tassazione che è difficile da condividere. E non avere una direttiva chiara su come raccogliere questa tassa e poi destinarla alle attività crea difficoltà al settore potrebbe generare ulteriori discussioni tra mercato e istituzioni. In più ci sono le continue pronunce della Corte di Giustizia Europea che rischiano di far ricadere le scommesse nei problemi annosi dell’industria”. L’esperienza maturata in tanti anni nel mercato statunitense come si può tradurre in una nuova offerta sul mercato italiano? “Purtroppo dovremo lavorare ancora di più per togliere il gioco dal ghetto e non considerarlo più come una auto esclusione sociale ma come una forma di intrattenimento come le altre. Come format stiamo seguendo molto da vicino gli sport bar che negli Usa sono già attivi e funzionano da tanti anni. Sono luoghi in cui prima di tutto vai per seguire lo sport, stare con gli amici e poi, se vuoi, scommetti. Ci sono delle location a Roma molto simili come lo Scholars Pub ma non ci sono le scommesse. È un format molto difficile da implementare in Italia ma stiamo pensando anche a dei tavoli dove poter piazzare qualche puntata mentre si mangia. Questo potrebbe essere un modello interessante per far uscire il gioco da quel che dicevamo
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Il mercato va nella direzione indicata da Diego Mendez e da tutti gli esperti. Peccato che nei giorni scorsi, ci siano delle concessioni di gioco online che risultino scadute. E mentre l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, per voce del direttore generale Marcello Minenna, chiede al Governo la possibilità di redigere finalmente il testo unico dei giochi, i bandi per allineare la pletora di licenze di betting, mancano e si opera ormai da anni in regime di proroga. Il caso dei concessionari per il gioco a distanza, titolari di concessioni di cui all’articolo 24, comma 11, lettere da a) ad f), della legge 7 luglio 2009, n. 88 è singolare. Gli operatori si sono visti recapitare da Adm la scadenza della conces-
poc’anzi. Con la mia famiglia sono stato all’ippodromo di Cesena per una finale di trotto e pur non avendo mai giocato una scommessa ippica con mia moglie abbiamo deciso di piazzarne una mentre eravamo al ristorante a bordo pista”. Il ruolo della politica è fondamentale però? “Sì, per sdoganare il gioco la prima mossa deve partire proprio dal regolatore e da chi ci amministra”. C’è il rischio di tornare in lockdown, come sono cambiati i flussi di gioco quando eravamo tutti a casa e cosa dobbiamo aspettarci adesso? “Il poker durante il lockdown ha vissuto un suo rifiorire, specie negli home games, le partite private tra amici. Addirittura sono partite leghe, campionati a squadre. Poi, finito tutto, le percentuali sono tornate più o meno come prima sugli altri giochi. Sulla nostra piattaforma abbiamo avuto ottimi risultati”. Inquadriamo un po’ TerryBet.it nel contesto generale: “La business unit del gruppo, Get Bet, si occupa di produzione di giochi online e sta ottenendo ottimi risultati con alcuni titoli che producono molto bene e si sposano con la nostra filosofia aziendale – spiega Mendez – Microgame rimane un nostro partner principale e strategico per essere sul mercato. Mentre Nazionale è entrata nel tavolo di As.tro, associazione ormai dedicata a tutto il gioco in generale. Sosteniamo una realtà che serva a regolare ed autoregolarci meglio tra di noi per interloquire con le altre parti del mercato. È un altro segnale che il mercato si avvicina ad un’offerta a 360 gradi che è un po’ il nostro leit motive, dal gioco terrestre a quello online come approccio genera e imprescindibile per il futuro”, conclude il direttore tecnico.
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sione e disponeva “l’interruzione della raccolta di gioco, dal giorno successivo a quello della scadenza”. Sarebbero le cosiddette “comunitarie” ossia le concessioni rilasciate tra il 2011 e il 2013, in seguito all’emanazione della legge di riordino del comparto del gioco online. Per questa ragione alcune concessioni sono già terminate, altre termineranno nelle prossime settimane, mentre le ultime ancora in vigore nel 2022. E, come diciamo da più parti, la sensazione è di un lockdown generalizzato e se per gli operatori l’unica ancora di salvezza può essere il gaming online, senza una licenza operativa inizia a essere difficile poter raccogliere gioco.
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Lockdown 2.0
Siamo pronti a un nuovo possibile stop delle competizioni sportive?
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cipali competizioni sportive all’inizio di quest’anno ha reso evidente quanto siano importanti gli strumenti di crossselling più efficaci. Poiché l’esperienza di gioco ed il portafoglio prodotti stanno diventando sempre più rilevanti, le nuove proposte devono innovare divertendo i consumatori, ma dovrebbero anche generare valore per gli operatori e offrire un’opportunità di fare cross-selling incrociato tra clienti di casinò ed i più tradizionali entusiasti di scommesse sportive. Ad ogni modo, nel caso di un secondo lockdown totale, ritengo che le organizzazioni sportive sarebbero oggi meglio organizzate per evitare uno stop poiché i principali eventi sportivi continuerebbero ad essere disputati senza pubblico ed a porte chiuse. Una condizione questa, ormai consolidata nei mesi scorsi, che porta l’ulteriore vantaggio di considerevoli introiti derivanti dai diritti televisivi per un pubblico sempre più inchiodato davanti alle Tv. Per questo motivo non mi aspetto uno stop delle competizioni sportive in più paesi come nella prima ondata di Covid-19; abbiamo visto come, a partire dagli Stati Uniti, gli organizzatori di eventi sportivi si siano prodigati a creare diversi protocolli di salvaguardia a protezione degli atleti e del sicuro svolgimento degli eventi. Si spera che se i cittadini, le autorità e gli atleti tutti seguano le regole, dovremmo essere in grado di continuare a godere dello svolgimento dei vari campionati. Tuttavia, le aziende di gioco devono fare in modo che le proprie risorse siano in grado di lavorare con il massimo grado di flessibilità ed autonomia, assicurandosi che il cliente rimanga sempre la loro vera priorità. Possiamo solo sperare per il meglio, ma abbiamo il dovere di essere pronti ad affrontare qualsiasi scenario.
l’interesse dei giocatori e in alcuni casi hanno rappresentato fino all’80 percento del fatturato complessivo in assenza di eventi sportivi tradizionali. Molti operatori di giochi sono corsi ai ripari durante l’estate ed hanno investito molto in prodotti e canali digitali con front-end innovativi, più accattivanti e coinvolgenti. Infatti, mentre il canale fisico potrebbe essere a rischio nel caso di nuovi lockdown con interazioni fisiche tra le persone più limitate e maggiori misure di distanziamento sociale, i canali digitali saranno sempre più gettonati e spesso l’unico vero canale di distribuzione disponibile. La sfida più grande che si è presentata agli operatori di gioco durante la prima ondata della pandemia è stata il cross-selling tra scommesse sportive e giochi da casinò, considerando anche le restrizioni sui bonus in diversi mercati e l’aumento di richieste di nuovi contenuti. La risposta è stata quella di offrire giochi ottimizzati per i dispositivi mobili ma con puntate minime basse che potessero essere proposti in combinazione con il betting, fungendo così da facilitatore in termini di esperienza di gioco per incentiLudovico Calvi vare gli scommettitori sportivi a Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha sperimentare contenuti di casiutilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo nò. Tutto questo creando nuove servizi di consulenza strategica, normativa opportunità di ricavo per gli opee operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, ratori di gioco in chiara difficoltà governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e durante la fase più acuta della forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery prima ondata. Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente Sebbene le scommesse sportive e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association e i giochi di casinò online ab(Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro biano tradizionalmente poco in dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. comune, lo stop di tutte le prinENGLISHPAGES
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interruzione delle principali competizioni sportive in tutto il mondo, a causa della prima ondata di epidemia di Covid-19, ha creato non pochi problemi per quelle imprese di gioco che non sono state in grado di investire rapidamente in prodotti sostitutivi. Molti concessionari hanno dovuto proporre nuove proposte di scommesse alternative su competizioni sportive minori, rivedere il loro mix distributivo sui canali sia in ambito B2C che B2B e ridistribuire rapidamente le risorse verso i canali digitali al fine di garantire continuità di business e soddisfare le esigenze dei consumatori in forte mutamento. Entrando nell’ultimo trimestre del 2020, osserviamo sempre più governi adottare misure molto severe per contenere la seconda ondata di casi di Covid-19 ed il mondo dello sport potrebbe per questo trovarsi ad affrontare un altro possibile blocco. Per questo motivo, si rende necessario da parte dell’intero comparto del gaming far tesoro dell’esperienza maturata in primavera durante il primo lockdown per rispondere efficacemente a possibili future interruzioni di attività. Le aziende di gioco hanno dovuto rivedere ed ampliare i loro portafogli di prodotto dopo l’esperienza, senza precedenti, vissuta in primavera; anche questa volta prevarrà la capacità di agire rapidamente e coinvolgere i clienti in maniera efficace. La qualità e l’intrattenimento dell’esperienza di gioco sono stati di gran lunga gli elementi di differenziazione più importanti, prodotti alternativi come scommesse virtuali, fantasy sport, e-sport, ping-pong, giochi da casinò o freccette hanno catturato PROMOSPACE
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NUOVE TENDENZE
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A cura di Ludovico Calvi
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Chi è Gianni Carra
di Gianni Carra
Piccoli consigli per vivere di betting PROMOSPACE
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olte volte ci facciamo la domanda: “Come facciamo a combattere contro i bookmaker che hanno dalla loro innumerevoli vantaggi?” A volte sembra una lotta impari, perché è contro aziende che hanno informazioni e importanti strumenti di analisi. Ma per qualche giocatore professionista non è così. Come esistono i professionisti nel poker, ci sono anche tante persone che si guadagnano da vivere con il mondo delle scommesse. Alcuni fanno questa attività per sopravvivere, pagandosi affitti e utenze, altri cercano di costruirsi una rendita vitalizia, mentre altri professionisti sono diventati milionari con il mondo delle scommesse. Ci sono personaggi che sono diventati dei miti, per tutti quelli che vogliono vivere di betting, ma oggi ci sono personaggi che sono i nuovi milionari del betting 2.0. R.J. Bell, Haralabos Voulgaris, Billy Walters e Tedi Covers: quattro personaggi che hanno accumulato una grande fortuna con le “bet”. Ovviamente ognuno di loro con una strategia differente ma con lo stesso obiettivo e risultato finale: le grandi vincite. Andiamo a scoprirli.
R.J. BELL R.J. Bell, che oltre ad essere uno scommettitore professionista è anche il conduttore di uno show radiofonico di Espn sul betting, ha dichiarato: “Troppi giocatori scommettono più di quanto possono permettersi all’inizio della stagione”, quando poi ci sono partite dove c’è del valore, non hanno più soldi per puntare”. Il suo suggerimento per vincere con le scommesse è alter-
nativa: effettuate scommesse piccole a inizio stagione e aumentatele strada facendo.
HARALABOS VOULGARIS La carriera di Haralabos Voulgaris iniziò con una mossa da “all in”: puntò tutto ciò che aveva sulla vittoria dell’Nba da parte dei Los Angeles Lakers. Ma dopo quel successo da 455mila dollari cambiò completamente strategia. Da lì si affidò ad un genio della matematica con il quale ha sviluppato un software in grado di predire il possesso palla delle 1.230 partite stagionali in Nba. Così è riuscito a mantenere un Roi superiore al 6 percento per anni, vincendo milioni di dollari. Il suo consiglio è quindi di sfruttare tutti i dati e le statistiche a disposizione e di acquistare i software presenti sul mercato.
BILLY WALTERS Di Billy Walters si sa tutto ed è con ogni probabilità il più famoso scommettitore professionista del mondo. Un uomo in grado di accumulare una fortuna soprattutto con il suo intuito e le sue abilità. Ma il talento non basta, ogni professionista deve informarsi leggendo tutto ciò che viene pubblicato sullo sport e sugli eventi su cui decide di scommettere. All’inizio della sua carriera aveva gruppi di collaboratori che leggevano tutto ciò che c’era scritto sui giornali locali e nazionali, una strategia all’apparenza non
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
efficiente, ma che consentì a Walters di vincere con le scommesse milioni di dollari. Oggi secondo lui è ancora più semplice con Internet, perché con un click ti si apre un mondo dove si possono trovare qualsiasi tipo di info su atleti e squadre. Avere informazioni non è sinonimo di vittoria ma conoscere quello che si punta è basilare.
TEDDY COVERS Per Teddy Covers non basta indovinare l’esito ma è fondamentale la quota in cui si punta. Teddy è uno degli scommettitori più vincenti nella storia dell’Nfl. “Uno degli errori più comuni dei giocatori occasionali è che non cercano le quote migliori sul mercato“, ha dichiarato, “Quando compri azioni in Borsa, il prezzo è lo stesso per qualsiasi azione, ma nel betting non è così e allora dovresti sempre cercare il bookmaker che paga meglio”. Il suo consiglio generico sulle favorite è di scommettere diversi giorni prima dell’evento. Così si trovano le quote migliori, e la differenza a fine anno, per un professionista, fanno la differenza. Quote, informazioni, gestione bankroll e strategia è il vero mix per vivere di betting. Olè.
politica ippica
PH. EBERHARD GROSSGASTEIGER, UNSPLASH
UNA NUOVA ENTITÀ PER L’IPPICA
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di Michela Carboni
opo aver fatto fallire due tentativi di riforma del settore (‘Legge delega fiscale’ 3/2014 e ‘Collegato Agricolo’ 8/2016 ), che in buona parte riflettevano i risultati del lavoro dell’allora ministro Luca Zaia, padre della Legge 2/2009 che ancora oggi, nonostante tutto, garantisce un sostegno determinante per il settore, la struttura burocraticoamministrativa del Mipaaf dedicata all’ippica sta oggi manifestando uno straordinario attivismo per una soluzione ‘pilotata’ al problema della necessaria riforma della governance del settore”. È questo il pensiero del deputato della Lega, Jacopo Morrone, (membro della commissione Giustizia della Camera) il quale aggiunge: “Riforma sollecitata per anni da buona parte delle diverse componenti del settore, supportate da autorevoli pareri giuridici e studi economici, che ha sempre visto una resistenza passiva della struttura ministeriale, alimentata anche con una sistematica ricerca di contrapposizioni fra le componenti in modo da bloccare lo status quo. È sempre stato evidente il tentativo di mantenere il controllo su una delle voci di entrata più ingenti del bilancio Mipaaf, provenienti in parte dalla quota dei proventi erariali da scommesse ippiche, quella sul prelievo erariale unico sugli apparecchi da intrattenimento e la ben più consistente dotazione al settore disposta dalla citata legge Zaia. Ora, all’improvviso, con un emendamento formalmente scadente (dichiarato in seguito inammissibile) al decreto Semplificazioni, alcuni parlamentari della compagine del ministro hanno proposto il trasferimento dell’intera gestione del comparto a una federazione, la Fise, controllata dal Coni. Trala-
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Jacopo Morrone, deputato della Lega, offre la sua ricetta per il settore e propone una governance snella, indipendente ed efficace sciando le numerose e importanti forzature concettuali (ne basti una: in nessun paese sviluppato l’ippica è gestita dal Comitato Olimpico Nazionale per le ovvie contro-indicazioni di natura formale e sostanziale), quello che tocca è il metodo, un goffo tentativo ferragostano senza possibilità di riuscita ma un forte segnale delle volontà politiche di chi regge il settore. La dice lunga la convocazione da parte del sottosegretario Giuseppe L’Abbate, l’8 ottobre scorso, di tutte le categorie ippiche per presentare la sua idea di riforma del settore e la proiezione, in quella sede, di alcune semplici schede dove si indica che la parte allevatoriale del settore resta sotto la gestione diretta del Mipaaf, mentre il resto delle competenze (calendario corse, regolamenti delle corse con loro applicazione e controllo, finanziamento di ippodromi e montepremi, lotta al doping) passerebbero sotto il controllo del ministero dello Sport. Tutti i presenti risulta abbiano ribadito la contrarietà al trasferimento, un ennesimo ‘spezzatino’ di un settore che verrebbe a trovarsi un terzo gestore ad aggiungersi ai due (Mipaaf e Mef ) che poco e male, visti i disastrosi risultati delle scommesse ippiche, hanno dialogato in questi anni. Credo che la riforma del settore sia necessaria e non più rinviabile e debba passare attraverso la costituzione di una nuova entità snella e efficace, indipendente e in grado di operare fuori dai vincoli formali della struttura ministeriale, benché sotto il rigido ed esclusivo controllo del dicastero agricolo, l’unico in grado di tutelare a 360 gradi un mondo che è prettamente agricolo in tutte le sue espressioni. Una entità che veda rappresentate tutte le anime del settore con il giusto peso dato dall’ammontare delle risorse
UNA NUOVA ENTITÀ PER L’IPPICA
investite dalle singole componenti. Solo integrando e proteggendo l’intera filiera ippica nazionale dall’allevamento al prodotto corsa e al suo “derivato” scommessa si potrà dare un futuro al settore, non spezzettandola in due o tre tronconi, ognuno dei quali gestito da un’entità politica diversa. Servono una visione integrata, di lungo periodo, del sistema ippico nazionale in tutte le sue sfaccettature e una programmazione e pianificazione politica e ‘industriale’ che devono stare in capo a un unico soggetto. Come si può pensare di incentivare le politiche allevatoriali se poi l’attività di selezione attraverso le competizioni o gli stessi palcoscenici dove la selezione deve svolgersi sono gestiti da un altro soggetto che ha obiettivi e problematiche diverse? Una delle principali cause dell’attuale declino è stata l’espropriazione della rete vendita che di fatto ha sottratto al settore il controllo del proprio prodotto”. Cosa pensa delle misure messe in campo dal Governo in occasione dell’emergenza Covid-19 e che hanno coinvolto gli ippodromi? “L’ippica si è salvata grazie alla sua connotazione agricola che le ha consentito di non subire le limitazioni che hanno sopportato tutte le competizioni sportive gestite dal Coni. Se gli operatori hanno potuto riprendere la loro attività (seppur a porte chiuse) fino da maggio e gli ippodromi estivi hanno visto buoni risultati di pubblico e promozione durante la scorsa estate, mentre sport e spettacoli sono stati martoriati dai limiti dei protocolli Covid, è stato proprio grazie a questo status riconosciuto dal Governo. Perché mai ora l’ippica dovrebbe rinunciarvi, per farsi inquadrare in un mondo dello sport che non le appartiene e dove diverrebbe immediatamente una realtà fragile e di difficile regolamentazione?”. Lei aveva presentato un emendamento al Dl Rilancio in cui si prevedeva un Fondo Emergenza per il settore degli ippodromi italiani. Da cosa scaturisce questa richiesta? “Gli ippodromi italiani sono in buona parte obsoleti e non più adeguati ai migliori standard internazionali, ma sono anche e soprattutto, nella maggioranza, di proprietà di amministrazioni pubbliche (Comuni e Regioni) che non sono in grado di sostenere gli oneri finanziari necessari a un loro adeguamento. Le gestioni sono state danneggiate inesorabilmente dai tagli dei contributi ministeriali degli ultimi anni, riuscendo a sostenere la gestione ordinaria a stento e con pesanti perdite. L’attività è di fatto da anni completamente decisa dal Mipaaf che impone calendari, giornate di corse, orari, ecc. senza lasciare alcuna possibilità alternativa all’attività dei singoli gestori. Ora si vuole scaricare tutto sul Coni nel malcelato intento di lasciare il triste compito di ridurre il numero degli impianti finanziati, intervenendo magari con gestioni dirette su quelli principali che garantirebbero molti posti di lavoro e numerosi appalti di fornitura di beni e servizi. A mio avviso è necessario intervenire tempestivamente con posizioni ufficiali anche da parte delle Amministrazioni locali proprietarie degli ippodromi che con il passaggio al Coni vedrebbero i propri beni ‘scaricati’ dal Mipaaf dopo averne di fatto gestito per 10/12 anni l’intera attività”. Come mai, a suo avviso, si è arrivati a una situazione tanto critica per il settore ippico?
“Sono anni di errori che si sono accumulati, gestioni politiche deboli in buona parte condizionate da un apparato ministeriale che ha governato il settore con il ‘divide et impera’ funzionale a politiche di mera distribuzione delle risorse disponibili senza un reale piano strategico di settore e con molta approssimazione. Se è vero, com’è vero che l’ultimo ministro impegnatosi in prima persona nella gestione del settore è stato Luca Zaia vuol dire che da oltre dieci anni la politica “alta” ha delegato il destino del settore alla struttura ministeriale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’operato del Mipaaf in questi anni si è concretizzato con il meno 75 percento sul volume delle scommesse ippiche, il meno 40 percento di corse, il calo dei cavalli in corsa e del numero degli addetti, con un fiorire di contenziosi di tutti i tipi, con una gestione solo formalmente trasparente”. Gli ippodromi in che modo possono diventare nuovamente appetibili e attrarre pubblico? “Devono diventare poli di aggregazione, luoghi di intrattenimento, centri vocati al cavallo, alla scommessa intelligente, a svolgere il ruolo di casa dei cavalli sul territorio. Un intrattenimento ‘green’, socialmente sostenibile, spesso nei centri storici delle città più importanti del paese. A tal fine, tuttavia, devono essere ristrutturati per divenire luoghi accoglienti al passo con i tempi, in grado di accontentare tutti i target e rinnovare la propria percezione nell’immaginario dell’opinione pubblica”. A livello turistico, l’ippica può rappresentare una risorsa? “Assolutamente sì. L’esempio di ippodromi come Cesena, Montecatini, Merano ne è la prova. Certo servono gli investimenti di cui dicevamo sopra, che le società di gestione alle condizioni attuali non possono sostenere. Ecco, l’occasione potrebbe essere quella dei fondi per la ripresa, degli investimenti pubblici in infrastrutture, parliamo di un patrimonio di impianti pubblici, spesso con tutela architettonica storica, di un valore ingentissimo. Lasciarli ammalorare e non sfruttarli per le loro effettive potenzialità è un delitto”. Le scommesse ippiche andrebbero modificate per risultare più attraenti? “La scommessa ippica non è un gioco, è un esercizio intelligente di analisi, competenza, passione per l’animale Lui chi è?!? nella sua più elevata espresJacopo Morrone è un parlamentare eletto sione agonistica. Oggi è stata nel collegio plurinominale della Romacompletamente cannibalizzagna come capolista della Lega Salvini Premier alle elezioni politiche del 2018. ta da giochi, spesso di sorte, Ha ricoperto l’incarico di sottosegretario che inducono alla dipendenza per la Giustizia fino al 5 settembre 2019, passiva e vanno giustamenquando la Lega è uscita dalla coalizione di governo. Morrone, nato a Forlì il 23 te controllati. Ma un ritorno gennaio 1983, è laureato in Giurispruincentivato all’appassionarsi denza ed esercita la professione di avcon una piccola scommessa in vocato. È segretario regionale della Lega Romagna, carica a cui è stato eletto il 10 mano è auspicabile. In fondo ottobre 2015, dopo aver ricoperto per due con un ticket da pochi euro si mandati il ruolo di segretario provinciale della Lega Nord di Forlì-Cesena, dall’otè, per i due minuti della corsa, tobre 2009 allo stesso mese del 2015, un po’ anche proprietari dello e aver svolto l’incarico di responsabile splendido animale che vola in organizzativo nazionale della Lega Nord Romagna dal marzo 2008. Attualmente pista. Quanti altri giochi posfa parte della Commissione Giustizia sono dare questa emozione?”. della Camera.
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L’IPO PIÙ FORTE DI TUTTO A SAN MARINO E CONSACRA UN NUOVO CAMPIONE: ANDREA RADICCHI! Un successo l’evento organizzato da PkLive360.net alla Giochi del Titano di San Marino: 1.455 entries in tempi di coronavirus “pesano” almeno il doppio! E i winner sono sempre più forti. di Cesare Antonini
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ANDREA RADICCHI
ndrea Radicchi vince l’Ipo 888Poker San Marino di ottobre 2020 e si consacra definitivamente nel mondo del poker italiano e a livello internazionale. Sì, perché Radicchi è un top grinder online e ha vinto già somme pazzesche giocando in grandi tornei sul web, anche assai superiori alla comunque ottima prima moneta dell’Ipo da 122.000 euro. Cifra importante perché, in piena risalita dei contagi da Covid-19, totalizzare 1.455 entries per una prize pool da oltre 670mila euro è un risultato incredibile
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per il brand del Ceo Andrea Rocci. Soddisfazione diffusa anche per i record del Day1A degli Ipo San Marino organizzati da PkLive360 e il migliore Day1 Speed di sempre. Ottimo il lavoro della Giochi del Titano nei servizi ai players e per l’applicazione dei rigidi protocolli sanitari per la prevenzione del contagio da Covid-19 e preziosa la collaborazione di EuroRounders. Radicchi, finora, aveva vinto solo 20mila dollari dal vivo dove spesso prova il colpaccio e aveva centrato già 2 cash a Ipo ma senza arrivare nella fase finale. Tecnicamente è davvero fortissimo e la sua mascherina da pagliaccio utilizzata al tavolo per seguire pedissequamente i regolamenti antivirus, faceva da contrasto col suo aspetto da nerd concentratissimo e serioso generando un’immagine “psycho” davvero simpaticissima. In uno scambio di opinioni a fine day2 Andrea c’aveva confessato che, nonostante le sue ottime qualità, il field gli dava qualche grattacapo e, comunque, “senza la run non si va da nessuna parte”. Radicchi, arrivato nel late stage, ha dominato per buona parte del torneo partendo con il secondo stack di partenza a 8 left. È subito risalito, complice anche il suicidio in quinta piazza del super chip leader Bruno Morra che partiva con 16 milioni. Poi Andrea ha perso tantissimi showdown senza scomporsi e ri-
L’IPO PIÙ FORTE DI TUTTO A SAN MARINO E CONSACRA UN NUOVO CAMPIONE: ANDREA RADICCHI!
salendo costantemente vincendo tutti i pot uncontested. Sinonimo di qualità, c’è poco da analizzare. Quando la “benedetta” run, poi, lo ha assistito, c’è stato poco da fare. Piccola nota su Morra che è stato protagonista del Day3 salendo a 16 milioni, un quarto delle chips in gioco nel torneo: proprio Radicchi a tre tavoli left l’aveva ammonito “hai rischiato parecchio in questo spot” parlando di una mano in cui Bruno aveva fatto foldare il grinder online che probabilmente partiva davanti. Morra aveva risposto “chi non rischia, però, non vince mai bene”. In questo scambio di battute c’era tutta la chiave del torneo. Soprattutto per Morra che delude tantissimo e deve riflettere su come ha bruciato oltre 90mila euro anche perché le sue chips potevano piazzarlo comodamente più avanti nel payout. Anche per mera inerzia. La fase 3 handed è durata almeno tre ore, heads up compreso. Vittoria di Radicchi impreziosita dal finale con, Wang Chaofei, giocatore cinese ma C O S TA N T I N O MARROCCHELLA che è molto conosciuto in Italia che, ora, in carriera sale a oltre 480mila dollari vinti e per lui quello dell’Ipo non è neanche il best live cash. Poteva battere i suoi record e aggiungere la terza “crown” dopo aver vinto due picche PokerStars, una all’Ept di Monte Carlo in un side da 2.200 euro e l’altra in una tappa dell’Asian Pacific Poker Tour. Altra medaglia da appendere al petto di Radicchi che era partito in heads up con uno svantaggio di quasi 5 a 1 in chips. Anche questo accresce il valore di un successo che va celebrato e che aggiunge un altro grosso nome alla Hall of Fame di Ipo che ultimamente, almeno a San Marino, ha visto appendere al wall un altro grinder online come Luca Delfino e un player molto forte dal vivo come Francesco Di Domenico. Tra il grinder online e il top player live ha provato a mettere il becco un giocatore della “vecchia scuola” come il “dottore” Costantino Marrocchella. Per lui 55mila euro che sono quasi il triplo delle sue vincite in carriera in un colpo solo e migliora il decimo posto ad Ipo Campione d’Italia nel gennaio del 2017. Costantino ha provato a inserirsi in questa lotta senza paura e mandando la “vasca” per tantissime volte e spesso in logica bvb su Andrea Radicchi che era alla sua sinistra.
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Brutto redraw, per lui, ma è uscito terzo e non può che essere contento. Ha venduto la pelle a un prezzo molto alto e a farlo raddoppiare, spesso, è stato proprio Radicchi che per eliminarlo è arrivato in heads up con quello svantaggio pazzesco contro uno forte come Wang. Quarto Alessandro Adinolfo per 40.000 euro. Forse voleva di più ma è un grande cash per lui. Quinto Morra, come dicevamo, e anche Giovanni Giudice si è schiantato con un bluff assolutamente da rivedere per il suo gioco. Al Day3 era salito molto bene in chips e non era dispiaciuto. Poi il tuffo clamoroso che ha segnato il suo torneo. LE PAROLE A CALDO DEL WINNER! – “Sono molto incredulo, una sensazione assurda ma sono molto contento ha confessato ai microfoni Ipo Events il winner - penso di aver espresso sin dal Day1 il miglior gioco che potevo esprimere. Forse ho fatto solo un errore al Day1 in uno spot che non ho 4bettato. Al final table ho giocato al meglio delle mie possibilità. Tre left sembrava che il destino voleva che uscissi ero molto short ma poi mi sono ripreso. Penso di essermelo meritato e sono felice perché per me è stato un anno veramente assurdo sia online che dal vivo e questo è un sigillo indescrivibile. Ora potrò anche aprire un account di Instagram perché avevo promesso di farlo se avessi vinto un torneo con la foto col trofeo!”. Quando non ci credeva più lui il tifo da casa lo ha spinto: “Grazie davvero a tutti. E, infatti, come dicevo ai miei amici, io cerco di giocare ogni mano meglio che posso poi se non va pazienza ma l’importante è non avere rimorsi ed essere sempre convinti di come si è condotto un colpo”. Da segnare nelle “cose da fare” sulla propria lavagna in cucina. I PREMI DEL TAVOLO FINALE
1. Andrea Radicchi 2. Wang Chaofei 3. Costantino Marrocchella 4. Alessandro Adinolfo 5. Bruno Morra 6. Giovanni Giudice 7. Domenico Zingarelli 8. Marco Marini
euro
122.000 79.000 55.000 40.000 30.000 22.000 17.000 12.000
ALESSANDRO ADINOLFO
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politica poker
L’IPO PIÙ FORTE DI TUTTO A SAN MARINO E CONSACRA UN NUOVO CAMPIONE: ANDREA RADICCHI!
ipo
ROMA CAPUT SIDE EVENT
GIULIA BERETCHI
San Marino - Due amici, da Roma, due side event a Ipo 888Poker San Marino e quattro piazzamenti a premio. La notizia è questa ma è impreziosita dal successo al Monday Side Ipo da parte di Massimo Lombardo che si porta a casa 3.715 euro più i 963 euro del Sunday Side. Regolarissimo anche Massimiliano Luchetti che si prende il gradino più basso del podio lunedì per 1.563 euro e domenica si ferma sesto per 1705 euro ad un passo dal del a 5 che gli avrebbe permesso di vincere anche più dell’amico di trasferta. “Siamo soddisfattissimi commenta a Ipo Lombardo dopo la premiazione con la madrina Giulia Beretchi - io ho centrato due tavoli finali e spero di centra-
re quello del main event prima o poi. Anche lì lo scorso evento uscii 23esimo e stavolta sono stato eliminato senza premi. Ma torno a casa con un trofeo e tanta soddisfazione!”. Felicissimo Lombardo che I PREMI ha battuto in heads 1. Massimo Lombardo up Oscar Arezzo dopo aver aggiustato un po’ 2. Oscar Arezzo il payout tra i due. Il 3. Massimiliano Lucchetti torneo ha totalizzato 4. Gianluca Pagliaro 126 entries per una 5. Mariglen Nikolli prize pool di 14.212 6. Francesco Viscomi euro. Ci sono voluti 7. Unknow 20 livelli per trovare il 8. Simone Sintucci winner. 9. Valter Marchi Curiosa la quinta piaz10. Fabio Ciano za di Glen Nikolli, 11. Gianluca Parisi bubble man al main 12. Eugenio DeMarco event per mano di Lu13. Christian Gabriel igi Percossi dopo aver 14. Domenico Cascasi chiuso da chip leader al Day1B.
LO PSICO SIDE FINITO ALLE 8 DEL MATTINO! Come l’ha definito uno dei protagonisti, Ettore Ricci, è to anche molti eventi high stakes specie all’Ept di Barcelstato un Sunday Side Ipo 888Poker da pazzi! E lo è stato lona del 2019 e è volato a San Marino per rigiocare dopo per i numeri, splendidi, con 232 entries da 170+30 euro, il lungo letargo da lockdown. per la prize pool da oltre 37mila euro e per il field che, gioBene anche Luca Poldaretti, avvocato, toscano anche lui, co forza, ha attratto tutti quelli che erano usciti dal main che ha centrato un final table sempre alla Giochi del Tievent. Al primo oltre 10mila euro ma, alla fine, c’è volutano proprio qualche giorno fa. to un deal a 5 per definire la classifica finale che ha viIl flow del final table giocato nella sala principale della sto trionfare Francesco Raccuja inseguito da Ettore Ricci, Gt Poker, sul tavolo che spicca sulla room, è stato assai player toscano che vive ormai da anni in Kenya, con tanti ingarbugliato con i giocatori aggrappati agli stack più piazzamenti in carriera, e un certo Luca Poldaretti oltre al corti nonostante la chip leading di Ricci e l’action contivulcanico e simpaticissimo Alex Bertoletti e a Ezio Fenocnua di Bertoletti. Alcuni piccoli sconvolgimenti ci sono chio, altro nome noto nel circuito live italiano. stati ma, specie Poldaretti, era davvero duro ad uscire Il finale è stato incandescente, quasi da pur essendo assai short. A sbloccare il L’ORDINE DI ARRIVO thriller, perché tutti volevano prenderdeal una serie di raddoppi degli short si il trofeo del Sunday Side realizzato dopo l’uscita di Luchetti. Poi si è gio1. Raccuja Francesco * per l’occasione da Ipo e 888Poker e, cato per il finale e per il trofeo con la 2. Ricci Ettore * alla fine, l’ha spuntata proprio Raccuja: stessa intensità e ha prevalso l’ottimo 3. Fenocchio Ezio* “Una grandissima soddisfazione, l’ho Raccuja. 4. Poldaretti Luca * voluto fortemente perché ho chiuso Dicevamo del field. Settimo Antonio 5. Bertoletti Alex * da chip leader e gioco a poker da tanti Crocetta, 13esimo un certo Claudio 6. Luchetti Massimiliano anni e un successo del genere non l’aDi Giacomo, 17esimo Alex prredaroli 7. Crocetta Antonio vevo mai raggiunto! Sono felicissimo”. quindi Federico Fulgini in 20esima 8. Lombardo Massimo In seconda piazza Ricci che ha già tanposizione e, sfortunato ancora Gio9. Gabriel Andreas Christian te partecipazioni e piazzamenti a Ipo vanni Socci uscito male anche dal 10. Blasio Francesco oltre a cash centrati al Wsop Circuit main e 25esimo al side, e un player 11. Haxhillari Estref Italy e, lo scorso anno, al main event storico di Ipo e dei live italiani come 12. Pieretti Marco Wsop di Las Vegas dopo una cavalcata Fabrizio Fautario out in 24esima * Deal lunghissima ed estenuante. Ha giocapiazza.
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euro
3715 3469 1563 1136 923 710 568 426 312 312 284 284 255 255
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
politica poker live
IL POKER LIVE È SICURO MA IL COVID-19 LO FERMA
I TORNEI SI RIFUGIANO SUL WEB Dopo una bella ripresa dei tornei di poker dal vivo siamo ripiombati in un lockdown vero e proprio. E le principali organizzazioni migrano ancora online.
Dal
Balkan Poker Circuit alla ripresa dei tornei live al King’s Resort di Rozvadov (forse in maniera un po’ spregiudicata ma vedremo poi senza grosse problematiche) e quindi alle ottime risposte dell’Ipo a San Marino e del ritorno del poker live a Venezia e poi al Perla Resort di Nova Gorica. Mentre sfogliate questa rivista saremmo dovuti essere a bloggare due tornei dal vivo storici e iconici come il Tana delle Tigri al Perla Resort di Nova Gorica che era in programma fino all’8 novembre e poi l’Italian Poker Sport a San Marino che sarebbe dovuto finire il 17 novembre. Il nuovo Dpcm del Governo Conte e l’impennata dei casi di Covid-19 sia in Italia che nel resto d’Europa hanno costretto gli organizzatori o a interrompere gli eventi o ad adeguarsi a chiusure delle strutture di gioco come avvenuto in Repubblica Ceca o in Slovenia. Dopo l’ottima riuscita soprattutto di Ipo San Marino con 1.455 entries e una prize pool da oltre 670mila euro (ne parliamo in questo numero, ovviamente) ma anche di tanti tornei al King’s Resort, al Casinò di Venezia con un solo evento che lasciava sperare bene e una timida ripresa al Perla in Slovenia, tutto torna nel baratro di marzo. Allora ci vollero 4 mesi per tornare a giocare i primi di luglio col Balkan Poker Circuit di Rozvadov. Forse stavolta potrebbe volerci molto meno ma la sensazione è che l’appuntamento per gli appassionati di poker dal vivo sia a primavera 2021.
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di Cesare Antonini
Il poker sportivo, però, è anche sicuro Eppure in tutti gli eventi che vi abbiamo elencato ma anche nei club sparsi sul territorio nazionale, non ci sono evidenze scientifiche o statistiche e anche notizie di cronaca che contagi o focolai siano partiti dal gioco delle carte che tanto preoccupava virologi, politici e amministratori. Non servono studi dell’Iss o dell’Oms per capire che da quando il poker live ha riaperto i battenti e dato lo shuffle up and deal non ha scatenato il contagio, né lo ha favorito, né ha veicolato il Covid-19, Anche in una location come Rozvadov, dove i protocolli sanitari si erano irrigiditi con l’utilizzo della mascherina solo nelle ultime settimane, non ci sono evidenze di contagi o segnalazioni dell’autorità sanitaria ceca che qualche caso o un focolaio in particolare potesse essere nato lì. A San Marino si sono tenuti i tornei più importanti sul territorio nazionale con due Ipo da 756 e 1.455 entries che hanno testimoniato come, con rigidi protocolli sanitari e centinaia di test ai dipendenti, si è potuto giocare in sicurezza e, anche qui, senza avere evidenze ufficiali che dei contagi si possano essere diffusi. E la Giochi del Titano con Euro Rounders, per l’evento IPS di novembre, aveva anche deciso di inasprire i protocolli aumentando i distanziamenti e di cambiare alcuni aspetti organizzativi per evitare file e assembramenti.
I TORNEI SI RIFUGIANO SUL WEB
Anche a Sanremo e Venezia si era rigiocato e c’era anche il plexiglass a separare i players. Ecco, in questo caso gli investimenti effettuati dalle organizzazioni e dalle case da gioco che fine faranno? Non ci sarà nessun rimborso nonostante il settore del gioco abbia dimostrato di saper seguire le regole e costruirsene ad hoc per essere sicuro e non destare preoccupazione ai governanti. Ma il comportamento diametralmente opposto del regolatore rischia di incitare al non rispetto delle regole.
Il caso di San Marino In tempo di coprifuoco e chiusure territoriali, l’esperienza del primo post lockdown in quel di San Marino, ci regala dei dati assolutamente confortanti sul funzionamento dei protocolli sanitari adottati. Su questo è Euro Rounders a raccontare l’esperienza dei mesi scorsi: “Ognuno ha la sua idea di questo coronavirus e dal nostro punto di vista vanno rispettate tutte per questo Ips Novembre 2020 è stato annullato – spiegano - vogliamo solo segnalare che l’esempio della Giochi del Titano e di Euro Rounders dovrebbe essere, dati alla mano, un modello da seguire per il poker live e anche per tante altre attività”. Ma com’è andata? “Dopo cinque mesi di analisi con cadenze quindicinali attraverso test sierologici ad oltre 300 persone dei due staff Giochi del Titano ed EuroRounders, sono state riscontrate sempre zero positività”, la notizia bomba dell’organizzazione. A fronte di oltre 57.000 entrate dal 15 giugno 2020, il ciclo pulito su pulito, con la continua sanificazione delle mani di players e dealers da parte degli addetti della Giochi del Titano e GtPoker, taglia le possibilità (e le probabilità) di contagio in maniera che i dati ci permettono di poter definire radicale. “E poi l’utilizzo della mascherina per tutto il tempo in cui si è seduti al tavolo – proseguono - scongiura altre casistiche in cui i drophlet possano viaggiare per la sala liberi di contagiare e abbattono ancora di più i rischi di diffusione del Covid-19. Il ricambio del 100% d’aria ogni 4 minuti nei sistemi della Gt Poker Room di San Marino, è una ulteriore garanzia di pulizia dell’ossigeno che si respira in una sala che ha accolto numerosi partecipanti”. Il “ciclo pulito su pulito”, va approfondito perché grazie ad esso, dopo attenta sanificazione delle mani player per players visionata dagli addetti alla sicurezza Gt, offre un ambiente privo di contaminazione anche nell’Ipotesi di contatto tra giocatori, seppur indiretto, attraverso lo strumento di gioco come carte e chips. Il modello, quindi, potrebbe fare da spunto anche per altri eventi, discipline, giochi di carte e manifestazioni simili e assimilabili. “Insomma c’è grande entusiasmo da parte nostra nel poter dire che il protocollo sanitario adottato ha permesso di avere, dopo 150 giorni di analisi, zero contagi
– proseguono da Euro Rounders - su questo esempio stanno prendendo spunto delle importanti associazioni e non mi stupirei se presto queste linee di prevenzione venissero adottate anche da bar, ristoranti, sale giochi, cinema, Teatri e attività similari. Ad oggi, la nostra più grande soddisfazione, è poter dire con orgoglio e dati alla mano, che siamo riusciti a svolgere la nostra attività ordinaria e straordinaria in piena sicurezza. Ma anche pause frazionate per ridurre assembramenti, divisione dei tornei su due sale differenti su piani distinti e test sierologici gratuiti con cadenza quindicinale a tutto il personale e collaboratori a carico della nostra azienda sono alcune delle misure che oltre cinque mesi adottiamo”, hanno concluso.
Ept per la prima volta online, Ipo si adatta subito L’European Poker Tour di PokerStars Live era il più importante evento dal vivo che non aveva ancora organizzato un format online. Ora è certo che, dall’8 al 18 novembre, “i fan del poker possono restare dove sono visto che l’Ept Online dà vita all’esperienza unica di questo evento sul tavolo virtuale”. Sarà un evento che garantirà 20 milioni di dollari per 20 eventi con buy-in che vanno da 215 a 25.000 dollari. Il programma include anche tornei differenti come il “Mini Ept” con buyin a partire da soli $ 2,20, una frazione del prezzo dei principali buy-in Ept Online e le mitiche picche per i vincitori. Il Mini Ept, insieme a una serie di omaggi di biglietti satellite, consentirà a ogni tIpo di giocatore di essere coinvolto e assicurerà che questo evento abbracci la comunità di PokerStars in lungo e in largo. Ed è la seconda volta, invece, per Ipo, l’iconico format di poker live italiano e internazionale di PkLive360, non si ferma mai ed è sempre più vicino ai players. E lo sarà anche da remoto dall’1 all’8 novembre quando verrà lanciata la seconda edizione online sulla room 888Poker.it. Nei giorni prossimi verranno comunicati immediatamente tutti i dettagli sia dello schedule che del montepremi garantito che verrà messo a disposizione dei players, ma anche dei sat online che precederanno l’evento online. Ipo online è stato lanciato poche settimane dopo la fine del lockdown di primavera ed è stato un successo con un field di partecipanti di grande qualità tra top grinder online e regular del format PkLive360. Tutti i garantiti sono stati superati e proprio le prizepool potrebbero crescere nella seconda edizione. Andrea Rocci, Ceo di Ipo e PkLive360, commenta: “La partnership con 888Poker prosegue sempre più forte e in questo periodo si sposta online vista l’evoluzione della situazione che impedisce l’organizzazione di eventi live. Ipo, però, è sempre on fire e in questi delicati momenti stiamo definendo strategie e novità per la primavera 2021. Il format online è un segnale per i players che hanno voglia di Ipo e che non abbandoneremo mai!”.
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casinò
Benvenuti nel Nuovo Mondo! Il difficile viaggio degli operatori di gioco e casinò, alle prese con la seconda ondata di Covid-19 e con nuove, pesanti restrizioni di Gianfranco Scordato
A
ll’alba di una nuova spedizione, dove sembra ormai certo che poco o nulla abbiamo ancora appreso dai nostri errori, questa seconda ondata (ripresa “Covid-19”) ci spingerà ben più lontano, verso i confini di un ignoto destino dove però finalmente, avvisteremo “terra” all’orizzonte e questa volta sì, sarà nuovo mondo. Tutti sapevano... ma in realtà, nessuno se ne era veramente pre-occupato. E così, ancora una volta, ci toccherà nuovamente ripartire, con le nostre “Caravelle” (la conoscenza/l’esperienza/l’artifex), alla ricerca di nuovi spazi da conquistare e di nuove fortune da riportare in patria. Con sapiente discernimento, avevamo stipato tutto il necessario per sopravvivere alle inevitabili intemperie che avremmo certamente incontrato attraversando nuovi mari tenebrosi e sconosciuti. Per poi arrenderci... e renderci conto che tutto ciò di cui eravamo provvisti non si sarebbe infine rivelato così necessario, se non addirituttura di utilità alcuna. L’equipaggio è stremato dagli stenti e dalla fame... e il comando, fortemente questionato su una leadership e una guida che non li aveva portati da nessuna parte. Per mesi, avevamo navigato alla deriva, in balia delle onde, quando finalmente, ecco il nuovo mondo, pronto ad accoglierci e insegnarci cosa e quali sarebbero stati i “nuovi tesori” che ci prospetteranno un
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futuro migliore. Certo, molte perdite sul campo, molte vittime e tanta sofferenza nell’adattarsi a questo nuovo mondo, estraneo ai più... ma la resilienza (insieme alla lungimiranza) si sa, è la vera forza ed il giusto terreno dove coltivare il successo. Le nuove scoperte (in linguaggio odierno: disruptive tecnologies) hanno già totalmente stravolto il modo di vedere, capire e fare le cose. Le ricadute più evidenti e devastanti di questo cambiamento potranno solamente essere mitigate dalla nostra volontà e capacità nel saper e voler riconoscere (ed accettare) questo periodo di transizione e favorirne l’“umanizzazione” del processo stesso di assimilizzazione. Di fronte all’ignoto, non ci si meraviglia affatto che “negazionismo” e “riduzionismo” vengano riscontrati tra gli attegiamenti più comuni. Sostenitori Vs detrattori, alimentano sfiducia reciproca e si affrontano in una battaglia cui ricadute inversamente proporzionali (che rafforzano uno a discapito dell’altro), rischiano di mandare in corto-circuito il sistema e possibilmente, ottenere il peggio del peggio: ovvero, una perdita di controllo e danni strutturali sui due fronti. Ma il vero problema rimane legato alle scelte e alle soluzioni “terrapiatiste” che le varie forze “rappresentative”, voci di interessi privati di settore, continuano imperterrite ad attuare ed alimentare, esattamente come se nulla avesse mai interrrotto quel loro cammino, in verità già accidentato da tempo (immaginando peraltro, che sia il contesto ad adattarsi a loro e non il contrario). Eppure secoli fa, ci fu chi indicò “il viaggio verso occidente” come miglior opzione per raggiungere l’estremo opposto (oriente)... ovvero, che era giunto il momento
BENVENUTI NEL NUOVO MONDO!
di fare le cose diversamente, anche al contrario se fosse stato opportuno o necessario e partendo da premesse diametralmente opposte rispetto l’ordinario e il socialmente convenuto. Quello che ci aspetta – alle porte del nuovo mondo – non sarà dunque la capacità di arginare l’onda d’urto o affrontare al meglio un periodo di avversità per poi ritornare a fare ciò che si faceva prima... ma riuscire a riconvertirsi in qualcosa di più appropriato, di significativamente più interessante, di più aderente alla nuova realtà (non quella che verrà, ma quella che è già presente). Per gli avventurieri sbarcati in un porto orfano di futuro, la prospettiva di un prossimo imbarco - a breve - sembra ormai una chimera. Per quanto enormi possano essere, non vi saranno più navi sufficientemente grandi per accogliere tutti i marinai che si accalcano sulle banchine di un porto, pieno solo di gabbiani che si alzano in volo per girare attorno allo stesso punto, per poi ritornare a fermarsi sempre sulla stessa roccia. Quelle (navi) che invece ancora lasciano il porto, anch’esse come i gabbiani, non sanno più dove andare (e perchè andare), non sanno più dove approdare. Il loro, non è un viaggio verso l’ignoto... niente avventura e niente scoperte. Il loro, è solo un “andare” per non restare. Fin quando qualcuno, capirà che non necessariamente il porto serviva per aspettare una nave (che forse non passerà) o che forse, una nuova nave per ripartire poteva proprio costruirsela lì, a ridosso delle vecchie e consumate banchine del porto. Intanto, proveremo nuovamente a barattare i nostri pezzi di vetro e specchi lucenti per pietre preziose, e una volta abbandonato il pesante fardello potratoci dietro, riapartiremo con le tre caravelle cariche di altri tesori, in rotta verso il nostro futuro prossimo. Questi i nuovi tesori (fattori di successo) di cui appropriarsi (direi vitali - in fase di “re-organization” aziendale e nel “re-skilling” dell’equipaggio): 1) (complex) Problem Solving: le aziende - come sistema – supportati da nuove tecnologie, incalzate da una sempre più agguerrita competizione e una cresente complessità nell’operare, hanno bisogno di poter dar risposta ad una grande quantità di decisioni (informed decisions, quindi di qualità) rispondendo efficientemente ed efficacemente alle richieste di un “problem solving” immediato, decentralizzato e quindi gestito da tutti i collaboratori in prima linea. Da qui l’assoluta necessità di pianificare ed implementare un programma di formazione continua e caricarlo di forti dosi di “Empowerment” – da parte di una leadership che saprà e dovrà sempre più fungere da coach e meno da controllore. Anticipare, prevenire e reagire velocemente alle richieste del mercato e della clientela (meglio iniziare già ad eliminare questo termine e sostituirlo con “utenza”- users) sarà non solo un vantaggio competitivo ma ormai già un essenziale strumento di sopravvivenza; 2) Implementazione, Uso e Sviluppo della tecno-
logia: c’è chi la teme, c’è chi la usa, c’è chi la subisce. Oggigiorno, avere accesso alla tecnologia non è complicato, l’accesso è aperto a qualsiasi individuo o azienda che voglia utilizzarla e la cosa più interessante è che sono disponibili una grande quantità di servizi offerti a basso costo se non addirittura gratuitamente. La tecnologia aiuta le aziende a stabilire relazioni più immediate e dirette con i propri clienti e fornitori, ad aumentare i ricavi, a migliorare i processi svolti, a creare nuove strategie per lo sviluppo. Ma all’impellente necessità di dotarsi di tali supporti investendo in tecnologia, deve seguire una vera è propria cultura dello sviluppo e dell’implementazione sistematica di queste nuove potenzialità acquisite, in riferimento a tutti i processi aziendali. Bisognerà quindi non solo impegnare parti più o meno significative dei budget di spesa ma anche aggiungere risorse temporali a supporto della formazione del personale e alla verifica sistematica che l’effettiva fruizione dei benefici apportati da queste nuove tecnologie e dai nuovi sistemi di gestione, avvenga realmente; 3) Self Management e Collaborazione; un’organizzazione gerarchicamente sempre meno piramidale e sempre più lineare, insieme ad una visione di un mondo lavorativo in cui i collaboratori gestiscono con maturità ed in piena autonomia i loro incarichi, doveva già essere un tema di assoluta attualità (già da qualche anno...) ma dove non è arrivato il management e la leadership aziendale, è arrivato il nostro caro “Exec. Dir. Covid-19” che bruciando velocemente tempi di adattamento tecnologico e personale/individuale, ci ha letteralmente scaraventato verso il futuro del lavoro. Tele(smart)working in postazione remota, webinars, video Conferenze e Virtual Expos, sono oggi concetti di piena attualità e non certo alluciate visioni di pertinenza a visionari di un lontano futuro. Bene! Dovremo però imparare a mantenere focalizzata ed energizzata, una forza lavoro separata e remota, se vogliamo promuovere le loro prestazioni come anche il loro benessere. Controintuitivamente, di fronte a questa virtualità, la parte umana e le abilità socio-emotive non sono mai state così importanti... 4) Ci sarà il bisogno di sviluppare quindi anche una “Intelligenza Relazionale” supportata dall’apprendimento centrato sulle persone, sul loro modo di vedere e interpretare il mondo. Diventare più umani implica mostrare noi stessi e ammettere che non abbiamo tutto sotto controllo, che abbiamo giorni migliori e giorni peggiori, che siamo tutti stressati ma non necessariamente dalle stesse cose. Implica la conoscenza di sé per identificare i nostri punti di forza e punti di debolezza che tutti abbiamo - e per capire e rispettare gli altri con le loro differenze. L’AUTORE
Son finite le conquiste affrontate con il dispiegamento di forze… oggi vince chi arriva prima!
Gianfranco Scordato gaming executive e managing partner di CasinoMarketWatch, una boutique firm con base a Malta, specializzata in ricerca, espansione e sviluppo prodotto/business; business evaluation (due diligence); M&A.
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enti pubblici - riescano ad ottenere dal Governo quelle deroghe che, nel rispetto della giusta tutela della salute pubblica, consentano di garantire continuità e sostenibilità a questo business e che, in seconda battuta, sempre gli stessi soggetti, avviino un processo di rinnovamento strutturale delle proprie aziende soprattutto in termini di offerta sfruttando meglio i grandi spazi a disposizione che possono e devono trasformarsi in aree di richiamo e di aggregazione. Si tratta di un processo lungo, anche complicato, ma questo è il momento giusto per pensarci e gettarne le basi, per essere pronti nel momento in cui l’attuale pandemia si trasformerà in doloroso ricordo.
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ritori e alle comunità in cui operano, che resta tuttora importante, rappresentano un settore di nicchia di cui lo Stato si occupa poco. Esistono in altre nazioni europee, e non solo, modelli di business diversi, che hanno puntato sui casinò, inserendoli a pieno diritto nella filiera del turismo come poli di attrazione e produttori di intrattenimento. Non è il caso di citare situazioni a tutti voi lettori oltremodo note, ma non v’è dubbio che laddove il gioco è stato associato ad altri servizi, ristorazione, eventi, spettacoli, accoglienza alberghiera e wellness non ha mai mancato di produrre risultati. Il nostro auspicio è, in primis, che le rispettive proprietà - lo ricordiamo, tutti
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Noi ci concentriamo sulle conseguenze che la suddetta situazione genererà sull’andamento delle aziende di cui ci occupiamo, ovvero i casinò. Nel rispetto delle nuove norme emanate nella seconda parte di ottobre le case da gioco dovranno affrontare un nuovo periodo di sospensione delle loro attività. Una situazione che non esitiamo a definire drammatica e che certamente genererà forti ripercussioni negative soprattutto dal punto di vista economico. Premesso che la salute pubblica sta a cuore a noi come a chiunque, non riusciamo a comprendere il perché di questa nuova stretta. Le case da gioco dispongono infatti di ampi spazi in cui è certamente agevole assicurare il distanziamento tra le persone, li hanno adattati, non senza sostenere ingenti costi, per evitare rischi alla propria clientela e, da quanto ci è stato possibile verificare di persona, non si sono verificate situazioni critiche. Il comparto del gioco d’azzardo sta pagando un prezzo molto elevato dall’inizio della pandemia. I ricavi sono calati e un’ulteriore periodo di chiusura, in tempi successivi, non potrà che generare gravi conseguenze sull’occupazione. Purtroppo, ad oggi, sono solo tre le aziende in attività in Italia e nonostante l’apporto economico prezioso che garantiscono ai ter-
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Ci
accingiamo a scrivere questo numero della rubrica Panno nero a pochi giorni dall’emanazione da parte della presidenza del Consiglio di un nuovo decreto che introduce ulteriori limitazioni finalizzate a contrastare l’ormai acclarata crescita dei contagi da Covid-19 sul territorio nazionale. Il momento è difficile e nonostante fossimo più che consapevoli della possibilità che una nuova e ampia ondata di contagio si verificasse in autunno, i dati che la cronaca snocciola quotidianamente non possono non inquietare. Non spetta a noi entrare nel merito di questa situazione critica, nemmeno pensiamo di esprimere considerazioni sulla gestione di questa pandemia da parte delle istituzioni, certo è che l’allarme lanciato in questo ultimo mese deve essere occasione per meditare. L’estate è trascorsa all’insegna di un’apparente, seppur moderata tranquillità, ma il primo cambio di stagione ci ha subito riportato in una situazione di emergenza. Forse, sottolineiamo forse, sarebbe stato opportuno non abbassare la guardia, oppure lavorare per preparare le strutture sanitarie ad affrontare la prevista seconda ondata di contagi. È il nostro pensiero, ma lasciamo a voi, come sempre, ogni eventuale e ulteriore riflessione.
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Nuovi Dpcm, nuovi scenari
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biettivo gioco sicuro e legale, ma anche in grado di innovarsi continuamente. È quanto si prefigge, forte dei solidi risultati già ottenuti, LeoVegas Italia, il cui operations specialist, Riccardo Giorgi, anticipa le novità che attendono i giocatori italiani in questo autunno ormai pienamente arrivato. L’autunno è ormai arrivato. Quali novità LeoVegas ha in serbo per i suoi giocatori italiani? “La mission di LeoVegas è quella di garantire un intrattenimento di massima qualità ai nostri utenti. Per questo continueremo a migliorare le nostre piattaforme integrando giochi sempre nuovi e stringendo partnership con i migliori provider sul mercato: per ricordarne alcune tra le più recenti, quella con Blueprint, High 5 Games e con Scientific Games. L’autunno è il mese della ripartenza, ma anche il periodo dell’anno in cui si va alla ricerca del comfort dopo un’estate più dedita ad attività all’aria aperta. Contiamo di aprire la stagione con un portafoglio giochi ancora più ricco, modalità di pagamento sempre più smart, funzionalità ad alto valore tecnologico come la soluzione data-driven ‘suggeriti per te’ che, grazie al monitoraggio continuo e a un’analisi approfondita dei dati relativi alle preferenze di gioco da parte degli utenti, consente di fruire di un intrattenimento del tutto simile ad altre piattaforme digitali”. Nel decreto Agosto, ormai entrato definitivamente in vigore, vengono potenziate le prerogative dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli per combattere i siti di gioco illegali. Che cosa ne pensate di queste disposizioni? “Il decreto Dignità ha avuto effetti controproducenti per quanto riguarda la tutela dei giocatori. Chi si sta approcciando a questo tipo di intrattenimento per la prima volta, per esempio, rischia di essere attratto da siti illegali dai quali
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l’utente è assai poco protetto. Le misure introdotte dal nuovo decreto sono, quindi, un buon primo passo nella lotta a questo problema. I consumatori hanno il diritto di poter fruire di un intrattenimento sicuro per la loro salute e per le loro finanze su provider legali, come LeoVegas”. Quale bilancio tracciate della vostra presenza in Italia? “Il bilancio del primo semestre 2020 è senz’altro positivo e in linea con i dati rilevati nei mesi precedenti: abbiamo registrato un miglioramento della nostra posizione all’interno del mercato italiano”. Come sono cambiate le abitudini di consumo di gioco online negli ultimi mesi, anche alla luce della pandemia? “Le abitudini di consumo si sono mantenute simili ai trend 2019. LeoVegas punta soprattutto sul mobile gaming, sempre più apprezzato dai giocatori per la sua versatilità, tanto che per noi il segmento mobile rappresenta circa il 70 percento del totale. LeoVegas crede e investe moltissimo nell’innovazione: siamo tra i pochi provider in grado di gestire in prima persona le nostre piattaforme, e questo viene chiaramente percepito dall’utente finale. La tendenza del mobile gaming è allo stesso tempo causa e conseguenza delle abitudini di consumo dei nostri giocatori: l’utilizzo pervasivo dello smartphone ci porta a privilegiare lo sviluppo di questo segmento, ma allo stesso tempo la cura nei dettagli e le funzionalità hi-tech disponibili sulle nostre app per smartphone fanno sì che l’utente scelga di giocare con il mobile per l’altissima qualità dell’esperienza di gioco che siamo in grado di assicurare”. Quanto è importante per voi il gioco responsabile e attraverso quali misure lo promuovete? “Il gioco responsabile è un
Riccardo Giorgi, operations specialist di LeoVegas Italia, guarda con favore alle novità introdotte con il decreto Agosto e sottolinea la grande attenzione riservata al mobile gaming tema di fondamentale importanza nel nostro lavoro. Il giocatore deve divertirsi, rilassarsi e sentirsi sicuro, sempre. Quando necessario, va agevolato nel comprendere che ci sono limiti da rispettare ed essere aiutato qualora il comportamento di gioco possa risultare nocivo. Lavoriamo inoltre con strumenti di machine learning per migliorare sempre le nostre capacità di identificare in modo proattivo il giocatore problematico: abbiamo sviluppato due strumenti fondamentali che sono il modello di escalation e quello di valutazione che poi vengono utilizzati insieme a un algoritmo di previsione che opera su una serie di indicatori, caratterizzando i giocatori da varie prospettive e coprendo sia aspetti comportamentali che non comportamentali. Tutti questi strumenti vengono utilizzati per evidenziare sui nostri sistemi interni in modalità automatica il livello di rischio dei vari clienti per essere in grado di intercettarli in maniera preventiva. Riteniamo la tutela del giocatore così fondamentale che siamo tra le pochissime digital entertainment company ad aver creato una piattaforma ad hoc per questo scopo: LeoSafePlay è un portale che propone consigli sulla gestione del proprio comportamento di gioco, contatti di associazioni utili in caso di necessità, test e strumenti per prevenire una possibile dipendenza”. (Amr)
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LASLOTONLINE DELMESE
GOLD VOLCANO Un’eruzione di vincite e divertimento | Nome_ Gold Volcano | Data di rilascio_ 2020 | Disponibile su_ omnichannel
| Produttore_ Play’n Go | Payout_ 96,2% | Volatilità_ alta
›› grafica
Gold Volcano è ambientata sull’isola di Cash-a-Mundo, dominata dal vulcano che dà il nome alla slot. Le scosse provocate dall’eruzione del vulcano, la lava che prima si innalza all’interno del cratere e poi fuoriesce, insieme al cupo temporale che compare sullo sfondo, accompagnano degnamente la sessione di gioco, per un’esperienza unica e senza precedenti. Resa ancora più gradevole da un’altissima risoluzione e qualità dell’immagine.
Provala subito!
›› sound
La colonna sonora completa, molto ricca e di altissima qualità, completa l’impressione da “cataclisma” volutamente offerta dal gioco. Grazie anche a una cupa orchestra di ottoni e percussioni che non risparmia toni marziali e propone un’atmosfera minacciosa, ma assai coinvolgente per i giocatori. Tutti gli effetti sonori e le musiche proposte da questa slot di ultimissima generazione sono evidentemente frutto di un’accurata selezione ed elaborazione, degni di un’opera cinematografica, più che di una slot. Segno dell’evoluzione dei tempi e dell’innalzamento della qualità nei prodotti di gioco.
›› bonus ›› giocabilità
Quella che abbiamo di fronte è una video slot sviluppata su una griglia a forma di vulcano, attraverso un originale layout 3-4-5-6-6-6-5-4-3. Le combinazioni vincenti collegano almeno 4 simboli adiacenti in un cluster, sia in orizzontale che in verticale. Trattandosi di una slot con simboli a cascata, i simboli delle combinazioni vincenti vengono rimossi dallo schermo. Quindi appaiono nuovi simboli a riempire gli spazi lasciati vuoti. Questo processo si ripete fino a quando non si ottengono ulteriori vincite. I quattro simboli che permettono vincite maggiori raffigurano metalli preziosi e gemme. I quattro semi di carte da poker sono invece i simboli relativi ai premi minori. Ci sono poi due simboli jolly: il primo è un “wild” standard che può sostituire qualsiasi altro simbolo tranne lo “scatter” per creare dei cluster vincenti. Il secondo è un wild che applica un moltiplicatore x2 a qualsiasi cluster di cui fa parte. Lo scatter del gioco è infine una roccia vulcanica che innesca la “Crystallisation”: una delle numerose funzioni speciali presenti in Gold Volcano, che aggiungono varietà e longevità alla sessione di gioco.
Come anticipato nel paragrafo precedente, questa slot presenta una serie di funzioni speciali. A partire dalla funzione casuale “Pressure” che si attiva quando una combinazione vincente viene rimossa dalla griglia, riempiendo uno spazio vuoto con un wild standard o un wild con moltiplicatore 2x. I simboli wild con moltiplicatore si moltiplicano l’uno con l’altro quando fanno parte dello stesso spin vincente. L’altra funzione casuale di Gold Volcano è la “Dormant”. In pratica si tratta di un re-spin innescato a seguito di un giro non vincente e può prendere una fra le tre seguenti forme: “Rumble”, dove tutti i simboli sulla griglia sono mescolati in nuove posizioni e un simbolo viene sostituito dallo scatter, contribuendo così al contatore; “Lava”, in cui il vulcano erutta sputando fuori un simbolo a caso, wild compreso, che cade a cascata sulla griglia, cambiando il layout; “Excavate”, durante la quale vengono aggiunti alla griglia tra 3 e 5 simboli wild in posizioni casuali. Ma non è tutto. I free spin di Gold Volcano fanno parte della funzione Eruption, che assegna 5 giri gratis iniziali dopo 6 vincite consecutive. Durante Eruption il vulcano erutterà su ogni spin, sputando altri simboli e trasformando la griglia in un layout 8x8. E se durante la sessione di free spin si ottengono altre 6 vincite consecutive allora si innescherà un giro gratis extra.
il nostro giudizio. Una slot nuova e innovativa, che va ad arricchire il già nutritissimo portfolio di titoli vincenti del produttore Play’n Go che si conferma all’avanguardia nel segmento del gaming online. La nuova Gold Volcano si presenta come una slot diversa dalle altre, come è già evidente dalla grafica di base del gioco e lo diventa ancor più scoprendone man mano le varie funzionalità, tra un giro di rulli e l’altro. Divertente e molto coinvolgente, con un’alta volatilità e la giusta dose di adrenalina ricercata dai giocatori. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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Casinò e case chiuse accoppiata formidabile INTERVISTE
Giuseppe Cruciani mette a “nudo” gli italiani e svela i loro segreti tra le lenzuola: “Ci sono meno tabù di quanto si pensi” di Anna Maria Rengo
C
inquant’anni dopo i Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini, un viaggio nella società italiana del XXI secolo per conoscere le nostre abitudini e i nostri tabù, veri o presunti. Un viaggio tra le italiche lenzuola: a guidarlo, maestro sincero e pungente, è il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani, che con il suo libro “Nudi”, edito da La nave di Teseo, racconta senza pregiudizi e con grande veridicità il nostro rapporto con il sesso. E senza girarci troppo intorno e senza falsi moralismi, proprio da “Nudi” partiamo, nell’intervista a Cruciani: che spaccato degli italiani emerge dal suo libro e come le è venuta voglia di entrare sotto le loro lenzuola? “Lo spaccato che ne esce è di un’Italia molto più avanti rispetto ai tabù che si pensa che ancora resistano. Da anni raccolto alla radio, ma non solo, testimonianze sulla sessualità di gente co-
mune, o mi faccio raccontare qualche esperienza da un personaggio famoso. Ho ora deciso di mettere tutto per iscritto, facendo un libro su quello che gli italiani fanno sotto le lenzuola, almeno quello che ho conosciuto io”. Durante il lockdown gli italiani hanno trascorso un sacco di tempo a casa. Questo ha cambiato il loro rapporto con il sesso? “Certamente sì. In particolare, è diminuita la possibilità di avere un approccio sessuale libero e dunque sono cambiati i rapporti occasionali. E anche adesso, che più o meno la situazione è tornata quella di prima, c’è ancora qualche remora in più rispetto a quanto avveniva prima del lockdown”. Nel suo libro lei racconta anche storie di persone che “lavorano” con il loro corpo. Che cosa ne pensa della prostituzione in generale? Sarebbe a favore della sua legalizzazione? “Penso che si lavora per necessità e si ha bisogno Lui chi è?!? di mettere il proprio corGiuseppe Cruciani è nato nel 1966 a Roma, vive a po in vendita, si ha diritto Milano da più di vent’anni e conduce La Zanzara, di essere trattati come un programma cult su Radio 24. Si è laureato in Scienze lavoratore qualunque. Da politiche studiando un movimento di estrema sinistra peruviano, Sendero Luminoso, e ha lavorato a Radio anni mi batto affinché ciò Radicale, “L’Indipendente” con Vittorio Feltri, Eurodiventi possibile”. news. Insieme a David Parenzo ha creato uno spazio Diverse proposte di legge di libertà dove ognuno può dire e raccontare quello propongono di legalizzare che vuole, soprattutto quando si tratta di sesso e parti intime. altri casinò, e contemporaIl suo maestro è il conduttore americano Howard neamente le case chiuse. Che Stern, che qualche anno fa scandalizzò l’America col cosa ne pensa di questa acsuo linguaggio esplicito e volgare, almeno secondo coppiata? la morale comune. In una intervista recente il Crux, come lo chiamano i suoi fans, ha detto: “Non mi “Magari fosse possibile riascolto mai, per me il passato è tutto da buttare”. farlo! Sarebbe un’accoppiaPassa le notti a guardare football americano, e l’estate ta formidabile, un passo cercando rifugi solitari in montagna. Alla sua morte avanti da parte della civiltà. vorrebbe un solo epitaffio sulla tomba: “Creò la trasmissione più folle d’Italia”. In altri Paesi è così: diversi Stati consentono di giocare
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e, nella stessa location, anche di fare sesso. Del resto, si tratta dello stesso godimento, anche se c’è chi apprezza di più quello derivante dal gioco e altri che invece preferiscono quello del sesso. Non solo sarebbe una cosa stupenda, ma questa accoppiata farebbe incassare allo Stato un sacco di soldi.... ma non credo che in Italia sarà possibile”. Nella sua trasmissione cult, La Zanzara, si è occupato talvolta anche di gioco. Che cosa ne pensa dell’atteggiamento dei più recenti governi nei confronti di questo settore? “Gli ultimi governi hanno un atteggiamento punitivo, anche dal punto di vista delle tasse, ma poi quando servono soldi attingono al settore. Ma bisogna prendere una posizione: il gioco o lo cancelli o lo faciliti. Personalmente penso che il gioco abbia bisogno di espandersi, altrimenti gli operatori resteranno con l’acqua alla gola”. Lei dice che “essere insultato è una delle godurie più intense della giornata”, ma non è faticoso litigare, o comunque avere discussioni assai accese, tutti i giorni? “In effetti è un po’ stressante impostare delle trasmissioni che prevedano delle polemiche. Arrivo alla fine della giornata provato ma, bisogna ammetterlo, non è come andare in fabbrica o spaccare pietre”. Che cosa principalmente la fa arrabbiare e che cosa invece la annoia? “Mi fa arrabbiare l’ipocrisia, mi annoia il vuoto da riempire durante la giornata”.
INTERVISTE
La vita “su una scacchiera” tra roulette in famiglia e incursioni al casinò Lo scrittore Silvio Danese racconta di sé e del suo libro "Intervista alla sposa"” di Marta Rosati
Le
mille anime dell’artista. Silvio Danese è scrittore, giornalista e critico cinematografico. È stato orchestrale, attore, insegnante, consulente della Biennale per la Mostra del Cinema di Venezia. Gioco News ha avuto il piacere di intervistarlo per parlare del suo ultimo libro “Intervista alla sposa”, edito da La nave di Teseo. Stefania, la protagonista del libro, finisce in carcere per aver difeso la sua vita dalle oppressioni del marito. Perché ha deciso di raccontare questa storia? “Diversi anni fa mi sono ritrovato a raccogliere in cartelletta cronache di omicidi di mogli, fidanzate, compagne. Ero colpito dal ciclo inarrestabile, incominciavo a non poterne più di tutto ciò che non sappiamo, che non si può dire, che non viene fuori dai giornali o dall’esito di un processo. Non parliamo dei programmi tv dei cosiddetti “amori criminali” e dei colloqui con vittime e carnefici, formalmente indecenti. Negli anni ‘80 e ‘90 i cronisti usavano la parola ‘raptus’, pazzesco, oggi il logaritmo verbale: femminicidio. Io però ritengo sia molto importante il come delle cose e scavando a fondo in questa storia, un maschio protetto e innocente scopre di essere in realtà esposto e corresponsabile, per arcaiche e attuali evidenze. Il gioco era sfidare le incoerenze dell’amore, della coppia, dei generi, e le protezioni dell’io, maschile e femminile. Questo non si fa né con un articolo né con un programma Tv”. Della famiglia lei scrive: è “il luogo mentale più fisico nella storia dell’umanità, la sede perpetua della libera prigionia”. Se l’avesse scritto dopo il lockdown sarebbe stata diversa la sua definizione? “Quello che intendo non lo cambia un
periodo più o meno lungo di relazioni quotidiane serrate. Il lockdown ha lavorato, croce e delizia, sulla nostra capacità di riconoscerci, in conflitto o in armonia, proprio in quel che già c’è e siamo: genitori, figli, mogli e mariti, una persona sola a pensare che si è soli invece che in famiglia, e quel desiderio continuo di essere riconosciuti e amati. Possiamo avere i ‘pugni in tasca’ o la galera del lockdown, ma quello siamo, per tutta la vita”. Nella sua personale e poliedrica carriera, che ruolo ha avuto la famiglia? “Un padre poeta, che riempiva la casa di libri, mi portava al cinema e parlava di musica e filosofia, con invettive sul mondo incapace di umanesimo, beh, deve aver avuto qualche influenza. Però bisogna vedere come. Potrebbe essere una bella storia di stimoli e occasioni oppure una condanna sull’identità e le aspettative. In genere, le due cose insieme”. Nel libro racconta la violenza, con immagini talvolta elegantemente macabre, e non è solo fisica. A proposito di quella verbale sui social cosa si sente di dire? “I social sono una pandemia autoreferenziale stabile e irreversibile, piena di occasioni e di scemenze. Un ennesimo esempio del mezzo che è messaggio. La differenza è che abbattono le mediazioni, dunque le regole, e ciò può influire sul tasso di civiltà. Le urla negli stadi ci sono sempre state. Il fatto è che oggi sempre più persone sono furiose e hanno perso speranze e sensibilità”. Definirebbe quella di Stefania una rivin-
cita o una sconfitta? Di sicuro ha avuto una dipendenza dal marito. Parliamo della nostra materia, il gioco: quanto ritiene sia importante nella vita? “Stefania riesce a reagire a fine certa. Viva. Io ho impiegato anni e pagine per evitare di chiudere questa donna nel ruolo di vittima o carnefice. È il suo intervistatore che crede di tenerla in pugno come perdente o vincente. Poi scopre qualcosa di più importante. Se stiamo coi piedi per terra, si incomincia a giocare dal mattino presto fino a sera tardi. La vita quotidiana è una scacchiera, soprattutto quando si ripete. Il gioco più bello però è nei sogni. Lei personalmente che rapporto ha col gioco? Mai stato in un casinò? “Non sono mai riuscito a capirlo. Di rado, ho giocato a poker a vent’anni. Non mi manca, ma ricordo il piacere di ritirare denaro per una intelligenza di gioco o per un colpo di fortuna. Negli anni ‘60, con mia madre e mio fratello, si giocava in casa alla roulette, mai coi soldi. Mio padre accompagnava due cari amici a Campione o a Sanremo per evitare che si rovinassero. Uno perdette due farmacie. Sono stato al casinò qualche volta da giovane, attratto dalla scenografia, da certi personaggi furiosi, le donne, le luci e i riti. È un palcoscenico. Con un’amica ricca, giocavamo diecimila lire sul rosso o sul nero. Stop. Nel secondo capitolo del romanzo Stefania prega il marito di portarla per la prima volta al casinò, e...”. L’invito a leggere, è servito.
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Negli ultimi mesi si è allungata a dismisura la lista dei calciatori professionisti che hanno scelto di investire sugli eSports, dal difensore del Chelsea, Cesar Azpilicueta, all’attaccante del Tottenham, Gareth Bale, senza dimenticare l’ex centrocampista dell’Inghilterra e del Real Madrid, David Beckham. A loro ora si aggiunge anche il giocatore argentino Sergio Aguero, attaccante del Manchester City, che ha dato vita ad un proprio team per gli sport elettronici: Kru Esports. L’iniziativa, che si propone di aiutare i gamers di tutto il mondo a sviluppare il proprio potenziale, con una società costituita in Argentina e un’altra a Barcellona, arriva dopo che l’attaccante sudamericano è diventato uno dei più influenti streamer di Twitch nel 2020, molto seguito, specie durante il lockdown, anche nelle sue dirette con la console in mano, mentre gioca a Fifa 20 e Fifa 21. Durante il fermo dei campionati poi Aguero ha preso parte all’Esports virtual spanish grand prix - evento ufficiale di Formula 1 - in rappresentanza dell’Aston Martin - e con il pilota della Red Bull Alex Albon come “compagno di scuderia”. Il team del giocatore, secondo quanto risulta dal trailer di presentazione postato su Twitter, dovrebbe partecipare a competizioni dedicate a Fifa, League of legends e Rocket league.
Dopo sette mesi di quarantena e la stabilizzazione dei casi di coronavirus, nel Paese è ormai avviato un processo di progressiva riapertura di tutte le attività, dalle scuole ai centri commerciali di Buenos Aires. Un piano a sei fasi che al momento non comprende due importanti location di gioco: l’ippodromo di Palermo e il casinò galleggiante di Puerto Madero, che insieme raggiungono i 5mila posti di lavoro ma che hanno un impatto indiretto sui bilanci di almeno altre 3mila famiglie. Sebbene entrambe le società abbiano sviluppato protocolli ad hoc e siano in costante contatto con l’amministrazione comunale, non ci sono certezze sulla possibilità di un ritorno al lavoro. “L’azienda ha promesso di non licenziare i dipendenti e i lavoratori ricevono il 75 percento degli stipendi. Tuttavia, non si sa se ci sarà una soluzione per il nostro caso più o meno a breve termine. Stiamo attraversando una situazione critica”, spiegano i portavoce dell’ippodromo, che ha visto la ripresa delle corse, senza pubblico, alla fine di agosto. L’impianto ha sviluppato un protocollo apposito per operare e prevede investimenti per garantire la ventilazione naturale della sala slot, in cui operano tra i 4.300 e i 4.500 apparecchi. Il casinò galleggiante di Puerto Madero è chiuso da marzo e ancora non si sa quando riaprirà.
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Tutto il mondo è Paese, anche al di là dell’oceano. E così anche il Governo dell’Argentina ha scelto la via dell’aumento delle tasse sul gioco per ripianare parte dell’annoso deficit nazionale. Il ministro dell’Economia Martín Guzmán ha infatti aggiunto al disegno di legge del bilancio 2021 un aumento dell’aliquota fiscale sulle scommesse online e ha spiegato che Enacom - il regolatore nazionale delle comunicazioni e dei media - sovrintenderà alle scommesse mobile e sarà incaricato di sviluppare un registro dei domini. Si stima che il gioco online generi circa 2,4 milioni di dollari all’anno in Argentina, ma poiché la maggior parte delle aziende opera “illegalmente” a causa della mancanza di regolamenti, lo Stato riceve quasi tutto in entrate o commissioni. Secondo la proposta del ministro, il 95 percento della riscossione delle tasse sarà destinato alle diverse province e il restante 5 percento sarà utilizzato per finanziare i piani di Arsat, la società di telecomunicazioni di proprietà del Governo. Se approvate, le modifiche farebbero passare l’aliquota fiscale dal 2 al 5 percento “sulla base del valore lordo di ogni scommessa e/o gioco” e tale aliquota aumenterebbe al 10 percento nel caso di società con sede in una giurisdizione considerata un “paradiso fiscale” ai sensi della legge.
PAROLADI COLLOVATI
Covid-19, ippodromo e casinò ancora chiusi dopo 7 mesi
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Il calcio punta ancora sugli eSports, ecco il team di Aguero
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La tassa sul gioco cresce per compensare il deficit nazionale
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tiene vivo il loro interesse. Nelle attrazioni dei parchi a tema abbiamo l’opportunità di creare storie da zero, utilizzando una vasta gamma di strumenti creativi e tecnologici. Combiniamo scenari fisici colorati con i media all’interno di un unico mondo immaginario coerente. Ciò aumenta la sensazione di immersione degli ospiti in un mondo di storie, pieno di sorprese e intrattenimento. Queste attrazioni piacciono a tutti”. Concentrandosi sulla risposta alla pandemia, Dave Blank, senior marketing manager dello specialista Hologate, spera che l’industria incontrerà un pubblico desideroso di impegnarsi di nuovo socialmente attraverso l’uso di attrazioni coinvolgenti. “Man mano che i luoghi di intrattenimento riapriranno e torneranno a funzionare a pieno regime, prevediamo che le esperienze che supportano intrinsecamente un forte impegno sociale in piccoli gruppi diventeranno più importanti e desiderate che mai”, afferma. “Nel nostro recente articolo intitolato ‘Level Up Your Social Vr Experience’ forniamo esempi di esperienze condivise e social e mostriamo come identificare e comprendere le differenze potrebbe portare una quantità significativa di entrate aggiuntive al vostro luogo di intrattenimento”. Opinione condivisa da Mirsat Satış, marketing manager di Dof Robotics - società che ha rilasciato un dispositivo che combatterà tutti i tipi di virus utilizzando la tecnologia Uvc Led. “La situazione attuale era inaspettata ed è stato un grande shock per il settore del divertimento, dove le esperienze comuni sono ampiamente diffuse”, spiega. “Continuiamo a pensare che le esperienze comuni siano molto importanti e questo è il motivo per cui ci siamo uniti alla lotta contro il Covid-19 per aiutare a fermare la diffusione e contribuire a
Con i viaggi internazionali compromessi, non c’è momento più opportuno per incoraggiare i clienti a immergersi in mondi nuovi, eccitanti e guidati da storie. Matt Chambers indaga su cosa è già disponibile e cosa arriverà.
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esplorazione e il godimento di nuovi orizzonti sono stati fuori dall’agenda di milioni di persone in tutto il mondo dalla pandemia. Se viaggiare allarga la mente, allora è possibile che rimanere bloccati per mesi nella propria località crei un desiderio in più per nuove esperienze fuori dall’ordinario che espandano il cervello. I creatori di attrazioni di divertimento staranno sicuramente sperando che, con tutte le precauzioni necessarie in atto per rafforzare la fiducia dei consumatori, ci sarà una forte ripresa dopo I vari lockdown. Peter Cliff, direttore creativo dell’integratore di realtà globale Holovis, ritiene che queste attrazioni di gioco debbano offrire più di una narrazione lineare per fornire il fascino di ripetere la partita. “Esperienze di intrattenimento coinvolgenti trasportano gli ospiti in mondi completamente diversi dove possono vivere avventure, incontrare personaggi stravaganti e provare un senso di vera magia”, spiega. “In genere sono più accessibili a un mercato familiare, quindi bambini, genitori e nonni possono intraprendere il viaggio insieme, condividendo l’esperienza e creando ricordi che dureranno tutta la vita. “Utilizzando tecniche come i media in tempo reale, dove l’esperienza è diversa ogni volta come un gioco per il computer, piuttosto che un film, queste esperienze offrono un’elevata ripetibilità, poiché gli ospiti desiderano utilizzarle più di una volta per sperimentare le altre narrazioni e indicazioni della storia”. Per Stéphane Battaille, Ceo del produttore di attrazioni interattive belga Alterface, l’immersione suscita un senso di curiosità: “Cattura l’attenzione dei visitatori e manPROMOSPACE
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A cura di Matt Chambers
rendere l’intrattenimento più sicuro”. Per quanto riguarda il futuro di questo settore, Battaille si spinge a descrivere una visione di un’esperienza di intrattenimento immersiva veramente tangibile e scarna: “La prossima generazione di media immersivi dovrebbe portare alla risoluzione della vita reale senza alcun controllo della realtà. Circondare il pubblico in modo che si senta completamente coinvolto, creare una vera esperienza tattile in cui i visitatori sono parte del mondo della storia. Nessun auricolare, nessun cavo. Vogliamo vagare in una vera foresta dove accadrà un po’ di magia e non sappiamo perché”. Il futuro dell’esperienza sta nel mescolare elementi digitali, fisici, viscerali ed emotivi, utilizzando l’intelligenza artificiale, la robotica, la realtà estesa e le loro possibili interazioni. Verranno utilizzati sistemi intelligenti per creare esperienze più personalizzate. Utilizzando l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico e l’analisi dei dati aiutano a fornire la storia giusta alla persona giusta e ad immergere l’ospite in un mondo di storie. “Immaginate di poter prevedere il flusso narrativo che innesca l’emozione giusta al momento giusto - quanto sarebbe emozionante? Un’attrazione di successo combinerà mondo narrativo, interattività, eccitazione ed emozione. Si tratta di bilanciare la creatività con la tecnologia giusta”. Se questo è vero, siamo tutti ingaggiati.
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Non tutto il lavoro di questi ultimi mesi è andato perduto. Nonostante il nuovo lockdown, per il settore, c’è ancora da guardare avanti e lavorare.
QUANDO L’OSTINAZIONE DIVENTA VIRTÙ A cura di Michele Bragantini
In
questo periodo risulta difficile anche scrivere un articolo, in attesa di vedere e capire cosa decida il Governo. Ma anche stavolta, nel settore del gioco, ci ritroviamo di nuovo penalizzati: creiamo assembramenti, pare. Se mi passate l’ironia, credo che tutti noi vorremmo che le nostre sale creassero assembramenti. Però, per essere “uomini di retail”, orientati al mercato, bisogna guardare al mercato sempre: non solo quando ci sono clienti da intercettare, ma anche – e soprattutto - quando la parola “mercato” diventa sinimono di crisi, emergenza, criticità da gestire. Dobbiamo essere concreti come lo siamo stati finora, non dobbiamo cedere alla contingenza o pensare che quello che abbiamo fatto finora venga azzerato. In questi mesi abbiamo fidelizzato i clienti, abbiamo fatto capire che siamo seri, che possiamo tutelare la salute di tutti, che dalle nostre sale dedicate, sale giochi, Fec, bingo, non sono nati focolai. Siamo stati meglio di tanti altri, siamo arrivati
LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in Marketing e Business Administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del gruppo, per la riorganizzazione e il riposizionamento di una catena di sale bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, Holding del Gruppo Marai. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro di giunta del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), per il quale segue le tematiche leisure ed entertainment. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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prima di altri settori, abbiamo applicato i protocolli e lo abbiamo fatto bene, sempre. Non dimentichiamoci che combattiamo contro l’ideologia e l’opportunità di chiudere le nostre attività è politicamente ghiotta. Le nostre associazioni si sono attivate per tutelarci; io qui vorrei fare azienda e quindi pensare a quando ritireremo su le serrande, tornando a fare il nostro lavoro con l’obiettivo di sempre: far contento il nostro il cliente. Questo periodo di fermo forzato, ingiusto nelle motivazioni ed incerto nella durata, potrà però servirci per migliorare le nostre performance di ripartenza. Di seguito lancio alcuni spunti. La struttura: piccoli interventi saranno percepiti in maniera molto positiva dai clienti, ai quali faremo vedere che abbiamo lavorato per migliorare nelle nostre sale la loro esperienza di gioco. Un semplice “maquillage” nei punti giusti del locale, sarà percepito come un importante intervento di restyling. Protocolli Covid: è l’occasione per implementare, ottimizzare le dotazioni relative al rispetto dei protocolli anticovid. Molti a giugno sono intervenuti con fretta e approssimazione “stilistica”, pur di predisporre in tempo i dispositivi previsti dai protocolli: igienizzanti appoggiati a supporti e colonnine improvvisate, cartellonistica artigianale o standard, adesivi a terra oggi logori, percorsi entrata/uscita tracciati con nastri da cantiere, ecc.. Sistemare questi aspetti migliora l’immagine generale ma soprattutto ribadisce un concetto che non va abbandonato, quello che le nostre location sono luoghi sicuri. Layout: abbiamo lavorato sui layout delle sale per rispettare il distanziamento senza perdere postazioni di gioco. Può essere il momento per rivedere i layout, ottimizzando il posizionamento delle macchine sulla base del lavoro di questi mesi,
i percorsi di accesso dei clienti, gli spazi di attesa. Tecnologia: facciamo un check sul funzionamento delle tecnologie in sala, partendo dal Wi-Fi. Potenziamo i punti di ricarica per i cellulari, posizioniamo uno schermo in più. Comunicazione: facciamo un check sulle nostre attività di comunicazione e sugli strumenti adottati, a partire dai social che, vi ricordo, costano poco ed hanno una redemption elevatissima. Offerta: soprattutto per le sale amusement, può essere il momento per fare una seria valutazione sulla natura dell’offerta, i compleanni per esempio, rivedendone contenuti e valori economici per affrontare in maniera aggressiva il mercato alla riapertura. Formazione: c’è il tempo da dedicare ai professionisti del settore e valutare nuovi spunti per le nostre sale, confrontarsi con loro, in cerca di nuove idee. Ci lamentiamo di non avere il tempo di informarci, di formarci, dedichiamo queste giornate per noi stessi, per la nostra crescita. Allestimenti per le festività: quest’anno gli addobbi dovranno essere più belli che mai. Spiegarvi perché credo sia superfluo, semplicemente è necessario dare valore alla “experience”, al denaro che ci porteranno i clienti in maniera olistica, anche con accoglienza, ambiente. Anticipiamo gli addobbi, quest’anno c’è bisogno di festa e di calore, di atmosfera! Concludo. In un momento di tensione finanziaria parliamo di piccoli investimenti, di attività che, quantificate, non richiedono sforzi economici ma di tempo e di testa, due cose che non ci mancano. Invertire le tendenze è difficile, costa sacrificio, i trend negativi della curva epidemiologica sono in crescita e cresceranno ancora ma la pandemia passerà, ce la caveremo. La nostra economia, macro e micro, riprenderà e personalmente sono più contento di “vendere” divertimento che scarpe. Ma non sarà in un giorno e saremo noi, persone, imprenditori, a fare ancora una volta la differenza, con la nostra capacità di gestire le nostre imprese, ma soprattutto con buon senso e sana ostinazione. E qui, per via di ostinazione, cari colleghi, possiamo dare lezione a chiunque.
ALBAR DEGLIESPORTS
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
LOSFIZIO DELGIOCO
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Gli eSports nel futuro dell’industria del videogame
A cura di Daniele Duso
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li eSports potrebbero avere sempre più peso all’interno dei modelli di business delle aziende del gaming. Per un settore che, colmando il vuoto di intrattenimento creato dalla pandemia, ha visto un aumento generale record dei ricavi nei primi mesi del 2020, nel prossimo futuro potrebbe essere normale aspettarsi un rallentamento. L’industria del gaming è arrivata a valere ormai almeno tre volte quella di cinema e musica messe assieme (il portale brittannico SafeBettingSites.com stima che nel 2020 il suo valore sarà superiore ai 150 milioni di dollari). Ma c’è chi è convinto che la crescita non sia ancora finita e che anzi, proprio negli eSports, l’industria del gaming potrebbe trovare il fertilizzante giusto per continuare a tenere conti floridi anche nel prossimo futuro. Partiamo da un dato certo, che è quello, fondamentale, del ritorno sull’investimento. Il Roi, una misura delle prestazioni di un’azienda che valuta l’efficienza dell’investimento effettuato, deciso dagli amministratori; è calcolato commisurando il valore dello stesso con l’ammontare del suo rendimento. I numeri del primo trimestre 2020, raccolti da BuyShares.co, sono stati più che positivi per tutte le principali
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società. Le cinque aziende con le migliori performance hanno registrato addirittura un Roi medio del 101,33 percento dall’inizio dell’anno. Stando ai dati presentati, a registrare il guadagno più alto è stata la Sea Limited, società con sede a Singapore che gestisce piattaforme online e mobile di servizi per gaming e intrattenimento digitale (ma anche ecommerce e servizi finanziari digitali) che ha sinora registrato un Roi del 286,27 percento. Un numero straordinario (che da solo alza la media) e che è pari al triplo del Roi dell’azienda che occupa la seconda posizione, la cinese Bilibili, che attualmente registra un 99,52 percento. Al terzo posto troviamo Game Stop, con un 48,81 percento, seguita da Nintendo, con un Roi del 37,02 percento. Il gigante cinese dell’intrattenimento Tencent Holdings, nonostante la mazzata subita dal blocco imposto dal governo indiano a Pubg (ne abbiamo parlato nel numero scorso), ha registrato il quinto Roi più alto con il 35,05 percento. Continuando a osservare l’elenco fornito da The Buy Shares si rileva che un Roi elevato è stato una costante di molte altre aziende del settore nel periodo da gennaio a settembre: da Activision Blizzard (33,50 percento) a Take-Two Interactive Software (31,18 percento), passando per SciPlay Corporation (26,51 percento), Electronic Arts (20,24 percento) e Sony (5,40 percento). Ora, come sempre avviene dopo un periodo di vacche grasse, la curiosità generale degli esperti (e dei mercati) è se questo trend potrà continuare anche nei
prossimi mesi e, nel caso, per quanto tempo. Il mondo dello sport ha iniziato a prendere le sue “contromisure” (più o meno efficaci), ma quella che è già stata definita la seconda ondata della pandemia potrebbe comunque riportare alle stelle la richiesta di intrattenimento, per occupare il tempo libero o semplicemente per l’esigenza di distrarsi. Insomma, l’industria del gaming potrebbe avere ancora enormi spazi, soprattutto considerando due elementi: le nuove tecnologie e gli eSports. Per quanto riguarda il primo punto, quello tecnologico, gli occhi sono puntati soprattutto su nuove reti 5G, la realtà virtuale e la realtà aumentata. Una rete più stabile e veloce stimolerà lo sviluppo di servizi di streaming di videogiochi, riducendo al minimo i lag e incentivando all’utilizzo di servizi in cloud (eliminando cavi, installazioni e gran parte dell’attuale hardware), mentre i miglioramenti di realtà virtuale e realtà aumentata miglioreranno sempre più l’esperienza di gioco, attirando nuovi giocatori. Senza dimenticare la crescita del mobile e l’ingresso di nuovi nomi “pesanti” nel settore del gaming (basti pensare all’interesse mostrato da Amazon, Apple e non solo), che non potrà far altro che stimolare la concorrenza e la crescita. E poi ci sono gli eSports, che assieme a microtransazioni (secondo i dati raccolti da Superdata gli acquisti in-game valgono oggi circa 50 miliardi di dollari e potrebbero arrivare a 300 miliardi entro il 2025) e servizi in abbonamento garantiscono al settore guadagni molto elevati e distribuiti su tutto l’anno (i soli acquisti in-game costituiscono circa il 74 percento degli incassi dei publisher). Il lato competitivo assume sempre più peso proprio in quanto può rappresentare la molla che fa nascere (e tiene viva) la passione nel giocatore, che negli eSports trova non solo intrattenimento, ma anche soddisfacimento di una necessità di competizione e, soprattutto, opportunità di socializzazione. Tutti elementi che portano a scommettere che se il presente dell’industria del gaming è roseo, il futuro potrebbe esserlo ancora di più.
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A cura di Anna Muzio
-28 miliardi il conto del Covid al Fuori casa
Q
La previsione deve tenere conto di tre variabili: l’evoluzione della pandemia (scongiurando eventuali nuove serrate), le preoccupazioni economiche e il mutamento degli stili di vita, smart working in primis
uesto 2020 funesto, iniziato PREOCCUPAZIONI ECONOMICHE IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO alla grande e poi investito dalla Che ampie fasce di popolazione pandemia da Covid-19, che ha subiranno pesantemente gli efDa oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. portato un Paese dopo l’altro a capitolare fetti della crisi è un dato di fatto, Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione seguendo lo stesso copione: chiusura, rima la crisi economica impatterà professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del apertura controllata, fase 2 e fase 3, dopo sui consumi fuori casa? “Tradifuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, un’estate che ha dato respiro grazie a un zionalmente abbiamo visto che il opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è turismo tutto nostrano e la grande incoconsumo fuori casa ha dimostrato disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com. gnita dell’autunno, questo annus horribilis una certa rigidità rispetto al reddiche conto presenterà al Fuori casa? Trato. Anche durante la grande crisi deLab ha fatto una previsione, rilasciate smo vissuto durante il lockdown per la economica del 2007-2017 ad esempio si è in anteprima a Mixer all’inizio di agosto. cucina home made, è pensabile che larrinunciato ad altre spese come abbigliaEd ecco il verdetto: 57,3 miliardi di euro ghe fasce di lavoratori anche “ai domimento, arredamento, automobili mentre contro gli 85,3 miliardi con cui si era chiuciliari” non avranno né voglia né tempo fuori casa e telefonia hanno continuato so il 2019. “Secondo le nostre previsioni il di cucinare a casa. “L’andamento della a crescere costantemente. Va detto però Fuori casa quest’anno perderà 28 miliardi Gdo in questi ultimi mesi, che non reche questa è una crisi diversa, che ha di euro, di cui circa 18 miliardi solo nel gistra più le grandi crescite della fase di impattato anche sugli aspetti sociali ed trimestre marzo, aprile e maggio” spiega lockdown, ci fa pensare che il fuori casa esperienziali. Noi però riteniamo che nel Angela Borghi di TradeLab. L’ipotesi di potrebbe, specie dall’autunno, intercetlungo periodo i consumi torneranno ai base è che le regole messe in atto fino tare anche fasce di home workers. Tralivelli pre-Covid, perché la struttura della ad ora si mantengano mite il delivery in primis” dice Borghi. società che li ha favoriti fino alla fine dell’anno, in Il che potrebbe rivelarsi un’opportunità in questi ultimi anni – Opportunità per primis il distanziamento assai interessante per i bar e i ristoranti fatta di single, famiglie di bar e ristoranti che sociale. Le variabili che che sapranno organizzarsi e raggiungepiccole dimensioni, donsapranno organizzarsi frenano i consumi – già re i consumatori a casa propria. ne maggiormente occue raggiungere i evidenziate nell’analisi pate nel lavoro, giovani consumatori a casa di giugno dalla società che vivono con i genitori propria. IL BORSINO: CHI VA SU E CHI VA GIÙ di analisi e consulenza – – non è cambiata” spiega CITTÀ sono sostanzialmente tre: Borghi. A soffrire saranprovince medie e piccole: province del Sud Italia meno colpite dal Covid-19 la paura del contagio, la principale, seguino le situazioni più funzionali: magari si località verso cui orbita tradizionalmente il turismo ta dalle preoccupazioni economiche e tenderà a fare una colazione in più a casa nazionale Milano e Roma per le perdite dovuta a uffici chiusi dal cambiamento nello stile di vita. Cui o si porterà il pranzo in ufficio o in unie turismo in calo va aggiunta un’avvertenza: “I dati sono versità, ma non si rinuncerà all’aperitivo Firenze, Venezia, Cagliari: nelle città turistiche per eccellenza mancano soprattutto i turisti stranieri estremamente fluttuanti, il sentiment del o alla pizza con gli amici. Le maggiori Nord-Ovest: è l’area geografica che evidenzia segnali consumatore varia anche in funzione preoccupazioni sul fronte economico di ripresa più lentipiù penalizzata dallo smart working (e dalla pandemia) delle notizie del giorno sull’evoluzione sono comunque rilevate nel Sud Italia e BAR della pandemia, come ci nelle Isole. bar non specializzato di prossimità con offerta evidenziano i monitoraggi flessibile che copre vari momenti della giornata Metodologia quotidiani che effettuiamo”. STILI DI VITA MUTATI bar serali, cocktail bar: si abbassa lo scontrino, magari si esce per recuperare la dimensione sociale Il Tracking Consumer Based ma ci si ferma al primo drink La riapertura delle scuole (chiuse da inidedicato ai comportamenti bar focalizzati sul pranzo in aree di uffici EVOLUZIONE DEL COVID zio marzo) e la ripresa di alcuni uffici di consumo Fuori casa di La variabile più difficilmen– le attività produttive hanno già ripreTradelab monitora dimenRISTORANTI sioni e trend della domanda ristoranti che puntano sulla cena te quantificabile è proprio so – potrebbe portare ossigeno al fuori per canali, occasioni di ristoranti già attrezzati e focalizzati sul delivery questa. Nessuno sa come casa. Anche se alcune aziende hanno consumo, territori, categorie ristoranti che puntano sul pranzo in aree di uffici evolverà la diffusione del già prolungato lo smart working fino a di prodotto e brand con sintesi mensili e trimestrali virus, se e dove ci saranno fine anno. Già la ristorazione commerFASCE DI CONSUMATORI PER ETÀ tramite 40mila interviste Millennials (25-34 anni), i più prsenti fuori casa, nuovi focolai, se sarà necesciale sta reagendo organizzandosi per seguiti dai 45-54 e 35-44 web all’anno, 110 interviste sario richiudere le attività in consegnare i pasti in casa agli smart giornaliere 365 giorni l’anno. giovanissimi e over 65: minor presenza Il monitoraggio del progresparte o in toto. E quando arworkers o approntando punti di ritiro SETTIMANA sivo ritorno degli italiani al riverà il tanto atteso vaccino. dei pasti pronti. Le aziende stanno imfine settimana, il momento in cui si sceglie di uscire Fuori casa con indicatori di per favorire la esperienzialità e la socialità Le stime prevedono natumaginando come ripensare mense e sintesi su comportamenti e occasioni funzionali in settimana, a cominciare dal sentiment. ralmente che non vi sia un buoni pasto. pranzo nuovo lockdown generale. Del resto, dopo il momento di entusia-
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Non solo dolci, come detto, perché prima di essere un pastry chef, Stefano ha fatto anche il cuoco vero e proprio, e continua a farlo. “Non ho limiti sul cibo, mi piace tutto, specie quello che non conosco e assaggio cose che la gente non mangerebbe mai”. Senza lesinare apprezzamenti anche per la spesso vituperata cucina inglese. “È fatta con ingredienti di alta qualità, come i formaggi e le carni, specie quelle scozzesi, il pesce, gli scampi, che poi vengono venduti in Francia. Insomma, non c’è solo il fish and chips!”.
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Covid-19 ha stravolto la vita di tanti professionisti anche nel settore della ristorazione, con la chiusura di tanti locali o la loro trasformazione in qualcos’altro, con modalità che hanno imposto un ridimensionamento degli organici e degli orari lavorativi. A farne le spese anche tanti chef affermati, spesso emigrati all’estero in cerca di fortuna negli scorsi anni e intenzionati a restarci, nonostante tutte le avversità. Reinventandosi e cercando nuovi “canali” per mettere alla prova il proprio talento e la propria creatività. Paradigmatica in questo senso è la storia di Stefano De Costanzo, giovane pastry chef italiano. Formatosi all’Alma – la Scuola internazionale di cucina italiana creata da Gualtiero Marchesi - e quindi alla corte del maestro di pasticceria Roberto Rinaldini, per poi approdare a Londra, dove ha lavorato per la Locanda di Giorgio Locatelli (conosciuto ai più anche come membro fisso della giuria di Masterchef ), l’Harry’s bar e l’Union street cafe, unico ristorante italiano della catena dei locali di Gordon Ramsay nella capitale britannica. Una carriera più che ben avviata, che ha subito uno stop inatteso a causa della pandemia di coronavirus, ma che ora, grazie alla passione e alla forza di volontà di Stefano, si sta trasformando in uno “stop and go”. “Molti ristoranti stellati, qui nel Regno Unito, hanno dovuto chiudere, altri sono diventati retailer, molti per assicurarsi entrate – visto che al momento possono stare aperti solo fino alle 22 –
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hanno adottato l’orario continuato, le consegne a domicilio e il take away”. Uno tsnumami che ha travolto anche il pastry chef italiano, che fino agli inizi del 2020 era in forza all’Harry’s bar di Londra, da 8 mesi. “Invece di stare chiuso in casa ad affliggermi ho deciso di aprire un canale su Youtube in inglese, chiamato ‘Culture whisk’, insieme con Sara Afifi, in cui proponiamo un viaggio nelle cucine del mondo, in primis quella italiana (la mia) e quella egiziana (la sua), scegliendo piatti che hanno qualcosa in comune, parlando anche del loro aspetto storico. Ma restando autentici, unendo le nostre comunità e al tempo stesso mettendone in risalto le differenze, attraverso il cibo. Siamo entrambi appassionati di pasticceria ma prepariamo di tutto, dai primi allo street food, senza dimenticare gli appetizers”. Un canale homemade, dalla cucina alla riprese: “Facciamo tutto noi, abbiamo imparato a usare i programmi di editing necessari, a scegliere le musiche, a fare le foto, e pubblichiamo una ricetta a settimana”.
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Stefano De Costanzo Lo zen e l’arte di un pastry chef
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A cura di Francesca Mancosu
La ricetta dello chef BIANCOMANGIARE DI LATTE DI MANDORLE, MANDORLE CROCCANTI ALLA CANNELLA E CARAMELLO AL LIMONE Ingredienti per 4 persone Per il Biancomangiare: 380 g latte di mandorla, 40 g kuzu, 40 g acqua, 60 g zucchero Per il caramello al limone: 200 g zucchero, 90 g acqua, 10 g succo di limone, 1 cucchiaino di buccia di limone grattata
Per le mandorle croccanti alla cannella: 100 g mandorle tritate tostate, 25 g acqua, 25 g zucchero semolato, 2.5 g polvere di cannella, 1 g sale di Maldon
Preparazione Per il Biancomangiare: sciogliere il kuzu in acqua. In un pentolino versare il latte di mandorle, lo zucchero e il kuzu e portare a bollore. Appena inizia ad addensarsi togliere dal fuoco. Versare negli stampini e lasciar raffreddare a temperatura ambiente per qualche minuto. Riporre in frigorifero per almeno 2 ore. Per il caramello al limone: in un pentolino caramellare lo zucchero un po’ per volta fino ad ottenere un caramello fluido e bruno. Deglassare un pó per volta con acqua fredda. Aggiungere a freddo il succo e la buccia del limone. Mantenere a temperatura ambiente prima di servire. Per le mandorle croccanti alla cannella: tostare le mandorle in un forno preriscaldato a 180 gradi per 8 minuti. Nel frattempo, in un pentolino preparare lo sciroppo con acqua, zucchero e sale. Raggiunto il bollore aggiungere la cannella e le mandorle tostate. Versare le mandorle in una teglia e tostarle per ulteriori 5 minuti, quindi rimestare e tostare ancora per 3 minuti a 160 gradi. Far raffreddare prima di servire. Come comporre il piatto: rovesciare il biancomangiare su di un piatto rimuovendolo dallo stampino. Condire con il caramello al limone e le mandorle alla cannella.
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
risca il dialogo tra istituzioni pubbliche e private che a diverso titolo si occupano di gioco d’azzardo. Si tratta di favorire la costituzione di un’equipe interistituzionale allargata che coniughi ‘il sapere dell’équipe clinica’ con il ‘sapere del territorio’. Lavorare a favore della promozione di una cultura del gioco responsabile e del reinserimento sociale dei giocatori patologici significa porre l’attenzione sulla salute e sulla quotidianità dei soggetti coinvolgendo in modo attivo la comunità intera”. Il gioco, per essere definito d’azzardo, deve presentare contemporaneamente tre condizioni: “1. il giocatore mette in palio una posta, in soldi o in oggetti di valore; 2. una volta messa in palio, la posta non può più essere ritirata; 3. il risultato si basa essenzialmente sull’imprevedibilità, sul caso”. Quanto al “percorso diagnostico-terapeutico” si legge come “gli elementi in grado di garantire una maggiore ritenzione in trattamento del giocatore e una maggiore probabilità di completare il percorso terapeutico sono i seguenti: programmi più intensivi ed integrati; coinvolgimento delle famiglie; maggiore articolazione in termini di offerte terapeutiche; professionalità qualificate e differenziate”. Vengono delineate le tre forme di gioco che classicamente definisco la modalità di rapportarsi al gioco: “Giocatore ‘sociale’: per la maggior parte delle persone il gioco rap-
presenta un passatempo gratificante. Si stima, infatti, che circa 1’80-90 percento della popolazione adulta del nostro paese partecipi a forme di gioco d’azzardo. Giocatore ‘eccessivo/problematico’: per una minoranza della popolazione il gioco costituisce un comportamento problematico. Questo tipo di giocatore prova eccitazione quando entra in contatto con un ambiente o una situazione in cui è possibile giocare d’azzardo e sente la necessità di fare puntate sempre più alte per vincere e/o recuperare il denaro perduto; può accadere che menta ai familiari e tenda a giocare più soldi di quanto preventivato. Giocatore ‘patologico’: il gioco d’azzardo rappresenta una forma di dipendenza che induce il soggetto ad avvertire una necessità imperante di giocare e il desiderio irrefrenabile nel voler recuperare il denaro perduto, che lo porta a perdere la percezione sia del tempo che del denaro impiegato nel gioco. Giocare denaro diventa il centro di interesse esclusivo della propria esistenza. La dipendenza da gioco comporta dei costi non solo relativi alla salute del giocatore, ma anche al coinvolgimento dell’ambito familiare, lavorativo e sociale. Queste categorie tuttavia sono state sostituite nel Dsm 5 (Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali nella ultima versione), come sopradescritto, dai vari livelli di gravità: assenza di disturbo, disturbo lieve, moderato, grave”. Gli “Obiettivi del percorso di cura” vengono identificati nel: “1. Raggiungere l’astensione dal gioco d’azzardo: riduzione totale/parziale della quantità di denaro, della frequenza e della durata del tempo dedicato al gioco d’azzardo come misurato nella valutazione multidisciplinare e attraverso scale standardizzate. 2. Migliorare il quadro di stress psico-patologico che accompagna il Dga. 3. Migliorare le dinamiche relazionali socio-familiari del giocatore ove possibile. 4. Migliorare il livello di autonomia personale, sociale e delle risorse di rete dei giocatori. 5. Affrontare/risolvere/ridurre i danni economici e legali del Dga. Migliorare la qualità della vita”. Considerata la importanza e complessità del documento dedicheremo anche il prossimo contributo al completamento delle parti essenziali dello stesso.
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itengo utile dedicare la rubrica di questo mese riportando alcuni passaggi significativi dal documento del ministero della Salute che ha recentemente definito il Regolamento recante adozione delle “Linee di azione per consentire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico” dopo anni di lavoro dell’Osservatorio costituito con questa finalità ed in mancanza, a tuttora, di una legge nazionale sul tema. In premessa si legge come il documento si propone “La costruzione di una rete territoriale è un elemento fondamentale per la costruzione di progetti di prevenzione e/o di riabilitazione a partire dalla quotidianità, dai pregiudizi e dagli stereotipi applicati alle persone coinvolte nel fenomeno, dall’apertura di spazi di riflessione per la popolazione generale o mirati a fasce di popolazione specifiche. Il servizio pubblico e il privato sociale accreditato, pertanto, sono chiamati a integrare l’approccio (l’intervento) clinico, sia esso individuale, familiare o di gruppo, con un approccio di rete che favo-
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di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
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da case da gioco autorizzate nello Stato o negli altri Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta”. La Suprema Corte, tuttavia, rigettando il ricorso chiariva che se pur vero che “le vincite corrisposte dalle case da gioco autorizzate nello Stato o negli altri stati europei o in altri stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito e non sono soggetti ad alcun prelievo alla fonte”, nel caso di specie tale principio non risulta applicabile. Infatti, le vincite erano state conseguite in uno Stato, il Principato di Monaco, extra europeo e non aderente all’Accordo, come correttamente valutato nel precedente grado di giudizio dalla Corte d’Appello. In conclusione, dunque, risultava applicabile il principio per cui “le vincite corrisposte da case da gioco situate al di fuori dello Stato italiano o degli altri stati dell’Unione Europea o aderenti allo spazio economico europeo “costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione”(art. 69, comma primo, Tuid). La Corte ha ritenuto infondata, nel caso di specie, una violazione della cosiddetta libertà di stabilimento, che consente ad ogni Stato membro dell’Unione Europea di sottoporre a forme di tassazione diversa i medesimi redditi in base al luogo di produzione purché ciò non comporti alcun pregiudizio della libertà di stabilimento dei cittadini e delle imprese dell’Unione, non di cittadini e paesi ad essa estranei. Nel caso in esame, infatti, le case da gioco situate nel Principato di Monaco non possono avvalersi di tale principio, non facendo né parte dell’Unione Europea né avendo aderito all’Accordo sullo spazio economico. Conseguentemente, la scelta del legislatore italiano di tassare secondo un modello di tassazione piena le vincite corrisposte in altri stati extra Ue e non aderenti all’Accordo e pur abbiano un regime discale privilegiato, non può essere considerata discriminatoria a danno dei propri contribuenti. La Suprema Corte ha dunque rigettato il ricorso e condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali.
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vincite in Casinò italiani e assoggettare ad imposizione quelle provenienti da altri Paesi”, sosteneva che lo stesso non potesse essere circoscritto ai soli Paesi facenti parte dell’Ue. La Corte di Giustizia, infatti, nel richiamare un orientamento già affermato in una precedente sentenza, aveva chiarito che gli Stati membri devono esercitare la propria competenza in materia di imposte dirette, nel rispetto del diritto comunitario e in particolare applicare l’art. 56 Tfue secondo il quale “è vietata non solo qualsiasi discriminazione, basata sulla cittadinanza, di un prestatore di servizi stabilito in un altro Stato membro, ma anche qualsiasi restrizione e qualsiasi ostacolo alla libera prestazione dei servizi, anche qualora esse si applichino indistintamente ai prestatori nazionali e a quelli stabiliti in altri Stati membri”. Pertanto, la Corte di Giustizia aveva precisato che la portata di tale articolo imponesse anche la rimozione di qualsivoglia restrizione o limitazione volta a ostacolare le attività del prestatore di servizi in un altro stato membro dove fornisce servizi analoghi. A seguito di tale pronuncia il legislatore è intervenuto per “adeguare al principio sovranazionale della libertà di stabilimento la normativa interna in materia di tassazione delle vincite corrisposte dalle case da gioco”. In particolare, l’art. 6, ha abrogato l’ultimo comma dell’art. 30, d.P.R. n. 600 del 1973 ed ha contestualmente modificato l’art. 69 Tuid inserendovi il comma 1-bis. Per effetto di tale intervento, l’art. 69 attualmente recita: “1. Fatte salve le disposizioni di cui al comma 1-bis, i premi e le vincite di cui alla lettera d) del comma 1 dell’articolo 67 costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione. 1-bis. Le vincite corrisposte
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una recente pronuncia, la Corte di Cassazione ha confermato il già diffuso orientamento comunitario secondo il quale le vincite conseguite in case da gioco situate in Stati non facenti parte dell’Unione Europea o non aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo formano reddito per intero e sono pertanto soggette a tassazione piena in Italia. La decisione trae origine da un ricorso proposto da un giocatore di poker italiano avverso la sentenza della Corte d’Appello di Ancona che aveva confermato la decisione del giudice di primo grado di condannarlo a pena condizionalmente sospesa per un anno di reclusione per il reato previsto dall’art. 4 del Dlgs 74/2000. Il ricorrente, infatti, aveva omesso di dichiarare nella propria dichiarazione dei redditi elementi attivi per oltre un milione di euro, “relativi alle vincite conseguite presso il Casinò di Montecarlo”. Tra i motivi di ricorso, era stato dedotto in relazione al vizio di violazione di legge ex art. 3 Dpr 640/1972 e al vizio motivazionale, che le vincite al gioco fossero soggette esclusivamente “all’Imposta sugli spettacoli corrisposta dal Casinò in presenza di incassi superiori alle vincite pagate e non già dal singolo utente” e, pertanto, risultassero esenti dalle imposte sui redditi. A sostegno di ciò il ricorrente evidenziava che ai sensi dell’art. 49 del Trattato Tfue i “redditi non possono subire discriminazioni o regimi differenziati a seconda dello stato di provenienza”, e invocando il prinGiovanni Adamo cipio sancito dalla Corte di Giustizia Fondatore Studio Legale Adamo Europea con senten(www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore za del 22 ottobre 2014 della Materia di Diritto Civile secondo cui “non si nell’Università di Bologna possono esonerare le
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la Cassazione ribadisce le regole
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Anno prima produzione_ ottobre 2020 Payout_ 65% | Ciclo_ 30.000
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Per la serie: anche l’occhio vuole la sua parte. E viene accontentato. In questa nuova slot multi-gioco sono proposti cinque titoli diversi, uno più bello dell’altro. Grazie a una grafica di alto livello e un’accurata ricerca dei simboli che rendono ogni gioco molto attrattivo e piacevole, già a prima vista. Con un’ambientazione storica e variegata e una felice scelta dei simboli.
ratterizzati da un’ambientazione suggestiva ed efficace: Sparta, Flames Of Egypt, Odin, Ghost Slider e Fortune Of The Gods. Difficile dire quale sia il migliore, in quanto ognuno ha il suo perché. Differenziandosi tra loro nella frammentazione del bet o nella distribuzione delle linee di pagamento. Una citazione particolare la merita forse Ghost Slider, che sembra avere qualcosa in più, sia nei giochi bonus (come il portale magico o il gioco delle tombe) che nel funzionamento generale.
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DESIGN E GRAFICA 19
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FISCO&SLOT
Una nuova slot multi-gioco nata dalla collaborazione con Merkur, va ad arricchire il già nutrito parco slot di casa Cristaltec, produttore leader in Italia che non ha certo bisogno di presentazioni. E che continua a sfornare titoli molto graditi al pubblico e, di conseguenza, anche ai gestori. Come questa Power Up, che ha già conquistato una buona fetta di mercato.
PRESTAZIONI 18,5
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Power Up nata dalla collaborazione tra Cristaltec e Merkur, ha come risultato finale una grafica 3D innovativa, con animazioni intuitive e coinvolgenti. Sono state introdotte migliorie al fine di assicurare al giocatore divertimento e intrattenimento. Anche se in questo momento l’intero comparto del gioco pubblico Italiano è condizionato da un mercato quasi fermo ci sono altissime aspettative per la conquista di una buona posizione a livello nazionale.
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Una slot che sa cosa vuole il giocatore. Anche dal punto di vista degli effetti sonori. In tutti i giochi contenuti in questo multigame, le musiche di base sono particolarmente piacevoli e in grado di intrattenere, senza mai stancare. Anzi, al contrario, offrendo qualche slancio, ancora più gradevole, nel caso in cui si ottengono delle vincite e si attivano dei bonus game. Per un’immersione totale nell’esperienza di gioco.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 18,5
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Non solo bella ma anche divertemente. La nuova Power Up propone cinque giochi diversi tra loro ma tutti ca-
BUDGET 19
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La nuova slot di Cristaltec è proposta dall’azienda su vari cabinet (noi l’abbiamo testata sul ben noto “Glamour”) e in tutti i casi si fa apprezzare per l’ottimo compromesso tra qualità e prezzo. Merito anche della robustezza e dell’affidabilità dei mobili realizzati dal produttore che offrono una garanzia in più al gestore. Con una serie di incentivi e soluzioni commerciali proposte in questa difficile fase di mercato che rendono il gioco accessibile a tutti.
DESIGN E GRAFICA
IL NOSTRO GIUDIZIO: Una slot bella e divertente, non
c’è dubbio. Con una connotazione particolare, tra storia e leggenda, che le attribuisce un fascino ulteriore. Ma soprattutto, con un motore di pagamento molto dinamico che sa come conquistare i giocatori.
EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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NOTE GENERALI
EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
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A cura di Vincenzo Giacometti
Specifiche normative_ comma 6a del Tulps
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Produttore_ Cristaltec
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orldMatch, l’innovativo provider di giochi online, ha stretto una partnership con l’operatore Versailles Casino grazie ad un accordo che offrirà la sua eccezionale disponibilità di contenuti alla rete di operatori che utilizzano la piattaforma di Versailles nel mercato regolamentato belga. Il portfolio di giochi che WorldMatch fornirà a Versailles Casino comprende: BJ, Roulette, Video Poker e soprattutto un pacchetto di Dice Slots creato esclusivamente per questo mercato. Tra i titoli di punta non potevano mancare le varianti Dice dei giochi Top Performers europei come Banana King e Book of Pharaon. Dei veri e propri must have che ogni operatore dovrebbe assolutamente avere e che di sicuro soddisferanno le esigenze e i gusti anche dei giocatori VC. L’amministratore delegato di WorldMatch, Andrea Boratto, parlando della nuova integrazione, afferma: “Siamo molto contenti di averli come partner e crediamo fermamente che creeranno valore aggiunto per la nostra azienda e rafforzeranno la nostra presenza nei mercati regolamentati europei”. Versailles Casino è presente in Belgio da più di 20 anni, ma non era ancora attivo nel mercato online. Ora l’online è finalmente diventato una realtà, dopo aver sviluppato la propria piattaforma e aver stretto la collaborazione con WorldMatch, creando così una base ideale per lanciare l’attività.
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PRAGMATIC PLAY I GIOCHI DEL FORNITORE FANNO “BINGO!” SU LEOVEGAS
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L’ORA DEL GIOCO
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ntegrazione compiuta. Pragmatic Play lancia la sua offerta Bingo con LeoVegas – King of Casino, segnando così il debutto di tutti i suoi prodotti con l’operatore leader del mercato. LeoVegas ha già integrato l’ampia gamma di slot di Pragmatic Play, con più di 200 titoli Html5 attualmente disponibili, così come i giochi di casinò dal vivo in rapida espansione del fornitore. Dopo aver riscontrato un enorme successo con slot e casinò dal vivo, il rinomato operatore con sede a Malta ha lanciato anche i contenuti bingo di Pragmatic Play, 6 varianti incluse. Lena Yasir, vice president di Pragmatic Play, dichiara: “Cerchiamo sempre di creare contenuti multi-prodotto di alta qualità e siamo molto orgogliosi dei risultati ottenuti. Aver lanciato il Bingo con LeoVegas segna la completa integrazione dei prodotti di Pragmatic Play. È stato un processo davvero semplice e veloce grazie alla nostra integrazione con una singola Api, e testimonia l’alto livello di contenuti all’interno del nostro portfolio. Non vediamo l’ora di raccogliere i frutti di questa partnership in continua crescita e per molto tempo”. Il bingo di Pragmatic Play è stato recentemente insignito all’edizione di Which Bingo Awards come il miglior software di Bingo attualmente disponibile sul mercato.
L’ORA DEL GIOCO
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WORLDMATCH TRA BELGIO E VERSAILLES ALL’INSEGNA DEI CASINO GAMES
CRISTALTEC LA NUOVA ENERGIA DEL GAMING ITALIANO
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ome notissimo sia tra gli addetti ai lavori che tra i giocatori, la società Cristaltec risulta sempre più attiva nel panorama del gaming tricolore. L’azienda romana attualmente ha immesso sul mercato una decina di titoli di recentissima omologa e tra le ultime novità spicca l’uscita della scheda Power Up, nata dalla collaborazione con la Merkur. Si tratta, come ormai Cristaltec ci ha abituati, di un gioco come sempre accattivante, con una straordinaria grafica in 3D e una serie di bonus coinvolgenti, in grado di riscuotere in breve tempo il gradimento dei giocatori. Ma il mondo Cristaltec non si ferma qui. Anche le videolottery, infatti, sono una parte importante della tecnologia Cristaltec. Oltre ai cinque giochi disponibili già da gennaio, a fine ottobre ne sono usciti altrettanti, tutti frutto della proficua collaborazione con Inspired. Ecco dunque pronti la Gallina d’Egitto, la The Magic Illusion,la Arizona,la Vampire e la Raven, una garanzia di successo e che proietta sempre più in alto lo straordinario mondo Cristaltec.
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ecisamente particolare la blusa in pura seta con stampa multicolore ispirata al mondo dei casinò, con sciarpina e polso con bottone firmata Balenciaga. Adatta per quelle donne che amano stupire, indossando abiti originali e mai scontati, ma sempre eleganti, questa camicia dal fondo nero e dai disegni multicolore si abbina bene sia ad un pantalone classico nero che ad una gonna più femminile. La stampa richiama il mondo del casinò, dove primeggiano fiches colorate, carte giganti, simboli del dollaro e dadi in primo piano. Sicuramente si tratta di un capo ideale per una serata speciale, magari proprio al tavolo da gioco. Un modo per rendere la stagione autunnale meno banale e grigia, dando quel tocco di colore in più al proprio armadio.
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UNA BLUSA GIOCOSA
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inverno si avvicina e cosa c’è di meglio che indossare un caldo berretto? Maselia ha pensato a qualcosa di originale e che possa incontrare i gusti dei più giovani. Il berretto Poker Card Casinò è realizzato in poliestere e risulta morbido e confortevole. Indossabile sia da donne che da uomini, è facile da abbinare a qualsiasi stile di abbigliamento. Fornisce una copertura totale della testa, con un design che richiama il mondo delle carte da gioco e delle fiches. Adatto per la primavera, l’autunno e l’inverno, offre calore e comfort e può incontrare il gusto di chi ama questo genere di accessori. Un’ottima scelta per un regalo ad amici o parenti che magari prediligono il mondo del tavolo verde. Un cappello adatto anche per essere indossato da chi fa sport all’aria aperta.
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raccialini con la sua linea Britney strizza l’occhio alla fortuna. Fresca, leggera e divertente, la mini bag con pattina a tracolla e tasche interne trascina la donna che la indossa in un mondo di colore ed esclusivi disegni. Due le stampe proposte per questa linea di borse. “Fortune” su fondo nero: un’ammiccante regina gipsy, adorna di rose e accompagnata dalla dea bendata; “flower”, su fondo cipria per una versione romantica in cui il logo Braccialini, a caratteri speciali di foggia retrò, è incorniciato da grandi camelie e rose dai mille petali, in più catene e grosse monete dorate. Una linea molto verstaile: dai modelli mini, adatti a occasioni speciali, fino a misure più capienti come la shopping e lo zainetto per tutti i giorni. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, basta scegliere. Ma la parole d’ordine è: non essere mai banali!
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CAPPELLO SFIZIOSO
BACIATA DALLA “FORTUNE”
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ight time lancia un orologio unisex che richiama il mondo del poker. Movimento quarzo Myota, cassa policarbonato, bracciale policarbonato, ghiera girevole e quadrante tre livelli, si tratta di un pezzo unico che piacerà sicuramente a chi ama il gioco delle carte. Il fondello è in acciaio a vite, come la corona. Un accessorio che farà la differenza e andrà a impreziosire il polso di chi lo indosserà. In vetro minerale, con diametro di 41 millimetri e water resistant, è un oggetto che non potrà sfuggire a chi ama collezionare pezzi unici. L’orologio risulta essere elegante, nella sua tonalità total black, con i semi delle carte sulla ghiera e si abbina bene a diverse tipologie di abbigliamento: dal classico allo sportivo.
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LOSFIZIO DELGIOCO A cura di Michela Carboni
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gioco e covid-19
Lotteries – Private Monopolies and Public Duty Lotteries had always been a public utility around the world, utilities that always had an important function to finance significant projects, but the transition from a state-owned utility to a private one does not guarantee the maximum returns to society by Michael Haile
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GIOCARE GIO CONGUSTO
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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
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otteries have a long history, derived from ancient history, the Han Dynasty in China used lotteries to finance the construction of the Great Wall 200 years before Christ, during the Roman Empire the Nobles used lotteries to distribute rich presents among themselves, but Augustus, the first Roman Emperor, used lotteries to finance fortifications of Rome. In the 15th Century the Low Countries used lotteries to finance the fortifications of their cities. Ghent, Utrecht and Bruges would not own their splendid architecture without the revenue derived from lotteries. But let’s come back to our own era. The World Lottery Association (Wla), the non-profit organisation that globally associates 152 lotteries, for the year 2018, declares that its members had a revenue of $306.5 billion, of which $86.9 billion went back to society, channelled through various laws and regulations. The great majority of these lotteries are state owned or state managed, but there is a significant minority privately run that manages lotteries through a public licence. But these companies are growing, through size and ideology, as they represent the discourse of privatisation, “the private sector manages better than the pu-
blic sector”. In Europe, the privatisation of the lottery sector has a momentum that few years ago would have seem incredible. Austria Casinos is now partially privatised (it manages lotteries and Casinos), in France the president Emmanuel Macron announced the privatisation of Fdj (it runs lotteries and terrestrial betting), in Denmark the liberalisation of the gaming sector made the government hand out the management of the lottery, Danke Spil to a private actor, without even a bidding process. And then there those countries that have privatised their lotteries through pressure of the European Union and the International Monetary Fund due to their outstanding public debt: Opap in Greece and the National Lottery in Ireland. Turkey has been trying to privatise its lottery for years, but the price tag that the Ergogan government has put on its lottery is too steep even for the most adventurous lottery operators. In the United States there has been the first privatisation of a lottery operator, Illinois Lottery, through a bid won by a consortium led by Camelot, the same that runs the Nation Lotteries in the United Kingdom and Ireland, which in turn is owned by the Ontario’s Teachers Pension Fund in Canada.
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Public (FDJ)
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Public (Various)
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The privatising models are rather similar, with the exception of the United Kingdom. The government organises a bid, usually asks money as a forefront for a licence which usually lasts nine or ten years (Italy, Greece). When the lottery market is small, such as Ireland the licence duration is usually longer, such as the Irish licence granted to Premier Lotteries (the consortium led by Camelot), which lasts twenty years, due to the fact that Irish population does not even reach seven million and the longer duration of the licence is necessary for the consortium to have a decent economic return. Following the bid process, lotteries pay tax and duty for the duration of the licence. The competition process in the United Kingdom is though more complex. The bidding is made up of several formulae, such as a sales forecast for ten years (a hard task) and a forecast of the amount to be delivered to “good causes” (sport, heritage, culture and other charity organisations, dictated by legislation), 12% of sales to the Treasury, and investment for the lottery infrastructure (technology, advertising and funds for vendors). Those who offer the best terms win. In the UK Camelot has always won. This demonstrates a fundamental problem about the privatisation in the lottery world. Incumbents have a substantial commercial advantage. Usually bids are expensive to organise, for the governments and for competitors. Camelot paid almost £30 million for the last competition and probably will pay more for the next one, which will be held in 2021. As a matter of fact, it is improbable that an incumbent loses a competition process. A potential competitor will think twice before confronting an incumbent as the risks are multiple: the power of incumbency, transition risks, as it is seldom done and the management of such an extensive point of sale, which tend to be more than 30,000 in big markets such as Italy, UK and France. Camelot in the UK and FDJ in France have by far the most extensive points of sales in their countries. The titans of the lottery sector such as Lottomatica (IGT), Scientific Games, Camelot and Sazka are those who dominate the European lottery market. Lottomatica (technology, marketing and point of sales management), Scientific Games (scratch cards) were the first
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Public (Once & Onlae)
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Spain
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Greece
Private (Svenk Spil)
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companies to go global, but to also diversify. But privatisations and liberalisation of the gaming sector have seen the emergence of new actors, particularly suited not only to diversify their territorial presence but also their ability to offer different gaming actors. Sazka is one of the most successful. These companies remade the gambling market, by also closing the blue sea that separated the lottery market from the rest of the gambling world. The multinationalism of these companies reveals a deep incongruity of the private sector and what has been a public good. It is not only a problem limited to the lottery world, it can be seen also by the management of other privatised sectors such as utilities and transport, that have been privatised during the last decades. These privatised sectors live in a purgatory between the private and the public, between State and shareholders. Also, as mentioned beforehand, there is a fundamental problem that no model can resolve with satisfaction, the power of incumbency. As it occurred in the lottery world in the UK and Italy, incumbents never lose a competition. Practically the market has moved from state monopoly to private monopoly, which distorts the functioning of the market. It is too complicated, and often not desirable, to fragment lottery markets as too much competition within the sector would lead to product cannibalisation and the loser would be returns to society. The solution would be a competitive competition. The most interesting competition in the near future is for the fourth Uk National Lottery licence organised by the Gambling Commission. Camelot has won the previous three (it actually lost the second competition, but it got reversed by a judicial review). The third competition was a non-competition, as the only competitor to Camelot was an Indian company with no European experience. Effectively, the challenge for the Gambling Commission is to have a competition in which a credible competitor comes forthwith. If the incumbent comprehends that there in effect no competition it will offer the government a poor deal. And the government will have to take it. DANON PERDERE
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LOTTERIES – PRIVATE MONOPOLIES AND PUBLIC DUTY
THE AUTHOR
Michael Haile Economist, Economic and Regulatory Consultant, former Market Policy Specialist for the Gambling Commission in the UK, Senior Economist & Analyst at GBGC in the Isle of Man and Senior Researcher at Censis and Centre of International Social Studies in Rome, Italy.
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WE BET ON THE FUTURE The world of gaming and betting meets in November in the Cis Region and in Africa, thanks to two different events involving the sector
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by Michela Carboni
aming doesn’t stop, at least in the foreign events dedicated to the sector. It starts in November with Sbc Digital Summit Cis, a virtual event on the world of gaming and betting, scheduled for the 4th and 5th of
the month. “It is our first event entirely focused on the betting and gaming industry in the region”, Jaap Kalm, Cco of Sbc – Sports Betting Community,highlights. “We’ve had individual conference sessions about the opportunities in the Cis (Commonwealth of Independent States) at some of our previous international events and they’ve always proved popular, so we’ve decided to dedicate an entire edition of our successful virtual conference and expo series to the markets in countries such as Georgia, Ukraine, Russia, Uzbekistan, Armenia and Kazakhstan. We’re working with a great local partner, Tbilisi-based Sports Media Holding (Smh), to deliver the event. Smh has huge experience of working with gaming brands, broadcasters, media companies and sports organisations across the Cis and Baltic region, so its
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local-market expertise, combined with Sbc’s in-house knowledge and skills, will create a fantastic event for all delegates. Sbc Digital Summit Cis will feature a conference with detailed insights on the opportunities for operators, affiliates and suppliers across the region. The agenda has been compiled to make sure there are lots of ideas for people already working in the Cis, as well as valuable information for companies considering launching there. As well as the conference, there will be opportunities for operators to connect with suppliers and affiliates to talk
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How is the Cis region betting and gaming market doing? “The picture is mixed across the region, with very different regulatory regimes in the various countries. For example, Georgia has a thriving regulated industry in which online sportsbooks, casinos and poker rooms are all legal. As a result, Flutter, Gvc and Betsson have all invested in local operators to allow them to enter the market there. However, in Russia the only legal form of online gambling is betting, while in Kyrgyzstan most forms of gambling are illegal. There are signs that the market conditions in a number of countries are about to go through a period of significant change. So the picture will be very different in two years’ time”. What are the opportunities of this market? “Many international businesses are now searching for opportunities outside the increasingly saturated regulated markets in Western Europe. At the same time, a number of governments in the Cis and surrounding region have recognized the potential tax-raising and job creation benefits of establishing regulated gambling regimes. This has been seen in the recent legislation to allow gambling in Ukraine, the clarification of regulations in Russia, and the Uzbekh government’s indications that it plans to legalize sports betting in 2021. Some of these moves appear to have created opportunities for operators, while there is still room for expansion in the moreestablished regulated markets in countries such as Georgia and Armenia. The exact nature of these opportunities and how to take advantage of them are key themes of Sbc Digital Summit Cis, so anyone interested in those markets cannot afford to miss the event”. DANON PERDERE
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business - something that people from across the industry have told us they really need during this period when physical trade shows can’t happen. Delegates can see the latest sportsbook, casino and payments innovations and chat to suppliers in the interactive product display area, as well as ‘meet’ people from their sector of the industry in the programme of themed networking roundtables”. What are the main subjects that will be addressed? “One of the main themes of the agenda is in-depth evaluations of individual markets, featuring reliable data and expert insights of the type that are very rarely available to the industry in the region. There are sessions about the opportunities in Ukraine following the introduction of new legislation earlier this year, the planned regulatory regime that would open up the market in Uzbekistan in 2021, and the huge success of Georgia’s regulated gambling industry. We will also be addressing some of the issues that influence the betting and gaming industry across Eastern Europe. We will also have practical insights on subjects such as the best marketing strategies for Cis markets, the type of payments solutions available in the region, and the growing popularity of esports”. How will the conference be organized and who will participate? “On our virtual platform, allowing industry professionals from around the world to join us direct from their desks. There are 18 conference panels over the two days, with every session available live or to watch on catch-up using the platform’s on-demand facility. 75 expert speakers are participating in the event and the roster includes senior executives from major operators in markets throughout the region, along with supplier representatives, legislators, legal experts, and marketing specialists”.
WE BET ON THE FUTURE
TASTE OF AFRICA On November, 26th and 27th, Sports Betting West Africa+ will be staged, scheduled at the Federal Palace Hotel & Casino in Lagos, Nigeria. The sixth annual Sports Betting Summit is based on the popularity of previous editions, offering even “hotter” and more stimulating topics for growth in the West African market. “This years’ Sbwa+ aimed to provide stakeholders across the gaming industry with a platform to gain expert knowledge, build new connections and to explore the key issues & trends impacting the gaming industry in Africa under the “new normal” condition. The discussion will help those keen to leverage a solid understanding of the latest developments, strategies and opportunities on the
continent’s gaming industry”, Yudi Soetjiptadi, Eventus International’s managing director, which organizes the event, affirms. What are the main subjects that will be addressed? “This year’s Sbwa+ will be focusing on the following 5 key areas: an update on the current gaming legislations and tax framework in Nigeria and how does this affect businesses. What does the “new normal” for Africa’s sports betting and gaming industry look like post Covid-19? Take advantage on the rise of virtual sports and other betting industry in Africa. How to successfully start an online sports betting and gambling business in West Africa. Discover how West African operators and affiliates can colla-
borate to maximise profits”. As regards the organization of the conferences, the 6th Annual Sports Betting West Africa congress seeks to build on the growing popularity of previous shows by bringing together even more current and relevant issues, inspiring gaming sector icons, software and service providers, and practical knowledge for growing in the West African market. The event aimed to be attended by hundreds of West African operators, regulators, service providers, marketers, payment solution providers and gaming sector experts”.
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by Ludovico Calvi
VOX MANAGER
VOX MANAGER
Lockdown 2.0
are we prepared to a new stop of all major sport competitions?
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he cessation of mainstream sport competitions worldwide due to the first wave of Covid-19 outbreak has created major financial issues for those gaming organisations which have been unable to rapidly invest in substitute products. Many had to propose new alternative betting propositions on minor sport competitions, review their channel distribution mix both in B2C and B2B environments and rapidly redeploy resources towards digital channels in order to continue to operate and satisfy drastically changing consumer’s needs. As we now enter the last three months of 2020 and we observe governments taking very tough measures to contain the second wave of Covid-19 cases, the world of sport could be facing yet again another shutdown. As a result, the gaming industry should go back to the outbreak of the pandemic in the spring and make the most of the lessons learned from the first lockdown in order to respond effectively to possible future business disruption. Gaming organisations should have reviewed and expanded their betting and gaming portfolios following the unprecedented experience during the spring; the ability to act fast and engage customers effectively will prevail. The quality and entertainment of the customer experience has been by far the most important differentiating element, alternative products such as virtual betting, fantasy, e-sports, table tennis, casino
GIOCONEWS #11 NOVEMBER 2020
novative games need to be entertaining games or darts all captured players’ infor the players, but they should also geterest and in some cases accounted for nerate value for operators, and offer a up to 80% of overall sales in the absencost effective means to cross-sell casino ce of traditional sporting events. to traditional sports betting customers. Many gaming operators have run for In general, I believe that if a second cover during the summer and have intotal lockdown came about, sport orgavested heavily in digital channel enhannizations are well positioned since the cements and products with much more major traditional sports events would captivating and sticky front-end designs. continue with empty stadiums, accepIn fact, while land-based gaming loting the new normal with the added becations could be at risk in case a new nefit of sizable TV rights and massive lockdowns with restricted personal inaudiences at home. teractions and increased social distanI therefore do not expect complete sport cing measures, digital channels will be shutdowns across multiple territories as more and more the preferred and often in the first wave of Covid-19, in fact as the only choice available. we’ve seen in several countries, starting The biggest challenge faced by opefrom the US, sport organizers would be rators during the first wave has been able to operate within bubbles allowing cross-selling bettors into casino games sport competitions to keep running. while adhering to bonusing restrictions Hopefully, if citizens, regulators, and and increasing content demands. The the athletes follow the rules, we should answer has been to offer low stakes, be able to continue to have live sporting mobile-friendly games which can be events. However, gaming organizations played alongside sports betting expealso need to make sure that their own riences acting as a natural gateway that resources are able to work flexibly and nudges sports bettors towards casino autonomously, ensuring customers recontents, giving gaming operators a main always a priority. clear revenue opportunity while dealing We can only hope for the best but have with adverse circumstances. a duty to plan for the worst. While sports betting and online casino have traditionally had little in common, the shutdown of Ludovico Calvi global sports earlier this year • President of Global Lottery Monitoring emphasised the importance of System Executive Committee effective cross-selling tools. Sin• Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) ce the customer experience and • Member of the World Lottery Association product options are becoming (Wla) Sports Betting Integrity Committee ever so important, new and in-
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TRANSPORT TO A NEW DIMENSION
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he exploration and enjoyment of fresh horizons has been off the agenda for millions of people around the world as a result of the global pandemic. If travel broadens the mind, then it’s possible that being stuck for months in one’s own locality creates an extra yearning for new, brain-expanding out-ofthe-ordinary experiences. The makers of immersive amusement attractions will certainly hope that, with all of the necessary precautions in place to bolster consumer confidence, there is a strong bounce-back at play from customers seeking out story-led attractions that offer an overall experience that can’t be matched by the latest hot Netflix series. Peter Cliff, creative director at global reality integrator Holovis, believes that immersive entertainment experiences must offer more than a linear narrative in order to provide repeat-play appeal. “Immersive entertainment experiences transport guests to completely different worlds where they can go on adventures, meet whimsical characters and experience a sense of real magic,” he said. “Typically, they are more accessible to a family market, so children, parents and grandparents can all embark on the journey together, sharing the experience and making memories that will last a lifetime. “Using techniques such as realtime media, where the experience is different every time like a computer game, rather than a film, these experiences offer a high ride repeatability, as guests want to ride them more than once to experience the other narratives and story directions.” For Stéphane Battaille, CEO of Belgium-based interactive attractions manufacturer Alterface, immersion invokes a sense of curiosity: “It captures the visitors’ attention and keeps their interest going. In theme park attractions we have the opportunity to create
With international travel at best difficult and at worst impossible, there has never been a more opportune time to encourage customers to immerse themselves in new, exciting and story-led worlds. Matt Chambers investigates what’s on offer and what’s yet to come
L’ORA DEL GIOCO
by Matt Chambers
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stories from scratch, using a diverse range of creative and technological tools. We combine colourful physical scenery with media, within a single consistent imaginary world. This enhances the guests feeling of immersion in a story world, full of surprises and entertainment. Such attractions appeal to everyone.” Focusing on the response to the pandemic, Dave Blank, senior marketing manager at LBVR specialist Hologate, hopes that the industry will encounter a sizeable audience keen to re-engage socially through the use of immersive attractions. “As entertainment venues reopen and work their way back to operating at full strength, we foresee the experiences that inherently support strong social engagement in small groups will become more important and desired than ever,” he said. “In our recent article titled ‘Level Up Your Social VR Experience’ we provide examples of shared vs. social experiences, and show how identifying and understanding the differences could bring a significant amount of added revenue to your entertainment venue.” It’s a view that is shared by Mirsat Satış, marketing manager at DOF Robotics – a company that released a device that will combat all types of viruses using UVC LED technology. “The current situation was unexpected and it was a great shock to the amusement sector, where communal experiences are widely deployed,” Satış said. “We still think that communal experiences are very important and that’s the reason why we joined the fight against the Covid-19, to help stop the spread and help make entertainment safer.” About the future of this sector, Battaille
even went as far as to describe a vision of truly tangible, sttripped-down immersive entertainment experience: “The next generation of immersive media should lead to ‘real life resolution’ with no reality check. “Surround the audience so that they feel completely involved, create a real haptic experience where visitors are part of the story-world. No headset, no cable. We want to wander in a real forest where some magic will happen and we don’t know why. “The future of experience is blending digital, physical, visceral and emotional elements, using AI, robotics, extended reality and their possible interactions. Intelligent systems will be used to create more personalised experiences. Using AI, machine learning and data analysis help to get the right story to the right person and immerse the guest in a story world. “Imagine that you could predict the narrative flow that triggers the right emotion at the right time – how exciting would that be? “A successful attraction will combine a story-world, interactivity, excitement and thrill. It is all about balancing creativity with the right technology.” If that description is anything to go by, consider us strapped in and signed up.
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PER TENTARE LA FORTUNA
a cura di Nashira astrologa e sensitiva
14, 30, 33 Ambo, Terno e su Tutte, Milano, Genova SUPERENALOTTO
Jodie (Alicia Christian) Foster attrice, regista e produttrice cinematografica statunitense
GIOCARE GIO CONGUSTO
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LEAVVENTURE DAROONEY
LEAVVENTURE DAROONEY
11/26/38/57/71/80 1/12/36/55/58/90
Los Angeles, 19 novembre 1962
SAGITTARIO Parenti serpenti, ma non nel vostro caso. Un aiuto inaspettato, per risolvere un problema che si trascina da troppo tempo, vi arriverà infatti proprio dai vostri cari, ora che si sono resi conto della situazione. Sappiate ricambiare. Gioco: lasciate stare!
PESCI Non fare i pesci che si perdono in un bicchiere d’acqua! Sono tempi difficili, non solo per voi! È dunque tempo di essere forti, ottimisti, determinati, affrontando una alla volta, una al giorno, le tante sfide che busseranno alla vostra porta. Siete fortunati al gioco.
TORNEANDO
RIFLESSIONI DAORSO CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
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PAROLADI COLLOVATI
VERGINE Non c’è bisogno di essere pungenti con quell’amico che non sarà il massimo della precisione e dell’affidabilità, ma ha dimostrato concretamente di volervi bene. Rilassatevi un po’ e indossate gli occhiali rosa per recuperare un po’ di positività. Fortunatissimi al gioco.
PAROLADI COLLOVATI
GEMELLI Perché entusiasmarsi subito, senza aver prima valutato per bene pro e contro del progetto che una persona amica vi proporrà? Se è davvero così buono, saprà aspettare il vostro ponderato giudizio, e in questo fatevi consigliare dai vostri familiari. Per giocare aspettate dicembre.
TORNEANDO
ACQUARIO Qualche acciacco di stagione renderà necessario da parte vostra riguardarvi un po’, magari rinunciando alle uscite serali e a qualche stravizio a tavola. In compenso sarete pronti ad affrontare sfide interessanti e qualche novità dell’ultimo minuto. Dopo il 15, è tempo di giocare.
POKER STRATEGY
SCORPIONE Un mese freddino dal punto di vista climatico, ma a scaldarvi ci saranno tante novità sul fronte affettivo, visto che state concretizzando quel progetto che vi sta tanto a cuore e tutti gli ostacoli, uno alla volta, stanno cadendo. Vedete che la perseveranza paga? Bene anche gioco, dal 20 in poi.
LEAVVENTURE DAROONEY
LEONE Dovreste ruggire, anziché belare... non ricordate forse di essere il re della foresta? Questo novembre metterà duramente alla prova la vostra capacità di leadership ma, con un pizzico di egocentrismo, riuscirete a superarla alla grande, come vostro solito. Molto bene al gioco.
GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2020
CAPRICORNO Non avete scheletri nell’armadio e dunque potete anche osare, quando si tratta di fare delle accuse circostanziate specie nell’ambiente di lavoro. Il vostro coraggio sarà apprezzato, specie ai piani alti della scala gerarchica. Gioco: meglio aspettare dicembre.
GIOCARE GIO CONGUSTO
TORO La pazienza è la virtà dei forti e, qualora ne foste carenti, fatene buona scorta, perchè in questo nebbioso novembre ne avrete bisogno! Tuttavia, anche se non tutto filerà liscio come previsto, saprete, come spesso accade, uscire vincitori! Al gioco siete davvero fortunati.
CASINÒ FRANCESI
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GIOCARE GIO CONGUSTO
BILANCIA Una persona a voi molto vicina vi rivelerà un segreto e tenerlo per voi sarà difficile, tanto è importante! Sappiate usarlo con discrezione e intelligenza, senza fare pentire il prossimo della fiducia che vi ha accordato. Al gioco molto bene fino al giorno 20.
POKER STRATEGY
CANCRO A volte siete un po’ polemici e questo non vi rende simpatici, ma in questo mese avrete ragioni da vendere e coloro che hanno un po’ di onestà intellettuale non potranno che darvi ragione. Moderate comunque le parole, specie sul lavoro! Al gioco rischiate poco.
LEAVVENTURE DAROONEY
RIFLESSIONI DAORSO
ARIETE Le soluzioni semplici a volte vengono trascurate in favore di chissà quali macchinazioni, ma in questo per voi positivo novembre farete bene a seguire il vostro buon senso più spicciolo, e magari anche a fidarvi del vostro intuito. Non ve ne pentirete. Molto bene al gioco.