19^ Edizione

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STAMPA 3D Salve a tutti, oggi vorremmo parlarvi un po’ della stampa 3d applicata in vari ambiti, esplorando con voi i vari utilizzi di questa meravigliosa tecnologia. Il primo, e anche quello più vicino e accessibile a tutti noi, è il 3d printing casalingo, ossia la stampa 3d attuabile con macchine relativamente piccole ed economiche reperibili sul mercato per i privati. Questo è un vero e proprio mondo fatto da appassionati che danno vita ogni giorno a nuove creazioni condivise poi, gratuitamente o a pagamento, su siti web che funzionano come veri e propri social per oggetti tridimensionali, il più famoso e apprezzato dagli utenti, anche perché contiene solo modelli gratuiti, è Thingiverse (https:// www.thingiverse.com/). Per le stampanti 3d casalinghe, chi è appassionato lo sa bene, esistono due principali materiali per la stampa, la resina (che è meno utilizzata a causa della sua tossicità e del suo elevato prezzo) e il materiale a filamento. Di quest’ultimo ne esistono diverse tipologie, ognuna adatta a un certo scopo e con parametri specifici, essi sono: l’ABS, il primo ad essere arrivato sul mercato, è molto resistente ma sconsigliato ai neofiti, poiché richiede una temperatura di stampa più elevata e una cura maggiore

nei settaggi della macchina, oltretutto rilascia (anche se in minor parte rispetto alla resina) dei fumi tossici il PLA, non intendiamo di certo il People’s Liberation Army (il corpo di difesa della Repubblica Popolare Cinese), ma un filamento naturale ricavato dal mais, è il più utilizzato perché è il più economico e il più facile da utilizzare, anche se ha una resistenza minore rispetto all’ABS il NYLON, non intendiamo certo i rocchetti di nylon che si utilizzano come lenze da pesca, ma un filamento apposito per la stampa, esso è poco utilizzato perché richiede temperature molto alte e la finitura finale dell’oggetto non risulterà delle migliori, ma ha anche dei pregi, è molto resistente e

flessibile ed è facilmente riutilizzabile il CARBON FIBER, si tratta di PLA o Nylon con l’aggiunta di fibra di carbonio, il materiale che ne risulta sarà più leggero e resistente ma più difficile da stampare, dato che a fondersi è soltanto la parte plastica e non il carbonio il TPU, (anche chiamato SUSA) caratterizzato da una grande flessibilità, può dare vita a oggetti pieghevoli ma indeformabili il PETG, molto resistente e flessibile, da all’oggetto una superficie lucida l’SPLA (venuto alla ribalta in questo ultimo periodo), formato da PETG, PLA e in minor parte la TPU, unisce la

SPAZIO CITAZIONI PROF

Stampa a carico de L.S.S. Elio Vittorini

“VI HO DATO DEGLI ANIMALI, DI PIÙ COSA DEVO FARE?” 6


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