La Piazza delle Terme Euganee - Maggio 2023

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Camici bianchi nel mirino

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

C’

è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail.

Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita. segue a pag 5

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Speciale di informazione a cura di all’interno del giornale alle pa Periodico d’informazione locale Anno XXX n. 102 delle Terme Euganee Servizio a pag. 9
A dieci anni da Y-40, la piscina più profonda del mondo, al Millepini di Montegrotto Terme decolla il nuovo progetto CONCORSI E’ di Abano la mamma chef d’Italia 5 ANNIVERSARI Un secolo di aeronautica, la festa ad Abano 8 TERME EUGANEE Un brevetto europeo certifica i benefici del fango dei Colli 6 PARCHI TEMATICI Tex Willer World Village all’attenzione della Regione 23 PARCHEGGI 57 soste a pagamento in più nel nuovo Piano 12 PNRR, PROGETTI Ad Abano servono un milione e 400mila euro in più 10 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE MAGGIO 2023
Piscina da record, la nuova sfida: “Spazio Sommerso” a meno 30 metri
Notiziario delle
11:30
delle
Notiziario

NOI SIAMO verde

ANTENORE verde

Un’infermiera di Abano è la mamma chef più brava d’Italia

Linda Lodesani, trentaduenne infermiera di Abano, ha vinto, a Cesena, la quinta edizione del concorso Miss Mamma Chef. L’evento, curato dalla Te.Ma. Spettacoli di Paolo Teti, ha visto sfidarsi una ventina di mamme provenienti da tutta Italia. La sfida si basava su prodotto dolciario. Tutte dovevano portare una torta di loro fantasia. A sbaragliare il campo è stata la “Pinsa veneta” della Lodesani. Un connubio di prodotti del territorio che hanno conquistato e convinto i palati esperti della giuria.

Un dolce che ha richiamato le tradizioni del territorio dei Colli Euganei, in particolare del borgo di Arquà Petrarca. Tra gli ingredienti, uvetta e fichi secchi e semi di finocchio “ubriacati” nella grappa di Luxardo. Dentro alla torta, che ha visto l’utilizzo della farina da polenta del mulino Rossetto, la marmellata di Arquà. Come decorazione ecco i fiori essiccati di petali di rosa, fiordaliso e fiori di calendula e di lavanda freschi, tutto di Arquà.

Alla torta, la trentaduenne aponense, già Miss Mamma Radiosa nel 2022, ha abbinato un vino frizzante rosato dell’azienda Le Querce di Teolo e un percorso denominato “percorso del Poeta”, di richiamo al borgo padovano. Prevedeva un formaggio ubriacato al vino rosso, composta di giuggiole e il liquore Estregone.

La giuria era composta dalla Lady Chef Albarosa Zoffoli, dagli chef Alberto d’Alessandro, Davide Cavallini e Vincenzo De Giorgio, dal giornalista e scrittore Davide Buratti, dal dottor Silvano Morini, dal professor Fabrizio Oliva e dal regista Rai Roberto Vecchi.

Una bella soddisfazione per mamma Linda ma anche per tutto il territorio per questo prestigioso riconoscimento.

Camici bianchi nel mirino

Nicola

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Ad essere in pericolo non è solo chi lavora in prima linea, ad esempio nei pronto soccorso degli ospedali, oppure le guardie mediche, ma un po’ tutti gli operatori della sanità, a partire dagli infermieri, la categoria che più di altre deve far fronte agli attacchi dei pazienti. E le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati.

C’è poi un altro dato di questa inquietante statistica che va sottolineato: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Sono loro, il più delle volte, a subire le violenze di pazienti che non accettano le cure, che contestano una diagnosi, che pretendono una medicina o un trattamento che non possono avere. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.

Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace. È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

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delle Terme Euganee Questa edizione raggiunge le zone di Abano Terme
Iscrizione testata
Tribunale
Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
La sfida si basava su una torta di fantasia. Ha vinto con la “Pinsa veneta”
e Montegrotto Terme per un numero complessivo di 11.500 copie.
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Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’11 maggio 2023
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Periodico
nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro
via

Territorio. Un brevetto europeo ne garantisce l’efficacia

Medicina termale, il fango dei Colli Euganei non ha rivali al mondo

Il neopresidente del Centro Studi Termali Veneto Pietro d’Abano Walter Poli ribadisce l’impegno ad investire sempre più nella ricerca scientifica insieme al nuovo partner, l’Orto Botanico di Padova

Non ha paragoni al mondo, soprattutto per gli effetti benefici che ha sull’organismo umano. Il fango dei Colli Euganei, il Fango Maturo Doc, è un vero farmaco naturale la cui efficacia è garantita da un Brevetto Europeo. Anche in questo caso, è l’unico nel nostro continente.

Basta questo per comprendere l’affermazione ribadita con convinzione dalla nuova governance del Centro Studi Termali

Veneto Pietro d’Abano: “Il fango termale, che insieme alle acque salso-bromo-iodiche è il nostro prodotto principale, rappresenta passato, presente e auspicabilmente futuro del territorio”. Da qui l’impegno formalizzato dal neopresidente, Walter Poli: investire sempre di più nella ricerca. E in questo percorso c’è un nuovo partner, l’Orto Botanico di Padova. Il Centro Studi, che compie quest’anno 42 anni di vita ed è nato per volontà delle associazioni degli albergatori di Abano Terme, Montegrotto Terme e Battaglia Terme, ha come principale finalità la ricerca scientifica nel campo della medicina termale, lo studio, la promozione, l’incremento delle attività che riguardano il termalismo in ogni sua manifestazione, in ogni campo di applicazione terapeutico e scientifico. L’acqua termale arriva (in forma meteorica) dalle Prealpi e, in millenni, viaggia a 3 mila metri di profondità a contatto con rocce calcaree. Sgorga a 87 gradi centi-

gradi: è elemento fondamentale per la maturazione del fango.

L’acqua e fango rappresentano i due tesori delle Terme euganee.

La parte inorganica solida (argilla, fango vergine) si estrae dai laghi termali di Lispida e Arquà Petrarca, ai piedi dei Colli Euganei, e dopo la filtrazione e la depurazione viene messa a riposare nelle vasche e sommersa da acqua termale. L’acqua termale con la sua temperatura e la sua composizione chimica ha un’influenza determinante sullo sviluppo della microflora e sulla maturazione del fango. Che poi finisce negli impianti d’accoglienza per garantire cure e benessere ai tanti clienti e pazienti delle strutture termali (2 milioni di ospiti all’anno). Il fango usato negli alberghi termali viene estratto da due siti: dal lago Costa di Arquà Petrarca e dal lago Lispida di Monticelli di Monselice. All’indomani dell’insediamento del nuovo consiglio direttivo, il Centro Studi – diretto da Fabrizio Caldara – conferma la volontà di investire sulla ricerca dedicata al fango. L’obiettivo? Scoprire e studiare eventuali altri “poteri” di questo elemento. Da anni il Centro Studi collabora con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova: ne è nata una conoscenza approfondita della componente biologica che colonizza i fanghi e delle sostanze dotate del potenziale farmacologico.

Torna, dopo i tre anni di stop per la pandemia, il ritrovo dei “De Rossi”. Quella di quest’anno è stata una festa quindi particolare, che ha portato a ritrovarsi ben 1 20 persone al ristorante Al Cacciatore di Rovolon. Una storia lunga decenni quella dei De Rossi. Undici fratelli per generare una grande famiglia diffusa in tutto il padovano ed in Lombardia. Nonno Felice De Rossi sposò nel 1907 Maria Emma Crivellari generando Adele e Guido, ma Maria Emma se n’è andata prematuramente e così Felice sposò Maria Luigia Crivellari, sorella della prima moglie, generando altri 9 figli. Se ne sono andati tutti ma hanno lasciato uno stuolo di figli, nipoti, pronipoti che hanno il piacere di ritrovarsi ogni anno per il gusto di stare insieme rievocando la loro storia centenaria. E anche quest’anno più di 120 “De Rossi” si sono abbracciati domenica 30 aprile scorso, animando una giornata piena non solo di ricordi ma

anche di storie di oggi e di speranze per il domani, attraverso i più giovani che sono stati i protagonisti di questo quarantesimo incontro dei De Rossi”.

“E’ stato emozionante per tutti noi rivedersi, festeggiando il nostro essere una grande famiglia condividendo i valori della vita ma anche tutto ciò che la vita stessa propone: gioie e dolori, successi e fallimenti, convinti che la condivisione aiuti ognuno di noi”, racconta Giulia, una delle partecipanti al ritrovo.

E’ stata una festa con tanto di messa al mattino sempre lì in ristorante e poi via al pranzo. E poi l’intrattenimento con uno show sullo stile di Sanremo, la lotteria e le pergamene a quanti hanno di recente festeggiato date importanti, come gli anniversari di matrimonio.

“Una festa – conclude Giulia - che ha coinvolto i più anziani, ma anche i bambini che porteranno avanti la nostra generazione”. (f.f.)

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Walter Poli
Il ritrovo dei 120 “De Rossi”, la lunga storia di una grande grande famiglia

Celebrazioni. Presso la sede Enav di Abano

Una festa per i cento anni dell’Aeronautica

E’ stata scelta per i festeggiamenti nazionali. Sono state ricordate le missioni principali anche quelle compiute nelle emergenze, come durante il periodo del Covid

Icento anni dell’Aeronautica militare festeggiati in una location speciale, come la sede Enav (ente nazionale assistenza di volo) di via Diaz di Abano, il centro di controllo aereo che verifica tutti i voli del Nordest e non solo. Festa grande nella sede aponense, presenti le massime cariche locali dell’Aeronautica militare. La scelta di Abano come una delle sedi principali dei festeggiamenti nazionali non è stata casuale, dato che la stazione di controllo aereo è una delle quattro esistenti in tutto il territorio nazionale (le altre sono in città importanti come Milano, Roma e Brindisi). Il centro di controllo aereo aponense esamina, hanno fatto sapere durante la cerimonia, ben il 29% di tutti i voli, militari, civili, turistici e commerciali del territorio italiano. Lo spazio di controllo va da Bolzano, a ridosso con l’Austria, fino a Falconara Marittima, ad Ancona, nelle Marche. Vengono controllati aeroporti importanti sia civili, che militari, come quello di Aviano, tanto per citare un esempio. Sono una settantina i militari che ogni giorno, 24 ore su 24, sono impegnati nel garantire il corretto funzionamento dello spazio aereo nella

vasta area del Nordest, fino all’Emilia Romagna e le Marche. La stazione di controllo è dotata di una grande centrale operativa con una trentina di monitor. Il cielo viene diviso in zone e ogni zona vede impegnati due operatori: uno che segue l’organizzazione dell’attività di volo, l’altro che intrattiene i rapporti con i piloti. È presente anche una sala per la simulazione delle emergenze. “La media dei voli civili e commerciali controllati è di 2.000 al giorno, con un picco di 3. 300 toccato nel settembre 2019 - spiega il comandante Pasqualino Porreca – La media dei voli militari giornalieri è di 120. Nel 2019 avevamo fatto registrare 32 mila voli militari controllati, dato che è arrivato a toccare 35.300 durante il Covid, nel 2020. Con lo spazio aereo libero e senza voli civili si sono potute effettuare esercitazioni e in più si sono effettuati voli per la gestione della pandemia, con trasporto di vaccini e mascherine”. Durante la cerimonia è stato trasmesso un video che ha ripercorso la storia dell’aeronautica militare, la quarta più longeva in Europa dopo Inghilterra, Francia e Polonia, dai primo aerei alle missioni in guerre ed emergenze,

come il Covid. In diretta i militari hanno assistito anche alla parata di Roma. Presenti alla celebrazione il sindaco di Abano Federico Barbierato con il suo vice Francesco Pozza, il collega di Battaglia, Massimo Momolo e il vicesindaco di Padova Andrea Micalizzi. Con loro anche il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto Walter Poli. “Stiamo parlando di una eccellenza e di un orgoglio per il nostro territorio – ha detto Barbierato. - È un centro che in pochi conoscono e che è invece fondamentale per l’Italia. Ci auguriamo che il centro di controllo rimanga ad Abano, visto che in prospettiva futura ci sarebbe un accorpamento con Milano”.

Ponti di aprile e maggio: quasi tutto esaurito negli alberghi termali

Il ponte del 25 aprile si è chiuso con un bilancio decisamente positivo per gli alberghi del bacino termale euganeo, che hanno sfiorato il tutto esaurito con circa 60mila presenze e un tasso di occupazione delle camere di oltre il 90 per cento. Di fatto, i medesimi numeri delle festività pasquali. Tirando quindi le somme, i due ponti hanno totalizzato 120mila presenze per un ricavo complessivo di 10 milioni di euro.

Questo nonostante un aumento medio, pari al 10 per cento, dei prezzi delle camere che, fanno notare gli albergatori, è stato comunque “assorbito” senza particolari problemi.

“Questo conferma che la nostra destinazione turistica continua a essere fortemente attrattiva” sottolinea il presidente di Federalberghi termale Walter Poli, titolare dell’hotel Tritone. (f.f.)

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Innovazione. A Montegrotto Terme la nuova struttura profonda 30 metri

Dopo dieci anni Y-40 The Deep Joy raddoppia Nasce PHI 12 Spazio Sommerso

Record tutto padovano per la piscina più profonda del mondo: ora si amplia per ospitare ricercatori scientifici, forze specializzate in recuperi e produttori cinematografici

Èun Guinness World Record tutto padovano quello che ha portato la Y-40, realizzata nel 2013 all’Hotel Millepini di Montegrotto Terme, a essere dichiarata la piscina più profonda del mondo.

Ora, esattamente dieci anni dopo, un nuovo progetto dell’architetto Emanuele Boaretto ambisce ad affiancarsi, letteralmente, alla Y-40 ampliandone le potenzialità.

Si tratta della PHI 12, un cilindro dal diametro di 12 metri e profondo 30 metri, riempito usando acqua termale a 32/34°C.

Aperto al cielo, sarà in grado di accogliere speciali attrezzature di grandi dimensioni calate dall’alto, ma anche esercitazioni e simulazioni uniche nel loro genere. In particolare, il nuovo spazio acquatico termale sarà dedicato alla ricerca scientifica, medico-subacquea e aerospaziale, la formazione di forze specializzate in ricerca e recupero, le produzioni cinematografiche.

“Un’architettura subacquea che darà molteplici opportunità e diverrà nuova attrazione turistica. La naturale evoluzione di Y-40 in un’opera aperta in grado di ispirare.

Uno spazio sommerso aperto all’imprevedibile, al nuovo, all’inatteso” dichiara l’architetto Emanuele Boaretto. Lo spazio acquatico di PHI 1 2 sarà infatti raddoppiato dando maggiore risalto ad alcune delle applicazioni per le quali si è dimostrato Y-40 nei primi dieci anni.

Per quanto riguarda il nome di

Da sinistra Umberto Pelizzari, campione mondiale di apnea e l’architetto Emanuele Boaretto, ideatore e progettista di Y-40 e Phi 12.

Sopra, l’immagine del progetto Phi 12

battesimo della nuova struttura, si legge Fi dodici e si scrive Ф12 e deriva dalla lettera dell’alfabeto greco. In matematica è il simbolo della sezione aurea e l’iniziale del nome greco dello scultore e architetto Fidia, ma in architettura indica anche il diametro, in questo caso del cilindro di 12 metri.

PHI 1 2 sarà inoltre un’opera sostenibile che eviterà l’immissione in atmosfera di oltre mille tonnellate di CO2. Questo sarà possibile perché la struttura non impiegherà acqua da bere, ma riutilizzerà sola acqua calda di origine profonda ipertermale salsobromoiodica, con un ciclo di filtrazione che consentirà un utilizzo efficiente. “L’impiego della risorsa termale, oltre a non sprecare acqua potabile, eviterà anche di dover riscaldare l’intera struttura. Dalla piscina al bar caffetteria, dallo shop agli uffici, tutti gli ambienti saranno mantenuti in temperatura grazie alla geotermia, evitando ogni anno una produzione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 rispetto ad un comune riscaldamento a gas per

questi volumi” spiega l’architetto.

L’opera, all’interno del parco dell’Hotel Terme Millepini come Y-40, sarà aperta anche ai visitatori che potranno scoprire la piscina fino al fondo, grazie ad un ascensore subacqueo panoramico trasparente che ne consentirà la visita scendendo assieme ad apneisti e sub alla base del cilindro profondo, dove vivere in diretta il momento del touch down delle persone in immersione. “Grazie alla vetrata subacquea che lo circonda interamente alla profondità di 5 metri, sarà consentito girare intorno a tutto il cilindro per assistere a spettacoli di animazione e danza interpretati in acqua, come spettatori di un vero teatro subacqueo. Sarà, così, anche un grosso attrattore di flussi turistici come già è stata Y-40 in questi primi dieci anni di vita” sottolinea l’architetto Boaretto. La struttura dovrebbe essere pronta in circa due anni. Insomma, parte il countdown per un’altra struttura da record nel nostro territorio.

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I finanziamenti non bastano a coprire l’aumento dei costi delle materie prime

Un milione e 400mila euro in più per realizzare le opere pubbliche

L’assessore Pozza: “Il Comune si potrebbe ritrovare nelle condizioni di dover reperire quasi 800.000 euro in più”. Ma il sindaco Barbierato assicura: “Si faranno sono di strategica importanza per lo sviluppo della città”

Costeranno un milione e quattrocentomila euro in più al Comune di Abano le opere pubbliche finanziate attraverso il Pnrr. Gli aumenti dei costi delle materie prime e di altre voci hanno fatto slittare all’insù la spesa da sostenere. Spesa a cui ora dovrà farsi carico l’Ente comunale aponense.

“In questo momento stiamo registrando aumenti medi dei prezzi per la realizzazione di queste opere pubbliche che si assestano circa su un +25% - spiega il vicesindaco e assessore al Bilancio, Francesco Pozza - Questo equivale ad un aumento potenziale dei costi che potrebbe superare 1.400.000 euro”. Dove saranno racimolati i soldi quindi mancanti per la realizzazione delle opere? “Attraverso il fondo opere indifferibili si potrà ottenere una copertura di circa il 10% sull’aumento dei costi che sarà in ogni caso insufficiente per intervenire su tali aumenti. Quindi il Comune di Abano si potrebbe ritrovare nelle condizioni di dover reperire quasi 800.000 euro in più per poter portare a termine queste opere di strategica importanza per la comunità aponense”. Sono molte le opere pubbliche in ballo da realizzare attraverso i fondi derivanti dal Pnrr: efficientamento energetico della biblioteca civica di Abano Terme “Federico Talami” (390.000 euro); sistemazione del condominio Mignon (edilizia residenziale pubblica) con il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico (1.230.000 euro); uno spazio al servizio dei cittadini e turisti nel Parco Urbano Termale-teatro Magnolia (1.000.000 euro); polo integrato per l’infanzia all’ex caserma Primo Roc di Giarre (2.083.290 euro); rinnovamento tecnologico dei cassonetti (987.285 euro). In totale i fondi Pnrr acquisiti dal Comune di Abano per le opere pubbliche toccano quota 5.690.575 euro. “Nessuna opera sarà accantonata”, dice senza mezzi termini il sindaco Federico Barbierato. “Siamo consapevoli dell’importanza di queste opere di riuscire a sfruttare i finanziamenti del Pnrr. Interverremo noi come Comune per la copertura della parte economica mancante. Non vogliamo di certo bloccare il

progetto di sviluppo della città che abbiamo deciso di intraprendere”.

“Andremo a reperire i soldi attraverso principalmente l’avanzo di amministrazione del 2022 - continua. - A queste opere dobbiamo aggiungere la casa di comunità che viene portata avanti dall’Ulss

6 Euganea e che prevede un finan-

ziamento Pnrr di 2.083.000 euro e che alla fine costerà 2.6 milioni di euro a causa dei costi aumentati. Per l’eccedenza stiamo portando avanti un dialogo con l’Ulss per capire come reperire in questo caso i fondi. La casa di comunità, che è una priorità, andrà comunque realizzata. Saranno sistemati infine dall’Ater, con un finanziamento Pnrr di 1.450.000 euro originario, otto appartamenti per l’emergenza abitativa a Giarre”.

Ha prestato servizio per più di 42 anni, svolgendo importanti mansioni amministrative, assistendo in particolare i segretari comunali che si sono succeduti e diventando un autorevole punto di riferimento per moltissimi amministratori comunali. Ha visto il succedersi di otto sindaci e di quattro commissari. Con semplicità dice: “Devo dire di avere lavorato bene con tutti. La normativa che mi ha entusiasmato maggiormente è stata la Legge di riforma delle autonomie locali del 1990, perché ha riconosciuto l’autonomia statutaria e regolamentare di Comuni e Province come il riconoscimento ai cittadini del diritto alle informazioni e quindi alla partecipazione all’attività amministrativa. E poi sicuramente la legge per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale del 1993”. “Lascio una parte della mia vita e del mio cuore in questa istituzione che mi è molto cara, essendo cittadina aponense”, prosegue. “Non posso che augurare a tutti i miei colleghi e agli amministratori comunali una buona e serena continuazione del proprio lavoro”. Il sindaco Federico Barbierato annota. “In un momento storico molto strano ed a tratti incomprensibile, in cui molti soggetti con responsabilità istituzionali lasciano sgomenti per le loro parole ed i loro gesti, l’esempio di Vilma è una piccola, grande lezione di autentico amore per la nostra Abano e di vera passione per il proprio lavoro”. (f.f.)

10 www.lapiazzaweb.it Abano Terme
Pnrr.
Vilma Campagnaro, collaboratrice del Comune, va in pensione Federico Franchin Francesco Pozza

Amministrazione. I dettagli del nuovo Piano Parcheggi del Comune

Soste a pagamento: sono 57 in più, tariffe fissate a 1,30 euro all’ora

Sono stati deliberati nuovi stalli, nelle vie Pietro d’Abano, Liberale Da Verona e Cornelio Augure che, aggiungendosi alle 157 in aumento già nel 2017, portano a complessivi 517 nel territorio aponense

Cinquantasette soste a pagamento in più e tariffe che passeranno, tutte a 1.30 euro all’ora. Il Comune di Abano vara il nuovo “piano parcheggi”, che sarà adottato dalla cooperativa che vincerà l’appalto per la gestione delle soste a pagamento. In queste settimane dovrebbe conoscersi il vincitore che succederà, per i prossimi cinque anni, alla cooperativa Giotto. Sono già stati deliberati nuovi stalli a pagamento, nelle vie Pietro d’Abano, Liberale Da Verona e Cornelio Augure, per complessive 57 nuove unità, che, aggiungendosi alle 157 deliberate in aumento già nel 2017, portano a complessivi 517 gli stalli a pagamento nel territorio aponense.

I terminali di sosta, che dovranno sostituire quelli presenti perché ormai obsoleti, dovranno avere le

consuete omologazioni di legge; la scelta del relativo colore sarà demandata al committente, ossia il Comune di Abano; dovranno essere energeticamente autosufficienti, ovvero dotati di batterie ricaricabili a lunga durata, pile verdi o alimentati ad energia solare; dovranno avere il display in almeno 3 lingue. Non è più previsto, rispetto al passato, quale servizio accessorio a carico del concessionario, l’obbligo di fornire servizio di sorveglianza in collaborazione con l’amministrazione comunale, in occasione di eventi, presso tutti gli immobili comunali per un totale di 300 ore annue. La novità che interessa maggiormente i cittadini e turisti riguarda le tariffe delle soste a pagamento. Le tariffe orarie, già oggetto di modifica in aumento nel 2017, saranno ulteriormente

aumentate, uniformate alla somma di 1.30 euro su tutto il territorio (le vecchie tariffe erano differenziate per zone, da 0.70 a 1.50 euro). Anche le tariffe per abbonamenti annuali saranno aumentate a 190 e 240 euro a seconda della zona (le tariffe per abbonamenti settimanali, quindicinali e mensili non sono oggetto di modifica).

E’ prevista, come detto, una durata della concessione di cinque anni, con facoltà di rinnovo per ulteriori due. L’importo della concessione sarà basato su di una

stima dell’importo medio annuale degli incassi da parcometro, calcolato sui cinque anni, al lordo della quota da riconoscere al Comune, determinato in base al numero complessivo degli stalli previsti, alla durata giornaliera del servizio, al numero dei giorni di funzionamento nel corso dell’anno.

L’orario di sosta regolata a pagamento è fissato dalle 8 alle ore 20 tutti i giorni feriali. Nella delibera si legge “valutando anche la possibilità di prevederne il funzionamento nei giorni festivi”. Il siste-

ma attuale prevede il pagamento dal lunedì al sabato nelle 8.30 alle 19.30. “In previsione della scadenza del contratto è stato avviato e concluso il censimento dei parcheggi esistenti nel territorio comunale, che ha permesso di avere una fotografia della situazione dei parcheggi esistenti nel territorio comunale suddivisi per tipologia e per quartiere, in particolare, nel nostro territorio sono presenti 7222 parcheggi”, spiega l’assessore alla Sicurezza Ermanno Berto.

Dallo sport il riscatto dopo l’esodo. La storia dei campioni fiumani, giuliani e dalmati

Lo scorso 2 maggio si è tenuto l’incontro alla Biblioteca Civica Federico

Talami di Abano curato dal giornalista

Renato Malaman in collaborazione con l’ANVGD. Una galleria di storie, sportive e umane, di ieri e di oggi, di esuli che nello sport hanno trovato la loro rivincita.

Abdon Pamich, esule fiumano, è uno dei monumenti viventi della marcia azzurra: oro olimpico alle Olimpiadi di Tokyo nel 1964 nella 50 km, oltreché bronzo a quella di Roma del 1960. Oggi Pamich ha quasi 90 anni e vive a Roma. La sua storia e quella di altri grandi campioni che hanno trovato nello sport il riscatto dopo lo strappo dalla propria terra d’o-

rigine (su tutti il pugile Nino Benvenuti, istriano di Isola, campione olimpico nei pesi medi a Roma 1960; ma anche Mario Andretti, campione del mondo di F1 nel 1978, nativo di Montona, transitato dal campo profugo di Lucca e poi emigrato negli Stati Uniti).

E proprio loro sono stati fra i protagonisti dell’incontro “Campioni giuliani, fiumani e dalmati-Dallo sport il riscatto dopo l’esodo”. Incontro curato da Malaman, con interventi di Alessandro Cuk, scrittore e vicepresidente nazionale dell’ANVGD, e Italia Giacca, coordinatrice e presidente onorario di ANVGD Veneto. Sono stati ricordati anche tanti altri

campioni “esuli” come Ottavio Missoni di Zara (lo stilista che da giovane fu finalista nei 400 metri ostacoli alle Olimpiadi di Londra del 1948); Franco Luxardo, oggi noto imprenditore, esule zaratino, e per dieci anni azzurro di scherma; Flavio Asta, plurititolato atleta nel lancio del disco e del peso; Margherita Granbassi, attuale conduttrice tv e grande campionessa di scherma; figlia di esuli di Pisino. Sono stati raccontati anche gli istriani di oggi, come il campione olimpico di tiro al piattello Giovanni Cernogoraz e il cugino Francesco Ravalico. Spazio anche a un altro oro olimpico: Agostino Straulino di Lussinpiccolo, nella vela (classe Star).

Poi a Ezio Loik, calciatore del Grande Torino, ai fratelli Varglien, fiumani che approdarono alla Juventus; e Orlando Sirola. (f.f.)

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Ermanno Berto

Lotta al degrado. I residenti denunciano preoccupati il disagio a Monteortone

Bande di ragazzini scatenate, allarme in piazzetta Buja

“Soprattutto in estate assistiamo ad una escalation. Si trovano bottiglie e bicchieri ovunque. In preda ai fumi dell’alcol compiono anche atti vandalici. Chiediamo a vigili e carabinieri di intervenire”

Colonne imbrattante, scalinate piene zeppe di pipi e deiezioni umane e sporcizia ovunque: sono esasperati i residenti del complesso condominiale, che a ridosso della stagione estiva temono altri mesi di caos, come avvenuto nelle ultime estati. “Sono anni che segnaliamo la situazione di degrado di piazzetta Buja e della zona adiacente”, spiega una delle residenti, Melania Cenci. “Abbiamo protocollato più lettere al Comune e ad oggi la situazione non è cambiata, anzi sembra anno dopo anno peggiorare. Non è ancora iniziato il periodo estivo, quello più critico, e troviamo già le colonne degli edifici imbrattate da graffiti e sporcizia ovunque. Le scalinate di accesso ai nostri appartamenti sono segnate da pipì e deiezioni umane e oggetti gettati a terra. Sono sempre quelle bande di ragazzini, tutti teenager, tutti provenienti dalle zone limitrofe”.

La Cenci, a nome dei residenti, si dice preoccupata. “Soprattutto d’estate assistiamo ad una escalation del degrado.

Si trovano bottiglie e bicchieri ovunque, vetri e altro sparsi per la piazzetta, anche sulla fontana. Si tratta di oggetti lasciati da questi ragazzini che bevono e, in preda ai fumi dell’alcol, compiono anche atti vandalici. D’estate poi queste bande sono seguite anche da compagnie di ragazzi più in là negli anni. Dormire di notte con le finestre aperte è praticamente impos-

sibile con gli schiamazzi che si sentono”. “Chiediamo ai vigili e ai carabinieri di intervenire e di mettere fine in qualche modo a questa situazione”, conclude. “Ci sono famiglie, anche con bambini piccoli, che abitano in questi condomini e hanno tutto il diritto di vivere, soprattutto di notte, in tranquillità”.

The Wolf by Speak Easy, una chiusura momentanea?

Gli avevano anche cambiato il nome, che da Speak Easy erano diventato The Wolf. I nuovi gestori del locale situato in piazza Repubblica non sono riusciti nell’intento di far rinascere quello che un tempo era il locale del piano bar aponense, dell’Abano Bene, che richiamava negli anni d’oro, gli Ottanta e Novanta, personaggio famosi e calciatori. Ruggero Bacco e Willi Zampieri sembrano aver alzato bandiera bianca. Il The Wolf by Speak Easy è chiuso da settimane e non ha aperto per le festività pasquali e per i ponti. Già a Natale il locale aveva chiuso durante la settimana post Capodanno e aveva riaperto in questi primi tre mesi e mezzo dell’anno solamente pochi giorni.

“È una chiusura tecnica”, si limita a commentare in maniera molto sbrigativa Bacco, nel tentativo di gettare acqua sul fuoco. C’è chi spera si tratti di una chiusura temporanea, ma è chiaro che pare definitiva. Inaugurato a ridosso di Ferragosto, il The Wolf ha avuto finora una vita breve. “Ci auguriamo che si tratti di una chiusura momentanea”, commenta l’assessore alle Attività Produttive, Ermanno Berto. “Le voci che si rincorrono purtroppo sembrano non andare in questo senso. Speravamo che la riapertura potesse significare un rilancio. Non dovesse più riaprire l’attuale gestione, ci auguriamo che i proprietari dei muri (la famiglia Bortolotto ndr) possano trovare al più presto un nuovo gestore”. (a.f.)

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Due immagini del degrado di piazzetta Buja

Illuminazione pubblica. Il decreto ingiuntivo del Tribunale di Padova ha fondamento

Il Comune dovrà pagare oltre un milione di euro alla Marco Polo

Un “salasso” da oltre un milione di euro in arrivo per il Comune di Montegrotto, che perde il ricorso presentato contro la società Marco Polo. Il decreto ingiuntivo, con il quale la società che assieme alla Guerrato gestiva l’illuminazione pubblica nel Comune sampietrino è fondato e quindi l’Ente comunale dovrà versare quanto dovuto alla Marco Polo. Il Comune di Montegrotto dovrà allora pagare i 713.327,05 euro, a cui vanno aggiunti i circa 300 mila euro di interessi di mora. Il Tribunale di Padova, in composizione monocratica, nella persona del giudice Maria Antonia Maiolino, ha anche condannato, in sede civile, in primo grado il Comune di Montegrotto al risarcimento delle spese legali sostenute dalla Marco Polo, liquidate d’ufficio in 30 mila euro, oltre al 15% per rimborso forfettario. Il Comune di Montegrotto ora ricorrerà, con ogni probabilità alla Corte d’Appello di Venezia.

Ha quindi fondamento il decreto ingiuntivo del Tribunale di Padova emesso cinque anni fa dal giudice Federica Sacchetto per conto della Marco Polo che, aderendo a un’associazione temporanea d’impresa con la Guerrato, si era aggiudicata nel novembre 2010 un maxi appalto, per un to-

tale di 16 milioni di euro, relativo all’illuminazione pubblica della città termale. Nella sentenza del giudice si legge come il Comune di Montegrotto, che riteneva non dovuta la somma, anche e soprattutto in virtù della vicenda giudiziaria che aveva investito la Guerrato nella vicenda Tangentopoli delle Terme, sia invece dovuta, in quanto il servizio da parte delle ditte è stato regolarmente erogato (l’energia elettrica è stata fornita regolarmente).

Oltre a ritenere infondato il ricorso, la Maiolino ha messo in evidenza come il Comune non abbia presentato i dati e specifiche. Ricordiamo che l’appalto era poi stato rescisso nel 2015 dal commissario straordinario Pasquale Aversa per una seria di disservizi. Rimaneva sul piatto, tuttavia, una ingente somma di cui la Marco Polo contestava il mancato versamento.

Moria delle api, il Comune ordina il taglio e la rimozione della colza “inquinata”

Moria di api a causa di colza inquinata da insetticida e il Comune di Montegrotto ne ordina il taglio e la rimozione dello sfalcio. E’ successo nelle scorse settimane a seguito di un’ordinanza del sindaco, concordata con l’Asl. L’ordinanza è stata rivolta ai proprietari dei campi confinanti con le due aziende apiretiche di via Caposeda, che hanno avuto una moria di migliaia di api. Le indagini dell’Asl hanno confermato il sospetto dell’avvelenamento: nella colza dei campi circostanti sono state trovate tracce di Lamba Cyhalotharin, principio attivo dell’insetticida Karate Zeon 1.5, particolarmente efficace contro la cimice asiatica. Nelle istruzioni di uso dell’insetticida è però scritto a chiare lettere che si tratta di una sostanza estremamente tos-

sica per le api che non va utilizzata nei periodi di fioritura, indicazione che, evidentemente, chi coltiva i campi non ha seguito. L’Asl ha spostato le api che ancora sono vive per tutelarne l’incolumità e per decontaminare l’area si è scelta la strada dello sfalcio completo dei campi, con rimozione di quanto verrà tagliato.

“Seguendo le indicazioni dell’Asl - spiega il sindaco Riccardo Mortandello - abbiamo firmato un’ordinanza ad effetto immediato che impone di distruggere e rimuovere la colza fiorita trattata con l’insetticida incriminato. Api e bombi sopravvissuti e presenti nelle arnie con gli alveari di proprietà delle aziende agricole sono stati temporaneamente spostati in un luogo più sicuro, ma abbiamo anche il

L’Ente locale guidato da Riccardo Mortandello aveva deciso di resistere in giudizio. “Ci vengono chiesti 713.327 euro; denaro che è comunque stato accantonato in via precauzionale”, spiegava il sindaco. “Non si tratta di quattro soldi, ma di un importo considerevole. Per il bilancio comunale fra averli nella propria disponibilità o meno, fa una bella differenza. Siamo certi delle nostre ragioni e per questo abbiamo deciso di opporci: non è chiaro se questi pagamenti siano dovuti o meno”. L’incarico di rappresentare l’amministrazione è stato affidato all’avvocato Massimiliano De Benetti. “I punti da chiarireaffermava il legale - sono due. La transazione per la rescissione del contratto reca la sola firma della Marco Polo, non della Guerrato che era mandataria all’interno dell’associazione d’impresa. Vi è poi la questione relativa alla cifra. Una serie di controlli incrociati arriva infatti a risultati ben diversi: secondo il contratto, il Comune era tenuto a versare un canone annuale di 630 mila euro. Non appare quindi chiaro a cosa si riferisca la somma pretesa. Infine, alla Guerrato, sempre nella sua qualità di mandataria, spettava l’incasso del denaro, non alla Marco Polo”.

La somma, a prescindere dalla vicenda giudiziaria che aveva investito la Guerrato nella Tangentopoli delle Terme, è dovuta in quanto il servizio è stato erogato. Il Comune ricorrerà alla Corte d’Appello di Venezia

dovere di preservare la vita di api e bombi selvatici presenti nei boschi limitrofi, a tutela dell’ecosistema, della biodiversità, della flora e della fauna che peraltro si trova all’interno di un’area protetta, il Parco Regionale dei Colli Euganei”.

“Abbiamo contattato i proprietari delle aree - conclude - che sono estranei all’inquinamento che è da attribuire al conduttore dei campi. Ci riserviamo di valutare la costituzione come parte civile in un eventuale procedimento per danni agli apicoltori”.

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Vicenda Marco Polo-Guerrato. Il sindaco risponde

“Facciamo gli interessi del Comune”

Mortandello: “Il Comune è disponibile a pagare tutti i servizi di cui ha usufruito, ma non un euro in più. Sono soldi pubblici” e rivolgendosi a Zaramella: “dice di essersi dimesso per questi fatti ma mai questa specifica vicenda è stata discussa tra noi”

“Ho sempre fatto e continuerò a fare gli interessi di Montegrotto Terme. La vicenda Marco Polo-Guerrato non fa eccezione: non capisco perché con i soldi pubblici dobbiamo pagare il sovrapprezzo di servizi gravati dal peso della tangente di chi ha pagato per aggiudicarseli. Confido che nel proseguo della causa avremo ragione di questo anche in giudizio. Baldi, che è avvocato, dovrebbe leggersi bene le carte. Quanto a Zaramella - che ora dice di essersi dimesso per questa vicenda - dovrebbe forse controllare le date: i decreti ingiuntivi della Guerrato - Marco Polo sono arrivati un anno dopo le sue dimissioni e mai questa specifica vicenda è stata discussa tra noi”. Il sindaco Riccardo Mortandello risponde alle opposizioni rivendicando la scelta di non accollare al Comune le maggiori spese per servizi garantiti tramite appalti truccati. “L’azione legale portata avanti in questi anni dal Comune - spiega - ha già avuto, per quanto riguarda il troncone Guerrato, un effetto molto positivo per le casse pubbliche: grazie alle puntuali verifiche effettuate dagli uffici e dai legali dell’ente pubblico sulle cifre effettivamente dovute per la fornitura del servizio, si è arrivati a un accordo con la Guerrato con una sensibile diminuzione della cifra che era stata richiesta con il decreto ingiuntivo. Lo stesso abbiamo tentato di fare con il decreto ingiuntivo della Marco Polo, purtroppo sorda ai tentativi di definizione bonaria, oggi ancor più ostacolati dalla sentenza del Tribunale di Padova che ha respinto l’opposizione del Comune, pur dichiarando nullo il noto appalto di riqualificazione energetica e la transazione fatta dal Commissario Prefettizio. Attendiamo l’udienza di sospensiva della sentenza. Siamo fiduciosi che la Corte di Appello rileverà gli errori in cui è incappata la Giudice di primo grado. Ci è stato richiesto il pagamento di fatture che hanno invece importi da verificare e anche peggio ci è stato richiesto il pagamento di fatture, per circa 207 mila euro, che Marco Polo aveva già, con atto notarile, ceduto a Guerrato. Il Comune è disponibile a pagare tutti i servizi di cui ha usufruito, ma non un euro in più. Sono soldi pubblici”.

Il sindaco ci tiene anche a smentire la ricostruzione dell’ex vice-

sindaco Massimiliano Zaramella che ha spiegato - 6 anni dopo - che le sue dimissioni dell’aprile 2017 erano dovute proprio a una divergenza di vedute con il sindaco sulla questione Marco Polo - Guerrato.

“Prima di inventare questa storia - afferma Mortandello - Zaramella avrebbe dovuto controllare le date. I decreti ingiuntivi sono stati emessi e notificati al comune mesi dopo le sue dimissioni: come avremmo fatto a discutere di una questione che neppure esisteva?”

Zaramella uscì infatti dalla maggioranza e si dimise da vicesindaco e da consigliere ad aprile 2017, il decreto ingiuntivo di Marco Polo è stato notificato al Comune ad inizio 2018. Neppure si è dimesso per l’analoga vicenda con la Guerrato, visto che il decreto ingiuntivo della Guerrato al Comune, che richiedeva il pagamento di fatture già richieste dalla Marco Polo nel precedente decreto, è arrivato nell’autunno del 2018, un anno e mezzo dopo le sue dimissioni. “E

l’opposizione a questo secondo decreto - spiega l’avvocato del Comune Massimiliano De Benetti - era semplicemente dovuta: ci stavano chiedendo di pagare due volte le stesse fatture!”.

Volontario dei Carabinieri scorta una turista fino a Padova

Volontario dell’Associazione nazionale carabinieri scorta una turista dalla stazione di Montegrotto fino a quella di Padova per metterla a riparo da un paio di personaggi strani, che la stavano importunando. Protagonista della curiosa vicenda il volontario Daniele Salvato. “Ero in servizio alla stazione Terme Euganee come ogni fine settimana - spiega - Ad un certo punto vengo avvicinato da una signora, sulla settantina d’anni, che mi chiede aiuto. Mi dice che si sente importunata da un paio di soggetti di origine straniera, che non avevano di certo buone intenzioni”. La settantenne, originaria delle Canarie, ma residente a Jesolo, era reduce da un soggiorno alle terme di Montegrotto e aveva appena fatto degli acquisti. “Aveva con sè delle borse con dentro vestiti e oggetti di valore”, racconta ancora il volontario. “Evidentemente queste borse avevano attratto l’attenzione dei due malintenzionati”. Un volontario dell’Associazione nazionale carabinieri non può sottrarsi. “Ho pensato di scortare la signora fino al vagone del treno. Peccato però che una volta saliti e una volta sincerato che la donna fosse al sicuro e che questi soggetti non fossero nei paraggi, le porte del treno si sono chiuse e il mezzo è partito. Ho dovuto allora proseguire fino alla stazione di Padova, dove sono sceso per poi fare rientro a Montegrotto”, conclude. “La signora poi mi ha contattato e mi ha comunicato di essere arrivata sana e salva alla stazione di Jesolo. Mi ha ringraziato moltissime volte. Queste manifestazioni di gratitudine riempiono il cuore”. (a.f.)

16 www.lapiazzaweb.it Montegrotto Terme
alle accuse delle opposizioni
Riccardo Mortandello e Massimiliano Zaramella

Sicurezza. La polizia locale di Montegrotto annuncia stretta sui controlli

Vietato andare in bici sul marciapiede

La comandante Moro: “Questi comportamenti sono pericolosi per sé e per i cittadini più deboli come anziani, bambini, diversamente abili, e per i clienti che uscendo dai negozi possono trovarsi di fronte i ciclisti”

Stop alle bici sul marciapiede. A Montegrotto, dove sia cittadini sia turisti usano spesso le due ruote per muoversi nel centro cittadino la Polizia locale raccoglie sempre più frequentemente segnalazioni di ciclisti che viaggiano sui marciapiedi e che attraversano in sella sulle strisce pedonali.

La Comandante della Polizia Locale di Montegrotto Terme Cristina Moro in accordo con il sindaco ha annunciato per le prossime settimane un’intensificazione dei controlli, sia preventivi che repressivi, di tutti i comportamenti scorretti tenuti dai conducenti delle biciclette e chiarisce come ci si deve comportare. “Bene all’uso della bici - ricorda la comandante - ma si devono rispettare le regole: no alla circolazione sui marciapiedi, sotto i portici ed in senso vietato. Questi comportamenti sono pericolosi per sé e per gli altri cittadini, soprattutto per quelli più deboli come gli anziani, i bambini, i diversamente abili, ma anche per i clienti che uscendo dai negozi si possono trovarsi di fronte i ciclisti che passano a tutta velocità con il rischio di travolgerli. Anche se possono sembrare

più sicuri rispetto alla strada, è vietato salire sui marciapiedi a bordo della bicicletta: la presenza di pedoni, passi carrai, sconnessioni del sedime che è destinato per costruzione ai soli pedoni, ostacoli a margine e attraversamenti improvvisi (i pedoni, tra di loro, spesso non rispettano le precedenze come tra i veicoli) può creare situazioni di rischio, con imprevedibili conseguenze amministrative, penali e risarcitorie, in seguito ad un sinistro stradale. Se si vuole usare un attraversamento pedonale bisogna scendere dalla bicicletta e condurla a mano. I ciclisti possono rimanere in sella alla propria bici quando ci sono gli attraversamenti ciclabili, cioè i cosiddetti “quadrotti”. La sanzione prevista per il ciclista che pedala in luoghi vietati (marciapiedi, portici etc.) è di 42 euro, mentre per quanti circolano contromano è di 167 euro. Pedalando facendo uso di cuffiette o del cellulare comporta la sanzione di euro 165, mentre il mancato uso della pista ciclabile dove è presente è sanzionato con 26 euro. Tutti gli importi hanno una riduzione del 30% in caso di pagamento entro 5 giorni. Sulla questione interviene

anche il sindaco Riccardo Mortandello. “La nostra amministrazione, così come la maggior parte dei cittadini - dice - ha un legame importante con la bicicletta, un mezzo che si caratterizza per comodità di utilizzo e rispetto dell’ambiente. Tutta la giunta crede fortemente in una città sempre più a misura di ciclista ed importanti investimenti saranno fatti al riguardo. Invito al rispetto delle regole del Codice della strada che in fondo sono semplici regole di rispetto e di civile convivenza”.

Il passaggio della 500 Miglia Touring per Montegrotto

Grande vetrina motoristica per Montegrotto per il passaggio della venticinquesima edizione della 500 Miglia Touring. Ottanta equipaggi, una ventina provenienti da Germania, Olanda, Francia e Svizzera. Quattro giorni di camminata su quattro ruote d’epoca: non una competizione, ma una scoperta attenta e rilassante delle ricchezze del territorio toccato dal percorso della 500 Miglia Touring, che è partita da Brescia e che ha avuto, l’ultimo giorno della competizione, il passaggio in Veneto, anche a Montegrotto. Gli equipaggi hanno sfilato per via Manzoni, per l’isola pedonale, con il saluto del sindaco Riccardo Mortandello ai partecipanti. “Il passaggio è stato fortemente voluto dalla Polisportiva Montegrotto”, racconta Fabio Legnaro, membro della Polisportiva e noto ristoratore e appassionato di motori. “Ci siamo inseriti e, dato che gli equipaggi non avrebbero potuto sostare in Prato della Valle a Padova, in quanto c’era già un altro evento, siamo riusciti all’ultimo momento a portare questo importante appuntamento motoristico a Montegrotto. Un appuntamento che ha toccato anche l’Antica Trattoria da Ballotta di Torreglia, dove c’è stato un aperitivo prima della ripartenza”. Hanno gareggiato molte auto d’epoca e una trentina di supercar. Da alcune edizioni, la 500 Miglia Touring accetta infatti vetture di recente immatricolazione di alcuni marchi prestigiosi (Ferrari, Bugatti, Maserati, Rolls-Royce, BMW, Mercedes, Jaguar, Lamborghini, Aston Martin, Porsche). (f.f.)

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Montegrotto Terme
La Comandante della Polizia Locale di Montegrotto Terme Cristina Moro

Parco regionale dei Colli Euganei. Tra acqua termale e parco tematico

Tex Willer World Village arriva in Regione

L’obiettivo – dichiara Giorgio Bonelli – è di ottenere l’interesse turistico per il progetto che dovrebbe essere sviluppato a Montegrotto, all’interno di una cava dismessa di 23 ettari e nell’Hotel Imperial

L’ambizioso e rivoluzionario progetto Tex Willer World Village, il parco tematico che si ispira al noto fumetto Tex e che dovrebbe sorgere all’ex cava Bonetti di Turri di Montegrotto, prende corpo e approda in Regione, a Palazzo Balbi, a Venezia. Il Tex Willer World dovrebbe nascere a Montegrotto, nel mezzo del Parco regionale dei Colli Euganei. Lì Giorgio Bonelli ha acquistato un’area di una cava dismessa da 23 ettari per una cifra che si aggira attorno ai 2 milioni di euro. Lo stesso Bonelli ha acquisito all’asta anche l’Hotel Imperial, ai piedi della stessa cava, per una cifra pari a 980 mila euro.

Ma cosa significa per Giorgio Bonelli approdare in Regione Veneto con il suo progetto di Tex Willer World Village e la riqualificazione dell’Hotel Imperial?

“Siamo stati in sopralluogo alla

cava e in hotel con un tecnico per elaborare una relazione turistica”, spiega lo stesso Bonelli. “La relazione ci serve per dichiarare il nostro maxi progetto come progetto di interesse strategico regionale dal punto di vista turistico. Un progetto che mira a mettere insieme dal punto di vista turistico l’acqua termale delle piscine dell’Hotel Imperial e il parco tematico, che richiama gli indiani d’America del Tex Willer World Village”.

Ottenere dalla Regione l’interesse turistico vorrebbe dire percorsi più accessibili e snelli per Bonelli. “Questo – spiega - ci porrebbe nelle condizioni di poter poi procedere con la progettazione e le relative approvazioni dal punto di vista urbanistico. In questo modo si affronterebbero i percorsi nella maniera più corretta, anche tenendo conto che andremo a realizzare una

sorta di parco acquatico all’Imperial e un campo indiano con tanto di tende, tutte novità per il territorio sampietrino”. “Oltre ad avere spiragli diversi per i progetti – prosegue - sarebbe più semplice potere accedere ai finanziamenti, sia statali, che delle banche, che vedendo che il progetto ha fini turistici potrebbero essere più propense a rilasciare prestiti”. Nel caso arrivasse il “no” da parte della Regione, nessun intoppo. “Andiamo avanti lo stesso, anche se magari con un percorso meno agevole e semplice”.

“Una volta ottenuta la risposta positiva sulla valenza turistica dei nostri progetti - conclude Bonelli - che speriamo possa arrivare entro la fine dell’anno, si partirà con l’iter che porti all’approvazione, anche dal Parco Colli, dei progetti urbanistici”.

Un tipico villaggio western con un innovativo parco acquatico termale

Nelle intenzioni di Bonelli, il parco avrà un’ambientazione da tipica storia western, con un villaggio, un campo indiano e una vecchia missione messicana. Ovviamente si scenderà nello specifico, addentrandosi nel mondo di Tex con la casa di El Morisco, quella di Kit Carson o il teatro di Mefisto. “Sarà una ricostruzione filologica – precisa - dei vecchi villaggi western con strutture realizzate in legno, perfettamente in sintonia con il contesto del parco”. Ci sarà un villaggio quindi con delle tende in stile indiano d’America. Oltre alle attrazioni, ci sarà spazio anche per il gioco e l’intrattenimento, con un campo dedicato al paintball, le escursioni, il canyoning e le cavalcate a cavallo, ma anche proiezioni di spettacoli sullo sfondo della parete rocciosa che sovrasta il parco.

“Si raggiungerà il parco o a piedi o in bicicletta o con una navetta elettrica. Non ci saranno mezzi a motore che raggiungeranno la cava”.

Per quanto riguarda invece l’Hotel Imperial, anche qui Bonelli ha in mente qualcosa di innovativo.

“L’Hotel sarà riqualificato e vivrà in stretta collaborazione con l’attività del parco. Qui la gente potrà dormire e poi andare a visitare il Tex Willer World Village. Qui si potrà fare un bagno in acqua termale. L’intenzione è di creare del-

le piscine nuove, più grandi, con attrazioni, che diventino un parco acquatico”.

L’architetto Hans-Peter Demetz, uno dei maggiori esperti di Spa e parchi tematici in Italia, è già al lavoro dietro al progetto del Tex Willer World, assieme agli architetti Alberto Asquino di Montegrotto e Giorgio Pescatori di Milano. Se la struttura è stata acquistata per un milione scarso di euro, la speranza di Bonelli, per quel che riguarda il progetto, è quella di rimanere sotto i 10 milioni di euro (f.f.)

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A fianco un’immagine del progetto del parco tematico

L’impresa. Daniele Matterazzo, di Legnaro, aveva affrontato

una lunga riabilitazione da ragazzo

Padova - Parigi: 1.200 km in bici per sostenere la Onlus Salus Pueri

Daniele Matterazzo sta preparando una nuova impresa, questa volta in bicicletta, 1200 chilometri in una decina di giorni, Parigi-Padova, da pediatria a pediatria.

Vuole presentarsi lei, Daniele?

“Ho 33 anni, sono di Legnaro. La mia storia inizia all’età di 15 anni quando sono stato coinvolto in un incidente stradale: ne ho riportato gravi danni agli organi interni, emorragia, fratture e quant’altro, il braccio è stato curato solo dopo i sei mesi che ho trascorso in rianimazione, in coma indotto, e dopo avermi salvato la vita si sono occupati del braccio. Ho fatto 16-17 operazioni tra Francia e Italia. Era un’età difficile e la disabilità mi ha fatto sentire diverso con questo braccio da portare, fisicamente è un’atrocità da vede-

re. Quindi mi sono sentito sempre un po’ diverso con questo braccio da nascondere, da non esibire, al di là che fossero persone care o conosciute”.

Come era la sua vita in quel periodo?

“Ho trascorso anni a nascondermi, ad evitare tante cose, come andare al mare con la compagnia e altro. Questo è durato a lungo: sentivo che la vita trascorreva in avanti e non ne ero padrone. Ho dovuto fare scelte determinate dall’incidente: volevo andare a lavorare e non ho potuto, ho dovuto fare dei corsi per prendere qualche attestato per fare lavori d’ufficio. A 30 anni non riuscivo più a sopportare, ho passato un periodo di grande confusione, di crisi esistenziale. Casualmente alla tv ho visto il film “Il cammino

di Santiago” e ho visto in quel film una possibile riscossa. Sono partito da solo e ho fatto il cammino di Santiago, per 30 giorni da solo. Quell’esperienza mi ha cambiato”.

Quindi ha iniziato a camminare?

“Sì, ho pensato: “perché quei passi che hanno aiutato me non possono aiutare altri ?” Ho fatto la via Franchigena, mille chilometri, per la pediatria di Padova; poi sono stato in Lapponia, con cibo disidratato e tenda, sempre

Dall’associazione Puzzle il progetto per la nuova ludoteca a Chirurgia Pediatrica

La Presidente dell’Associazione Puzzle ODV Caterina Fortunato racconta come è nato il progetto della nuova ludoteca per il Reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova. “Uno degli obiettivi della nostra Associazione è sempre stato prenderci cura delle persone che vengono ospitate nel reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova. Oltre a tener conto di aspetti estetici e organizzativi, il nuovo progetto della ludoteca è stato stilato osservando direttamente come vivono lo spazio i bambini ricoverati e i loro genitori, raccogliendo da entrambi i suggerimenti per migliorare la vivibilità degli spazi”.

In cosa consiste la vostra iniziativa?

“La ludoteca è per noi una stanza che racchiude magia, gioco, letture, storie, sorrisi. Il progetto prevede la completa riprogettazione della ludoteca, la ristrutturazione a tema “giungla”, tenendo conto non solo di aspetti estetici, per esempio il colore come elemento terapeutico e pratici come materiali atossici, da pulire facilmente, igienizzabi-

li, ma anche di aspetti terapeutici ed educativi: gli arredi e i giochi sono pensati in funzione del percorso che i piccoli pazienti e i loro genitori dovranno affrontare durante la degenza. Per questo abbiamo attivato una raccolta fondi on-line, in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato di Padova e Rovigo, che terminerà i primi di luglio. Per chi volesse saperne di più sul progetto questo è il link: https://sostieni.csvpadovarovigo.org/campagne/lanuova-ludoteca-della-chirurgia-pediatrica/”.

Quali sono i vostri obiettivi?

“Sia i piccoli pazienti che i genitori trascorrono tra le mura del reparto alcuni dei momenti più difficili della loro vita tra incertezza, tensione, paura, dolore. È sempre stata per noi una missione prioritaria supportare bambini e genitori in questa esperienza, portando per i più piccoli un po’ di spensieratezza anche attraverso il gioco e sostenendo gli adulti con professionisti come psicologi ed educatori in grado di ascoltarli.

Ma vogliamo fare di più. Per questo abbiamo dato vita

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a piedi”.

Quest’anno dopo tanti cammini inizia con la bicicletta.

“L’impresa sarà percorrere in bicicletta da Parigi, dove è nato il primo ospedale pediatrico al mondo nel 1877 all’ospedale pediatrico di Padova a cui verrà devoluto il ricavato raccolto (www. fondazionesaluspueri.it); 1200km in una decina di giorni”. Si sta allenando?

“Sì, perché fino a un mese fa non ero mai andato in bici e quindi è tutto un’altro tipo di allenamento rispetto alla camminata, e poi per fare il mio percorso significa fare cento chilometri al giorni di svariati dislivelli, quindi bisogna essere allenati per affrontare questa nuova sfida”.

a questo ambizioso progetto. La ludoteca rappresenta uno spazio di gioco e d’incontro fruibile a tutti i pazienti, indipendentemente dalla durata della loro permanenza all’interno del reparto di Chirurgia Pediatrica: il gioco permette di apprendere e di incontrare l’altro, di poter creare una relazione sia con gli altri bambini, sia con l’educatrice, la psicologa, il personale sanitario con cui condivide il periodo di degenza”. (f.x.)

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Provincia
Daniele Matterazzo raggiungerà la capitale francese in bicicletta

Arte. L’esposizione a Padova, Palazzo Zuckermann, fino al 28 maggio

“Ritratti antichi ma contemporanei” L’attualità di Apollodoro e Bassano

C’è tempo fino al 28 maggio per visitare la mostra “Ritratti antichi ma contemporanei” ospitata presso Palazzo Zuckermann. Un’occasione per approfondire un genere pittorico, quello del ritratto, che ha attraversato epoche e correnti artistiche, con un focus sullo sviluppo del ritratto naturalistico nell’ultimo quarto del Cinquecento in seno alla Serenissima. Protagoniste della mostra sono infatti le opere di due artisti che operarono a Padova e Venezia a cavallo fra il Cinquecento e il Seicento: da una parte Francesco Apollodoro (Porcia 1531 - Padova 1612), iscritto alla confraternita dei pittori di Padova che aveva sede nella chieda di San Luca Evangelista, dall’altra Leandro

Dal Ponte detto Bassano (Bassano 1557 - Venezia 1622), suo diretto concorrente e fra i maggiori esponenti del genere dell’epoca, nonché quartogenito di Jacopo Bassano, nella cui bottega di famiglia venne istruito e lavorò durante i primi anni di attività prima di stabilirsi, già noto come ritrattista, a Venezia.

Il legame fra Padova e lo sviluppo del genere ritrattistico fra Cinquecento e Seicento è da ricercarsi anche nella sua natura di città universitaria: all’epoca, in quanto principale sede universitaria della Serenissima, Padova vantava una committenza composta soprattutto da professori

e notabili, i cui ritratti dovevano essere del tutto riconoscibili per poter trasmettere l’importanza e la fama del personaggio, ma anche per poter tramandare ai posteri i rispettivi valori e virtù.

Francesco Apollodoro fu uno degli artisti dell’epoca che seppe rispondere a queste esigenze nel migliore dei modi, come evidenziato dalla mostra di Palazzo Zuckermann.

La mostra, a cura di Monica Castellarin ed Elisabetta Gastaldi con la consulenza scientifica di Vincenzo Mancini, si compone di una sezione di dipinti provenienti dalle raccolte del Museo d’Arte Medievale e Moderna di Padova, cui si aggiungono due ritratti inediti di Francesco Apollodoro provenienti dalla collezione Selvatico Estense di Imola, che tornano eccezionalmente nella città di origine, essendo stati un

Protagoniste della mostra sono le opere di due artisti che operarono a Padova e Venezia a cavallo fra il Cinquecento e il Seicento: un’occasione per approfondire un genere pittorico che ha attraversato epoche e correnti artistiche

tempo conservati nel palazzo di famiglia Frigimelica Selvatico Estense, poi Montesi.Ad arricchire la mostra, dando la possibilità ai visitatori di immergersi ancora di più nell’atmosfera e nella vita del tempo, l’aiuto delle tecnologie digitali, che permettono di instaurare un contatto visivo fra i visitatori e i personaggi ritratti, di collocarli nella contemporaneità e di rivivere la loro esperienza in città. L’uso della tecnologia ha altresì reso possibile il ripristino digitale de “Il ritratto del Leone Bonzio” di Leandro Bassano. L’opera, già conservato allo Staatlichen Museum Schwerin (Germania), rappresenta un’importante testimonianza dell’arte di Leandro Bassano; andata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, può ora essere ammirata nel contesto della mostra.

Passeggiando per Padova, fra arte, storia e cultura

Passeggiare per Padova imparando a riconoscerne il patrimonio artistico e approfondendone la storia: è questo l’obiettivo di “Passeggiando per Padova - sulle tracce della Signoria Carrarese”, una serie di sette uscite organizzate dal gruppo Ctg La Specola con focus sulle tracce lasciate in città dalla Signoria Carrarese e sugli elementi che hanno permesso a Padova di essere ammessa, come Urbs Picta, fra i siti UNESCO.

I sette incontri si svolgeranno ogni domenica fra il 21 maggio e il 2 luglio dalle 10 alle 11.30. La prima “passeggiata culturale” in programma andrà dalla Chiesa di S. Maria dei Servi al Battistero, con ritrovo davanti ala Chiesa dei

Servi. Il 28 maggio sarà la volta dell’isola carrarese e della scoperta delle tracce ancora presenti della Signoria: la Casa della ram-

pa, la “Reggia” di via Accademia (ritrovo sul Sagrato del Duomo), mentre il 4 giugno protagoniste dell’incontro saranno Piazza Capitaniato e Piazzetta San Nicolò, con ritrovo sotto l’Arco dell’Orologio. Si prosegue, l’11 giu-

gno, con le case, vie e botteghe del tempo dei Carraresi e visita al Palazzo della Ragione (ritrovo all’angolo di via Marsilio da Padova e via Gorizia) e il 25 giugno con il borgo della Paglia con l’Oratorio di San Michele, in collaborazione con “Torlonga” e ritrovo presso la Chiesa del Torresino. Dulcis in fundo, l’appuntamento del 2 luglio con Piazza del Castello, la Chiesa di S.Tommaso Becket, l’area fortificata del Castello fino alla Torre del Soccorso (ritrovo in Piazza Castello).

Per partecipare è necessaria la prenotazione col almeno tre giorni di anticipo scrivendo all’indirizzo email laspecola@ ctgveneto.it o chiamando il numero 340 5522764. (f.t.)

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Francesca Tessarollo Un dettaglio del percorso espositivo a Palazzo Zuckermann
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INTERVISTA DOPPIA. Pallanuoto femminile: le due promettenti atlete del Plebiscito di Padova

Emma Bacelle: esordiente in A1 Emma Pozzani: successi nazionali

Emma Bacelle ha 16 anni e ha esordito quest’anno nel campionato di A1 della pallanuoto femminile. È praticamente “nata in acqua”, figlia di Claudia Ciocci, capitano dell’A1 femminile nei primi anni di campionato. iI papà è Marco Bacelle, capitano della serie A1 maschile sempre del Plebiscito Padova.

“Ho iniziato a giocare pallanuoto per una promessa fatta tra amiche”, racconta. “Prima praticavo il nuoto agonistico ma non ero convinta di ciò che stavo facendo, non sono mai stata portata per gli sport individuali e l’idea di nuotare avanti e indietro per una vasca, senza mai alzare la testa, non mi ispirava affatto.

Ho deciso quindi, settembre 2018, di iniziare a giocare a pallanuoto e da quel momento in poi la mia vita è cambiata”.

Cosa ha scoperto nella pallanuoto ?

“Ho scoperto uno sport che mi trasmette un sacco di emozioni: ansia, gioia, tristezza, i pianti interminabili in pulmino o la sensazione che si prova festeggiando per una vittoria. Uno dei ricordi più belli risale alla scorsa stagione quando, ai play out a Napoli, contro un pubblico molto caloroso e in un campo molto difficile, abbiamo vinto ai rigori contro il Volturno. É stata un’esperienza incredibilmente bella, abbiamo festeggiato come non mai e ricordo che una volta

finito tutto abbiamo mangiato la pizza napoletana”. Come si vede tra dieci anni ?

“Tra dieci anni spero di essere all’apice della mia carriera pallanuotista e di avere qualche medaglia al collo”. Come sta andando la stagione, e quali sono i suoi obiettivi ?

“Molto bene, sento di aver acquisito più fiducia in me stessa avendo anche più spazio in acqua. Dopo l’europeo a Szentes 2021 e il mondiale a Larissa 2022, vorrei vincere uno scudetto giovanile e riuscire a ricavarmi uno spazio in A1 per giocare insieme alla mia allenatrice Alessia Millo; un altro obiettivo è quello di partecipare all’europeo di quest’estate in Turchia, continuare a far parte della Nazionale Italiana e perché no… sognare Los Angeles 2028”.

Diego Buonocore

mma Pozzani è una veterana della Plebiscito Padova. La mamma era una nuotatrice agonista, Emma, invece, ha deciso di giocare in porta. “Ho iniziato per puro caso, nella piscina del mio paese”, racconta, “anche se all’inizio giocavo come attaccante. Ho sempre voluto diventare portiere, ma il mio primo allenatore mi ha ripetuto più volte che una donna non può stare in porta. Dopo 2 anni sono andata a giocare a Verona, e un giorno, stufa di nuotare avanti e indietro, ho chiesto di essere messa in porta, e da quel momento non ho più cambiato ruolo. L’anno dopo mi hanno consigliato di andare a Padova, se avessi voluto avere una vera crescita.

Quali sono stati i suoi successi ?

“In questi anni ho disputato 3 final eight con diverse categorie. La prima volta è stato nel 2019 in cui con l’under 18 siamo arrivate 5.

Padova “capitale” del Pickletball con quattro associazioni e tredici impianti

Si chiama Pickletball ed è uno sport che sta prendendo piede e richiamando appassionati anche in Italia. Padova è la capofila nel Veneto, con 13 impianti e diverse centinaia di praticanti. Il Pickletball è una via di mezzo tra il tennis e il paddle.

Si gioca indoor o all’aperto, in coppia o in doppio, ha il campo più piccolo rispetto agli altri sport che si giocano con racchette e pallina ed è diviso da una rete alta poco più di 80cm, misura 13,40 metri di lunghezza e 5,60 metri di

larghezza per il torneo singolo e 6,100 metri per il doppio. Le racchette sono più piccole e piatte, simili a quelle del padel. La pallina è molto leggera in plastica, con dei fori sulla superficie per evitare gli effetti del vento. Le regole sono quelle del tennis: battuta nel quadrante in diagonale del campo avversario, un solo rimbalzo e risposta. Vince il singolo o la coppia che raggiunge il massimo dei punti che può essere di 11, 15 o 21.

Questo sport è arrivato in Italia da pochi anni: i primi tre campi di gioco sono stati costruiti in

EL’estate scorsa invece, ho disputato due final eight, una con l’under 18 e l’altra con l’under 16. In entrambi ci siamo classificate quarte, sfiorando il podio, ma nell’ultima ho ricevuto il premio miglior portiere, che per me ha avuto un valore immenso, come se tutti i sacrifici e l’impegno che ho messo in questi anni fosse stato ripagato. Da ormai 2 anni sono nel giro della nazionale giovanile, come secondo portiere: ho disputato un Europeo nel 2021 in Ungheria e un Mondiale nel 2022 in Grecia.”

Qual è il suo più bel ricordo ?

“È il mio primo goal, a Verona…ricorderò per sempre l’emozione che ho provato. Mancavano pochissimi secondi alla fine e dalla porta ho tirato, e quando ho visto che la palla è entrata in rete non credevo ai miei occhi. Non dimenticherò mai l’espressione della mia allenatrice che felice come mai mi sorrideva ed esultava.”

Quali sono i suoi obiettivi ?

“Questa stagione, anche se iniziata da solo qualche mese, ha portato tante soddisfazioni.

I miei obiettivi futuri sono di proseguire il mio percorso in nazionale, maturare come atleta ma prima di tutto come persona, e riuscire a raggiungere il podio con la mia squadra nelle final eight di quest’anno”.

Come si vede tra 10 anni ?

“Tra 10 anni mi piacerebbe essere in un’altro paese, per vedere come si vive la pallanuoto e la vita in un posto diverso da quello in cui ho sempre vissuto”. (d.b.)

provincia di Pescara nel 2017 e l’anno successivo è stata costituita l’Associazione Italiana Pickleball (AIP). Negli Stati Uniti, dove è nato, il Pickletball conta oltre 68 milioni di giocatori. Oggi è praticato in 37 paesi nel mondo. Nel padovano ci sono quattro associazioni sportive del Pickletball: in città sono Italy Pickletball Club, con 8 campi, 4 indoor in palazzetto e 4 in arcostruttura; il Pickletball Padova, con 4 campi; lo Sport Team a Maserà, con un campo, e infine il Pickletball Veneto. (d.b.)

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Da sinistra: Emma Bacelle e Emma Pozzani

#Regione

Due miliardi per l’aeroporto Marco Polo

Un investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.

Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.

I dettagli dell’intervento

Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”. Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schen-

Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale

gen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.

Attenzione all’ambiente

E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia

circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.

I commenti

“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha

raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 1 8 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire –grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.

“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza

e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.

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IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”
Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save

L’EVENTO. All’Arsenale di Venezia dal 31 maggio al 4 giugno nei 55mila mq di bacini

Salone Nautico nel segno della vela e dell’elettrico

Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.

V enezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.

L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri.

H anno confermato la loro pre-

senza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale. Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus, Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan

shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibili-

tà con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e HallbergRassy dalla Svezia. Grande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela, Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.

S empre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima

linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia.

I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.

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Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico

L’evento. Fino al 4 giugno a Padova e in altri dodici comuni della provincia

Nel segno del rispetto e del fair play la biennale di street art Super Walls

L’intelligenza artificiale aiuterà i ragazzi del liceo artistico Modigliani di Padova a dipingere un’opera di street art sulla facciata della scuola. E’ questa una delle novità di Super Walls 2023, la Biennale di Street Art di Padova, che dal 20 maggio al 4 giugno colorerà i muri di Padova e altri dodici comuni: Albignasego, Abano Terme, Campodarsego, Cittadella, Este, Fontaniva, Legnaro, Limena, Mestrino, Rubano, San Giorgio delle Pertiche e Selvazzano Dentro. Saranno oltre quaranta grandi murales da realizzare e 31 artisti (di cui otto sono donne) coinvolti provenienti da Italia, Francia, Spagna e Olanda, a cui si aggiungono, come anticipato, i ragazzi della 4E del Liceo Artistico A. Modigliani di Padova.

Il tema scelto per la kermesse che da tre edizioni celebra l’arte di strada come strumento di valorizzazione del paesaggio urbano, è il rispetto, che gli street artist sono stati invitati a declinare secondo la propria sensibilità: c’è chi lancerà un messaggio in favore della tutela dell’ambiente, chi invece proporrà un’interpretazione legata ai concetti di rispetto per le donne, per sé stessi, per l’infanzia o per la diversità di idee.

Di rilievo anche la riflessione sul fair play sportivo, che assume ulteriore valore nell’anno

in cui Padova è Città Europea dello Sport e sono stati messi a disposizione per l’iniziativa alcuni muri all’interno di strutture sportive cittadine come lo Stadio Euganeo, il Palaindoor, il Palantenore di Piazza Azzurri d’Italia all’Arcella e il Palagozzano in Piazza Gardellin alla Guizza. Il parterre di artisti che ha deciso di aderire alla call to action lanciata dai curatori dell’evento, il gallerista Carlo Silvestrin e la critica d’arte Dominique Stella, vede accanto ai padovani Alessio-B, Any, Boogie.EAD, Peeta, Shife, Tony Gallo, Yama e Zero Mentale, numerosi nomi noti del panorama nazionale: Alessandra Carloni, Andrea Crespi, CapoBianco, Cuboliquido, Giu-

Fino al 4 giugno 31 artisti da tutta Europa impegnati a realizzare 40 grandi murales. Gli studenti del liceo artistico Modigliani dipingeranno un’opera con l’aiuto dell’intelligenza artificiale

lio Masieri, Mrfijodor, Vera Bugatti e Waro. Non mancheranno i contributi internazionali: dai Paesi Bassi arriveranno poi JDL e Kera1, dalla Spagna le Medianeras e Doa Oa e dalla Francia Nerone, Daco, Anna Conda, David Karsenty 68%, Bagdad, Fortunes, Gloar, Ofet, Mya Lélé e il collettivo La Crémerie.

L’evento, promosso dal Comune di Padova e dall’Associazione Culturale CIMI, ha il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con InfoCamere, Provincia di Padova, Università degli Studi di Padova e i Comuni di Limena, Mestrino, San Giorgio delle Pertiche e Rubano. (c.s.)

Armeni, 108 anni dal genocidio, atrocità da non dimenticare

Sono trascorsi 108 anni dal genocidio del popolo armeno, una tragedia che non va dimenticata, soprattutto oggi di fronte ai nuovi conflitti fomentati dai nazionalismi. Padova ha ricordato il genocidio con una cerimonia in collaborazione con l’associazione Italiarmenia.

In rappresentaza del Comune e della Provincia di Padova è intervenuto il sindaco della città e presidente della Provincia di Padova Sergio Giordani.

“Ritrovarci qui oggi per commemorare il genocidio del popolo armeno, - ha detto Giordani -ha in questo momento storico un significato non solo di ricordo di un crimine terribile accaduto in Anatolia all’inizio del secolo

scorso ma anche di riflessione su come il mondo, un secolo dopo, sia alle prese con simili violenze e massacri che spera-

prevalevano in modo esasperato istanze nazionaliste che miravano alla creazione di una stato turco etnicamente omogeneo.

vamo di aver lasciato alle nostre spalle con la fine del ‘900. Il popolo armeno, allora, fu sterminato e costretto a una diaspora in giro per il mondo dal governo ottomano, in un quadro di forte instabilità politica, nel quale

Interessi legati agli equilibri internazionali, anche dopo la fine del secondo conflitto mondiale hanno sempre tenuto sullo sfondo della storia questo dramma, che solo nel 1973 la commissione ONU per i diritti umani ha riconosciuto ufficialmente come sterminio della popolazione armena. Eppure furono uccisi circa un milione e mezzo di persone, e chi riuscì a salvarsi anche dalle atrocità, dalla fame e dalle malattie dei campi di concentramento, fu costretto a emigrare e ricostruire una vita in altre nazioni del mondo”. (c.s.)

29 www.lapiazzaweb.it Provincia
La street artist Alessandra Carloni all’opera durante la precedente edizione di Super Walls
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Ambiente.

Presentato il progetto “River Eye” in collaborazione con Plastic Free

Plastica nei fiumi scovata da occhi elettronici

F i umi di plastica ogni giorno raggiungono il mare, un’emergenza ambientale ben nota anche nella nostra regione, un problema che va affrontato con decisione. “In Veneto la plastica ha le ore contate”, è la promessa dell’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin nel presentare il progetto hi-tech per monitorare e contrastare la presenza della plastica nei fiumi. Tonnellate di rifiuti, in particolare di plastica, arrivano in mare attraverso i fiumi; la plastica, anche col passare del tempo, non sparisce del tutto, ma rimane presente nel nostro ambiente in microframmenti sempre più piccoli, fino a trasformarsi in microplastiche che rischiano di essere ingerite dai pesci e dai crostacei per poi arrivare sulle nostre tavole. La plastica è dannosissima sia per la salute dell’ambiente che per la nostra. Un’emergenza mondiale, che in Veneto viene affrontata con il progetto “River Eye”, in collaborazione con l’associazione Plastic Free, per monitorare i fiumi e quantificare i rifiuti. Intanto riguarderà quattro fiumi (Piave, Bacchiglione, Canalbianco, Po), i comuni di Eraclea, Adria, Correzzola e Ficarolo (dove è già

stato sperimentato il nuovo monitoraggio).

“River Eye” è stato ideato nel 2021 dalla start up Blue Eco Line “con lo scopo di contrastare i rifiuti plastici fluviali. - aggiunge Bottacin - E’ formato da un hardware (le centraline) e un software che acquisisce automaticamente le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in diverse categorie (rifiuti organici, plastica, ecc.). Prepara infine un database degli oggetti che vede. Le telecamere funzionano tra le sei alle dieci ore al giorno a seconda delle condizioni di visibilità. Successivamente al River Eye potrà essere impiegato anche un’altra strumentazione altamente tecnologica e utile a completare il lavoro: si tratta di “River Cleaner”, un

sistema ecosostenibile in grado di raccogliere i rifiuti flottanti per essere poi smaltiti o riciclati”. Blue Eco Line è una start-up innovativa nata nel 2018 dalla volontà di quattro ragazzi per tutelare l’ecosistema marino. Grazie al comune desiderio e alle conoscenze ingegneristiche, gli ideatori di Blue Eco Line hanno creato due progetti: “River Eye” e “River Cleaner”. “L’obiettivo è il monitoraggio scientifico propedeutico all’installazione di una barriera fluviale per l’intercettazione dei rifiuti galleggianti. – ha chiarito Paolo Monesi, responsabile Enti Locali Plastic Free Onlus - Si stima, infatti, che l’80 per cento delle plastiche viene riversato in mare da fonti terrestri e, pertanto, una appropriata gestione dei rifiuti e il monitorag-

gio della loro presenza nei corsi d’acqua può ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50 per cento. Nei prossimi mesi, siccità permettendo, potremo conoscere lo stato di salute di questi quattro fiumi veneti per permettere alla Giunta regionale di vagliare le misure più idonee. In appena due anni, Plastic Free ha orga-

nizzato circa 600 appuntamenti sul territorio veneto, rimuovendo 165 tonnellate di plastica e rifiuti dall’ambiente grazie al contributo concreto di 5.744 volontari, sensibilizzando inoltre 13mila studenti con iniziative in 192 istituti. I numeri più alti d’Italia che ci rendono orgogliosi e ancor più determinati a difesa della nostra terra”.

L’opposizione, Zanoni: “Apprezzo l’iniziativa, speriamo sia solo un primo passo”

“Apprezzo l’iniziativa della Giunta regionale che per un anno metterà sotto monitoraggio attraverso centraline alcuni fiumi del Veneto con l’obiettivo di raccogliere dati sui detriti fluviali. In questo modo dimostra di aver compreso il problema gigantesco dei rifiuti galleggianti, come ho denunciato attraverso una recente mozione da me presentata e sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione. Ma quei 51 mila euro di stanziamento per questo monitoraggio sono davvero irrisori. Spero che

questo sia solo un primo passo”. A dirlo il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni. “Ricordo – aggiunge il consigliere - che sul fronte dello smaltimento dei rifiuti galleggianti, la Giunta regionale ha stabilito che spetta ai Comuni farsene carico, soprattutto economicamente. Peccato però che debba ancora stabilire i criteri per l’accesso ai finanziamenti. Serve in ogni caso una pianificazione ed un coordinamento nazionale, fuori da ogni approccio sperimentale”.

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IL BILANCIO. Nel corso del 2022 sono stati supportati numerosi progetti culturali e sportivi sul territorio regionale

Aspiag Service Despar: in Veneto un anno di sviluppo e impegno sociale

Ècontinuato anche nel 2022 l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, per consolidare la propria presenza in Veneto, puntando sulla valorizzazione dei prodotti e dei produttori locali e sostenendo iniziative a sfondo sociale per continuare ad essere ogni giorno parte attiva delle comunità in cui l’azienda si inserisce.

Guardando allo sviluppo del business in Veneto, nel 2022 Aspiag Service Despar ha realizzato un fatturato al pubblico complessivo di oltre 918 milioni di euro, sia per gli esercizi diretti che affiliati e, grazie ai 30 milioni di euro di investimenti, ha proseguito nel suo progetto di sviluppo e potenziamento della rete vendita che conta oggi 161 negozi attivi in regione, di cui 89 diretti e 72 affiliati. Uno sviluppo che ha portato anche ad un allargamento della “famiglia Despar” con 192 nuove assunzioni, che fanno salire a 3.921 il numero dei collaboratori in regione.

Anche per il passato esercizio ha avuto una particolare rilevanza la valorizzazione dei prodotti locali e delle filiere corte attraverso il progetto “Sapori del Territorio” che raccoglie in Veneto oltre 3.700 referenze a scaffale, provenienti da più di 700 produttori locali e che, ormai da molti anni, testimonia

concretamente la vicinanza e il sostegno di Despar alla cultura enogastronomica e alla produzione agroalimentare di qualità presenti in regione. Un’ulteriore declinazione sul territorio di questa strategia che mira alla piena sinergia con i produttori locali è il protocollo regionale di promozione delle tipicità territoriale “The Land of Venice”, attivo in Veneto da oltre tre anni, che contrassegna nei punti vendita dell’abete delle sette province del nostro territorio tutti i diversi prodotti certificati e caratterizzati dalla presenza di specifiche denominazioni geografiche.

Accanto a ciò, Aspiag Service Despar ha continuato a essere motore di crescita per il territorio: una scelta che si è concretizzata nel 2022 in moltissime iniziative a sfondo sociale

che Despar ha promosso per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto. Sono state così supportate molte società sportive, iniziative e realtà culturali del Veneto, impiegando direttamente una buona parte degli oltre 223 mila euro complessivamente investiti nel 2022 per lo sviluppo dei progetti a ricaduta sociale in regione. Anche il mondo del volontariato e dell’associazionismo è stato coinvolto in progetti specifici di raccolta fondi, come nel caso della vendita delle originali shopper biodegradabili con la grafica realizzata dalla Cooperativa Down Dadi, o di sensibilizzazione sociale come per la promozione della campagna di prevenzione di truffe e raggiri a danno dei cittadini effettuata assieme alla Polizia di Stato in tutto il territorio regionale.

La rete vendita in Veneto cresce all’insegna della sostenibilità

Nel 2022 Aspiag Service Despar ha proseguito nel progetto di sviluppo e potenziamento territoriale della rete vendita in Veneto e incrementato il numero degli esercizi commerciali di altri 5 punti vendita, di cui quattro localizzati nelle province di Venezia e uno nella provincia di Vicenza. L’azienda ha inoltre proseguito nel processo di riammodernamento dei propri negozi con le ristrutturazioni di un punto vendita diretto Eurospar a Verona e di un punto vendita affiliato a Padova. Particolarmente significativa nel corso del 2022 è stata poi l’apertura del punto vendita Despar di Ponte del Teatro, un nuovo negozio nel cuore di Venezia a servizio di residenti e turisti che rappresenta la volontà di offrire un servizio di prossimità e si inserisce perfettamente nella strategia di sviluppo della rete vendita in un’ottica green. La sostenibilità è infatti uno dei driver strategici di sviluppo

per Aspiag Service Despar che anche per il 2022 ha continuato il percorso di allineamento del proprio modello di business e delle proprie performance ai sette obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che l’azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Tutte le nuove aperture e le ristrutturazioni sono infatti progettate in una prospettiva green, attraverso soluzioni che permettono un’attenzione verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. A ciò si aggiunge l’attenzione che l’azienda pone alle modalità di sviluppo della propria rete vendita che si concretizza nella scelta di prediligere per le nuove aperture una strategia

Tra le iniziative sociali più significative del 2022 va ricordata inoltre l’annuale campagna de “Il mondo ha bisogno delle donne”, attività charity che ormai da diversi anni rappresenta un’occasione per lanciare un forte messaggio di solidarietà sostenendo progetti e associazioni impegnate nell’ambito della promozione dei diritti e del benessere delle donne, oltre che di lotta alla violenza di genere. Nel solo Veneto grazie a questa raccolta fondi sono stati raccolti quasi 60 mila euro, che sono stati destinati ai programmi di ricerca e cura dell’Endometriosi e alla collegata campagna di prevenzione negli istituti scolastici regionali. Inoltre, anche nel 2022 è proseguito l’impegno di Despar per la lotta allo spreco alimentare che ha permesso di recuperare in Veneto più di 550 tonnellate di cibo invenduto, distribuito attraverso una rete territoriale di solidarietà di oltre 800 Onlus, che hanno consentito la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai più bisognosi. Un impegno che, oltre alle importanti ricadute in ambito sociale, ha permesso anche di fare bene all’ambiente, permettendo un risparmio totale di oltre 2.025.431 kg di Co2 equivalente e oltre 1.198.016 m3 di acqua (che corrispondono rispettivamente ad oltre 15 mila viaggi in auto da Milano e Napoli e 374 piscine olimpioniche!).

Restiamo sempre al fianco del territorio

Nonostante un contesto macroeconomico difficile e sfidante per tutto il settore della GDO come quello passato, tra inflazione, rincari energetici e rialzo dei prezzi, anche nel 2022 Aspiag Service Despar ha continuato nel suo percorso di crescita in Veneto, diventando sempre di più un punto di riferimento importante per le persone e le comunità dei territori in cui siamo presenti. L’espansione del business e gli investimenti per lo sviluppo e il consolidamento della rete vendita ci hanno permesso di rafforzare il nostro ruolo nel settore della grande distribuzione in Veneto, impegnandoci a mantenere i prezzi di vendita accessibili per i nostri clienti e favorendo l’aumento dell’occupazione.

di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio.

Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto, lavorando a stretto contatto con i fornitori locali e con i diversi paesi che, come noi, fanno parte del gruppo internazionale SPAR Austria. In un contesto di incertezza come quello vissuto, filiera ed economie di scala sono state dunque le parole chiave per fronteggiare il caroprezzi e continuare a sostenere le famiglie mitigando l’effetto del caro-vita, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che ci ospitano. Anche per il futuro, vogliamo continuare nell’impegno verso i territori in cui siamo presenti, continuando il nostro percorso di sviluppo all’insegna della qualità, prossimità, competenza, partecipazione e inclusione: valori da sempre condivisi da tutta la grande famiglia Despar e che ogni giorno ci permettono di essere un riferimento per le comunità in cui il nostro abete ha messo le sue radici.

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Regione
IL PUNTO di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto
Il nuovo punto vendita Eurospar
di Jesolo

Le buone pratiche per vivere in salute

Salute

I quattro cardini del benessere

Attività fisica, sana alimentazione, riposo e meditazione sono il “segreto” per stare bene con sé stessi

V ivere in modo sano e stare bene con sé stessi, un obiettivo sulla carta condiviso da tutti ma non sempre, complice uno stile di vita frenetico, preso nella giusta considerazione all’interno della routine quotidiana.

Eppure, è estremamente importante una buona “salute per tutti”, tanto da dedicare una Giornata mondiale su questo tema - lo scorso 7 aprile è stata la 75esima - per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare sulle buone pratiche che aiutano a vivere meglio.

Come? Praticando attività fisica, con un’alimentazione sana e bilanciata, non trascurando il riposo e ritagliandosi uno spazio di tempo per un po’ di meditazione.

Il benessere come priorità è un traguardo che si raggiunge innanzitutto praticando una corretta attività fisica. La costanza, infatti, comporta molteplici benefici non solo a livello fisico ma anche mentale. L’attività fisica, infatti, non aiuta solo a mantenerci in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma produce benefici effetti anche a livello psicologico.

L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”.

“Per attività fisica, s’intende – sono le indicazioni dell’Ulss 6 Euganea - tutto il movimento che viene svolto durante la giornata (gli spostamenti a piedi o in bicicletta, le attività svolte nel tempo libero al lavoro, lo sport, le faccende domestiche il giardinaggio). La cosa migliore però è praticare attività fisica moderata e vigorosa”.

Prosegue alla pag. seguente

MAGGIO 2023 on-line: /category/salute/

Il concorsoSalute

Atrofia muscolare. I risultati aprono nuovi orizzonti terapeutici e diagnostici

Eccoli i vincitori del contest di Carnevale de LaPiazza!

Individuato un nuovo gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico

Pe rdita di massa muscolare con conseguente insorgenza di uno stato di debolezza e affaticamento, se non addirittura, in caso di determinate patologie, di minore risposta alle terapie. È il processo noto col nome di atrofia muscolare, indotto dall’invecchiamento ma anche da particolari condizioni quali l’immobilizzazione, la malnutrizione, le infezioni, i tumori, il diabete e l’obesità, le patologie epatiche, cardiache, renali e polmonari. La perdita di forza è una condizione che impatta fortemente sulla qualità della vita delle persone. I meccanismi molecolari che inducono l’atrofia muscolare non sono ancora completamente definiti e, ad oggi, non esistono terapie per prevenirla o contrastarla.

Lo studio del gruppo di ricerca guidato da Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e Professore dell’Università di Padova, è stato pubblicato sulla rivista “Nature Communications”

Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su l Piazzaweb.it

de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel

fatti portare a una diminuzione della massa muscolare, mentre al contrario un blocco di questo processo potrebbe portare ad un accumulo di organelli e di proteine danneggiate che impediscono una normale contrazione muscolare.

ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!

Tuttavia, è stato di recente individuato un gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico grazie allo studio del gruppo di ricerca guidato dal professor Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) e Professore Ordinario in Patologia Clinica e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Nature Communications”.

Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!

Ad arrivare al terzo posto i FOX. Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici Marta e Anna. Bravi

Uno degli scopi del laboratorio del Prof.

originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premiata con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.

Sandri è di studiare i “geni oscuri” - sconosciuti tra quelli che codificano le proteine: dei 20.000 geni conosciuti, più di 5.000 sono inesplorati, i cosiddetti dark genes - e capirne la loro funzione all’interno del muscolo scheletrico.

I risultati della ricerca, contenuti all’interno dello studio coordinato da Anais Franco Romero e Jean Philipe Leduc-Gaudet (primi

Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie, ha rapito i cuori dei lettori

co-autori dello studio) hanno portato all’identificazione di un nuovo gene - chiamato MYTHO (Macroautophagy and YouTH Optimizer) – importante per l’integrità del muscolo scheletrico e in particolare del processo di degradazione delle proteine e degli organelli. Questo processo cellulare deve funzionare correttamente e in modo bilanciato: un eccesso di degradazione proteica potrebbe in-

Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”. Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet. C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar,

Nello specifico, i ricercatori hanno visto come l’inibizione acuta di questo nuovo gene abbia un ruolo protettivo in caso di tumore, immobilizzazione e assenza di nutrimenti.

Tuttavia, poiché la funzione di questo gene è critica per la pulizia della cellula, non si può ridurre la sua funzione per periodi prolungati perché si causa un accumulo di materiale non degradato, risultando in una degenerazione cellulare e diminuzione della forza muscolare. Quest’ultima situazione sembra verificarsi in una malattia muscolare genetica chiamata Distrofia muscolare di tipo 1 (DM1),

in cui i ricercatori hanno trovato una riduzione di espressione di questo nuovo gene. “La scoperta di nuovi geni che controllano la qualità dei nostri muscoli apre nuovi orizzonti non solo terapeutici, con la possibilità di sviluppare nuovi farmaci che preservino la forza, ma anche diagnostici” ha sottolineato Marco Sandri.

“Grazie alla conoscenza di questi geni e del loro funzionamento saremo in grado di identificare nuove cure per tutti i pazienti che hanno malattie ereditarie, di cui non si conosce il gene mutato”.

Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici

Lo studio, sostenuto in Italia da Fondazione Cariparo e in Francia dalla Fondazione AFM Telethon è stato condotto in stretta collaborazione con un team di ricercatori della prestigiosa McGill University di Montreal, diretto da Gilles Gouspillou e Sabah NA Hussain.

Eccoli i vincitori del contest di Carnevale de LaPiazza!

Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it

Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!

Ad arrivare al terzo posto i FOX. Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie U10, U12 e U14 Aryan, Filippo e Davide assieme alle loro due coordinatrici Marta e Anna. Bravi

ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!

Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premiata con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.

Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie, ha rapito i cuori dei lettori

de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.

Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”

Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet. C’è tempo fino al 30 giugno!

Per le 3 foto più votate ancora buoni Antenore e Despar,

ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!

Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici

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