La Piazza di Venezia e Mestre - Marzo 2023

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EVENTI E SPORT, IL LIDO SI PREPARA PER LA NUOVA STAGIONE

“Sarà l’estate del ritorno alla normalità”. Tra le novità il temporary store di Mestre

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PRONTO A NASCERE IL NUOVO BOSCO DELLO

SPORT

Ratificata in consiglio comunale l’adesione all’Accordo di Programma per la realizzazione del progetto

Siamo agli sgoccioli

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Agli inizi della primavera già si parla di fiumi e laghi vuoti, canali in secca, campi assetati e acqua da razionare. Ma anche di processi di desalinizzazione dell’acqua marina, come si fa tra le sabbie del Qatar, o del ricorso alle soluzioni israeliane per ricacciare indietro il deserto. Stiamo esagerando? Speriamo, ma intanto dobbiamo fare i conti con quello che non abbiamo: la pioggia dal cielo e l’acqua dove servirebbe.

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Notiziario
Notiziario delle
del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE TRASPORTI Aeroporto Marco Polo: estate di grande traffico 8 ACTV Rivoluzione digitale: nuovo assistente online 10 IL PERSONAGGIO Carlotta, la tiktoker che racconta Venezia 12 MUNICIPALITÀ Viale San Marco pronto a cambiare volto 18 ECONOMIA Imprese al femminile in crescita 13 CULTURA La primavera dei Musei Civici veneziani 25 Servizio a pag. 6
Notiziario delle
delle 18:30
Servizio a pag. 9
MARZO 2023 Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 63
di Venezia e Mestre

NOI SIAMO verde

ANTENORE verde

Lotta ai disturbi alimentari, giovani protagonisti

Anoressia, bulimia, sono molteplici i disturbi alimentari e nutrizionali che in Italia colpiscono circa 3 milioni di persone. Un problema di stretta attualità e dai risvolti drammatici che miete ogni anni 3mila vittime colpendo in particolare la fascia d’età dai 10 ai 25 anni, sebbene aumentino anche i casi di persone mature. Uno scenario che ha portato il Comune di Venezia ad aderire con varie iniziative alla Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla per sensibilizzare i cittadini a questo problema. “Questa malattia – ha spiegato la docente Sandra Zodiaco – non viene subito percepita come tale, da chi ne è colpito: è importante perciò che chi gli è vicino ne colga i segni, per poterla combattere prima possibile”. “Da qui - ha continuato la regista Minicleri – è nato uno spettacolo, che abbiamo intitolato ‘La voce’, che è però muto, perché a parlare sono appunto il corpo ed il cuore dei personaggi. Uno spettacolo che abbiamo presentato in questo ultimo anno, nei ‘matinée’ al teatro del Parco, già a circa 2.500 studenti delle superiori, corredato da domande e osservazioni che poi i ragazzi hanno presentato, in forma anonima, agli specialisti presenti, e che ci hanno permesso di individuare vari casi, non ancora conclamati. E abbiamo chiesto ai giovani di raccontarci i loro desideri, realizzando con questi, una sorta di ‘mappa’, che abbiamo presentato, assieme allo spettacolo, agli adulti, ai docenti, ai medici”

Per la presidente del consiglio comunale, Ermelinda Damiano: “questa malattia può essere combattuta, e vinta, solo attuando importanti azioni di prevenzione e sensibilizzazione, specie, ma non solo, tra i giovani, le loro famiglie, la scuola. È necessario dialogare con i ragazzi e anche far conoscere i giusti percorsi per curarsi”.

di Venezia e Mestre

è una testata giornalistica di proprietà di Srl

Siamo agli sgoccioli

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge i quartieri di Venezia e Mestre per un numero complessivo di 80.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Chiuso in redazione il 17 marzo 2023

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< Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.

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Lido di Venezia. Sarà l’estate del ritorno alla normalità, a partire dai mezzi pubblici a pieno regime

Eventi, sport, famiglie e inclusività: la stagione balneare al via

La novità del 2023 è l’attivazione di un temporary store a Mestre, nuovo servizio per la terraferma

Ègià tempo di pensare alle vacanze, al mare, al sole. E la spiaggia del Lido si vuole far trovare pronta, all’insegna di sport, eventi e servizi di qualità, con attenzione all’inclusività e alle famiglie. Sono queste le parole d’ordine della stagione balneare 2023 proposta dal Comune di Venezia in collaborazione con la società partecipata Venezia Spiagge e Vela spa. Sarà la stagione del “ritorno alla normalità” e a dimostrarlo è il ritorno a pieno regime del trasporto pubblico locale. L’obiettivo è di inserire il litorale veneziano “come proposta turistica anche per visitatori che raggiungono la città per altri motivi, ma che possono decidere di trascorrere una giornata nelle nostre spiagge spostandosi facilmente e in breve tempo – sottolinea l’assessore alle Società partecipate Michele Zuin -. Sarà riproposta un’offerta di mobilità pari a quella del 2019, torneremo alla situazione prepandemia. Come negli anni passati, su impulso del sindaco Brugnaro, proseguiamo nell’opera di riqualificazione del litorale, con l’implementazione di servizi di qualità rendendolo sempre più attrattivo”.

La novità del 2023 è l’attivazione di temporary sto-

re a Mestre, negli spazi dell’Ufficio informazioni turistiche di piazzale Cialdini, in collaborazione con Vela Spa. “In questo modo andiamo incontro alla clientela della terraferma che rappresenta una buona percentuale dei fruitori delle nostre spiagge - aggiunge Zuin - Ci presentiamo sul mercato dell’offerta balneare ormai come una presenza costante, implementando nuovi servi per tutte le fasce di età e diverse

L’assessore Zuin: “Proseguiamo nell’opera di riqualificazione del litorale, con l’implementazione di servizi di qualità rendendolo sempre più attrattivo”

tipologie di clientela”. La stagione inizierà il 22 aprile con l’apertura del Bluemoon, seguito il 13 maggio dalla piscina, mentre dal 27 maggio ombrelloni aperti anche sul lungomare San Nicolò, che si presenterà con un nuovo volto. “Grazie ai finanziamenti ottenuti da un bando Pnrr è stato fatto un grande investimento nel rinnovamento degli impianti nell’ottica del risparmio energetico – sottolinea

il presidente di Venezia Spiagge Pierluigi Padovan -. Inoltre abbiamo ridisegnato l’arenile e sarà ricreata una nuova area per i giochi dedicati ai bambini”. Altra novità del 2023 riguarda i centri estivi, con l’allungamento fino al pomeriggio dell’orario del servizio”. A seguito dell’incremento dei costi, è stato annunciato un aumento tra il 4 e il 6

percento, ma il Comune fa sapere che saranno riservate scontistiche ai residenti di Venezia e ai clienti fidelizzati.

“Vela, in qualità di braccio operativo dell’Amministrazione, è impegnata a collaborare all’attività di Venezia Spiagge – evidenzia l’amministratore unico di Vela Spa, Piero Rosa Salva -. La nostra attività è fortemente carat-

terizzata sul Lido di Venezia sia dal punto di vista della promozione di eventi, sia della gestione dell’attività congressuale”. Tra i principali eventi che animeranno l’estate del Lido, un torneo di Padel, il ritorno del Venice beach trail e la Nuada Longa, oltre a un evento Special Olimpics.

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Turismo
Giorgia Gay

Estate di grande traffico per il Polo Aeroportuale del Nord Est

Si annuncia una forte domanda di viaggi e un ulteriore recupero di volumi di traffico che si avvicinano ai livelli del 2019

Idue giorni dedicati all’edizione “Estate 2023” del VAW – Venezia/Verona Airport Workshop, contraddistinti da un elevato interesse da parte degli addetti ai lavori, confermano l’effervescenza di un mercato in costante risalita. A conclusione dell’edizione “Estate 2023” del Venezia/ Verona Airport Workshop –evento B2B dedicato agli addetti ai lavori per un confronto sulla domanda/offerta di viaggi degli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona - il Polo Aeroportuale del Nord Est tira le somme di un incontro particolarmente brillante, che annuncia per l’imminente stagione estiva una forte domanda di viaggi e un ulteriore recupero di volumi di traffico che si avvicinano ai livelli del 2019. I due appuntamenti, tenutisi

a Treviso e a Verona, hanno accolto complessivamente 150 agenti di viaggio, che hanno avuto l’opportunità di realizzare incontri dedicati con 45 operatori tra compagnie aeree, enti del turismo e tour operator. Un’occasione annuale che ha lo scopo di raccogliere in un unico ambito i principali attori della macchina di programmazione aeroportuale, che si traduce in proposte di viaggi confezionate per il pubblico diffuso.

Per la stagione estiva 2023, che avrà inizio domenica 26 marzo e si concluderà sabato 28 ottobre, le prospettive per i tre aeroporti del Polo – Venezia, Treviso e Verona - sono di una domanda molto elevata di voli nazionali e internazionali, con una crescita media complessiva del numero di passeggeri

pari all’11% rispetto alla stagione estiva 2022 e un recupero di oltre il 90% dei volumi realizzati nell’estate 2019.

Nello specifico l’Aeroporto “Marco Polo” di Venezia conferma il suo ruolo di terzo gateway intercontinentale nazionale, ulteriormente rafforzato dalla vivacità del mercato nordamericano, direttamente collegato al Marco Polo dai voli su New York JFK e Atlanta di Delta Air Lines, New York-Newark di United Airlines che aumenta la capacità introducendo aeromobili B777 al posto dei 767, Philadelphia di American Airlines, Toronto e Montreal entrambe servite sia da Air Canada che da Air Transat.

Prosegue e si intensifica inoltre il collegamento su Dubai: da fine marzo Emirates introduce una sesta frequenza set-

L’aeroporto Marco Polo di Venezia timanale, che diviene giornaliera da inizio giugno.

Le opportunità rappresentate dall’apertura al turismo di nuovi mercati quali l’Arabia Saudita si concretizzano nell’attivazione di voli su Jeddah (dal 28 marzo) e Riyadh (dal 20 aprile) e sull’introduzione di collegamenti su Giordania, Armenia ed Estonia. Ai vettori “storici” del Marco Polo, si aggiungono due nuove compagnie aeree: l’islandese PLAY, che dal 29 giugno vola su Reykjavik con frequenza bisettimanale, e SunExpress,

joint venture tra Lufthansa e Turkish Airlines, con un volo su Smirne.

I principali mercati estivi in termini di posti in vendita sono costituiti, nell’ordine, da Italia (12 destinazioni), Regno Unito (7 destinazioni), Francia (7 destinazioni), Germania (8 destinazioni), Spagna (6 destinazioni), Stati Uniti (4 destinazioni). Di questi, i Paesi con maggiore crescita rispetto al 2022 sono Regno Unito, Germania e Stati Uniti, che propongono un’ offerta equivalente a quella del 2019.

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I dati. +11% rispetto all’estate 2022 e recupero di oltre il 90% sulla stagione 2019

Il progetto. Il consiglio comunale ha ratificato l’adesione del sindaco all’Accordo di Programma

Sta prendendo corpo il Bosco dello sport, un nuovo polmone verde

Una città metropolitana sempre più green e a misura dei suoi cittadini. Sta prendendo corpo quello che a breve è destinato a rappresentare un nuovo epicentro territoriale di sport, socialità, vita, inclusione e sostenibilità.

Il Consiglio Comunale di Venezia ha ratificato l’adesione del sindaco all’Accordo di Programma per la realizzazione del “Bosco dello Sport”. Un complesso polifunzionale che servirà ad accogliere al meglio attività sportive non solo professionistiche ma anche amatoriali oltre attività educative, intrattenimento e salute. Nella seduta di approvazione sono stati 19 i voti favorevoli.

Un progetto significativo anche dal punto di vista infrastrutturale. Nella zona che lo ospiterà, Tessera, verrà potenziata la viabilità di accesso, quella aeroportuale e delle aree a bosco. Inoltre lo skyline dell’opera ver-

rà completata con un’arena per gli spettacoli, lo stadio e uno spazio riservato ad attività educational.

La Variante urbanistica è stata assoggettata a procedura di Valutazione ambientale strategica (VAS) che si è conclusa con parere favorevole della Commissione Vas che contiene alcune prescrizioni le quali hanno previsto l’adeguamento del

progetto generale, condiviso anche con la Città Metropolitana di Venezia. Inoltre per quanto riguarda la parte non finanziata, in particolare l’intervento chiamato “by-pass di Tessera”, il soggetto attuatore dovrà verificare, in sede di approvazione del progetto, le possibili alternative per mitigare gli impatti antropici sull’area di Forte Rossarol.

Michele Di Bari è il nuovo Prefetto di Venezia

Venezia può contare su un nuovo prefetto, è Michele Di Bari, che è subentrato all’ex prefetto Vittorio Zappalorto, andato in pensione. Il nuovo coordinatore dipendente dal Ministero dell’Interno è stato accolto dal sindaco di Venezia, Michele Brugnaro, per i saluti della Città.

Michele Di Bari, 64 anni, foggiano, ha iniziato la carriera prefettizia nel 1990 ed è stato promosso alla qualifica di viceprefetto nel 2001. Nella prefettura di Foggia ha svolto le funzioni di capo di gabinetto e di viceprefetto vicario.

Nel 2010 è stato nominato prefetto, ed è stato chiamato, sino al 2012, a svolgere le funzioni di vicecommissario del governo in Friuli Venezia Giulia, per poi essere nominato prefetto a Vibo Valentia, quindi a Modena, e infine a Reggio Calabria.

Nel 2020 si è occupato del-

le attività emergenziali connesse all’assistenza e alla sorveglianza sanitaria dei migranti soccorsi in mare o arrivati sul territorio a seguito di sbarchi autonomi; il suo ultimo incarico, prima di arrivare a Venezia, è stato quello di coordinamento e direzione della missione destinata agli “Interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi

sismici del 2016”.

“La figura del prefetto a Venezia ha un ruolo di coordinamento importante per salvaguardare la sicurezza dei luoghi e ciò che questa grandissima, bellissima, laboriosa comunità esprime”, ha commentato Di Bari.

Non sono tardate ad arrivare anche le congratulazioni del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Rivolgo le mie felicitazioni al nuovo Prefetto di Venezia Michele Di Bari. Il suo curriculum parla per lui: preparazione, esperienza, complessità dei temi affrontati nei precedenti incarichi, sono una garanzia importante. A Di Bari garantisco fin d’ora collaborazione istituzionale totale da parte della Regione, nel comune interesse dei cittadini e dei territori in una fase storica difficile su tanti fronti, tra cui criminalità e immigrazione”.

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Lo skyline dell’opera verrà completata con un’arena per gli spettacoli, lo stadio e uno spazio riservato ad attività educational

La svolta. Debutta un nuovo servizio intuitivo e facile da comprendere per tutte le fasce d’età

Rivoluzione digitale per Actv: arriva il nuovo assistente online

Nei prossimi mesi via libera a tutte le richieste: orari dei servizi di trasporto pubblico, tariffe e servizi di mobilità

Rivoluzione digitale in arrivo per Actv, sia nel settore navigazione sia in quello di terraferma. I servizi on-line dell’azienda, dopo il primo periodo di prova, sono finalmente partiti in maniera ufficiale con il nuovo “assistente digitale” on line che, dalle prime impressioni dell’utenza, sembra facilitare notevolmente la navigazione delle pagine ufficiali www.avmspa.it e www.actv. it, soprattutto per quanto riguarda le informazioni. L’uso del nuovo servizio è infatti intuitivo e facile da comprendere per tutte le fasce d’età. Per attivare l’assistente digitale @muoversivenezia sarà infatti sufficiente, una volta entrati nei siti, cliccare sul bottone verde

che si trova, sia nella versione per App e mobile sia per i pc, nella parte inferiore destra dello schermo. L’utente sarà da qui indirizzato verso i vari contenuti, potrà aprire un ticket tra quelli proposti e chattare con l’operatore virtuale aziendale.

“Per ora – spiegano da Actv

“Per ora si tratterà di un percorso definibile chiuso, ma nel giro di meno di un anno potenzieremo il sistema”

– si tratterà di un percorso definibile chiuso, cioè con proposte di navigazione e gestione preconfezionate da noi e non modificabili, ma nel giro di meno di un anno potenzieremo il sistema

fino ad arrivare a domande aperte da digitare e risposte in tempo reale grazie a un chatbot, cioè un software che simula le conversazioni umane e che sarà disponibile anche su Facebook Messenger”. Nei prossimi mesi, dunque, via libera a tutte le richieste: orari dei servizi di trasporto pubblico, tariffe, servizi

di mobilità come parcheggi, strisce blu, zone a traffico limitato, Bici park e darsene. In contemporanea, è iniziata in terraferma anche la sperimentazione contro i “furbetti” del biglietto, con la possibilità data all’utenza di acquistare il biglietto con la app anche se è già a bordo del bus, con una spesa di 2,50 euro. Se rifiuta di

acquistare, verrà erogata subito una multa di 50 euro più il prezzo del biglietto ordinario, oltre all’obbligo di discesa alla prima fermata utile. Unico problema per ora riscontrato è la mancata risposta in tempo reale dell’app, che penalizza anche gli utenti che vorrebbero mettersi in regola.

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La tiktoker che racconta Venezia: “In ogni video metto tutta me stessa”

“Solo quando mi sono trasferita a Milano per fare il Master ho capito l’unicità del posto in cui vivo”

Carlotta Berti è una influencer e tiktoker di successo. 24enne, vive a metà tra il Lido e Venezia, ed è iscritta al corso di Economia e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali all’Università Ca’ Foscari. Ama profondamente i ritmi di vita lagunari e a parte una parentesi milanese dovuta alla frequenza di un Master, non ha mai abbandonato la sua città d’origine. Come racconta lei stessa: “Solo quando mi sono trasferita a Milano per fare il Master ho capito l’unicità del posto in cui vivo. Per andare a scuola prendo un battello, la mia inimitabile linea 6, già dire questo confonde e ti rende un alieno per chi non conosce le isole

della laguna Veneziana. Al Master quindi ero ogni giorno tempestata da mille domande su cose che per me sono normali, ma che evidentemente non lo sono”.

Carlotta è una esponente di quella generazione di ra-

“Al Master ero ogni giorno tempestata da mille domande su cose che per me sono normali, ma che evidentemente non lo sono”

gazzi soprannominata GEN Z cresciuta a kinder fetta al latte e High school Musical, che quindi ha sempre immaginato la propria vita come un Disney Channel

Original Movie. Una generazione che trascorre la propria esistenza su piattaforme digitali.

“Tra le medie e il liceo avrò aperto almeno tre canali Youtube – spiega Carlotta - Insomma, raccontare o raccontarsi attraverso un qualsiasi mezzo di comunicazione fisico o digitale è sempre stata una mia predisposizione, o almeno, un qualcosa che se anche veniva “fuori male”, avevo comunque la necessità di buttare fuori. Tiktok quindi per me significa questo, fare video per me è una necessità”.

Da veneziana doc, Carlotta ritiene con la tecnologie di contribuire a far conoscere la Serenissima in ogni suo dettaglio. “Il fatto di rispondere su Tiktok alle domande fatte dai miei compagni- conclude Berti - è stata un’idea che mi ha appas-

sionato dal primo giorno, parlare di Venezia, raccontare le curiosità del nostro dialetto, della nostra quotidianità mi diverte. In ogni video metto tutta me stes-

sa, in alcuni ballo, in altri in altri parlo semplicemente della mia isola, insomma, mi sono creata un po’ il mio mondo in cui posso esprimermi come mi va”.

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Carlotta Berti. Ventiquattro anni, non ha mai lasciato la città a parte una breve parentesi milanese

Il dato. Nel veneziano il 20,6% delle aziende sono guidate o composte per la maggioranza da donne

Imprese al femminile in crescita

Nella provincia di Venezia la performance delle realtà “in rosa” è migliore rispetto al dato nazionale in quanto si registra una crescita dello 0,6%

AVenezia le imprese rosa, guidate da donne o a prevalenza femminile sono 13.814 e rappresentano il 20,6% del tessuto imprenditoriale.

Le imprese femminili, che in Italia crescono dello 0,2% e in Veneto diminuiscono dello 0,1% rispetto al 2019, si dimostrano più resilienti rispetto alle imprese non femminili in calo dello 0,3% sul territorio nazionale e dell’1,5% in Veneto (rispetto al 2019). A Venezia la performance delle imprese rosa è migliore rispetto al dato nazionale in quanto si registra una crescita dello 0,6%.

Guardando alla natura giuridica la maggior parte delle imprese femminili sono ditte individuali (66,9% in Italia, 66,1% in Veneto, 64,3% a Venezia). Seguono le società di capitali che rappresentano, rispettivamente, il 21,4% delle imprese femminili italiane, il 20,4% delle imprese femminili venete e il 20,3% delle aziende rosa veneziane. Le società di persone femminili sono il 9,5% in Italia, il 12,4% in Veneto, il 14,3% in provincia di Venezia. Rispetto al 2019 le società di capitali femminili sono in crescita del 13,2% nella città metropolitana di Venezia.

Guardando alla classe di addetti si nota come le aziende femminili siano prevalentemente micro imprese che occupano da 0 a 9 addetti. In Italia, sul totale delle imprese femminili, le aziende con 0-9 addetti sono il 96,3%. In Veneto la percentuale scende al 95,3% e in provincia di Venezia al 94,7% segno che le aziende femminili in questo territorio sono più strutturate. “Il contributo delle donne nel fare impresa è importante per i valori di affidabilità, creatività, flessibilità e resilienza che apportano quotidianamente contribuendo così alla crescita economica ed all’aumento di competitività dei sistemi produttivi”. Così Massimo Zanon, Presidente della Camera di Commercio di Venezia e

Rovigo. “La strada per una maggiore inclusione e partecipazione è ancora lunga - spiega Vallì Zillio, Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Venezia Rovigo -. A questo proposito, ci tengo particolarmente a diffondere la notizia di una nuova opportunità per le aziende, ossia la possibilità di ottenere la certificazione di genere. Questa certificazione,

che consente alle aziende di fotografare la situazione femminile al loro interno, riveste grande importanza per l’accesso agli appalti, in quanto consente all’azienda di ottenere punteggi più alti, e per

l’assunzione delle donne grazie alla possibilità di accedere a sgravi contributivi”. I settori prevalentemente femminili, ossia con una significativa quota di imprese femminili sul totale delle im-

prese di settore, sono quello dell’assistenza sociale non residenziale, di altre attività di servizi per la persona come estetiste e parrucchiere, e della confezione di articoli di abbigliamento.

Con riferimento alle cariche societarie, a Venezia le donne raggiungono il 41,4% dei soci, ma rappresentano solo il 24,7% dei titolari d’impresa, il 23,7% degli amministratori e il 24% delle altre cariche.

Rispetto al 2019, si segnala, però, l’aumento del 4,1% delle donne amministratore d’azienda e del 7,6% delle donne chiamate a ricoprire altre cariche. Diminuiscono dell’1,2% le titolari e del 6% le donne socio.

Le imprese femminili giovanili rappresentano il 7,3% delle imprese rosa veneziane e sono maggiormente presenti nei settori del commercio all’ingrosso e al dettaglio, di altre attività di servizi e nelle attività di servizi di alloggio e ristorazione.

Con riferimento alle persone, a Venezia le imprenditrici straniere rappresentano il 12,8% delle imprenditrici provinciali. I principali paesi di origine sono, al primo posto, Cina (25%) seguita da Romania (8,2%) e Bangladesh (5,8%). Tra gli imprenditori stranieri, le donne sono il 29,8%. Tale dato è superiore sia al dato regionale (29,5%) sia al dato nazionale (27,2%).

Le imprese artigiane femminili in provincia di Venezia sono il 16,1% del totale delle imprese artigiane. Il dato è leggermente inferiore sia a quello regionale (16,7%) che al dato nazionale (17,2%); tuttavia, rispetto al 2019, le imprese artigiane femminili sono in aumento dell’1,7%, in controtendenza rispetto al calo registrato dalle imprese artigiane veneziane in generale (-0,6%) e dalle imprese artigiane veneziane non femminili (-1%).

Infine, uno sguardo alle start up femminili che in provincia di Venezia sono il 10,7% delle start up (dato regionale 11,7% - dato nazionale 13,5%) per la maggior parte con una presenza femminile forte (5,8% delle start up femminili) o esclusiva (4,1% delle start up femminili). (g.f.)

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“Controlli coordinati, espulsioni e carcere sicuro per liberare Mestre”

Controllo coordinato del territorio, espulsioni rapide, carcere garantito: è questa la ricetta di Fratellio d’Italia per far fronte al problema della sicurezza a Mestre. Una ricetta che il partito, con il coordinatore veneziano Fabio Raschillà. “La situazione, non dobbiamo nasconderlo, è molto difficile per Mestre, soprattutto ovviamente per la zona del quartiere Piave – ammette Raschillà -. Negli anni è stato fatto molto, ma c’è bisogno di fare ancora di più. Per questo siamo contenti che sia stata fatta subito, come richiesto da Fratelli d’Italia, la nomina del nuovo prefetto dopo il pensionamento di Zappalorto”. “Al tavolo convocato nei giorni scorsi – prosegueabbiamo sottolineato l’esigenza di avere un di controllo del territorio attraverso tutte le forze dell’ordine, coordinate ovviamente dalla Prefettura. Questo al momento non c’è. Dobbiamo fare un lavoro di squadra tra polizia locale, carabinieri, polizia, guardia di finanza e chi vuole dare una mano è il benvenuto. Questo per poter controllare il territorio in maniera costante, giornalmente, per dare fastidio a chi quella parte di città se

l’è conquistata, come spacciatori e delinquenti in genere”.

Per il coordinatore veneziano di FdI è necessario evitare di spostare solo il problema altrove: “Con l’ultimo decreto del Governo si stanno creando dei centri di espulsione più rapidi, uno per regione. Chi delinque, chi spaccia morte nelle nostre città deve essere preso e mandato via dall’Italia”. Insieme a questo, per Raschillà, è necessario far sì che chi non può essere espulso sconti la sua pena in carcere: “In Fratelli d’Italia siamo molto attenti alla situazione penitenziaria e non solo ovviamente da un punto di vista repressivo ma anche rieducativo. Crediamo che quando si commettono rea-

“Con l’ultimo decreto del Governo si stanno creando dei centri di espulsione più rapidi, uno per regione. Chi delinque, chi spaccia morte nelle nostre città deve essere preso e mandato via dall’Italia”

ti la soluzione non sia quella degli indulti per liberare le carceri, ma piuttosto di costruirne di nuove e moderne, che siano anche in grado di adempiere al ruolo fondamentale di rieducazione.

Tutti aspetti, questi, che negli ultimi 15 anni non sono stati affrontati nella maniera giusta a livello nazionale”.

“La politica locale può far poco se non pochissimo – conclude Raschillà – e lo posso testimoniare anche in qualità di delegato alla sicurezza della municipalità di Mestre Carpenedo. Le forze dell’ordine locali ci sono, fanno il loro lavoro, pattugliano il territorio, ma poi siamo punto e a capo nel momento in cui queste persone vengono prese e immediatamente liberate”.

Suicidio assistito, partita da Venezia la raccolta firme

È partita da Venezia la raccolta firme per regolamentare il suicidio medicalmente assistito. Il Veneto ha fatto da apripista per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare è nata in seno all’Associazione Luca Coscioni con la collaborazione fattiva delle Cellule Coscioni del Veneto.

“Il 21 dicembre 2022 è avvenuto il deposito della proposta di legge e della relazione illustrativa presso gli Uffici di Palazzo Ferro Fini, il giorno 1 febbraio 2023 sono stati consegnati dalla Regione i moduli vidimati e, pertanto, si è aperta, quindi,

una nuova stagione di mobilitazione, partecipazione democratica, libertà e diritti civili e siamo entusiasti ed orgogliosi che ciò avvenga proprio in Veneto” fanno sapere dall’associazione.

“Abbiamo scelto l’iniziativa popolare di raccogliere in sei mesi almeno 7000 firme di cittadini veneti, coinvolgendo autenticatori e volontari invece di affidarci a singoli Consiglieri regionali o alla Giunta regionale perché è importante che la proposta sia conosciuta dal maggior numero possibile di persone e la raccolta firme è una occasione ottima per

illustrarla” prosegue la nota. Molte le possibilità dei veneziani per contribuire alla raccolta firme. Per sapere dove sottoscrivere la proposta basta accedere al sito www.liberisubito.it, seguire le pagine Facebook e Instagram Liberi Subito Veneto. Per chi volesse sostenere la raccolta firme organizzando un tavolo, un evento, partecipando a quelli già organizzati, facendo da autenticatrice o autenticare o effettuando una donazione, basta comunicare la propria disponibilità scrivendo una mail all’indirizzo veneto@liberisubito.it.

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La ricetta di Fratelli d’Italia. Il punto con il coordinatore veneziano Fabio Raschillà

Il Pd. La segretaria Monica Sambo chiede maggior coinvolgimento dei cittadini

“A Mestre è allarme sicurezza, la città vive una crisi sociale“

“La giunta Brugnaro ha semplicemente preso in giro i cittadini perché ha eliminato i vigili di quartiere, le attività sociali, ridotto i servizi sociali a partire dagli operatori di strada”

“Mestre è ormai diventata la capitale dello spaccio, delle morti da overdose e tra le grandi città Venezia e Mestre sono al primo posto per il consumo di cocaina con un crescente consumo di eroina”.

A dirlo è Monica Sambo, segretario del Pd veneziano, che ricorda: “Qualche settimana fa si è svolta a Mestre una grande manifestazione alla quale hanno partecipato più di 5000 persone; cittadini, associazioni e commercianti che ha rappresentato la grande crisi sociale che sta vivendo la città e ha evidenziato la forte insicurezza che vivono i cittadini”.

E incalza: “L’incapacità di costruire politiche attente ai problemi della sicurezza sociale e urbana, del decoro, il depotenziamento delle politiche sociali di prevenzione e di contrasto alla piaga della droga, l’assenza di progetti di rigenerazione urbana e di riqualificazione del patrimonio pubblico hanno provocato insicurezza e abbandono, tanto che i cittadini di via Piave e di alcune zone di Mestre e Marghera non riescono più nemmeno a uscire di casa”.

Per Sambo “la destra ha assunto centinaia di vigili, svuotando gli altri settori come l’edilizia o il sociale, per raccontare ai cittadini che così avrebbe garantito sicurezza e presidio del territorio. La verità è che la giunta Brugnaro ha semplicemente preso in giro i cittadini perché ha eliminato i vigili di quartiere, le attività sociali, ridotto i servizi sociali a partire dagli operatori di strada. Queste scelte hanno comportato l’abbandono della città anche da parte di centinaia di attività economiche di quartiere che sono oggi in gran parte vuote e abbandonate”.

“Come Pd abbiamo fatto molte proposte, a partire dal ripristino dei vigili di quartiere, passando per la ridefinizione di nuove politiche sociali e di prevenzione, che affronti il

disagio di molti giovani invece di negarlo - sottolinea -. Le politiche sulla sicurezza e sociali devono però intrecciarsi anche con una riqualificazione urbana che non può più essere rimandata a partire dall’area dell’Umberto Primo che rappresenta uno dei grandi buchi neri della città”.

E conclude: “Le nostre pro-

poste si fondano sul coinvolgimento dei cittadini, commercianti e associazioni che possono rianimare e rendere

Addio all’ingegner Silvano Vernizzi

vivi i nostri quartieri anche con proposte di intrattenimento ed eventi culturali di qualità”.

Silvano Vernizzi è stato per oltre vent’anni l’uomo delle strade. Delle Regionali certo, ma anche di quelle più importanti che lui ha realizzato con una determinazione e una competenza unica nel suo genere. Fu commissario del Passante di Mestre, opera realizzata in 4 anni dopo decenni di discussioni e progetti incredibili se non folli, come il tunnel sotto la tangenziale o una sopraelevata questa volta sopra la tangenziale. La famigerata tangenziale di Mestre, incubo di automobilisti e di chi doveva prendere un aereo. Perché le code si formavano a prescindere e in modo repentino. Anche lì a Silvano Vernizzi venne l’idea di trasformare la corsia

di emergenza in corsia di marcia.

Lo chiedevano gli industriali, lo chiedevano le migliaia di cittadini intrappolati in pochi chilometri. Palliativi. Serviva una grande opera, come non se ne facevano dagli anni 80. E lui l’uomo delle strade che nel frattempo era stato chiamato a gestire Veneto Strade non si tirò indietro. Un’esperienza senza fine, metodi umani, determinazione, competenza e qualche volta anche ironia. Così Silvano Vernizzi ha lavorato per quasi 40 anni a servizio del pubblico. Per la Regione del Veneto, quella regione che lui amava tanto. Se ne va con la sua morte uno dei protagonisti di un veneto capace di crescere anche con le strade. Laureato a Padova nel 1978 Vernizzi ha subito iniziato a lavorare senza fermarsi mai. Anche quando poteva permettersi di rallentare i ritmi dei suoi impegni. Ma non sarebbe mai diventato l’uomo delle strade.

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Giacomo Franchin

Mestre. Previsti spazi verdi, aree commerciali e il recupero di aree abbandonate

Viale San Marco si prepara a cambiare volto

Il progetto è stato approvato con un abbassamento della Torre a 60 metri invece degli iniziali 70, per ridurre l’impatto visivo

Spazi verdi, attività commerciali, recupero di aree abbandonate. Sono queste le direttrici su cui si sviluppa l’ambizioso piano di riqualificazione di viale San Marco. Una delle principali vie d’accesso di Mestre sta per cambiare look e l’area interessata si appresta ad essere pienamente fruibile dagli abitanti. Questo in sintesi lo scenario prospettato dal progetto approvato dal consiglio comunale sottoposto anche a valutazione dello screening di VAS della Regione Veneto e che vedrà la Torre attestarsi a 60 metri invece degli iniziali 70 metri, per ridurre l’impatto visivo. Come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Massimiliano De Martin, “l’intervento è finalizzato alla realizzazione di un progetto di riqualificazione urbanistica e valorizzazione territoriale di un’area verde, da molti anni impraticabile e interclusa a causa della presenza di inquinanti nel terreno, recuperando spazi della città anche attraverso l’attrezzamento di spazi pubblici e a parco. Tra gli obiettivi che denotano l’interesse pubblico dell’intervento, l’incremento della dotazione di residenze in terraferma, un innovativo approccio progettuale che favorisce e promuove la realizzazione di edifici con un alto livello di sostenibilità energetica, ecologica e ambientale, lo sviluppo della struttura urbana, delle dotazioni infrastrutturali a rete, del sistema del verde pubblico e privato e degli spazi aperti; la realizzazione di adeguate postazioni per la ricarica dei mezzi elettrici. In relazione alla residenza, si sottolinea l’impegno da parte della ditta promotrice di inserire nel regolamento condominiale l’obbligo alla cura della propria parte di “verde verticale” al fine di mantenere la bellezza e la funzionalità ecologica dell’edificio. Particolare attenzione è dedicata anche per chi opera in zona: prima dell’inizio dei valori,

sarà presentato alla Municipalità di Mestre Carpenedo il piano per la riduzione degli impatti derivanti dal cantiere. Grazie al contributo straordinario del privato di oltre 500.000 euro, inoltre, sarà riqualificato il sagrato della Chiesa di San Giuseppe, ampliando tale spazio urbano con la bonifica e il recupero dell’area verde pubblica antistante situata sul lato opposto

della strada, che ATER Venezia ha già ceduto al Comune”. Complessivamente si tratta di un investimento di circa 20 milioni di euro con la realizzazione di opere ad uso pubblico per circa 3 milioni di euro. “Questi lavori si inseriranno in un quartiere per decenni abbandonato e sul quale questa amministrazione ha fortemente investito” conclude De Martin.

Approvata la riqualificazione del Parco Albanese

Approvato dalla giunta comunale il progetto definitivo di riqualificazione del Parco Albanese, con fondi che serviranno a valorizzare non solo il parco in sé, ma l’intera vita del quartiere di Bissuola e i suoi collegamenti con il resto della città La giunta comunale ha approvato, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, il progetto definitivo degli interventi di riqualificazione delle strutture di aggregazione nel Parco Albanese a Bissuola, area da tempo in pericoloso stato di degrado progressivo, nonostante l’impegno costante (ma evidentemente non sufficiente) delle associazioni sportive e culturali del quartiere. Il progetto riguarderà la riqualificazione delle strutture in cemento armato nel piazzale Divisione Acqui e la riqualificazione e l’adeguamento tecnico-funzionale dell’immobile che si affaccia sul piazzale stesso, oltre alla risistemazione dei fabbricati adiacenti ai campi da tennis, con un intervento di risanamento conservativo esterno.

“Il progetto – spiega l’assessore Zaccariotto – rappresenta un ulteriore passo in avanti in quel percorso che abbiamo intrapreso su Parco Albanese fin dall’insediamento del sindaco Brugnaro nel 2015, con l’obiettivo di garantire la massima flessibilità di utilizzo tramite interventi che avranno inizio, come da cronoprogramma, subito dopo l’estate”.

L’intervento fa seguito alla demolizione dei cosiddetti “cubi” di Piazzale Divisione Acqui per contrastare lo spaccio e il degrado e alla nuova copertura della pista di pattinaggio nel lato su via Tevere per un importo di quasi 1,2 milioni di euro. “Questa amministrazione –conclude l’assessore – ha dato dimostrazione di rimboccarsi le maniche per rendere quegli spazi sicuri, belli ed accoglienti, le tante associazioni che gravitano tutti i giorni attorno al parco ci hanno aiutato a renderlo vivo e i tanti cittadini che lo frequentano ci dicono che siamo sulla strada giusta. Assieme, unendo le forze e collaborando, stiamo riuscendo a fare del nostro Parco un luogo per tutti”.

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Lavori in dirittura d’arrivo per il Polo Nautico di Punta San Giuliano

Per l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Venezia, Francesca Zaccarioto, il nuovo Polo nautico di Punta San Giuliano è “una scommessa vinta” che sarà inaugurata in primavera. L’assessore nei giorni scorsi ha fatto visita al cantiere assieme al vicesindaco con delega allo Sport, Andrea Tomaello, che definisce il progetto “un intervento importante dell’amministrazione che andrà a riqualificare uno spazio strategico tra la terraferma e la città d’acqua”.

Il progetto, per un importo totale che sfiora gli otto milioni di euro, ha riguardato il riordino del Polo nautico di San Giuliano e le sue opere complementari. Nello specifico l’intervento, nelle sue diverse fasi, ha visto il recupero e la valorizzazione di alcuni immobili di pregio e la realizzazione di nuove strutture su due livelli che ospiteranno palestre per attività legate alla voga, nuovi spogliatoi e un punto di ristoro.

“Si tratta di un’opera importante, una sfida vinta grazie all’impegno dell’amministrazione e al lavoro in sinergia con tutte le associazioni che sono state coinvolte” ha spiegato Zaccariotto a margine della visita al cantiere, in occasione del sopralluogo delle

Commissioni consiliari Lavori Pubblici e Sport. “Siamo ormai in fase di ultimazione dei lavori, mancano alcuni interventi di finitura che riguardano in particolare la pavimentazione.

Zaccariotto: “Un’opera importante, una sfida vinta grazie all’impegno dell’amministrazione e al lavoro in sinergia con tutte le associazioni”

Credo che la prossima primavera ci regalerà finalmente l’inaugurazione del Polo Nautico di Punta San Giuliano” ha confermato l’assessore.

“I nuovi spazi hanno una grande valenza dal punto di vista sportivo e nei prossimi

Tomaello: “Una nuova area di aggregazione, vicina al parco San Giuliano, in un waterfront lagunare che è sicuramente importante per la nostra città”

anni il Polo nautico potrà puntare ad ospitare manifestazioni ed eventi di rilievo –il commento di Tomaello – Al termine dei lavori la struttura darà spazio a tanti ragazzi e famiglie per fare attività sportiva, ma anche per trascorrere del tempo insieme. Una nuova area di aggregazione, vicina al parco San Giuliano, in un waterfront lagunare che è sicuramente importante per la nostra città”.

Tre nuove telecamere contro l’abbandono dei rifiuti

Troppi ecovandali nella terraferma e il turismo, secondo i dati, non è certamente d’aiuto. La situazione si è fatta critica, al punto che è divenuto fondamentale per il Comune di Venezia prendere alcuni preziosi provvedimenti. Sono dunque state installate ben tre nuove telecamere volte a contrastare l’abbandono dei rifiuti in terraferma. A darne notizia è il Comando della Polizia locale di Venezia.

L’adozione della nuova tecnologia delle telecame-

re installate consente la visione nitida sia diurna che notturna delle immagini ed è utile sia per dare risposta

dell’abbandono sia alle situazioni accertate dagli Agenti durante l’attività di controllo del territorio.

L’analisi dei fotogrammi consentirà di individuare l’autore dell’abbandono e procedere con l’irrogazione della sanzione.

Fai la doccia al posto del bagno, risparmi fino al 75% di acqua

Chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti: 1 minuto di acqua corrente sono 20 litri sprecati

Non usare il wc per eliminare piccoli rifiuti, meglio lo scarico differenziato risparmi il 10% di acqua

Mangia a Km0, ogni volta che il cibo viene importato, si importa anche l’acqua contenuta in esso

Spugna e secchio per lavare la tua macchina, risparmi più di 100 litri d’acqua

Usa la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico

Controlla e ripara il rubinetto o il water che gocciolano: una perdita può costare 5mila litri all’anno

Tieni in frigo l’acqua se la vuoi fresca, non la far scorrere dal rubinetto

Lava la frutta e la verdura in una bacinella e ricicla per le piante l’acqua utilizzata

Innaffia le piante la sera, dopo il tramonto l’acqua evapora lentamente

alle numerose segnalazioni che giungono dai cittadini preoccupati dal continuo espandersi del fenomeno

“Le telecamere –sottolinea il Comando – potranno essere facilmente spostate e riposizionate nei luoghi più interessati dagli abbandoni così da contrastare con maggiore efficacia questo crescente malcostume”.

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Il progetto. Un intervento per riqualificare uno spazio strategico tra terraferma e isole
Il vicesindaco Andrea Tomaello

Il

Presentato “Venezia città campus”, ma piovono critiche dagli studenti

Obiettivo: attrarre in Veneto 80mila nuovi studenti, dei quali circa un terzo potranno trovare posto in laguna

Pronto a partire il progetto “Venezia Città Campus” della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, presentato durante una tavola rotonda che ha visto la partecipazione della Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, dei rettori di Università Ca’ Foscari, Università Iuav di Venezia, Conservatorio Benedetto Marcello, Accademia di Belle Arti, oltre che del sindaco Brugnaro e del Presidente del Consiglio Regionale Ciambetti.

Obiettivo: attrarre in Veneto 80.000 nuovi studenti, dei quali circa un terzo potranno trovare posto in laguna, con una particolare attenzione a quei corsi di studio in linea con le figure professionali maggiormente ricercate dalle imprese del territorio.

“Affinché Venezia diventi una vera capitale della sostenibilità - dichiara Renato Brunetta, presidente della Fondazione e già Ministro della Pubblica Amministrazione - dovrà essere prima una capitale mondiale della cultura e del sapere e questo potrà avvenire solo attraendo le migliori menti da tutto il mondo”.

Più critico il segretario metropolitano della CGIL, Daniele Giordano: “Bene gli investimenti, ma serve anche lavoro di qualità e aumento

dei residenti. Il ruolo delle università non è solo quello di formare laureati “tecnici” che siano immediatamente spendibili sul mercato del lavoro. Per questo lo sviluppo del territorio dev’essere indicato da una molteplicità di enti politici e sociali, e l’Università che sicuramente ha carenza di finanziamenti non si può piegare esclusivamente ai bisogni delle imprese. Le professioni culturali sono centrali nel rilancio di Venezia, troviamo dunque poco lungimirante stabilire automatismi tra indirizzi tecnici e offerta di lavoro. Serve quindi una seria riflessione su come si costruisce un’economia “plurale” e non solo turistica, per fare in modo che laureati di alto livello abbiano l’opportunità di restare. Chiediamo che si apra una discussione su come cambiare il tessuto produttivo della nostra città, non limitata a grandi gruppi economici ma affrontata in Consiglio comunale e con le forze sociali del territorio”. Obiezioni molto pesanti arrivano anche dalle rappresentanze studentesche. “Stanno svendendo gli atenei pubblici veneziani al mercato privato - dichiara Angelica Morresi, UDU Venezia - per noi è inaccettabile che l’offerta formativa venga costruita sulla base delle esigenze

dell’impresa e non sulle nostre. Se si vuole aumentare il numero degli iscritti che studiano e vivono in città, l’unico modo è quello di fornire servizi, finanziare le

residenze pubbliche dell’ESU Venezia e stringere degli accordi territoriali chiari che garantiscano di calmierare gli affitti per studentesse e studenti”.

Nonostante lo scetticismo di sindacati e studenti, entro un mese le imprese che hanno aderito alla Fvcs dovranno comunicare all’ente quali corsi avviare per formare le figure professionali richieste. A quel punto, gli atenei lo comunicheranno al governo, mentre l’amministrazione comunale avrà il compito di concretizzare anche a livello urbanistico il progetto, procedendo a convertire quasi 200 ettari in residenze (private) per studentesse e studenti, tra Venezia e Mestre.

Ritorna il Ca’ Foscari Short Film Festival

Torna per la tredicesima edizione il Ca’ Foscari Short Film Festival, dal 22 al 25 marzo,che partirà dall’Auditorium Santa Margherita per proseguire, come è ormai consuetudine, in forma itinerante. Si tratta del primo festival in Europa completamente gestito da un’università e reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione di Venezia e al supporto di NH Venezia Rio Novo, Museo Nazionale del Cinema di Torino, WeShort, Carpenè-Malvolti, Cinit - Cineforum Italiano, la Municipalità di Venezia - Murano - Burano, il Conservatorio di Musica Arrigo Pedrollo di

Vicenza e le Giornate della Luce di Spilimbergo.

Oltre duecento i volontari, studenti dell’Università Ca’ Foscari, che prenderanno

per il titolo i 30 migliori cortometraggi realizzati da studenti di università e scuole di cinema di tutto il mondo. Uno dei temi più ricorrenti quest’anno, di stringente attualità, è quello dei migranti, delle difficoltà del viaggio e dell’integrazione.

parte a questa edizione del Festival, fatto da giovani per i giovani.

Al centro della manifestazione, il Concorso Internazionale, che vedrà sfidarsi

La serata conclusiva del Festival vedrà esibirsi il cantautore e polistrumentista Giovanni Dell’Olivo, accompagnato da Alvise Seggi (violoncello) e Serena Catullo (voce), che eseguirà con la sua chitarra flamenca alcuni brani in veneziano accompagnati da immagini di film ambientati in laguna.

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progetto. Obiezioni molto pesanti arrivano anche dalle varie rappresentanze
Università

Muve. Eventi, grandi mostre, proposte educative e non solo: ecco il calendario del 2023

La primavera dei Musei Civici

“Lavorare sul futuro, investire sulle generazioni più giovani, è vitale per ogni città, ma ancor più per Venezia e la sua area metropolitana”. Sono queste le parole del sindaco del Luigi Brugnaro, nonchè vicepresidente della Fondazione e assessore alla Cultura, alla presentazione del programma della Fondazione Muve per il 2023. Eventi, grandi mostre, proposte educative, relazioni internazionali, ma anche interventi strutturali sui musei civici di Venezia, per rinnovarli, renderli più funzionali e accoglienti. “I protagonisti della cultura di questa città devono essere i cittadini” ha rimarcato il primo cittadino. Sul fronte delle mostre in calendario si va dall’attesa monografica su Carpaccio al Ducale, dal 18 marzo al 18 giugno, sino a quella su “Chagall. Il colore dei sogni”, prevista in autunno al Candiani. Poi ancora è in programma l’esposizione di Carla Accardi al Correr, la grande mostra sul “Ritratto veneziano dell’Ottocento” a Ca’ Pesaro, le miniature in avorio di Rosalba Carriera, e “Artefici del nostro tempo” a Forte Marghera, dove sta prendendo corpo il Parco delle Sculture, realizzate da autori nazionali e internazionali che possano costruire, insieme a Fondazione Musei Civici, un modo nuovo di fruire l’arte a Forte Marghera. Nel mese di aprile verrà invece celebrato a Ca’ Pesaro l’arrivo della donazione di Gemma De Angelis Testa, la più recente acquisizione per le collezioni della Galleria e, per estensione e qualità delle opere, la più importante dai tempi del lascito de Lisi Usigli avvenuto nel 1961. Dopo il riallestimento appena concluso del Fortuny, il 2023 vedrà importanti interventi “strutturali”: il nuovo allestimento del piano terra di Ca’ Rezzonico (che, rinnovato, aprirà a giugno), l’ampliamento del Museo del Vetro a Burano, l’apertura della Quadreria di Palazzo Ducale. In programma anche il monitoraggio di tutti gli apparati decorativi del Ducale e del-

la Torre dell’Orologio, entrata tra i 4 progetti europei di Hyperion. Il Centro Candiani sarà oggetto di un ampio intervento di restyling per renderlo sempre più fulcro di una programmazione di qualità e Casa della Contemporaneità dei Muve. La mostra di Kandinsky ha già attratto più di 28.000 visitatori, con un pubblico variegato. L’obiettivo è fare in modo che il Museo di Mestre possa presentare, accanto alle mostre temporanee, una selezione permanente delle opere e degli autori più rilevanti per la coscienza critica della città, oltre a dei focus dedicati a singoli protagonisti dell’intero territorio di riferimento.

Tornano le giornate dei Musei in Festa con ingresso gratuito per tutti i residenti dei comuni della Città Metropolitana di Venezia e di Mogliano Veneto. Le prossime saranno il 13 aprile e 11 giugno 2023.

“Negli ultimi 5 anni – ha sottolineato la presidente della Fondazione Muve, Mariacristina Gribaudi – i Musei Civici di Venezia sono stati visitati da oltre 13 milioni di persone e possono contare su risorse auto generate che coprono il 96% del proprio fabbisogno economico finanziario. E ora, dopo tre anni di Covid, puntiamo sui nostri musei per far ritrovare alle categorie che più ci stanno a cuore quella leggerezza che la cultura può dare a tutti noi”.

M9: il 2023 anno della svolta e del consolidamento

M9 fase due. Non si può esordire in maniera differente per il museo del ’900 di Mestre, che presenta le iniziative per un 2023 che si presenta nelle intenzioni come l’anno della svolta e del consolidamento. Scopo duplice: aumentare le presenze totali fino al raddoppio e aprire gli spazi a tutte le realtà artistiche, culturali e associative che siano in grado di dare quel “qualcosa in più” a una realtà museale già praticamente unica in Italia per condividere progettualità e strategie volte a far crescere il museo, per posizionarlo al centro dell’attenzione nazionale e internazionale e, al contempo, qualificarne il ruolo quale riferimento per le scuole, le famiglie e le imprese del

territorio.

Tre saranno gli elementi qualificanti della nuova programmazione. Il primo, un importante intervento sulla mostra permanente, con l’apertura di M9 Room, un nuovo spazio da dedicare ad allestimenti immersivi di alto valore culturale e forte impatto emozionale. Il secondo interessa la programmazione delle mostre temporanee.

Sarà la grande mostra “Rivoluzione Vedova”, dal 5 maggio al 26 novembre, ideata e progettata dalla Fondazione

Emilio e Annabianca Vedova, a inaugurare questa nuova avventura. Il terzo elemento riguarderà la call “Ritroviamoci in M9,” lanciata nel giugno del 2022 e rivolta a

Brugnaro: “La Fondazione Muve ha cambiato pelle: è sana e solida dal punto di vista patrimoniale e punta sui giovani”

Gribaudi: “Puntiamo sui nostri musei per far ritrovare alle categorie che più ci stanno a cuore quella leggerezza che la cultura può dare a tutti noi”

organizzazioni senza scopo di lucro, che ha prodotto 15 progetti in ambito sociale e culturale. Il via con un’iniziativa congiunta di M9 e VeneziaComix - associazione culturale che dal 2006 si occupa della promozione della cultura del fumetto: il Festival “Mestre città dei bambini e dei ragazzi” (29 marzo – 2 aprile) con il progetto “Spazio M9”, una cinque giorni dedicata al fumetto e al gioco con laboratori curati da autori e artisti della “nona arte”. Tra gli eventi principali la personale di Massimo Dall’Oglio, uno dei massimi esponenti del fumetto italiano, organizzata presso il secondo piano del Museo.

www.lapiazzaweb.it 25 Cultura Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Calcio. Il presidente del Venezia, Duncan Niederauer, fa un bilancio della stagione

“Una squadra pronta a lottare, il duro lavoro comincia a dare i suoi frutti”

“Non credo che una squadra abbia mai dovuto fare più cambiamenti nel mercato invernale, ma avevamo commesso degli errori che andavano corretti, soprattutto miei”

Nell’ultimo ritorno in Italia, il presidente del Venezia Duncan Niederauer ha fatto alcune considerazioni che interessano il club nell’attuale e prossima stagione. “Il bilancio della stagione ci dà la possibilità di pianificare in anticipo l’approccio che adotteremo con la rosa per il 2023/24. Per ora dobbiamo concentrarci sulla salvezza. Antonelli, Menta, Molinaro e i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro in un contesto difficile, ha detto il numero 1 del club arancioneroverde. Non credo che una squadra abbia mai dovuto fare più cambiamenti nel mercato invernale, ma avevamo commesso degli errori che andavano corretti, soprattutto miei. Quando abbiamo costruito la rosa in estate, abbiamo tenuto quelli che pensavamo sarebbero stati i giocatori chiave, ci aspettavamo che ci guidassero. Non è stato così: non è stata una questione di talento, ma di motivazione, di cuore e di impegno. La squadra che vedete in campo ora è una squadra che vuole lottare, e quello che stiamo facendo comincia a dare i frutti che ci aspettavamo”.

Il focus non ha riguardato solo la prima squadra. “La Primavera sta giocando ad alto livello: un plauso a mister Soncin, che ha dovuto affrontare molti cambiamenti. Con i suoi migliori giocatori in prestito, i

loro sostituti presi dall’Under 18, sta comunque giocando bene. La squadra Femminile ha avuto una grande stagione, sono stato alla partita contro la Jesina e ho assistito a una bella vittoria per 2-0. Il settore giovanile è forse sotto l’attenzione di molti, ma presto vedrete emergere alcuni dei nostri giovani talenti. Diversi sono già impegnati in campionati europei, altri 2005 e 2006 stanno progredendo”.

Ci sono stati cambiamenti sul fronte del branding. “Saremo ancora innovativi, ci vedrete fare di più per avvicinare i tifosi alla squadra e faremo leva sulla nostra brand equity mentre pensiamo al nostro prossimo contratto di sponsor tecnico. Ho fatto un giro della struttura, al quartier generale al Taliercio, denominato Ca’ Venezia, e i progressi sono stati notevoli: completeremo i lavori in primavera e apriremo ufficialmente a giugno al pubblico e a luglio ai giocatori”. Il presidente ha toccato anche l’aspetto riguardante arbitri e Var. “Abbiamo avuto una serie di incomprensioni con l’arbitraggio e il Var. Il nostro approccio è stato chiaro a tutti, spero: ci aspettiamo che i nostri giocatori non simulino di essere infortunati solo per ottenere un rigore o un fallo. Questo non è calcio, o almeno non dovrebbe esserlo, e pensiamo che questo comporta-

mento non mostri rispetto per gli arbitri. Allo stesso tempo, ci aspettiamo che il nostro rispetto per loro sia ricambiato. Nella scorsa stagione e quella in corso ci sono stati diversi momenti difficili da comprendere. Non cambieremo il nostro modo di giocare o di protestare rispettosamente, ma speriamo di non essere mai costretti a considerare un altro approccio”.

Certificazione per l’organizzazione sostenibile di eventi alla Reyer

L’Umana Reyer ha conseguito la Certificazione ISO 20121 per lo standard di gestione per l’organizzazione sostenibile di eventi. E’ la prima società professionistica nel basket italiano e una delle prime società sportive a conseguire tale certificazione, rilasciata da Bureau Veritas, leader tra gli enti certificatori.

“Reyer è un progetto non solo sportivo ma anche sociale: un progetto di inclusione, di valorizzazione del talento, di educazione, un’opportunità di incontro e socializzazione tra generazioni – ha detto Luca Favaro, responsabile organizzativo dell’Umana Reyer –. Tutto questo è formalizzato all’interno della Carta dei Valori che Reyer ha adottato e che rappresenta l’assunzione di responsabilità che la società sente propria nei confronti del proprio personale, dei collaboratori, degli atleti e delle loro famiglie, della tifoseria. Il percorso che Reyer ha iniziato con la formalizzazione della Carta dei Valori si è arricchito di una nuova tappa: a partire dal 2021 infatti, è iniziato lo sviluppo del sistema

di gestione legato alla gestione “sostenibile” degli eventi, in conformità alla norma internazionale ISO 20121”. L’Umana ha conseguito la certificazione grazie anche all’apporto di SMA Green & Smart Solutions una società veneziana con sede legale a Quarto d’Altino e che opera in progetti di monitoraggio, sostenibilità e certificazione ambientale. Il rapporto di collaborazione tra SMA e Reyer è in essere dal 2018 con la prima grande iniziativa dedicata alla Volksbank Reyer School Cup, il torneo tra istituti scolastici organizzato da Umana Reyer.

SMA, insieme a Legambiente Veneto, si è focalizzata su due temi principali legati alla Sostenibilità Ambientale: la corretta gestione dei rifiuti e l’analisi dell’impatto ambientale della mobilità durante la Final Four al palazzetto sportivo Taliercio di Mestre. Da questa grande collaborazione si è concretizzato l’obiettivo di Umana Reyer di impegnarsi attivamente nei confronti di temi come l’etica, già in essere con la Carte dei Valori di Reyer, e l’ambiente. (c.a.)

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Sport
Cristiano Aggio Il presidente del Venezia, Duncan Niederauer

#Regione

Ormai l’ipotesi sta diventando una pista d’atterraggio del dibattito politico, peraltro così sgombra da far prevedere che l’aereo delle buone intenzioni plani in sicurezza e in (relativamente) poco tempo. L’idea è quella del terzo mandato per i governatori, argomento che interessa da vicino il Veneto, visto che Luca Zaia terminerà il suo compito nel 2025. Ma davvero lo concluderà? Sarebbe il terzo mandato, che in verità è il quarto perché Zaia presidente lo è diventato nel 2010. E, a voler essere precisi, è in giunta dal 2005, quando era vicepresidente di Giancarlo Galan, non proprio un incarico da niente.

Era l’anno, il 2005, quando i consiglieri della Lega, per fare sentire la propria forza, alla seduta inaugurale entrarono volutamente insieme, in leggero ritardo e facendo

Il Punto Quarto potere

perfino rumore. Volevano fare capire che erano ben vivi nel Veneto in cui Forza Italia aveva ottenuto il 22% mentre la Lega era rimasta al 14%. Insomma, un po’ orgogliosi e un po’ arroganti.

Cinque anni dopo, nel 2010, i risultati sarebbero stati opposti: Lega al 35% mentre il Pdl, l’evoluzione di Forza Italia, al 24%. Iniziava l’era di Zaia, eletto governatore con il 60% dei voti quando nel 2005, Berlusconi imperante, Galan aveva ottenuto “appena” il 50%.

Il resto è cronaca, vale a dire le due riconferme di Zaia del 2015 e del 2020, quest’ultima con la percentuale stellare del 77%. Ha ragione Crozza: non è un’elezione, il Veneto è un principato, un sultanato.

E il futuro? Niente di più facile che sia Zaia a succedere a se stesso. È vero che l’eurodeputato Variati ha bocciato questa idea, ma la pensano così nel Pd del Veneto non in tutta Italia. I democratici, infatti, hanno molto a cuore la rielezione di Vincenzo De Luca in Campania. Quindi, uno a me e uno a

te, tra destra e sinistra è assai probabile che si trovi un accordo per abolire quella norma che impedisce ai governatori di candidarsi per un terzo mandato, norma che appunto è scattata dopo il primo quinquennio di Zaia e che lo porterebbe al quarto incarico da governatore.

L’unico ostacolo su questa strada è Fratelli d’Italia che vorrebbe mettere la sua bandiera sulla prestigiosa poltrona, visto che anche nel Veneto supera abbondantemente il 30 per cento. Ma, fanno notare a Roma, qualcosa agli alleati i Fratelli devono pur concederla, mentre Luca De Carlo, senatore e timoniere veneto di FdI nelle dichiarazioni ufficiali ha spiegato: “Noi siamo assolutamente favorevoli all’eliminazione del tetto dei mandati perché sono i cittadini che devono poter scegliere. Valuteranno i partiti e i candidati il da farsi”.

Autonomia, la parola passa al Parlamento

Intanto Ciambetti incontra il ministro Calderoli: “Coinvolgere anche i Consigli regionali sui processi decisionali”

Altri due passi avanti sulla strada dell’autonoma differenziata, che a metà marzo ha incassato il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. Ma il cammino è ancora lungo e non privo di incognite, adesso che la palla passa al Parlamento. E si sa quanto l’Aula possa rivelarsi insidiosa anche per progetti che godono di un ampio consenso e per riforme che sembrano mettere tutti d’accordo. Intanto il disegno di legge che porta il nome di Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha fatto importanti passi avanti nel giro di pochi. L’ultimo in ordine di tempo è l’approvazione definitiva del disegno di legge dal Consiglio dei Ministri. Una decina di giorni prima era arrivato il via libera da parte della Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza Unificata, aprendo di fatto il confronto parlamentare sul percorso di autonomia differenziata. Il governatore

veneto Luca Zaia non può che compiacersi: “Con alto senso di responsabilità e volontà di inclusione porteremo avanti questo progetto, ascoltando tutti, consapevoli che questa è una scelta di modernità. Adesso serve che prosegua con efficacia il lavoro per LEP, i livelli essenziali delle prestazioni. Dovrà continuare l’impegno di tutti anche nel far capire che l’autonomia non spacca certo il Paese, né impoverisce qualcuno, ma è una grande opportunità per tutti i territori”.

Zaia si spiega meglio e aggiunge: “Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L’autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell’amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l’equa divisione del malessere,

l’autonomia è l’equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini”.

Detto questo il presidente del Veneto si rivolge anche alle quattro Regioni che invece avevano espresso parere contrario: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana: “Rispetto la scelta: hanno fatto dei distinguo ma, è da notare, che non si sono pronunciate contro l’autonomia, lamentandosi più che altro delle modalità. Da parte nostra c’è soddisfazione ma colgo anche

un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi e del ministro Calderoli a cui va il mio ringraziamento per l’impegno che continua a dimostrare. Da parte nostra c’è la volontà di vedere riconosciuto fino in fondo che questo è un progetto serio, che non spacca l’Italia e darà opportunità a tutti, anche a quella foresta che cresce e che non ha ancora voce”.

Di autonomia hanno parlato anche i presidenti dei consigli regionali in occasione dell’incontro a Roma con il ministro Calderoli. “Il confronto con gli enti territoriali è sempre proficuo, - ha dichiarato - sull’au-

tonomia c’è coinvolgimento e attenzione” ha dichiarato il ministro. “E’ stato un incontro costruttivo e molto utile - ha sottolineato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - abbiamo apprezzato la concretezza del ministro. Abbiamo concordato su come la natura del processo decisionale, connesso all’esercizio di più ampie funzioni delegate alle Regioni, debba coinvolgere anche il rispettivo Consiglio regionale e abbiamo auspicato che il Ministro possa farsi portavoce di questa sensibilità in Parlamento, quando avranno luogo le audizioni dei soggetti istituzionali deputati”.

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La riforma. Dopo il via libera del progetto da Consiglio dei Ministri e Conferenza delle Regioni
Luca Zaia Roberto Ciambetti

Dopo le primarie. Il segretario regionale Andrea Martella traccia la rotta

Pd più forte per un Veneto che vuole voltare pagina”

“Nessun’altra forza politica si apre all’esterno così tanto e sa ascoltare la richiesta di cambiamento, siamo in campo su sanità, scuola, transizione ecologica e sviluppo”

Si sono concluse le Primarie del Partito Democratico con l’affermazione nazionale di Elly Shlein e il Veneto, in questo senso, non ha fatto eccezione tributando alla neo-segretaria un’affermazione molto netta percentualmente superiore alla media nazionale. Uno sforzo organizzativo importante che ha visto allestire nella Regione oltre 400 seggi che hanno consentito a migliaia di militanti e simpatizzanti di esprimersi, nonostante anche condizioni meteo non agevoli, prova di attaccamento e grande attenzione verso la nostra forza politica.

“Abbiamo dato una grande prova di partecipazione –commenta il segretario regionale, Andrea Martella - grazie all’immane lavoro di centinaia di militanti che sono riusciti a garantire che tutto si svolgesse al meglio e in modo capillare.

Siamo una grande comunità. Non c’è nessun’altra forza politica che si apre all’esterno così tanto, che ascolta i simpatizzanti e che può contare su di una militanza così preparata e disponibile.”

“La vittoria di Elly Shlein - continua - rappresenta certamente una richiesta, che viene dalla base, molto forte di impegno e cambiamento. I cittadini, i nostri elettori, i nostri iscritti ci hanno detto in modo molto chiaro che dobbiamo tornare tra le persone, nei luoghi del lavoro, nelle periferie, ci hanno richiamato al dovere di rappresentare, in primo luogo, chi vive condizioni di difficoltà, chi fatica. Non un partito chiuso, ma capace di tornare alle radici profonde dei suoi valori e del nostro Paese coniugando le esigenze di chi produce lavoro e benessere con quelle di chi ha il diritto di averlo un lavo-

ro e di poter contare su di una retribuzione adeguata, sicura e al passo con i tempi. Sono ancora troppe le persone che pur lavorando non hanno diritti, non hanno sicurezze, non hanno un reddito sufficiente per affrontare con tranquillità le proprie vite.”

“In Veneto – spiega Martella –in questo anno abbiamo compiuto dei passi importanti, ci siamo rinforzati e affrontiamo con fiducia la tornata elettorale che ci vedrà protagonisti il prossimo 14 e 15 maggio con le nostre e i nostri candidati e con le nostre idee e programmi. Il rinnovamento che l’elezione di Elly Shlein ha avviato nel partito e sulla scena politica italiana, ne siamo certi, avrà riflessi anche nella nostra Regione nella quale lo strapotere della Lega, dati alla mano, appare ormai al tramonto e quello di Fratelli d’Italia non sembra in

grado, affidandosi al solo traino nazionale di Giorgia Meloni, poterlo sostituire. Del resto tocchiamo tutti con mano l’incapacità che oggi ha la Regione Veneto di garantire le giuste risposte ai cittadini, di far crescere il nostro territorio, di proporsi sulla scena nazionale ed europea, di sostenere chi ha più bisogno, di governare i processi di transizione economici e sociali.”

“Noi siamo in campo - conclude il segretario regionale del Pd - con quattro caposaldi essenziali: Sanità Pubblica, efficiente, accessibile e veloce; scuola pubblica per tutti nella quale il ruolo degli insegnanti sia realmente valorizzato e gli studenti possano trovare tutti gli strumenti per aprirsi al meglio al mondo; transizione ecologica, sostenibilità, energie rinnovabili e rivoluzione green; sviluppo e produzione per sostenere

Sanità. La proposta di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale

Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha depositato una Mozione in Regione sul tema dell’età della pensione obbligatoria per i medici.

“È importante che la Regione, si attivi perché ai professionisti vicini alla pensione venga data la possibilità, su base volontaria, anche una volta raggiunta l’età pensionabile, di rimanere

in servizio fino ai 72 anni con compiti di formazione rivolta ai neo laureati.

L’inserimento nel mondo di lavoro del medico è articolato e richiede dopo la laurea un corso di specializzazione che varia da 4 a 6 anni a seconda del settore prescelto. Proprio per questo penso sia opportuno non disperdere questo patrimonio di esperienza e conoscenze;

inoltre l’interazione tra professionisti affermati e giovani neo laureati potrebbe rendere maggiormente attrattiva, per questi ultimi, la permanenza all’interno del servizio pubblico. Per questo ho depositato una mozione con la quale chiedo alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo che si individuino percorsi per rendere attrattiva la permanenza

in servizio dei medici in età pensionabile in servizio presso l’azienda Ospedale-Università di Padova con funzioni di didattica a favore delle nuove generazioni di medici. Questo percorso permetterebbe quel passaggio di competenze e quella protezione formativa che i medici più esperti potrebbero offrire ai medici di più recente nomina”.

i lavoratori e le nostre imprese. Ma prima di tutto dobbiamo restituire centralità alle persone e alle comunità, perché paradossalmente questa destra sul territorio ha accentrato e polarizzato tutto sull’uomo solo al comando. È un’agenda importante che dobbiamo ampliare per coinvolgere quante più energie è possibile. Siamo certi che ci sia la possibilità di cambiare, di innovare il nostro territorio, di riavvicinare decisamente i cittadini alla politica: noi abbiamo iniziato organizzando un importante seminario con documenti e piattaforme che adesso svilupperemo e con il nostro congresso. Siamo consapevoli di come sia solo il primo passo.”

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“Un
“Impieghiamo i medici vicini alla pensione per formare i giovani”
Andrea Martella

Emergenza siccità. Inaugurato il primo stralcio del Leb, che preleva le acque dell’Adige

Il canale artificiale che disseterà le campagne

A“dissetare” la campagna veneta alle prese con la siccità ci penserà un canale artificiale lungo 48 chilometri, che permetterà, una volta completato, di distribuire acqua irrigua su 350 mila ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. E’ il Leb (Lessino Euganeo Berico, dal nome dei territori attraversati), la prima opera irrigua finanziata dal Pnrr con 20 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 33 che permetteranno di completare entro il 2025 i primi due stralci da quasi 13 chilometri e risparmiare circa 120 milioni di metri cubi d’acqua, risorsa sempre più preziosa.

Una volta completato il canale sarà lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 km) ed in parte in condotto sotterraneo (27,7 km). Preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un fitto sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350mila ettari di campagne, di cui 90mila ettari irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e

Venezia. A tagliare il nastro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini ed il presidente della Regione Luca Zaia, che non hanno mancato di sottolineare quanto sia sentito questo intervento in tempi crisi climatica. Il Leb è nato dalla volontà di tre consorzi di bonifica veneti per gestire al meglio l’acqua per l’irrigazione delle campa-

Salvini e Zaia all’inaugurazione della prima opera irrigua finanziata con i fondi del Pnrr, due anni per completare il tratto iniziale

gne: Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), Adige Euganeo di Este (PD) e il Bacchiglione con sede a Padova. Il presidente Moreno Cavazza ha sottolineato: “Siamo arrivati alla conclusione del cantiere in anticipo rispetto alle previsioni progettuali, nell’imminenza della riapertura delle paratoie e dell’avvio della stagione irrigua 2023. Abbiamo ottimizzato un’infrastruttura esistente e fondamentale per la nostra regione. A questo impegno si aggiunge il progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato dal Consorzio con le Università di Verona e Padova sem-

pre volto all’ottimizzazione dell’acqua irrigua nelle campagne. L’attività sperimentale si sta orientando anche nella valutazione di fattibilità delle potenzialità energetiche dell’infrastruttura Leb sia sotto il profilo fotovoltaico che di micro-idroelettrico”. Zaia, che di lì a pochi giorni avrebbe annunciato la necessità di razionalizzare l’acqua in tutta la regione, ha aggiunto: “È un grande intervento e un modello di eccellenza del Veneto che andrà a interessare una vasta zona di quasi 100mila ettari. È fondamentale dare l’avvio a quello che ho definito il piano Marshall per l’acqua. Bisogna investire sulla rete irrigua per efficientare la distribuzione della risorsa”. Un plauso anche da Salvini, che ha sottolineato la necessità di una nuova coscienza idrica e una nuova politica dell’acqua, risorsa che ormai è oro. In Italia conteniamo

solo l’11% dell’acqua piovana. Ho chiesto intanto risorse per un miliardo di euro per realizzare e chiudere alcuni piccoli invasi e dighe. Occorrerà una nuova coscienza ambientale superando le politiche dei no perché l’acqua è vita e non possiamo più permetterci di disperderla”. “L’importanza di questo canale - ha spiegato Francesco Cazzaro, presidente veneto dell’Anbi, che riunisce tutti i consorzi di bonifica, - risiede nell’essenza stessa dell’uso dell’acqua. Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio. Oggi il Leb rende concreta una parola che usiamo spesso senza magari ricordarne appieno il significato: sostenibilità”.

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In foto Matteo Salvini con Luca Zaia all’inaugurazione del Leb

L’intervista. Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova

“La nostra agricoltura traina l’economia va difesa da calamità e concorrenza sleale”

L’ agricoltura in Veneto è patrimonio culturale, un’eccellenza. I numeri: il settore primario nel 2022 valeva 7,7 miliardi di euro, un dato che colloca il territorio al secondo posto tra le regioni italiane per produzione. Il Veneto è inoltre al terzo posto in Europa per l’export di vino, dietro Francia e Spagna, con oltre 2.700 milioni di euro. Ne parliamo con Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova.

Dopo la pandemia, l’invasione della cimice asiatica, i rincari dovuti alla guerra, il comparto appare in ripresa. Possiamo essere fiduciosi?

“Abbiamo quasi superato i 10 miliardi di export e siamo primi in alcuni prodotti, non solo il pomodoro, ma anche l’uva, il kiwi, e secondi con altri, come le mele e le angurie. Questa è stata una buona annata per le rese produttive, però venivamo da anni di continue emergenze, dal ghiaccio, alla cimi-

ce, e ora la guerra in Ucraina e i rincari. Tutto questo ha portato a raddoppiare i costi purtroppo. Quindi ragionare sulla filiera nel suo complesso è fondamentale per dare anche un po’ di reddito ai nostri agricoltori e cercare di superare il gap logistico rispetto ad altri paesi europei come la Spagna. Ora c’è il Pnrr, un’opportunità per recuperare terreno. E l’altro mio auspicio è che anche nel mondo dell’ortofrutta,

che negli anni è sempre stato molto frammentato, si cerchi di far squadra; di unirsi con i vari elementi per dare delle risposte”. Quanto incide la concorrenza delle produzioni straniere?

“La concorrenza sleale è data da vari fattori: una su tutte è la mancanza della reciprocità. Cioè non usiamo le stesse armi in tutti i paesi, non abbiamo le stesse regole. Poi però ci sono anche altre barriere, come quelle commerciali che vengono messe alla faccia del libero scambio. Un esempio su tutti è la pera, che noi non possiamo esportare in Cina perché ci mancano delle autorizzazioni, mentre i cinesi possono portare qui le loro. E poi c’è tutta la concorrenza sleale data dall’italian sounding che ci porta via più di 120 miliardi. Vogliono sottrarre valore alle nostre imprese, ai nostri prodotti, usando i nostri nomi, che evocano eccellenze, valori e territori. Questa è una tele-

novela infinita. Speriamo che si arrivi a un punto”. Agricoltura non è soltanto produrre cibo, ma è anche risposta sul piano ambientale. Coldiretti Padova ha da poco promosso un evento importante: “Valorizzare per non Sprecare”, dedicato proprio alla sensibilizzazione sulle iniziative anti-spreco in ambito alimentare.

“È stato un bel momento, a Padova, organizzato tra l’altro dalla fondazione Nero Pasini per i 140 anni delle Cucine Economiche Popolari. La migliore economia circolare è tornare a quello che si faceva un tempo, a quello che insegnavano i nonni, nel creare i cibi, anche nella modalità di cottura e nelle varie ricette tipiche. Allo stesso tempo va valorizzata la vendita diretta, grazie alla capillarità dei nostri mercati di Campagna Amica, per due ragioni; da un lato si spreca meno cibo, perché essendo più fresco si rischia meno di scar-

tarlo, dall’altro lato si inquina meno riducendo la percorrenza dei prodotti. Detto ciò, però dobbiamo anche dare risposta a quella parte delle aziende che vengono alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e guardano all’export. Serve un lavoro di squadra, non solo da parte della produzione - nel cercare di utilizzare al meglio per sprecare meno - e della distribuzione, ma anche dei cittadini”.

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In foto Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova

Inflazione. Le iniziative per sostenere i consumatori alle prese con i rincari

Risparmio e qualità: un binomio possibile anche nel carrello della spesa

Tra inflazione, rialzo dei prezzi e carrello della spesa sempre più caro le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una perdita del proprio potere d’acquisto. In questo contesto tutte le insegne della GDO hanno attivato iniziative e promozioni per sostenere le famiglie italiane, offrendo la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità.

E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia: contro i rincari sugli scaffali dei punti vendita dell’abete è da sempre presente la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 500 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro. Caratteristica fondamentale di S-Budget è proprio quella di essere una linea di primo prezzo che alla conve-

nienza abbina elevati standard di qualità, garantita dai severi controlli applicati a tutta la filiera, dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.

S-Budget è un marchio esclusivo di Aspiag Service Despar, sviluppato in collaborazione con le organizzazioni SPAR di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia, appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui Aspiag Service

fa parte. E proprio la partnership internazionale è la ragione della sua convenienza: i grandi volumi prodotti a livello internazionale consentono infatti un notevole risparmio di costi a cui concorre anche l’immagine della linea e il packaging volutamente semplici per non pesare sul prezzo finale. Il marchio S-Budget è stato ideato e realizzato da SPAR Austria, casa madre di Aspiag Service, nel 2007, ed è stato poi sviluppato in Italia nel 2008 partendo

dei generi di prima necessità. Oggi rappresenta in termini di fatturato il quarto brand dei prodotti a marchio Aspiag, con una crescita costante che ha registrato nel 2022 un +20% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è quello di arrivare a coprire tutti i bisogni del cliente, presidiando tutte le famiglie merceologiche: un progetto a cui Aspiag Service Despar sta lavorando intensamente e che nel 2023 vedrà il lancio di 200 nuovi prodotti.

Che rapporto c’è tra “primo prezzo” e qualità? Spesso questi concetti sono visti in antitesi l’uno con l’altro; è davvero così? Sicuramente il primo prezzo può essere associato da alcuni consumatori ad un concetto che risponde all’equazione “prezzo basso=qualità bassa”, ma ovviamente l’argomento non può essere ridotto a questa semplificazione. Tra i “primi prezzi” troviamo prodotti differenti, con qualità differente, esattamente come nei prodotti delle altre gamme. Ogni prodotto presente nei nostri supermercati, compresa la nostra linea di primo prezzo S-Budget risponde a standard qualitativi determinati e obbligatori. La convenienza è sicuramente il valore fonda-

mentale, ma allo stesso tempo S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.

Posto che la qualità del prodotto rimane ottimale, quali fattori incidono nella riduzione del prezzo al cliente dei prodotti S-Budget?

Con la nostra linea di primo prezzo S-Budget abbiamo potuto garantire ai consumatori ottimi livelli di qualità agendo su fattori “esterni” al prodotto, come ad esempio la grammatura del packaging o l’importante logica delle economie di scala. Facendo Aspiag Service Despar

parte di un Gruppo Internazionale, ed essendo questo progetto nato dalla nostra Casa Madre Spar Austria (e da qui sveliamo il significato della “S” di S-Budget, che in tedesco significa “Sparen”, ossia risparmio), sicuramente l’abbattimento dei costi dato dalla produzione di elevate quantità è stato uno dei fattori essenziali che ha permesso di portare al consumatore prodotti che, pur essendo qualitativamente ottimali, risultano appartenere alla fascia del “primo prezzo”.

In che modo garantite qualità e sicurezza dei prodotti S-Budget?

Ci tengo a fare una premessa: quando parliamo di sicurezza dobbiamo fare molta attenzione. La sicurezza è infatti garantita per tutti gli alimenti da un requisito legislativo e, di conseguenza, non potrà mai

venire meno in nessuna delle diverse linee di prodotto. Per quanto riguarda la qualità invece, oltre a quanto già detto, essa viene sempre garantita grazie, ad esempio, all’utilizzo di specifici capitolati di fornitura adottati da Aspiag Service Despar per tutti i suoi fornitori, dal monitoraggio analitico realizzato dagli uffici qualità e dai diversi audit svolti in sede dei produttori.

Filiera ed economie di scala, la ricetta per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie Nonostante i dati dell’Istat sui prezzi al consumo a febbraio diano un primo segnale di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, permane un sentimento diffuso di incertezza e servirà ancora parecchio tempo per smorzare gli effetti dell’aumento dei prezzi che rappresenta una delle preoccupazioni principali delle famiglie italiane con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto. Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro il caro prezzi è allora una priorità su cui anche Aspiag Service Despar ha lavorato intensamente per non trasferire completamente i rincari sul cliente finale. Per questo abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti senza rinunciare alla qualità impegnandoci, insieme ai nostri fornitori, per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto. Inoltre, essere parte di un gruppo internazionale come SPAR Austria rappresenta un vantaggio competitivo che si riflette anche nella gestione degli assortimenti. In un contesto di incertezza come quello attuale, filiera ed economie di scala sono dunque le parole chiave per fronteggiare il caro-prezzi. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e vicinanza.

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Regione
Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto IL PUNTO Tre domande ad Arianna Zoccarato, Responsabile PL di Aspiag Service Rapporto tra primo prezzo e qualità Arianna Zoccarato, Responsabile PL

Passi d’argento per invecchiare bene

I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani

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64 con l’obiettivo di un invecchiamento sano e attivo. Un osservatorio nazionale monitora dal 2016 lo stato di salute degli anziani raccogliendo i dati, anche a livello regionale e locale con il coinvolgimento di 18 regioni e 86 Aziende sanitarie, con la finalità di far percorrere “Passi d’Argento” sereni e nel benessere agli anziani che sono sempre più numerosi e sempre più rappresentano una risorsa per le loro famiglie e l’intera comunità.

A Treviso i dati raccolti sono stati presentati a inizio marzo a tutti i sindaci del territorio compreso nell’Ulss 2 Marca trevigiana, ne è stato disegnato un quadro dello stato di salute delle persone dai 65 anni in su per valutare e programmare azioni di miglioramento di benessere e qualità di vita.

Nel territorio in questione l’edizione 2022 di Passi d’Argento ha visto impegnati in un lavoro di rete i Servizi sociali ed Epidemiologia dell’Ulss 2, le amministrazioni comunali e i loro Servizi sociali, i centri di servizi, le associazioni di volontariato e i sindacati.

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Salute

Papilloma Virus e prevenzione

Vaccinazione e screening contro l’infezione da HPV

In occasione della Giornata di sensibilizzazione, lo scorso 4 marzo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin illustra i risultati raggiunti

Nel Veneto il 77% delle ragazze nate tra il 1996 ed il 2009 ha aderito alla proposta vaccinale contro il papilloma virus (HPV) ed il 74% ha già completato il ciclo vaccinale; quanto ai ragazzi, di coloro che sono nati tra il 2004 e il 2009 ha aderito il 72% e ha già completato il ciclo vaccinale il 66%.

Nel 2021 nella Regione Veneto sono state invitate allo screening della cervice più di 323.000 donne, hanno aderito circa in 169.000. Nello stesso anno, in circa 5.700 donne sono stati effettuati degli approfondimenti di secondo livello e nel 13% di tali donne è stata identificata una lesione precancerosa.

Grazie all’impegno delle Aziende sanitarie l’attività dei programmi di screening è tornata ai livelli pre-pandemici.

“L’HPV - ricorda l’assessore - è la causa più frequente di infezione trasmessa per via sessuale. L’HPV non è un’infezione che colpisce esclusivamente la salute della donna ma riguarda anche quella dell’uomo. Nel Veneto esistono efficaci strumenti di prevenzione che possono aiutarci a debellare la malattia. Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver dato vita a percorsi di vaccinazioni mirate per fasce d’età, dedicati non solo alle donne, che hanno visto una massiccia adesione”.

Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri rappresentano la principale causa del tumore al collo dell’utero, ma sono responsabili anche di alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina,

I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani

In provincia di Treviso vivono 200.000 persone con più di 64 anni, il 23% della popolazione, che diventeranno 300.000 tra 15 anni e che già oggi per i 2/3 della nostra spesa sanitaria riguardano gli over 64.

pene, ano e oro-faringe. Il tumore al collo dell’utero è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile all’infezione da HPV e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce con lo screening per il tumore della cervice uterina.

La vaccinazione gratuita contro l’HPV è raccomandata ed accessibile per le ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, per soggetti che risultano a maggior rischio di lesioni correlate all’HPV.

I tecnici della sanità regionale fanno presente che l’uso del preservativo non elimina il rischio di trasmissione.

Perciò il vaccino deve essere somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale e viene offerto ai ragazzi e alle ragazze.

Lo screening ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione. E’ gratuito per tutte le donne residenti in Veneto dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale contro l’HPV, e fino ai 64 anni.

Lo screening prevede come test di primo livello il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV; il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni.

Qualora la donna risultasse positiva ai test di primo livello, sono previsti altri esami strumentali di secondo e terzo livello utili alla diagnosi precoce.

Grazie al lavoro di un centinaio di volontari sono state intervistate 1872 persone (il miglior risultato in Italia) che hanno risposto a un questionario di 80 domande riguardanti la qualità della vita, l’autonomia nelle attività quotidiane, i fattori di rischio comportamentali, le patologie croniche, la depressione, l’aiuto ricevuto da familiari e comunità, la capacità di accesso alle cure, la sicurezza domestica e di quartiere, la situazione socioeconomica, il sostegno fornito dalle persone più anziane a famiglia e collettività. Condizioni sociali. Il 23% degli over 64 vive da solo (circa 46.000 persone); il 30% lamenta difficoltà economiche (circa 60.000) e il 15% ha visto diminuire il suo reddito rispetto al 2021; il 43% ha un basso titolo di studio; il 9% si sente poco sicuro dove vive. L’8,2% (circa 17.000 persone) non scambia quattro chiacchiere con nessuno. Anche l’isolamento è associato soprattutto alla condizione di disabilità e cresce con il diminuire del reddito (16%) e del livello di istruzione (11%).

Lo stato di salute e le malattie croniche. La maggior parte delle persone intervistate riferisce di sentirsi in buona salute, solo il 9% (circa 18.000) dice di stare male o molto male. Una percentuale che aumenta con l’età (diventa il 23% tra chi ha più di 85 anni), ma è più diffusa anche tra chi lamenta difficoltà economiche (31%) e tra chi ha un titolo di studio più basso (12%). Una condizione che limita la salute delle persone più anziane è la presenza contemporanea di più malattie croniche: circa 14.000 over 64 ne hanno di più di tre; anche questa situazione è presente maggiormente tra persone a basso reddito e bassa istruzione.

In particolare la presenza di importanti sintomi di depressione riguarda circa 16.000 persone tra le quali 1 su 4 non chiede aiuto a nessuno per avere un sollievo da questo problema.

Fragilità e disabilità. La perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana è il fattore determinante per la perdita di qualità di vita delle persone: riuscire a ritardare questo evento è uno dei compiti principali dei servizi socio-sanitari. Tra le persone intervistate (tutte non istituzionalizzate) il 13% (circa 26.000 persone) era in condizione di fragilità (autonomo nelle attività di base, ma non in quelle “strumentali” come far la spesa o prendere le medicine) e l’11% disabile (cioè non autonomo nelle attività basali come lavarsi, vestirsi...).

Il 38% dei “fragili” vive solo, condizione che potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento della situazione e il 17% ha avuto almeno un ricovero in ospedale nell’ultimo anno. Tra i disabili questa percentuale sale al 27%.

Cadute. Sono un importante fattore di rischio per la perdita di autonomia: il 21% è caduto negli ultimi 12 mesi (circa 42.000 persone). Di questi circa il 16% ha riportato fratture e circa 1 su 3 ha dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i disabili la frazione di chi è caduto sale al 36%.

Aiuto ricevuto. L’accudimento delle persone fragili o disabili è ancora in gran parte deputato alle famiglie o comunque alla cerchia amicale: quasi tutti (86,5%) gli anziani non autonomi ricevono aiuto dai propri familiari; Il 21% ha una badante e un 15% riceve aiuto da conoscenti.

Cure. Circa il 36% degli anziani fa uso di almeno 4 farmaci la settimana: in un caso su cinque le modalità di assunzione di questi sono state ricontrollate negli ultimi 3 mesi dal medico di base. Sempre negli ultimi 3 mesi il 54% è stato visitato almeno una volta. Nell’ultimo il 13% è stato ricoverato in ospedale e l’1% in RSA.

Aiuto agli altri. In provincia di Treviso circa 92.000 persone con più di 64 anni hanno aiutato gli altri e di questi circa 68.000 lo ha fatto spesso. Vengono accuditi soprattutto non conviventi (lo fa il 37,6%), ma anche conviventi (30%) e circa 1 over 64 su 4 fa volontariato attivo.

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Una nuova consapevolezza di voi stessi vi consentirà di ripartire rigenerati e più fiduciosi. Questo ritrovato equilibrio sarà la carta vincente nelle vostre scelte e nelle vostre azioni. Approfittatene

Siete impazienti di mettervi all’opera. Le cose che avete programmato di fare sono tante. Fate però una bella lista per capire quali sono le priorità. Non siate impazienti, riuscirete a fare tutto

Amicizie, impegni e tanta vita sociale vi riempiono le giornate in modo piacevole e divertente. State trovando consensi e intrecciando legami inaspettati. Siete brillanti e motivati

Smettete di idealizzare le persone e accettate il fatto che talvolta possono anche sbagliare. Questo non significa che vogliano ferirvi ma, semplicemente, che sono umane. Siate più disposti al dialogo

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É tempo di chiudere certi capitoli e cominciare a scrivere pagine nuove della vostra vita. Fatevi ispirare dalla vostra energia positiva e dalla vostra curiosità. Si apriranno scenari inesplorati

Mettete in risalto le vostre capacità, lavorate sulle vostre insicurezze che talvolta vi impediscono di esprimervi al meglio. Sarete sorpresi dai consensi che giungeranno da più parti

Non è più il caso di temporeggiare, ora si fa sul serio. Siete consapevoli e padroni di voi stessi, nulla potrà impedirvi di procedere lungo la strada che avete pensato per voi. Insistete con ostinazione

Questo mese puntate tutto sulla produttività. Eliminate ogni richiesta di chi vi toglie energie e utilizzate le vostre risorse per concentrarvi su di voi e i vostri progetti. Un po’ di sano egoismo non guasta

LEONE ACQUARIO

Provate a guardare oltre il futuro imminente e cominciate a pianificare le vostre azioni sui tempi lunghi. Investirete le vostre energie in progetti ambiziosi ma di grande valore

laPiazzaDigital Social

É tempo di uscire dalla propria zona di conforto e aprirsi a nuove esperienze. La vita da eremiti non vi si addice, mettetevi di più in gioco potreste scoprire di avere doti inaspettate

Creazione e gestione dei profili Facebook strategia di comunicazione digitale e organizzazione di ADV sulle piattaforme social. Per le attività già in possesso dei profili social verrà effettuata una revisione degli stessi in un’ottica di miglioramento della brand awareness.

Annunci WhatsApp

e Instagram del cliente, campagne

Servizio di comunicazione diretta one-to-one per messaggi immediati tra l’azienda e suoi clienti attraverso un numero geolocalizzato appositamente creato per il servizio e tutelato dalle correnti normative per la privacy. Il numero, gestito attraverso una piattaforma di controllo, può spedire fino a 10.000 messaggi con pacchetti da 3,5 o 12 invii/anno a seconda delle esigenze. L’attivazione, l’invio e il monitoraggio del servizio è a carico degli sviluppatori di Give Emotions. Lo stile della comunicazione e le proposte da inviare saranno studiati dall’azienda cliente assieme alla strategist per massimizzare l’efficacia del servizio.

Siti Web

Creazione di siti web, dalla landing page al sito web strutturato il tutto ottimizzato per la visualizzazione da cellulare e per i motori di ricerca.

Sito a Norma

Gestione del sito internet del cliente e della Cookie e Privacy policy

Verifica SSN con eventuale configurazione e aggiornamenti annuali. Proposta valida anche per domini già esistenti.

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Siete più sensibili alle cose che accadono attorno a voi e vi fermate a riflettere sulla realtà che vi circonda. Vi accorgerete di avere vicino persone disponibili ad ascoltarvi e che vi vogliono bene

Avete bisogno di un momento di pausa per ricaricarvi. La scelta migliore è tornare alle origini, ripartendo da dove tutto è iniziato. Questa volta sceglierete strade diverse che non avevate considerato

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ARIETE BILANCIA GEMELLI SAGITTARIO
TORO SCORPIONE
CANCRO CAPRICORNO
VERGINE PESCI Oroscopo

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