Piccole Impronte febbraio 2022

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febbraio 2022

I RAGAZZI

DALLA PARTE DEGLI A N I M A L I

NUMERO SPECIALE

SOS Pianeta dal blu

piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n.2 febbraio 2022 (182) di “Impronte” - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma


in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo 2 Ultime notizie 4 Pelo e Contropelo I delfinari sono passione e divertimento Nelle vasche i delfini non sorridono mai 6 Il Fumetto BatBilbo e la pesca 8 Curiosando Scopriamo i nostri amici blu

le centra Inserto imali an Amici no lfi Il de

10 S.O.S. Salviamo gli oceani prima che sia troppo tardi 12 Giochi Sì che lo so! 13 LAV Story Il pesce e la Luna 21 Attivamente Nessun prigioniero in casa! 22 Il Fumetto Le vasche del tempo immobile 26 Diversi ma uguali Le emozioni dei pesci 28 L’angolo della Posta 30 L’Intervista Simone e la sua lotta per gli animali acquatici 32 Martina in cucina Mare Veg 33 Il Quiz

SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXIX n. 2 (182) febbraio 2022

DIRETTORE RESPONSABILE GIANLUCA FELICETTI

CURATRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI

DIREZIONE E REDAZIONE

SEDE NAZIONALE LAV ONLUS VIALE REGINA MARGHERITA, 177 00198 ROMA

REDAZIONE

GIACOMO BOTTINELLI, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, FLIC, JOY, PEPE

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

PIER PAOLO PUXEDDU+FRANCESCA VITALE

HANNO COLLABORATO

KENIA E BIANCA JADE BIZZOCCHI, DAVIDE CECCON, ARIANNA DALL’OCCO, MARCELLA PERA, FABIO REDAELLI, ALESSANDRO TELVE

DISEGNO DI COPERTINA FABIO REDAELLI

Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: privacy@lav.it

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CARTA BURGO RESPECTA 100

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AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 ISCR. ROC 2263 - 2001

STAMPA

ARTI GRAFICHE “LA MODERNA” VIA ENRICO FERMI, 13/17 ICI 00012 GUIDONIA AR C MONTECELIO (RM)

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PICCOLE IMPRONTE

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CHIUSO IN TIPOGRAFIA 24 GENNAIO 2022

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO A LAV ONLUS

GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro

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LAV È FIRMATARIA DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE CHE SOSTIENE E PROMUOVE L’EDUCAZIONE AL RISPETTO PER GLI ANIMALI NELLE SCUOLE


Editoriale L’incredibile magia degli oceani G

Ilaria Marucelli

professione: giornalista cibo preferito: polpette di pane cosa non sopporta: l’indifferenza verso chi soffre cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie

BatBilbo

uardando un mappamondo lo capiamo subito: il nostro non è il Pianeta Terra, ma il Pianeta Oceani! Sì, perché il mare ricopre oltre il 70% della superficie terrestre… non a caso il suo soprannome è Pianeta blu. I mari e gli oceani sono il nostro polmone blu, ma prima di tutto rappresentano il mondo e la casa degli animali che ci abitano, il cosiddetto “popolo blu”. Ma anche se il mare occupa i tre quarti del pianeta Terra, lo conosciamo meno della Luna: forse per questo lo trattiamo male e non lo proteggiamo. Ogni anno in mare finisce una quantità incredibile di rifiuti; di questo passo nel 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci! Lo sapevi che esistono più di trentamila specie di pesci, un numero molto superiore a quello di tutti i mammiferi, uccelli, rettili e anfibi messi insieme? Eppure gli animali marini non vengono pensati e trattati come quelli terrestri. Quasi mai si prende in considerazione il modo in cui i pesci pensano, sentono e si comportano. Forse perché viviamo in mondi così diversi, ma non è certo una buona ragione! Ci siamo dimenticati che discendiamo proprio da loro? E che i pesci sono esseri senzienti, consapevoli, sociali, proprio come noi?! Vuoi saperne di più? Corri a pagina 12 e divertiti con il nostro gioco. Sott’acqua c’è un mondo magico e abbiamo il dovere di proteggerlo. Metti la maschera, fai un bel respiro e tuffati! Immergiti in questo nuovo numero, tutto ambientato sul fondo del mare…

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Ultime notizie Vento animalista in Francia

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volta storica in Francia, dove il Parlamento ha approvato una serie di leggi dalla parte degli animali. I nostri amici saranno più protetti e i maltrattamenti verranno severamente puniti. In particolare, sarà vietato vendere cani e gatti nei negozi e ci sarà l’obbligo di conoscere bisogni ed esigenze di un animale prima di prenderlo in casa. Gli animali selvatici non potranno più essere usati nei circhi e sarà vietata anche la detenzione di orche e delfini nei parchi acquatici. Qualche piccolo passo avanti anche negli allevamenti. Vento animalista che soffia da oltralpe… voliamo anche noi!

Una nuova casa per balene e delfini

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n Nuova Scozia (Canada) sta per essere realizzato il Whale Sanctuary Project, un’enorme casa per balene e delfini salvati dalle vasche dei parchi acquatici. Purtroppo, non è possibile rimettere in libertà gli animali dopo una vita di reclusione: questo santuario sarà uno spazio grande e accogliente, il più vicino possibile all’habitat naturale dei cetacei. Un passo avanti per il benessere dei nostri amici, aspettando il giorno in cui tutti i cetacei vivranno liberi negli oceani e non ci sarà più bisogno di strutture come questa!

Salvi gli squali nel Regno Unito

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ai mai sentito parlare dello shark finning? È una terribile crudeltà che consiste nel tagliare le pinne agli squali vivi, per poi ributtarli feriti nell’oceano, dove muoiono presto per soffocamento o dissanguamento. Poi le pinne vengono usate per preparare una caratteristica zuppa o in alcune medicine tradizionali. Adesso il governo della Gran Bretagna ha deciso di mettere fine a questa atrocità, vietando anche il commercio delle pinne di squalo. È il primo Paese europeo a compiere questo importante passo a favore degli squali, specie tra le più minacciate al mondo.

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Un grande luogo pacifico

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n’immensa area marina protetta estesa su oltre 500mila chilometri quadrati: si chiama Corridoio marino del Pacifico tropicale orientale e verrà realizzato insieme dai governi di Panama, Ecuador, Colombia e Costa Rica. Un’oasi di pace per gli abitanti del mare, dove la pesca sarà severamente vietata, proprio in corrispondenza della rotta migratoria di tartarughe marine, balene, squali e razze. Un meraviglioso habitat anche per molte specie in via di estinzione, tra cui lo Squalo balena e lo Squalo martello smerlato. Insomma, nell’Oceano Pacifico... un posto davvero pacifico!

Anche Expedia è con i delfini

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uone notizie dal web: la famosa azienda di viaggi Expedia ha deciso di non offrire più visite ad attività con cetacei rinchiusi nelle vasche. Stop quindi alla vendita di biglietti per delfinari, parchi acquatici e spettacoli di animali marini. Un segnale importante della nuova sensibilità animalista, anche verso gli animali acquatici: prima di Expedia hanno compiuto la stessa scelta Virgin Holidays e TripAdvisor. Continuiamo così!

L’anno d’oro delle tartarughe marine

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2021 è stato un anno fortunato per le tartarughe marine, con un boom di nidi e neonati in Italia! Mai come l’estate scorsa le coste italiane, da Venezia alla Sardegna, hanno visto tanti nidi schiudersi e così tante piccole tartarughine zampettare per raggiungere il mare. Il motivo? Probabilmente l’aumento delle temperature, ma anche la maggiore sensibilità e partecipazione dei cittadini: sono sempre di più quelli che contattano le associazioni e diventano volontari per aiutare le tartarughe. Un’ottima notizia per la Caretta caretta, la tartaruga più comune nel Mediterraneo, ma a grave rischio estinzione nelle acque italiane. Forza piccoline: crescete e moltiplicatevi! P

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Pelo I parchi acquatici sono luoghi di sfruttamento e sofferenza per gli animali? Nelle vasche i cetacei soffrono come leoni in gabbia? Oppure i delfini, animali allegri e socievoli,

I delfinari sono passione e divertimento C

iao amici, guardate come mi diverto! Sono in un delfinario, un posto bellissimo dove posso incontrare i miei amici cetacei. La prima volta sono venuto con la mia classe ed è stato subito amore! I delfini mi sono piaciuti così tanto che ci torno spesso e ogni volta è una festa. Non solo mi piace assistere a questi bellissimi spettacoli, ma anche vedere e conoscere meglio questi animali: ci ho anche nuotato insieme! Al contrario di altri cetacei, i

delfini vivono bene nelle vasche: hanno tanto spazio, sono in compagnia e non si annoiano. Tutti i giorni si allenano, nuotando e saltando, seguiti dagli istruttori che giocano insieme a loro. E durante gli spettacoli hanno modo di tirare fuori la loro vena artistica: sembrano fatti per lo spettacolo! Per loro l’esibizione è un divertimento, gratificati dagli applausi del pubblico. Se vi è capitato di osservare dei delfini in mare, avrete osservato che fanno lo stesso: giocano tutti insieme, fanno salti e tuffi in mezzo a grandi spruzzi d’acqua. Basta guardarli per capire che si divertono: sprizzano entusiasmo da ogni loro movimento! Oltretutto i delfinari sono importanti anche per le ricerche: osservando i delfini, gli studiosi possono capire molto del loro comportamento e trovare informazioni che servono a proteggere anche i compagni che vivono in mare. Insomma, non c’è davvero motivo per chiudere i delfinari, come vorrebbero gli animalisti. I maltrattamenti sono altri, qui dentro c’è solo passione e divertimento. Provate anche voi!

Non solo mi piace assistere a questi bellissimi spettacoli, ma anche vedere e conoscere meglio questi animali: ci ho anche nuotato insieme!

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Contropelo si divertono ad esibirsi di fronte a un pubblico, come testimonia il loro dolce sorriso? Ecco le opinioni, come sempre opposte, dei nostri personaggi.

Nelle vasche i delfini non sorridono mai L

a sfortuna dei delfini è quel sorriso simpatico sempre stampato in faccia. Ma siamo noi a vederlo così: in realtà è la forma della mandibola che dà loro questo aspetto dolce e sereno. In realtà i delfini, rinchiusi nelle vasche, soffrono come qualunque altro animale! Mettetevi nelle loro pinne: catturati nell’immenso oceano e strappati al loro gruppo familiare, si ritrovano a nuotare in tondo dentro una piccola vasca di cemento. Mi dite per cosa avrebbero da sorridere? Non certo per l’addestramento: i delfini sono tenuti a digiuno e premiati con un pesce se obbediscono ai comandi ed eseguono bene gli esercizi. Un pesce… loro che in libertà ne mangiano anche venti chili al giorno! L’allegria degli spettacoli è completamente finta: i delfini sono costretti a eseguire il loro numero, intimoriti dalla confusione, dalla musica e dagli applausi. In realtà sono animali depressi e stressati, spesso riempiti di farmaci, che soffrono per l’esistenza artificiale che conducono. Vi prego: non andate mai nei parchi acquatici! Se guardate un delfino negli occhi, ci leggerete solo la tristezza.

Come fate a non vederla? Per osservare questi meravigliosi cetacei oggi ci sono splendidi video da rivedere tutte le volte che volete. Oppure, ancora più appassionante, potete andare a osservarli in libertà! In Italia potete ammirarli in un’area protetta tra Liguria, Toscana e Sardegna, ma anche nel Golfo di Taranto, all’Isola d’Elba e altrove... Solo così conoscerete davvero i delfini, non certo in una vasca di cemento.

Mettetevi nelle loro pinne: catturati nell’immenso oceano e strappati al loro gruppo familiare, si ritrovano a nuotare in tondo dentro una piccola vasca di cemento. Mi dite per cosa avrebbero da sorridere?!

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Curiosando Scopriamo i nostri amici blu L’acqua ricopre circa il 71% della superficie terrestre ed è salata per il 97,5 %. Non sorprende quindi l’esistenza di una grandissima varietà di creature perfettamente adattate alla vita in mare, nelle zone più diverse del globo: dai pesci ai mammiferi, ognuna con le sue particolarità. Scopriamo insieme le caratteristiche uniche di alcuni animali marini!

LO SQU�LO

Con l’aria buffa e la curiosa andatura, il granchio fa simpatia, ma non trasmette subito tutta la sua grande intelligenza e la complessità dei suoi comportamenti. Riesce a mimetizzarsi benissimo, non solo nascondendosi nella sabbia: in alcuni casi lascia che la sua corazza sia ricoperta dalle spugne e da vegetali marini, per apparire come una parte del fondale. Anche il suo modo di camminare di lato è una strategia dovuta alla conformazione del suo corpo: grazie a questa particolare andatura, riesce a essere più agile e veloce di quanto sarebbe muovendosi in avanti. Esistono numerose specie di granchio, molto diverse per colori, forma e dimensioni: dal Granchio gigante del Giappone, che con le zampe può raggiungere i 4 metri e vive in media 100 anni, al Granchio delle mangrovie dalle chele rosse, con il carapace di soli 3 cm. E se incontri dei granchi in spiaggia? Lasciali in pace! Osservali, seguili, filmali, studia la loro curiosa andatura, ma non prenderli mai. Pochi sanno che tutti gli abitanti del mare, se catturati e imprigionati, rischiano la morte anche in brevissimo tempo. Anche per un minuto dentro un secchiello! 8 | P

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© Ramon Carretero | Shutterstock

IL GR�NCHIO

Gli squali, noti anche come pescecani, da secoli sono fonte di credenze e paure per la loro natura carnivora. Solo il grande Squalo balena si nutre in buona parte di plancton e alghe; per il resto, questi pesci cartilaginei si nutrono della fauna marina. La pericolosità per l’uomo, in realtà, varia molto a seconda della specie. Delle circa cinquanta che vivono nel Mediterraneo, per esempio, la maggior parte è innocua. Non si può dire lo stesso dello Squalo bianco, uno dei più pericolosi: tuttavia anche questo grande predatore predilige nettamente altri cibi rispetto a noi umani! In tutto il mondo, in un anno, in media solo dieci persone rimangono vittima degli squali: invece gli squali uccisi da noi umani nello stesso periodo sono 100 milioni! Purtroppo, l’Italia è uno dei maggiori mercati per la carne di squalo, che viene talvolta venduta con altre etichette. Gli squali sono creature antichissime, dalle origini preistoriche, con un ruolo importante nell’ecosistema. Se non riusciamo a difenderli, spariranno per sempre dal nostro pianeta: il 37% delle specie di squali è a rischio estinzione a causa della pesca, dell’inquinamento e del riscaldamento globale.


LA B�LENA Le balene vivono in mare ma non sono pesci, sono mammiferi! Ogni mezz’ora devono venire in superficie per respirare dallo sfiatatoio, il foro che hanno sopra la testa e dal quale esce un altissimo spruzzo d’acqua, che può superare anche i cinque metri. E come fanno a dormire? Addormentano un solo emisfero cerebrale, mentre l’altro rimane attivo: riescono così a mantenersi coscienti, ricordandosi di respirare. Discendenti di mammiferi terrestri adattatisi gradualmente alla vita in acqua (si ritiene che gli antenati dei cetacei moderni partorissero a terra), la loro lunghissima permanenza sul nostro pianeta è minacciata oggi dalla caccia intensiva, ancora permessa in Norvegia, Islanda e Giappone.

IL POLPO

© Laverne Nash | Shutterstock

© PolinaVyun | Shutterstock Tutti i disegni: © Davide Ceccon

cea arriva al massimo a 75 cm… Le tartarughe marine riescono a rimanere sott’acqua molto a lungo (eppure non sono pesci, ma rettili !) e hanno un’alimentazione varia: alghe, meduse, pesci. Nel Mar Mediterraneo la tartaruga marina più diffusa è la Caretta caretta, una veloce nuotatrice con uno straordinario senso dell’orientamento. Purtroppo è a grave rischio di estinzione, minacciata dalla pesca e dalla cementificazione delle coste dove nidifica.

LA T�RT�RUGA M�RINA Le diverse specie di tartarughe marine condividono la forma delle zampe, simili a pinne, e la grande capacità di muoversi agilmente in acqua: in particolare la Tartaruga verde è una vera campionessa di nuoto. Tra le specie ci sono grandi differenze: la Tartaruga liuto adulta può superare i 250 cm di lunghezza ed è considerata la più grande del mondo, mentre la Lepidochelys oliva-

Il polpo ha otto braccia e tre cuori: il corpo è molle, senza una forma fissa, e questo gli permette di passare da una fessura piccola come il suo occhio! Intelligentissimo, ha mezzo miliardo di neuroni (gli stessi di un cane!) distribuiti, oltre che nel cervello, sulle braccia. Per questo ogni braccio, munito di ventose, può agire autonomamente, in modo intelligente, afferrando e manipolando oggetti: per esempio può svitare il tappo di un barattolo. I polpi sono fortissimi: il Polpo gigante del Pacifico, che raggiunge quasi 50 Kg, può sollevare 14 Kg con ognuna delle sue 1600 ventose! Quando è in pericolo fugge rilasciando una nube di inchiostro oppure prende la forma di un animale pericoloso o di un elemento del fondale; in casi di emergenza sacrifica uno dei tentacoli, che con il tempo ricrescerà! Nonostante queste capacità non ci sono limiti alla pesca al polpo e ogni anno ne vengono uccisi milioni. Solo il governo britannico lo ha recentemente inserito nell’elenco degli esseri senzienti da tutelare.

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S.O.S. Salviamo gli oceani prima che sia troppo tardi Gli oceani appaiono sterminati. L’aggettivo “oceanico” fa subito pensare alle traversate epiche di Colombo, Magellano e tanti altri navigatori coraggiosi. Ma oggi ci siamo accorti che gli oceani sono fragilissimi. Questi grandi bacini d’acqua stanno soffocando a causa nostra. Un problema prima di tutto per il popolo blu che vi abita, ma anche per gli ecosistemi terrestri e quindi per noi. Se viviamo, è perché c’è l’oceano: senza, non ci sarebbe la vita. Ecco le principali minacce che deve affrontare.

Pesca Nel mondo vengono pescati circa 90 milioni di tonnellate di pesce all’anno! Con la pesca a strascico, che consiste nel trainare una rete sul fondo del mare, i fondali si trasformano in deserti, visto che le reti distruggono qualunque cosa incontrino. Inoltre, la maggior parte dei pesci viene ributtata in mare, perché poco interessante dal punto di vista economico o alimentare. Purtroppo, è molto diffusa anche la pesca illegale, che genera un volume d’affari fino a 23 miliardi di dollari all’anno. Si parla di sovrasfruttamento quando una specie è così ridotta da non potersi riprodurre e la maggior parte dei predatori dell’oceano sono sovrasfruttati: lo squalo, il tonno, il pesce spada e la cernia, fondamentali per la salute degli ecosistemi marini, si riducono sempre più, visto che non riescono a riprodursi abbastanza velocemente per stare al passo con le catture.

Reti fantasma Moltissimi animali muoiono intrappolati in reti da pesca illegali, utilizzate in mare e abbandonate in acqua dai pescatori. Sono le reti fantasma, una minaccia mortale non solo per le tartarughe, ma per tutti gli animali marini. Le reti sono un rifiuto molto pericoloso per l’ecosistema, eppure molto spesso vengono “abbandonate” volontariamente in mare aperto dai pescatori, che tornano a recuperarle successivamente per vedere cosa è rimasto intrappolato fra le maglie.

Traffico delle navi © Archivio LAV

Ci si accorge del traffico marittimo solo quando ci sono incidenti eclatanti come quello della Ms Ever Given, incastrata nel Canale di Suez. Diversamente, quello delle navi resta un mondo a parte, poco conosciuto, lontano e quasi misterioso. Eppure, più dell’80% del commercio mondiale si svolge via mare e quello che trasportano le navi arriva direttamente a casa di tutti noi.

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Ogni anno navi e industrie danneggiano il delicato ecosistema delle coste marine, in molte parti del mondo, rilasciando petrolio o inquinanti nei fiumi e nelle acque costiere. Anche gli ambienti in mare aperto vengono inquinati per incidenti a petroliere o scarichi illegali da parte delle navi.

Inquinamento plastico C’è così tanta plastica negli oceani che alcuni scienziati hanno inventato una parola per descrivere micro e macrorganismi che vivono sui rifiuti: la plastisfera. Per ogni chilometro quadrato di mare, ci sono 46mila pezzi di plastica che galleggiano, un numero destinato a raddoppiare in dieci anni. La plastica negli oceani è ormai così numerosa che viene raccolta dalle correnti e forma vere e proprie isole galleggianti: ce ne sono nel Pacifico e nell’Atlantico. In un anno sono 8 milioni le tonnellate di plastica che finiscono in mare e tra 15 anni questi dati raddoppieranno.

Cambiamento climatico L’innalzamento del livello marino è determinato dal riscaldamento globale che favorisce lo scioglimento dei ghiacciai. Gli Stati insulari (Maldive e isole del Pacifico) vedono minacciata la loro stessa esistenza e già alcuni atolli sono stati sommersi. Anche 1,3 miliardi di persone che vivono sulle coste possono vedere le loro abitazioni a rischio nei prossimi decenni.

Barriere coralline a rischio

© Glenn R. Specht-grs photo | Shutterstock

Le barriere coralline sono il più importante ecosistema del pianeta per la biodiversità ma ora sono a rischio, minacciate da tre nemici: l’aumento della temperatura dell’acqua causato dal riscaldamento globale; le acque che diventano più acide, facendo sciogliere l’esoscheletro dei coralli e sbiancandoli (bleaching); le creme solari che contengono l’oxybenzone che danneggia il Dna e le larve dei coralli del Mar Rosso, delle Hawaii e dei Caraibi. © Archivio LAV

© Archivio LAV

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SOLUZIONE: 1. I coralli sono piccoli animali presenti in quasi tutti gli oceani e i mari del mondo. 2. Si chiamano “frutti” ma non sono frutta! Sono i molluschi e i crostacei. 3. Gli anemoni di mare sembrano piante bellissime, ma in realtà non lo sono. 4. I cavallucci marini e i pesci ago sono le uniche specie al mondo in cui è il maschio a partorire.

© Virrage Images | Shutterstock

L'anemone di mare è un fiore o un animale?

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I coralli sono piante o animali?

Tra i cavallucci marini, sono i maschi o le femmine che partoriscono?

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I “frutti di mare” sono frutta?

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I mari e gli oceani pullulano di vita. Ma quanto ne sai sulle creature che li abitano? Rispondi alle domande e scoprilo.

Sì che lo so! Giochi


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Il pesce e la Luna di

Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Marcella Pera

L Vivevano nelle foreste che circondavano Rocca Sganghera e non a fata Betulla e la strega Brunella erano due creature del bosco.

erano così giovani come sembravano; tuttavia, avevano l’aspetto di due ragazze graziose e allegre e il fatto che una fosse fata e l’altra strega non dipendeva dalla bontà d’animo, ma da un altro tipo di classificazione che sarebbe complicato spiegare. Eppure, nonostante tutti gli anni passati e tutte le magie compiute, nessuna delle due aveva mai visto una delle creature che per i maghi era tra le più famose: il celebre Pesce Luna. Non dovete immaginarlo come il pesce luna che viene descritto nei manuali di biologia o nei documentari e che tra l’altro in certe lingue si chiama – guarda un po’ – Pesce Sole. Il Pesce Luna cui pensavano Betulla e Brunella aveva la forma non della luna piena, ma della falce di luna. Questa era la sua caratteristica più incredibile e portentosa. Mentre i primi fiori di primavera sbocciavano nelle radure della foresta, Betulla si avvicinò un giorno a Brunella e le disse: «Andiamo a cercarlo! Voglio vederlo assolutamente!».

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Salutarono i loro amici animali e si imbarcarono sul Fogliamarino di Betulla, una magica barca che poteva scendere nelle profondità degli abissi, lasciandosi trasportare dalla corrente del ruscello fino al fiume e poi al mare. «Come pensi di trovarlo?» chiese Brunella quando la costa si fece distante. «Si dice che in questo periodo il Pesce Luna cerchi il compagno o la compagna per riprodursi» rispose Betulla. «Le coppie si separano per dodici mesi per poi incontrarsi di nuovo nello stesso punto tutti gli anni». Il Fogliamarino si era immerso e stava navigando sott’acqua sempre più in profondità. «Concentrati, Brunella! Se cerchiamo di immaginarlo più forte che possiamo, vedrai che il Fogliamarino ci guiderà da lui o da lei». E infatti, pochi minuti dopo, il Fogliamarino fece una brusca virata e si diresse giù dove il buio sembrava inghiottire tutto. All’improvviso una luce si fece spazio nelle tenebre. E un attimo dopo li videro: due Pesci Luna, un maschio e una femmina, dalla forma inconfondibile di falce, splendenti come la vera luna d’agosto, che si toccavano per le punte a un palmo dal fondale fangoso. «Ci siamo!» disse Betulla. «Sono loro!» esclamò Brunella. Ma una voce roca e sgraziata tuonò nelle loro menti: «Corpo di mille folletti! Non mi impedirete di catturarli!».

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Amici animali

Il delfino

I numeri no del delfi

* Il delfino è un mammifero molto intelligente e socievole: vive in gruppi che possono arrivare fino a mille esemplari! Attenti e sensibili alla sofferenza degli altri, se un delfino è in pericolo i compagni gli prestano soccorso, cercando di aiutarlo in ogni modo. In alcuni casi i delfini hanno aiutato esseri umani in difficoltà, proteggendoli dagli squali o salvandoli dall’annegamento. * Il delfino sa comunicare in maniera complessa, utilizzando suoni diversi per trasmettere informazioni e insegnamenti. Ogni esemplare produce inoltre un verso personale che gli altri riconoscono come il suo nome. I suoni non rappresentano solo un linguaggio, sono anche un vero e proprio strumento di orientamento e di ricerca del cibo. In pratica, il delfino percepisce quando le onde sonore dei propri versi, incontrando un pesce o un ostacolo, tornano indietro. Una specie di radar naturale!

comune 2 di delfino ie c e p s le 40 ospecie le sott g 50-20p0esko il suo 12 mesi della gravidanza la durata to 2 anni ta dell’allattamen la dura i 50 annta della vita la durartà e in lib 20 annita della vita la duraività in catt

* Nuotatore forte e veloce, salta fuori dall’acqua facendo i caratteristici balzi a parecchi metri d’altezza. Riesce a seguire la scia delle navi anche per centinaia di chilometri: il segreto della sua velocità risiede nella pinna caudale, forte e possente, che muove velocemente dal basso verso l’alto. * Non ha le branchie ma i polmoni e la sua respirazione è volontaria, non automatica come la nostra. Per prendere fiato deve risalire in superficie, poi si immerge di nuovo e resiste sott’acqua anche 15-30 minuti. Per riposarsi dorme con un occhio solo, addormentando un emisfero cerebrale alla volta come la balena, così da ricordarsi di uscire dall’acqua per respirare. Per questo motivo non può essere operato sotto anestesia: morirebbe soffocato! P

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I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

Delfino comune a becco lungo

(Delphinus capensis)


© Sergey Uryadnikov | Shutterstock


Amici animali

Lo sapevi * Negli acquari i delfini non si divertono! Quello che sembra un sorriso è solo la forma naturale della loro mandibola. Negli oceani questi meravigliosi cetacei possono nuotare fino a 100 km al giorno, arrivando alla velocità di 45 km orari. Come possono stare bene in una vasca di cemento? Spesso, nonostante nei delfinari siano riempiti di farmaci, si ammalano e diventano aggressivi. * I pesci, come tutti gli altri animali, sono esseri sensibili. Provano dolore e piacere, hanno memoria e relazioni sociali, comunicano tra di loro. Osservandoli nel loro ambiente, si scopre che i pesci sanno apprendere, risolvere problemi, fare ragionamenti complessi, utilizzare strumenti, mettere in atto inganni...

che * Si calcola che ogni anno, nel mondo, vengano pescati un miliardo di miliardi di pesci! Ammassati all’interno di enormi reti, terrorizzati, schiacciati gli uni sugli altri, subiscono gravi lesioni e ferite, prima di morire dolorosamente per soffocamento.

* Più della metà del pesce consumato dal mercato proviene dagli allevamenti industriali, luoghi di reclusione e sofferenza. I pesci sopravvivono in spazi sovraffollati, soggetti alle malattie e allo stress, presentando comportamenti aggressivi, lesioni e ferite alle pinne. Le vasche e le gabbie non sono adatte ai bisogni dei pesci, in quanto ne limitano i comportamenti naturali, primo tra tutti il poter nuotare liberamente.

tutte le foto © Archivio LAV

Uno sguardo ad acquari e delfinari


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«È Tetra Tramaglia, la Tremenda Pescatrice!» gridò Betulla. La strega marina si avvicinava su un sommergibile simile al Fogliamarino, ma con un arpione a prua che non lasciava presagire nulla di buono. «Sapete a quanto vendo un Pesce Luna in certe grotte sulle coste?» esclamò la voce sgraziata. I Pesci Luna si erano accorti della presenza di Tetra Tramaglia. Betulla e Brunella puntarono le bacchette contemporaneamente contro la Tremenda Pescatrice, ma lo scudo del sommergibile stregato respinse il loro attacco. L’arpione stava per scattare, dai lati del sommergibile spuntarono i terribili demoni della pesca che cominciarono a cantare una canzone spaventosa e lugubre. Betulla conosceva bene quei nemici, ma quel giorno, nelle profondità marine, sembrava che fossero più forti di lei. E l’arpione scattò, dritto verso i due Pesci Luna. Ma a quel punto accadde qualcosa che lasciò tutti a bocca aperta: una mano fermò l’asta dell’arpione a mezz’acqua, come se fosse un dardo di carta. Tetra Tramaglia impallidì. Una figura luminosa si fece avanti. P

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Aveva il volto di pesce e grosse branchie ai lati della faccia, ma il suo corpo era simile a quello umano e un candido vestito le ondeggiava sui fianchi. «La Regina del Mare!» esultò Brunella. La Regina spezzò l’arpione senza nessuno sforzo. Tetra Tramaglia fece virare il suo sommergibile e scomparve nel buio delle profondità. Lì, invece, insieme a Betulla e Brunella, la luce dei Pesci Luna e della Regina del Mare rendeva dorate le acque. Che dire? Se ci fossero più parole, più battute da usare, vi parlerei anche di come festeggiarono e di come i Pesci Luna si unirono per le punte e anche delle correnti che sembravano danzare intorno a loro… Ma il mio spazio è finito… e dovrete accontentarvi di quanto vi ho raccontato finora.

Giacomo Bottinelli, 49 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia

e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.

Marcella Pera vive a Marcellina, in provincia di Roma, e adora prendersi cura dei suoi cani e dei vicini. Lavora come illustratrice di libri per bambini per Abrabooks editore e nel tempo libero si dedica allo studio di animazione 2D. Insieme al suo bambino Giancarlo crea quadri astratti con gli acquerelli! 20 | P

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Attivamente Nessun prigioniero in casa! Ogni anno, milioni di animali esotici come ricci, serpenti, gechi e camaleonti vengono catturati in natura o allevati per diventare “animali da compagnia”. Ma gli appartamenti nelle nostre città non sono il luogo adatto per la vita, talvolta molto lunga, di animali che dovrebbero vivere in natura. Molto difficilmente una casa può diventare accogliente per loro: in fondo, non sanno che farsene della compagnia umana.

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isogna considerare che si tratta di animali che la natura ha destinato a vivere in ben altri ambienti (le foreste, le savane...), siamo lontanissimi dal loro rispetto e, ovviamente, dalla sicurezza delle persone. In più, molti sono anche a rischio di estinzione, ulteriore motivo per tutelarli! In Italia, sono vari milioni gli animali esotici che vengono venduti ogni anno, e la maggior parte è allevata e venduta illegalmente. Si stima che più di 500 milioni di animali esotici siano detenuti come “pet” nelle case degli europei. Ancora una volta, dobbiamo far sentire la nostra voce a favore dei nostri amici. Come? Il 26 e 27 marzo vi aspettiamo in tante piazze italiane per mettere una firma contro la sofferenza di milioni di animali.

Sabato e domenica 26 e 27 marzo

GIORNATE NAZIONALI LAV

Vieni a trovarci con i tuoi amici ai nostri tavoli!

Troverai tante informazioni utili su questa campagna e, con una donazione minima di 14 euro, ti porterai a casa un bellissimo uovo di cioccolato fondente e con 16 euro potrai avere l’uovo di cioccolato con bevanda di riso, entrambi del commercio equo e solidale. Ci aiuterai così a prenderci cura dei tanti animali che salviamo. Per sapere dove sono i tavoli e per ogni informazione vai su lav.it

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Diversi ma Uguali Le emozioni dei pesci Molti di noi sono convinti che i pesci non pensino nulla e che abbiano anche una memoria così corta da non poter sviluppare un pensiero. Una leggenda che si raccontano i pescatori dice che non sentono nemmeno il dolore. Ma è proprio così?

Creature marine, animali come noi

Qui sopra, la copertina del libro dell’etologo Balcombe. Sotto, un Pesce angelo e un polpo nel loro habitat naturale.

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Nel suo libro Cosa pensano i pesci l’etologo Jonathan Balcombe ci racconta di un pesce di nome Blackie, che era rimasto gravemente ferito dentro il suo acquario. Seabiscuit, il pesce che gli faceva compagnia nella vasca e che si era sempre dimostrato un prepotente, cominciò ad accudirlo, rimanendogli accanto per confortarlo. Anche un altro pesce, di nome Big Red, accudiva il compagno disabile, sostenendolo nel nuoto e permettendogli di raggiungere il cibo. Certo, queste sono solo storie, come ammette lo stesso autore del libro, ma forse possono accendere in noi un lumicino e far scattare la domanda: «e se fosse?». E allora poniamocela questa domanda: «e se fosse che i pesci possono provare emozioni e compassione, gioia e dolore, e non fossero invece come tutti ce li descrivono?». Una ricerca di un gruppo di scienziati portoghesi, pubblicata su Scientific Report, sostiene proprio questo: i pesci provano emozioni e possono trovarsi in quello “stato mentale” che credevamo possibile solo in animali dal cervello grande. La Scuola di Etologia Relazionale ha scritto un articolo in cui dice chiaramente che “i pesci sono emozionalmente più intelligenti e sensibili del previsto”. Il fatto è che noi siamo abituati a valutare le emozioni guardando altre persone o al massimo altri animali che hanno un modo di esprimersi simile al nostro: un gattino o un cagnolino ci fanno subito tenerezza, mentre non proviamo sentimenti simili nei confronti di animali di certe altre specie, fino ad arrivare persino a sentire orrore o disgusto.

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© Denis Moskvinov | Shutterstock

L’incomprensione emotiva tra noi e il mondo marino Il problema dei pesci è che dal nostro punto di vista sono “inespressivi”, ma solo perché ci aspettiamo che l’espressione degli stati d’animo debba per forza manifestarsi con determinati movimenti o posizioni della faccia o del corpo. Allarghiamo le braccia e sorridiamo per dire che siamo amichevoli e accoglienti, stringiamo i pugni e serriamo le labbra per esprimere rabbia, scuotiamo la testa per comunicare disapprovazione. Ok, questa è la lingua emotiva umana. Ma quella di tutti gli altri? Questo vale per i pesci e per tutte le altre creature del mare che non riusciamo a comprendere nell’espressione dei loro stati emotivi; anzi a volte facciamo errori clamorosi! La forma della mandibola dei delfini tursiopi è fatta “a sorriso” e questo ci fa pensare che siano sempre felici quando fanno gli esercizi con gli addestratori nelle vasche… ma non c’è nulla di più lontano dal vero! Se poi parliamo di molluschi possiamo citare il bellissimo documentario Il mio amico in fondo al mare che, raccontando la storia di una amicizia tra un umano e una piovra, ha ottenuto persino un premio Oscar. Oggi esiste anche la prima associazione nordamericana che riconosce le emozioni dei pesci e si chiama Fish feel. L’ha fondata un biologo e sulla sua Home Page si legge: «Sapevi, ad esempio, che i pesci imparano velocemente con ricordi a lungo termine e un acuto senso del tempo? Riconoscono altri individui, possono tenere traccia di complesse relazioni sociali e lavorare in cooperazione con altre specie. I pesci sono curiosi, percettivi e simpatici». P

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Una ragazza mentre fa snorkeling circondata da bellissimi pesci.

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L’Angolo della posta 1 Poesia Un sogno di libertà

La libertà è un’emozione del cuore, ed è più bella di un precoce fiore. Essere libero è il più bello dei pensieri, ed è il più appassionante dei misteri. La libertà vive nel cuore di ognuno, e sulla lista non manca nessuno. Classe V B della Scuola Primaria di Bricherasio (Torino)

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3 Ecco alcuni dei bellissimi disegni che ci avete inviato su tema del rispetto del mare. Bravi ragazzi!

3) Riccardo Nardelli, Trento

1) Vittoria Varesano, Sandigliano (Biella)

5) Anita Davitto, Torino

2) Didier De Mattia, Magnago (Milano) 28 | P

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4) Angel Gabriel Mievens Rivas, Barletta

6) Catarina Lapadula, Molterno (Potenza)

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La caccia è crudele

Il cacciatore non si rende conto che uccidere qualcuno non è bello, perché significa togliere una persona a chi gli vuole bene. L’uomo sta diventando crudele. Non si può vivere in un mondo così! Se vai nel bosco, cacciatore, osserva il panorama invece di uccidere qualcuno che non ha nessuna colpa. Margherita Tesi, 12 anni, Recanati (Macerata)

Il mio amico

Da quando ho iniziato la scuola vedevo sempre un cane. Passati dieci giorni, il cane era sempre là sul marciapiede. Un giorno ho comprato i migliori croccantini che c’erano in un negozio, li ho messi nello zaino e li ho portati a scuola. E all’uscita, mentre i miei amici si divertivano con la palla io andavo dal cane e giocavo con lui. Adesso siamo amici e ci incontriamo tutti i giorni. Andrea Nicodemo Iannello, 10 anni, Zambrone (Vibo Valentia)

Grazie LAV

Grazie LAV che ci siete. Se non fosse per voi, io non saprei cosa succede agli animali. Gli animali se parlassero vi direbbero grazie. E allora lo faccio io per loro. Grazie! Nassima El Bayane, 11 anni, Gozzano (Novara)

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Grazie a tutti per le vostre bellissime lettere! A Nassima per i complimenti che ci rivolge, ad Andrea Nicodemo per averci raccontato la sua amicizia con un cane e a Margherita, per le sue parole contro la caccia: per vivere meglio in un “mondo così” bisogna provare a cambiarlo! Proviamoci insieme! E infine un abbraccio agli alunni di Bricherasio: con le vostre poetiche parole ci avete fatto toccare la cosa più bella e importante per umani e animali: la libertà!

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L’Intervista a cura delle “Vegan Sisters”

Simone e la sua lotta per gli animali acquatici Ciao a tutti, in questo numero abbiamo un ospite veramente speciale. Si chiama Simone Scampoli ed è il coordinatore di Animal Save Movement per l’Italia. Insieme a lui siamo riuscite a liberare dal mattatoio Salvo, un agnellino di pochi mesi. Oggi lo abbiamo intervistato perché ci parlasse di Fish Save Movement. Kenia: Simone, di cosa si occupa Fish Save Movement? Simone: È un ramo di Animal Save Movement e si occupa di far conoscere lo

sfruttamento degli animali acquatici. Facciamo azioni nei porti, di fronte ai mercati del pesce, negli acquari. Abbiamo 40 gruppi locali e io sono il coordinatore della sezione Italia.

Bianca Jade: Molti pensano che i pesci non soffrano... S: I pesci sono animali affascinanti, molto diversi tra loro. Sapevate, ad esempio, che imparano in fretta, hanno una memoria a lungo termine e hanno un acuto senso del tempo? Riconoscono altri individui, costruiscono relazioni sociali complesse, comunicano e lavorano anche in cooperazione. Ma soprattutto, i pesci sono esseri sensibili: il loro sistema nervoso è abbastanza simile a quello di uccelli e mammiferi e questo indica che provano dolore. Purtroppo, la loro sofferenza viene spesso ignorata, sottovalutata, dimenticata.

Simone durante un’azione dimostrativa in un porto.

K: E cosa puoi dirci degli allevamenti intensivi dei pesci? S: Anzitutto c’è un abuso di farmaci antibiotici, che non riguarda solamente gli

allevamenti a terra ma anche quelli ittici, con gravi rischi per la salute nostra e dell’ambiente. I pesci negli allevamenti soffrono perché costretti a vivere in acqua sporca, in ambienti sovraffollati, dove le malattie sono dilaganti e i parassiti li divorano. Patiscono la fame e subiscono maltrattamenti.

BJ: Perché pensi che ci sia così tanta ignoranza sui pesci? S: Credo per le differenze di aspetto e di comportamento: non viviamo nello

stesso ambiente, non sentiamo le loro urla, non capiamo le loro espressioni facciali. Eppure, i pesci sentono il dolore e la paura, e provano emozioni.

K: Per salvare gli animali marini non basta smettere di mangiare il pesce: serve anche non inquinare. Ci puoi parlare di questo? S: Spesso viene dimenticato il ruolo dei pesci negli ecosistemi: basti pensare che circa il 71% della superficie del Pianeta è coperta d’acqua 30 | P

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e che il 96,5% di quest'acqua viene dai mari e dagli oceani, i quali producono oltre il 50% dell’ossigeno che respiriamo e sono la casa di circa l’80% delle specie viventi attualmente conosciute. L’80% dell’inquinamento marino viene prodotto a terra: concimi, pesticidi e sostanze chimiche, scarichi e deiezioni provenienti dagli allevamenti.

BJ: Ci sono mille modi per uscire di casa e divertirsi, ma tante famiglie scelgono gli acquari. Cosa vuoi dirci in merito? S: Purtroppo creature marine vengono strappate ai loro habitat e forzate a trascorrere la loro esistenza in vasche artificiali. Il mio suggerimento è quello di visitare invece un Santuario degli animali liberati, dove si evita qualsiasi attività che metterebbe gli animali in una situazione di stress. Qui gli animali non diventano strumenti di intrattenimento dai quali trarre profitto, ma vengono riconosciuti come esseri viventi, di propria personalità, attitudini e bisogni. K: Quando ci siamo conosciuti, siamo andati assieme a pulire una spiaggia in Sicilia. Siamo rimaste stupite da quanta plastica c’era. Ci spieghi come questo fa male ai pesci? S: Produciamo circa 300 milioni di tonnellate di plastica all’anno, usando 20 milioni di bottiglie di plastica al giorno. Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari. Inoltre, ci sono le microplastiche: minuscole particelle di materiale plastico, prodotte dall’uomo, invisibili all’occhio. Secondo gli studi più recenti, circa il 30% dei pesci nel mondo ha ingerito microplastica. Tutto questo è nocivo per gli animali marini, ma lo è anche per chi li mangia. BJ: Come possono aiutarvi i nostri lettori? S: Come Fish Save Movement promuoviamo una dieta vegana: non mangiare gli

animali acquatici è il modo più semplice per aiutarli. Un altro importante aiuto viene dalla partecipazione attiva. Siamo ragazzi e ragazze giovanissimi: chi si vuole unire a noi è il benvenuto!

Sopra, Bianca Jade, Kenia e Simone partecipano al salvataggio di un agnello da un mattatoio. Sotto, ancora loro tre assieme durante un’attività di volontariato per la pulizia delle spiagge dalla plastica e dai rifiuti. Qui sotto, il logo dell’associazione della quale Simone è il coordinatore in Italia.

K: Grazie mille Simone per tutto quello che fai. S: Grazie a voi per questa opportunità di parlare ai più giovani. BJ: Potete seguire Simone su IG @simonescampoli FB @simonescampoli TIKTOK @simonescampoli, e potete seguire noi su INSTA @_vegansisters_, su FB @vegansisters & TIKTOK @vegan.sisters P

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Mare Veg Ecco a voi una ricetta facile e gustosa, che non fa male a nessuno! Già, perché è vegana ovvero nessun pesce viene ucciso. E il profumo di mare è garantito. Provare per credere! 1 Reidrata le alghe in una ciotola con pochissima acqua per 10 minuti. 2 Lava il cavolo viola, taglialo sottilmente e cuocilo in acqua bollente per 25 minuti; poi lascialo riposare in acqua finché diventa blu.

3 In un tegame soffriggi lo scalogno con l’olio, aggiungi le alghe con l’acqua di ammollo, la patata tagliata a pezzi, il cavolo viola scolato e il sale. Fai insaporire 10 minuti aggiungendo verso la fine 2 mestoli di acqua di cottura del cavolo.

4 Frulla tutto quando è ancora caldo fino a ottenere una crema. 5 Lava i cavolfiori, dividili in cime e lessali in acqua bollente per 10 minuti; cuoci prima il bianco per evitare che prenda il colore. Anche il cavolfiore viola con la cottura cambierà il suo colore.

6 Condisci le cime di cavolfiore con olio e sale e tienile da parte. 7 Versa in una ciotola la farina, aggiungi il sale, l’olio e l’acqua e impasta fino a ottenere un composto morbido e liscio; copri e lascialo riposare per 20 minuti.

8 Riprendi l’impasto, stendilo con il matterello in una sfoglia sottile e ritaglia i delfini con uno stampino. Puoi fare gli animali che preferisci aiutandoti con formine o sagome! Cuoci i delfini pochi minuti per lato in una padella antiaderente.

9 Versa la crema in una ciotola capiente, poi decora come più ti piace usando le cime di cavolfiore per simulare le onde. Ora i tuoi delfini hanno un mare in cui tuffarsi!

Ingredienti Per la crema:

• 400 g di ca volo viola • 1 patata le ssata e sbuc ciata (150 g circa) • 1 scalogno • 1 cucchiaio di alghe disidratate • 150 g di ca volfiore • 150 g di ca volfiore viola • olio extrav ergine di oliv a • sale Per i delfini:

• 100 g di fa rina "tipo 0" • 50 g di sem ola di grano duro • 20 ml di olio extravergine di oliva • 70 ml di ac qua • sale

NOTA L’acqua del cavolo sarà diventata di un blu intenso; puoi versarla in vasi trasparenti aggiungendo ciottoli, sabbia e animali marini finti, per decorare la tavola. 32 | P

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Arianna Dall’Occo Ama gli animali da sempre e per questo ha scelto di non mangiarli. Con le sue ricette vuole dimostrare che è possibile mangiare bene lo stesso.


Il Quiz 1

Splash... eccoci alla fine di questo numero acquatico! Ma prima di riemergere dalle profondità e dal fascino degli oceani, prova se le sai tutte!

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Quali sono le principali minacce per la salute degli oceani? A La pesca B La plastica C I cambiamenti climatici

Ogni anno vengono uccisi 100 milioni di squali. Qual è il loro utilizzo? A Con le pinne si prepara una tradizionale zuppa B Viene mangiata la loro carne C Servono per realizzare cosmetici e medicine tradizionali

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Ha otto braccia, tre cuori e mezzo miliardo di neuroni. Chi è? A Il polpo B La medusa Halloween C Il pesce pipistrello

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Esistono gli allevamenti intensivi di pesci? A Per fortuna non sono ancora stati inventati B Sì, ma sono ancora poco diffusi C Purtroppo sì: più della metà dei pesci venduti vengono dagli allevamenti

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Perché i delfini dormono con un occhio solo? A Per difendersi in ogni momento dai predatori B Per venire in superficie a respirare ogni 15 minuti C Per non perdere mai di vista il proprio gruppo familiare P

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SOLUZIONE: 1A,B,C - 2C - 3A,B,C - 4A - 5B


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