Diversi ma Uguali Le emozioni dei pesci Molti di noi sono convinti che i pesci non pensino nulla e che abbiano anche una memoria così corta da non poter sviluppare un pensiero. Una leggenda che si raccontano i pescatori dice che non sentono nemmeno il dolore. Ma è proprio così?
Creature marine, animali come noi
Qui sopra, la copertina del libro dell’etologo Balcombe. Sotto, un Pesce angelo e un polpo nel loro habitat naturale.
26 | P
Nel suo libro Cosa pensano i pesci l’etologo Jonathan Balcombe ci racconta di un pesce di nome Blackie, che era rimasto gravemente ferito dentro il suo acquario. Seabiscuit, il pesce che gli faceva compagnia nella vasca e che si era sempre dimostrato un prepotente, cominciò ad accudirlo, rimanendogli accanto per confortarlo. Anche un altro pesce, di nome Big Red, accudiva il compagno disabile, sostenendolo nel nuoto e permettendogli di raggiungere il cibo. Certo, queste sono solo storie, come ammette lo stesso autore del libro, ma forse possono accendere in noi un lumicino e far scattare la domanda: «e se fosse?». E allora poniamocela questa domanda: «e se fosse che i pesci possono provare emozioni e compassione, gioia e dolore, e non fossero invece come tutti ce li descrivono?». Una ricerca di un gruppo di scienziati portoghesi, pubblicata su Scientific Report, sostiene proprio questo: i pesci provano emozioni e possono trovarsi in quello “stato mentale” che credevamo possibile solo in animali dal cervello grande. La Scuola di Etologia Relazionale ha scritto un articolo in cui dice chiaramente che “i pesci sono emozionalmente più intelligenti e sensibili del previsto”. Il fatto è che noi siamo abituati a valutare le emozioni guardando altre persone o al massimo altri animali che hanno un modo di esprimersi simile al nostro: un gattino o un cagnolino ci fanno subito tenerezza, mentre non proviamo sentimenti simili nei confronti di animali di certe altre specie, fino ad arrivare persino a sentire orrore o disgusto.
i c c o l e
I
m p r o n t e