Lungarno n. 85 - giugno 2020

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ACCADDE a GIUGNO di Riccardo Morandi e Virginia Landi

2 GIUGNO 1891 - IL CALCIO DI RIGORE

In principio era il calcio. O meglio era un prato con delle linee, con uomini baffuti e impomatati alle prese con una sfera marrone: inglesi, ovviamente. Le regole c’erano, ma erano ampiamente derivanti dal rugby, ovvero quello sport dove gli atleti fanno un po’ quello che credono a patto che siano immersi nel fango e con le orecchie fasciate. Il 2 giugno 1891 avvenne una rivoluzione, la più poetica che questo sport abbia mai vissuto: l’invenzione del calcio di rigore. Giusta, come tutti gli strumenti atti a stabilire giustizia ed equità, nel suo venire al mondo. Controversa, odiosa ma estremamente coinvolgente se parliamo delle conseguenze e della storia a venire. Il calcio di rigore non rappresenta la conseguenza ad un fallo. È un momento. È il fermarsi, il contare, il vedere e l’aspettare. È l’unico momento dove l’arena verde si blocca. Dove lo sport di squadra diventa individuale. Dove si decide tutto ed il contrario di tutto. Dove chi calcia può diventare eroe o massimo colpevole. 119 anni dopo quel giorno la celebrazione è cosa da ricordare.

8 GIUGNO 1984 - “1984” GEORGE ORWELL

Metri di distanza, contravvenzioni, occhi indiscreti, relazioni sociali al bando. L’anniversario della prima pubblicazione di “1984” di George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, cade davvero a fagiolo. Era l’8 giugno del 1949 quando nelle librerie usciva per la prima volta “1984” un testo ricco di interpretazioni e colpi di scena, di cui non basta una sola lettura. Nel romanzo che dipinge una società distopica e super controllata, un personaggio immaginario è il dittatore che governa Londra nel 1984, e che non perde occasione per ricordare ai suoi abitanti tramite il famoso slogan che: “Big Brother is watching you”, il Grande Fratello ti sta osservando. Mantenere un’integrità è pressoché impossibile e Winston Smith, protagonista del racconto, si ritrova in un quadro desolato e senza speranza. Tra tutti gli atti di ribellione compiuti, il più importante è la relazione con Julia, quello che resterà un inno alla libertà individuale e un gesto rivoluzionario contro l’omologazione sociale.

15 GIUGNO 1678 - DONNE LAUREATE

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia è conosciuta ufficialmente come la prima donna laureata al mondo, con una tesi in Filosofia discussa pubblicamente all’Università di Padova il 15 giugno 1678. Nata a Venezia nel 1646 da Giovanni Battista Cornaro, procuratore di San Marco, e Zanetta Boni è quinta di sette figli: una bambina perspicace che si appassiona presto agli studi. Quante lingue ha studiato? Almeno otto. Ebraico, aramaico, spagnolo, francese, arabo e inglese, senza contare greco e latino, lingue in cui discuteva abilmente di filosofia. Insomma, quando aveva qualcosa da ridire non le mancavano certo le parole per farsi comprendere! Oggi considerata pioniera dei diritti delle donne all’istruzione accademica, al tempo non venne mai riconosciuta in grado di competere con gli uomini in campo intellettuale. La sua laurea fu uno spiraglio riaperto in Italia solo nel 1732 da Laura Bassi. Una statua la ricorda nel Cortile Antico di Palazzo Bo, sede storica dell’università di Padova; un omaggio alla prima donna laureata al mondo e simbolo di emancipazione femminile.

15 GIUGNO 1939 - LA BOMBOLETTA SPRAY

Il 15 giugno 1939 viene messa in commercio la prima bomboletta spray, prodotta negli Stati Uniti da Seth Kahn. Quella che oggi è un comune oggetto di uso quotidiano, fu inventata nel 1926 dal chimico norvegese Erik Rotheim che ne brevettò il funzionamento basandosi sugli esperimenti fatti in Francia a fine ‘700, per realizzare le bibite gassate pressurizzate. Venduto il brevetto all’azienda statunitense, Rotheim passa il testimone a Kahn, aprendo nuovi scenari sull’utilizzo del sistema spray, che diffonde un gas liquefatto sotto forma di aerosol. Inizialmente la bomboletta tornò utile nella Seconda Guerra Mondiale per spargere insetticidi ed evitare la malaria ma nel 1949 Edward Seymour ebbe l’intuizione di poterla impiegare anche per la vernice, facendo così la gioia di graffitari e street artist. Difatti questa si può considerare anche un mezzo di espressione artistica: da “Io e te tre metri sopra il cielo” su ponte Flaminio fino a proteste, poesie e murales da tutto il mondo. Nonostante la varietà la mia opera preferita rimane “Dio c’è”; se sulla strada che stai percorrendo non lo trovi scritto per oltre 10 km, significa che sei su quella sbagliata.

21 GIUGNO 1948 - NASCITA DEL 33 GIRI

Amici collezionisti, musicisti, musicofili e chi più ne ha ne metta: segnatevi questa data sul calendario. Il 21 giugno 1948 la Columbia Records metteva sul mercato il primo supporto destinato a fare realmente la storia della musica: il 33 giri. Fino ad allora quello che oggi chiamiamo, con una singolare desinenza verso il materiale, vinile era solo a 78 giri e conteneva incisi solo per un lato. Il 33 giri apriva invece un mondo agli artisti del dopoguerra in materia di durata, creando un fenomeno che ancora ci tocca in prima persona.
Se non fosse mai stato inventato questo formato? Probabilmente saremmo finalmente rimasti ad ascoltare le singole canzoni, godendo dell’immediatezza del prodotto, anziché sovente doverci sorbire brani riempitivi per artisti il cui talento si limita a 3 minuti di inciso. Tralasciando in ogni caso la guerra fra “singolisti” e “dischisti” che spesso popola i social, l’invenzione del supporto deve essere celebrata in qualche modo. Mettetene uno su un giradischi, il 21 giugno.

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