Lungarno n. 85 - giugno 2020

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LA SERENATA di Matilde Sereni

“Non abbiate paura di fare le scelte migliori”. Come è possibile sapere se una scelta sia migliore di altre prima di farla e di vederne le conseguenze è molto difficile, ma abbiamo un metro di giudizio infallibile: la nostra coscienza. Le parole citate sopra infatti sono di Liliana Segre, rivolte ai giovani in occasione della presentazione delle 28 nuove pietre d’inciampo in consiglio comunale a Milano, lo scorso novembre. Mentre vi scrivo siamo in pieno risveglio da fase 1, strattonati da una parte all’altra tra chi ci chiede di avere prudenza e chi ci spinge a far circolare di nuovo l’economia. Ebbene, se di scelte si parla, è doveroso cercare di analizzarle da più punti di vista, ma pare indubbio che si stia optando ancora una volta per la salvezza dell’individuo a discapito del bene comune. Abbiamo imparato qualcosa da questa terribile esperienza? Poco, pare. Ci siamo riscoperti ancora una volta la specie vivente che meglio si adatta ai cambiamenti – per questo la più dura a scomparire dalla Terra – e anziché ribellarsi a un sistema palesemente fallimentare che ha dimostrato tutta la sua fragilità per due mesi di stop (due mesi versus la storia del mondo), ci stiamo lentamente abituando a vivere nella sua versione peggiore. Si ritorna alle scadenze, alle corse per raggiungere l’impossibile, agli escamotage e accettiamo di fare tutto questo senza potersi abbracciare e rinunciando a un weekend al mare con le amiche. Abbiamo accettato, senza rivolte, di sconvolgere le nostre vite dall’oggi al domani, abbiamo aspettato l’accredito INPS controllando il conto corrente ogni giorno, abbiamo rinunciato a tutto quello che sembrava scontato fino a ieri e lo abbiamo fatto sperando in un Nuovo Rinascimento. Dall’altra parte, forse, si è potuto scegliere. C’è chi ha scelto di offrire voucher in cambio dei rimborsi, di rincarare il prezzo delle mascherine del 400%, di non concedere stop alle rate dei prestiti, di fare cordate per aumentare il prezzo del caffè, di multare senza pietà. C’è anche chi ha fatto altre scelte, più umane e per questo più silenziose. E noi, ultimi, sopportiamo tutto, con un sorriso e un’alzata di spalle, perché in fondo siamo abituati e finché non ci toglierete il sole, il pane e la speranza ci andrà bene così.

IN COPERTINA

RIGOGLIO

di Lafabbricadibraccia Lafabbricadibraccia ha iniziato a disegnare da grandicello, più o meno durante i primi anni delle superiori. Era un buon modo per fare ridere i compagni di classe e rendere sopportabile il peso della noia profusa dalle parole dei professori, durante le interminabili lezioni. È autoditatta, non ha mai ricevuto una formazione artistico-disegnosa, ma si è sempre arrangiato con l'intuito e tirando le capate nel muro. Irrequieto e curioso si muove a sua insaputa tra l'illustrazione, la street art e i tatuaggi. La grande passione primordiale, però resta quella di raccontare per immagini tramite il fumetto. Su Lungarno cura la striscia mensile "lavignetta". Facebook lafabbricadibraccia Instagram lafabbricadibraccia

EDITORIALE di Jacopo Aiazzi

Un centro in cerca d’identità

“R

iportare i residenti nel centro storico” è la strategia di Palazzo Vecchio per rilanciare il tessuto economico e sociale all’interno delle mura cittadine dopo la crisi. La sfida però appare ardua, anche con lo stop al turismo e il deprezzamento degli alloggi di chi, fino a ieri, ha reso la ricerca di un appartamento molto simile a quella per un mutuo, dopo un decennio di delocalizzazione delle attività vitali. Gran parte degli ortolani, mercerie, macellerie, ferramenta etc. etc. hanno chiuso da tempo con il fuggi fuggi di residenti. Tribunali e università spostati in periferia. Rimane l’ospedale di Santa Maria Nuova e il presidio di Santa Rosa in Oltrarno (la cui paventata chiusura è stata recentemente scongiurata). Supermercati come miraggi e panchine non pervenute, così come i mezzi di trasporto pubblico. “Riportare i residenti in centro”: sì, ma come? I locali rimasti chiusi per due mesi e oggi con la clientela azzerata chiedono aiuto. Tra loro, oltre ai negozi di souvenir, c’è una fauna sterminata di gelaterie, bar, ristorantini con il “buttadentro” in cassa integrazione e i fiorentini che continuano a evitarli come la peste. “Tavolini e sedie in strada ovunque” diventa presto il nuovo mantra, con l’invito del sindaco a passeggiare per le strade del centro, prevedendo - se otterrà il probabile ok definitivo dal consiglio comunale tra il 25 maggio e il 1° giugno- anche pedonalizzazioni temporanee in un orario compreso tra le 19 e le 24, da giugno a fine settembre. Insomma, l’aperitivo risolleverà Firenze ma forse rischia di non far più dormire i pochi residenti rimasti in centro. Sulla mobilità si punta sulle piste ciclabili con l’annuncio della realizzazione -finalmente!- di un collegamento tra la stazione centrale e il resto della città. Ma la ricerca alla nuova identità del centro, dopo che la versione bomboniera è miseramente crollata, è appena iniziata. Di scuola e cultura sembra quasi vietato parlare. In tempi non sospetti, tra queste pagine, proponemmo una giornata di musica libera. Tornare a vivere le strade, ridando agli artisti la possibilità di autodeterminarsi e ai cittadini un motivo per sostituirsi ai turisti. Poca roba per il settore, ma un messaggio diverso dal tragico “ci fanno tanto divertire”.

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 85 - Anno IX - Giugno 2020 - Rivista Mensile ISSN 2612-2294

Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze • N. ROC 32478 Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. Lungarno ringrazia Marco Battaglia e la type foundry Zetafonts per aver concesso, rispettivamente, l'utilizzo delle font Queens Pro e Monterchi.

I contenuti di questo numero sono a cura dell’Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Daniele Pasquini, Daniel C. Meyer, Martina Vincenzoni, Alect, Caterina Liverani, Marta Pancini, Giulia De Giorgio, Raffaella Galamini, Andrea Bertelli, Michele Baldini, Rame13, Riccardo Morandi, Virginia Landi, Valentina Messina, Duccio "Dootcho" Formiconi, Camilla Guidi, Matteo Chiapponi, Giacomo Alberto Vieri, Tommaso Ciuffoletti, Marianna Piccini, Walter Tripi, Beatrice Tomasi, Carlo Benedetti, Tommaso Chimenti, Marcho, Lafabbricadibraccia, Giulia Focardi, Marco Tangocci, Davide Di Fabrizio, Gabriele Giustini, Marta Staulo, Lulaida, Francesca Arfilli. Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori L’Associazione Culturale Lungarno ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo a sostegno delle attività culturali svolte.


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