Mensile
dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Novembre 2022 numero 9 www.b2eyes.com
In copertina Omisan Farmaceutici
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dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Novembre 2022 numero 9 www.b2eyes.com
In copertina Omisan Farmaceutici
FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale
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Copia omaggio
Editoriale Presbiopia, ancora uno sforzo 3
Attualità Multifocali: serve ancora più comunicazione consumer 4 La Rodenstock 2.0 cresce a doppia cifra 8 Vision Group: al via il rebranding degli ex store EssilorLuxottica 10
ExpoCecop 2022: un evento per ripartire 14 Diventare ottico, una scelta di famiglia 18
Il cliente del futuro: coinvolto, impaziente e opinion leader 20
Moda Capital Letter 26
L’ottico digitale Consumatore online, una sfida anche per gli ottici 30 Lab Test di valutazione della sensibilità al contrasto: un nuovo approccio 32
Hoya Express mette le ali a consegna e montaggio 42 Zeiss ClearView: sette passaggi per una monofocale oltre lo standard 44
Passione e pazienza: la stessa radice (anche linguistica) per l’optometria 55
Erano tre i pilastri su cui doveva reg gersi il progetto nato nel 2019 intorno al Progressive Business Forum e voluto dall’editore di questa testata: miglio rare le conoscenze tecniche degli ottici optome tristi, incrementare l’informazione sulle nuove tecnologie presso gli oculisti, sensibilizzare il consumatore finale. Con un solo, impegnativo quanto ambizioso obiettivo: aumentare la diffu sione e l’incidenza delle lenti multifocali in Italia. Dopo quattro edizioni del Forum, mai arresta tosi nonostante la pandemia, e una serie di iniziative collaterali, come i simposi sulla pre sbiopia presso i maggiori congressi oftalmolo gici, possiamo affermare che i primi due pilastri poggiano ora su basi più solide. La formazione dell’area tecnica è in costante crescita ed evo luzione, il prossimo step sarà una masterclass con alcuni dei migliori docenti italiani in que sto ambito. La consapevolezza dell’area medica viene costantemente alimentata, come dimostra il Lunch Symposium sul tema organizzato al pri mo evento congressuale congiunto Aimo-Siso di inizio novembre a Roma, che ha coinvolto 150 specialisti in presenza e circa 250 che hanno se guito a oggi la differita. Che ne è allora del terzo punto del progetto? In apparenza sarebbe quello più evidente: mai come negli ultimi anni le aziende oftalmiche, multinazionali e non solo, hanno investito im portanti risorse in attività di comunicazione sul le lenti progressive, dalla televisione al digita le, fino ai materiali per il punto vendita. Eppure da un sondaggio lanciato dalla nostra testata a
ottobre, che ha ricevuto oltre 500 risposte, alla domanda sul perché, nonostante la crescita re gistrata in Italia nell’ultimo triennio, siamo an cora distanti dalla media europea nella vendita delle multifocali, la risposta ritenuta prioritaria è la mancanza di campagne di informazione sul consumatore finale.
In realtà, alla luce dei commenti di quanti han no partecipato all’indagine, la richiesta del set tore esula dalla pubblicità, ma abbraccia un discorso di cultura: l’utente finale va educato alle progressive, bisogna spiegargli adegua tamente i vantaggi, metterlo in guardia dalle offerte a prezzi ribassati. E questo processo, se interpretiamo correttamente gli umori di chi ha risposto, deve coinvolgere tutti gli attori della filiera, oculisti compresi. Intanto si sta chiudendo un anno che, secondo i dati ufficiali e i primi bilanci delle aziende, ha fatto segnare un ulteriore incremento in valore dei prodotti oftalmici sul mercato interno, trai nati nella maggior parte dei casi proprio dal le progressive. Segno che la sinergia tra l’area medica e quella tecnica e il coinvolgimento del pubblico finale stanno portando i risultati spe rati. Se poi si superasse e soprattutto si chia risse l’apparente cortocircuito secondo cui per l’ottico l’informazione al consumatore non è suf ficiente, si potrebbe fare quel definitivo salto di qualità, tale da avvicinarci ai migliori livelli eu ropei: un altro sforzo, quindi, per raggiungere un obiettivo storico, reso ancora più significati vo se centrato in una fase economica non certo delle più favorevoli.
È uno dei risultati emersi dal sondaggio lanciato in ottobre da questa testata, che ha raccolto oltre 500 risposte. La formazione tecnica, personale e dello staff, e il marketing sono gli ambiti in cui gli ottici italiani necessitano di maggiore supporto, per puntare a migliorare anche significativamente e in tempi brevi il proprio business in questa tipologia di lenti oftalmiche
Quanto incidono le lenti multifocali sul fattura to nel tuo centro ottico e quanto vorresti migliora re? È il titolo del sondaggio lanciato a ottobre da b2eyes. Alle domande hanno risposto oltre 500 professionisti. Il 71% di loro si dimostra solo parzial mente soddisfatto dell’incidenza delle lenti progressive sul proprio business oftalmico, la quale comunque oscille rebbe in gran parte tra l’11% e il 30% e oltre. Tant’è che più dell’80% auspica di incrementarlo in tempi rapidi. Nonostante la crescita registrata in Italia, negli ultimi tre anni, siamo an cora distanti dalla media europea nella vendita delle lenti multifocali: perché? Le ragioni sarebbero, in ordine d’impor tanza in base alle tre risposte indicate nel sondag gio, la mancanza di campagne d’informazione sul consumatore finale, gli oculisti che sconsiglia no questo tipo di soluzioni visive, la scarsa cono scenza tecnica degli ottici. Al Progressive Business Forum 2022, svoltosi lo scorso giugno a Firenze, i clienti misteriosi che hanno visitato circa 150 centri ottici italiani rile vavano che circa l’80% non promuove adeguata mente le multifocali: il 46% di chi ha risposto al sondaggio in pratica lo conferma e sostiene che
il materiale fornito dall’industria è insoddisfacente, mentre il 42% chiede opuscoli non brandizzati. Per due terzi delle risposte l’area tecnica, ma soprat tutto il marketing sono gli ambiti in cui gli ottici italia ni desiderano un supporto. E la formazione persona le tecnica rappresenta l’esigenza principale a fronte di un’eventuale masterclass di alto livello su questa tipologia di lenti. Alla domanda “Di quanto vorresti crescere sulle lenti progressive”, oltre la metà dichiara un 10%, mentre poco meno del 40% delle risposte si limita a un 5%. Cosa, infine, può aiutare a crescere? Si riconfermano i supporti di marketing e la formazione dello staff, dan do però un grosso peso alla comunicazione consumer.
Questionario Multifocali
8. Dato per certo che l’incremento delle vendite di lenti multifocali aumenta la redditività del tuo centro ottico, quale obiettivo da qui al 2023 ti poni in termini di crescita del tuo business di lenti progressive, grazie al supporto # Domanda
9 8. Dato per certo che l’incremento delle vendite di lenti multifocali aumenta la redditività del tuo centro ottico, quale obiettivo da qui al 2023 ti poni in termini di crescita del tuo business di lenti progressive, grazie al supporto formativo?
100%
Aumentare la quantità del 3% 9.74%
Aumentare la quantità del 5% 37.95% Aumentare la quantità del 10% 52.31% 9.74%
9.74% 37.95%
37.95% 52.31% Aumentare la quantità del 3% Aumentare la quantità del 5% Aumentare la quantità del 10%
È stato un successo quanto a interesse e par tecipazione il Lunch Symposium sulla presbio pia organizzato dalla testata specializzata in oftalmologia EyeSee il 10 novembre scorso a Roma, giorno di apertura del primo Congresso congiunto Aimo-Siso 2022: circa 150 esponen ti della classe medica presenti, ma avrebbero potuto essere molti di più, se la capienza della location che lo ospitava lo avesse permesso. In questa cornice si è inserito il Lunch Sympo sium, iniziativa nata in seno al Progressive Bu siness Forum per informare gli oculisti italiani sulle ultime novità per correggere questo di fetto visivo, parte integrante non solo del pro getto presbiopia di Fabiano Gruppo Editoriale, ma anche del programma scientifico dell’e vento congressuale romano. «Informazione all’area medica e formazione all’area ottico opto metrica sono le due direzioni intraprese dalla nostra attività sulla presbiopia, operativa tutto l’anno con diverse iniziative, che culmina con l’appuntamento a giugno del Progressive Busi ness Forum: il Lunch Symposium al Congresso Aimo-Siso si è perciò rivelato un momento di grande valore e importanza per le esigenze dell’area medica, che sempre con maggiore interesse richiede aggiornamenti in tale ambi to - spiega Ferdinando Fabiano - Il confronto con gli oftalmologi sulle soluzioni alla presbio pia e sulle nuove tecnologie in fatto di lenti of talmiche e di lac è stato al centro del meeting, fruibile anche in modalità differita per dare la possibilità a coloro che non hanno potuto se guirlo frontalmente di accedere ai contenuti e ai presenti di rivederlo».
Il simposio è stato introdotto e illustrato dai me dici oculisti Francesco Loperfido e Danilo Maz zacane, con la moderazione del collega Vitto rio Picardo. Hanno partecipato, inoltre, Silvano Larcher di Hoya Italia, Giorgio Parisotto di Es silor Italia e David Pietroni di CooperVision Ita lia, i quali hanno risposto alle domande sia del panel dei relatori sia degli specialisti in sala.
A un anno dall’ingresso come amministratore delegato, Massimo Barberis elenca i positivi risultati raggiunti dall’azienda oftalmica sul mercato interno e anticipa progetti e obiettivi per il 2023
di Angelo MagriNove punti di percentuale in più rispetto alla media Anfao nel solo mese di ottobre: il +11% di fatturato, confrontato con lo stesso mese del 2021, per Roden stock Italia si tradurrà a fine esercizio verosimil mente in una crescita con un tasso in linea. «Cerchiamo di aiutare i clienti nella creazione di valore: da qui le perfor mance molto positive ottenute quest’anno - afferma Massimo Barberis, da gennaio alla guida della società oftalmica dopo significative esperienze in altre primarie realtà dell’ottica, tra industria e trade - L’attuale fase congiunturale è sicuramen te particolare, ma tutto il nostro prodotto premium sostiene il canale ottico e chi lo abbraccia ottiene un riscontro soddisfa cente: di fatto, anche vendendo meno occhiali, i nostri partner hanno incrementato la marginalità, grazie alla filosofia B.I.G. Vision e a tutto quanto oggi offre l’azienda. A supportare que sta crescita comune sono in particolare le progressive, che per noi rappresentano un vero e proprio mondo di riferimen to, ma anche i trattamenti top, che in termini di facilità di pu lizia o di resistenza ai graffi, ad esempio, si rivelano trainanti per il business del punto vendita».
Quella che Barberis ama definire la Roden stock 2.0 è fatta anche di una rinnovata or ganizzazione e di progetti di ampio respiro. «È cambiata tutta la prima linea aziendale, oltre a diverse risorse attive sul territorioricorda il manager - Nuovo risulta anche lo spirito con cui il team lavora, in un ambien te sereno, in sinergia con i principi introdotti dal gruppo in Europa e nel mondo: operia mo, infatti, con la logica della matrice, che è molto differente dall’approccio gerarchico cosiddetto a silos, con maggiore collabora zione all’interno, la possibilità di partecipare in maniera condivisa alle varie iniziative e l’opportunità di relazionarsi costantemente con la casa madre».
Tutti elementi che confermano come la filia le italiana sia ben integrata nell’organizza zione aziendale europea, ricoprendo in cer ti casi un ruolo di leadership. «Il gruppo ci ha affidato il progetto pilota della Academy, che nel 2023 prenderà vita proprio nel nostro paese e diventerà una case history interna zionale per Rodenstock: a Milano abbiamo rilevato un’area di circa 250 metri quadrati adiacente allo stabile in cui si trova la nostra sede e già da gennaio partiremo con l’attivi tà di formazione, che verrà preceduta, a di cembre, da una fase test con alcuni key opi nion leader - dice ancora Barberis - L’offerta formativa per i centri ottici italiani, gestita da Valentina Pucci Mossotti, avrà quindi una tri plice declinazione: fisica, di e-learning e on demand sui singoli punti vendita o con ini ziative a livello locale». Quali sono gli obiettivi per il 2023? «Il nostro piano è certamente ambizioso: vor remmo confermare la crescita a doppia cifra, anche se non sarà facile, poiché non dipende tutto da noi, ma molto dall’andamento ma croeconomico - rivela Barberis - Sarà sicu ramente l’anno del marketing, divisione già centrale per le attività di Rodenstock Italia, che verranno potenziate con l’ingresso di ulteriori risorse strategiche. Ma sarà anche l’anno del rinnovamento delle operations: abbiamo già rafforzato il sistema logistico di Milano con un nuovo macchinario Mei e
lo stesso abbiamo fatto con la filiale di Bari. A questo si aggiungono l’allungamento dei tempi di ordinazione per le lenti sagomate di stock, con la certezza di riceverle in negozio già il giorno successivo, e il potenziamento del direct delivery. E nei prossimi mesi in trodurremo altri servizi innovativi, come la vorazioni speciali o montaggi particolari». Niente partecipazione a Mido 2023, invece. «Massimo rispetto per l’istituzione e l’orga nizzazione del salone milanese, ma i vertici del gruppo hanno deciso di non essere pre senti l’anno prossimo a nessuna fiera di set tore al mondo, nemmeno a opti di Monaco di Baviera, sede di casa madre, per investire tutte le risorse sulla vicinanza al canale otti co, sempre con l’obiettivo di sostenere i nostri partner nella creazione di valore», conclude il manager.
Tra agosto e settembre tre negozi, in precedenza con insegna VistaSì, sono stati trasformati in altrettanti centri VisionOttica: in via Madama Cristina a Torino e in via Lorenteggio e piazza Risorgimento a Milano. A fine ottobre è stato invece inaugurato il punto vendita, che prima era GrandVision, presso il centro commerciale Bonola, sempre nel capoluogo lombardo. E il processo avanza
Èstato avviato a fine estate il proces so di conversione degli store acquisi ti lo scorso marzo da EssilorLuxottica da parte di Vision Group. Il primo è stato il negozio torinese, nato nel 2014: dopo una completa ristrutturazione ha riaperto come VisionOttica Madama Cristina. «A contraddistinguere l’offerta del nuo vo centro ottico, su una superficie di oltre 100 metri quadrati, sono quali tà, professionalità, servizi certificati, una strumentazione all’avanguar dia, un assortimento ampliato con l’inserimento di nuovi brand di oc chialeria internazionali e a marchio proprio, per un totale di più di 1.100 montature tra cui scegliere, e l’espo sizione a vista di lenti a contattospiegano in Vision Group - I clienti, anche con l’assistenza del personale specializzato già presente nella pre cedente gestione, vi trovano l’esclu
a ritmo serrato
Da sinistra, gli store di corso Porta Borsari a Verona e presso il centro commerciale Vulcano di Sesto San Giovanni, a Milano: sono stati inaugurati a novembre, insieme ad altri sette ex GrandVision
In occasione della Fashion Week di fine settem bre a Milano sono stati inaugurati anche i centri ottici di via Lorenteggio e piazza Risorgimento. Il primo, presente da dieci anni in città, è caratte rizzato da cinque ampie vetrine e ha una super ficie di oltre 60 mq, con un assortimento di 900 modelli vista e sole. Il secondo invece, nato più di quindici anni fa, è caratterizzato da quattro am pie vetrine su un’area di oltre 80 mq, con 1.000 montature vista e sole. «In occasione della nuova apertura ha ospitato una performance che ha vi sto protagonista un capo iconico di Romeo Gigli e un’esposizione di monili in rame e pietre grezze appositamente studiati per le prime sfilate della maison: pezzi unici che appartengono all’archi vio storico del brand, presentati per la prima vol ta ad accompagnare la linea di occhiali Romeo Gigli, di cui Vision Group detiene la distribuzione esclusiva in Italia», ricordano dal network.
In tutti e tre i punti vendita si trovano «innovativi banchi dimostrativi digitali e una parete espe rienziale per le lenti oftalmiche, che hanno lo scopo di spiegare le caratteristiche tecniche e far provare in modo coinvolgente le migliori soluzio ni ottiche disponibili sul mercato, per un acquisto sempre più consapevole e in grado di rispondere in modo puntuale alle differenti esigenze di be nessere visivo e stili di vita», precisano in Vision Group.
A fine ottobre è stata la volta dello store inaugu rato nello storico centro commerciale milanese di Bonola, in via Giacomo Quarenghi, zona nord
ovest della città: si tratta del primo dei nego zi a insegna GrandVision a essere convertito in VisionOttica . «A contraddistinguere l’offerta del centro ottico, che si estende su una superficie di oltre 80 metri quadrati, è il posizionamento foca lizzato sui contenuti professionali, legati in parti colare al mondo delle lenti, con un assortimento rinnovato e una strumentazione all’avanguardia - dicono ancora in Vision Group - Nell’ambito dell’occhialeria, l’offerta si arricchisce con nuovi brand e con le collezioni in distribuzione esclusi va del gruppo». «Con l’inaugurazione di VisionOttica Bonola diamo finalmente avvio al percorso di rebran ding della rete GrandVision acquisita - dichiara Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group - Un’operazione di carattere strate gico che ci vedrà impegnati nel rafforzare il po sizionamento e l’attrattività di VisionOttica a be neficio dei nostri affiliati e dei clienti. VisionOttica è un concept che mette al centro l’eccellenza dei servizi e dei prodotti. Puntiamo pertanto a valo rizzare i nostri ottici optometristi e tutto il perso nale attraverso percorsi di formazione e sviluppo dei talenti, in linea con gli alti standard di qualità richiesti dalle nostre certificazioni». Oggi sono oltre 300 i punti vendita dell’insegna di Vision Group in tutta Italia: entro fine 2022 il gruppo conta di concludere il rebranding per una trentina di negozi ex GrandVision e VistaSì , con l’obiettivo di superare quota 400 centri VisionOttica nella primavera 2023.
EYEFIT SMART è il nuovo sistema di centratura 3D di Ital-lenti. Grazie al sistema di telecamere 3D permette la rilevazione dei parametri posturali senza l’ausilio di mascherine di calibrazione e l’acquisizione di tutti i dati viene effettuata con una sola foto.
Inoltre con la simulazione virtuale di lenti e trattamenti grazie allo schermo touch screen, permette la presentazione al cliente finale di tutte le carat teristiche tecniche dei prodotti per una vendita di valore.
EYEFIT SMART è il sistema più veloce e preciso per la determinazione dei parametri posturali individuali ed efficace per la presentazione dei prodotti. www.itallenti.com
Il 13 e il 14 novembre, presso l’Hotel Sheraton Parco de’ Medici di Roma, si è tenuta la quattordicesima edizione della convention del gruppo, che in Italia conta circa 800 centri ottici indipendenti associati: una novantina le insegne che vi hanno partecipato, fra presenza fisica e online
ExpoCecop 2022 è stato il primo even to nazionale che ha visto come prota gonista il rinnovato management del network. «Il nostro viaggio insieme è iniziato un anno fa: il gruppo ha impostato un nuovo approccio e team, con una visione foca lizzata sulla volontà di portare cambiamento, evoluzione e guidare la trasformazione verso il futuro».
Così il country manager Italia Andrea Vita ha aperto il meeting, che si è tenuto a tre anni dall’ultimo. «Un nuovo viaggio comincia con una ripartenza e porta con sé una nuova visione, data dall’insieme di tutti i nostri valori, aspet tative e obiettivi», ha detto il manager. “Nuove ottiche per ripartire” è stato infatti il tema di questa ExpoCecop. «L’ottica e le dinamiche del punto vendita post pandemia si sono evolute e si stanno evolvendo, richiedendo un approccio diverso - ha precisato Vita - Più imprenditoriale, proattivo, social, digital e su misura del cliente: questa è la direzione verso cui sta andando il gruppo, insieme ai nuovi volti del team Cecop Italia e con la guida del nostro general mana ger global, Jean de Contades».
Da sinistra, Andrea Vita, country manager di Cecop Italia, e Nicola Di Lernia, conduttore dell’evento
Sul palco dell’evento sono intervenuti tre pro fessionisti, condotti da Nicola Di Lernia, che in plenaria hanno sviscerato temi dell’evento sotto varie sfaccettature. Ha aperto le danze, con “Cosa ti dice il cervello?”, Giovanna Prina, autrice della sezione online Management de Il Sole 24 Ore , ha approfondito i temi legati all’u tilizzo del gioco nell’apprendimento e di meto dologie di attivazione, finalizzate a rendere la
Le lenti MYOpis Boosted aiutano a controllare la progressione miopica attraverso una tecnologia brevettata, visibile sulla superficie esterna della lente, composta da 294 “lentine” di differente diametro chiamate “booster”, che non solo stimolano il bulbo oculare e migliorano l’effetto defocus, ma bilanciano la sensibilità alla luce. Richiedi informazioni alla tua Filiale di riferimento!
formazione più fruibile e interessante. Cosa ci frena di fronte a un cambiamento e cosa inve ce può aiutarci ad affrontarlo con serenità e fiducia? La professionista ha illustrato alcuni meccanismi importanti che possono supportare l’apprendimento: ha voluto ricordare alla pla tea degli associati il concetto dei Bias, ovvero dei pregiudizi che il nostro cervello utilizza per “risparmiare energia”. Prina, autrice del libro Il manager sincrono, ha infatti chiarito che non tutti i nostri preconcetti sono sbagliati, però bi sogna fare estrema attenzione a non cadere nella loro trappola. Alcuni esempi? Il Bias di conferma, quando cerchiamo una informazione a tutti i costi che avvalori la nostra tesi, o il Bias etnico, che ci fa percepire migliori le persone che appartengono alla nostra comunità anziché altre.
Domenico Romano con “Just a strategy in a digi tal world: innovazione sostenibile in un universo di atomi e bit” ha invece portato i partecipanti nel futuro del retail, proiettandoli direttamente nell’universo digital e facendo riflettere su come il commercio oggi viva la contemporaneità di un numero di generazioni mai visto in passato e le relative difficoltà di conoscerle bene tutte. Sono usciti vari spunti e soluzioni operative e pratiche, uno su tutti il tema della “subscrip tion”: l’obiettivo delle aziende e del retail oggi non è solo registrare gli acquisti dei clienti, ma soprattutto conoscere quanti escono senza aver comprato e il motivo per cui lo hanno fatto. Per questo lo strumento della sottoscrizione, ovvero del contratto o abbonamento che non sia limi tato solo all’acquisto singolo ma a un percorso mensile ripetuto, è una delle soluzioni strategi
che che rappresenta il domani di un retail che punta alla fidelizza zione e al servizio.
A sua volta Nicola Di Lernia, esperto del mondo dell’ottica, ha evidenziato che il futuro del setto re è in continuo cambiamento in particolare nella sua componen te indipendente: siamo di fronte a una sorta di movimento a tenaglia, con a destra aziende produttrici che verticalizzano, di cui Essilor Luxottica sarà solo il primo caso, e, a sinistra, le catene, che oggi numericamente contano ancora poco, ma in termini di fatturato valgono il doppio della loro incidenza quanto a punti vendita. Il tutto ben amalgamato dal com mercio online, che non ha ancora espresso com piutamente, almeno in Italia, la sua forza. Come può difendersi l’ottico indipendente? Certamen te investendo su se stesso, ha risposto Di Lernia, rinforzando le proprie hard skill professionali e lavorando sulla debolezza delle soft skill, cioè le capacità interpersonali: il saper parlare con il pubblico, il personal branding, l’identità di gitale, il problem solving e, in particolare, lo storytelling, per trovare e raccontare la storia nell’ottica di ognuno di loro. La giornata di domenica è proseguita con l’a pertura del salone espositivo con gli stand dalle aziende partner, che ha permesso il confronto con appuntamenti one-to-one e la scoperta di nuovi lanci di prodotto per quanto riguarda montature, oftalmica, lenti a contatto e strumen tazione. Ampio spazio è stato dedicato nel po meriggio ai training formativi, organizzati dalle imprese sponsor. «ExpoCecop 2022 ha rappre sentato un momento di coesione e di incontro per fare network, confrontarsi, scoprire le novi tà del settore e ascoltare storie di successo da cui trarre ispirazione - commentano dal gruppo - Oltre ad aver rappresentato un’occasione di incontro con i fornitori partner, ai quali è sta ta dedicata l’ampia area espositiva e training specifichi, con promo ad hoc esclusive per i partecipanti. Insieme all’aspetto formativo, con le sessioni di aggiornamento esclusive non è mancato l’aspetto ludico con momenti di svago, divertimento e network».
1) Sulla base di una simulazione della nitidezza visiva su un’area di 50 mm di diametro di una lente FSV ClearView ZEISS con indice 1,60 rispetto a una lente FSV AS ZEISS 1,60. Media di +5D, +3D, +1D, -1D, -3D, -5D e -7D con e senza cilindro di -2D. Analisi quantitative di Carl Zeiss Vision GmbH, divisione Technology e Innovation, 2020.
È una professione che nella maggior parte dei casi piace ai figli d’arte: questo permette di programmare per tempo e in ambito familiare il passaggio generazionale in azienda
Riuscire a garantire continuità nel tem po alle imprese di ottica a conduzione familiare è un argomento che emerge in ogni incontro di aggiornamento sul tema della gestione dal punto di vista manage riale, strategico, economico e finanziario e non esclude aspetti affettivi e psicologici. Ferma restando la mitica gavetta di chi, fin da piccolo, ha respirato l’aria del negozio, il primo dilemma per una famiglia è la scelta del percor so formativo più consono a far conseguire al fi glio o alla figlia il diploma di ottico e a garantire l’adeguata preparazione per poi prendere le re dini dell’impresa di casa. Tre sono le strade percorribili per quanti voglio no favorire il passaggio generazionale. Una è rappresentata dalle scuole professionali, cui si accede dopo il diploma di maturità: offrono un biennio finalizzato al conseguimento dell’abilita zione di ottico, che può essere seguito da un anno opzionale per la specializzazione in optometria. Punti di forza di questa scelta sono soprattutto l’importanza dell’attività pratica, ambulatoriale e di laboratorio, e il peso della tradizione, tanto che spesso si sceglie l’istituto dove in preceden za hanno studiato i propri parenti per consolida re anche un legame affettivo e familiare.
Dall’inizio del nuovo millennio i ragazzi che vogliono entrare in questo mondo possono iscriversi ai corsi di laurea triennali in Ottica e Optometria, oggi presenti in nove atenei ita liani: la formazione raggiunge così un ambito accademico, con l’obiettivo di valorizzare so prattutto le conoscenze teoriche degli studen ti. Attraverso il Programma Erasmus, inoltre, è possibile svolgere un periodo di studio all’e stero in accordo con università europee per integrare e perfezionare le proprie nozioni. Per conseguire l’abilitazione alla professione di ottico i laureati devono successivamente superare l’esame di Stato. Lo stesso vale per quanti scelgono gli istituti secondari superio ri, che su un arco temporale di cinque anni offrono un percorso formativo progressivo e articolato.
Anche le realtà aziendali e del retail incentiva no l’aggiornamento degli ottici optometristi con una significativa presenza nelle scuole e nelle università: l’obiettivo comune è elevare il livello del valore della professione, proseguire le tra dizioni dell’imprenditoria italiana e, non ultimo, inserire giovani preparati in un settore in cui i dati sull’occupazione si confermano molto inco raggianti.
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Il 2023 è ormai alle porte e, puntuale come l’oroscopo, il retail delinea quelli che potranno essere i comportamenti del consumatore per non ritrovarsi impreparati, elaborando nuove e coerenti strategie, in grado di creare attrazione e fatturato
Da sempre l’unica certezza è che per fidelizzare l’utente finale le aziende devono riconoscere prontamente e rispondere con tempestività a ogni cambiamento. In termini di reattività, il mercato dell’ottica ha centrato la propria politica di cre scita sul costante aggiornamento professiona le e sull’adeguamento alle esigenze dei propri clienti.
Molti esperti di trend consumer parlano oggi di un consumatore che preferisce aziende e brand in grado di esprimere il lato umano. L’u tente sembra, infatti, orientato verso acquisti consapevoli e razionali, di cui conosce in modo approfondito benefici ed esclusività, ama per sonalizzare ogni scelta, richiede prodotti soste
nibili non solo nei materiali, ma a partire dai processi di produzione. Per il consu mer 2023 la condivisione e l’appartenen za a un gruppo restano l’obiettivo prima rio e diventa sempre più forte il senso di community prima ancora di legarsi a un brand specifico. Le esperienze di acquisto sono dunque una delle molteplici occasio ni per conoscere, imparare, apprezzare i valori su cui fonda la propria vita.
Il Global Consumer Trend 2023, recente mente pubblicato da Qualtrics, società statunitense di indagini di mercato, ha descritto cosa influenzerà maggiormente le scelte degli shopper, rilevando tre prin cipali tendenze che incideranno sul mer cato l’anno prossimo:
*Angelica Pagnelli è ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica. Coordina i processi di innovazione e, attraverso la sua consulenza strategica, crea una visione finalizzata alla realizzazione di idee, prodotti, progetti e contenuti originali.
• la fedeltà a un marchio o a un’azienda si conquisterà con le relazioni personali, la sola efficienza operativa non sarà suf ficiente;
• i consumatori saranno meno pazienti e sempre più propensi a cercare risposte da altre aziende;
Abbiamo costruito NAU! per essere un'oasi stabile nel mercato, che cresca con regolarità, benessere e orgoglio. Non puntiamo mai al massimo profitto immediato, ma a una sostenibilità di lungo periodo: che sia economica, sociale e ambientale.
• i feedback non strutturati diventeranno sempre più importanti per comprendere le nuove esigenze degli utenti. Come si traduce tutto questo per gli im prenditori ottici che hanno una visione strategica a medio-lungo termine? Non vi è alcun dubbio che sia ormai nata una comunicazione da utilizzare con il nuovo consumer nel centro ottico moderno.
La fedeltà a un marchio si conquista
In merito alla creazione di durature re lazioni personali orientate alla fidelizza zione, il vero plus è rappresentato dalla capacità di intrattenere un rapporto al di là dell’acquisto e in grado di soddisfare esigenze di personalizzazione. L’attuale attrazione per lo store fisico ha riportato la vendita nel luogo in cui ogni scambio e condivisione creano le basi per un’e sperienza memorabile. Da qui l’esigen za di mirare sempre di più a consulenze customizzate con cui mettere in raccordo la parte oftalmica con quella fashion. Or ganizzare eventi in negozio per favorire il network e comunicare i momenti di rela zione, con la stessa enfasi offline e online,
è una strategia vincente perché crea dif ferenziazione.
Per i professionisti della visione esse re competenti non è più un’opportunità, ma una condizione, che da sola non ba sta per stimolare l’adesione a un prodot to e consolidare il rapporto con l’esperto. La comunicazione è la formula magica. L’empatia ha un peso davvero rilevante nell’esperienza d’acquisto e l’ottico deve allenarsi a un ascolto più intenso, alla comprensione e alla soddisfazione dei bi sogni dei propri clienti per fidelizzarli a lungo termine. Sarà molto più importan te ispirare e creare per motivare a visite future che concretizzare una vendita im mediata e isolata. La relazione cui si fa riferimento non è quella che nasce in ne gozio e che si conclude con l’azione, ma è quella che nasce prima dell’ingresso nello store e individua l’insegna come un brand di riferimento nel diffondere valori e cul tura, analogamente a quanto accade per i marchi fashion, sempre più connessi ai propri clienti in modo emotivo e diretto. La vera relazione di successo fa assaporare il consenso nello stesso momento in cui viene palesato l’interesse all’acquisto ed è in grado di prolun gare i suoi effetti nel tempo, con il contatto post vendita, capace di sortire l’effetto di un legame indissolu bile. Ecco perché la customer experience diventa sempre più complessa e richiede azioni di marketing mirate per tracciare il consumatore in modo costante e intelligen te. La strategia non prevede forzature, ma il più autentico dei modi con cui far percepire la connes sione: la relazione tra
professionista dell’ottica e cliente. Inoltre, la ricerca delle soft skill rappresenta una priorità nella selezione del personale da introdurre nel team di vendita. Proporre esperienze immersive online e offline crea una relazione che fa intersecare il fattore emotivo con quello razionale. La creati vità ha un ruolo fondamentale e attivare format interessanti che coinvolgano gli utenti è una strada percorribile. In pre visione di una diminuzione del potere di spesa, cedendo all’acquisto il consuma tore si crea un’autogiustificazione e vive l’investimento in un paio di occhiali come necessità e simultaneo piacere.
Meno pazienza? Più fluidità
Il nuovo consumer è meno paziente, chiede immediatezza nelle informazioni cercate e fluidità nell’approccio. Le prime risposte arri vano dalla comuni cazione social, con cui l’utente si fa un’idea del portfo lio dei brand in ne gozio, della gamma e del know how in oftalmica, dell’at titudine fashion. I contenuti veicolati online e la modali tà di divulgazione ne firmano il tratto distintivo, ma rappre sentano anche il modo più istantaneo per fare informazione. È poi il potere delle im magini a permettere l’interazione con il consumer per avvicinarlo all’acquisto. Le vetrine dovranno quindi essere in futuro molto più curate e non solo nell’esposizio ne che prevede regole estetiche, psicolo giche e commerciali mirate. Sarà infatti necessaria la creazione di veri e propri piani editoriali per facilitare l’alternanza dei brand da mostrare. Le immagini pub blicitarie associate regaleranno all’uten
te l’informazione fashion già gustata sui social. La fluidità è proprio la capacità di offrire risposte immediate e informazioni facili da metabolizzare con accesso alla customizzazione che tanto piace al cliente del futuro, esigente sulle caratteristiche di unicità.
« La vera relazione di successo fa assaporare il consenso nello stesso momento in cui viene palesato l’interesse all’acquisto ed è in grado di prolungare i suoi effetti nel tempo, con il contatto post vendita, capace di sortire l’effetto di un legame indissolubile »
I feedback: un patrimonio di dati Il terzo punto da prendere in considera zione per l’ottico è richiedere feedback ed esaminarli per individuare possibili cambiamenti da adottare che possano ar recare un vantaggio all’intera comunità dei consumatori. Si tratta di riscontri non solo inerenti al prodotto, ma anche all’am biente, ai tempi di attesa, alla capacità di utilizzo di quanto acquistato. In questo scenario il nuovo utente finale è anche creatore di conte nuti e ha l’attitudi ne a diffondere la propria opinione sui social media e nelle review onli ne. Molti brand spingono i propri clienti a esprimersi in merito a gradi mento, stile di vita e attitudini perso nali. Il consumer è abituato a questa tipologia di intera zione che risulta efficace anche in ottica per riuscire a leggere e interpretare un flusso di dati che soddisfi le sue esigen ze: la marketing automation è uno degli strumenti a disposizione con cui tracciare e decodificare i messaggi utili alla crea zione di valore. Sono molte le incertezze che accompa gneranno il consumatore di domani, ma operare con consapevolezza e conoscen za della sua nuova identità offrirà all’otti co la certezza di un patrimonio umano su cui creare quello economico.
Con l’evoluzione delle tecnologie, nel 2023 i professionisti della visione, pur capitalizzando le preziose informazioni che già possiedono nei loro gestionali, avranno molto da fare per capire e incontrare i clienti acquisiti e potenziali
Il 2023 sarà molto impegnativo per tutti gli ope ratori del commercio. I consumatori hanno subìto una metamorfosi emotiva a causa di tut to ciò che è accaduto negli ultimi anni, tanto da rappresentare quasi un tesoro sconosciuto agli occhi dei professionisti che offrono prodotti e servizi. In realtà non è proprio così sconosciuto questo teso ro, perché se è vero che l’ottico vive di rapporti con tinuativi basati su una strategia di fidelizzazione, è altrettanto vero che molti aspetti del “nuovo” utente li conosce già. Chiaramente il discorso vale per tutti coloro che curano in maniera maniacale la raccolta e l’aggiornamento dei dati che un gestionale e il Crm custodiscono come beni preziosi. Può essere che per le persone sia cambiato di posi zione qualche elemento nella scala gerarchica deli neata dalla piramide dei bisogni umani di Abraham Maslow, ma non può essere variata più di tanto la necessità di vivere bene e vedere in maniera sod disfacente. In altre parole, i nuovi consumatori con tinueranno a desiderare di essere assistiti da ottici qualificati e capaci. Partendo da questa consapevo lezza, il professionista della visione avrà comunque
molto da fare per entrare sempre più in contatto con il cliente finale e i suoi luoghi preferiti, che tuttavia non saranno esclusivamente nel mondo del web. D’altra parte gli utenti, che in rete iniziano ad ave re, finalmente, maggiore cura e attenzione verso ciò che gli algoritmi propinano, saranno sempre più dif ficilmente raggiungibili grazie alla rivoluzione delle nuove normative sul tracciamento dei cookie di terze parti. In altre parole, sarà necessario studiare altri metodi per trovare i consumatori online e compren derne i bisogni.
Entrare in un’epoca di rete 5G porterà grandi cam biamenti. Nel 2023 ci saranno particolari upgrade sull’esperienza sensoriale degli utenti che daranno inizio a una nuova era, in cui saranno loro a determi nare il passo o meglio la velocità della comunicazio ne dei brand. I social media evolveranno verso una maggiore immersività dal punto di vista sensoriale, grazie alla tecnologia che consente di portare imma gini e suoni a un livello di fruizione incredibilmente reale.
Ultimo, ma non per importanza, è il fatto che i social saranno sempre più fondamentali per i rapporti con i clienti acquisiti e potenziali, in attesa che arrivi in maniera più concreta e diffusa il tanto citato meta verso. Il 2023 sarà dunque un anno davvero impe gnativo, non ci sono dubbi, ma anche molto stimo lante.
• Esame dell’acuità visiva
• Esame alla lampada a fessura
• Tonometria
• Esame del fondo oculare
Quello basato sull’applicazione denominata Variable contrast sensitivity chart by King-Devick, disponibile per iPad, potrebbe rivestire una certa importanza per analizzare la capacità visiva in condizioni di scarsa luminanza, nebbia o abbagliamento
Alla fine della visita oculistica i pazienti con patologie oculari conclamate o quelli che presentavano eventuali patologie per cui sono stati prescritti ulteriori approfondimenti diagnostici sono misurazione della sensibilità al contrasto e dal presente lavoro di tesi. Sono stati inoltre esclusi con acuità visiva inferiore a 8/10. Sono stati però lasciati vol utamente alcuni pazienti con cataratta, valutare l’importante ruolo di questa patologia sulla sensibilità al contrasto [Rubin 1993]. Quindi, delle visite preliminari, sono rimasti 30 pazienti divisi per fascia di età. Di questi pazienti alcuni, in seguito, hanno una cataratta del I/II grado (iniziale).
Una giornata di nebbia, guida not turna o un ambiente poco illumi nato: sono alcune delle condizioni di basso contrasto tra gli oggetti e il loro sfondo, che possono capitare assai frequentemente durante alcune attività quo tidiane oppure in situazioni occasionali. L’utilizzo di Variable contrast sensitivity chart by King-Devick ha permesso di evidenziarne alcuni pregi e difetti.
La parte sperimentale di questo lavoro di tesi riguarda la misura dell’acuità visiva a 4 livelli di già detto sono stati presi in considerazione 30 pazienti sani, senza patologie oculari (tranne cataratta del I/II grado) e la misura è stata svolta dopo aver completato una visita oculistica comprendente le fasi descritte precedentemente [Elliott 2007][Rubin 2013].
temente piccoli; un numero discreto di soggetti non era disponibile a svolgere nuovamente il test in modo da poterne capire ripetibilità e ri producibilità. A questi aspetti si aggiungono la mancanza di una valutazione strumentale, ma gari tramite luminanzometro, del reale valore di contrasto presentato dallo schermo e la scel ta di fermare la valutazione dell’acuità visiva a
Come strumento è stata utilizzata un’applicazione su iPad chiamata “Variable contrast sensitivity King Devick” (Fig 3.2), già utilizzata in altri lavori di ricerca [Lin 2015], dove troviamo delle lettere con possibilità di cambiare sia la dimensione (in scala imperiale: un’espressione Snellen) che il contrasto delle lettere ottotipiche rispetto allo sfondo bianco della mira [Woods
Velocità, facilità di trasporto, possibilità di cambiare le lettere ottotipiche in manie ra casuale, evitando un effetto di memoria, sono i plus di tale app. Tuttavia ci sono an che dei limiti dello strumento. Nonché alcu ne condizioni che hanno reso meno efficiente l’esecuzione del test: il contrasto riprodotto da un monitor, a qualunque dispositivo ap partenga, dipende criticamente dalla ca librazione e caratterizzazione del monitor stesso; la risoluzione dello schermo non era adatta a svolgere un test per vicino, poiché era impossibile arrivare a caratteri sufficien
Fig.3.2 Una schermata del “Variable contrast sensitivity chart by King Devick”
Fig. 1. Una schermata del “Variable contrast sensitivity chart by King-Devick”
Esistono tre opzioni (Fig.3.2) adatte a 3 diverse distanze di svolgimento del test: 40 centimetri, in questa tesi sono state utilizzate la distanza di 40 centimetri per la misura dell’acuità visiva a 3 metri per la misura dell’acuità visiva da lontano. I valori di acuità visiva dell’applicazione sono espressi in scala imperiale di Snellen (numeratore da tali valori sono stati calcolati i valori equivalenti sia in Notazione Decimale che in scala logMAR
10/10 sia per chi aveva raggiunto tale valore sia per chi poteva raggiungere un valore maggiore durante la visita oculistica preliminare. Pur con i limiti sopra detti e nonostante un’e levata variabilità tra i soggetti, che ha portato a una deviazione standard grande, è stato pos sibile verificare un certo effetto dovuto all’età sulla sensibilità al contrasto e anche il ruolo, fortemente penalizzante, della cataratta nell’os servare stimoli poco contrastati.
Le misure sono state svolte presso la Casa di Cura Villa Verde di Reggio Emilia sotto la su pervisione di un oftalmologo. Per prima cosa è stata realizzata una completa visita oculistica, in modo tale da escludere i soggetti con patolo gie oculari (sono però presenti, come vedremo in seguito, individui con cataratta) o qualsiasi tipo di problematiche che potessero inficiare la qualità della misura dell’acuità visiva. La visita oftalmologica ha incluso le fasi di anamnesi di attuali problemi oculari, la storia clinica e fami liare per quanto riguarda le patologie oculari, insieme all’anamnesi generale e farmacologi ca. Il controllo si è chiuso con l’autorefrattome
Snellen Decimale logMAR
20/12.5 16/10 -0,20 20/16 12/10 -0,07 20/20 10/10 0,00 20/25 8/10 0,10 20/32 6/10 0,20 20/40 5/10 0,30
20/50 4/10 0,40 20/63 3/10 0,50
20/80 2.5/10 0,60 20/125 1.6/10 0,80 20/100 2/10 0,70 20/160 1.25/10 0,90
Tabella 1. Valori di acuità visiva in scale Snellen, Decimale e logMAR: la conversione è stata effettuata solo per quei valori effettivamente utilizzati in questo lavoro sperimentale
tria, l’esame obiettivo, dell’acuità visiva e alla lampada a fessura, la tonometria e l’e same del fondo oculare. Alla fine della visita oculistica i pazienti con patologie oculari conclamate o quelli che presentavano indizi di eventuali malattie, per i quali sono stati prescritti ulteriori ap profondimenti diagnostici, sono stati esclusi dalla misurazione della sensibilità al contra sto e dall’indagine. Sono stati inoltre esclusi tutti i pazienti con acuità visiva inferiore a 8/10. Sono stati però volutamente mantenuti nel gruppo alcuni soggetti con cataratta, per poter valutare l’importante ruolo di questa patologia sulla sensibilità al contrasto [Rubin 1993]. Quindi, al termine delle visite prelimi nari, sono rimasti 30 pazienti divisi per fascia di età. Di questi, alcuni presentavano una cataratta iniziale di primo e secondo grado. La parte sperimentale riguardava la misura dell’acuità visiva a 4 livelli di contrasto attra verso l’applicazione su iPad chiamata Varia ble contrast sensitivity chart by King-Devick (Fig. 1), già utilizzata in altri lavori di ricerca [Lin 2015] che presenta delle schermate di lettere con possibilità di cambiare sia la di mensione (in scala imperiale: un’espressione della frazione di Snellen) sia il contrasto del le lettere ottotipiche rispetto allo sfondo bian co della mira [Woods 1995]. Esistono tre opzioni adatte a 3 diverse di stanze di svolgimento del test: 40 centimetri, 2 metri, 3 metri. In questa ricerca sono state utilizzate la distanza di 40 centimetri per la misura dell’acuità visiva da vicino e quella a 3 metri per la misura dell’acuità visiva da lontano.
I valori di acuità visiva dell’applicazione sono espressi in scala imperiale di Snellen (numeratore 20). A partire da tali valori sono stati calcolati i valori equivalenti sia in Nota zione Decimale sia in scala logMAR (Tab. 1).
La misura dell’acuità visiva per diversi valori del contrasto L’esame dell’acuità visiva è stato eseguito subito in visione binoculare da lontano e poi da vicino, cambiando il contrasto delle lette
acuità visiva in scale Snellen, Decimale e logMAR: la conversione è stata effettuata solo per quei utilizzati in questo lavoro sperimentale.
Fig.3.3 I valori massimo e minimo di acuità visiva da vicino
Fig.3.3 I valori massimo e minimo di acuità visiva da vicino
Fig.3.3 I valori massimo e minimo di acuità visiva da vicino
I valori massimo e minimo di acuità visiva da vicino
Fig.3.4 I valori massimo e minimo di acuità visiva da lontano
Fig.3.6 Contrasto : 50%
Fig.3.4 I valori massimo e minimo di acuità visiva da lontano
Contrasto: 75%
Fig.3.5 Contrasto : 75% Fig.3.6 Contrasto : 50%
Contrasto: 50%
re ottotipiche in modo decrescente dal 75% al 2,5%.
I valori massimo e minimo di acuità visiva da lontano
Fig.3.4 I valori massimo e minimo di acuità visiva da lontano
Fig.3.6 Contrasto : 50%
Fig.3.7 Contrasto : 25%
Fig.3.7 Contrasto : 25%
Fig.3.5 Contrasto : 75%
Contrasto: 25% Contrasto: 2,5%
Fig.3.8 Contrasto : 2.5%
L’esame dell’acuità visiva è stato eseguito subito in visione binoculare da lontano il contrasto delle lettere ottotipiche in modo decrescente dal 75% al 2,5% . Abbiamo cominciato il test partendo dall’acuità visiva massima ragg iunta precedentemente durante la visita oculistica. Il risultato ottenuto durante la visita oculistica può essere del100%, anche se in realtà un tale valore non è mai ottenibile in pratica. Come livello dal 75% che è quello massimo consentito dall’applicazione. Alcuni pazienti sono di contrasto, di raggiungere un’acuità visiva maggiore rispetto a quella misurata
Abbiamo cominciato il test partendo dall’a cuità visiva massima raggiunta precedente mente dal paziente durante la visita oculisti ca. Il risultato ottenuto può essere assimilato a un contrasto del 100%, anche se in realtà tale valore non è mai ottenibile in pratica. Come livello di contrasto si è partito dal 75% che è quello massimo consentito dall’appli cazione: alcuni pazienti sono stati in grado di raggiungere un’acuità visiva maggiore rispetto a quella misurata durante la visita oculistica.
Fig.3.5 Contrasto : 75%
Fig.3.7 Contrasto : 25%
Questo è probabilmente accaduto perché, come già segnalato, l’oculista aveva scelto, in fase di visita, di fermarsi sempre a 10/10,
Fig.3.8 Contrasto : 2.5%
mentre in questa fase si è provato a verifi care fino a dove i pazienti potessero giunge re. Dopo si è passati a un contrasto del 50% cambiando le lettere per evitare che il sog getto si ricordasse di esse, ma partendo dal la stessa acuità visiva raggiunta nel livello di contrasto precedente. A partire da tale valore le lettere sono state continuamente rimpicciolite finché la persona esaminata non ha menzionato la difficoltà a leggere. A quel punto è stata registrata l’ultima misu ra per cui il paziente era perfettamente in grado di distinguere e leggere le lettere. La stessa procedura è stata ripetuta anche per altri livelli di contrasto (25% e 2.5%).
L’esame dell’acuità visiva è stato eseguito subito in visione binoculare da lontano e poi da vicino, cambiando il contrasto delle lettere ottotipiche in modo decrescente dal 75% al 2,5% . Abbiamo cominciato il test partendo dall’acuità visiva massima ragg iunta precedentemente dal paziente durante la visita oculistica. Il risultato ottenuto durante la visita oculistica può essere assimilato ad un contrasto del100%, anche se in realtà un tale valore non è mai ottenibile in pratica. Come livello di contrasto si è partit dal 75% che è quello massimo consentito dall’applicazione. Alcuni pazienti sono stati in grado, con tale valore di contrasto, di raggiungere un’acuità visiva maggiore rispetto a quella misurata durante la visita oculistica.
Per lo svolgimento del test da vicino è stato aggiunto il valore di addizione (potere po
40-49 0.75-1.75 50-59 2.00-2.50 > 60 > 2.75
2. Valore dell’addizione in base all’età
sitivo) per pazienti ad età maggiore/uguale di 40 anni. Tale valore è stato scelto in base all’età (Tab. 2).
Modificazioni di sensibilità al contrasto correlate ad altri motivi: ipotesi
Tutti i pazienti di età inferiore a 18 anni di mostravano un improvviso peggioramento di acuità visiva al basso livello di contra sto. Ad esempio la Fig. 2 e la Fig. 3 eviden ziano l’andamento di acuità visiva per il paziente numero 3 a quattro livelli di con trasto. Sono stati ipotizzati diversi elementi che potrebbero causare questo effetto nei soggetti minorenni, che includono l’incom pleto sviluppo oculare, la dimensione pu pillare e l’uso eccessivo di videoterminali [Bodis 1972].
Inoltre è stato osservato un improvviso peg gioramento di acuità visiva al basso livello di contrasto in due soggetti adulti (Fig. 4-7), uno dei quali è in possesso di un bulbo fisio logico corto che ha causato ipermetropia. in letteratura non sono presenti studi simili: un
0 20 40 6080
Contrasto(%)
Fig. 2. Paziente n. 3 acuità visiva per lontano
-0.10 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50
0 20 40 60 80 Acuità visiva(logMAR)
-0.10 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50
Fig.4.11 Paziente n. 3 acuità visiva per lontano
Fig.4.11 Paziente n. 3 acuità visiva per lontano
Contrasto(%)
Contrasto(%)
0 20 40 60 80
Contrasto(%) 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50
Fig. 3. Paziente n. 3 acuità visiva per vicino
Contrasto(%) 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50
Acuità visiva(logMAR)
0 20 40 60 80 Acuità visiva(logMAR)
-0.10 0.00 0.10 0.20 0.30
Acuità visiva(logMAR)
0 20 40 60 80 Acuità visiva(logMAR)
Fig.4.12 Paziente n. 3 acuità visiva per vicino Inoltre è stato osservato un improvviso peggioramento di acuità visiva al basso livello in due soggetti adulti (Fig.4.13 16), uno di quali è in possesso di un bulbo fisiologico causato ipermetropia; in letteratura non sono presenti studi che mostrano questo certo un solo caso è troppo poco per ricavarne indicazioni significative, ma resta interessante che potrebbe essere esaminato in studi ulteriori.
solo caso è insufficiente per ricavarne indi cazioni significative, ma resta un indizio in teressante che potrebbe essere esaminato in indagini ulteriori.
Fig.4.13 Paziente n. 12 acuità visiva per lontano
Fig.4.12 Paziente n. 3 acuità visiva per vicino Inoltre è stato osservato un improvviso peggioramento di acuità visiva al basso livello in due soggetti adulti (Fig.4.13 16), uno di quali è in possesso di un bulbo fisiologico causato ipermetropia; in letteratura non sono presenti studi che mostrano questo certo un solo caso è troppo poco per ricavarne indicazioni significative, ma resta interessante che potrebbe essere esaminato in studi ulteriori.
0 20 40 60 80 Acuità visiva(logMAR)
Fig. 4. Paziente n. 12 acuità visiva per lontano
Contrasto(%)
-0.10 0.00 0.10 0.20 0.30
Fig.4.13 Paziente n. 12 acuità visiva per lontano
Contrasto(%) 0.00 0.20 0.40 0.60
Tab.4.3 I dati di due pazienti che dimostrano un impoviso peggioramento di acuità visiva al livello (2,5%).
Tab.4.3 I dati di due pazienti che dimostrano un impoviso peggioramento di acuità visiva al livello (2,5%).
Fig. 5 Paziente n. 12 acuità visiva per vicino
0 20406080 Acuità visiva(logMAR)
Fig.4.14 Paziente n. 12 acuità visiva per vicino
Contrasto(%)
Contrasto(%) -0.10 0 20 40 60 80
L’Istituto è presente nel mondo della visione, in cui opera integrato con il contesto scientifico, economico e civile e partecipa da protagonista alla vita della filiera ottica. Fornisce agli studenti e alle aziende del settore istruzione e formazione di area sanitaria con l’impegno di consegnare al mer cato del lavoro professionisti dotati delle conoscenze scientifiche, delle abilità e delle competenze pratiche richieste per inserirsi con successo nella professione e nelle aziende.
Da oltre 45 anni consegniamo agli Ottici e agli Optometristi conoscenze e competenze professio nali e – fra i primi in Italia – da 35 anni quelle optometriche, all’interno di un percorso culturale di aggiornamento professionale dei nostri docenti provenienti dalla filiera ottica e dal mondo acca demico, utilizzando metodi didattici sempre in linea con l’evoluzione dei profili professionali e dei sistemi di erogazione della didattica.
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Fig.4.14 Paziente n. 12 acuità visiva per vicino
204060 80
Fig. 6. Paziente n. 15 acuità visiva per lontano
0
0.40 0.60 Acuità -0.10 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40
Fig.4.15 Paziente n. 15 acuità visiva per lontano
Contrasto(%)
Acuità visiva(logMAR)
204060 80
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Fig. 7. Paziente n. 15 acuità visiva per vicino
Fig.4.15 Paziente n. 15 acuità visiva per lontano
Contrasto(%)
Contrasto(%) 0.00 0.20 0.40 0.60 0.80
È innanzitutto necessario ribadire come l’analisi della sensibilità al contrasto debba essere considerata come irrinun ciabile per una completa visita optome trica. L’utilizzo di questa applicazione ha permesso di evidenziarne alcuni pregi e difetti. Sicuramente l’uso dell’applica zione rende la misura della sensibilità al contrasto molto veloce, facile da traspor tare e approntabile pressoché in ogni ambulatorio. Inoltre, utilizzare un dispo sitivo elettronico consente di cambiare in maniera casuale le lettere presentate, evitando un effetto di memoria che po trebbe influenzare le misure svolte con una tradizionale tavola. Pur con i limiti evidenziati all’inizio e no nostante un’elevata variabilità tra i sog getti che ha portato a una deviazione standard grande, è stato possibile osser vare un certo effetto dovuto all’età sulla sensibilità al contrasto e anche il ruolo, fortemente penalizzante, della cataratta nell’osservare stimoli poco contrastati. Per poter fare affermazioni più certe sa rebbe dunque stato necessario avere un maggior numero di soggetti, magari an che disponibili a svolgere una ripetizione del test in modo da capire ripetibilità e ri producibilità del test studiato. Inoltre, sa
0 20 40 60 80 Acuità visiva(logMAR)
rebbe stata necessaria una valutazione strumentale, magari tramite luminanzo metro, del reale valore di contrasto pre sentato dallo schermo. Infine, la scelta di fermare la valutazione dell’acuità visiva a 10/10 sia per chi ha raggiunto tale valore sia per chi potesse raggiungere un valore maggiore duran te la visita oculistica preliminare, anche se ha comportato una velocizzazione del test, può però aver condotto a perdere qualche correlazione rilevante. Tutto ciò detto, resta comunque assai in teressante l’approccio di un test realiz zato con un dispositivo elettronico, che appare sicuramente come la frontiera fu tura, una volta eliminati i problemi citati.
Acuità visiva(logMAR)
0.30 0.40 Acuità 0.00 0.20 0.40 0.60 0.80
Le immagini e i grafici in queste pagine sono tratti dal lavoro di tesi dell’autrice, inserito nella libreria degli Special Ab stract del VisionOttica Award: una raccol ta di oltre 180 elaborati realizzati in esclu siva dai partecipanti al concorso, con la proprietà letteraria di Vision Group
Nuovo centro espositivo di Basilea firmato Herzog & de Meuron: Un simbolo di architettura, innovazione e cultura nel cuore di Basilea.
Con questo servizio l’azienda oftalmica velocizza i tempi di evasione delle lenti di ricetta top entro 48 ore. Da dicembre sarà inoltre attivo l’utilizzo di buste digitali
Da oltre trent’anni il laboratorio produt tivo di Garbagnate Milanese «è punto di riferimento per i centri ottici italiani e fiore all’occhiello di Hoya - spiega Simone Roverato, customer service manager di Hoya Italia - Gli investimenti in innovativi mac chinari e tecnologie produttive, sempre in linea con le più recenti certificazioni di qualità e am biente, hanno reso nel tempo Hoya tra i leader nel servizio di sagomatura online». Più recentemente, sotto il cappello Hoya Express, l’azienda ha introdotto il Servizio Express e il Montaggio Express, «due importanti opportuni tà che permettono l’evasione delle lenti di ricet ta top in 48 ore e dei montaggi con tempistiche fino a poco tempo fa impensabili - afferma anco ra Roverato - Tutto questo garantisce agli ottici optometristi la possibilità di soddisfare la propria clientela, facendo realmente la differenza in un mondo sempre più digitalizzato».
Sono inoltre previste ulteriori novità, «sviluppate grazie all’esperienza, alla lungimiranza e all’a bilità dei professionisti Hoya, che lavorano quo tidianamente per elevare gli standard di quali tà», dice il manager. Dal 1° dicembre il servizio montaggi viene infatti potenziato e velocizzato con l’utilizzo di buste digitalizzate. «Questa op portunità garantirà sia maggiore sicurezza e tracciabilità nel trasferimento della montatura
sia maggiore veloci tà nell’esecuzione dell’ordine attraver so l’immediata lettu ra digitale all’arrivo in Hoya - aggiunge Roverato - Il Montag gio Express, offerto tramite HoyaiLog, è possibile grazie alla presenza del labora torio produttivo sul territorio italiano, determinante per i centri ottici, che pos sono così rispondere alle esigenze dei propri clienti con lenti evolute e personalizzate, garantendo consegne con tempi stiche eccezionali».
La forza del servizio Hoya si rispecchia anche nelle filiali, «diventate negli anni il punto di rife rimento locale per i partner: grazie al customer service e ai servizi di sagomatura e montaggio per lenti di serie e di ricetta garantiscono una mi gliore esperienza di vendita - concludono in Hoya - In particolare, nella nuova struttura di Palermo, e prossimamente in altre sedi, è stato allestito uno showroom strumenti per simulare la custo mer journey dell’utente finale nel centro ottico».
Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it
Sono quelli che caratterizzano la ClearForm Technology, metodo che consente di applicare complessi design freeform alle nuove lenti in pronta consegna dell’azienda, permettendo di ottenere una soluzione di qualità superiore dal punto di vista sia dell’estetica sia delle performance ottiche
Il mondo delle monofocali Zeiss ha vis suto un’evoluzione costante, anche se più lenta rispetto ad altre tipologie di soluzioni visive che hanno un maggiore contenuto di innovazione. «A partire dal 1912, con il lancio delle Zeiss Punktal, di fatto la prima lente oftalmica moderna, la categoria delle monofocali ha visto poche innovazioni sostanziali per oltre 70 anni - afferma Mar co Locatelli, product manager lenti di Carl Zeiss Vision Italia - Bisogna aspettare fino alla metà degli anni 90 per una vera novità in questo ambito: l’avvento della tecnologia freeform, introdotta da Zeiss e inizialmente utilizzata solo sulle progressive e applicata poi, dal 2008 in avanti, anche alle monofocali di costruzione. Oggi siamo a una nuova svol ta: con il lancio di Zeiss ClearView andiamo a utilizzare per la prima volta tale tecnologia anche nel processo produttivo delle monofo cali stock».
Lo sviluppo delle ClearView rappre senta pertanto uno step importante per Zeiss, che ha così voluto mettere a disposizione dei propri partner una soluzione più per formante sul piano sia dell’estetica sia della qualità visi va in un segmento che rappresenta un ottimo potenziale di business, dato che il 75% delle lenti che un ottico vende sono monofocali, il 20% delle quali di costruzione e ben l’80% di stock. «Le lenti in pronta consegna standard hanno ovviamente dei pro, ma anche dei contro: ad esempio non offrono il livello di
personalizzazione tipi co delle lenti di ricetta, ma consentono comun que la possibilità di aggiungere materiali e trattamenti top - spiega il manager - Un altro svantaggio è che il range di poteri in cui sono disponibili è più limitato. Il plus, sia per l’otti co che le propone sia per il consumatore che le acquista, è invece dato dal fatto che hanno co sti minori e una rapidità di consegna al giorno successivo. Fino a oggi. Con Zeiss ClearView si apre una terza possibilità che combina in ma niera efficace i pro delle due alternative finora disponibili: la pronta consegna di una stock e le performance ottiche superiori tipiche della tec nologia freeform. Un aspetto, questo, che non viene quasi mai citato nella fase di vendita di tale tipologia di prodotto e che così può rientra re tra le argomentazioni proposte dal professio nista, costituendo un elemento di differenziazio
ne dai competitor e un’ulteriore opportunità da sfruttare, senza dimenticare la protezione UV completa di serie fino a 400nm». Vediamo più da vicino in cosa consiste la pecu liarità delle lenti ClearView. Grazie alla tecno logia ClearForm, che consta di sette passaggi, la caratteristica principale è data dalla ottimiz zazione di oltre 700 punti su ognuno dei quattro settori in cui si può suddividere la superficie di una lente. «Questo speciale design è stato re alizzato ad hoc per quelle di serie ed è il mas simo livello di ottimizzazione possibile quan do non si conosce la posizione specifica dello sguardo del portatore - prosegue Locatelli - Tale ottimizzazione rende la lente di una qualità otti ca superiore e al tempo stesso riesce a ottenere
dei vantaggi per il portatore che sono immediatamente visibili: a confronto con le nostre tradizionali monofocali di stock, le ClearView sono mediamente più sottili del 16% rispetto a quelle sfe riche, inoltre sono fino al 49% più piat te e assicurano campi di visione nitidi tre volte più ampi». È importante chiarire però che la tec nologia freeform non viene applica ta direttamente sulla lente, ma sugli stampi in vetro che servono per la sua produzione. In base alle caratteristi che, gli stampi vengono poi diversa mente accoppiati, per creare il potere di prescrizione, in maniera massiva, da stoccare a magazzino in base alle proprie disponibilità. «Il range ovvia mente non può essere confrontabile con quello delle soluzioni di costru zione, ma viste le qualità ottiche e le caratteristiche di curvatura e spesso ri siamo potuti arrivare fino a cilin dro 3 per indice 1.5 e 1.60 e a lenti con poteri positivi anche in diametro 70 mm e in indice 1.5 e 1.60 - aggiun ge il manager - Per rendere le Clear View il top di gamma del portafoglio stock Zeiss abbiamo inoltre utilizzato il materiale BlueGuard per la prote zione dalla luce blu dannosa e il trat tamento Duravision Platinum UV che dà nitidezza elevata e maggiore resi stenza a graffi e sporco. In sostanza questa è una soluzione dal grandissi mo potenziale per l’ottico sia in termi ni di volumi sia sul piano del vantag gio competitivo: il professionista può puntare su un’estetica superiore, una tecnologia e una qualità visiva mi gliorate a un prezzo sostanzialmente comparabile alle nostre tradizionali monofocali di stock premium, avendo in più un materiale che finora nelle lenti in pronta consegna non c’era e ciò gli consente di differenziarsi dai concorrenti con una proposta davve ro nuova e completa».
1. Partendo dalla tecnologia freeform, per ogni potere di prescrizione, la lente viene ottimizzata punto per punto, prendendo in considerazione oltre 700 parametri di calcolo per ogni quadran te. Viene incorporata la tecnologia Core, la qua le considera la posizione del centro di rotazione dell’occhio che può variare significativamente da un miope a un ipermetrope: questo contri buisce a migliorare la nitidezza visiva nell’area periferica della lente.
2. Vengono realizzati stampi ottenuti dalla tecno logia freeform, usati poi nel processo di colatu ra. Generatori di superfici a controllo numerico computerizzato di ultima generazione trasferi scono il complesso design ClearView diretta mente negli stampi in vetro che sono poi lucidati sino a ottenere una qualità ottica molto elevata.
3. Le macchine di misurazione Zeiss controllano oltre 1.500 punti sulla superficie di ogni stampo per garantire l’accuratezza e la precisione ri spetto al design freeform teorico di riferimento. Lo stampo è così completo.
4. Stampi della superficie anteriore e posteriore sono abbinati in diverse combinazioni di poteri e quindi assemblati e riempiti con monomeri li quidi di differenti indici di refrazione, nel mate riale Zeiss BlueGuard.
5. A seconda del materiale, dell’indice e del potere prescrittivo, vengono impostate diverse tempe rature per ottimizzare la polimerizzazione termi ca: questo passaggio garantisce il trasferimen to della perfetta forma ottica dallo stampo alla lente. Quando la polimerizzazione è terminata e il materiale si è raffreddato, lo stampo viene rimosso e il risultato è una lente di stock Clear View.
6. La colata e l’indurimento sono seguiti dal pro cesso a bombardamento ionico tipico del tratta mento antiriflesso e indurente Duravision Plati num UV.
7. Per finire, le precise geometrie della superficie della lente vengono nuovamente controllate e testate attraverso la tecnica del Ray Tracing Zeiss.
Gianmario Reverdy
Gianmario
Come offrire al cliente un’esperienza d’acquisto personalizzata Angelica Pagnelli
Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it
Dopo la pausa dovuta al Covid, è ripartito quest’anno il programma della Technology Academy di Ital-Lenti, basato principalmente su un percorso di formazione tecnica e approfondimenti tematici al quale gli ottici optometristi e i loro collaboratori sono stati invitati a partecipare. «Ormai da diverso tempo, parallelamente alla commercializzazione dei prodotti, offriamo ai nostri clienti la possibilità di seguire corsi di aggiornamento sulla tecnologia applicata alle lenti oftalmiche, che mette a disposizione un’ampia gamma di soluzioni visive - spiega Paolo Marchesi, product & marketing manager di Ital-Lenti - In tali occasioni trattiamo tutti gli argomenti tecnici e specifici di pertinenza del centro ottico moderno, per offrire al portatore la migliore risposta alle sue esigenze sia in termini di correzione ottica sia di soddisfazione del suo stile di vita, moderno, dinamico e interconnesso».
Per questo, nell’ambito dei corsi, Ital-Lenti spazia dalle progressive di nuova generazione alle monofocali freeform, passando per le lenti occupazionali ad assistenza accomodativa sino alle lenti da ufficio o indoor, tutte personalizzabili grazie alla tecnologia HV, senza trascurare i trattamenti e i materiali indispensabili per la protezione dalla luce blu dannosa. «Non manca, inoltre, un approfondimento sulle soluzioni per la gestione della progressione miopica nei bambini e negli adolescenti, incluse nel catalogo lenti KIDS che raccoglie prodotti specificatamente realizzati per le necessità visive dei portatori più piccoli», aggiunge Marchesi.
Il programma della Technology Academy di Ital-Lenti prevede anche la presentazione e le prove pratiche di utilizzo dei nuovi sistemi di centratura 3D EYEFIT SMART che, oltre alla determinazione dei parametri posturali del portatore, permettono di spiegare in modo semplice ed esaustivo al cliente finale tutte le tipologie di lenti e lavorazioni grazie ad alcuni sistemi di emulazione virtuale integrati nel dispositivo.
Oltre alla conoscenza dei prodotti, di grande importanza è la conoscenza delle tecnologie che permettono all’azienda dell’Alpago di elaborare e produrre tutte le diverse geometrie grazie alla tecnologia freeform.
«Negli ultimi anni abbiamo integrato nel calcolo e nella produzione delle lenti una serie di algoritmi matematici per costruire tutte le geometrie: si tratta del Digital Ray Control 3D, all’interno del quale andiamo a sviluppare le applicazioni freeform che poi vengono trasferite ai generatori di forme - prosegue il manager - Per focalizzare questi aspetti tecnologici diamo l’opportunità ai partecipanti dei corsi di formazione di visitare gli impianti automatizzati presso il nostro
centro produttivo e di conoscere il processo di realizzazione di una lente oftalmica, partendo proprio dall’elaborazione della geometria di evoluti algoritmi matematici». Ital-Lenti è un’azienda nata nel 1955 e da quasi 70 anni si occupa di lenti oftalmiche. «La lunga esperienza e il forte orientamento alla ricerca, all’innovazione tecnologica e all’automazione produttiva le hanno permesso di raggiungere risultati di eccellenza, spesso anticipando il mercato con nuove soluzioni hi tech - precisa Marchesi - Nel 2004 ha introdotto linee di produzione freeform con controllo computerizzato di ogni singola fase di lavorazione attraverso lo sviluppo di propri software che consentono di realizzare lenti con la massima personalizzazione: un importante impegno che le ha consentito di ottimizzare la propria struttura, dotandola a oggi di cinque linee freeform e di un avveniristico impianto di controllo del ciclo produttivo, migliorando il servizio offerto ai centri ottici sia in termini qualitativi sia nei tempi di consegna».
Automatizzazione produttiva in una logistica integrata Proprio l’automatizzazione applicata ai processi produttivi è il punto di riferimento per l’azienda: il 90% di essi lo è completamente, a beneficio dei controlli di flusso e della pressoché totale riduzione dell’errore umano. Questo comporta tempi di produzione estremamente veloci: in 48/72 ore oltre il 97% degli ordini RX trattati viene evaso e consegnato al punto vendita per offrire un servizio esclusivo ai partner.
Ulteriori informazioni sul programma Academy di Ital-Lenti possono essere richieste ai nostri Agenti di Vendita sul territorio nazionale o all’indirizzo prima@itallenti.com.
La nuova campagna social di Nikon Lenswear è online fino al 15 dicembre ed è volta ad aumentare la brand awareness delle lenti del marchio e il drive to store presso gli ottici partner, ingaggiando gli utenti attraverso gli effetti della realtà aumentata.
Con l’hashtag #DettagliSvelati, la campagna 2022 di Nikon regala a ogni persona l’emozione di vedere il mondo che lo circonda prendere vita con incredibili forme e colori. Artisti di livello internazionale hanno collaborato per rendere memorabile l’esperienza, realizzando 5 filtri interattivi di realtà aumentata, dove tecnologia e arte si fondono per dare nuova vita al paesaggio circostante. A ciascun filtro è abbinata una specifica tipologia di lenti Nikon (progressive, monofocali,
polarizzate, illuminanti), perciò quando l’utente selezionerà il filtro scelto avrà modo di conoscere la particolarità delle lenti stesse associate. Successivamente verrà invitato a recarsi presso il punto vendita più vicino a lui - tramite Store Locator – per ricevere ulteriori informazioni.
Per i centri ottici partner, Nikon Lenswear ha riservato un esclusivo filtro di realtà aumentata, accessibile unicamente attraverso il QR Code presente sul poster della campagna. Un modo per attirare la clientela in negozio e far vivere ai propri clienti un’esperienza interattiva emozionante. Il centro ottico stesso si anima e prende “nuova vita” con il filtro in esclusiva, diventando protagonista del racconto Nikon che parla di tecnologia e dinamicità.
«Siamo tra i pionieri nell’ottica e ricerchiamo l’innovazione anche nella comunicazione - dichiara Luca Bassani, marketing manager di BBGR Italia - Questa campagna non solo rafforzerà il nostro messaggio, ma farà in modo che i consumatori siano parte attiva della campagna stessa, offrendo ai partner la possibilità di ingaggiare i clienti con qualcosa di innovativo».
Il target coinvolto nella pianificazione comprende gli utenti interessati al mondo dell’occhialeria sia in termini di stile sia di benessere visivo, gli appassionati di viaggi, tecnologia, handmade e giardinaggio.
Il consumatore verrà invitato a provare i 4 filtri di realtà aumentata attraverso i post sponsorizzati che appariranno sulla home dei suoi canali social Cliccando sul post atterrerà sul mini-sito dedicato, dove potrà selezionare uno o più filtri, ciascuno dei quali attiverà un’animazione differente per un effetto sorpresa assicurato. Gli basterà inquadrare gli oggetti attorno a lui per vederli prendere vita con la realtà aumentata. Potrà quindi scattare foto, potrà quindi registrare video e condividerli sul mini-sito o sui propri profili social, per non dimenticare i dettagli meravigliosi di questo nuovo mondo.
«Il ruolo di Nikon Lenswear è correggere e proteggere la visione delle persone attraverso soluzioni all’avanguardia, realizzate su misura per le esigenze di ciascuno - prosegue Bassani - Grazie alla combinazione di materiali trasparenti e sottili, design di precisione e trattamenti dalle elevate performance, le lenti da vista Nikon offrono a chi le indossa una qualità di visione eccezionale, più trasparente, più nitida e senza distorsioni. Utilizzando i filtri di realtà aumentata, faremo in modo che le persone possano scoprire la bellezza della vita tramite ciò che di più meraviglioso possono svelare i dettagli, trasformandosi in qualcosa di diverso rispetto a come appaiono, perché “tutto inizia con un dettaglio”».
Dal 2019 Nikon Lenswear ha realizzato campagne creative - “Trova la rana”, “Precision”, “Detail”, “Rediscover Clarity” - caratterizzate da meccaniche innovative e gaming ingaggianti per i consumatori, in grado di stimolare la conoscenza di Nikon anche nel mondo delle lenti oftalmiche e di supportare i propri partner favorendo il drive to store. Anche oggi Nikon Lenswear conferma la fiducia nel mondo digitale come strumento di dialogo con il cliente finale, con l’obiettivo di supportare gli ottici nel loro business.
L’appuntamento con la nuova campagna #DettagliSvelati è quindi online, sui canali Facebook e Instagram di Nikon Lenswear Italia, e negli store dei centri ottici partner Nikon fino al 15 dicembre per svelare la bellezza di ogni dettaglio.
La miopia sta aumentando e per gestirne la progressione nei bambini è necessario andare oltre la semplice correzione attraverso un sistema completo, che i più piccoli possano facilmente adottare in sicurezza e con praticità. L’ortocheratologia è nota per la sua efficacia nel controllo e nella gestione proattiva della miopia infantile, mettendo al primo posto la salute oculare. Numerosi studi e meta-analisi indicano la capacità dell’ortho-k di rallentare la crescita assiale dell’occhio di circa la metà rispetto a quella di un bambino con correzione visiva singola. I dati dei sondaggi condotti tra i professionisti indicano l’efficacia dell’ortho-k come sistema per il controllo della miopia: ha anche la particolarità di essere l’unico metodo con prove di rallentamento della crescita anisomiopica dell’occhio, in presenza di astigmatismo fino a 3,50 DC e per il trattamento parziale di miopi elevati da -6,00 D a -8,00 D. Questa tecnica esiste da decenni e, sebbene attualmente abbia tassi di prescrizione relativamente bassi in tutto il mondo, il suo utilizzo è in aumento. Il fattore relativo alla sicurezza è citato come una potenziale barriera per gli specialisti della visione che non hanno ancora adottato l’ortho-k e anche come motivo di interruzione dell’uso, ma un recente sondaggio statunitense condotto tra gli applicatori di lenti a contatto ortocheratologiche ha rilevato che tale elemento è invece elevato nella pratica, con “l’86%
degli intervistati che ha riferito che la cheratite microbica è stata riscontrata raramente o mai”.
Perché la compliance è importante nell’ortho-k? Non c’è dubbio che la sicurezza venga ottimizzata garantendo la compliance del paziente. Prescrivere l’ortho-k per il controllo della miopia significa che chi indossa le lenti è tipicamente un bambino: di conseguenza, non solo il portatore, ma anche i genitori sono coinvolti nella compliance stessa.
L’ortocheratologia è un processo a più fasi e il suo utilizzo richiede cambiamenti comportamentali quotidiani. L’educazione del soggetto necessita di diversi step: la necessità di indossare le lenti a contatto ogni notte e di dormire 6-8 ore, la loro pulizia e la conservazione, oltre agli appuntamenti di follow-up. In un’indagine condotta in Cina su 400 portatori di ortho-k di età compresa tra i 9 e i 22 anni, solo il 18,5% è risultato essere pienamente aderente a tutti i protocolli di sicurezza e igiene. L’età, il sesso o la durata dell’esperienza di utilizzo non hanno influenzato i livelli di conformità. Inoltre è emerso che i bambini unici responsabili della cura delle lenti sono in minor numero rispetto a quelli che vengono supervisionati o assistiti dai genitori. Alla luce di questo importante dato, la non conformità non è il risultato di una volontà intenzionale di non rispettare le
regole né tanto meno di una mancata azione: piuttosto deriva perlopiù da un’esecuzione incompleta o impropria dei protocolli.
L’esecuzione incompleta delle fasi di applicazione delle lenti ortocheratologiche può essere il risultato di protocolli di pulizia scomodi e macchinosi: per questo motivo si rivela fondamentale raccomandare prodotti facili da utilizzare, oltre che efficaci.
L’esecuzione incompleta delle varie procedure può, inoltre, essere il risultato di un’educazione inadeguata del portatore, di una comunicazione inefficace tra il professionista della visione, il portatore e i genitori o semplicemente di disattenzione e dimenticanza. Per tale ragione, è utile ricordare ai bambini e ai loro genitori questi processi essenziali a ogni appuntamento di follow-up e ribadirne l’importanza. A tal proposito, le istruzioni e l’assistenza per le fasi di adempimento dovrebbero essere fornite, se necessario, tra un appuntamento e l’altro.
Il rischio di cheratite microbica nei bambini che indossano le ortho-k si aggira intorno a 1-2 casi su 2.000 portatori all’anno. In ambito clinico, uno studio che ha valutato i risultati dell’ortocheratologia rispetto all’uso di lenti a contatto morbide nei bimbi non ha riscontrato alcuna differenza nel tasso di eventi avversi nel corso di 10 anni di utilizzo. In questo periodo, circa il 10% dei portatori ha sperimentato qualche problematica, ma si è trattato principalmente di congiuntivite e macchie corneali, clinicamente lievi. Inoltre, nella ricerca non sono stati osservati casi di cheratite microbica.
Come possiamo ottimizzare la sicurezza nell’ortho-k? Un’efficace comunicazione clinica in studio sui processi di manutenzione delle lenti dovrebbe essere rafforzata da istruzioni e supporto cui i bambini e i loro genitori o accompagnatori possano accedere tra un appuntamento e l’altro.
Le lenti ortho-k trattengono un maggior numero di batteri rispetto alle tradizionali lenti gas-permeabili, a causa dei loro particolari cambiamenti di curvatura. Ciò significa che l’accumulo di biofilm e microrganismi deve essere gestito in modo adeguato attraverso pratiche igieniche e di manutenzione delle lac ottimizzate. Queste procedure includono le soluzioni per le lenti: una soluzione multiuso per la manutenzione può essere utilizzata per la pulizia, la disinfezione, la conservazione e il risciacquo delle lenti per l’uso quotidiano. Gli specialisti dovrebbero incoraggiare l’adozione della tecnica “strofina e risciacqua”, in base alla quale i portatori strofinano le lenti a contatto durante la pulizia e le risciacquano con la stessa soluzione, in quanto ciò rimuove i depositi in modo più efficace. Inoltre, dovrebbe esserne consigliata anche una dedicata alla rimozione dei depositi proteici. Questi prodotti e procedure devono essere spiegati adeguatamente per garantire la conformità. L’ortocheratologia è una delle tecniche più studiate e consolidate per il controllo della miopia. Quando una famiglia sceglie l’ortocheratologia, si impegna in un trattamento che può migliorare significativamente l’autostima e lo stile di vita, ma che richiede anche un cambiamento nelle abitudini quotidiane. In ortocheratologia la compliance è fondamentale per ottenere i risultati visivi e mantenere gli occhi in buona salute. Per il professionista della visione potenziare la comunicazione in studio e il supporto al bambino tra un appuntamento e l’altro, nonché comprendere le ragioni della sua mancata compliance, aiuterà a superare questi problemi e a ottimizzare le probabilità di successo dell’ortho-k. È essenziale aumentare la consapevolezza della miopia infantile e delle possibili opzioni di gestione. Con un mondo visivo ricco e vibrante di immaginazione, vogliamo rendere facile e rassicurante per i genitori e i professionisti della visione introdurre le nostre lenti Menicon Bloom™ nella routine dei bambini. E mentre gli adulti sono affascinati dall’innovazione di Menicon Bloom™, i più piccoli sperimentano la magia di una visione nitida e sono liberi di immaginare, inventare e creare.
Per informazioni sul programma Menicon Bloom™ e i prodotti correlati contattaci o visita il sito www.menicon.it
Le lenti a contatto multifocali correggono il difetto refrattivo sia per lontano sia per vicino, intervengono sulle ametropie principali come ipermetropia e miopia. Rappresentano una valida soluzione per la correzione della presbiopia, ovvero il difetto visivo legato al progressivo invecchiamento del cristallino che si traduce nella difficoltà di mettere correttamente a fuoco oggetti da vicino e l’intermedio. Le lac multifocali sono utilizzabili da una vasta cerchia di persone, a partire dai giovani presbiti fino ai presbiti consolidati.
Sky® Aira Multifocal, nuovo prodotto di punta della linea di lenti a contatto Schalcon, è una lac multifocale in hydrogel di ultima generazione realizzata da un team di professionisti, chimici, biologi e tecnici, con l’obiettivo di ottenere una qualità di visione naturale e di mantenere inalterato l’equilibrio fisiologico e idrico dell’occhio. L’innovativa tecnologia adottata, il sistema E.C.S. (Eccentric Control System), permette alla lente di focalizzare sia i punti prossimi sia quelli remoti sullo stesso piano. La superficie della zona ottica centrale è disegnata in modo da convergere i raggi luminosi in un unico punto e di eliminare le aberrazioni nella zona del cerchio di minima confusione ampliando e ottimizzando la visione complessiva.
Sky® Aira Multifocal è costituita da Filcon IV-GMA e Hydractive System (mucomimetico): quest’ultimo è un complesso polimerico che svolge un’attività simile alle mucine del film lacrimale, in grado di incrementare notevolmente la resistenza alla disidratazione della lente a contatto. Le proprietà fisiche del polimero in sinergia con il PEG (glicole polietilenico) hanno la caratteristica di aumentare la viscosità, riducendo drasticamente il coefficiente di frizione che si genera tra gli elementi cornealente a contatto-palpebra.
La struttura biomimetica del polimero associato all’Hydractive System permette di avere, oltre a una maggiore idratazione
della lac, un coefficiente di permeabilità all’ossigeno incrementato dalla presenza dell’acqua adesa sulle superfici. Il risultato ottenuto consente quindi al portatore di indossare le lenti a contatto con un maggior comfort. Il polimero che costituisce la Sky® Aira Multifocal contiene un agente inibitore ai raggi UVA che aiuta a proteggere gli occhi dai loro effetti potenzialmente dannosi. Il sistema di applicazione delle Sky® Aira Multifocal è stato semplificato con il metodo EASY ADJUST™, che facilita lo specialista nella scelta, rapida e immediata, della lente idonea per l’utilizzatore finale, garantendo un risultato immediato sulla visione complessiva e migliorandone la qualità di vita.
L’EASY ADJUST SYSTEM™, le elevate idratazione e trasmissibilità all’ossigeno, assicurate dai componenti del Filcon IV-GMA e l’Hydractive System, unite alla tecnologia all’avanguardia del sistema E.C.S. rendono questa lente unica. Le nuove lenti a contatto giornaliere Sky® Aira Multifocale sono la soluzione ideale per il miglioramento della qualità della visione complessiva del presbite.
logo chevede insieme i brand Schalcon e Omisan
Lenti a contatto one day multifocali ideali per risolvere i casi di presbiopia
“Dunque, per primo fu il Chaos, e poi Gaia dall’ampio petto, sede sicura per sempre di tutti gli immortali che tengo no le vette dell’Olimpo nevoso, e Tartaro nebbioso nei recessi della terra dalle ampie stra de, e poi Eros il più bello fra gli dei immortali, che rompe le membra, e poi…”. È stato il poeta greco Esiodo (VII secolo a.C.) nella sua Teogonia (Riz zoli 1959) a narrare la genesi del mondo a partire dalla con fusione, il Chaos: ma quel che appare dalla sua narrazione è che non fu la parola a compa rire per prima, come nella tra dizione ebraico-cristiana, ma la responsabilità di mettere or dine nella confusione. Agli uo mini, poi, la etimologica scelta del potere creativo delle paro le per far emergere da quella confusione il senso ordinato del nostro vivere.
Il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Perugia ha recentemente avviato l’iniziativa di istituire dei corsi di aggiornamento optometrico presso il nuovo polo didattico. Certo, non si tratta di un’iniziativa del tutto nuova, ma pregevole per l’intendimento manife sto, della sua dirigenza, di riportare la cultura in ambito accademico, la sua sede de putata privilegiata: mettere ordine nelle parole del lessi co optometrico per insegna re (dal latino in-signum , im primere un segno) l’oratoria professionale. Da sempre chi possiede le parole per dire possiede anche il potere per fare: nulla più del linguaggio puntuale ha la forza e il ta lento di dare forma alle cose e di plasmare la realtà. Peccando di ottimismo dottri
nale possiamo anche credere che tale ambizioso obiettivo sia raggiungibile in quan to sostenuto dalla passione educativa, troppo spesso so stituita da un mestiere ripe titivo, affidato in gran parte alle innovazioni della tecno logia. Nella bizzarria dell’eti mo passione e pazienza han no la stessa origine, la radice greca path , sopportare, sof frire. L’optometria, per come è nata, è raffinata arte conta minata e contaminabile che, in quanto tale, si alimenta e perfeziona con la comunione di intenti e la comunanza di risultati, e l’associazionismo è la sua sede di riferimento. Su tale privilegiato palco scenico la passione per la ricerca e la pazienza di inse guire obiettivi lontani sono il movente e il copione dell’ag giornamento professionale.
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