EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
Ennesimo pateracchio
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IL PERBENISMO INTERESSATO, LA DIGNITÀ FATTA DI VUOTO, L’IPOCRISIA DI CHI STA SEMPRE CON LA RAGIONE E MAI COL TORTO, È UN DIO CHE È MORTO. (FRANCESCO GUCCINI)
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MACCHINE CANTIERI 5.0
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i funerali non mancano mai i super-ipocriti i quali, presenti per pura convenienza od opportunismo, dopo aver passato una vita a disprezzare il defunto, davanti ai parenti si sperticano in lodi e rimpianti nei confronti della salma. E così è andata per l’elezione del Presidente della Repubblica. Anche in questo caso la batteria di ipocriti non è mancata. Infatti, dopo aver appreso che Mattarella, piuttosto che ricandidarsi, avrebbe fatto il salto mortale triplo, dopo aver brindato fino all’ubriachezza molesta in seguito a questa notizia, di colpo hanno cambiato rotta e, con un funambulismo degno della migliore democristianità, hanno candidato... Mattarella. Autolesionismo? No, istinto di sopravvivenza. Ecco la cronistoria. I grandi della politica casereccia, quando si accorsero che Giuseppe Conte, l’uomo con la pochette, era ormai un pugile suonato, decisero di sostituirlo con... uno in gamba. Con uno che, già a vederlo (e a differenza da Conte) sembrava un Presidente del Consiglio vero. Non una controfigura. Quindi chiamarono in causa Mario Draghi. Il quale si mise a lavorare sodo, anche per far vedere di che pasta era, ma specialmente per vincere la sedia quirinalizia che tutti, ma proprio tutti, pensavano fosse sua, ma proprio sua. Ma si mise a lavorare come lui sapeva fare, cioè ragionando da banchiere e tenendo il sociale in frigorifero. Cioè comandando e decidendo come, in effetti, aveva fatto per tutta la vita. E qui si ruppe il giocattolo: i burattinai di sempre si accorsero di essere diventati burattini. Quindi, terrorizzati all’idea di essere degradati ulteriormente e di diventare una specie di rampicanti della politica, cosa facile con un Draghi al Quirinale, si inventarono la manovra d’emergenza. Quella che nei sottomarini si ordina con “aria alla rapida”. Ed ecco, come per magia, cinicamente sostenere che meglio di Mattarella non si può, che senza Mattarella non si vive, che Mattarella è l’unico che può mettere piede in Europa senza ricevere torte in faccia. Insomma, una banda di ipocriti che, dopo aver chiamato Draghi, si è accorta che Draghi faceva Draghi e non era minimamente disposto a prendere ordini da quattro fattorini rivestiti in qualche modo! Ecco come, secondo noi, è andato il pateracchio presidenziale. Un pateracchio che ha fatto ridere il mondo intero. E Mattarella? Che si è ricandidato dopo aver giurato con il sangue che non l’avrebbe mai fatto? Beh, fate voi... ❑