stato colpito
sommario
Favorire la crescita
Intervista al presidente di Centromarca Francesco Mutti
Derthona basket
Parla l’ad della squadra di A1 che sarà presente al Meeting
Le strade dell’amicizia
Cooperazione internazionale con il Ministero degli Esteri
Dopo l’alluvione
Il messaggio del presidente del Meeting Bernhard Scholz
Centenario Testori
Tre spettacoli e un incontro per ricordare il grande scrittore
Alberto Burri
Al Meeting irrompono le opere del Maestro di Città di Castello
Meet the Meeting
La straordinaria creatività di un evento diffuso in oltre 60 città
Il perdono non è utopia
A Rimini l’incontro con Dell’Asta. l’Arcivescovo Pezzi ed Elena Mazzola
Monica Salmaso
Concerto in trio al Teatro Galli per la voce del Brasile più vero
A cura di: Direzione Commerciale e Dipartimento Comunicazione FONDAZIONE MEETING
PER L’AMICIZIA FRA I POPOLI via Flaminia 18/20, 47923 Rimini RN meeting@meetingrimini.org
Progetto Grafico Bruno Monaco comunicazione non convenzionale Rimini
Maggio 2023
Questo numero è stato chiuso in redazione il 31/05/2023
Frenare l’inflazione favorire la crescita
Intervista al presidente di Centromarca Francesco
Francesco Mutti, parmense, guida l’azienda leader in Europa nel settore del pomodoro trasformato ed è il presidente di Centromarca. L’Associazione italiana dell’industria di marca è il punto di riferimento di circa duecento tra le più importanti realtà nazionali ed estere che producono beni di largo consumo alimentari e non food. Un sistema da centomila addetti, con un giro d’affari di cinquantotto miliardi di euro. Nelle ultime due edizioni del Meeting, Mutti ha rappresentato Centromarca in dibattiti dedicati alle scelte di politica economica e alle esigenze competitive delle filiere. Anche quest’estate potremo ascoltare le sue idee su questioni di particolare rilevanza per le imprese e il Paese. Nel frattempo, in questa intervista, vi proponiamo alcune sue riflessioni su temi d’attualità.
Presidente Mutti, come vede il prossimo futuro dell’economia italiana?
“Da imprenditore posso dirle che è nelle nostre mani, nella nostra capacità di affrontare concretamente i problemi e risolverli. Abbiamo combattuto nella pandemia. Abbiamo fatto i conti con tensioni inimmaginabili sui prezzi dell’energia e delle materie prime. Scontiamo una crescita anomala dei tassi d’interesse per effetto della politica adottata dalla Banca centrale europea. Le criticità sul percorso non sono mancate in questi anni. Tuttavia, l’Italia cresce più di nazioni come Francia e Germania. Gli ultimi dati della Commissione UE prevedono un incremento dell’1,2%, che rappresenta il tasso di crescita più elevato tra le
maggiori economie europee. Negli ultimi tre anni abbiamo incamerato un +12%. Vuole dire che, nonostante i suoi problemi strutturali, la burocrazia, la lentezza della giustizia, le dimensioni aziendali ridotte, la mancanza di un piano industriale di riferimento il nostro Paese ha un elevatissimo potenziale da esprimere. Mi chiedo su che numeri ci tro-
veremmo a riflettere se il contesto italiano fosse più favorevole alla crescita e alla competitività delle imprese. Che continuano a fare la loro parte, investendo nell’innovazione, nella sostenibilità ambientale e sociale, nella digitalizzazione dei processi. Ora aspettiamo una politica economica che sostenga gli investimenti e la domanda”.
Mutti. «Il Meeting? Un terreno di incontro dove lo scambio è continuo e stimolante»
Pandemia e crisi geopolitiche hanno determinato forti criticità nelle catene del valore globali. Come hanno reagito le vostre industrie?
“Rivedendo le loro strategie. Diversificando le fonti di approvvigionamento. Migliorando l’efficienza e l’efficacia operative dei processi interni e di filiera. È stato un lavoro incredibile, svolto in condizioni estreme, sostenendo costi elevatissimi che non potevano essere assorbiti a lungo e nel tempo sono stati rilasciati a valle. Forse non è ancora ben chiaro a tutti che l’inflazione con cui le famiglie fanno i conti in questi mesi ha iniziato a colpire le aziende dal secondo semestre 2021 ed è letteralmente esplosa fin dai primi mesi del 2022.
Quanto durerà questa dinamica inflativa per i beni di consumo?
“Dipenderà da molti fattori, tra i quali l’evoluzione del contesto internazionale e le conseguenze che potranno derivarne per l’attività delle imprese e dei mercati finanziari. Le aspettative sono comunque di rallentamento. Nielsen prevede che i prezzi nel corso dell’anno si raffredderanno, ma non torneranno ai livelli precedenti. In termini più ampi, la Commissione UE prevede a fine 2023 una crescita dei prezzi in Italia attorno al 6%: è un dato positivo rispetto al +8,7% del 2022, ma pur sempre uno dei più alti fra le grandi economie dell’Eurozona. La sfida per l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta nel mettere a punto scelte di politica economica che non ostacolino la riduzione
dell’inflazione e favoriscano la crescita”.
Ci sono state speculazioni?
“In un comparto soggetto a vera e feroce concorrenza come quello del largo consumo penso che il fenomeno, se si è verificato, sia stato molto raro. Le spiego il motivo: il consumatore sceglie liberamente davanti allo scaffale il prodotto che preferisce sul piano del rapporto qualità-prezzo. Per questo qualsiasi intervento sulla politica commerciale è frutto di valutazioni molto attente: un errore può determinare perdita di quota di mercato a favore dei concorrenti. In ogni caso la definizione dei listini, in un’economia di mercato, è prerogativa di ogni singola industria, che decide in totale autonomia e nel pieno rispetto delle norme antitrust”.
Cosa distingue i prodotti di marca dalle alternative a scaffale?
“L’industria di marca firma i suoi prodotti, contraddistinti da una qualità dinamica, che evolve costantemente nel tempo, anticipando le esigenze del consumatore. Ogni prodotto di marca contiene diverse qualità che lo rendono diverso dagli altri. Ci sono qualità materiali, ricondicibili per esempio alla selezione delle migliori materie prime, all’eccellenza e alla sostenibilità del processo produttivo, alla prestazione del prodotto… E qualità immateriali non immediatamente percepibili, strettamente legate ai valori di riferimento dell’azienda: rispetto della legalità, attenzione al territorio, inclusione sociale,
valorizzazione della diversità… In sostanza ogni marca esprime una sua identità distintiva alla quale il consumatore riconosce un valore. Nella competizione moderna la capacità di ogni industria di comunicare e sedimentare i suoi valori fa la differenza nella competizione”.
Negli ultimi anni avete avuto la possibilità di vivere il Meeting. Cosa vedete in questa manifestazione? In cosa vi ha sorpreso?
Il Meeting è senza dubbio una grande… Marca! Una realtà capace di crescere, di evolvere negli anni, di esprimere suoi valori, di aggregare pubblici anche molto eterogenei attorno a delle idee. Il Meeting è assimilabile a un “nodo di rete” dove si incrociano cultura, spiritualità, scienza, società, politica, economia... È un terreno di incontro e dialogo dove lo scambio è totale, continuo, stimolante. La sorpresa? È come una di quelle Marche di cui, dopo averle provate, non si riesce più a fare a meno. Ci vediamo alla 44° edizione!
Derthona, una squadra e la sua città
Intervista a Ferencz Bartocci, amministratore delegato Derthona basket e amministratore unico Cittadella dello Sport
“In primo luogo, in questo particolare momento che sta vivendo l’Emilia-Romagna con le Marche, la nostra presenza al Meeting di Rimini vuole essere anche un sostegno e un rilancio per l’economia della regione e per tenere alta l’attenzione su un disastro che ha colpito queste terre. Una presenza quindi ancora più rafforzata dallo spirito di condivisione”.
La storia del Derthona basket è ricca di episodi significativi. Quali sono le tappe che hanno definito maggiormente la crescita sportiva della squadra?
Il Derthona Basket nasce nel 1955 dalla passione per questo sport. La storia della società è caratterizzata da tanti traguardi importanti, coronati dalla promozione in A2.
Con l’ingresso, prima come sponsor e ora come proprietà, del Gruppo Gavio c’è stato sicuramente un salto di potenzialità con altri successi. Nel 2018 la Coppa Italia, nel 2019 la Supercoppa e nel 2020/2021 la storica promozione in Serie A dove il Derthona, dopo due campionati nella massima serie, si è saputa imporre tra le squadre più forti del campionato disputando, per due anni consecutivi, la fase finale della Supercoppa di Serie A, i play off e le Final8 di Coppa Italia.
Parallelamente il Derthona Basket
è cresciuto anche a livello organizzativo con l’ingresso dalla stagione 2022/23 del Castelnuovo Scrivia,
formazione di basket femminile di A2 che dalla prossima stagione assumerà la denominazione Derthona Basket.
Nel 2017 nasce l’idea di costruire nella ‘piccola’ Tortona una una Cittadella dello sport? Perché?
L’importante percorso di crescita della squadra è stato affiancato dalla costruzione della Cittadella dello Sport che vuole essere un punto di socializzazione per il territorio ma anche la casa degli atleti della Serie A maschile e della femminile.
Quali sono le fasi della realizzazione? La struttura sarà pronta nel giugno del 2024 ma dai primi di settembre
Quali sfide attende il futuro del Derthona?
2023 saranno disponibili la palestra di allenamento e gli uffici del Derthona Basket. Nell’arco di un anno saranno poi ultimati tutti i lavori relativi all’impianto da 5.000 posti.
Nella palestra d’allenamento si giocherà il campionato della squadra femminile. La maschile continuerà a giocare nel palazzetto di Casale Monferrato che è un impianto adeguato per la Serie A e che dalla prossima stagione ospiterà la prima esperienza in Europa: la Basketball Champions League.
Il Derthona Basket oggi cerca di consolidarsi dal punto di vista organizzativo con una struttura sempre più idonea a quelle che sono le esigenze della Cittadella: gestire ed organizzare eventi, sportivi, culturali e musicali. La Cittadella sarà poi molto altro, avrà un ristorante, un playground all’aperto, un parco giochi per bambini, campi da padel. L’idea è quella di avere un posto che sia un punto di riferimento per il territorio tortonese, per la quotidianità della vita delle persone che ne fanno parte ma anche uno spazio che possa ospitare eventi nazionali ed internazionali utili alla promozione del territorio dal punto di vista culturale ed enogastronomico che ha moltissimo da offrire a chi deciderà di visitarlo.
Siamo pronti ad assicurare la ripartenza
Maria Bianca Farina Presidente AniaIl settore assicurativo e l’ANIA sono fortemente impegnati e attivi sui temi dell’innovazione e della sostenibilità, in assoluta sintonia con il PNRR e in collaborazione con le Istituzioni, con tutte le altre forze economiche e sociali per assicurare lo sviluppo sostenibile del Paese a vantaggio e sicurezza delle nuove generazioni.
Siamo pronti ad assicurare la ripartenza. Su questo ci mettiamo la firma.
Le strade dell’amicizia
Per il quinto anno consecutivo, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) sarà presente al Meeting 2023 con un grande padiglione internazionale ed un’area espositiva dedicati ai temi della cooperazione internazionale e dello sviluppo sostenibile.
In linea di continuità con le precedenti edizioni del 2021 e del 2022, il Padiglione verrà intitolato “C’è un’Italia che coopera”, richiamando il tema delle “Le Strade dell’Amicizia”, inteso come strade e percorsi che assicurano gli approvvigionamenti d’emergenza e alimentari ai Paesi che ne hanno più bisogno, che garantiscono protezione e sicurezza a chi fugge da guerre e conflitti.
Anche quest’anno, il MAECI coordina la presenza di importanti partner nazionali ed internazionali, a partire dal CIHEAM Bari, partner chiave della Cooperazione Italiana con numerose iniziative di sicurez-
con pannelli introduttivi al Padiglione e un focus sugli obiettivi di sviluppo sostenibile; partiranno poi percorsi tematici strutturati in un (agevole) labirinto, per ricordare come le strade da percorrere per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite non siano sempre facili e lineari e richiedano l’impegno e la partecipazione attiva di ciascuno di noi. Saranno inoltre approfonditi alcuni concetti chiave per la Cooperazione Italiana, come il Mediterraneo e la crisi siriana, la pace e il dialogo inter – religioso e la sicurezza alimentare.
Ad accogliervi, troverete il personale del Ministero degli Affari Esteri e
cizia” per conoscere di più quanto l’Italia con la sua cooperazione allo sviluppo sta facendo per promuovere un equo accesso al cibo nel mondo.
Sarà possibile prenotare le visite guidate sull’App. del Meeting.
za alimentare e sviluppo rurale nel bacino del Mediterraneo.
L’area espositiva della Cooperazione Internazionale comprenderà un’area dedicata all’accoglienza,
della Cooperazione Internazionale e dei partner internazionali e nazionali che insieme, ai volontari del Meeting, vi accompagneranno attraverso l’esposizione “C’è un’Italia che coopera - Le Strade dell’Ami-
Percorsi e storie della Cooperazione Italiana. Il padiglione della Cooperazione Internazionale al Meeting 2023
Scholz: vicini a chi è stato colpito
e Liberazione
Un evento improvviso, imprevedibile, sconvolgente. Questo è stata l’alluvione che a maggio, nel giro di pochi giorni ha coinvolto 44 comuni soprattutto romagnoli, causando lo straripamento di 21 corsi d’acqua. E come Meeting non possiamo certamente rimanere estranei a questa tragedia che tocca i nostri luoghi e tante persone a noi vicine. Ecco il messaggio del nostro presidente Bernhard Scholz.
Ci preme esprimere il nostro più sentito cordoglio per le vittime dell’alluvione e tutta la nostra vicinanza alle tante persone che sono state colpite da questa calamità: a chi ha perso i suoi famigliari, agli sfollati, a chi vede la sua casa, la sua azienda, i suoi campi distrutti o gravemente danneggiati, a chi si trova al freddo e al buio, senza luce e acqua corrente.
La nostra profonda gratitudine va a tutti i volontari che si impegnano senza risparmio nel soccorso e che cercano di allievare le sofferenze. È commovente vedere come questa durissima prova fa emergere in tutti un’umanità vera e autentica, sia in quelli che devono affrontare gli ingenti danni subiti, sia in quelli che esprimono nel miglior modo possibile la loro amicizia.
Un pensiero di incoraggiamento va a tutte le Istituzioni che si trovano ad affrontare questa situazione. Rivolgiamo un saluto particolare agli amici e ai volontari del Meeting che sappiamo colpiti duramente da questa catastrofe e a quelli che sappiamo impegnati nell’aiuto e nel sostegno.
Invitiamo chi vuole contribuire all’acquisto di beni di prima necessità a partecipare alla raccolta organizzata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, del quale lasciamo le coordinate.
Nell’abbraccio di una speranza certa Bernhard Scholz e gli amici del Meeting di Rimini
Bonifico Bancario con causale
“Alluvione Emilia-Romagna”
IBAN: IT 12D 06230 01614 0000
1511 0546 - BIC: CRPPIT2PXXX
Intestato a: Associazione Laicale Fraternità di Comunione e Liberazione
Le immagini di queste pagine sono ricavate dai fotoreportage del responsabile dei fotografi volontari del Meeting, Giacomo Bellavista. Ecco come ha raccontato la sua esperienza al sito internet clonline.org.
Sono un fotografo di Rimini e in questi giorni ho cercato di raccontare quanto sta accadendo in Romagna dopo l’alluvione.
Inizialmente ero titubante. Ho sempre provato fastidio verso il “turismo del dolore” e di chi si getta a capofitto con la macchina fotografica laddove il dramma è più evidente. E poi avevo la mia cantina da svuotare, le mie cose da fare e da mettere a posto. Poi però un’amica di Cesena, Meri, mi ha provocato, chiedendomi di andare a raccontare quanto
«Sulle tracce di quel bene che muove tutto»
Il Meeting aderisce alla raccolta fondi di Comunione
di bello stava succedendo in mezzo al fango della sua città. Mi raccontava che le persone già dalle ore immediatamente successive all’alluvione si erano messe in moto per ripartire. E così sono andato. In auto, mentre mi dirigevo a Cesena, continuavo a chiedermi come Meri potesse dirmi che stava succedendo qualcosa di bello in una situazione simile. Ne ero quasi infastidito. Dopo qualche scatto mi sono accorto di quanto avesse ragione. Lì c’era un popolo che ha perso tutto o quasi, ma che comunque cominciava, o meglio, ricominciava in ogni momento, partendo da quelle piccole cose buone che ancora si distinguevano nella
melma, fossero cose materiali, ricordi di una vita o uno sguardo, la gratuità di un abbraccio di volontari sconosciuti piombati in casa per aiutare.
Così ho cominciato a fotografare mettendomi sulle tracce di quel bene che muove tutto, un bene che anche quando tutto crolla o scivola via, continua a vincere. Nei giorni successivi ho fatto scatti anche in altre città: Lugo, Sant’Agata sul Santerno… Sempre di fronte a scenari che mi hanno tolto il fiato.
Parlando un po’ con i ragazzi che conoscevo sul posto, mi ha colpito che non
è mai emerso che fossero lì per attivismo o eroismo. Erano desiderosi di un abbraccio, desiderosi di partecipare di quel bene che veniva fuori in modo così evidente tra le vie di quelle città. E, soprattutto, ho notato la certezza di fondo che la gratuità che stavano donando, l’avrebbero ricevuta loro stessi, in misura anche maggiore.
Siamo l’Agenzia per lo sviluppo del Paese, vicina alle imprese, ai territori e alla PA che innova.
-Incentiviamo la nascita e la crescita di imprese e startup
-Affianchiamo la Pubblica Amministrazione nella gestione di fondi nazionali e programmi comunitari
-Accompagniamo le imprese che vogliono investire in Italia
-Velocizziamo la realizzazione di opere pubbliche
-Contribuiamo all’attuazione delle politiche di sviluppo invitalia.it
Testori, parole che sono entrate nel nostro dna
Tre convegni e uno spettacolo per il centenario di uno dei personaggi più amati dal popolo del Meeting
Tre convegni e uno spettacolo: così il Meeting 2023 celebrerà il centenario di Giovanni Testori. Per il popolo del Meeting quello con l’autore di Novate Milanese è stato e continua ad essere l’incontro non solo con lo scrittore, il poeta e commediografo dallo stile che sapeva essere abissale e dolcissimo, non solo con il critico d’arte discepolo pre-
«Allora, grazie per questi dieci anni che mi avete dato, in cui mi avete sopportato, portato, aiutato, in cui mi avete abbracciato senza chiedermi niente di tutti i miei errori, di tutte le mie colpe, di tutte le mie stramberie, di tutta la mia disperazione», diceva dal palco del Meeting nel 1989, in un incontro intitolato proprio “Testori dieci anni dopo”.
«Io vorrei dire che qui al Meeting la cosa che mi ha fatto più dolcezza è vedere quanti giovani e giovani ci lavorano», aggiunse Testori, «da quelli che lo costruiscono e che lo mettono in atto, a quelli che sono lì e nei vari stand aiutano, a quelli che ti portano in macchina, gratui-
diletto di Roberto Longhi, o con il corsivista e polemista che dalle colonne del Corriere della Sera aveva preso il posto di Pier Paolo Pasolini come coscienza critica, spesso scomoda, di un intero paese. Parlare di Testori è soprattutto ricordare una persona che con il popolo del Meeting si è totalmente riconosciuta, un autore che nelle sue numerose partecipazioni all’evento, in qualità di relatore, autore e regista, ha detto parole di verità che sono entrate a far parte del nostro dna.
tamente. Quando vado fuori vedo tutti questi che girano, girano, tutti come mosche senza testa, e qui invece lavorano, per un fatto, per una testimonianza ... Come si fa allora a parlare di CL e del Meeting se non
si vedono queste cose, se non si toccano queste cose? A me CL non mi ha mica preso per delle teorie di teologia, mi hanno preso quando sono venuti a trovarmi tre, quattro, per la tenerezza, l’amicizia, per qualche cosa in più di umano che oggi invece la società - e lasciatemi dire anche gran parte della società cristiana - ha buttato via per inseguire la mitologia di uno stramorto progressismo»
Proprio nel 1989 l’editore Franco Maria Ricci pubblicò il testo “Maddalena - con una ghirlanda di testi
ma lo mescola con la meditazione e il coinvolgimento appassionato del fedele».
Lunedì 21 agosto alle 21.30 al Teatro Galli di Rimini le didascalie poetiche di Testori diverranno uno spettacolo con una figura di primo piano del teatro italiano come Valter Malosti. «Un vero e proprio work in progress», spiega Malosti, «con numerose e successive commissioni, tra cui spicca quella dell’Unione Musicale nel 2013 e quella primigenia del Festival DeSidera del 2002, hanno permesso
Giovanni Testori, nei 100 anni dalla nascita”. Interverranno il giornalista Riccardo Bonacina, la drammaturga e attrice Angela Demattè, oltre ad Emilia Guarnieri, già presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. Introdurrà l’incontro Giuseppe Frangi, giornalista, anima dell’Associazione Culturale Casa Testori.
Frangi coordinerà anche il successivo incontro, “L’amicizia con il Teatro. Giovanni Testori nei 100 anni dalla nascita”, al quale sono attesi il già citato Valter Malosti, una testoriana
e di immagini”, con testi di Testori. Un libro di pregio, come tutti quelli dell’editore di Fontanellato, che proponeva 40 immagini della Maddalena evangelica, da Duccio a Masaccio, da Giotto a Cézanne, da Beato Angelico a Caravaggio, da Raffaello a Rubens, da Botticelli a Tiziano, da Grünewald a Bacon. A Testori erano state chieste delle didascalie, lui fece molto di più. Come scrive Pierluigi Colognesi «quelle quaranta didascalie sono diventate altrettante poesie, dove Testori non rinuncia al giudizio artistico,
al progetto di evolvere». I versi di Testori sono accompagnati e contrappuntati da una ventina di brevi suite originali per violoncello scritte nel corso degli anni dal compositore Carlo Boccadoro e ad ogni occasione variate e implementate anche grazie al talento del violoncellista Lamberto Curtoni.
Il primo dei tre convegni nel centesimo anniversario della nascita di Testori, in collaborazione con Casa Testori di Novate Milanese, si intitolerà “Un’amicizia che apre al mondo.
della prima ora come Andrée Ruth Shammah della Cooperativa Teatro Franco Parenti e Andrea Soffiantini, attore e pupillo di Giovanni Testori, che per lui scrisse appositamente l’opera “Factum Est”.
Il terzo convegno verterà sul rapporto di Giovanni Testori con altri autori quali Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci che hanno saputo raccontare l’umanità dolente delle periferie milanesi. Il panel dei relatori è in via di definizione.
Alberto Burri l’esplosione della materia
“Amo Burri, perché non è solo il pittore maggiore d’oggi, ma è anche la principale causa d’invidia per me: è d’oggi il primo poeta”. Così Giuseppe Ungaretti definiva Alberto Burri (1915-1995), il maestro di Città di Castello che è uno dei più grandi artisti del Novecento non solo italiano, che per tutta la vita ha tentato di presentare le cose come apparivano ai suoi occhi: materia vissuta che prende una forma precisa, permeata da una sua drammaturgia per cui diventa preziosa anche una sacca rotta di iuta.
Nelle mani di Alberto Burri la materia esplode, cambia forma, si taglia, si accartoccia, brucia, si fa crepa e disordine per creare un ordine nuovo e diverso, rigorosissimo, che ci invita a incontrare la bellezza in una realtà ferita e imperfetta.
Al Meeting avremo l’occasione di conoscere da vicino questo artista attraverso alcune sue opere e video in una grande mostra a lui dedicata. Al centro della mostra spiccherà un’enorme tela di iuta, creata come scenografia per la drammatizzazione di un racconto di Silone, L’avventura di un povero cristiano.
Tra i video, un prezioso documentario prodotto dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri racconterà l’immensa opera di land art a Gibellina, il Grande Cretto, realizzata anni dopo il terribile terremoto del 1968 che distrusse completamente il borgo siciliano. Inoltre ritratti fotografici del maestro al lavoro e opere grafiche permetteranno di approfondire ulteriormente la sua poetica.
La mostra nasce dall’incontro con il presidente della Fondazione, Bruno Corà, e con l’architetto Tiziano Sarteanesi che di Burri fu amico personale. Con loro stiamo lavorando da mesi alla realizzazione di un percorso tematico entusiasmante e coinvolgente, che farà emergere come la pittura per Burri sia “un’irriducibile presenza”.
Diventa anche tu protagonista della costruzione della mostra dedicata ad Alberto Burri, dona ora su meetingrimini.news/burri!
Per la prima volta al Meeting le opere uno dei maggiori artisti del Novecento
Una creatività che continua a stupire
Meet the Meeting è un appuntamento ormai ben noto ai lettori di Meeting News e in generale al popolo del Meeting. Si tratta dell’evento, giunto quest’anno alla sesta edizione, in cui moltissime città diventano protagoniste della diffusione e conoscenza del Meeting, dei contenuti della prossima edizione e al tempo stesso del suo sostegno. Quest’anno sono già tantissimi gli amici in oltre 60 città in Italia e non solo, che si sono messi all’opera per lanciare e sostenere la prossima edizione del Meeting. Meet the Meeting è anche un’occasione privilegiata per sostenere il Meeting. In seguito a una donazione, in presenza oppure online, si riceveranno in omaggio delle ottime bottiglie di vino tipico del proprio territorio.
Cliccando sulla mappa d’Italia al link meetingrimini.news/MTM2023 , troverete l’elenco delle 60 città che hanno aderito, con i programmi locali davvero ricchissimi, con spettacoli, concerti, momenti per bambini e ragazzi, incontri culturali, con una creatività che ogni anno stupisce sempre di più. Allo stesso link troverete anche il “video assaggio” del Meeting 2023, un video di cinque minuti che anticipa tanti contenuti di convegni, mostre, spettacoli, iniziative per ragazzi, sport, ristorazione dell’edizione di quest’anno.
Sempre dalla stessa pagina, infine, è possibile sostenere il Meeting cliccando sul pulsante “Dona per il vino”. Donando riceverai in omaggio dell’ottimo sangiovese direttamente a casa tua!
In oltre 60 città italiane Meet the Meeting, l’evento che anticipa i contenuti e invita a sostenere il Meeting
5x1000, una firma per costruire una civiltà
«Costruire una civiltà che nasca dalla verità e dall’amore». Così ci diceva più di quarant’anni fa, nel 1982, san Giovanni Paolo II. Il Meeting in questi quattro decenni ha fatto proprio questo compito, perché la «civiltà che nasce dalla verità e dall’amore» di cui parlava il papa polacco non cresce senza cultura, e il dialogo e bellezza ne sono la linfa vitale. Per questo motivo invitiamo tutti a costruire insieme la grande storia del Meeting, sostenendolo anche in modalità semplici e possibili a tutti com’è il 5x1000. Ognuno di noi infatti attraverso il 5x1000 può contribuire ogni anno a far crescere la grande storia del Meeting che da più di 40 anni è luogo di amicizia, incontro, dialogo, libertà, cultura, condivisione.
Ma come destinare il 5x1000 al Meeting? È semplice: al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, basta mettere una firma ed inserire il codice fiscale 01254380403 della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS nella sezione dedicata al “Sostegno degli Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS e delle ONLUS iscritte all’anagrafe”, che si trova nei modelli per la dichiarazione dei redditi (modello 730, modello Redditi - ex UNICO e CU).
E se non si deve presentare la dichiarazione? È possibile compilare la scheda fornita insieme al CU dal datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmare nel riquadro del Sostegno degli Enti del Terzo Settore e indicare il codice fiscale 01254380403. Di seguito la scheda va inserita in una busta chiusa, sulla
quale va apposta la scritta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” con indicazione del nome, cognome e codice fiscale. La busta va infine consegnata a un ufficio postale o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (banca, CAF, commercialisti...)
Utile in questo quadro ricordare quali sono le scadenze fiscali del 2023. Il Modello 730 precompilato e/o ordinario va presentato entro il 30 settembre 2023. Il Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico) va invece presentato dal 2 maggio al 30 giu-
gno 2023, se la presentazione viene effettuata in forma cartacea per il tramite di un ufficio postale, oppure entro il 30 novembre 2023, se la presentazione viene effettuata per via telematica o direttamente dal contribuente o ancora trasmessa da un intermediario. Prendete nota delle date! E grazie fin da ora per il vostro contributo alla costruzione del Meeting.
Scopri di più sul 5x1000 al Meeting al link meetingrimini.news/5x1000_23
Vademecum sul 5x1000, il modo più semplice ed efficace per sostenere il Meeting
Il perdono non è utopia, ma l’unica strada per ricominciare
Alla Biblioteca Gambalunga di Rimini l’incontro con Adriano Dell’Asta, l’arcivescovo di Mosca Paolo Pezzi ed Elena Mazzola
Il perdono non è utopia. Il perdono, la riconciliazione sono le uniche strade possibili oggi per ritornare alla normalità. E assieme al perdono l’altra strada è la memoria, la capacità di riprendere i fili del passato senza odio, senza rancore, ma anche sapendo chiamare le cose con i loro nome, bene il bene e male il male.
È quanto è emerso giovedì 25 maggio nel cortile della Biblioteca Gambalunga di Rimini durante l’incontro “Ritessere i fili della pace, da dove ripartire?”, moderato da Giancarlo Tocci, negli interventi di Adriano Dell’Asta, docente di Lingua e Letteratura russa all’Università Cat-
tolica di Brescia, dell’arcivescovo metropolita della Madre di Dio di Mosca, monsignor Paolo Pezzi, e di Elena Mazzola, presidente della ong Emmaus di Kharkiv, in Ucraina.
L’incontro, come ha ricordato il direttore della Fondazione Meeting Emmanuele Forlani, si è svolto nel contesto della mostra “Uomini nonostante tutto - Storie da Memorial”, realizzata in occasione del
Meeting 2022, che racconta l’opera meritoria dell’omonima organizzazione. Nell’ottobre 2022 Memorial, che è un centro di ricerca storica sugli anni del regime sovietico, ha ricevuto il Nobel per la Pace per la coraggiosa opera di memoria collettiva di un popolo, la cui attività è stata bloccata dalle autorità russe a giugno 2022.
«La mostra nasce da due percorsi espositivi realizzati negli ultimi anni a Mosca dal Memorial», spiega Adriano Dell’Asta, «sulla base dei
propri archivi e collezioni museali. Il primo è dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai lager, il secondo ai piccoli oggetti - ricami, disegni, pupazzetti - che le madri in lager confezionavano per i figli, nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame». Fa davvero impressione, commenta il docente, che quelle donne, dopo giornate di lavoro disumano nei gulag, rubassero il tempo al riposo per fare dei ricami. «Qui c’è qualche cosa che supera il livello immediato dell’utilità», ha sottolineato Dell’Asta. «Il regime ti dice “sei un oggetto, la tua umanità non conta,
sei infinitamente ripetibile”, invece l’uomo è qualcosa di infinitamente irriducibile.
Al fondo di questa irriducibilità possiamo creare un mondo in cui sia possibile non lo scontro ma la pace. La pace non è indifferenza, vuol dire rendere conto di qualcosa che non dipende da te. Sei irriducibile, c’è qualcosa in te che non è dato dalla tua forza». E cita padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana, che diceva: «Noi dobbiamo fare memoria, non per svergognare i colpevoli già condannati dalla storia, ma per ricordare il germe che ha fecondato e che può ancora fecondare la terra russa».
Monsignor Paolo Pezzi, prendendo spunto da un film tratto da “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, il romanzo di Erich Maria Remarque, commenta una scena in cui i fran-
cesi «con grande superbia non sono interessati solo a che si ottenga una giusta pace, ma sottolineano l’umiliazione che vogliono dare alla Germania. Sappiamo bene a cosa poi tutto questo ha portato, Hitler farà perno proprio su questo per iniziare quel disastro che è stata la seconda guerra mondiale».
Di questo abbiamo bisogno anche noi oggi, spiega il presule: che si pongano le condizioni perché qualcuno non possa usare di questa pacequando arriverà - per farne una leva per ricominciare un’altra guerra. «È
qui che si introduce il perdono», dice l’arcivescovo di Mosca. «Per me il perdono è senza nessuna precondizione, perché il perdono è una sola cosa, è l’offerta della salvezza che Gesù fa sulla croce ai suoi persecutori e lo fa senza nessuna condizione, anzi giustificando i suoi persecutori». Quel perdono, costruisce già oggi dei nessi tra le persone e i popoli. «Certo, si continuerà a fare fatica a perdonare, ma il perdono non è più solo un qualche cosa da ammettere, è qualcosa che già costruisce».
Elena Mazzola, reduce da una recente visita a Kharkiv dove ha vissuto fino all’inizio della guerra, racconta lo stato della città. «Di giorno Kharkiv vive una vita normale, si va al supermercato, si incontrano gli amici. Di sera scatta il coprifuoco, già dalle 20.30 la città è deserta. Hanno già ricostruito tanto, ma quando ero sotto quei caseggiati e vedevo
penzolare materassi dalle finestre e vedevo nelle case sfondate la vita della gente, ho fatto un’esperienza di un orrore e un’impotenza indicibili. È qualcosa che non si riesce a credere e ad accettare». Mazzola però raccontato anche la storia di P. un ragazzo ucraino orfano, con alle spalle una storia di accoglienza in una famiglia italiana a Milano, che ha visto e vissuto in prima persona gli orrori della guerra. Un ragazzo non semplice, con qualche problema di alcol, arruolato come militare, che ha combattuto nel cuore del conflitto, a
Mariupol e Bakhmut. In situazioni in cui i suoi compagni partivano in 80 e tornavano in 4, P. però conservava una coscienza chiarissima di essere stato amato, preferito e di esprimere questo nella preghiera: «Io so chi mi ha protetto, perché io facevo la preghiera alla Maria», dice in un italiano approssimativo.
Al termine dell’incontro ha portato il suo saluto il vescovo di Rimini, monsignor Nicolò Anselmi. «Il Papa non cessa mai di ricordarci di pregare e di diffondere del perdono e della pace. Chiediamo al Signore di aiutarci a costruire una cultura di pace e di perdono che si possa allargare a macchia d’olio».
La mostra UOMINI NONOSTANTE
TUTTO - Storie da Memorial realizzata per il Meeting di Rimini a cura dell’Associazione Memorial e della Fondazione Russia Cristiana ETS è
esposta dal 23 al 30 maggio 2023 dalle 15.30 alle 19.00 nella Biblioteca Comunale Galleria dell’Immagine – Rimini, via Gambalunga 27, con ingresso libero.
La mostra e l’incontro pubblico sono gli eventi riminesi di “Meet the Meeting – Verso il Meeting 2023”, il primo appuntamento che lancerà la 44ma edizione del Meeting di Rimini e che ne inaugurerà il cantiere. Fin da ora è possibile partecipare a Meet the Meeting, iniziando a donare e ricevendo in omaggio delle bottiglie di ottimo vino Sangiovese, andando sul sito alla pagina https:// meetthemeeting.org/pagina-donazione/.
COLDIRETTI
Fondata da Paolo Bonomi nel 1944, con 1,6 milioni di iscritti, è la più grande Organizzazione agricola europea e un punto di riferimento importante per produttori agricoli e consumatori di tutta Europa. Conta oltre 5.000 sezioni territoriali, si configura come uno dei sistemi di distribuzione di servizi più capillari del Paese, che garantisce una rete di supporto e assistenza su tutto il tessuto nazionale.
Negli anni Coldiretti ha trasformato ciò che veniva chiamata “materia prima agricola” in “cibo”, costruendo un ponte fra produttori e consumatori; oggi gli sforzi di Coldiretti sono orientati a garantire il vero cibo Made in Italy 100% italiano, attraverso un modello produttivo sostenibile in termini sociali, ambientali ed economici e con progetti concreti. Interpretando così attivamente il concetto di food system, basato sul principio della distintività, della biodiversità e dell’equità dei rapporti di filiera.
Coldiretti ha promosso una serie di progetti che concorrono a sostenere, sviluppare, difendere le nuove vie del cibo, la nostra e distintività.
CAMPAGNA AMICA
Oggi conta più di mille mercati di vendita diretta e genera un fatturato di circa 4 miliardi l’anno. È la principale rete di vendita diretta sotto lo stesso marchio che ospita più di 10mila aziende. Campagna Amica promuove, attraverso Terranostra, il vero agriturismo italiano, che scommette non su un turismo collettivo ma su un turismo consapevole, evoluto, rispettoso dell’ambiente e responsabile.
FdAI FIRMATO DAGLI AGRICOLTORI ITALIANI
Rappresenta il primo grande tentativo di raggruppare i piccoli e medi produttori di beni agroalimentari 100% italiani sotto un unico marchio che è garanzia di sicurezza, origine, genuinità, qualità per i consumatori italiani.
FONDAZIONE FILIERA ITALIA
Nata per sostenere e valorizzare il cibo 100% italiano. Una solida alleanza tra la produzione agricola, rappresentata da Coldiretti e oltre cento tra le più importanti imprese italiane di trasformazione alimentare, le principali catene della GDO e partners strategici per rispondere all’esigenza di rappresentare con una sola voce a livello nazionale ed internazionale la straordinaria realtà del sistema agroalimentare italiano, considerato come un modello di filiera integrato e sostenibile.
FONDAZIONE OSSERVATORIO SULLA CRIMINALITÀ NELL’AGRICOLTURA E SUL SISTEMA AGROALIMENTARE
Nata 2014 si colloca come attore importante nel panorama politico e sociale, intervenendo su importanti riforme come la Legge di contrasto al Caporalato e la Proposta di riforma dei reati agroalimentari. Promuove la cultura della legalità e della lotta alla contraffazione, presieduto da Gian Carlo Caselli e composto da magistrati, professori universitari, rappresentanti delle Forze dell’ordine ed esperti designati dalle amministrazioni e dai soggetti sostenitori.
EAT EUROPE
Nuovo soggetto di rappresentanza nell’Unione Europea, nato per iniziativa di Coldiretti, Filiera Italia e Farm Europe per difendere e valorizzare l’intera filiera agroalimentare europea.
Innumerevoli le campagne di mobilitazione che vedono la Coldiretti scendere nelle piazze di tutta Italia a tutela di cittadini e agricoltori. Dall’emergenza mucca pazza che porta gli agricoltori a promuovere la prima raccolta firme per l’etichetta obbligatoria dell’origine degli alimenti, fino alla più recente raccolta firme contro il cibo artificiale.
UNEXPECTED ITALY
Monica Salmaso la voce del Brasile più vero
Mercoledì
«Tutto è iniziato nel periodo più drammatico della pandemia. Stavamo vivendo le situazioni più impreviste, stando a casa il più possibile, lavorando in smart working, per chi poteva farlo. Non potevamo riunirci, non sapevamo per quanto tempo, non avevamo la dimensione di quello che sarebbe successo, e questo generava una paura, un’angoscia generale». Parla Marco Montrasi, 53 anni, milanese di origine. Dal 2001 vive in Brasile, a Rio de Janeiro, dove lavora in Telespazio Brasile come responsabile commerciale, attualmente nell’area di Geo-Information.
«Ricordo», prosegue il suo racconto Marco, «che nei primi giorni era difficile anche dormire. In tutto questo, ognuno cercava di organizzare la propria vita e di vivere insieme nella propria casa chiusa. Ho iniziato a vedere su Instagram dei miei amici, in particolare di Marcela Bertelli, i video di una cantante che faceva incontri musicali con i suoi amici. Un giorno ho deciso di guardare, perché condividevano sempre qualcosa di nuovo. E ho iniziato a interessarmi, a seguire, ho cercato altri video su YouTube, ho cercato chi fosse quella voce! Era Monica Salmaso, e con lei musicisti brasiliani che non conoscevo. Da quel momento in poi, quasi ogni sera quel suono ha iniziato ad accompagnarmi, ed è stato quasi una terapia per quei giorni difficili».
Così comincia una storia che da Rio de Janeiro porta direttamente a Rimini. Sì, perché Monica Salmaso
mercoledì 21 agosto alle 21.30 sarà al Teatro Galli in trio con il flautista Teco Cardoso, compagno di vita e d’arte, e con Nelson Ayres al pianoforte e proporrà il suo concerto Alma Lírica Brasileira (Anima Lirica Brasiliana), tratto dall’omonimo cd del 2011, con il quale vinse la 23ma edizione del Prêmio da Música Brasileira come miglior voce femminile.
ne. Scoperta di un Brasile degli strumentisti, dei compositori, così spesso messi in ombra dal mercato musicale mainstream. Un Brasile così plurale e diverso, affascinante e prezioso, perché anche generoso, legato alla quotidianità, alla bellezza semplice e incantevole del vivere, della poesia sensibile, dell’armonia imprevista e della diversità ritmica.
Ma torniamo al racconto di Marco. «Quella voce per me era l’incontro con qualcosa di molto prezioso, che mi apriva a un Brasile nuovo, a una realtà di bellezza che non avevo ancora raggiunto. Quei video sono diventati una compagnia. Li chiamavo “ô de casas”, che è un’espressione usata da chi arriva a casa di un amico, solo al plurale, perché annunciava la gioia di arrivare nelle nostre case, anche se solo virtualmente». Quei piccoli incontri musicali, quasi quotidiani, sono diventati anche un momento di bellezza e di scoperta per molte perso-
La musicalità di Monica Salmaso durante la pandemia si esprime anche nei suoi gesti di generosità e solidarietà con tante persone, attenta agli eventi e sensibile alle sfide della società brasiliana. «Lo abbiamo sperimentato anche nelle iniziative che sono seguite», spiega Montrasi, «con l’invito a due incontri virtuali con la rivista Passos (la voce editoriale di Comunione e liberazione in Brasile) e con i giovani universitari, oltre a un’intervista concessa alla rivista».
23 agosto il concerto a Rimini della cantante che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia
«Monica ha costruito la sua carriera come artigiana», aggiunge il manager italo brasiliano, «incontrando compositori, strumentisti e cantanti brasiliani, ma anche portoghesi, italiani, francesi, latinoamericani e di altri angoli del mondo, con tanto ascolto, impegno e passione». È questa “anima lirica” e colorata del Brasile che arriva al Meeting di Rimini.
Lo spettacolo è un viaggio attraverso il canzoniere popolare brasiliano, una raccolta di canzoni dal suono delicato, il cui repertorio e formato
Ricchissima di incisioni, di concerti e di premi la biografia della cantante brasiliana. Di lei il compositore Edo Lobo ha detto «ha la voce migliore che abbia mai sentito negli ultimi anni». «Una voce calda e profonda, sicura in tutte le gamme. È una delle voci più importanti degli anni Novanta. Fai attenzione a questa voce meravigliosa», è l’opinione di Mauro Dias - giornalista di “O Estado de São Paulo.
Per il critico Bruce Gilman, «Salmaso ha uno strumento squisito, una voce naturale stimolante, acutamente precisa con un’ampia gamma e un’enorme tavolozza timbrica che emette senza sforzo. Il suo stile vocale è stato ammirato per la purezza del tono, l’intonazione perfetta, il concetto strumentale e il senso altamente raffinato di climax armonico di alcuni dei nomi più importanti della musica brasiliana», mentre The New York Times parla al suo proposito di «un pop pensieroso come solo i brasiliani possono farlo» e di «una voce silenziosamente brillante e sostenuta, che pervade ogni nota liquida con languidi segreti».
E ora che Monica dai lidi carioca si approssima ai lidi riminesi, l’occasione è di quelle da non perdere.
Al via dal 15 giugno la biglietteria online
trio è nato dopo un progetto dedicato al lavoro di Chico Buarque. Viaggiando insieme e costruendo un suono in quel formato di trio, Monica così racconta come è nata la proposta: «Mi sono resa conto che questo lavoro riassumeva l’espressione ‘anima lirica brasiliana’ che avevo sempre sentito nel mio lavoro da quando ho iniziato. Ho capito che questo spettacolo era ciò che volevo dire. Il repertorio porta canzoni dell’universo della canzone brasiliana, che è così espressiva, ritmica e poetica».
Pronti con il mouse a portata di mano, dal 15 giugno aprono le biglietterie degli spettacoli del Meeting. Gli 800 posti disponibili del teatro Galli di Rimini sono molti ma non moltissimi. Quindi tutti su meetingrimini.org e vivaticket.com, per acquistare in prevendita un biglietto in prima fila per Alma Lirica Brasileira, lo spettacolo di mercoledì 23 agosto che vedrà protagonista Monica Salmaso, con Teco Cardoso ai fiati e Nelson Ayres al pianoforte. Naturalmente saranno disponibili tutti gli altri spettacoli del Galli, a partire da quello inaugurale di domenica 21 agosto (tutti gli spettacoli iniziano alle 21.30), con il popolarissimo autore Sergio Rubini nelle vesti di primo attore, accompagnato da Simone Zanchini alla fisarmonica, per “Monsieur Ibrahim e i Fiori del Corano”, opera tra le più note dello scrittore francese Eric-Emmanuel Schmitt, che ricordiamo presente al Meeting 2022. Lunedì 21 Valter Malosti sarà il regista e l’attore-narratore di “Maddalene - Da Giotto a Bacon”, tratto dall’omonima opera di Testori: una serie di didascalie di opere d’arte dedicate alla Maddalena evangelica fiorite poi in poesie, senza perdere un filo dello spessore critico di lettura delle opere. Il giorno seguente altro spettacolo, altro attore-feticcio della scena teatrale (ma anche televisiva) italiana: Alessandro Preziosi con i ragazzi dell’Associazione UFO di Saronno proporrà “Moby DickUna smania perpetua di cose remote”, tratto dal capolavoro di Herman Melville. E per completare il filotto dei grandi nomi, sarà Gabriele Lavia a calcare le scene del Galli giovedì 24 agosto, con “Il sogno di un uomo ridicolo” di Dostoevskij.