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Emilio Bianchi artefice insieme a Durand de la Penne dell’affondamento della HMS inglese Valiant, decorato di Medaglia d’Oro al Valore Militare
Emilio Bianchi eroe di Alessandria di Desirée Tommaselli l nome di “Bianchi” rappresenta una novità rispetto alla tradizione della onomastica navale della Marina militare, al pari delle unità intitolate al Grande Ammiraglio Thaon di Revel, a Federico Martinengo, ad Antonio Marceglia e a Spartaco Schergat. Con questo varo e con questa dedica, la Forza armata va a completare il dovuto omaggio ai sei eroi dell’epica azione di guerra passata alla storia come “l’Impresa di Alessandria”. Durante questa operazione contro l’importante base britannica in Egitto, svoltasi la notte tra il 18 e il 19 dicembre 1941, Bianchi fu autore insieme a Luigi Durand de la Penne dell’affondamento della corazzata inglese Valiant, azione per la quale fu decorato di Medaglia d’Oro al Valore Militare. «Volete girare il mondo? Venite in Marina». Queste furono le parole che, scandite su un bel manifesto colorato, conquistarono il ventenne Emilio Bianchi, promettendogli concretamente quella vita avventurosa che egli fantasticava per sé, sin da ragazzo, leggendo gli appassionanti racconti di Salgari. La Marina riconobbe in lui le capacità fisiche e caratteriali e, attraverso un duro addestramento, trasformò quel giovane montanaro che non era mai uscito dalla Valtellina, che - come tanti altri - non aveva mai visto il mare, che nulla conosceva di navi e non sapeva nuotare, prima in un ottimo palombaro e poi in un leggendario incursore: uno
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Il sottocapo Emilio Bianchi, con lo scafandro da palombaro, in una foto del 1935 (foto Comsubin).
N OT I Z I A R I O
D E L L A
M A R I N A