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La comunicazione della Marina continua ad evolversi con il passar degli anni mantenendo la rotta sulla necessità di avere personale professionalmente ben preparato, motivato e in grado di essere al passo con le esigenze e le sfide del mondo esterno
anche gestire crisi ed emergenze mediatiche legate in maniera indissolubile alla velocità di reazione, ovvero alla rapidità con cui la Marina è in grado di rispondere ai giornalisti e quindi all’opinione pubblica”. Il capitano di fregata (CP) Floriana Segreto, ha evidenziato tra l’altro, come sia delicata la gestione della comunicazione della Guardia Costiera quando, ad esempio, durante le attività di ricerca e soccorso (Search And Rescue – SAR) la pressione esercitata dai giornalisti in cerca di notizie da divulgare, diventa pressante e allo stesso tempo facilmente strumentabile. Chiaro a tutti i frequentatori è stato quindi la consapevolezza del mare in cui la comunicazione naviga oggi, tanto per usare una metafora a noi cara. Tempestività, trasversalità dei contenuti e la capacità di arrivare ad un pubblico molto eterogeneo, sono le sfide d’affrontare nella comunicazione istituzionale. A questi tre momenti di condivisione ne è seguito un quarto, il più lungo, dedicato al media training. Il capitano di fregata Alessandro Busonero di Upicom, ha portato a termine un laboratorio pratico su come affrontare un’intervista concordata, ma anche improvvisa e non voluta che magari tende a screditare l’intervistato e l’organizzazione di cui fa parte. In questa situazione la domanda posta ai frequentatori è stata, “come dobbiamo affrontare l’intervista? Si può uscire indenni da una intervista aggressiva e scorretta?” Il laboratorio è stato per i frequentatori un efficace esercizio per N OT I Z I A R I O
D E L L A
provare in prima persona la “pressione incalzante” che un giornalista può esercitare su ognuno di noi durante un’intervista concordata, ma anche “subita” a prescindere dalla nostra volontà. Una situazione del genere si complica per il fatto che un militare può rappresentare, quando interpellato, non solo se stesso, ma tutta l’organizzazione. Tante le domande, i case history, bad and best practice affrontati che hanno permesso ad ogni frequentatore di acquisire maggior consapevolezza sul proprio ruolo nell’ambito della comunicazione professionale e privata. Sempre a Venezia, sulla verde isola di Sant’Elena anche la scuola navale militare F. Morosini ha vissuto una giornata di immersione profonda nel mondo della comunicazione. “La comunicazione, il saper comunicare è un elemento centrale delle nostre vite. Al termine della scuola ogni allievo prenderà la sua rotta nella vita. Alcuni di voi proseguiranno nella carriera militare, altri in quella universitaria. Tutti dovrete saper conoscere e gestire il complesso mondo della comunicazione per affrontare al meglio le tante sfide che vi aspettano”, ha detto il comandate della scuola, capitano di vascello Marcello Ortiz Neri. Gli allievi dei tre corsi, ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni, impegnati negli studi del liceo classico e scientifico sono stati attivi protagonisti di un pomeriggio di confronto con il comandante Busonero, dove la parte del leone è stata giocata dalla comunicazione social. Nativi digitali, generazione Z o post millennials come sono definiti oggi, gli allievi
M A R I N A
hanno avuto modo di riflettere e dirimere dubbi su come lo strumento social debba essere gestito in un confine assai labile tra vita privata e professionale. Gli allievi hanno riflettuto sull’uso consapevole e responsabile dei social media e, a seconda dei contesti, sull’opportunità o meno di interagire con essi. Il feedback di questa giornata nelle parole degli stessi allievi: “Abbiamo preso consapevolezza dell’importanza dell’immagine della Marina e di come debba essere correttamente divulgata e promossa dai media “. Qui entra in gioco il fattore di una comunicazione efficace, composta da un messaggio conciso e accompagnata da validi supporti multimediali. Ritengo che saper ben comunicare sia essenziale per una buona riuscita nella vita in quanto “chi non è in grado di comunicare non esiste” - Francesco Di Nardo, allievo 1° Corso. “Le incertezze e le incognite sul comportamento da tenere sulle piattaforme digitali sono molte, l’incontro di oggi, ci ha permesso di avere chiarimenti e maturare la consapevolezza delle opportunità che i social media possono offrire alla MM” - Fabio Greca, allievo 2° Corso.“Al giorno d’oggi è fondamentale sapersi destreggiare nel sempre più complesso mondo digitale acquisendo consapevolezza degli eventuali errori in cui potrebbe incappare un utente poco avveduto”. Lorenzo Collet, allievo 2° Corso. “La comunicazione è il mezzo con il quale possiamo sottrarre le Forze Armate da una sorta di chiusura, facendo conoscere al di fuori la straordinaria normalità che si vive all'interno. Il mondo militare non è del tutto proibitivo, e non è frequentato da macchine incapaci di esprimersi come esseri umani. È solo necessario rispettare le giuste regole, al fine di non ledere l'onore, il ruolo dell'arma e l'immagine dello Stato”. Martina Mari, allieva 1° Corso.