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Schio in piena corsa Venezia di rincorsa DI manuel beck Dall’incubo di collezionare solo eliminazioni nella prima fase delle coppe (quando a inizio autunno il bollettino settimanale recitava una sconfitta dopo l’altra) al sogno di passare il turno in Eurolega con entrambe le nostre portacolori, che si sono rimesse in carreggiata dopo una partenza sofferta. Realisticamente, per Venezia la qualificazione è difficile e Schio dovrà sudarsela fino all’ultimo, mentre in Eurocup sono uscite al primo turno Sassari e Virtus Bologna, riuscendo almeno a non lasciare in bianco la casella dei successi. Alla sosta di fine dicembre possiamo tracciare un bilancio della stagione di coppe per le italiane, ovviamente provvisorio per l’Eurolega.
Eurolega Lo scorso anno Schio mancò i playoff per un punto di differenza-canestri; stavolta per un punto potrebbe raggiungerli, anche se è presto per dirlo, a 4 giornate dalla fine della stagione regolare. Certo, però, la vittoria 71-70 sulla diretta avversaria Sopron (canestro di Gruda sul finire del supplementare dopo una rimonta da meno 12) nell’ultimo turno prima della sosta può fare la differenza. Il girone delle arancioni è una lotta senza quartiere e senza padroni: il Fenerbahce di Iagupova, Sabally, McBride (eccetera) è in testa con 7 vinte-3 perse ma è tallonato da un quartetto a 6-4, tra cui appunto le scledensi insieme alle ungheresi, a Kursk e alla “bestia nera” di Sottana e compagne, Girona. Ha perso terreno il Galatasaray (4-6) ma non è ancora fuori. Da queste sei usciranno le quattro per i playoff, senza dimenticare che la quinta e la sesta hanno il “paracadute” del ripescaggio nei playoff di Eurocup. Ci sarà insomma, con ogni probabilità, ancora Europa nella primavera di Schio: vedremo quale. Intanto, dopo gli arrivi di Collier e DeShields a stagione in corso, una volta smaltite le assenze dell’ultimo periodo la potenza dell’arsenale di coach Dikaioulakos, contando Gruda (quasi 15 punti e oltre 10 rimbalzi di media finora), Laksa, Mestdagh e le italiane, sarà tale da alimentare legittime speranze di fare strada. Fino a riportare l’Italia alle Final Four dopo 19 anni (Parma 2002 di Ticha Penicheiro)? Un passo per volta. Intanto Venezia, che ha dovuto rinviare per Covid l’ultima partita del 2021, è sesta con 3 vinte-6 perse, in ritardo ma non tagliata fuori dalla zona-playoff. La sconfitta che pesa è quella di un punto in casa con l’MBA Mosca, la vittoria di spessore quella su Lattes-Montpellier che è quarta. Anche i due k.o. onorevoli contro l’inarrivabile Ekaterinburg di Jonquel Jones, Meesseman, Vadeeva e stelle varie (imbattuta in 10 gare) danno dignità alla campagna europea delle ragazze di Mazzon. Che potrebbero poi ripartire dal “piano di sotto” inseguendo quel titolo di Eurocup svanito all’ultimo secondo nella primavera scorsa. Peccato aver avuto Ndour solo dalla quinta giornata (11,6 punti di media per lei), e finora mai Pan; in compenso caldissima Anderson con 16,3 di media e il 52% dal campo.
Eurocup Per la Virtus Segafredo il rimpianto sta nell’aver avuto Brianna Turner solo in 3 partite su 6 e Cinili in appena due. Dopo lo 0-3 nel girone d’andata serviva un mezzo miracolo per passare, eppure con due vittorie nel ritorno ha chiuso ad appena una gara di distanza dal secondo posto; il che aumenta forse il rammarico. Da ricordare i 34 punti con 16 rimbalzi per Hines-Allen nella vittoria sulle basche di Gernika. Tra le italiane, solo Zandalasini ha messo insieme numeri di rilievo, anche se non eclatanti (10,8 punti di media col 32% dal campo, condizionato dal 14% da 3).