Dimensione Pulito Speciale Cantieri - Aprile 2023

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2023

ISSN: 2612-4068

CANTIERI

PNRR

Nuovo codice appalti e bandi pubblici

PULIZIA AEREA

I vantaggi

dell’esoscheletro

INTERVENTI

Casi di pulizia professionale

TRATTAMENTO ARIA

Un intervento all’avanguardia

SUPPLEMENTO A DIMENSIONE PULITO APRILE
YOU NEED IT
Il futuro della pulizia autonoma

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PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI OPERA NEL CAMPO DELLA PULIZIA INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E FACILITY MANAGEMENT

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PNRR Nuovo codice appalti e bandi pubblici PULIZIA AEREA I vantaggi dell’esoscheletro INTERVENTI Casi di pulizia professionale TRATTAMENTO ARIA Un intervento all’avanguardia A DIMENSIONE PULITO APRILE 2023 ISSN: 2612-4068
CANTIERI
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Distribuzione 1. Rivenditori
Imprese di servizi
Aziende alimentari 4. Sanità e RSA
Enti pubblici
Pubblici esercizi
Hotellerie
Lavanderie professionali
Disinfestazione e servizi ambientali
Grande distribuzione Quine srl Via G. Spadolini, 7 20141 Milano - Italia Tel. +39 02 864105 Fax. +39 02 70057190 LA GUIDA DA PORTARE SEMPRE CON SÉ PER CONOSCERE TUTTI TRUCCHI DEL MESTIERE LA DISTRIBUZIONE NEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO GUIDE dell’Installatore Professionale 7
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GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
PER LA
E
ATTUALITÀ 12 PNRR e nuovo Codice degli Appalti Fabio Chiavieri TECNOLOGIE 16 Pulizia in quota, i vantaggi dell’esoscheletro Maurizio Pedrini MACCHINE 24 La monospazzola: una preziosa alleata in cantiere Maurizio Pedrini 52 Pulizia ad alta pressione Francesca Leone SICUREZZA 30 Danni da rumore e valutazione dei rischi Stefano Balzarotti 36 Scelta e manutenzione delle attrezzature a cura di Simone Ciapparelli 12 SUPPLEMENTO A DIMENSIONE PULITO APRILE 2023

SOMMARIO SPECIALE CANTIERI

SUPERFICI

40 Pavimenti: tipologie e materiali

Mauro Martini

INTERVENTI

49 Pulizia della pietra antica

56 La scultura di vetro torna a risplendere

62 Pavimenti in gres: pulizia e conservazione a cura di Simone Ciapparelli

PULIZIE

66 Si fa presto a dire “sporco”

Chiara M. Dassi

INDOOR AIR QUALITY

77 Un intervento all’avanguardia

Maurizio Pedrini

RUBRICHE

10 News dal settore

a cura di Simone Ciapparelli

80 Vetrine a cura di Loredana Vitulano

DISINFESTAZIONE

84 Due episodi emblematici

Alex Pezzin

88 Un intervento integrato

Graziano Dassi

C M Y CM MY CY CMY K ADV DURALIT - Dimensione Pulito di APRILE-SPECIALE CANTIERI 2023 ESE.pdf 1 20/02/23
4CleanPro 22, 23 Accu Italia 4 Adiatek 5 Alca Chemical 8 Arco Chimica II Copertina Comac 34, 35 Eko Supply 83 Envu 86, 87 Falpi 64, 65 Hygenia I Copertina Industrie Celtex 45, 46, 47, 48 Italsan 70, 71 Kemika IV Copertina Kunzle & Tasin 28, 29 MK 21 MP-HT 33 Mitsa 77 Orma III Copertina Paperdì 6 Paredes 60, 61 Parodi & Parodi 9 Polychim 15 RCM 54, 55 Rubino Chem 3 ZEP Italia 78, 79 INDICE INSERZIONISTI 77

Dimensione Pulito a ISSA Pulire le nostre iniziative

della via del sapone, dell’igiene e della meccanizzazione della manutenzione ambientale nel mondo. L’evento prevede firmacopie e intervista all'autore a cura di Maurizio Pedrini, giornalista e direttore tecnico di Dimensione Pulito.

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO

Talk show dedicato a pulizie e igiene nell’hotellerie

L’evento, in collaborazione con ADA (Associazione Direttori D'Albergo) e AIH (Associazione Italiana Housekeeper) verterà sul tema: "L'eccellenza della pulizia alberghiera: la sfida della certificazione di qualità". Parteciperanno: Margherita Zambuco (Presidente AIH), Alessandro D'Andrea (presidente nazionale ADA).

GIOVEDÌ 11 MAGGIO

Dimensione Pulito sarà presente, come da abitudine, anche alla prossima edizione (la ventiseiesima) di ISSA Pulire, la fiera internazionale della pulizia e della sanificazione professionale che si terrà dal 9 all’11 maggio 2023. Un’importante novità di questa edizione è rappresentata dal cambio di locazione dell’evento, che lascia Verona per trasferirsi definitivamente nel quartiere fieristico di Milano. Questa scelta è stata presa nell’ottica di attrarre in fiera un flusso di visitatori internazionali comparabile a quello dei più importanti quartieri fieristici del mondo. Oltre ad essere presente con il numero di maggio e lo Speciale Cantieri di aprile,

riviste che saranno distribuite gratuitamente a chi visiterà lo stand, quest’anno Dimensione Pulito porta in fiera diverse iniziative di sicuro interesse per il mondo della pulizia professionale:

MARTEDÌ 9 MAGGIO

Presentazione del libro “Pulizia igienica e sanificazione. La sporca storia del pulito” (2a edizione)

Dopo un breve saluto introduttivo da parte dei vertici di Afidamp, verrà presentata la nuova edizione, a cura di Edizioni LSWR, del libro di Giulio Guizzi (brand ambassador Afidamp) “Pulizia igienica e sanificazione. La sporca storia del pulito”. La nuova edizione prevede un capitolo inedito che racconta propagazione e percorsi

Workshop: l’innovazione nella pulizia Durante l’appuntamento, condotto da Maurizio Pedrini, saranno presentate diverse case history di pulizia e sanificazione che hanno come punti in comune l’innovatività e l’elevato livello di tecnologia e professionalità impiegato. Le case history saranno le seguenti:

-Mitsa: la pulizia delle condotte aerauliche Fondazione S. Lucia Roma;

-Dussmann Service: interventi di sanificazione ospedaliera durante/post SARS COV-2;

-Formula Servizi: uso dell'esoscheletro nella pulizia in quota/sperimentazione robotica in collaborazione con Scuola Superiore S. Anna di Pisa.

Orari, sale e nomi dei relatori saranno successivamente definiti.

Consulta il nostro sito e segui i nostri social per rimanere aggiornato su tutte le novità!

dimensionepulito.it

10 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI NEWS

Superbonus e bonus edilizi Accordo su ricessione crediti per 60 milioni

Intesa Sanpaolo e l’Università Luiss

Guido Carli hanno siglato un accordo per la ricessione dei crediti fiscali legati ai Bonus Edilizi e al Superbonus per un valore fiscale pari a 60 milioni di euro.

Intesa Sanpaolo è stata la prima banca ad annunciare l’operatività in ambito Superbonus, Ecobonus e Sismabonus ad agosto 2020.

Attraverso un efficace sistema di controlli monitorato dal partner Deloitte su una piattaforma online dedicata ai clienti, Intesa Sanpaolo ha acquisito oltre 16 miliardi di crediti fiscali, pari al 50% del mercato, che corrispondono a circa 200.000 pratiche evase per oltre 70.000 clienti associati ad oltre

160.000 immobili riqualificati sul territorio nazionale.

Il Gruppo guidato da Carlo Messina è stata inoltre la prima banca italiana a dare piena attuazione al Decreto Aiuti, che ha previsto la ricessione al mondo delle imprese con la finalità di ampliare la capacità fiscale delle banche. In una fase in evoluzione, la Banca ha utilizzato e prosegue nell’utilizzare questo strumento con continuità e ha avviato contratti di ricessione per oltre 6 miliardi di euro.

L’obiettivo è continuare a coinvolgere un cospicuo numero di imprese per riattivare il mercato della cessione dei crediti e il contratto siglato con l’Università Luiss Guido Carli risponde

esattamente a tale logica. Un obiettivo che Luiss ha condiviso, convinta dell’importanza di dare un contributo di supporto al settore delle costruzioni, fondamentale per l’ammodernamento del patrimonio immobiliare del Paese.

Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo: “Grazie all’importante accordo con Luiss continuiamo a dare attuazione al meccanismo di ricessione dei crediti fiscali per il Superbonus e altri bonus edilizi per ampliare la capacità fiscale delle banche.

È un’operazione importante e auspichiamo che seguano presto nuove iniziative con altre imprese del territorio, che possano cogliere un vantaggio fiscale significativo e, al tempo stesso, contribuire ad un’iniziativa a sostegno del Sistema Italia. Il nostro Gruppo ha sempre operato in collaborazione con Deloitte, offrendo un elevato grado di controllo delle pratiche e garantendo quindi un portafoglio crediti di qualità. Questo rappresenta un valore sia per le imprese edili che si rivolgono a noi, sia per le aziende che acquistano i crediti fiscali maturati”. Il Direttore Generale della Luiss, Giovanni Lo Storto, ha aggiunto: “Grazie all’accordo con Intesa Sanpaolo, consolidiamo ulteriormente il costante impegno dell’Ateneo nelle tematiche ESG. È una iniziativa, con uno dei nostri partner storici, che auspichiamo possa essere seguita da altre realtà del Lazio, e non solo, e che conferma come le università possano rappresentare hub in grado di generare un impatto concreto e positivo nel territorio in cui operano”.

Fonte: buildnews.it

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DIMENSIONE PULITO | 03/2023

Rapporto tra pubblico e privato tra PNRR e nuovo Codice degli Appalti

Il nuovo Codice entra in gioco in un momento molto importante per i bandi pubblici che devono approvare in tempi stretti progetti di spesa inerenti all’enorme mole di risorse previste dal PNRR

CANTIERI NORMATIVA

LAVORO E SERVIZI PER OLTRE 16 MILIARDI DI EURO

Legacoop Produzione & Servizi rappresenta le cooperative di lavoro all’interno di Legacoop che associa circa 2400 cooperative che danno lavoro a 150mila addetti, per un volume di affari pari a 16,5 miliardi di euro. Tali imprese operano nei settori delle

Costruzioni, della Logistica e Trasporti, delle Industrie e, naturalmente, nelle Pulizie Professionali e nel Facility Management, oltreché nei settori di Ecologia, Vigilanza, Servizi e Beni Culturali, Ristorazione, Ingegneria e Progettazione.

Il PNRR non prevede una missione specifica o progetti destinati in maniera diretta al settore del Cleaning professionale, del Facility o del Multiservizi ma allo stesso tempo stesso esso rappresenta un’occasione importante per tutti i settori dell’economia compresi quelli appena citati.

Dei vari bandi legati al PNRR approssimativamente una quarantina, per un totale di 1,5 miliardi di euro di lavori banditi, coinvolge il settore del Multiservizi.

“Si tratta per la maggior parte di bandi integrati che, a fronte della realizzazione di lavori, infrastrutture ecc., generano a loro volta lavori per il Multiservizi. Quindi, se in Italia in pochi anni verranno spesi oltre 200 miliardi di euro,

questi avranno una ricaduta positiva anche per il settore dei servizi” spiega Andrea Laguardia, Direttore di Legacoop Produzione & Servizi, durante la sua presentazione dal titolo Il rapporto pubblico/privato tra PNRR e nuovo Codice degli Appalti, esposta in occasione della prima edizione del convegno digitale CleaningPiù, organizzato da Dimensione Pulito e dal suo editore Quine srl. Con riferimento alle risorse del PNRR, la domanda che è giusto porsi è se il nostro Paese è in linea con le scadenze imposte dall’UE, poiché questi soldi verranno erogati solo se l’Italia sarà in grado di rispettare tempi e modi definiti dal piano europeo.

RISORSE NUOVE, PROBLEMI VECCHI

I ritardi sulle opere fin qui accumulati sono dovuti al fatto che è stato deciso di spendere questa grande mole di risorse in un tempo molto ristretto applicando le attuali regole dei bandi pubblici e trascinando anche nel PNRR tutti i problemi presenti anche nei periodi ordinari: “Tra questi - dichiara Laguardia - c’è la lungaggine burocratica che imbriglia l’assegnazione delle gare. Da anni poi, come associazione, denunciamo la scarsa qualificazione della maggior parte delle stazioni appaltanti. Se il Governo italiano vuole rispettare tutte le scadenze, dovrà adottare il metodo impiegato in passa-

to per alcuni lavori di portata straordinaria - per esempio l’Expo di Milano e il nuovo ponte di Genova - ovvero dovrà individuare un commissario per ogni Missione del PNRR”.

La situazione al momento è alquanto incerta, mancando delle regole univoche su cui basare i lavori e i servizi; basti pensare che per il PNRR ogni Ministero ha scelto regole diverse per la realizzazione e la pubblicità dei bandi perdendo di vista la catena delle varie risorse e come si sono diffuse sul territorio, non capendo più se provengono dal PNRR o da altri finanziamenti.

“Tutto questo - sottolinea Andrea Laguardia - avviene in un periodo molto importante per quanto riguarda i bandi pubblici, caratterizzato dalla stesura del nuovo Codice degli Appalti che dovrebbe entrare in vigore dal primo di aprile (nel momento in cui viene redatto il presente articolo il nuovo codice è ancora all’esame delle commissioni parlamentari, ndr). Durante il percorso di approvazione del nuovo codice, insieme ad altre associazioni settoriali abbiamo denunciato che esso è stato scritto senza dare sufficiente ascolto alle esigenze del mercato, degli stakeholder e delle associazioni di rappresentanza - tranne che per un questionario online che dava la possibilità, in poche migliaia di battute, di segnalare le modifiche che secondo le associazioni andavano adottate - quindi, pur avendo il nuovo codice degli appalti

13 DIMENSIONE PULITO | 03/2023
Andrea Laguardia, Direttore di Legacoop Produzione & Servizi
Nel nuovo Codice è scomparsa la soglia del 30% per la componente di punteggio attribuibile all’offerta economica.
Questa scelta potrebbe favorire le gare al ribasso

degli obiettivi molto importanti, penso ad esempio al tema della digitalizzazione, allo stesso tempo presenta delle gravi criticità per quanto concerne Facility, Multiservizi e Servizi in generale. Ecco perché auspichiamo che le nostre richieste di modifica vengano accettate prima dell’approvazione definitiva”.

I PUNTI DEBOLI DEL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI

Secondo il Direttore di Legacoop Produzione & Servizi, tra i problemi principali che meritano particolare attenzione spicca l’estensione delle SOA, certificazione obbligatoria per partecipare a una gara di appalto, anche all’interno del mercato dei servizi mutuando quanto è stato fatto, con effetti positivi, nel mercato dei lavori pubblici. “Questa introduzione - spiega Laguardia - comporterebbe prima di tutto ulteriori costi per le imprese senza garantire, peraltro, una maggiore qualificazione degli operatori perché, la maggior parte delle volte, gli appalti

dei servizi vengono definiti in base alle esigenze del cliente e spesso si modificano nel tempo; di fatto sono servizi personalizzati dalla stazione appaltante difficilmente scorporabili in attività se non attraverso parametri di produzione caratteristici di ogni impresa. A nostro avviso, quindi, dovrebbe essere mantenuto l’attuale sistema di qualificazione delle imprese anche perché questo permetterebbe al mercato di individuare al meglio le esigenze del committente”.

Un altro tema fondamentale individuato dalle associazioni di categoria è il meccanismo previsto in materia di revisione dei prezzi che rischia di svuotare l’effetto per cui è stato istituito: “Siamo d’accordo in linea di massima rispetto all’intenzione di adottare un modello alla francese in cui il prezzo si adegua automaticamente all’oscillazione di determinati indici statistici, ma allo stesso tempo chiediamo che la revisione dei prezzi contenga anche l’adeguamento e gli aumenti pre-

visti dai Contratti Nazionali di Lavoro soprattutto in settori, come quello del cleaning, ad alta intensità di manodopera. In un periodo di forte inflazione non si può pensare di continuare a scaricare totalmente sulle imprese il costo del lavoro, quindi, anche la PA dovrà tenere conto nella revisione prezzi e, nell’adeguamento dei costi, anche degli aumenti dei Contratti Nazionali di Lavoro, altrimenti il rischio è che nei prossimi mesi non saremo più in grado di rinnovare tali contratti, visto che le nostre imprese sono già soffocate dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime”.

Un’altra criticità individuata nel nuovo Codice degli Appalti è la scarsa considerazione del meccanismo dell’offerta economicamente più vantaggiosa che, viceversa, va consolidato.

Dice Andrea Laguardia senza mezzi termini: “La Legge Delega era molto chiara rispetto a questo criterio. Siamo rimasti stupiti che nel nuovo Codice sia scomparsa la soglia del 30% per la componente di punteggio attribuibile all’offerta economica; in un paese spesso sottoposto a spending review, la preoccupazione è che questa scelta apra a nuovo un periodo di gare fatte solamente con un criterio del massimo ribasso, perché a quel punto le stazioni appaltanti dovranno tenere conto dei bilanci dei propri enti”.

Laguardia conclude segnalando due ulteriori problematiche, ancora più centrali, del Codice stesso: “In Italia non è mai stata fatta la riforma delle stazioni appaltanti e soprattutto un progetto di qualificazione delle stesse, per non parlare dell’annoso problema della responsabilità di danni erariali che hanno i funzionari delle stazioni stesse. Quanto appena detto, se non preso seriamente in considerazione, creerà difficoltà nel calare nella realtà attuale del nostro paese il nuovo codice degli appalti, come già accaduto in passato con l’entrata in vigore del codice del 2016 a cui è seguito uno stop di sei mesi delle gare d’appalto”.

14 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI NORMATIVA

Polychim amica dell'ambiente

La pulizia delle superfici dure, quali pavimentazioni, arredi, vetri, finestre e pareti è l’attività che occupa la maggior parte del tempo degli addetti alle pulizie degli edifici civili ed industria-

li. In questo tipo di attività vengono consumate ingenti quantità di prodotti detergenti che, al termine del loro utilizzo, finiscono negli scarichi fognari e poi, dopo essere stati trattati nei depuratori, vengono immessi nei fiumi arrivando infine in mare.

Proprio perché la maggior parte dei

più sostenibili basati sull’impiego di prodotti “amici dell’ambiente”, dotati di maggiore biodegradabilità, di imballi realizzati con plastica o carta riciclata, privi di alcuni ingredienti dannosi per l’uomo e l’ambiente. Per proseguire in modo deciso verso questa transizione ecologica Polychim ha sviluppato EQUA, una linea di prodotti con Certificazio-

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- superfici lucide quali vetri, specchi, metalli, monitor

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DETERGENZA polychim.it Specifico per le pulizie giornaliere pavimentazioni vario tipo: dure, Lascia un gradevole profumo negli ambienti. EQUA PAVIDET impatto do su spochi macchie ostinate. Ai dosaggi Pulizie manuali diluire secchio 20/30 prodotto per d’acqua. 5 L ℮ ESCLUSIVO USO PROFESSIONALE pavidet GLI ECOLOGICI 750 ml ℮ organici, unti grassi, cibi cotti incrostati. Formula schiuma controllata adatta per pulizie manuali SGRASSANTE PER SPORCHI MEDIO PESANTI 10 kg ℮ ESCLUSIVO USO PROFESSIONALE GLI ECOLOGICI Se l’irritazione degli occhi persiste,7,5

Pulizia in quota i vantaggi dell’esoscheletro

Questa nuova

testata con

nell’ambito

La tecnologia più avanzata e la robotica, a beneficio della sicurezza della qualità del lavoro e delle prestazioni degli addetti alle pulizie: è questa l’innovativa esperienza maturata al quartier generale di Cia-Conad a Forlì, dalla Cooperativa Formula Servizi , che dall’Emilia Romagna ha visto crescere la sua presenza crescere notevolmente nel tempo, con importanti servizi di FM anche in altre regioni dell’Italia centrale e settentrionale. Ci riferiamo all’introduzione degli esoscheletri, speciali apparecchiature che sono state testate con successo nella moderna struttura romagnola a supporto delle attività di cleaning in altezza. Abbiamo chiesto a Marco Sanchi , responsabile del settore Cleaning Centro-Nord Italia, di inquadrare l'inserimento degli esoscheletri nelle attività di professional cleaning, non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche del supporto offerto ai lavoratori impegnati nei delicati interventi, a livello motivaziona-

le, produttivo e di redditività.

Come è nata questa sperimentazione che vi ha consentito di impiegare l’esoscheletro per i lavori di pulizia in quota?

“Da anni, ormai, Formula Servizi collabora con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che è una Università pubbli-

ca a statuto speciale che svolge attività di ricerca e di formazione nel campo delle scienze applicate. Ci siamo accreditati quali primi tester di alcune loro innovative soluzioni tecnologiche da impiegare nell’ambito della pulizia e della sicurezza. Quattro anni fa, nel 2019, ci è stato proposto da COMAU, azienda italiana specializzata nei processi di automazione, servizi di produzione e robot, alla quale hanno dato vita alcuni collaboratori dell’Università Normale di Pisa, che ha sviluppato e ingegnerizzato l’esoscheletro, di sperimentare questa tecnologia in qualche nostro cantiere per alcune attività ripetitive di pulizia in quota. Questa speciale apparecchiatura è stata creata principalmente per l’industria automobilistica, perché COMAU collabora attivamente con il Gruppo De Santis ed altri importanti marchi del settore. Gli esoscheletri sono sostanzialmente delle attrezzature da indossare che hanno lo scopo preciso di alleviare lo sforzo del lavoratore che le indossa, al-

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tecnologia è stata
successo
delle operazioni di pulizia effettuate al quartier generale di Cia-Conad di Forlì. Chiediamo ai protagonisti dell’operazione come è andata e quali benefici sono emersi
Maurizio Pedrini giornalista di settore e direttore tecnico di Dimensione Pulito
Marco Sanchi, responsabile del settore Cleaning Centro-Nord Italia

leggerendo la sua fatica specialmente nei lavori ripetitivi. Il loro primo utilizzo si registra nell’ambito della catena di montaggio delle autovetture, per sostenere le braccia degli addetti ai telai delle autovetture, in modo che potessero essere bene alzate per dirigere i getti d’acqua delle pompe, ottenendo egregi risultati in termini di diminuzione dell’affaticamento degli operai.

Così, quando ci è stato proposto di sperimentare questa soluzione tecnologica anche nel cleaning, abbiamo accolto l’invito con entusiasmo, stimolati dall’idea di poter andare a monitorare concretamente la potenziale incidenza positiva nel loro uso, specialmente in termini di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali”.

Tecnicamente, quali modelli di esoscheletri sono stati adoperati in cantiere?

“Abbiamo scelto dei robot indossabili funzionanti, senza l’apporto di batterie, tramite un sistema di molle pesi/ contrappesi capaci di fornire il sup -

porto all’operatore, il quale, agendo per i lavori in quota, non viene tanto aiutato nella spinta verso l’alto, ma supportato nella fase che comporta il mantenimento della tensione delle braccia per l’intervento di pulizia”.

In quali operazioni di pulizia sono stati usati gli esoscheletri nel quartier generale di Cia-Conad a Forlì?

“Nelle pulizie in quota di vetri e nella deragnatura, cioè per eliminare le ragnatele dagli alti soffitti: tutti interventi effettuati dal lavoratore piedi a terra, con aste lunghe dai sette fino agli undici metri in cima alle quali sono posizionati, rispettivamente, un deragnatore o un panno imbevuto di soluzione detergente. Ovviamente, tutto il lavoro ha visto una adeguata fase di preparazione con incontri che hanno visto coinvolti il Servizio Prevenzione e Protezione e il medico competente della nostra Cooperativa per valutare fino in fondo se l’impiego di questa soluzione tecnologica potesse dare realmente i risultati sperati. Inoltre

sono state effettuate una serie di visite preventive sugli operatori addetti al cantiere, per stendere il “punto zero” sul loro stato di salute, tramite analisi mirate, elettromiografie ed altre valutazioni mirate per individuare eventuali patologie pregresse che potessero interferire sull’esito dell’indagine. Il tutto per poter andare poi a verificare in termini obiettivi l’impegno e il carico di lavoro dei gruppi coinvolti nelle attività in quota. Tutto questo sforzo ha prodotto risultati davvero sorprendenti in termini di alleggerimento dell’impegno prestazionale richiesto ai nostri addetti al cantiere”.

Quali risultati sono emersi dalle visite mediche effettuate sui lavoratori dopo la sperimentazione dell’esoscheletro?

“Senz’altro positive: esse non hanno evidenziato alcun tipo di aggravio o affaticamento prestazionale rispetto alla situazione di partenza. Anzi, tutti i lavoratori che sono stati coinvolti in questo stimolante percorso hanno

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espresso un particolare gradimento per la soluzione tecnologica adottata perché ritenuta veramente efficace, tanto da contendersi benevolmente la possibilità di usare questo strumento. In termini di resa oraria/produttività, da parte dei lavoratori abbiamo sti-

mato un incremento di circa il 20%. Le accurate elettromiografie eseguite su ogni operatore addetto alle pulizie nel cantiere ci hanno inoltre comunicato il dato generalizzato di una riduzione dello sforzo che - in alcuni casi - ha raggiunto anche la percentuale del 4%, a parità di ore di lavoro erogate. È emersa, soprattutto, una significativa coincidenza, in termini di benessere e prevenzione, tra questi elementi e la riduzione degli infortuni”.

Quali sono le prospettive di sviluppo di questa esperienza?

“La nostra collaborazione con la Scuola Superiore S. Anna di Pisa è destinata a proseguire anche nel 2023, impiegando modelli di esoscheletri ancora più performanti. Implementeremo perciò anche la nostra collaborazione con COMAU. Ci gratificano inoltre i positivi feedback che ci sono pervenuti a più riprese da parte del nostro cliente Conad, un partner autorevole con il quale collaboriamo ormai da parecchi anni. Abbiamo avuto la netta percezione di un salto di qualità nel modo di considerare il nostro lavoro: già la pandemia da SARS CoV-2 aveva fatto comprendere all’opinione pubblica

quanto fossero importanti le attività di pulizia, troppo spesso considerate solo una voce di costo. Ebbene, attraverso questa esperienza ho avuto la netta sensazione che anche il cliente abbia avuto una valida percezione del lavoro di ricerca che stiamo compiendo per offrire soluzioni tecnologicamente sempre più avanzate per lavori che un tempo erano considerati di scarso valore aggiunto, per non dire banali. Quando ci si presenta ad un cliente con un progetto con soluzioni green o che prevedono l’impiego della robotica, credo che le cose cambino giocoforza. Perché pulire quella parte del magazzino considerata un tempo inaccessibile, in quanto non vi si poteva montare un trabattello o impiegare una piattaforma, non è cosa di poco conto. Lo stesso dicasi per la pulizia di una vetrata che, compiuta con l’ausilio di questo strumenti può oggi avvenire in tre quattro giorni, laddove un tempo richiedeva anche una settimana di lavoro. Senza contare, infine, l’aspetto scenografico: vedere un addetto che impiega l’esoscheletro è un po’ come assistere all’esibizione di qualche personaggio che indossa un’armatura nei fumetti della Marvel”.

L’esoscheletro apre quindi scenari inediti e sorprendenti anche nel campo delle pulizie professionali?

“Direi proprio di sì, perché questa innovazione contempera al meglio esigenze di miglioramento in termini di standard di sicurezza, consentendo al lavoratore di rendere di più, a parità di tempo impiegato. Essa concilia una forte tutela dell’addetto, del suo carico di lavoro e della sua sicurezza, con l’aumento della performance. Senza contare un ultimo, importantissimo aspetto: il lavoratore si sente motivato perché percepisce di essere curato dall’impresa di pulizia che si preoccupa del suo benessere, cercando di metterlo concretamente nella migliore condizione possibile per svolgere bene la sua attività”.

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Pulizia e deragnatura soffitti Pulizia vetri in quota

Un investimento a beneficio dei lavoratori

sti benefici in termini di sperimentazione? Con quali risultati?

Con Ilaria Melandri , Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione della Cooperativa, approfondiamo soprattutto l’analisi delle risultanze degli studi condotti sull'utilizzo degli esoscheletri, che hanno restituito importanti riscontri sulla diminuzione della fatica e degli infortuni e prevenzione delle malattie professionali.

Innanzitutto, quanti esoscheletri avete impiegato?

“Inizialmente sono stati acquistati 4 esoscheletri per fare la sperimentazione. Più passava il tempo, più gli operatori chiedevano di utilizzarli, tant’è che ad oggi tutti i componenti della squadra di lavoro hanno il proprio esoscheletro. La sperimentazione ha messo al centro dell'attenzione i lavoratori che hanno colto l’interesse per la loro salute e sicurezza e hanno messo il massimo dell’impegno nel progetto”.

Come avete testato e misurato que -

“Gli esoscheletri sono stati testati dal nostro personale in diversi ambiti produttivi, in particolare nei settori del cleaning, della logistica e della manutenzione elettrica. Sono state individuate le singole attività che comportano un utilizzo intenso degli arti superiori all’altezza delle spalle. Nella prima fase di test gli ingegneri della società IUVO hanno applicato degli elettrodi sulla muscolatura coinvolta nell’attività lavorativa e hanno misurato l’impegno muscolare senza e con l’utilizzo dell’esoscheletro. I primi dati hanno fornito risultati incoraggianti e siamo passati alla seconda fase di test, con un utilizzo dell’esoscheletro in attività specifiche per almeno dieci ore a settimana. Lo studio, preventivamente approvato dal Comitato di Bioetica, ha comportato una costante sorveglianza da parte del Medico Aziendale, con visite ed ecografie trimestrali alle articolazioni coinvolte. Sono state ripetute le misurazioni sullo sforzo muscolare e i dati hanno messo in evidenza che l’utilizzo dell’esoscheletro porta a una riduzione dello sforzo fisico pari mediamente al 30%. Gli stessi questionari sottoposti al personale coinvolto nella sperimentazione hanno evidenziato una grande soddisfazione nell’utilizzo dell’esoscheletro per il mantenimento della corretta postura e la riduzione dello sforzo fisico, come appurato con il dato scientifico".

Quali aspetti sono stati maggiormente apprezzati dagli operatori?

“I maggiori utilizzatori sono gli operatori della squadra addetta alle pulizie vetri e pulizie straordinarie: è infatti nel

loro contesto che si presentano situazioni in cui l’utilizzo dell’esoscheletro offre i maggiori vantaggi: per le operazioni di deragnatura di soffitti particolarmente alti o per pulizia di vetrate da eseguire con aste telescopiche, e comunque in tutte le attività che richiedono l’utilizzo di attrezzature con impegno importante degli arti superiori”.

Quali sono i maggiori vantaggi risultanti dall’utilizzo degli esoscheletri?

“Senz’altro l’alleggerimento dello sforzo fisico, quindi una minore stanchezza al termine del lavoro. La minore stanchezza consente anche un migliore controllo del movimento muscolare e una maggiore attenzione, riducendo così anche la probabilità di accadimento di infortuni”.

Quali sono le principali peculiarità, in termini di ricadute ai fini della sicurezza dei dipendenti, sperimentate nel cantiere?

“La pulizia nella nuova palazzina direzionale di Cia Conad a Forlì ci ha dato grandi soddisfazioni. L’ambiente, di nuovissima concezione, ha interi corridoi e pareti vetrate. Le soluzioni architettoniche adottate creano molte difficoltà nella pulizia dei vetri, sia per la raggiungibilità che per la loro numerosità e dimensione. Effettuare questa attività senza l’uso degli esoscheletri avrebbe richiesto l’utilizzo di scale e trabattelli molto alti, con i conseguenti rischi di caduta in fase di montaggio e utilizzo, avrebbe dilatato i tempi e il lavoro sarebbe risultato più faticoso. L’utilizzo dell’esoscheletro ha consentito di utilizzare aste particolarmente lunghe e mantenere una buona precisione nel movimento, riducendo i rischi e la fatica per i lavoratori”.

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Ilaria Melandri, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Formula Servizi

Comac: un impegno costante verso persone e ambiente

Il mercato della pulizia è in continua evoluzione e Comac, azienda che da quasi 50 anni progetta e realizza macchine per la pulizia professionale, ha sempre avuto la capacità di innovare e innovarsi riuscendo a soddisfare anche gli standard più elevati. “Comac professional people” non è un semplice payoff, ma è una promessa che l’azienda mantiene da anni, la priorità è infatti quella di assicurare una professionalità tale da soddi-

sfare gli standard qualitativi e di certificazione internazionali aggiornati nel rispetto delle persone e dell’ambiente in cui l’azienda opera. È proprio in quest’ottica che recentemente l’impresa ha deciso di aderire volontariamente al percorso di certificazione SA8000 (Social Accountability) impegnandosi a rispettare i diritti umani, di lavoro, la tutela contro lo sfruttamento minorile e garantire sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. L’impegno sociale ha come obiettivo quello di mettere in risalto l’eticità del ciclo produttivo basato principalmente sul rafforzamento dei diritti delle per-

sone coinvolte per creare valore sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Sulla base di questi valori Comac ha recentemente avviato una collaborazione con Progetto Quid, azienda locale fondata per dare lavoro a persone con fragilità, soprattutto donne, che realizza capi di abbigliamento con tessuti di eccedenza forniti da aziende italiane di alta moda. Questa impresa con la sua attività riesce quindi a dare una seconda opportunità a persone e tessuti contribuendo allo stesso tempo a ridurre gli sprechi. Questo progetto soddisfa pienamente i principi di rispetto per l’ambiente, sostenibilità ed economia circolare, in una prospetti-

va di riduzione dell’impatto ambientale e inclusione. Con questa collaborazione è stata affidata a Progetto Quid la realizzazione di t-shirt, berrettini e shoppers da distribuire poi ai lavoratori. La divisa è un elemento caratteristico dell’azienda che permette ai dipendenti di lavorare comodamente e allo stesso tempo contribuisce a sviluppare un forte senso di appartenenza al gruppo, che spesso spinge le persone ad operare meglio. Il fatto di trovare un partner etico con cui collaborare è un modo per trasmettere anche ai dipendenti i valori dell’azienda basati sulla riduzione delle emissioni, eliminazione degli sprechi e attenzione e rispetto delle persone.

Impronta climatica per Antea 50 BT CB

Tra i valori di Comac vi è anche la responsabilità verso l’ambiente e le risorse che ci fornisce, ed è stato proprio questo a spingere l’azienda ad adottare la norma internazionale ISO14067 che definisce i requisiti per la quantificazione dell’impronta climatica di prodotto, detta CFP – Carbon Footprint of Product. L’azienda sta monitorando la Carbon Footprint di 20 lavasciuga inserite nella sua gamma. La lavasciuga pavimenti Antea 50 BT CB è però la prima a essere inserita anche nel programma Carbon Footprint Italy, e per questo dotata del marchio CFI. L’ottenimento della registrazione al programma CFI ha permesso di apporre il marchio direttamente sulla lavasciuga Antea 50 BT CB, in modo da fornire tutte le informazioni di dettaglio che garantiscono la genuinità del dato per aumentare la credibilità della comunicazione dell’azienda.

SOSTENIBILITÀ comac.it

Marka: detergenza, igiene e sostenibilità

Marka, brand di MK spa, da oltre 60 anni si impegna nella ricerca di soluzioni sempre più sicure, innovative ed efficaci per la pulizia e l’igiene degli ambienti professionali. Le formulazioni Marka nascono da una ricerca costante e dall’ascolto attento delle esigenze del cliente. Marka con i suoi sistemi di pulizia, interamente realizzati in Italia con materie prime di alta qualità, si pone un unico obiettivo:

La ricerca e l’innovazione di Marka è anche nella comunicazione, attraverso un pack razionale ed equilibrato, con etichette intuitive che accolgono tutte le informazioni necessarie all’utilizzatore per implementare un’attività di cleaning e di igienizzazione in piena sicurezza, garantendo una pulizia profonda in tutti gli ambienti.

MARKA – I SISTEMI

Marka Sistema Detergenza: garantire ad ogni settore della pulizia professionale la soluzione più performante. L’eccellenza delle formule, la specializzazione dei prodotti, l’ampiezza della gamma garantiscono la massima efficacia, la qualità del risultato e un vantaggio competitivo in termini di costo in uso.

Marka Sistema Igiene: garantire la massima protezione alle persone, per

zione, industria alimentare e cosmetica, comunità pubbliche e private.

Marka Sistema Ambiente: garantire la salvaguardia dell’ambiente con prodotti Ecolabel e concentrati giusta dose, utilizzando materie prime sostenibili e rinnovabili, packaging completamente riciclabili e permettendo di ridurre fino all’80% l’immissione di plastica nell’ambiente.

DETERGENZA markacleaning.com

La monospazzola una preziosa alleata in cantiere

Nel 1958, Künzle & Tasin annunciava la nascita della prima monospazzola professionale italiana, la mitica Golia, che allargava la sua specializzazione trattando

superfici dal legno elvetico al marmo italiano. Certo, non sarà la “regina” tra le tecnologie che ogni giorno accompagnano, con il prezioso supporto meccanizzato, il lavoro degli operatori addetti alla pulizia professionale nei cantieri, ma resta pur sempre una macchina a dir poco fondamentale. Non esiste impresa del settore pulizie, in possesso di un minimo di professionalità, che possa farne a meno. Creata con l’obiettivo di meccanizzare le operazioni di pulizia, in particolare di lavaggio, e i trattamenti su pavimentazioni di natura molto eterogenea, il suo utilizzo trova spazio in diversi contesti, come gli ambienti industriali e le attività commerciali. Essa può essere impiegata, ad esempio, per la pulizia e la manutenzione di hotel, edifici pubblici, scuole, centri commerciali, ma anche di uffici, negozi, ambienti ospedalieri o industriali. Parliamo di un macchinario particolarmente versatile, di facile uso, buon rapporto qualità-prezzo, ma soprattutto di

poliedrico impiego. Le monospazzole, infatti, sono adatte a trattare molti tipi di superficie tra cui il marmo, il parquet, il linoleum, il cotto e la moquette, il gres porcellanato. Possono essere impiegate per scopi differenti, dal lavaggio approfondito alla levigatura e lucidatura.

COMPONENTI E ACCESSORI

La monospazzola lavapavimenti è una macchina elettrica o a batteria, generalmente costituita da un manubrio con un timone di guida, un basamento composto dal motore elettrico e dal sistema di trasmissione. La trasmissione può essere diretta, ad ingranaggi o a cinghia, ed è quella che permette di avere un numero corretto di giri dal motore, alla spazzola o al pad. Alcuni modelli di monospazzola possono essere dotati di un serbatoio per la soluzione detergente. Ogni monospazzola è provvista di spazzole o dischi adatti al tipo di operazione da svolgere, nonché di un meccanismo

CANTIERI 24 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 MACCHINE
Versatilità, facilità e poliedricità di impiego sono le caratteristiche che rendono questa macchina fondamentale per l’operatore
Maurizio

che permette di ridurre o aumentare il numero di giri della spazzola o del disco. Esistono modelli dotati di un sistema spray per la vaporizzazione e la distribuzione dell’acqua o della soluzione pulente durante il lavoro. Alcuni modelli di monospazzola possono essere dotate di un impianto aspirante per eliminare le polveri che si generano durante certe tipologie di intervento, come le lucidature.

SPAZZOLE O DISCHI ABRASIVI PER TIPOLOGIA D’USO

Le macchine sono dotate di spazzole o dischi abrasivi di diverse tipologie che consentono alle monospazzole di effettuare sia i lavaggi di fondo su superfici industriali che i delicati interventi di manutenzione e lucidatura su pavimenti pregiati. Tra gli accessori troviamo anche i pesi che permettono alla monospazzola di essere ancora più efficace ed incisiva nei trattamenti pesanti. In commercio esistono monospazzole a bassa velocità, ad alta velocità o a doppia velocità, da scegliere in relazione al genere di operazioni da svolgere. Nello specifico, per gli ambienti di dimensioni molto grandi, conviene usufruire di una monospazzola autoportante che l’operatore può condurre da seduto (la macchina, in questo caso, è dotata di volante). Ci sono poi vari tipi di dischi da applicare alle monospazzole, da selezionare accuratamente a seconda del lavoro da effettuare, al pavimento da trattare e alla velocità dello strumento. Un disco sbagliato, infatti, potrebbe compromettere la superficie.

COME FUNZIONA E COME SI USA

In base alla velocità della monospazzola, si possono compiere trattamenti differenti su diversi tipi di materiale. In particolare, il pavimento e il tipo di applicazione determinano il rapporto tra numero di giri e pressione impressa sulla superficie. Generalmente, dunque, la monospazzola richiede un po’

di esperienza da parte dell’operatore per essere utilizzata correttamente. Nello specifico, la bassa velocità può essere usata per decerare e per cristallizzare il marmo (operazione utile a migliorare la lucentezza e la resistenza), per lavare a fondo i pavimenti, levigare il parquet o lavare la moquette procedendo con una pulizia a secco. L’alta velocità, invece, è indicata per la lucidatura e la deceratura a secco.

Oggi le monospazzole dotate di tecnologia orbitale e roto-orbitale permettono di ottimizzare i risultati, offrendo grandi vantaggi in termini di diminuzione degli sprechi e di riduzione dell’impatto ambientale. Esse sono anche molto più semplici da utilizzare rispetto a monospazzole di tipo tradizionale.

UNA MACCHINA INDISPENSABILE

Le monospazzole sono usate sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria di numerose tipologie di pavimentazioni: parquet, marmo, granito, cemento, resine, pietre naturali, pvc, linoleum, cotto. Il prezzo è accessibile per tutti ma oggi si rivela vantaggiosa anche la soluzione del noleggio. L’of-

ferta di prodotti da parte del mercato è ampia ma è sempre meglio scegliere la qualità, aspetto che caratterizza il Made in Italy. Non sono molte le aziende italiane del comparto professional cleaning che hanno deciso di puntare su questa nicchia produttiva, investendo in ricerca e sviluppo per creare nuovi modelli capaci di competere sul mercato interno e internazionale. I margini di guadagno sono indubbiamente più limitati, rispetto alle “sorelle maggiori” lavasciuga pavimenti e motospazzatrici, e la tecnologia meno complessa, ma va detto che le industrie che hanno compiuto tale scelta vi si dedicano con grande impegno e ottimi risultati, tenendo alta la bandiera del Made in Italy, anche rispetto alla sempre agguerrita concorrenza della Cina e di altri Paesi asiatici.

IN FRENATA LA CONCORRENZA LOW COST

Il mercato delle monospazzola, dopo anni di leggera ma costante crescita, fino al termine del 2019, ha subito una netta battuta d’arresto con la pandemia. Oggi assistiamo ad una lenta ripresa, resa però sempre difficoltosa dalla agguerrita concorrenza di prodotti low cost. Proprio sui mercati internazionali, però, la competizione con prodotti di qualità contenuta a basso costo sta lentamente diminuendo: i prezzi delle offerte più aggressive sono attualmente ridotti del 2030% rispetto alla media europea, rendendo assai più evidenti le differenze in termini di qualità e servizi associati. Il prodotto Made in Italy aggiunge, alla indiscutibile qualità, la possibilità di scegliere, alternativamente all’acquisto, il noleggio tutto compreso, che consente di valutare i vantaggi dell’utilizzo di monospazzola più eleganti e raffinate nel design. Sul quadro esistente fino al 2019, già decisamente stagnante sul fronte interno, si è abbattuta l’emergenza Covid, che ha messo in grossa difficoltà le nostre industrie produttrici.

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Plus specifici

Macchina a due velocità. Può essere usata per lavori di fondo a 165 rpm e per lucidatura a 330 rpm raddoppiando la velocità

Dimensioni e peso contenuti rendono SB 143 L 08 ideale per i lavori che richiedono apparecchi altamente professionali e contemporaneamente leggeri e di facile utilizzo

in metallo, porta spazzola, paracolpi

AZIENDA BIEMMEDUE DIVERSEY GHIBLI & WIRBEL IP CLEANING KÄRCHER MODELLO MS17 TASKI ERGODISC DUO SB 143 L 08 SD17 BDS 43/150 C CLASSIC Prestazioni Tensione o frequenza V/Hz 200/30-50 220-230/50 220-240/50 220/50 30/50 Diametro disco mm 430 43cm 430 430 430 Velocità disco giri/min 140 165/330rpm 154 154 150 Potenza motore kW 1,3 1100 0,8 1000 1500 Pressione specifica g/cm2 - - 34,4 40,3 30 Dimensioni macchina Lung. x Largh. x Altez. mm 440x600x1250 - 1200x542x430 1120x542x430 590x430x1180 Altezza di lavoro corpo motore mm - 42.5cm 260 330 90 Peso A vuoto kg 40 - 35 41 43 Livello sonoro Rumorosità dBA 55 57dB <54 db(A) <54 DbAltri dati Lunghezza cavo elettrico m 9 15m 12 12 15 Serbatoio optional l 5 10l 9 12 10 Dispositivi di sicurezza Tipo interruttore - Doppio interruttore Pulsante bipolare 16 A 250V Leve nel manico A leva Contro l’avvio accidentale SAFETY CONTROL DEVICE Sì Doppia sicurezza (pulsante + sfere) Sì Sì Protezione delle mani - Sì No Sì Sì Altro - - - -Accessori Presa per accessori elettrici Sì, No No - No Sì Sì Accessori disponibili (aspirazione/ compressore/ecc) - Unità aspirante. Compressore Serbatoio 9l SìTrasmissioni Ingranaggio
- Cinghia C I
I,
I I Dati
I
I
rid. satel. e planet.
Facoltativi
-
-
Certificazioni - CE-CB-OVE CE CE CE
Ingranaggi
26 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI SCHEDE TECNICHE MONOSPAZZOLE
Le macchine rappresentate hanno particolarità tecniche e costruttive differenti. Pertanto per una loro corretta valutazione, occorre esaminare in dettaglio le diverse caratteristiche

aspirazione –pesi extra

chiuso

aspirazione (asp + cestello + minig) planetari, spazzole

I Presa diretta I C - I

Timone dotato di snodo a ingranaggi Ottima stabilità e manovrabilità grazie al principio roto-orbitale, anche per le operazioni di cristallizzazione con lana d’acciaio.

Macchina per lavori gravosi. Può “ospitare” il planetario KN (con piattelli vincolati controrotolanti): no brandeggio

Gruppo aspirante polveri utilizzo di planetari più pesi

KEMIKA KLINDEX KÜNZLE&TASIN LAVOR RCM TMB ORION 17 MAXI ORBIT Blue Golia Plus SDM-R 45 G 16-160 RS50 TX43 DS 230/50 230/50 230/50 230/50 230/50 230/50 430 430 430 430 505 430 154 1400 RPM 150 165 154 140/280 RPM 1300 - 1850 1,16 1.6 1250 -1700 W - - 44 41,3 34.9 28 1200x540x430 700x430x1280 600x430x1180 542x425xh120 1120x625x505 606x450x1170 - 264 - Non disponibile - 290 48 52 - 40 46 41 49 42 50 60 - 60 5415 10 10 12 15 15 10 18 15 11 -- Leva Microinterruttore
- Presenza uomo Doppia
Pulsante
Pulsante
Sì - Sì - Sì Maniglione
- -- - - - - Motoriduttore a
ingranaggi - No Sì Sì - Sì -
Gr.
- - Sì
Doppio interruttore di sicurezza
protezione
di sicurezza
“uomo morto”
3
Kit
- -
CE CE - - - CE 27 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

Soluzioni vincenti per lavorare nei cantieri

Per ogni attività e lavorazione in cantiere Künzle&Tasin offre una soluzione puntuale ed efficace.

Le monospazzole Blue Golia Plus e Blue Golia Plus KN , appartenenti alla linea KT-Multi Mode , garantiscono un trattamento ottimale e in piena sicurezza su tutte le superfici, in particolare su quelle cementizie.

Blue Golia Plus KN di KTMulti Mode, con planetario King NEB con 4 satelliti controrotanti. Per lavorare rapidamente (in rettilineo, no brandeggio) e in profondità.

Levigatrice satellitare MB 2003 di KT-La Genovese: peso e dimensioni contenuti, prestazioni al top.

re lavora comodamente e stabilmente spingendo la macchina in linea retta, senza la necessità di “brandeggiare”;

• in profondità: maggiore peso della macchina, maggiore velocità di rotazione dei satelliti, maggiore pressione a terra.

Dall’ irruvidimento dei sottofondi , alla levigatura , alla bocciardatura , alla scarificazione , nessuna attività è preclusa a queste monospazzole di alta gamma.

LEVIGATRICI PER MARMO E CEMENTO

Per superfici più estese e per lavorazioni ancora più pesanti Künzle&Tasin presenta la nuova linea di levigatrici per marmo e cemento KT-La Genovese (frutto della recente acquisizione del ramo d’azienda della storica Menghini&Bonfanti-La Genovese).

che semplificano il lavoro dell’operatore e ne riducono gli sforzi e le sollecitazioni improprie, garantendo così i migliori risultati in qualsiasi applicazione.

Da un lato, è quindi disponibile un’ampia varietà di macchine con dimensioni , potenze motore e caratteristiche differenziate , che permette di rispondere al meglio a qualsiasi esigenza dei professionisti del settore. Dall’altro, KT-La Genovese propone da sempre una gamma completa di utensili diamantati ad alta efficienza, in grado di operare su ogni tipo di superficie e di effettuare qualsiasi processo di lavorazione (dalla sgrossatura , alla levigatura , alla rimozione di colle e resine ) garantendo agli operatori lavorazioni “a regola d'arte”.

Künzle&Tasin, grazie alle linee KT-Multi Mode e KT-La Genovese, offre soluzioni perfette per le diverse esigenze del mondo del cantiere e dei suoi operatori.

Le monospazzole Blue

Golia Plus e Blue Golia Plus KN di KT-Multi Mode garantiscono un trattamento ottimale e in piena sicurezza su tutte le principali superfici, in particolare su quelle cementizie.

Blue Golia Plus, potente e robusta, è l’ideale per attività heavy duty che necessitano di trattamenti anche gravosi. Nella versione Blue Golia Plus KN il planetario King NEB, con quattro satelliti controrotanti, esalta ulteriormente le qualità della macchina, permettendo all’utilizzatore di operare:

• rapidamente: l’operato-

Forte di una lunga tradizione nella produzione di levigatrici per pavimenti, KTLa Genovese privilegia la qualità, la robustezza, la ricercatezza nei dettagli che fanno la differenza. L’attenzione precisa e costante alle tecnologie applicate e alla loro evoluzione ha permesso a KT-La Genovese di realizzare macchinari di nuova concezione,

Levigatrice satellitare MB Magnum di KT-La Genovese: potente e affidabile, ideale per lavorare in cantiere su grandi superfici.

informazione pubblicitaria
kunzletasin.com

/PLUS/KN

IL FUTURO CHE VIENE DA LONTANO

Le monospazzole Golia - un classico di successo nella storia di Künzle&Tasinsi presentano oggi in una nuova veste, rinnovate nell’estetica e nelle funzioni. 3 modelli, 3 diversi approcci di lavoro, per garantire la massima efficacia sia nella pulizia tradizionale (Blue Golia) che in operazioni di manutenzione straordinaria e lavorazione “pesante” (Blue Golia Plus/KN) su molteplici tipologie di superficie.

info@kunzletasin.com | www.kunzletasin.com

Via Marzabotto, 63 Paderno Dugnano (MI) T. +39 02 971695

Danni da rumore e valutazione dei rischi

Spesso sottovalutato, il rumore è, per l’operatore, un rischio specifico a cui prestare molta attenzione. Ecco come valutarlo

Stefano Balzarotti

30 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI SICUREZZA

In materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è il documento dove vengono esaminati tutti i rischi presenti in azienda. Si tratta di un piano di dettaglio dove viene indicata l’attuazione delle misure, volte all’eliminazione o riduzione del rischio ad un livello accettabile e dove si trova evidenza degli eventuali rischi residui non eliminabili.

I PRINCIPALI RISCHI SPECIFICI

• chimico, biologico e cancerogeno;

Quali sono quindi questi rischi specifici? Di seguito è consultabile un elenco esemplificativo dei principali rischi specifici:

• legionella;

• amianto;

• atmosfere esplosive;

no la valutazione di un rischio specifico normalmente presente, non solo nell’attività lavorativa, ma anche nella vita di tutti i giorni: il rumore.

• videoterminale.

• rumore;

• radiazioni solari;

• radiazioni ottiche artificiali;

• vibrazioni mano – braccio e corpo intero;

Nel DVR il datore di lavoro indica la necessità di utilizzo di specifici dispositivi di protezione individuale (DPI) in funzione dei rischi presenti nelle diverse fasi o attività lavorative. Entrando più nel dettaglio occorre osservare che i rischi si dividono in generici (anche detti stocastici) e specifici. Mentre per i rischi generici, come ad esempio le cadute dell’alto, lo scivolamento e il taglio occorre procedere stimando e assegnando dei valori di probabilità di accadimento e di gravità del danno (Rischio = Probabilità x Danno), per i rischi specifici, come ad esempio il rumore o le vibrazioni, il Decreto Legislativo 81/08 rimanda a precise norme per la misurazione e la quantificazione del livello di rischio.

• stress termico (o microclima);

• campi elettromagnetici;

• MMC (sollevamento e trasporto, traino e spinta, movimenti ripetitivi);

• chimico, biologico e cancerogeno;

• legionella;

• amianto;

• atmosfere esplosive;

• videoterminale.

L’art. 28 del Decreto Legislativo 81/08 infatti elenca i contenuti del Documento di Valutazione Rischi (Figura 1) e, in particolare, alla lettera “f” prescrive “l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento”.

I principali rischi specifici

Quali sono quindi questi rischi specifici?

Di seguito è consultabile un elenco esemplificativo dei principali rischi specifici:

• rumore;

• radiazioni solari;

• radiazioni ottiche artificiali;

• vibrazioni mano – braccio e corpo intero;

• stress termico (o microclima);

• campi elettromagnetici;

n materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è il documento dove vengono esaminati tutti i rischi presenti in azienda. Si tratta di un piano di dettaglio dove viene indicata l’attuazione delle misure, volte all’eliminazione o riduzione del rischio ad un livello accettabile e dove si trova evidenza degli eventuali rischi residui non eliminabili. Nel DVR il datore di lavoro indica la necessità di utilizzo di specifici dispositivi di protezione individuale (DPI) in funzione dei rischi presenti nelle diverse fasi o attività lavorative. Entrando più nel dettaglio occorre osservare che i rischi si dividono in generici (anche detti stocastici) e specifici. Mentre per i rischi generici, come ad esempio le cadute dell’alto, lo scivolamento e il taglio occorre procedere stimando e assegnando dei valori di probabilità di accadimento e di gravità del danno (Rischio = Probabilità x Danno), per i rischi specifici, come ad esempio il rumore o le vibrazioni, il Decreto Legislativo 81/08 rimanda a precise norme per la misurazione e la quantificazione del livello di rischio. L’art. 28 del Decreto Legislativo 81/08 infatti elenca i contenuti del Documento di Valutazione Rischi (Figura 1) e, in particolare, alla lettera “f” prescrive “l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento”.

• MMC (sollevamento e trasporto, traino e spinta, movimenti ripetitivi);

Occorre considerare che, nello svolgimento della propria attività, gli addetti al cantiere sono normalmente esposti a diverse fonti di rischio. Alcune di queste, come ad esempio gli strumenti e le attrezzature utilizzate, dipendono dalla propria organizzazione aziendale e sono “direttamente controllabili”. Altre variano in funzione del sito dove ci si trova ad operare, ma non per questo imprevedibili: ad esempio, nello scambio di informazioni che i datori di lavoro devono effettuare per la redazione del DUVRI (documento unico valutazione rischi interferenziali), devono essere comunicati i rischi della propria organizzazione e considerati i rischi dell’altra. Per meglio comprendere quanto sopra esaminiamo più da vici-

IL RUMORE

Occorre considerare che, nello svolgimento della propria attività, gli addetti all’installazione e alla manutenzione degli impianti idrotermosanitari sono normalmente esposti a diverse fonti di rischio. Alcune di queste, come ad esempio gli strumenti e le attrezzature utilizzate, dipendono dalla propria organizzazione aziendale e sono “direttamente controllabili”. Altre variano in funzione del sito dove ci si trova ad operare, ma non per questo imprevedibili: ad esempio, nello scambio di informazioni che i datori di lavoro devono effettuare per la redazione del DUVRI (documento unico valutazione rischi interferenziali), devono essere comunicati i rischi della propria organizzazione e considerati i rischi dell’altra.

Per meglio comprendere quanto sopra esaminiamo più da vicino la valutazione di un rischio specifico normalmente presente, non solo nell’attività lavorativa dell’impiantista, ma anche nella vita di tutti i giorni: il rumore.

Il rumore

Generalmente identificato come un fenomeno acustico sgradito, il rumore consiste nella propagazione di variazioni di pressione nell’aria (la pressione sonora è la differenza tra la pressione istantanea e la pressione statica) sotto forma di onde elastiche, con trasporto di energia (in generale il fenomeno può riguardare qualsiasi mezzo elastico, ma la propagazione nell’aria è la condizione che normalmente riguarda l’esposizione lavorativa).

Il nostro udito è in grado di percepire pressioni sonore da 20 microPascal fino a circa 60 Pascal.

Per restringere l’intervallo dei valori da utilizzare e semplificarne l’interpretazione, è stata adottata una scala logaritmica (scala dei livelli di pressione sonora) la cui unità di misura è il decibel (dB); in tal modo il precedente intervallo si “restringe” tra 0 dB e 130 dB (essendo una scala logaritmica di base 10 anziché una

Generalmente identificato come un fenomeno acustico sgradito, il rumore consiste nella propagazione di variazioni di pressione nell’aria (la pressione sonora è la differenza tra la pressione istantanea e la pressione statica) sotto forma di onde elastiche, con trasporto di energia (in generale il fenomeno può riguardare qualsiasi mezzo elastico, ma la propagazione nell’aria è la condizione che normalmente riguarda l’esposizione lavorativa). Il nostro udito è in grado di percepire pressioni sonore da 20 microPascal fino a circa 60 Pascal. Per restringere l’intervallo dei valori da utilizzare e semplificarne l’interpretazione, è stata adottata una scala logaritmica (scala dei livelli di pressione sonora) la cui unità di misura è il decibel (dB); in tal modo il precedente intervallo si “restringe” tra 0 dB e 130 dB (essendo una scala logaritmica di base 10 anziché una scala lineare, un raddoppio del volume corrisponde all’incirca a un aumento di 10 dB. Non importa se tale aumento va da 40 dB a 50 dB o da 70 dB a 80 dB.) In Figura 2 vi riportiamo come esempio alcuni suoni e i corrispettivi valori di pressione e livello sonoro. Gli effetti del rumore sull’orecchio umano variano da persona a persona ma qualsiasi suono

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Analisi
Elaborazione dati Relazione tecnica Misure di prevenzione o protezione
Figura 1- I contenuti del DVR secondo il D.lgs 81/08
I Raccolta informazioni
e rilievi strumentali
Figura 1: i contenuti del DVR secondo il D.lgs 81/08

scala lineare, un raddoppio del volume corrisponde all’incirca a un aumento di 10 dB. Non importa se tale aumento va da 40 dB a 50 dB o da 70 dB a 80 dB.)

sufficientemente forte e con una determinata durata può danneggiare l’udito e causare ipoacusia. L’esposizione prolungata nel tempo a livelli significativi di rumore in ambiente di lavoro rappresenta ancora oggi la causa di una delle malattie professionali più diffuse. Il livello di esposizione giornaliera al rumore, indicato come LEX,8h [dB(A)], è il principale descrittore del rischio da esposizione al rumore definito dal Decreto Legislativo 81/08.

stica individuali adeguati e i dipendenti sono obbligati ad utilizzarli.

In Figura 2 vi riportiamo come esempio alcuni suoni e i corrispettivi valori di pressione e livello sonoro.

Gli effetti del rumore sull’orecchio umano variano da persona a persona ma qualsiasi suono sufficientemente forte e con una determinata durata può danneggiare l’udito e causare ipoacusia. L’esposizione prolungata nel tempo a livelli significativi di rumore in ambiente di lavoro rappresenta ancora oggi la causa di una delle malattie professionali più diffuse. Il livello di esposizione giornaliera al rumore, indicato come LEX,8h [dB(A)], è il principale descrittore del rischio da esposizione al rumore definito dal Decreto Legislativo 81/08.

Lo stesso decreto fissa tre soglie per LEX,8h:

Lo stesso decreto fissa tre soglie per LEX,8h:

• il valore inferiore d’azione pari a 80 dB(A);

• il valore inferiore d’azione pari a 80 dB(A);

• il valore superiore d’azione pari a 85 dB(A);

• il valore limite pari a 87 dB(A).

• il valore superiore d’azione pari a 85 dB(A);

• il valore limite pari a 87 dB(A).

È vietato superare il valore limite, mentre i valori d’azione rappresentano soglie di riferimento che obbligano il datore di lavoro a determinati adempimenti per la riduzione e il controllo dell’esposizione.

È vietato superare il valore limite, mentre i valori d’azione rappresentano soglie di riferimento che obbligano il datore di lavoro a determinati adempimenti per la riduzione e il controllo dell’esposizione. In maniera del tutto analoga, vengono fissati

In maniera del tutto analoga, vengono fissati due valori d’azione e un valore limite anche per la pressione acustica di picco ppeak (valore istantaneo), allo scopo di tener conto della maggiore pericolosità del rumore impulsivo.

A partire da un livello di rumore di 80 dB (A), nel caso in cui l’esposizione al rumore non possa essere ridotta con misure tecniche e organizzative, il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire ai lavoratori i dispositivi di protezione acu-

due valori d’azione e un valore limite anche per la pressione acustica di picco ppeak (valore istantaneo), allo scopo di tener conto della maggiore pericolosità del rumore impulsivo. A partire da un livello di rumore di 80 dB (A), nel caso in cui l’esposizione al rumore non possa essere ridotta con misure tecniche e organizzative, il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire ai lavoratori i dispositivi di protezione acustica individuali adeguati e i dipendenti sono obbligati ad utilizzarli. Per la determinazione del livello di rumore viene utilizzato il fonometro, strumento composto da un microfono opportunamente calibrato che trasforma le piccole variazioni di pressione dovute alle onde acustiche in segnale elettrico. Una volta elaborato, il segnale viene mostrato sul display o registrato per le successive analisi che possono permettere di riconoscere anche lo spettro delle frequenze che lo compongono. Data la complessità del fenomeno del rumore, le diverse tecniche di misura sono definite da

apposite commissioni istituite presso gli organi di normazione (es. l’Ente Nazionale di Unificazione - UNI) e le procedure spesso sono codificate in appositi decreti applicativi.

COME VALUTARE I RISCHI

Per la determinazione del livello di rumore viene utilizzato il fonometro, strumento composto da un microfono opportunamente calibrato che trasforma le piccole variazioni di pressione dovute alle onde acustiche in segnale elettrico. Una volta elaborato, il segnale viene mostrato sul display o registrato per le successive analisi che possono permettere di riconoscere anche lo spettro delle frequenze che lo compongono.

Data la complessità del fenomeno del rumore, le diverse tecniche di misura sono definite da apposite commissioni istituite presso gli organi di normazione (es. l’Ente Nazionale di Unificazione - UNI) e le procedure spesso sono codificate in appositi decreti applicativi.

Come valutare i rischi

Come accennato in precedenza, così come per la valutazione del rischio rumore, anche per la valutazione degli altri rischi specifici occorre procedere con metodo secondo specifiche regole. In alcuni casi il datore di lavoro può effettuare le valutazioni in autonomia. In altri casi il soggetto che effettua le indagini deve avere specifiche abilitazioni professionali. Per la valutazione dei rischi specifici e la redazione delle relazioni tecniche, il consiglio è comunque quello di rivolgersi a consulenti specializzati che potranno anche consigliare e supportare le eventuali attività di mitigazione del rischio in caso in cui i risultati evidenzino delle criticità.

Come accennato in precedenza, così come per la valutazione del rischio rumore, anche per la valutazione degli altri rischi specifici occorre procedere con metodo secondo specifiche regole. In alcuni casi il datore di lavoro può effettuare le valutazioni in autonomia. In altri casi il soggetto che effettua le indagini deve avere specifiche abilitazioni professionali. Per la valutazione dei rischi specifici e la redazione delle relazioni tecniche, il consiglio è comunque quello di rivolgersi a consulenti specializzati che potranno anche consigliare e supportare le eventuali attività di mitigazione del rischio in caso in cui i risultati

Articolo pubblicato su Installatore Professionale 1/2023

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SUL LAVORO
SICUREZZA
evidenzino delle criticità.  Sorgente sonora Pressione sonora Liv. di pressione sonora pascal dB SPL (rif. 20 μPa) Lesioni istantanee al tessuto muscolare 50 000 Pa circa 185 dB Esplosione del Krakatoa a 160 km 20 000 Pa 180 dB Motore di un jet a 30 m 630 Pa 150 dB Colpo di fucile a 1 m 200 Pa 140 dB Soglia del dolore 63 Pa 130 dB Danneggiamento dell’udito per esposizione a breve termine 20 Pa circa 120 dB Motore di un jet a 100 m 6-200 Pa 110-140 dB Martello pneumatico a 1 m; discoteca 2 Pa circa 100 dB Danneggiamento dell’udito per esposizione a lungo termine 0,6 Pa circa 85 dB Traffico intenso a 10 m 0,2-0,6 Pa 80-90 dB Treno passeggeri in movimento a 10 m 0,02-0,2 Pa 60-80 dB Ufficio rumoroso; TV a 3 m (volume moderato) 0,02 Pa circa 60 dB Conversazione normale a 1 m 0,002-0,02 Pa 40-60 dB Stanza silenziosa 0,0002-0,0006 Pa 20-30 dB Fruscio di foglie, respiro umano rilassato a 3 m 0,00006 Pa 10 dB Soglia di udibilità a 1 kHz (uomo con udito sano) 0,00002 Pa (rif.) 0 dB
Figura 2- Esempi di suoni e corrispettivi valori di pressione e livello sonoro Figura 2: esempi di suoni e corrispettivi valori di pressione a livello sonoro

Le spazzatrici che abbattono i costi

Mantenere un ambiente pulito non serve solo a dare una buona impressione, ma ha degli effetti tangibili nella qualità della vita e del lavoro. Sporco e polvere mettono a rischio la salute delle persone e arrecano danni alle linee produttive industriali.

In MP-HT si progetta e costruisce spazzatrici, e grazie alla loro lunga esperienza si è capito che per ottenere risultati concreti, risparmiare risorse e ottimizzare le attività, la pulizia deve essere un’attività ordinaria, facile e veloce da eseguire. Nel contesto di questo principio i macchinari MP-HT

sono compatti e semplici da utilizzare. Raggiungono elevate prestazioni e hanno bisogno di pochissima manutenzione.

Grazie a particolarità tecniche uniche come la raccolta dello “sporco in sacco” a perdere, il sistema di nebulizzazione di acqua sulle spazzole laterali per evitare il sollevamento della polvere e la posizione rialzata del filtro sopra la camera ciclonica - a garanzia di una maggiore trattenuta delle polveri sottili - le spazzatrici MP-HT sono in grado di fare della pulizia non un ostacolo da superare ma una pratica in grado di aggiungere

valore al proprio lavoro, ottimizzando tempi e costi. Pulire non è qualcosa che siamo costretti a fare ma è un passo decisivo che porta benefici a tutta la propria attività. E realizzarla al me-

glio non aumenta i costi, li abbatte.

In occasione di ISSA PULIRE Milano 2023, dal 9 all’11 maggio, MP-HT presenterà l’intera linea di spazzatrici industriali.

MACCHINE mp-ht.it STOUT MAX 170 RESISTENZA SENZA COMPROMESSI. MP-HT S.r.l. Via Tamburin, 19 35010 Limena (PD) - info@mp-ht.it www.mp-ht.it VAI AL VIDEO

CS60 è una spazzatrice uomo a bordo compatta e versatile, capace di offrire grande produttività riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale.

Grazie alle dimensioni contenute e alla grande maneggevolezza, CS60 è particolarmente adatta per la pulizia di spazi esterni e interni di ambienti industriali, magazzini, parcheggi e di tutte le superfici fino a 8000 m2

CA60 è disponibile in due versioni: Hybrid, che permette di combinare i benefici dell’elettrico e le performance del motore a benzina e alimentata a batteria, per un abbattimento quasi completo del rumore e delle emissioni.

CS700 e CS800 sono una gamma di spazzatrici industriali uomo a bordo nate per offrire massima semplicità di utilizzo e grande confort per l’operatore.

Robuste e affidabili, le spazzatrici per pavimenti CS700 e CS800 sono state progettate per offrire grande produttività e una pulizia efficace ed economica. Disponibili con alimentazione a batterie o con motore a benzina, CS700 e CS800 grazie alle due differenti piste di lavoro riescono a soddisfare qualsiasi esigenza di pulizia.

Estremamente efficaci anche in presenza di sporco grossolano, queste spazzatrici sono adatte alla pulizia di superfici e pavimenti interni o esterni di ambienti industriali, magazzini, aree commerciali, parcheggi e nei settori pubblico, automotive, dei trasporti e spazi che misurano fino a 15.000 m2

HP6000 è la spazzatrice stradale Comac performante e in grado di assicurare il massimo risultato qualitativo.

HP6000 è la spazzatrice stradale Comac dotata di un sistema unico sul mercato, il Twin Action System. Questa tecnologia è in grado di combinare i punti di forza dell’azione meccanica capace raccogliere i residui più consistenti, e l’efficacia dell’azione aspirante per le polveri più fini, garantendo risultati eccellenti con una sola macchina e in un solo passaggio.

L’elevata superficie filtrante e la distribuzione su tutto il filtro del sistema di diffusione dell’aria assicurano prestazioni continue nel tempo. A differenza delle spazzatrici tradizionali, in HP6000 la funzione delle spazzole laterali è ausiliare, in quanto vengono impiegate solo lungo i bordi e marciapiedi. Si riduce di conseguenza anche l’utilizzo dell’acqua, che interviene solo in forma nebulizzata e solo per controllare le polveri.

Scelta e manutenzione delle attrezzature

Nella selezione delle attrezzature è necessario tenere conto sia della tipologia di lavoro da svolgere, che delle esigenze in termini di salute sicurezza a cura di Simone Ciapparelli

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La prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali dipende innanzitutto dalla conoscenza e dalla consapevolezza dei rischi ai quali si è esposti durante lo svolgimento delle attività lavorative e dalle misure di prevenzione e protezione messe in campo per migliorare le condizioni di lavoro. La prevenzione degli infortuni passa anche dall’adozione di attrezzature che siano in buono stato, sicure e adatte al lavoro da svolgere. Questo articolo si rivolge a lavoratori, datori di lavoro, responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e, in generale, a tutti coloro che operano per ridurre i rischi negli ambienti di lavoro.

AGENTI DI RISCHIO

Ai fini della protezione della salute e sicurezza dei lavoratori il Decreto Legislativo 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni definisce come agenti fisici: il rumore, gli ultrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche di origine artificiale, il microclima. Il tema del rumore sarà affrontato nell’articolo a pagina 32. La trasmissione di vibrazioni al corpo umano da apparecchiature o mezzi vibranti (ad esempio da un martello perforatore attraverso l’impugnatura, oppure da un trattore o da un carrello elevatore attraverso la seduta) può costituire una fonte di rischio per la salute, a causa delle sollecitazioni indotte negli apparati e negli organi interni. Per questo le vibrazioni sono contemplate quale agente fisico di rischio dal “testo unico” sulla sicurezza del lavoro, il d.lgs. 81/2008 (al Titolo VIII, capo III).

Anche senza arrivare ad effetti patologici, l’esposizione a vibrazioni può arrecare disagio e disturbo nell’espletamento dei compiti lavorativi. La "Direttiva Macchine" 2006/42/CE impone ai costruttori di dichiarare i valori delle vibrazioni emesse dagli utensili portatili e dalle macchine. Le condi -

zioni microclimatiche rappresentano certamente uno dei più importanti fattori ergonomici. Gli ambienti severi si differenziano sostanzialmente da quelli moderati, nei quali si indagano le condizioni di comfort termico, che influenzano la performance lavorativa; negli ambienti severi (caldi e freddi) le condizioni climatiche possono compromettere, anche pesantemente, la salute dei lavoratori. Accanto al controllo dei parametri termo-igrometrici ambientali e dei parametri soggettivi dell’individuo (metabolismo e indice del vestiario) è importante la conoscenza dei meccanismi fisiologici della termoregolazione e della loro continuità con le patologie da alte e basse temperature. Le condizioni microclimatiche estreme di tali ambienti possono essere dovute ad ineludibili esigenze produttive (vicinanza a forni ceramici o fusori, accesso a celle frigo o in ambienti legati alla catena del freddo nel settore alimentare) od alle condizioni climatiche esterne per

le lavorazioni effettuate all’aperto (in agricoltura, nei cantieri all’aperto, nella realizzazione e manutenzione delle strade). Lavori pesanti in ambienti severi caldi sottopongono il sistema cardiovascolare a notevoli condizioni di sforzo, che possono causare il cosiddetto colpo di calore. Per gli ambienti severi freddi il rischio è rappresentato dal possibile insorgere di uno stato di ipotermia, che può determinare anche conseguenze letali.

Il rischio biologico è spesso di tipo ambientale e, quindi, trasversale, presente sia in attività lavorative in cui è "tradizionalmente" riconosciuta la presenza di agenti biologici (ambienti sanitari, laboratori di diagnosi e ricerca, settore dei rifiuti, allevamenti animali, ecc.), sia in ambienti come gli uffici, le scuole, i mezzi di trasporto, i centri estetici e sportivi, ecc., non esiste, pertanto, un ambiente di lavoro in cui tale rischio possa essere ignorato. Tali considerazioni sono state rafforzate dalla recente pandemia da

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Covid 19, la quale ha messo in evidenza come una efficace gestione del rischio legato ad emergenze di tipo sanitario è fondamentale in tutti i luoghi di lavoro e coinvolge in maniera diretta datore di lavoro, medico competente, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nonché gli stessi lavoratori.

ATTREZZATURE DI LAVORO

Alla luce di tutti questi possibili rischi, è importante prendere le misure necessarie affinché le attrezzature messe a disposizione dei lavoratori nell’impresa o nello stabilimento siano adeguate al lavoro da svolgere o opportunamente adattate a tale scopo, garantendo così la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il loro uso, anche attraverso attività di manutenzione, controllo e verifica al fine di garantire il mantenimento di buone condizioni di salute e sicurezza e di rivelare i deterioramenti suscettibili di dare origine a situazioni pericolose e rimediarvi per tempo. Il d.lgs. 81/08 e s.m.i. definisce nel titolo III capo I l’attrezzatura di lavoro come qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro e prevede una serie di obblighi in capo al datore di lavoro per il suo uso sicuro. Il significato della definizione in esame ha cercato di circoscrivere quali prodotti utilizzati in un ambiente di lavoro siano da considerarsi effettivamente come attrezzature e quindi soggette alla gestione sicura prevista dal titolo III capo I. In particolare ha cercato di meglio interpretare quale impianto fosse da considerarsi attrezzatura di lavoro declinando lo stesso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari allo svolgimento di un’attività o all’attuazione di un processo produttivo

Una volta classificato il prodotto come attrezzatura di lavoro, il dato -

re di lavoro dovrà valutare all’atto del suo acquisto i requisiti di sicurezza posseduti dalla stessa in base all’articolo 70 del d.lgs. 81/08 e garantire nella messa a disposizione e uso:

• l’adozione di misure tecniche e organizzative che riducano al minimo i rischi nell’uso dell’attrezzatura;

• la manutenzione e il controllo dell’attrezzatura;

• informazione, formazione e addestramento del personale addetto all’uso dell’attrezzatura;

• eventuali verifiche periodiche, ove previste.

La definizione si presta, però, ancora ad errate interpretazioni e di conseguenza anche gli obblighi del datore di lavoro, sulla scelta/adeguamento dell’attrezzatura di lavoro, sulle relative attività di manutenzione/controllo/ verifica e sulle azioni di informazione/ formazione/addestramento dell’operatore, possono essere fraintesi.

SCELTA E MESSA A DISPOSIZIONE DELL'ATTREZZATURA

Nella scelta dell’attrezzatura di lavoro il datore di lavoro deve tener conto non solo della tipologia del lavoro da svolgere, ma anche delle esigenze in termini di salute e sicurezza necessarie a tutelare i lavoratori che le utilizzano o che ne sono esposti. Le attrezzature messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi a specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto (marcatura CE, d.lgs. 81/08 art.70). Nel caso in cui la scelta dell’attrezzatura di lavoro sia avvenuta in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di riferimento o prima della emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto, l’attrezzatura deve essere conforme ai requisiti generali di sicurezza di cui all’Allegato V del d.lgs. 81/08. Prima di acquisire un’attrezzatura e di metterla

a disposizione dei lavoratori il datore di lavoro effettua la valutazione dei rischi e, quindi, provvede a verificarne la corretta installazione e messa in servizio. Per le attrezzature di lavoro la cui sicurezza e buon funzionamento sono legate strettamente alle condizioni di installazione, è previsto che il controllo su installazione e messa in servizio si ripeta dopo ogni montaggio in nuovo cantiere o in una nuova località di impianto. Gli interventi di controllo iniziale e quelli successivi, con cadenza periodica, finalizzati ad assicurare il buono stato di conservazione e di efficienza dell’attrezzatura ai fini della sicurezza, devono essere effettuati da persone competenti. Tali controlli devono essere riportati per iscritto e le registrazioni relative agli ultimi tre anni devono essere conservate e tenute a disposizione degli organi di vigilanza. Oltre ai controlli sopra citati il datore di lavoro sottopone le attrezzature, che rientrano in quelle elencate nel d.lgs. 81/08 - allegato VII, a verifiche periodiche, la cui frequenza è indicata nell’allegato stesso. È compito del datore di lavoro anche assicurarsi che l’attrezzatura di lavoro sia utilizzata in conformità alle istruzioni d’uso e che sia sottoposta a regolare manutenzione allo scopo di conservare nel tempo i requisiti di sicurezza. È per questo motivo che ogni attrezzatura di lavoro deve essere accompagnata da un libretto di manutenzione e da istruzioni d’uso.

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI UN'ATTREZZATURA

Quando un datore di lavoro sceglie un’attrezzatura deve effettuare una valutazione dei rischi (obbligo non delegabile in capo al datore di lavoro - d.lgs.81/08, art.17) che tale attrezzatura comporta, prendendo in considerazione (d.lgs. 81/08, art. 71):

1. le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;

2. i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;

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3. i rischi derivanti dall’impiego delle attrezzature stesse;

4. i rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso. Egli valuta la probabilità che un determinato evento incidentale si verifichi, individua le misure di prevenzione e protezione da adottare per proteggere la salute e sicurezza dei lavoratori, le mette in atto e organizza le azioni di monitoraggio dell’efficacia di tali misure e programma la fase di revisione della valutazione dei rischi. Per fare ciò il datore di lavoro tiene conto anche della diversa natura dei pericoli nelle fasi della vita dell’attrezzatura, dei limiti nell’uso e nel funzionamento, di tutti gli usi prevedibili da parte di persone diverse per sesso, età, manodopera d’impiego dominante, o capacità fisiche, nonché del diverso livello di formazione, esperienza o capacità degli utilizzatori. Per un’attrezzatura marcata CE, parte della valutazione dei rischi è già stata fatta prima dell’immissione sul mercato dell’attrezzatura dal fabbricante che, con la dichiarazione di conformità, garanti-

sce il rispetto di tutti i requisiti essenziali di sicurezza e quindi delle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. A tal proposito indicazioni per la valutazione e la riduzione del rischio di una macchina sono contenute nella norma UNI EN ISO 12100, relativa ai “Principi generali di progettazione” per la sicurezza di un macchinario. La norma, pur riferendosi al fabbricante della macchina, può costituire un valido ausilio per il datore di lavoro. In realtà il datore di lavoro ha un obbligo più ampio della sola valutazione del rischio inerente all’uso di una macchina e al suo funzionamento. La citata norma tecnica chiarisce infatti che non rientrano nello scopo della norma stessa l’individuazione delle misure di sicurezza aggiuntive rispetto a quelle contemplate in fase di progettazione da adottare dall’utilizzatore/datore di lavoro, poiché l’organizzazione del lavoro, le condizioni e le situazioni di utilizzo non possono essere controllate dal progettista. Per questa ragione

il datore di lavoro deve tenere in debito conto non soltanto i rischi inerenti all’uso dell’attrezzatura, ma anche l’ambiente in cui l’attrezzatura sarà collocata e i rischi in esso già presenti e quelli dovuti alle altre attrezzature preesistenti. Da ricordare che le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, oppure messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza richiamati dal d.lgs. 81/08, allegato V. Sul datore di lavoro inoltre ricade il compito di riscontrare e segnalare le evidenti non rispondenze ai requisiti di sicurezza previsti dalle disposizioni europee o dal d.lgs. 81/08, allegato V (presenza dei cosiddetti vizi palesi).

Fonte: Inail.it, “Prevenzione e sicurezza” (https://www.inail.it/cs/internet/ attivita/prevenzione-e-sicurezza.html)

39 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

Pavimenti tipologie e materiali

Nell’ottica delle pulizie il pavimento occupa il primo posto per la sua estensione e per la sua posizione orizzontale che facilita il deposito della polvere e il contatto del camminamento. Da sempre, il pavimento è oggetto di ricerca ed esperimenti per trovare nuovi rivestimenti sempre più resistenti all’usura e che facilitino la manutenzione. La

ricerca e la scelta dei rivestimenti in relazione alla loro destinazione d’uso e le esigenze di natura igienica estetica o funzionale hanno dato spazio a una grande varietà di rivestimenti di cui riportiamo una sintesi e una breve descrizione.

IL PAVIMENTO IN GRANITO Si tratta di una pietra naturale che va

trattata a parte perché poco porosa ed estremamente dura. Di norma si trova a lastroni rettangolari e spesso è levigata ad acido o a piombo. Non si può applicare cera auto lucidante perché diventa molto scivoloso al passaggio. Non si può applicare la tradizionale cera metallizzata perché non aderisce; l’unica protezione possibile è data dalle nuove metallizzate

40 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI SUPERFICI
La conoscenza della natura e della composizione delle superfici è un requisito fondamentale per l'operatore incaricato di trattarle
Mauro
Pavimento in klinker

reazione chimica dei detergenti o l’impatto dell’attrezzo come i panni abrasivi possono provocare danni consiper cui si dovrà procedere con le dovute cautele (proprima di estendere il trattamento) nel decidere quale set operativo utilizzare dopo aver analizzato il rapporto sporco rivestimento.

L’analisi del rivestimento in funzione dell’impatto con l’atspugna abrasiva normale, panno, eccetera, deve valucaratteristiche della sua consistenza:

DURO (resistente all’abrasione).

NATURA DELLO SPORCO

MORBIDO, che può facilmente RIGARSI

FRIABILE o Fragile, che può essere irrimediabilmente danneggiato.

2.3.4 PAVIMENTO E RIVESTIMENTI

Nell’ottica delle pulizie il pavimento occupa il primo posto per la sua estensione e per la sua posizione orizzontale che facilita il deposito della polvere e il contatto del camminamento e da sempre è oggetto di ricerca ed esperimenti per trovare nuovi rivestimenti sempre più resistenti all’usura e che facilitino la manutenzione.

Tipologie di materiali

PIETRA Travertino Marmo Ardesia

AGGLOMERATI IN PIETRA Mosaico Graniglia Veneziana

IMPASTI Ceramica Cotto Gres

LEGNO E SIMILI Abete Noce Tek.

LISCIO agevola la scorrevolezza.

RUVIDO complica la scorrevolezza

SCONNESSO intralcia la scorrevolezza

L’analisi della sua scorrevolezza, infatti, la reazione al tatto rivestimento può essere:

TERMOPLASTICI Linoleum Gomma Pvc

ESTERNI DURI Asfalto Cemento lavato Porfido

TESSILI, MOQUETTE Cotone Juta Velluto lavabile

IMPERMEABILE non consente infiltrazioni

POROSO trattiene le particelle liquide

rilevante il rapporto del rivestimento con l’acqua e ogni liquido:

ASSORBENTE lascia infiltrare l’acqua creando situazione rischio.

DIMENSIONE PULITO | 05/2020

Lo sporco viene definito come magro o calcareo se proveniente da sali minerali contenuti nell’acqua che lasciano residui biancastri e che col tempo creano incrostazioni di non facile rimozione; come grasso (vegetale o animale) riscontrabile nei residui di alimenti oppure sintetico derivante dal petrolio; questo sporco lascia residui e si trasferisce per contatto mediante condensa; oppure come colloso, riscontrabile in residui provenienti da lavorazioni specifiche, residui che, se incompatibili con la superficie, rappresentano un ostacolo all’intervento di pulizia.

plastiche o dalle metallizzate plastiche semi lucidabili.

IMPASTI

Il cotto è un materiale naturale fatto solo di terra impastata con acqua e cotta ad alta temperatura; viene prodotto in diversi formati che consentono tantissime composizioni oltre ai normali quadrati e rettangoli. Si può infatti scegliere tra gli ottagoni in listelli, le rosette, i cassettoni eccetera. Il cotto può avere una superficie liscia levigata oppure rustica, grezza di tipo antico. Per quanto riguarda la ceramica, sotto la definizione di piastrelle di ceramica vengono solitamente accomunati tipi che si differenziano per caratteristiche ben precise. Il materiale comune è l’argilla, ma la mescolanza delle diverse argille e i modi e i tempi di cottura provocano quelle differenze sostanziali che la rendono adatta a impieghi diversi. Secondo le caratteristiche si chiameranno: piastrelle smal-

Dettaglio di un pavimento in cotto

METALLI Acciaio Ottone Argento

VITREI Vetro liscio Vetro martellato Decorato

VERNICI E PELLICOLE A fuoco A tinta Smalti

tate, cotto, klinker, gres. Le piastrelle smaltate si chiamano cotto forte o semigres, vengono cotte in due fasi successive, una per il supporto e una per lo smalto; il loro formato più comune è quello rettangolare. Il klinker è il materiale ceramico più resistente a tutto: al gelo, agli urti, agli acidi e all’abrasione più intensa. Il klinker si ottiene con la lavorazione di argille cerami-

che pure pregiate resistentissime al calore per cui sono sottoposte a una cottura non inferiore a 1200 gradi centigradi. Viene prodotto in formati e colori diversi, può essere smaltato o no con superficie liscia ruvida o zigrinata per scalini. Per le sue caratteristiche il klinker trova un vastissimo impiego, dalla casa sofisticata al pavimento di industrie. Un altro materiale di grandissima resistenza è il grès porcellanato, che si ottiene con una miscela di materiale argilloso, è assolutamente impermeabile, perché quasi del tutto vetrificato, può essere a tinta unita oppure variegata. La colorazione del legno è una caratteristica variabile nel tempo, nel senso che la sua esposizione all’aria e alla luce,

41 DIMENSIONE PULITO | 03/2023
L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 73
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2.4.4 PAVIMENTO E RIVESTIMENTI

specialmente per l’azione dei raggi ultravioletti, comporta modificazioni del colore delle pareti cellulari e delle sostanze contenute in conseguenza di azioni chimiche o di altra natura, più o meno complesse ossidazioni. Pavimento in Parquet che può essere in legno grezzo, per cui avremo una superficie porosa, assorbente, mentre si può trovare un parquet verniciato con flatting che presenta una superficie più impermeabile e liscia. Sono quindi situazioni che impongono tipologie di interventi completamente diversi.

I RESILIENTI

I resilienti sono materiali che non si deformano quando subiscono solle -

citazioni, si potrebbero definire materiali elastici. Non facili all’abrasione, di grande durata, i resilienti hanno trovato subito largo impiego nei locali pubblici, negli ospedali e nelle scuole. Possono essere di colore unito, variegati, a disegni che riproducono quelli delle piastrelle di ceramica o di cotto. Il linoleum è il più conosciuto dei resilienti; nella sua composizione, oltre ad altri componenti, è presente l’olio di lino, che ha la singolare proprietà di rigenerare il prodotto tamponando incisioni e curando ammaccature e deformazioni. I vinilici hanno una superficie più lucida del linoleum: si possono scegliere sotto forma di piastrelle, a disegni o in colore unito, oppure in teli dai colori brillanti. I vini-

lici sono considerati materiali di grande igienicità perché le giunture tra un telo e l’altro possono essere saldate, impedendo qualsiasi infiltrazione. Tra i resilienti vanno inseriti i cushion, pavimenti formati da diversi strati che li rendono morbidi e silenziosi. Il loro aspetto varia: imitano la ceramica, il marmo, il legno. Un altro ottimo materiale è la gomma con superficie a bolle, ricercata soprattutto per le pavimentazioni pubbliche. Il Policloruro di vinile (PVC) è un materiale plastico usato anche nell’edilizia e nell’arredamento per il suo basso costo (tapparelle molto resistenti all’invecchiamento, zoccolature, tubi da incassare, condutture elettriche, tubi rigidi per grondaie, piani per tavoli e

42 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI SUPERFICI
Pavimento in PVC

scrivanie, tessuti spalmati per rivestimenti di poltrone, divani, telai di porte e finestre). ABS L’Acrilonitrile - Butadiene - Stirolo (ABS) è un materiale plastico caratterizzato da una buona resistenza all’acqua, ottima resistenza agli attacchi chimici, basso indice di deformabilità alla temperatura. I resilienti più conosciuti sono: il PVC omogeneo, il PVC eterogeneo, il PVC amianto, la gomma, il linoleum. Per pavimenti di nuova installazione si preferisce l’uso di PVC omogeneo. Il PVC omogeneo si trova soprattutto in piastrelle grandi da 60 x 60 cm o in strisce. Il PVC eterogeneo si presenta molto lucido e in fogli grandi. La gomma è commercializzata in fogli piuttosto grandi o a quadri e si distingue dal PVC omogeneo per una migliore elasticità e morbidezza; è in vari colori, anche nelle versioni bullonate o rigate. Il nero è il colore più diffuso. Il linoleum si distingue dalla gomma e dal PVC omogeneo perché, oltre ad avere un aspetto più poroso, è più rigido e presenta nel sottofondo il caratteristico supporto di juta, che servirà a riconoscerlo nei casi dubbi. La parola “resiliente” sta a indicare un materiale che subisce una sollecitazione e successivamente ritorna alla condizione originaria.

LA MOQUETTE

La moquette non è una tipologia di pavimento, ma è un rivestimento che richiede grande attenzione durante le fasi di pulizia. La moquette bouclé è un tipo resistente da usarsi nei locali di molto passaggio. Si trova in colore unito o variegato, con sottofondo in schiuma di gomma o in tessuto. La moquette bouclé non mantiene i segni delle impronte. La moquette a pelo raso è un tipo di moquette su cui le impronte si vedono poco specialmente se è realizzata in fibra poliammidica. La moquette frisé è realizzata con filo ritorto, è resistente, un po’ ruvida al tatto, indicata nei locali di passaggio o in ambienti rustici. La moquette

a pelo lungo vellutata è adatta a quei locali, dove il passaggio è limitato; rivela qualsiasi impronta. I pavimenti in mosaico sono composti di piccole tessere colorate, di pietra colorata, di pietra, vetroceramica, affondate in malta fine, che talvolta compongono motivi ornamentali o disegni geometrici. Si trovano più spesso in zone circoscritte. I pavimenti in graniglia e alla veneziana sono sostanzialmente pavimenti in calcestruzzo con aggregati multicolori per gli effetti decorativi e la superficie è leggermente ruvida ma estremamente resistente, in questo caso il materiale viene levigato dopo essere stato posato.

I METALLI

Per quanto riguarda le esposte, esse sono realizzate in metallo e sono tre i metalli che, nei nuovi progetti di costruzione, vengono impiegati per la loro realizzazione, e sono: l’alluminio,

l’acciaio inossidabile e il bronzo. L’alluminio è circa 3 volte più leggero dell’acciaio, del rame e dell’ottone. Se adeguatamente installato può garantire anni di servizio efficace. A differenza di molti altri metalli, è autosufficiente; ha, infatti, un’alta resistenza interna alla corrosione atmosferica grazie a una pellicola di ossido che si forma naturalmente sulle superfici di metallo esposte all’aria. L’acciaio inossidabile è resistente alle corrosioni, si macchia e si corrode lentamente ed è facile ridargli il suo aspetto primitivo. Il bronzo viene utilizzato per insegne, placche, simboli e marchi e rivestimenti acrilici. Alcuni dei rivestimenti utilizzati generalmente sui pavimenti possono essere usati per rivestire le parete o parti di esse ad esempio il battiscopa potrebbe essere di ardesia, o marmo o come è in uso porzioni della parete non intonacata lasciano in evidenza il materiale.

L'IMPORTANZA DEL SOPRALLUOGO

Il sopralluogo è l’operazione che si attiva prima di effettuare un intervento, che può essere di pulizia ma non solo, per delineare il profilo tecnico e quello economico dell’ambiente dove dovranno compiersi i lavori necessari per garantire la salubrità dei locali, evitare il deterioramento delle superfici e il relativo effetto negativo sull’immagine e infine garantire la funzionalità dei locali in base alla loro destinazione e intensità d’uso. È una fase operativa irta di difficoltà per la mancata o inadeguata documentazione riguardante le misure delle superfici fisse e di quelle che determinano il coefficiente d’ingombro, come gli arredi, le suppellettili e le apparecchiature, la composizione dei rivestimenti e quale sia l'intensità e velocità dei fattori aggressivi prodotti dall’attività

interna. Oltre a questi dati è necessario acquisire informazioni sull’andamento dell’attività interna e le condizioni logistiche in cui operare, inoltre occorre individuare se esiste la possibilità che eventi al momento imprevisti possano manifestarsi nell’arco dell’appalto. Il sopralluogo che si effettua abitualmente nell’ambiente non può fornire indicazioni precise poiché si esegue solitamente durante l’orario di lavoro e non è possibile interrompere le attività in corso. Le interviste del responsabile sono uno strumento adeguato per avere un quadro della situazione generale e quali sono le aspettative del cliente nei confronti dell’attività di pulizia. Questa fase operativa varia in relazione al complesso oggetto del sopralluogo, come la tipologia della costruzione e il contesto urbano dove è collocato.

43 DIMENSIONE PULITO | 03/2023
ECONOMIA Le sfide di una crescita sostenibile ECOLABEL La pulizia amica dell’ambiente ENERGIA Ospedali sempre più “verdi” ANNO 31 OTTOBRE 2022 IGIENIZZANTE www.rubinochem.it batteri non biocida, Disponibile in 23 inimitabili fragranze PIÙ RISPETTO PER L’AMBIENTE, CON PLASTICA RICICLATA IGIENE URBANA Cresce ancora il comparto spazzatrici OTTOBRE FOLLOW US SUPPLEMENT TO NO PROFESSIONALISM Cleaning and competent management SUSTAINABILITY Circular economy in the Italian paper industry SANITIZATION Disinfecting environments during a pandemic MARKETING How to communicate effectively in public Monthly magazine for industrial sanitization and environmental hygiene Let’s talk about English IV Hall 2.113 The future of autonomous cleaning 2022.indd 15:25:55 aprile 2022 www.dimensionepulito.it GLOBAL MARKET World Employment and Social Outlook Prospettive occupazionalie socialinelmondo ECONOMY Reducing Europe’s dependence on raw materials Ridurrela dipendenzaeuropea perlematerieprime TECHNOLOGIES Improved infection control procedures Lemiglioriprocedure dicontrollodelle infezioni A TRAINING COURSE FOR THE CULTURE OF CLEANLINESS Made in
SUPPLEMENTO Dimensione Pulito ANNO aprile 2022 ATTUALITÀ La ristorazione fa conti con la crisi ECONOMIA Incentivi per innovare in tecnologie e digitale FORMAZIONE L’impegno di APCI per l’igiene in cucina PEST CONTROL Infestanti in un bar immerso nel verde 31 n. SETTEMBRE 2022 Bar e Ristoranti dimensionepulito.it Il lavaggio professionale dei tessuti DISINFESTAZIONE Le formiche non sono tutte uguali 31 n. GIUGNO 2022 ISSN: 2612-4068 Ho.Re.Ca. SPECIALE dimensionepulito.it EXPORT Come sostenere il Made in Italy NORMATIVA PNRR e nuovo codice dei contratti PULIZIAIMPRESEDI innovazioneFormazionee NOLEGGIO Un modello distributivo dinamico ANNO n.APRILE 2023 ISSN:2612-4068 dimensionepulito.it ANNO 32 n. aprile 2023 IGIENE DIFFUSAAlleanze tra mondo medico e imprese di pulizia INNOVAZIONE Una app per le ICA TRATTAMENTO ARIA Gli HVACimpianti PEST CONTROL Due inusitateinfestazioni ANNO APRILEn.3 2023 ATTUALITÀ Il “caro prezzi” soffoca il settore dei servizi MERCATO Prodotti chimici incertezze per il futuro PROFESSIONE Pulizia ad alte prestazioni NOLEGGIO Una grande opportunità per il distributore ANNO GENNAIO/ FEBBRAIO 2023 dimensionepulito.it ANNO 32 gennaio febbraio 2023 Scuola SISTEMA SICUREZZA Problematiche igieniche nel post pandemia TECNOLOGIA Nuove sfide per la ristorazione IAQ Aria sana nelle scuole PEST CONTROL Vespacrabro in una struttura scolastica 32 n. 1 GENNAIO/ FEBBRAIO 2023 Scuola SISTEMA IMPRESE Le opportunità del Pnrr INNOVAZIONE I vantaggi della transizione digitale LOGISTICA Il futuro dell’industria MARKETING Team di lavoro ad alto potenziale LUGLIO 2022 dimensionepulito.it ANNO 31 6 luglio 2022 RSASpeciale PREVENZIONE L’evoluzione dei servizi dopo la pandemia PROCEDURE Pulizia e disinfezione ambientale COMFORT Spazi e impianti per un’aria di qualità DISINFESTAZIONE Infestanti nelle RSA LUGLIO 2022 ISSN: 2612-4068 RSA dimensionepulito.it Speciale MENSILE DI PULIZIE INDUSTRIALI, SANIFICAZIONE E IGIENE AMBIENTALE Dimensione Pulito ANNO 31 n. maggio 2022 ANNO 31 n. maggio 2022 2612-4068 www.dimensionepulito.it MONTHLY MAGAZINE FOR INDUSTRIAL SANITISATION AND ENVIRONMENTAL HYGIENE FOLLW US L’informazione al servizio del cleaning professionale
Italy

PERFORMANCE SUPERIORE, EFFICIENZA RICARICABILE, MASSIMA IGIENE

Un condensato di tecnologia Made in Germany e design Made in Italy

Megamini E-Control Hands è il sistema elettronico no-touch, che eroga asciugamani in carta, senza alcun contatto con la scocca, per un’esperienza dell’area bagno totalmente hands-free. Il dispenser eroga un foglio alla volta, grazie a un sensore interno attivato dal semplice passaggio della mano, garantendo massima igiene. Il dispenser è dotato di doppio scomparto interno, così da alloggiare con-

temporaneamente il rotolo ad esaurimento e quello nuovo, non sprecando neanche uno strappo, perché il rotolo nuovo si attiva automaticamente solo una volta terminato il primo. Continuità di servizio e riduzione degli sprechi: il dispenser consente anche di regolare la dimensione del foglio e la distanza di tempo di erogazione per un servizio personalizzato sulle proprie esigenze.

E-Control rechargeable batteries

E-Control si impreziosisce di una novità dall’animo sostenibile. Un’alimentazione con batterie ricaricabili che riduce sensibilmente i costi di servizio, le quantità di rifiuti generati e le emissioni in atmosfera. Una batteria E-Control, infatti, a fine vita genera solo 0,4 kg di rifiuti rispetto ai 540 Kg delle pile alcaline che occorrerebbero e determina un risparmio di circa 1.600 Kg di CO2 in atmosfera. Inoltre E-Control Battery non ha effetto-memoria e conserva integre le proprie capacità di ricarica, tornando in breve tempo ad una performance del 100%.

IL SISTEMA DI DISPENSAZIONE CONTROLLATA

Protegge con forza, eroga con sapienza

Un’ottima soluzione per i bagni ad elevata affluenza

Megamini Formatic è il sistema per carta asciugamani a rotolo con meccanismo a taglio automatico che eroga un foglio per volta, da 23 cm ciascuno, per una rapida ed efficace asciugatura delle mani con soli due strappi. L’erogazione a trazione agevolata semplifica l’estrazione della carta, mentre il sistema ad erogazione controllata rilascia un foglio per volta, per toccare solo quanto erogato e ridurre drasticamente i consumi di carta. Igiene e risparmio in un’unica soluzione. La finestra semi-trasparente, posta sulla parte frontale della scocca, permette di monitorare il livello della carta, facilitando la sostituzione del rotolo agli operatori. Grazie all’elevata capacità di contenimento della scocca Megamini Formatic alloggia fino a 1.250 asciugamani, con carta dalla qualità certificata.

Megamini Foam Soap: l’igiene delle mani in morbida schiuma

L’offerta ad erogazione manuale di Celtex Megamini si completa anche di dispenser per sapone. Il sistema Celtex Foam Soap garantisce una corretta detersione delle mani attraverso la giusta quantità di prodotto. Il dispenser eroga 0,4 ml di morbida schiuma al profumo di limone, per un totale di 2.250 erogazioni a ricarica, garantendo massima igiene, consumi ridotti e costi contenuti. La cartuccia semi-rigida collassa automaticamente man mano che viene consumato il contenuto, riducendosi nel volume e agevolando lo smaltimento del rifiuto nella raccolta differenziata con la plastica. Disponibile in versione Ecolabel o con formula addizionata con antimicrobico naturale, Megamini Foam Soap è un sistema flessibile, perché adatto sia per aree bagno che per cucine professionali. Un prodotto dermatologicamente testato e dalla qualità superiore.

IL SISTEMA A FUNZIONAMENTO GRAVITAZIONALE

La semplicità è l’ultima sofisticazione

Megamini Revolver è il sistema per carta igienica che somma, in modo perfettamente equilibrato, il concetto di ricarica efficiente alla garanzia di continuità di servizio. Il dispenser alloggia tre rotoli di morbida pura cellulosa, ancorati ad un tamburo centrale. A rotolo esaurito, il secondo si sposta automaticamente sfruttando la forza di gravità, posizionandosi direttamente in prossimità della bocca di erogazione, pronto all’uso. La stessa cosa accade col terzo rotolo, una volta terminato il secondo. Le tre ricariche, da 100 m ciascuna, garantiscono una perfetta continuità di servizio e con i suoi 300 m, rendono Revolver la soluzione ottimale per le aree bagno ad elevata affluenza.

Zero sprechi, igiene elevata e qualità garantita. All’assoluta innovazione del dispenser, si uniscono le performance della carta alloggiata: le ricariche Magnum, in pura cellulosa, sono realizzate grazie all’esclusiva tecnologia Flutech®, che consente alla carta di dissolversi in 9 secondi nel vortice d’acqua generato al momento dello scarico. Una pratica soluzione che contribuisce a prevenire gli sgradevoli intasamenti dei bagni del fuori casa.

IL ROTOLO TRADIZIONALE LASCIA IL POSTO ALLA CARTA PIEGATA Un sous chef in cucina

proliferazione di microbi e mantiene la carta protetta fino al suo utilizzo, evitando contaminazioni crociate. Una formula che rende il dispenser un prodotto conforme al protocollo HACCP, nel pieno rispetto delle normative di igiene richieste. Omnia Labor è anche un prodotto dall’utilizzo flessibile: può essere usato appeso a muro oppure sistemato su apposito piedistallo in acciaio inox dotato di manico, che consente di spostarlo agevolmente da un tavolo da lavoro all’altro della cucina. Semplicità di utilizzo, rapidità e massima igiene. Omnia Labor, inoltre, assicura ottimi vantaggi in termini di spazio, perché una scatola equivale a ben tre coppie di bobine tradizionali. Una soluzione che consente di stoccare più carta anche in spazi contenuti, facilitando il ristoratore.

Omnia Labor: un aiutante in officina

Omnia Labor è un valido alleato anche per i lavori di officine e laboratori, dove gli attrezzi utilizzati devono essere frequentemente puliti da grasso ed olio. Appeso a muro in prossimità di una parete attrezzata oppure posizionato vicino alla propria postazione di lavoro, Omnia Labor velocizza le operazioni di pulizia, evitando inutili spostamenti da una parte all’altra dell’officina, che possono causare pericolosi infortuni.

In una cucina professionale l’igiene delle mani, la cura nella preparazione dei cibi e la tempestività nella realizzazione degli impiattamenti sono requisiti fondamentali. Molto spesso, però, il classico rotolo da cucina tende ad incepparsi all’interno del dispenser, penalizzando la disponibilità di carta e causando un rallentamento del servizio. Megamini

Omnia Labor è la valida alternativa alla tradizionale carta cucina in formato rotolo. Un dispenser super compatto che alloggia fino a 400 fogli piegati in pura cellulosa, grandi come quelli di una bobina, che vengono erogati già aperti e pronti all’uso con l’impiego di una sola mano. Omnia Labor permette di avere sempre la giusta quantità di carta a disposizione, senza distogliere l’attenzione dalle normali attività della cucina. Il dispenser, la cui bocca di erogazione è arricchita da un trattamento antimicrobico, inibisce la

Pulizia della pietra antica

Nell'ambito della sua sponsorizzazione culturale, Kärcher è stata coinvolta per la seconda volta nella ristrutturazione del Duomo di Berlino, la grande chiesa nel cuore della capitale tedesca, e in particolare nella ristrutturazione della facciata dell'edificio

a cura di Simone Ciapparelli

Dopo la pulizia della prominente torre sud-ovest, effettuata nel 2020, Kärcher è questa volta intervenuta, in collaborazione

con l'ufficio di costruzione della cattedrale, per sottoporre ad una pulizia completa le statue raffiguranti i profeti Mosè e Giovanni Battista.

STATO DELLA CATTEDRALE

Dal 2018, le quattro torri angolari sopra il cornicione principale sono state ampiamente restaurate.

49 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 INTERVENTI CANTIERI

Il danneggiamento di colonne, capitelli, elementi decorativi e figure in arenaria è stato causato, tra le altre cose, da fuliggine, pioggia e fumi di scarico. La penetrazione dell'acqua piovana ha causato ulteriori danni alla sostanza lapidea a causa di giunti difettosi o mancanti. Dall'inizio dei lavori è stato completato circa il 20% delle necessarie misure di ristrutturazione.

PULIZIA IN DUE FASI

Le figure in arenaria che sono state riportate all’antico splendore da questo intervento di pulizia si trovano a 30 metri di altezza sul lato est della cattedrale ed erano ricoperte di muschi, licheni e alghe oltre che dalle cosiddette “croste nere”, formazioni che si sviluppano in un'atmosfera inquinata e rendono le superfici di pietra grigio/ brune o completamente nere. In una prima fase, gli esperti di pulizia hanno rimosso la crescita biogena utilizzando idropulitrici ad acqua calda con vapore delicato a 95 °C e una pressione ridotta di massimo 0,5 - 1 bar.

Le incrostazioni sono state assottigliate nella seconda fase. È stato utilizzato il cosiddetto metodo di sabbiatura a particelle a bassa pressione: da una distanza da 10 a 20 cm e con

una pressione superficiale da 0,5 a 2 bar, gli specialisti, dotati di maschere respiratorie e tute protettive, hanno rimosso delicatamente gli strati di sporco con un agente di sabbiatura al silicato di alluminio. Questa tecnica è stata anche utilizzata per la pulizia della torre sud-ovest. In linea di principio, questo metodo è simile alla ben nota sabbiatura, tranne per il fatto che il processo di sabbiatura a particelle a bassa pressione è molto più delicato. Dopo la pulitura, il restauratore di una ditta di scalpellini incaricata ha eseguito interventi di consolidamento e integrazione delle figure.

Fonte: https://www.kaercher.com/de/ inside-kaercher/unternehmen/sponsoring/kultursponsoring/berliner-dom-statuen-berlin-deutschland.html

50 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI INTERVENTI

L'INTERVENTO IN SINTESI

Paese: Germania Città: Berlino

Tipologia di sporco: crescita biologica, fuliggine, abrasione della gomma e polvere

Tecnologia di pulizia: fase di vapore dell'idropulitrice ad acqua calda, getti di particelle a bassa pressione

Attuazione: agosto 2022

51 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

Pulizia ad alta pressione

Una macchina idropulitrice, prodotto indispensabile in ambito professionale, è normalmente costituita da:

• pompa dell'acqua ad alta pressione;

• motore elettrico, che può essere anche un motore endotermico;

• tubo per acqua ad alta pressione che comunemente sopporta pressioni fino a 300 bar, tuttavia, per applicazioni speciali esistono idropulitrici in grado di superare i 1600 bar (ad esempio per rimuovere graffiti);

• pistola;

• lancia;

• ugello.

Il motore fa girare una pompa ad alta pressione la quale, per mezzo di pistoni in ceramica o acciaio, mette in pressione l'acqua. Un'apposita valvola di regolazione consente di regolare la quantità d'acqua che si intende far riciclare in testata, in questo modo è possibile variare il rapporto pressione/portata dell'acqua in uscita (tut-

tavia è buona norma non far riciclare acqua, in quanto la stessa aumentando di temperatura tende ad usurare le parti interne del gruppo pompante oltre a quelle della valvola di regolazione). L'acqua in pressione può essere scaldata attraverso la serpentina di una caldaia montata a bordo macchina. L'acqua ad alta pressione percorre tutto il tubo, quindi attraversa la pistola e lancia per fuoriuscire da un ugello con foro calibrato in base alla pressione di lavoro ed alla portata dell'acqua.

Ad esempio, avendo un'idropulitrice con portata pari a 1800 l/h e dotandola di un ugello 4055 si otterrà un getto con apertura a ventaglio di 40° ed una pressione d'esercizio pari a 180 bar (nella scelta dell'ugello è fondamentale verificare quale sia la pressione massima di esercizio della macchina indicata nella documentazione tecnica della stessa); angoli maggiori ampliando la superficie di applicazione riducono la forza di impatto abbassando la qualità di pulizia,

angoli minori riducendo la superficie di applicazione, aumentano la forza di impatto e migliorano il risultato in pulizia.

TIPOLOGIE

L'idropulitrice può essere alimentata con corrente elettrica o con combustibile liquido (benzina o gasolio), come fluido di pulizia impiega l'acqua che grazie all'elevata pressione d'impatto sulla superficie funge da mezzo meccanico di rimozione dello sporco. Esistono diversi tipi di idropulitrici, alcune offrono la possibilità di essere alimentate con acqua calda, altre, dotate di riscaldatore a bordo permettono il riscaldamento dell'acqua (anche fino allo stadio vapore). Molte permettono l'utilizzo di uno o più prodotti chimici. Esistono inoltre idropulitrici dotate di un sistema automatico di riutilizzo dell'acqua (tuttavia in questo caso l'acqua non potrà essere nuovamente riscaldata in quanto le parti in sospensione contenute nella stessa

52 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI IDROPULITRICI
L'idropulitrice è una macchina che, grazie ad un getto d'acqua ad elevata pressione, rimuove sporco ed incrostazioni da qualsiasi superficie solida
a cura di Francesca Leone

formerebbero degli strati solidi che nel tempo otturerebbero la serpentina del riscaldatore).

CARATTERISTICHE

L'idropulitrice consente di lavorare con un alto rendimento in quanto, a seconda della potenza del motore, è possibile creare un getto d'acqua estremamente potente e concentrato su una piccola superficie; tale getto, a seconda del tipo di ugello montato, può essere puntiforme, e in questo modo può essere usato anche per tagliare la pietra, oppure può essere a ventaglio, come generalmente usato per la pulizia e la rimozione di incrostazioni; utilizzando appropriati accessori, infine, è possibile effettuare anche operazioni di sabbiatura ad acqua e di schiumatura. Sul mercato si possono trovare idropulitrici di diverse fasce di prezzo e quindi diverse caratteristiche; le portate in acqua possono variare da 4 a oltre 100 litri minuti (l/min), le pressioni più comuni oscillano da 80 bar ad oltre 200 bar

(nel contesto pulizia).

Oltre alla pressione di lavoro massima e alla portata d’acqua, nella scelta dell’idropulitrice ideale è da tenere in considerazione la presenza e la tipologia di accessori, sia in dotazione che nell’eventualità di acquisto futuro. Molte idropulitrici di diverse marche sono vendute in differenti kit: Ovviamente la presenza di un buon numero di accessori ne aumenta il prezzo totale. Inoltre, la possibilità di acquistare separatamente anche in futuro gli accessori e parti di ricambio è importante nel caso di usura di alcune parti della macchina o danneggiamento di alcuni accessori.

Altro punto da valutare è la maneggevolezza dell’idropulitrice, se sono presenti apposite maniglie, rotelline per il trasporto, la lunghezza del tubo ad alta pressione che collega la pistola ad alta pressione alla macchina, il peso e l’ingombro complessivo dell’apparecchio che avrà nel ripostiglio. Non meno importante è valutare il servizio di assistenza post vendita. Molte mar-

che tra le più affidabili e conosciute effettuano il ritiro del prodotto guasto e la riconsegna direttamente a domicilio con conseguente risparmio di tempo rispetto alla classica consegna al centro assistenza più vicino.

SICUREZZA

La potenza della idropulitrice genera un potenziale pericolo per l'operatore e per l'ambiente circostante se usata senza le dovute precauzioni. In particolare: spesso le acque utilizzate per le operazioni di pulizia risultano essere contaminate dagli stessi agenti inquinanti che sono stati rimossi dalle superfici trattate. Secondo quanto disposto dalle attuali normative di carattere ambientale comunitarie, l'utilizzo delle idropulitrici in campo professionale è regolamentato e prevede che tutte le acque debbano essere raccolte tramite griglie e pozzetti di raccolta e debbano essere o smaltite come rifiuto speciale o trattate prima della immissione in fogna, in acque superficiali o a mare.

53 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

Giga, Icon e Tera: le lavapavimenti per la pulizia di aree medie e grandi

base all'acqua utilizzata e alla quantità di sporco. Questo dispositivo, oltre a ridurre l'impatto ambientale, riduce i fermi macchina aumentandone la produttività.

mentando l'autonomia di lavoro.

GIGA è una lavapavimenti professionale e agile e compatta, con una lunga autonomia delle batterie (fino a 6 ore) che, grazie al controllo dei parametri di lavoro, garantisce una pulizia di qualità costante. È disponibile in tre versioni: con pista di lavaggio da 700, 800 e 900 mm. con due spazzole a rullo o a disco. Su GIGA è integrato il sistema GO GREEN che riduce l'inquinamento acustico e aumenta l'autonomia della macchina, grazie a bassi consumi energetici. Inoltre, è di serie anche la tecnologia SUPER SILENT, che limita il rumore del motore aspirazione. Su tutti i modelli GIGA è opzionale il sistema DETER SAVER che dosa la percentuale di detergente in

ICON è una lavapavimenti professionale ad alta produttività. serbatoio da 200 litri per le medie e grandi superfici. È disponibile in tre versioni: con pista di lavaggio da 1000 mm con spazzole a rullo e da 900 e 1000 mm con due spazzole a disco. I plus di questo prodotto sono i dispositivi SISTEMA GO GREEN, SUPER SILENT e DETER SAVER che offrono a questa macchina una modalità di lavoro a ridotto impatto ambientale: diminuendo il consumo di energia, acqua, rumorosità e incre-

TERA è la lavapavimenti

RCM per la pulizia di grandi superfici. Anche in questo caso sono tre le versioni disponibili: con pista di lavaggio da 1100 e 1300 mm, con spazzole a disco o a rullo. Il serbatoio da 280 li-

tri e la batteria permettono alla macchina di avere una grande autonomia di lavoro. La sua struttura robusta le consente di lavorare negli ambienti più difficili. TERA possiede inoltre il SISTEMA AQUA SAVER che riduce al minimo l'uso di detergente e di acqua, e il SISTEMA GO GREEN per ridurre l'impatto ambientale e aumentare la resa oraria. È opzionale l'aggiunta del dispositivo DETER SAVER per mantenere invariata la percentuale di detergente al variare della portata dell'acqua (e viceversa). La tecnologia MY è di serie su tutte e tre le lavapavimenti GIGA, ICON e TERA. Inoltre, può essere richiesto il sistema di monitoraggio RADAR che fornisce alle aziende un servizio di ottimizzazione dei costi e di gestione personalizzata delle macchine e l’ottenimento dei contributi previsti dalla legge Industria 4.0.

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La scultura di vetro torna a risplendere

Lo speciale processo di pulizia che ha permesso di riportare al vecchio splendore la scultura di Dromeas ad Atene, intaccata da anni di esposizione a eventi atmosferici e agenti inquinanti a cura di Simone Ciapparelli

INTERVENTI

La scultura "Dromeas" (in italiano il La famosa scultura in vetro di Dromeas, nel cuore di Atene, ha subito per anni gli effetti delle condizioni atmosferiche. Tuttavia, a causa dell'estrema fragilità del materiale, non è possibile utilizzare metodi convenzionali per rimuovere lo sporco accumulato. Per questo progetto di pulizia, Kärcher ha sviluppato un processo speciale in collaborazione con l'Università di Stoccarda per riportare la scultura al suo splendore originale.

LA SCULTURA

La scultura "Dromeas" (in italiano il corridore), è alta dodici metri e realizzata in vetro e ferro. Quest'opera d'arte si trova dal 1998 su un ampio viale di traffico nel centro di Atene e decora così uno dei punti più centrali della capitale greca. Questa opera, diventata nel tempo un simbolo di Atene, è stata realizzata nel 1994 dall'artista greco Costas Varotsos.

IL PROCESSO DI PULIZIA

L’opera d’arte oggetto di questo intervento è composta da innumerevoli pezzi di vetro montati su un telaio di ferro. La superficie è costellata di un'ampia varietà di motivi. Il materiale da costruzione, oltre ad essere molto sottile, era anche fortemente intaccato dai gas di scarico e dalle sostanze inquinanti, che possono rendere estremamente facile la rottura delle lastre di vetro che compongono la scultura. Poiché la pulizia è possibile solo lavorando ad una certa distanza, i metodi di pulizia tradizionali non possono essere applicati.

Nel 2003, quando la scultura è stata pulita per la prima volta, Kärcher ha condotto uno studio in collaborazione con l'Università di Stoccarda. Lo studio ha permesso di elaborare una speciale procedura di pulizia, attuata per la quarta volta nel 2021, in collaborazione con il Comune di Atene. La procedura consiste in tre fasi e richie-

de circa 15 ore:

• Fase 1: Per prima cosa, il monumento viene irrorato per più di quattro ore con un detergente schiumogeno. Lo studio ha determinato le proprietà esatte che questo detergente deve avere per garantire una pulizia delicata del vetro. Nel frattempo, è fondamentale mantenere la scultura in

L'INTERVENTO IN SINTESI

Paese: Grecia Città: Atene

Tipologia di sporco: polvere ed emissioni inquinanti

Tecnica di pulizia: pulizia con acqua calda ad alta pressione eseguita attraverso una procedura in tre fasi specificamente sviluppata

Esecuzione: ottobre 2021

58 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI INTERVENTI

un ambiente umido ed evitare che la schiuma si asciughi.

• Fase 2: La scultura viene risciacquata con acqua calda a 60°C e un'idropulitrice Kärcher a bassa pressione. L’utilizzo della bassa pressione serve ad evitare che la scultura venga danneggiata. A causa della particolare natura della scultura in vetro, il risciacquo richiede diverse ore, poiché

la schiuma detergente penetra spesso tra le superfici di vetro.

• Fase 3: Poiché l'acqua calda può lasciare macchie e sali sulle superfici di vetro durante l'asciugatura, la scultura viene risciacquata nuovamente con

Fonte:https://www.kaercher.com/int/ inside-kaercher/company/sponsoring/ cultural-sponsorship/dromeas-athens-greece.html

59 DIMENSIONE PULITO | 03/2023
Per far tornare come nuova la scultura, il team di Kärcher ha dovuto lavorare a diversi metri da terra. Le fragili lastre di vetro sono state maneggiate con grande attenzione.
acqua deionizzata nella fase finale.

Paredes Italia, soluzioni e servizi sostenibili

nite porta la pulizia ecologica in ambito ospedaliero. La soluzione per tutti i professionisti dell’igiene che vogliono eliminare le principali fonti di inquinamento prodotte dalle sostanze chimiche nei luoghi al chiuso.

Paredes Italia , leader nella sanità per il lavaggio e asciugatura monouso professionale delle mani (circa 200 ospedali forniti), continua a proporre novità nell’ambito dell’igiene professionale del settore sanitario. In ottica di semplificare il lavoro e ridurre i consumi, con un occhio di riguardo all’ambiente e all’inquinamento, ha proposto la nuova Linea Style caratterizzata da garanzia di affidabilità, comfort e igiene e da un design dalle linee moderne, che facilita la pulizia. Della linea come non citare Paredis Style Roll , nuovo dispenser del collaudato sistema a taglio automatico. Inoltre, il distributore presenta una sezione in trasparenza che permette di mantenere sempre sotto controllo il livello del prodotto ed evi-

tare interruzioni del servizio. Il nuovo nottolino, oggi in 100% cellulosa, azzera l’utilizzo della plastica e produce un unico rifiuto riciclabile al termine del rotolo Ecolabel.

PULIZIA ECOLOGICA

Ma le novità non sono certamente finite. In esclusiva con Decitex – innovatore nel campo delle microfibre – infatti ha presentato un sistema microfibra che permette di lavare i pavimenti senza l’utilizzo di prodotti chimici: l' Ultimate 3D Infi-

Un'importante collaborazione quella con Decitex, atto a portare in Italia i suoi successi come quelli degli Ospedali di Grenoble e Gueret. Perfette per rispondere alle esigenze d'igiene dei responsabili delle infezioni nosocomiali.

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TRATTAMENTO DELL’ARIA

Per completare, un’ampia scelta di servizi incluso per il trattamento dell’aria:

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Dis Air assicura costantemente la profumazione dei locali creando un ambiente gradevole per l’utente in modo continuo, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Erogazione

tramite evaporazione di essenze atossiche e conformi alla normativa CEE 88/379 e alle più recenti direttive emesse dalla International Fragrance Association (IFRA). Il servizio prevede l’installazione, l’assistenza e la sostituzione del profumo da parte di tecnici specializzati.

Dis Air Neutro è un sofisticato sistema di neutralizzazione di odori che utilizza una formula unica di oli essenziali non tossici, che provvedono ad una liberazione di vapori che neutralizzano la molecola del cattivo odore. Questa miscela speciale impregna delle ricariche in fibra di tessuto non tessuto e viene distribuita con il semplice passaggio dell’aria. Distribuisce un vapore secco senza rischio di fuoriuscite di liquido, prodotti a base petrolio o propellenti dannosi per l’ozono. Il servizio prevede l’installazione, l’assistenza e la sostituzione dei dischi in TNT da parte dei tecnici specializzati. Lo scopo di utilizzo del Dis Air Neutro è eliminare efficacemente i cattivi odori garantendo un ambiente confortevole e accogliente.

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Pulizia e conservazione di pavimenti in gres

Ripulire la superficie di una pavimentazione senza modificare la scivolosità del materiale è un aspetto cruciale per la sicurezza, soprattutto quando si tratta di edifici pubblici come gli aeroporti a cura di Simone Ciapparelli

62 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 TECNOLOGIE

Situato a 8 km ad ovest di Valencia, l’aeroporto di Manises è il decimo aeroporto spagnolo in termini di traffico e il secondo della regione dopo Alicante. Concepito nel 1927, l’aeroporto fece partire il suo primo volo nel 1933 con l’apertura della tratta Madrid-Valencia. Nel corso degli anni ci sono stati diversi cambiamenti fino ad arrivare alle due ultime ristrutturazioni dell’aeroporto: nel 2007, anno

della prima estensione e 2012 anno della seconda, nelle quali sono state aggiunte nuove rotte e parcheggi.

L’INTERVENTO

FILA è stata incaricata di ripristinare una superficie esterna in gres porcellanato di 2.600 mq dell’area arrivi, in quanto coperta da uno strato di impurità dovuta al continuo calpestio dei passeggeri in uscita.

CICLI DI PRODUZIONE DEL GRES

Il gres porcellanato si ottiene tramite un processo di sinterizzazione di argille ceramiche, caolini, sabbie feldspatiche o potassiche, pigmenti con uno specifico sistema di umidificazione, granulazione e scelta delle polveri, regolazione della pressatura (che può arrivare a 350-400 Kg/cm), essiccazione, smaltatura eventuale per effetti particolari, cottura (che può arrivare anche a 1.2001.400°C) e scelta finale. In base al processo di lavorazione e di cottura (temperatura e tempo) si ottengono gres a differente porosità superficiale; una ulteriore eventuale

Per poter eliminare lo sporco, FILA ha inizialmente operato un lavaggio con un detergente decerante sgrassante, particolarmente indicato per questo materiale, in grado di sgrassare e rimuovere le impurità senza aggredire la superficie. Riportata la superficie a nuovo, il passo successivo è stato prevenire il riformarsi della patina di sporco attraverso l’uso di un antisporco specifico per gres porcellanato, che faciliterà i successivi interventi di pulizia senza modificare la scivolosità del materiale, aspetto assolutamente cruciale per la sicurezza dei passeggeri.

Fonte: https://www.filasolutions.com/ita/case-history/valencia-airport

rifinitura avviene dopo la scelta dei materiali, con lavorazioni specifiche quali levigatura, spazzolatura o lappatura meccanica, applicazioni di soluzioni saline o acide, al fine di ottenere finiture di superficie particolari e diverse tra loro. A seguito dei cicli di lavorazione e cottura del gres, si ottiene la ceramizzazione-greificazione del materiale, attribuendo allo stesso le tipiche caratteristiche di robustezza, impermeabilità (con assorbimento intorno allo 0,5%), ingelività. Questi sono i normali passaggi dei cicli di produzione del prodotto definito “gres porcellanato”.

63 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

Crea in real-time il tuo carrello

L’ufficio tecnico Falpi è da tempo impegnato nella creazione dei modelli 3D che consentono di generare, in tempo reale, il carrello scelto step by step e oggi può finalmente annunciare che il configuratore di carrelli Kubi Fun è operativo al 100%, anche in modalità 3D.

La versione aggiornata del configuratore permette infatti di selezionare i componenti tra quelli disponibili e, contemporaneamente, visualizzare la creazione del carrello Kubi Fun in 3D,

fino ad inviare la richiesta di preventivo o dell’ordine. Si amplia così il progetto di Falpi che consente al cliente di interagire al 100% con l’azienda, in tempo reale e in totale autonomia, con uno scambio reciproco di informazioni, che permettano, all’azienda, di erogare un servizio sempre più completo e al cliente di ottenere quanto realmente è necessario alla sua attività.

Annullare le distanze, ottimizzare tempi, innalzare ulteriormente gli standard di qualità, riqualificando an-

che i rapporti umani e con la massima attenzione alla tutela dell’ambiente: queste le componenti fondamentali alla base della filosofia di Falpi.

Con i nuovi configuratori KubiPro, Kubi Fun e Soli presenti sul sito Falpi, in costante aggiornamento, il cliente potrà "creare" i carrelli che meglio si adattano alle proprie esigenze, aggiungendo o escludendo accessori e componenti, e sviluppando in real-time il modello 3D. Inoltre collegato al configuratore è sta-

to sviluppato il calcolatore della Carbon FootPrint in grado di fornire i dati necessari al calcolo dell'impatto di CO2 del carrello appena configurato, questa novità è stata presentata durante la fiera Issa Interclean Amsterdam 2022 e per potervi accedere bisogna essere in possesso di un account "pro" (info@falpi.com).

Tra Azienda e Cliente ci sarà sempre la massima trasparenza, grazie all’intelligente utilizzo delle nuove tecnologie.

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Si fa presto a dire “sporco”

Mah,

Per ora concentriamoci sulla sporcizia (sporco) e generalizziamo il concetto cercando contemporaneamente di semplificarlo: in primo luogo per definire lo “sporco” una sostanza estranea dobbiamo chiarire che l’estraneità dipende dal punto di vista dell’osservatore. Sembra banale ma per un Tribolium castaneum o confusum che sia della farina su un nastro trasportatore sarebbe buon cibo. Così come i residui di cibo fra dente, dente e gengiva per il biofilm microbico è pabolum alimentare e i denti un’ottima superficie di ancoraggio, così come molte superfici di un essiccatoio o una qualsiasi superfice difficile da raggiungere dalle pulizie. In un cantiere dove interagiscono servizi di pulizia, disinfezione e disinfestazione (meglio nella logica di facility management) vi sono alcuni punti di notevole importanza:

• Rapporti interpersonali, culturali e

professionali fra i vari gruppi di lavoro che oltre alla specifica competenza tecnica devono avere una infarinatura delle nozioni ed esigenze delle altre professionalità.

• Disporre di disciplinari dettagliati in modo semplice.

• Istruzioni operative rispettose delle altrui esigenze.

• Collaudi atti a evitare il più possibile responsabilità congiunte (sovente causa di contestazione).

LO SPORCO

Lo “sporco” nella sua accezione comune è costituito da un insieme eterogeneo e assai variabile che riassumo in tre costituenti principali:

• Materiali inerti: polveri, sabbia, cenere, incrostazioni calcaree, ecc.

• Sostanze organiche: oli, grassi, et similia.

• Entità biologiche: microbi (biofilm), acari, insetti (bioaerosol).

Una caratteristica importante sia nelle pulizie (anche in quelle entomologiche) è il tipo di ancoraggio al substrato, come vedremo più avanti, la misurazione dello sporco ancorato da antica data richiede particolari metodologie valutative.

Quanto esposto è riferito alle superfici, ma può essere facilmente adattato allo sporco aero diffuso. Esaminiamo brevemente i metodi di misurazione.

STRUMENTI ATTI A MISURARE LO SPORCO

Tamponi e scale dei grigi: in estrema sintesi si tratta di passare il tampone bianco su una superficie di area prestabilita (in genere 10 cm2) e osservare il prima e il dopo. È un metodo empirico che però può essere razionalizzato con strumenti che garantiscono la standardizzazione del metodo arrivando anche alla misurazione strumentale del grigio. In gene -

66 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 XXXXX CANTIERI PULIZIA
quasi quasi mi faccio uno shampoo… così inizia una famosa canzone di Giorgio Gaber e la cosa, se ben ricordo, nasceva da un senso di noia, ma quasi sempre una persona si lava i capelli per averli puliti, ovvero privi di sostanze estranee: sporcizia, forfora, microbi, virus e, a volte, pidocchi

re si presta bene alla valutazione dello sporco non ancorato e non misura le entità biologiche.

PENNE COLORIMETRICHE

Sono kit costituiti da un tampone che deve essere strofinato sulla superficie e poi immerso in un liquido che reagendo con le sostanze precedentemente raccolte per strofinamento danno origine a una colorazione. Ad esempio il verde indica una superficie pulita, il grigio comincia a porre dei dubbi di pulizia accettabile, viola chiaro e viola scuro invece indicano una superficie sporca con una elevata presenza di sostanze organiche.

COME MISURARE

LE CARICHE MICROBICHE

Premesso che non prendo in esame le indagini di laboratorio, la carica batterica si può misurare in prima approssimazione con le piastre Petri (vedi figura) o con tamponi su cui sono spalmati terreni in grado di far sviluppare le colonie.

Il tipo di terreno colturale può consentire la crescita di quasi tutte le entità

microbiche (quindi misura la carica totale) oppure con terreni in grado di privilegiare ad esempio le muffe. Anche la temperatura del termostato può influenzare la crescita delle colonie. Ponendo le piastre Petri aperte per un dato lasso di tempo (dai 10 min. a un’ora) si può avere l’indicazione della carica batterica dispersa nell’aria di un ambiente confinato. Un metodo più sofisticato è l’utilizzo di strumenti che aspirano quantità note di aria facendole passare su dei terreni di cultura che posti in termostato consentono di contare le Unità Formanti Colonie e avere una misura standardizzata della maggior parte dei microbi presenti nell’aria (Surface Air System).

Altro metodo per la misurazione indiretta sia delle cariche microbiche sia delle cellule, provenienti ad es. dalla desquamazione dell’epidermide, è l’utilizzo dei bioluminometri. Strumenti che attraverso la misurazione di una reazione chimica derivante dal contatto fra l’ATP microbico o cellulare con un enzima danno una misurazione (un numero) che più è elevato più è

indice di una elevata presenza di ATP che essendo una molecola sempre presente sia nelle cellule microbiche sia in quelle somatiche rappresenta la prova inconfutabile di contaminazione biologica.

Importante segnalare che con certi artifici è possibile far misurare ad alcuni modelli di bioluminometri solo l’ATP microbico.

MISURATORI DELLE PARTICELLE AEREO DIFFUSE

Un altro strumento che può tornare utile nelle valutazioni igieniche-sanitarie di un ambiente confinato sono i misuratori di micro particelle aero diffuse nonché dei pollini. Mi sembra utile sottolineare che spesso le micro polveri (ad es. le famose PM 10) rappresentano le astronavi trasportatrici di spore fungine o batteriche.

DISINFESTAZIONI

Mi sono dilungata nei monitoraggi sporco-pulito ritenendoli meno noti e dando per scontata la conoscenza dei monitoraggi nel pest-control mi limito a farne un breve cenno rimarcando

67 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

Il biofilm è un insieme di microrganismi che si ancorano a una superficie attraverso la secrezione di sostanze collanti.

NB: una parte importante della comunità scientifica sostiene che l’80% delle infezioni nelle nazioni industrializzate sono causate da biofilm polimicrobici. Se i batteri potenzialmente in grado di produrre biofilm non sono separati immediatamente dalla superficie di ancoraggio creano una matrice adesiva resistente agli antibiotici e disinfettanti: i biofilm possono considerarsi associazioni microbiche di mutuo soccorso!

NB: un esempio è la placca dentale che una volta insediata richiede la rimozione meccanica del dentista. Le specie microbiche più frequenti e negli ultimi 20 anni più studiate sono Pseudomonas aeruginosa, ma anche altri microrganismi quali ad esempio

P.fluorescens, Escherichia coli e Vibrio cholerae senza dimenticare gli enterococchi e la pericolosa Legionella

che nel riportare i dati numerici relativi alle catture con le trappole e lampade sarebbe buona norma corredarli con attente osservazioni ispettive. Uso di trappole collanti e/o elettro luminose con attrattivi ormonali o alimentari. Documentazione fotografica anche, se necessario, con foto trappole o videocamere. Utilizzo di esche virtuali (placebo). Trappole a cattura singola o multipla.

CERCANDO DI TIRARE LE SOMME

Per quanto mi è dato osservare le aziende di servizi affrontano il mercato navigando a vista, cercando di cogliere le occasioni il più tempestivamente possibile, riducendo le aree di operatività o, al contrario, espan-

pneumophila spesso presente nel biofilm delle reti di distribuzione dell'acqua potabile e nelle incrostazioni calcaree dei rubinetti.

NB: Biofilm su pavimenti e superfici di lavoro possono rendere difficile l'igiene degli alimenti nelle aree adibite alla preparazione di cibo.

Aggregati cellulari

Gli aggregati multi-cellulari o biofilm permettono alle singole cellule batteriche o fungine di comportarsi in modo coordinato ottenendo così notevoli vantaggi biologici come la resistenza ad antibiotici, detergenti e disinfettanti. Richiedendo il più delle volte energiche rimozioni meccaniche.

NB: queste aggregazioni microbiche possono però avere utili applicazioni ad esempio in molti depuratori di acque provenienti da fognature vengono fatte passare attraverso biofilm cresciuti su filtri, che riescono a metabolizzare molti composti organici nocivi.

Nell'industria alimentare il biofilm sono particolarmente dannosi

dendole. Inoltre mi pare che un altro criterio di marketing strategico sia anch’esso sotto l’influenza di specializzarsi o al contrario ampliando la gamma dei propri servizi. Ho la presunzione che la mia esposi-

e pericolosi. Dannosi perché interagiscono negativamente i flussi di calore, nello scorrimento dei fluidi nelle condutture causa e da origine a fenomeni di corrosione. Pericolosi in quanto sovente ospitano la Listeria monocytogenes, Yersinia enterocolitica, Campylobacter jejuni e, come anticipato, l’Escherichia coli. Rappresentando così una fonte di contaminazione degli alimenti ma anche un pericolo per la salute degli operatori.

NB: dal punto di vista igienico-sanitario queste aggregazioni microbiche riducono l'efficacia dei PMC e Biocidi disinfettanti che faticano a penetrare lo strato di polimeri aggregante le cellule batteriche. Importante: vi sono segnalazioni degne di essere prese in considerazione sull’efficacia dell’impiego regolare di prodotti a base di miscele enzimatiche e spore batteriche in grado di demolire le sostanze aggreganti il pool microbico.

zione di approfondire la precisione di monitoraggi e collaudi si adatti a tutte le scelte strategiche enunciate e che consenta ai vari servizi convergenti nei cantieri multi-servizi di integrarsi in modo armonico.

Molecola presente in tutte le cellule degli organismi viventi (unicellulari e multicellulari), per i quali rappresenta la principale forma di accumulo di energia immediatamente disponibile.

68 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI PULIZIA
BIOFILM

Area Control Dispenser, la novità targata Hygenia

L’importanza di valutare la qualità dell’aria indoor dell’ambiente bagno è stata la leva per Hygenia di sviluppare e ideare, grazie a HygeniaLab, il suo laboratorio di ricerca e sviluppo, una versione aggiornata del dispenser Surf Mani in grado di leggere la qualità dell’aria.

Area Control Dispenser

è infatti il nuovo sistema posizionato all’interno del Dispenser Surf mani che nell’area bagno permette la rilevazione costante del benessere degli ambienti. Silenzioso e discreto, è in grado di monitorare costantemente lo stato di benessere dell’ambiente bagno, attraver-

so l’analisi di diversi parametri – CO2, umidità, temperatura e TVOC, che permettono di tenere sotto controllo la qualità dell’ambiente e il benessere dell’area bagno.

Tramite la rivelazione dei parametri, si evidenzia nella dashboard una variazione, che viene trasmessa con una segnalazione all’opera-

tore che deve poi provvedere alla pulizia del bagno.

Area Control Dispenser

Il nuovo Device che permette la rilevazione costante del benessere dell'ambiente bagno.

- Monitoring Area

- Servizio Alert

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La variazione dei parametri segnala all’operatore che deve provvedere alla pulizia del bagno. Visita lo stand di Hygenia a ISSA Pulire Fiera Milano, Pad. 8 - stand K33/K37, 9 - 11 maggio.

ITALSAN, sistemi di sanificazione e profumazione

È facile mantenere un buon standard di igiene in una toilette poco utilizzata dai medesimi frequentatori; ben più difficile è mantenere nel tempo una condizione accettabile di salubrità nei bagni pubblici di: aeroporti, stazioni ferroviarie, stadi, centri commerciali, piscine, cinema, toilette pubbliche. Italsan di Venegono Superiore, ha messo a punto da tempo due sistemi esclusivi,

che stanno ottenendo ottimi risultati, nei bagni di diverse Aerostazioni della penisola, in quelli di decine di centri commerciali e di stazioni ferroviarie fra le più grandi e frequentate d’Italia come Roma e Milano.

SANIFICAZIONE CENTRALIZZATA

Per quanto riguarda la sanificazione dei wc il sistema progettato da Italsan prevede una centralina montata in locale tecnico e collegata all’impianto idrico di entrata. Il software comanda una serie di dispositivi che permettono la sanificazione centralizzata a ogni scarico a tutti i singoli wc collegati allo stesso impianto. I vantaggi di questo esclusivo

sistema sono molteplici: la completa automazione della sanificazione dei w.c.; la prevenzione alla formazione dei cattivi odori di quando si entra in una toilette non curata; un intervento mirato senza spreco di disinfettanti o acidi che solitamente vengono riversati nei sanitari in modo sconsiderato, con conseguente danno e inattivazione delle fosse biologiche; la prevenzione ad atti vandalici (l'utente non viene a contatto diretto o indiretto con alcun apparecchio); una spesa irrisoria rispetto al vantaggio conseguito; una autonomia di centinaia di migliaia di scarichi prima di dover ricaricare il serbatoio del prodotto igienizzante o disinfettante; possibilità di collegamento a cellulari o modem interno per il monitoraggio in tempo reale; verifica visiva della sanificazione tramite un tracciante azzurro; etichette specifiche che informano l’utenza di una sanificazione automatica e continua di tutti i wc.

PROFUMATORE WINDFRESH

Per completare la funzione di gradevolezza nella frequentazione delle toilettes ad alta frequentazione, Italsan ha progettato e

brevettato Windfresh, una macchina che viene montata nella controsoffittatura ed è in grado di diffondere la profumazione nei vari ambienti in maniera discreta, uniforme ed ecocompatibile. Questi i vantaggi più evidenti del sistema: completa automazione della profumazione; possibilità di varie derivazioni (con una macchina si possono trattare più ambienti); vantaggio di avere un unico punto per la manutenzione e il cambio dei refils profumati; possibilità di regolazione dell’intensità della profumazione; possibilità di programmare i tempi di lavoro della macchina in funzione delle esigenze del cliente; la prevenzione ad atti vandalici (l'utente non viene a contatto diretto o indiretto con alcun apparecchio).

A tutti questi “plus” si aggiunge l’opportunità di presentare una soluzione unica ed esclusiva applicando nei locali trattati etichette specifiche che informano l’utenza che la profumazione avvertita è diffusa da un sistema esclusivo e brevettato.

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Aria indoor un intervento all’avanguardia

Con Antonio Urso, direttore tecnico di Mitsa, azienda specializzata nella pulizia delle condotte aerauliche, ricostruiamo il percorso dell’intervento, condotto con mezzi tecnologici sofisticati e personale altamente qualificato, che ha coinvolto Fondazione Santa Lucia IRCCS, prestigiosa struttura nosocomiale di Roma

72 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI
TRATTAMENTO ARIA

La bonifica degli impianti aeraulici è un requisito tanto essenziale quanto obbligatorio nell’ambito della tutela legislativa della salute dei lavoratori e delle persone in generale che vivono all’interno di ambienti climatizzati. La salubrità dell’aria indoor dipende in gran parte dalla cura, manutenzione, sanificazione delle condotte aerauliche: la scarsa attenzione verso i molteplici aspetti igienico-sanitari di un impianto può influire negativamente sulla qualità dell’aria che si respira all’interno degli edifici. Lo scopo principale della bonifica di un impianto aeraulico è quello di

ripristinare le migliori condizioni per garantire non solo un’elevata qualità dell’aria, ma anche per preservare l’efficienza operativa dell’impianto stesso. Questa fondamentale considerazione vale, a maggior ragione, per gli ospedali e le strutture sanitarie: si tratta di luoghi naturalmente ad alto rischio infettivo, dove è presente una popolazione suscettibile. Tutti i protocolli di igiene, compresi quelli per gli impianti aria, sono finalizzati a impedire la cross-contaminazione e la proliferazione di patogeni pericolosi. Lo stesso vale per alcuni siti produttivi (farmaceutici e alimentari), che necessitano di procedure tali da non alterare il prodotto finito. Il contenimento di questa problematica, come chiaramente espresso dalle Linee Guida Nadca ACR 2013 ai Livelli 1 (Controlli Igienistici Minimi) e 2 (Contenimento dell’area di lavoro senza unità di decontaminazione) può richiedere quindi passaggi ulteriori rispetto al protocollo standard di bonifica. Gli interventi previsti in strutture così delicate, anche sotto il profilo delle relazioni umane, richiedono elevata competenza tecnica ed una visione olistica, e possono essere svolti solo da imprese operanti nel settore, dotate di tecnologie avanzate e tecnici preparati sotto ogni profilo. È questo il caso della fortunata partnership sviluppata a Roma fra Mitsa, azienda specializzata nella pulizia

degli impianti aeraulici, e la Fondazione Santa Lucia IRCCS, struttura di ricerca, diagnostica, cura e riabilitazione, un’eccellenza in ambito nazionale. Abbiamo chiesto al dottor Antonio Urso, direttore tecnico di Mitsa, di raccontarci questa esperienza, senz’altro all’avanguardia nel nostro Paese.

I PROTAGONISTI DEL PROGETTO

“La Fondazione Santa Lucia IRCCS” - spiega Urso - è una struttura ospedaliera che sorge nel quadrante sud di Roma. il corpo centrale dell’Ospedale è composto da un edificio di sei piani a servizio delle degenze ospedaliere, tutta la climatizzazione estiva ed invernale avviene a mezzo di unità di trattamento aria dotate di mandata e ripresa aria che, previo recupero energetico, viene espulsa. Essa si sviluppa per circa 40.000 m2 con uno sviluppo di circa 3 km di condotte. La nostra azienda è specializzata nella pulizia degli impianti aeraulici e di tutti i suoi componenti: UTA (unità trattamento aria), fan-coils, split, etc., macchine che trattengono ogni tipo di impurità e contaminanti, ed ha elaborato procedure e tecniche di tipo chimico, microbiologico e meccanico che, oltre a renderle sicure sotto il profilo igienico-sanitario, ne migliorano sensibilmente lo scambio termico con un notevole risparmio energetico, merito della pulizia dell’impianto

73 DIMENSIONE PULITO | 03/2023
Antonio Urso, direttore tecnico di Mitsa Da sinistra, operatore in fase di apertura botola su condotta. Montaggio portina di ispezione Portina di ispezione montata

aeraulico. Mitsa - aggiunge - proprio facendo leva su tale esperienza e rappresentatività delle figure professionali che operano al suo interno, oltre ad annoverare tra i suoi clienti i più noti Enti statali, società private multinazionali, Direzioni di Stati Sovrani, organizzazioni non governative estere, etc., è ogni giorno impegnata nella bonifica degli impianti HVAC all’interno di U.O.C. (Unità operativa complessa) Ospedaliere. Al momento Mitsa conta 5 CVI e 14 ASCS”.

LA PARTNERSHIP CON FONDAZIONE SANTA LUCIA

“La partnership - continua il dottor Urso - è nata tramite una gara d’appalto molto complessa dove veniva valutato con cura il progetto tecnico oltre che il prezzo offerto, questo al fine di ridurre al minimo le interferenze tra le attività ospedaliere che ovviamente non potevano fermarsi, e le attività di bonifica. Il lavoro principale ha avuto inizio nel giugno del 2017, il corpo centrale è stato terminato nell’ottobre dello stesso anno, ma le attività predittive e manutentive sono in corso tuttora. Tecnicamente il nostro intervento è

stato di bonifica microbiologica degli impianti aeraulici: gli impianti di aerazione prendono aria dall’esterno e, attraverso una rete di condotte, veicolano l’aria nell’ambiente trattandola a seconda delle esigenze e filtrando una parte del particolato che naturalmente è disperso in aria. Con il passare del tempo sulle condotte si depositano particelle di natura organica e non; particolari condizioni di temperatura e umidità consentono la proliferazione di cariche batteriche che, in alcuni casi, possono essere di natura patogena, quindi assai pericolose per l’uomo. Il nostro intervento di pulizia meccanica consiste nell'eliminazione del particolato presente nella condotta e nella disinfezione delle superfici. Questo processo avviene attraverso un complesso processo robotizzato e teleguidato”.

UN LAVORO CERTOSINO

“In edifici come questo, ad uso civile - continua Urso - normalmente l’impianto aeraulico sviluppa il suo corpo centrale nei corridoi e per ogni stanza parte uno stacco con la mandata ed uno con la ripresa dell’aria. Noi,

seguendo sempre il senso dell’aria, sezioniamo un tratto di condotta che normalmente non è più lungo di 10 m e lo isoliamo dal resto dell’impianto in modo da renderlo ermetico e non contaminare altre porzioni. Attraverso due portelli di ispezione, uno a valle e uno a monte del tratto sezionato, eseguiamo la pulizia asportando i depositi grazie a particolari aspiratori dotati di filtro assoluto che immagazzinano quanto asportato dalla condotta. Ovviamente questo processo è certificato. Inoltre, prima e dopo il processo vengono svolte diversi tipi di indagini microbiologiche asportando dei campioni che andremo ad analizzare in laboratorio”. Tecnicamente, il processo ha seguito queste fasi:

• bonifica microbiologica dell’impianto aeraulico;

• installazione di una camera di contenimento con unità di decontaminazione a camera doppia;

• controllo della pressione differenziale;

• aspirazione con filtro HEPA per garantire la depressione della camera;

• controllo in camera delle polveri sottili;

• camera pressione positiva con purificatore d’aria;

• monitoraggio della contaminazione dell’aria e dei componenti dell’impianto;

• apertura del canale e installazione della portina d’ispezione;

La Fondazione Santa Lucia è un IRCCS di diritto privato, dotato di un Ospedale di alta specializzazione per la neuroriabilitazione. Il suo Statuto, riconosciuto con Decreto Ministeriale del 20 ottobre 1998, le assegna la natura di istituzione no-profit, finalizzata alla ricerca nel campo biomedico e in quello dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, insieme a prestazioni di ricovero e cura. L'Ospedale Santa Lucia è situato a Roma e si distingue in ambito nazionale quale

polo di riferimento d’assoluta eccellenza per l'attività negli ambiti della Neurologia Clinica e Comportamentale, delle Metodologie Innovative in Riabilitazione, delle Neuroscienze Sperimentali, della Neuroriabilitazione Cognitiva e Motoria e della ricerca. La Fondazione Santa Lucia è uno degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) specializzato nella riabilitazione neuromotoria su pazienti affetti da lesioni al sistema nervoso o all'apparato muscolo-scheletrico.

• ispezione visiva della condotta di mandata;

• pulizia meccanica della batteria di postazione in ambiente;

• pulizia meccanica della condotta di erogazione attraverso l’utilizzo di spazzatrice;

• pulizia meccanica della condotta di mandata attraverso robot filoguidato, con aspirazione delle polveri e dei residui mediante l’impiego di unità aspirante con ultimo stadio costituito da filtri HEPA;

• ispezione visiva finale.

74 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI TRATTAMENTO ARIA
UN POLO D’ECCELLENZA NAZIONALE
FONDAZIONE SANTA LUCIA:

CRITICITÀ EMERSE

“La maggiore criticità in un ospedale è la presenza dei degenti. Per eseguire la bonifica di un impianto con dei degenti allettati o semplicemente ospedalizzati è necessaria un’organizzazione straordinaria al fine di garantire la massima sicurezza di ciascuno di essi. Nel caso specifico - spiega Urso - ho personalmente realizzato un modulo Gantt che prevedeva l’ingresso del nostro personale ad orari precisi, coordinandomi con le rispettive capo sala. Per il successo dell’attività è stata determinante la professionalità del nostro personale e quello dell’Ospedale Santa Lucia che ci ha supportato in ogni fase. Per quanto riguarda lo stato nel quale si trovavano gli impianti delle condotte aerauliche prima del nostro intervento, in una struttura di livello come quella dell’Ospedale Santa Lucia gli aspetti manutentivi sono importantissimi e, di conseguenza, gli impianti versano in ottimo stato. Tuttavia, parlando di batteri, ricordiamo che il nostro nemico è invisibile”. Urso prosegue spiegando come si sono

articolate le operazioni di pulizia, sanificazione, manutenzione: “Abbiamo iniziato dalla pulizia meccanica per riportare gli impianti a nuovo, per poi proseguire con la sanificazione per azzerare le cariche batteriche e concludere con una costante manutenzione composta da continui controlli e ispezioni tecniche”.

In merito alle azioni che hanno richiesto maggiore impegno e l’impiego di tecnologie più avanzate, Urso spiega che “Sicuramente sono state la pulizia delle batterie di post nelle stanze di degenza, per via degli spazi estremamente angusti e, come detto, la presenza di persone ospedalizzate. Riuscire ad essere efficaci riflettendo un disturbo tollerabile è stata la cosa più difficile, che a fine lavoro ci è stata ampiamente riconosciuta. L’aspirazione delle polveri e dei residui è avvenuta mediante l’impiego di unità aspiranti con ultimo stadio costituito da filtri HEPA. Questo significa che a fine corsa della spazzola è posizionato un potentissimo aspiratore che ha una portata variabile tra i 4000 e gli 8000 m3

(per dare l’idea, la quantità d’aria necessaria per 20 appartamenti), mentre la spazzola solleva il particolato a contatto con la superficie. La pressione negativa che si genera nel condotto aspira la polvere verso il contenitore stagno dove raccogliamo i rifiuti che andranno smaltiti”.

DICHIARAZIONE FINALE DI IDONEITÀ IGIENICA

Abbiamo infine chiesto a Urso alcune informazioni riguardo alla certificazione finale: “La certificazione del nostro lavoro è la diretta conseguenza delle risultanze delle analisi di laboratorio, della corretta esecuzione di tutti i processi e la dichiarazione finale di idoneità igienica. Posso dire che il nostro intervento ha certamente portato un valore aggiunto, soprattutto in termini di garanzia della salubrità dell’impianto bonificato nel tempo e di qualità dell’aria per gli ospiti della struttura. La differenza, a mio avviso, è stata determinata da due fattori, il rispetto del protocollo operativo AIISA e la professionalità del nostro personale”.

Un approccio olistico

Abbiamo parlato con Pietro Borgognoni, presidente CDA di Mitsa Srl, per farci spiegare la filosofia che ispira l’attività aziendale, alla base dell’intervento svolto alla Fondazione Santa Lucia IRCCS

Lei è considerato pioniere del trattamento delle condotte aerauliche, oltre che punto di riferimento culturale di AIISA (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici). Ci può parlare della sua azienda?

“Mitsa è una realtà consolidata che opera sul mercato da trentaquattro anni. Nata come azienda specializ-

zata nel trattamento delle acque ad uso umano ed industriale ma con una decisa e naturale vocazione alla cura e salvaguardia dell’ambiente e della salute umana, Mitsa si è specializzata nel mercato delle bonifiche aerauliche per poi diversificare la sua azione nella gestione del facility, nella progettazione, installazione e manutenzione

di impianti aeraulici e tecnologici. Inoltre, l’azienda detiene il brevetto di un innovativo, sicuro ed efficace sistema di trattamento antilegionella, Mitmatic.

La Fondazione Santa Lucia IRCCS costituisce senz’altro uno dei vostri più autorevoli clienti: ci può parlare

75 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

di questo speciale rapporto?

“Sicuramente la Fondazione Santa Lucia IRCCS è uno tra i nostri più affezionati clienti, con il quale abbiamo maturato nell’arco degli anni una fattiva collaborazione unita ad una solida fiducia. Questa realtà ospita persone spesso fragili e inamovibili. Nell’arco degli anni Mitsa ha elaborato strategie e soluzioni ingegneristiche che ci permettono di applicare i nostri protocolli di bonifica aeraulica senza spostare i pazienti e tutto ciò nella più completa sicurezza sia nei loro confronti sia nei confronti dei nostri operatori e del personale ospedaliero. Questo è stato sicuramente uno dei motivi per i quali la dirigenza della Fondazione ha scelto noi”.

Più in generale, cosa possiamo aggiungere, per conoscervi ancora meglio?

“La nostra clientela riassume enti privati e pubblici tra i più pregevoli e prestigiosi. Utilizziamo tecniche e tecnologie tra le più avanzate esistenti sul mercato nazionale ed internazionale. Abbiamo progettato e realizzato apparecchiature e sistemi, metodologie e tecniche che ci permettono di affron-

tare e risolvere le più delicate e difficili situazioni riscontrabili negli ambienti indoor. I nostri tecnici vengono continuamente formati attraverso corsi specialistici svolti in aula e nei cantieri. Mitsa oggi è forte di un vasto patrimonio di esperienze professionali maturate sul campo e si propone alla clientela come un partner affidabile con il quale sviluppare un dialogo multidisciplinare teso a salvaguardare la sicurezza e la salute delle persone raggiungendo sempre gli obiettivi fissati”.

Insomma, il vostro è un know how forte non solo sul piano specialistico e tecnologico ma anche su quello relazionale?

“Sì, credo di non sbagliare se affermo che il nostro know how più importante, formatosi nell’arco degli anni, è il tipo di approccio nei confronti del cliente. Il nostro sguardo, il pensiero è tutto teso a comprendere, ad accogliere la complessità dell’insieme senza dividere, selezionare. Una interrogazione ampia sul nostro agire in virtù della nostra visione che, lo avrete capito, è di tipo olistico, ci permette di abbracciare la realtà tutta nel più rigoroso rispetto delle persone, che nel caso di ospedali e RSA sono e debbono essere gli attori principali, nella più

oculata scelta degli obiettivi prioritari da raggiungere”.

Lei è uno dei punti di riferimento di AIISA, un’Associazione che sta rapidamente crescendo…

“AIISA, della quale sono onorato e fiero di ricoprire oramai da diversi anni il ruolo di vicepresidente, è una realtà sempre più autorevole. AIISA nasce nell’aprile del 2004 quale associazione culturale referente in Italia di NADCA, National Air Duct Cleaners Association, con l’obiettivo di divulgare la cultura dell’igiene aeraulica; AIISA ha adottato le uniche procedure collaudate a livello internazionale di NADCA che garantiscono un risultato di comprovata efficacia per la pulizia e sanificazione dei circuiti aeraulici. Essa promuove la formazione delle figure internazionali ASCS (Air Systems Cleaning Specialist) e CVI (Certified Ventilation Inspector) e conta oltre 100 soci. Mitsa è presente in AIISA dai primi mesi del 2007 e vanta nel suo organico 14 ASCS e 5 CVI. Inoltre ormai da molti anni la mia società fa parte di una ristretta schiera di soci che hanno ottenuto la prestigiosa qualifica IQC-ANMDO (Associazione Nazionale Medici Ospedalieri)”.

76 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI TRATTAMENTO ARIA
Pietro Borgognoni, presidente CDA Mitsa Srl
Specializzati nella pulizia degli impianti aeraulici e di tutti i suoi componenti Aria pulita certificata Abbiamo elaborato procedure e tecniche di tipo chimico, microbiologico e meccanico che, oltre a rendere gli impianti sicuri sotto il profilo igienico-sanitario, ne migliorano sensibilmente lo scambio termico con un notevole risparmio energetico merito della pulizia dell’impianto aeraulico Mitsa srl T. (+39) 06 9201 4007 M. info@mitsa.it www.mitsa.it

Prevenire il rischio legionella negli impianti

Tra le attività di controllo più importanti nella ricettività vi è senza dubbio la manutenzione ordinaria degli impianti idrico sanitari e aeraulici per la prevenzione dei rischi derivanti dalla Legionella. Entrambe le aree sono sottoposte a rigorose linee guida che ogni responsabile di struttura è tenuto a rispettare anche per responsabilità legale. La sicurezza di aver reso immuni i sistemi idrici e di condizionamento dell’aria da rischi di contagio da malattie respiratorie tranquillizza il titolare e, soprattutto, l’utente finale. Meglio ancora se ciò è avvenuto in tempi brevi e a costi limitati. L’utilizzo, dunque, di prodotti igienizzanti e disinfettanti, di semplice e veloce utilizzo, è di fondamentale importanza per garantire una manutenzione efficace sia dal punto di vista sanitario che da quello economico. Dal piccolo impianto di acqua sanitaria alla grande UTA Zep ha studiato, sperimentato e realizzato specifici prodotti per ogni fase della loro manutenzione. Attraverso la

proposta PROTEZIONE GLOBALE gli operatori possono pertanto offrire ai propri clienti la sicurezza che solo il perfetto stato degli impianti è in grado di garantire. Altri aspetti importanti da considerare sono la miglior resa energetica, il risparmio economico e l’essere in regola con le normative in vigore.

La Legionella è normalmente presente nelle fonti d’acqua utilizzate dall’uomo e non è pensabile un sistema di prevenzione che abbia lo scopo di sradicare completamente il batterio dall’ambiente. Bisogna intervenire nelle fonti secondarie artificiali di contaminazione. La principale arma per la prevenzione consiste in una buona manutenzione attraverso poche ma fondamentali operazioni.

Nella gamma ZEP AC SYSTEMS MAINTENANCE e SANITARY WATER TREATMENT sono presenti prodotti contenenti principi attivi efficaci contro agenti patogeni come batteri, virus e funghi.

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informazione

COME PREVENIRE

I RISCHI DI CONTAGIO

Le soluzioni proposte da Zep affrontano ogni aspetto legato all’igiene degli impianti con applicazioni tecniche semplici e sicure, adatte agli impianti di tutte le dimensioni. Una parte fondamentale è la costante e qualificata formazione e informazione degli operatori grazie all’assistenza specifica dedicata ai clienti, punto imprescindibile dell’offerta Zep.

OBIETTIVI E BENEFICI

DELLA PROTEZIONE GLOBALE ZEP

In vista della manutenzione degli impianti AC per la prossima stagione estiva l’offerta PROTEZIONE GLOBALE si pone degli obiettivi molto precisi per prevenire il rischio di contagio da Legionella: mantenere puliti e disinfettati i filtri e le superfici alettate di scambio termico dei condizionatori con

specifici prodotti come AC CLEAN SANITIZER o FOAMING COIL CLEA

NER che non necessitano di risciac quo manuale perchè autodilavantiIgienizzare le condense e prevenirne il ristagno nelle vasche di raccolta di split e fancoils con ZEPTABS , specifi che pastiglie per il controllo batterico anche nell’acqua di raffreddamento ricircolata in torre evaporativa.

Oltre alla prevenzione della Legionellosi trattare i circuiti comporta molti

benefici legati alla riduzione di onerosi interventi di manutenzione e al risparmio energetico ottenuto grazie al mantenimento di un buon scambio termico delle apparecchiature (pacchi lamellari delle torri, serpentine, scambiatori a fascio tubero, superfici alettate degli aerotermi).

Le registrazioni P.M.C. di molti prodotti Zep dedicati alla manutenzione degli aerotermi garantiscono le strutture sull’efficacia del trattamento, lasciando i responsabili con la tranquillità di avere operato correttamente nell’ambito delle normative.

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PRIMO PIANO

Alcuni dei prodotti di riferimento del panorama industriale

ADIATEK

R-Quartz, la lavasciuga a guida autonoma

R-Quartz di Adiatek è stata progettata sulla base del modello Quartz 66-80, una lavasciuga con caratteristiche tecniche e prestazioni di alto livello. Grazie ad una capacità di 100l del serbatoio soluzione e al Solution Saving System Dispenser (3SD) di serie, è possibile regolare in modo preciso i consumi garantendo fino a 4 ore di lavoro continuo. Il pacco batteria al Litio 24V 330Ah offre fino a 6 ore di autonomia di lavoro e una ricarica rapida in 5 ore. R-Quartz ha due modalità di apprendimento e la possibilità di creare sequenze di lavoro combinando diversi percorsi, memorizzati anche in modalità e con caratteristiche differenti tra loro. Il cruscotto è dotato di un “touch screen” da 7 pollici che consente una comunicazione semplice ed intuitiva tra la macchina e il suo operatore. La macchina è sempre in contatto con l’operatore attraverso il telematics. Questi ha sempre la visibilità della sequenza della mappa, il tempo mancante al termine del lavoro e le indicazioni di eventuali avvisi che la macchina segnala. Inoltre, riceverà degli avvisi in tempo reale con delle notifiche trasmesse direttamente sullo smartphone. R-Quartz è dotata di tre sistemi di sicurezza che lavorano in contemporanea e sono in grado di farla muovere in completa autonomia garantendo totale sicurezza alle persone ed aggirando eventuali ostacoli. Adiatek vi aspetta in fiera Issa Pulire Milano, pad. 12stand D01, per provare la R-Quartz. adiatek.com

ACCU ITALIA Vasta gamma di batterie

Accu Italia, è da sempre specializzata nella produzione e distribuzione di batterie ermetiche al piombo, batterie ricaricabili al Ni-MH e al litio, pile e pacchi batterie alcaline e al litio. L’ufficio tecnico e laboratorio forniscono un prezioso servizio di assistenza pre e post vendita, assistendo i clienti con valutazioni tecniche e con la realizzazione di test e collaudi. Il magazzino offre un importante servizio di logistica e controllo delle batterie, garantendo la fornitura di prodotti sempre efficienti. I clienti possono contare sul supporto fornito dall’ufficio commerciale di Bologna e dai venditori presenti in ogni regione italiana. accu-italia.com

ALCA CHEMICAL

Floor Essence, soluzione efficace e sostenibile per la pulizia dei pavimenti

Alca presenta la nuova linea di detergenti superconcentrati Floor Essence, specificamente progettata per garantire un'efficace pulizia e un notevole risparmio energetico. La linea superconcentrata infatti contiene una formula avanzata a base di ingredienti altamente concentrati, che si attivano rapidamente per scomporre le macchie e lo sporco ostinato, senza lasciare residui fastidiosi. Inoltre, grazie alla sua potente azione detergente, Floor Essence richiede meno acqua e meno energia durante il processo di pulizia. Questo significa che i macchinari possono funzionare per meno tempo, riducendo così i costi energetici e l'impatto ambientale. Rigorosamente testato per garantire la massima efficacia su tutte le superfici lavabili, sicuro e disponibile in sei gradevoli profumazioni diverse. Floor Essence: una soluzione efficiente per la pulizia dei pavimenti, che preserva l'ambiente e promuove la sostenibilità a lungo termine. alcachemical.it

80 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI VETRINA a cura di Loredana
Vitulano

ARCO CHIMICA

L’igiene su misura

Aladin, il sistema di dosaggio automatico di detergenti progettato e realizzato da AR-CO Chemical Group, attraverso la nuova piattaforma web Aladin, permette la programmazione preventiva delle diluizioni del prodotto preparate sulla base delle attività da svolgere nel cantiere e in base alle esigenze del cliente. Terminata la configurazione questa viene inviata alla macchina che, da subito, attraverso una bilancia elettronica gestita da un tablet, eroga un prodotto chimico super concentrato e acqua in funzione del contenitore e del dosaggio programmato. La bilancia elettronica permette di ottenere sempre la corretta diluizione del prodotto nel flacone. Il sistema azzera completamente il rischio chimico in quanto le taniche di prodotto super concentrato sono chiuse in un vano posto sotto il sistema di dosaggio non accessibile agli operatori tranne a quelli autorizzati. L’impresa di servizi che utilizza il sistema Aladin e prodotti Ecolabel, è agevolata nell’intraprendere l’iter di certificazione Ecolabel del servizio di pulizia all’interno di un cantiere specifico. Aladin è ideale per molteplici settori: ospitalità, sanitario, wellness, commerciale. arcochimica.it

4CLEANPRO

AMICA, costruita per durare

Di fascia alta, Amica è costruita con i migliori materiali, ha un basso impatto ecologico e consente un buon risparmio. 4CleanPro presenta Amica, la nuova lavasciuga pavimenti di fascia alta, costruita con i migliori materiali e di alta ingegnerizzazione. Ha partenza e arresto automatico delle spazzole, controllo del flusso dell’acqua, riempimento automatico e sistema di dosaggio e miscelazione acqua/detersivo integrato e proporzionale alla velocità di avanzamento per un risparmio notevole e basso impatto ecologico per l’ambiente. Sistema di trazione con motore differenziale diretto, motore aspirazione silenzioso. Inoltre, Amica ha discesa e salita del gruppo spazzola automatico, motoriduttori diretti senza cinghia e senza manutenzione. Rispetta le norme d’igiene HACCP con serbatoio completamente accessibile. Il tubo di scarico dell’acqua pulita ha l’indicatore di livello, il filtro di aspirazione è facilmente accessibile, il galleggiante di riempimento automatico ferma il riempimento dell’acqua senza dover chiudere il rubinetto, lo squeegee parabolico è in acciaio inox, il tubo di scarico dell’acqua sporca è flessibile per regolare il flusso di scarico.

PAPERDI

Soavex Professional: dispenser no-touch

Soavex Professional è il nuovo sistema di dispensazione by Paperdì pronto a soddisfare le crescenti esigenze del mercato in termini di garanzia d’igiene, costo d’uso e autonomia. Una gamma completa di dispenser no-touch dal Design moderno, innovativa, tecnologica e pratica. Soluzione ideale per garantire concreti benefici al tuo business combinando massima efficienza, elevata autonomia, controllo dei costi. paperdi.it

81 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

KEMIKA

Sostenibilità con Dart Eco

Dart Eco è un detergente multiuso conforme alla Normativa Ecolabel Decisione (UE) 2017/1217 particolarmente indicato per la pulizia di finestre, vetri, specchi e altre superfici in uffici e convivenze. Il prodotto permette l’eliminazione di impronte, polvere, unto, tracce di biro e pennarelli da superfici di scrivanie, finestre, infissi, pareti divisorie. Dart Eco presenta un impatto ridotto sulle forme di vita acquatiche e un uso ridotto di sostanze pericolose. Dart Eco è disponibile in flacone da 750 ml e in taniche da 5 litri.

kemikagroup.com

PARODI

Super Asco: lo sturalavello ecologico e super potente Super Asco, lo sturalavello a molla arancione di Casa Parodi, è un prodotto storico e costantemente migliorato. Si presenta in una veste sempre nuova e accattivante col suo pack dinamico e colorato. Ciò che ne costituisce l’anima è nel manico: una molla forte al punto giusto. Questo garantisce un’azione formidabile di sblocco delle ostruzioni nei tubi di scarico. Da qui deriva il nome Super Asco, per la sua capacità di aspirare e comprimere. Insieme al manico, snodabile perché non si stacchi dalla superficie di azione, l’azione vincente di Super Asco è dovuta anche alla particolare e geniale ventosa. parodieparodi.it

RUBINO CHEM

Detergente per pavimenti

Nei laboratori Rubino Chem è stata messa a punto la speciale formula del detergente Spryx Pink Gel per pavimenti e superfici, altamente performante. Scelte con cura le Specialities che caratterizzano il formulato con qualità uniche per un uso ordinario e straordinario del prodotto. Pink Gel: il colore Rosa Shock è il colore distintivo di tutta la linea. Una volta diluito in acqua, si solubilizza facilmente anche a basse temperature. La forma fisica in Gel è stata studiata per ottimizzare i dosaggi, ridurre gli sprechi e grazie al tappo dosatore è possibile misurare la giusta concentrazione da utilizzare. Detergente ultraconcentrato: alto potere sgrassante a ph7 (neutro) adatto a tutti i pavimenti, gres, marmo, laminato, metallo, linileum e superfici lavabili come sanitari, piani di lavoro. Brillantante: lo speciale polimero contenuto migliora rifrazione della luce aumentando la brillantezza delle superfici trattate senza lasciare aloni. Profumante: rilascia nell’ambientei un intenso e gradevole profumo. Per una persistenza ancora più duratura, si può abbinare alla fragranza la corrispondente Olè Ressenza.  rubinochem.it

ORMA

Nuovo Masterbox Plus®: l’erogatore d’esca topicida robusto, versatile e performante

Nuovo Masterbox Plus® è il frutto dell’esperienza quarantennale di ORMA maturata nella progettazione e commercializzazione di strumenti professionali per il Pest Control. Si tratta di un box erogatore di sicurezza performante, robusto e versatile. Le cerniere di apertura disposte sul lato corto minimizzano l’ingombro a muro e rendono l’erogatore discreto e poco invasivo nell’ambiente, la clip metallica di chiusura permette rapidità operativa e resistenza all’usura durante i cicli di apertura del box. La chiave di sicurezza Unilock consente di gestire tutti gli erogatori di produzione ORMA con un unico strumento, semplificando la vita al professionista. La configurazione degli spazi interni del Nuovo Masterbox Plus® permette versatilità di utilizzo: la capiente mangiatoia estraibile e il fondo dell’erogatore a doppio livello consentono un monitoraggio multitarget: tramite due piastre collanti distinte per insetti e roditori, oppure utilizzando esche alimentari o virtuali per roditori in combinazione alle piastre collanti per gli insetti striscianti. Il fondo ribassato dell’erogatore permette di contenere tutte le tipologie di trappole a scatto, sia per topi, sia per grandi ratti; l’aggiunta di due paratie di sicurezza rimovibili aumenta la sicurezza generale della postazione di monitoraggio e cattura. È disponibile la versione con coperchio trasparente per veloci operazioni di ispezione e monitoraggio. Nuovo Masterbox Plus® è anche personalizzabile con serigrafica o incisione. ormatorino.com

82 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI VETRINA

Prodotti e consulenze per i professionisti dell'IPM

Il core business di  Eko Supply®, dinamica impresa commerciale attiva su tutto il Sud Italia, punta con forza verso una partnership di successo con le imprese del Integrated Pest Management e Cleaning Professional, mettendo a disposizione forniture di prodotti e attrezzature per tali comparti.

L’ampio ventaglio di offerta presente nel catalogo Eko Supply® dà l’opportunità al Professionista di settore di trovare risposta a qualsiasi necessità gli si presenti nel proprio lavoro; dalle trappole a luce UV-A per insetti alati, al controllo dei roditori, degli artropodi, agli atomizzatori Tifone, fino alla detergenza professionale e a tutte le attrezzature necessarie al settore del Cleaning; una varietà di prodotti ai quali si affiancano anche quelli a marchio Eko Supply®. Una selezione dettata sia dall’efficacia ma anche per l'attenzione posta

all’ecosostenibilità e al basso impatto ambientale.

Grazie alla partnership con Codebase propone Byronweb, software tecnico gestionale dedicato a Imprese Professionisti del IPM. Semplice, affidabile e veloce per la gestione e l’ottimizzazione delle complesse attività aziendali.

Di rilievo anche il recente accordo con la cooperativa AGI, grazie alla quale Eko Supply® offre consulenza nell’ambito delle Certificazioni di Qualità, sia per quanto concerne i rinnovi, che per l’avvio di nuove certificazioni.

Per un acquisto mirato, che possa soddisfare tutte le specifiche esigenze del cliente, Eko Supply® offre la propria consulenza, frutto di una pluriennale esperienza, e altresì affiancamento nei sopralluoghi, assistenza post-vendita e formazione per i professionisti. Ekosupply sarà presente a ISSA PULIRE Milano, dal 9 all’11 maggio, nell’area Disinfestando.

GESTIONE ekosupply.it Consulenza Prodotti e Formazione per il Pest Management e il Professional Cleaning info@ekosupply.it www.ekosupply.it

Due episodi emblematici

Tra le numerose possibilità lavorative che offre il mondo dei Servizi di Igiene Ambientale, la corretta ed efficace predisposizione di un piano di controllo e monitoraggio dei parassiti, in qualsivoglia ambiente, rappresenta il punto di partenza più impegnativo per il professionista della disinfestazione. Alla base dell'intero

processo, rimane il possesso di alcune nozioni relative alla biologia ed all'ecologia delle varie specie, nonché una certa “dimestichezza” nell’integrare entità infestante/ambiente/sicurezza/ economicità nel contesto in cui si dovrà operare, senza dimenticare le risorse umane più opportune da attivare nello specifico il che ci riporta alle

difficoltà organizzative che sempre di più caratterizzano il nostro lavoro. I servizi legati al controllo e gestione degli infestanti, si basano su un insieme di operazioni e azioni che devono essere attuate congiuntamente per aumentare le probabilità di successo (riferimento norma UNI 11381:2010). I tecnici della prevenzione devono

84 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI DISINFESTAZIONE
PhD, Area Tecnica-Scientifica di Biblion S.r.l.

inoltre comprendere con sicurezza diversi fattori valutativi per interpretare le situazioni rilevate: per esempio se la causa dell'infestazione è interna all'azienda (pertanto i parassiti trovano all'interno degli edifici condizioni buone per il loro sviluppo) oppure se l'infestazione è occasionale e si è generata per contaminazione dall'ambiente esterno (i parassiti sono penetrati grazie a materie prime, imballi, personale disattento, aperture non protette) il che vale anche nella protezione del territorio.

A questo proposito mi vengono in mente degli episodi che mi sono capitati in due contesti differenti.

L’UNIONE FA LA FORZA

Altro aspetto importante riguarda un buon servizio a supporto qualitativo e che spesso viene anche richiesto specificatamente da certificazioni come IFS e BRC che potrebbero essere prese ad esempio virtuoso nella gestione del territorio urbano e agro-zootecnico:

• una o più visite ispettive e valutative con analisi su andamento lavori (monitoraggi);

• analisi sulle misure adottate dall'azienda alimentare/autorità sanitarie, con riferimento alla capacità di impedire efficacemente l'entrata agli infestanti (zanzariere, doppie porte, lame d'aria, sifoni agli scarichi, sigillatura interstizi e fori di passaggio delle condotte dei servizi) e, per il territorio urbano, gestione dei rifiuti con particolare riferimento alle discariche abusive, corretta gestione della flora spontanea e rispetto delle circolari comunali, provinciali, regionali o ministeriali.

Recentemente, a seguito della nuova acquisizione di gestione di servizio di una importante realtà produttiva di farine: dopo un paio di monitoraggi è risultata una presenza inusuale in una postazione interna riferita all'area stoccaggio materie prime. Da una prima analisi diretta in loco, il Tecnico Operatore ha pensato si trattasse di alcuni esemplari di Tribolium spp. ma poi, inviandomi delle foto, ho potuto in realtà constatare che riguardavano esemplari di Silvanidi, che poi, grazie ad un campione prelevato e portato in ufficio, sono stati identificati come esemplari di Oryzaephilus surinamensis; ben al di sopra della soglia critica di presenza. In estrema sintesi si è organizzato un intervento coordinato con il Responsabile della Qualità dello stabilimento:

• individuazione delle partite infestate e tempestiva eliminazione;

• trattamento di fumigazione;

• applicazione di insetticidi ad azione residuale sui pavimenti;

• applicazione straordinaria di trappole a colla per il monitoraggio degli insetti striscianti;

• valutazione dell'efficacia dei trattamenti svolti.

Il caso sopra descritto, a mio parere, ci ha portato a fare alcune considerazioni: la più ovvia è che, pur in un contesto di buon livello, le infestazioni possono passare inosservate sia agli addetti al controllo qualità sia ai tecnici delle disinfestazioni. Inoltre ci fa capire che la formazione dei tecnici operatori è molto importante, ma altrettanto determinante è la motivazione a non dare nulla per scontato. La parte più delicata è il rapporto fra il personale aziendale e i

PCO che nel segnalare le presenze indesiderate devono coinvolgere le funzioni aziendali con garbata autorevolezza. Chiudo questo resoconto sottolineando che il reparto tecnico della ditta appaltatrice, i PCO, gli addetti ai reparti di produzione e i controllori della qualità devono collaborare, non abbassare mai la guardia ed avere sempre ben chiaro “di essere tutti sulla stessa barca” a tutto beneficio del risultato.

RODITORI IN AMBITO URBANO

A seguito di una segnalazione presso un importante territorio comunale dell’Emilia-Romagna, abbiamo attivato un intervento specifico tramite una procedura assodata:

• Primo intervento: valutazione ambientale (riscontro criticità attive o potenziali) allo scopo di redigere una effettiva “analisi del rischio”;

• Attivazione di postazioni a cattura interne sia a livello del pavimento che di vie “aeree” (canaline elettriche);

• Posizionamento di fototrappole;

• Posizionamento di erogatori d’esca in area esterna e indagine pozzetti e caditoie, con attivazione di postazioni sub-aeree.

• Secondo intervento: controllo postazioni e fototrappole e riscontro di consumo d’esca a livello di pozzetti esterni.

Oggigiorno le attivazioni di postazioni in ambito sub-aereo presentano numerosi innegabili vantaggi: le azioni sono più sicure (ambito chiuso e protetto a maggior tutela e garanzia di ottemperare alla “mitigazione del rischio”); sono più dirette e vicine (dal punto di vista probabilistico) alla possibilità di intercettare l’avversità; possono aiutare ad ottemperare tempistiche risolutive di intervento più brevi. Inoltre, oggigiorno, le azioni sono permesse da diverse tipologie di prodotti (Rodenticidi PT14) con autorizzazioni specifiche di ambito di utilizzo.

85 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

Harmonix Pasta cambia la tua strategia di derattizzazione

namente efficace contro i ceppi di roditori resistenti e non favorisce la diffusione della resistenza agli anticoagulanti.

Il protocollo di derattizzazione consigliato prevede l'utilizzo di HARMONIX MONITORING esca virtuale per il monitoraggio e il "pre-baiting", e in seguito di HARMONIX PASTA dove confermata l'attività dei roditori. Harmonix Pasta è disponibile in bustine da 20 g in sacchetto di 5 kg, una soluzione che riduce fino all’80% il quantitativo di plastica da smaltire rispetto alle confezioni comunemente utilizzate nei rodenticidi.

Harmonix Pasta di Envu mette a disposizione dei tecnici della disinfestazione un nuovo e importante strumento anche per il trattamento di aree esterne e discariche.

Harmonix Pasta è un rodenticida professionale a base di colecalciferolo, un principio attivo non persistente e non bioaccumulabile con un meccanismo d’azione diverso da tutti gli altri principi attivi presenti sul mercato e che agisce anche sui ceppi di topi e ratti resistenti. Nelle sue prove di efficacia, Harmonix Pasta ha permesso di ottenere il pieno controllo di una popolazione di Mus musculus con un consu-

mo di esca inferiore del 50% rispetto a un’esca a base di anti-coagulante. Harmonix Pasta può essere utilizzato anche in modo indipenden te dall'infe stazione con la tecnica del permanent baiting, a condizione che sia stato confermato e documen tato il ri schio di una potenziale infestazio ne da ratti e topi peri colosa per la salute uma

na. Rispetto alle soluzioni esistenti è quindi disponibile un principio attivo non persistente e non bioaccu-

È un Biocida. Usare i Biocidi con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e

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Un intervento integrato

Quanto segue è un resoconto di un intervento che avrebbe potuto appartenere al facility management, ma nello specifico il coordinamento fu gestito da un dirigente dell’azienda a cui facevano capo un direttore dei lavori e due consulenti esterni

88 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI DISINFESTAZIONE

La cosa merita di essere presa un poco alla lontana, menzionando brevemente Socrate e l’oracolo di Delfi. Per noi moderni, Delfi si trova sul monte Parnaso, nel sud della Grecia continentale, ma per gli antichi era il centro della terra (omphalos). In effetti prima era luogo sacro a Gaia, la dea della fertilità, protettrice dell’ecologia. E qui ci avviciniamo alla nostra ars disinfestandi. Nel tempio di Delfi una sacerdotessa aveva l’incarico di rispondere alle domande che i visitatori le ponevano, pare sotto l’influsso di gas esilaranti provenienti dalle caverne poste sotto il tempio o per aver masticato le foglie di oleandro o di alloro che ancor oggi crescono rigogliose sulle pendici del monte Parnaso (noi moderni abbiamo il vezzo di razionalizzare anche le più suggestive leggende).

Fu così che alla domanda su chi fosse l’uomo più saggio di tutta la Grecia la sacerdotessa non rispose: “Google”, bensì: “Socrate”! Curioso fu l’atteggiamento del grande filosofo, che non poteva smentire l’oracolo, ma sostenne con profonda convinzione di non sapere nulla. Il risultato fu che dedicò tutta la vita allo studio, giungendo alla conclusione che la persona più saggia è conscia della propria ignoranza. Un interessante paradosso, non c’è che dire.

OBIETTIVI E DISCIPLINARI

Senza sembrare presuntuoso e neppure troppo modesto, la consapevolezza di avere delle aree di scarsa preparazione si affacciarono alla mente nel prendere atto dei compiti (e responsabilità) che mi sarebbero stati affidati. L’obiettivo aziendale era ristrutturare un vecchio capannone con uffici da alcuni anni in disuso da adibire a centro collaudi di apparecchiature elettroniche. Senza entrare più di tanto nei dettagli si trattava di:

• ristrutturare le murature;

• rifare la pavimentazione arrotondando i raccordi dei muri con i pavimenti (per facilitare le pulizie);

• cambiare tutte le porte, portoni, finestre rendendole a tenuta;

• realizzare un sistema di condizionamento dell’aria con filtri particolarmente efficaci;

• realizzare un impianto idraulico con fil• realizzare vasche di contenimento atte a impedire dispersione di reagenti in caso di incidente;

• realizzare impianti elettrici ma tali da garantire voltaggi e amperaggi entro standard rigorosi;

• installare misure a prova di intrusione di ospiti indesiderati;

• i collaudi non presupponevano di essere effettuati in modo congiunto ed erano collegati a ispezioni con check list di collaudo da adattare a controlli periodici che la Direzione si riservava di autogestire o affidare a un laboratorio esterno.

SUDDIVISIONE DEI COMPITI

Vi furono due riunioni a cui tutti parteciparono in modo che ognuno fosse edotto dei compiti che spettavano a ogni gruppo di lavoro. La prima riu-

nione fu molto rigorosa e tecnica, la seconda mi parve gestita in modo da facilitare sia i rapporti professionali sia quelli interpersonali. Mi colpì molto l’attenzione posta a definire i limiti di responsabilità in modo che non ci fossero “vuoti” ma soprattutto sovrapposizioni. Il mio compito era stabilire una pianificazione di interventi atti a consentire alle squadre che sarebbero entrate in azione di operare in modo sicuro e con livelli igienici accettabili. I tecnici operatori erano forniti dalla ditta full-service di pulizia e disinfestazione. Il montante ore assegnato è stato di quattro ore (un’ora per preparare le attrezzature e indossare i DPI e tre per i servizi veri e propri) e una per i controlli. I giorni operativi sono stati il venerdì pomeriggio per i servizi di disinfezione e disinfestazione e il lunedì mattina per i collaudi. Sono stati coinvolti due operatori che hanno utilizzato, come attrezzature, un nebulizzatore elettrico (a corrente alternata) e una pompa irroratrice (a batteria).

89 DIMENSIONE PULITO | 03/2023

PRIMO INTERVENTO

Disinfezione con irroratrice, disinfettante a base di quaternario di ammonio utilizzato alla percentuale più bassa indicata in etichetta, regolazione della portata medio-basso volume e granulometria tale da inumidire leggermente le superfici. Era chiaro che disinfettando superfici non pulite l’efficacia sarebbe stata parziale. Esecuzione lavoro ≈ 50 min; tempo di sicurezza: 30 min.

SECONDO INTERVENTO

Disinfestazione con nebulizzatore regolato in un primo tempo al massimo della portata mirando l’erogazione alle superfici e poi regolando l’attrezzatura al minimo si è proceduto a un trattamento all’aria ambiente. Insetticida a base di piretro sempre al minimo di percentuale d’uso riportato in etichetta. Esecuzione lavoro ≈ 40 min. Da notare il notevole risparmio di tempo sul montante ore assegnato. Collaudo effettuato dalla caposervizio atto a verificare l’assenza di insetti e di roditori, cosa riscontrata con valutazione dello sporco sui pavimenti e sui muri tramite otto penne colorimetriche: tutte risultavano di colore viola a indicare una contaminazione di sporco organico elevata. I lavori sono proseguiti con lo sgombero dei mobili e degli infissi e l’eliminazione delle macerie relative alle opere murarie. Sono poi seguiti i lunghi lavori di muratura, elettricità e idraulica necessari a cui è seguita una prima attenta verifica da parte della committenza. Sono state poi effettuate delle pulizie edili con il controllo del livello igienico delle superfici sempre con otto penne colorimetriche con il confortante risultato di avere il colore verde in sei casi e solo in due un viola chiaro, per cui si è dato via libera al prosieguo dei lavori. Le imprese interessate hanno terminato i lavori preparatori e poi sono intervenute quelle a cui spettava il compito di ultimare i lavori di impiantistica e di posizionamento dei

banchi prova. Dopo mesi, la struttura era pronta a entrare in servizio, per cui la Direzione, che peraltro aveva seguito passo passo l’avanzamento dei lavori, ha dato il via alle pulizie di fino e ai monitoraggi igienico-entomologici.

Il “collaudo-monitoraggio” entomologico è consistito in prima istanza alla verifica ispettiva atta a stabilire l’assenza di ospiti indesiderati, assenza verificata e certificata e in parallelo che tutte le finestre, porte e portoni fossero a tenuta. In quella sede si era anche preso in esame di installare dei flussi d’aria lamellari o erogatori di repellenti automatizzati all'apertura delle porte, ma è stato deciso che sarebbero eventualmente stati installati alla bisogna.

Il collaudo igienico è stato fatto con penne colorimetriche: quattro sui pavimenti, quattro sui muri verticali, quattro nei servizi igienici e quattro negli uffici, il risultato ha dato venti

colorazioni che comprovavano che le superfici indagate erano esenti da sporco sia organico che inorganico. Credo che in tutto questo complesso di operazioni la convinzione di dover essere consapevoli dei propri limiti abbia accompagnato tutto il team di direzione, controllo ed esecuzioni lavori, ma ho lasciato il gruppo di lavoro sapendo che l’armonia professionale vissuta era rara e pertanto preziosa e che la volontà della Direzione di effettuare collaudi igienici autogestiti ma in collaborazione con un laboratorio utilizzando il SAS, il bio-luminometro, ispezioni atte a verificare la presenza o l’assenza di parassiti indesiderati e di valutazioni strumentali della presenza o assenza di micro polveri e acari aero diffusi fosse una gestione virtuosa dovuta sia alle necessità tecniche della strumentazione elettronica sia a una preparazione professionale di alto livello.

90 DIMENSIONE PULITO | 03/2023 CANTIERI DISINFESTAZIONE

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