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Noi credevamo
Manfredi Gravina Alto Commissario della SdN nella Città Libera di Danzica (1929-1932) di Cesare La Mantia Le prime esperienze diplomatiche di Gravina in Cina e Russia
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iglio di un nobile palermitano e della figlia di Cosima Wagner1, ufficiale di marina, il conte Manfredi Gravina (1883-1932) aveva iniziato i suoi incarichi diplomatici già da semplice STV, quando, nel febbraio 1906, fu scelto dal console generale a Shangai Cesare Nerazzini (1849-1912)2 come segretario della commissione italiana per la stipulazione di un nuovo trattato di amicizia italo-cinese, negoziato da Giuseppe Salvago Raggi (1866-1946)3. Da quel soggiorno nacque il volume La Cina dopo il Millenovecento (Milano 1907) e al rientro in Italia iniziò a collaborare con la Rivista marittima e la Nuova Antologia. Osservatore d’idrovolanti nella guerra italo-turca, nella grande guerra servì da TV nello SM dell’ammiraglio Thaon de Revel e guadagnò 2 MAVM e 1 MBVM in missioni aree e navali sulle coste nemiche, tra cui il forzamento del porto di Trieste su una torpediniera 24 O. S. pilotata da Nazario Sauro, che gli valsero l’amicizia di D’Annunzio e una fitta corrispondenza durata fino al 19244. Addetto militare a Stoccolma dal 4 aprile 1919, svolse un accurato lavoro d’intelligence sulle operazioni militari nel Baltico e sui tentativi di esportazione della rivoluzione bolscevica e fu poi incaricato dal ministro degli esteri Sforza di trattare con Litvinov lo scambio tra i militari italiani in Russia e i russi in Italia5. Nel giugno 1922, a seguito del matrimonio con una nobildonna genovese, Gravina scelse la vita civile, occupandosi della gestione delle proprietà della mo1 Il padre Biagio (1850-1897) apparteneva al casato dei principi di Ramacca. La madre Blandine (1863-1941) era figlia del pianista e direttore d’orchestra Hans von Bülow (1830-1894) e di Cosima (1837-1930) figlia illegittima di Franz Liszt (1811-1886) e poi amante e moglie di Richard Wagner (1813-1883). Manfredi sposò il 3.05.1922 Maria Sofia Giustiniani-Bandini (1889-1977). Luca Micheletta, DBI, 58, 2002. 2 La formazione della diplomazia nazionale (1861-1915), Roma 1987, pp.531-532. 3 Ibidem, pp.652-654. 4 Antonella Ercolani (ed.), Carteggio D’Annunzio-Gravina:1915-1924. Roma 1993. Archivio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano: Carteggio D’Annunzio-Gravina; Fondo Giustiniani Bandini Gravina. 5 Tomaso Sillani (ed.), Dieci anni di guerra e I partiti tedeschi tra Locarno e Mosca, in Scritti di Manfredi Gravina. Roma 1953.