TRA LA GUERRA DI LIBIA E LA GUERRA MONDIA LE
Terminata la guerra in Libia l'aeronautica tornò alla sua attività preferita: raid e circuiti sportivi. Nel febbraio 1913 il Cavaliere Arturo Mercanti, per incentivare lo spirito aviatorio italiano, lanciò l'idea di un volo Milano-Roma ed assegnò alla Società Italiana di Aviazione ed alla Gazzetta dello Sport il compito di organizzare la gara. L'ing. Gianni Caproni per questo volo suggeriva l'impiego del Ca.16, acquistato dalla $.I.A. (Società Italiana di Aviazione costituita a Milano nel 1909) e donato all'Esercito. Fu chiesto al Colonnello Moris di dare l'autorizzazione e di sponsorizzare il volo; ci furono lunghe trattative finché la risposta di Moris fu affermativa. Il 27 febbraio 1913 il pilota collaudatore della ditta Caproni, Slavorosoff, partì da Taliedo alle ore 7 e 10 minuti e, dopo un atterraggio a Pisa ed altri fortunosi atterraggi a Poggio all'Agnello (Livorno), a Sant' Agostino Vecchio (presso Montaldo) ed a Santa Marinella, finalmente giunse a Roma alle 7 e 57 del 3 marzo 1913, salutato dal Ministro della Guerra, Generale Spingardi e dal Colonnello Maurizio Mario Moris. L'aviazione aveva già scritto una piccola storia di guerra in Libia; il capitano Piazza con il suo Bleriot era celebrato come il primo pilota ad aver compiuto una missione bellica (in effetti i Francesi contestano questo primato in quanto essi in precedenza avevano eseguito ricognizioni aeree nelle operazioni di guerra coloniale in Africa setten trionale; la nostra prima vera missione di guerra fu il bombardamento eseguito dal tenente Gavotti con il suo Etrich Taube il 1° novembre 1911); il 23 ottobre 1911 il Bleriot di Piazza era stato donato al Museo del Genio a Castel S. Angelo. Un comitato Milanese, presieduto dal Prefetto Panizzardi e dal Sindaco, Conte Emanuele Greppi, decisero di donare una targa artistica
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