INCERTEZZE E CONTRASTI PER LA PREPARAZIONE A LLA GUERRA
La guerra di Libia aveva entusiasmato gli animi ed aveva attratto l'attenzione nazionale ed internazionale sull'aeronautica. In effetti solo i dirigibili impiegati in Libia erano italiani; tutti i velivoli erano di produzione francese o tedesca. L' industria aeronautica italiana si trovava in uno stato embrionale ed era incapace di realizzare velivoli di propria ideazione, idonei all'impiego militare; l' industria motoristica si trovava in condizioni ancora peggiori. Mo ris ne era consapevole e sapeva anche che un'industria aeronautica non si realizza in poco tempo; per preparare i progettisti, le maestranze e le attrezzature industriali occorrono tempi lunghi e quindi bisogna partire al più presto possibile. Già nel 1913, su sollecitazione del Colonnello Moris, il Ministero d ella Guerra aveva bandito un concorso nazionale per la realizzazione di un velivolo di progettazione e costruz ione italiana. Al concorso si erano iscritti: Caproni (con 4 monoplani); Bobba (con 3 monoplani); Asteria (con 1 monoplano e 3 biplani); Gabardini (con 2 monoplani); S.A.M.L. (1 monoplano e 2 biplani); Tonini-Bergonzi-Negri (con 1 monoplano); Macchi (con 2 monoplani); Wolsit (con 3 monoplani); Castellani (con 1 monoplano); Chiribiri (con 2 monoplani); in tota le 30 aeroplani partecipanti al concorso. Faceva no parte della commissione militare di valutazione presieduta dal Maggiore Douhet, i seguenti ufficiali: Piazza, Moizo, Fabbri, Marenco, Kerbaker, piloti, gli ingegneri Gavotti e Pomilio ed il pilota collaudatore Cattaneo. Solo 16 velivoli erano stati ammessi in gara sollevando le rimostranze dei costruttori che si erano buttati nell'avventura aeronautica nella speranza di fare fortuna, ma senza possedere i mezzi e le qualità indispensabili. - 79 -