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Rivista per adulti. Soft Secrets Italia viene pubblicato 6 volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi - Numero 3 2005

GRATIS

Un sistema di produzione a cascata

Fai da te

Nederhash fatto in casa! Nuovo!

Coltivazione per principianti

Coltivare con Jorge Cervantes Master Bud

Coltiva la tua erba!

I segreti del seme

Come si usa il Pollinator

Caro Soft Secrets



Soft Secrets

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Editoriale

Difesa, organizzazione, solidarietà I canapai sono, dal punto di vista fiscale-amministrativo, dei meri “esercenti il commercio” che contribuiscono a mantenere le casse statali; è giusto quindi chiamare repressione commerciale tutte le azioni dell’esecutivo giudiziario volte alla chiusura di tali esercizi, effettuate ignorando che il proprietario, consultati avvocati e specialisti, non sta infrangendo nessuna legge. Spieghiamoci meglio: a parte certi interventi delle forze dell’ordine presso alcuni canapai, conclusisi velocemente e senza reali danni (a Roma, Savona, Acerra ecc..) ve ne sono stati altri (a Bolzano, L’Aquila, Aosta e, proprio in questi giorni, a Vicenza) le cui conseguenze hanno costretto alcuni colleghi a chiudere i battenti. Chiaramente, in alcune città italiane l’amministrazione non tollera tali attività commerciali. A Vicenza, il canapaio in questione è stato oggetto dell’intolleranza di esponenti politici locali e del loro seguito. Eccoci al punto: generalmente chi fuma non vota centrodestra, è elettoralmente irrecuperabile e siccome ogni politico ha bisogno di cattivi esempi da additare nella sua navigazione fra i consensi, eccoci all’indiretta politicizzazione dell’attività del canapaio. La polizia di Vicenza, chiamata presso il canapaio, pare si sia trovata costretta a multare i manifestanti, sprovvisti di autorizzazione a manifestare. Questo ha generato un acuirsi del contrasto tanto da indurre i politici locali a intraprendere azioni che hanno portato alla denuncia del titolare per istigazione a delinquere. L’unica vera contestazione che si possa muovere a chi opera in questo settore è l’istigazione, accusa molto facile da evitare, se si sa tenere a bada la lingua. Al di là delle considerazioni politiche, questa redazione vorrebbe farne alcune prettamente pratiche. L’Italia conta più di un centinaio di operatori dediti al commercio di prodotti per la coltivazione indoor, di accessoristica, di sementi da collezione e di smart drugs, ma a differenza di altri stati europei, in cui questo tipo di attività è sviluppata e diffusa, è assolutamente sprovvista di un coordinamento finalizzato alla loro difesa, al dibattito, alla pubblicizzazione delle verità nascoste, e così via. In alcuni casi l’aggredito ha i mezzi per potersi mantenere a negozio chiuso e contemporaneamente sostenere costi e tempi della giustizia. In altri casi non li ha. In ogni caso, è solo sia dal punto di vista morale che economico. In un paese in cui l’esecutivo giudiziario ha la facoltà di sbagliare senza dover riparare il danno né chiedere scusa in caso l’errore sia provato, crediamo sarebbe opportuno creare un coordinamento di canapai atto a fornire assistenza legale di prima istanza, consulenze all’avvocato locale dell’aggredito, oltre che assistenza economica (banco di mutuo soccorso) e consulenza preventiva a tutti gli esercenti iscritti. Crediamo i tempi siano maturi. Il numero di esercenti è elevato e vi sono le condizioni per esercitare appieno il diritto alla difesa dei singoli e dell’intera comunità. Il nostro non è solo un appello, è una dichiarazione di disponibilità. Crediamo di poter aiutare questo coordinamento favorendo la comunicazione, uno degli aspetti più importanti per un’attività che necessita propagazione. Siamo disponibili a dare spazio alle voci di questo coordinamento, eventualmente dedicando loro un’opportuna sezione. Auspichiamoci un parto veloce, ce ne sarebbe veramente bisogno!

La bimba di pagina 3 Sweeth Tooth Caratteristiche: Una pianta bellissima dal sapore delizioso con una vibrazione decisamente positiva. Un effetto sicuramente allegro è garantito con questi fiori inebrianti. Le piante sue sono abbastanza robuste e facili da coltivare, e prediligono una stagione finale asciutta, visto che i germogli crescono fino a dimensioni che possono essere a rischio di muffa. Per queste scimmiette golose spesso serve qualche stecchetto di sostegno, ma in un luogo ventoso dovrebbero rivelarsi abbastanza forzute da sostenere il loro (notevole) peso. Si presta bene come cespuglietto ma può diventare un bel cespuglio grande se riceve i parametri necessari alla crescita. Sta a voi decidere se questa è un’eccezionale varietà per il commercio oppure da scorta personale.

Genetica: 25% Sativa – 75% Indica Fioritura: 8 settimane Resa indoor: 500 grammi al m2

Precisazioni dalla redazione italiana: * Ci scusiamo per gli errori comparsi nelle traduzioni o negli produzioni di articoli sulla versione italiana di Soft Secrets. Ciò è dovuto alla velocità con la quale dobbiamo talvolta operare. Ci scusiamo inoltre per l’errore di forma comparso nel precedente editoriale, dovuto agli stessi motivi. * Relativamente ai “ritagli di giornale” che compaiono nelle ultime pagine e che trattano di arresti e di spaccio: riceviamo ogni mese lamentele per questa sezione. Pare non piaccia a nessuno. La redazione olandese ritiene però che questa sezione sia molto utile a bilanciare con la cruda realtà dei fatti i contenuti della pubblicazione, Editoriale 3 che potrebbe indurre persone poco Flash prodotti 4 informate a pensare alla coltivazione di Caro Soft Secrets 9 cannabis come ad una pratica legale. La Geneticultura 14 coltivazione di Cannabis è un reato! La pagina del canapaio 15 Le meraviglie di Weckels indoor 17 * Riguardo ai nudi nella rubrica “Caro Profilo aziende 20 Soft Secrets”: anche su questa sezione abbiamo ricevuto considerazioni Coltivare con Cervantes 21 negative da parte di alcuni. Il fatto Fai da te 23 che Mediaset abbia usato gli stessi Weckels: Nederhash 26 argomenti per imporsi sulle greggi Poster 30 non significa nulla per noi. Può forse Rubrica giuridica 31 sembrare poco serio, il redigere una Coltivazione per principianti I 33 tale sezione, ma noi siamo gente Intervista ai Punkreas 35 assolutamente poco seria e comunque Ethnoworld 36 la sezione è molto attiva. Molti grower Ghiandole di resina 38 inviano foto e vincono semi e la Bestie umane 38 pratica del ricordarsi la “leggerezza Comic 39 dell’essere” è altrettanto importante Notizie dall’Italia 41 della coltivazione, crediamo. Al diavolo Colofon 46 Mediaset, non hanno inventato loro il Indice Pubblicitá 46 sesso.

INDICE

Foto : Spice of Life seeds


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tti Flash prodo

Soft Secrets

BIOCANNA di CANNA Il fatto che Canna, il gigante dell’industria di alimenti per piante, abbia prodotto una gamma di alimenti completamente biologici è una prova ulteriore dell’importanza sostanziale della coltivazione biologica nel settore della cannabis. Ci sono sempre stati coltivatori che preferivano coltivare nella terra piuttosto che con l’idroponica. Tuttavia la maggior rapidità di coltivazione e i più grandi raccolti hanno presto allettato la maggior parte dei coltivatori, e l’idroponica è diventata la norma. Man mano che la gente nella società di massa è diventata più consapevole dei vantaggi offerti dai prodotti biologici (arrivando in quasi tutti i supermercati e simili), la domanda è filtrata anche nel mercato della cannabis. La risposta di Canna a questa tendenza è Biocanna, la nuova gamma di alimenti biologici per piante in terra. Per non lasciare le cose a metà, sono stati fatti tutti gli sforzi per produrre alimenti il più efficaci e il più ecologici possibile. Tutti i prodotti BioCanna portano il marchio EKO, rilasciato da SKAL International Foundation, garante della produzione biologica a livello mondiale. Canna sta per ottenere la certificazione equivalente dalla British Soil Association. Il marchio EKO garantisce che il prodotto in questione è veramente biologico e che in quanto tale non contenga fertilizzanti, pesticidi chimici, aromi chimici o sintetici, coloranti o conservanti. Non è ammessa nemmeno la presenza di OGM (organismi geneticamente modificati). I principi della coltivazione biologica favoriscono il mantenimento della biodiversità. Per dirlo con parole semplici, la biodiversità è la varietà di organismi viventi con origini diverse; più tipi di organismi ci sono, più ampia è la biodiversità. Proprio in fatto di biodiversità le differenze fra la coltivazione idroponica e la coltivazione biologica diventano chiare. Un normale fertilizzante chimico minerale contiene poco più della proporzione corretta di azoto (N), fosforo (P) e potassio (K). Il sistema è sterile e mantiene al minimo la presenza di batteri. Proprio in fatto di biodiversità si notano le differenze fra la coltivazione biologica e quella idroponica Un normale fertilizzante chimico minerale contiene una concentrazione poco più superiore al necessario di azoto (N), forforo (P) e Potassio (K).Il sistema è sterile e la presenza di batteri minima. Sappiamo che funziona bene per far diventare le piante più grandi e grosse di quanto non farebbe la natura stessa, ma a che prezzo?

Plafoniera compatta helios La plafoniera compatta a sospensione Helios nasce per risolvere i problemi tecnici dei coltivatori indoor. Helios è un sistema d’illuminazione professionale realizzato in robusto acciaio verniciato. La luce viene riflessa da uno schermo riflettente in alluminio trattato brillante di grandi dimensioni (45 x 30 x 0,2 centimetri), in grado di illuminare superfici fino a 1,5 metri quadrati. Il porta lampada E-40 ceramic like è resistente alle altissime temperature. La dissipazione del calore tramite circolazione d’aria è garantita da un’intercapedine presente tra lo schermo riflettente e la struttura stessa. Helios va sospeso sopra le colture tramite un anello di fissaggio che consente di equilibrare la struttura in modo da avere un fascio luminoso sempre verticale sulle piante. Il fissaggio della lampada al soffitto viene fatto tramite un anello di sostegno regolabile. Helios è anche corredato di un sistema a carrucola che consente di regolare l’altezza della lampada da un minimo di 50 centimetri dal suolo fino al soffitto. Sarà quindi Helios a muoversi in funzione della crescita delle piante. Il diffusore Helios è l’unico

È noto che il valore nutritivo della frutta e della verdura biologiche sono almeno il doppio rispetto agli equivalenti idroponici, ma purtroppo non sono stati effettuati altrettanti studi sui fiori di cannabis. Canna ha dimostrato, grazie alle sue ricerche, che i prodotti coltivati con BioCanna contengono delle percentuali superiori di certi olii essenziali quali il Limonene, il Cariofilene e l’ – Humulene. Questi olii determinano il profumo e il gusto, e l’osservazione più comune a proposito della cannabis bio è che ha un sapore e un profumo più intensi. Il Limonene è noto anche per le sue proprietà antiinfiammatorie e favorisce la circolazione sanguinea, mentre altri studi dimostrano che le coltivazioni biologiche contengono più acido salicilico, un altro alleato contro i problemi cardiovascolari. Anche un fertilizzante biologico deve contenere la giusta proporzione di elementi NPK essenziali, per poter essere assorbito dalla pianta. La differenza fra un fertilizzante bio e uno chimoco risiede nella forma in cui sono presenti tali elementi. I fertilizzanti biologici sono in parte legati biologicamente, cioè questi elementi sono in una forma in cui si trovano anche in natura. Il che li rende difficili da misurare (a differenza del fertiizzante naturale, di cui si può testare l’elettroconduttività). La pianta riesce comunque a assorbire la stessa quantità di minerali. Per produrre con costanza le miscele adatte alle varie fasi dello sviluppo delle piante, i fertilizzanti BioCanna sono sottoposti a un procedimento complesso, in cui svolge una fase importante la fermentazione (in cui le sostanze complesse vengono “rotte” dai microorganismi, come avviene con la birra). Dopo molti studi sui microorganismi e la materia vegetale, BioCanna ha sviluppato un processo di fermentazione controllato al 100%, capace di garantire un prodotto costante e facilmente assorbibile dalla pianta. BioCanna è disponibile in tre formulazioni diverse: BioVega per la fase di crescita contiene molto azoto di betaina, il cui rilascio avviene secondo il fabbisogno della pianta, studiato per stimolare lo sviluppo delle radici così come la formazione di nuovi germogli di crescita. BioFlores fornisce il complemento ideale per le piante al cambiare dei loro requistiti per la fase di fioritura, tramite, fra l’altro, l’estratto di luppolo. L’estratto di luppolo contiene sostanze simili ai cannabinoidi, quali il luppolino, il luparolo, il luppulone e l’humulone, che donano alle piante un vigore in più nella fioritura. BioBoost è un addittivo che aumenta la resa. Più che essere un alimento, si tratta di estratti di piante delle foreste tropicali, fermentati naturalmente, dotati di proprietà che migliorano il sapore e stimolano la fioritura. BioBoost può essere usato come stimolante della fioritura in tutti i sistemi e in combinazione con tutti gli alimenti. Canna raccomanda di alimentare le piante manualmente (la densità del prodotto potrebbe intasare i tubi ecc) da una a tre volte la settimana. Data la presenza di acidi della frutta che fungono da bufferizzatori del pH nei prodotti BioVega e BioFlores non bisogna acidificare ulteriormente. Potrebbe sembrare complicato, ma in pratica la coltivazione biologica è semplice e la qualità dei prodotti compensa l’ulteriore attesa e il peso complessivo inferiore. BIOCANNA è disponibile presso tutti i rivenditori CANNA. www.biocanna.com

modello esistente sul mercato che permetta questa facile regolazione dell’altezza. Il manuale d’istruzioni fornito con il prodotto è dettagliato ed intuitivo, completo delle illustrazioni per il montaggio del meccanismo di regolazione dell’altezza e di suggerimenti sull’utilizzo delle lampade per la coltivazione indoor. Il robusto ballast integrato nella plafoniera, i cavi porta lampada già collegati all’alimentatore, sono caratteristiche che rendono Helios semplice e veloce da mettere in opera. Helios è disponibile in due versioni: Helios HPS che consente di utilizzare i classici bulbi High Pressure Sodium da 400 Watt adatti sia per la crescita che per fioritura; Helios Basso Consumo è specifico per i bulbi speciali a basso consumo di qualsiasi potenza. Il kit comprende: portalampada, schermo riflettente, plafoniera in acciaio, sistema di alimentazione (alimentatore, condensatore, accenditore solo per Helios HPS), staffetta di fissaggio e bulloneria, meccanismo di regolazione altezza, bulbo HPS o basso consumo a seconda del modello, istruzioni e manuale d’uso. Helios è distribuito in esclusiva dalla TessierAshpool di Milano ed è possibile trovarlo in tutti i negozi che vendono i prodotti col marchio Vu-Du. Tessier-Ashpool Srl - Milano Tel.: +39.02-66985657 grow@tessier-ashpool.com www.tessier-ashpool.com (solo rivenditori) www.vu-du.com

Black Nepal mix! Il Black Nepal è un mix di erbe estratte a resina. Gli ingredienti in esso contenuti (Argemone mexicana, Lobelia inflata, Artemisia absinthium) hanno antichi utilizzi tradizionali. La Lobelia veniva tradizionalmente usata come sostituto del tabacco o infusa come un tè donando relax ed un leggero senso di euforia. L’Argemone è una varietà spontanea del papavero comune che germoglia in Messico, contiene un principio attivo analgesico. L’Artemisia è la pianta da cui si ottiene il famoso liquore all’assenzio. Tradizionalmente meno di mezzo grammo mixato con tabacco e fumato in pipa o cartina aromatizza piacevolmente il tabacco, donando al tempo stesso un effetto rilassante ed un leggero “high”. Ho provato il prodotto personalmente e devo riconoscere i suoi pregi: il gusto è ottimo, brucia bene e l’effetto si fa sentire in pochi minuti. Il Black Nepal è distribuito in esclusiva dalla Tessier-Ashpool di Milano ed è possibile trovarlo in tutti i negozi che vendono i prodotti col marchio Vu-Du. www.vu-du.com



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FishPlus and FishPlus Bloom della Grotek

Il Tumble Trimmer

I benefici dei pesci per la crescita di una buona ganja sono conosciuti da centinaia di anni, quando i coltivatori seppellivano un pesce guasto alla base di ogni pianta di canapa. In termini scientifici il pesce è una fonte molto ricca di azoto ne consegue che è diventato il preferito per i coltivatori in terra, specie quelli con approccio naturale o organico alla coltivazione. FishPlus e FishPlus Bloom sono nuovi additivi derivati dal pesce per il coltivatore coscienzioso che desidera un’alternativa naturale alla sostanza a base di sali.

È un disco volante? È un barbecue? No, è il Tumble Trimmer! Questo nuovo prodotto, presentato quest’anno alla HighLife Fair di Utrecht, è l’ultima novità del mercato per regolare l’erba. La popolarità dei regolatori automatici per germogli sta crescendo con le innovazioni che compaiono in continuazione. Appena alcuni anni fa gli unici regolatori disponibili nel Regno Unito erano quelli di tipo industriale e con prezzi accessibili solo per coltivatori commerciali. Molti poi richiedevano un’apparecchiatura supplementare, come un’aspirapolvere, ed erano rumorosi da usare. Il Tumble Trimmer fornisce un’alternativa autoregolata, sicura e completamente silenziosa. I germogli sono disposti sulla griglia prima che il coperchio sia disposto sulla parte superiore. Una volta chiuso tutto si gira la manovella. Ciò fa delicatamente rotolare e cadere i germogli sopra la griglia mentre allo stesso tempo la manovella aziona un sottile filo sotto che rimuove velocemente le foglie allo stesso modo di un tagliaerba elettrico per giardino. Potete variare la distanza fra la griglia ed il filo per modificare quanto ravvicinatamente i germogli siano tagliati. I fornitori suggeriscono che possano essere trattati 20g di peso a secco in germogli alla volta, cosa che lo rende più adatto al coltivatore amatoriale che al coltivatore commerciale, anche se ogni operazione richiede soltanto circa 10 - 20 secondi o 15 - 30 rotazioni della manovella. Davvero piacevole se considerate quanto tempo lo stesso quantitativo richiede lavorando a mano.

FishPlus è una miscela organica al 100% di pesci del Pacifico e farina animale facendone una fonte ricca di azoto e ferro così come di amminoacidi naturali ed enzimi che sono perfetti per la crescita delle piante. Per la fase della fioritura: FishPlus Bloom si compone di pesce idrolizzato e fosfato di potassio, ed è considerato come una sostanza nutriente organico. Fornisce l’azoto, il potassio, fosforoso, il calcio, micronutrimenti e una varietà di amminoacidi. Questi ingredienti iniziano la fioritura ed aiutano la formazione del germoglio rendendolo più denso e pesante. FishPlus Bloom inoltre ravviverà il terreno, che nella fase finale della fioritura può essere privo della sostanza nutriente, aggiungendo i minerali naturali e migliorando l’attività microbica nel vaso. Entrambi i prodotti hanno il sigillo Earth Safe di Grotek, che viene apposto su tutti i loro prodotti biologici e a base biologica. È una garanzia che sono sicuri per l’ambiente, per il giardino e per voi. Non dimenticate che FishPlus e FishPlus Bloom sono ideali anche per le piante di casa. Per informazioni tel: +33 (0)6 16 38 20 48 (la Francia) o vada a www.grotek.net

FloraKleen della General Hydroponics Europe Ogni coltivatore idroponico degno di tal nome sa che irrigare la pianta prima della raccolta è un’operazione essenziale per coltivare erba di qualità. Se una pianta non è irrigata correttamente l’erba sarà “dura” da fumare e avrà un sapore un chimico sgradevole. Questo gusto viene dai sali chimici rimanenti all’interno del germoglio e rovinerà completamente quello che avrebbe potuto essere un fumo piacevole. I coltivatori hanno usato tradizionalmente l’acqua normale alla conclusione di un periodo di fioritura per risciacquare letteralmente della sostanza nutriente l’interno della pianta. FloraKleen è un prodotto destinato a facilitare questo processo dissolvendo i sali eccessivi che si sono accumulati nel sistema; rendendo quindi il processo di flusso più efficace, che a sua volta rende l’erba più piacevole da fumare. Le soluzioni sono aggiunte all’acqua in modo che la pianta assorba la miscela all’interno della struttura delle cellule in cui il sale si è accumulato. Qui può dissolvere il sale nell’acqua e trasportarlo fuori come rifiuto. Usando un misuratore di conducibilità quando si irrigapotete leggere il progresso dell’attività verificando la soluzione prima e dopo che è data alla pianta. Se la conducibilità è aumentato durante il processo allora più sale dissolto è presente come conseguenza del flusso; quindi deve aver preso il sale dall’interno della pianta. General Hydroponics suggerisce di usare mensilmente FloraKleen durante il raccolto sia pewr la coltivazione idroponica sia per quella in terra per assicurarsi che non ci siano accumulazioni di sali indesiderabili. Facendo questo le probabilità di avere un blocco di cattivo nitrimento è fortemente ridotto, cosa che può essere particolarmente utile nell’acqua dura dove i livelli del calcio e del magnesio sono già eccessivi per la pianta prima che sostanza nutriente sia aggiunta. Quando una pianta ha troppo di un minerale è incapace di assorbire un altro minerale rimanendo stressata e malata. Un risciacquo regolare contribuirà ad impedire che i livelli della sostanza nutriente diventino troppo alti dissolvendo l’eccesso ogni mese o quasi. FloraKleen è altamente concentrato e sicuro da usare sulle piante crescenti in tutti i sistemi e può dissolvere in qualunque momento l’accumulazione del sale e del minerale. Per maggiori informazioni: Hempatia Tel/Fax : +39 010 661 665 o Indoorline Tel : +39 347 90 48 300 Fax : +39 011 98 50 167 o vada a www.generalhydroponics.com

Il vantaggio reale di Tumble Trimmer rispetto ai suoi concorrenti è il suo funzionamento manuale. Facendo a meno di un motore è meno costoso, più sicuro, più tranquillo e meno soggetto a guasti, il tutto in cambio di uno sforzo minimo dell’operatore. Una variante elettrica è stata considerata, ma il costo sarebbe considerevole e ogni lavorazione sarebbe così veloce che il costante lavoro di svuotamento comporterebbe tanto lavoro quanto girare la manovella alcune volte. Come con tutti i regolatori automatici, la foglia è tagliata ad alta velocità e diventa in gran parte ricoperta. Ciò non è ideale per il successivo setacciamento per farne dell’hashish (poichè le particelle di THC sono state rotte) di modo che dalle foglie tagliate è meglio ricavare Honey Oil, olio, o Cannabutter, burro. Con il suo design ricercato e la sua praticità, Tumble Trimmer appare come un attraente strumento per ogni coltivatore stanco di vesciche da forbici e di lunghe notti passate a tagliare a mano. Per ulteriori informazioni www.tumbletrimmer.com

Il nuovo WaterFarm della G.H.E. WaterFarm è stato progettato in California quasi trenta anni fa. Da allora migliaia di unità sono state vendute in tutto il mondo facendo di WaterFarm e della sorella, AquaFarm, leader e presenza normale nelle stanze di coltivazione di ogni paese. Il principio di questo sistema è semplice. La pianta siede su ciottoli dell’argilla nella piantatrice, che a sua volta è posta all’interno di una vasca più grande. Questa vasca funge da serbatoio per il nutrimento, che è pompato sul tubo di caduta, attraverso l’anello di gocciolamento ed è trasportato alla pianta. Il nutrimento gocciola giù attraverso i ciottoli nuovamente dentro il serbatoio pronti per essere riciclati. WaterFarms è il sistema ideale per la crescita delle singole piante grandi. Hanno abbondanza di spazio per un vasto sistema di radici essendo facile da manovrare e mantenere. Ogni pianta ha il suo spazio autonomo che vi permette di sviluppare una accanto all’altra, come pure adegua l’alimentazione al bisogno delle diverse piante. Ciò inoltre significa che tutti i problemi incontrati al sistema della radice rimarranno limitati alla singola pianta senza infettare tutte le altre. Questi sistemi sono inoltre molto popolari con i nuovi coltivatori e la gente che non conosce il metodo idroponico. Il design ed il principio sono semplici e la manutenzione ordinaria è facile così da farne rapidamente lo strumento favorito dei coltivatori meno esperti ed allo stesso modo di vecchi professionisti. Nel nuovo WaterFarm il disegno generale ed il principio sono rimasti intoccati. Dove la nuova versione è differente è nel nuovo miglior i materiale utilizzato per l’anello di gocciolamento che riduce i blocchi indesiderati da accumulazioni del sale, specialmente nelle zone di acqua dura, e la colonna di pompaggio riprogettata, che ora è sigillata con un collegamento speciale per il tubo dell’aria. La nuova colonna riordina la tubazione e si stacca facilmente quando deve essere pulita Usando una pompa ad aria piuttosto che una pompa sommergibile si prendono due piccioni con una fava ossigenando l’elemento nutritivo intorno al sistema della radice nello stesso momento in cui alimenta la pianta forzando l’acqua sul tubo d’alimentazione. Avere una pompa ad aria piuttosto che una pompa ad acqua significa che anche se il serbatoio è asciutto la pompa non brucerà e non farà molto rumore. WaterFarms è molto durevole e fatta con plastica riciclata resistente agli UV; e realmente sviluppa alcune piante molto pesanti, che è particolarmente utile quando avete poche piante e può fare la differenza. Per maggiori informazioni: Hempatia Tel/Fax : +39 010 661 665 o Indoorline Tel/Fax : +39 011 98 50 167 o vada a www.generalhydroponics.com


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Termometro a infrarossi della Esoteric Hydroponics

Arrivano Hand screen e Natural Cellophane della Next Level

Dovrebbe essere ragionevolmente evidente a tutti i coltivatori che la temperatura svolge un ruolo vitale nella stanza di coltivazione e che mantenere la temperatura costante è preminente per sviluppare delle piante sane. Per questo, la maggior parte dei coltivatori utilizzano un termometro che indica massime/minime, è efficace per visualizzare la temperatura dell’ambiente che circonda le piante. Questo presenta una descrizione generale della temperatura complessiva in una stanza, ma cosa potete fare se desiderate fare un passo in più? Questo termometro a infrarossi è il prodotto che fa per voi. Questo maneggevole e ingegnoso strumento legge la temperatura superficiale di qualunque cosa verso cui lo puntiate. In altre parole vi permetterà, coltivatori, di leggere la temperatura di qualsiasi parte della vostra stanza.

Novità della Next Level, Hand Screen sono setacci manuali di gran lunga più economici e facili per farvi il vostro pezzo di hash di prima scelta. Next Level è divenuto il faro del mercato casalingo dell’hashish in Gran Bretagna e fornisce quasi tutto ciò gli entusiasti del faidate dell’haschisch potrebbero desiderare per fare una miriade intera di differenti qualità di fumo; il tutto da foglie che altrimenti andrebbero sprecate. Dopo lo sfregamento manuale, setacciare a secco fiori e foglie per estrarre la linfa è il modo più antico per estrarre il THC. Hand Screen rinnova questa tradizione usando setacci di nylon rigido della dimensione di un micron, ottimali per raccogliere la resina. Grazie all’uso di nylon resistente, Hand Screen mantiene la sua forma anche dopo centinaia di volte che lo usiamo ed è resistente agli strappi. Inoltre, ogni setaccio è fatto a mano nel Regno Unito con materiali eticamente corretti e rinnovabili. Usare Hand Screen non potrebbe essere più semplice. Tutto quello che dovete fare è piazzare il setaccio sopra uno specchio, un pezzo di vetro o qualsiasi superficie regolare. Dopo prendete la vostra foglia secca, assicurandovi che state utilizzando una foglia che abbia visibilmente della resina sopra. È anche una buona idea congelare la foglia prima del setacciamento per rendere la resina friabile e facilmente staccabile. Semplicemente prendete la foglia, fatene una manciata e posatela sul setaccio. Dopo un po’ alzando il setaccio potrete vedere uno strato di polvere fine che è la resina staccatasi. È anche consigliabile, quando spuntate le vostre piante, farlo sopra un setaccio: sarete stupiti di vedere cosa stavate per perdere. Il trucco nel fare l’hashish a mano con un setaccio consiste nel tempo e nell’energia con cui sfregate la foglia. Un movimento rapido con ogni manciata renderà ovviamente di meno ma se ne ricaverà una qualità più pregiata. L’hashish fatto così può avere un pallido color sabbia (ma questo può anche dipendere dalla varietà) e per potenza e aroma può a volte rivaleggiare con quello estratto con il ghiaccio e le ”bubblesac”. Se poi risetacciate una seconda volta allora avrete un raccolto di qualità inferiore ma ancora molto forte e puro. Più a lungo la foglia è sfregata più si frantuma ed eventuali minuscoli pezzi di figlia possono cadere attraverso il setaccio. Ve ne accorgete dalla tinta verde nella sostanza raccolta. Variando il tempo di setacciamento delle foglie potete ottenere un’intera gamma di hascish lievemente differenti, compreso il grado più alto che terrete per voi per goderne a vostro piacimento. La resina estratta usando un metodo a secco come questo richiede spesso più calore per mettere insieme un pezzo di hashish rispetto a quella ottenuta usando dei “bubblesac”. Scaldare la resina nel palmo delle vostre mani non è sempre sufficiente per raccoglierlo correttamente; ed è qui che entra in scena Natural Cellophan. A differenza delle normali pellicole, Natural Cellophane permette all’umidità di attraversarlo: questa è la condizione ideale per legare il calore e l’umidità. Un altro vantaggio è che neppure l’hash e l’olio di prima scelta più appiccicosi rimarranno attaccati a Natural Cellophane, che per questi motivi è l’unico strumento adatto a mantenere intatti i vostri pezzi, cosa essenziale per chiunque si faccia l’hashish. Hand Screen è disponibile in due formati: 30 cm2 e 50 cm2 e Natural Cellophane è disponibile a metri. La grandissima semplicità di utilizzo di Hand Screen lo rende lo strumento perfetto per coloro che hanno soltanto una piccola quantità di foglie, non abbastanza per fare hashish con i bubblesac ma abbastanza per ottenere un gradevole pezzetto di prima scelta. Se già non vi fate il vostro fumo provateci, di sicuro sarete piacevolmente sorpresi: non c’è niente di più facile che usare un setaccio a mano.

Anche delle variazioni ragionevolmente piccole della temperatura nell’ambiente della stanza o al livello delle radici possono causare sensibili riduzioni del rendimento potenziale. Le piante possono rendere bene in certe circostanze ma le alte temperature danneggiano la formazione dei germogli e dell’elasticità delle piante, mentre il freddo rallenta il tasso di crescita e limita la dimensione dei germogli. Ci sono parecchie zone della stanza in cui il termometro a infrarossi può essere un’inestimabile pezzo di tecnologia. Per esempio, nelle stanze più grandi con parecchie piante la temperatura può variare drasticamente a seconda della disposizione degli estrattori e dei ventilatori per la circolazione dell’aria, che determina il flusso di aria nella stanza. Una zona della stanza può non avere abbastanza aria circolante e di conseguenza le piante di quella zona soffrono per il calore perché sono riscaldate, ma l’aria non viene mantenuta fresca dai ventilatori. La temperatura generale nella stanza può essere giusta ma ad un controllo più ravvicinato si trovano delle parti della stanza in cui l’ambiente non è giusto e le piante in quelle zone non stanno crescendo come dovrebbero. Esaminando la temperatura intorno al baldacchino delle piante saprete se le vostre luci sono troppo vicine e quindi ridurrete il calore e l’arricciarsi delle foglie. Allo stesso modo, una temperatura molto bassa nella stanza intorno alla zona della radice della pianta può modificarsi notevolmente, a causa dell’ aumentare del calore. Ciò può causare un ulteriore sconvolgimento alle vostre piante. Vi piacerebbe stare coi piedi in un secchio di acqua fredda con una lampada HID giusto sopra la vostra testa? Il termometro infrarosso leggerà persino la temperatura della superficie dell’acqua rendendo così superfluo usare un termometro apposta per l’acqua. Leggere la temperatura di tutte le zone della stanza offre a chi coltiva un livello di esattezza e di controllo che prima era impossibile per un coltivatore amatoriale. Quando giocate a Dio nella vostra “”piantagione” è utile essere informati... Disponibile da Esoteric Hydroponics: tel +44(0)1483 596484 www.1-hydroponics.co.uk

Handscreens e Natural Cellophane sono disponibili da Next Level www.bubblesac.co.uk oppure presso dettaglianti e grossisti: +44(0)7780 916356



Lettere-foto dai lettori

Soft Secrets

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Soft Secrets Italia, PoBox 17250, 1001 JG, Amsterdam, Paesi Bassi - italy@softsecrets.nl

Caro Soft Secrets Ciao ragazzi, Finalmente una rivista di riferimento per noi growers amatoriali... COMPLIMENTI! Complimenti anche per la campagna di informazione e divulgazione su un tema che ormai da tempo è avvolto nell’ignoranza e nel mistero del proibizionismo: PROIBIRE E’ NON CAPIRE - vi invio le foto del mio “ giardino segreto “ alla cura del quale dedico le ore più felici della mia giornata; nella speranza che le foto siano all’altezza di essere pubblicate e che possiate aiutarmi ad “ospitare” presto uno dei nuovi cari amici presto vi invierò altre belle foto. Saluti e figlie femmine Kifboy Si presenta bene il tuo allestimento, Kifboy. Se poi sui muri metti della plastica bianca o del mylar (foglio di poliestere bianco), le tue ragazze ricevono una maggior quantità di luce, e la prossima volta il tuo orticello sarà più rigoglioso.

Ciao a tutti di Soft Secrets Italia, Coltivo da un anno indoor con una 400w Son-T uso acqua osmotica e fertilizzo la terra con gen Hydro Flora. Seguo interessato il vostro giornale e spero di poterlo leggere ancora per molto tempo! Questa meravigliosa pianta è una Chronic di Serious Seeds, una delle banche migliori sul mercato (secondo me). Spero di leggervi a lungo! Mr X.

Cari Amici di Soft Secrets, Complimenti vivissimi per il vostro super lavoro di informazione. Finalmente una rivista anche per noi italiani… tanto amanti di una pianta magica… quanto maltrattati da una “giustizia” ingiusta. Vi invio una foto di una bella White Widow cresciuta su terra e fertilizzata con “Top Max”. Un super saluto e a presto… Mattia. Ragazzi, sembrate un po’ quelli delle Brigate Rosse in missione di morte… Via quell’aria cupa, dai! D’altro canto anche il vostro bel germoglio sembra decisamente fatale…Ben fatto!

Ciao Soft Secret! Come la tomba del Grande Re Salomone anche la mia cameretta segreta è piena di saggezza. Ecco le foto della mia prima bimba afgana (R.I.P) e delle sue due figliuole idroponiche! Blaze Up Di Chalwa! Dr. Zo dd Un altro brigatista?

Una Chronic splendida, mr X. È talmente bella che in futuro la eleggeremo Bimba di pagina 3. Ne puoi andare fiero, tipo, congratulazioni dalla redazione di Soft Secrets!

Ciao a tutti, ecco un piccolo scorcio del nostro soffice e segreto giardino.... Con l’auspicio che si diffonda questa sana passione in ogni buona famiglia, ci complimentiamo con la redazione per la bellissima rivista. ERA ORA! Per quanto riguarda la selezione, fate voi! (tutto ovviamente indoor) Tanti saluti e a presto Ale e Mary Son piante di Sativa, queste? Oppure una variante alta e smilza di Indica? La prossima volta cerca di fare in modo che la calotta sia uniforme, in modo che tutte le piante ricevano abbastanza luce per svilupparsi, e non solo le piante al centro...

Attenzione Coltivatori! Ti piacerebbe ricevere gratis una confezione di semi di High Quality Seeds? Sogni di far crescere Master Kush, Holland’s Hope, White Widow, Olè 47, BlueBerries, Sensi Star, Jack Herer o Neville’s Haze? Allora mandaci una fotografia del tuo giardino e noi ti spediremo i semi. Se la fotografia conterrà una copia ben visibile di Soft Secrets Italia noi ti spediremo due confezioni di semi High Quality Seeds a scelta. Ma non è tutto! Se nel tuo giardino sarà ritratta in topless la tua fidanzata, o tua moglie, oltre a ricevere 2 confezioni di semi High Quality Seeds a tuo piacimento, ti manderemo anche 1 confezione di Black Label di prima scelta. (I soggetti delle foto non sono obbligati a mostrare il volto). Inviate le vostre lettere e foto a Soft Secrets Italia, PoBox 17250, 1001 JG, Amsterdam, Olanda o in email a italy@softsecrets.nl NOTA: Naturalmente, le foto devono essere allegate ad una descrizione. Nomi, lettere e indirizzi saranno cancellati appena i semi saranno spediti.


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ettori l i a d o t o f Lettere-

Soft Secrets

Eravamo troppo fumati per ricordarci il nome di questo fotografo, ci spiace! Comunque la foto è carina!

Ciao Soft Secrets!!! Questo è il mio primo ciclo (Northern Lights di Nirvana) ma di sicuro non sarà l’ultimo. Per mancanza di spazio ho dovuto arrangiarmi al meglio... comunque adesso ho il bagno piu bello del mondo. Complimenti per la rivista. Coco di Rasta

Caro Soft Secrets, Purtroppo la foto risale al raccolto estivo quando ancora non c’ eravate. Spero di inviarvi altre foto delle mie bimbe indoor, ma sono ancora troppo piccole. Per il momento godetevi questa “Bomba Rossa” che ha fatto impazzire diversi uomini e ingelosire molte donne dalle mie parti!!! Dr. Gonzo

Coco, ci piacerebbe usare il tuo bagno qualche volta… Ma temiamo che le tue piante non se la spassino troppo in quel luogo. Sono sottoposte a uno stress eccessivo per riuscire a svilupparsi nel modo giusto. Quindi, per favore, o sposti il tuo allestimento in un’altra stanza, oppure vai a cagare in giardino la prossima volta, eh? Le piante all’esterno comunque te ne sarebbero molto grate ;)

Dr. Gonzo, la prossima estate cerca di potare la crescita superiore delle piante (tagliandola via all’inizio della crescita), ci piacerebbe vederne il risultato… È solo un’idea…

Caro Soft Secrets, Qualcuno potrebbe dire che in questa foto è presente tutta l’iconografia pagana: la nostra demonizzata pianta, la donna del peccato originale e la nostra “bibbia sacra”, Soft Secrets. La bimba è un clone di Blueberry di una mia pianta che ha più di un anno. Francesco

Ciao a tutti, Sono un coltivatore indoor-outdoor e vi presento la mia migliore creatura da esterno della scorsa stagione.. non male, vero?... si tratta di una Haze, che mi ha reso quasi 160g di IRIE allo stato puro. Peccato sia già finita da un bel po’... ciao a tutti raga anche dalla mia girl che non riesco però a convincere a spogliarsi per noi.. speriamo va’...! ONE LOVE

Francesco, la tua Blueberry sembra quasi pronta al taglio, ma sai una cosa? Le foglie sono troppo verdi! Smetti di nutrire le piante circa 10 giorni prima del raccolto, in modo che risucchino tutte le sostanze nutritive dalle foglie. Questo aumenterebbe la potenza dei germogli, e anche il gusto ne guadagnerebbe un sacco.

Proprio una bella signora! E si direbbe che è arrapata come poche, proprio come piacciono a noi!

Ed ecco tre nuove bimbe… tutte e tre Power Plant. Le foto che vi ho mandato la volta scorsa erano di ICE….. e sono risultate fantastiche! Sono sotto una lampada da 250 e sono due talee ed una grande mamma… Hanno 15gg di vita… Non male vero? Vi allego la foto della fantastica mamma ICE. A quanto vediamo usi un igrometro per misurare l’umidità atmosferica. Un ottimo strumento che dovrebbe essere in ogni stanza di coltivazione!

Salve a tutta la redazione di Soft Secrets, Invio qualche foto del mio “giardino”, Mazar, indoor, 30° giorno di fioritura, coltivazione rigorosamente biologica. Andate avanti così, ce ne vorrebbero milioni di persone come voi!! Giovanni Hai proprio una Mazar da fare invidia, Giovanni... Ma la prossima volta forse potresti scegliere di coltivare in stile SCROG, per avere una calotta uniforme.


Lettere-foto dai lettori

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Ciao, io sono Giast. Questa foto ritrae le nostre piantine Top 44 che alleviamo con cura e amore insieme io e un amico mio.

Carissima redazione di Soft Secrets, Sono un vostro affezionatissimo lettore. Grazie per le preziosissime informazioni sulla rivista, anche l’annuncio della fiera in Olanda: ci sono andato! Questa è la mia amata bambina cresciuta l’anno scorso. Amico, però è meglio se cimi le piante subito dopo il raccolto, prima di essiccarle. È più facile, più veloce e ti risparmia un sacco di fatiche una volta che i germogli sono secchi. Ricordati sempre: la luce rompe il THC nella cannabis essiccata, quindi se cimi i germogli quando sono asciutti, sprechi molta della loro potenza...

Caro Soft Secrets, Complimenti per la rivista!!! Non vedevo l’ora di trovare una rivista così utile per i coltivatori d’Erba come me. Vi mando le foto del mio raccolto di calabrisella outdoor. Fabrizio

Ciao Soft Secrets, Questa è la foto della mia prima bimba coltivata a casa. Non so di che semi si tratti, li ho trovati nella maria comprata per strada. L’apparenza puo ingannare, l’erba non era granché.... Pace amore e legalizazione.

Bellissimi germogli, Fabrizio, ma la prossima volta vogliamo vederli competere con una bottiglia da 1 litro...

Cari amici di Soft Secrets, Vi invio una foto della mia cara amica sacrificata per un bene futuro. Si chiamava Luce (come Selen), di cognome faceva Del Nord, pace all’anima sua.... e anche alla mia. Purtroppo divideva la stanza con tre maschietti. Ora però mi sento solo, mi hanno detto che i cuccioli di Master Kush e Neville’s Haze siano di grande compagnia. Pace, Renato Renato, cosa possiamo dire? Questi germogli son belli da morire, e tu non sembri di certo un membro delle Brigate Rosse :-)

Ciao a tutti i lettori di un bimestrale che dà la possibilità di presentarvi Maria e..... La Ragazza Mia. Kalim la Flaca & Company Kalim, ci piacerebbe avere una guardia del corpo fanatica come questa per le nostre piante...

Ciao ragazzi, Queste belle cimozze sono di San José del Pacifico (Oaxaca)! Spero di tornarci al più presto...se mi mandate i semi li porterò con me per coltivarli in quel paradiso terrestre! Auguroni x la rivista....pura vida, Nik Che belle cime, Nik. Impressionanti!


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ttori e l i a d o t o Lettere-f

Dai nostri lettori internazionali

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Gorka, Spagna

Marc, Charmes (Francia)

Simone, Olanda

Houba, Dublin (Irlanda) Tel, Kent (Inglaterra)

L & A, Amsterdam (Olanda) Ana, Spagna

Karmina, Spagna

Inghilterra Souris e TT , Francia Mr X., Finlandia

B, East Sussex

Dave, Newcastle (Inghilterra)

D., Inghilterra



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Soft Secrets

a Geneticultur

La varietà indica

Viaggio nel seme di cannabis Parte 1

Il seme di cannabis è quella cosa da cui tutto ciò che si vede in questa rivista inizia e finisce, per poi cominciare di nuovo. In quel guscio dalle dimensioni di pochi millimetri sono racchiuse tutte le informazioni che daranno vita ad una White Widow, una Haze, o qualsiasi altra varietà. Scopo di questa rubrica è offrire una panoramica sulle caratteristiche genetiche racchiuse nel seme e sulle piante che ne deriveranno.

Una caratteristica comune alla maggior parte delle varietà è la presenza di piccole macchie allungate, di colore nero, sulla superficie esterna del seme maturo. Il seme di canapa ha la forma di un ovale leggermente schiacciato, dimensioni medie di 2-3 millimetri, e un colore che va dal grigio cenere al marrone scuro. Una caratteristica comune alla maggior parte delle varietà è la presenza di piccole macchie allungate, di colore nero, sulla superficie esterna del seme maturo. Queste macchie sono parte dell’ultimo strato di pellicola che avvolge la parte esterna: non è raro che questa pellicina venga rimossa in parte durante le operazioni di estrazione, ma ciò non danneggia la germinabilità del seme. Quelli immaturi sono invece di un colore che va dal crema al marrone pallido, sono vuoti all’interno e molto leggeri. Esistono vari metodi empirici per determinare se il seme è maturo e quindi germinabile: uno dei più utilizzati consiste

nell’immergerlo nell’acqua, nella quale dovrebbe andare a fondo entro 24 ore. Ciò accade perché il seme, trovandosi in un ambiente idoneo, si risveglia dal suo letargo, inizia a ricaricarsi di acqua e accelerare il metabolismo. Non ci dobbiamo dimenticare che, seppure sembra un oggetto inanimato, un seme è sempre un organismo vivente, ma finché resta nel suo pacchetto le sue reazioni vitali avvengono ad un ritmo lentissimo. La germinabilità si mantiene alta per almeno 3 anni (80% ed oltre) e non è affatto impossibile farne germinare di più vecchi. Tutti i semi di canapa si assomigliano, ciò non vuol dire che tutti i tipi di canapa siano uguali. La maggior parte dei biologi sono concordi nel riconoscere l’esistenza di una sola specie, la Cannabis Sativa L., che possiamo suddividere in tre sottospecie: Indica, Sativa, Ruderalis. In questo numero presenteremo il del primo tipo, e daremo spazio alle altre nei prossimi numeri.

accanto all’altra fino a compattarsi insieme e dare origine a fiori di grosse dimensioni.

La produzione di resina è molto abbondante non solo sui calici ma anche sulle foglie intorno, e non è raro osservare il luccichio dei cristalli persino sulle grandi foglie a ventaglio. Essendo originarie delle montagne, queste varietà si prestano alla crescita anche in climi freschi: molte varietà, specialmente quelle originarie dell’Afghanistan, tendono ad assumere un colore porpora in condizioni di freddo intenso. Queste piante hanno un periodo di fioritura breve, solitamente compreso tra i 45 ed i 60 giorni. Dopo circa 3 settimane di fioritura iniziano a mostrare segni di imbiancamento sulle cime. La superficie dei calici (i piccoli mattoni di cui le cime sono fatte) è fittamente ricoperta

di tricomi ghiandolari attivi. Questi tricomi, che visti al microscopio hanno la caratteristica forma di fungo, secernono la resina nella quale sono contenuti i principi attivi. La produzione di resina è molto abbondante non solo sui calici (e quindi sulle cime) ma anche sulle foglie intorno, e non è raro osservare il luccichio dei cristalli persino sulle grandi foglie a ventaglio. Il profumo delle cime secche è muschiato e acrido, l’aroma è pungente. L’effetto è un forte rilassamento sia mentale che corporeo: in inglese si è “stoned”. Alcune delle varietà indiche e di ibridi a forte prevalenza indica sono la Afghaan; la Citral, dal caratteristico aroma limoncino; la Northern Lights, una delle più desiderate, utilizzata spesso negli incroci. Sono indiche anche le varie “Hash Plants”. Negli ultimi anni alcune delle indiche più acclamate sono state Blueberry, le varie Kush, Sensi Star e molte altre: ma avremo modo di parlarne in seguito in modo più approfondito. Nel prossimo numero presenteremo le caratteristiche della Sativa e della Ruderalis, poi ci potremo concentrare sui loro incroci: la maggior parte delle varietà più celebrate degli ultimi anni sono infatti degli ibridi.

Resina di montagna Le indiche sono piante originate intorno al 30° parallelo nella regione subhimalayana dell’Hindu Kush, cioè nel nord India, Afhanistan, Pakistan, Nepal. Normalmente non superano il metro e mezzo di altezza, sono tozze e robuste, hanno larghe foglie colore verde scuro, crescono con la tipica forma di alberello di natale, cioè con numerosi rami laterali. La distanza internodale, cioè la distanza tra una qualsiasi intersezione e la successiva è ridotta. Ciò comporta che durante la fioritura piccole cime crescono una

Non dobbiamo dimenticare che, seppure sembra un oggetto inanimato, un seme è sempre un organismo vivente. La germinabilità si mantiene alta per almeno 3 anni.

Consigli spiccioli Il primo sintomo di un’infestazione da ragnetti è la comparsa di macchioline puntiformi più chiare della foglia, guardare spesso le foglie inferiori e quelle centrali, più nascoste. Il piretro (il miglior insetticida naturale) è efficace contro il ragnetto ed altri insetti soltanto se mischiato con acqua leggermente acida, a ph inferiore a 7 (6 - 6,5). L’acqua del rubinetto è spesso alcalina (7,2 o più), per correggere l’acidità si possono usare correttori di ph oppure succo di limone. Contro infestazioni da ragnetto si consigliano 3 trattamenti a distanza di 5 giorni, meglio se intercalati da trattamenti a base di alghe. I trattamenti sono più efficaci se l’acqua nebulizzata è a 50 c°(a questa temperatura la maggior parte degli insetti muoiono). Nebulizzare abbondantemente soprattutto la parte inferiore delle foglie, dove si annidano i parassiti e le loro uova. A volte i topi e i ratti sono causa di distruzione di piantagioni. Oltre alle trappole tradizionali, sono efficaci i generatori di ultrasuoni a 25000-30000 hertz. La colla antitopo è fitotossica, non usatela sulle piante, soprattutto se danneggiate. I veleni antitopo ad azione ritardata (oggi la quasi totalità) sono mortali per cani o gatti che catturino il topo, ancora vivo, che ha ingerito il veleno. Il Canapaio


La pagina d el Canapaio

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Diversità varietali Il Canapaio

Comunemente si dice incrocio la nuova varietà nata da due piante con caratteristiche abbastanza simili fra loro (ad es. columbiana x messicana), mentre si chiama ibrido il risultato dell’incrocio di due varietà con caratteri decisamente diversi (ad es. columbiana x afghana). Gli ibridi di prima generazione (figli di due piante diverse fra loro) spesso hanno il vantaggio di quello che é chiamato vigore ibrido, che si traduce in piante più grandi, più resistenti e più produttive dei genitori di partenza: i caratteri che mostreranno le piante saranno quelli dominanti, più adatti ad imporsi se in competizione con altri vegetali. Questo vantaggio si ha solo nella prima generazione: in quella successiva (incrociando i nuovi ibridi fra loro) si avrà una grande differenziazione di caratteri in diversi individui. Da qui si scelgono le piante che più rispondono allo scopo iniziale e si parte per la creazione e stabilizzazione di una nuova varietà. Da alcuni anni si stanno riscoprendo le proprietà terapeutiche della canapa. Nella pianta ci sono più di 400 sostanze diverse, di cui più di 60 fisiologicamente attive. Queste sostanze si trovano nelle diverse varietà e nei successivi stadi di crescita e maturazione in proporzioni anche molto dissimili fra loro. Alcune di queste sostanze hanno un’azione specifica su certe malattie, e la sinergia con gli altri componenti della pianta fa sì che l’uso della pianta grezza sia quasi sempre più efficace e con meno effetti collaterali dell’utilizzo della sostanza isolata e usata da sola come farmaco. In genere la sostanza più studiata é anche quella più psicoattiva, il THC, ma anche altri composti non psicoattivi, come il CBD, presente sulle piante di canapa industriale (non solo) e potente antiepilettico, o alcuni alcaloidi presenti nelle radici, o gli acidi grassi essenziali omega-3 e omega-6 presenti nei semi, hanno virtù terapeutiche. Per colpa del proibizionismo lo studio delle specifiche varietà di canapa adatte alla cura delle più diverse malattie é ancora agli albori (praticamente soltanto in Olanda sono stati realizzati studi sull’argomento), e altrettanto si può dire della creazione mirata di varietà con proprietà particolari e specifiche. Quasi sempre i pazienti devono imparare facendo esperienza qual’é la varietà di canapa più adatta alle loro necessità. La stessa varietà adatta ad es. per alleviare i sintomi della sclerosi multipla, che dovrà avere un azione energica sulle terminazioni nervose, e quindi essere ricca di THC e con una buona percentuale di CBN per poter agire anche come sedativo degli spasmi nervosi e delle contrazioni muscolari (una varietà indica, o un ibrido indica/ sativa, raccolti a maturazione avanzata), probabilmente sarà troppo “pesante” se utilizzata come stimolatore dell’appetito per le sindromi da deperimento, dove sarà preferibile l’effetto del solo THC,

più “stimolante” (sarà qui più adatta una sativa non esageratamente potente, magari raccolta quando la resina non ha ancora cominciato a deteriorarsi); ancora diversa sarà probabilmente la scelta per un antidepressivo, e ci si potrà orientare verso varietà tipo la Nepalese, o alcune sudafricane, di conosciuto effetto euforico (spesso “fanno ridere”), che sintetizzano un cannabinoide conosciuto come Tetraidrocannabivarolo (THCV), di cui si sa ancora poco, ma che sembra responsabile di questo effetto particolare. La canapa ed i suoi semi sono stati trasportati attraverso il mondo dall’uomo da sempre, e le diverse varietà esistenti sono il risultato dell’adattamento, per selezione naturale o forzata dall’uomo, alle diverse condizioni ambientali. La selezione operata dagli esseri umani si é rivolta soprattutto a piante con un’alta produzione di fibra (per usi tessili) oppure con alta produzione di resina (per usi sacrali, medici o voluttuari). In natura, una più lunga stagione di fioritura permette una maggior produzione di resina, e quindi le piante con più alto potere psicoattivo possono facilmente prosperare in climi dove l’inverno arriva tardi, o non arriva del tutto. La selezione tradizionale delle piante da fibra non ha comportato in genere la ricerca contemporanea di un’alta psicoattività (anche se si sa che una pianta ricca di resina sarà meno soggetta a attacchi da predatori), soprattutto per i tempi di raccolta, che, per la miglior qualità di fibra, deve essere effettuata quando le piante femmine sono agli inizi della fioritura. In più, la maggior parte delle varietà di canapa da fibra provengono da climi temperato-freddi (Europa, Russia, Cina, Giappone). Molte varietà di canapa da fibra hanno percentuali molto basse di THC, e spesso il cannabinoide primario é il CBD. Le varietà utilizzate per la produzione di resina psicoattiva hanno alte percentuali di THC, che é il cannabinoide principale (a volte é sostituito dal THCV), con livelli in genere più bassi di CBC, CBD e CBN. Questo risulta dalla selezione umana a favore di individui più potenti , o selezione naturale in aree le cui condizioni favoriscono la biosintesi del THC.

Oggigiorno é difficile trovare varietà di cannabis da resina provenienti dai luoghi dove la coltivazione era tradizionale, sia perché il proibizionismo é arrivato anche nelle aree più remote, sia perché le nuove varietà prodotte in Europa sono spesso più potenti, più facilmente introdotte sul mercato e di più facile coltivazione di quelle provenienti da climi diversi. La canapa, in natura, si feconda liberando il polline dalle piante maschio e lo rilascia al vento, che lo porta, anche a grandi distanze, sui pistilli delle piante femmine. Un singolo calice non può essere fecondato da più di un granello di polline, ma un’infiorescenza, che contiene centinaia di calici, può essere fecondata da centinaia di maschi diversi, e potrà dare origine ad una progenie estremamente diversificata. Sempre in condizioni naturali, in ogni singolo microclima le piante tenderanno comunque ad assumere caratteri simili (quelli più adatti a quelle particolari condizioni), anche se di varietà originariamente diverse, dopo poche generazioni. Le varietà originali da resina sono generalmente coltivate, o crescono spontanee, in climi temperatocaldi, dove la stagione di crescita e maturazione è decisamente lunga (da sei a undici mesi). Nella fascia di montagne sopra il tropico, dal Marocco al Nepal, passando per il Libano, la Turchia e l’Afghanistan, la stagione è spesso troppo corta, da quattro a sei mesi, e le piante, anche se si ricoprono facilmente di resina psicoattiva, non riescono a sviluppare tutti i loro aromi e a svilupparsi abbastanza da fornire un prodotto in grado di reggere il confronto con la lavorazione tradizionale di queste regioni: l’estrazione della resina, per ricavarne hascisc. Si coltivava (o si trovava allo stato selvatico) cannabis da resina in tutta l’Africa, in tutta l’Asia ed in tutta l’America, dal Messico al Cile. Le varietà tradizionali da “ganja” (per intenderci meglio, le altre saranno da hascisc) hanno aromi e effetti tutti loro particolari, ed è stato un duro lavoro da parte di appassionati, cercare di

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portare queste caratteristiche in piante che crescono, fioriscono e maturano in tempi e condizioni di crescita assolutamente diverse da quelle originali. Questo lavoro si è potuto fare, oltre ad una selezione continua degli individui più desiderabili, grazie alla varietà “indica” (Afghana - forse Cinese), che negli incroci porta come caratteri spesso dominanti la precocità di maturazione e la compattezza generale della pianta, permettendo di diversificare aromi e effetti, a seconda della provenienza dell’altro genitore utilizzato per creare una nuova varietà. La varietà ibrida più famosa è la cosiddetta “Skunk” (puzzola), così chiamata per il suo odore pungente, ottenuta negli anni ‘70 incrociando una messicana (a ciclo relativamente breve) con una columbiana (estremamente potente, ma a ciclo molto lungo), stabilizzando l’ incrocio, e poi incrociando la nuova pianta con una varietà afghana. Un’altra varietà ottenuta in quegli anni, che è ancora fra le più apprezzate in assoluto è la “Haze”, un incrocio di pure sative, difficile da coltivare, ma con high euforico ed energizzante difficile da trovare in tutte le altre varietà. Oggigiorno si contano centinaia di varietà adatte a tutti i tipi di coltivazione (in un catalogo canadese se ne trovano più di 400). Un rammarico è che si stiano perdendo sempre più varietà originali, per via del proibizionismo e della repressione conseguente, soprattutto nei luoghi di coltivazione tradizionali. Nel libro di Robert Connel Klarke, “Marijuana Botany”, da pag. 101 a pag. 118 si trova una bellissima descrizione dei particolari caratteri di numerose varietà tradizionali (tutto il libro è un testo indispensabile per ogni cannabinofilo). In “The Cannabible” di Jason King, oltre ad un “albero genealogico” delle compagnie che cominciarono a commercializzare le diverse varietà, c’è la descrizione (con opinioni molto personali) di più di un centinaio di nuovi incroci, con le foto delle infiorescenze.

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weckels

Indoor

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wonders Testo e fotografie: Weckels, specialista della coltivazione di Atami

Un sistema di produzione a cascata In questo numero descriverò un sistema di coltivazione che consente di produrre piante a flusso continuo: foglie, rami e germogli! Sarà chiaro che spesso questo sistema si addice a gente che oltre a fare un lavoro normale o svolgere altre attività, ama tenere un bel giardinetto ordinato. Almeno non bisognerà nascondersi come eremiti quando c’è da ricevere il raccolto... o magari nella stanza di fianco a quella in cui si coltiva. In tal modo evitiamo di dover andare in giro in pubblico, destreggiandoci con piante ben cresciute. Prima di tutto, la cosa comporta un rischio molto alto, non solo per le piante ma per tutto il sistema di produzione a cascata, il cui obiettivo, invece, è creare un sistema che sia il più discreto possibile. A quel punto è meglio provare a mettere in produzione una nursery completamente indipendente, e non dover fare assolutamente affidamento su terzi.

Cloni Le piantagioni di questo tipo di solito si trovano al di fuori dell’Olanda e in posti dove è difficile trovare cloni. Qui in Olanda è impossibile essere autosufficienti e coltivare dei bei cloni sani senza aiuti esterni (come in ogni tipo di coltivazione al chiuso). Inoltre, se vengono presi, i coltivatori rischiano di dover scontare delle grosse pene, per possesso di grandi quantità di marijuana (si possono coltivare solo quantità limitate). In questo caso un sistema di coltivazione in cui le piante sono a fasi diverse della crescita presenta l’enorme vantaggio di fornire molto più rapidamente un po’ di erba fumabile, dato che è necessario coltivarne molto meno per volta.

Sperimentazioni Un sistema di produzione a cascata come quello nella foto è la base per ogni coltivatore indipendente che non vuole dipendere da altri per i suoi cloni.

Un problema particolare, per il coltivatore solitario che cerca di coltivare e di occuparsi di un’intera piantagione in modo commerciale, è che alla fine il tempo non basta mai. Capita spesso che le piante siano pronte per essere raccolte, proprio quando ricomincia di nuovo la settimana lavorativa. Il che significa un settimana piena di stress e ansie per il coltivatore, dato che non può darsi malato senza assumersi qualche rischio. È capitato a diversi coltivatori di cadere vittima di qualche malattia strategica, e veder poi arrivare qualcuno a casa a controllare come stavano: un collega, oppure un addetto sanitario. Per il coltivatore impegnato nel taglio, non c’è alcuna fuga, dato che scendere e aprire la porta d’ingresso farebbe emanare una nube di odore di erba dai vestiti. Ma non rispondere comporta il rischio di finire in un mare di guai col lavoro. Insomma, un dramma indesiderabile.

Comodità Il fatto che un sistema di produzione a cascata possa eliminare una marea di stress si capisce data la necessità di clonare e raccogliere solo in piccoli numeri, il che rende per tanti molto più comodo coltivare marijuana. Tagliare

per giorni di fila (talvolta per settimane intere) può creare un certo livello di irritazione anche nel coltivatore più fanatico. Per non parlare dei problemi che nascono quando una stanza piccola e calda si riempie di potatori che tentano di mantenere la calma cercando al contempo di cimare una cifra di piante in poco tempo. In situazioni del genere scoppiano le liti più accese sulle cose più insignificanti, ma anche queste situazioni ad alta pressione possono essere evitate grazie a un sistema di produzione a cascata.

Varie fasi di crescita Il sistema di produzione a cascata è basato su un principio molto semplice. Funziona più o meno precisamente come gli altri sistemi di coltivazione, però in questo caso piantiamo le piante di marijuana in varie fasi di crescita diverse; in questo modo abbiamo sempre piante da poter raccogliere, una scelta di piante madri da cui possiamo prendere cloni continuamente, e ovviamente i piccoli cloni che hanno appena sviluppato le radici. Certamente dobbiamo tener d’occhio varie fasi della coltivazione, e se necessario intervenire per aiutarle.

Quando le piante hanno raggiunto l’altezza e la forma desiderate, le spostiamo in un’altra stanza, e da questo momento alle piante serve un periodo di luce inferiore rispetto alle 18 ore standard: per questo motivo dobbiamo dividere in due lo spazio che

Nel nostro piccolo paese è piuttosto insolito far fatica a trovare cloni (eccezioni a parte), ma il sistema di produzione a catena offre offre molte possibilità soprattutto al coltivatore che ama sperimentare un pochino. Io

Il fatto che un sistema di produzione a cascata possa eliminare una marea di stress si spiega con la necessità di clonare e raccogliere solo in piccoli numeri, il che rende per tanti molto più comodo coltivare marijuana. usiamo per coltivare. Il che non sempre è facile come molti pensano. Infatti bisogna anche suddividere l’areazione in entrata e in uscita, visto che le stanze devono essere completamente separate in due. Nel farlo dobbiamo anche accertare che la luce non passi assolutamente da una stanza all’altra, altrimenti non riusciremmo a garantire i giusti livelli di luce e si rischia che le piante non vogliano o non riescano a fiorire, e persino che diventino stressate. Chiaramente, possiamo sempre decidere di spostare semplicemente le piante ben sviluppate in un altro locale, ma è molto più sicuro lasciare le piante a fiorire nella stessa stanza

conosco un bel po’ di coltivatori che, oltre al loro giardino standard, tengono anche una stanza da coltivazione per “giocare coi vasetti”. Forse questo sembra un po’ negativo, ma le nuove varietà che escono (e che potrebbero uscire) da questi armadi da coltivazione ne sono una ricompensa più che degna.

Vasi da fiori Dato che dovremo spostare un po’ le piante se vogliamo che fiorniscano, non c’è bisogno di dire che dobbiamo coltivarle su un substrato che consenta di spostarle facilmente. I grandi tavoli da coltivazione o sistemi di alimentazione complicati sono semplicemente troppo poco flessibili


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per questo sistema. Al contrario, per esempio, è molto meglio far crescere le piante in vasi da fiori o in scatole speciali. Il vantaggio dei vasi da fiore è che ci consentono di rimuovere subito dai vasi le piante che non crescono bene per sostituirle con dei nuovi cloni (e con un sistema di produzione a cascata abbiamo sempre abbastanza cloni a disposizione). Possiamo anche allontanare le piante l’una dall’altra se sembra che stiano incominciando a competere fra di loro. Questo potrebbe risultare un po’più laborioso da fare per chi coltiva in scatole, innanzitutto perché è più difficile individuare le piante che crescono a fatica. Inoltre, rimuovere l’esemplare che cresce male presenta maggiori problemi, dato che si rischia di danneggiare le radici delle piante di fianco senza nemmeno accorgersene.

Scatole Le scatole però meritano il loro posto e presentano vantaggi diversi rispetto ai vasi da fiori, dato che consentono di spostare un gran numero di piante contemporaneamente, mentre con i vasi bisogna fare avanti e indietro con una pianta alla volta. Le scatole poi possono anche essere usate puramente da sole per coltivare in acqua, il che risulta più difficile coi vasi. In più esistono delle scatole speciali da coltivazione che sono più che abbastanza forti per ospitare le enormi piante madri. Di certo quando vogliamo svezzare le

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piante e incoraggiarle per far sì che lascino crescere dei grandi rami laterali, facendo soffiare un ventilatore con regolarità sulle piante, una base ben indurita è ben presto più importante di una eccessivamente lussuosa. Quando coltiviamo e facciamo crescere la pianta madre in un vaso da fiori troppo piccolo, possiamo solo aspettarci che si ribalti a terra appena accendiamo il ventilatore. Il risultato è una vista triste di una pianta madre gravemente danneggiata.

Top breeds Nonostante il fatto che questa forma di coltivazione sia rara in Olanda, grazie alla vasta disponibilità di cloni (quasi) ovunque, continua ad essere prediletta da un numero ristretto di coltivatori. Il coltivatore che fa tutto da solo in modo indipendente, per qualsiasi ragione, dovrebbe assolutamente prenderla in considerazione. Perché alla fin fine, con questo metodo di produzione a cascata, possiamo scegliere le piante madri migliori con gran precisione e usarle per continuare a coltivare piante delle varietà migliori e più costose, e continuare ad avere fantastici raccolti uno dopo l’altro. Auguri!

Un bel fiore (appena sviluppatosi) circondato da foglie verde brillante. Queste belle varietà spesso provengono da coltivatori sperimentali.

Al Tao Streetwear

Puoi scaricare i numeri arretrati di Soft Secrets Italia da www.softsecrets.nl

Se vi trovate nei paraggi di Bassano del Grappa e siete alla ricerca di qualcosa che vi tiri fuori dalla massa o di un oggetto assolutamente originale, passate al “Tao Streetwear” in via Gamba e sarete le persone giuste al posto giusto! Qui potrete trovare ogni tipo di poster, dai cult del cinema a quelli dei gruppi del momento, passando per le pietre miliari della musica. Ma questo esclusivo angolo pulp-trash di Bassano vi può offrire molto di più: magliette con ogni genere di soggetto, gadget vari, come spille, adesivi, cappellini, bracciali e cinture e in esclusiva, il merchandising di molti gruppi punk-hardcore. È inoltre molto vasta la scelta di articoli di abbigliamento alternativo: anfibi, felpe, pantaloni, giacche... e naturalmente, un notevole assortimento di “intimo da battaglia”, sia per lui, che per lei! Per non parlare poi dell’oggettistica per la casa: lampade, posaceneri e portacandele decorati con effigi di draghi e demoni, per dare ad ogni stanza quell’amosfera noir degna di un romanzo di Brahm Stoker. Ovviamente vi offriamo anche un’enorme varietà di piercing (oltre 4.000), dalle forme e colori più insoliti. La grande novità di quest’anno è però riservata soprattutto agli appassionati di street-show, tutti gli articoli da giocoleria sono a vostra disposizione a partire da Aprile: palline, catene, clave, devil-stick. Venite a trovarci numerosi e lasciatevi stupire... anche dai prezzi!

È gratis! Soft Secrets Italia, una lettura essenziale per grower, fumatori e per tutti gli operatori del settore della canapa.

Al Tao Streetwear, Via Gamba18, Bassano del Grappa Tel: +39 (0)424.220055 www.taostreetwear.com

Plagron Jim, sales manager dell’azienda olandese Plagron, ci ha inviato questa breve descrizione dell’attività, allo scopo di far conoscere ai growers italiani quel che rappresenta. Plagron è una azienda “biologica” che ha scelto, sin dall’inizio, di produrre prodotti da basi vegetali o animali perché crede nell’equilibrio naturale delle cose e crede che non vi sia nulla di più importante del rispetto dei meccanismi naturali, quando si vuole incrementare un raccolto, di qualunque tipo esso sia. La gamma di prodotti è vastissima, a partire dai substrati di coltivazione, di cui propone vari tipi: Bat Mix, terriccio additivato con guano di pipistrello, Coco Mix, fibra di cocco selezionata, Grow Mix con perlite, terriccio per annuali, Light Mix con perlite, ottimizzato per talee e germogli, e infine il Royalty Mix. Abbiamo poi il Biosupermix, che permette una preparazione ottimale del terriccio anche utilizzando quello comune, reperibile presso qualunque azienda di forniture agricole. Vi sono poi tutti i prodotti liquidi per i quali Plagron è divenuta famosa

in Europa, come Alga grow e bloom, Phytamin, Green Sensation, Start Up, Bat Guano ecc. Fra gli ammendanti abbiamo polvere di ossa, sangue di bue in polvere, lava, basalto, bentonite, Vinasse, fosfati naturali, elementi in traccia ecc. Oltre a ciò la Plagron è uno dei più grossi distributori di Olio di Neem in Europa e produce anche una buona gamma di prodotti per la protezione dai parassiti e per la stimolazione della crescita radicale e di foritura. Plagron BV Tel: + 31 (0)495 631 559 Fax: + 31 (0)495 626 834 E-mail info@plagron.nl Website www.plagron.nl



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piano o m i r p n i e Aziend

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Atami apre delle sedi in Australia e in centro America Durante l’ultima Fiera della Canapa Highlife, lo stand di Atami è stato ancora uno dei più visitati. Come al solito, si potrebbe aggiungere: l’azienda di Rosmalen è infatti da anni un protagonista importante nel mercato della cannabis a livello nazionale e internazionale. Mancava qualcuno, però, allo stand di Atami: dov’era infatti Erwin Rosario, una delle figure di punta del team Atami? Abbiamo rintracciato Erwin in Messico e gli abbiamo fatto alcune domande. SSIT: Alla fiera ci sei mancato, dov’eri? Erwin: “Sì, è stato un peccato non esserci. Personalmente ritengo che la Highlife Hennepbeurs sia una delle più belle fiere al mondo. Ma c’era del lavoro da svolgere nell’ovest del mondo. All’interno di Atami, il mio compito è sviluppare i mercati e i prodotti. Il che significa effettuare molti viaggi e molte ricerche sul campo.” Quindi hai un bel da fare. Di cosa ti stai occupando per conto di Atami? “Abbiamo avviato un nuovo mercato sulle isole dei Caraibi e in America centrale. Piuttosto divertente, dato che originariamente io vengo da questi luoghi, ma solo ora si inizia a sfruttare il potenziale di questa regione. In più ci stiamo occupando di effettuare la lavorazione di materie prime biologiche già in loco.” Dì un po’, al momento in quante zone del mondo siete presenti? Toe maar, in hoeveel werelddelen zijn jullie nu actief? “In tutti e cinque i continenti a dire il vero. Ma non sempre usiamo i nomi Atami e Bcuzz. Abbiamo anche diverse join-venture con aziende multinazionali più grosse. In questo modo riusciamo a distribuire i rischi riuscendo ad ampliare la quota di mercato della nostra società che si occupa di sostanze nutritive. Adesso avete una sede anche in Australia e poi ancora una nuova a Curaçao. Com’è andata? “Insieme a Phons di Canfilter sono andato a Down Under, ossia in Australia. Poco dopo ho fondato

Tutti Semi Intervista a Luca, di www.tuttisemi.it, attiva nella commercializzazione di semi da collezione in rete attraverso il sito omonimo. SSIT: Luca, quando nasce la tua idea? Luca: Innanzitutto mi nutro e mi vesto, come ogni mio simile, e da qui la necessità di lavorare. Finora direi che la storia è simile a quella di quasi ogni altro essere umano, poi, anche a causa dei miei studi in legge, venni a sapere che i semi di cannabis non sono assimilati al concetto di stupefacente, in Italia, e vista anche la mia passione per l’antproibizionismo, mi misi al lavoro. Aprii un negozio a Parma, e avviai una attività parallela di distribuzione di sementi. Da lì, il passo al sito dedicato esclusivamente al pubblico fu breve.. Com’é nata l’idea di Tuttisemi.it? In Europa stanno proliferando compagnie del seme che offrono vasto assortimeno in disponibilità

Da sinistra a destra:: Grant Mahy (di Atami-Australia e autore del libro Integral Hydroponics), Phons di Canfilter e Erwin di Atami se ne studiano un’altra.

Atami Australia insieme a Grant Mahy, autore del bestseller Integral Hydroponics. Atami Australia distribuisce i prodotti Bcuzz in tutta OZZI (soprannome dell’Australia, n.d.r.), e nella parte occidentale del Paese distribuiamo anche i prodotti Canfilter e Canfan. Atami Trading si occupa della distribuzione dei nostri prodotti nell’area dei Caraibi e in America centrale.” Parliamo un attimo dei vostri prodotti. Avete presentato Cotex e hanno iniziato a circolare voci su una nuova linea di alimenti rivoluzionaria. Ci potresti dire qualcosa a proposito? Erwin: “I clienti ci credevano già da anni di fare un blocco di cocco per la crescita. Adesso ci siamo riusciti. Cotex è il nostro nuovo bebé di cocco. Dall’inizio di quest’anno è disponibile in più di 45 paesi al mondo. Dal mio punto di vista, lo sviluppo è vita. Devi riuscire a distinguerti. E per quanto riguarda la nostra rete di distribuzione, anche mantenere dei costi di trasporto bassi è essenziale. E fra un po’ avrete più notizie sulla nostra nuova linea di alimenti rivoluzionaria.” Per concludere, vuoi fare un’ultima osservazione? Erwin: “Il settore della coltivazione cresce letteralmente a vista d’occhio. Secondo me, l’unico modo per continuare a essere delle figure di rilievo è ampliarsi e innovare continuamente.” In questo modo ci siamo trasformati da dittarella di stimolanti della crescita fino a diventare un gruppo che abbraccia tutta la filosofia della crescita. Manteniamo viva la Crescita! rapida al cliente finale. In Ialia vi sono già ditte che operano sul web nel settore semi da “collezione” ma hanno generalmente connotati differenti dai nostri. Si propongono contemporanmeamente al pubblco e al rivenditore e ciò crea a spesso alcuni limiti. Pochi hanno la disponibilità economica sufficente per avere sempre una vasta disponibilità di prodotto in magazzino e in elevate quantità, tali da poterlo distribuire a un rivenditore. Gli ordini dei rivenditori sono in genere più corposi e quindi per offrire molte banche del seme occorre una grossa disonibilità di denaro e in Italia pochi sono disposti, avendola, a investirla in un commercio tutto sommato ancora alquanto rischioso. Tuttisemi ha scelto di proporsi solamente al pubblico potendo quindi mantenere scorte di tutte le genetiche senza dover stoccare necessariamente grosse quantitè di ognuna. Che ne pensi del settore? In netta espansione, direi. Spero, con la nostra attività, di contribuire alla sua crescita. Spero inoltre di guadagnare e poter così continuare l’attività. Spero in ultimo di contribuire indirettamente alla causa dell’antiproibizionismo, aspetto per me importante quanto il mantenimento. Grazie per lo spazio che mi avete dedicato. Ciao a tutti, Luca. www.tuttisemi.it


Soft Secrets

Coltivate c on Jorge Ce rvantes

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Elementi di base per la coltivazione La prima rubrica in Soft Secrets Italia! Recentemente io e High Times Magazine abbiamo rinegoziato il mio contratto ed ora posso scrivere su riviste europee. Sono molto contento di scrivere per Soft Secrets perché raggiunge più coltivatori di ogni altra rivista in Europa. Questa rubrica è tutta dedicata alla coltivazione! La coltivazione in ambienti chiusi si sta sviluppando in tutta Europa. Credo che i coltivatori siano maggiormente interessati nell’apprendere tecniche di crescita semplici che consentano di risparmiare tempo e che possano essere sviluppate velocemente. Gli argomenti di questa rubrica saranno differenziati prestando attenzione ai diversi periodi dell’anno, rispondendo alle varie richieste riconducibili alle condizioni climatiche. La rubrica si rivolge a coltivatori dal nord dell’Inghilterra al sud della Spagna, con diverse condizioni di clima. Farò del mio meglio per prendere in considerazione tutte le condizioni di clima e di crescita.

All’aperto, nel periodo estivo Questo Soft Secrets sarà nei negozi nel periodo estivo. Molti di coloro che coltivano in ambiente chiuso sono in vacanza in questo periodo. Le coltivazioni esterne, invece, crescono a tutto spiano! Si è ancora in tempo per piantare semi e talee. Piantate semi e talee ora. L’anno scorso in Spagna ho piantato il mio piccolo giardino in Agosto. Le povere piante erano esposte alla luce del sole solo per due ore. Ho raccolto 100 grammi di germogli da sei piantine. Se siete immersi nelle fredde temperature del Nord siete fortunati. Piantate talee all’aperto, in vasi da 20-50 litri con terra leggera e ben essiccata. Preferisco utilizzare una qualità di terreno ben essiccato che si possa trovare in vendita a basso costo. Usate semi con moltissima torba e perlite. Mettete le piante fuori sulla terrazza o in qualsiasi luogo dove possano ricevere la luce del sole dalle 10.00 fino alle 18.00 per ottenere i migliori risultati. Il sole di mezzogiorno è molto più forte di quello del mattino o del pomeriggio. Se dovete conservare le piante sotto vetro o plastica, ricordate che riceveranno circa il 25% di luce in meno. Ciò ha meno importanza nel periodo estivo quando il ciclo vegetativo delle piante necessita di luce meno intensa. La fioritura invece segue una modalità diversa. In natura la marijuana fiorisce in autunno quando la notte si allunga ed il giorno si accorcia. Il sole si abbassa all’orizzonte ed è più lontano dalla terra. La luce del sole risulta essere meno intensa di prima. Quando le vostre piante fioriscono sotto una luce meno intensa, i germogli crescono meno fitti e compatti. Se sono sotto vetro o plastica, l’intensità dell’esposizione alla luce diminuisce. Nel caso stiate coltivando in una serra o in contenitori posti su un terrazzo, e le vostre piantine abbiano almeno due mesi di vita, potete indurre subito la fioritura. Se cominciate oggi, raccoglierete germogli maturi prima che il prossimo Soft Secrets esca in stampa. Il metodo è semplice, ma vi richiederà una cura quotidiana. Dopo che le piante hanno ricevuto 12 ore di luce ogni giorno, dovete coprirle in modo che restino in oscurità per 12 ore ogni notte. In questo modo, riproducete il tempo autunnale e indurrete la fioritura delle piante. Entro due settimane, saranno visibili i segni della fioritura. Ricordate che dovete coprire le piante ogni notte, in modo che restino all’oscurità senza alcuna esposizione alla luce. Si potrebbe chiamare

questa tecnica “tolleranza zero”. Il modo più semplice per oscurare una singola pianta o poche piante è costruirvi sopra un’intelaiatura. Quando la realizzate, fatela più grande delle piante, in modo che, quando le ricoprite alla sera con un telo scuro, non tocchiate le foglie. Potrebbe infatti aprirsi una ferita che sarebbe da richiamo per gli insetti. Per un coltivatore senza esperienza, questa situazione sarebbe difficile da affrontare! Oscurare una serra può essere più complesso e richiede un sopralluogo da un venditore specializzato. Se la serra è piccola è facile ricoprire la parte superiore. Potete trovare un prospetto relativo all’esposizione solare del vostro territorio sul vostro giornale locale o sul sito intenet della città. Ricordate che il periodo di oscurità va da mezzora dopo il tramonto a mezzora prima dell’alba. Per esempio, se l’alba è alle 6.00 ed il tramonto alle 21.00, il tempo di esposizione solare sarà di 16 ore anche se l’arco di tempo tra alba e tramonto è di 15 ore. Per assicurare alle piante almeno 12 ore di oscurità, bisogna ricoprirle alle 18.00, o a partire dal momento in cui è buio, fino alle 9.00. Le piante possono essere coperte nel momento in cui l’oscurità scende. Evitate di ricoprire le piante tutta la notte per non attirare gli insetti. Potete anche scegliere di portare le piante al coperto per indurle a fiorire in una situazione di oscurità. Se decidete di spostare i vasi all’interno vi risulterà più facile effettuare lo spostamento utilizzando un piccolo carretto o un contenitore con le ruote. I coltivatori in Svizzera usano mettere delle canne di plastica a forma di arco sopra le piante. Ogni sera stendono un telone lungo un intero campo di cannabis per simulare la situazione notturna. Potete utilizzare lo stesso metodo nel vostro giardino. Costruite una struttura sopra le piante e copritela ogni giorno per ricreare una situazione ambientale notturna. Continuate ad offrire alle piante 12 ore di oscurità ogni notte. Con il buio, è meglio eccedere che scarseggiare. Quindici ore di oscurità sono meglio di dieci. Cominciate subito a dare alle piante 12 ore di oscurità e 12 ore di luce. Un aumento dell’esposizione solare farà crescere il germoglio in modo più veloce e consistente. Nella parte centrale dell’estate, si può verificare il rischio di infezioni. Le piante coltivate all’aperto possono essere soggette ad infezioni e malattie in tempi successivi,

Radici forti sono alla base di un raccolto ricco. Le talee devono germogliare per 10 giorni e devono aver sviluppato radici per il trapianto.

Ponete le sementi su un panno di carta ed inumiditele. Assicurate condizioni uniformi di umidità e calore (25 gradi). Fate attenzione che i semi non si bagnino eccessivamente o cadano nell’acqua. In un periodo dai 3 ai 7 giorni, usciranno dal seme piccole radici bianche.

La punta del germoglio della piantina è diventata un po’ asciutta e lo sviluppo è stato ritardato. Ho piantato questo seme vicino ad altri che non erano stati asciugati. La pianta che questo seme ha prodotto è risultata essere più piccola e si è sviluppata più lentamente delle altre cresciute correttamente

nel caso diminuisca la loro esposizione solare. I coltivatori esperti piantano più semi nella fase iniziale per ottenere un raccolto naturale in autunno. E’ un piccolo investimento.

Fertilizzante Sostituite il fertilizzante con un preparato che favorisca la fioritura. Usate un composto di qualità con formula idroponica. Ponete attenzione anche agli additivi ed agli integratori. Per esempio PK 13-14 (P= fosforo, K= potassio) è uno

Raggianti coltivatori spagnoli mostra orgogliosi un incrocio tra sativa e indica senza nome cresciuta sul loro balcone. Con cure tenere ed amorevoli, potrete ottenere gli stessi risultati.

degli integratori di cui le piante hanno veramente bisogno prima di fiorire. Rende i germogli forti e compatti. Possono essere utili anche altri prodotti che favoriscono un assorbimento dei principi nutritivi. Verificate sempre che le piante che si trovano all’esterno stiano crescendo il più velocemente possibile in ogni momento. Se rallentano la crescita per 1 o 2 giorni, c’è sicuramente un buon motivo. Di solito


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Soft Secrets

Una seconda generazione di germogli Jack Herer è impacchettata con resina in queste serre spagnole. E’ possibile avere germogli belli come questi durante la stagione calda, garantendo all’interno della serra, una temperatura di circa 25 gradi.

la causa è il calore troppo elevato. La temperatura dell’ambiente potrebbe essere troppo elevata, sopra i 30 gradi, oppure potrebbe esserla quella del terreno, sopra i 20 gradi. La temperatura del terreno costituisce raramente un problema quando la coltivazione avviene in un contesto naturale, ma nel caso in cui sia effettuata in contenitori esposti direttamente alla luce del sole, le radici possono bruciarsi. Una volta che abbiate curato tutti questi aspetti, è importante assicurare una costanza di queste condizioni. Le piante non amano variazioni nelle condizioni ambientali. Un contenitore di grandi dimensioni rende la manutenzione molto più semplice. L’irrigazione sarà meno frequente e si verificheranno meno problemi. Quando innaffiate, ricordate sempre di utilizzare molta acqua, in modo che almeno il 20% defluisca dal basso. Per esempio io innaffio i miei contenitori tutti i giorni con 4 litri di acqua pura. Almeno 1 litro scola dal fondo del contenitore.

Drenaggio Il drenaggio è molto importante. Lo scolo dell’acqua porta via le sostanze nutritive eccedenti che le radici non assorbono. Se queste sostanze permanessero nel terreno, diverrebbero tossiche in circa un mese. Quando nel terreno o in composti senza terra sono presenti livelli tossici di sali fertilizzanti, l’assorbimento dei principi nutritivi e la crescita vengono rallentati. I problemi nutritivi iniziano parecchie settimane prima che i coltivatori riescano ad accorgersene, scoprendo i segni sulle foglie. Adottare alcune misure preventive vi consentirà di risparmiare molto tempo che dovreste invece impiegare nella ricerca di soluzioni. Ricordate di porre sempre attenzione ai fattori fondamentali: aria, temperatura, illuminazione, umidità, crescita media. La relazione tra questi elementi vitali determinerà la vostra abilità di crescere un raccolto di germogli sani e forti! Anche le vostre piante vi ringrazieranno. Risciacquate i contenitori con mota acqua fresca e sarete sicuri che non si accumulino sali fertilizzanti. L’accumulo di sali è uno dei problemi più grandi che può colpire le piante coltivate in contenitori. Prendete queste semplici

Delle corde lunghe 40 cm sono attaccate alle luci per mantenere la distanza tra la sommità delle piante e lampade da 600 W. Avete realizzato nella serra queste condizioni? Questo raccolto ha prodotto un grammo per watt di elettricità durante 8 settimane di fioritura. Gli esperti coltivatori spagnoli hanno effettuato la raccolta l’anno scorso quando la temperatura ha raggiunto i 35 gradi.

Questo astuto coltivatore olandese ha trovato il modo di far funzionare il ventilatore in modo più calmo e fresco. Un estrattore d’aria sopra i trasformatori rimuove l’aria calda.

La parte posteriore di una foglia Blueberry trasuda resina. Se coltivate per consumo personale o commerciale, quando le foglie sono ricoperte di resina, si ottiene generalmente una migliore qualità di fumo. Nonostante la coltivazione della qualità Blueberry sia un po’ complicata, vale la pena ottenere raccolti come questi.

precauzioni ed eviterete molti problemi riuscendo a crescere piante più sane. Risciacquate le piante che si trovano all’esterno con la canna e continuate a riempire il contenitore fino a che l’acqua esca dal basso. L’acqua dovrebbe uscire dal contenitore velocemente. Se l’acqua resta sulla superficie del terreno per un minuto, il drenaggio non avverrà abbastanza velocemente. Le radici delle piantine non penetrano in un terreno molto bagnato. In questo caso, rimuovete le piantine dal contenitore e rimettetele in nuovi vasi di terreno fresco facilmente drenante. Fate attenzione quando reinserite le piante nei vasi a non rompere od ammaccare le radici. Utilizzate acqua con una soluzione a base di vitamina B1 e le radici soffriranno meno. Coprite le piante che ricevono troppa luce. Se le piante sono esposte direttamente alla luce solare e la temperatura eccede i 20 gradi, copritele con un telo scuro per ridurre il consumo di acqua ed accelerare la crescita. La marijuana cresce meglio ad una temperatura di 15-20 gradi di giorno e di 15-20 gradi di notte. Se la temperatura scende sotto questo livello bisognerà intervenire per mantenere una crescita rapida. Il modo più semplice per sviluppare una crescita veloce è di raffreddare la superficie delle piante proteggendole dalla luce.

telefonico per poter seguire il loro lavoro. Lasciate inoltre una lista dettagliata delle attività giornaliere. Nel caso dobbiate utilizzare sostanze che necessitino di essere dosate, è preferibile procurarsi di un composto pronto, per alleviare le preoccupazioni del vostro aiutante. Se andate in vacanza per un periodo di un mese o più e pensate di interrompere l’attività della vostra serra, avrete bisogno di germogli al vostro ritorno. Clorex Root Matrix si rivelerà per voi di grande utilità. Questo gel ha inizialmente una consistenza liquida. Spremetelo nel contenitore; il liquido si trasformerà in gel e potrete deporvi le talee. Le talee svilupperanno radici ma poche foglie. Potrete lasciare le talee nel gel per un mese o due, in modo che siano pronte per quando tornate. La manutenzione è minima. Se potete acquistare le talee, ordinatele prima di partire in modo che siano disponibili per quando tornate.

Un primo piano dei germogli NYC Diesel, con la loro forma caratteristica. Questa varietà sta diventando più conosciuta a livello mondiale dopo aver vinto premi e gare di marijuana in Europa.

In estate, al coperto Questo mese e i prossimi, le vacanze possono rappresentare un ostacolo alla coltivazione. Tutti vanno in vacanza. Chi si prenderà cura del vostro giardino? Se il vostro vicino o amico è disponibile a farlo, siate sicuri di avere il loro numero

Buona vacanza! Jorge Cervantes è l’autore di Indoor Marijuana Horticulture: The Indoor Bible (con 200 nuove foto a colori), Marijuana Indoors: Five Easy Gardens, Marijuana Outdoors: Guerilla Groving e centinaia di articoli. Per maggiori informazioni: www. marjiuanagrowing.com. I suoi lavori sono pubblicati in olanda, Inghiltera, Francia, Germania e Spagna.


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Fai da te

Hashish fatto in casa

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1. Questo è tutto ciò che occorre: un pezzo di cellofan e un pezzo di cartone. Di Bart B. / Foto: Bubbleman

Non tutti quelli che coltivano in proprio possono permettersi un costoso pressa-hashish per setacciare gli ultimi rimasugli di bontà dagli scarti e dai resti. Fortunatamente per pochi soldi e un po’ di pazienza, anche voi riuscirete a comprimere una stecca di hashish da professionista. Soft Secrets Italia vi accompagna passo passo.

2. Prendete il cellofan e avvolgetelo intorno al cartone nel modo indicato qui. 3 . Chiudetelo strettamente nella parte inferiore. Sigillatelo per essere sicuri che non salti liberamente. È una buona idea utilizzare un nastro robusto che non si sfilacci al contatto con vapore e acqua.

Per cominciare, avrete bisogno di un piccolo pezzo di cartone e di un po’ di cellofan, preferibilmente il tipo che è usato per mantenere gli alimenti poichè la varietà più pesante spingerebbe alcuni sgradevoli polimeri nel vostro hashish. Qui vedete esattamente che cosa vi serve.

4 . Quando avete fatto questo potete cominciare a riempire il cono di polvere setacciata o hash seccato ad acqua.

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5. Diventa più facile versare la miscela nel cono se prima avvolgete il tutto su carta. 7. Tagliate il cellofan eccedente e chiudete questo lato come la parte inferiore. Lasciate un piccolo spazio per far uscire l’aria altrimenti il pacchetto di cellofan potrebbe scoppiare. 8. Pronti per il prossimo passo.

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9.La mossa successiva consiste nell’avvolgere un giornale intorno al pacchetto dell’hashish. Fate un paio di strati in modo che si transformi in uno strato spesso. Dopo potete bagnarlo e porlo su una piastra calda al livello più basso. Per i bruciatori a gas, il livello più basso è già troppo caldo perciò fate attenzione. Lasciate il pacchetto sul calore per mezz’ora, dopo bagnatelo ancora completamente e lasciatelo per un’altra mezz’ora sulla piastra calda. Ripetete il procedimento per un’altra mezz’ora, dopo di che dovrebbe essere buono. Non lasciate che il pacchetto asciughi! Fra l’altro è capitato che il pacchetto con l’hashish abbia cominciato a cuocere a vapore e i cristalli di THC si siano fusi. Controllate il pacchetto per vedere se contiene umidità in eccesso, particolarmente se questa è la vostra prima prova. 10. Il pacchetto è stato scaldato perfettamente ma questo non significa che debba essere caldissimo. Assolutamente no! La temperatura è perfetta quando è solo caldo.

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11. Prendete una grossa bottigia da vino e riempitela di acqua calda. Fate attenzione a non usare acqua bollente poichè il vetro può frantumarsi e ustionarvi la mano. Usate guanti da forno o un’altra protezione sicura per le vostre mani. Pressate il pacchetto iniziando dalla metà, arrotolandolo fino al bordo. Ripetete per circa mezz’ora usando tutta la vostra forza. 12. Dopo averlo pressato, rimuovete il giornale e mettete la stecca di hashish nel congelatore. Dopo tanta pazienza, è arrivato infine il momento per l’apertura del pacchetto! 13. Voilà – un grazioso pezzo di hash in poco tempo! 14. pensare che stavate per gettare via queste foglie!

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shop review

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Ideale per chi viaggia con un budget limitato: L’hotel La Canna

La Canna: non solo un coffeeshop Nel cuore di Amsterdam si trova uno dei coffeeshop più grandi e famosi di tutta l’Olanda, ossia La Canna. Ma La Canna è più di un semplice coffeeshop. Sui tre piani di questo edificio si trovano anche un grand café, una sala da biliardo, un ristorante e uno smartshop. E per la gran comodità dei visitatori stranieri, proprio di fianco al coffeeshop si trova l’albergo a prezzi modici La Canna, in cui potete soggiornare a partire da 15 euro a notte. Innanzitutto potrebbe essere utile correggere un po’ la confusione che regna a proposito dei coffeeshop olandesi. Svariati mezzi di informazione in Italia hanno divulgato notizie secondo cui la politica dei Paesi Bassi sui coffeeshop sarebbe in discussione, o persino che verranno chiusi. Non è assolutamente vero. I coffeeshop in Olanda restano aperti e basta, per cui il paese rimane un vero e proprio paradiso per gli amanti della cannabis a cui piace farsi una buona fumata. Quindi, se ti piace fumare una canna come si deve, puoi ancora venire tranquillamente a Amsterdam. E una volta arrivato ad Amsterdam, ti consigliamo caldamente questo coffeeshop.

“Tocco italiano” Naturalmente il coffeeshop La Canna, infatti, è già molto famoso in Italia, e un motivo c’è: abbiamo infatti un legame speciale con l’Italia, e molte decine di migliaia di visitatori l’hanno scoperto negli ultimi anni. Un esempio del “tocco italiano”? La Canna importa direttamente da Napoli il miglior caffé italiano che possiate immaginare, quindi per berti un Brasilena, vero caffé italiano, un espresso originale

o un buon cappuccino, da noi sei all’indirizzo giusto. Però, se dobbiamo essere sinceri, la maggior parte della gente non viene direttamente da La Canna per godersi il caffé italiano, che si possono bere pure a casa. No, il nocciolo della nostra attività naturalmente è la nostra offerta fantastica e assai ampia di vari tipi di fumo e di erba. E la qualità è essenziale, cosa che emerge anche dalle molte stelle dello spettacolo che vengono volentieri a fare una sosta nel nostro coffeeshop quando sono ad Amsterdam. Un paio di nomi? Che ne pensate di Snoop Doggy Dog, Ja Rule, Busta Rhymes, Coolio, Xzibit oppure The Game. Il proprietario di La Canna, John, li accoglie sempre a braccia aperte.

Un hotel a prezzi modici

anche i semi di marijuana La Canna. In più siamo aperti tutti i 365 giorni dell’anno, quindi anche fra Natale e Capodanno, a partire dalle dieci del mattino. Per cui puoi sempre passare da noi per farti una fumatina, bere qualcosa o mangiare un boccone. Altrettanta importanza merita però l’albergo low budget La Canna, situato proprio di fianco al coffeeshop. In questo hotel puoi soggiornare già a partire da 15 euro a notte in un dormitorio,

ma ovviamente anche in una camera doppia, tripla o da quattro persone. Così una vacanza a Amsterdam diventa irresistibile. Vi invitiamo di cuore a passare da noi anche per dare un’occhiata. Il nostro team di collaboratori vi accoglierà a braccia aperte. Arrivederci, quindi, al La Canna ad Amsterdam. E soprattutto visitate il nostro sito internet (www.lacanna.nl), consultabile naturalmente anche in Italiano.

Ma La Canna, dicevamo, non è soltanto un coffeeshop. Perché nell’enorme edificio su tre piani potete trovare, oltre al coffeeshop, anche un enorme sala da biliardo, un grand café, un ristorantino e uno smartshop/headshop, in cui oltre ai souvenir potete trovare, per esempio,

La Canna Nieuwendijk 121-125 Amsterdam Tel: 0031-20-42 84 482 (anche per prenotazioni presso l’hotel)

www.lacanna.nl Coffeeshop Grand Café Tavola calda Hotel Sala biliardo Semi Smartshop Orari di apertura: Da domenica a giovedì: 10.00 – 01.00 uur Venerdì e Sabato: 10.00 – 03.00 uur


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Outdoor

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weckels world of wonders

Testo e fotografie: Weckels, lo specialista della crescita di Atami

Come si fa il Nederhash l’uso del Pollinator Per chi coltiva outdoor, i mesi invernali sono perlopiù un periodo in cui non c’è molto da fare per tenersi impegnati. È ormai passato molto tempo dal raccolto dell’anno scorso, già fatto, spolverato e lavorato. In più per molti grower fa troppo freddo per lavorare all’aperto. Ciononostante, i mesi invernali si prestano benissimo per fare il proprio “Nederhash”, che fra l’altro è un fumo di eccellente qualità. Per cui in questo periodo freddo dell’anno in realtà ce l’abbiamo qualcosa da fare per ammazzare il tempo, un’attività che garantisce di ottenere un Nederhash, come l’hanno battezzato gli Olandesi, ottimo da fumare. dopo una decina di giorni (e quelli meno cresciuti a volte un po’ prima). Per far essiccar bene lo scarto della cimatura io vi consiglierei di lasciarcelo per tre buone settimane. In questa situazione è veramente il caso di dire “più secco è, meglio è”, dato che la possibilità di riuscire a produrre l’hashish dipende in parte da quanto sono secche le foglioline e i fiori sottosviluppati.

In questa foto si può vedere lo scarto della cimatura di piante coltivate all’aperto. È un peccato buttarlo via, soprattutto quando si pensa che ne si può ricavare un hashish di ottima qualità.

Nederhash significa essenzialmente hashish fatto in Olanda. Lo si trova spesso nei coffeeshop olandesi sotto forma di polvere, dato che questo è un modo infallibile per far vedere che è stato prodotto in patria. Il fumo di altre provenienze viene quasi sempre pressato per facilitarne il trasporto (dato che ovviamente occupa meno spazio). A volte il Nederhash viene ricavato usando solamente acqua e ghiaccio, e in questo caso si ottiene un fumo talmente appiccicoso che è impossibile trovarlo sotto forma di polvere. Vi spiegherò un’altra volta come si fa esattamente l’hashish solamente con l’aiuto di acqua e ghiaccio, dato che adesso ho deciso di dirvi come si fa l’hashish in polvere. Questo metodo per produrre hashish deriva da tecniche che hanno superato la prova del tempo e si rivela spesso la tecnica più adatta, grazie al fatto che il fumo ricavato in questo modo solitamente è più facile da far maturare e, di conseguenza, si conserva meglio. Una volta che avete dell’hashish in polvere, lo potete tenere per anni, e al contrario dell’erba, spesso ci guadagna in qualità (a patto che venga conservato al buio in un luogo fresco e asciutto). Prima di metterci a fare il nostro hashish, fermiamoci per considerare ancora il momento del raccolto, che è poi la fonte della materia prima principale (le foglie che vengono tagliate intorno ai fiori). Nel periodo del raccolto abbiamo tagliato via le foglioline che erano spuntate intorno ai fiori per ottenere dei meravigliosi fiori rotondeggianti. Una volta fatto questo lavoretto, i fiori erano pronti per essere

appesi a seccare nei nostri armadietti da essiccazione. Dopo aver lasciato seccare questi fiori per dieci giorni buoni, non c’è semplicemente modo che non vi troviate con un ottimo raccolto di erba outdoor. Però la pianta di marijuana regala molti più doni preziosi oltre a dei fiori ben cresciuti, e per questo molti coltivatori saggi non buttano mai via le foglioline e i fiori non ben sviluppati, che contengono tantissimo THC. Le foglie e i fiori piccoli infatti scoppiano di quei cristalli di THC e ghiandole di resina che per noi sono così preziosi. I pezzetti sempre più piccoli in cui vengono tagliati lo scarto della cimatura e i piccoli germogli si accumulano creando presto un grande mucchio e per questo vale la pena far seccare questa ottima roba, anziché buttarla via. Il modo ottimale per far seccare lo scarto della cimatura è lasciarlo asciugare su un setaccio, in modo da poter essere rigirato facilmente a mano, per evitare che durante la fase di essiccatura l’umidità interna raggiunga livelli da rischio muffa. Per accelerare leggermente l’essiccatura, lascio andare un ventilatorino di fianco al setaccio, in modo che l’aria gli soffi dentro dal basso. La circolazione dell’aria è essenziale per far seccare bene lo scarto della fioritura e le cime dei fiori. Bisogna mantenere un ricircolo di aria costante per tutta la durata del processo, in modo che l’umidità rilasciata dallo scarto della cimatura e dalle cime possa uscire facilmente (con l’aiuto di una pompa aspirante). I fiori ben sviluppati si possono togliere dall’armadio di essiccazione

Quando si coltiva all’aperto, il successo non è mai completamente garantito. Riuscire a fare un hashish di qualità superiore in una cattiva annata può compensare davvero un sacco di disperazioni. E in una buona annata, nonostante il felice raccolto, vi rimarranno abbastanza fiori appena sviluppati sui rami inferiori da consentirvi di mettere la ciliegina sulla torta dopo tutte quelle fatiche della cimatura. In ogni caso dovrete lavorare un po’, a cominciare dall’immagazzinare – e quindi accertarvi di far essiccare – gli avanzi della cimatura. Purtroppo per fare l’hashish non basta far seccare i fiori sottosviluppati e le foglioline, per cui dobbiamo separare i cristalli di THC dalla materia vegetale. Siccome ci sono molti modi per farlo, si usano altrettanti metodi diversi, con o senza l’ausilio di apparecchiature moderne; in poche parole c’è una gran varietà di modi di fare l’hashish. Ci sono infatti dei metodi in cui lo scarto della cimatura viene battuto a lungo con canne di bambù o di altro tipo: tali metodi sono assai diffusi in Marocco, Afghanistan e in altri paesi noti per il fumo, dove sono molto adatti. Lo scarto della cimatura viene spesso cosparso prima su un sottile setaccio e talvolta persino su una specie di

telo, attraverso il quale passano e restano intrappolati i cristalli di THC (dalle dimensioni molto ridotte). Dato che personalmente preferisco – tutto sommato – usare apparecchiature moderne per separare i cristalli di THC dallo scarto della cimatura, piuttosto che staccarmi le braccia dal corpo a forza di dare colpi e magari finire comunque con l’ottenere un prodotto di qualità inferiore, decido di noleggiare una macchina. È una soluzione più intelligente visto che acquistare una macchina per fare l’hashish si può rivelare un impegno costoso per un coltivatore (outdoor) che ha delle quantità discrete di avanzi della cimatura solo una volta l’anno. Ma le scelte non sono finite nemmeno se avete deciso di prendere qualcosa a noleggio: ci sono molti modelli disponibili, come lo Skuff Buzzer o il Pollinator. Le preferenze variano da coltivatore a coltivatore, ma da parte mia prediligo il Pollinator. In questo articolo, quindi, farò principalmente riferimento al metodo basato sull’uso di questo modello, sebbene non cambia niente nell’operazione se si usano altri tipi di apparecchiature. Lo Skuff Buzzer è una specie di scatolone al cui interno è inserito un setaccio. Quando ci si mette dentro lo scarto della cimatura e si accende la macchina, il setaccio incomincia a vibrare agitando lo scarto della cimatura. Il risultato è che i cristalli di THC cadono per il loro peso sul fondo del cumulo vibrante e passano attraverso il setaccio. Basta lasciare lo Skuff Buzzer su un tavolo e lasciare che faccia il suo lavoro per un po’, e quando lo si rigira si può già grattar via hashish in polvere. Se volete un consiglio, lasciate lo Skuff Buzzer sopra uno specchio (con il lato riflettente verso l’alto!) appoggiato sul tavolo, in modo che sia facile vedere la polvere di hashish. La superficie liscia dello specchio impedisce inoltre che il “fumo” ci si appiccichi sopra, cosicché risulta molto più facile grattarlo via e farne un mucchietto unico. La cosa migliore per grattare e ammucchiare la polvere di hashish è usare un oggetto duro con un lato sottile, come una carta di credito, per esempio. La differenza principale fra il Pollinator e lo Skuff Buzzer è che nel caso del Pollinator lo scarto della cimatura viene smembrato all’interno di una struttura a scatola simile e viene girato e rimescolato

Questi sono avanzi della cimatura di piante coltivate al chiuso. Come potete vedere, sono pieni zeppi di cristalli di THC e di ghiandole di resina, per cui sono di gran valore per noi!


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di continuo. In questo modo lo scarto della cimatura viene a sbattere ripetutamente su un setaccio, che scuote a sua volta liberando i cristalli di THC. I cristalli in seguito sono raccolti su un piatto bianco (di solito dopo che la macchina ha rimescolato per 15-30 minuti) e dopo un po’ di tempo li si può raschiare e accumulare con uno strumento tipo carta di credito. Adesso che ho dato un’idea di come funzionano entrambe le macchine, è ora di mettersi a fare l’hashish in polvere vero e proprio. Una volta che abbiamo fornito una discreta quantità di scarto di taglio essiccato, dobbiamo trattarlo nel modo giusto. Tagliamo finemente i piccoli germogli e quelli leggermente più grandi, in modo che i cristalli di THC ne cadano fuori più facilmente, e una volta che il Pollinator incomincia a girare, tagliamo anche le foglie. Dopodiché controlliamo che non ci siano rametti nascosti nello scarto della cimatura. Persino i rametti più piccoli (come quelli a cui stavano attaccati i fiori) possono causare un sacco di danni se finiscono nel Pollinator. E i rametti rimasti a questo punto possono essere duri come il marmo, da quanto sono secchi, e possono rovinare gravemente il setaccio (detto anche schermo), con conseguenze negative per la sua efficacia. I setacci come questi costano un bel po’ di soldi e una volta danneggiati non servono praticamente più a niente perché la qualità dell’hashish in polvere (semmai vi diate la pena di continuare) diminuisce drasticamente. Una volta che i pezzetti di foglia, anziché solo i cristalli di THC, passano attraverso il setaccio danneggiato, la qualità della polvere di hash non è più abbastanza pura (in più ci sono dentro pezzetti di foglie). Dopo aver controllato bene lo scarto della cimatura e aver sminuzzato tutti gli eventuali germogli interi, di solito lo divido e lo chiudo ben bene in buste di plastica a chiusura “lampo” (tipo quelle per surgelati). Questi sacchetti sono l’ideale perché lo scarto della cimatura può essere tolto facilmente e rimesso altrettanto facilmente una volta lavorato. Lo scarto della cimatura può essere usato più di una volta; una seconda, o magari anche una terza passata è possibile (dipende dalla qualità dello scarto). In ogni busta richiudibile metto circa 80 grammi di avanzi della cimatura; a mio avviso, questa è la quantità ideale per far sì che possa girare liberamente in un Pollinator di dimensioni standard - e quindi la quantità più comoda. In più, potete svuotare la busta di plastica del suo contenuto direttamente sulla scatola del Pollinator, senza doverlo pesare ancora. Ovviamente ci sono anche dei modello più grandi, ma è difficile trovarli a noleggio e inoltre sono al di sopra del budget del coltivatore outdoor (medio). Prima di correre a noleggiare una delle due macchine, dovreste mettere le buste risigillabili nel freezer; va bene un giorno prima. Questo accorgimento fa sì che i cristalli di THC, congelati, possano essere scossi liberamente e che si stacchino più facilmente dai germogli sottosviluppati e dalle foglioline. Congelare l’avanzo della cimatura prima di metterlo a rigirare nel Pollinator è davvero una manna. Un ulteriore vantaggio del fare tutto ciò durante i mesi invernali è che

quantità di polvere di hashish raccolta sul piattino bianco. Questo procedimento non è molto rapido, ma la qualità delle piccolo quantità che si ottengono è incredibilmente buona. Inoltre, le piccole quantità messe insieme creano man mano una quantità decente, soprattutto se pensate che è tutta roba che avreste buttato via (come puro scarto). Durante la fase di produzione teniamo la polvere di hashish in un’altra bustina di plastica. In seguito molti decidono di tenere la polvere di hashish in buste di lino, per lasciare che “respiri” durante la fase di maturazione. Io la tengo sempre in buste di plastica (anche durante la maturazione), perché in questo modo secondo me è più protetta dall’umidità esterna.

Una volta che lo scarto della cimatura è bello secco, tagliate i germoglietti più grandi in modo che scuotendoli il THC possa essere staccato da cime e germogli più facilmente, una volta che accendete il Pollinator e lo fate girare.

l’umidità atmosferica e la temperatura esterna con cui dovete fare i conti sono più basse. Grazie alla temperatura fredda all’esterno lo scarto della cimatura rimane freddo più a lungo che non se lavoraste con il Pollinator durante l’estate. Per questo motivo dovreste anche trattenervi dall’accendere il riscaldamento quando siete all’opera con il Pollinator. Ci sono anche dei grower astuti che mettono tutto quanto il Pollinator nel congelatore mentre è acceso per cercar di far funzionare più efficacemente questo gadget. Naturalmente, dovete innanzitutto essere in possesso di un freezer così capiente, e poi dovete controllare se un uso di questo tipo è raccomandato (altrimenti i danni non sono coperti dalla garanzia). Tornando a parlare ancora una volta della questione di congelare lo scarto della cimatura: è molto importante farlo in anticipo, altrimenti non potete mettervi subito al lavoro appena avete a disposizione il Pollinator o una qualsiasi altra macchina. Ai grower che optano per il noleggio conviene andare direttamente al loro grow shop di fiducia. Tenete presente che nella maggior parte dei casi bisogna pagare un deposito consistente: siccome molti grower si entusiasmano talmente tanto dopo la loro prima avventura nella produzione di hashish, che trascurano di riportare indietro l’aggeggio. Tali pratiche hanno fatto sì che noleggiare un Pollinator o un’apparecchiatura simile non sia più semplice come un tempo, e molti proprietari dei negozi specializzati sono diventati un po’ difficile nello scegliere a chi noleggiare e a chi no. Un’alternativa che consente di suddividere i costi è quella di noleggiare una macchina insieme a un gruppo di amici o colleghi coltivatori. A volte i grower mettono da parte lo scarto della cimatura di un certo numero di raccolti per poi fare tutto in una volta. Questa soluzione è un po’ più economica, solo che dovete fare attenzione: il Sig. Sbirro ha la tendenza a considerare “lo scarto della cimatura” sotto una luce assai più adulatoria di quanto non faremmo noi. Anche i tribunali non fanno distinzioni, e non sembrano disposti a farne, fra lo scarto della cimatura e dei buoni germogli.

Quindi valuta bene i pro e i contro oltre ai costi, quanto incominci a farti una bella collezione con gli scarti della cimatura. Una volta che ci siamo impossessati di un Pollinator o di una macchina simile, possiamo iniziare. Appoggiate il Pollinator preferibilmente su un tavolo, in modo che sia all’altezza giusta per lavorarci (la schiena vi ringrazierà). Togliamo una busta di plastica dal congelatore, la svuotiamo dentro alla scatola del Pollinator e lo avviamo (controllate prima che il sigillo sulla scatola sia ben chiuso e che la vaschetta larga sia rivolta verso il basso). Di solito all’inizio lascio girare il Pollinator per un quarto d’ora prima di grattar via il primo fumo in polvere dal vassoietto bianco (vedi la foto). Poi tolgo lo scarto della cimatura e lo rimetto in una busta di plastica, ci appiccico sopra un numero (per esempio, emh, “1”) e lo risbatto nel freezer. Il numero che ho scritto sulla busta di plastica mi serve per non finir col rimettere nel Pollinator il contenuto della stessa busta (la cosa migliore magari è incominciare col tener separate queste buste). La polvere di hashish ottenuta da questa prima rimescolata ha generalmente un colore molto scuro ed è della miglior qualità (Premier Quality, appunto). Non dovreste commettere l’errore di fare una faccia strana quando, dopo soli 15 minuti, vi trovate solo con una piccolo

Una volta che abbiamo sostituito la busta di plastica con lo scarto della cimatura, dopo averlo usato, rimettendola nel congelatore, rovesciamo nella scatola del Pollinator la seconda busta di scarto della cimatura. Lasciamo girare anche questa mandata per un quarto d’ora e poi ripetiamo le fasi successive fino a quando tutto lo scarto della cimatura (dalle varie buste di plastica) è stato fatto girare una volta nel Pollinator. In seguito ricominciamo da capo con lo scarto della cimatura della busta numero 1, però questa volta lo facciamo girare per mezzora. Noterete che la polvere di hashish adesso è un po’ più leggera rispetto alla prima mandata, e io lo metto nella sua busta di plastica (Qualità Secondaria). E rimetto la busta numero uno nel freezer. Ancora una volta, dopo che il contenuto di tutte le buste è stato lavorato, vedrete che la busta della Seconda Qualità diventa sempre più piena. Ma non abbiamo ancora finito di fare la polvere di hashish e possiamo tranquillamente ripassare nella macchina ancora una volta lo scarto della cimatura. Questa volta lasciamo rimescolare lo scarto della cimatura per un’ora buona poiché la maggior parte dei cristalli di THC sono già stati scossi via e raccolti, e si ottiene un po’ meno di polvere di hashish. La polvere di hashish che si ottiene da questa terza mandata ha un colore molto chiaro ed è di qualità ancora inferiore, ma vale ancora la pena di recuperare questa polvere di hashish chiara; in tal modo avremo tre qualità di fumo. Ci sono molti grower che mischiano semplicemente le tre gradazioni, nel qual caso si ottiene un hashish di gradazione unica, ma dato che è abbastanza concentrato è ancora un fumo di buona qualità. Per il fumatore che è ancora inesperto bastano non più di un paio di tiri per avere un viaggio interstellare garantito.

Il giorno prima di metterci al lavoro con il Pollinator, mettiamo in congelatore le buste contententi lo scarto della cimatura.


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contengono più cristalli di THC rispetto a quelli delle coltivazioni outdoor e per questo ovviamente ne otterrete più polvere di hashish. Di conseguenza spesso capita che i mesi invernali si rivelano un periodo d’oro per il coltivatore di indoor: la ridotta umidità atmosferica e le basse temperature esterne (a patto che appendiate e usiate più lampade che d’estate). Ma può capire che i coltivatori di indoor abbiano già abbastanza da fare per tagliare e cimare, quindi il coltivatore di outdoor che ha tempo a disposizione può cogliere l’opportunità mettersi immediatamente a lavorare per un collega in cambio del lucrativo prodotto finale.

Per essere certi di non continuare a prendere dal freezer le stesse buste di plastica, facciamo in modo che ognuna sia numerata diversamente.

In realtà se trovate che il fumo di Prima Qualità sia davvero troppo forte, potete smussarlo mescolandolo con quello di seconda e terza scelta; persino a questo punto è probabile che vi renda fumati come scimmie. Dopo aver finito tutto il lavoro e aver accumulato una bella quantità di polvere di hashish, vorrete naturalmente prenderne una pallina e arrotolarvi una bella canna per partire per bene. E infatti potete e farete così. Ma la qualità diventerà ancora migliore – suprema – se riuscirete a resistere alla tentazione di fumarlo o pressarlo immediatamente, e lo lasciate da parte al sicuro per un anno (anche di più se vi va). In questo modo la polvere di hash ha la possibilità di maturare completamente (a patto che la teniate in un luogo fresco, buio e soprattutto asciutto) e la sua qualità aumenterà gradualmente fino a raggiungere proporzioni stratosferiche. Fra l’altro, questo succede perché i granelli delle foglie verdi (che son riuscite a passare in piccole quantità attraverso il setaccio) muoiono dopo un po’ di tempo. Di conseguenza migliorano decisamente sia il sapore che la qualità della polvere di fumo. L’hashish che si compra normalmente nei coffeshop o dai rivenditori indipendenti di solito ha avuto un abbondante periodo di tempo per maturare, anche se non si nota, perché è successo lentamente, durante la produzione e la conservazione (nel paese in cui è stato prodotto). Anche mentre veniva contrabbandato, se il fumo era pressato, era comunque in grado di maturare. Chiaramente, potete benissimo usare anche lo scarto della cimatura di una coltivazione indoor per fare del Nederhash (o dell’Italhash, a questo punto!). Le foglioline e i germoglietti delle produzioni indoor solitamente

Alcune varietà di canapa producono così tanti cristalli di THC che la polvere di hashish inizia ad accumularsi già nella busta in cui abbiamo messo lo scarto della cimatura.

Una volta che avete fatto il vostro Italhash, vi assicuro che non vorrete sentir parlare di altro. Non c’è niente di più delizioso di una montagnetta di polvere fatta con le vostre brave manine, e per di più è hashish di qualità superiore! Vorrei concludere augurando a tutti i lettori, coltivatori e a tutte le altre parti interessate un felice Anno Nuovo e molto probabilmente ci sarò anche l’anno prossimo con dei reportage nuovi nuovi dalle frontiere estreme delle mie pratiche da coltivatore al Mondo delle Meraviglie di Weckels.

La seconda volta lasciamo girare il Pollinator per mezzora. La ricompensa è uno strato spesso di polvere di hashish.

Una bella collezione di polvere di hashish di annate diverse. Potete lasciarla maturare tranquillamente, stando sicuri della fantastica qualità del fumo.

Dopo aver controllato di aver tolto il sigillo sulla scatola e anche la bacinella grande, potete vuotare nella scatola la busta con lo scarto della cimatura.

In seguito riattacchiamo il sigillo sulla scatola e infiliamo sotto il vassoietto bianco. Ora dobbiamo solo riattaccare il gancio esterno e siamo pronti a partire!

Dopo che ha girato solo per un quarto d’ora sganciamo la chiusura esterna e sfiliamo attentamente il vassoio bianco. Con l’aiuto di carte di credito o simili si riesce facilmente a spatolare via la polvere di hashish da questo vassoio bianco.

Scrivete sempre sull’etichetta l’anno di produzione, il livello di qualità e la varietà di marijuana che avete usato (per ricavare l’hashish).

In questa foto si vede ancora la polvere di hashish. Vero Nederhash, puro al 100%!



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SENSI STAR

Photo: Paradise Seeds


Rubrica Giu ridica

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Sentenze eclatanti e tabelle... dagli sconosciuti! Questo inizio 2005 è stato caratterizzato, per quanto concerne le politiche e le normative in tema di stupefacenti, da alcune novità. Vi comunico, in primis, l’inserimento della Salvia Divinorum nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope; vi segnalo poi un paio di sentenze della Corte di Cassazione in tema di accertamento della guida sotto effetto di droghe e di possesso di stupefacenti; sempre in tema di giurisprudenza antiproibizionista, farà piacere spendere due parole sulle assoluzioni degli esponenti radicali nei processi per le azioni di disobbedienza civile del 1997 a Roma e del 2003 a Matera e Pisa.

Aggiornamento delle tabelle contenenti l’indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope A nove mesi dalla prima disposizione italiana di sequestro dal commercio “dei prodotti contenenti Salvia divinorum o il suo principio attivo Salvinorina A”, nel giugno dello scorso anno, la Salvia “divinorum” è stata inserita nelle tabelle previste per legge, insieme ad altre sostanze sintetiche già segnalate dall’Unione europea sedici mesi fa. La disposizione di sequestro era stata resa indispensabile dall’ormai vasta diffusione della sostanza, ad opera degli smart shop, nei quali è possibile trovare sostanze che, pur affini alla cosiddetta “cultura dello sballo”, non rientrano negli elenchi di quelle regolamentate o vietate. Il decreto del Ministero della Salute, di concerto con quello della Giustizia, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e dunque la classificazione della sostanza è formalmente in vigore. Ma se la misura può sembrare in ritardo, paradossalmente è anche in anticipo: la cosiddetta salvia dello sciamano doveva rientrare tra le “nuove” sostanze stupefacenti classificate dalla normativa la cui gestazione al Senato si sta prolungando oltre le previsioni. Il decreto attuale “sistema” questa temporanea lacuna e mette al bando altre quattro droghe sintetiche (2CT-7, 2C-T-2, 2C-I e TMA-2) piuttosto diffuse; per queste, tuttavia, la tempistica non sembra propriamente rapida: la decisione 2003/847/GAI del Consiglio europeo del 27 novembre 2004 (a firma del Guardasigilli italiano) disponeva affinché gli Stati membri si adoperassero per inserire tali sostanze nelle tabelle di quelle stupefacenti e psicotrope. Il caso della Salvia Divinorum esemplifica alcune vistose contraddizioni della materia legislativa e soprattutto l’assoluta arbitrarietà ovvero l’imponderabilità delle ragioni che fanno di una sostanza o di una pianta una droga illegale, una medicina soggetta a prescrizione, o un vegetale liberamente coltivabile e consumabile. L’articolo 14 del Testo Unico sugli Stupefacenti dispone che nella tabella I venga inserita «ogni sostanza che [...] abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica [...] o che possa provocare allucinazioni o gravi distorsioni sensoriali». Per stare al dettato di questa

norma si dovrebbe bandire una bella porzione del regno vegetale, compresa una fetta notevole della più comune flora nostrana. Lo stramonio, la mandragora, la belladonna, la noce moscata, lo hyoscyamus, la ninfea, il ranuncolo hanno proprietà allucinogene e talora tossicità letale. Il vino e gli alcolici producono forti distorsioni sensoriali e, come il tabacco, sono in grado di indurre forme di dipendenza grave, ma non vengono riportati in tabella, come invece si fa per le foglie di coca, la paglia di papavero, il cactus peyote. A parte queste gravi incoerenze, l’impianto legislativo è condannato a un permanente ritardo sull’evoluzione della produzione, dell’offerta e del consumo degli agenti psicoattivi: il Testo Unico, all’articolo 13, di fatto decreta che una sostanza è libera finché non viene inserita nelle tabelle di quelle sottoposte a controllo. Ciò implica che è possibile formulare nuove sostanze psicotrope e lanciarle sul mercato dove saranno legali fino all’aggiornamento delle tabelle, un atto che si realizza con un Decreto del Ministero della Sanità, di concerto con il Ministero della Giustizia sentito l’Istituto superiore di sanità e il Consiglio superiore di sanità. Un provvedimento quindi che per sua natura non può essere tempestivo. Un successivo decreto ministeriale ha disposto che vengano contemplate in prima tabella tutte le sostanze ottenute con le più comuni reazioni chimiche a partire dai principi psicotropi già sottoposti a controllo. Ma le possibilità di sintesi sono tante e tali che sul mercato vengono costantemente presentate nuove sostanze, le cosiddette «designer drugs», dagli effetti imprevedibili e dal profilo tossicologico sconosciuto.

Corte di Cassazione, sentenza n. 47903/04: Più difficile contestare la guida sotto gli effetti di droghe Più difficile contestare la guida sotto gli effetti di droghe. Lo stato di alterazione fisica e psichica causata da stupefacenti può essere provato solo dall’esame di campioni di liquidi biologici, effettuato in strutture sanitarie pubbliche o equiparate, secondo quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 187 del Codice della Strada. In questi termini si è espressa la IV sezione penale della Cassazione, con la sentenza 47903/04, depositata il 10/12/2004, distinguendo nettamente

tale ipotesi da quella di guida in stato di ebbrezza. Secondo i giudici lo stato di alterazione da stupefacente, così come all’art.187 del CdS, non può essere dedotto da elementi sintomatici esterni, valutati in modo discrezionale dagli agenti che accertano l’infrazione, ma solo effettuando analisi di laboratorio. Profondamente diversa la disciplina dettata dall’art.187 del CdS, che, con riferimento all’ipotesi di guida in stato di ebbrezza, consente di provare il reato anche solo sulla base degli elementi sintomatici riscontrati dagli agenti. La constatazione da parte degli agenti di circostanze oggettive e sintomatiche della possibile assunzione di stupefacenti, quali difficoltà nel linguaggio, tremore o lentezza dei movimenti, non rimane del tutto priva di effetti. In base a questi elementi alle forze dell’ordine è consentito accompagnare l’automobilista nelle strutture sanitarie per effettuare i necessari accertamenti. Già un’ordinanza della Corte Costituzionale, la n.306 del 25/07/2001, aveva affermato che le attuali conoscenze tecnico-scientifiche non consentono di verificare l’effettivo uso di sostanze stupefacenti con sistemi empirici o mediante apparecchiature analoghe all’etilometro, che pur essendo meno invasive del prelievo di campioni biologici, garantiscono risultati immediati e affidabili. Per questo l’apparente disparità di trattamento delle due fattispecie e il diverso sistema di prova previsto non possono dirsi ingiustificati, ma sono al contrario legittimi.

Corte di Cassazione, sentenza n. 49085/04: Solo il mercato fa l’ingente quantità Un chilo e mezzo di cocaina, corrispondente a 10.442 “dosi droganti”, non sono automaticamente una “ingente quantità” che faccia scattare la specifica aggravante. Lo ha stabilito la sesta sezione penale (sentenza 49085/04) della Cassazione. Nel caso in questione si trattava di valutare l’applicabilità dell’art. 80, comma 2, del Testo Unico, che prevede un inasprimento di pena dalla metà ai due terzi nei casi in cui la quantità di droga abbia così oltrepassato i confini dell’ordinario da rappresentare un pericolo per la salute pubblica o almeno per un numero indefinito, ma rilevante, di tossicodipendenti. Il condannato ha fatto notare che la quantità di droga con la quale era stato sorpreso non era eccessiva, “considerato anche che il mercato di destinazione era quello romano”. La Cassazione gli ha dato ragione, chiarendo che un chilo e mezzo di cocaina pura “non integra di per sé un quantitativo ingente, a meno che in relazione alle caratteristiche dell’offerta di droga, alla sua capacità

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di diffusione e alle condizioni di assorbimento del mercato di riferimento esso determini in concreto un pericolo alla salute pubblica di elevata intensità”.

Disobbedienza civile: assolti i radicali “È una sentenza importantissima, non solo per me e per i miei compagni, ma per tanti che sono in carcere, dove spesso avvengono suicidi, tanti sconosciuti”. Così Marco Pannella, al termine della lettura della sentenza che lo ha assolto dall’accusa di cessione di sostanze stupefacenti, emessa dalla I Sezione penale della Corte d’Appello di Roma, in merito alla disobbedienza civile del 12 ottobre del ‘97 in piazza Navona. Si sono concluse con il proscioglimento dei tre radicali accusati di spaccio anche le udienze preliminari di questi giorni presso il Tribunale di Pisa e quello di Matera, in quanto “il fatto non è punibile per l’inidoneità dell’azione a ledere il bene giuridico protetto dalla norma penale”. I militanti radicali avevano distribuito hashish nel corso di manifestazioni di disobbedienza civile, tecnicamente cessione di stupefacente, atto che la legge prevede, a qualsiasi titolo avvenga, comportamento equiparato allo spaccio. Le difese hanno dimostrato da un lato che non è possibile valutare l’esatta quantificazione di singole “dosi droganti” (cioè se la singola bustina potesse recare “effetti droganti” sull’assuntore), poiché l’effetto drogante è riferibile solo a un consumo intensivo e continuativo. Non è praticamente mai dato di riscontrare, nei consumatori, effetti di dipendenza fisica da cannabis, se non a dosaggi “abnormi”, ottenuti solo in condizioni sperimentali e/o di laboratorio, e di fatto estranei all’uso comune. La quantità minima per indurre dipendenza sarebbe pari a 210 mg al giorno di principio attivo (da non confondere con il peso “lordo” della sostanza) consumato quotidianamente e continuativamente per parecchie settimane. La seconda strada si inserisce nella dinamica stessa della disobbedienza civile e della non circolazione della sostanza: si può parlare di non punibilità “motivata dalla non idoneità della loro condotta a ledere la norma giuridica in quanto effettuata in presenza delle forze dell’ordine, che hanno impedito la successiva circolazione della sostanza e indipendentemente dal fatto che la norma punisca chiunque cede a qualsiasi titolo o per qualsiasi scopo”. [Per approfondimenti: www.aduc.it; www.retecedro.it; www.dirittoegiustizia.it ; G.Amato, I traffici illeciti di sostanze stupefacenti, Giuffrè editore, Milano, 1999.] Dott. F. Piccinini

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Coltivazione per principianti Parte prima Soft Secrets Italia inizia una nuova serie, rivolta ai principianti della coltivazione, assolutamente senza esperienza. Nel momento in cui inizierai, noi saremo non solo pronti a spiegarti i termini e i modi di dire del mondo della coltivazione, ma anche a darti una mano quando davvero ti metterai ad allestire un semplice spazio per le tue piantine in casa. Una serie “per principianti”, dunque, che dopo aver letto tutto ed aver realizzato con successo il loro primo raccolto potranno fregiarsi dell’appellativo di coltivatori “certificati da Soft Secrets”. Di Bart B.

Così volete coltivare a casa ma non sapete da dove iniziare? Cominciate leggendo! Se siete alle prime armi, siete comunque sulla strada giusta perché avete scoperto Soft Secrets, anche se al momento non “possedete” tutto quello che viene detto qui, specie alcuni termini tecnici usati. Come in ogni altro tipo di “business” dovete per prima cosa farvi una base teorica. Così procuratevi libri sulla coltivazione in casa, consultate giornali e video sulla cannabis e parlate con gli altri coltivatori nei numerosi forum sulla canapa disponibili sulla Rete. I forum su internet specialmente sono il posto perfetto per far crescere la vostra conoscenza. Incontrerete coltivatori di ogni livello desiderosi di condividere le loro esperienze, dai dilettanti ai coltivatori professionisti e commerciali. Lo faranno con piacere e risponderanno alle vostre domande molto tempestivamente. Questo è il grosso vantaggio di un forum rispetto alla lettura di un libro, che può spesso lasciarvi con delle domande senza risposta. Potete fare le vostre domande direttamente online e questo rende più veloce il processo di apprendimento. In ogni caso è necessario che abbiate letto un libro di base sul procedimento per la coltivazione “indoor”. Troverete le risposte all’80% delle vostre domande su come far crescere la vostra cannabis in questo modo. Dovete leggere questo libro quante più volte possibile, almeno tre volte dall’inizio alla fine e viceversa. Vi potete tenere in mente ogni cosa che non capite e chiederla nel forum. Su queste colonne potete anche trovare ulteriori informazioni. Dopo molti mesi che frequentate i forum, guardate fotografie di meravigliosi germogli, leggete le altrui esperienze di coltivazione, e trovate le risposte al rimanente 20% delle vostre numerose domande, sarete autorizzati a chiamarvi, in teoria, coltivatori preparati. Ma come ben sapete, passare dalla teoria alla pratica raramente è così facile come si pensa.

La terra Il passo successivo è mettere insieme l’attrezzatura per coltivare. Di cosa abbiamo tutti bisogno se vogliamo coltivare della cannabis? Vasi in cui mettere la terra, che non danno grossi problemi. Per terra intendo un mix, naturalmente, e a questo proposito avete un’enorme assortimento in cui scegliere. Economici sacchi di terra in vendita in molti centri per il giardinaggio funzionano, ma possono porre molti problemi al principiante. La terra contiene poco nutrimento e non è abbastanza aerata. E un terreno ben aerato è importante per un buono sviluppo delle radici della vostra pianta di canapa. Assicurandovi un

terriccio ben aerato la pianta crescerà più vigorosa, forte e sana. Per raggiungere questo risultato basta aggiungere alla terra delle piccole pietre, bianche e leggere, chiamate perlite, che la renderanno più aerata. Ma perchè complicarsi la vita? Grazie ai numerosi negozi per coltivatori nel Rego Unito potete semplicemente acquistare della terra appositamente studiata per coltivare la canapa. Queste miscele di alta qualità contengono molti dei giusti nutrimenti per tutto il ciclo della crescita, una volta che avete fatto un periodo di due settimane di preparazione. Il terreno è anche aerato, perché molti contengono ache della perlite. Vi costerà un po’ di più ma il valore aggiunto che questo tipo di terra offre lo rende conveniente. La terra è molto importante: la vostra pianta vi affonda le sue radici, dopo tutto. Perché lesinare su questo? Se volete risparmiare fatelo su qualunque cosa ma non sulla terra. Meglio comprare semi economici piuttosto che tentare di far crescere una pianta da semi costosi in un terreno da poco. Un altro inconveniente dei terreni economici è che diventano subito duri e secchi. Se siete davvero sicuri di non poter prevedere nel vostro budget l’acquisto di un buon terreno, allora è meglio che acquistiate un efficace concime. Questa è la miglior qualità di terreno economico e nello stesso tempo la più costosa. Soprattutto, non usate concime per fiori o cose simili. Sono fatti per coltivare speicifici tipi di fiori e piante e solitamente sono più acidi perché è quello che piace alle piante. Le nostre piante di cannabis, invece, non lo apprezzano. Va detto che le piante di cannabis crescono rigolgiose dappertutto; in fondo è e rimane un’erba. Ma provate ad assecondarla il più possibile e lei vi contraccambierà all’epoca della raccolta con un’abbondante produzione. Così andate nel negozio specializzato più vicino se potete. Il più grosso vantaggio usando terriccio di buona qualità, come quello della Plagron, è che a voi resta poco e niente da fare. Così non dovete aggiungere nutrimenti extra, ad esempio.

I semi Abbiamo riempito I nostri vasi con la terra, così cosa ci serve adesso? Ovviamente ottenere della marijuana senza avere le piante di cannabis è un po’ difficile. Il modo più facile è utilizzando dei semi. Possono essere acquistati in moltissimi paesi e potete ordinarli senza problemi. Ma dove potete ordinarli i semi di cannabis, vi chiederete? Per prima cosa possiamo tornare a Internet. Molti siti offrono semi di cannabis ma non tutti, dobbiamo dirlo, sono seri. Il mio consiglio: comprarne pochi da molti commercianti conosciuti.

Filtro + sfiato

Lampada gigante

Il mio preferito è Gipsy Nirvana, in Gran Bretagna, potete visitarlo di persona oppure ordinare via internet (www.seedsdirect.to). Troverete una grande selezione di semi dei produttori di quasi tutto il mondo e ad un buon prezzo. Inoltre la velocità con cui gli ordini sono evasi è eccezionale, per non parlare del fatto che le loro consegne sono discrete e sicure.Posso già immaginare le vostre prossime domande: che tipo scegliere? E perché alcuni semi sono così costosi ed altri cosi economici? Il modo più semplice per spiegarlo è che è qualcosa di simile alla differenza che c’è tra abiti firmati e non. Gli abiti firmati costano molto di più ma non necessariamente sono migliori come qualità. La maggiuor parte di quello che pagate è per il marchio, e le cose vanno alla stessa maniera per il commercio dei semi, dove i nomi più famosi impongono i prezzi più alti. C’è anche un problema di immagine: “costoso” è associato a “migliore”. Un’azienda vende i propri semi a prezzi più alti ma ne vende meno di un’altra che pratica una politica di prezzi bassi. Inoltre, il costo del lavoro per lo

sviluppo dei semi e per le nuove varietà (sostanzialmente Ricerca e Sviluppo) si aggiunge al prezzo. Attraverso l’esperienza acquisita negli anni la qualità dei semi viene mantenuta alta, è il caso di grandi aziende come Sensi Seeds, e il prezzo richieso è alto di conseguenza. Ma il prezzo finale dipende da tanti, tanti fattori e la mia personale esperienza mi fa dire che il prezzo non è necessariamente un indicatore di qualità. Potete avere buone o cattive esperienze con semi costosi e semi economici. Anche semi presi dalla vostra erba possono trasformarsi in discrete pianticelle. Ma comunque non abbiamo ancora I nostri semi, così quali scegliamo? Ci sono molte possibilità, devo dire. Ogni varietà ha i suoi pregi e difetti nella coltivazione. La buona notizia, così, è che non potete fare una scelta totalmente sbagliata. Così non state troppo a pensarci per fare la scelta giusta. Ma per facilitarvi le cose, scegliete una varietà Indica. Perché un’Indica? Avete due tipi base di piante di cannabis: Indica e Sativa. Indica non cresce troppo grossa e ha un breve periodo di fiuritura, con forte ed ampio fusto, e


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Soft Secrets

all’esterno, producendo fresco, e l’aria satura di per fluisce automaticamente nello spazio. In altre parole, non avete necessariamente bisogno di una pompa che soffi aria fresca nello spazio in cui coltivate. Potete se lo desiderate, ma non è essenziale. Il valore aggiunto di avere un estrattore d’aria è che possiamo anche far sparire il tipico profumo della canapa durante la fioritura, e per assicurarci che non attragga l’attenzione all’esterno usiamo un filtro al carbone per far sparire il profumo. Ogni estrattore ha un filtro al carbone che funziona per questo. Un filtro al carbone è un grosso tubo riempito di carbone. Chiamato carbone attivo, ha la proprietà di assorbire gli elementi chimici che causano odori e di neutralizzarli. Un filtro al carbone non dura una vita, ovviamente. Una volta pieno consente agli odori di circolare di nuovo liberamente. Un filtro al carbone generalmente serve per cinque raccolti, così passa circa un anno prima che sia necessario rimpiazzarlo. Un buon estrattore con un discreto filtro al carbone è qualcosa di cui realmente non potete pensare di fare a meno se volete

larghe foglie. La Sativa è l’opposto, con una forte crescita che porta ad una grossa pianta con foglie sottili, e sopratutto durante la fioritura è molto più grossa della Indica. Ci sono anche gli ibridi delle due che sono sostanzialmente Indica con un po’ di Sativa, o possono essere prevalentemente Sativa con un pizzico di Indica. Entrambe sono ececzionali, ma per un principiante ci sono molte più possibilità di successo con una Indica. La Sativa è imprevedibile e durante la fioritura può triplicare le sue dimensioni. L’Indica, invece, al massimo raddoppia durante la fioritura, che è più cortas (specie se lo spazio è limitato). L’Indica è quindi più facile da trattare e non riserva sorprese per i rifornimenti, oltre ad avere una grande resistenza allo stress (con minore stress per il coltivatore di turno). Certamente per chi coltiva giusto poche piantine nell’armadio io consiglio l’Indica. Ora, non voglio dare l’impressione che la Sativa sia difficile da far crescere, ma se volete ottimizzare le possibilità di successo per il raccolto è meglio puntare sulla Indica. Noterete certamente che ci sono tante opportunità tra cui scegliere. Ognuno ha la sua opinione personale su quale varietà dovete scegliere, ma voi scegliete da soli secondo la vostra personale preferenza. Così alla fine, dopo tanti se e tanti ma, avete scelto. Fantastico!

La luce Le nostre piante non si svilupperanno senza luce e così noi dobbiamo avere una lampada che può essere usata sia nella fase della fioritura sia in quella della crescita. Dalla lampada dipenderà il vostro raccolto finale: più luce maggior peso. Così, più luce significa più erba ed un maggior raccolto. Anche con una lampadina potete coltivare cannabis, ma è meglio usare quelle che son o conosciute in commercio come “TL-lamps”, quelle

che probabilmente conoscete come fluorescenti. Per ottenere un raccolto ragionevole di buonissima qualità avete bisogno di una lampada al sodio di 400/600 watt. Si tratta di una potenza media, perché ce ne sono anche da 1000 e 2000 watt, così come da 150 e 250. La lampada 400w-600w è perfetta per noi poichè usa relativamente poca energia per la quantità di canapa che può produrre. È certamente in una lega differente rispetto ad una lampadina normale. Ci sono molti tipi di luci, non lasciatevi fregare, prendete solo una luce al sodio. Per cominciare scegliete il modello più semplice ed economico. I tipi a raffreddamento ad acqua o ad aria possono essere lasciati da parte per coltivazioni future. Una lampadina da 400W può farvi avere 200 grammi di germogli, e una da 600W fino a 300 grammi. Si tratta di un rendimento in cui potete sperare come coltivatori principianti o “in erba: se ne ottenete di più, potete considerarvi fortunati. Se siete diventati bravi, di solito dopo alcuni raccolti, potete sperare di arrivare a 300 grammi da una 400W e a 400 grammi da una luce da 600 grammi. Ma le lampade di queste potenze possono illuminare molto bene un metro quadrato e rilasciano una buona quantità di calore. Tenetelo a mente. Capito questo, arriviamo al nostro prossimo acquisto: una pompa aspirante con un filtro attivo al carbonio. Le piante di cannabis hanno bisogno di anidride carbonica (CO2) per svilupparsi, e la prendono dall’aria intorno loro. Se non permettete un ricambio di aria fresca nella stanza in cui stanno sviluppandosi, prima o poi finiscono con il consumarla tutta. Una volta che quello accade lo sviluppo di pianta è ritardato e meno sano. Per impedire che questo accada ci assicuriamo che l’aria fresca entri nella stanza dove coltiviamo mettendo in un estrattore d’aria. Questo succhia l’aria impoverita dal CO2 e la espelle

Piccole operazioni di coltivazione

Un ventilatore è indispensabile per far circolare l’aria

coltivare della cannabis. Sarà una delle spese più costose se siete all’iunizio, ma prtovate a ferne a meno giusto una volta e vedrete che razza di problemi avrete. Se anche sopravviverete avvolti dal profumo della vostra piantagione, il raccolto sarà comunque basso a causa del CO2 nell’aria. Per assicurarci che l’aria fresca succhiata circoli effettivamente nello spazio in cui coltivate avremo bisogno anche di uno o più ventilatori che provvedano alla circolazione dell’aria pulita. Mantenendo l’aria in circolo e costantemente mossa, il ventilatore assicura che la temperatura e l’umidità dell’aria, così come il CO2, siano davvero uniformi nello spazio. Senza ventilatore, un lato del vostro spazio può essere a 25 gradi e l’altro a 20. Il calore che viene dalle lampade, grazie al ventilatore si sparge per tutto l’ambiente creando una temperatura uniforme. Un ulteriore beneficio deriva dal fatto che soffiando sulle vostre piante esse sviluppano un fusto più spesso e forte che dopo vi farà avere un miglior raccolto.

La nutrizione Che le nostre piante non si sviluppino da sole è un fatto, questo significa che dobbiamo anche dare loro nutrimento. Una sostanza nutriente organica liquida ottiene la mia approvazione, come fa la Plagron. Come ho detto prima, un buon terreno avrà abbastanza nutrimento in se stesso per l’intero periodo della crescita. Soltanto nelle ultime settimane è una buona idea dare un supplemento di alimentazione, e lo facciamo con integratori liquidi. Per coltivare in casa abbiamo solo bisogno di alimento pe la fioritura. Perché anche il terreno più economico ha abbastanzanutrimentio in sé per completare la fase della crescita, sempre che non dedichiamo troppo tempo alla pre-crescita.Ogni alimento per piante è differente, ma tutti sono a base di azoto, fosforo e potassio. Azoto e potassio sono i più usati per la crescita, mentre un mix di fosforo e potassio è molto più utile durante la fioritura. Un buon alimento per la fioritura contiene molto fosforo e potassio e una piccola quantità di sodio. Una volta di più, scegliete gli alimenti speciali per la canapa poiché ogni alimento è differente ed è meglio all’inizio usare soltanto un integratore. Lavorando subito con un alimento specifico per la canapa otterrete una migliore nutrizione della pianta – e futuri migliori raccolti – piuttosto che cominciando con nutrimento per piante domestiche no simili per poi passare ai prodotti per la canapa più successivamente. Così ora abbiamo visto gli aspetti più importanti: buon terreno, luce, semi, ventilazione e circolazione dell’aria. Questo è tutto ciò che ci serve, o tutto quello di cui dobbiamo preoccuparci, per coltivare della buona cannabis. Non è poi molto e non così difficile. L’unico inconveniente è il capitale necessario per acquistare l’attrezzatura, un investimento di circa 500 €. Non così costoso ma nemmeno economico. La lampada e l’estrattore incideranno per la maggior parte. Volete ancora coltivarvi la vostra cannabis? Restate sintonizzati.

Segue

Essenziale: alimento per le piante

Questa serie è realizzata in cooperazione con Plagron, visitateli www.plagron.nl


Soft Secrets

Intervista

Punkreas

di Albertoetniko

Li abbiamo incontrati durante il loro ultimo tour italiano

I Punkreas, nati nel 1989 a Parabiago(MI), possono essere considerati a buon diritto la punk-band piu’ famosa d’ Italia. Arrivati a questo traguardo dopo molti anni di gavetta, va sottolineato anche come la line-up abbia subito un solo cambio in 15 anni di presenza sui palchi, a conferma della solidità granitica della band. Attualmente la formazione e’ composta da CIPPA (voce), FLACO (chitarra), PALETTA (basso), NOYSE (chitarra), e GAGNO (batteria), che da “Falso”, l’ ultimo album, ha sostituito Mastino. Musicalmente, la band cerca sonorità grezze e furentiche rivelano peraltro una tecnica eccellente ed una creatività, soprattuto nei testi, fuori dal comune. SSIT: Ganja: pro o contro? Punkreas: Pro (all’unisono n.d.r) E chi la usa? Punkreas:(Un po’ confusi), Ma. fra di noi?

giriamo noi per suonare, NO, ma in genere adesso è più facile trovare la coca ed anche le pasticche piuttosto che altro, ma in sintesi è come ha detto Flaco, un sacco di COCA del CAZZO! Ma da quando avete cominciato a suonare, quanti sono, 10, 12 anni…

No, in generale, persone insospettabili che ne so, spettacolo , politica…..

Punkreas: 15, sono 15 anni

Flaco: No, i politici usano altro…..(ghigno!), avranno paura di rilassarsi troppo, ma vi rendente conto ragazzi che le leggi che hanno fatto sono per la maggior parte prococainomani? (e Paletta ridacchia beato)

…Insomma, dagli esordi, che differenza vedete tra i giovani dell’epoca e i ragazzi che vengono adesso a vedere i vostri concerti?

così per fare, senza più quel romanticismo che c’era una decina di anni fa.

idroponico però devi avere i soldi per comprarti tutto il necessario.

Flaco: …Complice anche una legislazione omologante, si è persa anche la specificità tra le sostanze, dato che sono tutte uniformemente condannate vengono tutte percepite allo stesso modo come droghe, quindi , più o meno sono considerate allo stesso livello, pur avendo effetti diversi…. Quindi anche dal consumatore tendono ad essere buttate nel calderone.

Quindi, per smuovere un po’ le acque, cosa pensate si possa fare:abbassare i costi degli impianti oppure sperare in una soluzione più fantasiosa (per adesso)tipo la vendita in coffe shop come in Olanda o nelle farmacie?

Ma, parliamo ancora di cocaina, la sua rapida diffusione è legata al progressivo uniformarsi delle droghe o è semplicemente uno dei tanti fenomeni sociali in evoluzione?

Paletta: ho paura che se ci mettono sopra le mani le case farmaceutiche oppure lo stato con i classici monopoli, diventi una merda peggio di quello che si trova in giro a strade ora!

Flaco: E’ legata a due fenomeni: uno è l’effetto di leggi che puniscono tanto lo spacciatore di cocaina, quanto quello di marijuana; la legge economica dice che, se tanto devi pagare lo stesso, è meglio che trasporti una cosa più piccola con la quale puoi guadagnare di più. La seconda cosa è che siamo un popolo che si identifica nei mass-media e fighi televisivi e questi ultimi si fanno di coca e sicuramente non di marijuana.

Flaco: Nella migliore delle ipotesi possiamo aspirare solo ad una medicalizzazione della marijuana, che poi è una prospettiva del cazzo!

In pratica, l’una e l’altra cosa…. Punkreas: Esatto! Cambiamo argomento… L’autoproduzione, come la vedete? Nel senso, uno prende e si fa l’impiantino in casa e si coltiva tutto da solo senza dover rendere conto a nessuno… Paletta: Guarda…. A me m’han portato via, quindi non so cosa dirti (e tutti ridono n. d. r.) Punkreas: Ah, si scusa, ci eravamo persi un attimo, qual era la domanda? E’ meglio che una persona coltivi o che speri che cambino le leggi e nel frattempo si rifornisca da amici o conoscenti?

Punkreas: In che senso? Paletta: In genere, tutte le persone che amano la natura. Oltre alla ganJa, cosa circola in giro? Nei locali che frequentate, nell’ambiente che vi circonda…. Flaco: Nel mondo che ci circonda, tra i locali, un sacco di COCA del CAZZO…. Paletta: Magari, non nei locali in cui

Il rapporto tra loro e le droghe, i primi approcci…. Paletta: Ehh…è cambiato molto con gli anni, i primi tempi era un bel rituale farsi uno spinello, un chiloom in compagnia, quasi una cosa sacra. Adesso è diventato un palliativo, più che altro per fare scendere l’effetto di qualche altra droga oppure tanto

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Flaco: L’autoproduzione è sempre una cosa fantastica, però non sempre ci sono le condizioni ambientali adatte; tipo, se vivi in campagna la cosa è piuttosto semplice, ma se vivi in città diventa tutto più complicato.

Punkreas: Certo ,abbassare i costi delle attrezzature sarebbe un buon inizio…

Spiegati meglio... Flaco: Tipo che rientri in un circuito farmaceutico di cura, e questo va anche benissimo perché di fatto la marijuana ha delle caratteristiche curative non indifferenti, tipo contro sclerosi multipla, anoressia o come semplice antidolorifico anche nei casi più gravi, però noi rivendichiamo l’uso ludico com’è assolutamente legittimo. Legittimo e non punibile quindi! Flaco: Esatto! Cosa è giunto il momento di dire a questo punto? Flaco: E’ l’ora di dire che se la canapa oggi è vietata in quasi tutte le parti del mondo è perché dava fastidio a dei produttori che si presentavano sul mercato con sostanze di derivazione petrolchimica. Non esistono altri motivi! Paletta: Ah, nel nostro nuovo cd, c’è in allegato anche un dvd con più di ora di materiale inedito in Italia, riguardante l’inizio del proibizionismo sulla canapa in America e la sua evoluzione nel resto del mondo negli anni, una chicca e anche una novità per gli appassionati! Ultime parole famose?

Ma l’indoor allora?

Punkreas: A volte è bello essere sempre al verde!

Punkreas: Si l’indoor con l’impianto

Sito ufficiale: www.punkreas.net


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Soft Secrets

Ethnoworld

Uniamoci, colleghi canapai!

Ora basta… è il mio grido, sperando che qualcuno risponda Interrompo a malincuore la serie di articoli sull’Amanita muscaria per lanciare un appello. Come molti di voi sapranno il 7 di marzo 2005, il Ministero della Salute ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 l’aggiornamento delle tabelle contenenti le indicazioni delle sostanze stupefacenti.

5_Vista la relazione tecnica della Direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’interno, relativa ai risultati dello studio effettuato presso il Laboratorio indagini sulle droghe del Servizio di polizia scientifica della Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, nel quale viene riconfermato che la salvinorina A e’ un potente allucinogeno naturale;

Queste le sostanze aggiunte alla tabella I: - salvia divinorum; - salvinorina A; - 2,5-dimetossi-4-(n)propiltiofenetilamina, acronimo: 2C-T-7; - 2,5-dimetossi-4-etiltiofenetilamina, acronimo: 2C-T-2; - 2,5-dimetossi-4-iodofenetilamina, acronimo: 2C-I; - 2,4,5-trimetossiamfetamina, acronimo: TMA-2. Per quanto riguarda le ultime quattro sostanze, si tratta di designer drugs (molecole derivanti da sostanze di sintesi già classificate come stupefacenti e modificate nella loro struttura in modo da ottenere gli stessi effetti pur non essendo schedate tra gli stupefacenti). Spesso sono sostanze molto tossiche di cui non esiste adeguata documentazione sui possibili effetti collaterali e/o sovradosaggi; spesso più forti e pericolose delle molecole da cui provengono (in questo caso sono strutturalmente derivate dalla fenetilamina). Il discorso Salvia è completamente diverso. Cito dall’articolo pubblicato sulla GU n. 54 (sottolineatura nostra, ndr): 1_Preso atto che presso alcuni negozi è diffusa la vendita di prodotti a base di salvia divinorum, contenenti come principio attivo la salvinorina A; 2_Considerato che la salvia divinorum, erba perenne della famiglia delle Labiatae, viene assunta per inalazione, ingestione o masticazione delle foglie al fine di procurarsi uno stato allucinatorio; 3_Considerato che la salvinorina A, diterpene neocloredano, è un potente allucinogeno naturale la cui assunzione provoca allucinazioni, distorsioni delle percezioni sensoriali (colori, musica), distorsioni di spazio e tempo, perdita di contatto con la realtà, esperienze extracorporee, depressione e fenomeni di dissociazione; 4_ Tenuto conto della pericolosità della salvinorina A per i suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale, per le potenzialità d’abuso e quale causa di dipendenza;

Presso alcuni negozi, gli estratti di Salvia divinorum erano in vendita sino al 9 agosto 2004, quando fu pubblicato il divieto. Da allora ha cominciato a diffondersi sul mercato nero. Risultati: 1) la Salvia si potrà ancora acquistare, basterà rivolgersi ad uno spacciatore. Forse che il mercato nero non fosse già abbastanza lucroso? la Salvia non è una sostanza con scopi ludici, richiede preparazione e conoscenza, per cui informazione. Avete mai visto uno spacciatore che fornisce opuscoli informativi?!?; Gli estratti di Salvia divinorum si ottengono tramite un processo chimico relativamente complesso che prevede anche l’utilizzo di solventi tossici. Se la preparazione dell’estratto non è fatta ad hoc, il risultato può essere pericoloso per la salute fisica. Dando per scontato che chi vuole continuare a fumare salvia lo farà (ricordatevi che se vi pescano con la Salvia in tasca sarete puniti come se fosse cocaina), non sarebbe forse stato più intelligente porre dei limiti d’età per l’acquisto, controllare la qualità del prodotto prima di metterlo in commercio, dare la possibilità a “chi sa” di fare informazione, e continuare a vendere la Salvia sul mercato tradizionale? 2) trovo l’espressione “al fine di procurarsi uno stato allucinatorio” offensiva, riduttiva e sintomatica della volontà di negare la ricerca spirituale che ogni individuo libero ha il diritto di compiere. 3) “La cui assunzione provoca allucinazioni, distorsioni delle percezioni sensoriali (colori, musica), distorsioni di spazio e tempo, perdita di contatto con la realtà, esperienze extracorporee, depressione e fenomeni di dissociazione”. Posso capire la scarsa sensibilità spirituale di chi analizza, decide e poi legifera. Comprendo che è un mestiere duro, che lascia poco tempo per i dettagli. Ma qualcuno al Ministero della Salute si è posto il problema di capire perché si chiama divinorum? Pensano forse che il nome sia una scelta commerciale? O che abbia a che fare con il vino? Prima di prendere una decisione, qualcuno ha cercato di capire

per quale strana ragione gli indiani mazatechi masticano Salvia da qualche centinaio d’anni? Qualcuno, mentre scrivo, mi sussurra all’orecchio che forse quest’aggiornamento della tabella I “fa semplicemente bene” a chi deve farsi rieleggere. 4) “Tenuto conto della pericolosità della salvinorina A per i suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale, per le potenzialità d’abuso e quale causa di dipendenza”. Pericolosità? Veramente è già stata dimostrata la non tossicità del salvinorin A (Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics). Pericoloso perché sotto effetto della salvia posso cadere dalla finestra? Ma anche sotto effetto dell’alcol può accadere. Pericoloso per i suoi effetti sul sistema nervoso centrale? In effetti qualcuno dice che il salvinorin A potrebbe essere un nuovo neurotrasmettitore, e che è già stato utilizzato come cura per malattie come la depressione e che in generale ha un grande potenziale nei campi della psicofarmacologia, psichiatria e medicina erboristica (Journal of Clinical Psychopharmacology). Mah... forse vogliono “metterselo da parte”, studiarselo con calma e tirare fuori un nuovo medicinale da venderci. _“ per le potenzialità d’abuso e quale causa di dipendenza”. Abuso e dipendenza? Devo assolutamente concludere che di Salvia divinorum ne sanno quanto mia zia. 5) “La salvinorina A e’ un potente allucinogeno naturale”. Perché non vietano anche la noce moscata? Come allucinogeno non scherza affatto, ma forse non ne sono a conoscenza. Il problema non è l’inserimento della Salvia divinorum in Tabella I (ogni settimana, per chi non lo sapesse, vengono inserite piante e principi attivi nelle tabelle delle sostanze controllate, e la lista cresce continuamente). Ci sono piante di cui molti di voi forse non hanno mai sentito parlare, come lo Yohimbe, la cui vendita come alimentare non è permessa perché a qualcuno conviene di più vendere il Viagra. Settimana scorsa il Ministero della Salute ha richiesto il ritiro dal mercato di prodotti come il Red Arrow e lo JTR, ottimi ed innocui integratori alimentari ben conosciuti agli smartshop. Potrei citare decine d’esempi. I canapai e i growshop hanno poco da stare allegri. Avete sentito quanto accaduto recentemente al negozio di Vicenza? E l’anno scorso quel negoziante che si era visto pesantemente multare perché vendeva bong? E se un giorno

chi decide per noi includesse i semi di canapa tra le sostanze stupefacenti? In Germania lo hanno fatto, quindi non sto parlando di fantascienza. Ancora. In America è stata recentemente approvata la legge che rende illegale la vendita di articoli per fumatori come i bong, i grinders ecc. Addio headshop. In Olanda, oltre a non concedere più licenze per aprire coffeeshop, ci sono fortissime pressioni per chiudere anche quelli esistenti. Ora, non so voi, ma io mi sento accerchiato. E, dato che per mia indole non riesco ad abbandonare qualcosa a cui tengo senza combattere, lancio un appello, una richiesta d’aiuto per tutti noi. Cominciamo a coordinarci. Nessuno sa con precisione quanti negozi esistano in Italia operanti nei settori della canapa e dell’etnobotanica. Questo è inconcepibile e ci dà la misura di quanto siamo “divisi” e frammentati (vantaggioso per chi vuole farci chiudere uno ad uno). Quanti di voi possono permettersi qualche migliaio di euro per un ricorso ad un sequestro o ad una sanzione ingiusta? Quanti di voi possono stare con le serrande chiuse per qualche mese in attesa di giudizio? Ci sono le basi per tentare un ricorso all’inserimento della Salvia tra le sostanze stupefacenti. Non necessariamente per poter ricominciare a venderla, quanto per cominciare a farci sentire. Uniti, supportandoci con tutti i mezzi possibili, sicuramente abbiamo una chance. Esistono iniziative e gruppi di questo genere da anni. Ma anch’essi non si coordinano tra loro. I punti vendita sono l’anello più debole del sistema, commercialmente parlando, perché sono i primi ad essere colpiti. Ma sono anche i più indicati per poter “fare informazione” a livello capillare, e quindi fondamentali. Domenica 10 aprile, presso i nostri uffici di Milano, ci sarà il primo incontro formativo/informativo. Negozi, distributori, grossisti, esperti del settore. Sono tutti invitati e benvenuti. E’ il primo passo verso un coordinamento indispensabile di chi opera in questo settore sul territorio italiano. E’ possibile che quando leggerete quest’articolo l’incontro sarà già avvenuto. Se il primo avrà successo ne faremo altri. In brevissimo tempo. Noi ci proviamo… tanti hanno già manifestato la loro volontà di partecipare. Ora sta a voi. Fateci sapere chi siete e dove siete. Scriveteci, telefonateci mandateci un piccione viaggiatore, fate segnali di fumo. Ma fatelo. Uscite dall’ombra, perché stare nascosti non è la soluzione. In Spagna ce l’hanno fatta, hanno addirittura un partito della canapa. Noi siamo così pigri da non poter neanche imparare a parlarci? Non posso e non voglio crederlo. Fabio Cardoni



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Soft Secrets

Green facts

Ghiandole di resina Ecco le dolci giandole sulle punte delle vostre foglie, dense nei fiori come zucchero cristallizzato. Gli ingredienti psicoattivi della cannabis, altrimenti noti come “cannabinoidi”, sono intrappolati nel tessuto della pianta di marijuana, nei rami, negli steli e nelle foglie, ma la maggior concentrazione di cannabinoidi si trova di gran lunga nelle ghiandole di resina, indicate talvolta come “tricomi ghiandolari”. Altri componenti importanti della pianta, chiamati terpenoidi, sono a loro volta contenuti all’interno dei tricomi ghiandolari o intorno ad essi. Si ritiene che i terpenoidi siano dotati di proprietà medicinali specifiche e molti ricercatori credono che i terpenoidi modulino gli effetti dei cannabinoidi. Pertanto, possiamo capire che le ghiandole di resina sono l’epicentro ghiandolare di un magazzino concentrato di sostanze uniche, create dalla pianta di cannabis. Non si dirà mai abbastanza sull’importanza di queste strutture minuscole. Una cannabis senza ghiandole di resina ad alto contenuto di cannabinoidi non può farvi sballare. I grower esperti e i fotografi di marijuana amano moltissimo le ghiandole di resina “sullo stelo” che assomigliano a palle da golf sul supporto, ma anche le ghiandole di resina non coagulata sugli steli, che scivolano giù sulla superficie della pianta contengono i cannabinoidi. Il cannabinoide più importante per la maggior parte dei coltivatori è il tetraidrocannabinolo, che solleva il morale e procura è “fumati”. Un altro cannabinoide, noto come CBD (cannabidiolo), è un precursore del THC che oltre a moderare gli effetti di quest’ultimo, è dotato di capacità medicinali proprie. Il rapporto fra questi cannabinoidi principali varia da coltura a coltura nella maggior parte dei giardini e può creare una gamma strabiliante di effetti

Di Steve Davis

diversi, che vanno da un rilassamento totale a uno stato di elevata energia con estrema consapevolezza. Alcuni studiosi, come il Dott. Paul Hornby (ricercatore che si occupa di test e sviluppo prodotti per una società canadese di prodotti per le piante, la Advanced Nutrients), stanno esplorando le frontiere scientifiche nel nuovo settore della manipolazione ghiandolare influenzata dagli alimenti. Così come GW Pharmaceuticals, Cannasat, e una pletora di altre aziende e di singoli che vedono i cannabinoidi di origine vegetale come il Santo Grail, Advanced Nutrients e Hornby stanno studiando degli alimenti misurandone l’effetto sul ritmo di crescita delle piante, la resa, la potenza, e, ebbene sì, anche lo sviluppo dei cannabinoidi. Vogliono scoprire come poter controllare le proporzioni e la percentuale di THC e di altri cannabinoidi, utilizzando gli alimenti anziché solamente la genetica e i fattori ambientali. Hornby lavora strenuamente, analizzando i dati fornitigli dai suoi collaboratori, ottenuti tramite strumentazioni specifiche che misurano le percentuali di cannabinoidi in piante coltivate con prodotti Avanzati differenti. In base all’accuratezza degli esperimenti e alla precisione con la quale registra i dati, cerca di scoprire come si possono usare i prodotti nutritivi per piante per riuscire a determinare con precisione lo sviluppo dei cannabinoidi. Nel mondo creato dalla linea di prodotti Advanced-Hornby, un coltivatore indoor idro o aero può simulare l’ambiente sano del suolo alle radici. I grower possono alimentare le piante con zucchero nei momenti in cui l’applicazione di zuccheri aggiunti alimenta la capacità della pianta di produrre dei germogli enormi; possono pompare le piante fino a riempirle di enzimi naturali, aminoacidi, fermenti e catalizzatori che per le piante

Le bestie “umane”

Che sballo, il pettirosso americano! Questa sezione ci è stata ispirata dalla lettura del libro “Animali che si drogano” di Giorgio Samorini, che ringraziamo per le bellissime pubblicazioni che ci hanno deliziato e aiutato a conoscere meglio “le cose proibite”, e che regalandoci dettagli sconosciuti ci ha aiutati a navigare meglio in questo mondo pieno di verità celate. A partire da oggi, in ogni numero di Soft Secrets Italia, apparirà una scheda riferita a un animale e alla sua droga preferita.

Il pettirosso americano (Turdus migratorius)

In febbraio i pettirossi americani migrano verso la California alla ricerca di un posto caldo, come del resto fanno tanti loro colleghi del regno animale. Una volta arrivati laggiù, si riposano su alberelli di “Agrifoglio della California” che in quel periodo è ricco di frutti acerbi dall’effetto per loro inebriante. Secondo l’autore di “Animali che si drogano” in quel periodo,

in quella zona, si puo’ assistere a scene di una bizzarria sconfinata. Per circa tre settimane si assiste ad una enorme sbornia collettiva, una gigantesca orgia di uccelli che fanno baldoria per strade e case, nei giardini e sui marciapiede. «[...] ad un certo punto dell’abbuffata si iniziano a vedere uccelli che cadono dai rami. Quattro di essi barcollano al suolo,

Ghiandole sui fiori di Blueberry a tre settimane dal raccolto, in una camera di coltivazione sperimentale

fungono come i supplementi a base di steroidi per degli atleti purosangue professionisti. Alcuni prodotti contengono ingredienti naturali per innescare una fioritura precoce e per mantenere più a lungo del solito la fioritura massima. Un coltivatore che usa diverse formulazioni Advanced afferma che la ricca combinazione di Big Bud, Voodoo Juice, Tarantula, Emerald Shaman, Colossal Bud Blast, e SensiZyme nel suo sistema su lana di vetro gli ha fatto ottenere una “massa di radici fatta a piovra” e dei “germogli duri, coperti di strati di resina, grossi come bottiglie di coca cola, con ghiandole molto più grosse del normale. Alcune ghiandole avevano dei nuovi rametti che crescevano proprio dai rametti delle ghiandole sottostanti”. Hornby ha confermato che le ricerche stanno scoprendo nuovi modi per usare i prodotti nutritivi per influenzare lo sviluppo del THC in relazione al CBD e a altri cannabinoidi. Lo studioso afferma che la tendenza che prevale alla Advanced Nutrients porta a basarsi su prodotti ottenuti da compositi biologici o quasi completamente biologici e che l’obiettivo di aumentare la produzione di resina e di manipolare il rapporto fra i cannabinoidi tramite gli alimenti rientra nella portata di aziende

moderne che sviluppano fertilizzanti, come Advanced Nutrients. Per godere di ghiandole di resina come quelle nella foto che accompagna il presente articolo, potete comprare una lente di vetro da fotografo e unirvi alle migliaia di osservatori di germogli, amanti di queste misteriose strutture resinose. La lente serve anche a un altro scopo, oltre a essere un aiuto per la vista: è uno strumento per riuscire a stabilire quando è giusto raccogliere per ottenere la potenza massima. Studiate le ghiandole con la lente a partire dalla quarta settimana di fioritura. Quando più del 15% delle ghiandole di resina condensate cambiano passando da trasparenti a colorate, si restringono, oppure quando manca la ghiandolina di resina dallo stelo, è giunto il momento di raccogliere per ottenere la proporzione massima di cannabinoidi, in particolare a prevalenza di THC.

incapaci di volare. Dopo un quarto d’ora ne conto una ventina in quello stato. Numerosi hanno nel becco dei frutti che non riescono a ingurgitare poiché l’esofago e stomaco sono già stracolmi. Osservo un pettirosso rubare un frutto dal becco a un suo collega. Alcuni uccelli che svolazzano in maniera scoordinata a bassa altezza vengono investiti dalle macchine. In seguito ad autopsia, noto come il loro apparato digerente sia stracolmo di frutti. Né il contenuto dello stomaco, né gli stessi frutti mostrano una fermentazione, per cui l’agente inebriante non è l’alcool. Si tratta probabilmente di una sostanza presente nei frutti.» (Siegel 1989 :58-59). Nonostante la potente ubriacatura che procura, non sembra che questi frutti e il loro principio attivo diano assuefazione e overdose. I casi letali sono legati non tanto alla sostanza, quanto alle conseguenze della “guida” (volo) in stato di forte ebbrezza. I giornali locali parlano di suicidi di massa, poiché nel periodo in questione sono molti i pettirossi che muoiono, ma in realtà sono morti accidentali dovute allo stato di ebbrezza.

Anche il Pyracantha, un altro arbusto della zona, miete le sue vittime fra i pettirossi. Questa volta però pare che l’effetto sia addirittura comico: cadono in volo, camminano per terra, fra le auto, beccano la propria immagine riflessa nelle finestre delle case, si sdraiano per terra ad ali spalancate, magari sulla schiena, svolazzano vicino ai gatti, infastidendoli, a volte addirittura sembrano perdere ogni timore per l’uomo, avvicinandolo. Non sono soltanto i pettirossi americani a dedicarsi a sostanze inebrianti, anche i nostranissimi passeri sono assolutamente voraci di semi di canapa e pare che ingerirli li faccia “stare bene” mettendoli in evidente stato di eccitazione, stessa sorte tocca ai canarini che, si sa bene, ingurgitando semi di canapa diventano allegri e canterini. Gli allevatori di pappagalli aggiungono semi di canapa alla dieta dei loro volatili per renderli più “loquaci”. Per approfondimenti: “Animali che si drogano”di Giorgio Samorini.

Le luccicanti ghiandole di resina del tuo giardino sono il vostro principale magazzino di cannabinoidi da marijuana capaci, col loro effetto, di alterare lo stato mentale. Imparate a far crescere le ghiandole. Imparate a essere un dietologo capace di stimolare i cannabinoidi. www.advancednutrients.com

A.S.


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Coltivate da soli le vostre piante:

Semi femminili e femminizzati che assicurano buoni risultati, provenienti da ceppi di qualità. Nell’ultimo anno l’azienda olandese Female Seeds ha acquistato popolarità. Giorno dopo giorno, un numero sempre maggiore di persone prova i vantaggi dei semi femminili, provenienti da ceppi di qualità, che danno ottimi risultati. Questi semi vengono offerti ad un prezzo ragionevole, alla portata di tutti. Negli ultimi tempi Female Seeds ha sviluppato diversi metodi per la produzione di semi femminili affidabili. L’assortimento comprende semi puramente femminili e semi femminizzati dai risultati garantiti. Qui di seguito un’intervista con il team dell’azienda Female Seeds.

Che cosa sono i semi femminili? “I semi femminili sono derivati da puro materiale iniziale femminile, senza tendenze ermafrodite, che assicura piante di buona qualità, sempre femminili al 100%, indipendentemente dalla qualità delle cure.”

Che cosa sono i semi femminizzati? “I semi femminizzati derivano da materiale iniziale portatore di semi ermafroditi. Tuttavia, si possono ottenere semi femminili di buona qualità da ceppi femminizzati, semplicemente testando la generazione successiva per accertarne la componente femminile in condizioni difficili, prima della messa in commercio. Si tratta di semi più sensibili alle condizioni climatiche, ma affidabili perché femminili al 99,9% se trattati in normali circostanze. Le partite di semi sottoposte a controllo che risultano contenere semi ermafroditi NON vengono poste in commercio, ma semplicemente distrutte. Tuttavia, in uno o due ceppi si possono trovare occasionalmente piante femminizzate che possono formare un primo fiore maschile sottosviluppato; dopo aver rimosso questo primo fiore, la pianta diventa una pianta femminile. Nonostante ciò avvenga molto raramente, al momento dell’acquisto informiamo sempre i clienti in anticipo di queste possibili anomalie. Questa è la filosofia aziendale di Female Seeds: quello che vedi è quello che ricevi.”

Perché semi femminili? “Perché consentono di risparmiare tempo prezioso, spazio ed energia. Immaginatevi di avere 5 semi femminili in una mano e 10 semi normali nell’altra; con un po’ di fortuna avrete 5 semi femminili in tutte e due le mani. Tuttavia, individuare i 5 semi femminili fra i 10 normali è un’operazione costosa; è molto più economico acquistare direttamente semi femminili, anche se i semi normali vengono offerti gratuitamente.”

I semi femminili possono essere piantati all’aperto? “Soprattutto nei Paesi con un’estate breve e calda, i ceppi di Female Seeds per la coltivazione all’aperto si rivelano molto proficui rispetto ai cloni o ai normali semi

per la coltivazione all’aperto. I ceppi migliori per la coltivazione all’aperto presenti sul mercato oggi giorno mostrano una tendenza all’autofioritura, il che li rende molto difficili da clonare o da trasformare in talee. Le piante coltivate da semi normali devono essere fatte crescere per mesi solo per trovare i semi maschili. I ceppi di Female Seed per la coltivazione all’aperto, come Maroc, Easy Sativa e Purple Power, presentano questa tendenza all’autofioritura, e in Olanda iniziano a fiorire a metà luglio e terminano prima di metà settembre. E tutti i ceppi Female Seeds per la coltivazione al chiuso possono essere piantati anche all’aperto, nelle zone dove crescono anche olivi e alberi di agrumi.”

Per quanto tempo si possono conservare i semi femminili? ”Female Seeds si impegna a fornire semi di grande qualità ai propri clienti. I nostri semi vengono selezionati in un ambiente protetto e conservati in frigorifero (3 – 5° C), ad umidità controllata, per garantire la massima freschezza. In seguito, i semi vengono messi in confezioni ermetiche con una pellicola speciale non trasparente. Questo è necessario per proteggere i semi dalla luce nociva e per conservare il più possibile il loro potenziale germinativo. Su ogni confezione viene riportato il numero del lotto, che corrisponde alla data di confezionamento. Se conservati in frigorifero, per lo meno l’80% dei semi germinerà anche dopo 5 anni! Il nostro obiettivo è fornire pacchetti da 4 e 10 semi, al prezzo più ragionevole possibile.”

Che cosa intendete con stabilità? ”Intendiamo la percentuale di variazione fra le singole piante. Quanto più alta la stabilità, tanto maggiore la rassomiglianza fra le piante. In termini scientifici, stabilità significa uniformità fra le generazioni o la prevedibilità di un seme; tuttavia, nel linguaggio dei coltivatori a questo proposito si usa spesso il termine stabilità.”

Ulteriori informazioni: Per ulteriori informazioni sui nostri ceppi e sulla nostra azienda, vi invitiamo a visitare il nostro sito: www.femaleseeds.nl. Potete anche richiedere un catalogo gratuito. Il team Female Seeds

Ceppi per la coltivazione al chiuso:

Northern Light White Widow Skunk Special Easy Bud Cinnamon Grapefruit Nevilles Haze Hybrid Female Seeds Casella Postale 3063 • 3301 DB Dordrecht • Olanda Tel: + 31 78 6132263 • Fax: + 31 84 731 8611 E-mail: info@femaleseeds.nl • www.femaleseeds.nl

Ceppi per la coltivazione all’aperto: Easy Sativa Maroc Purple Power


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