Purtroppo, nel settembre del 1944, anche il Santuario subì i danni della Seconda Guerra Mondiale: il campanile ne uscì solo con lievi danni, mentre crollò il tetto con parziale perdita della parete di fondo. Sono stati quindi diversi gli interventi di restauro, anche interni, i quali hanno portato alla luce gran parte degli affreschi che oggi si possono ammirare e aumentato la leggibilità di quelli già conosciuti, dando anche la conferma della presenza di affreschi più antichi al di sotto dell’importante ciclo pittorico che attira ogni anno tantissimi appassionati. Attiguo alla Chiesa, come detto, si sviluppa il Museo Etnografico che detiene una ricca raccolta di oggetti legati alla vita rurale della collina romagnola e illustra gli antichi mestieri, le tradizioni, l’organizzazione della vita della campagna, dalla lavorazione del maiale alla raccolta delle olive, dell’uva e del miele, fino alla produzione di tessuti di canapa e alla lavorazione dell’argilla.
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