HDL eliT for Tile: frutti 100% made in Italy
eliT è la nuova linea di prese HDL-IT ideale da abbinare alle soluzioni HDL Tile Viene proposta in 4 differenti colorazioni e mantiene la stessa armonia estetica della linea HDL Tile, sia in versione HDL BusPro che KNX.
La serie eliT for Tile è composta da 7 tipologie di frutti diversi - oltre a sensori IR, supporti e accessori - per consentire al system integrator e al progettista di realizza zione una soluzione domotica basata sulla serie Tile di HDL.
Le dimensioni delle scatole da incasso eliT for Tile rispecchiano lo standard europeo di forma quadrata 86x86 mm. Una scelta scontata per un contesto resi denziale che vuole dotarsi di un sistema di automazio ne aperto alle soluzioni internazionali.
La linea consente un design personalizzato, con la possiiblità di combinare anche colori diffe renti, di abbinare a piacimento cornici plastiche o metalliche.
HDL-IT srl info@hdl.it.com www.hdl-it.com
Pubblicità
Nicola De bello, Marco Galloni, Vincenzo Maragoni, Mariasole Olivetti, Sara Poletto, Paolo Radice, Marco Ventimiglia, Carlo Vincenzi
Stampa, allestimento e confezione Pressup, Via Caduti sul Lavoro, 01036 Zona Industriale Settevene (VT) www.pressup.it
Testata registrata presso il Tribunale di Roma il 29/09/2014 - al numero
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Finito di stampare nel mese di ottobre
ISSN 2384-9649
Luxury
srl è iscritta
ROC
BTicino, l’impianto diventa smart
Con Matix with Netatmo di BTicino l’impianto Smart diventa alla portata di tutti, soddisfacendo le esigenze di ogni tipologia abitativa.
Una gestione semplice e completa dell’impianto elettrico e della casa. Comandare le tapparelle tramite app da remoto, modulare l’intensità della luce, prevedere scenari di entrata e uscita, o impostare priorità dei carichi delle prese elettriche, ma anche controllare in modo puntuale i consumi energetici, tenendone traccia tramite report dettagliati, utili per non avere sorprese sulle bollette: sono davvero moltissime le opportunità offerte da un impianto smart
BTicino. Matix with Netatmo è indicata anche per installazioni nel terziario e negli ambienti commerciali, grazie alla sua versatilità e a un costo competitivo.
Grazie alla sua integrazione con i sistemi di canalizzazione e di torrette, Matix si offre come soluzione completa e flessibile anche per tutti gli ambienti professionali, negozi e uffici.
Per rispondere a ogni esigenza, anche in questo ambito, è stata prevista una versione
antirimozione (prevede 4 viti a taglio di tipo torx) e una antibatterica, grazie all’utilizzo di materiali basati su ioni d’argento (Ag+).
La gamma si completa con prese USB di ricarica, torce estraibili, lampade di sicurezza, custodie idrobox, prese da tavolo, torrette a scomparsa, torrette sporgenti e centralini da parete multifunzione.
Così come per le altre linee, sono previsti anche comandi scenario wireless. www.bticino.it
BrightSign, nuovi player multimediali
BrightSign ha presentato i suoi nuovi players multimediali XD5 e XC5, primi nati della nuovissima Serie 5, di fatto la gamma di lettori più potente che BrightSign abbia mai offerto. Nello specifico, sono quattro i nuovi modelli: XD235 e XD1035 - XC2055 e XC4055.
BrightSign XC5 si prende la scena in modo prorompente
nel settore del digital signage: uscite HDMI multiple, prestazioni HTML di primo livello e risoluzione 8k.
Progettato su piattaforma a stato solido, il nuovo dispositivo BrightSign supera i PC in termini di prestazioni, affidabilità e durata, ed è in grado di gestire fino a 4 schermi contemporaneamente da un unico lettore, per creare
presentazioni video wall con estrema facilità. Progettati per alimentare esperienze di digital signage all’avanguardia con PoE, i nuovi XD5 presentano un design sottile e un’installazione Wi-Fi e SSD semplificata. La loro architettura offre video e grafica in movimento migliorati a frame rate più veloci con orientamento 4K orizzontale o verticale. Gestione della memoria
riprogettata e contenuti HTML e JavaScript più veloci e reattivi nelle presentazioni. www.exertisproav.it
BenQ, il primo vpr Windows Intel Inside
L’EH620, presentato da BenQ, semplifica meeting e conferenze aziendali favorendo il lavoro ibrido. Integra infatti un sistema operativo Windows completo ed è dotato di processore Intel® Celeron® serie 4000.
Il videoproiettore EH620 include l’intera gamma di software aziendali Windows, da Office 365 ad Adobe Document Cloud, Microsoft Azure, Zoom e altre applicazioni per meeting. Basato sul sistema cloud Microsoft Azure, il proiettore EH620 consente sia l’accesso al proprio profilo personalizzato sia come utente ospite. Gli utenti possono accedere al proprio account direttamente dal proiettore per avviare riunioni e videoconferenze cloud in Full
HD 1080p su uno schermo fino a 150”. L’EH620 può scaricare app dal Microsoft Store e tutti i software compatibili con Windows. La sua sicurezza di rete è rafforzata dalla crittografia AES a 128 bit e dalla protezione wireless WPA2. Inoltre, il vpr è certificato da Onward Security Corporation, che ne ha valutato il livello di sicurezza senza trovare vulnerabilità nel sistema operativo, nei servizi di rete, nei protocolli wireless, nella gestione delle password, nel DOS (Denial Of Service) e nell’hardware. Per facilitare l’utilizzo di Windows 11 IoT Enterprise, l’EH620 include BenQ Uni Launcher,
che consente agli utenti di scegliere l’interfaccia preferita. Per le proiezioni wireless degli utenti iOS, Mac OS e Android, non è richiesta l’installazione di alcun driver aggiuntivo. Ideale per una facile integrazione negli ecosistemi basati su Windows, l’EH620 migliora la qualità dei meeting aziendali grazie alle modalità auto keystone, auto picture e auto sound. Anche la gestione IT è semplificata grazie all’autoaggiornamento automatico del firmware OTA e alla compatibilità con i sistemi di controllo, tra cui Extron, Creston, AMX e PJ Link.
www.benq.eu/it
Yamaha Dante RM-W: wireless e omnidirezionali
Dante RM-W è il nuovo sistema microfono wireless di Yamaha, disponibile in 2 formati boundary omnidirezionali e direzionali e 2 a collo d’oca, con lunghezze 12 e 6 . Il sistema è stato progettato per essere flessibile e adattabile a qualunque ambiente, adeguato per soddisfare lo stile e l’esigenza di qualsiasi tipo di riunione. I microfoni wireless Yamaha RM-W sono compatibili con lo standard di rete audio Dante e permettono di trasmettere i segnali audio/ di controllo attraverso un unico cavo di rete. Grazie all’alimentazione PoE-driven, infatti, il segnale audio Dante, il segnale di controllo e l’alimentazione possono essere
forniti dallo switch di rete tramite lo stesso cavo. L’impianto microfonico è configurabile senza sforzo, grazie alla procedura guidata di installazione dell’interfaccia web che consente l’accoppiamento dei microfoni,
il corretto instradamento dell’audio e la semplice gestione dei sistemi. È possibile accoppiare ciascun microfono individualmente, o accoppiare più microfoni sul caricatore in una sola volta. Il sistema può anche
Netgear, arriva Orbi 760
NETGEAR presenta un nuovo device della linea Orbi: Orbi 760, che riprende le caratteristiche dei device della serie Orbi 750. Presenta velocità più elevate, capacità di connessione per un maggior numero di dispositivi e offre un anno di NETGEAR Armor™ in bundle, un abbonamento che permette di proteggere da virus e malware tutti i dispositivi connessi alla propria rete WiFi. Il nuovo sistema WiFi mesh Orbi 760 Whole Home offre una copertura fino a 175 mq, con una velocità WiFi fino a 5,4 Gbps e supporta fino a un massimo di 75 dispositivi funzionanti contemporaneamente. Per i laptop Windows, i telefoni e i tablet Android più recenti che supportano i canali a 160 MHz, offre una velocità doppia fino a Gigabit WiFi, rispetto alla serie Orbi 750 e aumenta la velocità
essere monitorato in remoto tramite un’interfaccia web. Il tempo di funzionamento continuo di ogni microfono è di 20 ore o più, per garantire lo svolgimento anche di lunghe riunioni. www.exertisproav.it
dei dispositivi WiFi più vecchi fino al 25%. Solo Orbi, con la sua architettura “backhaul” dedicata e brevettata negli Stati Uniti, offre una connettività domestica completa, che combina un WiFi di qualità superiore con sicurezza e controllo multilivello, offrendo un’esperienza senza pari. Questa innovazione garantisce una velocità sempre ottimale nonostante il numero di dispositivi WiFi connessi alla rete domestica, senza zone morte indoor e outdoor.
Prezzi e disponibilità
Il sistema e i satelliti della serie Orbi 760 sono disponibili sullo store ufficiale Netgear.
Prezzi:
• RBK763S: Router e 2 satelliti confezione da 3 - € 699,99
• RBK762S: Router e 1 satellite confezione da 2 - € 499,99
• RBS760: 1 satellite - 249,99 www.netgear.com
Al passo coi tempi
Come rinnovare il climatizzatore di vecchia generazione integrandolo con moderne tecnologie, per un maggior controllo e contro lo spreco energetico. Aidoo è la nuova soluzione di Airzone per configurare e controllare i sistemi di aria condizionata e fancoil, anche se di vecchia generazione, in maniera affidabile e bidirezionale
di Guido BellingeriAidoo consente di rinnovare il sistema di climatizzazione integrandolo con nuove e moderne tecnologie Esiste una tecnologia in grado di evitare sprechi inutili di energia grazie al controllo dei sistemi di condizionamento e riscaldamento, anche di vecchia generazione, con un altissimo livello di affidabilità. È Aidoo, il dispositivo di Airzone che si integra al condizionatore o al sistema fancoil, permettendo un miglior controllo locale o remoto da qualsiasi parte del mondo tramite l’applicazione Airzone Cloud.
CHE COS’È AIDOO?
Aidoo è un dispositivo di piccole dimensioni che si integra con gli impianti di aria condizionata e fancoil dei principali produttori, per garantire un controllo completo ed efficiente del sistema.
Grazie alla sua compatibilità con la maggior parte di marchi esistenti, Aidoo permette di
controllare anche le unità meno recenti grazie alle apposite interfacce programmate con i protocolli originali dei costruttori. Facile da installare si connette direttamente all’unità o al termostato esistente per consentire un miglior controllo bidirezionale dell’impianto grazie all’utilizzo dei protocolli di comunicazione.
Attraverso la connessione Wi-Fi e l’app Airzone Cloud è inoltre possibile trasformate ogni smartphone in un telecomando per controllare l’impianto da fuori casa o con Amazon Alexa e Google Assistant. La connessione diretta all’impianto consente un controllo dell’unità con la conferma di azioni e stati, grazie alla comunicazione bidirezionale tra il dispositivo
e la macchina, così come un sistema di diagnosi dell’impianto che facilita la manutenzione. Aidoo è inoltre l’unico dispositivo in commercio che si può installare anche con split da condotto, oltre che con split da parete.
SISTEMA AIDOO VS SISTEMA A INFRAROSSI
Il collegamento diretto all’impianto consente di raggiungere un livello di affidabilità del segnale che un sistema a infrarossi non può garantire, essendo soggetto a molte variabili che possono comprometterne il funzionamento (segnale debole, ostacoli che bloccano il segnale, ecc.). Questo tipo di collegamento, inoltre, utilizza
Aidoo utilizza una comunicazione bidirezionale tra il dispositivo e il sistema al quale è collegato.
una comunicazione bidirezionale tra il dispositivo e il sistema al quale è collegato, consentendo di verificare l’esito del comando inviato e di rilevare eventuali errori o malfunzionamento nel sistema.
A differenza dei sistemi a infrarossi, che devono essere posti in prossimità dello split a parete con il quale devono interfacciarsi, i dispositivi Aidoo, grazie alla connessione WiFi, offrono la possibilità di scegliere il posto migliore dove essere collocati, integrandosi armoniosamente con il contesto nel quale vengono inseriti.
Di dimensioni compatte, Aidoo si integra con gli impianti di aria condizionata e faincoil dei principali produttori.
Sicurezza sempre più smart
Ideali per soluzioni radio/filo, le centrali antintrusione smart IoT offrono una piattaforma integrata con la domotica AVE e la relativa app, ed includono funzionalità di test e monitoraggio evolute anche da remoto per un’installazione rapida e precisa
La gamma antintrusione AVE è impreziosita da due centrali smart IoT complete di modulo Wi-Fi e web server, sviluppate per interfacciarsi alla perfezione con la domotica AVE, condividendo con essa un’unica piattaforma integrata con la medesima modalità di utilizzo e programmazione dei supervisori domotici. Non solo, questi dispositivi sono facilmente controllabili da smartphone e tablet Android e iOS (oppure da pc o da qualunque dispositivo dotato di web browser tramite una pagina internet) attraverso l’app AVE Cloud che consente una gestione unificata e semplificata dell’impianto domotico e antintrusione con:
• Notifiche PUSH personalizzate per i vari eventi (allarmi, guasti, ecc.)
• Visualizzazione e gestione in tempo reale della centrale
• Visualizzazione delle immagini delle telecamere IP collegate alla centrale (fino a 4)
Nel dettaglio, si tratta di due centrali antintrusione radio/ filo (cod. AF927PLUS e AF927PLUSTC) in grado di gestire fino a 99 rivelatori radio e 16 periferiche filari (con funzione double), dove il modello AF927PLUSTC si avvale di uno schermo touch screen a colori da 7”, sostituito da un LED multifunzione sulla centrale AF927PLUS.
Entrambe condividono le stesse specifiche e funzioni innovative per creare una soluzione mista radio/filo all’avanguardia
mediante un sistema radio dual band bidirezionale con modulazione digitale GFSK per una maggiore sicurezza ed affidabilità di funzionamento.
È inoltre possibile gestire, attraverso il bus filare generato dalla scheda di interfaccia AF927INTFIL, installabile su entrambi i modelli:
• moduli remoti di espansione a 6 ingressi;
• moduli remoti d’uscita a relè;
• moduli radio bidirezionali;
• inseritori transponder da frutto per le serie civili S44.
In questo modo, la flessibilità dell’antifurto smart AVE aumenta ancora, permettendo di controllare attraverso le centrali:
• fino a 120 ingressi totali (radio + filare) • fino a 16 inseritori tag • fino a 16 uscite.
Mediante il modulo radio AF909RR collegato sul bus filare, le centrali della serie AF927 diventano inoltre perfettamente retro-compatibili con i sistemi radio che AVE ha commercializzato negli ultimi anni. Grazie a questa funzionalità è quindi possibile rendere smart gli impianti già esistenti, ivi inclusa la possibilità di gestione attraverso AVE Cloud, ampliando così le opportunità per i professionisti.
Per una corretta protezione dei locali AVE propone un’ampia gamma di rivelatori e periferiche via radio gestibili dalle centrali AF927PLUS e AF927PLUSTC:
• AF915R-DB: rivelatore perimetrale multifunzione con contatto magneti, 2 ingressi ausiliari e anti-tamper magnetico.
• AF963R-DB: rivelatore volumetrico PIR;
• AF964R-DB: rivelatore da esterno doppio PIR + microonda;
• AF965R-DB: rivelatore ad effetto tenda con doppio PIR per la protezione dei varchi;
• AF970R-DB: tastiera radio con LCD;
• AF976R-DB: rivelatore da esterno ad effetto tenda long range;
• AFTR02: interfaccia per allarmi tecnici;
• AF53903R-DB: sirena con messaggi vocali e possibilità di selezionare la segnalazione ottica e/o luminosa in modo indipendente per i vari eventi. Oltre ai dispositivi sopra elencati, AVE mette a disposizione dei propri clienti un’ampia gamma di rivelatori filari per ambienti interni ed esterni come ad esempio:
• AF963N: rivelatore filare a doppia tecnologia da parete con anti-accecamento;
• AF969F: rivelatore filare da esterno doppia tecnologia ad
effetto tenda;
• AF973F: rivelatore filare doppia tecnologia ad effetto tenda;
• AF974F: rivelatore filare a tripla tecnologia (2 PIR + MW).
È inoltre disponibile il nuovo alimentatore esterno supervisionato ALI12-5A con n.2 uscite a relè che monitorano la presenza della rete elettrica e della carica bassa delle batterie. Il risultato è un sistema antintrusione estremamente flessibile, affidabile e sicuro, conformabile ad ogni necessità impiantistica. Per un’installazione rapida e precisa, le centrali smart IoT offrono all’installatore funzionalità di test e monitoraggio evolute, anche da remoto grazie alla piattaforma unificata AVE Cloud che, in modalità utente, permette all’utilizzatore finale di gestire l’impianto antintrusione direttamente da smartphone, così come il proprio sistema domotico e di integrarlo all’interno dell’ecosistema IoT che potenzialmente si può creare all’interno dell’abitazione.
Produzioni al top
Basandosi sull’eredità broadcast di Canon, CR-N700 incorpora l’AF intelligente derivato da famose videocamere professionali come EOS C70 e XF605, per assicurare una messa a fuoco precisa sull’intero movimento di
panoramica, inclinazione e zoom. Questo nuovo modello espande la gamma PTZ Canon, offrendo una serie di potenti funzioni per tutti i tipi di produzione e qualsiasi esigenza tecnica.
QUALITА BROADCAST
PER LE RIPRESE
Per soddisfare le attuali richieste delle emittenti, CR-N700 è dotata di sensore CMOS da 1″ e processore DIGIC DV7 che assicurano contenuti realmente immersivi, con immagini 4K UHD
La modalità notturna della telecamera consente agli operatori di effettuare le riprese in condizioni di semi-oscurità grazie al filtro IR Cut integrato.
60P 4:2:2 a 10-bit. Grazie alla trasmissione di alta qualità, la nuova telecamera PTZ Canon consente ai content creator di avvalersi dello streaming IP in 4K 60P, perfetto per le produzioni broadcast in diretta e da remoto. Quest’impeccabile qualitа delle immagini è anche il risultato dell’obiettivo ad elevate prestazioni, dotato di uno zoom ottico 15x e uno zoom avanzato 30x durante le riprese in Full HD. Abbinando la telecamera allo stabilizzatore d’immagine Canon, le emittenti possono realizzare filmati fluidi e stabili anche a distanze elevate. Si tratta della soluzione ideale per gli eventi sportivi e i reality,
quando gli operatori desiderano avvicinarsi con discrezione all’azione. La modalità notturna della telecamera consente agli operatori di effettuare le riprese in condizioni di semi-oscurità grazie al filtro IR Cut integrato, insieme ai formati HDR, PQ o HLG, le emittenti possono realizzare video eccellenti in qualsiasi condizione di luce. Modello pionieristico della gamma di telecamere PTZ Canon, CR-N700 assicura una messa a fuoco veloce, intelligente ed estremamente accurata grazie alla tecnologia proprietaria Dual Pixel CMOS AF con avanzato EOS iTR AF X. Questo sistema di messa a fuoco automatica deep learning aggancia la testa
del soggetto per seguirlo nei suoi movimenti, anche quando volta il viso altrove. L’AF con rilevamento degli occhi si blocca sulla pupilla del soggetto per una precisione ancora maggiore, mentre l’AF con priorità al viso permette agli operatori di privilegiare uno specifico individuo. Questa funzione è ideale per le situazioni in cui è assolutamente necessario mantenere l’inquadratura sul conduttore.
CONNETTIVITÀ SUPERIORE, FLUSSI DI LAVORO SEMPLICI
Similmente alle altre telecamere PTZ Canon, anche CR-N700 supporta molteplici protocolli per integrarsi perfettamente nei flussi di lavoro esistenti. Progettata per adattarsi a diversi ecosistemi di produzione broadcast, CR-N700 è dotata dei protocolli SRT e
NDI|HX per lo streaming video 4K di elevata qualità, mentre FreeD consente l’integrazione con le produzioni virtuali. Le emittenti possono utilizzare questi protocolli per creare facilmente configurazioni multi-camera che soddisfino le loro esigenze, mentre il protocollo XC Canon permette di integrare CR-N700 con le videocamere Cinema EOS, tra le quali EOS C500 Mark II ed EOS C300 Mark III o le videocamere professionali come XF605 per una configurazione veramente versatile. È anche possibile eguagliare la resa di altre videocamere Canon con le impostazioni d’immagine Canon Log 3 e Wide Dynamic Range. Le flessibili opzioni di connettività includono 12G-SDI e 3G-SDI, HDMI o IP (PoE++) per la perfetta trasmissione di contenuti 4K60P, per trasmissioni coerenti di elevata qualitа. CR-N700 include anche due ingressi audio XLR professionali e il terminale GENLOCK, per diverse esigenze di produzione.
CONTROLLO AVANZATO
La nuova telecamera PTZ Canon offre lo stesso controllo
La telecamera PTZ CR-N700 è disponibile nelle livree nera e bianca.
intuitivo degli altri modelli della gamma. L’avanzato meccanismo di comando consente movimenti lenti e precisi di 0,1° al secondo, permettendo di realizzare riprese cinematografiche. La compatibilitа con i controller RC-IP100 Canon e Remote Camera Control Application, oltre che con i controller selezionati di terzi, semplifica
ulteriormente l’integrazione con le configurazioni di produzione esistenti. Grazie alla funzione ritaglio integrata in CR-N700, le emittenti possono realizzare due feed separati da una sola telecamera PTZ. Possono selezionare un’area di interesse all’interno del fotogramma e inviarlo come feed separato in Full HD. Questa funzione è perfetta per le produzioni con un numero limitato di telecamere PTZ.
Insieme a CR-N700, Canon presenta CN8x15 IAS S E1/P1, EU-V3 e il nuovo aggiornamento firmware per Cinema EOS che consentiranno alle videocamere Cinema di fascia alta, EOS C300 Mark III ed EOS C500 Mark II, di lavorare perfettamente nei flussi di lavoro di produzione live. Oggi Canon presenta anche il display di riferimento DP-V2730 da 27″, che potenzia la gamma di monitor 4K Canon per offrire una soluzione per ogni esigenza, e le videocamere XA65, XA60, XA75, XA70 e Canon LEGRIA HF G70 che soddisfano le esigenze di condivisione dei contenuti in diretta.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
• Sensore CMOS da 1″ con processore DIGIC DV7 per ottenere una qualità 4K60P 4:2:2 a 10-bit
• Zoom ottico 15x (zoom avanzato 30x)
• Dual Pixel AF con iTR AF X
• Diversi protocolli che comprendono NDI|HX, SRT, FreeD, RTMP(S), RTP, RTSP, Protocollo di comunicazione standard e Canon XC
• Connettività avanzata con uscita 12G-SDI
• Prezzo IVA inclusa: € 8.999,00
Sicuri e protetti
In Comelit la cyber security è una priorità –dichiara Mirko Bonadei, Chief Architect di Comelit - dedichiamo il massimo impegno per rendere i nostri sistemi sempre più sicuri attraverso protocolli stringenti”. Un settore particolarmente sensibile in relazione alla sicurezza dei dati è la videosorveglianza. “Una volta il settore della TVCC era davvero a Circuito Chiuso, come suggeriscono le due CC della sigla – interviene Giovanni di Cairano, product manager e marketing researcher di Comelit - oggi non è più cosi, il “circuito” non è più chiuso, i dati vengono trasferiti nel Cloud dalla rete e la rete spesso rischia di essere una “porta aperta” per chi ha intenzioni malevole. La sicurezza informatica è oggi più che mai una necessità”.
UNA NUOVA PIATTAFORMA
CLOUD
Per rendere sempre più sicuri i suoi prodotti Comelit ha
investito risorse e competenze e messo in campo una serie di azioni per implementare la miglior soluzione possibile:
“In primo luogo abbiamo contingentato le operazioni svolte da terze parti, i fornitori dei prodotti, richiedendo standard più alti di quelli normalmente utilizzati –spiega Bonadei –. Abbiamo creato una nuova piattaforma Cloud Comelit localizzata in Europa, a Francoforte, con protocolli di sicurezza molto alti e soprattutto di proprietà
Comelit, azienda italiana che non ha alcun tipo di obbligo o vantaggio nella condivisione dei dati con terze parti. Inoltre sono stati implementati sistemi di back up e disaster recovery multiregion: la ridondanza dei sistemi consente infatti di migliorare la disponibilità dei dati anche in caso di eventi imprevisti. Ma non ci siamo fermati, abbiamo anche attivato un monitoraggio delle attività della piattaforma attraverso sistemi di Intelligenza Artificiale che controllano l’accesso e l’attività degli account sulla piattaforma stessa e che sono in grado di rilevare non solo le intrusioni, cioè i tentati accessi non autorizzati, ma anche i comportamenti non allineati alle autorizzazioni dei singoli account. In questo modo, se qualcuno dovesse utilizzare un account per fare operazioni che normalmente quel tipo di account non fa, l’evento verrà rilevato e segnalato”. Non solo gli operatori/account sono costantemente monitorati, ma anche la stessa infrastruttura
è sottoposta a cadenza regolare a un vulnerability test per verificare se il livello di sicurezza è adeguato alle nuove possibili minacce.
I tre principi della sicurezza informatica sono confidenzialità, nel senso che l’accesso ai dati deve esser consentito solo a chi è autorizzato, integrità, ovvero i dati devono essere conservati senza essere manipolati, e infine disponibilità: i dati devono essere accessibili e disponibili nel più breve tempo possibile.
“Se per qualsiasi ragione l’infrastruttura Comelit dovesse “cadere”, o essere danneggiata, sarà ricostruita in modo automatico al 99%, riducendo al minimo l’intervento e l’errore umano”, spiega Bonadei.
Scegliere Comelit significa scegliere un’azienda che mette la sicurezza e la protezione dei dati dei propri clienti al centro delle sue priorità, investendo risorse per gestirli e tutelarli con responsabilità, trasparenza e libertà da obblighi di condivisione statali.
Comelit punta da sempre alla sicurezza e alla protezione dei dati dei propri clienti: recentemente l’azienda ha realizzato realizzato il Cloud Comelit proprietario e localizzato i propri server a Francoforte di Guido Bellingeri
Integrazione strategica
di Guido BellingeriAdistanza di un anno dall’annuncio dell’accordo di distribuzione, Mobotix e Konica Minolta Italia consolidano ulteriormente la propria alleanza, con l’obiettivo di offrire al mercato italiano soluzioni intelligenti per la video analisi. Forti di un know-how basato sull’innovazione e sull’esperienza in ambito tecnologico, le due aziende hanno messo in campo fin da subito un approccio condiviso, che ha permesso nel corso dei mesi di creare un’offerta estremamente strutturata e focalizzata sui più svariati mercati verticali. Ed è proprio sull’analisi delle specificità degli utenti finali che si basa la strategia congiunta di Mobotix e Konica Minolta Italia, consapevoli che le ragioni che portano a una richiesta di soluzioni per la sicurezza possono talvolta variare anche profondamente a seconda del segmento di mercato interessato. Il valore aggiunto che deriva dalla collaborazione tra le due multinazionali prende sicuramente il nome di “integrazione”, dove le componenti in campo sono, da un lato, la lunga esperienza nella gestione del canale di reseller e system integrator di Konica Minolta e, dall’altro la tecnologia sicuramente all’avanguardia
delle telecamere Mobotix, basate sulle più moderne novità in ambito di intelligenza artificiale e di deep learning e ormai non più circoscrivibili all’interno di un puro concetto di videosorveglianza.
“Negli ultimi anni, le esigenze degli utenti finali sono cambiate in modo significativo e si sono evolute verso una visione della videosorveglianza che va ben oltre il concetto di sicurezza.
Una soluzione intelligente, oltre a soddisfare i massimi livelli di sicurezza, per essere davvero efficiente deve, da un lato, poter garantire agli utenti finali un ritorno tangibile degli investimenti e, dall’altro, saper rispondere ai cambiamenti in maniera estremamente repentina, monitorando ed ottimizzando i flussi di lavoro, i processi e la produttività aziendale. Non si tratta più solo di gestire la sicurezza, ma di gestire con la massima tempestività dati, informazioni e tutto quanto ad essi annesso”, ha commentato Alberto Vasta, Country Manager Italia e Malta di Mobotix.
“Nelle attività che come Konica Minolta portiamo avanti quotidianamente, cerchiamo di trasmettere al cliente il potenziale di tale tecnologia: se fino a qualche anno fa la telecamera era utilizzata per prevenire furti o atti vandalici, oggi attraverso tale dispositivo possiamo intercettare immagini, rumori, flussi video complessi, analizzarli e interpretarli al fine di fornire più informazioni possibili per ottimizzare la gestione delle operazioni e per prendere decisioni finalizzate
ad efficientare i processi di business”, ha aggiunto Massimiliano Macchia, Digital Solutions Director di Konica Minolta Italia. L’aumento della qualità, della produttività e, non da ultimo, della competitività, in un contesto destinato ad evolversi a ritmi ormai davvero impressionati, rappresenta un fattore distintivo soprattutto in termini di crescita che le due multinazionali stanno promuovendo attraverso lo sviluppo di progetti pensati per specifici comparti verticali - dal manifatturiero al retail, dall’healthcare alla logistica, fino al mondo dei trasporti – caratterizzati, sempre di più, da esigenze anche molto diversificate: se nel manifatturiero sono sempre più frequenti le richieste di controllo della qualità e del monitoraggio della temperatura di semilavorati all’interno di un processo produttivo, nel retail sta diventando di fondamentale importanza analizzare il comportamento dei visitatori e studiare il profilo della clientela, al fine di garantire un’esperienza di acquisto sempre più in linea con le aspettative di un determinato target di riferimento. Nell’ambito di un’offerta così specifica, diventa allora estremamente strategico
selezionare il proprio pubblico di riferimento. “Il nostro programma di sviluppo del canale ha l’obiettivo di individuare e ingaggiare partner capaci di proporre e gestire insieme a noi progetti di video analisi ad altissimo livello. Proprio per le caratteristiche delle soluzioni Mobotix, il system integrator a cui ci rivolgiamo deve prima di tutto essere in grado di sviluppare progetti profondamente customizzati, talvolta addirittura unici nel proprio genere. Il fine ultimo è sempre quello di instaurare una collaborazione che vada dalla creazione dell’opportunità fino alla delivery del progetto, con un affiancamento continuo al system integrator”, ha continuato Macchia.
“Offriamo a Konica Minolta Italia un supporto costante e continuativo, affinché le potenzialità dei nostri sistemi di videosorveglianza siano compresi e sfruttati al massimo e affinché i system integrator ricevano una conoscenza approfondita su tutte le nostre telecamere, prese in considerazione sia come sistemi di videosorveglianza stand alone, che come parte integrante di infrastrutture IoT anche molto complesse”, ha concluso Vasta.
Konica-Minolta Italia e Mobotix si riaffermano partner strategici per il mercato italiano
LEDwall? Ora anche a noleggio!
Prase Media Technologies, distributore italiano a valore aggiunto di tecnologie Audio-Visive/IT professionali, è lieta di annunciare il nuovo progetto LED Rental Network (LRN), un nuovo portale per facilitare la collaborazione e in cross-renting fra aziende di noleggio AV che dispongono di tecnologie LEDWall Absen, LG, DigiLED e Sharp/NEC.
“In un mercato in cui la domanda di prodotto si muove a una velocità non più controllabile né facilmente prevedibile è essenziale fornire una risposta certa sul
cosa, il dove e il quando: le Production Agencies chiedono dove noleggiare uno specifico prodotto per un evento imminente, i Rental Partner necessitano di implementare temporaneamente la loro dotazione per soddisfare un Commitment importante, e si potrebbero citare mille altri esempi. Come Valued Added Partner vogliamo essere ancora più vicini al Mercato, attraverso uno strumento di facile e immediata consultazione.
” ha commentato Davide Buonasorte, Sales Manager Rental e Broadcast in Prase Media Technologies.
LED Rental Network nasce per rispondere ad un’esigenza pratica di collaborazione fra i rental partner che hanno scelto la qualità delle tecnologie LED del portfolio Prase. Il portale elenca tutte le aziende, i contatti e il dettaglio della dotazione LED di cui dispongono – compreso il numero di pannelli e il batch di produzione – favorendo la collaborazione nei progetti più ambizioni. L’elenco completo, in costante aggiornamento, può essere filtrato per brand (Absen, LG, DigiLED e Sharp/NEC), modello e regione. Il portale è inoltre una vetrina utile a chi organizza eventi e manifestazioni
ed è alla ricerca di un partner che noleggi e curi l’installazione della componente LEDWall.
Il progetto è un esempio concreto della cultura del valore aggiunto Prase, uno strumento semplice che ha come unico scopo quello di agevolare le aziende che hanno scelto di investire in una tecnologia LED di qualità, senza alcuna intermediazione o costo. Qualunque azienda può accedere al network compilando il form presente nel sito con tutti i dettagli di contatto e l’elenco della propria dotazione LED, ovviamente dei brand distribuiti da Prase.
Prase Presenta LED Rental Network, il nuovo portale italiano di crossrenting LED, una piattaforma dedicata a chi noleggia o vuole noleggiare LEDwall in Italiadi Guido Bellingeri
USB-C a lunga distanza
Il VLUSBCEXT150 è un kit
di estensione USB-C che fonde semplicità di utilizzo e alte prestazioni e rappresenta una efficace e performante soluzione di distribuzione video a lunga distanza.
Questo hub USB-C consente infatti di trasmettere un canale USB-C a una distanza di 100 metri in qualità 4K@60Hz/1080p@60Hz 4:4:4 tramite cavo CAT6a, utilizzando l’ultimo chipset HDBaseT VS3000.
Il kit extender USB-C è composto da un trasmettitore e un ricevitore con uscita HDMI e quattro ingressi USB. Il trasmettitore è dotato di un ingresso USB-C e un’uscita HDBT. L’ingresso USB-C costituisce un’interfaccia AV ideale per il collegamento di laptop o Macbook. Il ricevitore, invece, è dotato di un’uscita HDMI e un ingresso HDBT e quattro porte USB 2.0 per il collegamento con dispositivi KVM come telecamera, tastiera e mouse.
VLUSBCEXT150 supporta i
formati DisplayLink, DP Alt mode e DisplayPort, nonché HDMI 2.0b, video 4K a 60 Hz 4:4:4 ed è compatibile con HDCP 2.2.
L’ingresso USB-C supporta anche il segnale 4K@60 Hz 4:4:4 HDR10+, quindi nel formato più moderno e performante possibile.
A livello di alimentazione, il prodotto è stato pensato con tecnologia PoC (Power over Coax) a 24 V bidirezionale, sfruttando direttamente il cavo coassiale. La trasmissione del segnale 4K a 100 metri avviene a 18 Gbit non compresso, garantendo un’elevatissima
- www.vivolink.net
qualità, ideale per sale riunioni, sale conferenze o auditoria. La tecnologia HDBaseT 3 garantisce semplicità di installazione e utilizzo: è sufficiente montare il trasmettitore sotto il tavolo della sala riunioni o dei relatori, tirare un cavo di rete verso lo schermo o il proiettore e montare il ricevitore dietro lo schermo stesso o vicino al proiettore, e il gioco è fatto. Via HDMI, peraltro, è possibile collegare allo schermo eventuali telecamere o altri dispositivi USB che si vogliano utilizzare durante le riunioni o per la condivisione dei
La trasmissione del segnale 4K a 100 metri avviene a 18 Gbit non compresso, ideale per sale riunioni, sale conferenze o auditori.
materiali. Il tutto all’insegna dell’immediatezza e della discrezione, in ambienti che – tradizionalmente –non devono essere riempiti di cavi e apparecchiature. Infatti, VLUSBCEXT150 è una soluzione compatta e non invasiva, pratica e utile: la proposta Vivolink per la distribuzione di segnali A/V in HDBaseT. Vivolink è un Private Label di EET.
Il marchio Vivolink, distribuito da EET, offre una vasta gamma di prodotti per la distribuzione di segnali Audio e Video anche non compressi e in alta qualità. Spicca il nuovo VLUSBCEXT150, extender kit USB-C che porta segnali video in 4K fino a 100 metriIl kit extender USB-C è formato da un trasmettitore e un ricevitore con un’uscita HDMI e quattro ingressi USB. di Guido Bellingeri
La festa della luce e dei sensi
Gli interruttori in bachelite e gli approssimativi sistemi oscuranti di una volta non sono che un lontano ricordo. Oggi la luce si controlla in modo rigoroso per mezzo di dispositivi eleganti quanto performanti come il tastierino Alisse e la tenda Palladiom di Lutron. E i nostri sensi, non solo la vista, esultano
di Marco Galloni
Il nuovo tastierino Alisse di Lutron è una festa per almeno tre dei nostri cinque sensi: la vista, il tatto, l’udito. Non occorrono molte parole per dire perché sia una gioia per gli occhi: si tratta di un oggetto splendido, ricavato da una forma di ottone massiccio rifinita a mano e caratterizzata da un design senza tempo (“timeless”). Facente parte della linea Signature Metal Collection, Alisse è disponibile
in una palette di eleganti finiture che vanno dall’“aged brass” al “matte black”, dal “satin nickel” al “brilliant white”. Dopo la vista, il tatto: l’ottone rifinito a mano e le scritte o le icone personalizzate e incise (“engraved”) nel metallo sono un godimento per le dita, che percepiscono un materiale più naturale, caldo e confortevole dell’asettica plastica. L’udito, infine, gioisce non solo per l’azione silenziosa dei pulsanti
Il nuovo tastierino Alisse di Lutron è ricavato da una piastra di ottone massiccio spessa poco più di 3 mm, lavorata con macchine a controllo numerico (CNC) e rifinita a mano; splendido il design, che Lutron definisce «senza tempo».
ma perché si sposa con il senso della vista: a ogni pressione esercitata dal dito corrisponde l’illuminarsi della zona circostante il tasto. La temperatura colore della retroilluminazione è scelta in base alla finitura del metallo: alle finiture “aged brass” e “aged bronze”, “brushed brass” e “champagne” è associata un’illuminazione calda (“warm”) a 2700 K, mentre per le finiture “satin nickel”, “bright chrome”, “graphite”, “snow white”, “matte black”, “architectural white” e “brilliant white” viene utilizzata un’illuminazione fredda (“cold”) a 4000 K. Lo status operativo dei pulsanti o degli scenari è indicato dall’intensità della retroilluminazione, configurabile tramite il software HomeWorks.
CABLAGGIO DI SICUREZZA
A BASSA TENSIONE
Ma ovviamente Alisse non è soltanto estetica e comfort d’uso. Progettata per lavorare con i prodotti della linea Lutron HomeWorks, la nuova tastiera permette di controllare luci, tende e tapparelle, temperatura ambiente e dispositivi di altri marchi; Alisse può lavorare con i processori HomeWorks serie QSX attraverso connessione cablata QS: il produttore specifica che è necessario effettuare un cablaggio a bassa tensione SELV/PELV/NEC di Classe 2 con due coppie di fili schermati e intrecciati da 22 AWG di lunghezza totale non superiore ai 610 metri; la calza schermo non va collegata alla terra né al tastierino (o alla scatola posteriore, se questa è messa a terra). L’aspetto sicurezza, insomma, è tenuto nella massima considerazione. Alisse è disponibile in tre diverse configurazioni di pulsanti: a singola, doppia o tripla colonna. Per la versione a singola colonna è possibile scegliere tra la configurazione a uno, due o tre pulsanti, mentre
la versione a doppia colonna è disponibile a due, quattro o sei pulsanti; per Alisse a tripla colonna si può scegliere tra le configurazioni a tre, sei, sette o nove pulsanti. Il produttore consiglia, per installare il tastierino perfettamente a filo, di utilizzare scatole posteriori quadrate e senza flangia del tipo Lutron EBB-1-SQ o similari; per applicazioni retrofit o per esigenze particolari si possono anche usare scatole rotonde o quadrate con flangia.
PALLADIOM E L’IMPATTO ESTETICO POSITIVO
Con la tenda roller Palladiom, presentata nell’ottobre 2021, rimaniamo in tema di controllo della luce, ma con una differenza sostanziale rispetto al tastierino Alisse: in questo caso si tratta della luce naturale del sole, non di quella artificiale delle lampade. Altra differenza, mentre Alisse è un dispositivo wired, cablato, Palladiom è un sistema wireless, o meglio “wire-free”, per usare l’espressione del produttore. Quanto al resto, fatte salve le differenze tipologiche tra i due prodotti, Alisse e Pallodiom condividono la medesima
Alisse è disponibile in tre diverse configurazioni di pulsanti: a singola, doppia o tripla colonna. Le configurazioni, a loro volta, possono avere un numero di pulsanti variabile tra 1 e 9; in questa immagine, il tastierino in configurazione 2 colonne/2 pulsanti.
filosofia di progetto: estetica e funzionalità indissolubilmente congiunte, minimo impatto sull’arredamento domestico. Anzi, l’impatto c’è eccome, ma è un impatto positivo, che valorizza l’ambiente: «Scoprite una soluzione in cui la meccanica svanisce e l’estetica risplende», recita uno slogan dedicato al Palladiom. Chi ha detto che l’impatto possa soltanto essere negativo o, nella migliore delle ipotesi, nullo (“impatto zero”)? Ci sia consentito di introdurre qui l’impatto ambientale valorizzante o positivo, e scusate se è poca cosa. A fronte di un ingombro verticale del gruppo motore/ rullo inferiore a 8 centimetri, Palladiom può coprire finestre di 3,6 x 3,6 metri mettendo in risalto gli interni dell’abitazione e garantendo al contempo il pieno controllo della luce solare. Tutto questo discorso sull’impatto estetico non significa che Lutron sia indifferente all’altro tipo di impatto ambientale, quello
Un’altra immagine di Alisse, qui montata su una parete rivestita di tessuto: in questo caso la finitura adottata è la “brushed brass” (BRB) e i tasti sono disposti secondo la configurazione 1 colonna/3 pulsanti; alla finitura “brushed brass” è associata una retroilluminazione calda (“warm”, 2700 K).
ecologico, che oggigiorno sembra diventato il problema dei problemi: nata nel 1961 sui geniali brevetti del fondatore Joel Spira, la casa di Coopersburg (Pennsylvania) stima che solo negli Stati Uniti i suoi prodotti consentano di risparmiare fino a 10 miliardi di kWh di elettricità.
LA TRADIZIONE DELLE TENDE A BASSO RUMORE
Palladiom raccoglie e nello stesso tempo rilancia una tradizione nata nel 1993, quando Lutron presentò la tenda automatica a basso rumore, un «dispositivo silenzioso come un sussurro, progettato per le case più sofisticate»; il rumore generato dal meccanismo di Palladiom, stando ai dati rilasciati dal produttore, è inferiore ai 35 dBA. Palladiom è costituito da un tubo avvolgitore del diametro di 5,08 cm leggero, rigido e resistente, realizzato in carbonio hi-tech. Il tubo è inserito in una struttura unibody di alluminio da cui sporgono
eleganti staffe dalle forme tondeggianti che garantiscono un’ideale integrazione architettonica quale che sia il tipo di montaggio, a soffitto, a parete o sugli stipiti. I terminali (“end bracket”), di forma circolare, sono disponibili in sette finiture diverse, dal bianco puro al bianco opale, dall’anodizzato nero al grafite satinato, passando per l’ottone, l’anodizzato chiaro e il nickel satinato. Nella struttura in alluminio è nascosta tutta l’elettronica, ma le coperture laterali possono aprirsi per dare accesso ai pulsanti di programmazione e ai led di segnalazione. In realtà Palladiom fu presentata già nel 2017 come tenda roller cablata; quella che stiamo descrivendo è la versione “wire-free”, che elimina la necessità di precablaggio. Ciò fa sì che la tenda possa essere installata in qualsiasi momento del
ENGRAVING ALISSE
Tre tende Lutron Palladiom, parzialmente alzate, lasciano vedere uno splendido scenario naturale; ciascuna tenda può coprire una finestra di 3,6 x 3,6 metri. Dotata di un motore a bassa tensione (35 V) in corrente continua, Palladiom è silenziosissima: il rumore generato dal meccanismo di apertura/chiusura è inferiore ai 35 dBA.
ciclo di vita di un’abitazione: «Il nostro obiettivo è fornire ai clienti soluzioni di oscuramento
flessibili che combinino una tecnologia superiore con le prestazioni affidabili che gli
A chi intende acquistare uno o più tastierini Alisse, Lutron offre un servizio di incisione (“engra ving”) che consente di corredare i pannelli con scritte e icone personalizzate. Per usufruirne occor re visitare il sito https://engraving.lutron.com/alisse (Lutron Alisse Personalization Webform), dove si trovano tutte le opzioni di incisione disponibili. Nella parte alta del portale vi sono quattro menu a tendina denominati System Type, Finish Selection, Columns e Button Layouts: sotto Finish Se lection si trovano le finiture del tastierino, da “aged brass” a “snow white”; Columns permette di selezionare il numero di colonne del layout (1, 2, 3 colonne); Button Layouts, infine, consente di scegliere la disposizione dei pulsanti. Sul lato sinistro del portale sono incolonnate le voci Design View, Style Examples e View All Icons: Design View dà la possibilità di scegliere la forma (titolo, tutto maiu scolo, tutto minuscolo…) e la dimensione o corpo (12 pt, 14 pt) delle diciture da incidere, mentre la font è fissa, prestabilita (Helvetica); Style Examples mostra diversi esempi di diciture (BALCONY LIGHT, Balcony Light, Balcony light, balcony light…); View All Icons mostra infine tutte le icone disponibili, davvero nume rose (11 per la voce Light, 13 per Shades, 12 per Audio/Video, 8 per Hospitality, 9 per Scenes e 10 per la voce Others). L’acquirente non deve far altro che inse rire il codice di incisione del tastierino, selezionare le opzioni e inviare la richiesta; l’operazione va fatta al momento dell’ordine (che non viene evaso finché Lu tron non riceve tutte le informazioni). È anche disponibile l’opzione “nessuna incisione”, per chi desidera mantenere vuoto il pannello frontale di Alisse.
Alisse può essere personalizzata in molti modi diversi: qui la vediamo nella versione 1 colonna/2 pulsanti; uno dei pulsanti è utilizzato per il controllo luci, l’altro per l’apertura/ chiusura di tende e tapparelle.
integratori si aspettano da Lutron», ha dichiarato Sam Chambers, vicepresidente dell’azienda statunitense.
«Il sistema di oscuramento Palladiom “wire-free” combina l’estetica incentrata sul design con la semplicità del funzionamento senza fili, rendendo più facile che mai il controllo della luce diurna in qualsiasi abitazione».
OTTIMIZZARE L’ENERGIA, ALLINEARE LE “HEMBAR”
Azionata da un motore a bassa tensione (35 V) in corrente continua, Palladiom si avvale della Active Energy Optimization, una tecnologia in attesa di brevetto che ottimizza il rapporto tra efficienza e densità di potenza delle batterie alcaline prolungandone la durata. Palladiom utilizza un massimo di sei batterie D-Cell (torce), una riserva di energia del 60% inferiore a quella degli altri sistemi di oscuramento Lutron; le batterie durano dai tre ai cinque anni, primato di settore. Al riguardo, Margaret Block, product manager di Lutron, ha dichiarato: «Mantenere il design semplice delle tende Palladiom con un’architettura
alimentata a batteria ha richiesto molte innovazioni elettroniche e meccaniche. Il nostro obiettivo era la
semplicità sia nel design che nella funzione. Questo include batterie sostituibili nascoste all’interno dell’oscurante ma
Palladiom fu presentata nel 2017 come tenda roller cablata; nell’ottobre 2021 è nata la versione wireless, o meglio “wire-free”, descritta in questo articolo. L’espressione “wire-free” rende bene l’idea della libertà: Palladiom può essere montata in modo pulito e rapido in qualsiasi momento del ciclo di vita di un’abitazione.
accessibili in caso di necessità, un’antenna RF integrata per la comunicazione wireless e un azionamento straordinariamente efficiente che può funzionare più a lungo con un minor numero di batterie. Queste caratteristiche riducono al minimo le sfide e le difficoltà per installatori e progettisti». Un’altra soluzione degna di nota
L’INTELLIGENT HEMBAR ALIGNMENT E LA DANZA DELLE TENDE
(vedi box) è l’Intelligent Hembar Alignment (IHA), un sistema brevettato da Lutron che mantiene l’allineamento della barra d’orlo inferiore (“hembar”) entro un ottavo di pollice (0,31 cm) sia durante il movimento che in ogni posizione di riposo; l’IHA permette di allineare tutte le tende presenti in una stanza, in un’abitazione o in un intero edificio. Palladiom è integrabile nei sistemi HomeWorks e può contare su un ampio supporto di corsi di formazione per gli installatori, di video e presentazioni del prodotto, di campioni di tessuto, finiture ed hembar, oltreché su un tool portatile per le dimostrazioni. Perché una tenda del genere non può, non deve essere utilizzata in modo dilettantesco e approssimativo.
Gli oscuranti Palladiom si avvalgono della Intelligent Hembar Alignment (IHA), una tecnologia brevettata da Lutron, già utilizzata nelle linee Sivoia QS e Sivoia QED, che serve a sincronizzare e allineare le tende motorizzate presenti in un’abitazione, in una sala o in un intero edifi cio. L’occhio umano è piuttosto sensibile ai disallineamenti: può rilevare differenze di 0,63 cm (1/4”) alla distanza di oltre un metro e mezzo, differenze che percepisce come fastidiose, antiestetiche. A ciò si aggiunga che numerose sono le cause dei disallineamenti – dallo spes sore delle tende, che influisce sulla velocità di avvolgimento, ai diversi diametri dei tubi avvolgitori, dalle variabili incontrate in fase di instal lazione all’età e all’usura dei motori, fino ad arrivare alle oscillazioni di tensione e corrente sulla rete elettrica – e si comprenderà l’utilità di una tecnologia come la IHA. Anche perché non è solo un problema di estetica: i disallineamenti delle tende, soprattutto all’interno di uffici, sedi aziendali e grandi edifici, possono tradursi in perdite di produttività ed efficienza, in dispersioni di energia termica ed elettrica, in feno meni di abbagliamento o di cattiva illuminazione dannosi per gli occhi, eccetera. Per risolvere il problema dell’allineamento, normalmente, l’industria di settore utilizza sistemi basati su preimpostazioni temporizzate che però non sono in grado di rilevare la posizione assoluta della tenda né di operare al di fuori delle posizioni di preset; queste ultime, inoltre, possono variare nel tempo in modo significativo, con conseguente necessità di interventi del servizio assistenza. L’Intelligent Hembar Alignment utilizza invece un sistema elettronico costituito da due sezioni: la prima sezione controlla la velocità del motore, la seconda compensa le variazioni causate dal diametro del rullo avvolgi tore. La prima sezione, denominata “controllo della velocità ad anello chiuso”, monitora 500 volte al secondo la velocità della tenda e, mediante un sensore, un microchip e un regolatore di potenza, elimina le variazioni. Ma il fatto che il motore si muova a velocità costante non significa che la tenda faccia altrettanto: infatti, la velocità lineare della tenda, misurata a livello dell’“hembar”, varia a seconda della quantità di tessuto avvolta sul rullo; è minore in prossimità del limite superiore, cioè quando la tenda è quasi completamente chiusa, ed è più elevata vicino al limite inferiore (tenda aperta). Il processore di controllo, utilizzando un algoritmo proprietario Lutron, tiene conto dell’al tezza e dello spessore del tessuto e modifica continuamente la velocità del motore in modo che la velocità lineare della tenda rimanga costante. L’Intelligent Hembar Alignment può essere utilizzato e applicato in tre diverse modalità che il produttore definisce Standard IHA, Customized IHA e Advanced IHA: la Standard è semplicemente la pre-calibrazione effettuata in fabbrica sugli oscuranti motorizzati Lutron affinché abbiano tutti la medesima velocità; la Customized IHA prevede l’uso di un laptop su cui gira QS Shade IHA Tool, un software che analizza tutte le variabili che possono causare disallineamenti; integrata in un sistema Quantum, infine, la Advanced IHA permette di programmare gruppi grandi quanto si vuole di tende Lutron per farli muovere secondo configurazioni personalizzate. La Advanced IHA si adatta a diverse situazioni: tende di lunghezza non uniforme montate sotto un tetto inclinato (vedi figura), tende montate una sulla verticale dell’altra, movi mento coreografico delle tende. Sì, Lutron parla addirittura di coreografia, di un balletto di tende: quanto sono lontani gli oscuranti anchilosati e cigolanti di una volta.
Tende montate sotto un tetto inclinato: la tecnologia IHA fa sì che le “hembar”, nonostante le differenti lunghezze dei teli, siano perfettamente allineate.
Il video preso con filosofia
Affidabilità, innovazione, versatilità, estetica, ecologia, globalità: sono le linee guida seguite dalla spagnola Ecler. Da questo approccio alla progettazione e alla produzione nascono dispositivi come i nuovi VEO-CAP4U, VEOXPS43, VEO-AEXS4 e VEO-DACS4. Dedicati a chi intende affrontare nel modo più intelligente ed efficace le sempre più ardue sfide
l’audio
mette davanti
La filosofia non è affatto «quella cosa con la quale e senza la quale tutto rimane tale e quale», come afferma il detto popolare. Una filosofia, se è davvero tale, si traduce necessariamente in realtà, in atto: se rimane sospesa nel mondo delle idee, in un non-luogo, non è filosofia. Nel caso dell’iberica Ecler, in realtà, sarebbe più appropriato
parlare al plurale: i suoi prodotti nascono da un insieme di filosofie e linee direttive in dialogo tra loro. La prima è l’affidabilità: azienda certificata ISO 9001:2015, Ecler effettua test di qualità sul 100% della produzione, vale a dire niente verifiche a campione; questo le consente di offrire prodotti di cui ci si può fidare ciecamente, caratterizzati da un rapporto
MTBF (Mean Time Between Failures) estremamente basso. La seconda linea direttiva è la ferma convinzione che l’innovazione sia essenziale per elaborare soluzioni e tecnologie al passo con i tempi, basti pensare ai sistemi wireless WiSpeak, alla piattaforma EclerNet o alle nuove matrici Dante. C’è poi la versatilità: i prodotti Ecler, si veda per
esempio il telecomando digitale Wpnettouch, sono progettati per soddisfare le esigenze di un’ampia gamma di impieghi e applicazioni. Un altro cardine della filosofia Ecler è l’estetica, la cura per il design: l’azienda spagnola si vanta di essere la prima, nel settore dell’audio professionale, a collaborare con Giorgetto Giugiaro, e i risultati sono i cabinet dei diffusori
Audeo e i controlli remoti WPa e Wpnet. Altri punti importanti della politica aziendale Ecler sono il rispetto per l’ambiente e la globalità, la volontà di costruire una fitta rete per la fornitura di prodotti e servizi.
VEO-CAP4U, IL CATTURA-SEGNALI
Da questo approccio nascono le quattro novità che ci apprestiamo a presentare in questa vetrina prodotti, tutte facenti parte della linea Ecler Video Systems: si tratta del dispositivo per la cattura del segnale VEO-CAP4U, del kit di extender VEO-XPS43, del de-embedder/embedder VEOAEXS4 e del VEO-DACS4, un convertitore D/A con estrattore ARC. Esaminiamoli nel dettaglio.
Coperto da una garanzia di 3 anni, il VEO-CAP4U è un dispositivo professionale di tipo plug and play che consente di acquisire segnali audio video Full HD con qualità fino a 4K da una sorgente HDMI e di inviarli a un PC/Mac via USB 3.0, il tutto senza bisogno di alimentazione esterna né di driver di installazione. Un ingresso linea bilanciato (monofonico) miscela
automaticamente il segnale di una sorgente esterna al flusso audio principale, il che torna utile, nelle applicazioni soft codec, per aggiungere il segnale di un sistema per conferenze al feed audio di una telecamera HDMI. Il VEOCAP4U include anche una funzione di de-embedding che estrae l’audio dall’ingresso HDMI e lo rende disponibile sull’uscita sbilanciata stereo del device. Inoltre, la modalità pass through permette di uscire dal VEO-CAP4U con un segnale di qualità 4K@60Hz, 4:4:4, HDR10. VEO-CAP4U può acquisire (attraverso la porta USB) segnali con risoluzioni fino a 1080p@60Hz ed è compatibile con molteplici applicazioni di terze parti su Windows e Mac OS X.
A proposito di soft-codec, VEOCAP4U può essere utilizzato con una delle più diffuse di queste piattaforme, Skype. Per farlo è sufficiente aprire la finestra Settings dal menu principale, poi andare nella sezione Audio & Video, quindi selezionare USB 3.0 VEOCAP4U. Per quanto riguarda le procedure di registrazione, cattura video e streaming,
L’Ecler VEO-CAP4U è progettato per acquisire segnali audio video Full HD con qualità fino a 4K da una sorgente HDMI e inviarli a un PC o a un Mac attraverso l’uscita USB 3.0; dispositivo di tipo plug and play, non ha bisogno di driver di installazione né di alimentazione esterna.
Alcuni degli elementi di servizio di cui è dotato l’Ecler VEOCAP4U: si tratta della porta USB 3.0 per il collegamento con PC o Mac, con annesso led verde che segnala la corretta alimentazione del dispositivo, dell’uscita stereo (sbilanciata) da cui scaturisce il segnale audio de-embedded da HDMI e dell’ingresso mono bilanciato che permette di miscelare una sorgente esterna al flusso audio principale.
Ecler consiglia di utilizzare OBS Studio, un software libero e aperto specializzato in tali funzioni e operazioni (vedi box).
AUMENTARE LA GITTATA DELL’HDMI
La seconda novità Ecler è il VEO-XPS43, un kit di estensione HDMI che permette di inviare, su cavi Cat 6 o di categoria superiore, segnali video Full HD e 4K senza latenza: per i Full HD la distanza massima percorribile è di 60 metri, 30 metri per i 4K. Il kit, che consente anche le funzioni EDID e il trasferimento degli IR dei telecomandi, è costituito da un’unità trasmittente e da una ricevente; quest’ultima è alimentata dalla trasmittente con una tensione di 12 V/1
CREARE PRODUZIONI PROFESSIONALI CON OBS STUDIO
L’Open Broadcaster Software (OBS) Studio è il programma consigliato da Ecler per effettuare la cattura del segnale video, lo streaming e le procedure di registrazione mediante il VEO-CAP4U. Software libero e aperto, OBS Studio è un progetto reso possibile grazie ai suoi sponsor e finanzia tori, tra i quali figurano Logitech e YouTube, Facebook e Nvidia, StreamElements e Synura. Con OBS Studio si possono fare acquisizioni e mixaggi audio video ad alte prestazioni e in tempo reale, creare scene composte da più elementi (acquisizioni di finestre, immagini, testi, finestre del browser, webcam, schede di acquisizione) e altro ancora. È possibile impostare un numero illimitato di scene tra le quali passare senza soluzione di continuità. OBS Studio dispone anche di un mixer audio dotato, per ogni sorgente, di filtri e processori quali noise gate, soppressori di rumore e stadi di guadagno. Il pannello impostazioni dà accesso ad ampie possibilità di regolazione e modifica dei parametri di trasmissione e registrazione. L’interfaccia utente modulare Dock consente di riorganiz zare il layout secondo le proprie esigenze, mentre la modalità Studio dà la possibilità di visualizzare in anteprima le scene prima di trasmetterle dal vivo. Con la funzione Multiview, infine, è possibile monitorare otto diverse scene contemporaneamente e avere una visione d’insieme della produzio ne. Con OBS Studio, insomma, creare produzioni professionali non è difficile.
da connettere al ricevitore, di una presa di alimentazione a 12 V e del Connection Led. Quest’ultimo mostra lo stato della connessione HDMI: la luce fissa indica la presenza di un segnale con HDCP, la lampeggiante rivela che il segnale HDMI è senza HDCP, luce spenta significa che non c’è audio nel segnale. L’unità ricevente, dal canto suo, è dotata di un ingresso Cat 6 per il segnale proveniente dal trasmettitore, di un’uscita HDMI da collegare al display, di un connettore IR In per gli infrarossi, di un power led e di un Connection Led identico a quello del trasmettitore; manca la presa a 12 V, perché come detto è il trasmettitore a fornire l’alimentazione al ricevitore.
ESTRARRE E INCORPORARE SEGNALI AUDIO
Dal kit di estensione passiamo all’embedder/de-embedder VEO-AEXS4, un dispositivo concepito per estrarre l’audio dalla porta di ingresso HDMI 2.0 e convertirlo in segnale analogico stereo o digitale 5.1; l’audio analogico è disponibile su un connettore Euroblock a 3 pin, quello digitale su un S/PDIF. Il VEO-AEXS4 è dotato anche di un secondo Euroblock, denominato Audio
A (PoC, Power over Cable o Power over Coaxial). VEOXPS43 supporta fino a 4K/30Hz di risoluzione video e i formati audio Dolby TrueHD, Dolby Digital, DTS-HD Master Audio, DTS 5.1 e PCM.
Le due unità TX/RX sono dotate di elementi di servizio in numero insolitamente elevato per dispositivi di questo genere. L’unità trasmittente dispone di un ingresso e di un’uscita HDMI, quest’ultima utilizzabile per pilotare un display locale o per collegare un altro trasmettitore VEO-XPS43 in daisy chain, di un EDID switch a due posizioni (su TX l’extender copierà sulla sorgente l’EDID del display collegato al loop out
della sorgente; in posizione RX riprodurrà l’EDID del display pilotato dal ricevitore), di un connettore IR Out da collegare all’IR Blaster in dotazione, di un led power, di una porta di uscita
Uno schema applicativo del kit di estensione VEO-XPS43: all’unità ricevente arriva, insieme al segnale audio video, anche la tensione di alimentazione generata dal trasmettitore (PoC, Power over Cable o Power over Coaxial). In questo caso il kit extender è utilizzato in versione singola, ma per mezzo dell’uscita HDMI dell’unità trasmittente è anche possibile creare configurazioni di tipo daisy chain.
L’embedder/de-embedder VEO-AEXS4 visto dal pannello posteriore: da sinistra verso destra si riconoscono il dip-switch per l’impostazione delle quattro modalità operative, il led che segnala la corretta connessione dell’uscita HDMI e le uscite HDMI loop, S/PDIF e audio stereo out, quest’ultima dotata di connettore Euroblock.
Out, che permette di effettuare l’embedding sul segnale HDMI, rimpiazzando l’audio di quest’ultimo. La funzione viene selezionata attraverso un dip-switch che consente di impostare quattro modalità operative: EDID pass-through, estrazione audio 5.1, estrazione
audio 2.0, embedding audio 2.0 dall’ingresso Audio In. L’embedder/de-embedder Ecler supporta risoluzioni fino a 4K@60Hz, YUV 4:4:4, 18Gbps; supporta inoltre i formati 3D e HDR ed è compatibile con HDCP 2.2/1.4.
Agli elementi di servizio
DALL’ARC ALL’ENHANCED ARC
appena menzionati occorre aggiungere un connettore per l’aggiornamento del firmware, un led blu (Audio In) che lampeggia quando è selezionata la funzione embedding, un led power, un connettore per l’alimentazione a 5 volt, un altro led blu che segnala la corretta connessione dell’uscita HDMI e un terzo led (anch’esso blu) che lampeggia quando è attiva la sola uscita digitale; il led si accende invece di luce fissa se sono attive sia l’uscita digitale sia l’analogica.
UN CONVERTITORE DI SEGNALE E DI FORMATO
L’ultima novità Ecler che presentiamo in questa vetrina è il VEO-DACS4, un DAC con estrattore ARC (Audio Return Channel) progettato per convertire i segnali audio digitali applicati sugli ingressi HDMI
ARC e S/PDIF in un segnale analogico stereo; il dispositivo può essere utilizzato anche per convertire il segnale S/PDIF presente sull’ingresso ottico in coassiale e viceversa, essendo dotato di entrambi i tipi di connettore. Il segnale analogico è reso disponibile su due diverse uscite stereofoniche, una bilanciata su Euroblock a 5 pin, l’altra (sbilanciata) sotto forma di una coppia di RCA. La modalità di funzionamento viene selezionata agendo sul selettore a tre posizioni Audio Input Selector: le opzioni disponibili sono ARC, Optical, Coaxial. Il dispositivo è alimentato tramite power supply esterno da 5 volt. Il convertitore VEO-DACS4 supporta risoluzioni comprese tra i 32 e i 192 kHz e i formati audio DTS, Dolby Digital e PCM fino a 5.1 canali.
CONCLUSIONI
Se è vero come è vero che la High-Definition Multimedia Interface (HDMI) ha semplificato in modo radicale la connessione e il cablaggio tra apparecchiature audio video, allora l’Audio Return Chan nel (ARC) costituisce una semplificazione nella semplificazione. L’introduzione dell’ARC risale al 2009, quando alla HDMI versione 1.4 venne aggiunto un canale di ritorno che consente di inviare il segnale audio dalla TV a una sound bar o a un amplificatore A/V senza utilizzare cavi aggiuntivi; prima dell’ARC era necessario affiancare alla connessione HDMI un cavo digitale ottico o un cavo composito RCA. Grazie all’ARC non occorre aggiungere alcun cavo; è sufficiente che la TV, l’am plificatore, il sistema surround o la sound bar siano ARC-compatibili, cioè dotati di canale di ritorno audio sul connettore HDMI.
Nella HDMI 2.1 è stata introdotta una versione migliorata del canale audio di ritorno: si tratta dell’e ARC, sigla che sta per Enhanced Audio Return Channel. Rispetto all’ARC, l’eARC garantisce una maggior facilità e versatilità d’uso insieme a una qualità audio superiore. L’eARC supporta infatti i più recenti formati audio ad alto bit rate (fino a 192 kHz/24 bit), il 5.1 e il 7.1 non compressi e il 32 canali non compressi. È altresì garantito il supporto dei formati multicanale DTS-HD Master Audio, DTS:X, Dolby TrueHD e Dolby Atmos.
Visto? Le quattro novità presentate in questo servizio sono tutto fuorché dei “figmenta mentis” creati da filosofie false, irreali. Si tratta di dispositivi concreti e utilissimi che nascono da un pensiero solido e ben strutturato, capace di abbracciare i multiformi aspetti della realtà, nella fattispecie di quella realtà complessa e in costante divenire che è il settore audio video. No, decisamente la filosofia non è quella cosa con la quale e senza la quale tutto rimane tale e quale.
Poco dopo la pubblicazione delle nuove specifiche HDMI 2.1, Lattice Semiconductor rilasciava i chip SiI9437 e SiI9438, rispettivamente ricevitore e trasmettitore Enhanced Audio Return Channel (eARC). In figura, un tipico schema di collegamento TX/RX eARC: i segnali audio viaggiano su linea differenziale, per sua natura insensibile ai disturbi di modo comune.
Il pannello anteriore del convertitore di segnale e di formato VEO-DACS4: subito a destra del connettore di alimentazione e del led power si riconosce l’Audio Input Selector a tre posizioni, che permette di scegliere la modalità di funzionamento del dispositivo (ARC, Optical, Coaxial); a seguire, gli ingressi HDMI ARC, digitale ottico e digitale coassiale.
Il video a basso impatto ambientale
Se Inogeni si dichiara orgogliosa di progettare e realizzare i suoi dispositivi interamente in Canada non è per campanilismo. Il fatto è che in quel paese il 95,7% dell’energia utilizzata per la produzione viene dall’idroelettrico, cioè da una fonte rinnovabile. Anche per questo i camera mixer, i convertitori di formato, gli switcher e i grabber Inogeni vincono premi e riconoscimenti. Non solo per le loro eccellenti prestazioni
di Marco GalloniInogeni: dietro questo nome originale e bello, dalle assonanze neanche troppo vagamente shakespeariane (si pensi alla Imogene del “Cimbelino”), c’è un’azienda per diversi aspetti straordinaria. Un’azienda nata due volte, si può dire. La prima nascita risale al 2005, quando Inogeni vede la luce come società di progettazione e consulenza al servizio dei produttori di apparecchiature per videocomunicazione professionale. La seconda nascita avviene nel 2012, anno in cui l’azienda lancia sul mercato una propria linea di prodotti. Oggi, a distanza
di dieci anni, questi prodotti vengono distribuiti in oltre 40 paesi del mondo. La loro diffusione è destinata a espandersi anche grazie alla particolare attenzione che l’azienda riserva al settore vendite: a maggio 2022 il manager di lunga esperienza Jeff Meyer è stato nominato Chief Revenue Officer di Inogeni. Così Gilles Chouinard, presidente della compagnia canadese, ha commentato la nomina di Meyer: «Jeff è perfetto per promuovere la nostra crescita. Non solo ha un’impressionante esperienza di successo nella leadership delle vendite, ma è anche allineato
con la cultura dell’innovazione di Inogeni».
SWITCHER, GRABBER
E CONVERTITORI
La produzione del marchio canadese consta di mixer e selettori per videocamere, switcher, grabber, convertitori di formato e altri dispositivi del genere, che trovano impiego nei settori delle videoconferenze, delle riprese televisive e del broadcasting, dell’e-learning, della diagnostica per immagini, della realtà virtuale e in generale in tutte le applicazioni in cui sono richieste sorgenti video multiple.
La versatilità dei dispositivi Inogeni è garantita dalla
compatibilità con piattaforme e programmi quali Zoom, Skype, WebEx, GoToMeeting, BlueJeans, Vidyo, Google Meet, vMix, Facebook Live, YouTube, Wirecast, Livestream… Di recente il marchio canadese è entrato a far parte del portafoglio di Exertis Pro AV, che ne distribuisce i prodotti sul territorio italiano.
L’offerta Inogeni si articola in quattro linee ben distinte: i grabber/convertitori USB, i camera mixer, i selettori per videocamere (“camera selector”), gli switcher USB 3.0.
La linea dei grabber/convertitori comprende i modelli 4K2USB3, 4KX-PLUS, 4KXUSB3, DVIUSB,
HD2USB3, SDI2USB3, U-CAM, VGA2USB3; della medesima linea fa parte anche l’upgrade firmware 4K per il grabber HD2USB3. Nella famiglia dei camera mixer troviamo i grabber con funzionalità mixer SHARE2 e SHARE2U con il loro controllo remoto. La linea selettori per videocamere è costituita da un solo modello, il presentation switcher CAM300. Anche nella linea switcher c’è un dispositivo soltanto: il TOGGLE, un selettore USB 3.0 per due PC e tre periferiche.
CONVERTITORE U-CAM
Nell’impossibilità di descrivere nel dettaglio tutti i prodotti, ci limitiamo ad alcuni esempi di particolare interesse, a cominciare dalla recentemente introdotta U-CAM, un’interfaccia concepita per convertire in formato HDMI l’uscita video e audio delle telecamere USB. Il presidente Gilles Chouinard ha motivato così il lancio del nuovo prodotto: «Siamo consapevoli che il parco delle installazioni professionali è costituito principalmente da ingressi video HDMI per codec come Cisco, Poly, Crestron ed Extron. Tuttavia l’offerta di telecamere USB con funzionalità avanzate continua a crescere, e tali funzionalità sono molto richieste
dagli utenti di videoconferenze. Per questo abbiamo progettato il convertitore U-CAM». Tramite U-CAM è ora possibile collegare le telecamere Huddly Canvas, per esempio, a sistemi e codec professionali come quelli della serie Cisco Webex Room, che dispongono solo di ingressi HDMI. U-CAM è un dispositivo
a connessione diretta (“plugand-go”), non richiede driver. Dotato di un robusto cabinet in alluminio estruso, può essere controllato sui pad codec attraverso le porte RS-232 o LAN di cui dispone. Una nota di colore (verde, in questo caso; anzi “green”): conforme alla normativa RoHS, U-CAM viene realizzato interamente nel Quebec (Canada), dove il 95,7% dell’energia utilizzata per la produzione è di origine idroelettrica; oltre a garantire un basso impatto ambientale, questo aiuta i clienti a
La nuova Inogeni U-CAM è un’interfaccia capace di convertire in formato HDMI l’uscita delle telecamere USB. Grazie a questo dispositivo è possibile collegare telecamere Huddly Canvas a sistemi e codec come i Cisco Webex Room, che dispongono solo di ingressi HDMI. U-CAM è compatibile con Cisco Room Systems, Microsoft Teams, Zoom Rooms e Google Meet.
Un esempio applicativo della U-CAM: qui l’interfaccia viene utilizzata per convertire le uscite USB 3.0/2.0 di una telecamera e di un trasduttore/ microfono in segnali HDMI 4K che vengono applicati a un codec Cisco, a un monitor e a una matrice; U-CAM è dotata anche di un’uscita USB 2.0 (“camera output”) che in questo caso è connessa a un laptop.
raggiungere i requisiti ESG. Un prodotto dalle molteplici virtù, insomma: non stupisce che U-CAM abbia conquistato il Best Of Show Winner a InfoComm 2022.
TOGGLE USB 3.0, IDEALE PER IL BYOD E IL BYOM
Un altro dispositivo Inogeni insignito di riconoscimenti è TOGGLE USB 3.0, vincitore degli AV Awards 2021 (Londra, 5 novembre 2021) nella categoria “Tecnologia di elaborazione e distribuzione dell’anno”.
Secondo la casa produttrice «questo riconoscimento
COMPATIBILITÀ CON BARCO CLICKSHARE
E CISCO WEBEX ROOM SERIES
Tra le caratteristiche più rilevanti dei dispositivi Inogeni c’è l’apertura al dialogo con prodotti, for mati e piattaforme di altri marchi. Gli Inogeni, per esempio, sono compatibili con i sistemi wireless per conferenze Barco ClickShare, il che facilita l’integrazione delle apparecchiature AV di sala ed espande le possibilità del BYOM (Bring Your Own Meeting). Particolarmente dotati, da questo punto di vista, sono i grabber con funzionalità mixer SHARE2 e SHARE2U, il selettore per teleca mere multiple CAM300 e i convertitori 4K2USB3, 4KXUSB3 e HD2USB3. Dotati di funzioni pictu re-in-picture e split, i grabber garantiscono un controllo del mixing facile e intuitivo, mentre i convertitori, che non richiedono driver, permettono di acquisire da apparecchiature HDMI video e audio non compressi per inviarli al sistema ClickShare. Da ricordare inoltre il 4KX-PLUS, presen tato nel novembre 2021. Si tratta di un dispositivo di acquisizione (grabber) compatibile con i si stemi Cisco Webex Room Series e capace di abilitare le funzioni BYOM e BYOD Cisco Webex. Il 4KX-PLUS converte in USB 3.0 i segnali Ultra HD, è dotato di output loop HDMI e di I/O audio analogici su jack da 3,5 mm (mic/linea) e può essere alimentato via USB o mediante alimentatore esterno (in dotazione); l’alimentatore esterno consente di mantenere la connessione tra il codec Cisco Webex e il secondo display anche quando il laptop non è collegato al 4KX-PLUS.
SDI (vedi box “Le configurazioni proposte da Inogeni”).
Il grabber 4KX-PLUS garantisce la connessione tra videocamere HDMI, codec, sorgenti video e laptop. In questa configurazione lo vediamo utilizzato in un sistema Cisco Webex Room con display multipli; il display in alto a sinistra è pilotato direttamente dall’uscita HDMI loop del 4KX-PLUS.
testimonia la crescente necessità di una maggiore interoperabilità tra i dispositivi degli utenti e le apparecchiature presenti in loco negli spazi di lavoro ibridi e basati sulle attività, nonché negli ambienti di apprendimento HyFlex. Il BYOD (Bring Your Own Device) e il BYOM (Bring Your Own Meeting) sono diventati la nuova norma in un mondo post-lockdown». TOGGLE USB 3.0 è uno switcher progettato per risolvere un problema molto sentito dai partecipanti a riunioni aziendali e videoconferenze: l’accesso rapido alle apparecchiature hi-tech presenti in sede, quali telecamere, microfoni,
trasduttori e simili, accesso spesso frustrato da display che si bloccano o cominciano a pixellare, dispositivi riottosi, lunghi tempi di installazione e via dicendo.
Un altro problema che TOGGLE USB 3.0 risolve è l’incompatibilità tra le infrastrutture informatiche di sala, in genere installate dall’azienda o dalla società che ospita la conferenza, e i dispositivi e/o le piattaforme personali utilizzati dai conferenzieri che praticano il BYOD e/o il BYOM: il dispositivo supporta diverse piattaforme UC e dispone di funzioni che consentono di usare il PC di sala o il proprio laptop senza
alcun problema di compatibilità. Questo switcher si basa sulla tecnologia USB 3.0 SuperSpeed a 5 Gbps, retrocompatibile con USB 2.0 e oggi presente su laptop, workstation, iPad e altri dispositivi ad alta velocità di trasmissione dati.
TOGGLE USB 3.0 è inoltre compatibile con ogni tipo di telecamera, modelli professionali compresi.
I MIXER SHARE2 E SHARE2U
E LO SWITCHER CAM 300
Inogeni propone alcuni esempi applicativi nei quali ricorre l’uso dei camera mixer SHARE2 e SHARE2U e del selettore CAM 300, coadiuvati dai convertitori di formato QUIK-HD e QUIK-
SHARE2 è un dispositivo duale di acquisizione capace di convertire i segnali da HDMI/DVI a USB 3.0. Dotato di I/O multipli, non richiede né configurazioni e lavora con le più diffuse piattaforme di comunicazione, come Microsoft Teams, Zoom, Webex, Barco ClickShare Conference, GoToMeeting, Google Hangouts e altre; il dispositivo è anche compatibile con i sistemi operativi Windows, Mac OS X e Linux. SHARE2 consente di miscelare i segnali di due sorgenti video in un unico flusso e può essere controllato tramite un’applicazione installata sul versante host oppure, manualmente, attraverso i tasti disposti sulla faccia superiore del dispositivo; è anche possibile gestirlo mediante appositi moduli Crestron connessi via LAN o RS-232. SHARE2U è molto simile a SHARE2, fatta eccezione per il formato di conversione, che in questo caso va dall’USB 2.0/HDMI all’USB 3.0. Tra le numerose funzioni di SHARE2U ci limitiamo a ricordare il supporto audio stereo a livello linea, il controllo delle telecamere PTZ su interfaccia USB 3.0, la gestione della configurazione del mixer tramite HID USB (Human Interface Device) o interfaccia LAN e il monitoraggio del firmware e dello status degli ingressi. CAM300 è uno switcher/convertitore capace di selezionare il segnale di quattro sorgenti USB e HDMI per renderlo disponibile contemporaneamente su due uscite, una USB 3.0 e una HDMI; la selezione può essere effettuata tramite i pulsanti presenti sulla faccia superiore del dispositivo o da remoto via Ethernet. Con CAM300 è possibile presentare e commentare un programma in PowerPoint, effettuare il taglio tra le immagini di un relatore e quelle di un gruppo di persone, focalizzare la ripresa su un intervistatore e un intervistato,
presentare e illustrare un foglio di calcolo o una radiografia digitalizzata e altro ancora. Lo switcher è compatibile con le piattaforme di comunicazione Microsoft Teams, Quicklaunch, Barco ClickShare Conference, Google Hangouts, Zoom, Vidyo, Livecast, vMix...
CONCLUSIONI
Qualcuno potrebbe sospettare che la vocazione “green” di Inogeni sia una trovata pubblicitaria: l’ecologia va di moda, attira simpatie, fa
vendere. In realtà si tratta della seconda vocazione dell’azienda canadese, o se preferite dell’altra faccia della vocazione primaria, che è quella di favorire il dialogo e la comunicazione mediante potenti dispositivi per videoconferenze, broadcasting, e-learning. L’ecologia non è anch’essa una forma di dialogo? In fondo consiste nel cercare di stabilire una relazione migliore con il pianeta, con noi stessi, con gli altri. A ben guardare, anzi, è la forma di dialogo più importante, essenziale.
A destra, il catalogo Inogeni comprende anche interfacce come quella qui a destra: si tratta di un dispositivo capace di convertire il formato del segnale da SDI a USB 3.0. L’SDI,
Il grabber SHARE2U (a sinistra) converte in USB 3.0 e miscela i segnali di due telecamere con uscite USB 2.0/HDMI. Il dispositivo è dotato di frame buffer che massimizzano la velocità dei fotogrammi.
LE CONFIGURAZIONI PROPOSTE DA INOGENI
In questo box descriveremo alcune configurazioni suggerite dalla casa produttrice, basate sui camera mixer SHARE2 e SHARE2U, sullo switcher CAM300 e sui convertitori di formato QUIK-HD e QUIK-SDI. Nella prima configurazione è utilizzato un singolo SHARE2 sui cui ingressi HDMI 1 e 2 sono collegati due videocamere o due PC con i contenuti della presentazione; alle due porte di espansione USB 3.0 del camera mixer è possibile connettere un’unità per presentazioni, un altoparlante o un microfono USB, un mouse oppure una tastiera; all’ingresso audio analogico si può eventualmente collegare il microfono wireless del presentatore. L’uscita USB 3.0 dello SHARE2 può essere utilizzata per inviare il segnale miscelato a un laptop, a un PC con Zoom Rooms e al monitor di sala. La seconda configurazione è costruita attorno a uno SHARE2U; in questo caso le due telecamere e il PC sono collegati agli ingressi USB 2.0/ HDMI del dispositivo (la maggior parte delle camere USB 3.0 è retrocompatibile con USB 2.0). Nell’ingresso 2 dello SHARE2U l’HDMI ha la priorità sull’USB 2.0; è possibile cambiare il tipo di ingresso agendo sul pulsante #2 collocato sulla faccia superiore del camera mixer. Le porte di espansione vengono utilizzate esattamente come nell’esempio precedente, mentre in questo caso sono disponibili due flussi di uscita USB 3.0: uno va direttamente al monitor principale, l’altro a un laptop o a un PC con Zoom Rooms e a un monitor opzionale. La terza configurazione è visibile nello schema qui pubblicato: si tratta di un impianto per sale riunioni di grandi dimensioni nel quale a un mixer di camera SHARE2U è abbinato uno switcher Inogeni CAM300. In questo modo il numero di sorgenti (videocamere, PC) collegabili all’impianto aumenta: agli ingressi IN1, IN2, IN3 e IN4 del CAM300 sono connesse due videocamere USB e due videocamere o PC HDMI, selezionabili tramite i pulsanti frontali del dispositivo o da remoto via USB, LAN o RS-232; l’uscita del CAM300 è collegata a uno degli ingressi HDMI dello SHARE2U; l’altro ingresso riceve il segnale da una videocamera USB 2.0: le sorgenti, quindi, sono cinque in totale. La quarta e ultima configurazione è un’estensione della terza: gli ingressi IN1 e IN2 del CAM300 e gli input USB 2.0 dello SHARE2U sono preceduti da due interfacce Inogeni QUIK-HD e da due QUIK-SDI che effettuano (rispettivamente) la conversione di formato da HDMI a USB 2.0 e da SDI a USB 2.0; questo dà la possibilità di collegare al sistema telecamere SDI o sorgenti HDMI aggiuntive.
La terza delle quattro configurazioni proposte da Inogeni: si tratta di un impianto per grandi sale riunioni nel quale a un camera mixer SHARE2U è abbinato un selettore CAM300; è così possibile collegare al sistema fino a cinque sorgenti video.
Humly, il room-booking a prova di futuro
Le soluzioni di room-booking e resource-booking di Humly nascono per rendere la gestione delle sale riunioni e delle risorse più smart, ottimizzare tempi e costi e lasciare così più spazio a creatività e produttività, sposandosi perfettamente con la nuova organizzazione dell’ufficio
di Guido BellingeriHumly è già stata scelta da tantissime realtà: banche, enti militari, industrie automotive, pubbliche amministrazioni, università e aziende. Eccone i 4 motivi principali:
- Design Timeless
- Esperienza utente intuitiva ed efficiente
- Massima sicurezza informatica
- Flessibilità di integrazione in sistemi di terze parti, attraverso le API
TOUCHPANEL 8”
ROOM DISPLAY
Room Display è il tablet fuoriporta da 8” PoE per la gestione
delle sale riunioni.
Un design minimale che racchiude un vero universo di funzioni essenziali come: possibilità di iniziare, estendere o terminare una riunione; info su ora e oggetto della riunione e riepilogo eventi giornalieri; info sul n° di posti disponibili e sulle tecnologie utilizzabili in sala; ricerca di sale libere; check-in touch o touchless tramite PIN, RFID/NFC o QRCode; inserimento Logo aziendale, luce LED personalizzabile.
MA COME SI PUÒ PRENOTARE UNA SALA?
Le sale sono prenotabili via pannello touch, via Outlook
e via interfaccia web Humly Reservations, con possibilità di ricercare le sale libere per tecnologie presenti e dimensionamento. Non solo, è possibile programmare la propria riunione via Teams grazie all’integrazione nativa oppure via Google Calendar grazie alla
certificazione Google. Humly è compatibile con le piattaforme di collaborazione più utilizzate dalle aziende, come Microsoft Office 365, Exchange 2019, 2016, 2013, 2010, Google Workspace, Nexudus, IBM/Lotus Domino Smartcloud, 8.5.3 – 9.x.
Il design del Room Display di Humly è stato curato nei minimi dettagli anche dal punto di vista dell’illuminazione ambientale.
Sempre più compatti
La serie di proiettori LCD Panasonic Solid Shine PT-MZ20 è ideale per l’utilizzo in riunioni aziendali e ibride, aule scolastiche e per la realizzazione di esperienze immersive in musei
di Nicola De belloPanasonic ha ampliato la sua gamma di proiettori LCD Solid Shine con l’aggiunta della serie PT-MZ20, con tre nuovi modelli che si vanno ad aggiungere al PTMZ20K presentato all’inizio del 2022. I modelli della nuova serie comprendono PT-MZ17 (16.500 lm), PT-MZ14 (14.000 llm) e PTMZ11 (11.000 lm).
Ideale per l’utilizzo in contesti aziendali, ambienti ibridi, aule scolastiche e per la realizzazione di esperienze coinvolgenti in musei, la nuova gamma assicura una qualità dell’immagine impressionante, affidabilità ed una configurazione rapida e semplice, il tutto con una particolare attenzione al budget di spesa. Grazie a un telaio compatto e maneggevole da 22,3 kg e al funzionamento in modalità silenziosa (36 dB), i proiettori si adattano facilmente all’ambiente di utilizzo.
La serie PT-MZ20 ha un motore
ottico ottimizzato con nuovi pannelli LCD da 1 pollice. Il Pure White Generator sfrutta la luce extra per migliorare la precisione del colore per presentazioni vivide e coinvolgenti. La serie include anche la regolazione automatica della messa a fuoco (AFO) per qualsiasi variazione di temperatura e luminosità dell’obiettivo e accetta il segnale di ingresso 4K/60p per un’integrazione semplice in qualsiasi ambiente.
Facile da installare, la serie include la funzionalità NFC, che supporta la configurazione IP senza alimentazione CA, l’app Smart Projector Control con messa a fuoco automatica tramite fotocamera dello smartphone, il kit di upgrade
per Geometry Manager
Pro preattivati e un Monitor informazioni per visualizzare lo stato e i parametri principali in standby.
Compatibile con un’ampia gamma di obiettivi opzionali Panasonic, come l’obiettivo ET-EMU100 Ultra-Short-Throw Zoom a off-set zero, il PT-MZ20K può anche essere utilizzato per proiezioni luminose e brillanti anche in spazi ristretti, senza la presenza di ombre, rendendolo ideale per esperienze coinvolgenti in musei e ambienti entertainment.
Il multi-laser drive engine e gli esclusivi sistemi di raffreddamento a liquido e al fosforo sigillati di Panasonic offrono un’elevata affidabilità.
Il filtro ecologico dell’aria riutilizzabile e la sorgente di luce laser sono esenti da manutenzione per un funzionamento fino a 20.000 ore. I circuiti di fail-over prevengono la perdita di luminosità dovuta ad eventuali guasti di un diodo laser, mentre l’ingresso di backup consente di lavorare con due sorgenti ridondanti per attivare immediatamente l’ingresso secondario in caso di problemi alla sorgente video principale,per offrire una maggiore tranquillità in situazioni mission-critical.
La nuova serie sarà disponibile da gennaio 2023: PT-MZ17 (16,500lm), PT-MZ14 (14,000lm) e PT-MZ11 (11,000lm); mentre il proiettore PT-MZ20K arriverà a partire da Aprile 2023.
Il PT-MZ20, presentato all’inizio di quest’anno, sarà presto affiancato da altri modelli con caratteristiche simili ma diversa luminosità.
Il multicanale che mette d’accordo tutti
Con una struttura tecnica alquanto peculiare, gli amplificatori ATI trovano il perfetto bilanciamento tra il mondo dell’home automation e quello dell’audio ad alte prestazioni: i buoni (e tanti watt...) a disposizione per qualsiasi tipo di installazione
di Vincenzo MaragoniFortemente focalizzato al mercato professionale, ATI (Amplifier Technologies, Inc) offre un catalogo di amplificatori di potenza caratterizzati, in buona parte, dalla struttura modulare. In linea di massima ogni linea di prodotti ha una impostazione tecnica ben precisa, in modo da offrire caratteristiche e funzionalità diverse, per poi sviluppare i diversi modelli aggiungendo canali nello stesso telaio. Canali, che è bene sottolineare, sono del tutto separati e distinti tra di loro. Per alcune serie il numero dei canali è flessibile mentre per altre, come la nuova 7000 sulla quale ci focalizziamo, è disponibile in due versioni: AT7012 e AT7016, dove già la stessa sigla ci dice chiaramente il numero dei canali di questi amplificatori, quindi 12 per il primo e 16 per il secondo.
Il modulo di potenza utilizzato per tutti i canali è da 70 watt con transistor ThermalTrak, ogni coppia di canali (quindi una zona stereo) ha il proprio alimentatore DC.
Sezione di potenza singleended in Classe A/B, caratterizzata da un sistema custom di soft-start e di conseguente auto spegnimento; sistema di protezione da sovraccarico, problemi sulla corrente, sovra tensione e temperatura. Il sistema di alimentazione, anche questo proprietario, permette la selezione automatica con tensioni in ingresso tra 100 e 260 V. Per il controllo della temperatura di esercizio è stato implementato un sistema ibrido a due stadi: uno scambiatore di calore in alluminio estruso si prende cura dei moduli di potenza; in cascata a
Le otto schede (e quindi sedici canali) dell’AT7016. In evidenza, subito a ridosso del pannello frontale, la coppia di trasformatori toroidali, installati in verticale, dalle dimensioni più che rassicuranti.
questo una coppia di ventole termocontrollate a bassissimo rumore provvedono a tenere la temperatura sempre nel range di tutta tranquillità. Il pannello posteriore AT7012 e AT7016 mostra chiaramente la natura modulare di questi amplificatori, con le schede corrispondenti ad una zona tutte in fila ordinata con ingresso RCA, deviatore che permette di selezionare l’ingresso centralizzato BUS; l’attenuatore a dip-switch con controllo a -2, -4, -6 e -8 dB; l’uscita altoparlanti mentre
Vista posteriore del finale AT7016 con le connessioni specifiche per ogni scheda stereo. In comune l’ingresso BUS; il remote trigger a 3-24 V e la vaschetta IEC per l’alimentazione.
Il frontale imponente della serie 6000, dedicata alla sonorizzazione di impianti multi-via e Home Cinema con prestazioni audio da vero high-end.
gli elementi comuni sono l’ingresso BUS; il connettore massa; il remote trigger a 3-24 V; il master power 20A circuit breaker; la vaschetta IEC per l’alimentazione. Da notare ancora sul pannello posteriore la serigrafia che evidenzia che questi prodotti sono “designed, engineered and assembled in the United States of America” come da buona tradizione di ATI. Proprio tutto il percorso di progettazione e produzione in locale permette che ogni amplificatore che esce dallo stabilimento ATI viene sottoposto a controlli che prevedono una prima ispezione visiva per le schede madri; quindi ogni unità viene sottoposta ad un processo di burn-in; quindi si passa alla verifica finale che riguarda
l’ascolto e tutte le funzionalità. Accanto alle serie di amplificatori dedicati all’uso in sistemi di home automation, nel catalogo ATI troviamo ancora altri modelli che sono invece più specifici per applicazioni audio tradizionali, Home
Cinema in modo particolare. Nella linea Signature due amplificatori multicanale che rappresentano il miglior know-how dell’azienda, con componenti e soprattutto schemi da vero audio highend. La serie AT 6000 utilizza un identico modulo da 300 watt su 8 ohm (450 su 4) per canale: due canali per l’AT 6002, tre per l’AT 6003, quattro per l’AT 6004, cinque per l’AT 6005, sei per l’AT 6006, sette per l’AT 6007. Una soluzione che permette di scegliere l’amplificatore più adatto per le proprie esigenze così da ridurre lo spazio occupato e avere, allo stesso tempo, timbrica
e prestazioni uguali per tutti i canali: sia che si tratti di una bi/ tri-amplificazione di un sistema stereo che della sezione di potenza di un impianto Home Cinema ad alte prestazioni sonore e dinamiche. Simile la struttura tecnologica per la serie AT 4000, dove la potenza per canale scende a 200 watt su 8 ohm (300 su 4 ohm) e le relative dimensioni dell’amplificatore. Anche qui la composizione di questi amplificatori vede la soluzione modulare da due a sette canali per gli AT 4002, AT 4003, AT 4004, AT 4005, AT 4006, e AT 4007, dove l’ultima cifra indica evidentemente il numero dei canali.
Il pannello posteriore della serie 6000 mette in evidenza la struttura modulare e multicanale (qui in versione a sette canali) e gli ingressi in formato XL.
Una carica di design
Performance migliorate sia nella potenza di ricarica che nella modularità per i nuovi caricatori USB di BTicino, compatibili con le serie civili Livinglight, Living Now e Màtix
di Guido BellingeriBTicino ha lanciato una nuova gamma di caricatori USB compatibili con le serie civili Livinglight, Living Now e Màtix. I nuovi prodotti permettono una ricarica più veloce e con una maggiore potenza - che arriva fino a 30W - e hanno una forma compatta che riduce l’ingombro. Sono l’ideale per ricaricare velocemente tablet, PC, smartphone e altri dispositivi e sono adatti a tutti gli ambienti, non solo standard e residenziali, ma anche di pregio, idonei in ogni contesto: dalle abitazioni, agli uffici, dagli alberghi ai negozi fino alle sale di attesa, gli open space e i locali per il coworking. All’interno della nuova linea,
esistono diverse tipologie di presa USB in base alla potenza e al numero di dispositivi che si possono collegare: la presa con un’uscita singola USB A (potenza massima per un singolo dispositivo fino a 15W), con un’ uscita singola USB C (per un dispositivo, con potenza massima a 30W) e con una doppia uscita A+A, A+C, C+C (con potenza massima per un dispositivo fino a 15W e per due dispositivi fino a 7,5W), quest’ultima in grado di ricaricare contemporaneamente due dispositivi. I caricatori USB sono compatibili con gli standard di ricarica rapida (Quick Charge 3.0 e Power Delivery). Ad esempio con la Power Delivery,
che è specifica per la gestione di potenze più elevate,il caricatore USB e il dispositivo da ricaricare “si parlano” e realizzano la combinazione migliore di tensione e corrente tra quelle che il caricatore può fornire. BTicino ha realizzato tutti i connettori, compresi quelli con due uscite, nelle dimensioni minime di 1 modulo, il che consentirà un’agevole installazione in qualsiasi punto luce dell’abitazione o dell’ufficio. Si adattano perfettamente all’installazione in impianti esistenti, dove potranno essere comodamente montate al posto dei falsi polo posti a fianco delle prese di corrente o dei comandi già installati.
luce dell’abitazione o dell’ufficio.
Sicurezza attiva
All’Aeroporto di Amburgo (Germania) la soluzione di digital signage Sharp/NEC offre tecnologie integrate di sicurezza antincendio attiva
di Guido BellingeriL’aeroporto di Amburgo accoglie circa 17 milioni di passeggeri e gestisce circa 22.000 tonnellate di merci aeree ogni anno, fungendo da hub intermodale nel nord della Germania. Come in altre infrastrutture cruciali, tutto ciò implica l’adozione di severi requisiti di salute e sicurezza. L’aeroporto ha bisogno di una tecnologia sofisticata, soprattutto quando si tratta di sicurezza antincendio, e le sue soluzioni di digital signage non fanno eccezione.
LA SFIDA: LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEI PUNTI CRITICI DELL’AEROPORTO
I passeggeri devono essere sempre protetti da eventuali danni. Di conseguenza, gli operatori aeroportuali devono seguire severi requisiti di salute e sicurezza e regolamenti dettagliati per l’uso di tecnologie come le installazioni di digital signage. In questo contesto gli operatori hanno voluto raccogliere la sfida di trovare una soluzione che
soddisfacesse tutti i requisiti di sicurezza. Data la complessità dell’installazione, hanno incaricato Ben Hur GmbH di eseguire la pianificazione necessaria. Walter Jünkering, CEO di Ben Hur GmbH, ha descritto così il progetto: “Dovevamo trovare una soluzione aeroportuale che potesse funzionare in modo affidabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 in un ambiente luminoso, senza creare incendi o rischi per la sicurezza dei passeggeri. La soluzione doveva superare una valutazione di sicurezza antincendio presso l’Ufficio Prove Materiali in linea con le norme B1 DIN. Anche il muro doveva avere un aspetto moderno e corrispondere al design generale dell’aeroporto”.
LA SOLUZIONE: LEDWALL CON SISTEMA
DI SPEGNIMENTO INTEGRATO
I project manager hanno rapidamente optato per i moduli LED della serie FE di Sharp/ NEC: “I LED e gli LCD progettati da Sharp/NEC sono dotati di un alloggiamento in metallo e di
L’installazione realizzata all’aeroporto di Amburgo ha previsto l’impiego di monitor Sharp/NEC con alloggiamento in metallo e sistema di raffreddamento passivo.
un sistema di raffreddamento passivo. Ciò conferisce loro un carico di fuoco molto basso sin dall’inizio e ne aumenta la durata”, ha spiegato Jünkering. I moduli della serie FE sono sottili, senza cornice, profondi solo 8 cm e cablati internamente e possono essere collegati senza soluzione di continuità per costruire grandi pareti LED. Poiché il retro degli schermi ha un design uniforme, possono essere montati senza dover coprire la parete posteriore, il che fa sembrare il muro ancora più stretto, quasi come un’immagine. I display possono anche essere installati sopra la testa grazie al loro design aerodinamico e al peso ridotto. Tutte queste qualità rendono i LED Sharp/NEC ideali per l’installazione in ambienti critici. Tuttavia, gli operatori dell’aeroporto di Amburgo hanno dovuto adottare un’ulteriore precauzione di sicurezza su richiesta degli agenti di sicurezza antincendio, al fine di ridurre al minimo il rischio di incendio. Per questo motivo, LANG AG è stata coinvolta per integrare un prodotto speciale nei cabinet dei display. Il prodotto, noto come “media FIRE PROTECT“, è stato sviluppato nell’ambito di un progetto di cooperazione tra Ben Hur GmbH e LANG AG. Gli “estintori più piccoli
del mondo” si attivano non appena viene raggiunta una temperatura impostata o viene rilevato un incendio. Quando vengono attivati, sparano agenti estinguenti nel luogo dell’incendio e spengono l’incendio localmente prima che possa diffondersi nell’installazione. Il fattore di raffreddamento priva il fuoco di energia e la corrente elettrica viene interrotta in modo permanente e sicuro per prevenire la riaccensione e fermare l’ulteriore propagazione del fuoco. Se si verifica un incendio all’interno dell’impianto, è necessario sostituire solo il pannello interessato in cui è stata attivata la lampadina elettronica.Anche l’impressionante combinazione di pannelli LED e lampadine elettriche sta per essere certificata: “Vogliamo sviluppare un quadro coerente per l’approvazione di tali installazioni, ad esempio redigendo un piano di test specifico”, afferma Rajko Eichhorn, Senior Business Development Responsabile presso JOB GmbH. Ciò stabilirà uno standard trasparente in base al quale i partner di installazione saranno in grado di installare i sistemi di estinzione integrati nei display Sharp/NEC senza dover eseguire lunghi test per ottenere la nuova approvazione per ogni progetto.
La riunione ripensata
L’ultima release dell’applicazione
ClickShare non si limita ad apportare miglioramenti al diffusissimo sistema di condivisione dei contenuti. Modifica il concetto stesso e perfino la natura dei meeting e delle conferenze. Funzioni come la Host Flow, la Advanced Sharing e la Digital Signage, per citarne solo alcune, estendono gli ambiti applicativi di questi eventi ben oltre i confini che conosciamo
di Marco GalloniNon un semplice aggiornamento.
La nuova release della ClickShare Desktop App di Barco è una vera e propria riprogettazione di questa applicazione: “redesign”, così la definisce il produttore belga. La app Desktop fu presentata per la prima volta nel maggio 2019, e da allora viene aggiornata con cadenza mensile. L’ultimo rilascio apporta
diversi miglioramenti alle gamme ClickShare Presentation e Conference. Ancora più intuitiva e facile da usare, la rinnovata app consente la piena automatizzazione delle riunioni, garantisce una più ampia inclusività e apertura al dialogo, tutela maggiormente host e utenti, semplifica le operazioni e riduce lo stress a carico dei partecipanti. Numerose le funzioni di questo ultimo aggiornamento:
c’è la Room Availability, che mostra immediatamente, a chi entra nella sala, se lo spazio è disponibile oppure no; poi la Preset Sense, che consente il collegamento automatico alla conferenza; la funzione Host Flow fa da guida all’host e al partecipante per l’intera durata dell’incontro; la One-Click-Join permette di prender parte, con un solo click, a qualsiasi riunione del proprio calendario
Nell’ultimo aggiornamento della ClickShare Desktop App sono state aggiunte numerose funzioni: tra queste, la Preset Sense, che permette di collegarsi automaticamente alla conferenza, la funzione-guida Host Flow e la Digital Signage; quest’ultima fa sì che, alla fine della chiamata, i display della sala meeting possano essere utilizzati per la segnaletica digitale.
incontri; la funzione di condivisione avanzata (Advanced Sharing) consente di condividere l’intero schermo o la finestra della app mentre si continua a utilizzare il display del laptop per prendere appunti; la Conference View rende possibile condividere la propria presentazione mantenendo sullo schermo i video dei partecipanti remoti; la funzione Digital Signage, infine, fa sì che alla fine della chiamata i display della sala meeting possano essere utilizzati per la segnaletica digitale.
I DISPLAY COME PIATTAFORMA
DI DIGITAL SIGNAGE
Quest’ultima funzione merita un approfondimento. Quando non sono utilizzati per conferenze e presentazioni, i display della sala meeting possono operare come piattaforma di digital signage per informare gli ospiti delle sale riunioni o i dipendenti, reclamizzare marchi e prodotti, diffondere messaggi di benvenuto, comunicare la disponibilità delle sale attraverso Outlook o Google Calendar, distribuire inviti per eventi sociali o aziendali, diramare bollettini meteo, notizie, widget di borsa e dashboard di dati. Questa funzione, tra l’altro, massimizza e
Tra i partner di Barco in ambito digital signage c’è la società di messaggistica Korbyt, la cui mission è aiutare le aziende a migliorare la comunicazione con la forza lavoro: «Quando un’azienda è in grado di raggiungere tutti, ha l’opportunità di catturare l’attenzione e di stimolare l’azione attraverso l’invio di contenuti, dati e informazioni rilevanti. E un ambiente di lavoro impegnato e informato consente di raggiungere il successo aziendale». Nella foto, una schermata generata dal software Korbyt Anywhere.
rende scalabili gli investimenti IT (non è necessario acquistare nuovo hardware) e consente di utilizzare meglio zone come angoli caffè, stanze attrezzate e huddle space. Grazie alla piattaforma XMS Cloud Management (vedi box) è possibile la gestione centralizzata dell’intero sistema di digital signage. Barco sta collaborando con un numero crescente di partner per allargare il suo campo d’azione al settore della segnaletica digitale: tra le aziende con cui ha siglato accordi e partnership ricordiamo la società di messaggistica Korbyt, la Signagelive e l’agenzia digitale Seenspire.
I 428 PRODOTTI COMPATIBILI CON CLICKSHARE CONFERENCE
Sempre a proposito di compatibilità, il produttore belga fa sapere che il numero di telecamere e altoparlanti USB di altri marchi utilizzabili nell’ecosistema ClickShare Conference aumenta vieppiù. Oggi sono
oltre 65 i partner di Barco e 428 i dispositivi compatibili con ClickShare Conference. Tra questi ultimi ci limitiamo a ricordare la webcam 4K Jabra PanaCast 20, la smart camera per grandi sale meeting Poly Studio E70, la ThinkSmart Cam e la ThinkSmart Videobar VB-S di Lenovo, lo speakerphone Bluetooth Phonum della Beyerdynamic, la HuddleCamHD HC10XA-BK/WH, lo speakerphone Sennheiser TeamConnect e il display interattivo Sharp 4T-B70CT1U. Perché la compatibilità sia garantita è necessario che tutti i componenti del sistema ClickShare, vale a dire l’unità base, i pulsanti (Button), le applicazioni e la piattaforma di gestione XMS Cloud, siano dotati degli aggiornamenti software più recenti. Il firmware dell’unità base può essere installato tramite l’update automatico o aggiornato manualmente mediante il configuratore ClickShare; l’aggiornamento di XMS Cloud avviene in modo automatico, mentre quello di XMS Virtual Edge può essere effettuato manualmente.
DAI MIGLIORAMENTI ALL’API REST AL PROGRAMMA BETA
L’ultimo aggiornamento della app ClickShare offre inoltre, grazie ai miglioramenti apportati all’API REST, una maggior flessibilità di integrazione con i sistemi per la gestione delle sale: viene garantito il supporto completo per la configurazione dell’unità base e i sistemi vengono messi in grado di ricevere notifiche immediate a ogni modifica delle risorse (stato di condivisione, stato delle periferiche, eccetera). L’API REST o RESTful, lo ricordiamo brevemente, è un insieme di linee guida che definisce le modalità con cui i dati vengono trasmessi; coniato da
Tra i 428 dispositivi compatibili con l’ambiente ClickShare Conference c’è la Poly Studio E70 (nella foto), una telecamera intelligente per riunioni ibride dotata di doppi obiettivi 4K con sensori da 20 megapixel e di tecnologia Poly DirectorAI; quest’ultima consente la riunione automatica con funzioni di inquadratura di gruppo, inquadratura delle persone (anteprima) e inquadratura dell’oratore.
Roy Thomas Fielding, tra i massimi esperti di reti di computer, l’acronimo REST sta per REpresentational State Transfer, cioè rappresentazione del trasferimento di stato (di un dato). Affinché una API (Application Programming Interface) possa essere considerata di tipo REST, come nel caso in esame, deve rispettare diversi criteri: avere un’architettura costituita da client, server e risorse, disporre di un’interfaccia che consenta di trasferire le informazioni in una determinata forma standard, prevedere dati memorizzabili nella cache per ottimizzare le interazioni client-server, eccetera.
Il nuovo aggiornamento rende inoltre più sicure le connessioni Wi-Fi ed elimina il fastidio della distribuzione manuale dei certificati, grazie alla disponibilità dello SCEP RFC per il pulsante ClickShare Button e per l’unità base. Il Simple Certificate Enrollment Protocol (SCEP) è un protocollo progettato per semplificare la richiesta e l’emissione di certificati digitali. Nel corso del tempo, le differenti versioni di tale protocollo sono diventate uno standard industriale, al punto che oggi lo SCEP è probabilmente il sistema di registrazione dei certificati più utilizzato dai produttori di hardware e software di rete. Il Simple Certificate Enrollment Protocol può essere impiegato per recuperare i certificati di autenticazione Wi-Fi dell’unità base e del pulsante Button; permette inoltre di creare certificati personalizzati invece di utilizzare il certificato di ClickShare.
L’ultima release di ClickShare Desktop App dà poi l’opportunità di partecipare al ClickShare Beta Software Program: scaricando il firmware Beta si entra a far parte di una comunità di utenti che, attraverso lo scambio di feedback e gli aggiornamenti mensili, contribuisce
a rendere sempre migliore il servizio ClickShare. Per iscriversi al programma basta entrare nella sezione Impostazioni della ClickShare Desktop, selezionare “funzioni beta”, registrarsi o accedere con
il proprio account mybarco (o creare un account ex novo) e fornire i dettagli richiesti.
COME E PERCHÉ AGGIORNARE
Esistono due modi per tenere aggiornato il sistema ClickShare. Il primo, e il più semplice, è l’aggiornamento automatico, per effettuare il quale basta collegare l’unità base alla rete tramite un cavo Ethernet RJ45; l’upgrade automatico viene attivato per impostazione predefinita. Il secondo modo è l’aggiornamento manuale, che richiede di scaricare il firmware dal link https:// www.barco.com/it/clickshare/firmwareupdate.# e di seguire le istruzioni. Sono disponibili firmware per i sistemi ClickShare Conference CX-20, CX-30, CX-50 e per i Presentation C-10, C-5, CS-100, CSE200, CSE-200+ e CSE-800. La procedura di aggiornamento software consta di tre passi, alcuni dei quali suddivisi in sottostep: 1) Connettersi al configuratore Web dell’unità base; 2) Accedere a ClickShare Configurator; 3) Caricare il file del firmware.
LA NUOVA RELEASE A COLPO D’OCCHIO
L’infografica qui pubblicata mostra i benefici che l’ultimo aggiornamento di ClickShare Desktop App fornisce sia a chi partecipa a meeting e conferenze sia ai manager IT. Intuitiva e facile da usare, la rinnovata app garantisce un miglior supporto per i grandi impianti e sistemi aziendali (livello enterprise), grazie ai perfezionamenti apportati all’API REST, al protocollo RFC SCEP e ai certificati HTTPS personalizzati. L’infografica riporta anche i link da cui scaricare la guida passo-passo (www.barco. com/clickshare/firmware-update) e l’ultima versione dell’applicazione (www.clickshare.app); ci ricorda inoltre che è possibile gestire i dispositivi ClickShare in modo centralizzato attraverso la piattaforma XMS Cloud Management. Il riquadro a destra, infine, è un invito a provare in prima persona il software Beta, che consente di diventare parte attiva dell’omonima comunità e di contribuire al miglioramento del sistema ClickShare.
La guida rapida per gli aggiornamenti del software ClickShare pubblicata da Barco. L’update può essere effettuato per mezzo di chiavetta USB o attraverso interfaccia Web; entrambe le procedure si svolgono in 6 passi e si concludono con il riavvio dell’unità base.
CONTROLLARE CLICKSHARE ATTRAVERSO IL CLOUD
Tenere aggiornata l’unità base ClickShare protegge da bug e vulnerabilità, garantisce la compatibilità con i sistemi operativi più recenti e con le nuove periferiche dei partner Barco, mantiene le librerie al passo con le novità; la serie dei comandi API REST, inoltre, viene ampliata ogni volta che a ClickShare sono aggiunte nuove funzioni.
CONCLUSIONI
L’ultimo aggiornamento ClickShare Desktop App interessa anche due importanti funzionalità di questa applicazione, l’interfaccia utente (UI) e gli Smart Meeting Flows, i flussi di riunioni intelligenti che automatizzano e rendono più scorrevoli i meeting. L’aggiornamento UI è disponibile già dal 14 agosto scorso, mentre quello degli Smart Meeting Flows dovrebbe esserlo a partire dal prossimo novembre. Per il futuro si vedrà. Di sicuro si tratta di un futuro molto vicino, dal momento che ClickShare Desktop App, come già detto, viene aggiornata praticamente ogni mese.
I responsabili IT hanno a disposizione un potente strumento per la gestione, l’analisi e il monitoraggio dell’ambiente ClickShare: si tratta di XMS Cloud Management, una piattaforma che consente di controllare da qualsiasi luogo, attraverso il cloud, i dispositivi ClickShare. Trami te XMS Cloud Management i manager IT possono accedere alle unità base, configurarle, integrare soluzioni di digital signage, monitorare lo status operativo dei dispositivi e aggiornare il firmware. Le notifiche in tempo reale sullo stato dei dispositivi permettono ai responsabili della manutenzione di verificare se la conferenza o il meeting procedono senza intoppi ed eventualmente, dovesse manifestarsi qualche problema, risolverlo prontamente senza che i conferenzieri se ne accorgano. XMS Cloud Management consente l’accesso diretto ai dispo sitivi ClickShare Conference CX-20, CX-30 e CX-50. I dispositivi della serie Presentation come il CS-100 Huddle, il CS-100, il CS-200, il CS200+ e il CS-800, invece, richiedono un gateway per poter essere gestiti mediante XMS Cloud; a tale scopo è possibile usare XMS Virtual Edge, un gateway software scaricabile gratuitamente sotto forma di file OVA. XMS Virtual Edge può essere anche utilizzato, come nodo di gestione locale, qualora non sia possibile o consigliabile adottare XMS Cloud Management. In tal caso si deve però pagare un piccolo prez zo: solo una parte delle funzioni software è disponibile per la distribuzione locale; non sono accessibili, per esempio, l’assistenza per i mo delli ClickShare e wePresent più recenti, la panoramica multi-sito, la dashboard, le notifiche, i report… Basata sulla tecnologia cloud di Mi crosoft Azure, la piattaforma XMS Management è stata progettata con un’attenzione particolare alla sicurezza: modellazione completa delle minacce, impostazione dei requisiti di base, gestione delle vulnerabilità, test di penetrazione, tutto questo contribuisce a fare di XMS Cloud Management una piattaforma estremamente affidabile. Sicurezza e usabilità, sostiene Barco, sono inversamente proporzionali tra loro, difficili da bilanciare: aumentare l’affidabilità di un sistema o di un dispositivo significa spesso ridurne la versatilità, e d’altra parte mi gliorarne la flessibilità può voler dire sacrificarne l’affidabilità. Raggiungere il perfetto equilibrio tra questi due aspetti è un difficile esercizio che va affrontato fin dalle prime fasi di progettazio ne. Barco ha ottenuto la certificazione ISO 27001:2013 all’inizio del 2019, a riprova del suo im pegno sul fronte sicurezza. Per quanto riguarda la linea ClickShare, l’azienda belga adotta il principio della “privacy by design”: i dati personali (IP, nome utente, indirizzi MAC) non vengono memorizzati in alcun modo né trasferiti al di fuori dell’ambiente ClickShare.
Una rappresentazione grafica della gestione di ClickShare attraverso la piattaforma XMS Cloud Management; qualora non sia possibile o consigliabile utilizzare tale piattaforma si può ricorrere al gateway software XMS Virtual Edge.
Aumenti insostenibili per le aziende e le imprese di ogni tipo, il caro energia rischia di mettere in ginocchio il tessuto produttivo di un intero paese, con aumenti delle utenze luce e gas da capogiro.
Pur non essendo un’azienda energivora, Amaro Amara ha deciso di investire sulla sostenibilità e sull’autosufficienza energetica per evitare fin da subito aumenti dei prezzi indiscriminati che sarebbero ricaduti sui consumatori. Così il liquorificio artigianale, immerso nel verde degli agrumeti della piana di Catania, sceglie di puntare sull’energia solare, rendendo la produzione del noto liquore di Arancia Rossa IGP energeticamente autosufficiente, grazie all’utilizzo di un moderno sistema di pannelli solari montato a tetto in grado di produrre energia 100% green.
“Per noi essere sostenibili non è una moda - racconta Edoardo Strano, founder di Amaro Amara - sono nato e cresciuto in campagna, i miei ricordi più belli sono in campagna, in questo contesto di natura e bellezza dove oggi si produce il nostro amaro. Cercare di sprecare di meno, riutilizzare, risparmiare e rispettare la terra sono insegnamenti che
già mio nonno mi dava. Per noi essere sostenibili non è una novità, lo siamo sempre stati, chiunque lavori bene e con rispetto dei campi è già sostenibile. Ai tempi di mio nonno probabilmente mancava questa parola che invece oggi invece è necessaria: Sostenibilità. Una parola che per noi significa ridurre al minimo gli interventi sulla nostra Arancia Rossa di Sicilia IGP con cui realizziamo Amara, diminuire l’impatto ambientale del nostro packaging e da oggi essere energeticamente autosufficienti grazie
all’installazione di una tecnologia 100% green.”
L’elettricità è una delle principali voci del fabbisogno energetico di un’azienda artigianale. Investire sulle tecnologie presenti oggi sul mercato significa generare benefici in termini di riduzione di emissioni di CO2 e diminuire i costi di produzione consentendo di poter investire maggiori risorse in altri settori come il marketing, i benefit per i dipendenti e la sicurezza aziendale.
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