di M A R I L D E
M O T T A
Cassetta dei suggerimenti È presente in fabbrica e negli uffici da almeno due secoli. Figlia soprattutto della seconda rivoluzione industriale, quando macchine e uomini erano parte degli stessi ingranaggi, ma si dava ancora agli umani la possibilità di esprimere una scintilla di genialità, quel lampo che al “padrone” dava un vantaggio. Gli operai, che conoscevano i meccanismi, le funzionalità e sapevano cosa era migliorabile per produrre sempre di più, potevano inserire nella cassetta dei suggerimenti uno schizzo, un breve testo per spiegare cosa e come far progredire. A molti di loro, rimasti anonimi, si devono suggerimenti che sono diventate piccole e grandi innovazioni, naturalmente brevettate dal proprietario della fabbrica e ricompensate con una qualche gratifica in busta paga. La cassetta dei suggerimenti è un contenitore in un materiale povero e semplice come il cartone, o il legno grezzo, ma di grande dimensione quasi a voler stimolare un’abbondante produzione di idee, dotata di una fessura per inserire foglietti con preziose soluzioni. Collocata nell’area produttiva, o negli uffici (giacché anche ai colletti bianchi si richiede uno sforzo di immaginazione per migliorare i flussi di lavoro), la cassetta dei suggerimenti non è sparita e nemmeno si è digitalizzata. Ha superato la terza rivoluzione industriale, è entrata nel mondo dei servizi e persino nelle aziende più proiettate al futuro dove rimane ancora ben visibile. A nessun packaging designer è mai stato chiesto di darle una forma e un’estetica. Quel che è cambiata è la modalità di trattamento degli autori delle idee. Se un tempo era paternalisticamente benvenuto un apporto di soluzioni e di pratiche che rendevano più efficiente e competitiva l’azienda, oggi la cassetta dei suggerimenti fa parte di un meccanismo ben più complesso di HR management. Total quality, six sigma, empowerment sono diventati gli strumenti di un miglioramento continuo che fa leva sulle persone e sull’apporto di ciascuno, oggi finalmente riconosciuto e valorizzato.
M A R I L D E M OT TA . Nel 1978 ha scelto le pubbliche relazioni come professione.
Scrive e tiene corsi su alcune aree della comunicazione. Ad Personam® è la sua agenzia.
11