SUP TECH
Sup Surfboard Shaping Design
Testo di Fabio Giacomini - Foto David Nisbet
Tavola artigianale o di serie?
Pro e contro dell’uno o l’altro tipo di tavola Nei due precedenti articoli di questa serie, il nostro saper di fiducia Fabio Giacomini ci ha accompagnato prima in una panoramica sull’evoluzione del SUP e dei suoi shape dal 2007 ai giorni nostri, e poi nelle diverse tipologie di materiali e di costruzione delle tavole generalmente disponibili sul mercato. Questa volta affronteremo nuove considerazioni che è bene porsi prima dell’acquisto del nostro prossimo oggetto dei desideri.
resistenti. Credo, dopo anni e anni di prototipi e test, di essere riuscito a raggiungere oggi il mio obiettivo grazie anche all’utilizzo di materiali innovativi e all’avanguardia. A fronte quindi di questa iniziale riflessione, vi esporrò nel seguente articolo le differenti motivazioni nello scegliere di comprare una tavola artigianale oppure una di serie, usando come mio riferimento le esigenze di un utente medio, cioè un praticante che ha una minima competenza dello sport e del prodotto in genere.
Coloro che hanno avuto modo di leggere il mio precedente articolo avranno sicuramente notato la notevole differenza di costruzione e dei materiali scelti per le tavole prodotte in serie rispetto a quelle artigianali. Di solito in produzioni di serie si predilige una costruzione robusta della tavola, che ovviamente può andare a discapito delle prestazioni, dovute alle minori proprietà meccaniche (flessibilità) dei materiali utilizzati, al contrario delle tavole artigianali, nelle quali si va alla ricerca dell’esaltazione della performance tecnica, facendo scivolare la robustezza in secondo piano. Per quanto mi riguarda, però, devo dire che ho comunque sempre puntato a produrre tavole artigianali leggere e flessibili, ma anche
L’Italia, come sappiamo tutti, si trova al centro di un bacino che è abbastanza avaro di onde rispetto agli oceani, soprattutto quelle di dimensioni rilevanti, che sono scarsamente presenti sulle nostre coste, se non in concomitanza di (rari) fenomeni meteomarini. Di questo aspetto marino ce ne siamo fatti ormai tutti una ragione! Oltre a questo, dobbiamo aggiungere che almeno per tre mesi l’anno il clima rigido non invita i simpatizzanti alla pratica di sport acquatici. Pertanto le attività marine nel nostro paese, sono state sempre viste da molti praticanti più come un passatempo o attività ludica da praticare durante le vacanze estive o comunque nei mesi più caldi, piuttosto che una vera e propria pratica sportiva. Il numero dei praticanti reali di questa disciplina lo si può dedurre con relativa facilità frequentando
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