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ANDREA BESANA, BRAND MANAGER DI BESANA CARPET LAB ANDREA BESANA, BRAND MANAGER OF BESANA CARPET LAB Questo focus è dedicato ai materiali di qualsiasi genere, purché innovativi. Innovazione che può essere nel processo produttivo, nella composizione del materiale stesso e quant’altro: dove ‘risiede’
la parte innovativa dell’azienda? Il mondo della moquette ha registrato un importante picco innovativo negli ultimi 10 anni, specialmente per quel che riguarda la selezione dei filati più pregiati che, a sua volta, ha comportato un forte incremento di quella che generalmente chiamo ‘parte invisibile’ del prodotto, ovvero tutti gli aspetti tecnici che lo rendono resistente, resiliente e totalmente privo di agenti nocivi. Innovare ora è più difficile, specialmente se si ricerca un prodotto da definire innovativo per la sua natura intrinseca o per la sua composizione. Come se non bastasse, pandemia e contesto geopolitico attuale hanno rallentato moltissimo le chance di ricerca e sviluppo. L'azienda, negli ultimi mesi, ha concentrato l'innovazione più sulla parte estetica, principalmente sul tema del colore. È molto semplice trovare prodotti tessili di vario genere sul mercato, ma è certamente più difficile trovare prodotti e collezioni che offrano una palette colore contemporanea e in grado di tenere i ritmi dei trend. Il colore svolge sempre più una funzione chiave nella selezione del prodotto. Essere pronti da questo punto di vista significa anche essere più flessibili e preparati a rispondere alle esigenze del mercato. Che ruolo gioca la sostenibilità? Oggi la sostenibilità è un tema molto forte e sul quale sentiamo più ‘pressione’ dal mercato estero. In Italia, purtroppo, almeno per quel che riguarda il prodotto specifico, non esiste ancora un vero e proprio mercato/movimento. Però, credo sia solo questione di tempo. La sostenibilità è un macro tema che oggi non è possibile trascurare. Nelle nostre collezioni sono e saranno presenti diversi prodotti realizzati, tramite filiere esterne, con processi produttivi sostenibili che, di conseguenza, ne permettono anche un riciclo completo. Personalmente, sono contrario alla sostenibilità quando diventa pura etichetta. Credo che la sostenibilità sia prima di tutto una questione di filosofia e cultura da creare e trasmettere a tutti i livelli aziendali: senza questo, non resta altro che una medaglia utile solo per l'immagine. Parlando con le aziende, di qualsiasi settore, il problema che hanno quasi tutte, in questo periodo, è la difficoltà a soddisfare la domanda, a causa della complessità di reperimento della materia prima: siete anche voi in questa situazione? Purtroppo sì! Fortunatamente sia il know how aziendale, sia i forti legami con tutti i livelli della filiera, hanno permesso all'azienda di anticipare di qualche mese una problematica che ormai non
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lascia scampo a nessun settore. Questo ci ha permesso, anche con investimenti straordinari e per certi versi rischiosi, di poter comunque soddisfare in buona parte la domanda del mercato. Certamente però tutti i processi produttivi, anche i più semplici, sono fortemente rallentati. In questo caso ritengo che si possa cogliere l'occasione di rivedere, ‘tutti insieme’, e su tutti i comparti, il modello di lavoro. È forse giunto il tempo di tornare ad affrontare forniture e progetti con tempistiche adeguate e senza la frenesia di un mercato che invece sembra non voler accettare di perdere qualche singolo secondo. Anche questo può significare ‘sostenibilità’. Basti pensare per esempio a tutti gli interrogativi che il settore della moda si sta ponendo sulle problematiche legate al cosiddetto ‘fast fashion’. Quali sono le novità di prodotto e di ‘aiuto’ che fornite ai progettisti, come il il manuale di progettazione edito recentemente. Siamo molto fieri di aver realizzato il supporto che oggi chiamiamo ‘Manuale di progettazione’. Si tratta, a tutti gli effetti, di uno strumento in grado di guidare il fruitore tra le possibilità che