Rivendite I FERRI DEL MESTIERE
L’equivoco dell'e-commerce
C
i sono cose che possiamo controllare e altre di cui non abbiamo il controllo. Ma allora, perché ci focalizziamo di più su ciò che non dipende da noi stessi? È vero, la situazione è critica e paradossale. Da una parte abbiamo una cascata di miliardi di bonus, capace di far vincere la Saudi Cup (la corsa di cavalli più ricca del mondo) anche a Edilizia, il cavallo azzoppato dalla crisi del 2008 e dalla pandemia. Dall’altra, le materie prime impennano e scalciano come cavalli imbizzarriti. I bonus sono difficili da capire perfino per gli addetti ai lavori, mentre le persone diffidano di un’offerta troppo bella per essere
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vera, anche se è di quelle che non possono rifiutare. Il mercato è diventato un rodeo e i rivenditori non sanno quanto potranno resistere in sella. Ma, quando tutto sembra fuori controllo, non è importante ciò che accade, è importante come reagiamo, perché le nostre reazioni sono tutto quello che possiamo controllare. Il punto di partenza? I clienti, naturalmente. Sono preoccupati, soli e in balia degli eventi, quindi più disponibili verso chi è in grado di lenire le loro sofferenze, offrendo supporto e attenzione. I rivenditori offrono già tutto questo, ma lo fanno al meglio solo all’interno della rivendita
fisica, quando trovano il tempo. Per averne di più a disposizione è necessario liberare risorse assorbite dalla vendita tradizionale, con un maggiore ricorso alle tecnologie digitali. Come emerge dal giro di interviste di YouTrade, la rivendita digitale stenta a decollare, anche se tutti ritengono strategici il processo di digitalizzazione e l’ecommerce, la maggior parte segue la marea, senza riuscire a cavalcare l’onda. Sembra
G i u g n o
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