YouTrade luglio/agosto 2021

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Numero speciale sui gruppi e consorzi della distribuzione edile CONGIUNTURA FOTOGRAFIA E ANALISI DELL’EDILIZIA OGGI

Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

LUGLIO/AGOSTO 2021 - N°121

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ANNO 14 - NUMERO 121 LUGLIO / AGOSTO 2021

Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Roberto Bolici, Marco Buschi, Paolo Caliari, Federico Della Puppa, Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Antonio Magarò, Daniele Menzio, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Franco Nessi • Eternedile Claudio Troni • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it

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Sommario luglio / agosto Rubriche 13 Editoriale I rivenditori che vogliono assomigliare agli amish 14 Econauta Il costo degli incidenti sul lavoro 14 Chiacchiere in cantiere Superbonus per supervillette 15 L'avvocato L’amministratore risarcito 16 I fatti nostri Riposizionarci per non subire (ancora) 18 Digital News 20 Seggiole & Poltrone Attualità 22 Edilizia & Demografia La grande mutazione 28 Transizione verde Superbonus batte auto elettrica 36 Webinar L'edilizia ai raggi X 38 La congiuntura Un momento d'oro anche per i prezzi 46 Cersaie La ceramica si è integrata 50 52 60 74 174 178 182 184 186 188

Dossier Gruppi e Consorzi La mappa Le lancette della distribuzione Analisi Effetto crescita sulle rivendite Gruppo BIgmat Da 40 anni in Europa Distribuzione Le schede

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Imprese Ceramiche Keope Effetto legno indoor e outdoor con il gres Unifix Tris vincente per il business Cap Arreghini Nuove facciate a lunga durata

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Rivendite Dec Un consorzio a gonfie vele Comedil Il paradiso è uno showroom Rivendite news Centroedile, Bigmat Showroom I ferri del mestiere Il film della rivendita verde To Build

Come cambia la popolazione italiana

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La congiuntura dell'edilizia

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206 Mercato dei laterizi a macchia di leopardo

198 YouTrade News 200 Muoviamoci Produttività in magazzino 202 Come si fa Le nuove vie del verde Speciale Laterizi 206 Edilizia Un'efficienza color mattone 212 Il mercato Quelli che vanno controcorrente 218 Wienerberger Il blocco senza cappotto 220 Fornaci Laterizi Danesi Super blocchi per il superbonus 222 T2D Un tris che vince i bonus fiscali 224 Terreal Italia Dogi San Marco nella villa veneta 226 Cotto Possagno Secoli di esperienza per il nuovo tetto 230 Stabila Quanta forza ha quel Taurus 231 Fila Solutions Le mosse giuste per la protezione Speciale Porte 232 La dinamica Mercato in crescita a doppia mandata 240 Eclisse Vetro e alluminio, binomio perfetto 242 Alias Sicurezza a distanza 246 Hörmann La casa con il top della sicurezza 248 Dierre Cinque modi per dire filomuro 250 Braga Quando il design ha l'anima green 254 Luxury Goods I Quaderni tecnici di YouTrade 257 Invecchiamento dei materiali Se è l'ora della pensione BioCasa 264 Case history Sostenibilità sotto il monte 268 Starplast Un filtro ad hoc per la plastica 270 Digital House Casa elettronica a prova di hacker 271 BTicino Mediterraneo a fibra forte 272 Hi-tech L u g l i o / A g o s t o

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Le dinamiche del mercato delle porte

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Editoriale

I rivenditori che vogliono assomigliare agli amish

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cusate se insistiamo. Ma le risposte che trovate pubblicate nelle schede-interviste a partire da pagina 74, nella consueta indagine di YouTrade sui gruppi e consorzi della distribuzione edile, sono abbastanza eloquenti: c’è ancora una parte dei rivenditori che assomiglia alla comunità amish, quelli che vivono in un angolo della Pennsylvania. Sapete chi sono? Si tratta di un gruppo di tradizionalisti cristiani originariamente immigrati svizzero-tedeschi. Sono simpatici: conducono una vita semplice, sono pacifisti, si vestono come un secolo fa e sono noti per non adottare le comodità della tecnologia moderna. Niente lavatrice, calesse al posto dell’automobile, ovviamente niente computer. Forse i rivenditori italiani che continuano a fare business come nel secolo scorso perché, dicono, i propri clienti non sono abituati alle novità, non sono proprio come gli amish. Però qualche dubbio lo instillano. Come è possibile che i clienti di questi rivenditori non abbiano uno smartphone, che ormai è consultato incessantemente anche dall’ultima casalinga di Voghera? Forse questi clienti fanno parte della comunità amish e caricano i mattoni su carri trainati da buoi? E i rivenditori attaccati alla tradizione non hanno mai fatto un acquisto su Amazon, prenotato un aereo online, consultato sul web un catalogo prodotti qualsiasi? Dicono: ma il mondo dell’edilizia non è ancora pronto alla omnicanalità (questa è la traduzione del pensiero: in realtà la parola è ancora oscura a molti). Cioè, è il senso di questa obiezione, le rivendite fanno meglio a restare al classico rapporto con il cliente che prevede la visita nel negozio, il carico merce, pacca sulla spalla inclusa nel prezzo. Davvero? Prendete John Deere: è il più grande produttore mondiale di trattori e macchine movimento terra. E John Deere impiega più ingegneri software che ingegneri meccanici. D’altra parte, l’intera attività agricola si sta muovendo verso quella che è chiamata «agricoltura di precisione». Le imprese monitorano da vicino dove sono piantati i semi, quanto e come stanno crescendo, di che cosa hanno bisogno le piante e quanto producono. L’idea è di avere ogni pianta come fosse un pezzo lavorato in un’enorme fabbrica all’aperto, curata con un processo che richiede la raccolta e l’analisi di una grande quantità di dati. Con l’agricoltura di precisione gli agricoltori possono essere molto più efficienti: possono ottenere raccolti migliori con meno lavoro e costi inferiori. E lo stesso processo avviene, negli Usa, per l’edilizia. Le macchine impiegate in cantiere stanno diventando suite di sensori mobili con capacità computazionali. Trasmettono continuamente dati che riguardano l’attività che stanno svolgendo e che sono poi analizzati ed elaborati per migliorare la produttività, l’efficienza e il risultato finale. Ecco dove va il mondo. Pensare che l’edilizia sia destinata a rimanere chiusa in una bolla temporale come quella degli amish è bizzarro. E lo stesso ragionamento si applica al commercio. Mentre tutto il resto della distribuzione si adatta alla nuova era digitale, come si può pensare di rimanere ancorati al mondo novecentesco? Certo, ci sono isole dove la concorrenza non c’è (per ora), ci sono angoli dove resistono le vecchie abitudini. D’altra parte, negli anni Cinquanta a Milano c’erano ancora carri trainati dal cavallo che d’estate vendevano blocchi di ghiaccio per chi non aveva il frigorifero. Poi, però, nel giro di dieci anni la ghiacciaia è stata sostituita dal cosiddetto frizer, come si chiamava comunemente allora. E il povero venditore di ghiaccio in blocchi? Si è comprato il frigorifero anche lui.

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Rubriche E C O N A U TA

Il costo degli incidenti sul lavoro

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a cronaca accende spesso un faro su quello che è un problema da non dimenticare: gli incidenti sul lavoro. E l’edilizia, per la sua stessa natura, è un’attività che comporta rischi alti, se non si seguono le misure di sicurezza. Inutile nascondere i numeri, dimenticarli o ficcarli sotto il tappeto assieme alla polvere. In Italia gli incidenti mortali sul lavoro sono più numerosi che in altri Paesi: circa 2,5 ogni 100 mila lavoratori per anno, contro 1,9 in media nella Ue. Bisogna, insomma, attivarsi per quello che è un prezzo umano troppo alto e, se vogliamo essere cinici, anche un costo sociale per la comunità: oltre ai morti, infatti, bisogna conteggiare tutti i feriti, gli invalidi, oltre che i danni riportati agli impianti produttivi o ai cantieri. Secondo gli esperti, le due strade da seguire sono la prevenzione e il rafforzamento dell’attività ispettiva. Perché leggi e norme ci sono, il problema è farle rispettare. Ed è proprio quello che l’Italia non fa: dai rapporti annuali dell’Ispettorato nazionale del lavoro emerge che negli ultimi dieci anni c’è stato un costante calo del numero di ispettori che operano a vario titolo di vigilanza. Complessivamente gli ispettori del ministero del Lavoro e dell’Inps sono diminuiti del 30% dal 2010 al 2020 (da 5.500 a circa 4 mila). Nei Paesi dove si registrano meno incidenti, invece, il numero di ispettori per lavoratore è più alto. Ma non è solo una questione di numero: è necessario anche migliorare l’efficacia

delle ispezioni, indirizzandole verso le aziende dove è più facile riscontrare le irregolarità. Per raggiungere l’obiettivo bisogna però, fare contemporaneamente un check dell’attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro, nato cinque anni fa con le migliori intenzioni. L’idea, infatti, era di uniformare i poteri delle tre strutture competenti per le ispezioni (ministero del Lavoro, Inail e Inps) evitando sovrapposizioni e ispezioni incrociate. Puntando al risparmio, perché l’ispettore unico si occupa anche di frodi normative. Insomma, è un tuttofare. Risultato: calo di aziende ispezionate sia per conto Inps che per Inl. Sono passate rispettivamente da poco meno di 90 mila nel 2010 a poco più di 15 mila nel 2019 e da circa 150 mila a 113 mila nel 2019. Quindi senza tenere conto del crollo pandemico. E se l’Inps ha quintuplicato nell’arco di dieci anni il recupero contributi (con la digitalizzazione dei dati), l’Inl ha ridotto sia il numero di ispezioni che la loro efficacia. È ora di porre rimedio. Federico Mombarone Giornalista

CHIACCHIERE IN CANTIERE

Superbonus per supervillette

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eriodicamente Enea fa il punto sul superbonus 110%. I numeri sono interessanti perché svelano sia il reale impiego dell’incentivo fiscale, sia le diverse tipologie richieste. Secondo quanto riferito nell’ultima audizione alla Camera, al maggio scorso le pratiche per la realizzazione di interventi agevolati con il superbonus 110%, approvate dall’Enea, con documenti e asseverazioni in regola, erano circa 11 mila. In particolare, si tratta di circa 6 mila edifici unifamiliari, 4 mila unità indipendenti e solo un migliaio di condomini, ai quali si aggiungono i 180 interventi per gli Istituti autonomi case popolari. Prosegue, insomma, il paradosso del superbonus: concepito per la riqualificazione gratuita del milione di condomini energivori e spreconi, il superbonus è utilizzato da privati che non devono affrontare faticose diatribe nelle assemblee di condominio. Certo, bisogna tenere conto di tutti e «se» e i «ma» del caso: la difficoltà di comprensione e i piccoli e grandi ostacoli presenti nel provvedimento stesso. Sta di fatto che i numeri parlano chiaro. Non a caso il maggior numero di interventi (1.430) riguarda il Veneto, terra di villette, seguita dalla Lombardia con 1.415 interventi e l’Emilia Romagna con 1.008. Dai dati emerge anche che l’intervento più richiesto (e più semplice) è quello trainante di sostituzione dell’impianto di riscaldamento, seguito da quelli sull’involucro. Ora però la materia prima scarseggia... Insomma, il superbonus funziona, paradossalmente, nelle regioni più ricche e dove i proprietari di abitazioni indipendenti prendono l’iniziativa. La macchinosità della legislazione non aiuta un condominio a prendere decisioni: lo testimonia quanto affermato dal direttore centrale dell’Agenzia delle Entrate, Antonio Dorrello, secondo cui fra il 2020 e il 2021 l’organismo pubblico ha ricevuto 6.500 domande di interpello: segno che la confusione regna sovrana, nella speranza che il decreto Semplificazioni approvato dal governo Draghi serva ora a diminuire la richiesta di chiarimenti. Un altro dato interessante riguarda il numero dei tecnici asseveratori: al 21 aprile erano 17.795. Franco Saro giornalista

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L’AV V O C ATO

L’amministratore risarcito

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on un’ordinanza, la Suprema Corte ha affermato il principio per cui il contratto tra l’amministratore e la compagine condominiale non costituisce prestazione d’opera intellettuale, il cui esercizio è subordinato all’iscrizione in appositi albi o elenchi. In caso di revoca, si applicano le regole del mandato. Pertanto, l’amministratore di condominio, che sia stato revocato dall’assemblea prima della scadenza, ha diritto sia al pagamento dell’attività sino ad allora svolta sia al risarcimento dei danni. Solo in caso di revoca per giusta causa l’amministratore non ha diritto al ristoro del pregiudizio patito. La Corte ha rilevato che l’attività di prestazione d’opera intellettuale è subordinata all’iscrizione in un apposito albo o elenco, mentre la professione di amministratore, in seguito alla riforma sul condominio è subordinata solo al possesso di determinati requisiti di professionalità e onorabilità (articolo 71 bis disposizioni attuative Codice Civile), rientrando così tra le professioni non organizzate in ordini o collegi (ex legge 4/2013). Secondo la giurisprudenza, la revocabilità ad nutum (ossia a semplice discrezione dell’assemblea) prevista dalla legge conferma che il rapporto tra amministratore e compagine condominiale rientra nel mandato, anche in considerazione del carattere fiduciario dell’incarico. Il mandato tra amministratore e condominio si presume oneroso ed è con-

ferito (solitamente) per un anno, pertanto, se la revoca interviene prima della scadenza, l’amministratore ha diritto al soddisfacimento dei propri eventuali crediti e al risarcimento dei danni, salvo ricorra una giusta causa, ravvisabile tra quelle che giustificano la revoca giudiziale dell’incarico. L’applicabilità della disciplina del mandato consente all’amministratore, revocato anticipatamente e senza giusta causa, di ottenere il risarcimento del danno. Viceversa, se si applicasse la disciplina prevista per le professioni intellettuali, l’amministratore non avrebbe titolo per chiedere il ristoro del pregiudizio patito. Pertanto, l’assemblea condominiale deve ben valutare se deliberare (o meno) la revoca, atteso che la presenza di ragioni meramente pretestuose (che non integrano una giusta causa) determinerà l’obbligo di corrispondere il risarcimento. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu

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Rubriche I FAT T I N O S T R I

Riposizionarci per non subire (ancora)

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ome spesso accade in situazioni anomale, com’è l’attuale situazione di mercato, non mancherebbero gli elementi per ridisegnare i tratti di un settore in generale abitualmente refrattario al cambio di identità, e quindi di posizionamento. Molti rivenditori si sono accorti di non essere più solo tali e il dubbio è diventato esistenziale, in senso stretto. Che cosa ci faccio in questo mercato, accerchiato dalla concorrenza del commercio elettronico che, come è già avvenuto in altri settori, finirà per accorciare la filiera; dalla presenza sempre più invadente di certa produzione; dal disequilibrio dei prezzi e dalla difficoltà nei rifornimenti; dalla presenza di un privato che entra battagliero nello show-room e qualche volta ne sa anche più di me? Il paradosso, se così lo vogliamo definire, è che in questo momento stiamo tutti lavorando di brutto. Parrebbe una buona notizia, se non fosse che gli incrementi repentini dei fatturati (e la storia ce lo insegna) rischiano di far passare in secondo piano la capacità di immaginare il mercato in prospettiva: ora mi concentro sul lavoro, poi ci penserò. E, ve lo anticipo, quando decideremo di pensarci sarà, ancora una volta, troppo tardi. Che cosa succederà quando il mercato si ridimensionerà, quando tornerà a essere più o meno quello di prima? Secondo alcuni di voi, che ho personalmente interpellato, qualche segnale sta già arrivando. Per esempio, l’aumento per molti assurdo dei prezzi sta costringendo a una minore marginalità, per non finire fuori mercato, anche a causa di una tempistica di preventivazione che definire approssimativa è un puro eufemismo. Chi ha snobbato l’idea di affidarsi a una logistica impostata come si deve (una volta si diceva «fare magazzino») ora non sa più da che parte girarsi. Un tempo, neanche tanto lonta-

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no, si acquistava sul venduto. Il problema è che oggi vendi se hai il materiale. Se non ce l’hai, quel cliente non lo recuperi più. Un altro problema sempre latente, in particolar modo di questi tempi, quando si vende molto, è la possibilità che crescano anche gli insoluti. Non è infatti da escludere che il continuo aumento dei prezzi dei lavori costringa i clienti finali

Viviamo probabilmente il momento ideale per individuare una nuova identità e perseguirla. Non siamo più distributori edili in senso tradizionale, e il mercato è così ricco di sfumature che, da qualche parte, c’è sicuramente quella che ci assomiglia di più a rinunciare agli interventi programmati. Non devo spiegare a voi gli effetti a catena di questa possibile e nefasta eventualità. Nel nostro settore ci sono principi che, qualsiasi sia il vento che tira, sono sempre validi e attuali. Il famoso riposizionamento, che molti fa inorridire, è molto più di una semplice prospettiva del mercato che sarà. Perché attraverso il riposizionamento il cambiamento lo costruisci, magari su misura per te, e non lo subisci. E credo che sia utile ricordare che molti rivenditori questa trasformazione della

loro identità primaria l’hanno già fatta, e non mi risulta che ci siano pentimenti. Chi ha eliminato il «materiale edile» per concentrarsi sulle finiture (passando dal magazzino al negozio); chi si è sbarazzato dei «materiali pesanti» e ha dedicato i suoi spazi alle soluzioni tecniche più avanzate, passando dalla vendita generalistica alla consulenza tecnica (il mezzo) e alla conseguente vendita di qualità (il fine); chi ha saputo creare una rete di competenze destinate ai professionisti e ai privati e si è imparentato con la categoria dei general contractor (fatte le debite proporzioni), diventando un reale punto di riferimento nella sua zona di competenza. Sono tutti esempi di riposizionamento (e ce ne sono tanti altri, soprattutto nell’ambito dei servizi) che ci fanno capire come la distribuzione edile sia tutt’altro che un settore chiuso e destinato all’oblio. Tornando quindi al pensiero iniziale, ci troviamo a mio modestissimo avviso nel momento ideale per cercare di pensare a che cosa faremo da grandi: la ripresa è tangibile, anche se certe percentuali di crescita non saranno eterne; il mercato (l’insieme dei nostri clienti) è sempre più vario e differenti sono le sue esigenze. I nostri clienti tradizionali, che sono molto più tradizionali di noi, hanno sempre più bisogno di poter contare su un supporto tecnico adeguato e, ormai lo abbiamo capito, aiutarli a risolvere i loro problemi vale molto più di praticare l’ennesimo, banale sconto sui prodotti. di Roberto Anghinoni Giornalista L u g l i o / A g o s t o

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A un anno esatto dalla prima approvazione del Parlamento e a circa sei mesi dalle prime modifiche, arrivano nuovi ritocchi per il superbonus. I cambiamenti sono contenuti nel decreto Semplificazioni su cui, dopo lungo travaglio delle commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera, è pronto a ricevere il via libera definitivo, assieme alla fiducia messa sul tavolo dal governo. Le modifiche sul superbonus 110% sono procedurali. La prima riguarda il cappotto termico e il cordolo antisismico. http://www.youtradeweb.com/

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3 CALCESTRUZZO E POLO DELLA MEMORIA Il nuovo Polo della Memoria San Rossore 1938 dell’ateneo pisano ospita le aule dell’area umanistica e i laboratori di biologia. Il progetto nasce dal felice incontro tra il timbro elvetico dello studio Diener&Diener e l’attenzione alla conoscenza del luogo e alle tematiche ambientali dello studio Helipolis21, che vede come socio fondatore Alessandro Melis, curatore del Padiglione Italia alla 17esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, intitolato Comunità Resilienti. https://www.youbuildweb.it/



seggiole & poltrone MARIA PORRO PRESIDENTE DEL SALONE DEL MOBILE Maria Porro è la nuova presidente del Salone del Mobile Milano. Già presidente di Assarredo, Porro è stata eletta dal Cda di Federlegno Arredo Eventi alla guida della più importante manifestazione di design a livello internazionale. La manager succede a Claudio Luti, che si era dimesso (polemicamente) nell’aprile scorso. «A lei, insieme ai consiglieri del CdA di FederlegnoArredo Eventi, il compito di dare seguito al percorso di successo di questi cinquantanove anni di storia della manifestazione e di delineare le nuove strategie per rispondere ai grandi cambiamenti di questo momento storico conciliando le esigenze di espositori, pubblico e stakeholder internazionali», recita la nota di FederlegnoArredo.

STEFANO DONATO NEL CONSIGLIO DI ASSORESTAURO Stefano Donato, Restoration Line Specialist della linea Prodotti per il Risanamento degli edifici di Mapei, è stato nominato membro del Consiglio Direttivo di Assorestauro per il biennio 2021-2023. La nomina è avvenuta nel corso dell’annuale assemblea dell’Associazione italiana che riunisce l’eccellenza Made in Italy della filiera del restauro conservativo. Laureato in Ingegneria Edile presso il Politecnico di Milano, Donato ha maturato diversi anni di esperienza all’interno del settore ricoprendo vari ruoli sia nell’ambito della progettazione sia all’interno delle imprese, oltre che nella produzione di materiali edili. In Mapei dal 2015, la rappresenta presso Assorestauro, seguendo attivamente diversi progetti in ambito nazionale e internazionale. «Ringrazio Asso-

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restauro per la fiducia e per avermi dato la possibilità di contribuire alla crescita di questa primaria associazione che svolge un ruolo importantissimo nella promozione della filiera della conservazione, nella sua accezione più ampia, in Italia e all’estero. Lavorerò perché possa confermare il suo ruolo di punto di riferimento per le istituzioni, i ministeri e gli organi preposti alla tutela dei Beni Culturali e dello Sviluppo Economico» è il commento di Donato.

LEISTER RAFFORZA LA SQUADRA ITALIANA Leister Technologies Italia, filiale della multinazionale svizzera leader nella progettazione e produzione di soluzioni per la lavorazione della plastica, ha una nuova Marketing Specialist: Mariateresa Pirozzi. La manager ha maturato conoscenze significative durante le sue attività lavorative in Italia e all’estero, prevalentemente nel campo del marketing e nell’organizzazione di eventi. Negli ultimi anni ha occupato posizioni di rilievo nelle funzioni marketing di aziende del segmento automotive (Renault) e aftermarket (Schaeffler), consolidando poi l’esperienza nel campo del marketing b2b nel ruolo di Marketing Specialist presso GF Machining Solutions, azienda del gruppo Georg Fischer operante nell’innovativo segmento della manifattura additiva.

REGINA DE ALBERTIS PRESIDENTE ANCE MILANO, LODI E MONZA Le imprese iscritte ad Assimpredil Ance, l’Associazione delle Imprese Edili e Complementari di Milano, Lodi, Monza e Brianza, hanno eletto presidente Regina De Albertis. È la prima donna ad occupare questa poltrona. Regina De Albertis, milanese, non ancora quarantenne, è laureata in ingegneria edile al Politecnico di Milano

e lavora nell’impresa di famiglia di costruzione e sviluppo immobiliare, Borio Mangiarotti , giunta alla quarta generazione. L’imprenditrice è stata per anni presidente del Gruppo Giovani di Ance. Ora succede a Marco Dettori, che ha portato a termine il suo mandato. «Assimpredil Ance è la nostra casa comune, dove trovare ascolto ai bisogni e risposte alle domande, incontrare altri imprenditori con gli stessi problemi, con cui crescere e vincere le sfide quotidiane del cambiamento. Dobbiamo lavorare insieme per costruire il nostro futuro ed innovare la nostra filiera, orgogliosi di essere costruttori e protagonisti della ripresa economica», ha commentato la neo eletta.

ALESSANDRO CERBAI PRESIDENTE DI BIGMAT ITALIA Durante l’assemblea annuale dei Soci, che si è svolta il 16 e il 17 luglio a Firenze, BigMat Italia ha rinnovato i vertici che guideranno il consorzio per i prossimi tre anni. Al suo primo mandato da presidente di BigMat Italia, è stato nominato all’unanimità Alessandro Cerbai – toscano e volto storico di BigMat – che ha ringraziato così per la fiducia accordata: «Sono veramente onorato del ruolo, che porta con sé anche una grande responsabilità, cercherò di mettercela tutta per le prossime sfide che il nostro Gruppo dovrà cogliere nel mercato». Tra gli obiettivi del suo mandato Cerbai sottolinea l’importanza di far crescere ancora il Gruppo BigMat: «Abbiamo un brand internazionale e un’insegna forte grazie alla quale poter sviluppare ulteriormente la nostra rete sul territorio italiano, dando servizi e risposte alle nostre aziende socie e contribuendo così al miglior posizionamento possibile sul mercato» ha dichiarato il neo presidente che sostituisce Rocco Alfano in carica da 7 anni. M a g g i o

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Supporti per pavimenti sopraelevati da esterno. I supporti regolabili della linea PEDESTAL by Eterno Ivica, offrono molteplici soluzioni per compensare piccole imperfezioni e grandi pendenze di qualsiasi piano di posa. L’esclusiva chiave di regolazione, utilizzabile per i supporti Eterno SE e NM permette la regolazione dei supporti anche a pavimento finito.

CERSAIE - 27 Settembre / 01 Ottobre - Bologna Italy

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ttualità EDILIZIA & DEMOGRAFIA

LA GRANDE MUTAZIONE

Più decessi che nascite. I dati statistici certificano ogni anno di più il lento declino della popolazione italiana, mentre aumenta solo il flusso migratorio. Un fenomeno che modifica la richiesta immobiliare e, in prospettiva, anche le linee guida del costruire

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Attualità

BAMBINI CHE HANNO USUFRUITO DEI SERVIZI COMUNALI PER L'INFANZIA

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TASSO DI FERTILITÀ IN ITALIA

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CHIEDO ASILO

Più asili significa anche più tasse per i residenti nel comune, perché i servizi sociali costano. E quale candidato sindaco potrà presentarsi agli elettori promettendo più imposte?

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Attualità LA TRANSIZIONE VERDE

SUPERBONUS BATTE AUTO ELETTRICA La difficile strada alla sostenibilità energetica: le fonti alternative hanno limiti al momento insuperabili. Ma gli obiettivi per evitare un crack climatico impongono di ridurre l’impatto ambientale. E abbassare i consumi degli edifici diventa strategico di Giuseppe Rossi

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SOLE E VENTO Ma produrre energia verde non è così semplice. Inoltre, anche senza contare gli intoppi burocratici e l’impatto sociale, siamo sicuri che il vento e la luce del sole basterebbero a soddisfare il nostro bisogno di energia? Senza contare che l’impulso a elettrificare il parco automobilistico, spinto dalle case di produzione che potranno così rendere obbligatorio l’acquisto di una nuova auto, porterà a un incredibile bisogno di energia ora soddisfatto al 99% dal petrolio (e lasciamo perdere che per fare il «pieno» a un’auto elettrica ci vuole un sacco di tempo). Quante colonnine saranno necessarie per consentire di ricaricare le automobili elettriche? E se oggi è noioso attendere il proprio turno per fare benzina a un distributore, domani quanto sarà esasperante aspettare 20 minuti per ogni auto? Insomma, anche se produrre più energia rinnovabile è una strada che deve essere percorsa con più convinzione, al momento è difficile immaginare un mondo in cui ogni kilowatt prodotto derivi dalla luce del sole o del vento. Apriamo e chiudiamo una parentesi:

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l’idrogeno verde, al momento, costa tre-quattro volte quello «grigio» cioè prodotto con l’utilizzo di carbone e petrolio, che nei fatti è inquinante come le fonti tradizionali. Con buona pace di chi sogna una semplice transizione all’energia a idrogeno. LA STRADA Insomma, le energie rinnovabili vanno incentivate e si spera che la tecnologia negli anni migliori le prestazioni, ma i dubbi sulla possibilità che sostituisca l’energia prodotta da petrolio, carbone e gas, allo stato attuale, è un sogno. Senza contare i problemi geopolitici, perché le materie prime che servono per la tecnologia verde, come le enormi batterie per conservare e distribuire l’elettricità, sono prodotte con metalli e terre rare che in gran parte arrivano dalla Cina: una spada di Damocle sul destino dell’Occidente. Rimane, però, la strada alternativa: il risparmio di energia. Secondo una ricerca condotta in 27 Paesi da Eurac, centro di ricerche che ha sede a Bolzano, gli edifici residenziali sono caratterizzati da una domanda media di circa 140 kWh per metro quadro l’anno per il riscaldamento, mentre per la fornitura di acqua calda ne servono in media 25 e altri 20 kWh per il raffrescamento estivo. Inoltre, in Europa, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e circa due terzi di questi consumi sono causati dal riscaldamento. Tra questi, le abitazioni hanno un peso maggiore rispetto agli uffici, in quanto rappresentano oltre il 90% degli edifici. Ecco perché, paradossalmente, il superbonus e, più in generale, la riqualificazione energetica del patrimonio abitativo italiano ed europeo, può fare molto di più per combattere il riscaldamento globale e il climate change della conversione delle automobili a propulsione elettrica. Elettricità che, se continuerà a essere in gran parte prodotta da fonti fossili, non farà altro che spostare l’inquinamento dai centri urbani alle aree dove sorgono le centrali. Un po’ come mettere la polvere sotto il tappeto. «Se si continua a produrre energia elettrica con vecchi metodi e non si passa a forme di produzione energia decarbonizzate, una macchina a energia elettrica può migliorare l’aria locale. Ma non globale», ha notato Stefano Cernuschi, ordinario di ingegneria ambientale al Politecnico di Milano.

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Attualità LE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE

L'INNALZAMENTO DEI MARI DAL 1993 (IN MILLIMETRI)

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SE SI ROMPE IL GHIACCIO

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Attualità ITALIA A CORRENTE ALTERNATA

CONSUMO DI ENERGIA NEL 2020. FONTE- TERNA

LA CONCENTRAZIONE DI CO2 DAL 1958 A OGGI

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INVESTIRE, UNIRSI O VENDERE? LA DISTRIBUZIONE EDILE DI FRONTE A NUOVE SCELTE giovedì 14 ottobre 2021 Villa Quaranta Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto (Verona) - ore 9,30

Per la distribuzione di materiali edili è un momento di svolta. Il dopo-pandemia richiede scelte che incideranno nel futuro, come investimenti in tecnologia, nello showroom, nella logistica. Ne vale la pena? Ci sono imprenditori che si interrogano su quale sia la strada giusta da imboccare: apportare nuovo capitale, cercare un accordo con altre realtà più strutturate oppure, ancora, gettare la spugna e vendere? Quali sono i pro e i contro? Sarà questo il tema centrale del XIV Convegno Nazionale YouTrade, che torna a svolgersi in presenza, oltre a essere trasmesso in diretta streaming su Facebook. Il convegno vedrà la testimonianza di protagonisti della distribuzione edile in una location piacevole, Villa Quaranta al centro della zona del Valpolicella, vicino a Verona. Non mancheranno la consueta analisi sulla congiuntura e le previsioni per il 2022. Inoltre, sono previste le consegne degli ambiti YouTrade Awards. Segnatevi la data in agenda!


XIV Convegno Nazionale

PROGRAMMA 9,00

Registrazione e welcome coffee

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Quale futuro per le rivendite? Dieci domande a... Roberto Di Lellis, giornalista

10,00 La distribuzione edile di fronte a nuove scelte strategiche Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano

Main sponsor

Partner sponsor Roberto Di Lellis

10,40 La nostra distibuzione. La distribuzione degli altri. È applicabile un modello estero? Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade 11,00 Talk Show, il modello di business è da cambiare? Modera Roberto Di Lellis

Giuliano Noci

11,25 Coffee break 11,40 La congiuntura dell’edilizia e le previsioni per il 2022 Federico Della Puppa, coordinatore Centro Studi YouTrade 12,30 YouTrade Awards 13,00 Light lunch Seguono webinar con approfondimenti su argomenti di attualità (a breve sarà disponibile il programma)

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Sponsor

Federico Della Puppa


Attualità IL WEBINAR

LA CONGIUNTURA VISTA AI RAGGI X Il punto sull'edilizia a metà anno. Ma anche i problemi organizzativi e le scelte strategiche per i distributori. E, ancora, la tecnologia, le prospettive, l’organizzazione. Oltre alle anticipazioni sul prossimo Convegno YouTrade. Tutto in diretta streaming di Franco Saro

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I GRUPPI? CONDIVIDERE GLI ACQUISTI NON BASTA

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Attualità i

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UN MOMENTO D’ORO (MA ANCHE PER I PREZZI) L’economia italiana e l’edilizia sono ripartiti alla grande dopo l’infausto periodo dei lockdown. Il superbonus concorre a spingere i ricavi delle imprese del settore, mentre cresce la fiducia. Resta, però, l’incognita dell’effetto provocato dai rincari

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L'aumento del Pil italiano previsto per il 2021. L'incremento supera quello di Germania e Francia. L'indice di fiducia delle imprese è ai massimi

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IsolTile, l’alleato ideale per ristrutturare

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ISOLTILE è: #versatile #faciledaposare #efficace #moderno Isolmant IsolTile è un isolante anticalpestio desolidarizzante e armante, studiato per applicazioni sotto massetto e sotto pavimento: la risposta all’esigenza del mercato di prodotti tecnologicamente avanzati e versatili, applicabili in poco spessore e in grado di garantire prestazioni elevate. Isolmant IsolTile è l’alleato ideale per chi deve ristrutturare: alleato degli applicatori, perché si posa facilmente e la sua versatilità lo rende adatto a varie applicazioni, e alleato dell’utente finale, perché garantisce elevate prestazioni, protegge la pavimentazione nel tempo e agevola i lavori di ristrutturazione. Oggi IsolTile si fa in tre per inserirsi con efficacia nelle varie situazioni di cantiere: vai sul sito isolmant.it e scopri qual è la versione più adatta alle tue esigenze tra IsolTile Classic, IsolTile BV e IsolTile AD. Proteggi il tuo pavimento, scegli IsolTile.

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Attualità CERSAIE

LA CERAMICA SI È INTEGRATA

Torna il Salone bolognese dedicato ad arredobagno e dintorni, con un’edizione che abbina la tradizionale presenza fisica con una piattaforma online. Coinvolgerà quasi 600 espositori nazionali e internazionali e non manca un ricco programma di eventi collaterali e incontri di Veronica Monaco

Il nuovo Padiglione 37 progettato dallo studio Di Gregorio Associati. Sotto la nuova Contract Hall

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opo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria e l’inaugurazione di numerose piattaforme online, le fiere tornano in presenza. Variante delta permettendo, tutto è pronto per riaprire i battenti delle strutture fieristiche, Cersaie compreso. Confermato, infatti, dal 27 settembre all’1 ottobre 2021 il Salone

Internazionale della Ceramica e Arredobagno che, nel rispetto dei più stringenti protocolli di sicurezza, torna alla Fiera di Bologna con un’edizione, la 38esima, ricca di novità. Prima fra tutte il format Cersaie Digital, che sarà online per tre settimane, dal 20 settembre all’8 ottobre. Novità assoluta della 38esima edizione del salone, il format Cersaie Digital vedrà gli stessi espositori della fiera fisica protagonisti di una partecipazione sul web. La piattaforma «non intende sostituire la fiera in presenza, ma rafforzarla, cogliendo tutte le potenzialità dell’information technology, della dematerializzazione delle informazioni e degli eventi e dell’estensione globale, in termini di capacità relazionali per consolidare ruolo, standing e prestigio di Cersaie», spiegano gli organizzatori. NON SOLO DIGITAL Cersaie 2021 riapre le porte con un parterre di quasi 600 espositori nazionali e internazionali e un nuovo Padiglione, il 18, che ospiterà il mondo della produzione, quello del progetto e la committenza nell’ambito del real estate e del contract. La nuova Contract Hall, progettata in pianta come una grande C, racchiude Archincont(r)act, una piazza al centro di 2 mila metri quadrati, che si caratterizza per la progettazione di qualità. Protagonisti dieci primari studi di architettura di valore internazionale: Archea Associati (Firenze), Archilinea (Sassuolo, Modena), Caberlon Caroppi Architetti Associati (Milano), Iosa Ghini Associati (Bologna), Lombardini22 (Milano), Noa Network of Architecture (Bolzano e Berlino), One Works (Milano), Pininfarina Architecture (Torino), Studio Bizzarro e Partners (Ravenna)e Thdp (Londra).

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Ogni studio avrà a disposizione un proprio spazio espositivo di 64 metri quadrati, nel quale realizzerà un mockup sviluppando, in forma di concept, il tema della spa in outdoor. «La presenza da questa edizione del Contract Hall al Padiglione 18 apre nuove opportunità verso il mondo del real estate, un comparto nel quale la ceramica e l’arredobagno

italiano vogliono e possono essere protagonisti assoluti su scala internazionale», commenta Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica. I SETTORI Attorno agli studi di architettura, come in una piazza ideale, saranno collocati gli spazi espositivi di

Conferenza stampa di presentazione di Cersaie 2021. Sopra la mappa dei padiglioni

DISEGNA LA TUA CASA CON YOUTRADE Anche quest’anno YouTrade è tra i protagonisti di Cersaie disegna la tua casa, l’iniziativa che offre ai visitatori consulenze gratuite con i progettisti dei più importanti periodici di interior design italiani.

YouTrade avrà un suo spazio all’interno dell’Agorà dei Media (Centro Servizi) con un architetto a disposizione per offrire ai visitatori privati suggerimenti per abbellire la propria abitazione. Ogni appuntamento avrà la durata di circa 30-40 minuti e si terrà nelle giornate di giovedì 30 settembre e venerdì 1° ottobre. Per richiedere un appuntamento è necessario inviare un’email all’indirizzo eventi@vgambinoeditore.it, indicando la data scelta, nome, cognome, e-mail e numero di cellulare, oltre a una planimetria o una foto dell’ambiente per il quale si richiede la consulenza con eventuali domande.

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Attualità CHE COSA C’È NEI PADIGLIONI 18 Contract Hall Cucine da interno ed esterno - Finiture d’interni ed esterni Illuminotecnica e domotica - Outdoor - Sistemi per il wellness Archincont(R)act Hall 16-19-22-25-26-29-30-36-37 Pavimenti e rivestimenti di ceramica Bicottura - Clinker - Cotto - Gres porcellanato - Gres rosso - Monocottura chiara - Monocottura rossa - Mosaico - Battiscopa, listelli, tozzetti, altri pezzi speciali - Frangisole e grigliati in ceramica - Pezzi speciali per piscine - Tegole ceramicate - Pareti ventilate - Pavimenti sopraelevati Hall 22 Pavimenti e rivestimenti in altri materiali Marmo - Pietra naturale - Pietra ricostruita - Legno - Parquet - Laminati di legno - Metallo - Fibre naturali - Cemento - Vetro - Rivestimenti in carta Pannelli fono assorbenti Hall 18-21-22-30 Apparecchiature igienico-sanitarie Apparecchi igienico-sanitari - Cabine doccia - Vasche da bagno e idromassaggio - Rubinetteria sanitaria - Termoarredo - Saune - Sistemi wellness

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Gli espositori nazionali e internazionali previsti al Cersaie

Hall 21-22-30 Arredamenti per ambiente bagno Complementi ed oggettistica per il bagno - Mobili per bagno - Specchi e specchiere - Tende, tappeti e coordinati in genere - Lavelli - Piani d’appoggio - Elementi di arredobagno per disabili Hall 28-31-32 - Gall. 25-26 Attrezzature e materiali per la posa e l’esposizione di prodotti ceramici Macchine ed attrezzi - Adesivi, impermeabilizzanti e sigillanti - Prodotti per finiture e per il trattamento delle superfici - Mobili espositori, espositori per campionari, arredi per sale mostra - Accessori e attrezzature per la posa di superfici e pareti ventilate Hall 33 Materie prime, attrezzature per prodotti ceramici Supporto (biscotto) - Coloranti, inchiostri, fritte e smalti - Prodotti per serigrafia, decalcomanie CS - Hall 18-29 - Area 48 Attività di servizi Editoria tecnica e on-line - Spedizionieri - Associazioni, centri di ricerca e di informazione - Servizi alle imprese - Software e hardware per la progettazione

primarie aziende industriali attive nel campo delle cucine, finiture da interno ed esterno, illuminotecnica e domotica, outodoor e wellness, nuovi settori espositivi della fiera. Oltre alla Contract Hall, per consentire una migliore ridistribuzione dei settori merceologici, Cersaie 2021 aprirà un altro nuovo padiglione di 14 mila metri quadrati di superficie espositiva. Collocato in posizione centrale, il Padiglione 37, progettato dallo studio Di Gregorio Associati, si propone come cornice ideale per gli stand delle aziende di ceramica che ogni anno propongono allestimenti scenografici, ricchi di stimoli progettuali e prodotti di grande design. La struttura, moderna e funzionale, sfrutta la luce naturale grazie a grandi pareti vetrate che creano un collegamento visivo con le aree all’aperto. OSPITI DA PREMIO Come sempre, non mancherà a Cersaie la grande architettura, con un ricco programma di eventi collaterali e incontri. Tra gli ospiti più illustri della manifestazione c’è il premio Pritzker 2014 Shigeru

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Ban, protagonista della prima conferenza in presenza dopo la pandemia, venerdì 1 ottobre 2021 al Palazzo dei Congressi di BolognaFiere (alle ore 11). L’incontro, introdotto dallo storico dell’architettura Francesco Dal Co, permetterà ai partecipanti di assistere a una lectio magistralis dell’architetto giapponese, che ha fatto della leggerezza e della sostenibilità la sua cifra stilistica. Famoso in tutto il mondo per l’impegno a seguito di emergenze, terremoti o altri disastri naturali, con la progettazione di soluzioni a costi contenuti, Shigeru Ban, ha firmato decine i progetti di questo tipo come il Paper Log House, abitazioni economiche e di rapido montaggio per i terremotati di Kobe, e la Paper Church, sempre a Kobe (1995), ma anche la Temporary Elementary School di Chengdu (China 2008), il Container Temporary Housing di Onagawa (Giappone, 2011) e altri interventi in Turchia e in India. Un impegno che è diventato corale con la creazione della Van (Voluntary Architects’ Network), organizzazione non governativa formata da una rete di professionisti coinvolti in questo tipo di progetti. L u g l i o / A g o s t o

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LE LANCETTE DELLA DISTRIBUZIONE

1443 a cura del Centro Studi YouTrade

Dopo un anno segnato dall’emergenza covid, i rivenditori hanno di fronte una congiuntura positiva. E l’effetto superbonus, con un forte aumento previsto del giro d’affari, ha incentivato anche l’apertura di canali di vendita online. È la legge del mercato: chi è grande, tende a diventarlo ancora di più

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LOMBARDIA 207 EMILIA-ROMAGNA 157 PIEMONTE 153 LAZIO 152 VENETO 146 TOSCANA 120 CALABRIA 75 LIGURIA 54 TRENTINO-ALTO ADIGE 48 FRIULI VENEZIA GIULIA 47 MARCHE 39 2 0 2 1

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CAMPANIA 38 ABRUZZO 28 UMBRIA 19 SARDEGNA 19 PUGLIA 16 BASILICATA 9 MOLISE 8 VALLE D'AOSTA 6 SICILIA 5 SVIZZERA 1

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Dossier Gruppi e Consorzi

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Sono oltre mille le insegne associate, comprese quelle affiliate, con 1.440 punti vendita e quasi 600 showroom sotto la lente: aumenta ancora il numero dei rivenditori. E dopo il difficile 2020, le previsioni sono di ricavi in crescita del 9,2% per quest’anno a cura del Centro Studi YouTrade

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Dossier Gruppi e Consorzi

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su indagine diretta

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QFAST SIGILLA. PROTEGGE. UNISCE.

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Il nuovo partner

per magazzini edili ferramenta e colorifici

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SELSIL E’ IL PIÙ GRANDE PRODUTTORE TURCO DI PRODOTTI CHIMICI PER L’EDILIZIA. DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA

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Dossier Gruppi e Consorzi

GRUPPI E CONSORZI DI FRONTE ALL'E-COMMERCE Quanti lo usano, chi non lo usa, chi lo usa in parte e chi sta studiando se e come usarlo G & C 2019

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Dossier Gruppi e Consorzi PERFORMANCE, PREVISIONI, SCELTE E STRATEGIE DEI GRUPPI E DEI CONSORZI NELLA DISTRIBUZIONE EDILE

GRUPPI

anno performance performance previsione rivenditori rivenditori rivenditori di fondazione 2019 2020 2021 associati 2019* associati 2020* associati 2021*

4BILD BAUGROUP BIGMAT CAE CENTRO COMMERCIO EDILE CISME COESI CONSORZIO INTESA COOP.AR. CORIED CORMED D.E.C. D.E.U.S. EDILCOM EDILGROUP EDILYA EDINET FENICE GAME GEB GEF GRUPPO EDICO GRUPPO I.D.E.A. GRUPPO MADE GRUPPO REA GRUPPO UCE IDEALE MEC MONDOEDILE RIVASS RIVEA STEA UNI.EDIL

TOTALE RIVENDITORI E PUNTI VENDITA

Variazioni percentuali su anno precedente Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su indagine diretta (*compresi affiliati) - nd: non disponibile; np: non presente

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G R U P P O B I G M AT

DA 40 ANNI IN EUROPA Prosegue l’avventura di aggregazione di rivendite indipendenti, iniziata in Francia nel 1981. Una formula di successo che in Italia ha convinto duecento punti vendita, grazie anche alla forza di un pacchetto completo di servizi a supporto del business dei distributori

in collaborazione con BigMat

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sattamente 40 anni fa in Europa cominciava la marcia di aggregazione di BigMat. Nato in Francia nel 1981, il Gruppo BigMat in pochi anni ha conosciuto una crescita esponenziale: la sua formula ha conquistato il mercato europeo e oggi conta oltre 940 punti vendita in sette Paesi, Italia compresa, e oltre 2 miliardi di euro di fatturato. Insomma, una realtà internazionale che ha applicato con successo il modello consortile di rivendite indipendenti iniziata in Francia. Alla base dell’espansione c’è una formula che consente sinergie di gruppo lasciando inalterata l’autonomia di ogni singolo associato: i principi fondanti del Gruppo, con tutti gli arricchimenti e le innovazioni del caso, da sempre si basano su quattro linee guida, che costituiscono il dna di BigMat. La prima parola d’ordine è vendere, con strumenti, supporto, concept, sviluppando al meglio il punto vendita; il secondo must è comunicare con un brand comune, con strumenti on e off line, per fidelizzare i clienti; terzo, confrontarsi con il talento e la capacità di imprenditori nel mettere a fattor comune le best practices; in ultimo, ma non per ultimo, la capacità di fare una politica commerciale condivisa con accordi quadro che si avvalgono della forza di stare in Gruppo. Questi

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Matteo Camillini, direttore BigMat Italia e International

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punti saldi costituiscono la sintesi di un progetto imprenditoriale comune, incentrato sullo sviluppo di una rete di punti vendita efficace e diffusa su tutto il territorio. Un sistema che permette oggi più che mai di rispondere alle esigenze del mercato, con un Gruppo fortemente orientato all’innovazione e vicino ai clienti. Fondamentale, inoltre, è anche la totale trasparenza di BigMat, il cui scopo principale è quello di curare lo sviluppo, l’interesse e il business dei soci, tutti con uguali diritti e dignità. «Il valore del radicamento al territorio e la forza locale dei soci», sottolinea Matteo Camillini, direttore BigMat Italia e International «si somma al vantaggio di un brand internazionale e ne costituiscono il maggior valore aggiunto per ogni singola realtà. Oggi più che mai, nel contesto attuale, con un mercato dilatato dall’effetto pandemico che ha cambiato abitudini e modelli, con una Gdo e dei multipoint che sono sempre di più in espansione, e i normali cambi generazionali, BigMat rappresenta una delle risposte più avanzate per le rivendite edili indipendenti, pronte a cavalcare nuovi scenari grazie all’aiuto di professionisti che conoscono il mercato. E nel crocevia fra integrazioni e passaggi generazionali il Gruppo diviene il luogo di ideazione e concretizzazione strategica».

puntuale e geolocalizzata. Così il potente strumento di ma rketing dei social network unito a un brand internazionale forte e noto e all’unicità dell ’immagine e della storicità territoriale del socio, consente di mettere in campo azioni mirate e di successo. E il futuro? BigMat a fferma che bisogna trasformare la rivendita in uno snodo commerciale, “una vera e propria piattaforma di materiali e servizi” capace di supportare i propri clienti in tutte le novità che il mercato offre, come ad esempio, in questo ultimo anno, la cessione del credito. Il Gruppo BigMat ha messo a punto la Piattaforma BigMat Flexy per la cessione del credito fiscale (Bonus Ristrutturazione 50%, Ecobonus 65%, Bonus Facciate 90%, Superbonus 110%), che permette a imprese e progettisti, ossia i clienti dei punti vendita, di offrire lavori di ristrutturazione e di riqualificazione applicando ai committenti (privati e condomini) lo sconto in fattura. Inoltre il Gruppo sta rilanciando BigRent, il format dedicato al noleggio professionale e iniziando a lavorare su un progetto nell’area della sostenibilità, tema sempre più strategico per il settore edile. La sfida all’inizio del viaggio verso i prossimi 40 anni di BigMat si gioca proprio su questi asset: essere in grado di offrire i prodotti e i servizi più attuali, intercettando, se non anticipando, le esigenze del mercato. Vediamo insieme quali tra i servizi proposti dal Gruppo BigMat i soci sviluppano di più nei loro punti vendita.

COME FUNZIONA La capacità organizzativa, la formazione e la fornitura di servizi, oltre che di materiali, agevolano il cammino: il Gruppo BigMat supporta e innova, in Italia come all’estero, offrendo non solo un supporto su prodotti e soluzioni, ma anche dal punto di vista operativo e consulenziale per implementare nuove aree di business per il punto vendita (dal libero servizio, al colore, allo showroom, al noleggio, ecc.) e scegliere insieme a loro gli strumenti più appropriati per comunicare sul mercato locale ed essere vicino ai propri clienti. La collaborazione continua con i diversi Paesi BigMat porta anche a delle sinergie per quanto riguarda l’implementazione di prodotti a marchio, azioni di fidelizzazione e promozioni. Per contattare il cliente è sempre più importante il supporto di una comunicazione digital e social, capace di essere L u g l i o / A g o s t o

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interviste a cura di Veronica Monaco

Prodotti a marchio

Il marchio di casa? Un vantaggio competitivo Oltre 300 le referenze disponibili per i prodotti private label BigMat. Il vantaggio? Offrire il massimo della qualità a un prezzo competitivo, godendo del posizionamento distintivo del marchio in Italia e in Europa

FABIO GERBI TITOLARE, BIGMAT EDILAOSTA AOSTA

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omanda. Quali sono i prodotti a marchio BigMat presenti nella rivendita? Risposta. Ne abbiamo parecchi: massetto pronto, calcestruzzo alleggerito, sabbia cemento, malta bastarda e calcestruzzo predosati, siliconi e tassello chimico, pennelli, pitture e feltro protettivo, viti e tasselli in plastica, tasselli, rete e paraspigoli per cappotto, teli per tetti, dischi abrasivi e diamantati, carta vetrata, falsi telai per porte, big bag per macerie. Solo per citare le referenza più vendute tra le oltre 300 disponibili. D. I clienti scelgono i prodotti a marchio BigMat come quelli di qualsiasi altra marca? R. Sì, anzi, molti clienti chiedono in maniera specifica i prodotti a marchio BigMat. Determinati prodotti, come i tasselli chimici BigMat, sono apprezzati dai clienti per la loro qualità e fascia di prezzo, godendo dunque di un buon posizionamento di mercato.

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Showroom Habimat

D. Come sono disposti in vendita? R. Nel nostro caso specifico non abbiamo un libero servizio in rivendita, per cui l’area espositiva a disposizione è limitata. I prodotti a marchio BigMat sono inseriti all’interno degli stessi espositori che contengono i prodotti di altri fornitori. Per esempio, per i siliconi abbiamo un espositore che presenta tutte le soluzioni, sia quelle a marchio BigMat sia quelle di altre aziende, qualora non esista un prodotto corrispondente con il brand del Gruppo. D. Fate promozioni particolari per questi prodotti? R. Tendenzialmente no. Cerchiamo di mantenere un prezzo costante nel tempo, senza usare i prodotti BigMat per politiche commerciali aggressive, o per collocarci nella fascia di primo prezzo. Si tratta di prodotti di qualità che siamo riusciti a posizionare bene. D. Come valutano i clienti la qualità di questi prodotti? R. Molto bene. Il grosso plus dei prodotti private label BigMat è che non esistono nelle altre rivendite concorrenti, quindi ci permettono di avere un vero vantaggio competitivo e fidelizzare così il cliente. Le soluzioni private label BigMat, offrono una vera esclusività: il cliente che desidera acquistare questi prodotti, li trova solo nelle rivendite del Gruppo. D. In che modo spingete questi prodotti? R. Più che altro si tratta di un lavoro di consulenza. Cerchiamo di spiegare le qualità del prodotto, il fatto che si tratta di una soluzione di qualità medio-alta, ma con un prezzo leggermente inferiore rispetto al prodotto corrispondente a marchio del fornitore. Occasionalmente, su grandi forniture, ci capita anche di offrire campioni gratuiti di prova. D. Perché avete scelto di aderire al Gruppo BigMat? R. Siamo entrati nel Gruppo BigMat a fine 2008. Eravamo, e siamo tuttora convinti, che far parte di un Gruppo, con un brand così affermato sul mercato, ci possa offrire vantaggi commerciali, sia dal punto di vista degli acquisti sia delle vendite. Il fatto di essere tanti rivenditori, uniti da un unico marchio, è sicuramente importante dal punto di vista competitivo permettendoci un confronto proficuo e costante. L u g l i o / A g o s t o

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Più valore aggiunto con un format esclusivo Abbiamo aderito al Gruppo BigMat perché l’unione fa la forza. Operare insieme ad altri rivenditori, con una visione imprenditoriale condivisa, aiuta a crescere. E Habimat favorirà la proposta di soluzioni ad alto valore aggiunto

MASSIMO CRUSCO, TITOLARE BIGMAT F.LLI CRUSCO GRISOLIA (COSENZA)

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omanda. Quando siete entrati nel Gruppo BigMat e perché? Risposta. Siamo convinti che l’unione fa la forza: per questo abbiamo deciso di aderire al Gruppo BigMat nel 2009. Operare da soli sul mercato è molto difficile. Collaborare con altri rivenditori, avendo alle spalle un Gruppo importante, può invece aiutarti

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0 a crescere. D. Avete sposato da tempo il marchio Habimat. Perché avete deciso di implementare il nuovo format? R. Con questo nuovo format lo showroom si trasforma da contenitore di prodotti a strumento e laboratorio vivo, un “tavolo” attorno al quale clienti e staff possono sedersi per progettare ambienti su misura. In questo

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modo riusciamo ad andare incontro ai loro bisogni e alle loro esigenze in sinergia con gli ultimi trend e stili dell’abitare. D. Che cosa ha comportato a livello organizzativo? R. La nostra rivendita disponeva già di uno showroom in linea con le richieste del format Habimat: moderno, ristrutturato da poco, indipendente dal magazzino. Tuttavia, abbiamo deciso di intraprendere un restyling della sala mostra, per adeguarci al nuovo stile di vendita richiesto dal format Habimat. Un nuovo modo di esporre i prodotti, più emozionale, per proporre soluzioni ad alto valore aggiunto, con un posizionamento più alto rispetto all’offerta tradizionale. La nuova sala mostra sarà inaugurata a settembre. D. Quali categorie merceologiche vengono richieste maggiormente nella vostra zona? R. I prodotti per il bagno e l’arredobagno, pavimentazioni e rivestimenti, sia interni sia esterni, e un’area dedicata al wellness. D. Quali sono i risultati al momento? R. Dal 2015 siamo in costante crescita. Sposare il marchio Habimat, ci ha aiutato a raggiungere risultati importanti, anche grazie alla possibilità di applicare lo sconto in fattura. D. Avete acquisito nuovi clienti? R. La nostra clientela è prevalentemente fidelizzata. I clienti dello showroom sono al 70% privati, che a volte vengono accompagnati da architetti e progettisti. D. Quali sono i prodotti più venduti con Habimat? D. Pavimenti, rivestimenti, rubinetteria, sanitari, arredobagno. D. Fornite anche un servizio di consulenza? R. Sì, forniamo anche un servizio di consulenza e progettazione, con due figure dedicate. L u g l i o / A g o s t o

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Libero Servizio

I vantaggi del self-service professionale Il nostro cliente ha la possibilità di muoversi all’interno del punto vendita e scegliere i prodotti in autonomia. Una buona parte di chi usufruisce del libero servizio è costituito da privati che cercano prodotti professionali

KATIA PAPARO TITOLARE BIGMAT IDEA SATRIANO (CATANZARO)

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omanda. Com’è organizzato il libero servizio nella vostra rivendita? Risposta. BigMat Idea è una rivendita presente da 40 anni sul mercato. Abbiamo inserito il libero servizio da almeno 30 anni, con prodotti che spaziano dal mondo professionale fino ai prodotti per il privato, con addetti alla consulenza a disposizione nei reparti. Inoltre, ci sono banconi con servizi dedicati ai professionisti e altri ai consumatori finali, come il centro colore con tintometro. Al momento stiamo sistemando il layout per migliorare la collocazione e la distribuzione dei prodotti all’interno del negozio. D. Qual è il criterio per l’allocazione dei prodotti? R. Abbiamo implementato i prodotti un po’ alla volta, man mano che il mercato lo richiedeva. Alcuni settori sono molto sviluppati, altri sono ancora in fase embrionale, come quello dedicato all’illuminazione, che abbiamo inserito da poco. Tra i settori più sviluppati c’è invece quello dedicato agli elettroutensili e accessori. In totale

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la percentuale di fatturato del libero servizio si aggira intorno al 35%. D. Quali sono i pro di questa soluzione? R. Per il cliente la possibilità di muoversi all’interno del punto vendita e scegliere i prodotti in autonomia. Il 70% dei clienti che usufruiscono del libero servizio è costituita da privati. Questa formula consente loro di sentirsi meno in soggezione e richiedere una consulenza solo nel caso in cui ne sentano il bisogno. Inoltre, il libero servizio permette alla rivendita di abbracciare un target di clientela molto più ampio: ad esempio nel nostro specifico mercato siamo un punto di riferimento sia per le imprese sia per il cliente privato. D. Quando siete entrati nel Gruppo BigMat? R. Tra il 2004 e il 2005. Mio padre Giorgio, dopo aver conosciuto i responsabili dello sviluppo del Gruppo, cominciò a interessarsi al progetto, trovando in BigMat tutto ciò che cercava per distinguersi dalle altre rivendite di zona, vista anche l’esperienza internazionale. La nostra azienda ha deciso quindi di aderire al Gruppo cogliendo una serie di opportunità quali i servizi, migliori rapporti economici con i fornitori leader di mercato e il rapporto con i colleghi associati, con i quali abbiamo instaurato una vera e propria rete di confronto su tutte le problematiche che affrontiamo ogni giorno. D. Qual è la sinergia con il Gruppo BigMat? R. Quando è nato, il Gruppo BigMat offriva un servizio soprattutto rivolto all’edilizia pesante. La crisi ha reso necessario lo sviluppo di nuovi servizi, così si è cominciato a implementare anche il libero servizio, un’attività che noi facciamo da sempre. Abbiamo collaborato con la Centrale del Gruppo offrendo la nostra esperienza a vantaggio degli altri soci per sviluppare al meglio proprio questo servizio.

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D. Il libero servizio dà un impulso alle vendite? R. Assolutamente sì, però dipende anche dall’area territoriale in cui si trova la rivendita. Un collega focalizzato sull’edilizia pesante che volesse inserire il libero servizio nel proprio punto vendita, magari in una grande città e con vicino un punto vendita come Brico o Leroy Merlin, farebbe più fatica e non avrebbe lo stesso ritorno di una rivendita che, invece, si trova in un altra realtà. BigMat Idea, per esempio, è una rivendita con un libero servizio storico, riconosciuta dai clienti come punto di riferimento nonostante a pochi chilometri si trovi un punto vendita della Gdo. D. Quali sono i prodotti più acquistati? R. All’interno del libero servizio è molto difficile stabilire i prodotti più venduti: dalle nostre statistiche le vendite risultano trasversali e riguardano più o meno in egual misura prodotti del settore idraulico, del colore o gli elettroutensili. Non c’è una categoria di prodotti che spicca in modo particolare. Si evidenzia, invece, una forte influenza della stagionalità. Per esempio, nei mesi invernali spiccano le vendite dei combustibili, come il pellet, o nei mesi primaverili quelle dei prodotti per il giardinaggio. D. Viene meno il rapporto tra rivenditore e cliente, o no? R. Assolutamente no, almeno nel nostro caso. Il cliente sceglie di venire da noi perché sa che, oltre a trovare i prodotti che gli servono, trova sempre anche personale esperto e qualificato in grado di offrire, qualora ne avesse bisogno, un servizio di consulenza.

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Cessione del credito

Come fare affari con il superbonus Utilizziamo la piattaforma BigMat Flexy per offrire ai privati e alle imprese che acquistano nella nostra rivendita la possibilità di usufruire dello sconto in fattura

GIOVANNI BARBELLA TITOLARE BIGMAT BARBELLA NEW GENERATION CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI)

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omanda. Il superbonus è legato alla possibilità di cessione del credito. Come funziona nel vostro caso? Risposta. Per il superbonus utilizziamo la piattaforma BigMat Flexy, che offre alle imprese, che acquistano presso la nostra rivendita, vantaggi in termini di prezzi e la possibilità di offrire lo sconto in fattura. Questa piattaforma è uno strumento molto valido che ci sta permettendo di vendere ancora più: la stiamo sfruttando appieno e siamo molto soddisfatti. D. A chi vi affidate per le asseverazioni? R. Non offriamo un servizio di asseverazione energetica, che è demandato alle stesse imprese che svolgono il lavoro di riqualificazione. Per quanto riguarda le asseverazioni fiscali, invece, ci avvaliamo della consulenza dei commercialisti del Gruppo BigMat che, sempre attraverso la piattaforma BigMat Flexy, riescono a gestire anche questo servizio. Si svolge tutto digitalmente, in maniera molto semplice.

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D. Sono le aziende a cercarvi o i clienti privati? R. La nostra rivendita possiede uno showroom, in cui il cliente principale è il privato, e un magazzino edile in cui ci rapportiamo principalmente con le imprese. Per lo showroom l’incentivo più richiesto e utilizzato è il bonus ristrutturazione 50% con sconto in fattura, una formula che sta portando grandi risultati in termini di vendite. Per quanto riguarda, invece, il magazzino edile utilizziamo la piattaforma BigMat Flexy per l’acquisto dei crediti dalle imprese che acquistano il materiale presso il nostro punto vendita e devono svolgere lavori interessati dagli incentivi. D. Avete una convenzione con una banca? R. Non noi direttamente, la convenzione è stata stipulata a livello di Gruppo. D. Qual è il ruolo di BigMat? R. BigMat si occupa di chiudere accordi commerciali con i fornitori e offrire servizi alle imprese molto più mirati e vantaggiosi, rispetto a quelli che potevamo raggiungere singolarmente, prima di entrare nel Gruppo. In questo modo è stato possibile realizzare delle vendite che mai avremmo potuto fare in passato. D. Da quando avete aderito al Gruppo BigMat? R. Abbiamo scelto di aderire a BigMat a marzo 2021. Abbiamo visto l’ingresso nel Gruppo come un’opportunità di crescita e un nuovo punto di partenza per la nostra azienda. Crediamo che il network offra interessanti possibilità, non solo nell’acquisto dei prodotti, ma anche nell’offerta di servizi. Insieme si cresce. D. La cessione del credito è prevista anche per gli altri bonus. È utilizzata? R. La cessione del credito è prevista per quasi tutti i tipi di bonus. Parliamo del superbonus 110%, dei bonus ristrutturazione al 50% e 65% e del bonus facciata al 90%. Per questi tipi di incentivi possiamo applicare lo sconto in fattura con cessione del credito. D. La semplificazione appena decisa può dare un impulso? R. Credo che porterà un vantaggio soprattutto al Sud, dove purtroppo la burocrazia è ancora un grosso problema.

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E-commerce

Vendiamo online. E funziona BigMat ha sviluppato un modello di e-commerce basato su un marketplace, implementato con immagini e descrizioni dei prodotti a catalogo, che ci ha permesso di partire subito in maniera efficiente

ANTONIO CATTANEO TITOLARE BIGMAT AESSE CATTANEO CERAMICHE CALUSCO D’ADDA (BERGAMO)

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omanda. Molti rivenditori pensano che l’ecommerce non sia adatto per il settore edile. È così? Risposta. Smentiamo completamente questo pregiudizio, anche alla luce della nostra esperienza diretta. Si tratta di un settore che sta crescendo. Certo, la gestione della parte logistica è abbastanza complicata, soprattutto per i prodotti particolarmente voluminosi e ingombranti, ma pian piano gli ostacoli si stanno superando. Ultima-

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mente, poi, notiamo che numerose imprese edili e muratori si rivolgono all’e-commerce quando non trovano determinati prodotti su piazza. Per esempio, ci stanno arrivando molte richieste da tutta Italia, nonostante la nostra rivendita si trovi in provincia di Bergamo. D. Qual è stato il ruolo di BigMat nell’implementazione dell’e-commerce? R. BigMat ha sviluppato un modello di e-commerce basato su un marketplace di settore a cui ci siamo appoggiati per il servizio di vendite online. Il marketplace, implementato con le immagini e le descrizioni dei prodotti a catalogo, ci ha permesso di partire subito in maniera efficiente. Tuttora continuiamo a utilizzare la piattaforma BigMat, che cresce ogni giorno, man mano che vengono inseriti nuovi prodotti e marchi. D. Ha significato una diversa organizzazione della rivendita? R. Sì. Abbiamo suddiviso l’attività in due parti, quella della vendita su piazza e un’altra dedicata esclusivamente all’e-commerce, che si occupa di tutto l’iter, dalla ricezione dell’ordine fino alla spedizione e al post-vendita. Abbiamo formato i dipendenti già presenti in azienda per gestire questo ramo di attività. Non nascondo che, se il settore e-commerce crescerà ancora di più, in futuro sarà necessario assumere ulteriore personale. D. Quali risultati ha dato finora? R. I risultati sono molto positivi, siamo in continua crescita. D. Qual è stato l’ostacolo maggiore da superare? R. Capire quali prodotti erano più adatti alla vendita online, che tipo di rotazione avrebbero avuto e organizzare il magazzino, anche dal punto di vista delle giacenze. Dopo un’indagine di mercato abbiamo selezionato i prodotti che si vendono con maggiore continuità e adibito a essi una parte di magazzino, in modo da avere anche una distribuzione più veloce. Su un totale di 5 mila L u g l i o / A g o s t o

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prodotti venduti attraverso la piattaforma e-commerce, infatti, solo una parte è quella che ha più riscontro online. D. Quali sono questi prodotti? R. L’abbigliamento da lavoro, l’antinfortunistica, le pitture e prodotti per l’arredamento e le strutture da esterno e comunque prodotti sotto i 25 chili per agevolare le spedizioni. Gli altri settori stanno crescendo piano piano, anche grazie alle campagne pubblicitarie che facciamo regolarmente su social e digital con il supporto della Centrale BigMat. D. I clienti abituali se ne servono oppure l’online è per nuovi acquirenti? R. Abbiamo una percentuale tra il 50 e il 60% di nuovi clienti e circa il 30% di clienti abituali. Diciamo che alcuni clienti rimangono fidelizzati anche per il tipo di servizio che siamo in grado di offrire, ma la maggior parte degli acquirenti del canale e-commerce è alla ricerca del miglior prezzo. D. Com’è organizzata la logistica? R. Il magazzino è suddiviso in due parti: una riservata alla vendita tradizionale, l’altra dedicata all’e-commerce, dove sono collocati i prodotti più venduti già pronti per la spedizione. All’interno di quest’area svolgiamo anche l’attività di imballaggio e consegna ai corrieri, che poi si occupano della spedizione effettiva ai clienti in tutta Italia. Abbiamo una serie di contratti con corrieri espressi affidabili e precisi nella tempistica di consegna: per i prodotti in pronta consegna a magazzino vanno tra i due/tre giorni, mentre ci vuole qualche giorno in più per gli articoli da ordinare presso il fornitore. D. Quando siete entrati nel Gruppo BigMat e perché? R. Abbiamo deciso di aderire al Gruppo BigMat nel 2009. Il progetto ci sembrava molto interessante e ambizioso, e le aspettative non sono state disattese. Siamo molto soddisfatti: il Gruppo funziona bene, siamo sempre in contatto con la Centrale e con i colleghi soci per confrontarci sulle soluzioni migliori da offrire ai clienti.

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Noleggio BigRent

Un business in crescita Il noleggio è un settore che offre riscontri interessanti. Abbiamo introdotto questa attività circa dieci anni fa, inserendo il marchio BigRent aiutati dai collaboratori della sede centrale BigMat. Non è il nostro core business, ma rappresenta una parte importante del nostro lavoro

MAURIZIO PESTARINO TITOLARE BIGMAT PESTARINO ACQUI TERME (ALESSANDRIA)

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omanda. Quando e perché siete entrati nel Gruppo BigMat? Risposta. Siamo entrati nel Gruppo BigMat nel 2007 e siamo assolutamente soddisfatti della scelta. Già allora eravamo assolutamente consapevoli che rimanere da soli sul mercato sarebbe diventato sempre più faticoso. Per avere prospettive di crescita, meglio entrare in un Gruppo affermato come BigMat. D. Il noleggio è una delle attività che va a gonfie

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vele. È così? R. Sì, è un settore che offre riscontri interessanti. Abbiamo introdotto questa attività circa dieci anni fa: non è il nostro core business, ma rappresenta una parte importante del nostro lavoro, su cui intendiamo investire anche in futuro. Ci sta dando grandi soddisfazioni e invitiamo i colleghi rivenditori a inserire questo servizio nella propria attività e aderire al marchio BigRent per essere riconosciuti a livello nazionale. D. Come va il mercato in questo momento? R. Il noleggio è un’attività che richiede impegno: le richieste sono in aumento e bisogna che le macchine siano sempre efficienti e manutenute, a garanzia del loro buon funzionamento. Cerchiamo di soddisfare tutte le richieste dei clienti e stiamo lavorando per migliorare sempre di più. D. Per quanto riguarda il noleggio, qual è la sinergia con il Gruppo BigMat? R. I fornitori convenzionati con il Gruppo BigMat sono veri e propri partner. Mi riferisco soprattutto ai fornitori di attrezzature ed elettroutensili, come martelli, demolitori e carotatrici, con i quali riusciamo a ottenere condizioni di acquisto favorevoli. D. Quali macchine sono più richieste? R. Per quanto riguarda la nostra attività, le macchine più richieste al momento sono le piattaforma aeree e gli autocarri. C’è grande richiesta anche per la piccola attrezzatura, come martelli demolitori, carotatrici, piastre vibranti, taglia-asfalto e altre macchine da cantiere, che vengono noleggiate anche su base giornaliera. Incidono in maniera differente sul fatturato rispetto alle piattaforme aeree, a cui si applicano tariffe diverse, ma rappresentano comunque una parte importante dell’attività di noleggio. D. Quali sono i vantaggi del noleggio? R. Per i nostri clienti la garanzia di avere sempre macchine efficienti, senza doverle acquistare, pagando solo per il tempo di effettivo utilizzo. Si elimina qualsiasi preoccupazione per la manutenzione, che è a carico del noleggiatore, e si ha la certezza del costo finale, che viene poi addebitato direttamente al committente. Al contrario dell’artigiano che non fa quasi mai pagare il costo dell’attrezzatura, spesso di sua proprietà. D. Come è organizzata l’attività nella vostra rivendita? R. Tre persone si dedicano a questa attività tutti i giorni. Non abbiamo una vera e propria officina interna. In caso di danni e manutenzioni importanti, ci rivolgiamo a officine esterne o centri di assistenza tecnica per le piccole attrezzature. Internamente ogni giorno ci occupiamo delle piccole manutenzioni. L u g l i o / A g o s t o

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R. BigRent rappresenta per noi una modalità ulteriore di fidelizzazione dei clienti che, oltre ad acquistare presso la nostra rivendita i materiali edili, possono noleggiare le macchine e attrezzature necessarie per effettuare i lavori nei cantieri. Per questo motivo prevediamo nei prossimi anni un’ulteriore crescita di questo servizio, grazie anche al supporto che ci viene dato dal Gruppo BigMat in numerose aree come ad esempio gli accordi con i fornitori, la comunicazione e la formazione.

spektra.it

D. Quali problemi comporta la manutenzione? R. Richiede molta attenzione, sia in fase di uscita sia di rientro della macchina. Serve una continua pulizia e un controllo minuzioso, anche perché a volte i clienti non prestano sufficiente attenzione a eventuali danni. D. Per concludere, prevedete un’ulteriore crescita nei prossimi anni del servizio di noleggio presso la vostra azienda?

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4BILD

Giuseppe Freri, presidente

La distribuzione

è già omnicanale

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FOCUS ANNUALE Con l'acquisizione di Gatti Legnami 4Bild consolida la propria posizione sul territorio milanese, aprendo 4Bild Hangar, il più grande magazzino di Milano e polo tecnico e produttivo di elevata competenza. Inoltre investe sulla omnicanalità, con il servizio di ritiro self service h24 per gli acquisti on-line e in negozio, e cinque piattaforme di e-commerce.

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Mi p i a c e r a c c o n t a r e d e l m i o g r u p p o p a r t e n d o d a i n u m e r i . I n u m e r i d a n n o s o s t a n z a a l l av o r o d e l l e persone, e dopo un anno che ha messo a dura prova chi fa dell’imprenditoria la propria vita, abbiamo bisogno di concretezza. I numeri sono l’espressione finale di c h i h a l av o r a t o t a n t o e b e n e , d i c h i h a v i s t o , d i e t r o u n a fessura, oltre il consueto, un orizzonte di futuro. Ai numeri aggiungo il concetto di tempo, perché esiste il tempo del fare dove le cose non accadano per caso ma perché qualcuno con impegno, dedizione, sacrificio le ha fatte accadere. Il tempo che è ritmo, il tempo che è visione, il tempo che è esperienza. Saper cogliere le oppor tunità, av e r e u n a v i s i o n e c i r c a g l i o b i e t t i v i , l ’ i m p e g n o e l a capacità di innovare sono gli str umenti che abbiamo per fare bene, con senso di responsabilità, con passione». Giuseppe Freri

PROSEGUE

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ELENCO ADERENTI

Dossier Gruppi e Consorzi

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nuovi ingressi nei gruppi/consorzi nuovi ingressi nei gruppi/consorzi

PROSEGUE


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Dossier Gruppi e Consorzi

BAUGROUP

Marco Ferrari, presidente

Tra gli obiettivi c'è più formazione

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FOCUS ANNUALE Baugroup registra l'ingresso di un nuovo associato, Unterhofer di Renon (Bolzano), portando a 13 il numero dei propri associati. Alla ricerca di alleanze in altre province, il gruppo trentino punta sulla sua vicinanza ad Austria e Germania per importare distribuire più facilmente prodotti e tecnologie d'Oltralpe.

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BIGMAT ITALIA

Servizi e piattaforme

Alessandro Cerbai, presidente

per i bonus fiscali

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FOCUS ANNUALE Con oltre 100 soci in tutta Italia, BigMat continua a investire in nuovi progetti legati al punto vendita, dai prodotti a marchio al noleggio professionale fino allo sviluppo di Habimat, il marchio di BigMat dedicato agli showroom d’interni. E per il superbonus ha messo a punto una piattaforma, BigMat Flexy, per la cessione del credito dedicata ai clienti dei propri associati. PROSEGUE

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nuovi ingressi e nuove aperture nel Gruppo

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nuovi ingressi nei gruppi/consorzi

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CAE – Consorzio Acquisti Edili

Monica Maccagno,

Prezzi monitorati

presidente

in tempo reale

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FOCUS ANNUALE Nonostante la pandemia, Gruppo Cae non mostra segni di cedimento e mantiene le performance del 2019. E intanto lavora sul rafforzamento della propria immagine con iniziative di marketing per i clienti delle rivendite associate. Una compagine che conta 25 rivenditori dislocati tra Piemonte e Liguria.

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by ELLE ESSE

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DAL 1972

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Dossier Gruppi e Consorzi

S e p u r u n ' o t t i m a r e a l t à d i c u i o g g i s a r e b b e d av v e r o difficile fare a meno, il gruppo d'acquisto deve orientarsi sulla fattibilità di creare ser vizi comuni che siano una proiezione per un futuro gruppo di vendita. Operazione non facile da sempre, ma da considerare” Monica Maccagno

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CENTRO COMMERCIO EDILE

Covid e materie prime

Renato Rivella, presidente

frenano il business

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FOCUS ANNUALE Dopo la flessione del 2020 a causa del lockdown, Centro Commercio Edile riparte nel primo semestre dell'anno con risultati incoraggianti sul fronte economico, nonostante le gravi difficoltà nella reperibilità dei materiali, in particolare degli isolanti.

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ANNO: 2020

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NON RICHIEDE ARMATURA DI RINFORZO

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Dossier Gruppi e Consorzi

CISME

Sandro D’Agostini,

Primi mesi

presidente

in crescita

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FOCUS ANNUALE Un 2020 senza particolari scossoni per Cisme. Qualche segnale positivo in termini di fatturato, nonostante la minaccia derivante dall'apertura di un nuovo store della Gdo nella zona di Udine e le difficoltà nella reperibilità dei materiali, che il consorzio riesce a mitigare grazie al supporto del gruppo Deus, di cui fa parte.

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Dossier Gruppi e Consorzi

COESI

Fabio Aradori

L'importanza

presidente

della selezione

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FOCUS ANNUALE Con l'uscita di Edilviadana e l'ingresso di Silla, il consorzio Coesi passa da 21 a 34 punti vendita, estendendo la propria area anche alla Romagna e per un punto vendita al Veneto. Le prospettive per il 2021 restano positive, nonostante le difficoltà del mercato attuale che Coesi punta a superare con tempi di reazione rapidi e una struttura leggera.

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CONSORZIO INTESA

Remo Casciaroli,

Siamo unici

presidente

nell'arredobagno

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FOCUS ANNUALE La pandemia ha influenzato l'andamento del consorzio Intesa che comunque continua a investire, aprendo a nuovi settori, come quello delle minipiscine, e offrendo servizi esclusivi per l'arredobagno. Permane qualche preoccupazione per la scarsa reperibilità delle materie prime, soprattutto in vista del periodo invernale.

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I sistemi di ferramenta brevettati CELEGON permettono di ridurre gli ingombri delle porte, aumentare gli spazi disponibili senza lavori di muratura e costi aggiuntivi. L u g l i o / A g o s t o

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Dossier Gruppi e Consorzi

COOP.AR

La nostra crescita?

Alessandro Mussoni, presidente

Roba da Specialist

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Alessandro Carucci, amministratore delegato

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FOCUS ANNUALE Nel 2020 Cooop.Ar ha rinnovato completamente l'immagine del marchio e dei punti vendita e ha inserito un nuovo servizio di consegna e consulenza h24. E per i prossimi tre anni punta a raddoppiare il numero dei soci con un nuovo brand e un programma commerciale e strategico, che si estende anche all'e-commerce.

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Il consiglio direttivo della Coopar si sta prodigando dal 2020 nell’affrontare attivamente le p r o b l e m a t i c h e l e g a t e a l l a c o n t r a z i o n e d e l l av o r o d i alcuni nostri soci, con un controllo accurato e periodico degli andamenti dei fatturati dei soci, un continuo interfacciarsi con i fornitori e i soci al fine di dare le risposte più adeguate alle criticità del momento. Siamo molto fiduciosi del recupero che stiamo rilevando, grazie anche al potenziamento della struttura commerciale che sta già por tando ottimi risultati in termini di fatturati e di l e g a m e d e l s o c i o c o n l a c o o p e r a t i v a . Pe r l ' a n n o i n c o r s o , ma soprattutto per il 2022, contiamo di ottenere dei risultati positivi anche sopra ogni possibile aspettativa. Alessandro Mussoni

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Dossier Gruppi e Consorzi

CORIED

Per vincere

Micaela Bosi Picchiotti, presidente

andiamo in rete

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FOCUS ANNUALE Coried dà vita a una rete di imprese, nuova organizzazione societaria che andrà a sostituire definitivamente il consorzio, nell'ottica di una migliore gestione delle economie di scala e della realizzazione di progetti ad alto valore aggiunto. Intanto il network continua a investire in nuovi servizi e settori merceologici.

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Dossier Gruppi e Consorzi

D.E.C. - Distributori Edili consorziati

Obiettivo: aumentare

Fernando Cislaghi, presidente

la forza commerciale

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FOCUS ANNUALE Si rinnova il consiglio di amministrazione del Gruppo Dec, che nomina come presidente Fernando Cislaghi. Il consorzio, che conta 215 rivenditori associati in quasi tutta Italia, prosegue nella sua attività per migliorare la visibilità del marchio, inaugurando un nuovo logo e rinnovando il proprio sito internet.

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IDENTIKIT RAGIONE SOCIALE COMPLETA: D.E.C. (Distributori Edili consorziati) Soc. Coop. SEDE CENTRALE: Via Emilia Ovest 54/2 – 41048 Rubiera (Reggio Emilia) TEL: 0522/859738 FAX: 0522/859708

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MAIL: info@gruppodec.it SITO INTERNET: www.gruppodec.it TIPOLOGIA DI AGGREGAZIONE: consorzio cooperativo ANNO DI FONDAZIONE: 2004 PRESIDENTE: Fernando Cislaghi VICE-PRESIDENTI : Piera Botto e Fabrizio Tardelli DIRETTORE GENERALE: Enrico

FATTURAZIONE CENTRALIZZATA: si AREE GEOGRAFICHE SERVITE: Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia- Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Val d’Aosta, Veneto NUMERO RIVENDITORI ASSOCIATI: 2019: 223 2020: 219 2021: 215 NUMERO PUNTI VENDITA: 243 DIPENDENTI: 9 FORNITORI PARTNER: 310 FATTURATO TOTALE: 450 milioni euro a fine 2020

Adinolfi

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E SE ALLA FINE DI OGNI ANNO CIRCA IL 10% DI QUANTO HAI SPESO IN ACQUISTI DI MATERIALI EDILI TI VENISSE RESTITUITO?

Come puoi facilmente calcolare parliamo di cifre importanti per la tua azienda, e oltre i premi di fine anno, con il consorzio DEC ottieni anche altri vantaggi:

Acquisti a prezzi vantaggiosi Benefìci di forti partnership e accordi pluriennali con i fornitori Guadagni terreno sulla concorrenza Godi di accordi di prelazione nazionale Sei tutelato nei confronti dei fornitori Risparmi le attività dell’ufficio acquisti Proteggi la tua identità aziendale

Crescita con il Consorzio DEC

Il DEC è il consorzio che elargisce premi maggiori: nel 2020 ha distribuito ai consorziati 11.100.000€ 219 distributori edili italiani hanno già scelto la solidità del Consorzio più grande d’Italia. Ottieni anche tu gli stessi vantaggi:

VAI SU CONSORZIODEC.COM Oppure chiama lo 0522 859738 Lun - Ven 09:00 - 18:00


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Il futuro è elettrico. Scegli il futuro. Il ricorso all’alimentazione diesel è destinato a ridursi progressivamente. Con Jungheinrich puoi sfruttare le potenzialità dell’elettrico e beneficiare di tutti i vantaggi dell’energia del futuro in termini di sostenibilità, risparmio ed efficienza di magazzino.

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Dossier Gruppi e Consorzi

D.E.U.S

Stefano Colombino,

Aumento dei ricavi

presidente

a due cifre

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FOCUS ANNUALE Nonostante la flessione del 2020 a causa della pandemia, Deus registra forti recuperi sul fatturato degli acqusiti con una crescita a due cifre. Una ripresa che però soffre dell'incertezza legata all'impatto dei rincari dei prodotti e l'indisponibilità di alcuni materiali, con gravi ritardi nelle consegne.

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EDILCOM

Luca Passini, presidente

Gamma più ampia contro i rincari

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FOCUS ANNUALE Gruppo Edilcom punta ad ampliare la gamma di prodotti per fronteggiare le difficoltà attuali inerenti la carenza di meterie prime e il rincaro dei prezzi. Con un occhio sempre attento alla trasparenza, all'assistenza e al sostegno verso i propri soci.

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EDILGROUP

Daniele Marusi, presidente

Con i rincari

è rischio caos

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FOCUS ANNUALE Nuovo ingresso per Edilgroup che, con l'adesione di Edilviadana, si porta a 26 associati dislocati tra Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Dopo qualche difficoltà dovuta alla pandemia da covid-19, il consorzio punta a gestire il caos dovuto al rincaro dei prezzi di alcuni materiali, che rischiano di minacciare le attività nei cantieri e i risultati di tutto il settore delle costruzioni per il 2021.

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EDILYA

Remo Pieretti, presidente

In crescita finiture colle e isolanti

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FOCUS ANNUALE Situazione di generale stabilità per Edilya, l'aggregazione marchigiana guidata da Remo Pieretti, che punta a studiare nuove strategie per fronteggiare le richieste dei clienti e la carenza di materie prime. Una situazione che non facilita la ripresa, ma che non scoraggia il consorzio, che resta fiducioso per il futuro.

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EDINET GROUP

Alduino Tommolini,

Consolidamento

coordinatore

dopo il debutto

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FOCUS ANNUALE Nata proprio nell'anno della pandemia, la rete di imprese Edinet è riuscita a recuperare gli effetti negativi dell'emergenza epidiemologica sul business e intraprendere nuove strade, tra cui la specializzazione nell'ambito della filera dei prodotti correlati all'efficientamento energetico degli edifici e la digitalizzazione delle attività.

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FENICE

Obiettivo infissi

Michele Boldrini Riccardo Cigna direttore

e Fenice Network

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FOCUS ANNUALE Il consorzio toscano investe nel settore degli infissi e inserisce in catalogo nuovi prodotti a marchio. Intanto punta sulla creazione di un network con progettisti e artigiani con l'obiettivo di sviluppare una maggiore specializzazione tra i professionisti del settore delle costruzioni. Tra le novità l'ingresso di due nuovi soci, che portano a 16 i rivenditori aderenti.

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CRESCITA E STORIA CENTRALTUBI

SA.MI PLASTIC

MEC SYSTEM

FUTURA SYSTEM

UNILINE

LUCANIA RESINE

EVOLUTION SYSTEM GROUP PVC

MGF

1979

1989

1995

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1987

1991

1996

1999

2003

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2017

2019

PEBO

FUTURA

ITALIANA CORRUGATI

ROTOTEC SAMI PLASTIC ROMANIA

SAB

SYSTEM GROUP INTERNATIONAL

DERIPLAST GROUP REPLAST GROUP

SG SICILIA

Abbiamo fatto una chiacchierata con Filippo Pini, direttore commerciale System Group per il settore rivendite che ci ha parlato di come il gruppo sta affrontando le nuove sfide proposte dal mercato:

in maniera rapida ed efficace garantendo un elevato livello di servizio ai nostri Partner e di beneficiare delle economie di scala derivanti da procedure di gruppo e dal grande Know-how specifico che ogni singola azienda ha nel suo settore di appartenenza

2011 Da dove nasce System Group? System Group è una realtà che nasce in un piccolo paese dell’entroterra pesarese dall’idea dell’imprenditore Alvaro Boscarini che nel 1979 fonda la prima azienda Centraltubi, ma che si concretizza all’inizio degli anni ’90, quando a questa, già leader nel campo della produzione di tubi in polietilene, si affiancano in serie altre cinque importanti realtà: Sa.Mi Plastic nel settore del tubo in polietilene liscio e tubi multistrato per impianti idrotermosanitari, SAB nel campo dei raccordi a delle manichette per irrigazione, Italiana Corrugati per la produzione di tubi in polietilene corrugati e Rototec nel campo dello stampaggio rotazionale di prodotti e depurazione delle acque. Oggi il gruppo conta in totale 16 aziende produttive ed alcune società di servizi dislocate su tutto il territorio nazionale ed Europeo con una forte vocazione internazionale, pur mantenendo solidi radici italiane.

2021 Come vede il mercato2015 e quali progetti di sviluppo commerciale avete? Stiamo vivendo un periodo molto complesso a livello internazionale, tuttavia anche nelle fasi più tese della pandemia abbiamo mantenuto le nostre quote di mercato ed ora stiamo correndo per soddisfare la grande richiesta di prodotto. Per quanto riguarda i nuovi progetti di sviluppo commerciale, ci stiamo concentrando molto nel completare l’evoluzione (da tempo iniziata) e passare da “fornitori” per i nostri clienti a “Partner Strategici” con i quali sviluppare assieme i loro Business. Il concetto di rivendita sta vivendo una forte evoluzione: in particolare, nell’ultimo anno, si parla sempre più di online (processo accelerato dal covid-19), con l’intento di innalzare le competenze sui mercati paralleli, ed essere il collante fra il ramo tecnico-commerciale ed interattivo. La rivendita che si rapporta alle aziende System Group ha il grande vantaggio competitivo di poter attingere ad una vasta gamma di prodotti all’avanguardia e correlati tra loro ed avere un supporto a 360° in quanto System Group offre soluzioni per tutti i tipi di necessità. Crediamo che questa sia una delle chiavi vincenti per noi e per i nostri partner commerciali.

Si parla molto di rivoluzione Green, voi come la state affrontando? Il rispetto e la tutela dell’ambiente è un tema da sempre molto sentito dal nostro gruppo e nelle nostre aziende ci siamo attivati su diversi fronti per trovare soluzioni sempre più “Green”; a partire dalle certificazioni aziendali e sui prodotti, come il marchio PSV (Plastica Seconda Vita) di notevole impatto sulla sostenibilità e riciclo delle stesse materie plastiche, direttamente conducibile ai CAM (Criteri Ambientali Minimi) definiti dal Ministero dell’Ambiente e obbligatori negli appalti pubblici, installato piazzole ecologiche per i tanti autisti che ogni giorno transitano per i nostri magazzini e colonnine per ricaricare le auto elettriche. Inoltre già da diversi anni abbiamo sostituito i muletti con mezzi elettrici e stiamo equipaggiando la nostra flotta aziendale con auto elettriche o a ridotte emissioni. A questo proposito inaugureremo a breve il nuovo polo logistico di UNILINE (azienda che si occupa di trasporti per tutto il Gruppo) tra le pochissime aziende italiane certificate ISO 28000 “Specification for security management system for supply chain”, dove si sta già valutando l’utilizzo di camion Elettrici ed a Idrogeno. Inoltre annualmente facciamo delle attività di target setting al fine di ridurre i consumi elettrici tramite ottimizzazione e innovazione degli impianti, cogenerazione e pannelli fotovoltaici. Si dice spesso che l’unione fa la forza… vale lo stesso anche per voi? Be direi proprio di si! La sinergia di Gruppo tra le varie aziende, ci permette di servire i clienti

Grazie Filippo per la chiacchierata molto interessante. Grazie a voi


Dossier Gruppi e Consorzi

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Francesco Andina,

La ripresa c’è,

presidente

i prodotti no

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FOCUS ANNUALE La pandemia influenza i risultati della cooperativa bolognese che chiude il 2020 in flessione del 24%. Le previsioni per l'anno in corso sono comunque positive e mostrano segnali di ripresa, nonostante la scarsa reperibilità di materiali e prodotti. Stabile il numero di aderenti e punti vendita, ubicati per la maggior parte nella provincia di Bologna.

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Dossier Gruppi e Consorzi

GEF - Gruppo Edile Acquisti Fiorentino

Tiziano Turini, presidente

È in programma

un'espansione

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FOCUS ANNUALE La pandemia ha fatto sentire i suoi effetti sul business delle rivendite appartenenti al consorzio toscano che nel 2020 ha festeggiato il suo ventennale. Le previsioni per il futuro restano tuttavia positive, anche grazie alle sinergie derivanti dall'appartenenza al Gruppo Deus. Intanto si prepara un piano di espansione nelle zone in cui non sono presenti rivendite Gef.

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GRUPPO EDICO

Giuseppe Romeo,

Aria di riscossa

presidente

con l'e-commerce

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FOCUS ANNUALE Gruppo Edico cresce con l'ingresso della rivendita Zappone nella compagine societaria. In questo modo il consorzio si espande oltre i suoi tradizionali territori di attività, arrivando a operare anche in Molise. Nel frattempo ha lanciato i suoi primi prodotti private label e sta investendo per lo sviluppo di una piattaforma di e-commerce.

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Dossier Gruppi e Consorzi

GRUPPO IDEA

In crescita colore

Morena Forin, presidente

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FOCUS ANNUALE La pandemia non scalfisce Gruppo Idea che anche nel 2020 segna un fatturato in crescita, nonostante lo stop del lockdown. Un trend positivo confermato anche nel primo semestre del 2021, caratterizzato da un grande fermento e investimenti in nuovi prodotti e servizi.

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GAME

Cesare Simonetti,

Sarà un anno

presidente

schizofrenico

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FOCUS ANNUALE Gruppo Game tiene testa agli scossoni causati dalla pandemia, chiudendo il 2020 in parità rispetto all'anno precedente, nonostante la flessione registrata tra marzo e aprile. Intanto il 2021 prosegue all'insegna di un importante aumento dei volumi e dell'incremento dei prezzi, che sta interessando tutti i settori merceologici, pur in percentuali variabili.

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Il 2021 av r à d e i r i su l t a t i i r r i p e t i b i l i p e r i l c ons or z i o, e c i sa r a n n o a n c h e b u o n e so d d i sfa z i o n i per t ut t i quei so c i c h e h a n n o sa p u t o l e g g e r e l a si t u az i one. M ol t i s s i m a pr e o c c u p a z i o n e p e r i l 2022: sa r à u n a n n o m ol t o di f f i c i l e c he me t t e r à a d u r a p r ov a t u t t i i c o n so r z i » . Cesare Simonetti

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MADE ITALIA

Franco Ferrari, presidente

Credito assicurato tra le novità

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FOCUS ANNUALE Non si ferma Gruppo Made che, nonostante le difficoltà oggettive derivate dalla pandemia, ha proseguito le proprie attività e ampliato il portfoglio degli aderenti, che ad oggi hanno raggiunto quota 149. Tra le novità l'attivazione di un servizio di assicurazione sul credito a disposizione degli associati e i nuovi corsi dell'Academy Made per i venditori interni e di showroom.

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in mattone faccia a vista. Il sistema Terracoat® assicura una elevata , oltre a migliorare l’aspetto estetico, grazie ai listelli in terracotta faccia della gamma SanMarco e Pica.


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GRUPPO REA ITALIA

Valentino Cotugno, presidente

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FOCUS ANNUALE Forte dell'ingresso di nuovi soci e servizi, il Gruppo Rea nel 2020 ha raddoppiato il fatturato. Tra le novità una piattaforma di consegna merce in cantiere con e-commerce integrato e importanti progetti in collaborazione con grandi gruppi del mondo della produzione, della finanza e delle assicurazioni, in tema di superbonus 110%.

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Siamo in una fase di cambiamento epocale nel mondo della distribuzione e della comunicazione. Il digitale va velocissimo e in pochi, sia i fornitori che i rivenditori, prenderemo questo treno. La diffidenza v e r s o i n u o v i s t r u m e n t i d i l av o r o , o r m a i c o n s o l i d a t i a livello mondiale in tutti i settori, por terà alla chiusura d i d i v e r s i p u n t i v e n d i t a e a l c u n i f o r n i t o r i av r a n n o f o r t i difficoltà di comunicazione. Il vecchio catalogo car taceo o in pdf, l’invio massivo di e-mail, il classico rappresentante por tatore di solo ordini sono ormai andati in pensione». Va l e n t i n o C o t u g n o

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Dossier Gruppi e Consorzi

GRUPPO UCE

Claudio Saggin,

La riqualificazione

presidente

energetica è trainante

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FOCUS ANNUALE Nessuna variazione per Gruppo Uce che mantiene stabili il numero di aderenti, ubicati nelle province di Padova, Vicenza e Treviso. Nonostante la pandemia abbia segnato i risultati economici del 2020, il consorzio veneto mira a recuperare puntando sull'ampliamento della gamma dei prodotti, legati oprattutto alla ristrutturazione e riqualificazione energetica

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Matteo Cabrio, presidente

Ci prepariamo già al dopo-bonus

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FOCUS ANNUALE Nato nel 2020, Ideale non ha risentito della pandemia in termini di business, mantendo sostanzialmente stabili le proprie performance. Nonostante i piani di sviluppo siano slittati di un anno, il consorzio ha avviato nuovi progetti, tra cui un network locale per sfruttare i bonus fiscali e un corso di formazione per installatori di cappotto certificati.

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Dossier Gruppi e Consorzi

MEC - Magazzini Edili Consorziati

Lorenzo Flebus, presidente

Un servizio ad hoc per i bonus

EDILDOMUS DI DAPRA’ MARCO & C SNC Terzolas

EDILORENZ SRL San Giovanni di Fassa

EDILRAVANELLI SRL Lona Lases Mezzolombardo

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EDIL RIZZARDI SRL Predaia

PEDRINI EDILIZIA SRL Madruzzo

FOCUS ANNUALE 2020 in crescita per il consorzio Mec che chiude l'anno con l'ingresso di un pacchetto di sei nuovi associati nell'area di Trento, portando il numero di aderenti da 42 a 48 rivenditori. Tra le novità anche un sito web, che permette ai soci di servire più da vicino il mercato, e un servizio di consulenza e gestione pratiche inerenti i bonus Casa, in collaborazione con uno studio professionale.

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Dossier Gruppi e Consorzi

MONDOEDILE

Brunetto Fanti, presidente

Obiettivo: gestire l'e-commerce

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FOCUS ANNUALE Chiusura in positivo per il 2020 di Mondoedile che, nonostante i disagi causati dall'emergenza sanitaria, ha continuato a investire per perseguire i propri obiettivi, tra cui l'apertura di un e-commerce di gruppo. Intanto l'attività quotidiana è fortemente stressata dalle difficoltà innescate dal rincaro dei prezzi e la scarsa reperibilità delle materie prime.

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L’ i m p a t t o d e l l a s i t u a z i o n e a t t u a l e e v i d e n z i a maggiormente l’impor tanza della programmazione di gruppo a lungo termine, sia come approccio al mercato sia come gestione degli acquisti e il conseguente rappor to con i fornitori. Alcuni stanno percorrendo un nuovo tipo di rappor ti che sono piuttosto improntati a vedere i rivenditori come aziende singole e si sta perdendo l’idea del gruppo come entità monolitica». B r u n e t t o Fa n t i

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RIVASS

Massimiliano Margiotta, presidente

La nostra consulenza arriva al 110%

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FOCUS ANNUALE Il gruppo calabrese Rivass cresce con l'ingresso di tre nuovi associati nella provincia di Cosenza e punta a sfruttare i nuovi incentivi fiscali con la creazione di uno specifico network dedicato alla consulenza tecnico-commerciale e agli adempimenti previsti dai bonus Casa.

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RI.VE.A. - Rivenditori Veronesi Associati

Flavio Girardi, presidente

Le sinergie sono

al primo posto

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FOCUS ANNUALE Nessuno scossone per Rivea che conferma risultati economici in linea con gli anni precedenti. Immutata anche la compagine associativa, con quattro aderenti dislocati nella provincia di Verona. A dispetto dei disagi causati dal lockdown, il gruppo ha potenziato settori merceologici e servizi, oltre a implementare nuove modalità di lavoro.

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Il gruppo Rivea è una realtà stabile, in continua crescita, che ha nei suoi pochi, ma affiatati associati, il suo punto di forza». Flavio Girardi

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STEA

Magazzino più grande

Luca Dal Lago, presidente

nella nuova sede

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FOCUS ANNUALE Nuova sede e magazzino centralizzato più ampio per Gruppo Stea che mira a offrire una maggiore quantità di materiale disponibile ai propri soci e affiliati. E mentre le difficoltà di approvvigionamento, rischiano di frenare il fatturato finale, il gruppo punta sull'aumento delle scorte e l'ottimizzazione dei progessi gestionali per rendere ancora più efficiente l'organizzazione.

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UNI.EDIL

Stefano Colombino,

Un apposito team

presidente

per il superbonus

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FOCUS ANNUALE Sostanziale parità nelle rivendite aderenti a Uni. Edil che assorbe l'uscita di due rivendite con l'acquisizione della Rebuffo di Ceva (Cuneo) e della Possetti Edilizia di Masera (Verbano-Cusio Ossola). Malgrado le tensioni sulle materie prime e l’instabilità dei prezzi, le previsioni del consorzio per il 2021 restano positive.

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ivendite DEC

UN CONSORZIO A GONFIE VELE I ricavi nei primi mesi del 2021 mostrano un aumento del 40% rispetto allo scorso anno e dell’11,5% sul 2019. Ma il fatturato previsto per fine dicembre potrebbe salire fino a 155-157 milioni di euro. L’assemblea elegge in consiglio Silvia Fogliazza e Maurizio Cosmi

di Valentina Anghinoni

«L’

assemblea, per una cooperativa, è il vero momento di confronto e governo della società. Un momento in cui il consiglio di amministrazione recepisce le esigenze dei soci per poi agire in base a quanto espresso». Fernando Cislaghi, presidente di Dec in carica da agosto 2020, ha sottolineato così l’importanza dell’assise annuale del consorzio, che si è svolta in forma ibrida, in presenza e online. Per i soci è stata l’occasione per incontrarsi in maniera informale, ma anche per discutere su alcune questioni di natura più squisitamente istituzionale, dopo l’ultimo incontro in presenza tra soci e direttivo del più grande consorzio della distribuzione italiana, avvenuto prima dello scoppio della pandemia, nel 2019. EVOLUZIONE In questo arco temporale inevitabilmente marcato dalle complessità dovute all’emergenza sanitaria, il Dec (sigla che sta per Distributori Edili Consorziati) ha comunque registrato l’ingresso di alcuni nuovi soci, portando avanti la sua espansione territoriale anche verso il Sud. In più, è stata applicata una strategia di riorganizzazione volta a ottimizzare sempre di più le sinergie e le potenzialità del consorzio. Un’assemblea, dunque, che ha posto le basi per ripartire con nuovo slancio in una congiuntura che non concede alcun tipo di immobilismo: i rivenditori di materiali edili hanno quotidianamente a che fare con un mercato segnato dagli squilibri tra domanda e offerta, rischiando di subire la concorrenza sempre più agguerrita della grande distribuzione e dei multipoint, solo per citare i competitor più diretti.

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Fernando Cislaghi, presidente di Dec

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Il consiglio di amministrazione del Consorzio Dec all’assemblea annuale dei soci, che si è tenuta in presenza e online. Sotto, Enrico Adinolfi

AFFARI IN AUMENTO Nonostante questa congiuntura non facile, è stato evidenziato come i fatturati registrati nei primi mesi del 2021 mostrino uno scenario nel complesso positivo, sia confrontato con aprile 2020 (+40%) che, soprattutto, con lo stesso periodo del 2019 (+11,5%), l’anno migliore sotto il profilo economico per il consorzio. «Siamo andati oltre rispetto al nostro migliore anno, che è stato il 2019. Per i primi cinque mesi del 2021 i nostri fatturati sono compresi tra il 39% e il 42%. Le previsioni attuali ci fanno ipotizzare, con un buon grado di accuratezza, di raggiungere un fatturato compreso tra i 155 e i 157 milioni di euro a chiusura del 2021», ha annunciato Enrico Adinolfi, direttore di Dec. L u g l i o / A g o s t o

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L’assemblea annuale è anche stata l’occasione per la ratifica formale della cooptazione di alcuni consiglieri del consiglio di amministrazione. Infatti, in seguito alle dimissioni di Enrico Adinolfi (Consorzio Dec, che rimane direttore generale del Consorzio) e di Angelo Rensi (che è passato a dirigere Unika Bologna Srl), sono stati eletti, con ampia maggioranza, Silvia Fogliazza e Maurizio Cosmi. Dalla sua fondazione, nel 2004, il Dec ha distribuito premi per più di 85 milioni di euro. Quest’anno, le stime ipotizzate dal consorzio indicano un totale dei premi che si andranno a distribuire pari a oltre 12 milioni di euro, sfiorando così i 100 milioni di premi distribuiti ai soci dalla nascita del consorzio.

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BUSSO MARIO, EDILBOSCO

CARMIGNAN CARLO, VERONESE

CARRARA OLAF, CARRARA EDILIZIA

CLAUDIO LODI, LODI ALBINO MAT. EDILI

CLAUDIO PANCALDI, EDILIZIA VALSAVENA

DANIELA TARTAGLIA IMP. AMMINISTRATIVA DEC

DEL PIANO NICOLA, AUTOTRASPORTI DEL PIANO

FABRIZIO PEDINI, EUROCOMM

LUCA BELLEI, DIRETTORE MARKETING DEC

MAGLIANO SEBASTIANO, EDILEMME

MARIA FRANCESCA DONINI, EDIL DONINI

MASSIMILIANO ORSINI , ANTONACCI

RIGOLLI DANIELE, RIGOLLI

ROBERTO VALENTINI E BUTTARELLO STEFANIA, MEG

SACCO CATELLO, SINDACO DEC

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AIROLDI MATTEO, VERONESE

BENATI FEDERICO, BENATI

DANIELE ZANOTTI E MICHELA GHITTI, ZANOTTI

MAURIZIO BONINI, GIORGINI MATTEO, RESP. RAPPORTI SOCI DEC GIORGINI GINO & C.

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TRAVERSO TIZIANO, EDIL EST TREVES IVO, EDIL MARMORE


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MARNIGA GIANANTONIA E TADDEI PIETRO, TA.MA.

RICCARDO E BRUNO PIACENTINI, PIACENTINI EDILIZIA

LORENZO BARALDINI, SPEZIALI

MICHELA MERIGHI (MERIGHI) E ANGELO RENSI, UNIKA MILANO

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BOTTA PIERA E CHIABRERA BARTOLOMEO, PIAZZOLLA

MARIA LETIZIA AMATO E LORETTA COTTAFAVA

NOLE' DONATO E MATTEO, SE.MA.CO

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FLAVIA ROVATTI (RESP. PERS. DEC) E FOGLIAZZA SILVIA (FOGLIAZZA DANTE)

ANDREA MOLENDI, MOLENDI VIRGINIO & C

MERELLO ANTONIO, MERELLO

PIETRO DE CINQUE E FALCONE CARLA, DE CINQUE LINEAR HOUSE

BARBIERI GIANUCA, LUGARI

BELLEI CLAUDIO, EDILQUATTRO BONDIOLI SIMONE, RB

GIULIO PUCCI, GIOVANNI TEDESCHI ROSSETTI PREFABBRICATI CAPO AREA DEC

PIROTTI MAURO PIROVANO FABRIZIO E DEL PISTOIA ELENA, E MATTEO, SOVER.FER PIROVANO GIOVANNI

FERNANDO CISGLAGHI , PRESIDENTE DEC MARTINA BENASSI RESP. UFF. AMM., DEC

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Rivendite COMEDIL

IL PARADISO È UNO SHOWROOM L’azienda marchigiana aderisce a Livingmade, il format di Gruppo Made dedicato alle finiture, che in quattro anni ha fornito ottimi risultati, anche grazie alle sinergie con il network della distribuzione. E per quest’anno prevede una crescita del 20-30% di Veronica Monaco

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esperienza di quattro generazioni nel settore dell’edilizia è l’anima di Comedil, rivendita marchigiana con due punti vendita a Fermo e Comunanza (Ascoli Piceno), specializzata in edilizia pesante, ferramenta, ceramiche, caminetti e stufe. Socia del Gruppo Made, la rivendita aderisce anche a Livingmade, il format di showroom dedicato alle finiture del network. Proprio della sala mostra si occupa Luca Germani, titolare dell’azienda, insieme ai genitori Francesco e Luciana e alla sorella Francesca. Domanda. Com’è organizzato lo showroom Livingmade e che tipo di prodotti avete in sala mostra? Risposta. Abbiamo tutte le finiture, dalle piastrelle per pavimenti e rivestimenti ai parquet, carte da parati, sanitari, rubinetti, cabine doccia, vasche, accessori, mobili bagno, mosaici. Lo showroom di Fermo si estende su un’area molto più grande e presenta una maggiore profondità di gamma, mentre lo showroom del punto vendita di Comunanza è più piccolo, una vetrina per accontentare i clienti che hanno bisogno di materiale in pronta consegna. D. Il format Livingmade funziona? R. Assolutamente sì. Abbiamo aperto lo showroom di Fermo solo quattro anni fa e oggi è una parte molto importante del nostro business. In futuro punteremo a sviluppare la sala mostra sempre di più. D. Ci sono differenze tra le richieste dei clienti professionali e quelle dei privati? R. Non c’è una grande differenza anche se le esigenze sono totalmente diverse. Il costruttore è molto più attento all’aspetto tecnico, mentre il cliente privato vuole vivere un’esperienza ed è molto più attento anche alla parte emozionale ed estetica. D. Siete rientrati nel Gruppo Made, dopo esserne usciti: quanto è importante oggi far parte di un’aggregazione commerciale organizzata e quali vantaggi vi offre il network?

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Da sinistra, Luca Germani, Francesco Germani, Luciana Brandetti, Francesca Germani

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Sede Comedil di Fermo. Sotto, l’esposizione dedicata ai rivestimenti e pavimenti ceramici

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R. Quando siamo usciti dal Gruppo, il nostro più grande rammarico è stato quello di non poterci più confrontare quotidianamente con i nostri colleghi. Il continuo scambio di idee e la possibilità di conoscere realtà diverse dalla propria sono aspetti molto importanti. Far parte di un network consente di allargare gli orizzonti e avere un benchmark per valutare il proprio operato e trovare spunti per crescere. Per questo abbiamo deciso di tornare a far parte del network, per avere un confronto costante con gli altri rivenditori. D. Come sta andando il 2021? R. Benissimo e prevediamo una crescita del 20-30% rispetto al 2019 e al 2020. C’è grande fermento e la domanda è frizzante, un clima che non si vedeva dal 2008, a cui non eravamo più abituati. Al contempo tuttavia ci sono problemi strutturali di reperibilità delle materie prime, che si ripercuotono su tutta la filiera, per non parlare dei rincari. D. Come state gestendo la situazione? R. Cerchiamo di non frammentare il fatturato scegliendo di legarci ad aziende selezionate, in modo da avere un peso commerciale e stabilire rapporti diretti con i fornitori. D. Dunque la spinta legata al superbonus funziona?

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Rivendite

Allestimento dedicato alla sala bagno. Sotto, l’area showroom dedicata a rubinetteria e arredobagno

R. Sta funzionando tantissimo, speriamo non sia solo un fuoco di paglia. L’edilizia ha bisogno di tempistiche più lunghe, i cantieri hanno problematiche che nessuno può prevedere, quindi avere una finestra temporale di uno o due anni è troppo limitante. La soluzione potrebbe essere quella di ridurre l’incentivo fiscale distribuendolo su un periodo più lungo, azzarderei 7-10 anni. Sicuramente il superbonus ha dato un input all’edilizia e di riflesso anche ad altri settori, portando anche al centro dell’attenzione il tema dell’efficienza energetica e della riduzione delle emissioni, che è di fondamentale importanza. Spero che la pandemia possa finire presto, per permettere a tutti di lavorare più serenamente D. Il 2020, l’anno della pandemia, è stato difficile da gestire? R. Il 2020 è stato un anno difficilissimo: ci siamo trovati catapultati in uno scenario completamente inedito. In primis abbiamo dovuto gestire il discorso sanitario per garantire la nostra incolumità e quella dei nostri clienti, nel rispetto dei protocolli e delle normative. Poi abbiamo dovuto capire come arginare il fatturato e recuperare i mesi di chiusura durante il lockdown, senza andare in perdita. Fortunatamente a fine anno siamo riusciti a recuperare, anche se

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Interno del punto vendita Comedil di Fermo

con un po’ di rammarico: prima della pandemia, infatti, il mercato era ripartito con un certa regolarità e c’era molto entusiasmo, poi è saltato tutto per aria. Comunque chiudere il 2020 in pari è già stato stato un grande risultato. D. Quante persone lavorano oggi in azienda? R. I dipendenti sono 14, tra il punto vendita storico di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, e quello di Fermo. D. Ripercorriamo brevemente la storia di Comedil: quando siete nati e come si è sviluppata l’azienda? R. La mia famiglia viene da due generazioni di costruttori: sia il mio bisnonno che mio nonno lavoravano nel settore. Comedil è stata fondata nei primi anni Ottanta da mio padre che ha aperto a Comunanza il primo punto vendita nel 1984. Inizialmente la rivendita era costituita da un piccolo negozio vetrina con uno showroom che si trovava in paese, e un magazzino separato, con un terreno annesso, che si occupava della distribuzione di materiali edili. Nel

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1989 è stato poi aperto un unico grande capannone con edilizia, ferramenta e sala mostra. Dopo 15 anni abbiamo aperto un secondo punto vendita a Fermo, che per anni si è occupato solo di materiali edili e ferramenta. Quattro anni fa abbiamo aggiunto lo showroom. D. La clientela è cambiata nel corso degli anni? R. Non molto. A Comunanza la clientela si divide equamente tra imprese e privati, mentre a Fermo c’è una piccola maggioranza di imprese, poiché lo showroom è aperto solo da pochi anni. Stiamo lavorando per accrescere il numero di clienti privati. D. Ci sono dei prodotti che vi danno maggiore valore aggiunto a livello di margini? R. Non ci sono prodotti particolari, a fare la differenza è il rapporto privilegiato con le aziende, che ci consente di avere prezzi migliori. D. Fornite anche servizi di consulenza progettuale? R. Sì, per ogni settore abbiamo personale formato per offrire consulenza. In showroom proponiamo anche un servizio di progettazione con rendering 3D e virtual reality. D. Tra i vari servizi, qual è il più apprezzato dai clienti? R. La consulenza. I clienti vengono in negozio con un problema ed escono con una soluzione, trovando sempre personale qualificato in grado di offrire consigli e supporto tecnico. E in showroom, c’è anche un discorso emozionale, grazie al servizio di rendering che permette di vedere virtualmente come verrà realizzato il progetto. D. Qual è la vostra opinione sull’e-commerce? R. Penso sia una grossa opportunità, ma deve essere studiato in base alle reali opportunità dell’azienda. Scontrarsi con colossi come Amazon o altri big player è impensabile, bisogna trovare un filone in cui inserirsi e riuscire a portare anche su internet i servizi offerti in negozio. Ci stiamo provando: al momento non abbiamo ancora implementato la vendita online vera e propria, ma cerchiamo di seguire il cliente in tutte le sue esigenze, anche attraverso l’utilizzo degli strumenti digitali. D. Come siete organizzati sul fronte logistico? R. Abbiamo in magazzino molti materiali in pronta consegna, ma per la maggior parte lavoriamo su ordinazione. Discorso diverso per la ferramenta e l’edilizia dove è necessario avere sempre tutta la merce disponibile e i riordini sono continui.

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Rivendite News CENTROEDILE

IL FORMAT CREATU SI ESTENDE

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reatu, la divisione dedicata al fai da te di Centroedile, festeggia il suo primo anniversario e conferma la progressiva estensione del format a tutte le altre filiali del gruppo. Inaugurato a luglio 2020 nel punto vendita pilota di via Arquà, a Milano, il format Creatu è caratterizzato da un assortimento ricco di referenze dedicate al bricolage accuratamente suddivise in aree tematiche, oltre a una selezione di oggetti di uso quotidiano, scelti tra gli articoli per la casa più richiesti. «Siamo molto soddisfatti. Il 2020 è stato un anno particolare e le difficoltà non sono mancate, soprattutto a causa della chiusura obbligatoria dei

nostri punti vendita, ma gli investimenti fatti per rafforzare il servizio al cliente ci hanno dato sicuramente quella spinta in più», dichiara Cristina Rotunno, responsabile commerciale del Gruppo Centroedile. «Confrontando il dato del 2019 con questi primi mesi del 2021, possiamo dire che grazie al progetto Creatu siamo riusciti a valorizzare la nostra offerta dedicata al fai-da-te e alla ferramenta, registrando una crescita di circa il 10%. Abbiamo scelto di essere presenti in zone centrali e abitate proprio con l’obiettivo di dare servizio sia alle imprese che alle famiglie». Forti di questo bilancio positivo, Centroedile intende estendere il format a tutte le sue filiali, a cominciare Festeggia con noi “UN ANNO DI CREATU” da quelle di Milano Bovisa (viale Jenner), Milano Lambrate (via Crespi) e Monza (via Curtatone), rafforzando ulteriormente l’offerta di servizi utili per le comunità di quartiere con l’estensione di assortimento a una selezionata linea di accessori per cani 100% ecosostenibile e la creazione all’interno dei negozi di centri raccolta per la riparazione di piccoli elettrodomestici di uso quotidiano. (Veronica Monaco) PER TUTTO IL MESE DI LUGLIO VIENI A TROVARCI IN VIA ARQUÀ, 5 A MILANO IL REGALO TE LO FACCIAMO NOI*! *Fino a esaurimento scorte

Il fai da te con un consiglio in più.

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SEI COLORI CON HABIMAT

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l marchio di showroom d’interni Habimat del Gruppo BigMat presenta Clearness, una selezione di sei colori per la casa caratterizzati da valori di saturazione poco carichi e sfumature calde e polverose, perfette per creare ambienti che trasmettono una sensazione di benessere, comfort e protezione. Le nuance inserite nella collezione sono Melanzana, un marrone pieno, desaturato dai rossi, forte e materico, meno argilloso e vibrante, più pieno e accogliente; Tabacco, un marrone vellutato, pastoso, morbido e consistente con una punta di rosa pallido e un accenno alle terre crude; Polvere di Terra, una spolverata di rosa cipria su una base di tenue marrone; Lichene, un verde ovattato, che scende di tono e riporta alla terra grazie a un tappeto cromatico che desatura i toni; Ora Blu, un blu moderato da una punta di grigio e con un tocco di rosa, come la luce che rischiara l’ora del mattino; Petalo, il rosa si stempera in cipria, un colore a prima vista impalpabile e rilassato che quando si abbina diventa vibrante e deciso. La collezione Clearness fa parte di Habimat Color Collection, 67 referenze cromatiche create in collaborazione con lo Studio Del Monaco+Lorenzoni di Milano, disponibile in esclusiva negli showroom Habimat e nei punti vendita BigMat. (Veronica Monaco)

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Clearness

COLLEZIONE COLORI PER INTERNI Nuance Melanzana

SEGUICI SU

PAVIMENTI | RIVESTIMENTI | PARQUET | ARREDOBAGNO | SANITARI | COLORE | WELLNESS

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Il configuratore facciata RÖFIX Se lo puoi immaginare, ora lo puoi fare

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Sistemi per costruire

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SHOW room

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1 Opera è il gres effetto legno di Cerdomus che si ispira all’essenza dei più celebri teatri italiani e alla maestria del lavoro artigianale. Realizzata con materiale di riciclo, la collezione è arricchita da formati, superfici e decorazioni ottenute con le migliori tecniche di stampa ceramica digitale che restituiscono il disegno primordiale del legno. Opera è disponibile in cinque colori: quattro toni naturali caldi, ispirati alle essenze legno, e un tono freddo, che reinterpreta i legni decapati.

3 La profondità del mare con i suoi paesaggi e creature sottomarine è protagonista dei rivestimenti murali di Misha, dipinti o ricamati a mano sempre su seta. Ideali per le ambientazioni più disparate, dal bagno alla cucina, alla zona living, contribuiscono a creare un senso di calma e tranquillità sul piano emotivo, oltre a favorire la concentrazione.

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4 Il rivestimento cementizio decorativo Microtopping Ideal Work valorizza qualsiasi stile, per un ambiente bagno bello e contemporaneo. Grazie allo spessore di soli 3 millimetri, è ideale anche nelle ristrutturazioni, perché riveste la superficie preesistente senza necessità di demolirla. Può essere utilizzato per pareti in cartongesso e muratura, scale, bagni, box doccia e lavabi, e resiste all’acqua.

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2 2 Gli iconici lavabi Sync in pietra vulcanica basaltica, progettati da m2atelier e prodotti da Manuel Coltri, sono costruiti con semplici lastre piane di pietra provenienti da scarti di lavorazione. Lavorate con tecnologia Cad-Cam in modo tridimensionale, i componenti vengono poi assemblati, levigati e spazzolati a mano per arrivare a un prodotto finito monolitico, liscio e morbido.

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5 La vasca freestanding Cocoon in Cristalplant presenta un pratico spazio invisibile che, come un piedistallo, nasconde i tubi di scarico, senza intervenire sul pavimento. Il vano permette di accedere all’impianto di scarico anche dopo l’installazione, agevolando la manutenzione straordinaria. La vasca è dotata di piletta di scarico a livello autoregolante. YO U T R A D E

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6 L’evocativa pietra pugliese è protagonista di Biancone,

il nuovo rivestimento in gres non smaltato di Ceramica Magica, brand di Terratinta Group. Perfetto sia per interni nella sua finitura opaca, che per l’esterno con la sua finitura ultra matt, Biancone Beige si adatta a ogni spazio, fondendosi con l’ambiente. Ad arricchire la collezione anche maioliche artigianali di recupero e Le Chianchette, proposta che miscela sapientemente diversi formati, combinando geometricamente quadrati e rettangoli, per arrivare a comporre una piastrella 90x90.

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7 Ariachiara è il nuovo

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8 La serie di miscelatori Casanova di Rubinetterie Stella richiama la forma di un classico del Novecento: l’accendino Dupont. I volumi importanti e le superfici cannettate ne esaltano la pulizia e la sobrietà stilistica, mentre l’ampia gamma di finiture consente la massima personalizzazione: oltre alla tradizionale versione cromo, Casanova è disponibile in nichel, nichel spazzolato e nichel Pvd ottone, oro 24 carati, bronzo e bronzo scuro, nero opaco e nell’esclusiva versione in oro rosa.

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9 Protagonista dell’ambiente cucina con i suoi 180 centimetri Elle, la nuova cappa di Falmec, non passa inosservata grazie al design elegante, esaltato dalla finitura nero opaco. Le strip Led, con tonalità di luce naturale, illuminano al meglio il piano di lavoro, fornendo allo stesso tempo un’accogliente atmosfera. La pulsantiera elettronica consente di regolare l’aspirazione secondo quattro velocità. Disponibile anche nella versione a ricircolo con filtri anti-odore Carbon.Zeo.

ventilatore a soffitto Ceadesign che unisce funzioni di stratificazione e purificazione dell’aria, illuminazione Led e sistema audio Bluetooth. L’ancoraggio a soffitto in acciaio inossidabile contiene il motore; le pale sono in strati di fibra di carbonio, alternati a fogli di rovere o noce canaletto, con finitura in legno naturale e laccato bianco o nero opaco.

8 10 10 Simas e Simone Micheli tornano insieme e firmano la collezione per il bagno Henges: non solo lavabi, consolle e sanitari in ceramica, ma anche elementi di arredo come cassettoni, colonne, accessori e specchi, dai tratti fluidi ed essenziali. La manifattura di alta qualità si accompagna a una nuova idea di lusso non legato all’opulenza e all’esasperazione dell’uso dei materiali.

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Rivendite I FERRI DEL MESTIERE

Il film della rivendita verde

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qualcuno piace caldo, come nel celebre film con Marylin Monroe e Jack Lemmon, che di caldo non aveva neanche i colori. Una brillante commedia che occupa il ventiduesimo posto nella lista dei migliori cento film statunitensi degli ultimi cento anni. Ma per descrivere il caldo record del giugno 2021, è meglio scendere al ventisettesimo posto della lista, dove troviamo Mezzogiorno di fuoco, anche se sono in molti a pensare che il titolo più adatto sia il trentesimo: Apocalypse now. Lo pensano sicuramente a Lytton, la piccola cittadina canadese dove la temperatura ha sfiorato i 50 gradi e gli incendi l’hanno divorata in un quarto d’ora. Sono 800 i morti nella regione e più di 1 miliardo gli animali marini arsi vivi sulla sabbia, durante la bassa marea. Una strage che avrà conseguenze letali per l’intero ecosistema. Nessuno può sapere se abbiamo superato il punto di non ritorno e se l’Apocalisse è,

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davvero, alle porte. Ma una cosa è certa, prima di toglierci definitivamente le mascherine dalla bocca, è meglio iniziare a togliere quelle che abbiamo davanti agli occhi e prendere atto che la sostenibilità fatta con gli slogan e i certificati, di sostenibile non ha proprio niente. Parliamoci chiaramente: senza gli ecobonus quanto si innalzerebbe l’indice di sostenibilità del comparto edilizia? È ovvio che l’efficientamento energetico degli edifici è un passo fondamentale per la riduzione delle emissioni e il risparmio delle risorse naturali, ma la partita della sostenibilità si gioca anche sul tavolo della circolarità con le sue tre R: Recupero, Riutilizzo e Riciclo. Su questo tavolo l’edilizia non sta puntando molto. Anche se i Cam sono un buon punto di partenza, rispetto a ciò che serve fare, è come se pensassimo di ripulire gli oceani dalla plastica con dei retini da pesca. Ogni anno dedichiamo giornate intere agli Oce-

ani, al Mediterraneo, all’acqua e alla Terra. Ma quanti prodotti troveremo in rivendita nei prossimi mesi, per raggiungere i risultati di cui i mari e la terra hanno bisogno, per continuare a essere celebrati anche in futuro? La sostenibilità è un mercato, perché ogni problema è un mercato. Più grosso è il problema, più grande è il mercato che le sue soluzioni possono sviluppare. Ma come è possibile trasformare in mercato un problema così grosso come i cambiamenti climatici? È come in quelle partite di calcio in cui il gioco asfissia a centrocampo e le squadre non riescono a tirare in porta. In questi casi un allenatore bravo fa entrare un giocatore in grado di spaccare la partita, saltare l’uomo e puntare a rete.

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Più sicurezza, più benessere Un rivenditore è come un allenatore, se ha avuto successo è perché ha avuto il coraggio di osare e se vorrà raggiungere nuovi traguardi, sa che dovrà continuare a farlo. Serve una sfida, una di quelle considerate impossibili, le uniche per cui vale la pena combattere. Il primo passo consiste nel prendere atto che sostenibilità è un termine troppo generico, il quale non aiuta a trovare nuove soluzioni. Serve specificità, perché anche questo è marketing. Per esempio, pensiamo a quanta plastica consuma il settore edilizia e chiediamoci: come possiamo fare per usare solo quella riciclata per i contenitori dei prodotti? È più specifico rispetto a ridurre l’uso dei prodotti di plastica in generale, ma dobbiamo essere ancora più specifici. Per esempio, come possiamo fare per utilizzare solo secchi di plastica riciclata per le vernici? Il secondo passo consiste nell’assumersi la responsabilità in prima persona. Non possiamo aspettare che sia qualcun altro a farlo, è necessario entrare in azione adesso. Sotto questo aspetto la distribuzione edile ha la forza e la capacità di fare qualcosa di concreto, deve solo prendere una decisone, consapevole del potenziale che i 3 miliardi di fatturato le conferiscono. Difronte a una richiesta compatta della distribuzione, anche solo di quella più organizzata, i produttori non rimarrebbero insensibili. Distributori e produttori potrebbero sedersi a un tavolo e programmare insieme le tappe di questa rivoluzione. Ma basterebbero anche pochi produttori di vernice ispirati, disposti a fornire solo secchi riciclati per i colorifici installati all’interno delle rivendite e tutti gli altri seguirebbero a ruota, perché si creerebbe un nuovo trend su un mercato aperto a questa soluzione. Il terzo passo consiste nel dichiarare al mercato quanto è importante quello che stiamo facendo, per orientare le scelte di chi è già pronto a lasciare la strada dell’insostenibilità e intraprendere un percorso sostenibile. Perché La vita è meravigliosa sul nostro pianeta e anche se nella lista dei migliori cento film è solo al ventesimo posto, può stare al primo posto della nostra lista personale. di Marco Buschi Marco Buschi si occupa di marketing e copywriting a risposta diretta in edilizia. marco@marketingcommerciale.com Su Linkedin: Marco Buschi Marketing Commerciale.

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To Build ROVERBLOK SCURO, FINESTRA SUL SUPERBONUS RoverBlok Scuro è il nuovo monoblocco di Roverplastik, ideale per interventi di ristrutturazione del foro finestra, senza opere murarie invasive. Il sistema è composto da spalle laterali in poliuretano espanso, rivestite con una speciale pellicola prefinita in Velo Skin mineralizzato che ricopre a vista l’elemento isolante: appositamente studiata per tutte le finiture di facciata, può essere pitturata, rasata o intonacata a seconda delle esigenze. Da posare davanti al serramento, permette di intervenire unicamente sul lato esterno, risolvendo il ponte termico su tutti e quattro i lati e garantendo l’abitabilità dell’appartamento per tutta la durata dei lavori. Questa soluzione è inoltre in grado di contribuire a raggiungere i requisiti per il superbonus 110%, nell’ambito delle opere accessorie dell’intervento di isolamento opaco delle chiusure verticali. Tutti i materiali isolanti di cui è composta la famiglia RoverBlok sono conformi ai Cam relativi agli isolanti termici.

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MAPEI COMPLETA LA GAMMA DEI SISTEMI PER LA PROTEZIONE DEI PAVIMENTI IN LEGNO CON ULTRACOAT RENEW FL, UNA SOLUZIONE CHE CONSENTE L’APPLICAZIONE DI UNA NUOVA FINITURA SUL PARQUET ESISTENTE SENZA LA NECESSITÀ DI CARTEGGIARE. L’INNOVATIVO PRODOTTO AGISCE DA PROMOTORE DI ADESIONE PER L’APPLICAZIONE DI NUOVI STRATI DI VERNICE A BASE D’ACQUA, SENZA LA NECESSITÀ DI ABRADERE O RIMUOVERE LA VECCHIA FINITURA EVITANDO, QUINDI, DI ALTERARE LA NATURA E LE CARATTERISTICHE ORIGINARIE DEL PARQUET, COME LA BISELLATURA E LA SPAZZOLATURA. INSERITO ALL’INTERNO DI UN SISTEMA APPLICATIVO COMPLETO, IN ABBINAMENTO ALLA FINITURA ULTRACOAT HT 2K, OLTRE A RINNOVARE IL PARQUET, CONSENTE DI IGIENIZZARE TUTTA LA SUPERFICIE TRATTATA E PROTEGGERLA DALLA PROLIFERAZIONE DEI BATTERI, IN ACCORDO ALLA NORMA ISO 22196. PENSATA NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE DEGLI APPLICATORI E DEGLI UTENTI FINALI, LE SOLUZIONI ULTRACOAT DI MAPEI SONO CERTIFI-

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SAN MARCO RISTRUTTURA E RIGENERA Per risparmiare tempo e manodopera durante gli interventi di ristrutturazione, nonché gli oneri di smaltimento dei rifiuti edili, San Marco ha messo a punto Rigenera, un nuovo smalto all’acqua bicomponente, che dona un nuovo stile e colore a piastrelle, lavandini, superfici metalliche, laminati e complementi d’arredo in legno, senza eliminare il rivestimento esistente. Formulato con una resina epossidica in soluzione acquosa, che garantisce elevata resistenza chimica ai normali detergenti domestici, e un agente indurente, sempre in soluzione acquosa, Rigenera è disponibile in due finiture: Semi-Gloss, che rende i colori più vividi e aumenta la luminosità degli ambienti, e Satin, che maschera le imperfezioni del supporto conferendo un aspetto vellutato. Ideale per essere utilizzato anche su vecchie e usurate pavimentazioni, questo smalto rende le superfici uniformi ed estremamente resistenti ai graffi e al calpestio, senza una preparazione specifica del fondo. Il prodotto è certificato in classe A+ e conforme Haccp, ed è declinabile nell’ampia e completa gamma del Sistema Tintometrico San Marco.

MASSETTO RADIANTE A BASSO SPESSORE LA POSA IN BASSO SPESSORE È OGGI PROBABILMENTE LA PIÙ RICHIESTA DAL MERCATO, SIA NEI PROGETTI DI RECU PERO, SIA NEL NUOVO. PARIS SLIM DI LATERLITE È IL MASSETTO AUTOLIVELLANTE, ANTIRITIRO, A BASSO SPESSORE, IDEALE PER LISCIATURE DI FONDI IRREGOLARI O IN PRESENZA DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO: SVILUPPATO PER ALLARGARE I CAMPI DI APPLICAZIONE DELLA GAMMA PARIS, LA VERSIONE SLIM È APPOSITAMENTE SVILUPPATA PER CONSENTIRE APPLICAZIONI DA 5 A 50 MM DI SPESSORE, PER IL RIPRISTINO, LA REGOLARIZZAZIONE E LA PERFETTA COMPLANARITÀ DEI SOTTOFONDI DI SOLAI, SIA SU STRUTTURE ESISTENTI CHE NELLE NUOVE REALIZZAZIONI, E PER MASSETTI RADIANTI DA SOLI 5 MM SOPRA TUBO/BUGNA, SENZA L’INSERIMENTO DELLA RETE DI RINFORZO NÉ L’AGGIUNTA DI ADDITIVI FLUIDIFICANTI. OLTRE ALLA REALIZZAZIONE DI AMPI ORIZZONTAMENTI DALLO SPESSORE RIDOTTO SENZA GIUNTI DI CONTRAZIONE (FINO A 200 M2, OTTIMALE ANCHE PER PAVIMENTAZIONI DI GRANDE FORMATO), PARIS SLIM È CARATTERIZZATO DA UN’ELEVATA CONDUCIBILITÀ TERMICA (Λ 1,66 W/MK CERTIFICATO), RAPIDITÀ DI ASCIUGATURA (48 ORE PER LA POSA DI PAVIMENTAZIONI TIPO CERAMICA; 4 GIORNI PER LA POSA DI PAVIMENTI SENSIBILI ALL’UMIDITÀ, CON SPESSORE 10 MM), RESISTENZA A COMPRESSIONE (PARI A 25 N/MM2).

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Imprese CERAMICHE KEOPE

EFFETTO LEGNO INDOOR E OUTDOOR CON IL GRES Le inedite superfici proposte dall'azienda sono protagoniste delle nuove collezioni Ultramod e Lineo, che mostrano striature snodate e cromie eleganti per ambienti commerciali indoor come showroom, luxury hotel oppure per contesti residenziali

di Valentina Anghinoni

R

esistente, pratico, di design e attento all’ambiente. Questi i pregi del gres porcellanato di Ceramiche Keope, azienda italiana del gruppo Concorde, che da 25 anni si contraddistingue per l’eccellenza tecnologica ed estetica della sua produzione, sia per ambienti interni, sia per l’outdoor. Un comparto, quest’ultimo, sempre più centrale nelle costruzioni e che forse trova la sua massima espressione nel cosiddetto in & out, ovvero la modalità progettuale che tende a sfumare sempre di più i confini tra l’interno e l’esterno di un edificio. Per questo motivo, l’azienda emiliana ha recentemente ampliato la sua area espositiva dedicata all’offerta outdoor con la creazione di un nuovo padiglione presso la sede aziendale di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, pensato come un catalogo immersivo, che si aggiunge allo showroom già presente all’interno della sede. Il nuovo spazio espositivo, completato da un raffinato giardino botanico, ospita l’ampia offerta di Ceramiche Keope: dall’effetto pietra con differenti intensità di stonalizzazione, ai materiali di evocazione industrial, fino al legno più caldo.

Keope Lineo brown

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ANTICONVENZIONALE Proprio il gres porcellanato effetto legno è uno dei protagonisti delle nuove collezioni di Keope, Ultramod e Lineo. La prima è una linea anticonvenzionale, che si ispira alle lavorazioni tipiche degli anni Cinquanta e Sessanta, in cui i decori inediti rimandano a una nuova golden age del legno: bostamarinde, zebrano, palissandro, noce e ziricote che mostrano striature snodate e cromie di singolare eleganza. Perfetta negli ambienti commerciali indoor come showroom, L u g l i o / A g o s t o

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Keope Ultramod design

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Imprese

luxury hotel e design restaurant, ma anche nei contesti residenziali più dinamici. Lineo, invece, esalta la naturalezza del legno con un tocco di contemporaneità, per dare vita a un elegante connubio tra modernità e tradizione. Ideale soprattutto per progetti residenziali intimi, ma adattabile anche ad ambienti commerciali e pubblici, la serie Lineo gode di tinte legnose aggraziate e calibrate su cinque gradi di intensità: dai pigmenti di Honey, rubati al miele, passando

per le nuance Sand e Brown, fino ai toni color noce di Walnut e quelli nivei di White. Il decoro Row, infine, allarga il campo d’azione della serie con la sua composizione di suggestioni decò. COMPLEMENTARIETÀ Le serie dalla connotazione in & out rispondono in maniera attenta e puntuale alle esigenze dell’architettura moderna, proponendo sempre New Outdoor Pavilion

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Interno dello stabilimento produttivo a Casalgrande (Reggio Emilia)

nuovi spunti creativi. Ampie sono le possibilità applicative grazie ai formati 20x120, 60x120 e 30x120 centimetri (quest’ultimo disponibile nella versione K2 20 millimetri) ed è notevole anche la caratteristica della serie di poter convivere in affinità o complementarità con i numerosi effetti proposti dalle superfici Keope. Proprio per questo motivo Keope ha ideato Match Lab, applicazione per accompagnare i propri clienti, rivenditori e progettisti, nella scelta dei possibili accostamenti. Le collezioni Keope, ricche di formati e finiture, sono perfette per

l’ambito commerciale di negozi, bar e ristoranti in particolare per le caratteristiche di resistenza al calpestio e all’abrasione, per la facilità di pulizia e per l’igienicità. Per composizione mineralogica e processo produttivo, il gres porcellanato di Ceramiche Keope presenta un elevato standard estetico e tecnico: è ingelivo, resistente alle macchie, sopporta sollecitazioni e attacchi chimici, oltre ad essere più sicuro contro il rischio di scivolamento. Tutte caratteristiche che lo rendono ideale per la posa sia all’interno, sia all’esterno.

COSÌ AFFERRIAMO I TREND DEL MERCATO I trend del gres nella rivendita edile? Li svela a YouTrade Paolo

materiali nuovi e la ricerca sui nuovi prodotti?

Cesana (nella foto), direttore marketing di Ceramiche Keope.

R. La ricerca è continua ed è portata avanti tra i marketing e product

Domanda: Nella rivendita, quali sono attualmente i colori

manager, che sono sempre attenti e aggiornati sulle tendenze

e i formati che vanno di più?

presenti e anche future. Per questo, facciamo riferimento a settori

Risposta. Nelle rivendite italiane non possono mancare i toni del

come quello della moda, che fa da apripista alle nuove tendenze,

grigio e del beige. Continuano a crescere i formati grandi, ma la

seguito dal settore dell’arredo e del design. In più, siamo in

distribuzione non ha abbandonato i formati di medie dimensioni,

stretto contatto con alcuni professionisti come architetti e interior

come il 60x60. Lo spessore un centimetro è preponderante,

designer che ci aggiornano su questo frangente. Metaforicamente

anche per esterno. Questo, in generale, vale soprattutto per il

parlando, il processo di product management è un ampio flusso

mercato residenziale, dove i rivestimenti rappresentano ancora

di idee che, attraverso una serie di passaggi si restringe sempre

quasi una neutralità sulla quale inserire l’arredo vero e proprio.

di più, andando a convogliarsi in un’idea di collezione che poi

Invece, il prodotto da rivestimento nel settore commerciale può

viene ricercata, finalizzata, sviluppata e lanciata al momento

avere delle grafiche molto eclatanti: è facile che ci si spinga di più,

giusto. Quest’ultimo aspetto è molto importante, perché arrivare

perché un locale commerciale

con un nuovo concept troppo in ritardo o troppo in anticipo può

generalmente

più

compromettere il successo di una collezione. Per questo adesso

spesso delle modifiche e la

siamo usciti con le collezioni Lineo e Ultramod, in un momento in cui

grafica

c’è un ritorno della richiesta per questa tipologia di rivestimento.

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del

subisce rivestimento

si

presta a essere un elemento

D. Si può dire che il Cersaie è l’evento trampolino di lancio

di arredo. Talvolta, infatti, è

delle vostre novità di prodotto?

la scelta della collezione a

R. Il Cersaie è sicuramente un luogo e un momento fondamentale

determinare a tutti gli effetti il

per il nostro settore. L’altro appuntamento importante è in

mood dell’ambiente.

primavera, intorno ad aprile, quando vengono presentate le

D. Come avviene la scelta di

collezioni per la nuova stagione.

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Imprese UNIFIX

TRIS VINCENTE PER IL BUSINESS L’azienda di Bolzano ha in catalogo oltre 15 mila prodotti. Ma offre anche servizi dedicati al mondo della distribuzione. Sono acceleratori studiati per migliorare la redditività attraverso consulenza commerciale, allestimento, progettazione, software e formazione di Franco Saro

U

nifix è uno dei player più evoluti nel settore delle rivendite di edilizia, della ferramenta, delle carpenterie legno, della grande distribuzione, del settore elettrico ed Its. La formula: una continua ricerca di prodotti innovativi e a una rete di vendita professionale e capillare sull’intero territorio nazionale, ma anche a qualcosa di più. L’azienda ha in catalogo oltre 15 mila prodotti, ma l’offerta di Unifix riguarda anche i servizi. Come la piattaforma Unishop, software dedicato alla clientela pensato non tanto come strumento per l’invio ordini, ma come un consulente all’acquisto intelligente. Ma anche attraverso tre proposte che, insieme a Unishop, costituiscono un pacchetto integrato all’interno delle attività Unifix, che consente alla rivendita di passare dall’approccio Business2Business a quello Business4Business con consulenza commerciale, allestimento, progettazione, software e formazione. RETAIL360 È il progetto in partnership con Logicà (leader nel settore della logistica distributiva con oltre 200 punti vendita realizzati sul territorio nazionale) ha come obiettivo quello di analizzare e rinnovare gli spazi dell’attività commerciale, tenendo conto delle esigenze specifiche di ognuno, trasformando il semplice deposito di materiali in un luogo di vendita a tutto tondo, capace di massimizzare la redditività dell’attività commerciale. UNIFORMAT È una soluzione altamente modulare, dedicata a chi all’interno della rivendita edilizia vuole massimizzare la redditività di ogni comparto merceologico (viteria, fissaggio, carpenteria legno, chimica, taglio e misurazione, guanti) attraverso un concetto di shop-in-shop, con l’obiettivo di aumentare le rotazioni e ridurre le scorte a magazzino, il tutto con una veste grafica che valorizza e migliora la comunicazione al cliente finale.

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U-ACADEMY È, un’accademia di formazione, nata da una lunga e approfondita conoscenza del mondo delle rivendite specializzate e vuole offrire alla clientela di Unifix percorsi specialistici per qualificare e potenziare le competenze degli addetti alla vendita ed i professionisti di questi ambiti.

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RETAIL 360 UNIFORMAT UNISHOP U-ACADEMY

UNIFIX: non solo prodotti ma anche idee nuove per un mercato in continua evoluzione Nata oltre 40 anni fa, oggi Unifix è uno degli stakeholder nel mondo della Ferramenta Specializzata, delle Rivendite di Edilizia, delle Carpenterie Legno, della Grande Distribuzione, del settore Elettrico ed ITS. Ma è anche molto di più. Affrontiamo ogni giorno, con grande passione, le sfide che il mercato ci presenta, ma lo facciamo con lo sguardo sempre rivolto verso un mondo in continua evoluzione. Grazie ad una rete di vendita con oltre 80 consulenti sul territorio nazionale, Unifix è in grado di soddisfare le esigenze delle oltre 6.500 rivendite specializzate, attraverso soluzioni innovative e sorprendenti con l’obiettivo di sviluppare al massimo il business per i nostri parnter. Tu non lo sei ancora?

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Imprese CAP ARREGHINI

NUOVE FACCIATE A LUNGA DURATA I bonus consentono di riqualificare l’aspetto di un edificio a costo zero. Ma la scelta di colore e vernici deve puntare su traspirabilità, resistenza agli agenti atmosferici ed elevata idrorepellenza. Come la gamma di pitture silossaniche dell’azienda veneta di Franco Saro

B

onus facciate 90% e superbonus 110% possono dare una mano a riqualificare il patrimonio edilizio, e non solo dal punto di vista energetico: un immobile esteticamente piacevole è un plus che si traduce in un incremento del suo valore. Ecco perché il bonus facciate, che mette a disposizione una detrazione d’imposta pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 e nel 2021 per interventi finalizzati al recupero o restauro della superficie esterna degli edifici, è un’occasione da non perdere. Il colore all’esterno di un edificio, infatti, è un elemento distintivo che influisce in modo essenziale sulla percezione dell’ambiente: una giusta scelta cromatica è di fondamentale importanza, perché consente alla costruzione di entrare in armonia con il paesaggio circostante mantenendo il suo stile originario. CENTRI STORICI Nei centri storici il colore ha una valenza sociale e culturale, pertanto nella selezione della tonalità è importante attenersi ai vincoli imposti dai regolamenti edilizi, in modo da ottenere una coerenza cromatica tra l’edificio e il contesto in cui è collocato. Ma le facciate degli edifici, esposte agli effetti degli agenti atmosferici, del sole, dell’umidità e all’aggressività dell’inquinamento dell’aria, vanno incontro al deterioramento e alla perdita del colore degli intonaci. Proprio per questo motivo, devono

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essere trattate e protette con specifici prodotti professionali che ne garantiscano la durata nel tempo e l’integrità dello strato più superficiale, contribuendo anche alla riduzione dei consumi energetici, alla salubrità e al miglioramento del comfort abitativo. LA SOLUZIONE Le pitture silossaniche di Cap Arreghini, azienda di Portogruaro (Venezia), rappresentano la soluzione innovativa in grado di offrire prestazioni di altissimo livello, che combinano un’eccellente traspirabilità e resistenza agli agenti atmosferici a una elevata idrorepellenza. A differenza delle normali pitture, infatti, sotto l’azione dei raggi solari non si «ammorbidiscono» e impediscono che polvere e sporcizia aderiscano al supporto, favorendone così la totale rimozione con le piogge: essendo autopulenti sono ideali per interventi su abitazioni o edifici storici collocati nei centri urbani o in aree densamente abitate. Inoltre, sono applicabili su qualsiasi tipologia di supporto nuovo o vecchio e utilizzabili per la protezione o manutenzione dei sistemi a cappotto. La loro elevata qualità permette al colore di resistere ai raggi ultravioletti e infrarossi della luce solare e di mantenere la sua bellezza estetica originale per lunghi periodi, riducendo la necessità di ritinteggiare le superfici e abbattendo, di conseguenza, le spese di manutenzione.

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LA GAMMA SIL2000 ACTIVE: Idropittura riempitiva, antimuffa-antialga che assicura un’eccezionale protezione e resistenza del colore all’esterno di supporti nuovi o in fase di manutenzione. Grazie all’elevata idrorepellenza assicura una forte resistenza all’azione distruttiva della pioggia.

SIL96 ACTIVE: Idropittura opaca,

SIL 96 QUARZO ACTIVE: Idropittura

antimuffa-antialga, rispondente ai criteri

riempitiva, antimuffa-antialga, rispondente

Leed, che assicura un’ottima idrorepellenza

ai criteri Leed, che garantisce nel tempo

garantendo nel tempo una barriera contro

un’ottima idrorepellenza e una barriera

lo sporco. Assicura al supporto elevata

contro lo sporco. La polvere di quarzo

impermeabilità e traspirabilità al vapore

in essa contenuta permette di riempire il

acqueo, per consentire alla muratura di

supporto, ottenendo una finitura compatta e

rimanere asciutta e intatta.

omogenea e, grazie alla sua elevata opacità, assicura un adeguato mascheramento delle imperfezioni dell’intonaco.

SIL MATT ACTIVE: Idropittura riempitiva,

SILVELATURA: Idropittura a base di

SILOXCAP ACTIVE: Rivestimento a

antimuffa-antialga che assicura una buona

resine silossaniche che assicura un’elevata

spessore, fibrorinforzato, a base di resine

protezione e resistenza del colore all’esterno.

protezione e resistenza del colore all’esterno

acrilsilossaniche, antimuffa-antialga,

È caratterizzata da un giusto equilibrio tra

creando una barriera contro lo sporco. È

rispondente ai criteri Leed. Grazie alla

impermeabilità all’acqua e resistenza alla

concepita per la realizzazione, sia all’esterno

sua composizione permette di ottenere,

diffusione del vapore tale da garantire la

che all’interno, di particolari decorazioni

in una mano applicativa, una superficie

traspirabilità necessaria per assicurare muri

e velature caratterizzate da un effetto

omogenea, senza irregolarità e imperfezioni

asciutti. Per il suo ottimo rapporto qualità-

cromatico disomogeneo su supporti nuovi o

risultando pertanto, nei colori con valore di

prezzo è la soluzione ideale per grandi

in fase di manutenzione.

riflessione della luce LRV >25, idoneo per

interventi, anche in fase di manutenzione di

la pitturazione e manutenzione di sistemi di

sistemi di isolamento a cappotto.

isolamento a cappotto.

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YouTrade News Una via intitolata a Giorgio Squinzi Giorgio Squinzi, alla guida del gruppo Mapei fino alla sua scomparsa, nel 2019, ha una strada intitolata a suo nome a Ponte di Piave (Treviso). La variazione toponomastica della via che conduce alla sede Polyglass, azienda del gruppo Mapei dal 2008, è stata ufficializzata alla presenza dei figli dell’imprenditore, Veronica e Marco Squinzi, oggi amministratori delegati del gruppo, e della sorella, Laura Squinzi, presidente del consiglio d’amministrazione Mapei. Alla cerimonia hanno partecipato anche Pierluigi Ciferni, ceo di Polyglass, che ha promosso l’iniziativa, e diverse autorità in rappresentanza di Confindustria, della Regione Veneto, della Provincia di Treviso e del Comune di Ponte di Piave.

consentirà di soddisfare i più alti requisiti in termini di comfort e progettazione, grazie a costruzioni sottili e a un peso ridotto, e le richieste in termini di sostenibilità e risparmio energetico. «Considerare Fineo un prodotto innovativo è un’opportunità per entrambi. Siamo convinti che offriremo soluzioni eccellenti sul mercato, in grado di integrare elevate prestazioni, sostenibilità e design». truciolato di salice, proveniente da una piantagione di oltre 30 ettari di proprietà dell’azienda, per riscaldare gli spazi della sede. Una fonte di energia alternativa pulita e rinnovabile, che si traduce non solo in un minor impatto ambientale, ma anche in un consistente vantaggio economico: il potere calorifico dei trucioli, infatti, è tale che un GJ di energia termica prodotto dalla combustione abbia un costo di circa 3,5 euro, ovvero meno della metà rispetto al gas naturale e meno di un terzo rispetto all’olio combustibile.

Intesa strategica tra Agc Glass e Schüco

Strategia verde per Fakro Player mondiale delle finestre da tetto, Fakro già da molti anni attua una stringente ecopolicy per sviluppare soluzioni sostenibili e implementare processi produttivi a basso impatto ambientale. «Optiamo per materiali naturali e riciclabili, come il legno di pino proveniente da foreste certificate Fsc, vernici a base d’acqua e lana di pecora come isolante, e sviluppiamo prodotti a elevate prestazioni che possano limitare i consumi energetici dell’abitazione», spiega Bruno Pernpruner, direttore generale di Fakro Italia. Per soddisfare le direttive della strategia Europa 2020, inoltre, l’azienda ha reso l’intero ciclo produttivo il più possibile eco-friendly e implementato l’utilizzo di biomassa ottenuta dagli scarti di lavorazione, mischiata a

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Agc Glass Europe e Schüco hanno siglato un accordo di cooperazione strategica di sviluppo, finalizzato a mettere in comune know-how e competenza tecnica, sfruttare le sinergie nella ricerca e promuovere attivamente lo sviluppo di soluzioni innovative per il vetro isolante sottovuoto (Vig) e sistemi in alluminio. Grazie al suo vetro isolante sottovuoto ultrasottile Fineo, Agc si affida a una tecnologia innovativa che permette di ottenere elevate prestazioni termiche e acustiche e una migliore trasmissione luminosa. La possibilità di integrare Fineo nei sistemi per facciate e finestre Schüco

Colorificio Paulin aderisce a Cortexa Colorificio Paulin aderisce a Cortexa, il progetto associativo nato nel 2007 e riferimento italiano per il sistema di isolamento a cappotto. Specializzato nel settore delle vernici per l’edilizia dal 1949, Colorificio Paulin da oltre vent’anni propone sistemi a cappotto per l’isolamento della facciata secondo i requisiti di qualità previsti da Cortexa. Inoltre, offre supporto tecnico a tutti gli attori della filiera e corsi di formazione, anche per l’ottenimento della certificazione delle competenze dell’installatore. L’ingresso di Colorificio Paulin si somma a quelli di Sikkens, Soprema, Anfit e Mapei avvenuti nei primi mesi del 2021. «I prestigiosi ingressi di aziende chiave rafforzano il posizionamento di Cortexa come riferimento italiano per il sistema di isolamento a cappotto di qualità», afferma il presidente Andris Pavan. «L’entrata di Colorificio Paulin accresce inoltre il livello di rappresentatività di Cortexa nel mercato di riferimento, oltre che la capacità di diffondere, mediante la partecipazione attiva delle figure aziendali alle attività del progetto associativo, le migliori pratiche e conoscenze legate alla cultura dell’isolamento a cappotto e dell’edilizia di qualità».

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Imprese MUOVIAMOCI

Produttività in magazzino

C

osì come accade per i reparti produttivi, anche nei magazzini è necessario valutare la produttività. Tale parametro è necessario per comprendere da un lato come il magazzino sta rispondendo alle crescenti esigenze del mercato, dall’altro per comprendere il numero di risorse necessarie per rispondere agli ordini e l’eventuale fabbisogno di forza lavoro esterna. Per comprenderne calcolo e utilità si presenta un esempio. In un magazzino di materiali commerciali i 15 addetti al picking nelle

stagioni primaverile e invernale del 2020 hanno movimentato mediamente 4,1 metri cubi per ora per operatore. Il parametro è utilizzato per pianificare il numero di risorse necessarie per rispondere agli ordini ricevuti. Per esempio, se si devono prelevare 330 metri cubi, sapendo che le ore di lavoro di un turno sono pari a circa 7,5, il numero di risorse necessarie è pari a 330/7,5/4,1 = 11 persone. Il parametro viene anche valutato per comprendere l’andamento nel tempo della produttività. Confrontando il

Produttività mensile (in metri cubi) e addetti. In evidenza la riduzione di produttività (linea blu) rispetto alla produttività teorica (linea arancio) con l'inserimento di personale esterno

2021 con il 2020, l’azienda ha notato che l’indice di produttività è sceso da 4,1 a 3,6. Da precisare che il business nello stesso periodo è cresciuto del 75%. La domanda a questo punto è quella di comprendere i motivi per cui a fronte di un incremento della quantità spedita la produttività media è scesa. La soluzione a questo dilemma sta nell’osservazione delle risorse impiegate. Il numero di picker interni massimo è pari a 15 persone. Quando l’azienda ha ordini superiori al volume massimo prelevabile da 15 persone (circa 370 metri cubi) l’azienda ricorre a personale interinale. Purtroppo, le prestazioni del personale esterno non sono paragonabili al personale diretto, attività nuove in ambienti non conosciuti penalizzano la quantità prelevata per ora per gli esterni. La conseguenza è che il valore medio della produttività scende. Se un addetto interno all’azienda ha produttività pari a 4,1 metri cubi per ora, una persona impiegata per un breve periodo di tempo non va oltre i 3 metri cubi per ora. Nel 2021, per far fronte all’aumento degli ordini, l’azienda ha dovuto ricorrere a numerose risorse esterne e così la produttività media si è abbassata. Quale soluzione? La revisione dei processi con l’obiettivo di semplificare al massimo tutte le attività ha permesso di aumentare la produttività anche per il personale interinale. A livello pratico una migliore mappatura del magazzino, una migliore segnaletica e un Wms (warehouse management system) più performante hanno consentito di ridurre la differenza prestazionale tra gli addetti ritrovando così la produttività attesa. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)

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COME SI FA (ad aumentare il business) Le nuove vie del verde I materiali e le soluzioni suggerite dal Programma sperimentale di interventi in ambito urbano

I

cambiamenti climatici sono al centro dell’attenzione scientifica e mediatica per il crescente impatto di fenomeni meteorologici estremi. La comunità scientifica internazionale riconosce come ai ciclici mutamenti naturali dei sistemi ambientali si sia sovrapposto il contributo determinante dell’attività antropica. Le attività umane rientrano tra le principali cause dell’aumento della temperatura, dello scompiglio del regime delle precipitazioni, dell’innalzamento del livello dei mari e dell’incremento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi, accrescendo in tal modo una molteplicità di rischi per territori e città. Le strategie Due sono le strategie indicate dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici: la mitigazione delle sue cause e l’adattamento ai suoi effetti ambientali. Tra le due, la Direzione per il Clima, l’Energia

e l’Aria (Clea) del ministero della Transizione Ecologica ha optato per l’adattamento. È quanto emerge dal Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano, di recente pubblicazione, che stanzia 80 milioni di euro destinati ai Comuni con popolazione uguale o superiore ai 60 mila abitanti. Il programma è finalizzato ad aumentare la resilienza dei centri urbani sottoposti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e siccità. Conoscenza, competenza e disponibilità di prodotti/sistemi idonei saranno le armi vincenti per un distributore di materiali per l’edilizia, all’avanguardia e consapevole che questi temi acquisiranno sempre più forza, anche in ambito privato. Le soluzioni Materiali minerali/vegetali. Per suoli e pa-

di Roberto Bolici*

vimentazioni da adottare negli spazi pubblici. Fondamentali saranno le proprietà (ottiche, termiche, fisiche e di permeabilità) che maggiormente influenzeranno il microclima urbano. Acqua. Per mitigare la temperatura e aumentare il comfort termico degli spazi urbani. Alberi e infrastruttura verde urbana. Per l’ombreggiamento degli spazi aperti, il miglioramento del comfort termico delle persone e la mitigazione dell’inquinamento per migliorare la vivibilità. Gestione sostenibile delle acque pluviali urbane. Per coniugare la riduzione del ruscellamento e la creazione di spazi verdi multifunzionali, la permeabilità dei suoli, il miglioramento del microclima e la riduzione degli inquinanti. Attrattività degli spazi pubblici. Per rendere accoglienti e confortevoli gli spazi pubblici attrezzati e multifunzionali, attraverso elementi per l’ombra, arredi urbani e sedute. Aree di interesse Grande attenzione sarà dunque da rivolgere: alle diverse tipologie di prato, alle terre battute e il calcestre, al legno (largamente impiegato nel settore dell’arredo urbano e nella realizzazione dei percorsi e delle attrezzature, permanenti e temporanee della città), alle pavimentazioni drenanti in calcestruzzo, al verde pensile orizzontale e al verde verticale (rampicanti e giardini verticali), all’asfalto (in particolare a quello colorato per dare rilievo a zone urbane e spazi pubblici e a quello luminoso per ottenere effetti decorativi o per aumentare la sicurezza), al calcestruzzo in opera (per aree destinate alla sosta e alla viabilità lenta), al calcestruzzo in lastre (per zone urbane caratterizzate da un mix di flussi veicolari e pedonali), alle pavimentazioni fotocatalitiche (in bitume-cemento, rivestite con malta cementizia fotocatalitica o in masselli autobloccanti ecoattivi), al laterizio (piazze, cortili e spazi raccolti, nei percorsi pedonali o di traffico leggero e limitato), ai materiali lapidei (per pavimentare gli spazi esterni) e ai pavimenti anti-trauma per luoghi pubblici dove è prevista la presenza di attrezzature per il gioco dei bambini.

*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano

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Le normative europea e italiana non approfondiscono a sufficienza le potenzialità dell’uso del laterizio nell’ambito del risparmio energetico e del miglioramento prestazionale. Ma anche della sua flessibilità nell’impiego assieme ad altri materiali di Antonio Magarò *

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ono passati 20 anni dalla direttiva 2002/91/Ce sul rendimento energetico in edilizia, che ha innescato un radicale mutamento nell’approccio al risparmio energetico nel settore building. Il primo tagliando all’impianto normativo sovranazionale è stato effettuato attraverso la direttiva 2010/31/Ue, nota anche come Epbd2 (Energy Performance Building Directive 2), a sottolineare la conseguenzialità con la precedente. La direttiva ha introdotto l’acronimo nzeb (near-zero energy buildings), identificativo di quegli edifici dal fabbisogno energetico molto basso, soddisfatto mediante l’approvvigionamento da fonti rinnovabili. Ultimo traguardo fissato dall’Europa, mediante la direttiva 2018/844/Ue è la riqualificazione energetica dell’intero parco immobiliare entro il 2050, abbattendo fino al 95% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Tali linee di indirizzo presentano meriti indiscutibili. Il mutato approccio alla sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni ha visto il progressivo contemperare i principi del Life Cycle Thinking Approach all’interno delle valutazioni sui consumi energetici. Inoltre, l’ultima direttiva ha introdotto l’indicatore di predisposizione alla smartness degli edifici, quale parametro in grado di determinare la capacità di adattarsi alle esigenze degli utenti. LA TRANSIZIONE Tuttavia, anche a causa delle motivazioni che hanno spinto a tale radicale mutamento di approccio delle politiche energetiche mondiali, si persevera nel considerare la transizione verso la smart city come una questione di mero risparmio energetico. Oltretutto, proprio l’ultima direttiva si propone di incrementare la diffusione dell’automazione negli edifici in relazione al monitoraggio elettronico dei sistemi impiantistici, attraverso una domotica closedsource, priva di interoperabilità, economicamente insostenibile e fortemente energivora. Tra i forti meriti delle direttive europee rientra il grande impulso verso le ristrutturazioni edilizie, caratterizzato da incentivi di natura fiscale di varia entità e differente efficacia, come il cosiddetto Superbonus 110%, con le critiche e le perplessità che lo accompagnano. In questa sede è più interessante evidenziare uno degli aspetti meno trattato, legato alla definizione delle tipologie di intervento sul patrimonio esistente che vincolano la ristrutturazione degli involucri a poche azioni possibili, prescindendo dalle condizioni al contorno e limitando le potenzialità di innovazione che norme di così ampio respiro potrebbero innescare. Per dovere di cronaca, né la circolare n. 24/E dell’8 agosto 2020, né il cosiddetto decreto Rilancio (convertito dalla legge n. 77 del 17 luglio 2020) descrivono interventi specifici, come il cappotto termico. Tuttavia, a meno di casi molto particolari, è parsa l’unica soluzione in grado di contemperare le esigenze di efficienza di cantiere e di controllo dei costi, con le vincolanti richieste di salto di classe energetica previste dalla normativa. AMPLIARE IL VENTAGLIO Assieme ai tanti dubbi che molti tecnici e giuristi sollevano sulla norma, e ai tempi contingentati che prevedeva il decreto nella sua forma natia, ha di fatto impedito che si operasse una vera e propria

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S PEC IA L E Laterizi ricerca sulle potenzialità di altre tecnologie di ristrutturazione che prendessero in considerazione i molteplici requisiti che l’involucro deve possedere e le potenzialità di materiali e prodotti, come quelli in laterizio, in grado di raggiungere specifiche di prestazione verificabili e confrontabili. Sia nel caso della nuova edificazione,

DENOMINAZIONE

Muratura armata con cappotto termico

CLASSIFICAZIONE

Struttura in elevazione verticale

STRATIGRAFIA

1. Intonaco civile per esterni sp. 2 cm; 2. Pannello isolante in lana di roccia, sp. 10 cm; 3. Blocchi per muratura armata in laterizio microalveolato, sp. 30 cm.

SPESSORE

43 cm

TRASMITTANZA TERMICA

0,235 W/m2K

MASSA SUPERFICIALE

366 kg/m2

SFASAMENTO

16,56 h

TRASMITTANZA TERMICA PERIODICA 0,012 W/m2K INDICE DI VALUTAZIONE DEL POTERE 57,5 dB FONOISOLANTE

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RESISTENZA MECCANICA

10,4 Mpa

COSTO PARAMETRICO (LOMBARDIA – LAZIO – SICILIA)

153,35 – 209,31 – 168,09 €/m2

PANNELLI SOLARI PER ACS

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sia nel caso delle ristrutturazioni, ampliare le indagini all’intero sistema involucro/impianto consente di scoprire le potenzialità di innovazione che anche un materiale della tradizione come il laterizio possiede. I prodotti in laterizio più evoluti, nonostante siano in commercio da qualche decennio, consentono ormai di rivoluzionare le pratiche costruttive, essendo diventate regola dell’arte in molti cantieri. Inoltre, la molteplicità di prodotti differenti consente di soddisfare un ventaglio prestazionale che nella contemporaneità è sempre più ampio, volto al soddisfacimento di una serie di requisiti che troppo semplicisticamente si tende a risolvere mediante soluzioni solo apparentemente più semplici, di certo non sempre ambientalmente o economicamente sostenibili. PARETI E MURATURE Come descritto in precedenza, i riferimenti normativi nazionali e internazionali hanno teso a circoscrivere il problema ambientale del settore delle costruzioni (ristrutturazioni e nuove edificazioni) all’ambito del contenimento dei consumi energetici in fase di esercizio, con attenzione quasi esclusiva a quelli invernali, in relazione non sempre percepibile con la produzione di energia da fonti rinnovabili. Significativamente più visionario sarebbe un approccio in grado di stimolare la progettazione eco-efficiente, ovvero orientata a contenere i costi di materiali e prodotti evoluti in grado di soddisfare le esigenze dell’utenza, migliorandone la qualità della vita, riducendo tutti gli impatti e consumando risorse in maniera compatibile con il carico ambientale. Non a caso si utilizza il termine evoluto, in luogo di innovativo, in relazione al prodotto in laterizio: in generale con il laterizio si dà luogo a prodotti non complessi (blocchi o mattoni) caratterizzati dalla possibilità, mediante combinazione con altri prodotti, di realizzare soluzioni tecnologiche dal differente grado di complessità. In tal senso, è possibile coniugare la tradizione di un materiale millenario con l’innovazione multiprestazionale che è richiesta a qualsiasi elemento tecnico contemporaneo. GRANDE POTENZIALE Tale attitudine, propria del laterizio e di nessun altro materiale di largo impiego nell’edilizia, caratterizza i prodotti in laterizio di un grande potenziale intrinseco. Tuttavia, per scardinare la tradizionale regola dell’arte, esso necessita di un innesco dirompente, quali le linee di indirizzo del normatore. È il caso del progressivo abbandono di soluzioni di tamponamento a cassa vuota, tipiche degli anni Settanta, non più considerate performanti per gli standard previsti a seguito delle crisi energetiche del periodo. Allo stesso modo, le pareti monostrato riescono a garantire la multiprestazionalità delle pareti pluristrato, riconoscendo al laterizio in quanto tale una serie di requisiti, e alle morfologie semplici e complesse che esso può assumere, la possibilità di creare elementi che riescano a fornire il substrato ideale per esaltare la prestazionalità integrata di altri materiali. È il caso dei blocchi a isolamento diffuso, che possono essere impiegati anche con funzione strutturale e che riescono a realizzare un abaco di soluzioni multiprestazionali in cui il laterizio è il protagonista. L’indubbio vantaggio di blocchi che integrano L u g l i o / A g o s t o

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S PEC IA L E Laterizi l’isolante termico al loro interno, risiede nel fatto che l’elemento di supporto in laterizio costituisce paramento di chiusura e integra le prestazioni che altrimenti dovrebbero essere demandate alla successione stratigrafica, riducendo significativamente la possibilità di errore di cantiere e garantendo la continuità degli strati funzionali, a tutto vantaggio della multiprestazionalità, ma anche

DENOMINAZIONE

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Parete monostrato in blocchi a isolamento diffuso con incastro M/F

della rapidità di esecuzione, della riduzione di interferenze in fase di posa e della manutenibilità dovuta all’omomatericità dei fili esterni. Tuttavia, le prestazioni integrabili sono di ogni genere e spaziano dalla capacità di resistere a importanti sollecitazioni orizzontali come quelle sismiche, fino alla possibilità di garantire comfort acustico, benessere igrometrico e qualità dell’aria interna.

DENOMINAZIONE

Parete monostrato in blocchi a setti sottili con incastro M/F

CLASSIFICAZIONE

Chiusura verticale

STRATIFICAZIONE

1. Intonaco esterno termico, sp. 2 cm; 2. Tavellina in laterizio, sp. 3 cm; 3. Pannello isolante in lana di roccia, sp. 7 cm; 4. Blocchi in laterizio alleggerito in pasta, a setti sottili con incastro M/F, sp. 40 cm; 5. Intonaco interno sp. 1 cm

CLASSIFICAZIONE

Chiusura verticale

STRATIGRAFIA

1. Intonaco esterno termico, sp. 3,5 cm; 2. Pannello di isolante in polistirene, sp. 10 cm; 3. Blocchi in laterizio a isolamento diffuso, sp. 38 cm; 4. Intonaco interno sp. 1,5 cm

SPESSORE

43 cm

SPESSORE

43 cm

TRASMITTANZA TERMICA

0,214 W/m2K

TRASMITTANZA TERMICA

0,236 W/m2K

MASSA SUPERFICIALE

321 kg/m2

MASSA SUPERFICIALE

306 kg/m2

SFASAMENTO

> 25h

SFASAMENTO

21h 33’

TRASMITTANZA TERMICA PERIODICA 0,013 W/m2K

TRASMITTANZA TERMICA PERIODICA 0,007 W/m2K

INDICE DI VALUTAZIONE DEL POTERE 50,1 dB FONOISOLANTE

INDICE DI VALUTAZIONE DEL POTERE 49,7 dB FONOISOLANTE

COSTO PARAMETRICO (LOMBARDIA – LAZIO – SICILIA)

COSTO PARAMETRICO (LOMBARDIA – LAZIO – SICILIA)

134,25 – 193,48 – 142,54 €/m2

148,56 – 201,43 – 168,24 €/m2

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


CONCLUSIONI Oltre ai requisiti intrinseci del laterizio, che spaziano dalla durevolezza alla prestazione termica e acustica, la capacità di relazionarsi con altri materiali dalla struttura chimico-fisica profondamente differente, conferisce al laterizio grande flessibilità: è pertanto possibile combinare le differenti prestazioni dei materiali a cui il laterizio fornisce supporto, esaltando le caratteristiche di ciascuno. Questo consente di superare la concezione costruttiva legata alla giustapposizione di strati e agevola l’innovazione. Pertanto, anche il normatore ha il dovere di confrontarsi con evoluzioni materiche e prestazionali ormai collaudate, senza limitarne lo sviluppo prediligendo soluzioni altrettanto adeguate, sempre basate sull’impiego del laterizio, ma che non ne esaltano la multiprestazionalità, chiudendo, di fatto, le strade della ricerca e dello sviluppo. In definitiva, appare doveroso porsi innanzi a un orizzonte legislativo nazionale e internazionale slegato dalla mera efficienza energetica, improntato all’apertura di un ventaglio prestazionale che implichi sistemi tecnici volti a logiche di integrazione complessa. Tali scenari verrebbero recepiti dalla pratica costruttiva in pochissimo tempo, poiché basati sul laterizio, la cui diffusione indiscussa ne fa uno dei materiali della regola dell’arte in moltissimi Paesi del mondo: la strada degli incentivi è quella giusta, anche se la contemplazione di un percorso partecipativo che includa i suggerimenti del settore della produzione del laterizio che non ha mai smesso di investire in ricerca e sviluppo nemmeno durante la crisi, sarebbe più che auspicabile. * Arch. PhD Antonio Magarò, 389.4356191 antonio.magaro@uniroma3.it

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Baratta, A. [2008]. Pareti leggere e stratificate in laterizio. Il progetto e la qualità delle pareti di divisione, separazione e tamponamento, Andil, Roma. Baratta, A.; Calcagnini, L.; Magarò, A.; Piferi, [2018a]. Manufatti in laterizio a isolamento diffuso dalle alte prestazioni termoacustiche, Costruire in Laterizio, 185, pp. 68-75. Baratta, A.; Calcagnini, L.; Magarò, A.; Piferi, [2018a]. L’evoluzione dei prodotti in laterizio. I blocchi a isolamento diffuso per murature armate, Costruire in Laterizio, 186, pp. 76-81. Campioli, A. [2014]. N-Zeb e Life Cycle Thinking, Costruire in Laterizio, 159, pp. 14-15. Magarò, A.; Baratta, A.; Finucci, F. [2020]. Intelligent Domestic Ecosystems: Innovative housing models for fragile elderly, European Journal of Creative Practices in Cities and Landscapes, 2, 3, pp. 70-88. Schmidheiny, S. [1992]. Changing Course, World Business Council for Sustainable Development, Mit Press, Cambridge, Massachusetts (Usa).

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211


S PEC IA L E Laterizi I L M E R C ATO

QUELLI CHE VANNO CONTROCORRENTE L’anno del covid ha confermato il momento negativo del settore dei laterizi. Eppure se si analizzano le dinamiche interne si scoprono nicchie di mercato capaci di andare in controtendenza. Un trend che, però, è stato colto solo dalle imprese più innovative di Federico Della Puppa

I

l refrain (ormai consunto) di tutti gli articoli economici sugli andamenti di mercato di alcuni settori dell’edilizia è quanto la pandemia abbia bloccato i trend che erano in ripresa. Per il settore dei laterizi bisogna invece trovare un’altra chiave descrittiva, perché il settore è in calo da anni, con flessioni inarrestabili in alcuni comparti produttivi, a causa del cambiamento epocale dei sistemi costruttivi e della lenta riorganizzazione imprenditoriale. Il calo del mercato del settore, dunque, non è solo causa del lockdown, ma è frutto di un combinato disposto dato da un trend che il settore sta vivendo da anni, associato in questo caso alla congiuntura sanitaria che ha bloccato per alcuni mesi l’attività produttiva. Ecco dunque che, in questa interpretazione, la pandemia ha certamente influito sulla dinamica negativa del settore della produzione di laterizi nel 2020, ma il dato vero e reale, che non va sottovalutato, è quello di un settore in calo strutturale da anni, come i dati raccontano con dovizia di particolari.

21 2

NUMERI IMPLACABILI Secondo i dati pubblicati nella seconda indagine statistica nazionale sull’industria italiana dei laterizi, prodotta dalla nuova realtà costituitasi dalla fusione di Confindustria Ceramica e Andil nel corso del 2019 e che prosegue il lavoro di approfondimento annuale del comparto svolto in passato dall’Osservatorio Laterizi dell’associazione, nel 2020 erano presenti in Italia 68 aziende produttrici di laterizi, che occupavano circa 3 mila addetti, un valore ancora in flessione rispetto al dato del 2019, quando erano presenti 72 aziende con un’occupazione complessiva di 3.200 addetti. Nel 2020 il numero di siti produttivi è diminuito di tre unità rispetto al 2019, passando da 90 a 87, con un grado di utilizzo degli impianti del 43%, inferiore di 5 punti percentuali a quello del 2019, ma pari a quello del 2018. Prosegue dunque la riduzione del numero degli impianti, segno di una progressiva ridefinizione del mercato, sia dal punto di vista della produzione in quantità e della L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


Andamento produzione laterizi, numero addetti e stabilimenti

Fonte Confindustria Ceramica

La produzione di laterizi in Italia (migliaia di tonnellate)

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1

213


S PEC IA L E Laterizi Andamento delle principali imprese produttrici di mattoni, tegole e altri prodotti in cotto per edilizia FATTURATO (valori in migliaia di euro)

FATTURATO (valori in migliaia di euro)

AZIENDA

AZIENDA 2019

2018

2019/2018

F.B.M. FORNACI BRIZIARELLI MARSCIANO

44.217

37.829

16,9

T2D

33.076

33.392

-0,9

WIENERBERGER

27.188

26.858

TERREAL ITALIA

23.366

TEGOLA CANADESE

2019

2018

2019/2018

LATERSUD

3.589

3.548

1,2

ESSE ELLE LATERIZI

3.400

3.030

12,2

1,2

FORNACE LATERIZI TREZZO

3.346

3.142

6,5

23.808

-1,9

LATERIZI IMPREDIL

3.350

3.080

8,8

22.814

23.020

-0,9

CRIVELLARI E ZEBINI

2.979

3.074

-3,1

INDUSTRIE COTTO POSSAGNO

22.098

23.632

-6,5

FORNACE DI FOSDONDO

2.930

3.110

-5,8

GIUSSANI ENRICO & FIGLI

2.880

2.690

7,1

GRUPPO INDUSTRIALE TEGOLAIA

16.040

17.850

-10,1

FORNACE LATERIZI CARENA

2.776

2.826

-1,8

SCIANATICO LATERIZI

12.710

12.940

-1,8

TOGNANA

10.210

10.280

-0,7

LATERIZI AKRAGAS PRODUZIONE

2.770

1.920

44,3

COTTO SENESE

8.160

8.300

-1,7

2.770

3.630

-23,7

FORNACE CALANDRA

6.999

6.794

3,0

L.F. LATERSICILIANA PRODUZIONE

SIAI

6.596

6.531

1,0

COLAIANNI MARIO & C.

2.730

2.520

8,3

ILA LATERIZI

6.510

6.380

2,0

FORNACE TORRICELLA LATERIZI

2.560

2.210

15,8

FORNACE LATERIZI VARDANEGA ISIDORO

5.844

5.568

5,0

LATERFIAMMA

2.380

2.590

-8,1

FORNACI D.C.B. - PIERINO BRANELLA

5.500

4.800

14,6

FORNACE LATERIZI GARELLI & VIGLIETTI

2.300

2.340

-1,7

SO.LA.VA.

5.470

4.670

17,1

GM2

2.290

2.150

6,5

IBL

5.363

3.992

34,3

FORNACE LUIGI GIUSSANI

2.260

2.060

9,7

MOSCONI

5.260

6.140

-14,3

LATERIZI VALPESCARA

2.250

2.480

-9,3

DEGREA

5.240

5.170

1,4

PATRICELLI LOMBARDO

2.240

2.280

-1,8

GRUPPO RIPA BIANCA

5.162

3.884

32,9

BRANDUZZO LATERIZI

1.560

1.570

-0,6

DI MUZIO LATERIZI

5.160

4.820

7,1

ARBIA

2.030

1.910

6,3

FORNACI DI MANZANO

5.130

4.870

5,3

COTTO CUSIMANO

1.880

1.730

8,7

ALA

5.030

5.620

-10,5

SARDA TEGOLE

1.800

1.640

9,8

ILV INDUSTRIA LATERIZI VOGHERESE

FORNACI TEMPORA

1.510

1.440

4,9

4.848

4.991

-2,9

FORNACE MOSSO PAOLO

1.288

1.580

-18,5

FORNACE CENTRALE

4.680

3.830

22,2

PRE.LA.

1.190

1.150

3,5

LATERIZI FAUCI PRODUZIONE

3.950

4.240

-6,8

I.LA.P.

1.150

1.170

-1,7

SUGARONI VINCENZO

1.110

936

18,6

FORNACI ZANROSSO

3.822

3.737

2,3

COTTO MADEO

1.030

1.050

-1,9

MANETTI GUSMANO E FIGLI

3.680

3.190

15,4

378.472

369.991

2,3

TOTALE

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

21 4

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


capacità produttiva complessiva, sia delle tipologie di prodotto. Dal punto di vista della dimensione della produzione, nel 2020 il settore ha prodotto 3,98 milioni di tonnellate di laterizi, con una flessione del 9,9% rispetto all’anno precedente, quando aveva prodotto 4,41 milioni di tonnellate. In sostanza, i laterizi negli ultimi 13 anni hanno perso ben quattro quinti del mercato, in termini di volumi prodotti. In questa dinamica negativa non tutte le tipologie di prodotto tuttavia subiscono questa contrazione, in quanto i mattoni faccia a vista risultano in crescita del 2,4%. Cala invece dell’11,8% la produzione di mattoni e blocchi normali per murature, del 6,7% la produzione di blocchi alleggeriti, del 5,8% la produzione di blocchi da solaio e del 29,8% quella relativa ai fondelli. In flessione anche la produzione di forati e tavelle (-11,6%) e coperture (-17,4%). I PRODOTTI DI SUCCESSO Ma se si analizzano bene i dati pubblicati dall’osservatorio Confindustria Ceramica-Andil, oltre ai dati negativi, in alcuni casi anche molto eclatanti, emerge una crescita della produzione dei Blocchi per murature in laterizio normale, di tamponamento (foratura > 55%), con un incremento del 4,5%, una crescita del 4,8% dei Blocchi per murature in laterizio alleggerito, di tamponamento (foratura > 55%), un notevole aumento della produzione dei Mattoni faccia a vista in pasta molle del 28,4% e una altrettanto rilevante crescita della produzione di Vasi e pezzi speciali del 26,8%. Limitati e circoscritti segnali positivi in uno scenario che in alcuni casi tocca crolli non solo a due cifre, ma anche molto vicini al dimezzamento o quasi annullamento della produzione, come nel caso dei Blocchi per murature in laterizio alleggerito, di tamponamento, rettificato (foratura > 55%) in calo del 40% circa e dei Blocchi per murature in laterizio alleggerito, portante, rettificato (45% < foratura ≤ 55%) in calo ben dell’87%. Dunque la dinamica negativa complessiva, pari a -9,9%, nasconde come sempre andamenti molto diversificati man mano che si analizzano i singoli settori. La crescita di alcuni segmenti è certamente riconducibile alla richiesta del mercato, che punta molto sui sistemi antisismici e sugli elementi strutturali contenenti elementi di finitura, come i mattoni faccia a vista, per esempio. Sono segnali importanti da cogliere, anche in una condizione congiunturale eccezionale e decisamente molto difficile per il settore. LA DISLOCAZIONE Dal punto di vista territoriale, su 83 impianti attivi 45 operano al Nord, dove sono stati prodotti nel 2020 quasi 2 milioni di tonnellate di laterizio. I rimanenti 38 impianti, localizzati nel Centro e nel Sud hanno prodotto nel 2020 1,98 milioni di tonnellate. Prosegue dunque la riorganizzazione non solo aziendale, ma anche territoriale della produzione, che geograficamente presenta dinamiche molto diversificate. Infatti, come riportato dall’osservatorio, la produzione di elementi da muro normale cala significativamente al Nordovest (-22,1%) e al Nordest (-20,6%), ma è invece stabile al Centro (+0,7%). In flessione più contenuta al Sud (-1,6%). Gli elementi da muro alleggeriti incrementano la produzione nella sola area Sud (+14,9%), mentre registrano una flessione al Nordovest L u g l i o / A g o s t o

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UNI EN ISO 9001:2015

215


S PEC IA L E Laterizi Produzione per tipologia di prodotto (migliaia tonnellate) - Anni 2018-2020 2018

2019

2020

var.% 2020/2019

MATTONI E BLOCCHI NORMALI PER MURATURE

711

740

652

-11,9

Mattoni pieni e semipieni

210

227

182

-19,8

MATTONI PIENI (FORATURA ≤ 15%)

172

183

146

-20,2

38

44

36

-18,2

Blocchi per murature in laterizio normale

501

513

470

-8,4

BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO NORMALE, DI TAMPONAMENTO (FORATURA > 55%)

219

207

216

4,3

BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO NORMALE, PORTANTE (45% < FORATURA ≤ 55%)

138

143

115

-19,6

BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO NORMALE, ANTISISMICO (FORATURA ≤ 45%)

144

163

139

-14,7

BLOCCHI ALLEGGERITI PER MURATURE

1.222

1.148

1.071

-6,7

In laterizio alleggerito, di tamponamento

428

377

381

1,1

BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO ALLEGGERITO, DI TAMPONAMENTO (FORATURA > 55%)

395

345

362

4,9

33

31

19

-38,7

MATTONI SEMIPIENI (15 < FORATURA ≤ 45%)

BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO ALLEGGERITO, DI TAMPONAMENTO, RETTIFICATO (FORATURA > 55%) In laterizio alleggerito, portante o antisismico

794

771

689

-10,6

BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO ALLEGGERITO, PORTANTE (45% < FORATURA ≤ 55%)

372

325

292

-10,2

18

25

3

-88,0

381

393

375

-4,6

23

28

20

-28,6

FORATI E TAVELLE

1.161

1.159

1.024

-11,6

FORATI E TRAMEZZE (LUNGHEZZA ≤ 50 CM)

1.084

1.078

952

-11,7

77

80

73

-8,8

141

146

149

2,1

BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO ALLEGGERITO, PORTANTE, RETTIFICATO (45% < FORATURA ≤ 55%) BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO ALLEGGERITO, ANTISISMICO (FORATURA ≤ 45%) BLOCCHI PER MURATURE IN LATERIZIO ALLEGGERITO, ARMATO, ANTISISMICO (FORATURA ≤ 45%)

TAVELLE E TAVELLONI (LUNGHEZZA > 50 CM) MATTONI FACCIA A VISTA E PAVIMENTI MATTONI FACCIA A VISTA ESTRUSI

33

34

22

-35,3

MATTONI FACCIA A VISTA IN PASTA MOLLE

83

88

112

27,3

PAVIMENTI IN COTTO (SP. ≤ 3 CM)

22

21

12

-42,9

3

3

3

0,0

542

479

451

-5,8

87

65

51

-21,5

424

378

365

-3,4

BLOCCHI SOLAIO PER PANNELLI

32

37

35

-5,4

"FONDELLI PER ARCHITRAVI E TRAVI TRALICCIATE E PRECOMPRESSE"

67

65

46

-29,2

MATTONI DA PAVIMENTAZIONE (SP. > 3 CM) SOLAIO BLOCCHI SOLAIO PER GETTO IN OPERA BLOCCHI SOLAIO PER INTERPOSTI

ELEMENTI PER COPERTURE

623

620

512

-17,4

TEGOLE

456

465

400

-14,0

COPPI

152

142

102

-28,2

PEZZI SPECIALI PER COPERTURE

14

13

10

-23,1

VASI E PEZZI SPECIALI

62

58

73

25,9

4.529

4.413

3.978

-9,9

TOTALE Fonte: Confindustria Ceramica-ANDIL

21 6

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


(-17,8%), al Nordest (-12,3%) e al Centro (-1%). La produzione di forati e tavelle è in calo in tutte le zone del Paese e in particolare al Nordovest (-22,4%), al Nordest (-14,8%) e al Sud (-11,2%). Meno significativa la flessione al Centro (-1,9%). Cresce la produzione di faccia a vista e pavimenti al Nordest (+36,4%), mentre è in calo nelle altre aree: Nordovest (-38,8%), Centro (-21,6%) e Sud (-51%). Solai e fondelli registrano un incremento al Sud (+2,9%), e subiscono una riduzione della produzione al Centro (-10,5%), al Nordest (-5,9%) e al Nordovest (-23,4%). Dinamiche negative anche per le coperture al Nordovest (-11,7%), al Nordest (-25,0%), al Centro (-12,3%) e al Sud (-36,6%). In termini di performance regionali, il Nordovest registra una flessione della produzione totale del -19,7%, mentre nel Nordest la flessione è del -12%. Più contenuto il calo della produzione al Centro (-4,8%) mentre la produzione totale al Sud conferma sostanzialmente i volumi del 2019 (-0,1%). LA COMPENSAZIONE Sempre secondo le stime dell’osservatorio, il comparto della produzione di laterizi nel 2020 ha fatturato circa 380 milioni di euro, un valore stabile rispetto a quello del 2019, segno che, nonostante la produzione sia rallentata di quasi il 10%, i prezzi in aumento hanno consentito di recuperare redditività. L’analisi dei bilanci che YouTrade come sempre pubblicherà a fine anno in occasione del numero speciale sui bilanci delle costruzioni potrà confermare o modificare questa prima interpretazione. Ma se si analizzano i conti 2019 delle 56 aziende con fatturato superiore al milione di euro iscritte al codice Ateco 23.32, ovvero Fabbricazione di mattoni, tegole ed altri prodotti per l’edilizia, emerge un quadro interessante, nel quale la dinamica complessiva presenta nel 2019 (anno comunque di calo della produzione) un incremento del fatturato rispetto al 2018 del 2,3%, passando da 369 a 378 milioni di euro, con andamenti ovviamente diversificati in base alle diverse realtà imprenditoriali, con trend positivi per Fornaci Briziarelli Marsciano, in crescita del 16,9%, e che si conferma la prima realtà produttiva nazionale, e Wienerberger, in aumento dell’1,2%. Scendendo di scala, tra le imprese con fatturati compresi tra 5 e 10 milioni di euro emergono le performance molto positive di Fornaci D.C.B. - Pierino Branella, So.La.Va., Ibl, Mosconi, Degrea e Gruppo Ripa Bianca. Per le imprese con fatturato inferiore a 5 milioni di euro le crescite più significative sono quelle di Fornace Centrale, Manetti Gusmano e Figli, Esse Elle Laterizi, Laterizi Akragas, Fornace Torricella Laterizi e Sugaroni Vincenzo. Questa lettura evidenzia come nonostante il mercato dei laterizi abbia imboccato da anni una china discendente, derivata non solo dalle dinamiche negative del mercato nel settore della nuova costruzione, ma anche dal cambiamento quantitativo e qualitativo della domanda. Nonostante, però, questa congiuntura negativa ha saputo ristruttuturarsi non solo a livello di sistemi aziendali, ma anche di prodotti e soluzioni, come nel caso di alcune tipologie specifiche di prodotto che riescono, a discapito del rallentamento della domanda generale di laterizi anche in tempi di covid, ad avere trend positivi. Un segnale che potrebbe far ben sperare in tempi di superbonus e di ripresa molto consistente dell’edilizia in Italia. L u g l i o / A g o s t o

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217


S PEC IA L E Laterizi WIENERBERGER

IL BLOCCO SENZA CAPPOTTO Porotherm Bio Plan raggiunge prestazioni termiche eccellenti con la sola posa del laterizio, senza la posa di isolanti termici in parete. Per esempio, un muro semplicemente intonacato consente una trasmittanza il 20% inferiore alle normative per la zona climatica E di Veronica Monaco

21 8

L u g l i o / A g o s t o

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Q

uando si progetta un edificio è bene fare attenzione al sistema tecnologico che si sceglie per l’involucro esterno. Una valutazione da ponderare per bene, in modo da ottenere risultati in termini di efficienza e isolamento, ed evitare la formazione di ponti termici e fenomeni di condensa superficiale, che possono portare anche alla formazione di muffe. Oltre al tradizionale sistema a cappotto, che si applica per isolare le strutture opache verticali, sul mercato sono disponibili anche soluzioni alternative, come quelle in laterizio della gamma rettificata Porotherm Bio Plan proposte da Wienerberger. COMFORT ESTIVI Con le soluzioni Porotherm Bio Plan è possibile raggiungere prestazioni termiche eccellenti con la sola posa in opera del laterizio, senza l’installazione del cappotto termico. Per esempio, il blocco in laterizio Porotherm Bio Plan 45 T – 0,09, semplicemente intonacato, permette di realizzare involucri con una trasmittanza U = 0,19 W/m2K, ovvero il 20%

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inferiore alle normative richieste per la zona climatica E (≤ 0,23 m2K). Inoltre, l’elevata massa superficiale consente di raggiungere elevati livelli di comfort estivi, con sfasamento dell’onda termica che supera le 24 ore. LA RETTIFICA La combinazione della tecnologia della rettifica, ovvero l’ottima planarità delle facce superiori e inferiori dei blocchi, a quella dei setti sottili, consente di raggiungere risultati d’eccellenza. Da un lato la rettifica permette di realizzare giunti di appena 1 millimetro, eliminando completamente il ponte termico della malta tra un corso e l’altro, a vantaggio delle performance energetiche. Dall’altro, i setti sottili, oggetto di una approfondita ricerca da parte dell’azienda, consentono di incrementare le file dei fori e la percentuale di foratura, migliorando quindi l’isolamento termico rispetto a un comune laterizio. Un vantaggio non solo in termini progettuali, ma anche nella posa in opera. Infatti, grazie al perfetto incastro dei blocchi e all’utilizzo della malta speciale Porotherm vengono ridotti in maniera considerevole i tempi di posa, gli sfridi di cantiere e i consumi di malta. In più grazie all’innovativo sistema rettificato non è necessario l’utilizzo di isolanti aggiuntivi alla muratura.

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S PEC IA L E Laterizi F O R N A C I L AT E R I Z I D A N E S I

SUPER BLOCCHI PER IL SUPERBONUS Normablok Più Cam è in grado di garantire prestazioni migliorate, grazie all’integrazione del polistirene additivato di grafite Neopor di Basf. Il sistema è disponibile anche con una nuova linea di soluzioni studiate per la correzione dei ponti termici di pilastri e travi di Veronica Monaco

Normablok Più Cam Ponti Termici Forato 8 cm

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er il 2021 si prevede un aumento delle ristrutturazioni di edifici a uso residenziale, anche grazie agli incentivi statali come il superbonus. Oltre a personalizzare e rendere più moderni gli edifici, riqualificando le proprie abitazioni i cittadini possono godere di importanti benefici in termini di efficienza energetica e termica, miglioramento del comfort acustico, incremento delle prestazioni di sicurezza sismica e resistenza al fuoco. Un pacchetto di vantaggi assicurato se si sceglie di ristrutturare affidandosi a soluzioni in laterizio ad alte prestazioni, come quelle messe a punto da Fornaci Laterizi Danesi con il sistema Normablok Più Cam. TUTTE LE MURATURE Normablok Più Cam è la linea di blocchi isolanti in laterizio studiata per rispondere ai requisiti necessari per l’ottenimento del superbonus 110%. Certificati secondo lo schema ReMade in Italy, primo ente accreditato in Italia e in Europa per la verifica del contenuto di materiale riciclato in un prodotto, i blocchi Normablok Più Cam sono in grado di garantire prestazioni migliorate, grazie all’integrazione con il polistirene additivato di grafite Neopor di Basf. Adatti alle diverse zone sismiche, sono ideali per la realizzazione

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Normablok Più Cam Ponti Termici Tramezza 10 cm

di murature monostrato portanti, armate o ordinarie, murature di tamponamento e, con la linea Normablok Più Cam Ponti Termici, anche alla correzione dei ponti termici di pilastri e travi. CORREZIONE DEI PONTI TERMICI Normablok Più Cam Ponti Termici è una linea completa di blocchi forati e tramezze ad alte prestazioni termiche, concepiti per la correzione dei ponti termici di pilastri e travi, ideali anche nelle ristrutturazioni, in particolare per la realizzazione di contropareti interne con un ottimo isolamento termico. L’utilizzo di questa soluzione, per la costruzione di pareti interne addossate alle murature esistenti, consente di ottenere un buon coefficiente di isolamento termico ed evitare la formazione di muffe, anche senza la posa del cappotto termico. Una soluzione molto utile nei casi in cui non sia possibile isolare intervenendo dall’esterno, come nei singoli appartamenti all’interno di un edificio pluripiano o in edifici ubicati nei centri storici. Le tramezze sono disponibili negli spessori 8, 10 e 12 centimetri, mentre i forati negli spessori 8 e 12 centimetri. Utilizzare i sistemi di tramezze e blocchi Normablok Più Cam Ponti Termici significa anche assicurare un’elevata velocità e facilità di esecuzione offrendo, al contempo, massimo ordine e pulizia della struttura realizzata e del cantiere. L u g l i o / A g o s t o

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CONF

ORME

L’UNICO SISTEMA IN LATERIZIO CON IL CAPPOTTO TERMOISOLANTE GIÀ AL SUO INTERNO

La soluzione in laterizio che permette di realizzare in tempi da record murature portanti e di tamponamento già isolate termicamente.

disponibilità immediata

www.danesilaterizi.it 2 0 2 1

L u g l i o / A g o s t o

velocità di posa

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S PEC IA L E Laterizi T2D

UN TRIS CHE VINCE I BONUS FISCALI

Scopri di più sul sito t2d.it

Il sistema costruttivo a taglio termico completo è progettato con un monoblocco preassemblato costituito da due elementi in laterizio e uno strato isolante frapposto in Neopor di Basf. La soluzione è disponibile anche in versione portante antisismica di Veronica Monaco

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Tris è un sistema completo di pezzi speciali per ogni esigenza costruttiva

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Elemento principale del sistema Tris

benefici del laterizio si sposano con le proprietà termiche e acustiche del materiale isolante in Tris, il sistema costruttivo a taglio termico completo progettato da T2D per soddisfare tutte le esigenze del buon costruire. L’elemento principale del sistema è un monoblocco preassemblato costituito da due elementi in laterizio e uno strato isolante frapposto in Neopor di Basf. Disponibile in versione portante antisismica o tamponamento a setti sottili, il sistema si completa con una serie di pezzi speciali studiati per adattarsi a tutte le esigenze costruttive.

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CONTINUITÀ DELL’ISOLANTE I pezzi speciali e la battentatura dei pannelli isolanti in Neopor garantiscono la continuità dell’isolamento, risolvendo ogni nodo costruttivo e interrompendo il ponte termico dovuto ai giunti di malta. Il blocco esterno in laterizio del sistema Tris, a differenza dei sistemi a cappotto, fornisce una protezione del pannello isolante dagli urti e dagli agenti esterni per una maggiore resistenza e durata nel tempo. Inoltre, il sistema Tris risponde ai Criteri ambientali minimi, necessari per ottenere gli incentivi fiscali previsti dal superbonus. IL SUPPORTO DELL’AZIENDA Scegliendo Tris, T2D mette anche a disposizione un servizio di supporto a 360 gradi. In fase di progettazione, l’azienda offre assistenza per il calcolo termico della parete, il conteggio dei pezzi speciali e la risoluzione dei nodi costruttivi; in fase di realizzazione supporta l’impresa con lo schema di montaggio e l’assistenza in cantiere prima e durante la fase di posa in opera, per un’esecuzione a regola d’arte.

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S PEC IA L E Laterizi T E R R E A L I TA L I A

DOGI SANMARCO NELLA VILLA VENETA Il rivestimento continuo in terracotta in mattoni, con scialbatura d’intonaco di calce dalla tonalità chiara, è stato utilizzato per una residenza monofamiliare: paramento murario sicuro ed effetto che valorizza la tradizione. È disponibile in quattro colori di Veronica Monaco

La conformazione volumetrica prende avvio da una rivisitazione delle case bracciantili, tipologie edilizie tipiche della campagna veneta. Anche il tetto ospita un grande camino circolare in metallo ispirato al “camin” veneziano

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orme e tecniche edilizie tradizionali, unite a un’elevata integrazione con l’ambiente naturale circostante. Questa l’idea architettonica alla base della Villa PS a Venezia, progettata dallo studio depaolidefranceschibaldan architetti (Padova), caratterizzata da un rivestimento continuo in terracotta in mattoni della linea Dogi SanMarco di Terreal Italia, caratterizzati da una scialbatura d’intonaco di calce dalla tonalità chiara. Una scelta che recupera il concetto dei muri di cinta, tipici dell’area d’intervento, e permette la lettura della tessitura e dalla copertura metallica in alluminio a quattro falde asimmetriche. L’idea di utilizzare i mattoni risponde a due esigenze: la prima, tecnologica-prestazionale, punta ad avere un paramento murario sicuro, di lunga durata e che non necessita di manutenzioni. La seconda, che sposa la volontà

dei committenti di utilizzare dei materiali della loro storia, incarna i valori di famiglia, sicurezza, tradizione, ma con un colore e un utilizzo in chiave moderna. SFUMATURE Dogi è il mattone faccia a vista evoluto di Terreal Italia, ideale per il restauro e il recupero architettonico. Grazie alla forma lievemente irregolare e alla miscela policroma, questo prodotto permette di raggiungere esclusivi risultati stilistici e offrire le suggestioni incomparabili di una parete plasmata, levigata e resa armoniosa dal tempo. Ogni mattone ha dimensione 12x25x5,5 centimetri ed è disponibile in quattro colori. La posa di Dogi si valorizza con la scelta delle malte colorate, disponibili in bianco, grigio, grigio scuro, antracite, rosato, giallo, rosso e avana in pura calce naturale, certificata 3,5 Nhl.

Il progetto mira alla realizzazione di un’architettura essenziale e scultorea attraverso la modellazione di un volume “monolitico”

L’involucro è caratterizzato da un rivestimento continuo in terracotta in mattoni della linea Dogi SanMarco di Terreal Italia

SCHEDA PROGETTO Villa PS Uso: residenziale Luogo: Santa Maria di Sala (Venezia) Anno: 2019 Area: 270 mq Photo credits: Alessandra Bello Fotografa Prodotto: Dogi, Terreal Italia Rivendita: E+ di Trebaseleghe (Venezia)

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S PEC IA L E Laterizi COTTO POSSAGNO

SECOLI DI ESPERIENZA PER IL NUOVO TETTO L’azienda ha rinnovato la gamma di laterizi grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo. Come per la tegola ventilata Aerotile, studiata per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. O la gamma Winter, studiata anche per condizioni climatiche più estreme di Paolo Caliari

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ella zona della provincia di Treviso dove si trova Possagno, la documentazione indica la presenza di fornaci già a fine Seicento, grazie alla presenza di un esteso giacimento di argilla uniforme che si è formato 45 milioni di anni fa. Ma, come testimonia la coincidenza che vede il piccolo comune essere il paese natale dello scultore neoclassico Antonio Canova, Possagno è anche un luogo dove ci tengono a fare le cose per bene. Così nel 1997 le cinque storiche famiglie di fornaciai, hanno deciso di unire le loro secolari esperienze per dare vita a Industrie Cotto Possagno. Un marchio che, grazie alla forza della tradizione, unita alla capacità di stare al passo con i tempi, conta di produrre laterizi anche per i prossimi secoli, come si intuisce dalle parole del direttore commerciale, Luca Giusti. Domanda. Il mercato del laterizio, dopo un periodo difficile, sembra sia in ripresa. Vedete segnali positivi? Risposta. Certamente, nonostante la pandemia i segnali del mercato sono positivi, grazie anche al Progetto Italia che copre importanti sfide e opportunità per il comparto dell’edilizia civile. Il settore delle costruzioni oggi vale circa 8% del Pil, un patrimonio di asset e competenze, all’interno delle eccellenze italiane da difendere. D. Uno dei motivi che, probabilmente, ha inciso sulla flessione del comparto è la percezione che il laterizio sia un materiale superato. È così? R. Valutare un settore attraverso la mera analisi dei dati generali può causare un fraintendimento delle sue vere dinamiche. Guardando attentamente i dati pubblicati nell’indagine statistica nazionale dell’industria italiana dei laterizi, emerge che nel settore vi sono state molte novità significative che fanno ben sperare per il futuro dell’edilizia in Italia. Il laterizio sa essere innovativo sia nei prodotti che nelle soluzioni integrate e resta la soluzione più duratura e sostenibile, dimostrato da ricerche scientifiche che avvallano le prestazioni del prodotto stesso. D. Cotto Possagno è una delle poche industrie che fa ricerca e sviluppo. Qual è la vostra vision?

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R. Preferisco parlare di green vision. Industrie Cotto Possagno da molti anni ha adottato una Green Vision a 360 gradi: l’attività di ricerca e sviluppo di soluzioni di coperture a falda sostenibili, rappresenta per noi un impegno imprescindibile per contrastare i cambiamenti climatici. Inoltre, siamo impegnati a limitare l’impatto dei nostri stabilimenti produttivi nel territorio. Non ci limitiamo solo a rispettare i requisiti imposti dalla normativa, ma operiamo costantemente nella ricerca del miglioramento. D. Una delle novità riguarda il tetto ventilato. Di che si tratta? R. La nostra Business Unit dei Components, con l’inserimento di nuove L u g l i o / A g o s t o

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Nuova costruzione con tegole Aerotile Londra. A sinistra, Luca Giusti, direttore commerciale di Industrie Cotto Possagno

competenze e proposte per il tetto, è in grado di offrire un servizio che risponde a qualsiasi esigenza progettuale e costruttiva. Lavoriamo continuamente per offrire soluzioni sempre più personalizzate per ogni singolo cantiere. La nostra green vision ci spinge nella direzione di progettare sistemi che garantiscano risparmio energetico, riduzione delle emissioni, benessere abitativo e durata della copertura. D. Quanto aumenta la performance del tetto con l’utilizzo della tegola Aerotile? R. Aerotile è la tegola ventilata di Cotto Possagno, studiata per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. L’alta permeabilità all’aria di Aerotile, 300% più ventilata rispetto a una tegola portoghese classica, riduce il fenomeno dell’isola di calore e favorisce la diminuzione delle temperature sottotetto. L’importante ricerca europea Life, evidenzia i seguenti importanti risultati: riduzione di circa il 57% della potenza di raffrescamento specifica; riduzione del 50% dei carbon footprint, ossia i quantitativi di CO2; equivalente che vengono prodotti durante il ciclo di vita degli edifici; riduzione del 50% dei watt entranti da climatizzare rispetto ad una copertura non ventilata; riduzione del 25% della temperatura massima dell’aria sotto-tegola. D. E in che modo incide per quanto riguarda l’isolamento termico? R. La tegola, certificata Epd e Cam, è prodotta con materiali ad alta riflettanza solare ed elevata emissività termica. Le caratteristiche peculiari la rendono particolarmente adatta a essere utilizzata nell’area mediterranea, dove le radiazioni solari estive particolarmente intense, provocano il surriscaldamento di tetti e pareti e, quindi, degli ambienti interni. Una maggiore ventilazione, conseguentemente, contribuisce a ridurre le temperature interne degli edifici e l’utilizzo dei condizionatori d’aria, favorendo il risparmio energetico e riducendo le emissioni di CO2. D. Questa tegola ha necessità di un particolare training per essere applicata? R. Assolutamente no. Aerotile si posa come le altre tegole. Consigliamo sempre l’utilizzo di Jolly Metal, listelli forati in acciaio alluminato, per un migliore aggancio meccanico del manto di copertura, in conformità L u g l i o / A g o s t o

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alla normativa Uni 9460 di riferimento. D. Le rivendite sono sensibili a queste innovazioni? R. La sostenibilità ambientale dei prodotti è ormai un trend mondiale. L’edilizia oggi è il settore che impatta maggiormente sull’ambiente: gli edifici rappresentano il 40% di tutte le emissioni di anidride carbonica prodotte in Europa. Le rivendite dovrebbero sostenere ed essere sensibili a questi temi e cogliere maggiormente questa grande opportunità, sia per aiutare a preservare il nostro Pianeta, sia per accrescere il valore economico dei prodotti stessi. D. Un’altra novità frutto della ricerca e sviluppo è la gamma Winter. Qual è la caratteristica tecnica di questo prodotto? È garantito, certificato e distribuito solo nelle località montane? R. I coppi e le tegole Winter sono idonei ad essere impiegati anche in condizioni climatiche estreme. Le linee Winter sopportano il gelo, i carichi nevosi, la forza degli agenti atmosferici, performance confermate dall’ottenimento della certificazione tedesca Tüv. I prodotti sono stati studiati per rispondere alle esigenze di velocità e facilità di posa e assicurare una perfetta tenuta all’acqua anche in caso di eventi straordinari. Performance che ci permettono di offrire una garanzia di 30 e 50 anni. D. Cotto Possagno vanta una storia secolare. Come è organizzata l’azienda oggi? R. Le storiche famiglie Cunial e Vardanega, pure mantenendo ruoli di rilievo e proattivi all’interno della Società, hanno scelto di concentrare la Direzione Generale in una figura di collaudata esperienza. L’efficace ed efficiente riorganizzazione attuata in tutti i settori aziendali, ha aperto a nuove idee e strategie nel rispetto dei forti valori che da sempre contraddistinguono il mondo Possagno. D. Come avete gestito il periodo della pandemia? R. La nostra azienda, da sempre attenta alla sicurezza e salute dei dipendenti e stakeholders, con la pandemia ha adottato stringenti procedure di tutela di tutti gli operatori. D. Quale sarà, secondo voi, l’evoluzione del mercato del laterizio? R. Riteniamo fondamentale per il settore investire nella ricerca di nuovi

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S PEC IA L E Laterizi RISULTATI IN NUMERI

per mantenere la temperatura interna di ~25° nel periodo estivo:

La tegola AeroTile Londra

prodotti e sistemi altamente performanti e innovativi. Design, sostenibilità, nuove soluzioni di posa in opera e agganci meccanici che, pur rispettando la millenaria storia dal cotto, rispondano ai nuovi requisiti richiesti dai consumer. D. In questi anni è cambiata la richiesta di prodotto? R. Il cliente è sempre più attento alla ricerca di soluzioni costruttive che seguano il trend del design e allo stesso tempo siano energeticamente efficienti e sostenibili. La ns. ampia gamma di prodotti è in grado di soddisfare tutte le esigenze estetiche, dalla più tradizionale alla più moderna, con colorazioni che si adattano alle peculiarità di tutti i territori italiani. D. Il superbonus dà un impulso alle vendite? R. Il superbonus 110% è stato pensato come un volano per l’efficienza energetica, introdotto dal decreto rilancio e si è aggiunto a tutti gli altri incentivi per ristrutturazione edilizia, ecobonus, sisma bonus, bonus facciate. Nonostante la normativa in continua evoluzione e il complesso iter per l’ottenimento del 110%, il superbonus rappresenta una grande opportunità in termini di crescita di fatturato delle aziende del comparto e ripresa del mercato. D. Come è caratterizzato il portafoglio prodotti di Cotto Possagno? R. Oltre a una vasta gamma di coppi e tegole in cotto, la proposta di Industrie Cotto Possagno si completa con pacchetti tetto, sistemi di sicurezza, di isolamento termico e acustico. Inoltre, la nostra continua attenzione alla ricerca di un prodotto che si distingua per qualità e tecnologia, ci ha permesso di coniugare le esigenze di produrre energia solare nel rispetto della tradizione del nostro importante patrimonio culturale e storico. Nascono così E-coppo ed E-tegola: soluzioni fotovoltaiche completamente integrate, senza ponti termici e con una perfetta tenuta agli eventi atmosferici. Offriamo ai nostri clienti una qualificata assistenza tecnica: da semplici consigli per la progettazione, alla fornitura del tetto

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-57° -50° -57°

Riduzione della potenza di raffrescaemnto specifica Riduzione dei carbon footprint Riduzione della temperatura dell'aria sotto-tegola

chiavi in mano, posato su sistemi brevettati. D. Gli architetti hanno modificato le loro richieste nel corso degli anni? R. L’architetto è un professionista sempre alla ricerca di nuove soluzioni esclusive, performanti, integrate e sostenibili, sempre più materiche e naturali nella loro essenza. Forte è la richiesta di competenze tecniche, utili a consentire al progettista di realizzare stratigrafie in linea con i migliori standard qualitativi e costruttivi. D. Qual è il vostro rapporto con i distributori? R. Crediamo nella partnership con i distributori e al rispetto della filiera. Attraverso una chiara e condivisa strategia, è possibile far conoscere alle imprese, progettisti e committenti, le elevate competenze qualitative e tecniche che il settore è in grado di fornire. Obbligo supportare totalmente i nostri partner nel fornire assistenza e formazione nel territorio. D. L’aspetto logistico è importante. Quali sono i tempi di consegna? R. La logistica è un termine che trova notevole diffusione dove l’efficienza nell’organizzazione dei processi aziendali deve conformarsi al mercato ed alle esigenze della clientela. La tecnologia ed il mondo digitale hanno stravolto le dinamiche di distribuzione dei prodotti accorciando le distanze e i tempi di consegna. La rivendita edile ha un ruolo fondamentale per il successo nella distribuzione dei materiali e i produttori devono saper rispondere con velocità e competenza. D. Uno degli aspetti caldi è la sostenibilità. Come si collocano i nuovi laterizi a riguardo? R. Le argille che compongono i nostri impasti derivano da coltivazione di cave di proprietà e sono assolutamente naturali e prive di inquinanti. I nostri coppi e tegole rispondono ai massimi livelli durabilità, sono riutilizzabili e, a fine vita, risultano completamente riciclabili. I laterizi sono i prodotti sostenibili per eccellenza. Offriamo un’ampia gamma di prodotti che rispetta i Criteri Ambientali Minimi (Cam) all’interno della più ampia certificazione Epd che la ns. azienda ha ottenuto già nel 2019. I valori di impatto calcolati collocano i nostri laterizi, ai più alti livelli di compatibilità ambientale risultando insuperabili rispetto alle coperture in lamiera e alle tegole in cemento. D. Quali sono le vostre previsioni per il 2021? R. Dopo tanti anni di difficoltà si prospetta una lieve crescita. Il 2021 è un anno particolare dove gli incentivi e la situazione pandemica globale, hanno portato a delle dinamiche particolari. Nonostante l’incertezza creata dagli incredibili incrementi dei prezzi delle materie prime, pensiamo sarà un anno di ripresa. L u g l i o / A g o s t o

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Aerotile® è la risultante di un progetto di ricerca europeo denominato Herotile, nell’ambito del PROGRAMMA LIFE

L u g l i o /(LIFE14CCA/IT/000939). A g o s t o 2 0 2 Per 1 tale ricerca la società ha beneficiato di contributi pubblici.

www.cottopossagno.com

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S PEC IA L E Laterizi S TA B I L A

QUANTA FORZA HA QUEL TAURUS Il blocco per muratura armata dell’azienda è microporizzato con farina di legno: ricerca, sviluppo e tecnica hanno stravolto le fondamenta dell’approccio progettuale fino a soppiantare il cemento armato. Ineguagliabili i valori di reazione e resistenza al fuoco di Veronica Monaco

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ateriale della tradizione, il laterizio incarna, forse più di altri sistemi costruttivi, la grande evoluzione conosciuta dall’edilizia negli ultimi 15 anni. Da sempre garanzia di affidabilità e durabilità, il laterizio si è innovato e rinnovato, passando dal semplice blocco modulare, ancora oggi punto di riferimento in cantiere per la sua resistenza, praticità e adattabilità, ai blocchi a incastro con tasca, che permettono un triplice utilizzo per muri di tamponamento, portanti in bassa sismicità e, con tasca riempita, alta sismicità. Per non parlare dei blocchi a setti sottili che, grazie alle loro geometrie, massimizzano la prestazione energetica rendendo, in alcuni casi, superfluo l’utilizzo del cappotto.

MURATURA ARMATA Last but not least, la muratura armata in laterizio. Un esempio dei risultati raggiunti dall’innovazione nelle costruzioni è il blocco per muratura armata Taurus di Stabila, microporizzato con farina di legno. Ricerca, sviluppo e tecnica sono riusciti a stravolgere le fondamenta dell’approccio progettuale arrivando ormai a soppiantare il cemento armato. Con il suo peculiare schema radiale, brevettato, Taurus riesce a garantire prestazioni eccellenti dal punto di vista

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Il blocco per muratura armata Taurus di Stabila presenta una innovativa geometria a setti radiali per la massima sicurezza sismica. A sinistra, il blocco Alveolater Clima

della risposta sismica, assorbendo al meglio le tensioni trasmesse in caso di terremoto. Inoltre assicura un’elevata resistenza al fuoco (già 12 centimetri di parete priva di intonaco assicurano E.I. 90), grande flessibilità di progetto, posa immediata e intuitiva, e un risparmio di oltre il 15% rispetto allo schema a pilastri. Il sistema Taurus è disponibile in una gamma completa di blocchi da 25, 30 e 35 centimetri. Tutta la produzione Stabila è in Categoria I, conforme ai Cam (Criteri Ambientali Minimi) e certificata EpdItaly (Environmental Product Declaration), prima in Italia per i blocchi da muro in laterizio. L u g l i o / A g o s t o

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FILA SOLUTIONS

LE MOSSE GIUSTE PER LA PROTEZIONE Le superfici esterne in mattoni, cotto a vista, ma anche pietra, possono deteriorarsi a causa di pioggia, smog e vento. Non solo: le facciate sono soggette all’attacco di alghe, muffe e licheni. Con Algae Net, Hydrorep Eco, Nopaint Star saranno pulite e protette a lungo di Veronica Monaco

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assando tra case e palazzi, capita di notare facciate soggette a fenomeni di deterioramento: vento, pioggia e umidità, oltre all’inquinamento e al degrado urbano, contribuiscono a danneggiare l’involucro esterno dell’edificio, causando il distacco dell’intonaco, la formazione di macchie o di annerimenti e muffe. Per proteggere le facciate in pietra, cotto e mattoni faccia a vista, Fila Solutions, azienda specializzata nei sistemi per la protezione e manutenzione di tutte le superfici, ha messo a punto prodotti specifici ed efficaci, anche per i rivestimenti in laterizio che possono essere facilmente puliti e protetti con prodotti professionali, ecosostenibili e altamente performanti.

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Con Fila Solutions le facciate in laterizio possono essere facilmente pulite e protette

CHE COSA FARE Una superficie annerita a causa di attacco microbiologico, come muffe e licheni, deve essere innanzitutto pulita e sanificata attraverso un’azione chimico-fisica, in cui l’azione chimica viene esplicata dal pulitore Algae Net. In seguito, deve essere previsto l’intervento di protezione per prolungare i risultati ottenuti e fare in modo che la superficie mantenga il suo aspetto ritrovato con l’impiego dell’idrorepellente antivegetativo Hydrorep Eco. In due passaggi, uno conseguente all’altro, si avrà un effetto a lunga durata. Per la rimozione dello smog, delle polveri e dei graffiti, invece, la superficie deve essere trattata con il pulitore gel a base acqua Nopaint Star, particolarmente efficace sulle superfici ruvide o porose. Il prodotto è inoltre indicato anche per il lavaggio periodico.

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Gorpgerg S PEC IA L E Porte LA DINAMICA

MERCATO IN CRESCITA A DOPPIA MANDATA Le porte diventano sempre più elemento d’arredo: maggiore attenzione all’aspetto estetico, personalizzazione, mentre aumenta la richiesta delle cornici a scomparsa, proposte filomuro e con cerniere invisibili di Federico Della Puppa

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l settore delle porte non è facile da analizzare, perché fa riferimento a mercati simili, ma molto diversi tra loro. Quando si parla di porte, infatti, si tende spesso a parlare prevalentemente di porte in legno, ma le tipologie di prodotto sono molte e molto diversificate. Si va dalle porte per interni a quelle per esterni, dalle blindate a quelle basculanti, dalle chiusure tagliafuoco alle scorrevoli, e impegna una filiera ampia di soggetti impegnati a produrre telati, controtelai, serrature, casseforti, pannelli, pannelli tamburati, senza contare le diverse tipologie di materiali, dal legno all’alluminio, dalle porte in ferro a quelle in pvc, senza dimenticare il vetro, spesso utilizzato per porte di interni in ambienti per uffici, ma non solo. È dunque molto difficile analizzare un settore così diversificato, cercando di dargli una uniformità che a tutti gli effetti non c’è, anche a causa delle struttura produttiva che, a parte alcuni grandi soggetti a livello nazionale, si configura attraverso un sistema di offerta

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costituito per lo più da piccole e microimprese che assemblano, vendono e installano prodotti che rivestono una importanza rilevante nel mercato residenziale e non residenziale. Ogni stanza ha una porta e ogni edificio ne ha una, ovvero un sistema di accesso regolato da ingressi. La forte frammentazione del mercato non aiuta a inquadrare questo settore, se non con approssimazioni che tuttavia rischiano di fuorviare l’esatta rappresentazione del settore. RESTRINGERE IL CAMPO Per questo motivo, al fine di inquadrare il settore e provare a indicare la sua consistenza e le dinamiche in atto, faremo riferimento inizialmente alla più ampia categoria di produttori di porte, finestre e altri elementi attivi in Italia al 31 marzo 2021 (ultimo dato disponibile presso gli archivi Unioncamere) nelle diverse tipologie di prodotto, ovvero legno, plastica, metallo e porte blindate. Secondo i dati camerali nel primo trimestre 2021, erano attive poco più di 19 mila imprese, il 28,4% delle quali nel settore del legno, il 2,1% in quello dei prodotti in plastica, il 68,1% nel settore dei prodotti metallici e, infine, l’1,4% nel settore delle porte metalliche blindate. La distribuzione territoriale complessiva vede una forte concentrazione delle imprese nelle regioni del Sud, con il 30,6% del totale, seguita dal Nord Ovest, con il 21,4%, dal Centro con il 17,9%, dal Nord Est con il 16,8% e dalle Isole con il 13,3%. Analizzando i singoli comparti produttivi emerge una maggiore specializzazione delle regioni del Nord per i prodotti in legno, con Nordovest e Nordest che sommano il 48,6% dei produttori di porte e finestre in legno (escluse le blindate), una percentuale che sale leggermente per le stesse due macroaree anche per i prodotti in plastica (47,5%), mentre sono le regioni del Sud a sommare la percentuale maggiore nelle porte e finestre in metallo, con il 48% del totale. Ancora diversa la distribuzione territoriale della produzione di blindate (che fanno capo al più ampio settore della fabbricazione di casseforti, forzieri e porte metalliche blindate) che vede il Nordovest con il 29% delle imprese seguito dal Sud con il 24,3% delle imprese e dal Centro con il 23,3% delle imprese, mentre percentuali minori sono quelle riferite al Nordest con il 16,6% e le Isole con il 6,9%. La regione che detiene il primato di imprese di questi quattro settori è la Lombardia, con 2.226 imprese attive, seguita dalla Campania con L u g l i o / A g o s t o

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Fatturato e utile netto delle principali aziende di produzione di porte per interni (valori in migliaia di euro) FATTURATO 2019

2018

UTILE NETTO VAR. %

2019

2018

UTILE NETTO/FATTURATO VAR. %

2019

2018

BRAGA

72.160

67.646

6,7

3.340

2.734

22,2

4,6

4,0

RIMADESIO

61.079

61.572

-0,8

6.547

7.628

-14,2

10,7

12,4

GAROFOLI

36.629

34.229

7,0

112

336

-66,7

0,3

1,0

BERTOLOTTO

31.319

27.036

15,8

1.249

705

77,2

4,0

2,6

RUBNER TUEREN

26.120

25.260

3,4

1.820

1.750

4,0

7,0

6,9

ZANINI

24.628

20.181

22,0

379

414

-8,6

1,5

2,1

EFFEBIQUATTRO

22.670

23.819

-4,8

161

523

-69,1

0,7

2,2

GIDEA

21.926

22.854

-4,1

573

446

28,3

2,6

2,0

FERREROLEGNO

21.801

21.394

1,9

1.426

1.414

0,9

6,5

6,6

GD DORIGO

20.118

19.487

3,2

717

931

-23,0

3,6

4,8

NUSCO

19.436

17.949

8,3

261

-425

161,5

1,3

-2,4

LUALDI

17.887

18.288

-2,2

1.171

918

27,5

6,5

5,0

BARAUSSE

10.130

10.600

-4,4

30

94

-68,1

0,3

0,9

AIP

10.080

10.070

0,1

228

437

-47,8

2,3

4,3

MESSERE PORTE

6.750

6.540

3,2

198

424

-53,3

2,9

6,5

DOORARREDA

4.800

3.600

33,3

14

9

55,6

0,3

0,3

FRATELLI PIETRELLI

7.650

9.330

-18,0

357

935

-61,8

4,7

10,0

AGOPROFIL

5.530

6.100

-9,3

32

150

-78,7

0,6

2,5

PORTARREDO

3.990

5.380

-25,8

11

-167

106,6

0,3

-3,1

G. & A. PORTE

3.170

3.320

-4,5

29

27

7,4

0,9

0,8

PORTE A PORTE

3.050

3.090

-1,3

13

1

1200,0

0,4

0,0

ITACA PORTE

3.090

3.120

-1,0

20

26

-23,1

0,6

0,8

TOTALE AZIENDE

434.012

420.866

3,1

18.689

19.310

-3,2

4,3

4,6

TOTALE PRIME 10

338.449

323.479

4,6

16.325

16.881

-3,3

4,8

5,2

TOTALE ALTRE

95.562

97.388

-1,9

2.364

2.429

-2,7

2,5

2,5

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1

233


S PEC IA L E Porte Numero di imprese attive al 31.03.2021 nei settori della produzione di porte per tipologia di prodotto Fabbricazione di porte e finestre in legno (escluse porte blindate) n.

%

PIEMONTE

Fabbricazione di porte, finestre, intelaiature eccetera in plastica per l'edilizia n.

%

Fabbricazione di porte, finestre e loro telai, imposte e cancelli metallici n.

%

453

8,4

27

6,7

800

6,2

29

0,5

0

0,0

10

0,1

LOMBARDIA

722

13,4

54

13,4

1.401

10,8

LIGURIA

103

1,9

7

1,7

390

3,0

1.307

24,2

88

21,9

2.601

20,1

TRENTINO - ALTO ADIGE

156

2,9

14

3,5

70

0,5

VENETO

691

12,8

46

11,4

740

5,7

FRIULI-VENEZIA GIULIA

107

2,0

10

2,5

215

1,7

EMILIA ROMAGNA

365

6,8

33

8,2

698

5,4

1.319

24,4

103

25,6

1.723

13,3

TOSCANA

357

6,6

14

3,5

748

5,8

UMBRIA

100

1,9

7

1,7

182

1,4

MARCHE

156

2,9

17

4,2

292

2,3

LAZIO

242

4,5

33

8,2

1.192

9,2

CENTRO

855

15,8

71

17,7

2.414

18,6

ABRUZZO

186

3,4

15

3,7

457

3,5

29

0,5

3

0,7

123

0,9

CAMPANIA

405

7,5

30

7,5

1.666

12,9

PUGLIA

362

6,7

37

9,2

1.210

9,3

69

1,3

10

2,5

199

1,5

216

4,0

17

4,2

719

5,6

1.267

23,5

112

27,9

4.374

33,8

SICILIA

420

7,8

16

4,0

1.354

10,5

SARDEGNA

228

4,2

12

3,0

486

3,8

ISOLE

648

12,0

28

7,0

1.840

14,2

VALLE D'AOSTA

NORD OVEST

NORD EST

MOLISE

BASILICATA CALABRIA SUD

TOTALE ITALIA

5.396

distr. %

28,4

100,0

402 2,1

100,0

12.952

100,0

68,1

Fonte: elaborazione Cestro Studi YouTrade su dati Unioncamere

23 4

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


E SISTEMI TERMO-ISOLANTI PER INFISSI PREMIATA E RICONOSCIUTA TRA LE ECCELLENZE PRODUTTIVE ITALIANE Fabbricazione di casseforti, forzieri e porte metalliche blindate n.

TOTALE

%

n.

%

21

8,1

1.301

6,8

0

0,0

39

0,2

49

18,9

2.226

11,7

5

1,9

505

2,7

75

29,0

4.071

21,4

3

1,2

243

1,3

18

6,9

1.495

7,9

4

1,5

336

1,8

18

6,9

1.114

5,9

43

16,6

3.188

16,8

18

6,9

1.137

6,0

3

1,2

292

1,5

2

0,8

467

2,5

37

14,3

1.504

7,9

60

23,2

3.400

17,9

8

3,1

666

3,5

2

0,8

157

0,8

19

7,3

2.120

11,2

23

8,9

1.632

8,6

3

1,2

281

1,5

8

3,1

960

5,1

63

24,3

5.816

30,6

15

5,8

1.805

9,5

3

1,2

729

3,8

18

6,9

2.534

13,3

259

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1,4

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S PEC IA L E Porte 2.120 e dalla Sicilia con 1.805. IL PUZZLE Questi dati evidenziano una forte frammentazione della produzione, data anche dalla non standardizzazione dei prodotti, che nel nostro Paese non può affermarsi in questo campo dati i diversi modelli e tipologie costruttive e, soprattutto, anche a causa delle diverse caratteristiche costruttive dei fori per porte e finestre degli edifici, fattori che si ritrovano non solo negli edifici più antichi dei borghi storici, ma anche nelle grandi città come nelle periferie e nelle aree a urbanizzazione diffusa. La mancanza di una standardizzazione associata alle diversa utilizzazione dei materiali nelle diverse aree, che si riflette anche nel peso percentuale della diverse modalità produttive regione per regione, evidenzia la caratteristica specifica di questo mercato, un mercato nel quale a parte alcuni grandi player è composto per lo più di piccole e micro imprese specializzate ma che, per le proprie dimensioni, non possono e non riescono a mettere in atto investimenti adeguati e rischiano di essere esposte ai cambiamenti mutevoli e repentini del mercato, soprattutto in era pandemica e post pandemica. IL GIRO D’AFFARI Analizzando l’andamento del mercato, i dati elaborati da Cerved per il 2019 e riferiti al solo mercato delle porte e delle finestre in legno, indica un fatturato complessivo per il solo segmento delle porte in legno di 622 milioni di euro, in aumento del 2,0% sul 2018 e con una crescita della capacità produttiva in volume del 2,5%, a circa 2 milioni di unità. Per quanto riguarda la produzione italiana, per il 22,5% è destinata al mercato estero, mentre il restante 77,5% è assorbito dal mercato interno. Per quanto riguarda l’export, il Paese principale verso cui l’Italia esporta le porte è la Francia, che assorbe il 15,6% del totale esportato, seguita dalla Svizzera con il 9,4% e dalla Russia con l’8,0%. A seguire Israele (7,4%), Stati Uniti (7,4%),

Porte in legno, principali paesi di destinazione delle esportazioni 2018

Austria (6,3%) e Regno Unito (5,0%). Meno rilevanti le percentuali degli altri paesi, con la Germania, per esempio, al 2,2%. POLARIZZAZIONE Per quanto riguarda il mercato italiano, in attesa delle analisi sui bilanci 2020, ancora non disponibili al momento di andare in stampa, l’esame dei fatturati realizzati nel 2019 e le variazioni rispetto al 2018 delle principali aziende di produzione di porte in legno per interni evidenzia alcuni dati molto interessanti. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi YouTrade, le prime 22 aziende di porte in legno per interni, ovvero quelle per cui sono disponibili i bilanci e che presentano un fatturato nel 2019 superiore a 3 milioni di euro, sommano 434 milioni di euro, un valore di fatturato complessivo pari al 70% di quanto stimato da Cerved, con una crescita del 3,1% rispetto al 2018. Tuttavia questa crescita si deve a una doppia dinamica: da un lato l’aumento dei fatturati delle imprese inserite nella top ten, con +4,6% rispetto al 2018, e una flessione dell’1,9% di quelle dalla 11esima alla 22 esima posizione. In questo specifico ambito le flessioni più consistenti, che modificano significativamente l’andamento del gruppo, sono riferite a Fratelli Pietrelli, in flessione del 18,0% e a Portarredo, con un calo di fatturato di -25,8%. Al netto di queste due aziende, il segmento da 3 a 20 milioni di euro di fatturato farebbe registrare nel 2019 una crescita di +1,5%. Dunque, a parte casi particolarmente eclatanti e specifici, il settore della produzione di porte in legno per interni segna comunque un incremento. Un aumento che le aziende con oltre 20 milioni di euro di fatturato traducono in una velocità tripla rispetto a quella delle aziende di più piccole dimensioni, segno ancora una volta che la dimensione e l’organizzazione aziendale anche nel campo della produzione, e non solo della distribuzione, è un fattore di forte competitività. UTILI RIDOTTI Valori diversi emergono dalla’analisi degli utili aziendali, che di-

23 6

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


Braga S.p.a. Casalmaggiore (CR) Tel.: +39 0375 200970

Dettagli che fanno la differenza Dal 1974 leader mondiale nella produzione di componenti per porte interne in legno. Il Gruppo Braga è un sistema industriale consolidato che gestisce direttamente la filiera produttiva dal bosco al prodotto finito.

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S PEC IA L E Porte

mostrano in linea generale una diminuzione significativa a tutti i livelli, sia a quelli relativi alle imprese con oltre 20 milioni di euro di fatturato, sia a quelle con fatturato compreso tra 3 e 20 milioni. Complessivamente gli utili si sono ridotti del 3,3%, con una perdita nel caso delle aziende della top ten di -3,3% e di -2,5% per quelle con ricavi inferiori a 20 milioni. Questa diminuzione degli utili si traduce in un diverso peso dei profitti stessi sul fatturato, che passa dal 4,6% del 2018 al 4,3% del 2019, mantenendo comunque un valore interessante, superiore al 4% e, dunque, ampiamente positivo. Ma mentre questa percentuale rimane stabile nelle aziende con fatturato tra 3 e 20 milioni, la diminuzione è totalmente a carico di quelle con oltre 20 milioni di euro, che passano dal 5,2% del 2018 al 4,8% del 2019. Dunque, il calo si deve soprattutto alle imprese di grande dimensione, che nella media comunque presentano una percentuale di utili sul fatturato superiore di 0,5 punti percentuali a quella media del campione analizzato. Anche in questo caso vale il commento sulla capacità delle aziende di grandi dimensioni di ottimizzare il proprio operato al punto da mantenere un buon valore degli utili anche in una fase di flessione degli stessi, che può anche essere messa in relazione ad un aumento degli investimenti da parte delle imprese stesse.

23 8

ELEMENTO D’ARREDO Queste analisi, associate all’analisi realizzata da Cerved, confermano che il mercato delle porte in legno per interni è un mercato in crescita, anche grazie al fatto che le porte sono sempre più un elemento d’arredo e in questo senso le gamme dei produttori si fanno sempre più ampie per rispondere a una maggiore domanda di varianti tra cui scegliere. Sempre maggiore attenzione viene dedicata al design e al comfort e aumentano le soluzioni coordinate e personalizzabili. La tendenza alla eliminazione di cornici in favore di proposte filomuro e con cerniere a scomparsa è un segnale di una generale tendenza sia al design che all’ottimizzazione degli spazi. Certamente il mercato delle porte, che vede comunque alcuni importanti player nei diversi settori, alcuni con fatturati molto consistenti (per un approfondimento su questi dati si rimanda alla consueta pubblicazione a fine anno dei bilanci delle imprese), è un mercato che proprio grazie alla riscoperta della casa come luogo della qualità del vivere, che il lockdown e la pandemia hanno fatto riscoprire, può trovare in futuro non solo nuove occasioni, ma anche un più solido e concreto sviluppo, tutto da giocarsi sulla flessibilità produttiva associata alla capacità di penetrazione e di diffusione sul mercato, fattore che può essere perseguito in vari modi, soprattutto puntando sempre più sulla specializzazione delle rivendite, sia nei canali tradizionali che in quelli più innovativi. L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


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S PEC IA L E Porte ECLISSE

VETRO E ALLUMINIO BINOMIO PERFETTO La nuova collezione comprende telai dai profili sottili in cinque colori differenti e nove tipologie di lastre, da quella trasparente alla versione a specchio, per consentire composizioni originali e completamente personalizzabili, adatte a ogni ambiente di Veronica Monaco

Da sinistra, Eclisse Syntesis Line battente con telaio bianco e vetro satinato extrachiaro e Syntesis Line scorrevole con telaio bianco e vetro trasparente extrachiaro

L’

eleganza del vetro si sposa alla tecnicità dell’alluminio nella nuova collezione di Eclisse, azienda specializzata in controtelai per porte scorrevoli e filomuro. Un binomio che conferisce agli ambienti un’atmosfera sofisticata e luminosa, senza separazioni nette. La struttura perimetrale in alluminio, disponibile in cinque colori differenti, si abbina a nove

24 0

tipologie diverse di lastre in vetro, per consentire la progettazione di composizioni originali e completamente personalizzabili. L’anta, infatti, è proposta su base trasparente extrachiara, satinata extrachiara, fumé, fumé satinata, fumé reflex, bronzo, bronzo satinata, bronzo reflex e a specchio, nella versione a un vetro oppure a due vetri. Completa il tutto un set di maniglie dedicate in acciaio, dalle linee geometriche, anch’esse personalizzabili nel colore. L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


Da sinistra, Eclisse Syntesis Line Estensione, con telaio grafite e vetro bronzo, ed Eclisse Syntesis Line battente con telaio grafite e vetro bronzo reflex

Eclisse Syntesis Line scorrevole con telaio alluminio e vetro trasparente extrachiaro. Sullo sfondo Eclisse Syntesis Line battente con telaio alluminio e vetro satinato extrachiaro

CINQUE SFUMATURE Materiale leggero e resistente, il telaio in alluminio impreziosisce la porta incorniciandola con il suo profilo sottile. A seconda delle combinazioni è disponibile nei colori bianco, alluminio, bronzo chiaro, bronzo scuro e bronzo grafite. Il vetro assicura il passaggio della luce naturale, mantenendo al tempo stesso la privacy, oppure creando l’illusione di spazi più ampi grazie alle soluzioni a specchio. L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1

Le nuove porte in vetro sono compatibili con i controtelai della linea Eclisse Syntesis Collection, nella versione per una o due ante, battente o scorrevole, ed Eclisse 40 Collection, nella versione per un’anta a battente. Per un risultato perfettamente armonioso, la stessa struttura perimetrale in alluminio può essere ripresa in tutte le tipologie di aperture. L’effetto coordinato è garantito anche in abbinamento a Eclisse 40 Collection, il telaio strombato a 40 gradi, che ne riprende la medesima colorazione, assicurando una realizzazione equilibrata e dal sicuro impatto estetico. Le porte in vetro Eclisse sono conformi alle norme di riferimento Uni En 12150, Uni 7697 e Uni En 12600.

241


S PEC IA L E Porte ALIAS

SICUREZZA A DISTANZA

La serratura motorizzata X1R Smart permette il controllo da remoto degli accessi di casa attraverso il cellulare, senza necessità di connessione internet. Consente il controllo dell’ingresso di casa e gestisce gli accessi, per visionare entrate o tentativi non autorizzati di Veronica Monaco

S

icurezza, performance e design: questa la formula vincente delle porte blindate Alias, progettate per garantire prestazioni elevate, efficacia antieffrazione e abbattimento acustico, a cui si è aggiunto il progetto X1R Smart (vedi box). Ne parliamo con Dario Vaccari, Ceo di Alias. Domanda. Com’è nato il progetto X1R Smart? Risposta. Per consentire il controllo da remoto degli accessi, attraverso la rete e lo smartphone, con tutte le possibilità di gestione che ne conseguono. D. Come si installa? R. Meccanicamente si installa come una normale serratura elettrica, ma per funzionare è necessario anche procedere con una configurazione software, molto semplice, che però va seguita passo passo. D. Servono delle competenze particolari? R. No, ma è necessario seguire le istruzioni in modo molto preciso. D. Che tipo di tecnologie utilizza la serratura X1R Smart? R. Utilizza la tecnologia Rfid e bluetooth per la trasmissione del segnale tra la serratura e le cre-

24 2

denziali. Funziona tramite app, scaricabile sul sito Iseo Argo. D. Quali sono i plus di questo sistema rispetto alla concorrenza? R. Grazie al software di programmazione, il sistema X1R Smart ha uno spettro di utilizzo molto ampio. In Italia ci sono pochi produttori di serrature elettroniche: Alias si avvale solo di soluzioni professionali e specialistiche. D. E per quanto riguarda la sicurezza, quali sono i plus del sistema? R. Rispetto a una serratura meccanica, la serratura elettrica X1R Smart consente di gestire gli accessi e gli utenti in modo flessibile e sicuro. D. I rivenditori sono sufficientemente consapevoli delle potenzialità di questo prodotto? R. I rivenditori si trovano a gestire una gamma vastissima di prodotti, quindi necessitano di una formazione specifica. Alias offre un supporto costante attraverso una rete vendita in continua evoluzione. Consiglio ai rivenditori di informarsi in modo approfondito sulle potenzialità di questi prodotti e delle serrature elettroniche perché saranno il futuro del settore. D. Quando e come nasce Alias? R. Nel 2022 Alias compie 20 anni. Nel 2001 ho ceduto le quote di partecipazione all’interno di un’altra azienda del settore e ho fondato la mia società. In due decenni l’azienda ha bruciato le tappe ed è arrivata a essere in Italia il secondo player sul mercato per fatturato, fornendo una vasta gamma di prodotti che va dalle porte di primo prezzo a chiusure più sofisticate a livello tecnologico e di design. Oggi Alias conta 135 dipendenti e diversi stabilimenti su un’area totale di 10 mila metri quadri. D. Quali sono in questo momento i prodotti più richiesti? R. Le porte rasomuro, un nostro fiore all’occhiello, che ben si adattano ai nuovi trend del costruire che puntano a uno stile minimalista. D. E a livello di colori? R. Abbiamo una gamma di nuove finiture così vasta che è difficile dare una risposta. Siamo in grado di soddisfare ogni esigenza estetica, L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


TECNOLOGIA BLINDATA Per soluzioni blindate sempre al passo con i tempi, l’azienda di Settima

centimetri dal lettore, digitando un codice pin sulla tastiera Alias touch,

(Piacenza), fondata nel 2002 da Dario Vaccari e Maurizio Castignoli,

oppure utilizzando l’impronta digitale. L’elegante tastiera può essere

aggiunge un’anima tecnologica. Tra le novità per il controllo degli accessi

abbinata anche a un ricevitore a scomparsa per il transponder.

Alias ha introdotto a catalogo X1R Smart, una serratura motorizzata che rappresenta il fiore all’occhiello tra le soluzioni elettroniche, in grado

Allarme

di coniugare le principali peculiarità dell’abitare contemporaneo:

Capace di semplificare la qualità della vita e la sicurezza degli utenti,

bellezza, tecnologia e comfort.

X1R Smart è una soluzione anche per controllare da remoto la propria abitazione. Il sistema infatti avvisa in tempo reale, attraverso

Controllo totale

un messaggio, se qualcuno prova a forzare la serratura utilizzando

Il sistema elettronico X1R Smart permette il controllo da remoto degli

un’impronta digitale o codici di accesso non riconosciuti. Inoltre, i codici

accessi di casa attraverso il cellulare, senza necessità di connessione

di accesso possono essere cancellati per sempre e reimpostati in qualsiasi

internet. Basta avere uno smartphone con software iOs (iPhone) o

momento, evitando il rischio di avere mazzi di chiavi duplicabili. Il sistema

Android e l’app gratuita Argo, e in pochi secondi è possibile avere il totale

X1R Smart si integra in maniera semplice ed elegante con il pannello di

controllo dell’ingresso di casa e gestire gli accessi organizzando, per

rivestimento della porta. Dal lato interno il design ancora più pulito: non è

esempio, permessi in favore di terze persone o visionare gli ultimi mille

infatti prevista la pulsantiera interna, in quanto viene utilizzato un sistema

eventi, come entrate o tentativi non autorizzati. Oltre allo smartphone,

antipanico che permette l’apertura agendo direttamente sulla maniglia.

le porte blindate con serratura x1R Smart possono essere aperte tramite

Ovviamente è prevista la chiusura automatica dei catenacci con il mero

badge e tessere Rfid già esistenti, semplicemente avvicinandole a pochi

accostamento dell’anta.

In questo recente progetto residenziale l’architetto Gio Pagani ha scelto le soluzioni Alias per gli accessi. Per l’ingresso ha optato per una porta blindata a due ante con serratura motorizzata Smart X1R - Iseo. A sinistra, Dario Vaccari

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1

243


S PEC IA L E Porte

Il rivestimento esterno e interno della porta è in frassino poro aperto dogato verticale, di colore nero personalizzato, materiale che riveste le boiserie interne e viene ripreso poi in tutta la casa

24 4

L u g l i o / A g o s t o

2 0 2 1


La tastiera capacitiva, complanare al pannello, è stata realizzata su disegno esclusivo Alias

anche se notiamo un ritorno alle essenze antiche del legno. E poi c’è sempre il bianco, un evergreen sempre attuale. D. Parliamo di trend di mercato: è cambiato qualcosa dopo il covid? R. In questi mesi c’è stato un impulso straordinario. Non so se questo incremento si esaurirà nella seconda parte dell’anno, ma il primo semestre ha visto un’impennata record delle richieste. Purtroppo continua a perdurare il problema delle materie prime, che si acuirà nella seconda parte dell’anno poiché, una volta smaltito il magazzino, sarà necessario gestire l’approvvigionamento e i contratti che ci legano ai fornitori con gli aumenti di prezzo, spesso repentini. E ribaltare completamente i costi sul mercato sarà molto difficile, se non impossibile. D. Quindi quali sono le vostre previsioni? R. Se il trend di crescita continuerà in questo modo, ci aspettiamo un incremento del 20% rispetto al 2019. Abbiamo seminato tanto e ne stiamo raccogliendo i frutti D. Investite tanto in ricerca? R. Sì, Alias è un’azienda votata alla ricerca. Cerchiamo sempre di ideare nuove soluzioni e attualmente abbiamo due nuovi progetti in cantiere. In passato, avremmo sicuramente presentato le novità in fiera, ma al momento gli eventi fieristici sono ancora troppo condizionati dall’evolversi della pandemia. D. A quali eventi partecipate di solito? R. Al Saie e al Made expo abbiamo sempre avuto stand importanti, che ci hanno dato grandi soddisfazioni. All’estero abbiamo partecipato al Batimat, al The Big 5 e altre fiere di edilizia e ferramenta. Il covid ha però modificato la serenità con cui si affrontavano in passato questi eventi. Le fiere sono un momento di aggregazione: se manca questa possibilità, questi eventi diventano una forzatura. Nel sottoscala, mimetizzata nella boiserie, è stata installata una porta d’ingresso Wall, complanare alla parete interna. Questo modello, nella versione rasomuro resistente al fuoco Wing Wall EI2-60, è stato selezionato all’interno dell’Adi Index, concorrendo al prestigioso Premio Compasso d’Oro

L u g l i o / A g o s t o

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A CASA CON IL TOP DELLA SICUREZZA ThermoSafe Hybrid è dotata dell’equipaggiamento antieffrazione RC4 e RC3 di serie. Non solo: raggiunge un valore di trasmittanza termica che soddisfa pienamente i requisiti delle case a basso consumo energetico. È realizzata in 19 colori preferenziali o in tutti i Ral di Veronica Monaco

C

onosciuta per la capacità di innovazione, affidabilità e sostenibilità nel mercato delle chiusure, nel corso degli ultimi anni Hörmann ha implementato sempre più la propria ampia gamma di portoncini. Fino ad arrivare a ThermoSafe Hybrid, novità nella fascia top delle porte d’ingresso dell’azienda, che rappresenta una sicurezza in più per le abitazioni grazie all’equipaggiamento antieffrazione RC4 e RC3 di serie. Ma non solo: la nuova soluzione raggiunge prestazioni elevate, oltre che sul fronte della sicurezza, anche nel design, nell’isolamento e nel comfort. LE CARATTERISTICHE La nuova porta d’ingresso ThermoSafe Hybrid Hörmann senza finestratura è proposta con equipaggiamento di sicurezza RC 4 di serie, con serratura a cinque punti. Per le porte con finestratura, invece, è dotata di equipaggiamento RC 3 di serie. Inoltre, grazie alla lamiera d’acciaio inossidabile sul lato esterno del manto, questa soluzione presenta una performance antieffrazione ancor più elevata, oltre a una maggior rigidità del battente. Proprio il massiccio battente è garanzia anche di ottimi valori in termini di efficienza energetica. Complanare in alluminio, spesso 73 millimetri con infrastruttura metallica, quest’ultimo è infatti a taglio termico e a La porta d’ingresso doppia superficie di battuta, proprio come ThermoSafe Hybrid il telaio, sempre in alluminio e spesso 82 millimetri. Le caratteristiche meccaniche di questi due elementi fanno sì che ThermoSafe Hybrid raggiunga un valore di trasmittanza termica fino a 0,87 W/ (m²K) e soddisfi così pienamente i requisiti delle case a basso consumo energetico. COLPO D’OCCHIO Nella progettazione del modello ThermoSafe Hybrid, Hörmann ha riservato la

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ThermoSafe Hybrid è disponibile in 70 motivi , con o senza finestratura

ThermoSafe Hybrid e il portone sezionale da garage LPU42

massima cura non solo allo sviluppo dei migliori componenti tecnici, ma anche alla proposta di un design contemporaneo e di un’estetica accattivante e versatile. La porta, infatti, è realizzata in 19 colori preferenziali e, a richiesta, in tutti i colori Ral. È inoltre presentata in 70 motivi, con o senza finestratura, ed è dotata di molteplici varianti di maniglie . Opzionalmente, dispone in più di elementi laterali e sopraluce. Infine, per un comfort ai massimi livelli, l’azienda offre la possibilità di integrare sistemi di automatizzazione: a richiesta, sono disponibili serrature automatiche, azionabili anche a distanza grazie all’app BiSecur, e lettori di impronte digitali, integrati direttamente nel maniglione di apertura della porta. L u g l i o / A g o s t o

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S PEC IA L E Porte DIERRE

CINQUE MODI PER DIRE FILOMURO Dalla blindata d’ingresso Sleek a quella interna a battente con telaio Filum, dal modello interno Silence a quello scorrevole New Space Rasomuro, per arrivare agli sportelli per vani tecnici Shape: un progetto di soluzioni a scomparsa per ogni ambiente della casa

di Veronica Monaco

Da sinistra, porta con telaio Filum, porta blindata Sleek e sportello di ispezione Shape

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Da sinistra, porta scorrevole con cassonetto New Space Rasomuro e porta interna di sicurezza Silence

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archio italiano specializzato in porte blindate e per interni e chiusure di sicurezza, Dierre consente di scegliere l’installazione filomuro per tutti gli accessi di casa. Un progetto che unisce tecnologia e design per arredare ogni ambiente in modo originale. Dalla porta blindata d’ingresso Sleek a quella interna a battente con telaio Filum, dalla blindata interna Silence ai modelli scorrevoli New Space Rasomuro fino agli sportelli per vani tecnici Shape: il Progetto Filomuro dell’azienda, che ha anche un catalogo dedicato, coinvolge ormai tutta la casa. Il sistema diventa un vero progetto di arredo per nascondere letteralmente la porta all’interno della parete che la ospita oppure, al contrario, mettere in risalto l’anta utilizzando colori e decori su misura. Dierre è infatti l’unico produttore che progetta e realizza tutte le componenti dei suoi sistemi di chiusura: dalle serrature di sicurezza ai diversi modelli di apertura per porte esterne e interne. PER OGNI ESIGENZA Nata osservando il sistema di chiusura del portellone degli aerei, Dierre Sleek è la prima porta blindata con cerniera a scomparsa.

Un brevetto che regala alla porta un’insolita agilità, con apertura a 180 gradi, anche su ante di grandi dimensioni, e una doppia battuta di chiusura che unisce la perfetta complanarità alla parete alla protezione da spifferi e rumori. Anima blindata anche per la porta per interni Silence, progettata per proteggere e rendere veramente sicura una particolare stanza della casa o il passaggio casa-garage. Può riprendere colori e finiture di tutte le altre porte Dierre di casa, compresa l’installazione filomuro. Per ottenere una parete senza soluzione di continuità, Dierre mette a disposizione anche la gamma di porte interne con telaio Filum, completamente personalizzabile in molteplici colori e finiture. Il telaio perimetrale in alluminio estruso e ossidato può essere trattato con pitture murali e montato, in versione a spingere o a tirare, sia sulla normale muratura che sul cartongesso. E dato che ogni centimetro è importante, l’installazione filomuro è disponibile anche per la porta scorrevole New Space Rasomuro, disegnata dai tecnici Dierre per l’inserimento in parete, anche in cartongesso. Perfetta anche per costruire una cabina armadio nelle case più spaziose, è ideale per suddividere gli ambienti della casa o sfruttare spazi prima inutilizzabili. Infine, per la chiusura dei piccoli vani tecnici, è disponibile il pannello Shape, con versioni a una o due ante e apertura fino a 180 gradi.

Porta blindata Sleek con rivestimento alter noce tabacco

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S PEC IA L E Porte BRAGA

QUANDO IL DESIGN HA L’ANIMA GREEN Il gruppo cremonese esporta in tutto il mondo porte interne e componenti. E, accanto alla ricerca tecnica di soluzioni all’avanguardia, mantiene una forte attenzione per la sostenibilità della sua produzione, in laminato o tranciato di Paolo Caliari

Porta linea Combilac Braga nel decorativo laccato bianco Ral 9010 con incisioni

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l consumatore è sempre più attento al concetto di sostenibilità. E, guardando il trend da un altro punto di vista, si può dedurre che un’impresa attenta ai temi della salvaguardia dell’ambiente ha delle chance in più per vincere sul mercato. Specialmente se abbina l’anima green alla qualità del prodotto. È il caso di Braga, un’azienda partita nel 1974 dai componenti per le porte e oggi un gruppo di aziende che formano una filiera diretta con 600 dipendenti e che esporta in tutto il mondo. Le porte di Braga, infatti, hanno la particolarità di essere aperte all’innovazione, al design e, allo stesso tempo, all’attenzione per ambiente. Dalla sede centrale di Casalmaggiore (Cremona), dove si effettuano le fasi principali del ciclo lavorativo e la produzione della

gamma completa dei prodotti finiti, l’azienda coordina le attività di realizzazione dei supporti in legno listellare delle proprie filiali dislocate in Slovacchia, Polonia e Ungheria, mentre a Brugnera (Pordenone) sono realizzati particolari tipologie di profili in legno. Senza dimenticare la divisione contract con base a Breda di Piave (Treviso), dove Braga progetta e realizza architetture d’interno chiavi in mano. ANIMA GREEN La passione per il legno, sottolinea l’azienda, è fatta anche di rispetto per l’ambiente e del suo ciclo naturale. Gli alberi sono il principio e la fine di tutto il processo produttivo. La policy aziendale prevede tagli selezionati, piantumazioni programmate

«COSÌ SODDISFIAMO LE RICHIESTE DEL MERCATO» «In futuro l’obiettivo di Braga sarà quello di crescere sempre più

soluzioni ad hoc in base alle esigenze del costruttore o del progettista, in

all’estero per mantenere alti i livelli produttivi e di fatturato». Giuseppe

maniera abbastanza flessibile.

Braga, presidente del gruppo specializzato in porte, spiega a YouTrade

D. Come avviene dunque la distribuzione dei vostri prodotti?

le strategie per i prossimi anni e quelle che hanno portato l’azienda al

R. In Italia, in ogni regione abbiamo un deposito con tutti i prodotti

successo.

Braga, visibili anche online sul nostro sito. Ogni deposito ha un suo

Domanda. Avete presentato delle novità di recente?

magazzino per gestire in pronta consegna le forniture sul mercato.

Risposta. Non c’è una novità di prodotto vera e propria. Negli ultimi

Il nostro principale target di riferimento sono le falegnamerie che

anni ci siamo aperti alla produzione di porte tagliafuoco destinate

comprano i componenti, costruiscono la porta finita e la propongono

all’hotellerie, conseguendo numerose certificazioni sia per il mercato

in cantiere. Per i mercati esteri il discorso è diverso: ogni Paese ha un

interno che per i paesi esteri. Invece, per quanto riguarda le porte

approccio differente, ma spesso è Braga stessa a proporre i propri

per interni senza dubbio negli ultimi anni c’è stato un progressivo

prodotti in cantiere, operando come fornitore diretto.

incremento delle richieste delle soluzioni in laminato. Una tendenza

D. Parliamo del mercato: come sta andando rispetto al 2019 e

che si è affermata dal 2008 circa, a cui Braga ha risposto mantenendo

al 2020?

elevati standard di qualità, impiegando alla base la stessa materia

R. Pur rimanendo fermi un mese e mezzo a causa del lockdown, il

prima utilizzata per le porte in legno massello, proveniente dalle foreste

2020 è stato un anno positivo, che ci ha visto mantenere volumi di

certificate di proprietà dell’azienda.

produzione e fatturato molto alti. Prendendo il 2019 come anno

D. E a livello di design e colori, quali sono i principali trend?

di riferimento, Braga ha registrato un considerevole aumento di

R. In linea con le attuali tendenze dell’interior design, negli ultimi anni i

richieste. Al momento la forte carenza di materie prime non ci

colori chiari hanno soppiantato le essenze tendenti al noce e al marrone.

consente di marciare alla velocità desiderata: l’azienda ha una

Il 60-70% delle porte vendute oggi sono bianche o in palissandro

capacità produttiva che si aggira intorno alle 3 mila porte al giorno,

chiaro, tonalità in grado di abbinarsi alla perfezione con gli arredamenti

ma al momento riusciamo a gestire la produzione e le consegne solo

moderni, che prediligono appunto colori più chiari.

in parte. Tuttavia, al netto di questo imprevisto che sta colpendo in

D. Ci sono differenze tra Italia ed estero?

maniera generalizzata tutto il mercato, prevediamo di chiudere l’anno

R. Non abbiamo un approccio standard su tutti i mercati perché ogni

con una crescita intorno al 15-20%.

Paese ha richieste diverse, che derivano da un differente modo di

D. Che strategie avete per il futuro?

concepire l’elemento porta. Inizialmente Braga è nata come azienda

R. Stiamo puntando sempre più sull’internazionalizzazione. L’Italia

produttrice di semilavorati. Negli anni la produzione si è evoluta fino

rimane un mercato di riferimento in grado di darci continue soddisfazioni

a fornire oggi anche porte complete. In Italia forniamo principalmente

ma, a differenza di alcuni mercati esteri in grande espansione, si sta

i componenti alle falegnamerie: le richieste maggiori riguardano

saturando. Quindi, per il futuro l’obiettivo di Braga sarà quello di crescere

soluzioni in laminato lisce, senza un particolare design. All’estero invece

sempre più all’estero per mantenere alti i livelli produttivi e di fatturato.

approcciamo il mercato andando direttamente in cantiere, studiando

(Veronica Monaco)

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S PEC IA L E Porte Porta linea Combi Braga nel decorativo palissandro bianco 2302 con pannello a filo e coprifili complanari

e riciclo dei materiali, che permettono di creare prodotti di qualità nel rispetto della natura e dell’ambiente. Il legno utilizzato per realizzare i prodotti è sostituito in natura piantando nuovi alberi e gli scarti di lavorazione di legno vergine, privi di colle o agenti estranei, sono utilizzati sia come fonte alternativa per la produzione di calore e sia come materia prima per la produzione di biocombustibile (pellet). Accanto alla sensibilità per l’ambiente, l’altro aspetto che carat-

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terizza la produzione è il design, che spesso fa leva su soluzioni tecniche che facilitano l’integrazione delle porte negli ambienti più diversi, dalle porte resistenti al fuoco per gli ambienti pubblici, alle soluzioni più raffinate per il residenziale o gli uffici di rappresentanza. Il catalogo dell’azienda cremonese comprende sia porte complete, divise in 12 linee di prodotto, sia i singoli elementi come telaio, pannelli tamburati o intelaiati e coprifili. La gamma di finiture possono essere scelte all’interno delle L u g l i o / A g o s t o

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Porta linea Hotel Braga nel decorativo noce LK48 resistente al fuoco

Sopra, porta linea Rasomuro Braga complanare alla parete con cui diventa un tutt’uno A sinistra, porta Lilly in vetro della linea Incontri Plus Braga nel decorativo palissandro blu LM95

Sotto, porta linea TopLam Braga nel decorativo larice sabbia 1105 con coprifili complanari

collezioni che comprendono sia laminato sia legno, ma c’è anche la possibilità di aggiungere personalizzazioni nel caso in cui il progetto lo richieda. Non mancano le porte scorrevoli per interno ed esterno muro e rasomuro. La proposta di Braga, inoltre, non trascura l’aspetto sicurezza: l’azienda, per esempio, ha acquisito certificazioni di resistenza al fuoco sia per il mercato italiano (Ei) che per molti mercati esteri come Nord America (Ul), Golfo Persico (Bm Trada) e Gran Bretagna (British Standard). L u g l i o / A g o s t o

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LUXURY GOODS in vetrina

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UNA PORTA DI PRESTIGIO

a Collezione Prestige di Aip Porte unisce le imperfezioni della pietra, le irregolarità del legno e la lucidità degli inserti per conferire un effetto unico agli accessi. Le ante sono disponibili su base frassino, rovere, rovere natural o liscia, laccata opaco o seta, con differenti inserti in pietra naturale, legno o inserti lucidi fusi. La versione a battente può utilizzare diversi tipi di telaio (classico, complanare a spingere o tirare, telaio raso muro), tutti con cerniere a scomparsa. Oltre alla versione a battente, sono previsti anche sistemi di apertura rototraslante, scorrevole interno muro o scorrevole esterno muro. Modello PG3 in frassino con finitura patinata Bianco Neve e inserto in rovere natural

1. Un nuovo complemento d’arredo che assicura coerenza e armonia quando all’interno della stessa stanza coesistono diverse tipologie di porte. L’accessorio Eclisse Mimesi è fornito in kit composto da sei barre in alluminio anodizzato da tagliare a seconda delle dimensioni del foro porta e dello spessore parete finita. Disponibile nelle quattro finiture bianco, bronzo chiaro, bronzo scuro e bronzo grafite.

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2. Maxi è l’inedito sistema di pannelli scorrevoli progettato da Giuseppe Bavuso per Rimadesio. Una proposta sempre su misura, capace di declinarsi anche su grandi dimensioni, fino a 3.500 millimetri in altezza e 2mila in larghezza. Protagoniste indiscusse le superfici in vetro scandite da un reticolo irregolare in alluminio a specchiature indipendenti, progettato per conferire

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porte massima resistenza e stabilità alla struttura.

3. I rimandi più iconici di Catania diventano il tratto grafico delle porte della Collezione Accademia di GD Dorigo, nata con la collaborazione con l’Accademia Belle Arti di Verona. Un vero e proprio viaggio alla scoperta dei dettagli che caratterizzano sofisticati elementi architettonici di alcune famose città italiane. In foto il decoro Made in Italy Catania di Giulia Zampieri, Marco Maimonte e Sara Vanzo. 4. La porta blindata Matik Premium VS40 di Vighi con sistema di chiusura/apertura elettronica, in classe antieffrazione 4 anche nelle versioni con fianco e sopraluce a vetro, è dotata di cerniere a scomparsa «invisible» e, grazie alle infinite personalizzazioni, è la perfetta sintesi tra eleganza, sicurezza e innovazione tecnologica. 5. Dal 1987,

Bertolotto produce porte per interni, realizzando modelli esclusivi, in un mix di artigianalità e tecnologie avanzate. Il ventaglio di proposte spazia dal laccato al legno, dal design all’accoglienza, dalle porte più tecniche ai sistemi filomuro, fino alle proposte inedite Le Originali Bertolotto. 6. FerreroLegno interpreta l’essenzialità e il design di Scenario Lignum, elemento completo di partizione che separa o crea continuità visiva tra gli ambienti, grazie a Iride la rivoluzionaria finitura ecosostenibile declinata in nove tonalità contemporanee. 7. Easy Scorrevole o a battente, la porta Filomuro Mito si adatta ad ogni esigenza: le dimensioni e aperture sono personalizzabili e il telaio goffrato è pronto per la verniciatura. Il pannello trattato con fondo è la tela su cui liberare la propria fantasia.

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I Quaderni Tecnici di YouTrade INVECCHIAMENTO E DIAGNOSTICA DEI MATERIALI

Anche il robusto cemento armato non è eterno. Come mattoni, travi di legno e perfino la pietra, si deteriora con il passare degli anni. Ci vuole manutenzione L u g l i o / A g o s t o

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Quaderni tecnici: invecchiamento e diagnostica

EDILIZIA & COSTRUZIONI

QUANDO È L’ORA DELLA PENSIONE Laterizio, legno, cemento, calcestruzzo: tutti i materiali che costituiscono un edificio o un’opera pubblica invecchiano. Non solo: possono deteriorarsi a causa di fattori particolarmente nocivi. Ma la tecnologia offre una risposta. E aumenta la sicurezza

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di Daniele Menzio onoscere lo stato di salute dei materiali, il processo di invecchiamento e le possibili variazioni delle caratteristiche chimico-fisiche, permette di individuare il livello di degrado delle opere e valutare il rischio di compromissione della sicurezza per le strutture e per le persone. È l’unica attività preventiva possibile per ottenere le informazioni necessarie e mettere in attuazione tutte le azioni manutentive opportune per interrompere o rallentare il processo di degenerazione e, quindi, prevenire ulteriori problemi. Purtroppo, il processo di invecchiamento dei materiali, e quindi delle strutture, è inevitabile e irrisolvibile in termini assoluti. Una questione che appartiene alla storia delle opere realizzate dall’uomo, considerato che sin dalle origini il problema è sempre stato quello di selezionare i materiali più resistenti e ricercare le migliori soluzioni tecniche per costruire e mantenere il più a lungo possibile le opere. Oggi la varietà di materiali da costruzione è così ampia da consentire, con il supporto della tecnologia più avanzata, progetti ambiziosi e realiz-

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zazioni ardite. Eppure, nonostante il perfezionamento delle tecnologie costruttive, della rapidità di esecuzione e dei materiali innovativi, il problema comune di tutte le epoche resta pur sempre la questione tempo e la capacità dei materiali di resistere all’invecchiamento e alla degenerazione. Una questione da affrontare costantemente nella pianificazione delle attività di manutenzione, con la ricerca dei criteri più efficaci per conservare i materiali sotto il profilo estetico e funzionale, ma soprattutto per assicurare stabilità e sicurezza delle opere.

Il processo di degenerazione

Tutti i materiali, dai più remoti a quelli più evoluti, subiscono un processo di degenerazione con il passare del tempo. Ogni materiale ha un ciclo di vita, in base alla capacità di resistere all’azione dell’invecchiamento naturale che può ridursi in condizioni ambientali sfavorevoli, per progettazione non adeguata, per uso del manufatto o, ancora, per mancanza di manutenzione. È importante considerare anche l’assemblaggio di L u Lg ul gi ol i /o A/ gA o g os st to o 22 00 22 11


dei materiali DALLE PIRAMIDI AGLI STRALLI I primi materiali da costruzione erano quelli più facilmente reperibili

piani corredati da elementi lignei nelle parti alte, come nelle insulae.

in natura, idonei per realizzare le prime opere costituite da semplici

Il calcis structio, il conglomerato a base di calce e cenere vulcanica

e rudimentali strutture di protezione dalle condizioni atmosferiche. Il

(pozzolana), antenato del più moderno calcestruzzo a base di

legno è sicuramente uno dei primi materiali impiegati per realizzare

cemento, i romani lo utilizzavano per colare in opera strutture anche

strutture fisse, con tetti di protezione e palafitte di isolamento da

complesse come muri, volte e cupole. Criteri costruttivi che si sono

terra. Poi, la pietra diventa il materiale da costruzione più solido e

evoluti e perfezionati mantenendo tuttavia una riconoscibilità

soprattutto duraturo, testimone delle grandi opere dell’umanità in

materica e strutturale fino alla seconda metà dell’Ottocento,

epoche diverse, come i primi monoliti di Stonehenge e i pesanti blocchi

quando la rivoluzione industriale ha reso possibile un cambiamento

squadrati delle Piramidi. Un’evoluzione importante che nelle diverse

profondo. L’avvento di materiali innovativi come il cemento e il ferro

epoche porta a lavorazioni sempre più affinate, con la composizione

contribuiscono allo sviluppo di nuove tecniche costruttive. Ferro,

di metalli e tecnologie costruttive sempre più evolute. Le straordinarie

acciaio, vetro permettono lo slancio di nuove forme dell’architettura

e mastodontiche forme per celebrare il culto nelle antiche civiltà, le

verticale, dapprima dimostrative come le grandi torri iperstatiche, poi

strutture complesse delle città greche, le grandi architetture romane con

con la realizzazione dei primi grattacieli e la sostituzione dei classici

la visione di una grande opera di ingegneria, sono tutte testimonianze di

ponti in pietra con quelli sospesi in metallo, sostenuti da cavi e più

un percorso umano per lasciare un segno quasi indelebile della propria

recentemente da stralli. I nuovi materiali permettono un’evoluzione

esistenza. Un segno tangibile che solo con la straordinaria conoscenza

senza precedenti. Le strutture si trasformano per essere modellate in

dei materiali e la sperimentazione delle tecniche costruttive si è potuto

nuove forme architettoniche. Eppure molte invenzioni, che appaiono

realizzare, rinnovando di volta in volta il modo di costruire.

esclusive dell’epoca moderna, affondano le loro origini in periodi più

L’introduzione del laterizio di argilla, prima cruda e poi cotta, a fianco

remoti, nei principi costruttivi della romanità ancora attuali o nelle

della più antica pietra, rivoluziona in epoca romana il muro come metodo

visioni Leonardesche che, nella straordinaria collezione di studi e

edificatorio, rendendo possibile l’elevazione di edifici di quattro o cinque

disegni, ne anticipavano l’evoluzione strutturale.

materiali diversi, con caratteristiche e prestazioni differenti. Certamente la pietra, come materiale da costruzione, composto da aggregati minerali più o meno duri, ha una elevata capacità di resistere al tempo. Pietre più dure e coese presentano una resistenza caratteristica maggiore rispetto a quelle più porose. Anche il legno è caratterizzato da una maggiore resistenza in funzione della composizione caratteristica. Legni duri sono più resistenti di quelli dolci, ma per essere idonei alla costruzione devono possedere caratteristiche adeguate secondo il principio di durabilità naturale di ciascuna specie. Alcune opere in legno, in particolari condizioni favorevoli, possono durare migliaia di anni, mentre in altri casi la degenerazione avviene in pochi decenni. Naturalmente molto dipende anche dalla messa in opera, dalle condizioni ambientali e dal trattamento periodico di conservazione. Di sicuro, uno dei materiali più rivoluzionari per la sua modellabilità e resistenza si è invece rivelato più delicato rispetto alle aspettative: il cemento armato basato sulla combinazione di calcestruzzo e barre di acciaio con una durabilità caratteristica di tipo fisico e meccanico. Della composizione di cemento, acqua e aggregati inerti con barre di acciaio oggi si conoscono i limiti e le cause che compromettono la stabilità di una struttura. Si sa che un’opera in cemento armato ordinario ha un ciclo di vita variabile tra i 50 e i 100 anni al massimo nel caso di grandi opere e di strutture precompresse. Ma è la condizione di conservazione del calcestruzzo rispetto all’ambiente e al clima, all’azione del degrado chimico e fisico e agli effetti della corrosione sul metallo delle armature, che determina la durabilità e, quindi, la sicurezza. Gli effetti della corrosione si manifestano in tutte le strutture metalliche, più riconoscibili quando esposte rispetto a quelle latenti del cemento armato. L uu gg ll ii oo / /A Ag go os st ot o 2 02 2012 1

Il degrado e il controllo

Il controllo dello stato di salute dei materiali e, quindi, delle strutture negli ultimi decenni, si è diffuso con approfondite metodologie di monitoraggio nelle opere geotecniche, nelle strutture ingegneristiche di ponti, viadotti e gallerie e nell’edilizia civile. La verifica dei materiali, nelle diverse fasi del ciclo di vita, permette di analizzare i dati sull’effettivo comportamento di una struttura rispetto ai requisiti di base e alla sua capacità di continuare a resistere alle sollecitazioni per le quali l’opera è stata progettata. Le cause del degrado nei materiali da costruzione possono essere superficiali (se dipendenti da situazioni ambientali, condizioni atmosferiche o agenti inquinanti) e interstiziali (se derivanti dalle caratteristiche dei materiali, dalle tecnologie impiegate o da errori di progettazione o di realizzazione). È facile comprendere che gli effetti superficiali sono evidenti a una semplice ispezione visiva con i dovuti approfondimenti, ma quando le anomalie si manifestano all’interno di un materiale i controlli diventano più difficili e complessi. Oggi la tecnologia consente di eseguire analisi di monitoraggio e controllo con la diagnostica, avvalendosi di strumenti che permettono di eseguire analisi anche sofisticate, come termografie ed endoscopie delle strutture murarie o come carotaggi, pacometrie o sclerometrie per conoscere lo stato di salute del cemento armato, solo per citarne alcune. Prima di entrare nel merito di alcune metodologie di indagine più utilizzate, può essere utile un approfondimento sulle cause e gli effetti che si determinano in alcuni materiali più utilizzati nelle opere di edilizia civile e infrastrutturale come malte, intonaci e cemento armato.

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Quaderni tecnici: invecchiamento e diagnostica L’assorbimento di acqua

Le cause più comuni dell’invecchiamento

Alcuni fenomeni sono facilmente riconoscibili e rappresentano campanelli di allarme che devono essere riconosciuti, individuandone le cause per poter mettere in atto i rimedi più adeguati. Fenomeni che, se non controllati, possono determinare danni importanti fino a compromettere nel tempo la stabilità delle strutture. In primo luogo verificando se gli effetti dipendono da cause naturali, meccaniche o chimico-fisiche. Tra i fenomeni naturali, uno dei più frequenti è la presenza di umidità derivante da assorbimento di acqua, come infiltrazioni da pioggia o risalita capillare o, ancora, condense. Il problema dell’assorbimento può essere presente e molto insidioso nelle malte e negli intonaci, così come nel calcestruzzo, ma deve essere riconosciuto e distinto. Nel caso di infiltrazioni molto dipende dall’esecuzione dell’opera e dal livello di protezione, mentre il fenomeno della risalita capillare varia in funzione dell’ambiente e del grado di igroscopicità e porosità caratteristica del materiale. Materiali coesi assorbono meno di materiali porosi, ma questo non significa che siano più resistenti nel tempo. Per esempio, i laterizi sono più esposti al problema dell’assorbimento rispetto ai materiali lapidei, che invece comprendono una grande varietà di composizioni e consistenze con differenti capacità di resistenza. Nella pietra la resistenza alla compressione dipende dalla densità, ma agli agenti atmosferici dalla porosità. Quest’ultima caratteristica determina il grado di assorbimento e, in linea di principio, si può affermare che pietre più dure e coese resistono di più agli effetti del tempo di quelle porose.

L’assorbimento di acqua nei materiali deve essere valutato in funzione dei processi con i quali si manifesta e in base alla temperatura ambientale. L’effetto più ricorrente è la formazione di efflorescenze saline. L’azione disgregativa ha una relazione molto intima con la presenza di acqua e la cristallizzazione di sali nei pori. Come si è detto, l’acqua non è pura, ma contiene sali disciolti che, nel passaggio per capillarità e assorbimento, si depositano nei pori del materiale. Il cambiamento nello stato fisico dell’acqua, da liquido a solido (gelo) o da liquido ad aeriforme (evaporazione) secondo la temperatura, determina un aumento della pressione nei pori e i sali presenti, che allo stato liquido erano idrosolubili, tendono a essiccare e a cristallizzare, con un aumento di volume e una conseguente forza di espansione che può essere superiore alla resistenza del materiale. Il processo degenerativo del materiale è quindi una conseguenza prevedibile dell’evaporazione. Un fenomeno che può presentarsi in diverse aree della sezione di un materiale, in dipendenza della velocità di evaporazione. Si possono verificare efflorescenze superficiali quando il processo di evaporazione è lento e i sali (allo stato solubile) attraversano per capillarità la sezione verso la superfice. Si possono verificare invece efflorescenze interstiziali quando il processo di evaporazione avviene con troppa rapidità e la cristallizzazione dei sali resta interstiziale. In questo caso, la linea di demarcazione tra la parte asciutta e quella umida diventa le sezione debole che può fratturarsi determinando la degenerazione e il distacco del materiale. È importante anche conoscere la tipologia dei sali che nella fase di cristallizzazione si depositano per precipitazione. I più comuni possono essere quelli di carbonato di calcio, ma anche i cloruri, i solfati o i nitrati. Meno frequenti, invece, sono i sali di nitrato di potassio, comunemente conosciuti come di salnitro, che per formarsi e cristallizzare necessitano di condizioni ambientali particolari con una concentrazione sufficiente di ammoniaca ossidabile derivante da sostanze azotate in decomposizione.

Come invecchia il calcestruzzo

Il processo di carbonatazione trova ampia diffusione nei materiali che derivano da carbonato di calcio, ovvero i leganti di calce e cemento e il

Effetto inquinamento

La presenza di umidità può determinare nel tempo fenomeni di condensa, superficiale o interstiziale, con le conseguenze note nei materiali porosi e di corrosione umida nei materiali metallici e nelle armature. Tra le cause naturali più legate all’inquinamento del nostro tempo, vi è sicuramente il problema delle piogge acide derivanti dalla combinazione di acqua e anidride carbonica (CO2), che comporta una variazione del pH naturale della pioggia e la trasformazione in acido carbonico. Una situazione che provoca un’azione aggressiva sui materiali da costruzione, in particolare su pietra e metallo, con processi di ossidazione e carbonatazione o di solfatazione nei materiali calcarei, per la combinazione delle piogge con le piccole quantità di anidride solforosa e solforica presenti nell’aria.

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dei materiali

REV-4 SUPER 48 VOLT STANDARD

calcestruzzo, largamente impiegato nelle opere di cemento armato. Il calcestruzzo proporzionato correttamente presenta un Ph fortemente alcalino (circa 12,5-13). Una prerogativa del legante di generare, dopo la fase di getto, la formazione di una sottile patina di copertura dei ferri delle armature, come una sorta di pellicola di protezione. Un fenomeno che rende il ferro passivato, ma che tende a diminuire con il passare del tempo, a causa della reazione tra l’anidride carbonica (CO2) e l’idrossido di calcio - Ca (Oh)2 - presente nel calcestruzzo, generando carbonato di calcio e acqua (CO2+Ca(Oh)2 → CaCO3+H2O). La fessurazione del calcestruzzo favorisce la penetrazione di ulteriore vapore acqueo e anidride carbonica, alimentando di nuovo il ciclo di ossidazione dei ferri e quindi di corrosione. Il fenomeno della carbonatazione può avere effetti importanti quando il Ph del cemento scende sotto valori prossimi a 8,5. Un aspetto che non influisce direttamente su resistenza e durezza del materiale: al contrario, in una prima fase ne migliora anche le prestazioni, ma con il passare del tempo i ferri delle armature vengono esposti all’ossidazione e alla corrosione. La conseguenza è la contrazione del calcestruzzo e quindi la fessurazione, anche in profondità. Il ferro, sottoposto a ossidazione e a corrosione in fase avanzata, può aumentare il proprio volume fino a cinque volte, generando forti pressioni nel calcestruzzo e conseguenti lesioni per sgretolamento. Un processo che diventa irreversibile quando la perdita dello spessore cosiddetto copriferro espone ulteriormente le armature agli agenti atmosferici aumentando la reazione corrosiva e, quindi, distruttiva del ferro che tende letteralmente a decomporsi.

36

YEARS

dal 1982 Caratteristiche

Lavorazione fino: 60 m2/h Lavorazione graffiato: 60 m2/h Lavorazione grezzo: 50 m2/h Lavorazione premiscelati: 50 m2/h Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.

Characteristics:

Fine plaster: 60 sq m/h “Schratched” plaster: 60 sq m/h Rough plaster: 50 sq m/h Pre-mixed products: 50 sq m/h Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h.

OPTIONAL

Aggressioni chimiche del calcestruzzo

Vi sono anche altri rischi derivanti dal sottosuolo, che possono compromettere la stabilità del calcestruzzo come l'assorbimento per capillarità. I solfati si possono trovare in natura nelle acque e nei terreni, per accumulo di sedimenti affioranti, ma anche per decomposizione biologica di sostanze organiche contenenti zolfo. In questo caso lo ione solfato (diverso da quello di calcio) reagisce con la calce a seguito dell’idratazione del clinker di Portland generando aumento di volume e quindi tensioni di trazione. Le reazioni possono essere degenerative con il fenomeno della fessurazione per Ettringite (il temine deriva dal sale di Candlot), che può essere di tipo secondario quando non è distruttiva o primario con la formazione di importanti lesioni proprio dovute all’attacco solfatico o, ancora, con il fenomeno dello sgretolamento per Thaumasite (in questo caso è il nome di un minerale del gruppo dell’ettringite scoperto nel 1878). Il termine per estensione definisce proprio il processo degenerativo seguente alla reazione tra il solfato di calcio e i silicati idrati di calcio, che si formano durante l’idratazione del cemento di Portland (attacco solfatico). Una reazione che avviene solo nel caso di basse temperature (0-10 °C) e in condizioni di elevata umidità (umidità relativa > 95%), e causa una riduzione, fino alla scomparsa, dei silicati idrati di calcio da cui dipende il potere legante del cemento. Anche se gli effetti possono sembrare apparentemente simili, perché la degenerazione del calcestruzzo e la corrosione del ferro hanno come causa l’assorbimento d’acqua, è fondamentale distinguere le cause. Basti pensare ad alcune strutture autostradali o ferroviarie in cemento armato che presentano effetti degenerativi del calcestruzzo apparentemente simili, ma differenti per causa: la base dei piloni in prossimità del terreno può essere interessata da assorbimento capillare e reazione solfatica, mentre L uu gg ll ii oo / /A Ag go os st ot o 2 02 2012 1

REV DRY 220 VOLT

PER PREMISCELATI ASCIUTTI IN SACCO · FOR DRY PRE-MIXED IN BAGS

Prevalenza 10 m. Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo) Head 10 m. Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)

dal 1987 Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato). Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adhesion effect (Patented).

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Quaderni tecnici: invecchiamento e diagnostica Il caso del cemento armato

Nell’ambito del cemento armato, invece, servono indagini che permettano di sondare la resistenza del calcestruzzo e la consistenza del ferro. La sclerometria verifica la resistenza a compressione del calcestruzzo, attraverso la determinazione della durezza d’urto fornita dallo sclerometro a contatto, mentre la pacometria permette, con una buona precisione, di rilevare la posizione e la dimensione dei ferri di armatura nonché lo spessore del copriferro. Tra le indagini parzialmente distruttive vi è sicuramente la tecnica del carotaggio, che permette il campionamento di una sezione del materiale negli strati interstiziali della struttura. In questo caso è importante conoscere la profondità di carbonatazione del calcestruzzo per comprenderne il livello di degenerazione. La prova di carbonatazione si può determinare mediante la prova alla fenolftaleina (metodologia definita dalla norma Uni 9944:1992) che permette di rilevare il Ph del calcestruzzo. Il procedimento utilizza le proprietà del reagente che in ambiente basico vira al rosso magenta, evidenziando le zone a elevata alcalinità ricche di calce (PH>9), mentre rimane incolore nelle sezioni a Ph inferiore dove il calcestruzzo risulta carbonatato.

La manutenzione

le opere in elevazione da assorbimento per infiltrazioni da acqua piovana.

La diagnosi nei materiali da costruzione

La diagnostica nelle costruzioni oggi permette di individuare le cause di degrado dei materiali e di pianificare gli interventi più opportuni per risolverle. Una disciplina che si avvale dell’impiego di strumenti, tecniche e metodologie di indagine, dalle più semplici e immediate, come l’analisi visiva, fino ai monitoraggi strumentali con l’ausilio di sofisticate apparecchiature con procedimenti non invasivi o anche parzialmente distruttivi nei casi più difficili. Le analisi sui materiali hanno subito una rivoluzione tecnica e tecnologica con strumenti sempre più affidabili, ma l’obiettivo resta sempre quello di determinare le cause del degrado e le possibili soluzioni per limitarne gli effetti degenerativi con adeguati interventi di recupero e risanamento. Per esempio, l’endoscopia permette di analizzare le condizioni stratigrafiche di una muratura per conoscere realmente la tipologia costruttiva e le caratteristiche morfologiche. La termografia permette di verificare la condizione in opera di isolamento termico e dei punti di condensazione di una parete. L’ igrometria consente di individuare la percentuale di umidità nelle strutture verticali e orizzontali, con la semplice rilevazione del tasso di imbibizione del materiale poroso attraverso un contatto di tipo dielettrico o magnetico senza alcuna invasione della sezione con sonde o elettrodi. La diagnostica, insomma, è diventata, soprattutto negli ultimi decenni, il riferimento scientifico, alla portata di molti tecnici, utile per stabilire lo stato di salute dei materiali e delle strutture, con lo scopo di valutarne il grado di degenerazione che potrebbe compromettere la stabilità e la sicurezza delle strutture e delle persone.

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La manutenzione è la soluzione unica e praticabile per allungare il ciclo di vita dei materiali e, quindi, delle opere. Si tratta di una disciplina applicabile a molteplici ambiti per assicurare l’efficienza e la durabilità di elementi, oggetti e materiali. Nel settore delle costruzioni, sia infrastrutturale sia edilizio civile, la funzione della manutenzione costituisce la tecnica di base per mantenere l’opera in buono stato di conservazione e di efficienza, evitando il degrado dei materiali. La manutenzione programmata muove dallo sviluppo del processo strategico delle attività di mantenimento di efficienza dei sistemi di produzione. Con il Novecento si afferma una diversa visione della produzione industriale, che coinvolge anche i processi manutentivi uscendo dagli schemi di tipo artigianale che avevano invece caratterizzato il periodo precedente. L’impatto bellico mondiale contribuisce a imprimere un’accelerazione in tutti i settori della produzione industriale dalla siderurgia alla meccanica passando per la componentistica, solo per citare quelli dimensionalmente più importanti. Il coinvolgimento del settore delle costruzioni è quasi automatico, considerando che la produzione edilizia assume sempre più un carattere industriale, almeno nelle infrastrutture e nei grandi edifici. Il sistema industriale può assicurare una produzione costante e di qualità solo con la pianificazione di protocolli manutentivi definiti. Il successivo passaggio di alcuni settori dei trasporti tra ferroviari, aerei e navali ad un sistema internazionale di routine quotidiana ha ulteriormente definito l’importanza della manutenzione come una tecnica di abilitazione formativa. Il concetto di manutenzione in edilizia, in un certo senso, riprende i principi, le pianificazioni tecniche e strategiche tipiche del settore industriale adattandole alle caratteristiche dell’opera e alla tipologia degli interventi. La pianificazione manutentiva programmata nel settore industriale diventa preventiva per evitare la possibile manifestazione di un problema. Così deve essere anche nel settore edile, sia nelle infrastrutture che negli edifici pubblici e privati industriali e residenziali, con una classificazione L u g l i o / A g o s t o

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dei materiali SE L’ANAS IMITASSE I ROMANI Le tecniche manutentive non rappresentano certo una novità, dato che

procedeva in modo programmatoe organizzato. Solo l’inadempienza

da sempre accompagnano le opere realizzate dall’uomo. Certamente

e la perdita della pianificazione manutentiva del periodo più oscuro e

le tecniche di intervento nel corso del tempo e con il progredire delle

decadente del Medioevo ha trasformato un sistema di strade costruite

tecnologie hanno assunto caratteri e condizioni diverse. Già i Greci

e mantenute fino ad allora con una meticolosa capacità in uno stato

utilizzavano dei programmi scritti di manutenzione per mantenere in

di abbandono desolante. Dopo il processo manutentivo della

efficienza le strutture di supporto dell’acqua per il fabbisogno della

romanità il trasferimento delle capacità non era più stato codificato

città con una particolare attenzione per la cura degli edifici. I Romani

con metodologie e tecniche apprendibili, se non attraverso la pratica

pianificavano con estremo rigore la manutenzione delle strutture degli

tramandata con l’esperienza del cantiere o della bottega artigiana.

acquedotti in tutte le città dell’impero, con una cura così particolare

Anche per le tecniche manutentive così come per i materiali, sarà

che ha permesso il mantenimento di alcune opere in uno straordinario

poi la rivoluzione industriale del periodo ottocentesco a stimolare

stato di conservazione fino ai giorni nostri, come parte dell’attuale

le condizioni di una cultura della manutenzione. Il nuovo sistema

sistema idrico di Roma. Le stesse strade che servivano per muovere le

delle macchine, con la produzione a ciclo continuo, necessitava di

legioni e spostare le macchine belliche durante il periodo di espansione

una costante attività di controllo e manutenzione per dare continuità

dell’impero, oltre a permettere lo sviluppo del primo vero e imponente

di funzionamento e maggior rendimento. Il concetto economico

sistema logistico di assemblaggio e trasporto, erano realizzate con

di vantaggio derivante dalla produzione continua apriva lo spazio

procedimenti di calcificazione del sedime così accurati da durare

per una pianificazione programmata e di protocolli di formazione e

per anni, ma che necessitavano di una costante manutenzione che

addestramento sulle tecniche di intervento.

tipologica costruttiva e di età, tra nuovi, obsoleti e fatiscenti. Decisamente un metodo di pianificazione razionale ed efficiente, che trova ancora un’applicazione molto ridotta nel mondo delle costruzioni residenziali, particolarmente eterogeneo e frazionato nelle proprietà e nelle decisioni dei protocolli manutentivi programmati, anche se ormai la pianificazione manutentiva è riconosciuta come l’unico metodo di conservazione.

Il monitoraggio intelligente

La questione della manutenzione in edilizia si affianca ad altri due filoni di grande attualità proiettati con lo sguardo al futuro: i materiali da costruzione innovativi e il monitoraggio intelligente. Da una lato lo sviluppo dei materiali da costruzione più sostenibili, per essere compatibili con l’ambiente e la sicurezza per la salute, dall’altro l’impiego delle tecnologie innovative per il controllo e il monitoraggio evoluto. Già negli ultimi decenni la chimica ha portato una serie di innovazioni con lo sviluppo di nuovi materiali dapprima con l’introduzione dei polimeri e delle fibre, che ha determinato un nuovo approccio anche della pratica di cantiere, poi con l’introduzione di additivi in grado di modificare alcune funzioni rispetto alle condizioni ambientali per temperatura, luminosità, umidità, etc. Lo studio dei geopolimeri a base di alluminosilicati e la ricerca di fibre ultraresistenti come il carbonio, derivanti dai materiali compositi del settore aerospaziale, potrebbero sostituire la combinazione calcestruzzo e ferri di armatura per un cemento armato più stabile nel tempo ed esente da fenomeni di corrosione. La nanotecnologia, per esempio, ha introdotto applicazioni particolari nell’ambito dei materiali porosi per il controllo della permeabilità e nell’isolamento termico per la riduzione degli spessori, anche con la ripresa dalle sperimentazioni e degli impieghi aerospaziali nel trattamento del silicio insufflato per la realizzazione degli aerogel. Oppure, alcuni leganti idraulici, che possono reagire in particolari condizioni come i cementi fotocatalatici o i calcestruzzi che si rigenerano con l’azione batterica. L u g l i o / A g o s t o

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Proprio in questa direzione recenti studi su laterizi e calcestruzzi, denominati «viventi», hanno dimostrato che, attraverso l’inoculazione di una soluzione di cianobatteri fotosintetici in determinate condizioni di temperatura e umidità, sussiste la capacità di assorbire anidride carbonica anidride carbonica e produrre carbonato di calcio, componente del calcare e del cemento. Oggi può sembrare fantascienza, ma si tratta di una realtà più vicina di quanto si possa pensare. La chimica applicata al settore edile e la ricerca di una sostenibilità sempre più vicina alla natura apre una nuova frontiera alla biologia. Oppure parlare di materiali a cambiamento di fase perché dotati della capacità di modificare il proprio stato fisico, da liquido a solido e viceversa, con il rilascio e l’assorbimento di calore. Si potrebbe aprire un capitolo solo dedicato all’innovazione tecnologica, ma non è tema di questo quaderno tecnico, mentre un cenno particolare merita sicuramente l’affiancamento combinato tra elettronica e informatica nell’era della rivoluzione industriale 4.0, che individua materiali di ultima generazione cosiddetti smart. Una condizione che rileva la capacità di un materiale di passare da una condizione statica a una dinamica semplicemente reagendo a stimoli esterni con una variazione delle caratteristiche fisico-meccaniche, chimiche e termiche. E poi il monitoraggio intelligente in questa direzione apre le porte alle tecnologie abilitanti. Con l’avvento di Internet of things, è già in fase avanzata la sperimentazione che potrebbe vedere in un futuro che è già presente l’impiego della sensoristica per la comunicazione in rete tra oggetti, soprattutto pensando alle strutture delle opere pubbliche, ma anche degli edifici, con il monitoraggio intelligente nei materiali di ultima generazione. L’introduzione nel settore edile della sensoristica always-on per la connessione in rete con le tecnologie wireless, è già in fase molto avanzata di sperimentazione. Il monitoraggio delle opere infrastrutturali come ponti, viadotti, gallerie, dighe, che in questi ultimi decenni sta denunciando i limiti di durabilità e sicurezza dovuti all’invecchiamento dei materiali, in particolare del cemento armato, è ormai una realtà.

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bioCasa C A S E H I S TO R Y

Sostenibilità sotto il monte Luciano Marè, architetto esperto di restauro e di architettura sostenibile, racconta in che modo si può costruire con il massimo rispetto per l’ambiente. Come per la villa unifamiliare a Pré Saint Didier, paese della Valle d’Aosta ai piedi del Bianco di Valentina Anghinoni

C

he cos’è l’edilizia sostenibile? Una scelta di bellezza e responsabilità. O almeno questo è il binomio che emerge dal confronto con Luciano Marè, architetto esperto di restauro e di architettura sostenibile. Una definizione, quella di sostenibilità, che abbraccia una molteplicità di aspetti, dal risparmio energetico all’uso responsabile dei materiali naturali negli edifici, di nuova costruzione o già esistenti. Nato a Varese, classe 1957, Marè si laurea al Politecnico di Milano nel 1982. «L’ambiente va preservato e, occupandomi di edilizia, ciò che preferisco è riparare o ricostruire ovunque ci sia una brutta preesistenza, per rammendare il tessuto urbano e lasciare bello il paesaggio, urbano, rurale o montano che sia», sostiene il professionista, che descrive uno dei suoi ultimi progetti: una costruzione residenziale a basso impatto ambientale a Pré Saint Didier, località della Valle d’Aosta situata ai piedi del Monte Bianco, rinomata per la sua acqua termale, meta di un turismo di élite. Domanda. Lei è un architetto esperto di architettura sostenibile: in che cosa consiste la sua visione di sostenibilità in ambito edile? Risposta. La sostenibilità è una parola molto di moda adesso: tutto è bio e tutto è sostenibile. Ritengo, invece, che si tratti di un tassello, uno sforzo che dobbiamo necessariamente applicare a ogni ambito della nostra vita per preservare il nostro mondo. In edilizia, il concetto di sostenibilità si concretizza in primo luogo nei prodotti e nelle soluzioni che cercano di incidere il meno possibile sull’ambiente. Per fare alcuni esempi, il legno piantato e coltivato in maniera responsabile, ma anche quei materiali i cui componenti contengono una percentuale il più possibile elevata di materia riciclata o provenienti da recupero. I sistemi di produzione dei materiali che si definiscono ecosostenibili, poi, non possono tralasciare l’aspetto del processo produttivo, che deve pesare il meno possibile sull’ambiente presente e futuro. Anche l’architettura, però, incide: aspetti come la posizione e la forma della casa devono essere pensati tenendo in grande considerazione le possibili conseguenze ambientali. A questo proposito, ritengo

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che la prima casa ecologica sia la casa non costruita. D. Che cosa intende? R. Semplice: bisogna recuperare l’esistente. La terra vergine, infatti, è irriproducibile: se noi recuperiamo prima tutto il terreno costruito, quindi che ha già subito alcuni effetti dell’antropizzazione, facciamo un primo importante passo per preservare l’ecosistema. Talvolta, anche a costo di demolire e ricostruire laddove esistono realtà edificate, anche di pregio storico, ma troppo difficili da recuperare da un punto di vista di efficienza energetica e di

Architetto Luciano Maré

YO U T R A D E

L u g l i o / A g o s t o

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trattamenti particolari o che non siano state usate sostanze tossiche, come alcuni collanti. Sono aspetti importanti, perché la presenza di sostanze tossiche ha delle ricadute sulla salute dei lavoratori e delle persone che vivranno in quegli spazi. Anche per la scelta dei materiali, però, è necessaria una mediazione: se, per esempio, si costruisse solo in legno per le sue proprietà ecocompatibili, diventerebbe una pratica insostenibile. La cosiddetta sostenibilità, infatti, esige un approccio molto critico, nel senso che bisogna continuamente chiedersi, per ogni specifico caso, quali scelte progettuali, di materiali e di processi costruttivi abbiano un minore impatto nel breve e nel lungo termine. D. Parliamo del suo progetto di architettura residenziale. Di che cosa si tratta? R. A Pré Saint Didier, in Valle d’Aosta, in un’ottima posizione, con vista sul Monte Bianco, abbiamo realizzato un edificio residenziale monofamiliare. Il committente ha voluto costruire una abitazione per sé, dove progetta di trasferirsi nei prossimi anni. La pianta ha un disegno molto tradizionale, composta da un piano fuori terra di 96 metri quadri e uno, interrato, di 230 metri quadri. D. Quali materiali sono stati impiegati? R. Per le strutture di fondazione la scelta è ricaduta sul cemento armato, per garantire il rispetto delle norme sismiche. Inoltre, le cave di cemento non sono troppo lontane dal cantiere. Quando è possibile, infatti, provo a far arrivare tutti materiali entro un raggio di 100-200 chilometri. È un’informazione di cui tengo conto nel momento della selezione delle ditte fornitrici, oltre al metodo di trasporto. Per esempio, il treno è un po’ più sostenibile del camion. Per i muri portanti abbiamo blocchi di laterizio isolanti in argilla, affidabili e naturali. La pietra naturale del posto, che forma il

Abitazione monofamiliare a Pré Saint Didier, in Valle D'Aosta. Sotto, immagini di cantiere

salubrità. La parola d’ordine dell’edilizia sostenibile è rinnovare, sebbene con rispetto verso l’architettura tradizionale. D. Quali materiali da costruzione predilige nei suoi lavori, sia nelle nuove costruzioni che nel recupero? R. Premetto che non esiste un materiale o una soluzione migliore in assoluto, dipende dalle situazioni. Tendenzialmente, materiali come legno, laterizio, pietra, calce, blocchi in paglia e cemento o in canapa. Come isolanti la fibra di legno, il sughero, la fibra di vetro e la lana di roccia. Queste ultime, in particolare, sono di origine naturale ma presentano costi meno elevati rispetto ad altre soluzioni isolanti e naturali. Quando la mia scelta cade sul legno, mi accerto che provenga da una pianta coltivata e che non abbia subito

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bioCasa basamento, abbiamo deciso di usarla in omaggio alla tradizione, sicuramente, ma anche per la sua durabilità nel tempo. Poi, il legno di larice trattato a caldo e senza verniciature come rivestimento della casa e, come isolante, la fibra di legno, sia all’interno che all’esterno dell’involucro della casa. Anche il tetto è in legno, con manto di copertura in pietra locale. Mi piace abbinare le antiche tecniche ai materiali più innovativi. Per esempio, i parapetti sono realizzati in legno con le barre di carbonio. Una scelta di tipo estetico insolita, ma motivata da ragioni di consolidamento. In Italia, tra l’altro, siamo massimi esperti dell’uso del carbonio nel restauro. D. Come si pone l’edificio dal punto di vista dell’efficienza energetica? R. La casa è in classe A, anche grazie alla presenza di ottimi serramenti in legno, prestazionali anche sul fronte del confort acustico. L’isolamento termico è garantito dai blocchi in laterizio, completati da un ulteriore strato isolante in fibra di legno, applicato anche al tetto. Si tratta di materiali naturali, con eccellenti valori di traspirabilità e di sfasamento termico. L’edificio si trova già in un’ottima posizione, con poco inquinamento acustico. D. Quali impianti sono presenti in questa costruzione? R. Oltre al riscaldamento a pavimento a bassa temperatura, c'è un impianto di ventilazione meccanica controllata, ed è previsto un piccolo impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. È presente anche un camino per la produzione di aria calda alimentato a legna, ad alta efficienza, che da solo è già una fonte di calore sufficiente a scaldare tutta la casa. In più, abbiamo fatto una piccola cisterna per il recupero delle acque piovane. D. Come è stato il rapporto con l’impresa di costruzione?

R. In questo caso direi che il rapporto è stato buono, non ci conoscevamo, ma si è instaurata una stretta collaborazione sia con l’impresa di costruzioni, sia con il geometra. Dalla mia parte, cerco sempre di imparare qualcosa da tutti, ascolto gli operai e soprattutto chiedo chiarimenti quando non sono convinto. Lavoro con tantissime imprese e durante gli studi ho seguito un corso da muratore. Quindi so cosa significa preparare un intonaco, armare una soletta, solo per fare degli esempi e ciò mi aiuta a coltivare un’empatia con le maestranze. D. Un’esperienza che incide tutt’ora anche nel suo modo di progettare? R. L’obiettivo è fare cose belle e creative ma anche facili da realizzare. Se la messa in opera è più facile, è più facile anche contenere i costi. E non è detto che l’aspetto estetico ne risenta, anzi. Dentro di noi abbiamo già delle forme digerite di ciò che riteniamo bello, perché siamo circondati da esempi di bellezza, non solo architettonica. D. Come è stato invece il rapporto con il committente? R. Anche con il committente sono entrato in sintonia. È stato il primo lavoro insieme, ma si è fidato e si è instaurata una proficua collaborazione, in particolare nella cura dei dettagli. Nonostante non sia una persona con il pallino per la sostenibilità, abbiamo subito affrontato il tema dei materiali sostenibili e ci siamo trovati d’accordo. In più, la zona dove sorge l’edificio è vincolata dalla Soprintendenza ma per fortuna l’edificio ha subito ricevuto l’approvazione di questo Ente. Pur essendo un’architettura contemporanea, infatti, affonda allo stesso tempo le sue radici nella storia del luogo. D. Per la distribuzione edile diversificare l’offerta tradizionale con prodotti e soluzioni bio sostenibili è oggi un modello di offerta praticabile?

Per i muri portanti sono stati utilizzati blocchi di laterizio isolanti in argilla, mentre la pietra locale forma il basamento dell'edificio

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Fasi di cantiere e posa dei materiali naturali

R. Direi di sì, diventare esperti in questo campo può scoprirsi un nuovo filone interessante. Si pensi alle case in legno che negli ultimi anni sono cresciute moltissimo, ma che richiedono una certa preparazione. Aggiungo che spesso i materiali e i sistemi naturali non sono pronti a magazzino, ma si devono ordinare. Alcune rivendite hanno uno spazio dedicato ai materiali naturali e anche se si tratta di una nicchia, c’è comunque una richiesta crescente e c’è chi sta già pensando di ampliarlo. In più, queste rivendite specializzate in bio materiali, potrebbero pensare di offrire dei corsi dedicati alla loro applicazione a regola d’arte. In ogni caso, la sensibilità nel settore è aumentata. Anche a livello di immagine, il rivenditore che sceglie di avere una sezione dedicata ai materiali sostenibili ha un plus. L’unico limite, ma forse può non esserlo per un bravo rivenditore, è che sono più accessibili dalle fasce di clientela alte o medio alte. È importante che il rivenditore che opta per questa scelta si prepari anche dal punto di vista della comunicazione, per far conoscere i vantaggi in termini di sostenibilità e salute, due parole chiave per attirare l'attenzione degli utenti finali. D. Quali vantaggi offre la scelta di costruire o ristrutturare con materiali di origine naturale? Ci sono anche svantaggi? R. Lo svantaggio è ancora il costo, che è leggermente più alto, ma direi che si tratta di uno scarto accettabile. Sicuramente lo si può considerare un investimento, in termini di confort e di salubrità. L’importante è che ci siano maestranze preparate per la posa in opera, ma questo vale anche per i materiali standard. I vantaggi sono quelli conosciuti del basso impatto ambientale, anche grazie alla riciclabilità di tutti i materiali naturali, e la maggior salubrità. D. Qual è il futuro a breve-medio termine dell’architettura L u g l i o / A g o s t o

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sostenibile? R. È in espansione e lo sarà sempre di più. Dovrebbe essere supportato da una cultura che deve passare anche dalle varie associazioni di categoria e le scuole del settore. D. Quali sono invece le nuove frontiere più interessanti e che secondo lei sono destinate a consolidarsi sempre di più? R. Forse emergerà sempre di più questa tendenza: le case saranno costruite non per durare cento anni, ma per periodi più brevi, programmando fin dal principio il loro ciclo di vita. Saranno le materie prime a durare più a lungo. Ciò che io auspico, è che si affermi sempre più l’autocostruzione diffusa. A livello pratico, cercare di costruire con i materiali reperibili nei pressi del cantiere, dunque la territorialità. Da un punto di vista energetico è fondamentale consumare meno energia possibile e utilizzare le fonti rinnovabili per la piccola parte restante, mentre le case devono essere pensate per resistere al freddo ma anche al caldo. Senza dimenticare il recupero delle acque, un’altra risorsa che è indispensabile preservare. D. Il superbonus 110% richiede una percentuale di materiale riciclato nei prodotti impiegati, come previsto dai Criteri Ambientali Minimi (Cam). Come si pone nei confronti dell’architettura sostenibile? R. Le norme Cam a mio parere sono insufficienti. Il contenuto di materia riciclata, infatti, deve essere solo del 30%. In breve, il 110% non è improntato sulla qualità, ma sull’isolamento. Forse, si poteva dare qualche benefit in più per chi sceglie materiali più ecologici, si tratterebbe di una scelta coraggiosa e di un bel messaggio per il settore. Il 110% comunque ha dato una svolta: adesso tutti sono più consapevoli su queste tematiche e interessati a eseguire interventi per migliorare almeno i consumi energetici delle proprie case.

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bioCasa S TA R P L A S T

Un filtro ad hoc per la plastica ByePlast è un dispositivo plug&play destinato agli impianti di recupero delle acque meteoriche, capace di trattenere i solidi galleggianti, evitandone così lo scarico nei fiumi e nei mari. E può essere facilmente utilizzato anche da un condominio di Valentina Anghinoni

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isparmia il tuo oro blu. Questo il motto di Starplast, azienda nata nel 2007 e attiva nel mercato dello stampaggio rotazionale con soluzioni innovative e specifiche per i settori del recupero acque, idraulico, meteorico e biologico. Segni particolari? La cura del dettaglio e il continuo aggiornamento della qualità e dell’efficienza dei manufatti realizzati, oltre al servizio di assistenza garantito dal proprio personale tecnico-commerciale presente su tutto il territorio. Pierluigi Dell’Onte, responsabile ufficio tecnico-commerciale di Starplast spiega a YouTrade le caratteristiche di ByePlast, dispositivo plug&play destinato agli impianti di recupero delle acque meteoriche, capace di trattenere i solidi galleggianti, evitandone così lo scarico nei fiumi e nei mari. Domanda. Quando nasce B yePlast? Risposta. ByePlast è nata lo scorso anno, poco prima dello scoppio della pandemia, in risposta a una delle problematiche più sentite a livello di inquinamento ambien-

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BYEPlast inserito su impianto trattamento acque meteoriche di dilavamento. Sotto, Pierluigi Dell'Onte

tale, cioè quello delle enormi quantità di plastica disperse negli ecosistemi. L’ambiente è sempre stato il nostro driver, il fulcro del nostro lavoro quotidiano. La plastica che si accumula nei mari e negli oceani, formando le famose isole di plastica che spesso vengono riportate dai telegiornali, ma anche quella che si vede dispersa sulla terra, ai bordi delle strade e non solo: come esseri umani siamo i principali artefici di questa catastrofe. ByePlast è il frutto della volontà di rispondere al problema con un’azione concreta ed efficace. D. Di che cosa si tratta? R. È un dispositivo molto semplice, in realtà, ma è proprio questa sua semplicità a renderlo geniale: è un prodotto da inserire all’interno di qualsiasi impianto o linea fognaria utilizzati sulle acque di dilavamento, un cestello in acciaio inox che agisce da filtro e permette di bloccare questa tipologia di rifiuti prima che si possa scaricare nei corpi idrici recettori e, infine, nel mare. D. Come si installa? R. ByePlast è già compreso nei nostri imYO U T R A D E

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BYEplast inserito in impianti integrati su nuove linee fognarie delle acque bianche

BYEplast può anche essere fornito come singolo sistema da installare su linee fognarie acque bianche preesistenti

pianti, nei quali abbiamo deciso di inserirlo in dotazione, ma lo si può installare anche in un sistema già esistente. D. Come si esegue la manutenzione? R. È molto semplice: ByePlast poggia su slitte che facilitano il suo corretto posizionamento e la sua rimozione, che può avvenire con una piccola gru. Una volta rimosso, viene immediatamente sostituito da un cestello pulito per permettere lo smaltimento dei rifiuti negli appositi centri di raccolta. Offriamo anche il servizio di manutenzione programmata, tramite agenzie specializzate nel settore, da effettuare ogni due-tre mesi in base alle caratteristiche particolari del luogo dove si trova l’impianto. D. A chi è rivolto questo prodotto? R. ByePlast è rivolto sia alle pubbliche amministrazioni, sia a imprese e privati. Per esempio, lo si può inserire all’interno degli impianti situati nei parcheggi oppure negli stabilimenti produttivi, ma anche in quelli condominiali. D. Come viene distribuito? R. Attraverso la nostra rete di vendita e i distributori di materiali edili. D. Che tipo di servizio offrite ai rivenditori come supporto alle vendite di B yePlast? R. ByePlast può essere venduto al cliente come un normale componente. Per quanto riguarda il servizio di manutenzione, invece, diamo in comodato d’uso il cestello di ricambio a chi si occupa di L u g l i o / A g o s t o

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provvedere a questo servizio. D. A un anno dal lancio, quale riscontro ha ricevuto da parte del mercato? R. La promozione del prodotto vera e propria è appena iniziata ma, nonostante ciò, ogni volta che è stato presentato e proposto ha riscontrato un grande interesse. Abbiamo già ricevuto diversi ordini, sia da diverse aziende municipalizzate, sia da alcuni clienti privati.

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HOME AUTOMATION digital house

UNA CASA ELETTRONICA A PROVA DI HACKER

L

a home automation, la digitalizzazione della gestione di un edificio e di un’abitazione, è un processo inevitabile, come lo è del resto per tutta l’economia e la società in genere. Ma non bisogna nascondere che ci sono i pro (molti) e i contro (pochi, ma importanti). Uno degli aspetti più delicati riguarda la sicurezza. Tutti sanno che i computer possono infettarsi con un virus che subdolamente cancella i dati contenuti all’interno dell’hard disk, oppure che si può restare vittima di un tentativo di phishing (siti simili a quelli di una banca o di una piattaforma e-commerce, che frodano chi li utilizza ingenuamente). O, ancora, chi utilizza un computer collegato in rete può trovarsi a scaricare inconsapevolmente un software ransomware che, in sostanza, sequestra i dati dell’utente se non viene pagato un riscatto, di solito in bitcoin. Finora nel mirino sono finite soprattutto piccole e grandi aziende, ma anche ospedali e infrastrutture come le catene di distribuzione di carburanti: clamoroso il caso avvenuto di recente negli Stati Uniti, dove il colosso Colonial Pipeline, vittima di un ransomware, è stato costretto a pagare un riscatto di 5 milioni di dollari. Ma è inutile nascondere che questo tipo di crimine è destinato a diffondersi sempre più, anche nel micro livello locale e insidia ormai anche i cittadini privati. Il prossimo passo, inevitabile, sono le abitazioni. Proprio come accade per i furti di auto, i ladri si sono affinati e hanno imparato a utilizzare l’elettronica. Perché una casa digitale può essere attaccata da hacker, con conseguenze non troppo piacevoli. Una porta con lucchetto digitale può essere aperta, magari clonando la chiave elettronica. Qualche altro esempio: c’è chi ha installato videocamere per la sorveglianza collegate in in rete e si è trovato immagini della propria vita pubblicate sul web. Si è scoperto poi che il danno è stato provocato dal software di gestione delle videocamere Xiaomi in combinazione con un hub Nest per la gestione della domotica. C’è, poi, il caso degli assistenti vocali come quelli di Google, Apple o Amazon, che sono dotati di microfono: si è scoperto che alcuni di questi colossi utilizzavano, senza consenso, le voci degli ignari possessori ai fini di analisi interna per migliorare l’intelligenza artificiale del sistema. Una violazione della privacy fastidiosa, anche se le voci registrate erano state private dell’identità. Ma resta il fatto. Ci sono, poi, le sempre più diffuse tecnologie di riconoscimento facciale. Comode perché automatizzano alcune funzioni senza intervento dell’utente, per esempio, aprire una porta. Ma che possono diventare pericolose, se il software non è a prova di intrusione. Insomma, assieme alla casa digitale dovranno presto arrivare «lucchetti software» per aumentare la sicurezza di chi ci abita. Meglio pensarci prima che poi.

di Giuseppe Rossi

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L u g l i o / A g o s t o

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digital house Bticino

MEDITERRANEO A FIBRA FORTE Un complesso residenziale in Puglia a pochi chilometri dal mare è stato completamente cablato con la formula Ftth (Fiber to the Home) per una rete di 3.500 metri, sviluppata lungo 12 rami a servizio di 600 prese tv e satellitari, e ovviamente accesso a internet di Stefano Lavori

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bitazioni smart a pochi metri dal mare. Sono state realizzate in Puglia, a 15 chilometri dal centro di Bari. Il complesso residenziale è stato battezzato Borgo a Mare ed è realizzato in classe energetica A+ dalla De Fazio Costruzioni. Si estende per una superficie di circa 60 mila metri quadrati ed è composto da 88 ville indipendenti, tutte smart. Il quartiere è caratterizzato da edifici a un solo piano ad alto isolamento termico, con pannelli fotovoltaici, ricircolo dell’acqua piovana e tecnologie all’avanguardia. Una delle scelte progettuali è stata quella di non utilizzare antenne televisive: oltre a creare le reti in rame e in fibra ottica necessarie alla connessione internet, è stata realizzata un’infrastruttura per la distribuzione del segnale televisivo e satellitare. Ovviamente, vista l’estensione del complesso, è stato necessario utilizzare cavi in fibra ottica, che arrivano sino alle prese per il televisore di ogni singola villa. L’INSTALLAZIONE A occuparsi dell’installazione di quello che di fatto è il più grande impianto italiano di fibra at home, è stata Steme, azienda specializzata in impianti di distribuzione dei segnali tv e digitali. È stata così creata una rete di 3.500 metri, sviluppata lungo 12 rami a L u g l i o / A g o s t o

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servizio di 600 prese tv e satellitari, in cui sono stati inseriti esclusivamente prodotti Bticino. Sui muri delle recinzioni ha trovato posto il Csoe Tv (Centro servizio ottico di edificio Tv) BTicino, che raccoglie il cavo proveniente dal terminale di testa (fibre di TV/satellite) per smistare i segnali televisivi nelle unità abitative attraverso uno splitter. Si tratta di un apparecchio apparentemente semplice, ma la sua qualità è determinante per l’affidabilità del segnale video nel tempo. Per la stessa ragione, all’interno delle ville sono state inserite le scatole di terminazione ottica di Appartamento (Stoa) proposte da Bticino, dotate di un cavo ottico a otto fibre con una bobina di cavo preterminata. Un accorgimento che ha evitato la necessità di creare giunzioni o raccordi con connettori in cantiere. Un’operazione, quest’ultima, che avrebbe richiesto molto tempo, non garantendo i livelli raggiunti dalla connettivizzazione in fabbrica. L’installazione dei prodotti Bticino è stata seguita dall’impresa De Vanna.

All’interno delle ville sono state inserite le Scatole di terminazione ottica di appartamento (Stoa) di Bticino, dotate di un cavo ottico a otto fibre con una bobina di cavo preterminata. Questo ha evitato la necessità di creare giunzioni o raccordi con connettori in cantiere

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VOLKSWAGEN E LE AUTO STAMPATE IN 3D Auto stampate in 3D. Almeno in parte. Non è l’iniziativa di qualche studente assatanato di hi-tech, ma di Volkswagen. Il colosso tedesco, infatti, ha deciso di promuovere l’uso di innovative stampanti 3D nella produzione di veicoli. Per la prima volta, un processo avanzato, conosciuto come getto di legante, è utilizzato per realizzare componenti nello stabilimento principale di Wolfsburg, in Germania. Mentre le stampanti 3D convenzionali utilizzano un laser per costruire i componenti strato dopo strato da una polvere metallica, il getto di legante adotta un adesivo. Il componente metallico che ne risulta viene poi scaldato e modellato. L’utilizzo del getto di legante riduce i costi e aumenta la produttività: per esempio, i componenti pesano

HIGH TECH

solo la metà di quelli realizzati a partire da fogli di acciaio. Una tecnologia che, probabilmente, sarà sempre più utilizzata nell’industria. Per promuovere questa innovazione, negli ultimi cinque anni Volkswagen ha investito alcune decine di milioni di euro. Inoltre è stato stretto un accordo con Siemens per il software ed è stata ampliata la collaborazione con il produttore di stampanti Hp. Entro il 2025, l’obiettivo è di produrre a Wolfsburg fino a 100 mila componenti l’anno con la stampa 3D.

GLI ITALIANI COMPRANO L’AUTO CON LO SMARTPHONE Aumenta il numero di italiani che acquista l’auto online e con il proprio smartphone. Secondo l’Osservatorio MiaCar di Facile.it, nel 2020 il 28% degli utenti che hanno acquistato online una automobile nuova oppure a chilometro zero lo ha fatto dal proprio smartphone. Un atteggiamento che riguarda un po’ tutte le fasce di acquirenti: il canale online è utilizzato da tutte le età. Per la precisione, una vettura su due tra quelle vendute online nel 2020 è stata acquistata da un cliente con età compresa tra i 30 e i 55 anni, mentre fanno parte della fascia 56-65 anni gli acquirenti di circa il 20% delle auto comprate via web. Se le auto acquistate online dai giovani con età 18-29 anni rappresentano meno del 10% del totale vendute, tra le tendenze rilevate dall’osservatorio vi è un aumento degli over 65 che, in percentuale, pesano più sul canale online (22,8%) che in quello fisico (18,6%).

GUIDA AUTONOMA, REGOLE SEVERE NEGLI STATI UNITI Le auto a guida autonoma o semi autonoma sono sempre più numerose, anche se quasi ovunque non sono autorizzate a essere utilizzate in questa modalità. Ma molti utenti non se ne curano e godono dei vantaggi di sistemi come quello di Tesla, che consente di lasciar fare tutto alla vettura. Ma gli incidenti non sono automaticamente eliminati. Per questa ragione molte case automobilistiche, ma anche colossi hi-tech come Google e Apple, conducono sperimentazioni, autorizzate questa volta. Ma viste le esperienze non sempre felici degli anni scorsi, gli Stati Uniti hanno imposto alle aziende automobilistiche che intendono portare avanti progetti di guida autonoma sulle strade di segnalare ogni singolo incidente, qualunque ne sia la causa e qualunque siano le conseguenze, entro 24 ore. L’imposizione è della National Highwat Safety Administration ed è applicata a tutti i veicoli con Adas (Advanced Driver Assistance System) di livello 2, 3, 4 o 5. Qualora il sistema di assistenza alla guida fosse stato attivo durante o immediatamente prima dell’incidente, quest’ultimo andrà segnalato alle autorità con la massima celerità affinché si possano portare avanti gli accertamenti del caso senza celare al pubblico interesse eventuali problematiche correlate alla sicurezza degli individui. Ogni singolo giorno di ritardo implicherà una sanzione pari a 22,992 dollari, fino ad un massimo di 100 milioni di dollari.

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