SOTT ACQUA SOTT L’ACQUEDOTTO | 2022 |
N.4
TECNOLOGIA NO-DIGGING, ADDIO A SCAVI E DISAGI Se parlando di lavori di ripristino delle reti vi vengono in mente cantieri ingombranti, scavi, traffico in tilt, forti rumori e polvere siete fuori strada. La nuova tecnologia “no-digging”, detta anche “trenchless” cioè senza scavi, permette infatti di riparare o sostituire interi tratti di condotte senza bisogno di scavi. Un vero e proprio intervento dalla precisione “chirurgica” e senza disagi soprattutto in aree alto valore ambientale, di interesse archeologico e turistico. Il tutto avviene grazie a una prima mappatura delle condotte effettuata da un piccolo robottino “esploratore”. Sulla base dei dati raccolti viene programmato l’intervento. Ne è esempio l’attività effettuata da AQP poco prima dell’inizio della stagione estiva sul lungomare di Vieste per un totale di 500 metri tubature. Si erano verificate delle infiltrazioni di acqua salmastra e marina che avrebbero reso difficoltose anche le operazioni di depurazione. Un problema che trattato con le tecnologie tradizionali, ossia scavando, rompendo il manto stradale e sostituendo l'intera condotta, avrebbero comportato uno stop per le numerose attività, turistiche e commerciali, presenti nella zona. Sulla base della mappatura effettuata dal robottino è stata inserita sotto pressione una guaina termoindurente applicata alle pareti interne del tronco. I collegamenti idraulici sono poi stati ripristinati tramite fresatura dall’interno proprio in corrispondenza degli innesti. Le operazioni sono durate in tutto cinque giorni. Questo tipo di tecnologia permette inoltre di effettuare opere la cui longevità è garantita per decine di anni. La componente tecnologica è infatti molto spinta rispetto agli interventi “tradizionali”, ciò permette una sostanziale riduzione degli impatti ambientali. Evitare gli scavi infatti vuol dire impiegare meno mezzi, che consumano carburante. In questo modo si risparmia tempo e si protegge l’ambiente.
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