Decreto Ristori / Ristori Bis e macellati in Italia, zuppe di cerali con verdure filiera e materia prima italiana, minestrone con verdure filiera e materia prima italiana, pasta secca con grano 100% italiano, riso da risotto con riso 100% italiano, preparati per risotti (alle verdure, ai funghi, ecc.) da materia prima italiana, passata, polpa e pelati di pomodoro 100% italiano, sughi pronti da materia prima italiana, verdure fresche o conservate in scatola o in vetro filiera e materia prima italiana, verdure conservate in scatola filiera e materia prima italiana formato
per mense, legumi in scatola (fagioli, lenticchie) filiera e materia prima italiana, macedonia di frutta o frutta sciroppata o frutta fresca da filiera e materia prima italiana, succo di frutta e purea di frutta filiera e materia prima italiana, crackers, pane e prodotti da forno da grano 100% italiano, vini DOP e IGP e aceti balsamici DOP e IGP. Intanto, per sostenere le imprese agricole duramente colpite a cascata dalle chiusure della ristorazione, “abbiamo chiesto e ottenuto il taglio del costo del lavoro con l’eso-
nero dal versamento dei contributi previdenziali in agricoltura protratto alla fine dell’anno” ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo, nel commentare lo stanziamento, con il decreto Ristori bis approvato dal Consiglio dei Ministri, di ulteriori 340 milioni di euro per garantire, anche per il mese di dicembre, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese, operanti su tutto il territorio nazionale e appartenenti alle filiere agricole.
FONDO PER LA FILIERA DELLA RISTORAZIONE
Anche gli agriturismi tra i beneficiari a cura di Daniela Colombini
Con l’articolo 58 del Decreto Legge n. 104/2020 (cosiddetto Decreto Agosto) è stato istituito il Fondo Ristorazione, destinato all’erogazione di un contributo a fondo perduto in favore dei soggetti operanti nel settore della ristorazione. In particolare, la disposizione in oggetto è finalizzata all’erogazione di un contributo a fondo perduto destinato alle imprese in attività alla data di entrata in vigore del decreto in commento (14 agosto 2020), con codice ATECO 56.10.11 (ristorazione con somministrazione), 56.29.10 (mense) e 56.29.20 (catering continuativo su base contrattuale), per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP compresi quelli vitivinicoli, della pesca e acquacoltura, al fine di valorizzare la “materia prima del territorio”. Con una modifica sostenuta da Coldiretti, durante l’iter di conversione del Decreto in Legge, il “bonus ristorazione” è stato esteso anche agli agriturismi con codice ATECO prevalente 56.10.12. “Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole” e, limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo, 55.10.00 (alberghi) Per chiudere il quadro normativo attuale, la Conferenza Stato Regioni del 16 ottobre ha approvato il testo del Decreto attuativo Mipaaf, provvedimento che stabilisce i criteri, i requisiti e le modalità di erogazione del contributo a fondo perduto. Per l’erogazione del contributo in parola, il fondo ha una dotazione finanziaria pari a 600 milioni di euro per il 2020, che costituisce il limite di spesa complessivo. Per poter accedere al contributo, i soggetti beneficiari descritti in precedenza devono dimostrare di aver subìto un calo di fatturato e corrispettivi tra marzo e giugno 2020 di almeno tre quarti rispetto al medesimo periodo del 2019. Alle imprese che hanno avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019 il contributo spetta anche in assenza del suddetto requisito
relativo alla riduzione di fatturato e dei corrispettivi. Per espressa previsione di legge, il contributo viene erogato nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis e non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF ed alla formazione del valore della produzione netta ai fini IRAP. Definiti i potenziali beneficiari e i requisiti per accedere al fondo, dal Decreto Mipaaf abbiamo invece le seguenti linee guida per la presentazione delle domande, la cui data sarà fissata con un successivo provvedimento del Ministero. ENTITA’ DEL CONTRIBUTO Il contributo è concesso per l’acquisto, effettuato dopo il 14 agosto 2020 e dimostrato attraverso apposita documentazione fiscale, di prodotti agroalimentari. Il contributo per ciascun beneficiario potrà variare da un minimo di 1.000 euro, fino a un massimo di 10.000 euro, al netto dell’IVA. Il contributo, in ogni caso, non può mai essere superiore all’ammontare complessivo degli acquisti. REQUISITI RELATIVI ALL’ACQUISTO PRODOTTI AGROALIMENTARI Per accedere al contributo, il richiedente deve aver acquistato, dopo il 14 agosto 2020, prodotti agroalimentari (inclusi prodotti vitivinicoli, della pesca e dell’acquacoltura), anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio. L’ammontare degli acquisti non può essere inferiore ai 1.000 euro né superiore a 10.000 euro, esclusa l’IVA. Per rispondere al requisito della valorizzazione della materia prima di territorio il richiedente deve aver acquistato prodotti rientranti nelle seguenti categorie: i) prodotti da vendita diretta ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228; ii) prodotti ottenuti da filiera nazionale integrale dalla materia prima al prodotto finito. Ai fini dell’attuazione della presente misura agevolativa
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