TECNOLOGIA E AMBIENTE
LE SOLUZIONI anti-Covid viste sui bus Distanzimento, mascherine FPP2, Hepa, Green Pass e paratie per che hanno segnato un ambiente, che si è sempre contraddistinto per tassi di diffusione
In questa foto, un autobus dotato di barriere anticontagio a protezione degli autisti.
[Francesco Romagnoli] Funzionario servizio tecnico e ambiente
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BUS
magazine
l tema del contagio a bordo degli autobus è, seppur con alti e bassi, stato sempre al centro dell’attenzione durante tutto il periodo pandemico. L’autobus, e più in generale il trasporto pubblico, più volte è stato la diffusione del virus. Come sappiamo in realtà, e come è stato ripetutamente ribadito e argomentato in modi e forme diverse, il trasporto pubblico si è caratterizzato nel tempo per avere dei tassi di diffusione del virus, sia fra i passeggeri che tra i conducenti, molto bassi. Il motivo è uno: il settore si
è subito “equipaggiato” con misure, che di fatto lo hanno reso un luogo a bassissima possibilità di contagio. Procedure di abbattimento della carica virale quotidiane, mascherine obbligatorie (prima di qualunque tipo, poi chirurgiche, poi FPP2), green pass base o rafforzato, aereazione aumentata, dispenser a bordo (in alcuni servizi). E poi la drastica riduzione del carico ammissibile, riduzione che è più volte stata modulata in base all’andamento simo o al 50% o all’80%. Misura che ha
impattato in modo sensibile sulla redditività dei servizi svolti dalle aziende di trasporto. A dire la verità, per ovviare al problema della riduzione della capacità di carico era anche stata prevista la possibilità di adottare soluzioni tecniche e tecnologiche in grado di ridurre ulteriormente il rischio di contagio, soluzioni a cui si sarebbe dunque potuto associare un in che misura) della capacità del veicolo. Una di queste possibilità è quella relativa ai sistemi di aerazione dell’aria. Le Linee Guida associate ai vari DPCM hanno in-