L'Industria delle Carni e dei Salumi - 09/2020

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export di Laura Falasconi

L’Export salumi alla prova del Covid-19: nel primo semestre 2020 -9% in volume e +2,6% in valore Importante calo in volume delle esportazioni di salumi nel primo semestre 2020 che registrano però ancora una crescita dei fatturati. Secondo i primi dati diffusi da ISTAT, nel periodo gennaio - giugno gli invii di prodotti della nostra salumeria si sono fermati a quota 78.789 ton (-9%) per un fatturato di 748,2 milioni di euro (+2,6%). Dopo un primo trimestre tutto considerato rassicurante, in cui si era registrata una contenuta contrazione dei volumi esportati a fronte di una importante crescita dei valori, nel secondo trimestre il rapido aumento dei casi Covid –19 in larga parte del mondo e i provvedimenti restrittivi, assunti nella maggior parte dei Paesi nostri partner, per contenere la diffusione del virus hanno generato un importante ridimensionamento delle esportazioni, soprattutto con riferimento ai volumi scambiati. Il semestre ha chiuso, quindi, in netto peggioramento rispetto al primo trimestre. La migliore performance dei fatturati rispetto a quella dei volumi deve essere letta considerando sia la maggiore domanda per prodotti a maggiore valore aggiunto, soprattutto vaschette, preferite dai consumatori per la facilità e rapidità di acquisto e per la maggiore durata del prodotto, sia il fatto che la crisi innescata dal Covid-19 ha comportato una riduzione della produzione facendone al contempo aumentare i costi.

geografiche sono apparse in difficoltà sia le esportazioni verso la UE a 27, cioè l’Unione europea post Brexit. sia, soprattutto, quelle verso i Paesi terzi, che hanno maggiormente risentito della contrazione del periodo aprilegiugno, che si è rivelata particolarmente severa. A penalizzare il risultato dei Paesi terzi è stato l’andamento degli invii verso gli USA che, dopo essere stati il principale traino del nostro export fuori dalla UE nel primo trimestre 2020, nel secondo trimestre con l’acuirsi della epidemia nel Paese e l’implementazione delle misure di contenimento hanno registrato una battuta d’arresto.

Le esportazioni di prosciutti disossati (la voce comprende anche speck, coppe e culatelli) hanno chiuso il semestre a quota 26.808 ton (-15,2%) per un fatturato di 330,1 milioni di euro (-2,8%). Le esportazioni di prosciutti in osso hanno evidenziato un -1,5% in quantità per oltre 1.160 ton e un -11,1% in valore per 6,9 milioni di euro. Considerando l’insieme delle due voci doganali, sono risultati in contrazione sia gli scambi con i Paesi UE sia quelli con i Paesi terzi. Le spedizioni verso la UE post Brexit hanno chiuso il semestre con un -15,6% in quantità per 19.591 ton e un -2,1% in valore per 220,6 milioni di euro, fortemen-

Export salumi 1°semestre 2020/2019 (tonnellate)

86.544

1° sem 2019

–9% 78.789

1° sem 2020 0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

Export salumi 1°semestre 2020/2019 (.000 euro)

Nel corso del primo semestre hanno mostrato una contrazione in quantità le importazioni (-18,5% per 20.810 ton) ma un lieve incremento in valore (+1% per 101,9 milioni di euro). Il saldo commerciale del settore è salito a quota 646,3 milioni di euro, in aumento (+2,8%) rispetto al primo semestre 2019. Le esportazioni del comparto, in termini di fatturato, hanno mostrato un passo in linea con quello dell’industria alimentare (+2,6%).

1° sem 2019

729.464 +2,6%

1° sem 2020

748.221 0

100.000

200.000

300.000

Bene la mortadella, forte crescita a valore per le pancette Brusco calo per le esportazioni di prosciutti crudi stagionati, che nel primo semestre 2020 si sono fermate a quota 27.970 tonnellate per 337 milioni di euro, registrando un -14,7% in quantità e un -3% in valore, penalizzate dalla profonda flessione del 2° trimestre (-23,1% in quantità e un -10,6% in valore). All’interno della categoria, hanno registrato delle difficoltà sia i prodotti in osso sia quelli disossati.

Nel secondo trimestre (aprile-giugno), secondo i primi dati diffusi da ISTAT, le esportazioni di salumi italiani si sono fermata a quota 37.828 ton (contro le 45.178 del secondo trimestre 2019) per un valore di 362,6 milioni di euro (contro i 379,1 del secondo trimestre 2019), registrando un -16,3% a volume un e un -4,3% a valore rispetto allo stesso periodo 2019. L’adozione delle misure restrittive Export salumi - Variazioni % primo e secondo trimestre in diversi Paesi (quantità e valore) partner a partire 15% da aprile, in par1° trimestre 2° trimestre 10,1% ticolare le limita10% zioni e chiusure che hanno colpito 5% il canale Ho.Re. Ca. hanno deter0 minato, nel se–1,0% condo trimestre, –5% –4,3% una contrazione nella domanda –10% dei nostri salumi, in particolare di -15% quelli maggior–16,3% mente veicolati in –20% questo canale. Quantità Valore Per quanto riguarda le aree Fonte: elaborazioni ASSICA su dati ISTAT

Ottobre 2020

2020

400.000

500.000

600.000 700.000 800.000

te penalizzate dal parziale del 2° trimestre (-20,9% in quantità e -7,5% a valore). All’interno del mercato unico, sono apparsi in flessione sia a volume sia a valore gli invii verso Germania (-15,7% e -7,4%), Croazia (-55,4% e -46,2%), Paesi Bassi (-18,9% in quantità e -10% in valore) e Grecia (-41,2% e -32,9%). Hanno evidenziato, invece, una flessione a volume ma una crescita a valore Francia (-14,2% in quantità ma +1,7% in valore), Austria (-8% ma +7,5%), Belgio (-22,8% ma +11,4%) e Svezia (-14,7% ma +8,5%). Hanno chiuso in forte rallentamento anche le esportazioni verso i Paesi terzi: -12,7% per 8.379 ton e -4,6% per oltre 116,4 milioni di euro. Anche in questo caso il risultato complessivo ha risentito della pesante contrazione del secondo trimestre (-28,4% a volume e -16,5% a valore). Fuori dalla UE, a penalizzare il risultato della categoria è stata la sensibile riduzione delle esportazioni verso gli USA (-12,3% in quantità e -6,4% in valore). In difficoltà sono risultate anche le spedizioni verso il Canada che hanno chiuso il semestre con un -42,9% in quantità e un -34,2%a valore, mentre gli invii verso il Regno Unito hanno registrato un modesto peggioramento in quantità (-5,8%) ma un miglioramento in valore (+3,2%). Buone notizie sono arrivate dalle esportazioni verso la Svizzera che hanno messo a segno un +2,4% in quantità e un +7,4% in valore. Hanno ceduto terreno, infine, le spedizioni verso il Giappone (-11,7% in quantità e Continua a pag.8

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