Vento di Ponente 01/2020 - Marzo

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“VENTO DI PONENTE” | ANNO III | DECRETO ACCOGLIMENTO ISCRIZIONE REGISTRO STAMPA N. CRONOL. 240/2018 DEL 26/01/2018 R.G. N. 111/2018, NUM. REG. STAMPA 2 TRIBUNALE DI IMPERIA | EDITO DA ANCE SERVIZI IMPERIA SRL | CONTIENE I.P. | DIRETTORE RESPONSABILE: FABRIZIO PEPINO

M A R Z O

Ponte record dopo la frana

La piccola grande impresa della Orengo Costruzioni per togliere dall’isolamento Rocchetta Nervina

2020

01


in fo@a i p p or t e . co m w w w.a i p p ort e . c o m

Collezione: Lineaidea Modello: FF30 Laccato: Blu

Dal Cuore del Legno Sololegno AIP s.r.l. - Via Soleabò, 20 12032 San Martino Barge (Cn) - Italia Tel. 0175.343225 - Fax 0175.343503


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La posa del ponte Baileys a scavalco della frana che ha isolato Rocchetta Nervina dal 27 novembre 2019 al 10 gennaio 2020 [Foto: Alice Spagnolo]

Società editrice e pubblicità: Ance Servizi Imperia Srl Viale Giacomo Matteotti, 32 18100 - Imperia (IM) Tel. 0183/650551 Fax 0183/64245 info@anceimperia.it

M A R Z O

Direttore responsabile: Fabrizio Pepino

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Redazione e grafica: Autorivari studio associato Corso IV Novembre, 8 12100 – Cuneo (CN) Tel. 0171/601962 staff@autorivari.com Stampa tipografica: Tipografia Grafiche Amadeo Srl Via Nazionale Sud, 1 18027 - Chiusanico (IM) Tel. 0183/52603 Spedizione postale: PostaTARGET CATALOG Numero aut. NORD OVEST/00316/03.2018 Ufficio di accettazione/detentore: Imperia CDM Registrazione Tribunale Imperia Decreto accoglimento iscrizione registro stampa n. cronol. 240/2018 del 26/01/2018 R.G. n. 111/2018, Num. Reg. Stampa 2 Chiusura: 11/03/2020

2020 Compensi opere edilizie. Inutile aggiornare i prezzari se poi non vengono utilizzati 4 Collegamenti interrotti. Il Ponente Ligure fatica a uscire dall’isolamento

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Quando il Pubblico funziona. Il caso della sanremese Aes

8

#bloccadegrado. Caserma G. Gallardi. Un brutto biglietto da visita per Ventimiglia 12 Rivieracqua volta pagina. I debiti vanno pagati, tutti...

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Rocchetta Nervina. Ponte record dopo la frana

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Cave Littardi & Comar. Dietro ogni impresa c’è una famiglia

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Marco Boeri. Il “mulattiere” di Badalucco che non amava definirsi impresario

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Gildo Fognini. L’imprenditore edile con l’hobby dello sci e del golf

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Scuola edile. Andrea Veneziano. Formazione... che passione!

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Confindustria. La prospettiva del mare. Nuovi orizzonti a Ponente

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TUTTO IL MEGLIO PER L’EDILIZIA AD UN PASSO DA CASA TUA Abitare Genova (GE)

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Abitare Ventimiglia (IM)

Via Edmondo de Amicis 61, Località Porra ventimiglia@idrocentroedilizia.com

S O M M A R I O


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Compensi opere edilizie Inutile aggiornare i prezzari se poi non vengono utilizzati Fabio Rubero

dovuto rappresentare

Amministrazioni locali nel mirino di Ance Imperia a tutela della qualità del lavoro e del rispetto della legge

I Il Prezzario delle opere edili e impianstistiche varato dalla Regione Liguria per il 2020 è valido dal 13 febbraio ed è consultabile online

l Decreto Legislativo 50 del 18 aprile 2016 avrebbe dovuto rappresentare un’importante svolta nella normativa in materia di opere edilizie. È tuttavia piuttosto avvilente oggi, a ormai quasi quattro anni di distanza, trovarsi a dover ancora parlare al condizionale passato anziché al passato prossimo, ma ci vediamo costretti a farlo perché non possiamo non constatare che, per quanto riguarda i compensi stabiliti per i lavori, che di quello storico passaggio normativo avrebbero

un aspetto cruciale, le parole scritte continuano tremendamente a faticare a trovare attinenza nei fatti, almeno nella nostra provincia. Ma andiamo con ordine. All’articolo 23 del decreto di cui sopra, che ha recepito le direttive europee sugli appalti pubblici, si fa riferimento ai prezzari per le opere edili e impiantistiche spiegando che per determinare i costi dei lavori, dei prodotti e delle forniture, occorre basarsi sui prezzari regionali che devono essere annualmente aggiornati e pubblicati dalle Regioni stesse. Una diversificazione geografica doverosa perché è sin troppo facile capire che una provincia periferica (come la

nostra) avrà, ad esempio, costi infrastrutturali e di approvvigionamento maggiori rispetto ad un’altra più centrale. Ed il loro lavoro le Regioni, più o meno puntualmente, lo fanno. Con il coinvolgimento di architetti, ingegneri, periti industriali, geometri, rappresentanti degli enti locali e associazioni imprenditoriali, realizzano infatti un listino che prevede che ogni singolo prezzo venga determinato da fattori come il trasporto, la manodopera, i materiali utilizzati e sia coerente con il trend del mercato. Ogni anno, così, ogni Regione pubblica il proprio prezzario aggiornato (che può essere utilizzato anche per i primi sei mesi dell’anno successivo) assolvendo diligentemente al proprio compito. La Liguria, ad esempio, rende disponibile on line e gratuitamente il suo prezzario per tutti coloro i quali hanno interesse a consultarlo. Quello che sino a qua parrebbe essere un esempio virtuoso di cooperazione e dialogo tra pubblico e privato, di rigorosa e di-


5 sciplinata applicazione di

rincorsa al ribasso dei

una normativa nata con

prezzi, la cui unica vera

lo scopo di regolamen-

vittima è l’intero siste-

tare un settore caotico,

ma, perché è del tutto

tuttavia non trova appli-

evidente che la mancata

cazione nella quotidianità

corresponsione dell’ade-

dei fatti. Troppo spesso,

guato prezzo comporta

infatti, la realtà è ben

ripercussioni inevitabili

diversa e vede le imprese

sulle tempistiche e sulla

edili imperiesi costrette

qualità del lavoro stesso.

a dover lavorare a condi-

In quella che per le im-

zioni decisamente meno

prese edili imperiesi è

vantaggiose rispetto a

una sacrosanta battaglia a

quelle previste per legge

tutela anche della pro-

ed a combattere una quo-

pria sopravvivenza, Ance

tidiana “guerra” contro

Imperia prosegue inces-

chi vuole applicare prez-

santemente la sua attività

zari degli anni precedenti,

di affiancamento anche

di altre Regioni (Piemonte

attraverso un fitto dialogo

in primis) o dell’Anas che

con le amministrazioni

nulla hanno a che vedere

locali che ha già portato

con quei lavori.

importanti risultati ed

Una reiterata e deleteria

accordi, che non sono an-

Il Prezzario delle opere edili e impiantistiche viene aggiornato annualmente dalla Regione Liguria

cora tuttavia sufficienti a garantire le dovute tutele alle imprese. Una battaglia che si concluderà solamente nel momento in cui il riferimento al prezzario ufficiale della Regione Liguria dell’anno in corso diventerà elemento imprescindibile nella realizzazione di qualunque opera edile della nostra provincia.

F O C U S

Troppo spesso i Comuni e la Provincia applicano prezzari degli anni precedenti, di altre Regioni (Piemonte in primis) o dell’Anas, che nulla hanno a che vedere con quei lavori


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Collegamenti interrotti Il Ponente Ligure fatica a uscire dall’isolamento Lo stato dell’arte sui progetti e sui cantieri delle principali opere viarie Alessandro Nidi

I

l Ponente Ligure vive, ormai da troppi mesi, una situazione di isolamento stradale ai limiti dell’anacronistico. I danni provocati dalle ondate di maltempo che hanno flagellato il litorale e l’entroterra, coniugati ai rallentamenti dettati dalla rigida burocrazia, hanno via via confinato la porzione occidentale della Liguria, causando notevoli disagi alla viabilità in entrata e in uscita dalla stessa. Una realtà ben nota a tutti e di cui si è dibattuto financo sui banchi del Consiglio regionale. Ad oggi, la questione è irrisolta in molte delle sue componenti e si intravedono soltanto a sprazzi alcuni raggi di speranza.

TRAFORO ARMO-CANTARANA

Consenso unanime sulla necessità dell’opera, ora tocca all’Anas... Intendiamoci: è un’opera che non vedrà il sorgere del sole né domani, né dopodomani. Ciò che conta veramente, però, è che, salvo clamorosi (e al momento imprevedibili e immotivati) colpi di scena, il traforo Armo-Cantarana si farà. Lo scorso 19 gennaio l’auditorium “Rambaldi” di Pieve di Teco ha ospitato un convegno di aggiornamento sulla tematica e tutti gli attori coinvolti in questo progetto ne hanno ribadito l’assoluta necessità. Lo dimostra la missiva che i presidenti del Piemonte e della Liguria, Alberto Cirio e Giovanni Toti, hanno inviato in data 7 febbraio al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per segnalare “la priorità della realizzazione della variante di Pieve di Teco-Ormea con traforo Armo-Cantarana”, chiedendo “l’inserimento del suo finanziamento nel prossimo contratto di programma Mit/Anas 2020-2025”. Ricordiamo che, di recente, proprio il Mit ha assegnato un finanziamento pari a 4 milioni di euro per completare il progetto di un’opera che, secondo le tariffe Anas del 2019, comporterà un esborso pari a 304 milioni di euro. Da un punto di vista tecnico, serviranno 1.020 giorni (due anni e 9 mesi), per ultimarne la costruzione.


7 AUTOSTRADA A6

Ricostruito in meno di tre mesi il viadotto crollato per una frana a novembre È stato riaperto al traffico veicolare nella giornata di sabato 22 febbraio il viadotto “Madonna del Monte”, nuovamente percorribile nei due sensi di marcia dopo il cedimento del 24 novembre scorso. L’impalcato, realizzato in provincia di Udine, rappresenta un’infrastruttura di fondamentale importanza, poiché l’altro viadotto, quello posizionato in direzione opposta, rimane un possibile bersaglio della frana, monitorata comunque con le tecnologie più recenti e affidabili.

TENDA BIS -VALLE ROJA

Il cantiere riapre a fatica ma il transito ai mezzi pesanti rimane interdetto Mentre lo scorso 19 febbraio il tribunale amministrativo di Nizza ha dato ragione ai cinque sindaci della val Roja francese e del Dipartimento Alpi Marittime, confermando la bontà del loro divieto di circolazione per i tir con massa a pieno carico superiore a 19 tonnellate sulla dipartimentale transalpina 6204 del Colle di Tenda (già in vigore da due anni e mezzo), sono ripartiti sabato 15 febbraio i lavori per la realizzazione del Tenda Bis. Soltanto 96 ore prima, però, tutto sembrava sfumato: si parlava persino di rescissione contrattuale, con annessa nuova gara d’appalto continentale. Poi, un nuovo tavolo di confronto tra Anas e la torinese Edilmaco ha riportato la pace sull’argomento. Secondo l’ultima proiezione, dunque, il Tenda bis sarà aperto al termine del 2021, ma l’intero progetto sarà concluso soltanto entro la prima metà del 2024.

SS 28 COLLE DI NAVA

La durata prolungata dei cantieri ormai è diventata inaccettabile Si registrano ancora forti disagi lungo la strada statale 28 del Colle di Nava, legati alla durata prolungata dei cantieri che insistono su tale carreggiata. Di recente, c’è stata anche un’interrogazione depositata e discussa sui banchi del Consiglio regionale della Liguria, ma, attualmente, non si intravede ancora la celebre e agognata luce in fondo al tunnel, con gli automobilisti (e non solo) rassegnati a lunghe code dettate soprattutto dalla presenza dei dispositivi semaforici.

G R A N D A N G O L O

AURELIA BIS

Regione e Comune trattano con Anas e Autostrade Il 9 gennaio 2020, nei suggestivi ambienti di palazzo Bellevue, a Sanremo, si è svolto un incontro fra il sindaco della cittadina matuziana, Alberto Biancheri, e il governatore regionale, Giovanni Toti. Nel corso del colloquio, è stato trattato anche il tema Aurelia Bis. Biancheri: “Una viabilità alternativa all’Aurelia tradizionale rappresenta una necessità imprescindibile per lo sviluppo della città di Sanremo e dell’intera Riviera”. Toti: “La prosecuzione dell’Aurelia Bis almeno sino a Ospedaletti è stata inserita come opera complementare nel bando per la nuova concessione dell’Autofiori. Stiamo inoltre dialogando con Anas affinché sia prevista nei primi anni del suo nuovo piano settennale”.

A10 E A12

Molti interventi programmati sulle autostrade liguri La Regione Liguria ha richiesto sedici opere nel bando per l’A10 e l’A12, per un totale (presunto) complessivo di 489 milioni di euro. Fra gli interventi principali, risultano la “Porta d’Italia” (adeguamento della barriera di Ventimiglia, costo: 30 milioni di euro), il nuovo casello autostradale di Camporosso (fra Ventimiglia e Bordighera, costo ancora non stimato) e l’inedito svincolo di Bossarino, nel Savonese, a servizio della piattaforma portuale di Vado Ligure, utile a scongiurare il transito dei mezzi pesanti sull’Aurelia (40 milioni di euro). Infine, per quanto attiene all’A12, si punta sui nuovi svincoli di Beverino (30 milioni di euro) e Fornola (60 milioni di euro).


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Quando il Pubblico funziona Il caso della sanremese Aes Andrea Gorlero, presidente di Amaie Energia e Servizi Srl Alessandro Nidi

Q

uando la lungimiranza prende sotto braccio l’oculatezza e percorre insieme a lei la strada dell’ambizione, il tra-

gitto non può che essere lastricato di soddisfazioni. È, in estrema (e poetica) sintesi, la

Oltre a Sanremo hanno una quota di partecipazione in Aes i Comuni di Santo Stefano al Mare, Riva Ligure, San Lorenzo, Dolcedo, Prelà, Cipressa e Costarainera

storia recente di Amaie Energia e Servizi Srl, società interamente pubblica, le cui quote

La società in house partecipata al 99% dal Comune di Sanremo negli ultimi 60 mesi ha sviluppato 3 milioni di utili

appartengono per il 99% al Comune di San-

“Tecnicamente la società è un organismo

remo e, per il restante 1%, ai Comuni di Santo

‘in house’, ovvero un’articolazione ester-

Stefano al Mare, Riva Ligure, San Lorenzo,

na dei Comuni che esercitano su di essa un

Dolcedo, Prelà, Cipressa e Costarainera. Una

controllo analogo a quello esercitato sui

realtà, quella di Aes, che, a cavallo fra il 2012

propri uffici. È una formula di derivazione

e il 2019, ha registrato una crescita esponen-

comunitaria, recepita in Italia dapprima

ziale, vedendo salire il proprio fatturato da

dalla giurisprudenza e poi dalla legge

300 mila a 25 milioni di euro, con annessa

Madia sulle società pubbliche e dal Codice

assunzione di 220 dipendenti. Il suo presi-

dei Contratti, che consente alle pubbliche

dente, Andrea Gorlero, descrive le tappe di

amministrazioni di autoprodurre servi-

questo percorso, passate, presenti e future.

zi per sé o di rendere servizi di interesse generale agli utenti senza ricorrere al

Tra gli interventi più importanti che AES sta portando avanti c’è la riqualificazione del Mercato dei Fiori di Sanremo all’imbocco della Valle Armea, su cui c’è un piano di investimnenti di 9,5 milioni di euro [Foto: Archivio Aes]

Presidente Gorlero, come si configura

mercato. Parlare di società pubbliche agli

innanzitutto Aes?

imprenditori privati può apparire pro-


9 vocatorio; tuttavia, le società pubbliche, quando sono ben gestite e possiedono le risorse per esternalizzare servizi e lavori, rappresentano una formidabile occasione di crescita per lo sviluppo economico delle imprese private che decidono di entrare in contatto con esse”. Quali sono le potenzialità di Aes, anche e soprattutto in virtù delle inizia-

Andrea Gorlero è entrato in Amaie Energia e Servizi Srl 5 anni fa come consigliere d’amministrazione, per poi diventarne amministratore delegato e infine presidente [Foto: Archivio Aes]

tive attuate nell’ultimo semestre del 2019 e nei primi due mesi dell’anno corrente? “In origine Aes si dedicava alla produzione di energia idroelettrica, ma poi, nel 2013, ha acquisito la gestione provvisoria del Mercato dei Fiori di Sanremo e, dal 2016, il servizio di Igiene Urbana della città matuziana e di Riva Ligure, Santo Stefano al Mare e degli 8 Comuni del sub-ambito San Lorenzo/Prino. I risultati

zato dalla trattativa con Area 24 Spa per

conseguiti sono stati lusinghieri: in tutti

l’acquisto della pista ciclabile dal confine

i Comuni nei quali è stata introdotta la

di Taggia/Sanremo sino a quello di San

raccolta differenziata ‘spinta’ sono stati

Lorenzo al Mare/Imperia, con la prospet-

raggiunti i limiti di legge (65% di diffe-

tiva di ottenere anche la concessione del

renziazione dei rifiuti). Inoltre, sino ad

tratto sanremese da parte del Comune,

oggi Aes ha, in via sperimentale, gestito

che, al contrario degli altri, ne è proprie-

parcheggi e una spiaggia libera attrezza-

tario”.

ta. Il nostro 2019 è anche stato caratterizApprofondiamo i singoli aspetti della vostra attività: partiamo dall’igiene urbana… “Il fatturato inerente all’igiene urbana, con l’assestamento dell’ambito sanremese dei rifiuti che prenderà il via almeno nel 2021, superando l’attuale regime dei sub-ambiti, potrà determinare un incremento del fatturato del 40% (da 13 a 18 milioni di euro), con investimenti nel settore edile di oltre 2,5 milioni, connessi alla razionalizzazione dei cantieri, intesi come ricovero mezzi e punto di concentrazione degli addetti, dei centri di raccolta e dei centri di trasferenza del materiale (organico, plastica, vetro, carta, e, in prospettiva, pneumatici e altri)”.

P R I M O

P I A N O

L ’ I N T E R V I S T A

Fra il 2012 e il 2019, Aes ha registrato una crescita esponenziale, vedendo salire il proprio fatturato da 300 mila a 25 milioni di euro, con annessa assunzione di 220 dipendenti


10 delle partecipazioni della Regione Liguria. Noi rifiutiamo una gestione squilibrata della pista e ne prediligiamo una egualitaria, che unifichi la gestione della pista con quella di alcuni servizi correlati (parcheggi, spiagge libere attrezzate, cimiteri). In funzione della manutenzione della pista ciclabile (ma non solo), nel prossimo quinquennio si prevedono investimenti nel settore edile per 4 milioni di euro e nel settore dell’impiantistica per oltre un milione”. Aes guarda con ottimismo al futuro… Il fatturato inerente all’igiene urbana potrà determinare un incremento del fatturato del 40% (da 13 a 18 milioni di euro), con investimenti nel settore edile di oltre 2,5 milioni [Foto: Archivio Aes]

Nel 2019 AES ha anche avviato la trattativa con Area 24 Spa per l’acquisto della pista ciclabile dal confine di Taggia/ Sanremo sino al confine di San Lorenzo al Mare/ Imperia

Cosa state facendo, invece, sul Mercato

“La società è sana, ha sviluppato in 60

dei Fiori di Sanremo?

mesi utili per oltre 3 milioni di euro e ha

“Il Mercato dei Fiori nel 2020 sarà asse-

effettuato di recente un aumento di capi-

gnato ad Aes con una concessione di 33

tale gratuito a favore dei soci superiore al

anni, che consentirà alla società di investi-

milione. Anche le prospettive dei vari busi-

re sulla struttura oltre 9,5 milioni di euro

ness sono favorevoli, con una previsione di

per spostamento asta deposito, creazione

fatturato intorno ai 40 milioni di euro en-

di un nuovo mercato ortofrutticolo, rea-

tro un lustro, incrementabili ulteriormente

lizzazione di un hub per autotrasportatori

qualora il Comune di Sanremo decida di

specializzati nel settore floricolo, imper-

accorpare nella società ulteriori servizi.

meabilizzazione del tetto dei magazzini e

I 16 milioni di euro che Aes è chiamata a

altro. In prospettiva, non appena il Comune

investire nel settore edile nei prossimi 5

di Sanremo avrà acquistato l’area su cui

anni, a fronte delle enormi sfide che le sono

sorge circa il 50% del Mercato, sarà possi-

state affidate, sono sinonimo di una società

bile installare sul tetto dei magazzini e del

sana, forte, credibile e responsabile. Aes,

silos una centrale di produzione elettrica

peraltro, non intende esercitare in proprio

da fotovoltaico di oltre due megawatt, che

tutte le filiere dei servizi, in quanto spesso

potrà determinare enormi benefici econo-

esternalizza attività secondarie (diserbo

mici laddove Aes, per esempio mediante

e derattizzazioni, ad esempio) e si avvale

l’acquisizione delle illuminazioni pubbli-

delle imprese esterne per i lavori edili”.

che dei propri Comuni, sia messa in condizione di autoconsumare la grande quantità

C’è qualcuno che va ringraziato per

di energia prodotta”.

tutti questi traguardi? “Assolutamente. Rivolgo il mio personale

E per finire, andiamo sul tratto di

‘grazie’ al Comune di Sanremo, con par-

pista ciclabile compreso tra Sanremo

ticolare riferimento al sindaco, per avermi

e San Lorenzo al Mare, escludendo il

concesso l’opportunità di amministrare

segmento di Ospedaletti che è gestito

negli ultimi 5 anni Aes e di partecipare a

direttamente dal Comune…

questa straordinaria sfida, dapprima come

“Ritengo che l’acquisto del compendio

semplice consigliere d’amministrazione,

immobiliare per 1,6 milioni di euro possa

quindi come amministratore delegato e

avvenire già nel prossimo giugno, a fronte

oggi anche come presidente. Infine, è do-

dell’entrata nella compagine sociale di

verso un ringraziamento particolare anche

Filse, la società strumentale per la gestione

alle maestranze e ai collaboratori”.

L ’ I N T E R V I S T A


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ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese private in tutta Italia, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 96 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L'azione dell'Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell'industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. Nel campo del lavoro, l'Ance gestisce insieme al sindacato una rete nazionale per la formazione (Scuole Edili), l'assistenza (Casse Edili) e la sicurezza dei lavoratori del settore (CPT). A livello internazionale l'Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni.

ANCE IMPERIA Via Matteotti 32 18100 Imperia Tel. 0183.650551 Fax 0183.64245

ANCE SAVONA Via Gramsci 10 17100 Savona Tel. 019.8553 Fax 019.821474

ANCE GENOVA Via Roma 10/a 16121 Genova Tel. 010.589841 Fax 010.587413

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Caserma C. Gallardi Un brutto biglietto da visita per Ventimiglia Sono 103 le famiglie che vivono nell’edificio, 60 proprietarie e 43 in affitto dal Demanio Alice Spagnolo

U

altri due livelli, divisi solo da un cornicione, che ingentilisce, anche se non troppo, la rigidità della costruzione. Si tratta di un tipico esempio di architettura pubblica dei primi decenni del Novecento, che sicuramente ha conosciuto, in passato, tempi migliori e che oggi paga a caro prezzo l’incu-

n groviglio di

mento fanteria “Salerno”,

ria e la mancata manu-

parabole e cavi

che fino al termine della

tenzione di decenni.

che dal tetto

Seconda Guerra Mondiale

Resta, a memoria del

scendono sulla facciata

era di stanza proprio nella

passato militare, la scritta

per entrare dalle finestre

città di confine, a rappre-

CASERMA C. GALLAR-

sentare la prima forza di

DI, sul parapetto della

difesa alla frontiera con la

terrazza.

Francia.

All’interno del complesso

Un edificio imponente,

immobiliare, suddiviso in

formato da due fabbricati

scala A e scala B, vivono

distinti collegati tra loro

103 famiglie. Una ses-

da una semplice terrazza

santina di queste, negli

che crea un centro nella

ultimi anni, sono diven-

è la prima cosa che si nota volgendo lo sguardo al casermone Gallardi: un complesso immobiliare, dalla pianta rettangolare lunga e stretta, che sorge sull’omonima via nell’immediato entroterra

visione della facciata.

tate proprietarie degli

di Ventimiglia.

In posizione rialzata ri-

appartamenti. Le altre

Ex caserma militare, l’e-

spetto al piazzale adibito

continuano ad abitare

dificio fu costruito negli

a parcheggio, il piano

in alloggi che sulla carta

anni Trenta del Novecen-

terra è abbellito da un

appartengono al Dema-

to e ospitava l’89° reggi-

porticato su cui sorgono

nio. Tra i vari problemi

La prima cosa che si nota volgendo lo sguardo al casermone Gallardi è un groviglio di parabole e cavi che dal tetto scendono sulla facciata per entrare dalle finestre [Foto: Alice Spagnolo]

R E P O R T A G E


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che affliggono il compendio, c’è anche questo: la Anche senza entrare negli alloggi, si vedono chiazze scure sui muri, segni inequivocabili di infiltrazioni e umidità che portano anche a far scrostare l’intonaco dalle pareti [Foto: Alice Spagnolo]

doppia proprietà che si rimpalla le competenze, lasciando che l’unico ad agire sia il tempo, con il conseguente aumento delle problematiche mai risolte che con il passare degli anni diventano criticità. E infatti i problemi sono tanti, e a detta di chi in quella struttura

che ha pulito tutto dopo

dimensioni notevoli.

un grave problema di

Oltre ai garage interrati,

salute della moglie. “Si è

in cui si registrano pro-

anche occupato di siste-

blemi analoghi a quelli

mare tutti i contenitori

degli alloggi, con muffa,

della spazzatura in uno

infiltrazioni e via dicendo,

spiazzo adiacente, ha fat-

ci sono i parcheggi esterni,

to proprio un bel lavoro”,

alcuni dei quali coperti con

commenta Gallizzi.

lamiere che molto pro-

Il colpo d’occhio, per chi

babilmente contengono

raggiunge il caseggiato,

amianto e che, per come

non è dei migliori. An-

sono posizionate, contri-

che senza entrare negli

buiscono a dare quel senso

alloggi, si vedono chiazze

di trascuratezza all’intero

scure sui muri, segni ine-

compendio immobiliare.

quivocabili di infiltrazioni

La poca cura della scarsa

mettere d’accordo tutti

e umidità che portano

vegetazione presente, l’a-

è impossibile”. E per ca-

anche a far scrostare l’in-

sfalto dissestato e la scarsa

pirlo bene, basti pensare

tonaco dalle pareti. Ad al-

illuminazione notturna

che per lucidare la pavi-

cune finestre mancano le

contribuiscono a rende-

mentazione esterna, c’è

persiane e pure i vetri. Sul

re ancora più degradata

voluto il voto fatto alla

lato più a sud dell’edificio

l’immagine della Caserma

Madonna da un inquilino,

c’è un buco nel muro di

Gallardi.

ci vive da 50 anni, come il signor Michelangelo Gallizzi, restano irrisolti. “Infiltrazioni dal tetto, umidità e muffa, tubature e riduttori di pressione da cambiare, impianto idrico ed elettrico non a norma - dice -, sono le criticità maggiori”. Ma non è tutto: “Una ventina di anni fa hanno rifatto il tetto - racconta -. Lavori fatti ‘alla carlona’ e oggi sarebbe da rifare tutto il catrame sul tetto, ma

# B L O C C A D E G R A D O

Tra i vari problemi che affliggono il compendio, c’è anche quello della doppia proprietà tra Demanio e proprietari privati, che si rimpallano le competenze lasciando che l’unico ad agire sia il tempo


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Rivieracqua volta pagina I debiti vanno pagati, tutti... Ora che il fallimento è stato evitato, l’attenzione di Ance Imperia è puntata sui crediti pre concordato delle aziende Fabio Rubero

Il consorzio si è detto in grado di saldare completamente i debiti maturati a partire dal 4 luglio 2018, data in cui il consorzio ha depositato la propria domanda di concordato

I

Il ritiro da parte di Amat dell’istanza di fallimento nei confronti di Rivieracqua non può che rappresentare una buona notizia, non solo per l’inquilino di via Bresca 1, ma anche per i tanti attori che hanno preso parte a vario titolo alle tante vicissitudini che hanno contraddistinto sino ad oggi il cammino del consorzio nato poco più di 7 anni fa allo scopo di gestire il servizio idrico integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale Imperiese. A più riprese, infatti, abbiamo evidenziato come l’infausto epilogo invocato nell’istanza avrebbe avuto un impatto devastante sull’intero sistema e soprattutto sulle aziende edili imperiesi che, globalmente, vantano crediti milionari nei confronti del consorzio. L’azione di Amat, arrivata dopo che le parti hanno trovato un accordo sulla dilazione dei pagamenti e formalizzata lo scorso 26 febbraio nel corso dell’udienza per il fallimento davanti al giudice Silvana Oronzo, ha rasserenato un clima che aveva assunto tinte fosche nei mesi scorsi ed ha aperto

una nuova fase nella quale Rivieracqua, in virtù di una ritrovata efficienza economica grazie al regime di concordato preventivo ed al fatto di essere finalmente in grado di effettuare regolarmente l’attività di bollettazione (anche quella arretrata), è ora in grado di ricavare gli introiti necessari a far fronte ai tanti debiti sino ad ora accumulati. Ed effettivamente, nelle scorse settimane, Rivieracqua ha iniziato a emettere bollette risalenti talvolta anche fino a 18 mesi precedenti. Un’azione che ha avuto però un impatto devastante su cittadini e attività commerciali dell’area del Golgo Dianese, che si sono trovati a dover pagare cifre da capogiro e che ha generato la necessità di una serie di incontri svoltisi nell’area a San Bartolomeo al Mare e Diano Marina tra amministratori, commercianti e vertici di Rivieracqua per trovare una soluzione che soddisfi e garantisca tutte le parti in causa. Un’attività a ritroso, dovuta principalmente a mancate letture di contatori effettuate soltanto ultimamente, dalla quale Rivieracqua deve recuperare quattro milioni di


15 euro e grazie alla quale il consorzio di via

te abbassare la soglia dell’attenzione su

Bresca si è dunque detto pronto ed in grado

quanto (tanto) ancora resta sospeso e su

di saldare completamente i debiti maturati

cui Rivieracqua formulerà ai creditori la

a partire dal 4 luglio 2018 (data in cui il

propria proposta concordataria, poiché

consorzio ha depositato la propria domanda di concordato) in tranche mensili e con decorrenza immediata. Un’azione, che nei piani del consorzio, dovrebbe portare alla completa estinzione del debito pregresso entro il prossimo mese di ottobre. Va da sé che anche i debiti correnti, che matureranno da ora ad ottobre, verranno saldati secondo quanto previsto dalle procedure contrattuali stabilite. Resta tuttavia il nodo legato ai lavori realizzati antecedentemente alla data del concordato ed è senza dubbio qui che si gioca la partita più difficile e più significativa. Pur valutando molto positivamente

per le aziende edili imperiesi si tratta di importi particolarmente significativi, la cui rilevanza in molti casi può incidere in modo determinante anche sulla stessa sopravvivenza. Fattori ed elementi di cui non si potrà non tenere conto durante la formulazione della proposta che auspichiamo vada nella direzione di una corresponsione dei debiti significativa e tale da far sì che le aziende edili imperiesi possano ottenere quanto loro dovuto, anche per salvaguar-

Le aziende creditrici sono in attesa di conoscere i termini della proposta concordataria che riguarda il saldo dei debiti di Rivieracqua antecedenti al 4 luglio 2018, la cui rilevanza in molti casi può incidere in modo determinante anche sulla loro stessa sopravvivenza

dare la tenuta di un intero comparto il cui grande senso di responsabilità dimostrato sino ad oggi, svolgendo lavori senza per

ed accogliendo con grande favore le novità

essi venire pagati, anziché di virtuoso e

riguardanti il pagamento dei lavori del

lodevole esempio comportamentale rischia

più recente passato, di quelli presenti e di

beffardamente e paradossalmente di rap-

quelli futuri, non possiamo minimamen-

presentarne la pietra tombale.

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Rocchetta Nervina Ponte record dopo la frana Anna Cavallera

Guarda il video in time-laps dell’intervento di posa del nuovo ponte

I

l primo ponte della storia dell’umanità fu probabilmente un

i traffici, la condivisione

tronco d’albero precipi-

di vita. Nonostante siano

tato per caso fra le due

passati secoli dalle prime

rive di un fiume. Una ca-

costruzioni architetto-

sualità che permise suc-

niche micenee, ancora

cessivamente ad intere

oggi la loro realizzazione

popolazioni di superare

è fondamentale all’e-

distanze fisiche e cultu-

voluzione della civiltà e

rali per entrare in con-

talvolta contribuisce a

tatto tra loro, favorendo

salvare la vita ad inte-

dei saperi e, in primis, migliorare le condizioni

L’intervento della Orengo Costruzioni per togliere dall’isolamento i 300 abitanti del borgo dell’entroterra re comunità, proprio com’è avvenuto lo scorso inverno nell’entroterra di Ventimiglia, quando, in seguito ad una frana, la ditta Orengo Costruzioni Srl è stata impegnata nella realizzazione di un ponte temporaneo per togliere dall’isolamento il borgo di Rocchetta Nervina. Il 27 novembre 2019, a causa del perdurare di forti ed improvvise piogge, il terreno lungo la provinciale fra Dolceacqua e Rocchetta Nervina era franato, facendo crollare un importante tratto

L ’ I M P R E S A


17 Carlo Alberto Orengo mostra orgoglioso il ponte “bailey” in ferro lungo 42 metri fornito da un’azienda di Bressanone e posato provvisoriamente a scavalco della frana lungo la SP 68 [Foto: Orengo Costruzioni, Autorivari, Alice Spagnolo]

della Strada Provinciale 68, quello che permetteva il collegamento stradale con il piccolo centro abitato ligure, dove risiedono all’incirca 300 abitanti. Nonostante le avverse condizioni metereologiche, la Provincia di Imperia si è subito attivata per risolvere le criticità dovute alla situazione d’emergenza, d’intesa con la Regione Liguria, la Prefettura, la Protezione civile e tutti i sindaci del territorio, reperendo le risorse finanziarie per allestire il ponte in ferro lungo 42 metri e per progettare il rifacimento del tratto di strada franato. Carlo Alberto Orengo, titolare della Orengo Costruzioni srl, impresa edile attiva dal 1999 e specializzata in lavori di manutenzione dell’ambiente, idraulici, marittimi e stradali, si è subito attivato insieme alla propria squadra di dodici operai, iniziando i lavori prodromici alla posa del ponte. Il 5 dicembre l’impresa ha provveduto ad allar-

Il 27 novembre 2019, a causa del perdurare di forti ed improvvise piogge, il terreno lungo la provinciale fra Dolceacqua e Rocchetta Nervina era franato, facendo crollare un importante tratto della Strada Provinciale 68

gare il tratto stradale esistente in modo da poter realizzare i plinti in cemento su cui hanno trovato appoggio le due grandi gru Vernazza di oltre 100 tonnellate che avrebbero poi dovuto sollevare e posizionare il ponte, quindi si è concentrata sull’altra sponda del tratto stradale, rimasta isolata, dove avrebbero dovuto trovare posto le spallette di

L’azienda ha lavorato ininterrottamente fino a 12 ore al giorno anche durante le festività di Natale


18

Il ponte è stato inaugurato il 10 gennaio 2020, dopo circa un mese di intenso lavoro ed alla presenza del Presidente della Regione Giovanni Toti, intervenuto per l’occasione [Foto: Orengo Costruzioni, Alice Spagnolo]

appoggio per la struttura. Vista l’interruzione del tratto stradale, sono stati necessari diversi giorni per trovare e percorrere una strada alternativa nel bosco, completamente sterrata, dove far transitare un piccolo escavatore e una perforatrice da posizionare sull’altra sponda. Una volta colato il cemento sui piani di appoggio delle gru e riempite le spallette di supporto al ponte, si è quindi provveduto a deviare i cavi elettrici e telefonici d’intralcio ai lavori e si è proceduto al posizionamento del ponte Bailey, di tipo militare, fornito per un anno da un’azienda di Bressanone, a fronte di un affitto pari a circa 200 mila euro. La Liguria, continuamente colpita da emergenze dovute al maltempo, si rialza dunque, e lo fa in autonomia e

rapidamente, confidando sulle proprie maestranze edili specializzate e nella successiva copertura delle spese da parte di Stato e Regione, da subito anticipate attraverso le risorse degli enti locali. I

cando anche le festività natalizie, pur di consentire il passaggio pedonale e quindi tutte le fasi per l’allestimento del ponte provvisorio. E così il 10 gennaio, dopo circa un mese di intenso lavoro ed alla presenza del Presidente della Regione Giovanni Toti, intervenuto per l’occasione, il ponte è stato inaugurato e permette ai cittadini di Rocchetta Nervina di by-passare provvisoriamente il tratto di strada inagibile. Orengo ci confida che, se lo Stato farà la sua parte, il cantiere provvisorio potrà essere smontato ed i lavori di ripristino del tratto stradale potranno essere completati entro la fine di quest’estate.

lavori, per i quali è stato approvato dalla Provincia un finanziamento pari a 692 mila euro, non hanno conosciuto sosta, tant’è che Orengo ci racconta come la sua squadra abbia lavorato indefessamente circa 12 ore al giorno, sacrifi-

L ’ I M P R E S A

L’azienda si augura che i lavori di ripristino del tratto stradale potranno essere completati entro la fine di quest’estate


19


20

A fianco: Antonio e Riccardo Littardi abbracciano Piero Pellegrini, storico dipendente dell’azienda, uno di loro. A lato: Un giovane Riccardo posa appoggiato al dente dell’enorme escavatore Proclain da 600 quintali [Foto: Autorivari & Cave Littardi]

Cave Littardi & Comar Dietro ogni impresa c’è una famiglia Dall’intuizione avuta da Ilio Littardi nel 1956 allo sviluppo portato da Antonio e Riccardo Francesca Braghero

Quella dei Littardi è una storia di famiglia nella quale lo spessore dei rapporti umani e la forte carica di umanità hanno sempre fatto la differenza, anche nei momenti più difficili

T

re cave situate tra Imperia e Cipressa, piccolo Comune della provincia di Imperia affacciato sul mare, tra la punta di Santo Stefano e il capo di San Lorenzo. Due aziende, la Cave Littardi Srl, operante nel settore dei minerali e pietre naturali per l’edilizia e la Comar Srl, impresa edile con sede a Imperia, che si occupa di lavori marittimi, portuali e subacquei. Una storia d’impresa le cui origini risalgono ad oltre sessant’anni fa, con la costituzione, nel

1956, della ditta individuale Littardi Ilio, padre dei gemelli Antonio e Riccardo, attuali titolari. Una storia di famiglia nella quale lo spessore dei rapporti umani e la forte carica di umanità hanno sempre fatto la differenza, anche nei momenti più difficili.


21 Un’impresa familiare

terreni e con la richie-

fondata su valori che il

sta delle autorizzazioni

tempo al posto di sgre-

necessarie per aprire

tolare ha consolidato,

una cava, aprendo così

rendendoli ogni giorno

una finestra sul settore

più forti.

dell’estrazione.

L’avventura impren-

Ilio Littardi è partito da

ditoriale della famiglia

zero, ha permesso a tutti

Littardi, trae ispirazio-

i suoi figli (tre fratelli e

ne dall’impegno e dalla lungimiranza del suo fondatore, che dopo aver prestato servizio per diversi anni come camionista tra l’Italia e la Francia, a causa delle nuove esigenze economiche detta-

Le due aziende di famiglia, le Cave Littardi Srl e la più recente Comar Srl, oggi danno lavoro a 21 persone

te dall’ingrandimento

tirare avanti con forza e coraggio nonostante un grave incidente avvenuto proprio sul lavoro, nel quale per una disgrazia ha perso la vita a soli 30 anni il più giovane dei suoi tre figli, Alberto. Un uomo amato da tutti i suoi operai, rimasti nell’azienda di famiglia per tutta la vita, fino alla pensione. Lavoratori che lo hanno sempre definito una persona speciale, un impresario più unico che raro, che se era necessario interveniva direttamente, anche

Ilio Littardi, dopo aver fatto il camionista per anni, comincia l’attività nel 1956 acquistando una piccola escavatrice FL4, dotata di una pala cingolata per fare scavi e movimento terra

della famiglia, un giorno capisce che deve cam-

una sorella) di studiare,

biare strada. Comincia

ha insegnato loro i se-

acquistando una piccola

greti del mestiere, quelle

escavatrice FL4, dotata

regole fondamentali che

di una pala cingolata per

anche in epoca di crisi

fare scavi e movimento

economica hanno sem-

terra, per continuare con

pre consentito di sbar-

l’acquisizione di alcuni

care il lunario, ha saputo

La Cave Littardi Srl opera sia a livello di produzione di ghiaia e calcestruzzo, sia come fornitore di massi per la Comar Srl, seconda azienda di famiglia nata nel 1982 per poter partecipare alle gare d’appalto per l’esecuzione di lavori pubblici come scogliere, dighe e altro ancora [Foto: Autorivari e Comar]

L ’ A Z I E N D A


22

Tanti gli interventi di rilievo realizzati: il porto turistico Marina degli Aregai di Santo Stefano al Mare, il parcheggio dell’ospedale di Imperia con atterraggio dell’elisoccorso, il porto di Imperia, le dighe foranee di San Bartolomeo al Mare, il piazzale di Pian di Poma e il molo di Sanremo

L’impianto di frantumazione per produrre ghiaia, sabbia, stabilizzato e inerti sorge nella cava di Imperia accanto ad un impianto di betonaggio per produrre il calcestruzzo [Foto: Autorivari]

manualmente, nella

clienti e di un impianto

produzione di ghiaia e

risoluzione degli even-

di betonaggio per pro-

calcestruzzo, sia come

tuali problemi quotidiani

durre il calcestruzzo, ma

fornitore di massi per

legati al malfunziona-

anche mediante l’acqui-

la Comar Srl, secon-

mento di mezzi e mac-

sto di nuovi macchinari

da azienda di famiglia

chinari. Come quando ha

adatti ad ogni tipologia

nata nel 1982 per poter

riparato con le sue mani

di lavoro. Per non dire

partecipare alle gare

un enorme escavatore

con l’adozione di nuove

d’appalto per l’esecu-

Proclain di 600 quintali,

tecniche di estrazione da

zione di lavori pubblici

dopo che diversi inter-

poter utilizzare al posto

come scogliere, dighe e

venti di manutenzione

degli esplosivi, il cui

altro ancora. In tutto, le

tecnica esterna non

impiego richiede sempre

due aziende oggi danno

erano riusciti a risolvere

più complicate procedu-

lavoro a 21 persone.

il problema.

re d’intervento da parte

Con il passare degli

delle forze pubbliche.

Tanti gli interventi di

anni, i fratelli Antonio e

La prima società costi-

Riccardo Littardi han-

tuita, la Littardi Ilio ditta

no ingrandito le cave,

individuale, è rimasta in

acquisendo altri terreni

vita fino al 2004 - anno

ed estendendo i settori

della scomparsa di Ilio

lavorativi aziendali, gra-

- per poi trasformarsi

zie alla costruzione di un

nell’ottobre del 2006,

impianto di frantuma-

dopo una fase transitoria

zione per produrre ghia-

durata due anni, nelwla

ia, sabbia, stabilizzato

Cave Littardi Srl, tuttora

e inerti da vendere ai

operante sia a livello di

rilievo realizzati nel corso degli anni, a dimostrazione di come dietro ogni grande azienda c’è sempre una grande famiglia: il porto turistico Marina degli Aregai di Santo Stefano al Mare, il parcheggio dell’ospedale di Imperia con atterraggio dell’elisoccorso, il porto di Imperia, le dighe foranee di San Bartolomeo al Mare, il piazzale di Pian di Poma e il molo di Sanremo con i suoi 700 metri di scogliera, etc. Opere che ancora oggi pesano come macigni nel panorama dei lavori portuali e dei cantieri costieri del Ponente Ligure, lunghe file di massi posati a difendere la terra dal moto continuo del mare, a costruire un rifugio sicuro per turisti e imbarcazioni, tracce indelebili di un unico cammino, quello cominciato 64 anni fa da Ilio Littardi e portato avanti oggi dai due figli Antonio e Riccardo.

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Marco Boeri

Il “mulattiere” di Badalucco che non amava definirsi impresario Ilaria Blangetti

Titolare dell’impresa edile creata ormai oltre 50 anni fa a Badalucco dal padre Salvatore e di cui portava ancora il nome, Marco Boeri è morto a 65 anni a causa di una malattia lo scorso 6 gennaio

“S

i definiva un mulattiere, prima di un impresario. È morto a 65 anni Marco Boeri, titolare dell’impresa edile a Badalucco, creata ormai oltre 50 anni fa dal padre Salvatore e di cui portava ancora il nome. Gran lavoratore, persona molto lontana dalla figura classica dell’imprenditore moderno, Marco si considerava il suo primo operaio. “Sono il primo ad aprire il cancello al mattino e l’ultimo ad andare via - raccontava -, più di giacca e cravatta è importante saper lavorare in un certo modo”. Nel piccolo paese dell’entroterra ligure, portava avanti l’azienda che nel 2018 aveva compiuto il mezzo secolo di vita, insieme alla moglie e a sette operai, anche se negli anni pre crisi era arrivato ad averne il doppio. Concreto e realista, non nascondeva i problemi dettati da una burocrazia sempre crescente, ma si rimboccava le maniche ogni mattina, per dare l’esempio a chi lavorava con lui e onorare l’azienda che era ancora gelosamente intitolata al padre. Marco aveva iniziato a

lavorare giovanissimo, affiancando proprio il padre nel suo lavoro di mulattiere: non un’imposizione, ma una sua scelta, per aiutare la famiglia e costruirsi un futuro. Un mestiere che gli piaceva e che non ha mai mollato, anche quando è passato lui alla guida dell’azienda, decidendo poi, dopo alcuni anni nel settore privato, di dedicarsi soprattutto a quello pubblico, a partire dall’installazione di pali e tralicci dell’energia elettrica. Una tecnica che aveva imparato osservato e studiando le squadre di operai, cercando di comprenderne tecnica e malizie. Un passaggio fondamentale

perché gli permise anche di portare a termine uno dei lavori ai quali era più affezionato, ossia la sostituzione delle travi di legno del ponte di Montalto, che collega il paese di Badalucco al santuario dell’Acqua Santa. Un’opera che ha richiesto tempo e un lavoro minuzioso, mettendo a frutto proprio le tecniche e le attrezzature utilizzate per i tralicci dell’energia elettrica. Un intervento impegnativo perché richiedeva di sostituire i vecchi pali senza smontare la struttura del ponte e del quale Marco Boeri andava particolarmente orgoglioso. Un’opera che rimarrà a servizio della sua Badalucco.


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Gildo Fognini L’imprenditore edile con l’hobby dello sci e del golf Alessandro Nidi

“L’

unica cosa importante che può

tramandare un genitore al proprio figlio è il valo-

re del suo amore. Tutto il resto viene dimenticato”. Con queste parole , Paola Fognini ha detto addio, sui social network, a suo papà Aldo Gildo, noto imprenditore edile taggiasco venuto a mancare a inizio gennaio all’età di 85 anni. Sposato con Gianna, padre di due figlie (Francesca è il nome della sorella di Paola) e nonno dei suoi adorati nipoti Sara e Federico, Fognini è stato tra il 1970 e la fine degli anni Ottanta a capo di una nota impresa edile del Ponente Ligure, affiancando, parallelamente, un forte impegno al servizio dell’allora Unione degli Industriali della provincia d’Imperia, presso cui ha rivestito numerosi ruoli: per molti mandati consecutivi è stato componente del comitato esecutivo e del consiglio direttivo, componente supplente del collegio dei revisori contabili (dal 1976 al 1999), membro effettivo (per un decennio) del collegio probiviri, e, non ultimo, presidente, vicepresidente e componente del direttivo

della Sezione Edili. Non solo: dal 1995 all’agosto 2004 ha presieduto la Scuola Edile di Imperia e nel suo cursus honorum compaiono anche la presidenza del Cpt e della Cassa Edile della provincia di Imperia. Infine, è stato delegato per le piccole industrie edili fra il 1993 e il 1995. Aldo Gildo Fognini, la cui famiglia d’origine proveniva da Tartano, piccolo Comune lombardo in provincia di Sondrio, in gioventù era un appassionato sciatore, mentre nella sua seconda metà di vita si è avvicinato al golf, passione germogliata quando ha avviato la costruzione del Castellaro Golf Club con annesso resort insieme al carissimo amico Gianni Cozzi , purtroppo scomparso prematuramente. “Mio papà aveva il desiderio di costruire un green che fosse meno distante rispetto a quello esistente a Sanremo e così è nato questo progetto che oggi rappresenta una meravigliosa realtà - spiega la figlia Paola -. A lui è stata affidata la direzione generale dei lavori, inclusi tutti gli aspetti connessi all’acquisto dei terreni. Era molto legato a questa sua ‘creatura’, ha trascorso lì gli ultimi anni della sua vita”. Anni, per inciso, resi difficili

G L I

dalla malattia: “Papà era malato di Parkinson. Intorno agli 80 anni ha avuto un piccolo incidente d’auto. Ha sbandato, perdendo improvvisamente il controllo della vettura , ammettendo che per un attimo “si era spento”. Accettando di non poter più guidare , non essendo più autonomo, ha iniziato un seppur lento declino psicofisico. Come se non bastasse, l’esistenza di Aldo Gildo Fognini è stata segnata negli ultimi 36 mesi dalla cecità: “Ha perso la vista e, pur avendo subìto l’inevitabile contraccolpo psicologico, non ha mai smarrito l’autoironia che l’ha sempre contraddistinto. Negli ultimi periodi ha affinato molto l’udito, riconosceva le persone per strada dal solo timbro vocale. Fino a quando il fisico gliel’ha consentito, ha continuato a uscire di casa, accompagnato da noi familiari. L’eredità più bella? La stima di chi lo ha conosciuto e la gratitudine dei suoi ex dipendenti, che ancor oggi ringraziano mio papà per quanto ha fatto per loro”.

I M P R E N D I T O R I

Noto imprenditore edile taggiasco a lungo impegnato al servizio dell’allora Unione degli Industriali della provincia d’Imperia, Aldo Gildo Fognini se n’è andato a 85 anni dopo aver lottato a lungo con il Parkinson


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Andrea Veneziano Formazione... che passione! Sogni e progetti del nuovo presidente del Sei-Cpt di Imperia Andrea Veneziano, che è anche vice presidente di Ance Imperia Francesca Braghero

La grande novità del mandato di Veneziano è la volontà di inserire, accanto ai tradizionali cicli formativi di operatore edile e termoidraulico e più recentemente della ristorazione, un percorso nel settore della nautica e della portualità

Il Sei-Cpt di Imperia è l’acronimo di Scuola Edile Imperiese e Comitato Paritetico Territoriale di Imperia [Foto: Archivio Sei-Cpt]

“H

o sempre creduto molto nella formazione professionale, che penso possa essere un modo per tramandare, e nel contempo attualizzare, i mestieri e le professioni, assicurando anche continuità e ricambio generazionale alle aziende, ma soprattutto offrendo ai giovani un’opportunità diversa e qualificata di prosecuzione degli studi, ovvero la possibilità di inserirsi anticipatamente nel mondo del lavoro, accedendovi in modo effettivo e concreto, grazie al conseguimento di capacità pratiche e non soltanto di conoscenze teoriche”. Queste le parole che riassumono il pensiero di Andrea Veneziano, neo presidente del SeiCpt di Imperia, acronimo di Scuola Edile Imperiese - Comitato Paritetico

Territoriale di Imperia. Una Scuola Edile del territorio ligure ormai diventata un vero e proprio polo di eccellenza della formazione professionale, che da oltre 50 anni si occupa di progettare e pianificare, attraverso l’analisi periodica dei fabbisogni del tessuto economico locale, attività formative volte a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, di reinserire le persone disoccupate, e qualificare ed aggiornare il personale delle aziende. Ente Paritetico in quanto promosso e nato da accordi collettivi stipulati tra Ance Imperia, l’Associazione dei Costruttori edili della provincia di Imperia e le federazioni ed organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore edile. Andrea Veneziano ha raccolto con


27 grande passione e entusiasmo il testimone della presidenza dal suo predecessore Riccardo Littardi – che ha avuto il merito indiscusso di aver svolto un grande lavoro sia in termini di sostenibilità economica che di rilevanza dell’attività sociale e formativa dell’ente - raccontando che il passaggio di consegne è avvenuto a margine di una giornata particolarmente significativa per la scuola, nel corso della quale sono state consegnate le borse di studio agli studenti più meritevoli e sono state posate due importanti targhe commemorative, dedicate, rispettivamente, ad uno dei fondatori dell’istituto negli anni ‘60 – il geometra Principe – e allo storico direttore geometra Giorgio Silvano, dal cui ufficio – oggi a lui intitolato – sono partite le iniziative che hanno trasformato la Scuola Edile di Imperia in ciò che è oggi. L’offerta formativa proposta dall’ente fornisce una professionalità specifica che permette un ravvicinato inserimento nel mondo lavorativo, spaziando da cicli triennali di istruzione indirizzati a giovani che hanno conseguito la licenza media, a percorsi per ragazzi con qualifica triennale volti al conseguimento del diploma equivalente al terzo livello europeo, a corsi postdiploma, post-laurea e stage di perfezionamento, alla formazione per disoccupati, a percorsi di apprendistato professionalizzante. Ma la grande novità del mandato di Veneziano è la volontà di inserire, accanto ai tradizionali cicli formativi di operatore edile e termoidraulico e più recentemente della ristorazione, un percorso nel settore della nautica e della portualità: “La nautica, oltre ad essere una mia grande passione

sportiva - continua Andrea Veneziano -, è una realtà in grande fermento sul nostro territorio, dove sono presenti aziende di eccellenza, club nautici di rilevanza internazionale e porti in fase di sviluppo. Soprattutto, è un settore a cui l’edilizia può camminare al fianco, perché può realizzarne le infrastrutture, contribuendo insieme a valorizzare il territorio, creare nuova mobilità, manifestazioni fieristiche e sportive e quindi a far crescere il turismo. Possiamo dire che le maestranze dell’edilizia e della nautica in fondo hanno in mano la stessa arte”. L’ente sarà sempre più impegnato anche a sostenere i soggetti svantaggiati con disabilità e le fasce deboli, tramite percorsi di recupero e di inclusione sociale, nonché attraverso un servizio simile ad un ufficio di collocamento, che, in collaborazione con i centri per l’impiego, si propone di favorire l’incontro tra domanda e offerta per l’inserimento mirato nel mondo del lavoro con particolare attenzione alla formazione, allo sviluppo e alla certificazione delle competenze. “Proseguiranno, con il Comitato Paritetico Territoriale, anche le attività legate all’area della sicurezza, che vanno riportate al centro dell’attenzione della scuola, incrementando i servizi di supporto e consulenza dei nostri tecnici, rivolti ad aziende, enti pubblici e professionisti, sia in sede che presso i

S C U O L A

E D I L E


28

Per Veneziano la grande missione di Sei-Cpt per il futuro è quella di sviluppare nuove sinergie per porsi ancor di più come punto di riferimento delle attività formative del mondo edile su tutto il territorio provinciale

cantieri edili - spiega -. Questa attività, accanto alla formazione continua degli addetti, non è da intendersi come controllo, bensì come prevenzione e, proprio per lo sviluppo dell’area sicurezza, è stato recentemente costituito un gruppo di lavoro all’interno dell’ente a cui partecipano, oltre ai tecnici che lo hanno ispirato e proposto, le rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza, i sindacati, Ance Imperia e lo stesso presidente di Sei-Cpt”. Tutto ciò all’interno di un edificio scolastico all’avanguardia che ha pochi paragoni sul territorio e di cui l’Ente va fiero, poiché quella dell’edilizia scolastica è una tematica di grande attualità spesso vista in termini negativi a causa della presenza di diversi edifici cadenti e non adeguati. Con il valore aggiunto che nel caso di una scuola edile anche gli interventi di manutenzione interni possono diventare dei veri e propri momenti formativi per gli alunni. “Ma il vero motore dell’istituto sono le persone”, afferma convinto Veneziano. Un gruppo di lavoro competente, motivato e ben coordinato sotto l’aspetto gestionale e didattico, insieme a studenti attenti e realmente interessati ad imparare un mestiere, ragione per cui

Sei-Cpt cercherà di rinnovare e favorire l’erogazione di borse di studio destinate ai più meritevoli. “Recentemente abbiamo organizzato un evento insieme ad Arte Imperia - racconta -, in occasione della consegna delle borse di studio da loro assegnate insieme alla Regione Liguria, per promuovere un’iniziativa grazie alla quale i nostri studenti hanno avuto la possibilità di occuparsi di piccole manutenzioni negli immobili di Arte. E, visto il buon esito dell’evento, anche altri enti si sono proposti per coinvolgere i ragazzi della scuola edile in esperienze simili”. La grande missione di Sei-Cpt per il futuro è ora quella di sviluppare nuove sinergie per porsi ancor di più come punto di riferimento delle attività formative del mondo edile su tutto il territorio provinciale, confermando le proposte didattiche per i giovani, consolidando il partenariato con le imprese e instaurando rapporti privilegiati con gli Ordini Professionali, gli Enti Pubblici e gli Organi di vigilanza per la sicurezza sul lavoro e con tutti i possibili operatori del settore. Un obiettivo che dovrà essere primario per questo importante ente di formazione professionale dell’imperiese.

Andrea Veneziano ha raccolto il testimone della presidenza dal suo predecessore Riccardo Littardi, che ha avuto il merito indiscusso di aver svolto un grande lavoro sia in termini di sostenibilità economica che di rilevanza dell’attività sociale e formativa dell’ente [Foto: Sei-Cpt]

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La prospettiva del mare Nuovi orizzonti a Ponente Cambiare punto di vista aiuta a vedere le cose in modo diverso Note a margine dell’assemblea 2020 di Confindustria Imperia

Protagonisti della prima tavola rotonda dell’assemblea svoltasi il 9 gennaio sono stati Barbara Amerio e Alberto Alberti, new e past president di Confindustria Imperia [Foto: Autorivari]

Fabrizio Pepino

G

uardare le cose da un altro punto di vista è il modo

lo scorso 9 gennaio. Uno sguardo, quello che arriva del mare, che è stato fin

migliore per provare a

dal principio il “leit motiv”

vederle in maniera di-

della presidenza di Barba-

versa. Osservare la realtà

ra Amerio, da pochi mesi

da un’altra angolazio-

alla guida degli industriali

ne, molto spesso aiuta a

imperiesi e “donna di

scoprire che è meno brutta

mare”, essendo titolare

di quello che sembra, che

con il papà e il fratello

esiste sempre un’altra via

di una realtà aziendale

d’uscita. E quale luogo

familiare leader a livello

migliore dell’orizzonte

internazionale nel campo

marino per ammirare il

della cantieristica navale

Ponente Ligure, così come

degli yacht di alta gam-

dalla terraferma non

ma. Vista arrivando dal

sarebbe possibile fare. È

mare, infatti, la Riviera di

stata la “prospettiva del

Ponente appare come un

mare” a fare da sfondo e

tutt’uno che stando sulla

filo conduttore ai contenuti

costa non si riesce a per-

dell’Assemblea Genera-

cepire, forse perché manca

le 2020 di Confindustria

la distanza per avere una

Imperia, svoltasi nel Teatro

visione d’insieme.

del Casinò di Sanremo

“Conto in un rilancio

della nostra provincia, punto in alto, perché se la guardo stando sul ponte di una barca quando sono al largo, mi accorgo che non siamo una terra di confine o una provincia di periferia, bensì la cerniera strategica e il punto di passaggio obbligato tra Est e Ovest, tra Nord e Sud - ha detto la numero uno degli industriali imperiesi, Barbara Amerio, protagonista con Alberto Alberti della prima tavola rotonda moderata dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano -. La nostra posizione geografica è un vantaggio, solo che finora l’abbiamo sempre vista come un limite. Per questo dobbiamo e vogliamo essere protagonisti. Io vedo uno sviluppo turistico legato alla valorizzazione delle peculiarità del territorio”. “Io mi ritengo fortunato, sono un ripetente, ho fatto

Imperia non è periferia e terra marginale, ma cerniera strategica e punto di passaggio obbligato

C O N F I N D U S T R I A


31 un doppio mandato, ho visto la provincia cambiare, in meglio - ha detto Alberto Alberti, l’industriale del latte che ha guidato Confindustria Imperia dal 2011 al 2019 -. Se provo a guardare da lontano, però, noto che manca una visione politica, una politica che sappia farci sognare. Devo dire che negli ultimi anni qualcosa è cambiato, c’è stata più attenzione, ma ci sono tante cose ferme da anni che devono cominciare a muoversi, come le infrastrutture e la tutela del territorio. D’altra parte noi imprese dobbiamo aggregarci di più, fare rete, aiutarci. Sta a noi decidere se dipingerci come una provincia ai margini dell’impero o come i primi vicini di casa del Principato di Monaco, che non a caso si sta interessando molto al nostro territorio. Senza dimenticare che siamo sulla dorsale dell’alta velocità che arriva dalla Spagna e va verso i Paesi dell’Est”. “Il tema infrastrutturale è il tema dei temi, non è solamente ligure, anche se siamo stati duramente colpiti - ha proseguito il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, protagonista della seconda tavola rotonda insieme il numero uno di Confindustria nazionale -. La Liguria è il collegamento naturale tra due delle aree più ricche del mondo, il nostro appeal turistico non è secondo a nessuno, ma la politica che ho visto negli

ultimi anni non ci sta aiutando a sfruttare l’enorme potenziale che abbiamo. Dobbiamo uscire da una visione antindustriale, le nostre leggi premiano chi non fa nulla. Non possiamo andare avanti a commissari, stiamo perdendo opportunità, il resto del mondo va più veloce perché ha meno lacci e lacciuoli. Dobbiamo tornare ad un confronto che non sia fine a se stesso, ma che abbia l’obiettivo comune di produrre una decisione e di assumersi le sue responsabilità di fronte ai risultati raggiunti o meno”. “Le infrastrutture sono la prima cosa da fare per dare un futuro al Paese, la Liguria è un esempio di come l’Italia va avanti per traumi, nel quale le cose si muovono se c’è stata una tragedia - ha chiuso stando sulla stessa lunghezza d’onda il leader degli industriali italiani, Vincenzo Boccia - . Se noi abbiamo un Paese sempre a rischio di campagna elettorale, in cui impera il presentismo, per cui i

politici devono sempre dire quello che l’elettore vuole sentirsi dire, non andiamo da nessuna parte. Nella nostra costituzione non c’è il termine impresa ma c’è il lavoro, che abbiamo perso di vista, lo abbiamo politicizzato. Prima le fabbriche, poi le case. Le fabbriche sono il luogo del lavoro. La questione industriale è centralissima in chiave europea e mondiale, perché non a livello nazionale, regionale, provinciale? Non è la questione degli industriali, ma dell’industria. Senza industria non c’è futuro. L’unica certezza che abbiamo in Italia è l’incertezza politica, se i partiti non fanno un salto di qualità distinguendo tra cose urgenti e importanti, è evidente che non potremo migliorare. Servono obiettivi politici con spiegazioni economiche. Io mi aspetto un 2020 in cui tutti i cittadini comincino a sognare e sperare, ma per farlo abbiamo bisogno di qualcuno che ispiri i sogni, abbiamo bisogno di più politica e non di meno politica”.

Barbara Amerio PRESIDENTE CONFINDUSTRIA IMPERIA

La nostra posizione geografica è un vantaggio, solo che finora l’abbiamo sempre vista come un limite. Per questo dobbiamo e vogliamo essere protagonisti. Io vedo uno sviluppo turistico legato alla valorizzazione delle peculiarità del territorio

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sul palco del Teatro del casinò di Sanremo sempre moderati dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano [Foto: Autorivari]


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