Vento di Ponente 01/2020 - Marzo

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Rivieracqua volta pagina I debiti vanno pagati, tutti... Ora che il fallimento è stato evitato, l’attenzione di Ance Imperia è puntata sui crediti pre concordato delle aziende Fabio Rubero

Il consorzio si è detto in grado di saldare completamente i debiti maturati a partire dal 4 luglio 2018, data in cui il consorzio ha depositato la propria domanda di concordato

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Il ritiro da parte di Amat dell’istanza di fallimento nei confronti di Rivieracqua non può che rappresentare una buona notizia, non solo per l’inquilino di via Bresca 1, ma anche per i tanti attori che hanno preso parte a vario titolo alle tante vicissitudini che hanno contraddistinto sino ad oggi il cammino del consorzio nato poco più di 7 anni fa allo scopo di gestire il servizio idrico integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale Imperiese. A più riprese, infatti, abbiamo evidenziato come l’infausto epilogo invocato nell’istanza avrebbe avuto un impatto devastante sull’intero sistema e soprattutto sulle aziende edili imperiesi che, globalmente, vantano crediti milionari nei confronti del consorzio. L’azione di Amat, arrivata dopo che le parti hanno trovato un accordo sulla dilazione dei pagamenti e formalizzata lo scorso 26 febbraio nel corso dell’udienza per il fallimento davanti al giudice Silvana Oronzo, ha rasserenato un clima che aveva assunto tinte fosche nei mesi scorsi ed ha aperto

una nuova fase nella quale Rivieracqua, in virtù di una ritrovata efficienza economica grazie al regime di concordato preventivo ed al fatto di essere finalmente in grado di effettuare regolarmente l’attività di bollettazione (anche quella arretrata), è ora in grado di ricavare gli introiti necessari a far fronte ai tanti debiti sino ad ora accumulati. Ed effettivamente, nelle scorse settimane, Rivieracqua ha iniziato a emettere bollette risalenti talvolta anche fino a 18 mesi precedenti. Un’azione che ha avuto però un impatto devastante su cittadini e attività commerciali dell’area del Golgo Dianese, che si sono trovati a dover pagare cifre da capogiro e che ha generato la necessità di una serie di incontri svoltisi nell’area a San Bartolomeo al Mare e Diano Marina tra amministratori, commercianti e vertici di Rivieracqua per trovare una soluzione che soddisfi e garantisca tutte le parti in causa. Un’attività a ritroso, dovuta principalmente a mancate letture di contatori effettuate soltanto ultimamente, dalla quale Rivieracqua deve recuperare quattro milioni di


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