Cultura
Il corpo, uno spazio condiviso Un'analisi storica, culturale ed etica del concetto di immunità e di come gli uomini hanno provato a raggiungerla LIBRI
Eula Biss è una scrittrice americana. Insegna alla Northwestern University e i suoi precedenti libri hanno vinto numerosi premi, tra cui il National Book Critics Circle Award per Notes from No Man’s Land. Immunità è stato un successo di pubblico e critica, tradotto in oltre dieci lingue e segnalato tra i migliori libri dell’anno da New York Times e Publishers Weekly.
di Chiara Sgreccia
Metafora: processo espressivo per cui un vocabolo è utilizzato per indicare non i referenti propri ma un altro referente ad essi legato da un rapporto di similitudine. É il nostro corpo ad offrici la materia con cui comporre le metafore di cui abbiamo bisogno perché quello che siamo determina la visione del mondo che abbiamo, e le metafore condizionano il pensiero e l'azione. È inevitabile, quindi, per Eula Biss, autrice di Immunità. Vaccini, virus e altre paure, che la figurazione di un ago che entra nella pelle e che inietta una sostanza estranea nel corpo crei un’immagine forte, capace di condurre fino allo svenimento. Una metafora che spaventa, che porta alla mente pensieri di violenza, corruzione, contaminazione. Ciò che preoccupa dei vaccini non è quello che c’è dentro - non il pericolo quantificabile - ma l’alone di paura - incommensurabile - che abbiamo costruito intorno, a cui ci siamo affezionati. Timori che derivano dalla storia, dall’economia, dalla società, da miti e incubi, da cui non sappiamo come allontanarci. In quest’ottica rifiutare la vaccinazione è un atto di resistenza a un sistema corrotto dalla stampa inaffidabile e dagli interessi delle industrie farmaceutiche. Non c’è un'altra ragione per credere che la vaccinazione possa essere più peri-
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colosa della malattia. Dalla mitologia greca, alla letteratura sui vampiri, al racconto delle epidemie di peste e vaiolo ma anche conversazioni, fatti di cronaca, vissuto personale. Biss parte dalla sua esperienza di madre, dalle domande che si è fatta, dalle decisioni che ha dovuto prendere, per comporre un’indagine gentile delle dinamiche del vivere collettivo. Un'analisi calma e consolatrice dell'agire degli uomini e delle scelte che compiono in vista di un fine che non è isolato ma condiviso perchè i nostri corpi non sono proprietà singole di cui disporre a piacimento ma sono costitutivamente legati, interdipendenti dal punto di vista biologico, culturale, sociale. Ogni corpo ha una responsabilità verso l'altro tanto che, per Biss, l'immunità è una relazione di dipendenza. Dopo che un numero sufficiente di persone è stato vaccinato, il virus ha difficoltà nel passare da una persona all'altra, risparmiando sia i vaccinati che i non. La maggioranza si vaccina per proteggere una minoranza vulnerabile. Il libro di Eula Bliss, inserito dal The New York Times tra i migliori libri dell'anno nel 2014, oggi che cerchiamo di riequilibrare la dimensione del vivere collettivo scossa dalla pandemia, è più che mai attuale. ■