La geopolitica di Putin
SOCCORSO RUSSO AL GOLPE BIRMANO DI ALESSANDRO DE PASCALE
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endita di armi, costruzione di una fabbrica di veicoli militari, firma di un accordo per la fornitura di carburante e per la cooperazione nel settore dell’energia nucleare, attivazione di voli diretti e integrazione dei sistemi finanziari. È il sostegno politico ed economico che la Russia sta fornendo alla giunta militare birmana salita al potere con un colpo di Stato il 1° febbraio 2021. «I preesistenti legami tra il regime russo e la giunta birmana si sono intensificati dopo il golpe», conferma a L’Espresso Yadanar Maung, portavoce di Justice For Myanmar. Il gruppo di attivisti, che opera in clandestinità segnalando chi intrattiene relazioni con i golpisti, ha individuato almeno 19 aziende russe del settore difesa, le cui armi e attrezzature militari continuano a finire nelle mani dell’esercito birmano. Nell’elenco delle forniture (disponibile sul loro sito) c’è di tutto: veicoli corazzati Brdm-2 aggiornati, caccia Su-30Sme (alcuni dei quali sarebbero già stati schierati dall’aviazione birmana nello stato di Kachin), droni Orlan-10E, sistemi di difesa aerea Pantsir-S1, motori, pezzi d’artiglieria, parti di ricambio per la flotta di aerei Mig-29, Yak-130 e di elicotteri Mi-24 e Mil, nonché per i missili terra-aria Pechora 2M. Le esportazioni di armi russe nell’ex Birmania, come anche quelle di Cina e Serbia, «sono avvenute con la piena consapevolezza che sarebbero state usate per attaccare i civili, in probabile violazione del diritto internazionale», ha scritto lo scorso febbraio in un rapporto il Relatore speciale dell’Onu sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, lo statunitense Tom H. Andrews. Diverse nazioni (come Stati Uniti, Regno Unito e Canada) e l’Unione europea hanno varato diversi pacchetti di
Una troupe di artisti del Myanmar in tour nella giungla per radunare i combattenti anti-golpe
VEICOLI, ELICOTTERI, AEREI, MATERIALE BELLICO. E NON SOLO: SIGLATI ACCORDI ANCHE SULLO SVILUPPO DEL NUCLEARE. COSÌ LO ZAR ESTENDE LA PROPRIA RETE DI INFLUENZA NELL’ASIA SUDORIENTALE
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30 ottobre 2022
sanzioni, vietando alle proprie imprese di avere rapporti con i golpisti e con i soggetti e le entità a questi vicini. Misure simili a quelle intraprese nei confronti della Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. Ma in entrambi i casi, a causa del veto nel Consiglio di sicurezza dell’Onu di Mosca e Pechino, non si è mai arrivati a sanzioni globali delle Nazioni Unite alle quali ogni Stato deve attenersi. C’è così chi può continuare a fare affari con una giunta militare che da quando ha preso il potere ha ucciso oltre