Medio Oriente / Turchia
ERDOGAN GIOCA D’AZZARDO DI FILIPPO ROSSI DA ISTANBUL
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opo il quarto incontro consecutivo con il presidente russo Vladimir Putin in Kazakistan, a metà ottobre, Recep Tayyip Erdogan ha detto: «Non abbiamo tempo da perdere». Parlava della creazione di un “hub” in Turchia per lo smistamento e il trasporto del gas russo verso l’Europa. Ma ha sopratutto messo in evidenza il ruolo sempre più centrale che sta giocando in questi mesi la Turchia, distante da una Nato diffidente e da un’Europa sempre più dipendente. Il gasdotto, chiamato TurkStream e in funzione già dal 2020 (trasporta oggi 31,5 miliardi di metri cubi di gas russo all’anno verso l’Europa), permetterebbe, con un potenziamento, di evitare l’Ucraina e i gasdotti sabotati nel Mar Baltico, rendendo la Turchia un passaggio obbligato. Una delle mosse che ha evidenziato la volontà di Erdogan – alle prese con una crisi interna da risolvere – di portare avanti una diplomazia veloce e concreta. Tesa ad accreditare il presidente come mediatore internazionale e il suo Paese come potenza continentale sullo scacchiere internazionale, indipendente in egual misura da Oriente e Occidente. 72
30 ottobre 2022
SI ACCREDITA COME PONTE TRA EST E OVEST E TIENE IN SCACCO L’EUROPA. APRE AL MONDO ARABO E CON UNA SFILZA DI MISURE POPULISTE IN FUNZIONE ANTI-CRISI PROVA A FARSI RIELEGGERE Oltre a creare i presupposti per un futuro incontro con il presidente siriano Assad e mediare un sempre più realistico accordo di pace nel Caucaso fra Armenia e Azerbaijan (rispolverando il progetto di avvicinamento dell’Asia centrale turcofona), Erdogan ha trattato la ripresa del trasporto di grano e uno scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev. Il vero obiettivo di Ankara rimane però quello di un cessate il fuoco che porti a un accordo di pace fra i due Paesi. Tuttavia, i legami politici e commerciali