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L’opportunità della cultura La riapertura del Centro Luigi Pecci a Prato di
Daniela malabaila
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onostante le difficoltà dovute alla pandemia, nel 2020 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci ha riconfermato la posizione di rilievo nel panorama dei musei e delle istituzioni dedicate all’arte contemporanea in Italia. Ha saputo ripensarsi, attivando nuove strategie, con dinamiche attente alla necessità di appropriarsi di un ruolo sociale più attivo verso un pubblico distanziato, ma numeroso e, grazie alle attività online ha creato uno spazio digitale in cui alimentare il pensiero critico ed il confronto con la scena culturale globale. In autunno il Centro Pecci si è concentrato su nuove proposte espositive, temporaneamente sospese con la nuova chiusura dei
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musei italiani a novembre, e dal 20 gennaio finalmente e nuovamente fruibili dal vivo, dal mercoledì al venerdì, anche grazie alle proroghe dei progetti: “Jacopo Benassi. Vuoto” (la mostra del fotografo ligure prorogata solo fino al 30 gennaio); “Protext! Quando il tessuto si fa manifesto” (esplora il ruolo del tessuto anche come medium per eccellenza nella rappresentazione del dissenso, fino al 14 marzo) e “Litosfera” (mette in dialogo due progetti nati dal desiderio di rappresentare forze e materie che nel corso di ere geologiche hanno dato forma al nostro pianeta. fino al 18 aprile). Cristiana Perrella, Direttrice del Centro Pecci, conclude: “Abbiamo già dimostrato come un luogo della cultura possa essere un presidio importante e sicuro per la collettività in un periodo difficile come quello
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[3] [1] Thomas Hirschhorn - We Are Still Alive Centro Pecci ©Raffaele Di Vaia [2] Ren Hang. Nudi - Centro Pecci ©MargheritaVillani [3] Litosfera - Centro Pecci ©Margherita Villani
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Protext! Quando il tessuto si fa manifesto Centro Pecci ©Margherita Villani
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