biancoscuro
Battistello Caracciolo Il Seicento napoletano di
Mario Gambatesa
È
stata inaugurata a Napoli, il 9 giugno scorso, la mostra intitolata “Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi” su Battistello Caracciolo, articolata tra il Museo di Capodimonte, Palazzo Reale e la Certosa di San Martino. Il percorso espositivo si snoda principalmente nella sala Raffaello Causa del Museo di Capodimonte, ubicato all’interno della reggia omonima, dove saranno esposte, fino al 2 ottobre 2022, ottanta tele dipinte dell’artista. Nato a Napoli nel 1578 e morto nella stessa città nel 1635, Giovanni Battista Caracciolo, detto Battistello, sarà uno dei protagonisti della stagione del naturalismo nella seicentesca Napoli, il cui maggior esponente è stato Caravaggio. Battistello Caracciolo viene “scoperto” nel 1915 da Roberto Longhi, che ne evidenzia subito il rapporto di “seguace” del Caravaggio, definendolo un “patriarca bronzeo dei Caravaggeschi”. È proprio il bronzo, la tonalità molto utilizzata dal Caracciolo, a Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello Adorazione dei Magi 1626, olio su tela, 160x260 cm. INV. SM 46 A destra: Giovanni Battista Caracciolo detto il Battistello Lot e le figlie 1625 circa, olio e tempera su tavola 182x123 cm.
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