SI, SCUDETTO AL NAPOLI (SE DE LAURENTIIS GOVERNA)
SOGNARE NON SI PUÒ – RAGIONARE È INDISPENSABILE
Il calcio propriamente tecnico, riflette la sua letteratura. Impostata su due sole direttive, una più approfondita, varia e opportuna. L’altra costruita sul solo contrasto. Bianco? No, nero! Quasi legittimo, per certi versi, l’inserimento dei non addetti ai lavori. Anni fa fu Giorgio Bocca ad intervenire. Lo spunto gli fu offerto da un saggio di Geharard Vinnai, intitolato “Il calcio come ideologia”. Il calcio è importante? – chiese Bocca – allora discutiamone. Non aveva tutti i torti. Meno torti abbiamo noi che sollecitiamo da tanti anni la scoperta della mezza Italia rimasta fino ad oggi fuori da ogni discussione. E che, invece, potrebbe riuscire utile per variare i termini di un discorso che sta finendo con lo stancare un po’ tutti, nonostante il crescente successo di folla.
L’alternarsi naturale delle classi sociali (proletari – borghesi) vicino agli interessi che suscita il calcio, sta maturan-
do e preparando concezioni certamente diverse da quelle tradizionali e ormai ossessive. La spinta sociale, la necessità suggeriscono termini nuovi e determinano esigenze più concrete.
Alla mano d’opera locale si aggiunge il piede d’opera locale e non per trito e demagogico campanilismo (come vogliono far credere i più beceri ed incapaci) ma per necessità. Per urgenza di provvedimenti da ricercarsi dappertutto. Ecco allora l’ossessione calcio attenuarsi e favorire dialoghi più utili e seri. Ecco chiarire i termini che propose Giorgio Bocca: gioco del calcio, affare del calcio, sottogoverno, solo così l’Italia può allargarsi, completarsi, fondersi. Poi la parabola o l’ascesa spontanea o voluta chiariranno ancora meglio. Dagli spalti caleranno sulle piste i tifosi e diverranno atleti come si richiede? Bene. Non caleranno? Il calcio si inserirà più obiettivamente, tra FCA, Unicredit, Fil-
mauro, Suning, Elliott, gli americani Krause, Saputo, Friedklin, Commisso, il gruppo Radici, Iervolino, Vigorito ecc. Restare alla ossessione difensivismo o offensivismo o Osimhen - Lautaro o Kvara – Dybala o Agnelli – Elkann o Meret - Donnarumma, me lo consentano non può giovare. E a questo punto che quanto scrisse Giorgio Bocca tanti anni fa finisce con l’inserirsi a proposito. Politica del dialogo, dite? D’accordo. Ma dialogo aperto a tutti quelli capaci di poter intervenire e contribuire, non dialogo tra pochi intimi.
Nutrito soltanto così, anche per colpa dei suoi dirigenti, il calcio diverrà ridicolo. Occorre qualcosa d’altro. Cerchiamo a SUD. Gli spunti ci sono.
Nel leggere il libro di Carlo Ancelotti oppure ascoltando il reportage di Federico Murro su Report diretto da Sigfrido Ranucci oppure leggendo L’Espresso mi viene in mente la bontà del
DOMENICA 29 GENNAIO 2023
vivaio napoletano; nel Napoli ho rivisto con piacere Gianluca Gaetano e mi permetto quindi, nell’occasione, di esprimere il mio pensiero che molti riterranno azzardato. Il Napoli ha altri talenti: ragazzi che potrebbero emulare Lorenzo. Bisognerà crederci e crescerseli. Sono Vergara e Gaetano. Il Napoli ha due grandi portieri: Gollini e Meret ma alle loro spalle stanno crescendo benissimo due giovani portieri: Contini e Idasiak Tanto per cominciare (il nostro particulare) salutiamo l’amico Cosimo Sibilia, già vicepresidente nazionale FIGC e poi chiediamoci se il Napoli potrà effettivamente vincere lo scudetto. Rispondo senza esitazioni: il bandolo della matassa lo possiede, e forse, non lo sa neppure lui, proprio Aurelio De Laurentiis. Tecnicamente invece la nostra risposta è chiarissima e l’abbiamo fornita fin dalla apertura del campionato, con questo titolo “Un Napoli leale superiore a Milan, Inter e Juventus”, apparso sul portale di informazione www.casoriadue.it. Poi abbiamo contribuito criticamente alla sua attuale e notevole posizione di classifica sia in campionato che nel complicatissimo girone di Champions League. E affatto sforzandoci, ma unicamente cercando di interpretare il materiale a disposizione di Spalletti. Sarà stato un caso ma i gol del Napoli contro la Juventus scaturiscono da schemi da noi previsti e tratteggiati quattro settimane prima. . Lozano e Politano appostati a completamento del centrocampo. Kvara, meno sottoposto a Osimhen, svariante sull’ala. Il folletto nigeriano deve giocare; scatta, salta, incorna, realizza. Alè vecchio Napoli!
Spalletti sta trionfando a Napoli (e speriamo che continui) come meritano i semplici che restano tali e non vanno ad impantanarsi sulle terrazze di qualche circolo nautico. I fiscalisti
sono utili, ma non per trasformare un semplice, un proletario in un club –man. Gradiscono la corte….calcistica? Bene. Ma non la guastino, la rispettino. E se vogliono cavarci della facile pubblicità facciano pure. Ora tecnicamente e tatticamente alcune perplessità sussistono. E investono quelli già debitamente segnalati: Di Lorenzo ed anche Rahmani per alcune avanzate a vanvera (meno male che c’è l’omone coreano!) e Anguissa magnifico difensore se difende, magnifico attaccante se attacca.
Lobotka è inserito a centro di uno schieramento che esige da lui anche uno scrupolo difensivo e non altro: quindi si regoli. Se Anguissa regge, è Zielinski l’uomo campionato, non altri. Il giovane polacco ha mezzi tecnici superiori alla media. Un talento cristallino. Sarà in questo girone di ritorno l’elemento determinante per la realizzazione del sogno. Vedremo ancora meglio domenica sera contro la Roma allo Stadio dedicato a Diego Armando Maradona.Tratteggiato il profilo tecnico, tattico, ancora da perfezionare, o meglio da disciplinare. Resta De Laurentiis, che rappresenta in realtà la società, fattore da lui stesso indicato come determinante, appunto assieme alla squadra e alla folla, per la conquista di un ipotetico scudetto. Stabilito dunque che la squadra, opportunamente perfezionata c’è, così pure come la folla, …. non resta che lui. Punto di congiunzione e di equilibrio dell’intera situazione. Messa a segno la stoccata data più volte al sistema come, purtroppo, Football Leaks, ha dimostrato, De Laurentiis adesso dovrà mostrare di saper governare. Saper governare significa anche saper unire. Pe n’acino e pepe perse a menesta, si dice a Napoli. L’acino di pepe esiste tuttora. Anzi con ben maggiore peso di quei caldissimi giorni. Se De Laurentiis è capace di intuire dove errò (e quindi di correggersi) negli anni scorsi, gli ingredienti, da lui stesso indicati, sarebbero al completo, quindi in grado di sciorinare il meglio. Se De Laurentiis, anche per altrui malignità, questo non capirà, la squadra e la folla non potranno certo sopperire alle deficienze della società e la frana seppellirà innanzitutto lui. Migliore di tutti quelli che lo hanno preceduto, De Laurentiis è di certo. Significa molto, significa niente. Significherà tutto la maniera con la quale da oggi procederà per unire un ambiente che purtroppo, anche per colpa sua, unito non fu affatto. Qui è Rodi, qui ancora e sempre si salta, caro presidente.
Il mistral è una amena puttanata. La vera croce del sud è al Conocal di Ponticelli, al Parco verde di Caivano, sui quartieri, in certe straduzze della Gizzeria, nelle squallide campagne della Lucania, in riva al mare che lambisce e tormenta la Sicilia. Altro che Marrakesh! Nell’abusivismo edilizio. De Laurentiis volle eleggersi Re. Lo sia. Dimostri di saper governare.
CALCIO E POLITICA: DISSESTO FINANZIARIO, ECONOMICO, AMMINISTRATIVO E SOCIALE
Dunque la situazione è esattamente questa: un ragazzino va all’edicola di Pietro a via Enrico Caruso e compra le figurine. Nelle figurine ci sono i Kvara e gli Osimhen. Poi il ragazzino comincia a trafficare. L’altro giorno per avere un Kvara ci sono voluti 10 Dybala. Anche grazie a questi divertenti paragoni il calcio sopravvive ai suoi debiti che sono veramente impressionanti. Chi sostiene che il calcio fino ad oggi è andato benissimo mente spudoratamente. Il calcio ha avuto amministrazioni nordiste fino ad oggi. E’ stato spinto, con la collaborazione di tutti meno che di noi, sull’orlo della bancarotta. I vertici delle tante Leghe professionistiche intanto hanno smesso di camminare con una borsetta sotto il braccio piena di polizze, abbandonando nelle mani di Casini e Gravina il fradicio galeone che sapete ma tutti sperano di ritornare nel calcio che conta. I quali fanno i discorsi che suggerisce la ragion di….. danaro settentrionale.
Amministrato il calcio in questo malo modo nessuno mai che abbia tenuto conto della mezza Italia in catene e schiava dell’altra mezza che invece lucrava e lucra!
Ora che Kvara venga ad allietare il Napoli credo che possa essere episodio estremamente importante. La mezza Italia schiava si raccatta dove e come può e poiché il suo campione georgiano, ricco di fondamentali, lo chiama in zona sud. E gli sta dando gli onori e la gloria di un club che appartiene ad una città che dovrebbe capire benissimo che giocare in sottordine a Roma è da idiota puri. Kvara è la delizia di tantissimi
napoletani come dimostra il magnifico striscione a lui regalato dalla Curva B.
GRAZIE CASORIA?
Cosa dire? Grazie Casoria e salute ai Primitivo e ai loro celebri reattori. Ma resto di un avviso. Finché non saranno uniti, congiunti i sei km che dividono l’agglomerato urbano della Città di Casoria dalla sua Frazione (o sezione distaccata di stato civile) Arpino sotto tutti i profili e cioè, politico, amministrativo, sociale, religioso, etico, questa Città, non avrà mai un futuro sostenibile. C’entra la propaganda, c’entra in questa azione una proiezione più ampia, e non sappiamo se Bene possiede. La possedevano anche tutti i suoi predecessori ma dal dopoguerra ad oggi mai uno di loro che avesse iniziato una operazione di congiungimento tra queste due realtà. L’agglomerato urbano di Casoria è di 4 kmq con 50 mila abitanti poi avviandosi per la Circumvallazione Esterna di Napoli o per la strada dell’Aeroporto dedicata, bontà loro, a Giovanni Pascoli, si arriva ad Arpino in cui vivono 30 mila persone. Il tutto, questa frastagliata Città, è di 12 kmq. Inizino Raffaele Bene, i suoi assessori, i consiglieri comunali, i Settori ed i Servizi Comunali se vogliono evitare l’ennesimo fallimento. Occorrono idee, proposte, pensieri, riflessioni da attuare subito e quanto prima. Non può una amministrazione di un Comune così importante nello scacchiere della cintura napoletana ridursi ad attuare prima il dissesto economico e finanziario e poi, subito dopo, riconoscendo a sé stesso, alla sua platea politica consiliare e non, ai suoi cittadini la PROPRIA INCAPACITA’ A
RISCUOTERE, approvare in consiglio comunale la esternalizzazione (o privatizzazione) della riscossione dei tributi comunali. Il Sindaco ed i Consiglieri Comunali (tutti) sono stati delegati dal voto popolare a risolvere i problemi ed a disegnare una CITTA’ MIGLIORE.
DISSESTO: Condizione di squilibrio, d’instabilità, e più spesso, cattive condizioni economiche.
Il vocabolario della Treccani sostiene che si arriva al dissesto riducendosi in cattivo stato economico con amministrazioni sregolate. La Città, quella perbene (stragrande maggioranza) è stanca di chiedere a tutti coloro che hanno avuto incarichi amministrativi pubblici dal 1945 ad oggi la loro REMISSIONE DEI PECCATI ma chiede a questi di oggi IDEE, PROPOSTE E FATTI REALIZZABILI.
COMUNE DI CASORIA
L’Ente Locale “Comune di Casoria” non ha divulgazione; non cammina con le idee; molte parole; pochissime pieghe politiche. Pubbliche relazioni zero. Si vince solo con le p.r. Bene va rigenerato.
Occorre rilanciare Casoria. Stesso bisogno per i suoi Assessorati. Andrea Capano ne è divenuto il presidente. E’ sufficiente questo per restituire a Casoria una verginità che ha perduto dopo anni di malgoverno? Occorrono idee; ne ha Bene? E riesce a metterle in pratica? E se non ne ha perché non cerca il colloquio? Questi nostri assessori. Spesso ritengono che la collaborazione sia loro dovuta. Non è esatto. Collaborazione implica il rapporto di due parti, non solo di una.
Il Comune di Casoria, DOVREBBE lanciare un’idea che potrebbe restituirle quelle simpatie che ha perduto, spostando anche parecchio la natura del suo pubblico. Bene e la sua Giunta Municipale potrebbero, dovrebbero e ne avrebbero bisogno di attraversare tutti i quartieri e incontrare tutti. La nuova Casoria deve rinascere (come da anni questo settimanale propone) dalle viscere stesse della città. La sfida di Bene è destinata, se l’applicazione non mancherà, a lasciare il segno. Abbandonato il tronetto e la camera dei bottoni un Sindaco deve accingersi a percorrere i vicoli: quartiere per quartiere. La editoria nostra (Casoriadue e Nanotv) destinata a svolgere un ruolo determinante.
CONTROPOLITICA
Don Michele presidente adesso, parla e spara. Anche la storia ro guappo ‘e Antignano che disse fatt’e renza purtuà, mi racconta. Non parla del pernacchio, però. Vuole la sua Casoria in prima. Insiste nel dire che a lui interessa la buona gente di casa nostra. Questa non è una questione di anziani o di giovani, questa è una questione di civiltà e di occupazione….. Politica e contropolitica. Ed è lunedì: Ciaramella - Casillo; mai sulla stessa barca, entrambi non eletti nel consiglio regionale.
UFFICIO TRIBUTI
Casoria meglio o peggio degli altri Comuni? Raffaele gonfia le vene del collo ed esplode amore. Intanto si apprende del nuovo organigramma dei dirigenti di settore. Quante denunce contro quell’obbrobrio delle piazze di Casoria.
Vi basta o no?
INCONTRO SU SALUTE E SANITÀ IN RICORDO DEL DR. NUNZIO GUERRA
Particolarmente partecipato e commosso l’evento ideato, introdotto e moderato dal Dir. Nando Troise, svoltosi nella splendida location di Villa Egle, in via Indipendenza a Casoria, in ricordo del compianto Dr. Nunzio Guerra. Giovedì 19 gennaio scorso, esattamente a vent’anni dalla sua scomparsa, il Dir. Troise ha pensato di organizzare una tavola rotonda di eccellenze della nostra sanità per discutere degli obiettivi e delle criticità della Missione 6 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) atta a garantire un maggiore sostegno alla salute e al benessere dei cittadini. E lo ha voluto fare in memoria di uno dei migliori medici che ha avuto Casoria, e non solo. Guerra fu, infatti, medico generale ma diventò Direttore dell’Istituto Scientifico di Telese Terme IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri, la cui sede centrale è a Pavia; anzi, ebbe il merito, insieme agli altri medici, di portare la fondazione da Campoli, sul Monte Taburno, alla centralissima città di Telese dove l’istituto ha acquisito rilievo internazionale ed è diventato ormai un qualificato centro di riferimento specializzato nella medicina riabilitativa e multi-specialistica. I relatori che hanno sapientemente introdotto i presenti nella discussione non sono stati medici scelti a caso. Tutt’altro. Il Dir. Troise ha pensato bene di far intervenire coloro che in qualche modo sono stati vicinissimi a Nunzio Guerra:Tommaso Celardo, Mauro Fiore e Filippo Rossi, i medici cardiologi compagni delle prime avventure mediche casoriane quando si ritrovarono a lavorare insieme nel Medical
Obiettivi e criticità della MissiOne 6 dedicata alla
di cura; implementazione delle centrali operative territoriali; sostenere la telemedicina per un miglior supporto ai pazienti cronici; tramite gli ospedali di comunità, rafforzare le strutture sanitarie intermedie. Tutto per migliorare la sanità del territorio ed evitare di ingolfare ed affollare il pronto soccorso degli ospedali. Tanti progetti interessanti che, però, nella pratica saranno di difficile attuazione per la mancanza di risorse umane, di medici, di infermieri, di operatori che sono fondamentali affinché qualsiasi di questi progetti finanziati dal PNRR possano essere concretamente validi. È quanto sottolinea, infatti, il Dr. Filippo Rossi, medico cardiologo, che, dopo un ricordo dell’estremo pragmatismo e poliedricità di Nunzio Guerra
Cardio Center, lo studio di fronte alla Chiesa del SS. Sacramento in via Gioacchino D’Anna, diretto dal Prof. Cristoforo D’Ascia, anch’egli intervenuto alla tavola rotonda e che ha speso parole di stima e grande affetto per Nunzio Guerra. Tutti – all’invito del Dir. Troise – non hanno minimamente esitato a confermare la loro generosa ed affettuosa partecipazione.
Tommaso Celardo, specialista ambulatoriale in cardiologia del distretto 43 dell’ASL NA2 Nord a Casoria in via De Gasperi, ha aperto il dibattito illustrando alla folta platea i punti salienti dell’ambizioso decreto ministeriale : risorse che dovranno incentivare la realizzazione di reti, strutture e telemedicina per migliorare l’assistenza sanitaria territoriale come, ad esempio, la costruzione di case della comunità come primo luogo
“lui è sempre riuscito a far funzionare meglio le cose” – pone l’accento proprio sulla mancanza di personale. Il decreto – secondo Rossi - ha in sé troppi condizionali, e se non aumentano gli operatori sanitari, chi avrà la peggio saranno sia i medici di base che gli assistiti, con il rischio che le cose possano peggiorare invece di migliorare. E, come ha evidenziato nel suo intervento il Dr. Mauro Fiore, Medico di medicina generale, non ci sarà più la figura del paziente, ma dell’utente, trasformando completamente la figura dell’assistito come persona bisognosa di cure. Affettuoso anche il suo ricordo di Nunzio Guerra, che era e sarebbe stato una importante figura di riferimento per la sua comunità; una figura che manca e mancherà sempre di più, soprattutto per i giovani. Dopo i primi tre relatori, un importantissimo ospite è
stato introdotto nella discussione in video conferenza da Sondalo, in provincia di Sondrio: il Prof. Mario Melazzini, specialista in ematologia generale e direttore del P.O. ASST Valtellina Alto Lario, l’oncologo che ha curato e seguito Nunzio Guerra nei suoi ultimi giorni di vita. Diventato famoso per molte partecipazioni televisive, è uno dei pochi che è riuscito a resistere alla SLA. Colpito improvvisamente da questa malattia, vive sulla sedia a rotelle ma continua ad esercitare la sua professione di medico, senza lasciarsi sopraffare dalla malattia. Vivo, tenero, affettuoso il suo ricordo di Nunzio Guerra. Relativamente al PNRR, grandi i dubbi sulle reali possibilità di tradurre in fatti concreti ciò che teoricamente viene messo a disposizione e, soprattutto, compiere il miracolo entro il 2026. Particolarmente commosso fino a spezzare la voce dall’emozione, è stato il ricordo del Prof. Franco Rengo, professore emerito di medicina interna dell’Università Federico II : suo giovane e validissimo allievo, così prematuramente scomparso, fu lui a portare Nunzio Guerra alla Fondazione Maugeri, su consiglio del Prof. D’Ascia. Molto piacevole è stato il suo intervento sulla geriatria, il ricordo di Marjory Warren
chirurgo britannico, madre della geriatria moderna. Ma senza la realizzazione dei punti precedenti alla missione 6, sarà anche quasi impossibile arrivare a realizzare quanto è presente nel decreto. Anche Rengo, come i colleghi che lo hanno preceduto nel dibattito, si è dimostrato pienamente concorde sulla mancanza di personale che rappresenta uno degli aspetti più critici della questione sanità. Tra gli ospiti presenti c’erano anche la moglie del Dr. Guerra, che allora aveva soltanto 43 anni, la figlia maggiore ne aveva 18, la figlia, France-
sca 13, ed i gemelli soltanto 11 anni. Ma questo evento che ha visto un’accorata partecipazione di tanti medici che alla stessa ora, nello stesso momento in una discussione non prettamente tecnica, si sono ritrovati tutti insieme in ricordo di un esimio collega, ci fa piacere vederlo come un seme che potrà germogliare e portare, in futuro, grandi frutti. Grandi, come le doti, uniche, dell’indimenticato Dr. Nunzio Guerra. Un premio in suo nome – come ipotizzato a fine convegno dal Dir. Troise - potrebbe essere un primo, importante passo.
SU CASORIA LE “OMBRE” NON SI DIRADANO
Nel programma, in onda su Nano Tv, il conduttore Nando Troise commenta il settimanale Casoriadue digitale, di cui è Direttore, pubblicato il 22 gennaio scorso. Il titolo del suo editoriale è “Ombre su Casoria”, annunciandone, purtroppo, un ‘altra: l’ennesimo suicidio di un giovane di 26 anni, Giuseppe, avvenuto di recente. “Risiedeva con la sua famiglia” ha detto Troise “in via Mauro De Rosa, una delle traverse di via Padula, si è gettato a testa in giù dal primo piano della sua abitazione. I vicini di casa hanno riferito che soffriva di uno stato depressivo. I funerali si sono svolti a Napoli nella chiesa della Madonna di Fatima, in via Cardinale Filomarino, poiché la sua famiglia è di origine napoletana.” “Già in un altro numero del Settimanale” ha proseguito il Conduttore “ è stato posto, poche settimane fa, in primo piano il fenomeno dei suicidi giovanili nella nostra Città, riportando in copertina il titolo “Troppi suicidi a Casoria” ; in prima pagina Antonio Botta ha commentato, in uno straordinario articolo, il suicidio di una ragazza di 28 anni, residente in via Carlo Poerio, che ugualmente si era buttata giù dal balcone di casa. Un altro tentativo di suicidio, fortunatamente senza esito infausto ( sta progressivamente migliorando, n.d.r.), é avvenuto nel quartiere Duca D’Aosta. Tante volte ho suggerito, negli anni, alle varie Amministrazioni, compresa l’attuale guidata dal sindaco Raffaele Bene, molto sensibile alle problematiche giovanili, e ai Dirigenti del Distretto 43 ASL NA2 Nord, di chiedere a sociologi e psicologi uno screening sul territorio per capire i motivi che spingono tanti giovani a togliersi la vita. Anche in via Enrico Caruso, qualche anno fa, si suicidò un altro giovane, di nome Roberto. E’ una ferita inguaribile per i genitori che perdono un figlio per suicidio”.
Incisiva e monitoria la considerazione
Ancora il suicidio di un giovane a Casoria: a quando uno screening sul fenomeno? Tra le disfunzioni, una Dirigente scolastica denuncia la fatiscenza delle strutture scolastiche: “copiose infiltrazioni d’acqua, muri scrostati, neon fulminati, servizi inagibili, spazi verdi che sembrano giungle, impianti di riscaldamento mal funzionanti, per non parlare dell’importante servizio mensa all’Infanzia che non parte”
del Direttore di Casoriadue sullo spreco di denaro pubblico da parte di Amministrazioni, non esclusa quella che é al governo della Città, invece di utilizzarne una parte per promuovere, affidandola a sociologi e psicologi cittadini, una ricerca per individuare le cause del disagio generazionale a Casoria, al fine di porvi rimedio. Con espressione pungente e ironicamente amara , ha esclamato: “E per fortuna, c’è il dissesto finanziario! Altrimenti, chissà quanti altri sperperi ci sarebbero stati”, riferendosi all’attuale compagine governativa locale. Ha poi aggiunto, rincarando la dose: “E’ bastato che arrivasse qualche milioncino di euro del PNRR (Piano Nazionale Resilienza e Ripresa, ndr) o dei PICS (Programmi Integrati Città Sostenibili) e già si comincia a vedere qualche sperpero! Come suo solito, con la franchezza che lo contraddistingue, il Conduttore non le manda a dire! Ha concluso questa parte
introduttiva, dicendo di aver letto del “pianto” di residenti nel Centro storico per la dismissione del vecchio municipio, che contiene lapidi centenarie di personaggi storici vissuti in Città, di S. Rocco e S. Ludovico da Casoria.
Proprio in settimana, dopo un post scritto su fb, nel quale lo scrivente faceva riferimento all’ultimo suicidio di cui ha dato notizia Troise, una professoressa casoriana ha commentato la terribile notizia con illuminanti parole, ricche di sapienza e di alto valore civico: “Molti più giovani di quanto non si sospetti vivono il senso di vuoto e di solitudine che spesso s’incanala o nella depressione o in condotte di vita dissipate, estremi comunque, e frutto di disagi psichici. I luoghi di dialogo e di condivisione, come tu dici Antonio, sono quelli virtuali che hanno sostituito il cortile, gli oratori, la presenza di varie figure parentali o i buoni rapporti di vicinato. A partire dalla ristrutturazione dei rapporti di relazione per arrivare alle politiche territoriali, sociali e sanitarie, occorrerebbe dare vita ad una nuova visione di città, più inclusiva, reticolare, soprattutto per le fasce di età a rischio, e più a misura d’uomo puntando alla realizzazione di una qualità di vita sostenibile. Una città integrata con tutte le istituzioni che ne fanno parte”. Tra le “ombre”, Troise ha colto anche uno sprazzo di luce, ossia una buona notizia: “l’avvocata Roberta Giova, Assessore al Personale, ai Servizi demografici e ai Contratti e al contenzioso, mi ha riferito, su mia richiesta, che hanno preso servizi altri due Dirigenti: il dott. Ciro De Rosa al Personale e ai servizi demografici e il dott. Pietro Fico, all’Edilizia e Urbanistica, ma solo momentaneamente in attesa di ricoprire l’incarico ai Lavori Pubblici, dove al momento opera l’arch. Napolitano, al quale, in un messaggio ho scritto su wathsapp che spero che il neo Dirigente possa provvedere alla
caditoia in via Marconi 7 bis, risolvere il problema del marciapiede in via Kennedy, rimediare ai fossi di via Salvatore Di Giacomo, ai dissesti di altre arterie stradali, non dimenticando la villetta di via Monte Rosa” . Aggiungo che urge l’intervento del neo Dirigente Fico per rimediare anche alle varie disfunzioni delle scuole cittadine. Ecco quanto ha segnalato la Dirigente scolastica di un Istituto comprensivo di Casoria: “Noi dirigenti lavoriamo instancabilmente per la formazione, per la promozione della cultura, per dare alle giovani generazioni opportunità di possibili cambiamenti ma l’assenza, o meglio latitanza e indifferenza, dell’interfaccia amministrativa e politica non consente di essere credibili. Non si può educare alla salvaguardia del bene comune se abbiamo edifici fatiscenti con copiose infiltrazioni d’acqua che determinano impossibilità di utilizzare aule e interi piani, cortili allagati perché non si liberano le caditoie, muri scrostati, neon fulminati, servizi inagibili, spazi verdi che sembrano giungle, impianti di riscaldamento mal funzionanti, per non parlare dell’importante servizio mensa all’Infanzia che non parte nonostante gli appelli di tutti i dirigenti scolastici. A nulla servono le comunicazioni, le telefonate, i solleciti. Ogni giorno ci domandiamo se valga la pena continuare a chiedere una normalità che sembra straordinarietà o sia più semplice far finta di non vedere e voltarsi dall’altra parte”. Pone il dito nella piaga la Dirigente, dalle cui parole traspare sconforto, sdegno, ma non resa: sacrosanta la sua severa denuncia sulla precarietà delle strutture scolastiche della Città.
Mi chiedo quale valenza abbia il lavoro encomiabile di Dirigenti e docenti in materia di sicurezza, di legalità, di cittadinanza attiva, se poi gli studenti rilevano le deficienze strutturali delle
scuole che frequentano, costretti a fare lezione in aule umide, brutte, poco accoglienti, in edifici non sicuri. Eppure, si pretende tutto dalla scuola: educazione stradale, educazione alimentare, educazione al rispetto dei beni comuni; ma a nulla servono progetti, iniziative didattiche, percorsi di apprendimento mirati ad obiettivi di alto profilo civico e sociale se il contesto in cui tali esperienze formative si svolgono é degradato a causa delle inefficienze dell’Amministrazione, nullificando, in tal modo, gli interventi educativi.
Tornando al suo editoriale, il Conduttore ha chiesto agli Amministratori che negli ultimi 38 anni sono stati al governo della Città la “remissione dei peccati commessi”, avendo danneggiato Casoria e i Casoriani. A seguire, ecco gli articoli commentati efficacemente da Troise, man mano che sfogliava il Settimanale: in primis, la foto del parco di “Terra Nostra”, da un anno chiuso, in attesa dell’apertura dei cantieri; il servizio di Maria Cristina Orga, che esalta l’arte del col-
lage del sarto cittadino Andrea Grieco, come altri cittadini distintisi per i loro talenti non valorizzato; il “Buon Anno”, articolo di Rita Giaquinto sulla trasmissione “La Copertina”, nella quale i due Direttori, Maurizio Cerbone e Nando Troise, hanno formulato gli auguri per il 2023 ai web spettatori e ai lettori di Casoriadue; altro servizio su “La Copertina” dal titolo “La Musica Come Balsamo per l’Anima”, di Chiara D’Aponte, con ospiti Mena Di Maso e Luca Blindo, quest’ultimo protagonista di un film, senz’altro da vedere prossimamente nelle sale cinematografiche; la presentazione e il commento, a cura dello scrivente, del libro sugli anziani, dal titolo “L’ecosistema d’argento”, scritto da Biagio Ciccone; due interviste di Maria Lupica, collaboratrice che vive a Palermo: la prima a Flavia Busatta, scrittrice, e a Gianfranco Coppola, Presidente nazionale dell’Unione Sportiva Stampa Italiana; a seguire, la “Photo Gallery” dedicata al mitico Pelè, a poco più di una settimana dalla sua morte, “prima che emergesse
Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi”, in una foto anche Angelo Benedicto Sormani, denominato il Pelé bianco, ora ottantenne” e Cané, mio grande amico, anch’egli ultraottantenne”; articolo inviato dall’avv. Francesco Polizio: “Le vergogne della città di Casoria non finiscono mai”; nella pagina successiva, articolo di Vincenzo Amato, già Direttore di servizio e già Assessore ai Lavori Pubblici su “Finanziamento RFI (Rete Ferroviaria Italiana) PNRR e Città Metropolitana”; di fianco la rubrica dell’avv. Mario Setola che interviene su “Punibilità Del Furto Al Coniuge”; comunicato stampa inviato dal consigliere regionale del PD Erasmo Mortaruolo con la notizia “La Regione Campania ha finalmente disposto l’azzeramento dei tetti di spesa per i pazienti oncologici”; dopo lo stacco pubblicitario con un breve video sul ristorante “Baldoria”, uno dei più rinomati dell’area nord di Napoli e non solo”, si ri-
ANTONIO BOTTA
prende con un altro comunicato stampa di “Noi Per Napoli”sullo “Straordinario Successo Per il Concerto di Capodanno 2023”; in successione l’articolo della scrittrice di Viareggio, collaboratrice Elena Torre dal titolo “Appena Uscito “Ruah”, Il Primo Album Della Flautista Carlotta Vettori”; nella stessa pagina servizio di Francesco Celiento sui “ Saldi Ai Centri Commerciali”; nella pagina seguente, un altro intervento di Celiento, “L’Ambasciatore Ivan Rebenik Consegna A Padre Domenico Aiuto La Prima Copia Del Calendario 2023 Dell’ Ordine Militare Di Santa Brigida Di Svezia”, “chiesa del ‘600, di fronte al Maschio Angioino”, spiega Troise; intervista di Grazia Guarino, dal titolo “Angela Achilli, Follemente Innamorata Di Napoli”; essa è cantante e conduttrice radiofonica, ha condotto lo spettacolo di fine anno a piazza Plebiscito insieme a Peppe Iodice”; sotto, un comunicato stampa di Roberta Gaeta, con-
sigliere regionale di Demos, riguardante “Il Patto tra Comune e Associazioni, Unica Soluzione, A Sostegno Dei Senza Fissa Dimora”; dopo il commento della locandina della tavola rotonda svoltasi giovedì 19 gennaio in memoria del dott. Nunzio Guerra, su PNRR - “Obiettivi E Criticità della Missione 6 Dedicata alla Salute”, si passa all’articolo successivo di Carmen Vicinanza su due libri: il titolo è “Di Sana e Robusta Costituzione”: libri per riflettere sul Paese, Sud, Scuola E Costituzione”; nella stessa pagina, l’articolo di Simonetta De Chiara Ruffo riguardante “L’Appello del Presidente Mattarella In Difesa del Sistema Sanitario Nazionale”; le ultime pagine sono dedicate ad alcune locandine: il film di Gigi Attrice, che sarà proiettato nel cine – teatro E. De Filippo in Arzano il 31 gennaio prossimo; al teatro Augusteo, “7 Spose per 7 Fratelli”, protagonista l’attrice Diana Del Bufalo; infine al teatro Ateneo Casoria “Il silenzio Grande”.
CASORIA: VISITA PASTORALE DI SUA ECC.ZA MONS. DOMENICO BATTAGLIA ALLA PARROCCHIA S.
“RESPIRATE CRISTO, E’ LA CONSEGNA DEL SANTO PATRONO”
Sua Ecc.za, mons. Domenico Battaglia, il 17 gennaio scorso, ha visitato la comunità parrocchiale di S. Antonio Abate, in occasione della festa liturgica del Santo Patrono. Il Parroco, don Agostino Sciccone, nel porgere, prima della celebrazione eucaristica, il saluto di benvenuto all’Arcivescovo, gli ha manifestato innanzitutto la filiale gratitudine per la fiducia che gli ha mostrato, quando, come ha detto, “il 22 luglio mi ha nominato parroco di questa comunità, per me la prima esperienza. Nel dirle grazie, esprimo il mio ringraziamento al Signore, perché si prende cura della Chiesa napoletana con un nome e un volto ben preciso, il Suo. Le sue parole, le sue scelte “profumano” di Vangelo e ci richiamano la cura di Cristo, buon Pastore”. Ha elogiato, poi, la comunità a lui affidata, definendola “bella, vivace, pronta a porsi in ascolto della Parola; una comunità che offre il servizio d’amore ai poveri presso la mensa Caritas, che Lei ha visitato e benedetto”, sottolineando che oltre alla pastorale ordinaria di annuncio della Parola ai fanciulli e dei percorsi formativi per la preparazione ai
Sacramenti, ha premura anche degli ammalati; ha evidenziato, infine, la presenza dei fedeli focolarini che aderiscono alla Spiritualità dell’Unità dell’Opera di Maria, Movimento ecclesiale fondato da Chiara Lubich. Don Mimmo ha ricambiato i ringraziamenti a don Agostino “per il suo Sì ad essere qui, a fare il pastore di questa gente, che ha bisogno di te, ha bisogno di Cristo”, manifestandogli anche la sincera gratitudine per la cura premurosa che offre ai tre seminaristi Antonio, Salvatore e Feliciano. Nella riflessione omelica, il Celebran-
te ha spiegato che il brano del Vangelo proclamato, tratto da Matteo 19, 16 -22, - “Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna? - ha cambiato la vita di S. Antonio Abate, colpito soprattutto dall’espressione: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi”! S. Antonio era ricco, apparteneva ad una famiglia benestante, eppure vende tutto quello che ha e segue il Signore. Se in questo momento potessi dialogare con il vostro Patrono, gli chiederei: “Perché
hai lasciato tutto? Ecco la risposta che darebbe: “Non ho lasciato tutto, ho trovato tutto”! Perché Cristo è il tutto e il senso della vita. Qualche giorno prima che morisse raccomandò ai suoi monaci: “ Respirate Cristo”! Don Mimmo ha affermato che tale espressione è incisa nel suo cuore, donando senso al suo servizio di Vescovo. “E’ la consegna che S. Antonio dona oggi a tutti coloro che lo venerano, perché senza Cristo non possiamo vivere”, esortando a prendere il Vangelo fra le mani per viverlo, dando un senso alto alla nostra vita.
“S. Antonio” ha proseguito “ci consegna la dimensione contemplativa della vita, che é quella di stare sempre davanti al Signore”, ponendo in rilievo che pregare è lasciarsi guardare da Dio per godere del Suo sguardo di tenerezza, d’amore, aiutandoci ad avere il coraggio di vivere e amare la vita senza mai stancarsi, né arrendersi. “Guardando allora S. Antonio, non possiamo non sentire la forza del Signore nella nostra vita; oggi il mondo ha bisogno di spiritualità, e ha bisogno di spiritualità perché ha nostalgia di Dio. Forse Lo cerca su strade sbagliate, ma questo mondo ha bisogno di Lui. Come cristiani siamo chiamati a trasmettere il senso di Dio nella vita delle persone che incontriamo ogni giorno; anche il cucinare nella Mensa per gli ospiti, diventa un modo per donare loro il senso di Dio. Oggi, ci vergogniamo, a volte, di dire che siamo credenti, lo diciamo a parole, ma c’é bisogno di testimoniarLo con la vita, le parole
servono a poco. Uno dei miei maestri diceva: “Se essere cristiani fosse un delitto, e voi veniste condotti in tribunale per essere accusati di questo delitto, vi lascereste condannare per Cristo”? Sicuramente, ha osservato, l’avvocato difensore avrebbe detto al giudice che noi siamo cristiani “ad acqua di rose” e ci avrebbe fatto ottenere l’assoluzione “per insufficienza di prove” “ed è la cosa peggiore che possa capitare ad uno che si dice credente. Bisogna, allora, testimoniare con le prove, con la vita che si è cristiani”, rimarcando che così si diventa uomini e donne di speranza. “Questo è il tempo di vivere da Risorti; la nostra forza non sta nell’intelligenza, nelle idee, la nostra forza è Dio. A questo punto, il Vescovo ha augurato a tutti di possedere “il fuoco di S. Antonio”, ossia la passione dell’amore, invitando a vivere la vita amandola. Ha concluso raccontando una sua esperienza. Una sera, quando era Vescovo a Cerreto San-
nita, era stanco e avvilito per una richiesta di aiuto di alcune persone che non poteva soddisfare, perché non voleva che “la sua chiesa scendesse a compromessi”. Esse andarono via deluse, non riuscendo a capire il suo atteggiamento, pur avendoli aiutati in altro modo, per quel che era nelle sue possibilità. Perciò avvertiva un senso di profondo sconforto e nella cappellina espresse al Signore il proprio lamento, dicendogli che si sentiva solo e non avvertiva la Sua presenza per sostenerlo.
Era stato invitato a cena da una famiglia con un figlio disabile, sulla carrozzella. Stava per declinare l’invito a causa del suo stato d’animo, ma non lo fece; ad un certo momento il ragazzino chiese al Vescovo: “Don Mimmo, sai qual è la mia canzone preferita? E’ “Meraviglioso”, (di Domenico Modugno, ndr). “Il Signore”, ha concluso il Vescovo,” mi aveva fornito la risposta che cercavo da Lui”.
Aveva risposto tramite il bambino”. Al termine della Messa, animata dal coro della Parrocchia, una catechista ha donato, a nome della comunità, un’iconografia raffigurante “S. Giuseppe dormiente”, a cui è molto devoto Papa Francesco, il quale, quando ha un problema che non lo fa dormire, chiede aiuto al Santo. E’ l’invito a don Mimmo a fare altrettanto. Ha ricevuto, poi, un messaggio di ringraziamento da parte di una famiglia e, infine, un bambino del catechismo gli ha dedicato una poesia.
PUC CASORIA: LE RAGIONI DEL NO
Detto: fatto. O meglio, invito lanciato, invito accettato. Nel corso della precedente puntata de La Copertina il nostro Magnifico Di-rettore aveva ospitato l’architetto Alessandro Puzone, Presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Casoria, fresco di approvazione del PUC, come certo ricorderete. E ricorderete anche che nel corso di quella stessa trasmissione, l’ormai indiscusso mattatore web televisivo Nando Troise aveva anche invitato accoratamente e ripetutamente gli oppositori e gli assenti al voto a spiegare ai casoriani per quale motivo abbiano tentato di fermare un Piano Urbanistico Comunale atteso da quarant’anni e che ha l’ambizione di traghettare Casoria verso un auspicabile futuro di città efficiente e sostenibile. Il terribile indice interrogativo del Nostro era stato puntato in particolare nella direzione dell’avvocato Alessandro Graziuso, consigliere in quota PD, che ha prontamente raccolto l’invito e si è accomodato alla sinistra del mattatore negli studi della sempre più seguita emittente web televisiva Nano TV, per rispondere al fuoco di fila della domande del conduttore e fugare dubbi e insinuazioni relative al mancato sostegno di una parte dell’opposizione al progetto di ristrutturazione urbanistica faticosamente realizzato e ratificato per la città di San Mauro dagli assessori e dai tecnici dell’amministrazione guidata da Raffaele Bene. Nel comunicato avverso al PUC, che porta la firma di Graziuso e di altri due dissenzienti, si legge (cit.) “Non si può, a carattere generale, negare l’importanza dello strumento urbanistico per uno sviluppo ordinato del territorio. Questo piano però è carente di una visione generale del territorio che passa anche e
Alessandro Graziuso, consigliere comunale di opposizione ospite a La Copertina di Nando Troise su Nano TV, spiega le ragioni che hanno portato lui e altri quattro consiglieri comunali a bocciare il PUC, approvato lo scorso 27 dicembre dalla maggioranza che sostiene il sindaco Raffaele Bene e dai voti dei pentastellati
soprattutto per un riqualificazione delle aree dismesse. Avremmo voluto uno strumento che disegnasse in nodo netto le suddette aree, senza lasciare un’ampio discrezionalità foriera di eventuali speculazioni edilizie. Lo stesso sindaco, in campagna elettorale si era impegnato con gli elettori a realizzare nel sito della ex Rhodiatoce un polo universitario, del quale nell’attuale PUC non vi è traccia univoca. Senza considerare che il PUC è stato realizzato senza coinvolgere tutte le forze politiche nel processo decisionale, se non per meri adempimenti formali. Infine, con riferimento alle tante dichiarazioni del sindaco, preme evidenziare che una cosa è l’approvazione del PUC, un’altra cosa quanto in esso previsto. Sarà possibile raggiungere l’aeroporto o l’alta velocità senza auto da Casoria non grazie al PUC, bensì grazie alla realizzazione da parte della regione della linea metropolitana (per la quale, se si iniziassero i lavori oggi occorrerebbero
almeno dieci anni, aggiunge Nando). Sarà possibile realizzare una città green ed opere pubbliche sul territorio -continua il comunicato- non grazie al PUC, ma più realisticamente solo se ci sarà la capacità di questa e di altre amministrazioni di programmare e finanziare gli interventi anche e soprattutto reperendo i finanziamenti. Finor però questa amministrazione si è rivelata in concreto inadeguata”. Seguono le firme di Alessandro Graziuso, Enzo Ramaglia e Nicola Rullo. Invitato a chiarire ulteriormente la propria posizione, Graziuso rimarca che non è sufficiente lo strumento PUC, nonostante l’attesa quarantennale, se il contenuto non è congruo e chiaro. Sulle aree dismesse si è abdicata quella che è la scelta dell’amministrazione in favore del privato, argomenta l’ospite, che può realizzare ciò che vuole all’interno di esse, senza che l’amministrazione partecipi della decisione e quindi scegliere una destinazione industriale, commerciale, o altro, secondo i parametri tecnici indicati nello stesso PUC. Noi riteniamo che questo possa consentire anche speculazioni edilizie e che occorra quindi avere una visione chiara. Durante la campagna elettorale, durante la quale abbiamo sostenuto l’avvocato Bene, ci eravamo prefissi di destinare l’area dell’ex Rhodiatoce a strutture di carattere culturale, sull’esempio dell’ex Cirio di San Giovanni a Teduccio che è diventata polo universitario. Oggi però di questo non c’è indicazione univoca nel PUC, nonostante il sindaco affermi sui social l’intenzione di realizzare in quell’area dismessa un polo universitario, facendo così anche venir meno la credibilità nei confronti dell’amministrazione. Tra l‘altro denoto l’assenza
di una linea politica netta all’interno di questo strumento urbanistico: infatti, le commissioni erano solo chiamate a ratificare un’attività che non era stata svolta dal consiglio comunale. Altro messaggio sbagliato: lasciar credere che non votare il PUC significasse andare contro la città, ma non è così, perché i servizi che mancano a Casoria non saranno portati dal PUC, ma non è così: la linea metropolitana, ad esempio, è una struttura intercomunale di natura regionale. L’irriducibile mattatore fa rilevare, a questo punto, che, quando venne presentato il progetto dell’ampliamento della linea metropolitana all’Hotel Futura da parte del governatore De Luca e degli assessori regionali interessati, nessuna correlazione venne fatta col PUC. La domanda quindi è pertinente: che c’entra la metro con il dissenso al piano urbanistico?
Infatti non c’entra, come non c’entra la realizzazione di una città green, che ha a che fare piuttosto con la capacità di realizzare e finanziare gli interventi, prova a smarcarsi Graziuso, e a malincuore oggi non posso dire che questa amministrazione abbia programmato questi interventi con il PUC. Mi auguro, comunque, anche dall’opposizione, per il bene della città che dopo quattro anni e mezzo il sindaco possa programmare qualcosa che porti a Casoria la realizzazione di nuovi servizi e non a togliere quelli già esistenti, come l’aver tolto il comune ad Arpino o il non essere riusciti
a garantire che funzionasse la mensa scolastica. E la ragione non è il dissesto, che è diventata anche una scusante per non fare. Non garantire servizi alla scuola significa non avere a cuore il futuro, che è nei giovani e nell’istruzione. C’è stata un po’ di confusione nella comunicazione.
“Alla comunicazione il Comune di Casoria ha rinunciato dal 2014 perché lo ritiene inutile”, interviene Nando, offrendo all’interlocutore una sua idea sul PUC, ovvero la sua impressione che a partorire il piano sia stata la Facoltà di Architettura e che sarà felice di plaudere al PUC quando avrà ben compreso quali benefici il piano porterà concretamente alle generazioni future.
In oogni caso la politica doveva porre al centro del PUC le esigenze dei cittadini, indipendentemente da chi lo abbia tecnicamente realizzato, replica Graziuso, mentre Nando rimarca che questo nessuno l’ha fatto, neppure dai banchi dell’opposizione. La conversazione si sposta sul tema aree dismesse, in particolare Rodhiatoce, Tubibonne e Resia, che coprono sole una superficie di 500000 metri quadri in un territorio comunale di dodici chilometri quadrati, rispetto alle quali il conduttore lamenta di non ricordare nella sua lunga carriera di giornalista casoriano una sola amministrazione che abbia realmente affrontato il problema con l’intenzione di risolverlo. Esorta allora Graziuso e gli altri membri dell’opposizione a sfidare la maggioranza perché dia fi-
nalmente le risposte attese da decenni.
Il PUC su questo è chiaro: o le aree dismesse mantengono la stessa destinazione, o una parte di esse verrà destinata a servizi, una volta realizzati i piani attuativi, risponde il consigliere. Attualmente non c’è un vincolo univoco sull’area, senza il quale il Comune non può realizzare né l’università, né opere di pubblica utilità. In chiusura il Mattatore web televisivo chiede a Graziuso la ricetta del suo gruppo politico per offrire ai casoriani, soprattutto ai giovani, un futuro vivibile e per riunire il centro con la frazione di Arpino, distante ben sei chilometri.
Non esiste una ricetta, ma si può ragionare in grande per migliorare la qualità di vita a Casoria su tre cardini: mobilità, igiene urbana e sicurezza. In particolare per quest’ultima sarebbe necessario un coordinamento intercomunale data la scarsa disponibilità di personale e chiedere aiuto alle forze so-
vracomunali per un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, in particolare per le periferie. L’igiene urbana va migliorata: nonostante gli sforzi la nostra città non eccelle per pulizia nel territorio. Un altro tema che va posto al centro dell’agenda politica è la mobilità: bisogna creare no solo una mobilità tra Arpino e Casoria, ma si deve dare anche la possibilità a cittadini giovani e meno giovani la possibilità di andare per esempio all’UCI Cinemas o ad uno dei centri commerciali dei dintorni. Come PD ci impegniamo ad affrontare questi problemi e a portarli all’attenzione dell’Amministrazione. E poi bisogna puntare sulla scuola, sull’istruzione, sulla cultura. Perché i ragazzi rappresentano la speranza di un futuro migliore, anche per la città.
P.S. Per rivedere questa puntata de La Copertina, basta cliccare sul seguente link: https://fb.watch/ i1dl1xMSyK/
PICCOLE STORIE DI ORDINARI DISSERVIZI (E DI ORDINARIA INCIVILTÀ)
Ogni città ha i suoi problemi e poco conta se la città medesima sia piccola e poco abitata o grande e sovraffollata: nessun agglomerato urbano è esente dalle rogne e dai disservizi. “La foto del giorno” programma ideato e condotto dal nostro Direttore Nando Troise nasce proprio con l’intento di puntare l’obiettivo sui problemi delle nostre città fotografandone le criticità e chiedendo poi conto a chi di dovere per cercare di risolvere la situazione. Protagoniste di una recente puntata tre strade: Via Marconi, Via Manzoni e Via Aldo Moro. In via Marconi ci sono, da anni, delle caditoie totalmente ostruite e che quindi, in caso di forte pioggia, non permettono all’acqua di confluire nel sistema fognario. In via Aldo Moro stazionano da giorni cumuli di rifiuti. In Via Manzoni invece, pare, ci siano dei problemi con la raccolta del vetro. Tutte queste foto sono state girate dal nostro Direttore a Massimo Iodice, amministratore unico di Casoria Ambiente. Questo è ciò che
lui ha dichiarato dopo averle viste: “il vetro è stato ritirato, il resto sono sversamenti illeciti” che quindi dovrebbero interessare le Guardie Ambientali e il settore ambiente che, ricordiamo, è diretto ad interim dal comandante della Polizia Municipale. “I controlli non sono nelle competenze di Casoria ambiente, ognuno risolvesse i problemi che è chiamato a risolvere. Quando non si conferisce in modo corretto nei giorni determinati non sono problemi di Casoria Ambiente. Più che far installare videocamere sul territorio ed allertare le Guardie Ambientali non posso fare. Faccio cose che non mi competerebbero. Lo faccio per risolvere i problemi”. A tal proposito il nostro Direttore ammette che si, Iodice è persona molto disponibile e professionale, ma afferma altresì che “io non sarò mai uno che è, come si suol dire, orbu, surdu e taci, ogni volta che mi arriva una segnalazione io la giro e la girerò sempre a chi di dovere”.
VOGLIAMO UN FUTURO!
La notizia con la quale si è aperta “La Copertina” su NanoTV del 18 gennaio è quella dei tubi di acqua e gas divelti in via Domenico Cimarosa, a causa del maltempo che ha messo in ginocchio ampie zone della nostra regione. Una fuga di gas ha allertato i condomini intorno mezzanotte ed ha richiesto il repentino intervento dei vigili del fuoco. “Solo ombre su Casoria” è, invece, la copertina del giornale del numero di domenica 15 gennaio ’23, commentata durante la trasmissione. Una fotografia iconica ha aperto l’edizione: la ormai famigerata Rhodiatoce, diventata simbolo della devastazione ambientale avvenuta ai danni della città. “Sono sicuramente tante le responsabilità di chi ha permesso a un paese agricolo di essere così ‘spolpato’ dalle grandi aziende, che hanno inquinato per poi dismettere, lasciando in città solo i veleni e gli scheletri di quell’era industriale sì fiorente, ma anche e soprattutto fatta di sfruttamento sociale e ambientale” – questo e altri sono stati i commenti a riguardo. La crociata contro il degrado generale della città è sposata da tanti lettori e lettrici, che esprimono il proprio disagio e il proprio disappunto tramite i tanti commenti che arrivano in redazione, facendo notare le condizioni disastrate delle periferie, come delle scuole, oltre che di strade e ville comunali. A fronte di un articolo ‘autocelebrante’ del sindaco su Cronache di Napoli, sono tanti invece i pareri discordanti e le voci che denunciano abbandono e negligenza da parte delle locali istituzioni. Lo sfogo di un dirigente scolastico, a tal proposito, è lampante; quello di Maria Grazia Puzone dell’Istituto Comprensivo “Ludovico da Casoria”. “Noi ci impegniamo a dare un futuro ai nostri studenti, lavoriamo instancabilmente per la promozione della cultura e per dare alle giovani generazioni possibilità di cambiamento, ma purtroppo la latitanza e l’indifferenza dell’interfaccia amministrativa e politica non consente di essere credibili – ha commentato la dirigente, continuando: “non si può educare alla salvaguardia del bene comune se abbiamo edifici fatiscenti, con copiose infiltrazioni d’acqua che determinano impossibilità di utilizzare aule e interi piani, cortili allagati perché non si liberano le caditoie, muri
scrostati, neon fulminati, servizi inagibili, spazi verdi che sembrano giungle, impianti di riscaldamento malfunzionanti, servizi mensa all’infanzia che non partono”
La Puzone ha concluso così il suo commento, letto in trasmissione dal direttore Troise: “A nulla servono le comunicazioni, le sollecitazioni, le telefonate, da parte di tutti i dirigenti scolastici. Ogni giorno ci domandiamo se valga la pena continuare a chiedere una normalità che sembra straordinarietà, perché si fa prima a far finta di non vedere e a voltarsi dall’altra parte”.
Un altro commento, capace di dire davvero tanto e di arrivare al cuore, è stato quello di Francesco Giampietro del collettivo Terranostra, che ha commen-
tato le tristi notizie riportate da Casoriadue e dalla trasmissione del direttore su NanoTV, ossia quelle di diversi suicidi di giovani casoriani avvenuti negli ultimi giorni. Il pensiero di chi per sette anni ha contribuito a rendere il futuro parco di via Boccaccio un bene comune, uno spazio aperto e ricco di cultura e socialità, è stato questo: “Grazie Nando per provare sempre ad accendere una luce sulla storia del nostro territorio, proprio ieri parlavo con mio fratello ventenne a seguito dei tre suicidi di giovani raccontati dalla trasmissione. Abbiamo parlato di diversi giovani della sua età che frequentavano Terranostra e che nell’ultimo anno, da quando la terra è chiusa, si sono lasciati andare a droghe e psicofarmaci… erano tutti ragazzi problematici già prima ma senza quello spazio d’aggregazione, senza lo spazio nel quale anche artisticamente potevano esprimersi, adesso trovano sfogo attraverso cose del genere… Non so se quando Terranostra era aperta abbia salvato la vita a qualcuno, ma sono sicuro che gli spazi come Terranostra almeno diano una possibilità di non cedere alla depressione o all’autolesionismo, perché ti costringono a vedere quella bellezza troppo spesso celata dalla nostra società cieca e sorda nei confronti dei più fragili…“ . Francesco ha poi così concluso il suo commento: “abbiamo una responsabilità nei confronti di queste persone, anche delle famiglie e delle persone più anziane che attraversavano lo spazio come unica forma di fuga da una quotidianità fatta di tarantelle per arrivare a fine mese… per questo non ci possiamo arrendere!”.
Se leggete Casoriadue e non l’avete ancora fatto, il nostro suggerimento è quello di seguire NanoTV e le dirette del nostro direttore Nando Troise, che danno una lettura, un approfondimento, commenti, alle notizie del nostro giornale. “La Copertina” dura un quarto d’ora e può farvi compagnia per un veloce aggiornamento sulle ultime e le prossime iniziative ed eventi che riguardano Casoria e non solo. Come abbiamo avuto modo di vedere, la trasmissione ed il giornale abbracciano tanti aspetti culturali, promuovono dibattiti, denunciano inefficienze e portano avanti delle lotte per migliorare il nostro territorio.
“L’esempio di Terranostra come antidoto al malessere sociale”.
“Non si può educare al bene comune in scuole fatiscenti”. Commenti e riflessioni da “La Copertina” del 15 gennaio scorso
LIDO POLA LABORATORIO PERMANENTE ANGELO
Idee e progetti che si fondono col territorio, lo modificano dal basso, creando nuove opportunità per i giovani e per chi vive nella precarietà
Il ‘Lido Pola bene comune’ di Bagnoli si è aggiudicato il premio Creative Living Lab IV edizione, per la sezione ‘luoghi da rigenerare’.
Il progetto è stato presentato in un altro spazio cittadino, il centro giovani comunale ‘Peppino Impastato’, che la stessa comunità ha ravvivato e rigenerato con tanti servizi, attività sociali e culturali e che mercoledì 25 gennaio ’23 ha accolto la conferenza stampa che ha inaugurato e pubblicizzato l’iniziativa denominata “Lido Pola Laboratorio Permanente”. Merita ancora una volta di essere raccontata e riportata come esempio e stimolo l’esperienza di Bagnoli e delle sue realtà sociali, attive su tanti fronti ma capaci di unirli in una visione generale di cambiamento dell’esistente.
Finora lo spazio del Lido Pola, liberato nel 2013, ha fatto divulgazione scientifica, sensibilizzazione ambientale, ha funto da centro culturale e sociale per l’intero quartiere. Oggi quest’esperienza si mostra sempre più capace di dare forma e strumenti alla voglia di riscatto di una terra inquinata e abbandonata, grazie a idee progettuali che non solo coinvolgono la comunità di riferimento, ma si pongono l’obiettivo di aggregare sempre più abitanti e realtà. Sono già tante, infatti, le associazioni, i gruppi informali e gli enti che si prodigano in partenariato
per costruire e praticare un’altra idea di città: su tutti, alcuni istituti di ricerca del CNR come l’IRIS, l’associazione 4Raw City Sound, l’APS Joulie Rouge, dipartimenti universitari, con l’ambizione di unire la ricerca scientifica con l’attivismo ambientale, l’ascolto dei bisogni del territorio con le forme d’espressione e artistiche dell’Hip Hop, la rigenerazione urbana con la lotta alla povertà educativa e tanto altro.
La terrazza del Lido Pola, che affaccia sull’isola di Nisida e sulla spiaggetta di Calabadessa, sarà ancor di più un luogo strategico, non solo per l’arredo e la rigenerazione previste dal laboratorio di ri-costruzione, ma soprattutto perché sarà centro di osservazione e ricerca, luogo di dibattito, d’inchiesta e d’aggregazione durante le varie tappe e attività che si svolgeranno nei prossimi mesi e che toccheranno, stando al progetto, quattro macro- temi: arte e cultura, quartiere e servizi, ambiente e natura, mare e litorale.
Analisi partecipativa, indagini territoriali, comunicazione e diffusione culturale, co- progettazione, saranno messe al centro già dall’11 febbraio con il primo dei tanti appuntamenti, che mirano a obiettivi pratici e a breve termine, come piccoli interventi di rigenerazione o la nascita di opere audio e video, e a visioni più strategiche e di lungo periodo, come l’idea di realizzare prima o poi il progetto Po-
LARS che vedrebbe la ristrutturazione generale di tutto lo spazio, con la nascita di un centro di ricerca collegato col territorio, di un polo giovanile, osservatorio marino e altro.
Di tutti questi interventi, quello che c’è sempre stato a prescindere dai progetti, è il laboratorio per il carnevale sociale, collegato al carnevale di Scampia e agli altri carnevali sociali della città, e che vedrà la sfilata a Bagnoli il 19 febbraio. In questa data, un’onda colorata si riapproprierà delle strade e di Piazza a mare, con le nuove generazioni, le nuove speranze, mescolate alla denuncia sociale e politica.
Un carnevale che proverà a condannare gli affarismi sulla futura Bagnoli, auspicando che dalla devastazione dell’exItalsider nascano un mare libero e un patrimonio collettivo, come da decenni sognano gli abitanti e le abitanti di questa terra.
Dal carnevale sociale e dall’attivismo di tutti questi anni, si evince che questi piccoli progetti vinti non sono altro che gli strumenti di cui si dota una comunità in lotta da sempre, che senza piegarsi a ricatti o a finanziamenti ‘grigi’ s’impegna a crescere e ad autodeterminarsi, con la volontà di riscrivere il futuro di questi luoghi e di queste generazioni. Un cammino comune che auguriamo porti a proficui risultati e a calpestare orizzonti sempre più lontani.
IL MIGLIOR GIRO DI BOA DELLA STORIA DEL NAPOLI
Il Napoli ha chiuso il miglior girone d’andata della sua storia, ha girato a quota 50 punti esprimendo anche sia il miglior attacco che la miglior difesa del campionato. È una squadra matura, che sa leggere i momenti delle partite, riesce a superare le difficoltà e gli imprevisti, a gestirli, trovando forza nelle certezze trasmesse dall’allenatore. Basta osservare il primo tempo di Salerno: il Napoli ha fatto fatica a creare occasioni, la Salernitana non dava profondità e mancavano le scorribande di Kvaratskhelia che rendevano talvolta un po’ piatta la manovra. Davanti a questa situazione, il Napoli non è andato in ansia, non si è scomposto, ha continuato a far girare il pallone sapendo che la pazienza fosse la chiave giusta. L’ha fatto anche a buona velocità, con 18.3 passaggi riusciti al minuto e una percentuale del 90% riguardo alla precisione (88% nel primo tempo). Non ha perso fiducia, non si è innervosito, ha concesso alla Salernitana soltanto due occasioni e all’82’ ci ha pensato Meret ad evitare un finale di patemi d’animo.
La Salernitana è entrata solo tre volte dentro l’area di rigore del Napoli che anche sotto il profilo difensivo ha avuto l’atteggiamento giusto, cercando sempre di accorciare il campo, difendere in avanti con i tempi giusti negli interventi. Spalletti ha parlato di occasione irripetibile ed è effettivamente così: il Napoli ha il campionato in mano, deve avere l’umiltà di calarsi in ogni gara senza pensare a quanto sta costruendo. Il famoso “partita dopo partita” è oggi più che mai il mantra da acquisire.
La prossima gara è un’altra trappola, una sfida molto ostica. La Roma è in buon momento, nel 2023 tra campionato e Coppa Italia ha portato a casa quattro
vittorie e un pareggio. Il 2-2 in rimonta a San Siro ha rappresentato una svolta in termini di fiducia e autostima.
La Roma ha la situazione di Zaniolo da gestire ma ha recuperato Abraham che è tornato ad essere incisivo dopo la sosta. All’andata Mourinho ebbe come priorità assoluta il contenimento del Napoli, è complicato pensare che adotti altre strategie ma c’è una grande differenza rispetto alla gara dell’Olimpico: ci sarà Dybala. Con la Joya in campo la Roma raddoppia la media punti rispetto al periodo in cui ha dovuto fare a meno del talento argentino campione del mondo. A livello stagionale Dybala vanta dieci gol (uno ogni 120 minuti), quattro assist e un rigore procurato.
La Roma ha una tenuta del campo a fisarmonica, esprime il pressing relativamente alto ma è pronta a scappare dietro, stringere il campo e compattarsi con un blocco difensivo davanti alla propria area di rigore quando l’avversario supera la prima linea di pressione. Dybala e Pellegrini galleggiano tra le linee con l’intenzione di intuire i momenti, cioè quando supportare la squadra nel palleggio e, invece, attivare la
profondità con Abraham o l’ampiezza con i quinti.
Abraham contro lo Spezia era in smarcamento preventivo, quasi non partecipava alla pressione per essere pronto a guidare la transizione, scelta premiata in occasione del gol dello 0-2.
Servirà un grande Napoli per scompaginare il blocco difensivo e allo stesso tempo non consentire agli uomini offensivi giallorossi di avere spazi liberi da attaccare. Dedichiamo il finale al tentativo di equiparare Napoli e Juventus al grido di “così fan tutte”. Il -15 stabilito dalla Corte d’Appello Federale (attaccabile al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni) non punisce le plusvalenze ma la costruzione di un sistema che avrebbe alterato i bilanci falsificando di conseguenza anche i campionati. Il Napoli ha fatto dell’attenzione al bilancio il suo mantra, esprime una sola operazione sospetta: il coinvolgimento di Manzi, Palmieri, Liguori e Karnezis nell’affare Osimhen. Un procedimento che a livello federale ha visto doppia assoluzione. La Procura di Napoli, che indaga sulla scia di quanto accaduto in Francia al Lille, ha chiesto una proroga dell’indagine per altri sei mesi, va avanti l’acquisizione di documenti ma non sembrano esistere al momento intercettazioni o email imbarazzanti al punto di allarmare la Procura Federale.
I 21 milioni circa di plusvalenze compiuti con le quattro contropartite tecniche date al Lille non sembrano poi essere stati in ogni caso fondamentali per l’iscrizione al campionato e, inoltre, nel mercato estivo 2020 il Napoli oltre ad Osimhen prese soltanto in prestito con diritto di riscatto Bakayoko.
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RUBRICA “L’AVVOCATO RISPONDE” DI MARIO SETOLA
SUCCESSIONE E LASCITI TESTAMENTARI
Egregio avvocato, mi chiamo Ivan e scrivo da Caivano. Convivo con una ragazza in un appartamento di mia proprietà, abbiamo una figlia che ho riconosciuto legalmente. Oggi le cose non vanno molto bene tra noi, la famiglia di lei è molto lontana da casa nostra (più di mille km). Se si mette male tra noi e decide di andarsene via, può portare via la nostra bimba di 2 anni? e per vederla devo prendere un aereo? E se sono io ad andarmene sono obbligato a lasciarli in quella casa o posso decidere un’altra soluzione, anche in affitto per loro? L’affidamento congiunto è automatico? Se l’affidamento fosse concesso esclusivamente alla madre, per poter esercitare i miei diritti di padre come posso fare? L’affidamento congiunto puo’ essere un mezzo per poter tenere mia figlia almeno nella stessa citta’?
Gentile Ivan, vorrei innanzitutto precisare che la mamma non potrebbe portare con sé la bambina, laddove dovesse decidere di tornare a vivere nell’abitazione paterna, a seguito della cessazione della convivenza. Commetterebbe il reato di cui all’articolo 574 del codice penale, secondo la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione. L’articolo in questione intitolato “sottrazione di persone incapaci”, recita testualmente:” Chiunque sottrae un minore degli anni quattordici, o un infermo di mente, al genitore esercente la patria potestà, al tutore, o al curatore, o a chi ne abbia la vigilanza o la custodia, ovvero lo ritiene contro la volontà dei medesimi, è punito, a querela del genitore esercente la patria potestà, del tutore o del curatore, con la reclusione da uno a tre anni. Alla stessa pena soggiace, a querela delle stesse persone, chi sottrae o ritiene un minore che abbia compiuto gli anni quattordici, senza il consenso di esso per fine diverso da quello di libidine o di matrimonio”. Tale reato è ipotizzabile anche nell’ipotesi in cui sia proprio un genitore a sottrarre all’altro genitore, il figlio. La sentenza della Cassazione - Sezione VI - 4 novembre 2009, n. 42370, dà una risposta al seguente quesito di carattere giurisprudenziale: la madre affidataria sottrae per mesi il figlio minore al padre, portandolo in luogo raggiungibile
solo in aereo: è sottrazione di minore ex art. 574 del codice penale? Ecco cosa risponde, a tal proposito, la Suprema Corte. “Risponde del delitto di sottrazione di persona incapace (art. 574 c.p.) il genitore che, senza consenso dell’altro, porta via con sé il figlio minore, allontanandolo dal domicilio stabilito, ovvero lo trattiene presso di sé, quando tale condotta determina un impedimento per l’esercizio delle diverse manifestazioni della potestà dell’altro genitore, come le attività di assistenza e di cura, la vicinanza affettiva, la funzione educativa, identificandosi nel regolare svolgimento della funzione genitoriale il principale bene giuridico tutelato dalla norma”. A tal proposito alcune altre sentenze della cassazione. “E’ il regolare svolgimento della funzione genitoriale, il principale bene giuridico tutelato dall’articolo 574 del codice penale (Cass. Sez. 6, 4-3-2002 n. 11415; Sez. 6, 18-2-2008 n. 21441). Ai fini della integrazione dell’elemento soggettivo della fattispecie criminosa in esame, è richiesto il dolo generico, consistente nella coscienza e volontà da parte dell’agente della condotta e dell’evento, ossia nella coscienza e volontà di sottrarre (cioè di togliere, portare via) il minore all’altro genitore esercente la potestà genitoriale e di trattenerlo presso di sé contro la volontà dell’altro genitore (Cass. Sez. 6, 4-3-2002 n. 11415)”. Tan-
Cardito (Na)
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Email: avvocato.mariosetola@libero.it
to premesso, laddove la ragazza dovesse portare via dall’abitazione familiare, la bimba, dovrai recarti senza indugio dai carabinieri per denunciarla, ai sensi dell’articolo 574 del codice penale. La bambina ha diritto all’affido condiviso a favore di entrambi i genitori. La Corte di Cassazione, sezione VI civile, con ordinanza del 2 dicembre 2010, afferma quanto segue: “In tema di affidamento dei figli, l’oggettiva distanza esistente tra i luoghi di residenza dei genitori non preclude la possibilità di un affidamento condiviso, potendo detta distanza incidere soltanto sulla disciplina dei tempi e delle modalità della presenza del minore presso ciascun genitore, ai sensi degli artt. 155, comma 2, e 155-quater, comma 2, del codice civile”. Quindi, laddove la vostra convivenza dovesse cessare, vi rivolgerete al tribunale che deciderà per l’affidamento condiviso della bimba, in ragione delle esigenze della stessa e dei genitori. Ad esempio, un mese con la mamma, un mese con il papà oppure nel periodo scolastico con la mamma, in quello festivo con il papà. La decisione spetterà al tribunale e pertanto, in assenza di una sentenza ad hoc, commetterebbe un reato, il genitore che decidesse di “impossessarsi” della bambina, come se fosse un gioiello da portare via.
Cordiali saluti
www.casoriadue.it
LA SCUOLA DELLE IDEE
Grande riscontro ed apprezzamento ha riscosso nei giorni scorsi,il 24 gennaio, il tanto atteso Open Day che si è tenuto presso l’I.C. Mercogliano (in prov. di Avellino), successivamente alle altre sedi del Comprensivo di Torelli e Ospedaletto d’Alpinolo.
Il ritorno in presenza è stato da stimolo per organizzare tanti laboratori nei quali, docenti ed alunni hanno presentato in maniera creativa le attività che durante l’anno caratterizzano le lezioni, in un clima divertente e coinvolgente.
La Dirigente Alessandra Tarantino ha accolto alunni e genitori in auditorium col solito garbo, coadiuvata dietro le quinte, dalla vicaria Anna Capossela, valente violinista dando il la all’esibizione dell’orchestra e del coro della scuola gui-
dati dai docenti di musica e di strumento. La visita è proseguita grazie alla guida degli alunni dell’Istituto che hanno fatto da hostess e steward ai vari gruppi di visitatori che hanno potuto assistere alle varie performances preparate dai docenti, un susseguirsi di idee creative che hanno spaziato dall’antico Egitto alla musica romantica, dai giochi in inglese, francese e spagnolo al Badminton in palestra, dagli esperimenti scientifici alla programmazione di un robot, dalle emozioni della lettura fino ad uno scenografico allestimento di un atelier artistico anni ’20. Particolarmente originale è stata anche la proiezione di un cortometraggio realizzato dai docenti Giuseppe De Maio e Raffaella Bianco in costume d’epoca e girato in bianco e nero con effetti retrò.
Tutto il personale della scuola ha dato il massimo anche per colmare un pò di
pregiudizio che si incontra in un piccolo centro che, vivendo nell’orbita di una città più grande, deve saper offrire qualcosa in più ed invogliare la comunità a non abbandonare il luogo dove si vive.
La scuola di Mercogliano è da sempre attenta all’accoglienza e quest’anno ha attivato anche corsi personalizzati di lingua italiana per i ragazzi ucraini accolti in paese.
Il vero valore aggiunto di questa manifestazione è stato quello di creare un’occasione di incontro tra la scuola e le famiglie dando risalto ai rapporti umani piuttosto che gettare fumo negli occhi, come tante volte accade durante gli Open Days.
Accoglienza, divertimento, emozioni e didattica delle idee, queste le parole d’ordine dell’I.C. Mercogliano.
LOTTA
SVERSAMENTO ABUSIVO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI, A CASORIA INSTALLATO UN SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA
ALLO
Casoria Ambiente lo scorso 23 novembre 2022 ha presentato una campagna dal claim “Piccoli gesti fanno la differenza”. Oltre che promuovere le azioni positive per il territorio, bisogna anche contrastare i gesti che fanno la differenza in negativo inquinando il nostro territorio, rappresentando delle violazioni di regole fondamentali per il viver civile e il rispetto dell’ambiente. Casoria Ambiente ha velocizzato e reso più efficace ed efficiente il deposito dei rifiuti ingombranti attraverso l’app su smartphone e tablet che, digitalizzando il servizio, ha velocizzato i tempi. C’è anche l’isola ecologica in via Pietro Nenni aperta dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14 in cui è possibile conferire alcuni tipi di rifiuti (per esempio quelli elettronici). Ciò che accade sul territorio dimostra, però, che non basta il nostro lavoro per migliorare il servizio, c’è bisogno di controlli e sanzioni per i trasgressori. Casoria Ambiente si è occupata di far installare, in collaborazione con i settori dedicati del Comune di Casoria, sul territorio venti postazioni, dieci telecamere e dieci dissuasori, distribuite in vari luoghi della città di Casoria.
Il sistema di videosorveglianza servirà allo scopo di far individuare e sanzionare dalla Polizia Municipale i comportamenti scorretti in materia di conferimento dei rifiuti, che colpiscono al cuore il senso della raccolta differenziata oltre che le più elementari regole del vivere civile.
Tali azioni illegali, come il conferimento dei rifiuti ingombranti in luoghi e modalità differente rispetto a quanto previsto dagli organi che si occupano dell’igiene urbana, può comportare sanzioni fino ai 500 euro ai sensi dell’ordinanza sindacale n. 22 del 24 maggio 2017. “La tecnologia è uno strumento fondamentale per migliorare la nostra vita, stiamo installando sul territorio un sistema di videosorveglianza per fare in modo che si possa individuare in tempi rapidi i trasgressori in materia dei rifiuti. È una mossa indispensabile per regalare una città più pulita ai nostri figli”, ha spiegato l’amministratore unico di Casoria Ambiente Massimo Iodice
LA NUTRIZIONE DEI NUOVI ANIMALI DA COMPAGNIA IN OTTICA PNEI IL NUOVO LIBRO DI CINZIA CIARMATORI
È uscito La Nutrizione dei Nuovi Animali da Compagnia in ottica PNEI edizioni
Ebook ECM il nuovo libro della dottoressa Cinzia Ciarmatori per la formazione continua dei Medici Veterinari, biologi e altri professionisti della salute.
“La nutrizione degli animali con cui viviamo è un ambito della medicina veterinaria che sta suscitando grande interesse e fermento, in particolare per il cane e il gatto. - Dichiara la dottoressa Cinzia Ciarmatori- Il ruolo dell’alimentazione in ambito preventivo e terapeutico è sempre più evidente e competenze specifiche sono quanto mai necessarie”.
In questo volume la nutrizione dei Piccoli mammiferi, degli Uccelli, dei Rettili e degli Anfibi più comunemente ospitati in ambito domestico è trattata da ogni punto di vista. La Psico-Neuro-EndocrinoImmunologia (PNEI) è la lente attraverso cui guardare, per comprendere non solo come nutrire, ma anche quando e come, nel rispetto di ogni individuo ma senza dimenticare il sistema famiglia nel quale è inserito.
“Per i Nuovi Animali da Compagnia, dai
Piccoli mammiferi come il coniglio, agli Uccelli, dai Rettili agli Anfibi -continua Ciarmatori- la nutrizione non adeguata è ancora oggi riconosciuta come causa primaria o concausa di molte patologie. Proprio per questo i medici veterinari che si occupano in via preferenziale di animali non convenzionali, ma anche chi si occupa di nutrizione, possono aver bisogno di una guida su un argomento così importante eppure non ancora del tutto esplorato”.
Un volume dal taglio pratico, consultabile in qualsiasi momento e su ogni dispositivo, per approfondire un argomento di grande attualità e applicabile fin da subito alla propria pratica quotidiana. Un libro pensato per tutti i professionisti della salute animale, per assisterli al meglio nel nutrire i loro pazienti meno convenzionali!” Un Ebook con 10 crediti ECM per la formazione continua dei Medici veterinari, ma anche Biologi e altri professionisti della salute animale. Ideale per tutti coloro che abbiano voglia di approfondire il tema della nutrizione di specie diverse dal cane e dal gatto.
LUCREZIA BOLLA
DOPO IL SUCCESSO A BALLANDO CON LE STELLE PASQUALE LA ROCCA ORA IN TOURNÈE
Dopo il 4 successo consecutivo ottenuto il 23 dicembre 2022 a Ballando con le Stelle Italia insieme alla giornalista Luisella Costamagna, Pasquale La Rocca con questa ennesima vittoria gli viene riconosciuto il Guinness dei primati per la consecutività delle vittorie mai raggiunte da nessun competitore nella storia di questo format televisivo. Giusto il tempo di trascorrere la vigilia ed il Natale con la propria famiglia che
il 26 sera è dovuto partire per Londra dove lo aspettavano per la preparazione di una tournèe il campione di ballando con le stelle 2022 Londra, Giovanni Pernice che già da Maggio 2022 lo volle come 1° ballerino per la sua tourneè che è partita il 18 Gennaio 2023. Tournèe che sarà eseguita da 100 spettacoli in altrettanti teatri suddivisi tra L’In-
ghilterra, Irlanda e Scozia e che vedrà la sua conclusione il 9 Maggio nel più prestigioso teatro Londinese nel West End. Lo aspettiamo a Casoria dove desidera ringraziare personalmente tutti coloro che lo hanno sostenuto durante la trasmissione su Rai1, in particolar modo Casoriadue attraverso il suo Direttore Nando Troise, e la Comunità Parrocchiale di San Mauro Abate con il Parroco Don Mauro Zurro.
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Questo numero è stato chiuso il 26 gennaio 2023
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Benevenuta alla piccola
Beatrice Guerra
Gli Auguri della redazione ai genitori
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NUNZIO D’ANDREA per la dipartita del consuocero
GIOVANNI DAMIANI
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