SALUTE
Erboristeria
ERBE MEDICINALI DI PRIMAVERA GENNARO SPORTIELLO, Fitopreparatore
“Ed ecco sul tronco si rompono gemme: un verde più nuovo dell’erba che il cuor riposa: il tronco pareva già morto, piegato sul botro. E tutto mi sa di miracolo.” Questo è l’inizio della poesia dedicata alla primavera di Salvatore Quasimodo. Poche pennellate e già siamo in tema. Il miracolo della resurrezione della natura all’arrivo della bella stagione. In inverno la terra è fredda, intorpidita, come prigioniera di un incantesimo. Tutto è buio, gelo e morte. Ma a un certo punto ecco il miracolo. La luce, il tepore e la vita spazzano via l’inverno e il suo alito gelido. Questa rigenerazione non è solo materiale, ma anche spirituale. Un nuovo inizio dove la forza e l’energia originari sprigionano il 40 | VERDETÁ n° 79
loro vigore. Una resurrezione vera e propria. I romani, che come noi erano testimoni dell’evento che si rinnova ogni anno, il primo maggio facevano sacrifici alla dea Maia che presiedeva fecondità e abbondanza. A lei era dedicato il mese di maggio, da “maius”. Quanto ad aprile deriva sempre dal latino “aperire”. L’intera natura si apre all’esterno, coinvolgendo anche noi del regno animale. Lo stesso giorno, il primo maggio, i celti festeggiavano la vittoria del Sole sulle Tenebre. Ci si abbandonava a canti e balli che culminavano con la cacciata di morti. Insieme con streghe e demoni erano rimandati a forza negli inferi, regno delle oscurità.