le possibilità di costituirsi come sapere universale, sia pure in funzione ancillare. L‟universalizzazione del logos, non in quanto filosofia ma in quanto metodo, tecnica, di analisi universale costituisce l‟essenza stessa del cristianesimo come teo-logia, sapere primo ed ultimo del mondo umanodivino fondato sulla fede in Cristo, sull‟evento reale e storico del di-venire umano di Dio. In cosa consiste la “follia” del logos? Consiste nel trasferimento della potenza creatrice dall‟Uno-Dio all‟Essere, e appunto “è la potenza dell‟essere che conferisce la sua autorità alla posizione del pensatore gnostico”.619 L‟autorità di Dio deriva dalla sua auto-posizione di entità increata. “Io sono ciò che sono”, dice Dio di sé a Mosè. L‟Essere, invece, è creato da Dio, come esistente. Dio non esiste rispetto all‟Essere, se non appunto nella persona del Figlio, non a caso indicato da Giovanni e quindi dagli alessandrini come Logos. Il Cristo-Figlio è la presenza (parousia) di Dio, l‟esistenza di Dio, altrimenti trascendente. ma Cristo medesimo è generato da Dio, è Figlio; pro-viene da Dio. La differenza rispetto al Logos filosofico è che in Cristo è esplicita la autorità derivata, rappresentata dalla sua Persona umano-divina, mentre nel Logos filosofico l‟autorità divina è occultata e sostituita con quella dell‟Essere stesso. L‟assunzione della autorità paterna da parte dell‟immagine oggettivata di Dio costituisce il parricidio metafisico del razionalismo filosofico. La differenza insuperabile tra Creatore originario ed eterno e creatura temporale e finita, in ambito ontologico viene dialettizzata nei termini dell‟Essere e dell‟esistenza, indicando il primo come l‟unità universale della categoria e l‟altra come la presenza deterinata dell‟ente. L‟Essere presente, quale prodotto divino, diventa essenza produttiva, soggettività attiva: umanità. L‟uomo diveta creatore di mondo prendendo il posto di Dio. In questa sostituzione di Dio con l‟uomo, in questo umanesimo, si delinea la trama del pensiero razionalistico occidentale. Rispetto al rapporto uomo-Dio della fede ebraico-cristiana, l‟ontologia del pensiero filosofante opera la scissione dialettica all’interno dell‟Essere creatore, il quale pone il suo oggetto, ciè la sua creatura finita, come il prodotto di sé stesso.620 In questa auto-poiesi del Logos si manifesta la sua
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E. Voegelin, Wissenschaft, Politik und Gnosis, cit., pag. 96. “Si commette l‟assassinio di Dio quando si interpreta speculativamente l‟essere divino come opera del‟uomo”: E. Voegelin, Wissenschaft, Politik und Gnosis, pag. 104. 620
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