Coscienza Storica N. 12

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della sophia platonica della Aletheia, ma quella celeste del Verbo divino, che nell‟Amore accoglie la possibilità di essere libera dalla necessità. La prima conseguenza di tale liberazione è l‟emancipazione dell‟amore dal principio di causalità, in quanto amare non è un atto cognitivo, né l‟amato il mezzo per conseguire uno scopo del volere, ma è un valore in sé stesso, in quanto atto, “indipendentemente da ciò che produce e opera”.752 L‟Amore è una tendenza (intentio, Streben) orientata verso l‟Altro (proximum), che non ha un contenuto assiologico (bonum), razionalmente rappresentabile dalla coscienza oggettivante,753 il cui scopo è la volontà (voluntas) intenta a dominare i fenomeni (cupiditas), ma un valore soteriologico, di liberazione (dilectio) della persona dalla volontà di dominio (concupiscentia) della condizione dell‟uomo naturale. Nella dilectio proximi, “l‟altro, il prossimo, perde il significato che risiede nella sua esistenza mondana concreta” per definirsi soltanto come “creatura di Dio e il suo incontro avviene con l‟uomo definito a partire dall‟amore divino come a Deo creatus”.754 L‟Altro amato viene nell‟amore spogliato della sua fisionomia culturale, cioè delle sue differenze individuali, per assumere un valore significativo in sé, cioè legato alla sua stessa esistenza, che costituisce propriamente il contenuto dell‟Amore. Amare l‟esistenza dell‟Altro equivale ad accoglierne il suo valore creaturale. In tal senso, l‟amore verso la creatura comporta anche nel contempo l‟amore che la eguaglia a Sè (aequalis sibi) e a Dio stesso (similiorem esse Deo).755 La sua caratteristica è di essere, secondo la definizione di Scheler, un “atteggiamento emozionale immediato e originario” privo di “valutazione di valore”,756 che “spezza e dissolve ogni norma della vita naturale spontanea”.757 Nondimeno, l‟Amore, per il suo valore liberatorio della condizione umana naturale, deve essere posto in relazione all‟odio nei termini, non già di una mera opposizione, di una radicale differenza teleologica, poiché, se l‟Amore tende a liberare l‟uomo,

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M. Scheler, Das Ressentiment im Aufbau der Moralen (1912), tr. it., Milano, 1975, pagg. 81, 89. 753 Ved. a riguardo M. Scheler, Der Formalismus in der Ethik und die materiale Wertethik (1916), tr. it., Milano, 2013, pag. 101. Da ora FEW. 754 H. Arendt, LbA, pag. 115. 755 Ivi, pag. 96. 756 M. Scheler, WFS, pag. 156. 757 M. Scheler, Das Ressentiment, cit., pag. 78.

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