non può oggettivare e che perciò confina nella regione del Negativo, che è quella del Mystero. L‟Amore, in quanto “movimento intenzionale” della coscienza, crea una situazione esistenziale diversa da quella decisa per l‟Essere e dunque aperta, anziché alla Necessità, alla Possibilità, in cui si delinea una “immagine di valore” dell‟Altro che “viene afferrata unitariamente come il suo „vero‟ e „reale‟, autentico esistere ed essere di valore”.760 Tale intuizione dell‟Altro come esistenza totale trasvaluta nell‟immagine amorosa anche quelli che sono giudicati “difetti” alla luce dei valori sociali, e li “perdona” nel segno della riconciliazione spirituale, superiore a ogni motivo di discordia e pragmaticamente divisivo, in quanto accoglimento dell‟Altro nella sua pura esistenza spirituale, libera da ogni determinazione empirica, e pertanto anche da ogni pretesa conformità a modelli deontologici predeterminati. Questa liberazione spirituale fa dell‟uomo “il portatore di una tendenza trascendente ogni possibile valore vitale”, cioè ogni forma di organizzazione razionale della convivenza sociale per la Durata, e perciò “orientata verso il divino”,761 anziché verso una Idea o un modello formale. L‟orientamento verso il divino è un rapporto che la coscienza stabilisce con il fondamento creatore della vita indicato con Dio, il Quale non è una mera fonte energetica spirituale, ma anche una incarnata esperienza esistenziale che nella vita di Cristo trova la sua rappresentazione storica, la sua temporalizzazione empirica e oggettività fenomenica, contenuto di una avvenimenzialità narrativa, congiuntamente storica, in quanto collocabile in un determinato contesto spazio-temporale, e mitica, in quanto di significato spirituale meta-storico e di valore trascendente. L‟orientamento verso il divino è dunque la fede in Cristo, la quale, per le sue implicazioni esistenziali, andrebbe considerata come una possibilità dell‟esistenza umana, rientrante così nell‟oggetto dell‟analitica filosofica. Se infatti “l‟esistenza umana da un punto di vista puramente formale è caratterizzata dalla storicità, ogni forma concreta di esistenza – ivi compresa l‟esistenza della fede – dovrà muoversi necessariamente all‟interno di quella determinazione”.762 Ma paragonare la decisione esistentiva di fede per l‟amore con la condizione di Entschlossenheit del Dasein significa
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M. Scheler, WFS, pagg. 159-160. M. Scheler, FEW, pag. 573. 762 F. Bianco, Distruzione e riconquista del mito, Parma, 1962, pag. 137. 761
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