fisco
Tutto sul Bonus aggregazioni Requisiti, modalità e destinatari di una misura che consente alle imprese di incrementare le loro dimensioni e affrontare in modo più agevole la competizione nel mercato internazionale
Antonio Visconti dottore commercialista - fondatore studio Visconti e associati info@viscontieassociati.com
C
on l’art. 11 del Decreto Crescita viene riproposto il c.d. bonus aggregazioni. L’agevolazione consente, al ricorrere di particolari condizioni e a fronte dell’effettuazione di operazioni di fusione, scissione o conferimento di azienda, il riconoscimento fiscale gratuito dell’avviamento e del maggior valore attribuito a beni strumentali, materiali e immateriali, fino alla soglia di cinque milioni di euro. La previsione di incentivi fiscali alle aggregazioni aziendali non è nuova nel nostro ordinamento in quanto già introdotto, per la prima volta, con la Legge finanziaria 2007, per essere poi successivamente riproposto, con talune modifiche, dal D.L. 5/2009. Nella nuova disposizione non è più obbligatoria la presentazione dell’interpello. In ultimo, la Legge di Bilancio 2021 introduce un incentivo alle ope-
46
razioni di aggregazione aziendale deliberate nel corso del 2021, che a differenza del bonus aggregazioni previsto dal Decreto Crescita, riconosce la possibilità di trasformare in credito d’imposta una quota di attività per imposte anticipate (DTA) riferite a perdite fiscali ed eccedenze ACE maturate in capo ai partecipanti. La ratio del bonus aggregazioni (versione Decreto Crescita) è quella di incentivare la realizzazione di operazioni di aggregazione aziendale al fine di consentire alle imprese di incrementare le loro dimensioni e affrontare in modo più agevole la competizione nel mercato internazionale. Le minori dimensioni delle aziende italiane si traducono in una inferiore produttività che ha un peso sul nostro sistema economico più spiccato rispetto al resto dell’UE. Si evidenzia infatti che il sistema produttivo italiano è caratterizzato da una ridotta dimensione
delle imprese, tenuto conto che oltre il 99% delle imprese italiane ha meno di 50 addetti. La ridotta dimensione aziendale si riflette negativamente su molteplici aspetti dell’economia italiana, in particolare sotto il profilo della capacità di sostenere i costi connessi con l’attività di ricerca e sviluppo e della propensione all’esportazione, generando un divario di produttività tra le imprese più piccole e quelle più grandi. I destinatari dell’agevolazione sono i soggetti di cui all’art. 73, comma 1, lett. a), T.U.I.R. in particolare le S.p.A., S.a.p.a., le S.r.l., le società cooperative e le società di mutua assicurazione, nonché le società europee di cui al regolamento (CE) n. 2157/2001 e le società cooperative europee di cui al regolamento (CE) n. 1435/2003 residenti nel territorio dello Stato. Non rileva invece la natura giuridica delle società o